L’esordio in Fiat Avio e gli incarichi nel settore energetico: la carriera di Paolo Gallo

Vicepresidente di Gas Distributors for Sustainability (GD4S), l'associazione che riunisce i sette maggiori operatori europei, Paolo Gallo è dal 2016 Amministratore Delegato del Gruppo che opera nella distribuzione del gas naturale, Italgas.

Paolo Gallo

La carriera professionale di Paolo Gallo

Classe 1961, Paolo Gallo è originario di Torino dove consegue la laurea in Ingegneria Aeronautica presso il Politecnico e dove, successivamente, ottiene un MBA presso la Scuola di Amministrazione Aziendale dell'Università degli Studi di Torino. Nel 1988 esordisce professionalmente in Fiat Avio S.p.A. occupandosi di energia e sviluppando nuovi progetti non solo a livello nazionale, ma anche in Paesi come India e Brasile. Nel 2002, terminata l'esperienza in Fiat Energia in qualità di Amministratore Delegato, entra in Edison: inizialmente come Direttore Strategie e Innovazione e, dal 2003 al 2011, in qualità di Direttore Generale e poi AD di Edipower. Prima di entrare a far parte di Italgas, Paolo Gallo viene nominato Direttore Generale di Acea, una delle principali multiutility italiane quotate alla Borsa di Milano, assumendone in seguito la guida. Dal 2014 al 2016 è inoltre Amministratore Delegato di Grandi Stazioni, portando a termine la privatizzazione del Gruppo. Infine, dal 2020 al 2022, ricopre l'incarico di Presidente di GD4S.

Paolo Gallo: l'impegno accademico

Manager e ingegnere nautico, Paolo Gallo ha saputo affiancare alla carriera nel settore energetico diverse esperienze di rilievo in ambito accademico. All'inizio degli anni '90 ha infatti ricoperto il ruolo di Direttore del Corso MBA presso la Scuola di Amministrazione Aziendale dell'Università di Torino e, per circa dieci anni, è stato Professore di "Valutazioni economico-finanziarie di Investimenti Industriali". Ha inoltre collaborato come co-autore a importanti pubblicazioni di settore ed è autore del saggio edito nel 2022 da Luiss University Press: "Diario di volo. Come guidare la trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità" è incentrato sul legame tra la digitalizzazione e la transizione ecologica e ripercorre l'esperienza di Italgas. Dal 2018, Paolo Gallo tiene i corsi di Re-engineering Operational Processes (Master Digital Ecosystem) e di Energy Management (Master Energy Industry) presso la Luiss Business School.

Ideal Standard: Singular™, in un unico viaggio le infinite possibilità proposte dall’azienda

Singular™, dove tutto si unisce: nell'approccio innovativo sviluppato da Ideal Standard l'expertise dell'azienda in termini di prodotto, design innovativo e alto livello di performance.

Ideal Standard

Ideal Standard: con Singular™ infinite possibilità e alternative per la perfetta soluzione cross-category

Nasce nell'ottica di semplificare il processo di selezione ispirando al contempo la creatività Singular™, innovativo approccio sviluppato da Ideal Standard, azienda leader nella progettazione di soluzioni per il bagno. Molti sono i materiali ispirazionali creati per raccontare Singular™: scalabile, semplice e flessibile, consente a progettisti, rivenditori e utenti finali di avere un solo punto di contatto dedicato e creare la propria personale soluzione, sia per un'area specifica che per l'intero ambiente bagno, valutando svariate alternative all'interno della gamma completa di prodotti offerti dell'azienda. Rubinetteria, ceramiche, arredi, ambienti vasca e doccia e altri accessori: l'expertise di Ideal Standard in termini di prodotto, design innovativo e alto livello di performance si riflette in Singular™.

Ideal Standard: i materiali ispirazionali creati per raccontare Singular™

L'innovativo approccio sviluppato da Ideal Standard permette una grande personalizzazione nella progettazione di ambienti bagno in risposta alle esigenze di specifici settori, dal residenziale, all'hotellerie, agli uffici fino ad arrivare a spazi pubblici, scuole o strutture sanitarie. Molti sono i materiali ispirazionali creati per raccontare Singular™: tra questi Singular Cards e Sector Books dedicati alle tendenze ed esigenze di specifici settori - Hotel & Hospitality, Home, Education, Healthcare, Offices - che potranno supportare i clienti nell'ottimizzazione del processo di definizione delle specifiche all'interno del pensiero progettuale. Ideal Standard Singular™ rappresenta un'evoluzione della mission dell'azienda, impegnata come insegna la sua storia da oltre 100 anni nel migliorare la vita dei clienti attraverso una funzionale combinazione tra il design e la performance.

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Investimenti sostenibili ESG: i numeri record di Banca Generali e l’impegno per la sostenibilità

Il racconto sugli obiettivi dell'agenda dell'Onu 2030 al centro di diverse iniziative promosse da Banca Generali, leader negli investimenti sostenibili ESG.

Banca Generali: investimenti sostenibili ESG, la sostenibilità sempre più al centro dei progetti dell'Istituto

Non lo dicono solo i numeri record registrati lo scorso anno sul fronte degli investimenti sostenibili ESG ma anche le iniziative che Banca Generali promuove sempre più frequentemente a favore della sostenibilità. Tra queste BG4SDGs - Time To Change, come ricordato anche in uno speciale di "Quotidiano Nazionale" lo scorso 22 aprile in occasione della Giornata della Terra. L'Istituto, ispirandosi "alla necessità di cambiamento che il Pianeta Terra chiede a gran voce", ha infatti dato vita a un innovativo progetto fotografico per raccontare i 17 SDGs. Banca Generali, leader negli investimenti sostenibili ESG, si è quindi affidata a uno dei maggiori fotografi italiani, Stefano Guindani, per raccogliere attraverso la lente del proprio obiettivo lo stato di realizzazione dei 17 ambiziosi traguardi definiti dalle Nazioni Unite nel documento siglato a Parigi nel 2015 "Trasformare il nostro mondo. L'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile". Nell'iniziativa è stato coinvolto anche l'antropologo Alberto Salza con il compito di curare i testi del progetto e di proporre fenomeni e temi da monitorare.

Investimenti sostenibili ESG: #BG4SDGs, le interviste di Banca Generali alla scoperta dei 17 SDGs

Il racconto degli obiettivi dell'agenda dell'Onu 2030 di Banca Generali passa anche attraverso la serie di interviste realizzate con ospiti d'eccellenza per indagarne il raggiungimento. Da sempre impegnato negli investimenti sostenibili ESG, l'Istituto ha ideato questo format coinvolgendo personalità di rilievo provenienti dal mondo dell'innovazione, della cultura e della società civile per approfondire le tematiche legate alla sostenibilità. Negli ultimi due appuntamenti ad esempio sono intervenute Chiara Montanari, Life Explorer e prima donna italiana a capo delle missioni presso le basi di ricerca internazionali al Polo Sud, uno dei luoghi più estremi del Pianeta, e Marta Ceroni, biologa ed ecologa forestale con cui si è parlato del tema della tutela delle foreste. Iniziative che impreziosiscono il percorso intrapreso negli ultimi anni da Banca Generali per sensibilizzare sul valore della sostenibilità e sull'importanza degli investimenti sostenibili ESG.

Nicola Volpi: biografia e tappe professionali dell’esperto di Private Equity

Professionista specializzato in operazioni di Private Equity, nel 1999 Nicola Volpi è stato tra i protagonisti della fondazione di Permira, società attiva in ambito internazionale. Nel 2013 ha lanciato Movidea, società di investimento fondata insieme a Emilio Petrone.

