Sabrina De Filippis alla guida della Sezione Trasporto e Logistica di Unindustria

La Sezione Trasporto e Logistica di Unindustria ha rinnovato i propri organi a seguito dell’Assemblea tenutasi lo scorso 22 febbraio nella sede di Roma: l’AD e DG di Mercitalia Logistics Sabrina De Filippis è la nuova Presidente.

Sabrina De Filippis (Mercitalia)

Sabrina De Filippis assume la carica di Presidente della Sezione Trasporto e Logistica di Unindustria

Qualche giorno fa l’Assemblea elettiva della Sezione Trasporto e Logistica di Unindustria, composta da 79 aziende per oltre 7.000 dipendenti, ha eletto il Presidente, il Consiglio Direttivo e i Vice Presidenti che saranno a capo della Sezione per il prossimo quadriennio. Il ruolo di Presidente è stato affidato a Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, capofila del Polo Logistica del Gruppo FS. Nelle vesti di Vice Presidenti ci saranno invece Alessandro Bursese (Laziale Distribuzione S.p.A.), Marcello Pigliacelli (Autotrasporti Pigliacelli S.p.A.) e Alessandro Pompili (Società Autolinee Pubbliche S.a.p. A R.l.). Tra i membri del Consiglio che rappresenta l’intero comparto del trasporto passeggeri, della logistica, del trasporto merci e passeggeri e del fleet management, si annoverano anche Matteo Persichilli (Tecnofer S.r.l.) e Fausto Del Rosso (Trenitalia FS).

La carriera di Sabrina De Filippis

Oltre a ricoprire le cariche di AD e DG di Mercitalia Logistics, Polo Logistica del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Sabrina De Filippis è anche Vicepresidente dell’associazione Fermerci e Consigliere di Amministrazione di Mercitalia Shunting & Terminal. Laureata in Economia e Commercio, esordisce professionalmente presso il Ministero del Tesoro - Ragioneria Generale dello Stato in qualità di Assistente Economico Finanziario. Nel 1998 entra in Trenitalia S.p.A. ricoprendo ruoli di crescente responsabilità, tra cui quello di Responsabile Commerciale della Divisione Passeggeri Regionale del Lazio e quello di Dirigente Benchmarking per un un progetto che coinvolge il leader del trasporto spagnolo RENFE. Ha inoltre rappresentato il Gruppo FS in Confindustria Bari e ha operato come Presidente della Commissione di Indagine per gli inconvenienti di esercizio. Ha poi continuato in ruoli di responsabilità fino alla nomina, nel maggio del 2023, come AD e DG di Mercitalia Logistics. Tra gli altri incarichi ricoperti da Sabrina De Filippis quelli di General Manager di Trenitalia S.p.A., Membro del CdA di Italferr e Consigliere nel Gruppo Tecnico Turismo e Industria Creativa Unindustria Lazio e in Confindustria Napoli.

Stefano Venier al “Corriere della Sera” sul Piano Strategico 2023-2027 di Snam

Stefano Venier: l’ambition di Snam è lo sviluppo di un’infrastruttura energetica per un futuro sostenibile, attraverso il riadattamento (repurposing) e il continuo ammodernamento della rete, per accogliere in prospettiva volumi crescenti di molecole verdi.

 Stefano Venier

Stefano Venier, Snam: 11,5 miliardi per un’infrastruttura multi-molecola al servizio della transizione energetica

L’AD di Snam Stefano Venier lo aveva auspicato anche al “Corriere della Sera” in occasione della presentazione del nuovo Piano Strategico 2023-2027: mai come oggi, in un contesto energetico globale che continua ad essere volatile, è necessario continuare a impegnarsi per rispondere efficacemente e in maniera bilanciata alle sfide del trilemma energetico. “Investiremo 11,5 miliardi di euro nello sviluppo di un’infrastruttura in grado di gestire in modo sempre più flessibile una pluralità di molecole verso la neutralità carbonica del Paese”: la risposta di Snam per contribuire concretamente a disegnare un futuro sostenibile, sicuro, digitale, connesso e inclusivo è nelle parole dell’AD Stefano Venier, riprese anche nell’articolo del “Corriere della Sera”. Il piano prevede investimenti orientati ad una maggiore flessibilità del sistema energetico attraverso l’adeguato dimensionamento di una infrastruttura pan-europea multi-molecola, modulare, flessibile e innovativa, grazie alla sensoristica e all’intelligenza artificiale. In parallelo, Snam guarda allo sviluppo della piattaforma di Energy Transition concentrata su tecnologie per la decarbonizzazione, con un ruolo strategico e abilitante della sostenibilità e dell'innovazione.

Stefano Venier: Snam, gli obiettivi di sostenibilità   

L’AD Stefano Venier pone l’attenzione in particolare sugli “ambiziosi obiettivi” definiti per dare un contributo sempre più significativo nella lotta al climate change.  Nel piano al 2027 Snam ha fissato nuovi target sul fronte delle emissioni di CO2 nel medio termine, pari a -25% al 2027, -40% al 2030 e -50% al 2032, in vista del già annunciato target di net zero sulle emissioni scope 1 e 2 al 2040, ed ha aggiunto un nuovo impegno di lungo termine: raggiungere il net zero su tutte le emissioni (incluse quindi anche le scope 3) entro il 2050. Per Stefano Venier il cambiamento climatico non si può risolvere solo a livello di emissioni e va quindi trovato un giusto equilibrio sostenibile su tutti i ‘planet boundaries’. Tra questi “il Natural Capital: ci siamo infatti dati un obiettivo di impatto zero, già da quest’anno, su tutte le nostre attività in termini di biodiversità e di rigenerazione di quella parte del territorio italiano che attraversiamo con le nostre infrastrutture. Inoltre, raccogliendo dati in tempo reale lungo tutta la nostra rete, siamo in grado di svolgere un’importante attività informativa e di monitoraggio, anche in termini di sicurezza, proprio in questi territori”.

RFI, investimento da record sui trasporti in Sicilia. Dario Lo Bosco: “Sforzo senza precedenti”

RFI è al lavoro per potenziare la mobilità nazionale attuando un piano da 44 miliardi di euro, di cui 17,4 miliardi destinati al trasporto ferroviario della Sicilia. Il Presidente di Rete Ferroviaria Italiana, Dario Lo Bosco, ha sottolineato come si tratti di uno “sforzo senza precedenti” per l’Isola.

Dario Lo Bosco (RFI)

Dario Lo Bosco: il piano per rafforzare la mobilità in Sicilia

In Sicilia non si era mai vista una cosa simile”, ha evidenziato il Presidente della società a cui fa capo il Polo infrastrutture del Gruppo FS, riferendosi ai 17,4 miliardi di euro che RFI ha deciso di destinare all’Isola. A interventi conclusi, il trasporto ferroviario siciliano ne uscirà completamente rivoluzionato. Sui progetti in cantiere e quelli già in atto, Dario Lo Bosco ha fatto sapere: “Stiamo intervenendo sulla Palermo-Catania-Messina portando la velocità massima a 250 km/h in alcuni tratti, ma in funzione del Ponte sullo Stretto stiamo già progettando la revisione dell’intera linea per ottenere questa velocità sull’intero percorso. E stiamo ridefinendo l’intera rete regionale. Stiamo elettrificando con 130 milioni la tratta Palermo-Trapani, via Milo, e proprio ieri la Conferenza dei servizi ha approvato il progetto da 48 milioni per la stazione a Birgi e per collegare l’aeroporto alla rete ferroviaria”.

Dario Lo Bosco: da stazioni ferroviarie a hub multifunzionali

Il piano di RFI prevede anche il totale restyling delle stazioni ferroviarie, che diventeranno dei veri e propri hub multifunzionali. Centri di vita comunitaria con servizi di ogni tipo, dall’enogastronomia al wellness, per spazi più vivibili e funzionali: è questo a cui puntano gli interventi di Rete Ferroviaria Italiana. “Sottoscriveremo a breve protocolli con Pino Pace, in qualità di Presidente di Unioncamere Sicilia, e con il Presidente di Federfarma, Roberto Tobia, per trasformare le Stazioni in hub di servizi per i passeggeri, dall’offerta di prodotti enogastronomici e dell’artigianato a quella di prodotti per la salute e il benessere, prevedendo anche palestre a disposizione dei giovani, anche quelli che arrivano per l’Erasmus – ha evidenziato il Presidente Dario Lo Bosco Abbiamo concordato con Giovanni Tesoriere, Preside di Ingegneria della Kore di Enna, di trasformare la vecchia Stazione ennese in un centro di ricerca che attirerà giovani talenti anche all’estero”.

Terna, parla l’AD e DG Giuseppina Di Foggia: “Servono infrastrutture in tempi stretti”

La transizione è una delle priorità del Paese, che si è impegnato a raggiungere ambiziosi obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 2030. Ma per farlo, serve una rete elettrica adeguata, capace di gestire la crescente domanda e di garantire la sicurezza e la qualità del servizio. Questa è la sfida che affronta Terna, il gestore della rete elettrica italiana guidato da Giuseppina Di Foggia, la prima donna a ricoprire il ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Generale. In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, la manager ha illustrato i risultati ottenuti nel 2023 e le prospettive del nuovo Piano industriale, che sarà presentato tra un mese.

