Luca Dal Fabbro: dalla laurea ai ruoli di leadership in aziende di rilievo

Nato a Milano nel 1966, Luca Dal Fabbro si è affermato come una figura di rilievo nel settore industriale, finanziario ed energetico. Da giugno 2022, ricopre la posizione di Presidente del Gruppo Iren.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: dalla laurea all’esordio professionale

Luca Dal Fabbro ha proseguito la sua formazione presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, conseguendo la Laurea in Ingegneria Chimica. Ha successivamente arricchito il suo bagaglio accademico completando un Master in Politica Internazionale presso ULB al Centre des Etudes Internationales et strategiques di Bruxelles e ha approfondito le sue competenze di gestione presso M.I.T. Sloan School di Boston, dove ha frequentato il corso di Advance Management. Terminato il percorso di studi, esordisce professionalmente in qualità di Value Engineer e Project Manager presso il quartier generale della Procter & Gamble a Bruxelles e, successivamente, assume ruoli di leadership in aziende di prestigio quali Snam S.p.A., Enel Energia S.p.A. e E.ON Italia S.p.A. Luca Dal Fabbro ha inoltre guidato con successo la quotazione a Parigi Euronext della società Electro Power Systems SA durante il suo mandato come Presidente.

L’impegno di Luca Dal Fabbro in ambito sostenibile

Nel corso della sua carriera, Luca Dal Fabbro si è distinto per il suo impegno per la sostenibilità ambientale e l’economia circolare. La sua presidenza presso Iren e il ruolo di Managing Partner del Fondo Xenon FIDEC testimoniano il suo interesse a promuovere la decarbonizzazione e l’adozione di pratiche sostenibili nel mondo degli affari. A tale proposito, nel 2017, ha pubblicato il libro “L’economia del Girotondo”, che esplora le sfide sociali, ambientali ed economiche legate al cambiamento climatico. Oltre alle sue responsabilità aziendali, Luca Dal Fabbro ha ricoperto diversi ruoli istituzionali di rilievo. È stato Vicepresidente della Fondazione Snam, Vice Presidente del Circular Economy Network e di Assoesco, nonché Membro Fondatore dell’OCCE con sede a Bruxelles. Nel 2012 è stato selezionato e premiato come Talento dell’anno dal Forum della Meritocrazia, riconoscimento che testimonia il suo impegno e il suo contributo eccezionale. A livello accademico, riveste la carica di Adjunct Professor presso l’Università Luiss.

Alessandro Benetton, ingresso di 21 Invest in Omega Pharma: “Realtà imprenditoriale di eccellenza”

Prosegue l’espansione di 21 Invest sotto la guida del Presidente Alessandro Benetton: il Gruppo è presente ora nel capitale di 23 società. L’ultima operazione riguarda Omega Pharma, società specializzata in angiologia, gastroenterologia, urologia, ginecologia, oftalmologia e pediatria, con un forte focus su ricerca, sviluppo ed eccellenza professionale.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: completata l’acquisizione della maggioranza di Omega Pharma

21 Invest raggiunge, con l’acquisizione della maggioranza di Omega Pharma, la quota di 23 società di cui controlla (parzialmente o interamente) i capitali: Alessandro Benetton, Presidente del Gruppo, ha espresso soddisfazione per la buona riuscita dell’operazione. 21 Invest presenta un fatturato annuo di 20 milioni di euro all’anno in forte crescita (circa del 15% annuo). Tale investimento rappresenta il quinto di 21 Invest in ambito sanitario. Precedentemente, il Gruppo aveva investito in Sifi Farmaceutica a Catania, in ProductLife (PLG) e Landanger e nella tedesca Synerlab. Omega Pharma opera in diverse aree terapeutiche, tra cui l'angiologia, la gastroenterologia, l'urologia, la ginecologia, l'oftalmologia e la pediatria, e dispone inoltre di una vasta rete di oltre 130 informatori scientifici in tutto il territorio nazionale. L’AD Gianantonio Tomaselli rimarrà alla guida del Gruppo, a riconoscimento dell’ottimo stato finanziario in cui la società si trovata prima dell’ingresso di 21 Invest. A margine dell’operazione, Alessandro Benetton ha celebrato i successi di Omega Pharma, definendola “una realtà imprenditoriale di eccellenza, focalizzata su ricerca tecnologica e sviluppo e forte di alti profili professionali.” L’imprenditore ha poi anticipato i piani per il futuro: “Con loro puntiamo a sviluppare un ambizioso progetto di consolidamento del settore degli integratori alimentari.

Alessandro Benetton: la strategia per le aziende acquisite

L’ingresso di 21 Invest nel capitale aziendale preannuncia in ogni caso risultati ancora più promettenti: la strategia del Gruppo guidato da Alessandro Benetton è infatti legata al sostegno delle aziende e al supporto nella crescita e nel loro consolidamento. Non a caso, le società controllate da 21 Invest hanno visto un tasso di crescita medio di circa il 70% in seguito all’acquisizione, generando opportunità di lavoro per 6.000 nuovi dipendenti. Il Gruppo, nel corso di oltre 30 anni di attività sotto la guida di Alessandro Benetton, ha raccolto e gestito oltre 2,5 miliardi di capitali provenienti da investitori istituzionali italiani ed esteri. Attualmente, le 22 aziende in cui 21 Invest ha investito (escludendo dunque Omega Pharma) generano un fatturato complessivo di 1,5 miliardi di euro e impiegano 7.500 persone.

Carlo Messina: le riflessioni del CEO di Intesa Sanpaolo al WEF di Davos

“Per noi il 2024 sarà un anno molto buono”: il CEO di Intesa Sanpaolo Carlo Messina a Davos per partecipare al World Economic Forum parla ai microfoni di Class Cnbc ribadendo fiducia nei confronti dell’economia italiana.

Carlo Messina, CEO di Intesa

Carlo Messina a Davos: intervista al CEO di Intesa Sanpaolo

Il CEO Carlo Messina, parlando a margine del meeting internazionale di Davos, ha anticipato che il 2024 sarà un anno “molto buono” per Intesa Sanpaolo e “in qualunque scenario dei tassi di interesse”: intervistato da Class Cnbc in occasione della partecipazione al World Economic Forum, ha preventivato per la seconda parte dell’anno una riduzione dei tassi di interesse. “Credo sia giusto acquisire più informazioni e dati ma che questo percorso sarà inevitabile”, ha spiegato il CEO di Intesa Sanpaolo analizzando la situazione attuale. “L’inflazione sta scendendo in modo significativo in tutti i Paesi; in Italia in particolare in questo momento l’inflazione è completamente sotto controllo. Per noi tassi più bassi significherà comunque mantenimento di alti utili, anzi probabilmente torneremo ad essere un’azienda che avrà una forte crescita a livello di commissioni”: Intesa Sanpaolo, ha precisato Carlo Messina, può contare su “un trilione e trecento miliardi di risparmi degli italiani, la gran parte è risparmio gestito e assicurazione e quando i tassi di interesse scendono è il momento in cui quelle aree tornano a crescere”. Da qui la vision ottimistica del CEO: per Intesa Sanpaolo questo significa infatti “avere un forte rilancio del mondo commissionale e in ogni caso abbiamo anche un hedging facility, una copertura sul fronte del margine di interesse, che ci preserverà il margine di interesse. Noi ci aspettiamo un anno molto buono, il 2024, in qualunque scenario dei tassi di interesse”. 

L’intervento del CEO Carlo Messina all’Opening Concert del World Economic Forum di Davos supportato da Intesa Sanpaolo

Carlo Messina, in occasione dell’Opening Concert del World Economic Forum di Davos 2024, ha ricordato l’impegno di Intesa Sanpaolo per la Cultura e il Sociale: “Abbiamo deciso di impegnare 1,5 miliardi di euro in un programma ad alto impatto sociale per contrastare la povertà e per ridurre le disuguaglianze per essere la prima impact bank al mondo”. Gli investimenti in questo ambito, ha specificato il CEO, sono secondi solo a quelli in tecnologia, intelligenza artificiale, banca digitale. “Allo stesso tempo, grazie alle attività nel sociale diamo lavoro a persone che possono trovarsi in situazioni difficili a causa degli impatti sul lavoro dell’intelligenza artificiale: su centomila persone che lavorano in Intesa Sanpaolo, mille lavorano nel sociale”, ha aggiunto Carlo Messina. “Ritengo che lavorare per la Corporate social responsibility e per chi ha bisogno possa essere una via anche per altre società che potrebbero così sviluppare tecnologia senza ridurre i livelli dell’occupazione”: Intesa Sanpaolo oggi punta ad essere molto più di “un forte creatore di valore nel settore bancario”.

Maurizio Rota: visione futuristica nel turismo

Maurizio Rota, al timone di True Italian Experience e membro del CdA di Assist Group, emerge come un leader innovativo nel turismo italiano. Con un background in ingegneria informatica e un approccio pionieristico, sta trasformando il settore con soluzioni tecnologiche avanzate e strategie di marketing efficaci.

Maurizio Rota

Al crocevia del turismo: l’approccio dinamico di Maurizio Rota

Il percorso professionale di Maurizio Rota, oggi alla guida di True Italian Experience (TIE), si distingue per l'approccio innovativo nel settore del turismo. Il manager ha sempre avuto un interesse particolare per l'applicazione dei Big Data nell'analisi e nel monitoraggio dei media. Tale passione lo ha guidato verso il suo ruolo chiave in True Italian Experience, dove ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo di strategie digitali per la promozione del turismo italiano a livello globale. La sua visione strategica si è manifestata in maniera evidente nella creazione di WOSM© - World Open Source Monitoring. Questo sistema avanzato per l'elaborazione di dati provenienti da vari media è stato un passo fondamentale nell'innovazione del marketing e della comunicazione nel settore turistico. "La nostra capacità di utilizzare le tecnologie emergenti per migliorare le nostre strategie di marketing è fondamentale", ha dichiarato Maurizio Rota. Questa attitudine all'innovazione è evidente anche nei suoi successi nella gestione di progetti di sponsorizzazione sportiva, dimostrando una notevole capacità di adattamento alle mutevoli sfide del mondo aziendale.

