Troppo giovani o troppo vecchi? Per Alessandro Benetton non esiste l’età giusta

Nel nuovo video della rubrica #UnCaffèconAlessandro, pubblicata ogni settimana su Youtube e riproposta nella sezione video del portale del Corriere della Sera, Alessandro Benetton condivide il suo concetto di imprenditore, consigliando, a quanti desiderano diventarlo, di essere flessibili, intraprendenti e aperti a nuove sfide.
Alessandro Benetton

Per Alessandro Benetton non esiste l'età giusta: né troppo giovani né troppo vecchi

"Una cosa che sicuramente ho imparato in questi anni da imprenditore è che l'età non conta: troppo giovane, troppo vecchio, l'importante è solo quello che fai". Spesso la paura di non avere l'età giusta può rappresentare un grosso limite all'iniziativa imprenditoriale e bloccare le idee sul nascere. In tal senso, Alessandro Benetton suggerisce che l'età giusta non esiste, perché quello che conta veramente nella vita, sia personale che professionale, è ciò che si riesce a dimostrare. "Io ho sempre avuto l'età sbagliata per fare quello che ho fatto: a 25 anni ero troppo giovane per fare il Presidente di un team di Formula 1, troppo giovane quando ho fondato 21Invest, troppo vecchio adesso per fare dei video su Youtube. Insomma, se ascolto gli altri sono sempre fuori tempo". Un discorso di incoraggiamento e stimolo, quindi, da imprenditore a imprenditore, con il consiglio di essere sempre flessibili, uscendo dalle proprie zone di confort, senza attendere di essere pronti alla perfezione per intraprendere un progetto e lanciarsi in nuove sfide.

La carriera professionale di Alessandro Benetton

Alessandro Benetton nasce nel 1964 a Treviso. Si laurea in Business Administration presso l'Università di Boston nel 1987 e consegue un Master in Business Administration ad Harvard nel 1991. La sua prima esperienza professionale è in Goldman Sachs International, all'interno del dipartimento di Global Finance di Londra. Nel 1988 viene aletto Presidente di Benetton Formula, con cui raggiuge risultati importanti come i due Campionati del Mondo Piloti (1994, 1995) e il Campionato del Mondo Costruttori (1995). È fondatore di 21 Investimenti (oggi 21 Invest), società che l'ha portato ad essere riconosciuto come uno dei precursori del Private Equity in Italia. Dal 2012 al 2014 è, invece, Presidente di Benetton Group. Attualmente è Consigliere d'Amministrazione di Edizione Holding e di Autogrill, oltre che membro della giunta di Confindustria. È stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro nel 2010.

Luigi Ferraris, Terna: sicurezza, efficienza, sostenibilità nell’elettrodotto Italia-

Luigi Ferraris a Cepagatti per inaugurare l’elettrodotto Italia-Montenegro: l’AD e DG di Terna spiega il progetto alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana e del Presidente del Montenegro.

Inaugurato a Cepagatti l'elettrodotto Italia-Montenegro, un'opera fondamentale per l'efficienza e la sicurezza dei due sistemi elettrici e l'integrazione delle fonti rinnovabili: la soddisfazione dell'AD e DG di Terna Luigi Ferraris.
Luigi Ferraris, AD Terna

Italia-Montenegro: l'AD e DG di Terna Luigi Ferraris inaugura l'elettrodotto, in esercizio entro fine anno

Un'eccellenza ingegneristica per innovazione e tecnologia su scala mondiale. Si tratta dell'elettrodotto Italia-Montenegro, inaugurato lo scorso 15 novembre presso la stazione elettrica di Cepagatti dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna Luigi Ferraris, insieme al Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e al Presidente del Montenegro Milo Đukanović. Entrerà in esercizio entro la fine dell'anno, ma l'infrastruttura può già considerarsi "record" per diversi motivi: oltre ad essere il primo "ponte elettrico" che mette in collegamento l'Europa e i Balcani, si configura anche come il più lungo collegamento sottomarino in alta tensione mai realizzato da Terna. Sotto le acque dell'Adriatico, a una profondità massima di 1.215 metri, sono posati cavi per 423 km, mentre altri 22 sono interrati, 16 in Italia (dall'approdo costiero fino alla stazione di Cepagatti) e 6 in Montenegro (da Budva alla stazione di Kotor). L'AD e DG di Terna Luigi Ferraris si è detto "molto orgoglioso di inaugurare questa importante e innovativa infrastruttura, che costituisce uno snodo fondamentale per l'Unione Energetica Europea e cruciale per l'integrazione dell'intera area balcanica nell'Unione Europea, attraverso l'Italia".