Nicola Volpi

Una carriera dedicata al Private Equity: focus sulla biografia di Nicola Volpi

Classe 1961 e origini milanesi, Nicola Volpi è laureato in Business Administration presso l'Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano. In seguito, ha conseguito una specializzazione in Finanza presso SDA Bocconi. Nicola Volpi avvia il suo percorso professionale come Analista Finanziario in Sefimeta S.p.A., divisione del Gruppo Montedison dedicata ai servizi finanziari. Successivamente passa a Sanpaolo Finance, Investment Bank del Gruppo San Paolo (oggi Banca Intesa), per ricoprire il ruolo di Responsabile della divisione Leverage Finance. Nel corso di tale esperienza professionale è attivo nel finanziamento delle prime operazioni di buy-out realizzate in Italia. Già negli anni '90, inoltre, inizia a occuparsi di Private Equity presso Schroder Ventures Italy: entra a far parte della società nel 1995 e ne diventa Partner dopo due anni. Nel 1999 è invece tra i fondatori di Permira, società di Private Equity con presenza globale.

Permira e Movidea: l'esperienza di Nicola Volpi

La fondazione di Permira si rivela un'iniziativa di successo, tanto che la società riesce ad affermarsi in breve tempo nel settore internazionale del Private Equity. La carriera di Nicola Volpi prosegue nel 2005 con la nomina a Chief Executive Officer di Permira Associati S.p.A., a cui fa seguito il suo ingresso nell'Executive Committee che guida Permira nel mondo. La sua direzione consente di realizzare con successo diverse operazioni di acquisizione e dismissione: Permira, infatti, porta a termine i buy-out di grandi aziende quali Ferretti Yachts, Marazzi, Valentino, Sisal, TFL e Veneta Cucine. Un successo che emerge anche nei numeri, con fondi gestiti che ammontano oggi a oltre 40 miliardi di euro. L'esperienza di Nicola Volpi confluisce nel 2013 anche in un altro progetto imprenditoriale: è l'anno di nascita di Movidea - società di investimento fondata insieme a Emilio Petrone - di cui è tuttora Chief Executive Officer. Nello stesso anno diventa anche azionista di Horacio Pagani S.p.A. e opera nel CdA con ruoli di indirizzo strategico e supporto alla crescita. Dal 2014 al 2018 è stato Membro del Board di FC Internazionale S.p.A.

Altruismo e fiducia per una società equa: Giovanni Lo Storto celebra il contributo di Fitoussi

Addio a Jean-Paul Fitoussi, Giovanni Lo Storto: "È la fiducia nelle parole che ci hai lasciato, è la tua lezione che oggi ci fa sentire grati di averti letto, ascoltato e conosciuto". Giovanni Lo Storto

Giovanni Lo Storto ricorda l'economista francese Jean-Paul Fitoussi

Attraverso una riflessione focalizzata su una visione moderna dell'economia di Jean-Paul Fitoussi, il Direttore Generale dell'Università Luiss Guido Carli, Giovanni Lo Storto, ricorda il contributo dell'economista francese, scomparso lo scorso 15 aprile. L'illustre studioso e analista ha collaborato con la Luiss per oltre un decennio in qualità di docente, Presidente dell'Advisory Board e Senior Fellow: ricordato dal Direttore Generale come un "docente generoso, pronto a dare la stessa attenzione ai colleghi più noti e agli studenti alle prime armi, ma soprattutto amico mite e gentile, dai modi sempre pacati", è stato "cittadino del mondo". Nel 2017 il libro pubblicato da Giovanni Lo Storto, "EroStudente. Il desiderio di prendere il largo", è stato arricchito da un testo scritto dallo studioso francese che ha definito una buona vita come "una vita umanamente e professionalmente interessante, una vita desiderabile e, quindi, che vale la pena vivere. La sua dimensione etica la rende preferibile a tutte le altre poiché essa è molto più di una vita di successo. Essa rappresenta la realizzazione personale nella considerazione degli altri".

Giovanni Lo Storto: l'importanza di formare all'altruismo

Come sottolineato da Giovanni Lo Storto, Fitoussi analizzava con senso critico quell'"insicurezza economica" in cui oggi viviamo e ai cui effetti siamo sottoposti: "il professore aveva elaborato una visione moderna dell'economia, imperniata - in questi ultimi anni - attorno a una keyword, «il benessere», fine ultimo di ogni riflessione". La possibilità di limitare le disuguaglianze e i divari, creando una società equa e sostenibile e sviluppando di conseguenza ulteriori opportunità per le nuove generazioni e per i più penalizzati, risiede nella capacità di misurare nuovi indicatori dei sistemi economici, unendo teoria e pratica. La fiducia, ricorda Giovanni Lo Storto, rappresenta per l'economista francese "un facilitatore dell'apprendimento della Buona vita, aperta agli altri, antidoto contro il ripiegamento su sé stessi". Costituisce "un elemento chiave del capitale sociale, del benessere degli individui e delle società, in cui la scuola e l'università hanno il compito di formare all'altruismo, non lasciando spazio all'indifferenza".

Energia, tra Governo e aziende serve un approccio condiviso: il focus di Renato Mazzoncini (A2A)

La transizione ecologica e l'autonomia energetica sono gli obiettivi più stringenti per arginare la crisi scaturita dalla guerra in Ucraina. Ne ha parlato Renato Mazzoncini in un intervento pubblicato su "Riparte l'Italia".

Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: situazione urgente ma "non dobbiamo sbagliare mira", serve un grande accordo

Quanta energia è in grado di efficientare l'Italia per "fare un salto in avanti" nella transizione ecologica e nell'approvvigionamento? Su "Riparte l'Italia", Renato Mazzoncini ha fatto il punto della situazione in merito ad alcune questioni di stretta attualità, aggravate dal contesto bellico tra Russia e Ucraina. "Nel nostro Paese abbiamo le fonti autoctone: acqua, vento, sole e rifiuti più un po' di geotermia", spiega l'AD e DG di A2A: il punto è però "fare un'analisi che purtroppo non si sta facendo e avere numeri stabili su quanta energia possiamo efficientare. Tutto quello che si può elettrificare riduce enormemente il consumo di energia primaria". Il conteggio è dunque "decisivo per sapere cosa fare": "Se le fonti autoctone non bastassero, diventerebbe importante decidere da dove importare il gas. Dobbiamo non sbagliare la scelta dei Paesi da dove importarlo", afferma Renato Mazzoncini, evidenziando preoccupazione sul fatto che "si faccia un salto indietro, c'è chi dice che dobbiamo chiudere il Green Deal perché la gente è spaventata. C'è un problema di urgenza ma non dobbiamo sbagliare mira". La proposta verso il Governo è "mettere in piedi un lavoro con le grandi aziende del Paese, A2A è la seconda dopo Enel, per una piattaforma che provi a risolvere il problema. Serve un grande accordo tra Governo ed enti locali per realizzare un piano e gli impegni devono essere reciproci".

Renato Mazzoncini: utilizzare fonti autoctone ed evitare gli errori del passato

In un contesto del genere, per Renato Mazzoncini non ci si può permettere mancanza di raccordo tra istituzioni e aziende. "Serve un assessment condiviso, decidere una strategia e sottoscrivere un grande accordo tra mondo politico e aziende che vada nella stessa direzione", e aggiunge: "Bisogna realizzare assolutamente una politica energetica lucida e la prima cosa da fare questa volta, non lo abbiamo fatto negli anni '70, è sicuramente utilizzare al massimo le fonti autoctone". Di conseguenza, non c'è spazio per strategie incerte oggi: l'esempio è la rete infrastrutturale del gas, per cui in futuro "dopo che avremo chiuso anche con l'utilizzo del gas, vedremo probabilmente che il costo del suo utilizzo, sarà di centinaia di miliardi di euro". Nell'intervento, Renato Mazzoncini ha parlato anche dell'importanza dei tempi, con scelte di politica energetica da prendere a stretto giro: "Dobbiamo assolutamente farlo nelle prossime settimane, non si può perdere tempo su questo e bisogna assolutamente definire una politica, una strategia energetica", conclude l'AD e DG, ribadendo la necessità di "siglare un grande accordo tra gli attori che devono realizzarla, che sono da un lato Governo ed enti locali e dall'altro le grandi imprese. Credo che abbiamo tutte le competenze".

