Coronavirus: i consigli della professoressa Susanna Esposito

Susanna Esposito è professore ordinario di pediatria all'Università di Parma e Presidente dell'Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid). In una recente intervista per la "Gazzetta del Mezzogiorno" ha illustrato l'attuale situazione legata al proliferare del Coronavirus, i rischi e le precauzioni da tenere a mente.
Susanna Esposito

Susanna Esposito: no alla superficialità e all'allarmismo

"È vero che l'influenza causa più morti dell'infezione da Coronavirus, ma la popolazione è suscettibile a questo agente infettivo, in quanto sconosciuto, al 100%, ma la probabilità di morte è pari al 2,7%": sono le parole di Susanna Esposito, Presidente dell'Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid) e professore ordinario di Pediatria presso l'Università di Parma. È inoltre Direttore della Clinica Pediatrica dell'Ospedale Pietro Barilla dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma. In una recente intervista Susanna Esposito ha esposto con chiarezza la situazione riguardo il "2019-n-CoV", meglio conosciuto come Coronavirus. Si tratta della terza epidemia dall'inizio del secolo, dopo la SARS e la MERS. "È fondamentale un atteggiamento precauzionale per evitare il rischio di pandemia", ha specificato. Ad oggi non esiste una terapia antivirale efficace o un vaccino specifico. I falsi allarmismi e la superficialità sono entrambi da evitare. "Un soggetto che presenta sintomi respiratori, febbre, tosse e catarro, e che nelle ultime due settimane non si è recato in Cina e non è entrato in contatto con un paziente contagiato, non ha motivo di preoccuparsi e presentarsi al Pronto Soccorso, chiedendo l'esecuzione di test virologici specifici".

Coronavirus: Susanna Esposito illustra come difendersi

Susanna Esposito ha illustrato le precauzioni necessarie per proteggersi durante la crisi sanitaria in corso: in assenza di malattia, la mascherina non è necessaria. "Prioritario rimane assicurarsi una costante igiene delle mani per le malattie a trasmissione respiratoria o per contatto diretto". La professoressa ha sottolineato inoltre l'assurdità delle discriminazioni che si stanno perpetrando verso le popolazioni asiatiche che vivono tra noi: chi non si è recato in Cina nelle ultime due settimane non può essere infetto, e tanto meno può esserlo il cibo cinese. "Tutti possono acquisire questa infezione, ma verosimilmente categorie con patologie respiratorie croniche, insufficienza di organo o soggetti immuno-compromessi come gli anziani e i bambini nei primi anni di vita, hanno un rischio più elevato di mortalità rispetto alla popolazione generale". Un'ultima riflessione si concentra sulla minaccia che il virus può rappresentare per i bambini: i più piccoli, ha confermato Susanna Esposito, sembrano essere contagiati in maniera clinicamente meno grave.

CDP per il territorio: l’AD e DG Fabrizio Palermo sigla accordo con Regione Marche

“L’accordo con la Regione ci consente di realizzare in maniera concreta il patto di collaborazione con il territorio marchigiano”: Fabrizio Palermo illustra il protocollo di cooperazione che vede CDP supportare il territorio marchigiano.

Il rilancio del territorio al centro del protocollo di cooperazione siglato dal Gruppo CDP con Regione Marche: l'AD e DG Fabrizio Palermo sottolinea il valore dell'iniziativa.
Fabrizio Palermo

Ancona: l'AD e DG Fabrizio Palermo sottoscrive accordo con Regione Marche

Palazzo Raffaello, sede della Regione Marche, ha fatto da cornice lo scorso 16 gennaio alla presentazione del protocollo di cooperazione sottoscritto dall'Amministratore Delegato di Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo con il Presidente Luca Ceriscioli. L'obiettivo è la realizzazione di una serie di progetti di potenziamento del sistema infrastrutturale, funzionali al rilancio socioeconomico del territorio in un'ottica di sostenibilità ambientale, di lotta al degrado e di rivitalizzazione delle diverse aree della Regione. Interventi post sisma, riduzione del dissesto idrogeologico, sviluppo di nuove ciclovie ed edilizia sanitaria: CDP supporterà la Regione, sia dal punto di vista amministrativo che tecnico, nelle varie fasi di sviluppo delle iniziative impegnandosi in attività di project management, indirizzo e assistenza nelle procedure di appalto, revisione generale delle indicazioni, valutazioni e supporto di coordinamento nel lavoro da svolgere finalizzato alla loro realizzazione. Parlando della collaborazione con Regione Marche, Fabrizio Palermo ha annunciato inoltre l'apertura di una sede del Gruppo ad Ancona nel secondo semestre del 2020.