Luigi Ferraris: il valore del progetto di interconnessione Italia-Montenegro nelle parole dell'AD e DG di Terna

L'elettrodotto Italia-Montenegro, come spiegato dall'AD e DG Luigi Ferraris, si estende per 445 km tra le stazioni elettriche di Cepagatti, in provincia di Pescara, e Lastva, nel comune di Kotor: entrambe modelli di eccellenza tecnologica dell'ingegneria civile ed elettrica, si collocano al vertice mondiale per le soluzioni nel campo dell'elettrotecnica, con la particolarità di avere il convertitore di elettricità più potente mai realizzato da Terna. Lo scambio bidirezionale dei flussi di elettricità consentirà di diversificare gli approvvigionamenti, oltre a rafforzare l'affidabilità, l'efficienza, la sicurezza, la sostenibilità ambientale e la resilienza delle reti elettriche delle due sponde adriatiche. L'ottica è consentire di sfruttare pienamente il potenziale di produzione da fonti rinnovabili, disponibili sia in Italia che nell'area balcanica. L'opera, risultato del lavoro di anni di tecnici e professionisti altamente qualificati e specializzati (124 imprese coinvolte, 80 in Italia e 44 in Montenegro), rappresenta "il volano di sviluppo per una serie di opportunità relative alla sicurezza dei sistemi energetici interconnessi e la gestione dei flussi sulla rete elettrica ed è necessaria per la crescita di un mercato elettrico integrato affidabile, efficiente e sostenibile". Come ha precisato l'AD e DG di Terna Luigi Ferraris, "la gestione ottimale delle risorse deve essere, infatti, coordinata e sinergica fra i vari Paesi, specialmente fra quelli limitrofi".

Sostegno alle Pmi, infrastrutture, data center: Fabrizio Palermo intervistato da “L’Economia” del Corriere

Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato di Cdp, è intervenuto sul "Corriere della Sera" esprimendosi riguardo il piano in corso, sempre più puntato verso il sostegno delle Pmi. Le sfide da affrontare guardano alle infrastrutture e ai data center.
Fabrizio Palermo, amministratore delegato CDP

Fabrizio Palermo a Corriere Economia: Cdp al fianco delle Pmi italiane

Amministratore Delegato di Cdp da luglio 2018, Fabrizio Palermo si è espresso sui recenti risultati e sui principali dossier del Paese in un'ampia intervista su "L'Economia", inserto del "Corriere della Sera". "Si parla spesso di Cdp solo per le operazioni straordinarie ma con questo piano industriale, presentato undici mesi fa, rimettiamo al centro i territori, la capacità di Cdp di fare sistema per lo sviluppo sostenibile dell'Italia ed il 2019 è un anno record sia per i risultati raggiunti sia per la rilevanza delle iniziative e dei progetti lanciati", ha dichiarato l'AD in apertura di intervista. Il manager punta a rendere Cdp un sostegno ancor più rilevante per le imprese, le infrastrutture e gli enti territoriali. "Noi il risparmio non l'abbiamo mai tradito", ha sottolineato Fabrizio Palermo, per poi passare ad illustrare il nuovo piano: "Guarda molto alle aziende - 16 mila piccole e medie imprese dall'inizio dell'anno - che Cdp sostiene in misura crescente con finanziamenti e supporto all'export avendo rivisto completamente la sua offerta con prodotti più mirati e accessibili. Vogliamo diventare, anche grazie a un'offerta finalmente digitale, integrata e complementare al sistema bancario, partner di 60mila Pmi entro l'arco del piano".