Renato Mazzoncini (A2A): “Italia fatta per l’utilizzo delle rinnovabili”

Per tutelare il Paese dall'aumento dei prezzi la soluzione più idonea è sfruttare al massimo le rinnovabili. Lo ha spiegato Renato Mazzoncini, AD e DG di A2A, in occasione del convegno promosso da Elettricità Futura sul tema.

Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: sole, acqua e vento la risposta italiana al caro energia

Con l'avvio del conflitto in Ucraina, lo scenario energetico internazionale ha subito un ulteriore scossone. Per l'Italia, che sconta una forte dipendenza dal gas russo, si affievolisce sempre di più la speranza di un ritorno alla normalità dei prezzi. L'unica via perseguibile dal Paese contro il rincaro dell'energia è sfruttare il più possibile le caratteristiche del suo territorio e accelerare sulle fonti rinnovabili. A dirlo è Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato e Direttore Generale di A2A, intervenuto come relatore al convegno "La soluzione strutturale all'emergenza caro energia". L'evento, promosso dall'associazione Elettricità Futura, si è tenuto lo scorso 25 febbraio. "L'Italia è il Paese che sembra fatto per l'uso delle energie rinnovabili - ha dichiarato Renato Mazzoncini, che oltre agli incarichi in A2A ricopre anche quello di Vicepresidente dell'Associazione - rispetto agli altri Paesi europei ha più vento, sole e acqua. Oggi la componente delle rinnovabili in Italia è del 40%".

Renato Mazzoncini: importante lavorare su contratti a prezzi fissi, autoproduzione non trascurabile

Durante il suo intervento, l'AD di A2A ha poi ricordato due aspetti particolarmente importanti in merito alla crisi energetica. Nel 2021, la domanda di energia elettrica in Italia ha toccato quota 320 TWh, di cui il 10% è stato coperto con l'autoproduzione (principalmente pannelli solari su abitazioni e stabilimenti). Un fenomeno non trascurabile, sottolinea Renato Mazzoncini, al quale si aggiunge un altro dato. Sempre lo scorso anno circa il 60% di cittadini e imprese ha deciso di passare al libero mercato con contratti a prezzo fisso: "Un messaggio importante perché, per ridurre l'impatto dei valori incredibili che stiamo vedendo sul mercato, la chiave è lavorare su contratti a prezzi fissi sul lungo periodo". La strada è ancora complessa, ma sulla produzione di energia elettrica l'Italia ha tutte le carte in regola per sostituire quasi integralmente il gas in un paio d'anni: "Rimane il problema che tutta la mobilità va a olio combustibile e il riscaldamento a gas: in questi due settori - conclude Renato Mazzoncini - la produzione di biometano può dare una grossa mano".

Gianni Lettieri: nell’intervista al Tg2 il progetto Atitech di un Polo delle manutenzioni a 360°

Dopo aver firmato un contratto preliminare con ITA Airways, Atitech fa un ulteriore passo verso la realizzazione di un nuovo polo industriale. I dettagli in un'intervista al Presidente Gianni Lettieri realizzata dal Tg2.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: "Atitech unica realtà europea attiva nella riconversione cargo"

La sede Atitech di Capodichino conta oggi cinque hangar, una baia di verniciatura ed è in grado, grazie ai suoi 20 ettari, di ospitare fino a 35 aerei. In pochi anni la realtà, guidata da Gianni Lettieri, è riuscita a conquistare il mercato EMEAA e a imporsi come la più grande azienda indipendente di manutenzione europea per aeromobili di corto, medio e lungo raggio. Nelle scorse settimane, Atitech ha presentato offerta vincolante per l'acquisizione del ramo maintenance Alitalia ed è in attesa della decisione di ITA Airways, con la quale ha, nel frattempo, sottoscritto un contratto preliminare di manutenzione finalizzato a identificare servizi e tariffe legati alle attività acquisite. "Lavoriamo in tutto il mondo - ha detto il Presidente Gianni Lettieri in un'intervista al Tg2 - abbiamo clienti americani, africani, europei. Collaboriamo con le migliori compagnie, come Air France, Lufthansa, Ryanair. E siamo l'unica azienda a fare la conversione di aerei da passeggeri a cargo. Nell'ultimo periodo, specie per la pandemia, il trasporto aereo delle merci è cresciuto enormemente. Stiamo creando attività già per i prossimi 20 anni".

Gianni Lettieri: "Polo unico infrastruttura fondamentale per il Paese"

Nonostante il settore abbia risentito degli effetti del Covid-19, Atitech ha continuato a investire e a puntare sulle assunzioni, in particolare dei giovani del territorio. Va in questa direzione il pre-accordo firmato da Gianni Lettieri con i sindacati di categoria in merito all'operazione tra l'azienda e ITA Airways. Tra i punti cardine c'è la salvaguardia dei livelli occupazionali. Se l'acquisizione del ramo Alitalia dovesse andare a buon fine, grazie alle competenze aggiunte la MRO di Capodichino, potrà finalmente porre le basi per realizzare uno dei principali obiettivi perseguiti negli ultimi anni: "Vogliamo ricreare in Italia quel polo delle manutenzioni a 360° che esisteva fino a 14 anni fa e che è stato esternalizzato durante una delle crisi di Alitalia. Atitech è l'unica azienda attiva nel settore - conclude Gianni Lettieri - ma ritengo che questa sia un'infrastruttura importante per tutto il Paese".

Alessandro Noceti: la biografia del manager e le specializzazioni professionali

Il profilo formativo e professionale di Alessandro Noceti: dal 2015 in Valeur Group, ne è oggi Responsabile della Distribuzione e, in qualità di Direttore, guida Valeur Capital Ltd (Londra) e Valeur Securities SA (Pfäffikon, Svizzera).

Alessandro Noceti

Alessandro Noceti: l'importanza del percorso formativo

Da oltre dieci anni nel settore finanziario, Alessandro Noceti è oggi Responsabile della Distribuzione di Valeur Group, società indipendente specializzata in asset management, advisory, risk management, trading, strutturazione di fondi di investimento e real estate. Laureato in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ha conseguito nel 2007 un Master in European Business Studies presso la ESCP-EAP European School of Management (Londra/Torino) specializzandosi ulteriormente in ambito finanziario. Ma il percorso formativo di Alessandro Noceti non si esaurisce qui ed è proseguito in parallelo con la sua crescita professionale: nel 2018, già Responsabile della Distribuzione di Valeur Group, ha conseguito un Master in Business Administration presso l'ESCP Europe di Londra.

Alessandro Noceti: la crescita professionale e le attività in Valeur Group

Prima di approdare in Valeur Group, società indipendente specializzata in asset management, advisory, risk management, trading, strutturazione di fondi di investimento e real estate, Alessandro Noceti ha lavorato in Credit Suisse International - Investment Banking: dal 2008 nel ruolo di Analyst - Equity and Fixed Income Derivatives Sales, è diventato successivamente Associate con responsabilità nella copertura commerciale per la clientela italiana retail e istituzionale. Nominato Vice Presidente nel 2012, arriva a ricoprire nel 2015 il ruolo di Direttore con responsabilità nella copertura commerciale per il cluster italiano dei Fondi Pensione. Lo stesso anno Alessandro Noceti entra in Valeur Group: Direttore di Valeur Capital Ltd (Londra), entità specializzata in asset management e strutturazione di soluzioni d'investimento, dal 2019 nello stesso ruolo guida Valeur Securities SA (Pfäffikon, Svizzera), efficiente piattaforma di trading con esteso accesso al mercato.

Cristina Scocchia, AD di Illycaffè, incaricata di portare il Gruppo in Borsa

Illycaffè: con la nuova AD Cristina Scocchia la storica azienda di Trieste è intenzionata ad avviare un intenso processo di espansione che include anche l'ingresso in Borsa.