Giuseppina Di Foggia, AD di Terna

Giuseppina Di Foggia: il Paese accelera sulle rinnovabili, necessario potenziare la rete

Terna, il gestore della rete elettrica italiana, si prepara a presentare il suo nuovo Piano industriale tra un mese. In attesa di conoscerne i dettagli, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Giuseppina Di Foggia ha parlato dei risultati conseguiti nell’anno appena passato e delle sfide future che attendono il Gruppo, in prima linea nella transizione ecologica del Paese. In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, la manager ha ricordato che la prima sfida riguarda proprio la transizione energetica e nello specifico il raggiungimento dell’obiettivo del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima di 74 gigawatt (GW) di rinnovabili entro il 2030. Se nel 2021 il dato sulle nuove installazioni era fermo ad un Gigawatt, fino ai 6 del 2023: “Stiamo accelerando: al 31 dicembre 2023, le richieste di connessione alla rete ammontavano a oltre 328 GW”. Si tratta, ha spiegato Giuseppina Di Foggia, di nuovi progetti presentati al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e alle Regioni, suddivisi in 141,3 GW da fonte solare, 95 GW da fonte eolica on-shore, 91,9 GW da eolica off-shore. Per gestire questa grande domanda, servono infrastrutture, ha evidenziato senza mezzi termini la manager. E soprattutto tempi stretti per realizzarle. “L’anno scorso per noi è stato importantissimo per il numero di investimenti autorizzati con un 20 per cento in più sul 2022: parliamo di 23 opere per tre miliardi di euro”. Tra le principali, spiccano il ramo ovest del Tyrrhenian Link, il primo collegamento diretto tra l’Europa e l’Africa, attraverso la Tunisia, e il progetto definitivo del Sa.Co.I3, il potenziamento dell’elettrodotto tra Sardegna, Corsica e Toscana.

Giuseppina Di Foggia: Terna, un esempio di transizione energetica e digitale

La digitalizzazione è l’altra grande sfida del gestore, che di fronte a cambiamenti climatici, prezzi sempre più volatili e cyber attacchi più diffusi è impegnata a rendere la rete più sicura, resiliente e intelligente. Non a caso il digitale sarà uno dei pilastri del nuovo Piano industriale, come rivelato da Giuseppina Di Foggia: “Più aumenta la digitalizzazione più serviranno soluzioni per prevenire eventuali rischi di questo tipo”. Proprio in queste settimane Terna sta lavorando per introdurre e gestire un nuovo strumento digitale, previsto nel decreto Energia, ovvero un portale che garantirà una programmazione efficiente e coordinata delle infrastrutture di rete, degli impianti rinnovabili e dei sistemi di accumulo. Inoltre, ha concluso l’AD e DG, rispetto ai competitor il Gruppo è già al lavoro da anni nella manutenzione predittiva e nella creazione del digital twin dei cantieri.

Gianni Lettieri: “Con Atitech l’obiettivo è riportare la full maintenance in Italia”

Nel panorama europeo della manutenzione aeronautica, dominato da colossi come Lufthansa Technique, spicca una realtà indipendente che si distingue per competenza e innovazione. Si tratta di Atitech, la MRO di Capodichino guidata da Gianni Lettieri. L’imprenditore è stato ospite della trasmissione “Leader”.

Atitech

Marco Columbro intervista Gianni Lettieri per “Leader”

Offre i suoi servizi a circa 100 compagnie aeree al mondo; senza contare i lessor, che affittano le proprie flotte alle compagnie. Si occupa della manutenzione della flotta della Guardia di Finanza, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di quella del Presidente della Repubblica. Oggi Atitech è la MRO indipendente leader nel mercato EMEA, dominato da player del calibro di Lufthansa Technique e Air France Industries. L’obiettivo del Presidente Gianni Lettieri è di dotare nuovamente l’Italia di un polo unico nazionale specializzato nella full maintenance. A ricordarlo è lo stesso imprenditore in un’intervista rilasciata a Marco Columbro per “Leader”, trasmissione in onda su Business24. “Abbiamo due siti, uno a Capodichino e uno a Fiumicino, che contano entrambi cinque hangar, il che ci permette di lavorare 30 aerei nello stesso momento. La nostra è un'azienda con un sistema di controlli e di gestione estremamente complesso”. Atitech può contare su un totale di 1.500 dipendenti, molti dei quali formati dalla stessa azienda: “Abbiamo una scuola nostra e adesso sta per partire proprio l'Academy sia a Capodichino che a Fiumicino destinata ai giovani periti industriali che vengono da noi per prendere la specializzazione nel settore aeronautico”.

Gianni Lettieri: evoluzione e sfide future di Atitech

Quella di Atitech è una storia di profonda evoluzione. Nata come costola di Alitalia, sotto la guida di Gianni Lettieri ha conosciuto un periodo di crescita ed espansione, tale che nel 2022 è stata la stessa MRO ad acquisire l’ex ramo maintenance di Fiumicino. “L'azienda è partita occupandosi esclusivamente di maintenance di base, ossia sulla fusoliera, per poi arrivare alla line maintenance. A breve inizieremo anche ad occuparci di carrelli e poi successivamente anche la parte interna dei motori: la mia intenzione è quella di riportare in Italia tutto quello che Alitalia faceva fino agli anni 2000”. Sul futuro di Atitech? “L’obiettivo è proiettare l'azienda nel futuro e dotare l’Italia di un polo unico delle manutenzioni aeronautiche, settore finora trascurato. Lufthansa Technique, per esempio, ha 133.000 dipendenti e fattura 4 miliardi di euro. Abbiamo diversi progetti importanti per il futuro – ha aggiunto – uno riguarda la trasformazione degli aerei da passeggeri a cargo, in collaborazione anche con le Università di Napoli Federico II e Partenope. Un progetto che ci assicurerà lavoro per i prossimi 20-30 anni. Sul fronte dell’innovazione, stiamo testando l’uso dei droni e robot nelle fasi di controllo”.

Cristina Scocchia: l’importanza dei valori e dell’empatia nella carriera

Cristina Scocchia, AD di Illycaffè, ha rilasciato un’intervista a “Business People” nell’ambito della serie “A ciascuno il suo mindset”, in cui diversi top manager hanno dato la propria opinione sugli aspetti attitudinali e motivazionali della vita lavorativa: nel corso del suo intervento, ha sottolineato come per la carriera del manager sia necessario possedere non solo una incrollabile determinazione e solide competenze, ma anche doti empatiche.

Cristina Scocchia su Business People

L’importanza dell’empatia nel management: la riflessione di Cristina Scocchia

Quando si riflette sulle qualità che un eccellente manager dovrebbe possedere, l’empatia non è forse l’opzione più ovvia: eppure, secondo Cristina Scocchia, AD di Illycaffè, è proprio una delle più importanti in assoluto. Nel corso della sua intervista per la rubrica “A ciascuno il suo mindset”, curata da “Business People”, la top manager ha infatti sostenuto che essere in grado di lavorare in squadra, di capire gli altri e di ispirarli sono capacità che qualsiasi leader deve sapere padroneggiare: “Più si cresce nella scala gerarchica, più contano l’intelligenza sociale e la capacità di influenzare positivamente gli altri, argomentando con chiarezza ed entusiasmo le proprie idee”. Secondo Cristina Scocchia, la determinazione e le competenze sono fondamentali, ma è necessario capire che la leadership è una dote complessa, fondata su una acuta comprensione dei meccanismi morali e intersoggettivi tipici delle dinamiche sociali: “La leadership è una dote naturale che, come tutte, va allenata e coltivata. C’è chi ha una minore e chi ha una maggiore predisposizione a ricoprire certi ruoli ma, al di là delle inclinazioni personali e caratteriali, è importante investire tempo e risorse nel coltivare la propria leadership e le dimensioni analitiche, emotive, politiche e soprattutto morali che la compongono e contraddistinguono”.

Cristina Scocchia: “Qual è il mindset giusto? Lo dicono i risultati”

Secondo Cristina Scocchia, una seconda componente fondamentale per il successo manageriale è anche la capacità di mettersi in discussione senza che la determinazione venga meno. È necessario, secondo l’AD, sapere affrontare fallimenti e difficoltà con uno spirito propositivo, senza farsi abbattere, tenendo presente che ci saranno necessariamente fasi più lente o difficili: “La carriera non è uno sprint, ma una maratona: c’è il momento in cui corri veloce e raggiungi i risultati, il momento in cui fai fatica e hai il fiatone, e quello in cui cadi e ti sbucci le ginocchia”. Fondamentale è, piuttosto, la capacità di capire cosa possiamo modificare nella nostra mentalità e attitudine per evitare che questi fallimenti si ripetano. Cristina Scocchia ha concluso: “Come si valuta l’efficacia di un particolare mindset? Dai risultati. Come diceva Charles Darwin, non prevale né la specie più forte né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti e più capace di collaborare e improvvisare con efficacia. Se il nostro mindset non ci dà i risultati sperati, dobbiamo avere l’umiltà di metterci in discussione e la capacità di cambiare”.

Alessandra Ricci: SACE offre garanzie e opportunità contro le sfide dei mercati internazionali

Le imprese italiane che esportano e che vogliono intraprendere un percorso di sostenibilità possono contare sul pieno supporto di SACE, in grado di seguirle in ogni fase dei loro progetti internazionali. Questo è il messaggio che ha portato Alessandra Ricci, AD di SACE, al Bain Banking Event, dove ha presentato i risultati del 2022 e le sfide per il futuro.

Alessandra Ricci, AD di SACE

Alessandra Ricci: il sostegno di SACE all’export e i punti di forza del Made in Italy

Oltre 54 miliardi di euro nel supporto all’export, nel sostegno alla liquidità delle imprese e in investimenti green. Circa 37.000 le imprese seguite in ogni fase dei loro progetti internazionali. A fare il punto sull’impegno di SACE è l’AD Alessandra Ricci. Ospite della seconda edizione del Bain Banking Event, la manager ha commentato i risultati raggiunti lo scorso anno. Un dato tra tutti: nel 2022 la capacità esportativa del Paese ha raggiunto quota 625 miliardi di euro, resistendo alle crisi globali e confermando l’export come motore dell’economia italiana. Prezzi, qualità, servizi restano leve fondamentali ma è il valore il punto di forza delle imprese nostrane, ha sottolineato l’AD ricordando che, per essere competitive, oggi devono ripensare la loro organizzazione, puntando alla resilienza e rafforzando la capacità di adattarsi ai cambiamenti sempre più repentini dei mercati.