Fabrizio Palermo: CDP sostiene il territorio, nel 2020 l'apertura di una neve sede ad Ancona

"L'accordo con la Regione ci consente di realizzare in maniera concreta il patto di collaborazione con il territorio marchigiano" ha esordito l'AD Fabrizio Palermo, commentando la collaborazione avviata da CDP con Regione Marche. Un ulteriore passo nel più ampio percorso intrapreso dal Gruppo nel supportare lo sviluppo sostenibile dei territori contribuendo direttamente alla crescita di enti e imprese locali. Sedi territoriali come quella che aprirà ad Ancona si configurano infatti non più come uffici di rappresentanza ma punti di riferimento operativi, dove professionisti qualificati possono dare risposte alle necessità di imprese e pubbliche amministrazioni avvalendosi dell'intera gamma di prodotti del Gruppo CDP: finanziamenti, garanzie, venture capital e private equity, nonché attività di consulenza finanziaria e tecnica. Come ha sottolineato l'AD Fabrizio Palermo a Palazzo Raffaello, l'accordo con la Regione rappresenta infatti "un'occasione per CDP di fare sistema avviando un modello operativo di coesione con le Pubbliche amministrazioni, le imprese e le comunità locali per la crescita e lo sviluppo sostenibile dei territori".

Eni S.p.A.: Roberto Casula, gli incarichi in Italia e all’estero

Responsabile in Italia della nuova Direzione Tecnica e di ogni sua attività tecnico-operativa, di progetto e di Ricerca e Sviluppo, Roberto Casula è un manager di rilievo in Eni S.p.A.: ha fatto il suo ingresso nella società nei primi anni 2000 per intraprendere la sua carriera di manager nel Gruppo.
Roberto Casula

Roberto Casula: l'inizio della carriera in Agip ed Eni

Classe 1962, Roberto Casula avvia la sua carriera dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria Mineraria presso l'Università degli Studi di Cagliari. Divenuto Ingegnere, infatti, fa il suo ingresso in Agip S.p.A. in qualità di Reservoir Engineer. Viene in seguito coinvolto anche nelle attività di reservoir modelling (supervisione della modellizzazione numerica del comportamento dinamico dei giacimenti di idrocarburi), che svolge in Beicip - Franlab trasferendosi in Francia. In Luanda lavora presso la consociata Agip Angola Ltd dal 1992, diventando Chief Development Engineer due anni più tardi. Una volta rientrato in Italia, Roberto Casula ricopre l'incarico di Development and Production Coordinator in Eni S.p.A. presso la sede di San Donato Miilanese: è l'inizio di una lunga carriera all'interno del Gruppo energetico. Nel 2000 riceve la nomina a Department Manager (Responsabile dei Servizi Tecnici di Progetto) per le operazioni localizzate in Iran.

Dopo il 2000: gli incarichi di Roberto Casula in Eni

Nel 2001 Roberto Casula viene nominato Dirigente e Project Director del progetto in corso a Teheran (Iran) denominato Giant South Pars Gas fasi 4-5. In seguito diventa Managing Director della società Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A.: per la consociata di Gela si occupa di condurre le attività di produzione ed esplorazione in territorio siciliano. Lo stesso ruolo gli viene affidato per Eni Nord Africa BV, con sede a Tripoli, in Libia. Torna in Italia nel 2007 per ricoprire l'incarico di Senior Vice President per l'area della Regione Sub-Sahariana. Trasferitosi ad Abuja, in Nigeria, diventa Chairman delle tre consociate di Eni nel Paese. Nel 2011 ottiene ottimi risultati in Medio Oriente e Africa in qualità di Vice President. Roberto Casula ricopre successivamente la carica di Chief Development, Operations & Technology Officer di Eni S.p.A. nel 2014, ruolo per il quale riporta direttamente all'Amministratore Delegato: si occupa di quanto concerne le attività della nuova Direzione Tecnica.