Cristina Scocchia

Illycaffè: il nuovo incarico di Cristina Scocchia

Lo aveva anticipato in un'intervista al "Corriere della Sera": l'arrivo di una nuova avventura professionale in un Gruppo italiano che punta alla quotazione. Cristina Scocchia non è nuova a esperienze di rilievo per conto di grosse realtà aziendali: dagli esordi in Procter&Gamble agli incarichi di AD in L'Oréal Italia e KIKO Milano, la manager ha sempre dimostrato notevoli capacità manageriali in grado di portare le aziende alla crescita. Oggi il suo compito è guidare lo storico brand Illycaffè nelle vesti di Amministratore Delegato del Gruppo. La nomina per Cristina Scocchia è giunta agli inizi di gennaio 2022: un incarico che, tra le altre cose, significa avviare un percorso di crescita per Illycaffè che include anche la quotazione in Borsa.

Cristina Scocchia: Illycaffè, sviluppo del business anche nei mercati esteri

Il nuovo corso di Illycaffè giunge anche "in considerazione della fase positiva del mercato dei capitali e della volontà di avviare il processo di quotazione", aveva comunicato il Gruppo in una nota. In seguito la notizia della nomina di Cristina Scocchia a nuova AD, deliberata dal CdA presieduto da Andrea Illy. Dopo le esperienze di successo in L'Oréal Italia e KIKO Milano, la manager approda così nell'azienda di Triste specializzata nella produzione di caffè di alta qualità sostenibile. Come anticipato dall'AD, le prospettive di sviluppo sono incentrate su un nuovo ciclo di crescita che punta a rafforzare la presenza nel settore Horeca. Inoltre, Cristina Scocchia guiderà il processo di espansione aziendale nel canale della grande distribuzione. Per quanto concerne i mercati esteri, Illycaffè guarda in particolare agli Stati Uniti e alla Cina, ritenuti strategici. "Il nostro è un caffè speciale, con un posizionamento di alta gamma, è uno degli aromi dell'Italia", così l'AD, che aggiunge: "Vogliamo fare leva sul nostro DNA per crescere all'estero partendo dall'Europa, dove vediamo ampi margini in Spagna, Francia e Germania, per espanderci poi in Asia e Nord America".

Ideal Standard presenta Singular™, approccio unico nel mercato per la progettazione del bagno

Ideal Standard, la profonda comprensione delle necessità di clienti, utilizzatori e del settore contraddistingue la storia ultra-centennale dell'azienda: in questo percorso si inserisce oggi Singular™.

Ideal Standard

Ideal Standard: progettazione bagno, Singular™ semplifica il processo di scelta senza rinunciare alla creatività

Da oltre 100 anni lavora per rispondere al meglio alle necessità del cliente. L'impegno di Ideal Standard, azienda leader nella performance, si rafforza ulteriormente oggi con la presentazione di Singular™, un nuovo approccio per la progettazione del bagno concepito nell'ottica di permettere alle persone di scegliere facilmente tra migliaia di prodotti che attraversano differenti stili, misure, prestazioni tecniche e funzioni specifiche e di creare quindi la soluzione giusta per ogni spazio e campo d'applicazione. Singular™ nasce dalla grande attenzione riservata ai clienti, agli utilizzatori, al settore e dalla profonda comprensione delle loro necessità. L'expertise di Ideal Standard in termini di prodotto, design innovativo e alto livello di performance si riflette quindi in Singular™, innovativo processo che permette a progettisti, rivenditori e utenti finali di avere un solo punto di contatto dedicato e creare la propria personale soluzione, sia per un'area specifica che per l'intero ambiente bagno, valutando svariate alternative all'interno della gamma completa di prodotti offerti dell'azienda: sanitari, rubinetteria, ceramiche, arredi, ambienti vasca e doccia e altri accessori.

Singular™, un nuovo modo di progettare il bagno: l'intuizione di Ideal Standard

Singular™ rappresenta un'evoluzione della mission di Ideal Standard: combinare design e performance per migliorare la vita dei propri clienti. Un approccio innovativo, concepito proprio nell'ottica di garantire una grande personalizzazione nell'allestimento di ambienti bagno per ogni settore, dal residenziale, all'hôtellerie, agli uffici fino ad arrivare a spazi pubblici, scuole o strutture sanitarie. Esplorando infinite possibilità e alternative per la perfetta soluzione cross-category, i prodotti selezionati si abbineranno tra loro sia da un punto di vista estetico che funzionale, tenendo conto di ogni aspetto importante: il design, il comfort, l'igiene, il consumo d'acqua. "Singular™ semplifica il processo di scelta senza rinunciare alla esclusiva creatività personale", ha sottolineato in merito Roberto Palomba, CDO di Ideal Standard, azienda leader nel settore delle soluzioni per l'ambiente bagno.

Paolo Gallo: il ruolo del Mezzogiorno nella strategia energetica e i progetti di Italgas

L'Amministratore Delegato di Italgas, Paolo Gallo, ha partecipato al convegno organizzato dall'Associazione Merita sul potenziale di produzione del Mezzogiorno. Nel corso dell'evento l'AD ha esposto i progetti futuri della società nel sud Italia.

Paolo Gallo

Paolo Gallo all'evento organizzato dall'Associazione Merita

L'evento "Il ruolo del Mezzogiorno per la sicurezza energetica italiana ed europea" - organizzato dall'Associazione Merita e Matching Energy Foundation, in collaborazione con SRM - ha visto la partecipazione di esponenti del Governo e dei vertici delle principali imprese energetiche italiane, tra cui Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas. L'argomento di discussione del convegno è stato l'attuale ruolo del Mezzogiorno nella strategia energetica nazionale ed europea con un focus particolare sul tema dell'approvvigionamento. Ricordando la strategia del REPowerEU, Paolo Gallo ha menzionato due obiettivi principali che rendono il sud Italia un'area estremamente interessante dal punto di vista energetico: al fine di stimolare la produzione di biometano nell'UE, l'azione europea mira a produrre 35 miliardi di metri cubi di biometano entro il 2030 e a incrementare, entro lo stesso anno, la produzione e le importazioni di idrogeno a 20 milioni di tonnellate. A questi si aggiunge il PNRR che ha assegnato un terzo delle risorse disponibili per lo sviluppo di impianti di biometano nel Mezzogiorno.

Paolo Gallo: il potenziale del Mezzogiorno e i progetti di Italgas

Il sud Italia ha un ruolo geoeconomico rilevante: è responsabile per il 96% della produzione di eolico, per il 41% di quella solare e per il 27% delle bioenergie. Oltre a essere uno snodo energetico per le fossili, è quindi anche un grande produttore di fonti rinnovabili e il punto di arrivo delle pipeline. "C'è la possibilità di risolvere lo stoccaggio attraverso il concetto del 'power to gas' quindi con la produzione di idrogeno verde", ha spiegato Paolo Gallo. "Stiamo facendo in Sardegna dei progetti di ricerca importanti per andare a testare la produzione di idrogeno verde per una molteplicità di usi". Il progetto che è attualmente in fase autorizzativa, ma che Italgas spera di avviare già nel 2022 riguarda "una produzione di idrogeno verde in Sardegna da fonte rinnovabile e fotovoltaico per sperimentarlo in vari usi: dalla mobilità alla miscelazione con il gas naturale e per le industrie che hanno maggiori difficoltà nella decarbonizzazione". "Dobbiamo investire in ricerca e sviluppo per mantenere una filiera all'interno dell'Italia - ha aggiunto Paolo Gallo - Il ruolo del distributore sia di biometano sia di idrogeno verde è importante soprattutto alla luce dell'obiettivo di riduzione del gas dalla Russia".

Digital Wealth Management: Banca Generali, il futuro della consulenza nel Piano 2022-2024

Digital Wealth Management: digitale, innovazione e impegno nella sostenibilità nel futuro di Banca Generali, i dettagli del Piano industriale 2022-2024.