Turismo in Italia: la sfida di Maurizio Rota

L'impatto di Maurizio Rota nel turismo italiano è stato ulteriormente riconosciuto con la pubblicazione dei recenti dati dell'Osservatorio TIE, il quale ha evidenziato una serie di sfide e opportunità nel settore turistico italiano. "Le analisi sui trend e sulle intenzioni di viaggio dei visitatori stranieri sono frutto dell’innovativa struttura tecnologica che abbiamo realizzato: l’Osservatorio True Italian Experience", ha spiegato. Tale strumento ha permesso di identificare preferenze e trend, come l'orientamento verso la cultura e l'enogastronomia, con un 74% dei turisti inclini a percorsi di degustazione di prodotti locali. I dati rivelano anche una composizione interessante dei flussi turistici, con una prevalenza di visitatori tedeschi, seguiti da francesi e spagnoli. "Una miniera di informazioni che consente di elaborare itinerari e proposte per soddisfare le aspettative e valorizzare un turismo attento a far vivere appieno le località, la loro storia e cultura", ha sottolineato Maurizio Rota. La sua capacità di guidare il settore attraverso momenti di incertezza, sfruttando tecnologie avanzate e analisi dettagliate, mostra la sua abilità non solo come leader aziendale ma anche come pioniere nel campo del turismo in Italia.

Tommaso Putin: le ragioni del successo di Serenissima Ristorazione all’evento “Disegniamo il futuro”

Tommaso Putin, Vicepresidente di Serenissima Ristorazione, ha preso parte al forum “Disegniamo il futuro” a Padova, dedicato alle imprese venete che hanno in maggior misura dato prova di qualità innovative e coinvolgimento dei giovani.

 Tommaso Putin

Tommaso Putin: “Il segreto della qualità del nostro prodotto? La cottura a legame refrigerato

Il Vicepresidente di Serenissima Ristorazione Tommaso Putin ha partecipato a “Disegniamo il futuro”, evento organizzato da Italia Economy a Padova. Il convegno, dedicato a tutte le realtà e i professionisti veneti che vedono nell’innovazione la chiave per il futuro, ha esplorato le sfide e le opportunità che la Regione offre per la crescita del territorio. Serenissima Ristorazione si distingue come caso emblematico di azienda che, attraverso investimenti strategici sull’innovazione e migliorie tecniche, è riuscita a offrire un prodotto dall’alto livello qualitativo. In particolare, ha sottolineato Tommaso Putin, il Gruppo è tra le realtà che maggiormente hanno perfezionato la tecnica della cottura a legame refrigerato, che consente di mantenere la freschezza e la qualità dei pasti. “Abbiamo sviluppato il nostro stabilimento, che è un po' il nostro fiore all'occhiello, in provincia di Padova con la tecnologia del Cook and Chill. Prepariamo i pasti, poi vengono abbattuti e successivamente rigenerati. Questa tecnologia ci permette di essere particolarmente innovativi, ridurre notevolmente gli sprechi e migliorare l'efficienza del nostro prodotto”.

Tommaso Putin: il percorso professionale del Vicepresidente di Serenissima Ristorazione

Tommaso Putin ha maturato una solida formazione in Economia Aziendale, laureandosi presso l'Università Bocconi di Milano, e ha arricchito ulteriormente le sue competenze con una specializzazione in Amministrazione e Controllo di Gestione. La sua esperienza internazionale nel settore del business, acquisita attraverso corsi di formazione e anni di lavoro presso una società di revisione, lo ha preparato al ruolo di CFO di Serenissima Ristorazione, Gruppo nel quale ha fatto il suo ingresso nel 2003. Grazie agli eccellenti risultati ottenuti e al suo costante impegno, Tommaso Putin è stato nominato Vicepresidente nel 2022. Attualmente, ricopre anche il ruolo di Vicepresidente di ANIR Confindustria, consolidando ulteriormente la sua posizione di leader nel settore.

Dal miglioramento dei trasporti agli itinerari gastronomici: i progetti del Gruppo FS

Il Gruppo FS è determinato a essere protagonista dello sviluppo e della crescita del nostro Paese. Con una capillare rete ferroviaria di 17.000 km, la realtà guidata da Luigi Ferraris renderà possibile raggiugere anche quelle aree che fino ad oggi non hanno mai avuto una connettività adeguata.

Gruppo FS

Il ruolo del Gruppo FS nello sviluppo del settore agricolo

Uno dei principali risvolti positivi del migliorare la connettività nelle aree rurali è permettere agli agricoltori di quelle zone di poter essere più competitivi. Lo ha sottolineato l’AD del Gruppo FS nel suo intervento sul palco del Villaggio Coldiretti a Roma, dal quale ha infatti evidenziato come tale obiettivo darebbe un nuovo impulso allo sviluppo di attività come l’irrigazione programmata e consentirebbe, in generale, una migliore gestione di tutte le fasi di produzione degli agricoltori. A migliorare la competitività delle imprese agricole sarà anche il sistema infrastrutturale e di logistica integrata che Gruppo FS intende realizzare per far fronte alle sfide attuali. “Nel trasporto merci siamo fermi da anni a una quota del 10% rispetto al totale della mobilità. Nel prossimo decennio l'obiettivo è raddoppiare la quota per arrivare al 20%”, ha dichiarato l’AD.

Dalla collaborazione tra Gruppo FS e Coldiretti nasceranno nuovi itinerari gastronomici

Su “FS News”, testata ufficiale del Gruppo FS, viene inoltre riportato che le stazioni ferroviarie saranno utilizzate per migliorare, da un lato, l’attrattività turistica dei luoghi di piccole e medie dimensioni e, dall’altro, la vivibilità di territori sempre più soggetti a fenomeni di spopolamento. Oltre alle 2.200 stazioni attive per il trasporto ferroviario, si andranno infatti ad aggiungere 500 stazioni non più attive, i cui spazi troveranno nuovi utilizzi più evoluti, trasformandosi in presidi di telemedicina. Le stazioni, insomma, avranno un ruolo fondamentale per il turismo, dando anche la possibilità di organizzare degli itinerari enogastronomici in collaborazione con Coldiretti.

Italgas, Paolo Gallo a “La Repubblica”: così possiamo raggiungere l’obiettivo della net zero

Raggiungere l’obiettivo della net zero senza pregiudizi tecnologici: l’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo spiega, in un’intervista rilasciata a “La Repubblica”, come avverrà la rivoluzione green e perché il gas sarà ancora protagonista.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: il gas è l’elemento della transizione…

Per Paolo Gallo, AD di Italgas, non ci sono dubbi: il gas continuerà ad essere protagonista ancora per un po’. Superata l’idea della net zero a tutti i costi – quanto successo con il Covid-19 e con la guerra ha evidenziato come questa strada non sia percorribile – il tema della sicurezza delle forniture è tornato centrale, così come quello dei costi, arrivati a livelli impensabili. “Possiamo definirlo un trilemma – afferma l’AD nell’intervista – si può raggiungere la net zero solo se si tiene contro degli altri due, sicurezza delle forniture e costi dell'energia. Ciò rafforza il ruolo del gas come elemento di transizione a medio-lungo termine e quello delle infrastrutture per il trasporto. In alcuni Paesi, per esempio in Grecia, sostituirà la lignite”. In tale contesto, secondo Paolo Gallo, è fondamentale non avere “pregiudizi di tipo tecnologico” e “guardare a ciò che permette di raggiungere prima il risultato”. Insomma, il gas servirà per l'equilibrio del sistema” mentre si dà spazio alla crescita delle rinnovabili.

Paolo Gallo: …ma l’idrogeno è il vettore energetico del futuro

Il gas sarà centrale anche sotto l’aspetto infrastrutturale. Le infrastrutture che oggi servono al trasporto di questo elemento, l’indomani serviranno per il passaggio dell’idrogeno. Vettore energetico del futuro, l’idrogeno è in grado di garantire quella flessibilità che viene meno con l’ingresso massiccio delle rinnovabili, ma richiede una rete capillare per il trasporto che sia intelligente, digitalizzata e flessibile. In altre parole, bisogna attendere ancora. “Al momento – spiega Paolo Gallose guardiamo ai prezzi al megawattora, la tecnologia dell'idrogeno non è competitiva se prodotto da fonti rinnovabili. Ma è importante che ci siano questi investimenti a livello globale. Succederà come per il fotovoltaico, con i prezzi dei pannelli che ora sono un decimo rispetto al 2008, proprio grazie ai fondi che sono andati in ricerca e sviluppo. Ma anche in questo caso, non bisogna avere pregiudizi sulla tecnologia”.

GSA, nuovo corso sotto la guida di Antonio Musacchio per il Gruppo leader nella vigilanza antincendio

In seguito all’acquisizione della maggioranza di GSA Gruppo Servizi Associati da parte di Eurizon Capital nel 2021, è stato nominato un nuovo CdA, con Vito Gamberale nel ruolo di Presidente e Antonio Musacchio come AD.