Alessandra Ricci: supply chain, digitalizzazione e sostenibilità le tre grandi sfide

Nel suo intervento, Alessandra Ricci ha elencato le tre grandi sfide che il sistema produttivo italiano deve affrontare: la messa in sicurezza della supply chain, per diversificare e rispondere velocemente ai cambiamenti; la digitalizzazione, fondamentale per stare al passo e sfruttare tutte le opportunità delle nuove tecnologie; la sostenibilità, oggi un must, anche alla luce dello shock sulle materie prime che stiamo vivendo. La manager ha assicurato che SACE ha fatto proprie queste sfide, ricordando come il Piano Industriale Insieme2025 sia incentrato sul supporto alle imprese e sulla sostenibilità come strategia aziendale. Le Garanzie Green sono un esempio: in poco più di due anni, lo strumento lanciato da SACE è stato in grado di garantire circa 400 operazioni per la realizzazione di quasi 9 miliardi di euro di contratti e investimenti in progetti sostenibili, che ne aumentano la resilienza e l’efficienza.

Disinformazione, Gianni Prandi rivela i dati dello studio di Vidierre: “Gli italiani preoccupati dalle fake news”

Gli italiani richiedono a gran voce una soluzione contro la piaga della disinformazione online: questo è quanto emerge dai dati presentati da Gianni Prandi, Fondatore di Vidierre, tratti dal recente report che la società ha realizzato sul tema delle fake news.

Gianni Prandi

Gianni Prandi, la disinformazione sui social: dati e numeri di Vidierre

Com’è che gli italiani percepiscono la disinformazione su internet? Gianni Prandi, membro del CdA e Fondatore di Vidierre, ha risposto a questo interrogativo rivelando i dati pubblicati dalla società sul tema delle fake news. Secondo quanto emerge dallo studio, la stragrande maggioranza dei cittadini vive il fenomeno con crescente preoccupazione. Già nel 2021, il 78,4% degli italiani sosteneva la necessità di aumentare il controllo sui mezzi di informazione: oggi, la quota degli allarmati ha raggiunto l’84,8%. Gli scettici, invece, sono scesi dal 12,1% all’8,6%, e cala allo stesso modo il numero degli indecisi. Ben il 78% dei cittadini vede in modo estremamente negativo il fatto che le fake news sul web continuino a circolare anche dopo la smentita.

Gianni Prandi: “Italiani favorevoli alle misure di fact-checking”

Lo studio illustrato da Gianni Prandi ha rivelato inoltre come gli italiani siano perlopiù scettici sulla capacità dei loro concittadini di riconoscere una fake news su internet: il 48% del campione ha infatti scarsa fiducia nel fatto che i singoli individui siano in grado di riconoscere la disinformazione come tale, mentre il 39% appare più ottimista. Quasi unanime, invece, è l’approvazione verso le misure di fact-checking messe in atto dai media (61%), a dimostrazione del fatto che l’esigenza di un controllo dei canali di informazione è sempre più sentita. Concludendo la presentazione dei dati, Gianni Prandi ha commentato: “Dai dati emerge come l’opinione pubblica sia preoccupata per la divulgazione delle fake news e per il loro persistere sulla Rete. La mancanza di tempo, voglia o strumenti per verificare l’attendibilità di una notizia permette alle fake news di diffondersi e perdurare sulla Rete anche dopo la loro smentita. Positivo il giudizio sulle misure di fact-checking utilizzate dai grandi media”.

Il percorso di Antonio Musacchio, dalla laurea in Ingegneria alla guida di GSA

Nel corso della sua carriera, Antonio Musacchio ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità: come AD di GSA Gruppo Servizi Associati, sta guidando l’espansione all’estero della società implementando forme di organizzazione aziendale sempre più efficienti.

Antonio Musacchio

Antonio Musacchio, la laurea con lode in Ingegneria Meccanica e i primi incarichi professionali

Antonio Musacchio è AD di GSA Gruppo Servizi Associati. Nato a Roma nel 1965, si è laureato con lode presso l’Università La Sapienza di Roma in Ingegneria Meccanica. Successivamente, ha sviluppato i suoi interessi nell’ambito del business specializzandosi in Economia Aziendale/Manageriale. Nel 2003 viene nominato DG di SI Servizi del Gruppo Cofathec Servizi, società specializzata nella gestione e manutenzione di impianti tecnologici.  Successivamente, grazie all'esperienza acquisita, Antonio Musacchio ricopre il ruolo di Direttore Operations per Pirelli RE Facility Management, dove presiede alle attività operative e commerciali sia in Italia che all'estero e gestisce operazioni complesse quali l’outsourcing degli immobili di Telecom Italia.

Antonio Musacchio: da Energyproject a GSA

Nel 2010, la carriera di Antonio Musacchio registra un importante passo in avanti: entra infatti nel Gruppo Manutencoop, per la prima volta nella posizione di AD. Nello specifico, viene incaricato di gestire Energyproject, società attiva nella costruzione e gestione di impianti fotovoltaici. Nel 2011, assume la carica DG di Nagest Global Service, in cui mette a frutto la sua esperienza nel facility management nell’ambito della gestione integrata e manutenzione dei grandi patrimoni urbani. Nel 2017, diviene AD di Apleona Italy, tra le maggiori società europee nel settore immobili e proprietà. Dal settembre 2021, Antonio Musacchio opera in qualità AD di GSA Gruppo Servizi Associati, applicando le sue competenze eclettiche e trasversali nel settore della sicurezza, salute sul lavoro e vigilanza antincendio. Oltre all’attività come manager, ha anche avviato due start-up, confermando ulteriormente la propria versatilità professionale.

Terna, le sfide per l’interconnessione elettrica nazionale ed estera

La rete elettrica italiana sta vivendo una profonda trasformazione grazie alle opere che Terna sta portando avanti per rinnovarla e potenziarla. Tra queste, spiccano due elettrodotti sottomarini che uniranno le regioni italiane e che favoriranno l’integrazione delle energie rinnovabili. Nel frattempo, il Gruppo sta sviluppando anche le interconnessioni con l’estero definendo il ruolo della Penisola come corridoio tra Europa e Nord Africa.

Rendering Ariatic Link di Terna

Terna, Adriatic e Tyrrhenian Link: le due sfide per l’energia del futuro

Importanti novità in casa Terna. La società che gestisce la rete elettrica nazionale ha infatti ottenuto il permesso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per realizzare l’Adriatic Link, un elettrodotto sottomarino che collegherà le Marche e l’Abruzzo. Con un investimento di circa 1,3 miliardi di euro, l’opera fa parte del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec). Considerata strategica anche dall’Arera, l’opera prevede due cavi sottomarini di circa 210 chilometri e due cavi terrestri di 40 km. Si tratta di una delle iniziative più importanti che Terna sta portando avanti per rinnovare e potenziare la rete elettrica italiana, con l’obiettivo di rendere il Paese sempre più protagonista nel sistema elettrico europeo e di favorire la transizione verso un’energia pulita e rinnovabile. Un’altra sfida di grande rilievo è il Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino tra Sardegna, Sicilia e Campania (970 chilometri di lunghezza totale e 1.000 megawatt di potenza in corrente continua), che rappresenta il progetto più ambizioso al mondo per il trasporto di energia elettrica sotto il mare e che richiederà 3,7 miliardi di euro di investimenti totali. 

Terna rafforza le interconnessioni nazionali ed estere

Oltre all’Adriatic Link e al Tyrrhenian Link, Terna ha in programma altri interventi per migliorare le interconnessioni elettriche sia a livello nazionale che internazionale, con un investimento complessivo di circa 2 miliardi di euro. A livello nazionale, il progetto Sa.Co.I.3 prevede la sostituzione, l’aggiornamento e il potenziamento dell’attuale collegamento elettrico sottomarino in corrente continua tra Sardegna, Corsica e Toscana, ormai risalente al 1992. L’opera richiederà circa un miliardo di euro di investimenti. A livello internazionale due i fronti operativi, con Terna che punta a consolidare le interconnessioni europee – in particolare con Austria, Svizzera e Francia – e quelle dell’area mediterranea. Tra le opere di spicco l’Elmed, il ponte energetico invisibile tra Italia e Tunisia. Realizzato in collaborazione con la tunisina Steg, la nuova interconnessione nasce per ottimizzare le risorse energetiche tra Europa e Nord Africa. Il Costo dell’opera è di circa 850 milioni di euro, di cui 307 finanziati lo scorso novembre dal fondo Ue Connecting Europe Facility, dedicato proprio allo sviluppo di infrastrutture energetiche chiave per il Continente e applicato per la prima volta su un progetto con uno Stato Terzo.

Paolo Gallo: l’Heritage Lab e il CIS di Torino confermano Italgas come una realtà all’avanguardia

Italgas nasce a Torino nel 1837 e da allora la società ha sempre mantenuto un legame particolare con la città. Nel 2021 la realtà guidata dall’AD Paolo Gallo ha inaugurato la rinnovata sede di Largo Regio Parco, che oggi ospita l’Heritage Lab Italgas e il Centro Integrato di Supervisione (CIS).