Digital Wealth Management: la vision di Banca Generali nel nuovo Piano

Forte dei traguardi raggiunti nel Digital Wealth Management, Banca Generali ha lanciato nelle scorse settimane il nuovo Piano industriale 2022-2024: innovazione, digitale e sostenibilità ne impronteranno l'evoluzione. Punto fermo resta la centralità della figura del consulente in affiancamento al cliente che potrà contare su un forte supporto della tecnologia sia nella personalizzazione del servizio e dell'offerta, sia nell'analisi dei dati per aumentare le opportunità di sviluppo. Per Banca Generali parlano i numeri delineati nel Piano: nel prossimo triennio per la raccolta si prevede un aumento di anno in anno fino a raggiungere quota 18-22 miliardi. E così le masse gestite e amministrate, che rispetto agli 85,7 miliardi dello scorso anno passeranno ad un livello compreso tra i 105 e i 110 miliardi. La crescita annua dell'utile netto si aggirerà intorno al 10-15%. E uno dei pilastri strategici del nuovo Piano è l'allargamento della fascia di clientela: modello di Digital Wealth Management, l'Istituto oltre a potenziare i servizi rivolti ai clienti private e Hnw guarda alla clientela affluent: per loro sarà presentato un nuovo "contenitore" nell'offerta gestita, una nuova piattaforma personalizzabile per i piani di accumulo, una nuova gamma di conti correnti e servizi annessi che includeranno anche il digital investing, e soluzioni di instant landing.

Digital Wealth Management: le persone al centro del nuovo Piano di Banca Generali

La vicinanza dei banker ai clienti, l'apertura a un modello di banca sempre più "data driven" e la sostenibilità intesa come centralità delle persone sono le leve intorno a cui Banca Generali punta a costruire la propria crescita nel triennio 2022-2024. L'Istituto, forte dell'esperienza nel Digital Wealth Management, intende sviluppare per i propri consulenti un nuovo modello che aumenta le opportunità e la vicinanza della banca ai clienti: persone, famiglie con necessità sempre più complesse che potranno contare su una rinnovata gamma di coperture assicurative, grazie alle sinergie con la capogruppo, e ad una nuova piattaforma per l'accesso agli investimenti sui mercati privati. Nuovi progetti nati anche in virtù degli obiettivi raggiunti sul fronte del Digital Wealth Management con il precedente Piano. E che si accompagnano all'impegno nella sostenibilità: ulteriormente rafforzato, non si traduce solo nelle iniziative per le persone e di prodotto, dove si punta a portare i fondi Esg dal 14,5% al 40% delle masse gestite al 2024 ma mira a precisi obiettivi come la riduzione del 25% delle emissioni al 2025 e zero emissioni nette al 2040. "È un piano che mette al centro le nostre persone, cuore della nostra azienda ed elemento differenziante nel mercato. La storia di straordinario successo di Banca Generali è stata scritta da tutte le sue persone, le stesse che con rinnovati entusiasmo, passione e motivazione, parteciperanno a queste nuove sfide orientate ad una crescita sostenibile", ha commentato l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Gian Maria Mossa.

Francesco Milleri: EssilorLuxottica promuove l’inclusione, focus su progetti e iniziative

Francesco Milleri: EssilorLuxottica promuove l'inclusione impegnandosi con determinazione ad offrire pari opportunità a tutti i propri collaboratori, ad ogni livello.

Francesco Milleri

Francesco Milleri: EssilorLuxottica, le persone la nostra risorsa più preziosa

"Il nostro primo pensiero va a tutte le persone colpite dall'attuale tragedia in Ucraina": anche in occasione della presentazione dei risultati 2021 di EssilorLuxottica, l'AD Francesco Milleri ha voluto ricordare "i nostri circa 1.700 colleghi in Ucraina, le loro famiglie e tutti coloro che hanno conoscenti e affetti nel Paese". Nelle parole dell'AD ma anche nelle iniziative intraprese per sostenerli in questo momento di difficoltà si scorge l'impronta di una realtà che da sempre crede e investe "nel potere delle nostre persone, la nostra risorsa più preziosa", come si legge sul sito. EssilorLuxottica si impegna concretamente nel costruire una cultura del lavoro che sia inclusiva al 100% e che alimenti la diversità, una cultura che incoraggi attivamente l'espressione di punti di vista individuali e che permetta alle idee nuove di prosperare. Nel 2020, il Gruppo guidato da Francesco Milleri è entrato nella classifica dei "Diversity Leaders" del "Financial Times", prestigioso riconoscimento dell'impegno profuso negli ultimi anni per promuovere diversità e inclusione.

Francesco Milleri: il valore dell'inclusione per EssilorLuxottica

Per promuovere il valore dell'inclusione, supportato fortemente dall'AD Francesco Milleri, il Gruppo ha sostenuto diversi progetti nei Paesi in cui è presente in modo da stimolare un dialogo aperto tra i colleghi e fornire un ambiente di lavoro inclusivo. Basti pensare all'iniziativa lanciata su scala globale a marzo 2021 per sensibilizzare sui pregiudizi inconsci e su altri aspetti riguardanti i temi della diversità, dell'inclusione e dell'uguaglianza. Ma inclusione è anche riconoscere che il talento non conosce genere, etnia, religione e abilità: lo conferma anche il posizionamento di diverse professioniste di Essilor e Luxottica nella prestigiosa classifica delle "Most Influential Women in Optical" di Vision Monday, importante riconoscimento dell'ampio e variegato background del settore ottico in Nord America. E l'impegno per un ambiente di lavoro inclusivo in cui tutti possano prosperare abbraccia naturalmente anche le disabilità, sia visibili che invisibili. La disabilità non preclude la competenza: questo il messaggio che il Gruppo punta a trasmettere anche attraverso l'avvio di collaborazioni con partner come l'ESAT (Établissement et service d'aide par le travail, ex CAT) e l'EA (Entreprises Adaptées) che supportano l'inserimento professionale delle persone affette da disabilità, non in grado di lavorare in un ambiente di lavoro tradizionale. L'AD Francesco Milleri ha ricordato in diverse occasioni l'impegno di EssilorLuxottica nel creare un futuro migliore e più sostenibile per tutti contribuendo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs) tra cui uguaglianza di genere (Goal 5), lavoro dignitoso e crescita economica (Goal 8), salute e benessere (Goal 3) e partnership per gli obiettivi (Goal 17).

Stefano Donnarumma: “Terna pronta a guidare la transizione green, cruciali i collegamenti esteri”

L'elettrico è il vettore della transizione energetica, ha dichiarato a "Il Sole 24 Ore" l'AD e DG di Terna Stefano Donnarumma, e il Gruppo intende accompagnare il Paese nel processo.

Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma: sul nostro tavolo più di 150 GW di richieste di connessione per nuovi impianti

Sulla sostenibilità Terna non si fa cogliere impreparata. Nell'ultimo decennio il Gruppo ha messo in atto una strategia che ha consentito una forte accelerazione dell'infrastruttura elettrica del Paese. Ora l'obiettivo principale è guidare il Paese verso la transizione puntando sulle rinnovabili. Lo ha spiegato Stefano Donnarumma in una recente intervista a cura de "Il Sole 24 Ore". Al momento sul tavolo di Terna oltre 150 GW di richieste di connessione per nuovi impianti: "L'Italia - ha dichiarato l'Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo - ha sia le progettualità sia gli investitori pronti per realizzarle". Uno degli ostacoli principali allo sviluppo delle fonti alternative rimane la lentezza del processo autorizzativo, ma secondo l'AD e DG il Governo si sta muovendo verso la direzione giusta: "I primi segnali in tal senso già si vedono. Quanto a Terna - ha aggiunto Stefano Donnarumma - stiamo studiando potenziali acquisizioni nel settore della componentistica di impianti rinnovabili per favorire la produzione italiana". In questo modo, pur non possedendo né gestendo direttamente impianti, il Gruppo potrà contribuire "in un'ottica di responsabilità istituzionale".