Antonio Musacchio

Antonio Musacchio: la nomina ad AD di GSA in seguito all’acquisizione da parte di Eurizon Capital

In seguito all’accordo storico con Armonia Italy Fund, che ha visto Eurizon Capital assumere il controllo della quota di maggioranza (67,44%), Antonio Musacchio è stato nominato AD di GSA Gruppo Servizi Associati, società leader nel settore della sicurezza antincendio. Fondata nel 1997, GSA ha sede a Roma, direzione generale a Udine e una branch a Lione, in Francia. La società, che fa parte della community Elite di Borsa Italiana, vanta tecnologie, competenze e brevetti chiave per la prevenzione e sicurezza da incendi anche in contesti complessi quali ad esempio il tunnel del Monte Bianco e del Gran Sasso. In seguito alla nomina, Antonio Musacchio ha espresso alte aspettative per il futuro, commentando in particolare i risultati ottimali raggiunti dal Gruppo assieme ad Armonia Italy Fund: “L’operazione condotta da Iter Capital Partners ci rende molto ottimisti riguardo le prospettive di sviluppo di GSA. Siamo anche estremamente fiduciosi sul fatto che anche il 2021 si chiuderà con un risultato al di sopra delle aspettative, con un fatturato prossimo ai 170 milioni e un ebitda attorno ai 35 milioni, anticipando di fatto di un anno quanto previsto nel piano di sviluppo industriale a medio termine”.

Antonio Musacchio: la carriera e i successi del manager

Antonio Musacchio, laureatosi in Ingegneria Meccanica con lode all'Università La Sapienza di Roma nel 1990, ha avuto una carriera professionale con incarichi in diversi settori di competenza prima di assumere il ruolo di Amministratore Delegato di GSA nel 2021. Entrato inizialmente a far parte di Eni, si è occupato della gestione operativa, commerciale e finanziaria di progetti significativi nel comparto dei servizi energetici e del facility management. Nel 2003, è divenuto Direttore Generale di SI Servizi, parte del Gruppo Cofathec (poi Engie), e dal 2004 al 2009 ha lavorato come Direttore Operations in Pirelli RE Facility Management, dove ha coordinato progetti strategici come l'outsourcing per Telecom Italia. Nel 2010, Antonio Musacchio ha assunto la carica di AD di Energyproject, parte del Gruppo Manutencoop, specializzata in impianti fotovoltaici. Successivamente, nel 2011, è stato nominato Direttore Generale di Nagest Global Service, focalizzata sulla gestione integrata dei servizi e manutenzione per grandi patrimoni urbani. Infine, prima di passare a GSA, nel 2017 ha assunto l'incarico di AD di Apleona Italy.

Vincenzo Sanasi d’Arpe: “Da Consap la proposta per estendere il Fondo mutui a chi ha figli”

Con la Legge di Bilancio 2024 il Governo ha introdotto diversi cambiamenti nell’accesso al Fondo Prima Casa, ampliando le categorie prioritarie e offrendo tassi agevolati. Le dichiarazioni di Vincenzo Sanasi d’Arpe, Amministratore Delegato di Consap.

Vincenzo Sanasi d'Arpe (AD Consap)

Vincenzo Sanasi d’Arpe (Consap): accesso prioritario alle agevolazioni per le famiglie con 3, 4 e 5 figli

La recente approvazione della Legge di Bilancio 2024 ha destinato un sostanziale aumento di risorse, pari a 282 milioni di euro, al Fondo di Garanzia Mutui Prima Casa. E con una importante novità: tra le categorie prioritarie anche le famiglie numerose. Questa decisione, ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Consap Vincenzo Sanasi d’Arpe, riflette il riconoscimento del ruolo cruciale svolto dallo strumento negli ultimi due anni, caratterizzati dalle numerose sfide economiche, in primis inflazione e aumento dei tassi di interesse, che hanno fortemente colpito il settore immobiliare. Con una garanzia pubblica dell'80% sui mutui per l'acquisto della prima casa, estendibile in alcuni casi anche fino al 90%, il Fondo gestito da Consap è riuscito nell’obiettivo di agevolare l'accesso al credito per i giovani under 36, contribuendo al contempo al sostegno di un settore in difficoltà. A dirlo i dati dell’ultimo biennio, con il 25% del totale dei mutui stipulati con la garanzia dello Stato all’80% a fronte di oltre 458mila domande avviate. Per Vincenzo Sanasi d’Arpe non vi è alcun dubbio sulla funzione sociale rivestita dall’agevolazione ed ecco perché per il 2024 Consap ha deciso di proporre l’accesso prioritario al fondo anche alle famiglie con almeno 3 figli under 21 e un Isee sotto i 40mila euro, quelle con 4 figli e Isee sotto i 45mila e infine quelle con 5 figli e Isee non oltre i 50mila euro annui.

Vincenzo Sanasi d’Arpe: “Con Garanzie Consap lo Stato continuerà ad aiutare famiglie e giovani”

Oltre alle famiglie numerose, la recente manovra varata dal Governo ha introdotto altre categorie prioritarie per l'accesso privilegiato al Fondo Prima Casa e alla possibilità di ottenere tassi agevolati. Tali categorie includono giovani coppie coniugate o conviventi da almeno due anni, nuclei familiari monogenitoriali, conduttori di alloggi popolari e individui sotto i 36 anni. Il rifinanziamento di 282 milioni previsto dalla nuova Legge di Bilancio contribuirà a garantire la continuità di questa misura nel corso dell'intero anno 2024, ha spiegato Vincenzo Sanasi d’Arpe, consolidando il ruolo del Fondo di Garanzia Mutui Prima Casa come una risorsa fondamentale per il benessere abitativo degli italiani. E non solo: l’estensione ai nuclei con 3 o più figli proposta da Consap va infatti nella direzione del contrasto alla denatalità portato avanti dal Governo: “Attraverso Consap – conclude l’AD – lo Stato continuerà a supportare le famiglie e i giovani in difficoltà nell’acquisto della prima casa”.

Dario Lo Bosco, il bilancio dell’attività di RFI in Sicilia

A margine della firma dell’accordo con WeBuild, volto a formare tecnici e ingegneri per la costruzione di un’opera monumentale come il Ponte sullo Stretto di Messina, il Presidente di RFI Dario Lo Bosco ha evidenziato l’impatto a lungo termine che il collegamento eserciterà sull’economia dell’Isola, recentemente messa al centro dei progetti della società attraverso 18 miliardi di euro di investimenti volti a sostenere lo sviluppo sostenibile dei maggiori centri abitati.

Dario Lo Bosco

Dario Lo Bosco: “Così trasformiamo la Sicilia in un polo attrattore e generatore di economia

La Sicilia? Una Regione assolutamente centrale nei progetti di RFI, che intende rilanciare l’Isola partendo proprio dalla mobilità: lo ha affermato il Presidente Dario Lo Bosco, evidenziando come gli importanti investimenti puntino proprio a rivitalizzarne l’economia. “Con orgoglio siamo a capo del Polo infrastrutturale con Anas, Italferr e Ferrovie del Sud-Est. Siamo una famiglia professionale che sta realizzando opere strategiche per lo sviluppo sostenibile del Paese. La Sicilia, in tal senso, diventa un polo attrattore e generatore di economie”. Dario Lo Bosco ha evidenziato come RFI, nello specifico, abbia progettato per l’Isola un Piano di investimenti piuttosto corposo, volto specialmente a creare connessioni sostenibili tra le più importanti città della regione: Come Polo stiamo realizzando investimenti per 18 miliardi di euro, 12 dei quali RFI li ha investiti per creare sviluppo sostenibile nei centri attrattori di mobilità di Palermo, Catania e Messina”.

Il valore strategico del Ponte sullo Stretto: il commento di Dario Lo Bosco

Queste dichiarazioni di Dario Lo Bosco sono state pronunciate in seguito alla firma dell’accordo con WeBuild, indirizzato a formare i tecnici e gli ingegneri che si occuperanno del Ponte sullo Stretto, altra infrastruttura di altissima importanza strategica che porterà immensi benefici alla Regione: “Sarà una cerniera strategica di un corridoio transnazionale europeo che connetterà Palermo a Helsinki. Ciò ci porterà anche a ripensare la Palermo-Messina che con il Ministro Salvini vogliamo riprogettare affinché si possa connettere la rete di mobilità siciliana al resto d’Europa”. La RFI Academy sta già valutando diverse soluzioni per rendere la costruzione del Ponte più economica e sostenibile.

Andrea Mascetti, l’impegno culturale del fondatore dello Studio Legale Mascetti

L’avvocato Andrea Mascetti, fondatore dello Studio Legale Mascetti, ha sempre mostrato un profondo interesse per la cultura, la letteratura, l’arte e la valorizzazione dei territori.

L'avvocato Andrea Mascetti

Andrea Mascetti, il percorso professionale

Andrea Mascetti, classe 1971, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano, avviando poi la propria carriera presso lo studio Legale Tributario di Ernst & Young, network di servizi professionali di consulenza di fama mondiale. Dopo questa prima esperienza, l’avvocato ha poi fondato, nel 2004, lo Studio Legale Mascetti, noto per la particolare competenza nei settori del diritto commerciale, penale e amministrativo. In seguito, Assogestioni lo ha nominato Consigliere Indipendente in Italgas, dove ha presieduto il Comitato Nomine e Remunerazioni. A partire dal 2023, Andrea Mascetti ricopre l’incarico di Presidente di Finlombarda, società finanziaria della Regione Lombardia.