Terna: la società guidata da Luigi Ferraris realizzerà una nuova stazione elettrica a Celano

Il cantiere per la costruzione della nuova stazione elettrica di Terna a Celano sarà pronto entro fine febbraio: la società guidata da Luigi Ferraris possiede e gestisce la rete elettrica nazionale. Il progetto per il Comune di Celano porterà diversi benefici in merito a sostenibilità, sicurezza e urbanistica.
Luigi Ferraris, AD Terna

Luigi Ferraris: il progetto di Terna per Celano

A due mesi dalla presentazione del progetto per la realizzazione di una nuova stazione elettrica a Celano, Terna, guidata da Luigi Ferraris, ha dato inizio ai lavori per la costruzione della stazione: entro febbraio il cantiere sarà del tutto operativo. La nuova stazione a 150 kV presenta diversi benefici: renderà più sicura ed efficiente la rete elettrica locale, permetterà la razionalizzazione dell'area, il trasporto in sicurezza dell'energia rinnovabile ed eviterà così perdite di rete. Il progetto prevede i relativi raccordi Collarmele - Acea Smist. Est-Tagliacozzo, Avezzano-Rocca di Cambio-Collarmele. La società guidata da Luigi Ferraris possiede e gestisce la rete elettrica nazionale: con questo progetto, Terna si impegna a portare anche importanti benefici in termini di sostenibilità, sicurezza e riqualificazione dell'area, che beneficerà di importanti piantumazioni di specie arboree locali. Sono previsti anche altri rilevanti interventi urbanistici nel Comune di Celano, come la riqualificazione dell'area nei pressi di un plesso scolastico e la realizzazione di un parco urbano a tema ecologico. La nuova stazione sarà operativa nel giro di 2 anni.

Luigi Ferraris: il percorso professionale dell'AD e DG di Terna

Da maggio 2017 Luigi Ferraris è Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. Negli anni precedenti, il manager è stato Chief Financial Officer del Gruppo Poste Italiane, guidandone il processo di privatizzazione e quotazione in borsa. Tra il 1999 e il 2015 ha fatto parte del Gruppo Enel, ricoprendo diverse posizioni di primo piano: è stato Chief Financial Officer del Gruppo, finalizzando importanti operazioni di Capital Market a livello mondiale. È stato inoltre Presidente di Enel Green Power e Consigliere di Amministrazione della controllata cilena Enersis. Dal 2015 al 2017 Luigi Ferraris ha ricoperto l'incarico di Consigliere indipendente della società energetica ERG S.p.A., quotata alla Borsa italiana, nonché di Consigliere del Gruppo PSC S.p.A. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna ha iniziato la sua carriera nel settore auditing di PriceWaterhouse, ricoprendo in seguito diverse posizioni manageriali in importanti aziende italiane e internazionali.

Claudio Descalzi: innovazione e trasformazione digitale, il percorso di Eni

La tecnologia è sempre e solo uno strumento: per fare innovazione fondamentale è avere buone idee. L'opinione dell'AD di Eni Claudio Descalzi in un'intervista a "Morning Future".
Claudio Descalzi, AD Eni

Trasformazione digitale in Eni: intervista all'AD Claudio Descalzi

Spesso quando si parla di innovazione, la mente corre a nuove tecnologie, futuristiche. Ma quelli sono solo strumenti. La vera innovazione si fa con le idee. È il pensiero dell'Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi, espresso in un'intervista rilasciata a "Morning Future". Parlando di trasformazione digitale, l'AD si sofferma sul concetto di intelligenza artificiale e rileva come rischi "di diventare una moda e rientrare in una certa ideologia che sui temi dell'innovazione purtroppo domina". Per Claudio Descalzi il più grosso problema del dibattitto pubblico sull'innovazione è proprio questo: "Passiamo la nostra vita per costruirci una comfort zone. L'uomo ha bisogno di sicurezza. La comfort zone è una necessità. Però è quella che ci porta a inseguire le cose invece che a prevederle". Eni ha deciso di andare in una direzione diversa rispetto agli altri e di "anticipare le innovazioni", perché "se avessimo fatto quello che hanno fatto le altre società competitor saremmo arrivati ultimi nella competizione". Qualche esempio: "Veniamo da sei anni terribili dell'olio e gas integrato. Ci sono alcune cose che ci hanno salvato. Eni anche se più piccola di altri competitor ha fatto scelte diverse. Alcune sulla parte delle competenze, della ricerca e dell'esplorazione. Questo ci ha fatto ridurre i costi perché non dobbiamo comprare più risorse. Oggi l'esplorazione è un nostro vantaggio competitivo. È stata una scelta controcorrente e rischiosa. La nostra idea è stata fare l'esplorazione, trovare degli asset e poi venderne una parte".