Stefano Donnarumma: senza storage energetico impossibile garantire equilibrio del sistema

Con oltre 75mila chilometri di infrastruttura elettrica gestita, Terna avrà un ruolo fondamentale nel cambio di paradigma energetico: "L'elettrico è il vettore del futuro, della transizione energetica e deve accompagnarla - ha ricordato Stefano Donnarumma - Lo sappiamo da anni e quindi ora siamo perfettamente in linea con le nuove esigenze". L'aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025, approvato lo scorso 24 marzo, va appunto in quella direzione. Con la crisi energetica in corso si profila tuttavia una nuova necessità. Per l'AD e DG bisognerà infatti incrementare gli stoccaggi di energia elettrica, ma al momento Terna non può intervenire in tal senso se non in condizioni di fallimento di mercato: "Abbiamo chiesto alle istituzioni, con spirito di servizio, di essere coinvolti direttamente, anche con una piccola percentuale. Riteniamo che, senza storage energetico, sia impossibile garantire l'equilibrio di un sistema che abbia prevalenza di rinnovabili". Per un futuro equilibrio sarà fondamentale anche sviluppare ulteriori interconnessioni con l'estero, sottolinea Stefano Donnarumma. Al momento il Paese ne possiede 26, con ulteriori quattro (Francia, Austria, Grecia e Tunisia) che si aggiungeranno nel breve periodo. Per quanto riguarda le attività estere, Terna prevede infine diverse partnership negli Stati Uniti, dove "punta a costruire delle alleanze con importanti sviluppatori americani e con uno o più partner finanziari e industriali per portare avanti dei progetti che riguardino connessioni, anche offshore o interconnessioni tra gli Stati".

Investimenti sostenibili ESG: #BG4SDGs, Banca Generali parla di sostenibilità con Marta Ceroni

Tutelare le foreste e la loro biodiversità: il nuovo episodio di #BG4SDGs, il format di Banca Generali che ne riflette l'impegno sul fronte degli investimenti sostenibili ESG.

Investimenti sostenibili ESG: la sostenibilità al centro dell'iniziativa di Banca Generali

L'impegno di Banca Generali a favore della sostenibilità, già tangibile nei numeri relativi agli investimenti sostenibili ESG registrati negli ultimi anni, emerge anche in #BG4SDGs, l'iniziativa promossa di recente per raccontare l'importanza dei 17 Sustainable Development Goals. Protagonista dell'ultimo episodio rilasciato sul sito dell'Istituto e sul profilo YouTube la biologa ed ecologa forestale Marta Ceroni. "Il mondo finanziario oggi ha un ruolo centrale nel processo di raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dell'Agenda Onu 2030, ma deve avere un approccio inclusivo per tutta la società", ha sottolineato l'ecologa, intervistata in particolare su un tema centrale per il suo lavoro: la tutela delle foreste. Nata a Milano, attualmente vive e lavora negli Stati Uniti in qualità di co-direttrice dell'Academy for System Change. La sua carriera l'ha portata a guidare in prima persona numerosi progetti di integrazione naturale in centro e Sud America, prima di ottenere una cattedra presso il Gund Institute for Environment dell'Università del Vermont: inoltre è consulente dello United Nations Development Programme. Leader negli investimenti sostenibili ESG, Banca Generali ha lanciato #BG4SDGs anche nell'ottica di analizzare lo stato dell'arte del percorso di raggiungimento degli obiettivi racchiusi nell'Agenda Onu 2030.

Investimenti sostenibili ESG: Banca Generali racconta i 17 Sustainable Development Goals

"Stiamo facendo dei passi avanti ma sono molto lenti", ha spiegato Marta Ceroni nel format di Banca Generali, negli ultimi anni sempre più in prima linea sul fronte degli investimenti sostenibili ESG. "C'è il rischio che servano una o più generazioni per completare in maniera persistente questo cambiamento di cui il Pianeta ha bisogno", ha aggiunto la biologa che considera gli investimenti economici rivolti alle riforestazioni un primo passo verso lo sviluppo sostenibile: "Il cambiamento però è in corso e il 2030 sarà un primo banco di prova per misurarne lo stato d'avanzamento. Possiamo guardare il lato positivo che è rappresentato dai tanti esempi già in atto e che partono da storie significative e dalla crescente presa di coscienza del ruolo che ciascuno di noi può giocare". Insomma, ci sono ambienti e luoghi dove investire sull'aspetto sociale è fondamentale per raggiungere l'obiettivo e portarsi vicini alla comunità intera condividendo e facendo comprendere il valore intrinseco che la natura possiede grazie anche ai benefici che può offrire se tutelata: "Dobbiamo lavorare tutti insieme sul miglioramento dei modelli mentali con i quali affrontiamo le grandi sfide che il Pianeta ci mette davanti". Gli incontri di BG4SDGs nascono con l'obiettivo di presentare i 17 Sustainable Development Goals attraverso interviste con personalità d'eccezione: il progetto promosso da Banca Generali riflette l'attenzione che l'Istituto leader negli investimenti sostenibili ESG riserva a queste tematiche.

Giovani e imprenditoria, Alessandro Benetton: “Lavoro e risultati le armi contro gli stereotipi”

È dall'alba dei tempi, ricorda Alessandro Benetton, che i giovani si scontrano con il classico pregiudizio basato sull'età. Uno stereotipo che, secondo l'imprenditore, è possibile contrastare solo dimostrando passione e impegno.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: per i giovani imprenditori di oggi gli stessi ostacoli di 30 anni fa

Sono numerose le sfide che i giovani si trovano ad affrontare durante i primi passi nel mondo del lavoro. Tra queste, la più diffusa è la mancanza di fiducia dovuta all'età. Un pregiudizio presente anche nell'imprenditoria, dove gli under 30 spesso faticano a vedere riconosciuto il loro valore. Del fenomeno ha parlato Alessandro Benetton, che ha dedicato al tema l'ultimo appuntamento della sua rubrica Youtube #UnCaffèConAlessandro. L'imprenditore aveva 26 anni quando decise di fondare quella che oggi è 21 Invest: "Ricordo che una frase che sentivo spesso era 'sei troppo giovane'. Tutti riconoscevano che avevo ottime idee, un buon background accademico e tanta voglia di fare, ma per molti ero appunto troppo giovane per fare impresa. È chiaro che si tratta di una cosa che non ha senso, ma ancora oggi la storia si ripete e vedo molti giovani che devono superare gli stessi ostacoli". Le persone si dimostrano da sempre poco inclini ad accettare gente più giovane, spiega Alessandro Benetton, e il peso che viene dato all'esperienza offusca tutto il resto: "Essere giudicati troppo piccoli per il mestiere di imprenditori è all'ordine del giorno. Un esempio è il caso di Marcello Ascani, il noto youtuber di successo che oggi, a 24 anni, guida Flatmates. Nonostante siano anni che lavora nel digitale, mi ha raccontato che tanti lo vedono ancora come un ragazzino".

Alessandro Benetton: "Lavorare meglio e più degli altri l'unico modo per dimostrare il proprio valore"

Nonostante una famiglia rinomata alle spalle e la formazione ad Harvard, anche il fondatore di 21 Invest ha dovuto affrontare diversi ostacoli nei primi anni di esperienza: "In molti pensavano che io fossi il solito figlio di papà arrivato dov'era grazie solo al proprio cognome - ha ricordato Alessandro Benetton - un pregiudizio, come quello sull'età, che è difficile staccarsi di dosso. Il mio consiglio in questo caso è semplice: lavorare duramente. Durante il periodo di stage alla Goldman Sachs ero il primo ad arrivare e l'ultimo ad andarsene". Lavorare meglio degli altri e più degli altri, spiega, porterà sicuramente a dei risultati: "Questi saranno l'arma per dimostrare a chiunque che, per quanto giovane, vali come e forse più degli altri. I risultati distruggono tutti i pregiudizi". L'imprenditore conclude raccontando la storia di Pachacuti, un principe inca del XV secolo che, come figlio minore del re Viracocha, non era destinato al trono: "Grazie alle sue idee, le sue virtù e alla sua forza non solo ha preso il posto di suo padre, ma ha unificato tutti i regni in un unico impero. Il problema del troppo giovane esiste dunque dall'alba dei tempi - conclude Alessandro Benetton - se non ha fermato Pachacuti dal diventare imperatore, sicuramente non fermerà voi".