Andrea Mascetti, l’impegno nel mondo della cultura  

Andrea Mascetti ha dato sempre spazio anche ai suoi interessi culturali, che ha sviluppato attraverso collaborazioni e incarichi di responsabilità presso fondazioni e istituzioni. Tra i suoi argomenti di riferimento, in particolare, la grande letteratura del Novecento, la geopolitica,la storia e le culture arcaiche dell’area centro-asiatica. Andrea Mascetti è stato inoltre membro della Commissione Centrale di Beneficenze di Fondazione Cariplo, dove ha coordinato la Commissione Arte e Cultura. Dal 2022 fa parte dell'Advisory Board di Valore Italia, Centro Internazionale di Formazione e Ricerca per il Restauro e la Valorizzazione del Patrimonio Culturale.

Scuola, FME Education: l’innovazione digitale per rendere l’apprendimento più efficace

Contando su solide competenze editoriali e nell’ambito dell’innovazione tecnologica, FME Education, Editore specializzato in formazione e contenuti didattici innovativi, persegue l’obiettivo di portare nelle scuole soluzioni innovative che garantiscano l’efficienza dell’insegnamento e dell’apprendimento.

FME Education

L’esperienza di FME Education nel portare l’innovazione nelle scuole

Fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 2013, FME Education è sempre stata portatrice di innovazione, impegnandosi nella progettazione e realizzazione di contenuti didattici innovativi da usare in ambito scolastico e familiare. Con una vasta scelta di prodotti e servizi che fanno leva sulla tecnologia, l’Editore contribuisce a rendere l’attività di insegnamento e apprendimento più piacevole e coinvolgente. Nel mondo didattico, caratterizzato dalla continua ricerca di approcci che trasformino l’apprendimento in un’esperienza sempre più efficace e accessibile, l’innovazione assume un ruolo centrale. Le metodologie di insegnamento tradizionale stanno di fatto lasciando gradualmente il passo a modalità incentrate proprio su tale aspetto. Questo perché si è capito che gli approcci innovativi offrono opportunità di apprendimento capaci di coinvolgere maggiormente gli studenti in attività di esplorazione e sperimentazione.

Estendere l’apprendimento anche attraverso i giochi online: le proposte di FME Education

FME Education sa bene che le opportunità date dalle nuove tecnologie in ambito scolastico sono davvero tantissime. Persino i giochi e i videogiochi si trasformano in interessanti occasioni di apprendimento che, sfruttando la tecnologia e il divertimento dato dal gioco, coinvolgono gli studenti in una partecipazione più attiva, favorendo infine una maggiore comprensione degli argomenti. L’esperienza interattiva si è infatti spesso rilevata più efficace rispetto alla semplice trasmissione di informazioni, incentivando inoltre lo sviluppo di abilità trasversali quali il problem solving, la creatività e la collaborazione.

Gianpiero Strisciuglio, riorganizzazione della manutenzione: “Presidi sul territorio h24”

Gianpiero Strisciuglio, AD di RFI, ha firmato il verbale di accordo con le Organizzazioni sindacali legato alla riorganizzazione dei turni di manutenzione, in virtù della quale il servizio sarà attivo 24 ore su 24 con consistenti benefici anche per i dipendenti, che vedranno aumentare le tutele e l’equità nella distribuzione dei turni.

Gianpiero Strisciuglio

Gianpiero Strisciuglio sigla l’accordo che rivoluzionerà la manutenzione di RFI

Un accordo eccezionale che permetterà a RFI di estendere i turni di manutenzione fino alle 24 ore, ma garantirà al tempo stesso turni più comodi e più sicurezza nei dipendenti della società: questo è il contenuto del verbale recentemente firmato da Gianpiero Strisciuglio, AD di RFI, e dai rappresentanti delle Organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL mobilità/AF. In virtù della riorganizzazione, gli addetti ai lavori effettueranno operazioni di manutenzione preventiva a qualsiasi orario, e interverranno tempestivamente in caso di malfunzionamenti e guasti, con particolare beneficio a categorie quali i pendolari. Gianpiero Strisciuglio ha poi sottolineato come la razionalizzazione dei turni comporterà un migliore bilanciamento tra vita privata e lavoro, riducendo significativamente il ricorso agli straordinari.

Il commento dell’AD Gianpiero Strisciuglio sull’accordo

Gianpiero Strisciuglio ha espresso grande soddisfazione per la firma del verbale, sottolineando come si tradurrà in un significativo miglioramento del servizio: “Siamo molto soddisfatti di aver raggiunto questo accordo con le Organizzazioni sindacali e rappresenta il frutto di una visione comune. Saranno ridotti i tempi di intervento sull’infrastruttura e al tempo stesso garantita maggiore efficienza e tempestività, che è parte della nostra missione”. L’AD ha inoltre evidenziato come la riorganizzazione dei turni costituirà un notevole beneficio anche per i lavoratori: “Un accordo che mira a rendere gli standard manutentivi sempre più elevati, tutelando i lavoratori, i passeggeri e l’ambiente e che rappresenta solo l’inizio di un percorso che punta a consolidare e potenziare, in un'ottica di miglioramento continuo, la cultura della sicurezza”.

Gruppo Riva, leader internazionale nel settore siderurgico

Fondato da Emilio Riva nel 1954, Gruppo Riva ha attraversato la storia dell’Italia, contribuendo alla ricostruzione seguita al Dopoguerra fino all’età della globalizzazione. Da quasi 70 anni, i suoi prodotti siderurgici (in particolare i celebri “prodotti lunghi”) vengono utilizzati in diversi comparti industriali, dalla meccanica all’automotive.

Gruppo Riva

Gruppo Riva, l’orgoglio dell’industria siderurgica italiana

Gruppo Riva, fondato da Emilio Riva nel 1954, è una storica società siderurgica italiana, leader internazionale nell’industria degli acciai e specialmente nei prodotti “lunghi”. Fin dalle sue origini, il Gruppo è stato un pioniere della siderurgia europea, contribuendo con le sue innovazioni alla ricostruzione del Paese dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nel corso della sua storia, ha attraversato numerose crisi di settore, avviando un processo di espansione internazionale che l’ha portato a vendere i suoi prodotti fino all’Estremo Oriente. Oggi, Gruppo Riva è ancora interamente privato ed è guidato a partire dal 2014 da Claudio Riva. È presente in 6 Paesi (Italia, Francia, Germania, Belgio, Spagna e Canada) e dà lavoro a oltre 5.500 persone, tra cui specialmente giovani diplomati e neolaureati. Le ragioni del successo possono essere riscontrate in tre elementi: lo strettissimo controllo qualitativo (tutti gli stabilimenti del Gruppo sono in possesso di certificazioni, mentre i prodotti vengono sottoposti a ogni sorta di analisi), l’innovazione (è stata la prima società siderurgica a utilizzare la colata continua a tre linee in Italia) e, recentemente, l’attenzione per la sostenibilità e l’impatto ambientale (anche quest’ultima confermata dalle certificazioni).

I prodotti lunghi, la specialità di Gruppo Riva

Una delle ragioni del successo internazionale di Gruppo Riva sta nella sua specializzazione nei prodotti siderurgici cosiddetti “lunghi”, realizzati solo in acciaierie ad arco elettrico. Tali prodotti, tra cui i tondi per cemento armato, travi, laminati mercantili e la vergella, hanno una vastissima gamma di applicazioni. Nell’industria edilizia, i prodotti lunghi sono proprio quelli che assicurano la solidità strutturale e hanno dunque un vasto utilizzo nella costruzione di ponti ed edifici. Anche il mercato automobilistico li richiede per componenti dei mezzi, ed altre applicazioni vengono eseguite nel settore dell’oil and gas. L’industria mineraria, navale, energetica e persino quella dell’arredamento sono altri ambiti nei quali è necessario disporre di prodotti siderurgici lunghi e resistenti a qualsiasi forma di corrosione e pressione. La qualità dei prodotti di Gruppo Riva si ottiene attraverso un rigoroso processo nel corso del quale gli acciai vengono prodotti al forno elettrico, laminati a caldo ed infine, se necessario processati a freddo.

Annalaura Lettieri ha guidato Atitech nel raggiungimento del traguardo finanziario del 2021

Nel 2021, Atitech ha raggiunto un significativo traguardo finanziario di 15 milioni di euro con il supporto chiave di Annalaura Lettieri, la General Counsel dell’azienda. La transazione ha coinvolto un pool di istituti finanziari guidati da Iccrea Banca, con un focus su iniziative aziendali, sostenibilità e crescita in Italia.

Atitech

Atitech, nel 2021 raggiunto importante traguardo finanziario grazie al supporto di Annalaura Lettieri

Nel 2021, Atitech, azienda napoletana specializzata nella manutenzione e revisione di aeromobili, ha raggiunto un significativo traguardo nel suo percorso finanziario con la conclusione di un finanziamento da 15 milioni di euro sotto la guida esperta della General Counsel Annalaura Lettieri. L’operazione, che era finalizzata a sostenere diverse iniziative aziendali, ha visto la partecipazione di un pool di istituti finanziari di rilievo, guidati da Iccrea Banca, agente SACE e banca finanziatrice. Il finanziamento, che era stato garantito per il 90% del totale da SACE in conformità con le disposizioni del Decreto Liquidità, è stato strutturato grazie alla collaborazione di Iccrea Banca, Banca Credito Cooperativo di Napoli, Cassa Depositi e Prestiti e Banco BPM. Almeno un terzo dell’importo totale del finanziamento è stato destinato da Atitech a progetti mirati all’efficientamento energetico, alla promozione dello sviluppo sostenibile e della green economy, oltre che a iniziative finalizzate alla crescita in Italia.