Fabrizio Palermo: la sfida delle infrastrutture e dei data center

"Stiamo per chiudere un anno record, il migliore degli ultimi cinque anni quanto a utile netto, solidità patrimoniale e volumi mobilitati sul territorio", ha dichiarato Fabrizio Palermo ai giornalisti de "L'Economia" del Corriere. Questi risultati sono stati raggiunti "anche grazie ad un incremento delle competenze e della qualità delle nostre risorse. Un piano che guarda al domani, per un'istituzione che da sempre investe nel futuro del proprio Paese". Per quanto riguarda il tema infrastrutture, Cdp mira a diventare un partner solido per la pubblica amministrazione, nell'ideazione e realizzazione delle opere. Negli ultimi mesi, ha spiegato l'AD, "Cdp ha assunto ingegneri creando un'unità in grado di aiutare gli enti locali a progettare e gestire la realizzazione di opere oltre che la mera erogazione del finanziamento. Questo ci ha portato ad ideare dei veri e propri Piani Città, a finanziare una scuola ogni due giorni, ad aiutare i comuni a liberare risorse da destinare a nuovi investimenti. Oggi siamo impegnati nei principali progetti di trasformazione urbana e valorizzazione di immobili storici". Per rispondere alle grandi sfide del momento (transizione energetica, economia circolare e formazione), Cdp sta favorendo nuove sinergie industriali. Tra i temi cruciali trattati da Fabrizio Palermo non manca la questione dei data center: "La proprietà di quei dati dovrebbe rimanere nel Paese. Per integrare questa infrastruttura, si potrebbe immaginare una partnership pubblico-privata. Ne stiamo parlando con i nostri omologhi europei".

Ernesto Pellegrini, focus sul Gruppo: dalla nascita al 2019 un fatturato in continua crescita

Ernesto Pellegrini ha creato nel 1965 l'Organizzazione Mense Pellegrini, oggi diventato un Gruppo internazionale che nel 2018 ha registrato un fatturato di 590 milioni di euro.
Ernesto Pellegrini, Presidente Gruppo Pellegrini Spa

Ernesto Pellegrini: nascita e affermazione del Gruppo Pellegrini

La crescita del Gruppo fondato da Ernesto Pellegrini comincia nel 1965 quando l'allora venticinquenne dà vita all'Organizzazione Mense Pellegrini, un'azienda che si occupa inizialmente di ristorazione collettiva. I risultati non tardano ad arrivare e dopo dieci anni di attività l'azienda diventa "Pellegrini S.p.A.", così com'è conosciuta attualmente. Espande le proprie attività anche al settore dei servizi per le aziende (buoni pasto, pulizie e servizi integrati, distribuzione automatica, welfare aziendale) arrivando anche sui mercati esteri con la costituzione della "Pellegrini Catering Overseas SA". Dopo circa 55 anni di attività e una costante crescita sia nei fatturati che nei servizi offerti, il Gruppo attualmente presieduto da Ernesto Pellegrini annovera nel 2018 un fatturato di 590 milioni: quest'anno si prevede una crescita ulteriore fino a 630 milioni di euro, soprattutto anche per effetto dell'ottenimento di 60 nuovi appalti.

Fondazione Ernesto Pellegrini ONLUS: l'impegno nel sociale dell'imprenditore

La sostenibilità sociale rappresenta un valore fondamentale per Ernesto Pellegrini e il Gruppo che presiede: non a caso il Presidente non ha esitato a definirla un "faro che guida tutte le scelte del Gruppo". Risale al 2013 la nascita di "Fondazione Ernesto Pellegrini ONLUS": tra le diverse attività spicca il ristorante solidale Ruben, che ha come mission quella di offrire quotidianamente la cena a 350 persone in temporanea difficoltà al prezzo simbolico di un euro. Il nome è stato scelto proprio da Ernesto Pellegrini, che ha voluto chiamare il ristorante come un suo aiutante che in passato aveva lavorato in campagna nella cascina dei genitori, ritrovandosi poi in condizioni di miseria. Ora è anche grazie a lui che la Fondazione, nel 2018, ha servito quasi 51.000 cene a persone in difficoltà.