Claudio Descalzi: il valore delle idee dietro l'innovazione

"L'innovazione sta nell'idea. Immaginare qualcosa che non vedi, pensare qualcosa che non hai" aggiunge Claudio Descalzi ribadendo come l'innovazione sia "un atto di fede che diventa un atto d'amore". E continua: "Quando hai un'idea difficilmente vengono bottom up. Sono sempre top down. Il concepimento è quando l'idea viene presentata e inserita nell'organismo della società. Significa prendere rischi, lavorare di più, e sviluppare tecnologie ad hoc. Il lavoro è tutto nel minimizzare l'incertezza. Per farlo devi massimizzare le competenze. Solo poi viene il fatto produttivo e commerciale". L'AD lascia parlare i numeri: "Nel periodo peggiore per l'industria in 4 anni e mezzo abbiamo messo 1 miliardo nella ricerca, 4 miliardi in 4 anni da allora e abbiamo aumentato i ricercatori del 30%. Abbiamo iniziato ricerche scientifiche nel 2014 ad oggi le abbiamo implementate e in tre anni sono diventati fatti industriali concreti. Abbiamo rivoluzionato ma serve investire moltissimo. Abbiamo contatti con 70 tra università e centri di ricerca, che sono quadruplicati". Per Claudio Descalzi quindi fondamentale è l'idea e la tecnologia viene dopo: "Tutto quello che abbiamo fatto sull'economia circolare, la capacità di prendere rifiuti organici cittadini e trasformarli in energia, senza competenze chimiche e fisiche avanzate non si può fare. Solo quando si arriva qui che entra in gioco la tecnologia che attraverso idee e visioni mette in campo strumenti per raggiungere gli obiettivi. La tecnologia è sempre e solo uno strumento". La sfida oggi per una grossa società quindi non è l'intelligenza artificiale ma riuscire a far penetrare il cambiamento in ognuno dei 35mila dipendenti: "Abbiamo incontrato tutti loro per raccontargli quello che stiamo facendo. È il social interno non al di fuori. Non ha senso avere una visione che non sia condivisa con gli altri. Anche perché la realizzazione dipende da loro".

La carriera professionale dell’Ingegnere Roberto Casula, manager di Eni

Entrato a far parte di Eni sul finire degli anni '90, Roberto Casula è oggi ai vertici della multinazionale energetica. È laureato in Ingegneria Mineraria presso l'Università degli Studi di Cagliari e abilitato alla professione di ingegnere.
Roberto Casula

I primi passi professionali di Roberto Casula nel settore dell'energia

Roberto Casula intraprende il proprio percorso professionale nel comparto degli idrocarburi presso Agip S.p.A., società per cui lavora ricoprendo la posizione di Reservoir Engineer fino al 1991. Nel corso di tale esperienza lavorativa, è impegnato in attività di prove di produzione e di acquisizione dati sui pozzi. In seguito, si dedica al reservoir modelling, ovvero supervisione della modellizzazione numerica del comportamento dinamico dei giacimenti di idrocarburi, attività che svolge presso Beicip - Franlab, in Francia. Nel 1992 ricopre un altro incarico all'estero, nello specifico nella capitale dell'Angola, in Africa centrale, presso la società controllata del Gruppo Agip Angola Ltd, dove è nominato prima Reservoir Engineer e Petroleum Engineer, e poi, dopo due anni, Chief Development Engineer. Nel 1997 rientra in Italia per ricoprire l'incarico di Development and Production Coordinator presso la sede di San Donato Milanese di Eni S.p.A. In tale ruolo, è responsabile del coordinamento delle attività di business nei territori dell'Africa occidentale e dell'Asia centrale in cui Eni è operativa.