Ramo maintenance Alitalia, Gianni Lettieri annuncia l’accordo preliminare tra Atitech e ITA

L'azienda guidata da Gianni Lettieri consolida il percorso di acquisizione del ramo maintenance Alitalia: "Atitech supporterà ITA-Airways con massimo impegno e professionalità", ha dichiarato il Presidente.

Gianni Lettieri

Contratto Atitech-ITA, Gianni Lettieri: "Base su cui lavorare per il futuro delle due società"

Novità in casa Atitech: lo scorso 14 marzo la MRO di Capodichino ha sottoscritto un contratto preliminare di manutenzione con ITA-Airways. Ad annunciarlo il Presidente Gianni Lettieri che, nella stessa giornata, ha presentato offerta vincolante per l'acquisizione del ramo maintenance Alitalia. Se, come plausibile, Atitech riuscirà ad aggiudicarsi il bando indetto dalla nuova compagnia di bandiera italiana, l'accordo tra le due società prevede un impegno a lungo termine che identifica servizi e tariffe legati alle attività acquisite. "La sottoscrizione di questo contratto preliminare di servizi con ITA Airways - ha commentato il patron di Atitech Gianni Lettieri all'atto della firma - è la base su cui lavorare per il futuro delle due società. Atitech supporterà la compagnia con massimo impegno e professionalità garantendo priorità di servizi e alta qualità".

Gianni Lettieri: "Porteremo a Fiumicino compagnie aeree di livello internazionale"

In caso di successo, l'operazione di acquisizione del ramo consentirà all'azienda napoletana di ottenere un contratto pluriennale in esclusiva con ITA-Airways su tutta la manutenzione degli aeromobili, compresi motori e componenti. "L'obiettivo - ha spiegato Gianni Lettieri - è riportare a Fiumicino una platea di compagnie aeree di livello internazionale, come fatto in passato con il proprio rilancio sull'aeroporto di Napoli - Capodichino". L'accordo preliminare con ITA arriva subito dopo quello sottoscritto con le organizzazioni sindacali, con le quali Atitech si è impegnata non solo a salvaguardare i livelli occupazionali del settore ma anche a realizzare progetti di investimento e crescita. L'obiettivo di Gianni Lettieri, ormai noto da tempo, è realizzare un polo industriale italiano specializzato nelle manutenzioni aeronautiche: "Dalla manutenzione di base alla linea, dai motori ai componenti: l'impegno - ha dichiarato - sarà quello di dotare l'Italia di una infrastruttura strategica come esiste nei principali Paesi Europei".

Sul “Corriere” l’intervista a Paola Severino: “Il Tribunale mi ha insegnato il rispetto dei ruoli”

Senso di responsabilità e soprattutto amore per il proprio lavoro. È su queste basi che Paola Severino ha costruito la sua lunga carriera. I dettagli in un'intervista pubblicata sul "Corriere".

Paola Severino

Paola Severino: "All'università ho avuto il coraggio di sfidare me stessa"

Prima donna della storia italiana ad essere nominata Ministro della Giustizia, oggi Presidente della Scuola Nazionale dell'Amministrazione nonché Vice Presidente della Luiss. Paola Severino è l'esempio perfetto di una donna che, nonostante gli ostacoli e le difficoltà, è riuscita a raggiungere i vertici della sua professione. Di recente, la professoressa è stata scelta come relatrice della prima edizione di "Obiettivo 5", il campus di formazione sulla parità di genere lanciato il mese scorso dal "Corriere" in collaborazione con l'Università "La Sapienza" di Roma. A latere dell'evento, l'ex Ministro ha raccontato le principali sfide incontrate lungo il suo percorso. Il primo ricordo l'università e la laurea in Giurisprudenza: "Sfidai me stessa con una tesi sulla responsabilità penale del presidente della Repubblica. Nessuno ne aveva mai scritto. Osai, perché avevo la volontà di dare un contributo personale". "Quando esposi le mie idee su quel tema inesplorato - spiega Paola Severino - l'intera commissione, presieduta da Giuliano Vassalli, iniziò a discutere con me e tra di loro le conclusioni della tesi. Ebbi 110 e lode e la mia carriera accademica iniziò con la telefonata del mio relatore che mi propose di collaborare alla cattedra di diritto penale. Questo per dire: bisogna contare su se stessi, non lasciarsi intimidire dalle sfide, ma un pizzico di fortuna aiuta".

Paola Severino: "Maternità una sfida. Le funzioni non hanno genere"

Il successo è poi arrivato gradualmente, grazie a impegno e supporto familiare. Numerosi i concorsi da superare, in contemporanea la nascita di una figlia: "È stata dura - racconta Paola Severino - quando scrivevo il mio primo libro da presentare per il concorso da professore mi chiudevo nello studio e la piccolina mi si metteva accanto con un piccolo banco, facendo finta di scrivere e ci facevamo compagnia. Mio marito mi aiutava a correggere le bozze. Non era facile, ma mi hanno sempre supportato". Parallelamente alla carriera accademica, Paola Severino si fa strada anche nel mondo dell'avvocatura: "L'esperienza nei tribunali mi ha insegnato il rispetto dei ruoli, l'importanza del confronto e a non essere arrogante. Perché si è in tre, accusa, difesa e giudice. E sai che non sarai tu a dover decidere, ma devi convincere il giudice della bontà delle tue idee. Così impari a ragionare, a prevedere le eccezioni che farà il pubblico ministero e anche a guardarti intorno con molta attenzione". Dopo aver ricoperto diversi incarichi istituzionali, nel 2011 la chiamata di Monti e la nomina a Ministro della Giustizia: "Senti di rappresentare lo Stato, cosa che ti riempie di orgoglio, ma anche di paura di sbagliare. E ciò rende l'impegno faticoso, ma pieno di soddisfazione". Conclusasi l'esperienza al Governo, per due anni è Rettrice della Luiss, per poi diventarne Vicepresidente. Oggi, oltre a guidare la Sna, è a capo di una Fondazione che sostiene le detenute offrendo supporto legale e inserimento lavorativo.

Luigi Ferraris (FS Italiane): “Intermodalità il futuro, trasporto ferroviario e aereo devono cooperare”

Ferrovie dello Stato Italiane e Aeroporti di Roma insieme per il potenziamento dei servizi di connessione diretta tra le stazioni AV e Fiumicino. Luigi Ferraris: "Lavoro importante, diverse le infrastrutture da realizzare".

Luigi Ferraris

Il commento dell'AD di Ferrovie dello Stato Italiane Luigi Ferraris

Trasformare le stazioni ferroviarie dell'Alta Velocità in un prolungamento dello scalo di Fiumicino, consentendo ai turisti viaggi semplici e veloci con un servizio integrato treno - aereo. Va in questa direzione il patto siglato lo scorso 17 marzo tra Ferrovie dello Stato Italiane e Aeroporti di Roma. A spiegare i dettagli dell'accordo l'AD del Gruppo FS Italiane Luigi Ferraris, intervistato a latere dell'evento di presentazione. L'obiettivo è lo sviluppo di prodotti integrati e l'avvio di un'offerta intermodale grazie al potenziamento dei servizi di connessione diretta di Alta velocità tra Fiumicino e le regioni del Sud Italia. Lo stesso avverrà con il Nord, dove verranno accelerati in particolare i servizi con Firenze, Bologna e Pisa. "Il progetto è strategico e penso sia uno dei primi esempi di pianificazione integrata tra operatori infrastrutturali che abilita anche tutta un'altra serie di servizi - ha dichiarato Luigi Ferraris - il tavolo, importante, tra FS e Aeroporti permetterà di realizzare le infrastrutture che consentiranno di far arrivare un turista dagli Stati Uniti o da un altro Paese, passando per Fiumicino e senza alcuno stop portarlo direttamente alla sua destinazione finale, magari a Napoli".