Paolo Gallo

Paolo Gallo: Italgas restituisce a Torino uno spazio urbano inclusivo

Sia l’Heritage Lab che il CIS testimoniano lo stretto rapporto esistente tra Torino e Italgas, la quale ha voluto dare all’area che ospita la sua sede, quella di Largo Regio Parco, una nuova identità. Il Gruppo guidato da Paolo Gallo ha infatti portato a termine nel 2021 un importante intervento di riqualificazione e valorizzazione che ha visto la completa ristrutturazione, in chiave sostenibile, dei due imponenti edifici che da Corso Palermo si affacciano su Largo Regio Parco, e la riqualificazione della zona pubblica antistante. “Abbiamo ridato vita a un’area, abbellendola e mettendoci una scultura che doniamo di fatto alla città. Ancora una volta in tutte queste centinaia di anni, Torino risulta essere il punto principale di Italgas”, aveva commentato l’AD all’inaugurazione, avvenuta il 3 dicembre 2021. Il progetto, che ha richiesto un investimento di oltre 60 milioni di euro, ha permesso di restituire alla città di Torino uno spazio urbano inclusivo.

Paolo Gallo: Italgas si conferma realtà all’avanguardia

L’Heritage Lab e il CIS da parte di Italgas sono anche la riconferma della posizione d’avanguardia ricoperta dalla società in termini di nuove tecnologie. Per la realizzazione dell’Heritage Lab, aveva spiegato l’AD Paolo Gallo, “abbiamo applicato tutte le nuove tecnologie digitali a un archivio storico”, digitalizzando un laboratorio che adesso è a disposizione di tutti. Grazie alla partnership con la Fondazione Cini, Italgas ha potuto avere accesso a tecnologie avanzate, consentendo a chiunque lo voglia di usufruire della storia di Torino e del Paese. Definito dall’Amministratore Delegato un “fiore all’occhiello”, il Centro Integrato di Supervisione è ciò che consente all’azienda di controllare la rete da remoto, intervenendo a distanza in caso di necessità. Italgas è l’unica in Italia ad averlo nel settore della distribuzione, ponendosi, ancora una volta, all’avanguardia a livello europeo.

Alessandro Benetton sul nuovo stadio Bernabéu: “Capolavoro d’innovazione”

L’imprenditore Alessandro Benetton è volato a Madrid: qui Florentino Pérez lo ha accompagnato in una visita esclusiva di una location carica di significato, lo stadio Bernabéu, sede della celebre vittoria dell’Italia ai Mondiali di calcio del 1982.

Alessandro Benetton

La visita di Alessandro Benetton allo stadio Bernabéu

Lo stadio Bernabéu? Un luogo che tutti gli italiani ricordano come un simbolo, in quanto sede della leggendaria e inaspettata vittoria dell’Italia nei Mondiali del 1982. Secondo il Presidente di Mundys Alessandro Benetton, è anche un “simbolo del futuro”. Infatti, proprio questo storico stadio è stato la sede dell’incontro tra l’imprenditore e Florentino Pérez, Presidente del Gruppo ACS e della squadra di calcio Real Madrid, nonché partner nella gestione di Abertis. Alessandro Benetton ha potuto godere di una speciale visita guidata, ammirando non solo i numerosi reperti di storia del calcio custodi nel celebre stadio, ma anche le numerose innovazioni tecnologiche introdotte in seguito a una monumentale operazione di rinnovamento.

Alessandro Benetton: “Lo stadio Bernabéu? Progetto innovativo che omaggia il passato guardando al futuro”

Alessandro Benetton ha potuto apprezzare l’eccezionale rinnovamento dello stadio, tale da renderlo un vero e proprio modello di progettazione efficiente, innovativa e sostenibile. L’investimento da 1 miliardo di euro ha infatti permesso di implementare nello stadio tecnologie all’avanguardia nel risparmio energetico e nel riciclo delle acque. Anche la logistica è stata riorganizzata, rendendo lo stadio estremamente accessibile. Inoltre, il Bernabéu presenta alcune soluzioni avveniristiche, quali ad esempio la divisione in sezioni rotanti che consentono di rimuovere automaticamente il manto erboso. Questo ultimo aspetto fa sì che la struttura sia utilizzabile ogni giorno dell’anno per ogni sorta di manifestazione culturale e sportiva. Alessandro Benetton ha dunque elogiato lo stadio Bernabéu rinnovato, esempio di come un progetto possa guardare al futuro onorando il passato.

Il percorso professionale di Annalaura Lettieri

L’avvocato Annalaura Lettieri è Membro del Consiglio di Amministrazione della società di manutenzioni per velivoli Atitech e Group General Counsel dell’investment company Meridie S.p.A.

Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri: gli studi e l’esordio professionale

Annalaura Lettieri nasce a Napoli nel 1978. Frequenta la facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II, laureandosi nel 2001 magna cum laude. Nello stesso anno inizia la sua carriera professionale nella sede napoletana di PricewaterhouseCoopers, ricoprendo il ruolo di Assistant. L’anno successivo passa al Dipartimento di Diritto Bancario e Finanziario dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo in qualità di Junior Associate. L’incarico, mantenuto fino al 2005, la porta ad occuparsi soprattutto della redazione e della negoziazione di contratti correlati a rilevanti operazioni di mercato dei capitali (OPA), di ristrutturazione bancaria e di M&A. Nel frattempo, nel 2004 ottiene l’abilitazione all’esercizio dell’attività forense e si iscrive, quindi, all’albo degli avvocati di Napoli. Nel 2005 lascia lo studio Bonelli Erede Pappalardo per ricoprire la carica di General Counsel della divisione immobiliare di MCM Holding S.p.A. Qui opera con deleghe per lo sviluppo di un progetto immobiliare di grandi proporzioni da attuare nella città di Salerno e della quotazione della società Meridie spa (già, Investimenti e Sviluppo Mediterraneo spa) sul mercato degli investment vehicles gestito da Borsa Italiana.

Annalaura Lettieri: gli incarichi in Atitech e in Meridie S.p.A.

È dal 2008 che Annalaura Lettieri collabora con diverse realtà di rilievo italiane supportandole in operazioni di fusione e acquisizione, private equity, project finance e corporate governance. Tra le aziende a cui ha fornito il suo supporto professionale negli ultimi anni rientrano: Fondo Greco S.r.l., Le Cotoniere S.p.A., La Fabbrica S.r.l., Atitech S.p.A., Atitech Manufacturing S.r.l., Manutenzioni Aeronautiche S.r.l. e Meridie S.p.A. (fino al 2017 quotata sul segmento MIV di Borsa Italiana). L’avvocato ha inoltre contribuito a far ottenere alla società di manutenzioni per velivoli Atitech un finanziamento di 15 milioni di euro da parte di un gruppo di istituti finanziari guidati da Iccrea Banca, CDP e Banco BPM (destinata al finanziamento di progetti di espansione sul territorio, di efficientamento energetico e di promozione allo sviluppo) ed ha coordinato di recente la partecipazione al bando europeo e la conseguente acquisizione del ramo Maintenance da Alitalia in as. Annalaura Lettieri oggi è impegnata anche in Atitech in qualità di Membro del Consiglio di Amministrazione ed è Group General Counsel di Meridie S.p.A.

Gruppo Danieli verso la decarbonizzazione: il servizio di “Rainews24”

Gruppo Danieli è al centro di un servizio di “Rainews24” sulla decarbonizzazione del settore siderurgico. Le soluzioni proposte dall’azienda comprendono la produzione di preridotto e l’alimentazione dei forni elettrici con rottame.

Gruppo Danieli

Il servizio di “Rainews24” sull’impegno di Gruppo Danieli per la decarbonizzazione

Gruppo Danieli, tra i maggiori produttori al mondo di macchine e impianti per l’industria siderurgica, è stata protagonista di un servizio di “Rainews24” che mostra come sia impegnata a 360 gradi sul fronte della sostenibilità. Il Gruppo, che nel 2007 ha piantato un bosco di 10.000 alberi nei dintorni dell’acciaieria, che ha installato 8.500 pannelli fotovoltaici sui tetti degli impianti e che recupera l’acqua piovana per reintegrarla nei processi produttivi, sa bene che garantire la salvaguardia dell’ambiente e la salute delle persone mantenendo la stessa produzione di acciaio non è certo un compito facile ma può essere raggiunto attraverso la decarbonizzazione.

Gruppo Danieli verso la decarbonizzazione: dal preridotto al recupero di rottame

Tra le strategie messe a punto da Gruppo Danieli c’è quella incentrata sulla riduzione diretta del ferro, perseguita mediante una tecnologia attualmente utilizzata da solo due realtà in tutto il mondo. Il preridotto viene realizzato con uno speciale reattore che separa l’ossido dal ferro, catturando il primo e rilasciando il secondo. Tale procedura consente un vantaggio ambientale importante, con emissioni di CO2 che si aggirano attorno alle 0.2-0.3 tonnellate per ogni tonnellata di acciaio, parecchie di meno rispetto alle 2 tonnellate prodotte da un normale altoforno. Nelle acciaierie ABS Gruppo Danieli utilizza inoltre, per il 95% della produzione, il rottame per alimentare i forni con cui vengono realizzati gli acciai speciali. Una soluzione che consente di limitare ulteriormente le emissioni di CO2, dal momento in cui non deve essere riprodotta due volte la stessa quantità di materiale.

Susanna Esposito, l’impegno della Direttrice della Clinica Pediatrica di Parma contro l’epilessia

È fondamentale che i pazienti pediatrici con epilessia ricevano una diagnosi precoce e che la continuità delle cure sia assicurata anche quando diventano adulti: lo ha sottolineato Susanna Esposito, Direttrice della Clinica Pediatrica dell’Ospedale di Parma, in occasione della Giornata Internazionale dell’Epilessia.