Le iniziative di Roberto Casula in Eni e l'arrivo ai vertici del Gruppo

Roberto Casula prosegue la propria carriera nel comparto dell'energia e nel 2000 assume l'incarico di Department Manager (Responsabile dei Servizi Tecnici di Progetto) con area di competenza in Iran. Nel 2001 è Dirigente e, sempre nello stesso anno, diventa Project Director e segue i lavori del progetto Giant South Pars Gas fasi 4-5 a Teheran. Manager di grande esperienza internazionale, la sua carriera prosegue nuovamente in Italia, a Gela, dove viene nominato nel 2004 Managing Director di Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A., consociata del Gruppo Eni per cui si occupa di produzione ed esplorazione nel territorio siciliano. Svolge il medesimo incarico anche per Eni Nord Africa BV, in Libia, fino alla fine del 2007, anno in cui viene nominato Senior Vice President per l'area sub-sahariana e, in seguito, Presidente di tre consociate Eni presenti in Nigeria. Nel 2011 assume il coordinamento su tutti i Paesi dell'Africa e del Medio Oriente grazie al ruolo di Executive Vice President. Nel 2014 diviene Chief Development Operations & Technology Officer, ruolo che prevede la responsabilità della Direzione Tecnica e delle attività tecnico-operative, di progetto e di Ricerca e Sviluppo relative all'Italia.

Eni e trasformazione digitale: gli obiettivi nelle parole di Luigi Lusuriello

"È molto importante per noi tenere sotto controllo l'efficacia delle iniziative di trasformazione digitale, sia dal punto di vista economico che qualitativo per migliorare processi, efficienza e sicurezza": l'intervista di Luigi Lusuriello, Chief Digital Officer di Eni, a "Lettera43".
Luigi Lusuriello, Chief Digital Officer di Eni

Luigi Lusuriello: la digital transformation di Eni

Intelligenza artificiale, robotic process automation, deep learning, blockchain, IoT, realtà virtuale e aumentata: tutti questi strumenti innovativi rientrano nel processo di trasformazione di Eni in ambito digitale. Lo ha confermato Luigi Lusuriello, Chief Digital Officer della multinazionale, in una recente intervista a "Lettera43". "È molto importante per noi tenere sotto controllo l'efficacia delle iniziative di trasformazione digitale, sia dal punto di vista economico che qualitativo per migliorare processi, efficienza e sicurezza", ha dichiarato il manager. "Le nostre iniziative di Open Innovation valorizzano idee provenienti dall'esterno, da startup o da centri di ricerca universitari con i quali collaboriamo stabilmente, e i progetti vengono sempre sottoposti, in una prima fase di validazione, a test tecnici e di resa economica, superata la quale vengono poi rapidamente implementati nei nostri siti o nei nostri processi, passando da scala sperimentale a scala industriale". Il focus rimane fortemente incentrato sull'analisi del rapporto costi/benefici. Luigi Lusuriello ha poi sottolineato come il digitale sia la leva per lo sviluppo sostenibile, per accelerare la crescita economica e favorire l'accesso all'energia e il rispetto dell'ambiente. Anche attraverso il digital Eni punta a diventare carbon neutral nel lungo termine.

Luigi Lusuriello: carriera e ruoli del manager di Eni

Dal 18 settembre 2018 Luigi Lusuriello è Chief Digital Officer di Eni, incarico che lo pone come figura chiave all'interno del processo di trasformazione digitale del Gruppo. Laureato in Ingegneria Meccanica presso l'Università di Genova, ha svolto il ruolo di progettista di strutture onshore e offshore nella Direzione Ingegneria di Agip S.p.A., incarico che ha dato inizio alla sua carriera. Dal 1992 al 1993 è Construction Yard Manager per la sede di Ravenna, dal 1993 al 1994 è Platform Manager in Congo, dal 1994 al 1998 è Manager - Production and Maintenance Technologies per la sede di Crema. Gli incarichi di valenza internazionale iniziano nel 2004 con il ruolo di Managing Director di Eni Congo. In seguito, svolge lo stesso ruolo per ENI UK. Luigi Lusuriello completa intanto la sua formazione con il corso "The Oxford Advanced Management and Leadership Programme" presso la Said Business School University of Oxford. Nel 2011 è Senior Vice Presidente del Programma Iraq, mentre tra il 2013-2018 è Executive Vice President Operations di Eni.

