Cristina Scocchia: prezzi del caffè fuori controllo a causa delle speculazioni

Cristina Scocchia, AD di Illycaffè, ha parlato dell’aumento dei prezzi del caffè. I motivi sono le speculazioni e gli eventi meteo avversi causati dal cambiamento climatico. Illycaffè valuta l’ipotesi di produrre anche negli USA per il mercato americano per i dazi della presidenza Trump.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: i motivi dell’aumento del costo del caffè

Cristina Scocchia, AD di Illycaffè, è intervenuta sui rialzi che hanno interessato il prezzo del caffè, che ha raggiunto il costo di 4 dollari alla libbra. A subire le ripercussioni di questi aumenti è tutta la catena produttiva della filiera, dal contadino al consumatore. “Ora il super chicco è preda delle speculazioni e della volatilità” e la situazione potrebbe peggiorare in vista dei dazi commerciali che il Presidente degli USA Donald Trump potrebbe imporre, costringendo i produttori di caffè a cercare nuove strategie industriali per sopravvivere. “I primi rialzi sono iniziati nel 2022 a causa del cambiamento climatico, con la siccità che ha compromesso parte della produzione, soprattutto in Brasile e Vietnam — ha dichiarato Cristina Scocchiapoi i problemi legati alla chiusura del Canale di Suez hanno fatto ulteriormente lievitare i costi”. Una delle cause principali ha a che fare con la speculazione: “Il fatto che il caffè sia una soft commodity ha generato una bolla finanziaria sui prezzi che ora è completamente fuori controllo. A dimostrazione di ciò, in questo momento le tonnellate di caffè prodotto non sono inferiori alla domanda”.

Cristina Scocchia: Illycaffè pronta a produrre anche negli USA

I prezzi del caffè sono decisi dalla piazza di New York ed è difficile mediare in qualche modo tra mercati diversi. Infatti, “Illy si approvvigiona in ben nove Paesi, nonostante ciò lo scenario non cambia”, ha ribadito Cristina Scocchia. Tra il 2021 ed oggi, il costo del caffè per le aziende è quadruplicato, “di questo passo andiamo dritti verso una tazzina che da 1,2 euro medi passerà a 2 euro. Noi di Illy, dopo aver tenuto i prezzi stabili per tutto il 2024, abbiamo dovuto iniziare a ritoccare i prezzi, per ora del 4%”, ha continuato la manager. Per le piccole imprese già claudicanti l’unica soluzione è quella di considerare una fusione, mentre Illycaffè sta esaminando tutti i fattori prima di aprire una filiera produttiva negli USA, esclusivamente per il loro mercato. Negli Stati Uniti “realizziamo un quinto del fatturato che vorremmo far crescere ulteriormente. Il primo mercato resta però l'Italia dove, a Trieste, abbiamo il cuore produttivo — ha affermato Cristina Scocchia — e finora abbiamo deciso di investire 120 milioni di euro. Non solo, tra il 2024 e il 2025 assumeremo 80 nuovi dipendenti. Anche la Cina, sebbene attualmente un mercato di nicchia per il caffè, è nel nostro mirino: lì siamo presenti con una filiale e stiamo lavorando per costruire una partnership forte con un distributore locale”.

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