Susanna Esposito

Giornata Internazionale dell’Epilessia: l’intervento di Susanna Esposito

In occasione della Giornata Internazionale dell’Epilessia, Susanna Esposito, Direttrice della Clinica Pediatrica dell’Ospedale di Parma, ha incontrato i colleghi Liborio Parrino, Direttore della Scuola di specializzazione in Neurologia, e Doriana Medici, rappresentante dell’Unità Operativa di Neurologia dell’Azienda USL, in una serie di eventi promossi dalla LICE (Lega Italiana Contro l’Epilessia). Lo scopo delle iniziative, aperte al pubblico, è stato quello di informare e sensibilizzare i cittadini riguardo a un disturbo attorno al quale sussistono ancora pregiudizi e incomprensioni, che portano frequentemente a una stigmatizzazione dei pazienti. Attraverso questi eventi pubblici e la distribuzione di materiale informativo, Susanna Esposito e gli altri professionisti hanno tentato di fare luce su una patologia spesso misconosciuta, puntando a un cambiamento radicale nel modo in cui viene percepita e trattata.

Susanna Esposito: l’impegno dell’Ospedale dei Bambini nella tutela dei pazienti pediatrici affetti da epilessia

Nel corso del suo intervento, Susanna Esposito ha elencato i tre pilastri del trattamento infantile dell’epilessia: la rapidità della diagnosi, che permette di individuare il prima possibile soluzioni efficaci; la correttezza del trattamento terapeutico, che deve essere adeguato alle esigenze specifiche del paziente; e infine, la continuità delle cure anche in età adulta. Questi tre elementi possono essere implementati con efficacia, seconda la Direttrice, solamente in virtù di una sinergia tra competenze pediatriche e neurologiche: “Nella nostra provincia, in ambito pediatrico abbiamo circa 78 casi ogni 100mila abitanti con una maggiore incidenza nei primi quattro anni di vita, senza significative differenze tra maschi e femmine. Risultano fondamentali la diagnosi precoce, la gestione appropriata dal punto di vista terapeutico e, nel passaggio tra l’età pediatrica e quella adulta, la continuità assistenziale del paziente che al Maggiore garantiamo grazie ad una stretta collaborazione tra gli ambulatori della Clinica pediatrica e quelli della Neurologia “. Susanna Esposito ha poi sottolineato il contributo significativo che l’Ospedale dei Bambini di Parma offre nel contrastare questo disturbo neurologico: “Ogni anno, all’Ospedale dei Bambini, svolgiamo una media di circa 650 visite neuro-pediatriche per epilessia, oltre a prendere in carico più di 200 bambini ricoverati con nuova diagnosi”.

Turismo culturale in Italia: la visione di Maurizio Rota

Nel contesto attuale, caratterizzato da un rinnovato interesse per viaggi che combinano arricchimento culturale e relax, l'Italia emerge come destinazione privilegiata. Attraverso le analisi di True Italian Experience, guidata da Maurizio Rota, si evidenzia un significativo mutamento nelle preferenze dei turisti: la ricerca di esperienze autentiche, che abbraccino la vasta eredità culturale e le incomparabili bellezze naturali del Paese, diventa il leitmotiv dei viaggi in Italia. Tale tendenza segna una decisa svolta verso un turismo più consapevole e sostenibile.

Maurizio Rota

L'evoluzione del turismo in Italia: il punto di Maurizio Rota

Secondo gli ultimi dati emersi dall'Osservatorio del Turismo Italiano, guidato dal Vice Presidente e Amministratore Delegato Maurizio Rota, il Belpaese si posiziona al terzo posto tra le destinazioni più ambite a livello internazionale. Questo successo non è casuale ma frutto di una profonda trasformazione delle preferenze dei turisti, che oggi vedono l'Italia come il luogo ideale per esperienze che abbracciano la cultura, la natura e il benessere. La peculiarità dell'offerta italiana risiede nella sua capacità di coniugare storia millenaria, paesaggi mozzafiato e un'incomparabile offerta enogastronomica, elementi che insieme creano un mix irresistibile per chi cerca un'esperienza di viaggio autentica e ricca di emozioni. Il cambiamento più significativo, tuttavia, si registra nelle preferenze dei giovani viaggiatori, età compresa tra i 14 e i 34 anni, che mostrano un marcato interesse verso l'arte e la cultura, in netto contrasto con le tendenze pre-pandemiche, che vedevano prevalere l'attrazione verso il mondo della moda e dei motori. Questo spostamento di interesse sottolinea una rinnovata consapevolezza nel viaggiare, orientata alla scoperta e all'apprezzamento dei valori culturali e storici. Maurizio Rota e True Italian Experience hanno saputo interpretare queste nuove dinamiche, proponendo pacchetti turistici esperienziali che rispondono in modo mirato alle esigenze di una clientela sempre più esigente e informata, promuovendo un turismo sostenibile e di qualità.

L’offerta per i viaggiatori di True Italian Experience, guidata da Maurizio Rota

Maurizio Rota, con la sua visione innovativa, ha giocato un ruolo chiave nell'adattamento dell'offerta turistica italiana alle esigenze del nuovo millennio. Attraverso l'analisi approfondita dei dati raccolti dall'Osservatorio True Italian Experience, è emersa una chiara preferenza per esperienze che permettano di immergersi completamente nella ricchezza culturale e paesaggistica dell'Italia. L'approccio si concentra sull'offrire viaggi che siano non solo vacanze, ma veri e propri percorsi di scoperta personale, in grado di lasciare un'impronta indelebile nel cuore e nella mente dei visitatori. L'impegno di Maurizio Rota nel promuovere un turismo consapevole e rispettoso delle peculiarità locali ha contribuito a rafforzare l'immagine dell'Italia come destinazione di prim'ordine per chi desidera vivere esperienze autentiche, lontane dai circuiti turistici più battuti. Grazie anche a questa visione, l'Italia si conferma non solo come una terra di straordinaria bellezza, ma anche come un esempio virtuoso di come il turismo possa evolvere verso modelli più sostenibili e inclusivi, capaci di valorizzare il patrimonio culturale e naturale nel rispetto delle comunità locali.

Serenissima Ristorazione abbraccia la logistica intermodale: annunciato l’ingresso in ALIS

Serenissima Ristorazione e ALIS uniscono le forze per integrare la logistica intermodale e sostenibile nel settore della ristorazione collettiva: la società è infatti entrata nell’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile come socio consigliere.

Serenissima Ristorazione

ALIS: “Felici di accogliere Serenissima Ristorazione nella nostra Associazione

Serenissima Ristorazione, leader nella ristorazione aziendale e collettiva, si è unita ad ALIS (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile) come socio consigliere, abbracciando dunque i valori della logistica intermodale e sostenibile. ALIS è infatti uno dei leader europei in questi settori, in grado di connettere aziende di trasporti (tanto su gomma, quanto su rotaia, o nel settore armatoriale) con società, infrastrutture (porti, aeroporti) e intermediari logistici. Attraverso gli strumenti dell’intermodalità, ALIS riesce a trasportare le merci utilizzando in minima parte i camion, che sono tra i mezzi più inquinanti, valorizzando così i treni e le navi. Il Presidente di ALIS Guido Grimaldi ha espresso soddisfazione per l’ingresso dei nuovi soci: “Siamo davvero soddisfatti ed orgogliosi dei numeri della nostra Associazione e dei nuovi importanti ingressi approvati oggi, tra cui i Soci consiglieri BolognaFiere, Harvip, Sangritana e Serenissima Ristorazione.” Sottolineandone la leadership nazionale, il Presidente ha aggiunto che la società “è nata a Vicenza a metà degli anni ’80, è oggi tra i maggiori player nel settore della ristorazione collettiva e, con oltre 10.500 collaboratori, eroga 50 milioni di pasti annui destinati a strutture socio-sanitarie, scuole e aziende.”

L’impegno sostenibile di Serenissima Ristorazione

L’ingresso in ALIS rappresenta solo un capitolo dello storico impegno di Serenissima Ristorazione in materia di sostenibilità e transizione ecologica. Il Gruppo ha infatti applicato numerose misure al fine di ridurre il più possibile le emissioni inquinanti dei propri stabilimenti, attraverso pratiche virtuose di conservazione del calore e riciclo. In particolare, Serenissima Ristorazione è impegnata in primo piano nella lotta contro gli sprechi alimentari, anche attraverso campagne di sensibilizzazione nelle scuole. Tutti gli alimenti che non vengono serviti, infatti, vengono riciclati come compost per le attività agricole. Come ALIS, inoltre, il Gruppo attribuisce importanza non solo alla sostenibilità ambientale, ma anche a quella sociale ed economica, valorizzando la diversità nel proprio staff.

Gruppo Riva, la strategia di crescita internazionale del leader siderurgico

Dal boom economico fino alla Globalizzazione e alla transizione ecologica: Gruppo Riva ha vissuto, nel corso della sua storia, vere e proprie trasformazioni epocali. Dopo aver consolidato la propria leadership nel mercato siderurgico internazionale attraverso una politica di acquisizioni studiata, ha abbracciato la causa della sostenibilità, limitando sprechi ed emissioni attraverso tecniche innovative e pratiche virtuose.

Gruppo Riva

Gruppo Riva, la crescita internazionale negli anni ‘80

Fin dagli inizi della sua storia, Gruppo Riva ha avuto una forte impronta internazionale: non a caso, fu una delle prime realtà in Europa a vendere i propri prodotti direttamente alla Cina. Già a partire dagli anni 70, dunque, il Gruppo aveva rafforzato la propria presenza nel mercato globale attraverso una serie di acquisizioni in altri Paesi, ad esempio quella della canadese Associated Steel Industries nel 1974. Tuttavia, sarà proprio nei due decenni successivi che Gruppo Riva darà il via a un processo di internazionalizzazione. La prima operazione rilevante è quella nel 1988, con l’acquisizione di una quota di maggioranza dell'ALPA a Gargenville. Nel 1989, la produzione complessiva di acciaio triplica rispetto al 1980, raggiungendo 3,2 milioni di tonnellate. La produzione arriva quindi a coprire circa il 10% del totale europeo di tondo per cemento armato. Tra il 1989 e il 1992, il Gruppo espande ulteriormente le sue operazioni acquisendo impianti in Belgio e Germania. In Belgio, la presa in gestione dello stabilimento di Thy Marcinelle contribuisce non solo a stabilizzare l'occupazione locale, ma anche a portare innovazione tecnologica e investimenti nella regione, storicamente popolata da una comunità di immigranti italiani dalle rinomate abilità artigianali. In Germania, il Gruppo effettua una importante duplice acquisizione (Brandenburger Elektrostahlwerke e Hennigsdorfer Elektrostahlwerke nel 1992), nell’ambito delle privatizzazioni seguite al crollo del Muro di Berlino e alla Riunificazione tedesca.