Alessandro Benetton: “The Space Cinema”, un’idea nata da un cambio di prospettiva

Un pomeriggio in sala è un'occasione per socializzare, assistere non solo a film ma anche a documentari, eventi sportivi, concerti proiettati sul grande schermo: questa innovativa idea di cinema come esperienza di aggregazione nasce da un'intuizione di 21 Invest. Alessandro Benetton racconta la strada intrapresa con "The Space Cinema".
Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: l'importanza del punto di vista

Un consiglio che potrebbe essere banale, scontato, già sentito, ma che si basa sull'esperienza concreta di un professionista dell'imprenditoria italiana: Alessandro Benetton, nel suo più recente episodio della rubrica social #UnCaffèConAlessandro, ha spiegato agli aspiranti imprenditori che per avere successo bisogna essere in grado di cambiare prospettiva. Il quadro "Relativity", di Escher, è illuminante per capire questo concetto. "Cambiare prospettiva non basta ovviamente, serve anche un'analisi approfondita del mercato, propensione al rischio, una serie di altre risorse, ma tutti questi sono solo degli strumenti": chi li ha a disposizione ma non sa guardare le cose in un'ottica nuova, spesso non è in grado di cogliere l'opportunità. Alessandro Benetton ha illustrato il caso "The Space Cinema", l'esperienza di successo che ha portato avanti con il team di 21 Invest. "Era il 2009: iniziavano a diffondersi in maniera capillare i nuovi mezzi per vedere film. Blueray, streaming, in tanti parlavano già di morte del cinema. La loro prospettiva era: il cinema è un modo più costoso e scomodo per vedere un film". L'imprenditore e il team di 21 Invest non erano della stessa idea: "Vedere un film in sala era anche un'occasione per riunirsi insieme ad altre persone. Il cinema era un luogo d'incontro per condividere una passione". Da questa intuizione, nasce il cambio di prospettiva e la storia di successo di "The Space Cinema".

Alessandro Benetton: Il caso "The Space Cinema" e la strategia adottata

Un'idea vincente, accompagnata da un'analisi capillare del mercato e delle sue potenzialità: "La cosa che da subito notammo", spiega Alessandro Benetton, "era l'estrema frammentazione del mercato". Da questo punto fermo, in seguito a una serie di acquisizioni, nasce "The Space Cinema": un'idea innovativa di sala cinematografica che è anche un luogo di aggregazione, che non offre solo film ma anche eventi sportivi, concerti, documentari. Il team di 21 Invest decide inoltre di puntare a una gestione alternativa del food & beverage e degli spazi retail. "Queste strategie insieme ad importanti investimenti in nuove tecnologie ci hanno permesso non solo di abbattere i costi, ma anche di avere un maggiore potere negoziale nei confronti delle major americane", ha dichiarato Alessandro Benetton. Il risultato di questo cambio di prospettiva è evidente: aumento del fatturato del 50% e redditività triplicata "in un mercato che per tutti gli altri era ormai morente".

Luigi Ferraris: Terna e 11 Associazioni dei consumatori si uniscono nel “Cantiere dei consumatori”

La sottoscrizione di un accordo con 11 Associazioni di cittadini per lo sviluppo di una cultura della transizione energetica: questo è il "Cantiere dei consumatori" di Terna, società di gestione dell'energia elettrica nazionale guidata dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris .
Luigi Ferraris

Terna: la soddisfazione di Luigi Ferraris per il "Cantiere dei consumatori"

Terna, guidata da Luigi Ferraris, ha sottoscritto un Protocollo d'Intesa con lo scopo di perseguire gli obiettivi di sicurezza ed efficienza del servizio elettrico. La firma del documento comporta la creazione di un tavolo di concertazione permanente con 11 Associazioni, nello specifico Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Asso-Consum, Assoutenti, Codacons, Codici, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori e Udicon. Il "Cantiere dei consumatori", composto dai portavoce delle parti, nasce per perseguire scopi comuni quali la migliore localizzazione delle nuove infrastrutture elettriche, la messa in opera di azioni di sensibilizzazione sui temi della trasmissione di energia e l'inizio di un percorso di studio degli interventi sostenibili di resa "smart" del sistema elettrico ed energetico delle isole minori. La partnership faciliterà il diffondersi di una cultura della transizione energetica presso le comunità locali anche per mezzo di iniziative di ricerca e sviluppo avvalorate da contributi pubblici europei e nazionali. "La firma di questo protocollo d'intesa rappresenta un ulteriore rafforzamento dell'attenzione che Terna rivolge alle associazioni dei cittadini. Un'intensa attività di ascolto che, facendo leva sulla loro presenza capillare nel Paese, supporta la ricerca preventiva di soluzioni condivise al fine di ascoltare le richieste e i fabbisogni delle popolazioni locali". Così ha commentato l'accordo l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, Luigi Ferraris.