Annalaura Lettieri: il ruolo chiave nell’operazione di Atitech

Gli aspetti legali di questo finanziamento sono stati seguiti con attenzione dal team interno di Atitech, sotto la guida della General Counsel Annalaura Lettieri. Lo studio BonelliErede, con il team composto dai partner Gabriele Malgeri e Francesca Secondari, insieme all’associate Luigi Mazzola, ha fornito ulteriore supporto, garantendo una gestione accurata degli aspetti legali della transazione. Gli istituti finanziatori sono invece stati assistiti da Gianno & Origoni, con un team guidato dal partner Matteo Gotti e coadiuvato dal Senior Associate Daniele Mari. L’aspetto fiscale è stato curato dal partner Fabio Chiarenza e dal Managing Associate Francesca Staffieri. Per Iccrea Banca e BCC di Napoli, le attività di perfezionamento sono infine state coordinate dal team legale interno “Contratti e Perfezionamento Finanziamenti” di Iccrea Banca.

Gianni Prandi: come tutelare la privacy nell'era dei Big Data

In un articolo recente de “L'Espresso” sull'atteggiamento degli italiani verso i Big Data, si pone in evidenza un’analisi di Vidierre, di cui Gianni Prandi è membro e fondatore, sull’uso dei dati personali su internet e nel mare magnum del digitale. L’indagine offre una visione critica su come le preoccupazioni sulla privacy possano essere mitigate attraverso pratiche di trasparenza e sicurezza nel trattamento dei dati.

Gianni Prandi

Protezione dei dati nell'era dei big data: la visione di Gianni Prandi, fondatore di Vidierre

Gianni Prandi offre una prospettiva approfondita sulla questione. L'articolo sottolinea come la paura di una violazione della privacy sia un timore prevalente tra gli utenti. L’accento è posto sull'importanza della protezione dei dati personali in un mondo sempre più informatizzato. "Nonostante sia in atto un processo costante per cercare di regolamentare l’impiego di questa grande quantità di informazioni, sono necessarie norme più stringenti", afferma Gianni Prandi. Tale necessità di garantire sicurezza e fiducia nei confronti dei Big Data si riflette nell'appello per un maggior rigore nelle politiche di privacy e trasparenza.

L'approfondimento di Gianni Prandi: sfiducia pubblica e trasparenza nei dati a larga scala

Riflettendo sulle tematiche sollevate dall'articolo su “L'Espresso”, Gianni Prandi si sofferma su come la sfiducia nell'uso dei Big Data sia un problema significativo. Secondo le ricerche di Vidierre, la maggior parte degli utenti esprime preoccupazione per il tracciamento dei dati personali e per la mancanza di informazioni trasparenti sui rischi connessi. "Serve più trasparenza per infondere fiducia rispetto al corretto utilizzo dei dati sensibili", sostiene Gianni Prandi. È fondamentale per le aziende che gestiscono i Big Data implementare strategie che non solo proteggano i dati personali, ma che ne comunichino efficacemente l'utilizzo e i benefici, contribuendo così a mitigare le preoccupazioni.

Gruppo FS, Luigi Ferraris ad “Ansa Incontra”: merci, intermodalità e nuove opere

Il trasporto ferroviario delle merci in Italia e in Europa è il tema centrale dell’intervista che Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS, ha rilasciato ad “Ansa Incontra”. Il manager ha parlato della strategia per aumentare la quota del treno, integrando diversi modi di trasporto e potenziando le infrastrutture.

 Luigi Ferraris

La visione di Luigi Ferraris per il trasporto delle merci

Ad oggi il trasporto ferroviario delle merci rappresenta solo il 10-11% del totale in Italia, una percentuale che non è cresciuta negli ultimi anni. Tra le cause principali il mancato adeguamento delle infrastrutture dedicate alla logistica. Gruppo FS ora intende accelerare puntando su intermodalità e nuove opere. A illustrarne la strategia Luigi Ferraris, in un’intervista rilasciata ad “Ansa Incontra” in cui l’Amministratore Delegato ha condiviso la sua visione per trasformare la logistica delle merci in Italia e in Europa. Di strategica importanza la multimodalità, ovvero la capacità di integrare diversi modi di trasporto: “Pensiamo che sia essenziale creare le condizioni perché il treno venga utilizzato per coprire soprattutto medie e lunghe distanze. Il viaggio va spezzato, bisogna creare dei terminali multimodali ed è lì che si realizza appieno la strategia intermodale. Si prenda per esempio il container: dal camion lo si carica sul treno, si forma un treno e poi da lì si parte e si va verso il centro Europa e destinazioni finali. Anche qui, come per il turismo, i porti sono essenziali”. In questo modo si potrebbe raddoppiare la quota del trasporto delle merci su rotaia entro i prossimi dieci anni, raggiungendo il 20%. Per realizzare questa strategia, Luigi Ferraris ha indicato la necessità di investire in terminali multimodali, dove si possano caricare e scaricare i container da un mezzo all’altro, e in nuove offerte di trasporto ferroviario avanzate, come quelle già proposte dal Polo Logistica.

Luigi Ferraris: le sfide per il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie

Durante il colloquio con “Ansa”, l’AD ha parlato anche delle sfide che il Gruppo FS deve affrontare sul fronte del potenziamento delle infrastrutture, sia per quanto riguarda il trasporto delle merci che per quello dei passeggeri. Luigi Ferraris ha ricordato come l’ultima grande opera di ammodernamento realizzata in Italia sia stata l’Alta Velocità, entrata a pieno regime nel 2009. Da allora, il traffico ferroviario è più che raddoppiato, ma le infrastrutture non sono state adeguatamente aggiornate. Gruppo FS è in linea con i tempi e i costi previsti per la realizzazione delle opere necessarie, che sono state anche oggetto di una rimodulazione da parte del Governo, in accordo con l’Unione Europea. La scadenza fondamentale è giugno 2026, quando dovrebbero essere completati i principali interventi, come il Terzo Valico, la Gronda di Genova, il Nodo di Firenze e il Nodo di Bologna. Opere complesse, ha aggiunto, che richiedono una grande capacità di progettazione, esecuzione e controllo, e che non sono esenti da imprevisti. Il manager ha tuttavia espresso la sua fiducia nella professionalità e nella competenza delle persone che lavorano, ribadendo la determinazione del Gruppo a rispettare gli impegni presi con il Paese e con l’Europa.

Maurizio Rota: guida verso un nuovo turismo digitale in Italia

La carriera di Maurizio Rota in True Italian Experience (TIE) è un esempio di come l'innovazione e una profonda comprensione dei dati possano rinnovare il turismo. Guidando con visione e strategia, il manager sta trasformando il modo in cui l'Italia si presenta al mondo, combinando tradizione e modernità.

Maurizio Rota

Maurizio Rota: innovazione e strategia nel turismo italiano

La carriera di Maurizio Rota si è sviluppata nel panorama del turismo e dell'innovazione tecnologica in Italia. Dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria Informatica, ha focalizzato le sue competenze sull'analisi dei Big Data e sul loro impiego nel monitoraggio dei media. Questo approccio si è rivelato cruciale nella sua successiva posizione in True Italian Experience (TIE), società facente parte di Assist Group, dove ha avuto un ruolo fondamentale nel promuovere l'Italia a livello internazionale. "La mia tesi sull’applicazione dei Big Data nel monitoraggio dei media ha aperto nuove prospettive nel campo del turismo", ha affermato Maurizio Rota. Sotto la sua guida, True Italian Experience ha ottenuto successi notevoli, come dimostrano le analisi pubblicate recentemente. Tali report mostrano una comprensione approfondita delle dinamiche turistiche e sottolineano l'importanza di un approccio basato sui dati.

Maurizio Rota: la visione di un turismo sostenibile

Nel suo percorso con TIE, Maurizio Rota ha evidenziato l'importanza di un turismo sostenibile e rispettoso delle tradizioni italiane. "Il turismo non è solo un'industria, ma un modo per condividere la nostra cultura e i nostri valori", ha evidenziato. Sotto la sua guida, la società ha implementato strategie innovative per offrire esperienze di viaggio uniche, mantenendo un forte legame con le tradizioni locali. Il 2023 ha rappresentato un anno di sfide e opportunità per il settore turistico. Nonostante alcune criticità evidenziate dai turisti, come i costi e la sicurezza, l'Italia rimane una destinazione amata a livello globale per la sua cultura, arte e ospitalità. "L’analisi dettagliata della stagione turistica appena conclusa consente di dare indicazioni utili per uno sviluppo ottimale del settore", ha spiegato Maurizio Rota. Le strategie di True Italian Experience puntano a migliorare questi aspetti, valorizzando al contempo i punti di forza dell'Italia.

Iren, Luca Dal Fabbro: investiamo nella diffusione di valori positivi

Ospite al Festival dello Sviluppo Sostenibile, la più grande iniziativa italiana per la sensibilizzazione di cittadini, imprese e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha motivato la sua presenza in questo modo: “Vogliamo diffondere valori positivi”.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro al Festival dello Sviluppo Sostenibile per promuovere valori positivi

Promuovere i valori della cultura, della sostenibilità e della coesione sociale: sono questi i motivi che hanno spinto il Presidente Iren a presenziare al Festival dello Sviluppo Sostenibile. “Siamo un’azienda che è molto in sintonia con il futuro dell’economia e il futuro della società”, ha sottolineato Luca Dal Fabbro. Una società che deve essere “inclusiva e volta alla sostenibilità”. “Siamo qui al salone perché vogliamo diffondere questi valori, questa cultura”, ha spiegato. L’impegno della multiutility nell’ambito della sostenibilità è reso evidente dalle scelte di business che si dirigono tutte in questa direzione. Iren è tra le aziende italiane che investono nel territorio, in particolare nella costruzione di impianti e attività incentrati sulla rigenerazione e il recupero.