Gruppo Riva, la siderurgia del futuro di fronte alla sfida della sostenibilità

A partire dal nuovo millennio, temi quali la salvaguardia dell’ambiente e l’ecologia sono divenuti centrali nel dibattito pubblico. Gruppo Riva ha messo al centro della sua mission lo sviluppo di elementi e pratiche sostenibili nei propri impianti. Lo stabilimento ILVA di Cornigliano, ad esempio, ha subito una riconversione che ha eliminato l’area “a caldo” a favore di quella “a freddo”, facendo sì che nessun impiegato perdesse il suo posto di lavoro e restituendo una notevole superficie all’uso pubblico. Nel 2023, Gruppo Riva ha acquisito quattro siti di raccolta, selezione e frantumazione dei rottami metallici, raggruppandoli nella società TETRANOIS: questo ritorno alle origini (il Gruppo era nato proprio come azienda specializzata nei rottami metallici) indica l’ambizione di implementare nel settore siderurgico il riciclo integrale dei materiali.

Claudio Descalzi: l’AD di Eni a “Cinque Minuti”, focus sull’intervista

Tra Europa e Africa “ci sono molte complementarietà”, osserva l’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi intervistato su RaiUno: “Noi abbiamo molto da dare e nel momento in cui cresce l'Africa cresciamo anche noi”.

 Claudio Descalzi

Eni, Claudio Descalzi a “Cinque Minuti”: nel momento in cui cresce l’Africa cresciamo anche noi

L’AD Claudio Descalzi, intervistato a “Cinque Minuti” lo scorso 29 gennaio, ha parlato del Piano Mattei sottolineandone il valore dell’approccio: “Non c’è l’obiettivo di andare a prendere qualcosa ma c’è quello di andare a dare qualcosa e dando a loro riceviamo anche noi”. Tra Europa e Africa, ha aggiunto l’AD, “ci sono molte complementarietà, loro hanno tantissima energia, tantissimo territorio, noi non abbiamo energia ma abbiamo un grande mercato”. Si guarda quindi in ottica di sviluppo a uno scambio vicendevole: “Noi abbiamo molto da dare e nel momento in cui cresce l'Africa cresciamo anche noi”. Entrando più nel dettaglio, l’AD di Eni ha spiegato che “il 90% del gas che produciamo lo lasciamo là, per il mercato domestico”: una scelta “legata alla creazione del valore”. La cosa migliore sarebbe esportarlo, ha evidenziato Claudio Descalzi, perché “si corrono meno rischi e c’è un profitto maggiore”. Ma “avendo noi molti investimenti, investendo nei Paesi africani ci prendiamo un rischio, partecipiamo alla crescita di un grande continente. Dando energia a chi non ce l’ha ci ha fatto assumere un posizionamento diverso dando valore alla nostra presenza”.

Claudio Descalzi: il mondo dell’energia oggi tra sfide e opportunità nell’intervista a “Cinque Minuti”

L’AD di Eni Claudio Descalzi è stato poi invitato a fare il punto sullo scenario energetico attuale, in particolare in relazione alle sfide legate alla sicurezza energetica e alla transizione. “Arriverà il momento in cui vivremo di energie diverse dal petrolio, dal carbone e anche dal gas perché è in atto una trasformazione tecnologica”, ha spiegato l’AD di Eni sottolineando che non si potrà rimpiazzarle tutte con le rinnovabili. Tuttavia “l’economia circolare da una parte, la fusione nucleare che è energia pulita e viene dall’idrogeno” aiuteranno sicuramente in quest’ottica. “Ma i tempi non sono immediati”: Eni guarda da anni in questa direzione, come ha rimarcato anche di recente Claudio Descalzi in occasione della visita di John Kerry, inviato speciale presidenziale degli Stati Uniti per il Clima, presso la sede di Commonwealth Fusion Systems (Cfs), lo spin-off del Massachusetts Institute of Technology (Mit) a Devens, Massachusetts. È qui che Eni insieme a Cfs sta lavorando per arrivare alla commercializzazione di centrali elettriche a fusione. L’energia da fusione infatti non genera emissioni di gas serra ed è costante e affidabile, peculiarità che la rendono una fonte estremamente interessante per l’industria energetica anche a fronte del processo di fusione nucleare che è virtualmente inesauribile.

L’AD di Italgas Paolo Gallo racconta la sua vision in “Diario di volo”, tra digitalizzazione e sostenibilità

Paolo Gallo, autore del libro “Diario di volo” e dal 2016 alla guida di Italgas in qualità di Amministratore Delegato, si occupa di energia, sostenibilità e innovazione dal 1997.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: il “Diario di volo” della transizione energetica

“Diario di volo. Come guidare la trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità”: questo il titolo del libro edito da Luiss University Press e scritto da Paolo Gallo. L’autore racconta il lavoro svolto dal 2016 in Italgas, un percorso basato sulla sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica. Ogni capitolo rappresenta un concetto chiave, un elemento imprescindibile nel più grande quadro verso la transizione: il progresso, il green deal, la sostenibilità, la digitalizzazione, ma anche le persone, i processi, il network, le prospettive del futuro. Il libro di Paolo Gallo evidenzia sia la lungimiranza del lavoro svolto in Italgas, che già prima dello scoppio della pandemia puntava sulla digitalizzazione e il lavoro da remoto, sia come questo processo verso la transizione sia un percorso in continuo divenire. Le riflessioni contenute nel libro hanno preso forma mese dopo mese, dando vita a progetti concreti e misurabili di cui si colgono già i risultati. La vision espressa da Paolo Gallo era e resta lungimirante: “Diario di volo” è la base per comprendere il cambiamento, capire a che punto siamo arrivati e dove stiamo andando.  

Paolo Gallo: l’esperienza dell’AD di Italgas

Le persone hanno bisogno di essere stimolate e ispirate, di ricevere feedback sul loro percorso e i traguardi raggiunti”: solo uscendo dalla comfort zone si può arrivare a nuovi, pregevoli risultati, camminando verso un futuro più consapevole, più sicuro, più green. Così spiega la sua vision Paolo Gallo nel libro “Diario di volo. Come guidare la trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità”. Amministratore Delegato di Italgas dal 2016, il manager inizia la sua esperienza professionale in Fiat Avio S.p.A. nel 1988 e racchiude gran parte dei capisaldi della sua vision nei vari capitoli che compongono il libro. Dal 1997 Paolo Gallo si occupa di energia, sostenibilità, nuove tecnologie e cura verso le persone. Il volume prende le mosse dagli studi di Ingegneria Aeronautica presso il Politecnico di Torino (da qui il concetto di “Diario di volo”), spazia poi liberamente tra le varie esperienze vissute in ambito professionale, senza trascurare aneddoti più personali. “Credo nel potere dell’innovazione e sostengo la digitalizzazione della distribuzione del gas. Sono orgoglioso di far parte di un’azienda che guida lo sviluppo economico e sociale in Italia, promuovendo una crescita sostenibile da oltre 180 anni”, afferma Paolo Gallo: in oltre 20 anni di esperienza, l’AD di Italgas è stato alla guida di importanti realtà italiane, lavorando su progetti su larga scala per aziende energetiche, utility companies internazionali e società attive nell’ambito delle infrastrutture. La storia di “Diario di volo” parte da lontano per poi giungere alle azioni concrete di ogni giorno.

Carlo Messina: Intesa Sanpaolo, numeri e progetti del 2023 nell’intervista al CEO

Risultati finanziari 2023, Intesa Sanpaolo è la prima in Europa quanto a dividend yield, come evidenziato dal CEO Carlo Messina: “È da sottolineare che di questi circa il 40% è destinato alle famiglie italiane e alla Fondazioni nostre azioniste, consentendo importanti interventi di carattere sociale nei territori di appartenenza”.

Carlo Messina

Carlo Messina, Intesa Sanpaolo: nei risultati 2023 il valore di un modello di business ben diversificato e resiliente

Il CEO Carlo Messina ne ha parlato anche in un’intervista a Class Cnbc, sottolineando il valore dei risultati finanziari 2023 che Intesa Sanpaolo ha presentato nei giorni scorsi. “Il nostro è un modello unico: la profittabilità elevata e sostenibile trae forza dalla consolidata leadership commerciale delle divisioni al servizio di famiglie e imprese; dalla significativa componente del Wealth Management and Protection, dall’offerta digitale tecnologicamente avanzata, dalla gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza e dalla nostra condizione di Banca ‘Zero NPL’”, ha spiegato il CEO. Non lo dicono solo i numeri, che confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di generare una redditività sostenibile anche in contesti complessi grazie a un modello di business ben diversificato e resiliente. Ma anche e soprattutto il superamento nel secondo anno di realizzazione del Piano d’Impresa degli obiettivi previsti a fine 2025, quindi in netto anticipo. L’utile netto nel 2023 è stato di 7,72 miliardi di euro, in crescita del 76,4% rispetto ai 4,4 miliardi dell’anno precedente: “Il migliore anno di sempre; considerando i 300 milioni impegnati nel 2023 nel progetto per il sociale, l’utile netto sfiora gli 8 miliardi di euro”. E le previsioni per il 2024 e 2025 sono di “un utile netto superiore agli 8 miliardi”. Il CEO Carlo Messina ha poi sottolineato il “significativo ritorno cash” che Intesa Sanpaolo prevede per gli azionisti: “La proposta alla prossima Assemblea sarà di 5,4 miliardi di euro di dividendi, cui si somma l’intenzione di eseguire un buyback pari a circa 55 centesimi di punto di CET 1 Ratio da avviare a giugno 2024, una volta approvato dalla BCE e dall’Assemblea”.