La carriera professionale di Luigi Ferraris

Laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Genova, Luigi Ferraris è da maggio 2017 Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. Il manager avvia il suo percorso lavorativo in ambito auditing presso PriceWaterhouse, dove riveste numerose posizioni per importanti realtà industriali italiane e internazionali. Nel 1999 passa al Gruppo Enel: qui ricopre diversi ruoli di primo piano, tra cui quelli di Chief Financial Officer, di Presidente del Gruppo Enel Green Power, di Consigliere di Amministrazione della controllata cilena Enersis e di Responsabile dell'area America Latina. Diviene poi anche Amministratore Delegato della stessa fino a gennaio 2015. Luigi Ferraris è stato Chief Financial Officer del Gruppo Poste Italiane tra il 2015 e il 2017: in tale veste, è stata una figura chiave a capo del processo di privatizzazione e di arrivo a Piazza Affari. È inoltre professore di "Corporate Strategy" presso la LUISS Business School, oltre ad aver insegnato in numerosi altri corsi come quelli di "Energy Management" e "Strategie d'impresa".

Apparecchi acustici e contesto normativo, l’analisi di Marcella Marletta

“Sentirsi Bene” è il dibattito dedicato alle audioprotesi: promosso da Censis, l’evento ha visto come relatrice Marcella Marletta, Direttore generale dei Dispositivi Medici e del Servizio Farmaceutico.

Marcella Marletta, Dirigente del Ministero della Salute, è intervenuta nel corso di "Sentirsi Bene", evento organizzato da Censis: al centro del dibattito una riflessione sull'audioprotesi, settore di innovazione e qualità nel contesto italiano.
Marcella Marletta

L'intervento di Marcella Marletta nel corso di "Sentirsi Bene"

Svoltosi a Roma il 5 novembre scorso, "Sentirsi Bene" è una giornata promossa da Censis, il Centro Studi Investimenti Sociali, incentrata sul mondo degli apparecchi acustici, dispositivi medici che svolgono una funzione fondamentale per la cura e la salute delle persone affette da malattie e disturbi uditivi. Durante il dibattito è intervenuta la Dottoressa Marcella Marletta, attuale Direttore Generale dei Dispositivi Medici e del Servizio Farmaceutico presso il Ministero della Salute, ponendo l'accento sul ruolo preponderante dei produttori, responsabili in primis del rispetto degli standard di sicurezza, ma anche delle modalità di riparazione o di adattamento dei dispositivi in caso di intervento di terzi. Per questo, secondo le parole della Dirigente, bisognerebbe correggere la separazione tra acquisto e personalizzazione che caratterizza il contesto normativo italiano: "Nonostante gli apparecchi acustici rientrino nella categoria dei dispositivi "di serie", necessitano comunque di una intensa fase di personalizzazione: ogni paziente ha bisogno di una soluzione "ad hoc", che comporta la partecipazione attiva del fabbricante in quanto non tutte le modifiche possono essere eseguite dall'audioprotesista". A quest'ultimo tuttavia, secondo il D.M. Sanità 14 settembre '94 n. 668, spettano, oltre alla fornitura, anche il controllo e l'adattamento del dispositivo: "Tale disposizione - ha spiegato Marcella Marletta durante la conclusione del suo intervento - deve essere necessariamente coordinata col superamento della nozione di 'professioni sanitarie ausiliarie' e con la contestuale introduzione, nel nostro ordinamento, delle 'nuove' professioni sanitarie che si affiancano, nei limiti dei rispettivi profili professionali, alla tradizionale figura del medico".

Marcella Marletta, la carriera nel Ministero della Salute

Dal 2011 Marcella Marletta ricopre l'incarico di Direttore Generale della Direzione Generale dei Farmaci e Dispositivi Medici del Ministero della Salute: conferita con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, la nomina sintetizza la consolidata esperienza della Dirigente nel settore. Nata a Catania, classe 1955, si laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università La Sapienza di Roma nel 1979, specializzandosi poi in Oftalmologia, ottenendo l'abilitazione come medico chirurgo. Durante gli ultimi anni di formazione, entra al Ministero della Sanità, dove si occupa di problematiche sanitarie di carattere internazionale e in seguito di farmacovigilanza. La sua carriera continua inizialmente come Dirigente medico: il suo percorso all'interno del Ministero la conduce alla nomina di Vice Consigliere Ministeriale della Direzione Generale dell'Igiene Pubblica e dopo poco a quella di Direttore della Divisione II della ex Direzione Generale degli ospedali. Nel 1997 Marcella Marletta inizia la sua esperienza diretta nel settore dei Dispositivi Medici, assumendo il ruolo di Direttore dell'Ufficio Dispositivi Medici fino al 2004: in quegli stessi anni è delegata a Bruxelles per le attività comunitarie del MDEG, MSOG e CTEG.