Luca Dal Fabbro: investiamo nei territori con un’industria buona

Il Presidente di Iren ha affermato che l’azienda crede molto nella diffusione di valori legati alla sostenibilità anche per essere più vicina ai territori. “Come Iren investiamo molte risorse nella diffusione di valori positivi perché il nostro ruolo non è solo il profitto ma è anche il poter essere vicino ai territori, investire nei territori con un’industria buona”, ha sottolineato Luca Dal Fabbro, ricordando inoltre come il progetto “Eduiren” nasca proprio dalla voglia di affermare la cultura della sostenibilità e dell’innovazione. Il settore si occupa di disegnare “le attività del futuro” per “diffondere verso i giovani” i “valori della sostenibilità, dell’inclusione, dell’attenzione al territorio”. Valori che oggi sono importanti ma che, come evidenzia Luca Dal Fabbro, “domani lo saranno ancora di più”.

Resilienza e sfide: il viaggio professionale di Cristina Scocchia, AD di Illycaffè

Cristina Scocchia, AD di Illycaffè, ha tracciato una carriera di rilievo che spazia dal suo esordio in Procter & Gamble fino al ruolo di leadership nell’industria del caffè. Il suo percorso, segnato da sfide e successi, rivela una storia avvincente che abbraccia trasformazioni aziendali, gestione di crisi e stereotipi di genere.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: dallo stage in Procter & Gamble alla leadership in L’Oréal

Dall’ingresso nel mondo del lavoro come stagista retribuita presso Procter & Gamble durante gli anni universitari, Cristina Scocchia ha dimostrato sin da giovane la sua determinazione a raggiungere il successo: “Mi presero per uno stage di tre mesi, retribuito. Una condizione fondamentale perché non avrei potuto chiedere ai miei genitori di continuare a pagare la retta dell’università, l’affitto a Milano e in più quello di Roma. E invece le occasioni vanno date a tutti, anche a chi, come me, proviene da una famiglia del ceto medio”. Il suo impegno nell’apprendimento continuo e la gestione degli impegni personali e professionali hanno segnato gli anni trascorsi in Procter & Gamble, dove ha acquisito una preziosa esperienza a livello internazionale. Il passaggio a L’Oréal ha portato Cristina Scocchia a rivoluzionare la cultura aziendale, introducendo lo smart working nel 2014 quando in Italia era ancora una novità. “Anche per l’intera L’Oréal, il nostro è stato il primo Paese insieme all’Inghilterra a introdurre lo smart working. Ci furono tassi di adesione molto alti ed equamente distribuiti tra uomini e donne. Siamo tornati alla crescita e a quel punto ho scelto di andare in KIKO”.

Cristina Scocchia: le sfide in KIKO Milano e Illycaffè

Il periodo come AD di KIKO Milano, invece, ha messo alla prova la resilienza di Cristina Scocchia di fronte all’emergenza legata alla pandemia di Covid-19. La chiusura di oltre 1.000 negozi a livello globale e la gestione delle sfide finanziarie hanno evidenziato la sua leadership durante le situazioni di crisi, culminando nella ripresa dell’azienda e il ritorno a una crescita positiva. “Siamo rimasti chiusi per oltre quattro mesi nella prima ondata, poi abbiamo richiuso nella seconda, per quattro settimane abbiamo sospeso anche l’e-commerce – ricorda l’AD – insomma il 2020 si è concluso con un profitto molto negativo”. L’anno successivo invece “ci siamo rimboccati le maniche e siamo ritornati alla crescita, in positivo con il profitto”. Terminata l’esperienza in KIKO Milano, Cristina Scocchia approda in Illycaffè: in qualità di AD, ha affrontato stereotipi di genere che spesso vengono associati al mondo della cosmetica. “Spesso alcuni hanno commentato “certo, per te è più facile”, come dire che ciprie e rossetti sono un gioco da ragazza. L’ho sempre ritenuto offensivo nei confronti delle donne. Che ci si occupi di cosmetica o di bulloni, alla fine l’AD fa più o meno lo stesso lavoro: finanza, marketing, prodotto, innovazione”. Guardando al futuro, Cristina Scocchia ha delineato gli obiettivi della crescita internazionale di Illycaffè e la preparazione per la quotazione in Borsa entro il 2026. Al contempo, ha evidenziato la necessità di affrontare le sfide della parità di genere, sottolineando l’importanza di cambiamenti culturali e infrastrutturali per supportare le donne nel mondo del lavoro.

L’editoriale di Stefano Venier: nella polisicurezza la risposta alla policrisi in corso

Stefano Venier, l’editoriale dell’AD di Snam: la risposta alla policrisi attuale è nella polisicurezza, una sicurezza “da pensare e perseguire congiuntamente sotto il profilo energetico, ambientale, economico, sociale e istituzionale”.  

Stefano Venier

Stefano Venier: le riflessioni dell’AD di Snam sullo scenario attuale e sul futuro dell’energia

L’AD di Snam Stefano Venier lo ha spiegato anche in un recente editoriale pubblicato da “Harvard Business Review Italia” nel numero dedicato ai Macrotrends 2023-2024: “La transizione energetica impone una riflessione sul ruolo delle molecole verdi e del gas che emerge come cerniera strategica offrendo un attraversamento coerente della policrisi attuale”. In questo, aggiunge l’AD di Snam, a giocare un ruolo fondamentale per garantire una transizione giusta, anche tecnologica, e per arrivare a costruire una vera e propria polisicurezza sono l’innovazione e la considerazione delle persone: Stefano Venier sottolinea quindi l’importanza di definire azioni che sappiano ricostruire la fiducia nel futuro, necessaria per alimentare un cambiamento positivo. “Guerra, incertezza finanziaria, questione climatica e transizione energetica sono tra i fattori più evidenti della ‘policrisi’ che stiamo attraversando e che dobbiamo affrontare”, osserva l’AD di Snam nell’editoriale. Ma “ogni risposta non può prescindere da una precondizione: occorre prevenire e contenere in ogni modo possibile l’emorragia di fiducia che a tutti i livelli ha cominciato a prodursi all’interno del sistema, e che ne inibirebbe la capacità di reagire”.

Snam, l’AD Stefano Venier: gli obiettivi legati alla transizione energetica devono restare al centro

Per l’AD Stefano Venier la risposta più funzionale alla policrisi in corso è nella polisicurezza: una sicurezza da pensare e perseguire congiuntamente sotto il profilo energetico, ambientale, economico, sociale e istituzionale perché “se una di queste dimensioni cessa di essere presidiata, la crisi che la investe rischia di propagarsi velocemente anche a danno delle altre dimensioni”. Decisivo in quest’ottica il ruolo che le politiche possono giocare nel sopperire a un mercato ormai incapace di garantire (da solo) pace e sviluppo sostenibile e in particolare “lo sviluppo di nuove e pragmatiche alleanze, che possano superare i protezionismi favoriti da questa nuova stagione di tensioni geopolitiche, aiutando Paesi e imprese a stare in modo resiliente su un mercato dell’energia glocale ed estremamente volatile”. Fondamentale, secondo l’AD di Snam Stefano Venier, è che in questo contesto gli obiettivi legati alla transizione energetica restino al centro: “Non dobbiamo dimenticare che una transizione nel campo dell’energia sarà possibile a livello globale solo se riusciremo a identificare soluzioni tecnologiche che siano competitive e adottabili non solo per le fasce più esposte e deboli delle popolazioni occidentali, ma anche e soprattutto dove si tratta di azzerare il “green premium” che viene pagato sull’energia da fonti fossili in Africa, Asia e nei Paesi in via di sviluppo nel resto del mondo. Ma anche come europei e italiani non dovremmo tralasciare il pesante fardello che rischia di cadere su parti importanti della nostra struttura economica e sociale. Ecco perché sicurezza energetica e neutralità tecnologica non devono venire meno, garantendo esse un cuscinetto, un corridoio entro il quale anche le future crisi (o mini-crisi) lungo il percorso di transizione potranno essere contenute e superate”.

ITA Airways inaugura la lounge di Catania: il commento di Andrea Benassi

ITA Airways ha recentemente inaugurato la sua quarta lounge presso l’Aeroporto di Catania, sottolineando l’importanza strategica del mercato catanese per la compagnia di bandiera. La nuova sala VIP promette di offrire un’esperienza unica e di alto livello ai viaggiatori in partenza dalla città. Il commento del Direttore Generale Andrea Benassi.

Andrea Benassi, Direttore Generale di ITA Airways

Andrea Benassi: inaugurata la nuova lounge a Catania

Con una dimensione di 140 mq, la lounge Piazza Vincenzo Bellini è progettata per soddisfare le esigenze dei passeggeri Business Class, i titolari delle tessere Executive/Premium del programma di fidelizzazione ITA Airways e i clienti Elite Plus Skyteam in partenza con voli ITA Airways o di compagnie Skyteam. L’accesso è esteso anche ai possessori della VIP CARD SAC, aggiungendo un ulteriore livello di esclusività. Il Direttore Generale di ITA Airways, Andrea Benassi, ha commentato l’apertura sottolineando l’importanza del mercato catanese. “Questa apertura rappresenta la quarta sala VIP di ITA Airways in Italia, dopo le due a Fiumicino e la terza a Milano. Catania è un mercato strategico e importante per noi, sia a livello nazionale sia internazionale. Abbiamo scelto di investire qui per rispondere alle crescenti esigenze dei viaggiatori e offrire loro un’esperienza di viaggio superiore”, ha dichiarato.