Intesa Sanpaolo al servizio del Paese: il commento del CEO Carlo Messina

Intesa Sanpaolo, ha ricordato il CEO Carlo Messina nel commentare i risultati finanziari, è “la prima in Europa quanto a dividend yield: è da sottolineare che di questi circa il 40% è destinato alle famiglie italiane e alla Fondazioni nostre azioniste, consentendo importanti interventi di carattere sociale nei territori di appartenenza”. Parole che sottolineano il ruolo di Intesa Sanpaolo quale istituzione al servizio del Paese: “Sosteniamo con 1,5 miliardi di euro entro il 2027, in aggiunta al miliardo del periodo 2018 - 2021, e con 1.000 professionisti della Banca, il principale progetto di coesione sociale del Paese, per promuovere una società più equa in modo strutturale e concreto”. Un impegno che nasce dalla comunità di Intesa Sanpaolo e dalle sue 100mila persone: “Al centro delle nostre strategie e delle nostre capacità di crescita e sviluppo ci sono i clienti, la loro fiducia nella solidità della Banca e nella sua leadership tecnologica, il forte rapporto con i professionisti al loro servizio per il credito e la consulenza”. La priorità quindi è “l’ascolto delle loro esigenze”. E altro “fattore chiave del nostro successo”, ricordato da Carlo Messina, è l’innovazione tecnologica che fornirà “una componente aggiuntiva al risultato corrente lordo 2025 di circa 500 milioni di euro non previsti nel Piano di Impresa”. Molti i programmi di maggiore rilievo che il CEO ha evidenziato commentando i risultati 2023: “La nuova piattaforma tecnologica nativa cloud isytech, con 2,8 miliardi di investimenti IT già effettuati e circa 1.550 specialisti IT già assunti; isybank, la banca digitale del Gruppo che porterà circa un milione di nuovi clienti entro il 2025; Fideuram Direct, la piattaforma di Wealth Management digitale per il Private Banking, che avrà 150.000 clienti nel 2025; l’intelligenza artificiale, con circa 150 App e 300 specialisti a fine piano”.

Luca Dal Fabbro, ESG Challenge 2024: 120 idee di studenti sulla sostenibilità

Dare voce alle idee dei giovani sulla sostenibilità, perché è proprio da loro che parte il cambiamento verso un mondo migliore: così il Presidente Luca Dal Fabbro ha spiegato la filosofia di ESG Challenge 2024, iniziativa promossa da Iren per riaccendere il dibattito sugli aspetti ESG. La crisi economica, infatti, non deve far dimenticare queste priorità.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: “120 tesi di differenti facoltà, una ricchezza straordinaria di idee per la ESG Challenge

La seconda edizione della ESG Challenge di Iren avrà luogo: lo ha annunciato il Presidente Luca Dal Fabbro, rimarcando come gli aspetti ESG costituiscano il cuore pulsante delle attività del Gruppo. La sede prescelta per l’evento è Torino, tra le città italiane più attente in ottica sostenibile, con già in attivo diverse collaborazioni con il Gruppo guidato da Luca Dal Fabbro: tra queste, EfficientTO, progetto finanziato dal Comune, Iren e Cdp, che ha permesso di aumentare l’efficienza energetica di 860 edifici nella città. Nell’ambito dell’iniziativa, 120 studenti di diverse facoltà hanno inviato tesi di laurea incentrate sugli aspetti della sostenibilità sociale, ambientale e di governance, fornendo dunque spunti preziosi per un futuro migliore.

Luca Dal Fabbro: “Iren non è interessata ai giacimenti di gas, bensì alle rinnovabili

Luca Dal Fabbro ha evidenziato come nel dibattito sugli aspetti ESG sia necessario dare voce ai giovani, che rappresentano i primi attori del cambiamento sostenibile, insistendo sulla necessità di valorizzare la loro visione e i loro contributi intellettuali: “Noi vogliamo promuovere il dibattito, dibattito che parte dai giovani, che talvolta sono un po' dimenticati ma che a nostro parere devono essere valorizzati nelle loro idee e aiutati a svilupparle". Il Presidente ha poi lodato la diversità e ricchezza, tanto geografica quanto disciplinare, dei lavori degli studenti: “Le studentesse e gli studenti provengono da background diversi; c'è chi ha studiato legge, chi ingegneria, chi fisica e questa è una ricchezza perché genera una diversità di idee”. Luca Dal Fabbro ha infine insistito sul fatto che ormai la rivoluzione sostenibile sia un processo da cui non si può più tornare indietro e che Iren ha abbracciato senza compromessi: “Non siamo interessati a giacimenti di gas ma a sviluppare le rinnovabili”.

Stefano Venier: Snam riconosce sempre più valore alla finanza sostenibile, in crescita gli obiettivi

Stefano Venier: Snam ha emesso obbligazioni per 1,5 miliardi di euro in 'dual tranche' nell'ambito del proprio 'Sustainable Finance framework', raccogliendo adesioni quattro volte superiori per sei miliardi.

Stefano Venier

Stefano Venier, Snam: emesso con successo un finanziamento sostenibile di 1,5 miliardi, in dual tranches

L’AD Stefano Venier lo aveva sottolineato anche lo scorso 25 gennaio in occasione della presentazione del Piano Strategico 2023-2027: la finanza sostenibile avrà un peso sempre più grande nel futuro di Snam con l’obiettivo dell’85% sul funding complessivo entro il 2027, migliorativo rispetto all’80% del precedente arco di piano e tra i più elevati del settore. E a pochi giorni dalla presentazione del piano strategico, il Gruppo guidato da Stefano Venier ha concluso con successo l’emissione di bond in dual tranches nell’ambito del Sustainable Finance Framework che è stato pubblicato nei giorni scorsi, con Second Party Opinion (SPO) di ISS Corporate. Entrando più nel dettaglio, l’operazione si articola in un primo 'Green Bond' (obbligazione verde) per il finanziamento di progetti verdi allineati alla tassonomia Europea e in un primo 'Sustainability-Linked Bond' (obbligazione sostenibile) legato ad obiettivi sulla riduzione delle emissioni 'scope 3'.

Stefano Venier: Piano Strategico 2023-2027 di Snam, cresce il peso della finanza sostenibile

L’operazione è in linea con l’impegno di Snam, fortemente promosso anche dall’AD Stefano Venier, nel riconoscere alla sostenibilità un ruolo chiave all’interno della propria strategia. Proprio in occasione del Capital Markets Day lo scorso 25 gennaio l’AD Stefano Venier aveva presentato “i nostri ambiziosi target di riduzione delle emissioni di gas climalteranti e un nuovo piano d’azione per raggiungere la Carbon Neutrality entro il 2040, sulle emissioni Scope 1 e 2, e il raggiungimento del Net Zero su tutte le emissioni (incluse le Scope 3) entro il 2050”. Parole che riflettono efficacemente l’attenzione che Snam riserva a progetti e iniziative che possono contribuire concretamente a disegnare un futuro sempre più sostenibile. Con l’emissione bond in dual tranches (Green bond e Sustainability-Linked Bond), Snam procede verso il nuovo obiettivo di ottenere l’85% dei suoi finanziamenti attraverso strumenti di finanza sostenibile entro il 2027, dopo aver già raggiunto il target dell’80% previsto per il 2026.

Luigi Ferraris, il Piano del Gruppo FS per tagliare gli sprechi di energia

Luigi Ferraris: il Gruppo FS ha elaborato un’articolata strategia di riduzione dei consumi su più fronti. Nuove pratiche virtuose contro gli sprechi sono state implementate in numerosi ambiti, dal riscaldamento degli immobili del Gruppo, all’illuminazione, fino al lavaggio dei veicoli e ai consumi stessi dei treni.

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris guida il Gruppo FS verso il calo dei consumi energetici

Il Gruppo FS, responsabile dei collegamenti ferroviari italiani e non solo, consuma fino al 2% dell’energia nazionale: per questo, sotto la guida dell’AD Luigi Ferraris, ha avviato un ambizioso Piano di riduzione degli sprechi energetici che ne conferma la leadership nella sostenibilità e nell’efficienza energetica. Il primo piano di questo programma articolato su più fronti riguarda l’adozione di luci LED per l’illuminazione, che presentano consumi molto inferiori rispetto alle lampade ordinarie. Inoltre, il Gruppo ha installato sistemi automatici di spegnimento e accensione delle luci, al fine di massimizzare l’utilizzo della luce naturale e ottimizzare i tempi. L’efficienza di questi sistemi, dotati di sensori che individuano l’eventuale presenza di persone regolando così l’utilizzo, è una ulteriore conferma di come la digitalizzazione sia un acceleratore fondamentale per le pratiche sostenibili. Il secondo fronte su cui il Piano del Gruppo FS intende intervenire è quello del riscaldamento, che incide per l’86% dei consumi. In questo caso, il Gruppo sta lavorando attraverso sistemi di isolamento e conservazione del calore, investendo anche sull’elettrificazione e l’utilizzo di pompe di calore.