Anna Tavano protagonista del “Female Networking Breakfast” di Milano

In occasione del "Female Networking Breakfast", organizzato a Milano nella sede di HSBC, Anna Tavano (Head of Global Banking) ha dialogato con 50 studentesse bocconiane raccontando la sua esperienza professionale e dando utili consigli: "Non arrendetevi mai, siate coraggiose anche nei momenti più difficili della vostra vita lavorativa".
Anna Tavano

Anna Tavano: i consigli alle studentesse bocconiane

Se in termini occupazionali la situazione attuale è a favore delle donne (52% a 48%), in realtà soltanto il 28% delle posizioni apicali sono ricoperte da figure femminili. Per invertire questo trend e dare maggiori possibilità di avanzamento di carriera, diventa sempre più importante agire preventivamente e organizzare eventi di sensibilizzazione: in questo contesto si è svolto il "Female Networking Breakfast" a Milano, animato da Anna Tavano (Head of Global Banking per l'Italia presso HSBC) e da altre colleghe professioniste provenienti dal mondo della finanza e attive nella sede di Londra. L'incontro ha visto la partecipazione di 50 promettenti studentesse bocconiane, che hanno potuto trarre esempio e ascoltare gli utili consigli di Anna Tavano e delle sue colleghe: "Siate sempre voi stesse e non rinunciate mai a realizzare i vostri sogni, siate coraggiose anche nei momenti più difficili della vostra vita lavorativa". Anna Tavano ha spiegato che "La banca ha a cuore il tema dell'inclusione e della parità di genere e ha sviluppato un programma finalizzato a raggiungere entro il 2020 una quota del 30% di donne impiegate in posizioni manageriali". Fondamentale resta "l'adozione di criteri di inclusione e parità fin dalla fase di selezione dei dipendenti, la promozione interna e l'organizzazione di eventi dedicati al tema e il forte impegno da parte dei vertici della banca in tal direzione". Le studentesse hanno avuto la possibilità di ascoltare il racconto delle professioniste sulle loro esperienze lavorative, per trarne ispirazione e informazioni utili per la loro futura carriera.

Anna Tavano: il percorso professionale

Anna Tavano ricopre attualmente l'incarico di Head of Global Banking per l'Italia presso HSBC. In precedenza, è stata Managing Director in Citigroup (Corporate and Investment Banking). Con oltre 22 anni di esperienza nel settore finanziario, ha lavorato per importanti istituti di credito a Londra e Milano, consolidando così le sue competenze di settore. Durante la sua carriera si è sempre impegnata per aiutare le donne nel processo di avanzamento professionale, dedicandosi anche ai temi più ampi della diversità e dell'inclusione nei settori finanziari e aziendali. Ha preso parte al primo "In the Boardroom", un programma annuale per le top manager sponsorizzato da ValoreD e GE Capital. Ha partecipato, inoltre, al "The CEO School", che si impegna a dare a un gruppo selezionato di professioniste con una solida esperienza il know-how necessario per ricoprire in futuro posizioni manageriali di primo piano. Anna Tavano si è laureata in Economia presso l'Università di Roma "La Sapienza". Prima di assumere gli incarichi attuali, ha dato inizio alla sua carriera professionale a Londra in Citigroup, nel 1997. A partire dal 2000 è impiegata nella divisione relativa ai Fixed Income-Capital Markets: in questo contesto ha gestito un team incaricato di occuparsi di una vasta gamma di importanti operazioni finanziare nell'Europa Meridionale. In seguito, Anna Tavano ha ricoperto il ruolo di Managing Director nella divisione Corporate and Investment Banking di Citigroup. Inoltre, ha assunto il ruolo di Vice Chairman per la Corporate Bank in Italia e di Head of Public Sector.

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