Andrea Benassi: il ruolo chiave dell’aeroporto di Catania

La Sicilia, e in particolare Catania, riveste un ruolo chiave nella strategia di sviluppo di ITA Airways. “Catania è una delle destinazioni principali su cui operiamo quotidianamente con 15 voli, di cui 8 per e da Roma Fiumicino e 7 per e da Milano Linate”, ha aggiunto Andrea Benassi. La compagnia aerea di bandiera mira a connettere la Sicilia con l’Italia e le destinazioni internazionali e intercontinentali attraverso gli aeroporti di riferimento di Roma Fiumicino e Milano Linate. La nuova lounge Piazza Vincenzo Bellini si presenta come un’ulteriore testimonianza dell’impegno di ITA Airways nel migliorare costantemente l’esperienza di viaggio per i propri passeggeri, offrendo servizi esclusivi e comfort di alto livello.

Transizione e sfide dell’elettrico: il punto di Luca de Meo (Renault Group)

In un'epoca in cui la sostenibilità diventa sempre più un imperativo globale, il settore automobilistico europeo si trova a un bivio cruciale. La decarbonizzazione non è più un'opzione, ma una necessità per mantenere la leadership. Luca de Meo, CEO di Renault Group, pone l'accento su questa urgenza, presentando un manifesto che chiama a un'azione concertata e a una visione olistica da parte dei leader europei.

Luca de Meo

Luca de Meo: il cammino dell'Europa verso la decarbonizzazione

L'Europa deve accelerare la decarbonizzazione nel settore automobilistico per mantenere la sua posizione di leadership storica. Questa è la chiave per trasformare il continente in un hub per le auto del futuro. Tuttavia, questo richiede incentivi e una visione olistica da parte dei leader di Bruxelles. Come CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA, Luca de Meo si fa portavoce di tale necessità con un manifesto dettagliato per la transizione ecologica dell'automotive. Presentato in un momento cruciale per il settore, il manifesto dell’Associazione dei costruttori europei sottolinea l'importanza di un approccio olistico e di incentivi mirati per trasformare l'Europa in un hub per le auto del futuro. Offerta, produzione e domanda le parole chiave del documento condiviso dai costruttori. L’Europa è pronta per la decarbonizzazione, ma necessita di un impegno congiunto per affrontare le sfide normative e di mercato.

Luca de Meo, l'auto elettrica e il futuro: visione e azioni richieste

Nel corso della presentazione di #FutureDriven, Luca de Meo ha ricordato l'importanza di un cambiamento nell'atteggiamento europeo verso l'auto del futuro, evidenziando in particolare le sfide normative e la necessità di un approccio più olistico. Da qui al 2030 sono numerosi i regolamenti che entreranno in vigore cambiando le regole del gioco, tra cui il Net-Zero Industry Act e il Critical Raw Materials Act. I costruttori europei chiedono quindi semplificazione e maggiore collaborazione politica così da sviluppare una gamma diversificata di veicoli a emissioni zero e incentivare la domanda a tutti i livelli, partendo dalle istituzioni europee fino alle amministrazioni locali. Secondo il Presidente dell’ACEA, solo con questi sforzi l'Europa potrà competere efficacemente con le case automobilistiche americane e cinesi, in primis Tesla e Byd, e continuare a detenere lo scettro del settore a livello mondiale.

Riva Acciaio, così lo stabilimento di Malegno ha raggiunto l’eccellenza nei prodotti siderurgici

Sotto il pieno controllo di Riva Acciaio dagli anni ’90, lo stabilimento siderurgico di Malegno è il più longevo dei tre gestiti dal Gruppo in Val Camonica: da 30 anni dà lavoro a 88 dipendenti altamente qualificati, costituendo un vero e proprio “motivo di orgoglio per la Val Camonica”.

Riva Acciaio, realtà siderurgica italiana

Lo stabilimento di Malegno, fiore all’occhiello di Riva Acciaio

Riva Acciaio è profondamente legata alla Val Camonica, a partire dagli anni ’50: ma solo negli anni ’90 è entrata pienamente in possesso dello stabilimento di Malegno, il più longevo dei tre impianti siderurgici dell’area, nonché vero e proprio simbolo di eccellenza nel settore. Lo stabilimento di Malegno, nello specifico, è ben noto per la sua specializzazione nelle lavorazioni di precisione, che vengono eseguite con impeccabile efficienza e qualità. È in particolare qualificato nella trafilatura, nella pelatura e nella rettifica. La trafilatura avviene su quattro linee produttive dedicate, garantendo profili precisi con tolleranze nell'ordine dei decimi di millimetro. Tale lavorazione permette di aumentare le caratteristiche meccaniche dei prodotti, tra cui il carico di rottura e quello di snervamento. La pelatura è un'altra lavorazione cruciale che elimina i difetti e produce barre con tolleranze nell'ordine dei centesimi di millimetro. Per migliorare ulteriormente la superficie delle barre, si utilizza la lavorazione di rettifica, ottenendo una superficie liscia e continua con una rugosità molto bassa. La rettifica, effettuata su due linee dedicate, cancella le imperfezioni non eliminabili tramite trafilatura, garantendo i prodotti di qualità per i quali Riva Acciaio è nota.

Riva Acciaio: Malegno, una eccellenza siderurgica

Lo stabilimento di Malegno non avrebbe raggiunto questi livelli di eccellenza se non fosse stato oggetto di continui investimenti e migliorie da parte di Riva Acciaio, interventi che hanno riguardato tanto gli aspetti tecnici quanto la formazione del personale. Inoltre, il Gruppo applica sullo stabilimento uno stringente controllo qualitativo. Una delle caratteristiche più rilevanti dell’impianto è il fatto di essere completamente automatizzato. Pressoché tutti i processi, tra cui il confezionamento automatico e i magazzini automatizzati, non richiedono più operazioni manuali, aumentando qualità, efficienza e sicurezza. I dipendenti di Riva Acciaio sono stati inoltre formati secondo le norme automotive e sono quindi qualificati a realizzare sofisticati prodotti richiesti dall’industria automobilistica. A partire dal 1994, inoltre, lo stabilimento è stato certificato per la prima volta per la gestione della qualità secondo la norma EN 29202. È per questi motivi che lo stabilimento risulta in continua crescita.

Ares Ambiente: sicurezza, qualità e responsabilità sociale

Ares Ambiente, con sede a Treviolo (BG), ha delineato un percorso aziendale incentrato sulla sostenibilità, l’efficienza e la trasparenza nel settore dell’intermediazione dei rifiuti. Attiva dal 2008 su tutto il territorio nazionale, l’azienda si distingue per la gestione responsabile dei rifiuti, un impegno confermato dalle numerose certificazioni di qualità, ambiente, sicurezza e responsabilità sociale.

L'azienda Ares Ambiente

Ares Ambiente: servizi e certificazioni

Ares Ambiente è specializzata nello smaltimento, recupero e trasporto di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi su tutto il territorio nazionale. Dalla sua fondazione, l’azienda ha adottato una politica basata sulla tutela dell’ambiente e della salute umana. Questo impegno è attestato da una serie di certificazioni di rilievo, tra cui UNI EN ISO 9001:2015 per la qualità, UNI EN ISO 14001:2015 e il Regolamento Europeo EMAS per l’ambiente, UNI ISO 45001:2018 per la sicurezza e SA 8000:2014 per la responsabilità sociale. Le attestazioni “Certificato di eccellenza” e “Convalida dichiarazione ambientale” consolidano ulteriormente la reputazione di Ares Ambiente.

La filosofia aziendale di Ares Ambiente

Ares Ambiente basa le sue attività su criteri consolidati di efficienza, trasparenza ed economicità. Questa filosofia si riflette sia a livello interno, nell’organizzazione aziendale, sia nelle scelte di business. L’azienda collabora esclusivamente con tecnici, laboratori e trasportatori che rispondono a rigidi standard normativi e qualitativi. Questo approccio garantisce la fornitura di servizi affidabili e rispettosi dell’ambiente, mantenendo una coerenza con i valori aziendali. Nonostante le sfide imposte dalla pandemia e l’incertezza economica, il Gruppo è emerso come una delle principali realtà italiane nel settore dei rifiuti. La solidità economica e finanziaria dell’azienda è stata confermata dal riconoscimento ottenuto come “Best Performer” 2023 dal quotidiano “LombardiaPost”. Ares Ambiente ha dimostrato una crescita costante, evidenziando la sua capacità di adattamento e di aggiornamento continuo delle competenze.

Luca Dal Fabbro: il ruolo chiave dell’Italia nella geopolitica energetica

Il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha delineato una prospettiva chiara sulla politica energetica italiana, proiettando il Paese verso una posizione centrale nell’approvvigionamento energetico europeo.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: la visione strategica per l’Italia come hub energetico europeo

Luca Dal Fabbro ha enfatizzato l’urgenza di tradurre in azioni concrete le direttive del piano Mattei, focalizzandosi su tre pilastri fondamentali: sicurezza energetica, competitività delle fonti e sostenibilità. Quest’ultima “è determinante perché permetterà di ridurre i costi, non di aumentarli”. La visione del Presidente Iren si estende oltre i confini nazionali, puntando a porre l’Italia al centro di alleanze continentali, ma non solo. L’Africa, ha dichiarato, rivestirà un ruolo determinante nella definizione delle politiche energetiche future. La sovranità energetica rappresenta quindi un elemento chiave, ma è solo uno degli aspetti della sfida complessiva. E per far sì che l’Italia diventi l’hub energetico dell’Europa, ha chiarito Luca Dal Fabbrobisogna che l’industria, la ricerca, la difesa, la diplomazia, lavorino insieme in maniera sinergica, in modo integrato”. Per quanto riguarda invece i gasdotti e i rigassificatori, secondo il Presidente di Iren, “non c’è una soluzione migliore”: la chiave è diversificare le fonti per garantire sicurezza e sovranità energetica. In tale contesto, il rigassificatore gioca un ruolo strategico. “Come Iren stiamo sviluppando il più grande rigassificatore che c’è in Italia, a Gioia Tauro, come potenza, fino a 16 miliardi di metri cubi, dove è prevista la possibilità di stoccare un miliardo di metri cubi”, ha aggiunto il Presidente.