Luigi Ferraris: “Con l’ecodriving riduciamo i consumi dei treni

La maggior parte dei consumi del Gruppo FS derivano tuttavia dai treni stessi, che incidono per l’80% dell’elettricità consumata in totale: ma anche in questo caso, l’AD Luigi Ferraris ha individuato delle soluzioni. Innanzitutto, il Gruppo sta implementando il cosiddetto ecodriving, pratica di conduzione dei mezzi che, attraverso un sapiente bilanciamento di accelerazione, frenata e velocità, garantisce il rispetto degli orari insieme a una riduzione importante dei consumi. I nuovi treni del Gruppo FS presentano inoltre motori ibridi che integrano diesel ed elettricità, comportando un calo dei consumi calcolato intorno al 30%. L’elettricità non è tuttavia l’unico aspetto su cui il Gruppo FS intende intervenire: il Gruppo guidato da Luigi Ferraris sta infatti adoperando acque reflue per ripulire i treni, combattendo così anche lo spreco idrico. Attraverso l’adozione di questo insieme di strategie, il Gruppo ambisce a raggiungere la carbon neutrality entro il 2040, con dieci anni di anticipo rispetto agli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea.

Gianni Prandi: “Gestire gli ospedali con Big Data per maggiore efficienza”

Le lunghissime liste d’attesa sono percepite come uno dei maggiori problemi che affliggono la sanità italiana: la disorganizzazione, in particolare, spesso mette i pazienti bisognosi di cure urgenti in serio pericolo di vita. Gianni Prandi, Fondatore di Vidierre, sostiene che l’applicazione di IA e Big Data a questo settore potrebbe offrire una soluzione olistica a queste criticità.

Gianni Prandi

Gianni Prandi: i numerosi benefici dell’applicazione dell’IA alla sanità

Razionalizzare l’approvvigionamento di farmaci, pianificare i ricoveri, organizzare i turni del personale, stilare graduatorie di priorità basate sullo stato di salute dei pazienti: secondo Gianni Prandi, AD di Vidierre, questi sono solo alcuni esempi di come l’Intelligenza Artificiale, in combinazione con i Big Data, potrebbe rivoluzionarie il sistema sanitario offrendo un servizio più efficiente e completo ai pazienti. In particolare, l’IA potrebbe rivelarsi fondamentale per combattere una vera e propria piaga del sistema sanitario italiano, ossia i lunghissimi tempi di attesa che sono necessari per ottenere anche solo una diagnosi. Tempistiche che possono essere fatali, nel caso di patologie gravi che richiederebbero cure tempestive. Secondo Gianni Prandi, tuttavia, l’IA potrebbe svolgere un ruolo importante nell’organizzare il servizio in modo che i soggetti a rischio vengano visitati in tempo: “Nel caso delle ASL, se c’è la possibilità di accedere alle cartelle cliniche degli assistiti, l’IA può dare la precedenza valutando le condizioni complessive del paziente: la capacità di analisi dei dati, eventualmente confrontati anche con le statistiche delle patologie ricorrenti sul territorio e per fascia d’età, riesce a definire un fattore di rischio e di conseguenza l’urgenza o meno di una prestazione medica, creando una graduatoria tra tutti i pazienti”. Questo senza tenere conto, inoltre, dell’enorme risparmio che si verificherebbe per i contribuenti nel caso in cui gli aspetti burocratici e organizzativi della sanità venissero automatizzati.

Gianni Prandi: verso a una medicina predittiva grazie all’IA

Secondo Gianni Prandi, tuttavia, le potenzialità dell’IA in ambito sanitario sono ancora superiori. Man mano che i database delle Intelligenze Artificiali si espanderanno, aumenterà anche il suo potere di prevedere l’insorgenza di determinate patologie nei pazienti, dando vita a un vero e proprio modello di medicina predittiva: “Più queste raccolte di informazioni si arricchiranno, più la tecnologia dei Big Data offrirà all’Intelligenza Artificiale l’opportunità di ipotizzare veri percorsi di medicina predittiva. Si potrebbe strutturare una rete di prevenzione globale, in grado potenzialmente di abbattere la letalità di alcuni mal”. Una simile struttura informatica avrebbe potuto salvare migliaia di vite durante un’emergenza come il Covid-19, indirizzando i casi gravi nei posti letto appropriati e persino fornendo assistenza remota tra i diversi medici. Gianni Prandi cita l’Humber River Hospital (HRH) di Toronto come un esempio virtuoso di ospedale che ha compiuto con successo questo rivoluzionario processo di integrazione tra sanità e Intelligenza Artificiale. Ma il futuro, sottolinea, è quello di una rete nazionale o persino mondiale per una sempre maggiore tutela delle persone.

Marco Domizio: il ruolo di Ares Ambiente nel complesso quadro normativo sui rifiuti

Ares Ambiente, fondata da Marco Domizio nel 2008, rientra tra le imprese definite dalla legislazione italiana come “intermediari dei rifiuti”. Il loro compito è di fare da ponte tra i produttori dei rifiuti e le strutture di smaltimento o recupero, garantendo l’applicazione delle normative vigenti in materia di gestione.

Marco Domizio

Marco Nicola Domizio: gli ostacoli normativi nella gestione dei rifiuti

Al fine di tutelare l’ambiente e gli esseri umani dall’impatto che può avere una scorretta gestione dei rifiuti, l’Unione Europea ha definito un quadro giuridico particolarmente articolato, con regolamenti e direttive specifiche che mirano a supervisionare e gestire l’intero ciclo dei rifiuti. Dall’origine alla destinazione finale, che si tratti di smaltimento o di recupero, la gestione dei rifiuti è quindi disciplinata da una lunga serie di normative che si sono succedute nel tempo, andando a comporre un quadro normo-legislativo complesso e articolato. Data la loro complessità, l’applicazione pratica di tali normative richiede spesso   la necessità approfondimenti specifici, senza i quali diventa alto il rischio di incorrere in errori con responsabilità anche penali. Per questo motivo, chi ha a cuore la salute dell’ambiente e non vuole incorrere in pesanti sanzioni, preferisce affidarsi a professionisti specializzati nella gestione dei rifiuti, come Ares Ambiente, l’azienda fondata dall’imprenditore Marco Nicola Domizio.

Marco Domizio: il ruolo di Ares Ambiente come intermediario

Definito dal Codice Ambientale (D.Lgs 152/06), l’intermediario dei rifiuti è una figura chiave nella gestione dei rifiuti. Le realtà come quella fondata da Marco Domizio si occupano di facilitare il collegamento tra i produttori di rifiuti e le strutture autorizzate per lo smaltimento o il recupero dei rifiuti. Oltre a trovare la collocazione migliore per il rifiuto, l’intermediario svolge anche altri importanti compiti, tra cui la notifica delle quantità e dei tipi di rifiuti, l’organizzazione del trasporto dei rifiuti e la supervisione dell’applicazione delle normative ambientali durante il loro trattamento. Grazie alla sua preparazione in materia, Ares Ambiente offre anche consulenze e servizi di gestione dei rifiuti per aiutare i produttori a rispettare le leggi e far sì che vengano gestiti nella maniera più responsabile, e quindi in conformità con le normative ambientali.

Materiali di recupero, Ares Ambiente: risorsa preziosa per la sostenibilità ambientale

In un contesto globale sempre più orientato verso la sostenibilità ambientale, Ares Ambiente si pone come un punto di riferimento nel settore della gestione dei rifiuti, con particolare attenzione ai materiali di recupero. Questi, se gestiti adeguatamente, possono rappresentare una risorsa preziosa per la promozione di una sostenibilità ambientale e l’adozione di pratiche dell’economia circolare.

Ares Ambiente

Ares Ambiente: i materiali di recupero

I materiali di recupero come terre, refrattari, polveri, ceneri, materiali da demolizioni e FORSU, spiega Ares Ambiente, costituiscono una categoria di rifiuti che possono essere recuperati, riutilizzati o riciclati, contribuendo così alla riduzione degli sprechi e dell’impatto ambientale. Tali materiali rappresentano una vasta gamma di risorse provenienti da diverse attività, ciascuna con il potenziale per essere sfruttata in modo sostenibile, e includono: terre, ovvero materiali estratti da scavi o attività edili che possono essere trattati e riutilizzati in progetti edili o di riqualificazione ambientale; i refrattari che sono resistenti alle alte temperature e possono essere recuperati o riciclati al momento della sostituzione; le polveri, sottoprodotti industriali provenienti da processi come la lavorazione dei metalli, che possono essere recuperate o trattate per ridurre l’impatto ambientale; le ceneri derivanti da processi di combustione che richiedono trattamenti speciali a causa del potenziale contenuto di metalli pesanti o inquinanti; i materiali da demolizioni come cemento, mattoni, legno e altri materiali edili derivanti dalla demolizione di edifici e infine la FORSU, ovvero la Frazione Organica del Rifiuto Solido Organico, che comprende rifiuti biodegradabili come scarti alimentari e carta.

Sostenibilità: il ruolo chiave di Ares Ambiente

L’obiettivo finale del recupero di tali materiali, ci tiene a specificare Ares Ambiente, è l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse e la diminuzione dell’accumulo nei siti di smaltimento a favore della sostenibilità ambientale tramite strategie quali il riciclo, il riutilizzo e il compostaggio. L’azienda si distingue come partner affidabile e competente nella gestione dei rifiuti: la squadra di tecnici altamente specializzati, costantemente aggiornati sulle normative, offre soluzioni personalizzate per ogni tipo di rifiuto. La sostenibilità ambientale è al centro della mission del Gruppo, che da sempre è impegnato nella promozione dei valori fondamentali per lo sviluppo sostenibile. In vista del 2024, Ares Ambiente si impegna a intensificare gli sforzi per aumentare la consapevolezza e l’engagement verso l’ambiente e l’eco-sostenibilità tra tutti gli stakeholder. L’obiettivo è coinvolgere dipendenti, fornitori e clienti nella promozione di pratiche di gestione dei rifiuti più responsabili e sostenibili.

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