Gruppo Danieli, un 2019 in crescita: il commento di Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti, Presidente del Gruppo Danieli, spiega in che modo l'azienda vede il mercato azionario: una filosofia che strizza l'occhio all'economia reale, senza rischiare di perdersi in complicate operazioni finanziarie.
Gianpietro Benedetti

Gruppo Danieli, Gianpietro Benedetti: "No a distribuzioni premio, l'utile deve essere reinvestito"

"Da ormai 20 anni Danieli destina alla remunerazione degli azionisti dal 10 al 15 per cento dell'utile, il resto lo reinvestiamo in azienda": con queste parole il Presidente e Amministratore Delegato Gianpietro Benedetti riassume il modo di agire di Danieli nei confronti degli azionisti e del mercato telematico azionario. "La Borsa è una buona cosa, chiama a gestire le aziende in modo più professionale e trasparente. Noi siamo stimati in particolare dai cassettisti, quelli che prendono un'azione e poi la dimenticano. E questo perché abbiamo un difetto, così almeno ci dicono gli analisti: siamo abbastanza parchi nel distribuire dividendi". Con l'approvazione dell'ultimo bilancio, gli azionisti della società leader nella produzione di impianti siderurgici hanno ottenuto un dividendo di 0,15 centesimi per ogni azione ordinaria e 0,17 per quelle di risparmio: un aumento, rispetto alle ultime cedole, conseguito grazie all'incremento del fatturato e dell'utile netto, passati rispettivamente da 2,71 a 3,06 miliardi e da 58,4 a 67 milioni. Un 2019 di crescita che porterebbe a pensare istintivamente a guadagni maggiori per i possessori delle cedole o ancora a dividendi premio: "La nostra resta una filosofia 'artigianale' tesa non già a raccogliere capitali fine a se stessi, ma da investire in azienda. Il valore della quotazione in Borsa? Dal mio punto di vista - spiega Gianpietro Benedetti - è soprattutto quello di educare a una gestione amministrativa e finanziaria disciplinata. E in una situazione come quella che stiamo vivendo a livello globale, in materia di bilanci è meglio essere solidi e trasparenti". Una filosofia che ben si coniuga con la tipologia di azionisti maggioritaria: "Investitori micro, molti dei quali sono nostri dipendenti, che apprezzano la nostra politica. Questo fa sì che non siamo in tensione sulla Borsa, siamo parchi, lasciamo gli utili in azienda, investiamo in nuovi impianti".

Gianpietro Benedetti, 40 anni nel Gruppo Danieli

È il 1961 quando Gianpietro Benedetti entra a far parte del Gruppo Danieli: dopo gli studi presso l'Istituto Tecnico "A. Malignani" di Udine, assume il ruolo di ingegnere progettista per la allora Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A., multinazionale di Buttrio leader mondiale nella produzione di impianti siderurgici chiavi in mano. Gli bastano solo sette anni per ottenere la direzione dell'Ufficio tecnologie e Processo di Laminazione, in seguito quella del Centro Ricerche e infine del reparto Sales: grazie ai 23 anni passati a servizio dell'azienda, nel 1986 diventa Co-Amministratore Delegato del Gruppo, ruolo al quale si aggiunge quello di Direttore Generale. In quel periodo contribuisce all'internazionalizzazione di Danieli grazie ad acquisizioni di aziende high-tech in Svezia, Usa, Germania, Francia e investendo nei Paesi emergenti: nel 1999 ottiene quindi la nomina di Amministratore Delegato, nel 2003 quella di Presidente. Dal 2017 è anche Presidente del Consiglio di Amministrazione e dell'Executive Board di Danieli. Tra le onorificenze di una carriera sugellata da più di 80 invenzioni registrate a suo nome, Gianpietro Benedetti ha ricevuto la nomina a Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana, la Tadeusz Sendzimir Memorial Medal dall'AIST (Association for Iron & Steel Technology) e il Diploma MBA in International Business conferito dal MIB School of Management di Trieste.

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