Luca Dal Fabbro: prospettive strategiche per il futuro energetico dell’Italia

Anche la questione relativa alla convenienza tra gas proveniente dai gasdotti e quello liquido è al centro dell’analisi di Luca Dal Fabbro. Nonostante il maggiore costo associato al gas liquefatto dovuto alla necessità di passare attraverso un rigassificatore, infatti, le pipeline non sono esenti da spese: il mantenimento di un gasdotto comporta costi simili a quelli per il mantenimento di un rigassificatore. Quando si costruisce una pipeline, si stabilisce il prezzo del gas per un periodo medio-lungo. Al contrario, con il gas liquido, si stipulano contratti spot, offrendo maggiore flessibilità sui prezzi. Riguardo all’Italia come porta di ingresso dell’Europa per il gas, Luca Dal Fabbro prospetta un cambiamento significativo. Il Nord Europa vedrà una riduzione delle forniture di gas e dalla Russia gli approvvigionamenti saranno assenti, se non drasticamente ridotti per i prossimi anni. L’Italia può proporsi quindi come centro per rigassificare il gas destinato a Paesi come Germania o Inghilterra. Per rendere questa prospettiva una realtà, oltre a progetti come Gioia Tauro, è fondamentale stringere alleanze in Europa, negli Stati Uniti e con i Paesi fornitori di gas. In termini di energie rinnovabili, Luca Dal Fabbro sostiene il potenziale del fotovoltaico come alternativa. Per l’Italia, anche lo sviluppo dell’eolico e del solare è strategico, “ma vanno sburocratizzati i processi per le autorizzazioni”.

Italgas, il CEO Paolo Gallo in Giappone per accordo con Tokyo Gas

L’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo e il Director e Chariperson of the Board di Tokyo Gas Network Kunio Nohata si sono incontrati nella capitale del Giappone per sottoscrivere un accordo di cooperazione tra le due realtà specializzate nella distribuzione del gas.

Paolo Gallo

Paolo Gallo firma il MoU che sigla l’accordo tra Italgas e Tokyo Gas

Il Memorandum of Understanding firmato dal CEO di Italgas Paolo Gallo presso l’Ambasciata d’Italia a Tokyo sancirà l’avvio di un partneriato strategico tra il leader di distribuzione del gas italiano e la principale utility del gas naturale in Giappone, teso allo sviluppo di progetti comuni. Come sottolineato anche dall’Ambasciatore Gianluigi Benedetti, la firma del MoU rivestirà un ruolo chiave nello sviluppo della cooperazione economica tra Italia e Giappone nel settore energetico, gettando le basi affinché i due importanti player del mercato della distribuzione energetica uniscano le forze e condividano le tecnologie che consentiranno di portare avanti nuovi e innovativi progetti industriali.

Paolo Gallo: con Tokyo Gas ci avvicineremo al traguardo del net zero

Crediamo molto nel confronto e nella cooperazione a livello globale, in particolare con organizzazioni che, come noi, credono che l’innovazione tecnologica sia il motore del proprio percorso di crescita – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Italgas, Paolo Gallo, riferendosi all’accordo appena sancito – In tal senso, la collaborazione con Tokyo Gas Network è strategica perché ci consentirà di rafforzare ulteriormente la ricerca di nuove soluzioni e lo scouting di tecnologie in grado di rendere sempre più efficiente, resiliente e sostenibile il servizio, avvicinandoci al traguardo del net zero”. Il CEO di Tokyo Gas Network, Satoru Sawada, ha inoltre sottolineato come la neutralità carbonica e la gestione dei disastri sismici rientrano tra le aree interessate dalla collaborazione.

Federico Motta Editore, una Casa Editrice tra tradizione e innovazione

Federico Motta Editore ha contribuito nella sua storia alla diffusione della cultura nella società italiana. Attraverso gli strumenti della tecnologia, l’Editore ha promosso in modo innovativo l’amore per la conoscenza.

 La Casa Editrice Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: da stamperia a Casa Editrice

La storia di Federico Motta Editore ha inizio nel 1929, quando era ancora una stamperia fotomeccanica specializzata nella riproduzione di tavole a colori, sotto il nome di “Cliché Motta”. L’alta qualità di riproduzione delle immagini fece sì che all’inizio si occupò in particolare della stampa dei fumetti. Anni dopo l’evoluzione verso la creazione di contenuti propri così da inserirsi nel panorama degli editori italiani. In seguito la decisione di dedicarsi ad un settore specifico, facendo nascere la prima Enciclopedia Motta, venduta a fascicoli nelle edicole, che divenne un prodotto di riferimento nella libreria delle famiglie italiane. Fu quello il primo grande successo della Federico Motta Editore, destinata a diventare una delle realtà più autorevoli e longeve del panorama editoriale.

Federico Motta Editore: i premi e i progetti innovativi

Nella sua evoluzione, Federico Motta Editore ha mantenuto un punto fermo che la caratterizza fin dalle origini: la costante curiosità verso i nuovi media e una continua ricerca di tecniche innovative attraverso cui promuovere il mondo del libro e della cultura. Tra le prime sperimentazioni in questo ambito vi fu il Sonobox, strumento digitale nato negli anni ’80 che consentiva di leggere i testi e presentare immagini, che la Casa Editrice utilizzò per rendere più accessibili alcuni capitoli della Enciclopedia di Storia Contemporanea. Nasce poi la prima Enciclopedia Multimediale, accompagnata da floppy disk, CD-ROM, videocassette e Tavole Transvision. Federico Motta Editore è anche tra le prime realtà a intuire l’enorme potenziale del web, iniziando a sperimentare con progetti quali l’Enciclopedia Motta realizzata con Internet TV o le prime banche dati online. Per i suoi meriti nel mondo della cultura, l’Editore è stato insignito di premi prestigiosi quali l’Ambrogino d’Oro (nel 1980) e il Premio Speciale per la Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri (nel 2004).

Alessandro Benetton, tutti i progetti del 2023 tra 21 Invest, Mundys, Avolta e 2100 Ventures

Attraverso un post su LinkedIn, Alessandro Benetton ripercorre i momenti salienti dell’anno appena passato, ricco di novità e sfide: dal restauro del Palazzo Ancilotto, gioiello cinquecentesco che fungerà da sede per 21 Invest, a una serie di progetti imprenditoriali, il bilancio del 2023 sembra preannunciare un anno nuovo ancora più denso e ricco di novità.

 L'imprenditore Alessandro Benetton

Alessandro Benetton, il bilancio del 2023 dell’imprenditore in un post su LinkedIn

Il 2023? Un anno di grandi novità e successi per Alessandro Benetton, che ha ripercorso le tappe fondamentali dell’annata attraverso un post su LinkedIn. “È arrivato quel momento. Quello in cui il 2024 ci ha aperto da poco le sue porte, e il desiderio di tirare le somme dell’anno passato è forte. Sono nati nuovi progetti e quelli che esistevano già sono avanzati in modo considerevole. Sono per questo felice di condividere con voi i momenti più significativi e emozionanti dell'anno appena trascorso. Un capitolo ricco di innovazioni e nuove traiettorie”. Uno degli avvenimenti che maggiormente rende orgoglioso l’imprenditore è il restauro di Palazzo Ancillotto, sito storico cinquecentesco collocato nel cuore di Treviso, che vivrà una nuova vita come sede di 21 Invest. “Il progetto di restauro e riqualifica è avvenuto sotto la guida di David Chipperfield, riconosciuto quest'anno come il miglior architetto al mondo grazie al The Pritzker Architecture Prize”, ha rivelato Alessandro Benetton. Spiccano anche numerose iniziative nel mondo dell’arte, il progetto Aeroporti di Roma e la Factory Food Designer.

Alessandro Benetton, le maggiori novità del 2023 tra Mundys e 2100 Ventures

Tra gli episodi più rilevanti del 2023, Alessandro Benetton ha citato la fusione di Dufry e Autogrill, che ha dato vita ad Avolta, e il lancio di Mundys, un progetto mirato a diventare leader italiano nella gestione di infrastrutture e servizi di mobilità integrata e sostenibile. La nascita della nuova società è, nelle parole dell’imprenditore, “un altro momento chiave del mio 2023. Anche qui, in qualche modo, i beneficiari sono e saranno i viaggiatori. Questa iniziativa è stata infatti guidata da un ambizioso obiettivo: diventare un gruppo italiano leader nella gestione di infrastrutture e servizi di mobilità integrata e sostenibile entro i prossimi 5 anni”. Grande entusiasmo, poi, per 2100 Ventures, che Alessandro Benetton ha descritto come “un venture capital italo-inglese dedicato a startup e giovani founder italiani ed europei”, già distintasi nei mercati internazionali: Con una dotazione iniziale di 30 milioni di euro, 2100 Ventures ha già effettuato 6 investimenti, dimostrando il suo impegno verso settori chiave come B2B SaaS, Climate Tech, Fintech e Data”.

Articoli Correlati