Luigi Ferraris: "Progetto ambizioso, possibilità di creare biglietto unico"

Le finalità dell'accordo sono chiare e lo sforzo richiesto sarà considerevole: "Ci sono delle infrastrutture da realizzare, come il potenziamento della stazione e il raccordo verso Napoli - spiega Luigi Ferraris - Bisogna poi risolvere una serie di tematiche di accesso al Paese: ad esempio, nel caso in cui arrivi un turista extra-comunitario vi sono maggiori complessità, e poi c'è anche la gestione dei bagagli". Tra gli interventi previsti anche il miglioramento dei sistemi di informazione ai passeggeri, che comprenderanno dettagli sulla circolazione intermodale. Un progetto che l'AD di Ferrovie dello Stato Italiane definisce "ambizioso": "Ovviamente per FS sarà necessario avviare colloqui con gli operatori aerei per creare un biglietto unico che abbia tutte queste caratteristiche". Per realizzare l'obiettivo bisognerà agire su tre fronti: oltre a realizzare nuove infrastrutture, bisognerà creare una piattaforma digitale integrata e "risolvere una serie di tematiche che richiedono anche l'intervento delle autorità". "Il trasporto ferroviario e quello aereo - conclude Luigi Ferraris - devono cooperare in un contesto di mobilità integrata e sostenibile, tramite collaborazioni strategiche volte a creare una convergenza di obiettivi, generando benefici per entrambi i settori e per il sistema della mobilità in generale".

Municipia S.p.A.: Cultura e Turismo, il digitale come leva per il rilancio nelle città

Cultura e Turismo, la vision di Municipia S.p.A.: l'uso delle nuove tecnologie per espandere l'arte, attuando anche criteri di inclusività.

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A. ridisegna il modo di gestire, vivere e pensare l'arte, la promozione dei territori locali

Il digitale quale valore aggiunto per allargare qualitativamente e quantitativamente pubblico, risorse e attrattività dei nostri territori: Municipia S.p.A., in prima linea nel supportare Comuni di ogni dimensione nei processi di Digital Transformation, agisce su più fronti nella consapevolezza che innovare nei servizi pubblici implichi ridefinire i processi in modo da rendere la gestione pubblica più semplice, efficiente, trasparente, sicura, sostenibile, meno costosa. La società del Gruppo Engineering porta avanti progetti in diversi settori chiave: gestione delle Entrate, mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale, servizi sociali, sicurezza urbana, efficientamento energetico, gestione dei rifiuti, servizi online per i cittadini. Ma le nuove tecnologie, come sperimenta quotidianamente Municipia S.p.A., possono giocare un ruolo fondamentale anche nel contribuire a rilanciare il turismo e la cultura nelle città, a valorizzare nuove aree e creare percorsi sempre più sostenibili. In quest'ottica è necessario però "passare da 'soluzioni isolate, messe in campo per gestire una fase emergenziale' a una logica frutto di una visione strategica condivisa che dia risultati costanti nel tempo", come sottolinea in merito il presidente Stefano De Capitani sui suoi profili social.

Municipia S.p.A: la digital experience in ambito Cultura e Turismo

Municipia S.p.A. sviluppa nuove modalità di accesso e fruizione degli spazi e degli eventi turistici e culturali, in sicurezza e anche a distanza: l'uso di enabling technologies (realtà aumentata e virtuale) rende il racconto più democratico, immersivo, sensoriale e personalizzabile fornendo modalità innovative di rappresentazione e fruizione del patrimonio storico-culturale materiale e immateriale della comunità ed esperienze d'uso seamless, senza discontinuità nella transizione tra ambienti fisici e virtuali. "Solo la tecnologia abbinata a una corretta metodologia consente il raggiungimento dell'obiettivo, vale a dire un territorio considerato bene comune, un patrimonio culturale, storico e naturalistico davvero accessibile a tutti", spiega in merito il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani: "E allora, partendo da un framework digitale, è necessario integrare soggetti pubblici e privati che operano nell'ambito turistico-culturale, garantendo governance, trasparenza della gestione e salvaguardando al tempo stesso l'iniziativa e l'indipendenza di ciascun stakeholder. La trasformazione digitale del nostro Paese passa anche da qui".

L’iter professionale di Claudio Machetti, manager di Enel

Direttore della Global Energy and Commodity Management Business Line di Enel, Claudio Machetti, prima del suo ingresso nel Gruppo ha lavorato presso il Banco di Roma e Ferrovie dello Stato Italiane.

Claudio Machetti

I primi incarichi professionali di Claudio Machetti

Classe 1958, Claudio Machetti nasce a Roma dove si laurea in Scienze Statistiche presso l'Università La Sapienza. Il suo percorso professionale prende avvio all'interno del Banco di Roma, inizialmente in qualità di impiegato della filiale di Milano. Successivamente accede alla Direzione Centrale di Roma nelle vesti di analista finanziario, per occuparsi dell'analisi del merito di credito dei grandi gruppi industriali italiani. Grazie alle spiccate competenze acquisite in ambito equity riesce ad ottenere il ruolo di funzionario della Direzione Finanziaria, Ufficio Analisi Finanziarie, fino a divenire, nel 1990, Vicedirettore responsabile del Nucleo Analisti Finanziari. Nel 1992 si conclude l'esperienza nel Banco di Roma e Claudio Machetti entra in Ferrovie dello Stato Italiane come Responsabile dell'Unità Mercati Finanziari, per poi passare alla Direzione della Finanza Operativa nel 1996. Nello stesso periodo opera anche in qualità di Amministratore Delegato di Fercredit, società finanziaria specializzata in ambito captive nei settori del factoring, del leasing e del credito al consumo.

Claudio Machetti: gli incarichi in Enel

Il 2000 coincide con la svolta professionale di Claudio Machetti e il suo ingresso in Enel. Inizialmente attivo nel ruolo di Responsabile dell'Area Finanza, il manager partecipa anche alla fondazione della controllata finanziaria di Enel, Enelfactor, della quale diverrà Amministratore Delegato. Successivamente viene nominato Presidente di Fondenel e Fopen, rispettivamente il fondo pensione integrativo dei dirigenti Enel e il fondo pensione di operai, impiegati e quadri del Gruppo. Nel 2005 assume la carica di Direttore Finanziario. Nel 2009 viene poi nominato Direttore per il controllo dei rischi aziendali nella Direzione Risk Management. Nel 2014 passa invece alla Direzione della Global Trading (mutata in Global Energy and Commodity Management nel 2021). Ancora oggi operativo nel ruolo, Claudio Machetti si occupa della gestione del sourcing di carbone, gas e olio combustibile, dell'attività sui mercati dell'ingrosso di gas ed energia elettrica e della gestione dello sfruttamento commerciale degli impianti di produzione.

Mario Melazzini: la storia professionale dell’AD di ICS Maugeri S.p.A.

Amministratore Delegato di ICS Maugeri S.p.A. - Società Benefit, Direttore dell'IRCCS Maugeri Pavia e Direttore Scientifico Centrale di ICS Maugeri, Mario Melazzini è un medico specializzato in Ematologia generale Clinica e Laboratorio ed un ricercatore in ambito onco-ematologico.

Mario Melazzini

Mario Melazzini: percorso formativo e prime esperienze professionali

Originario di Pavia, Mario Melazzini nasce nel 1958 e si laurea presso l'Università degli Studi di Pavia in Medicina e Chirurgia. È presso la Clinica Medica II del Policlinico San Matteo che svolge il suo primo tirocinio pratico, a cui segue la specializzazione in Ematologia Generale Clinica e Laboratorio, durante la quale ottiene una borsa di studio presso la Clinica dove aveva svolto il tirocinio e presso l'Unità Oncoematologica. Inizialmente esercita come medico di Medicina Generale nei distretti territoriali di Dorno - Pieve - Albignola - Scaldasole - Valeggio (1988-1993), prima di iniziare a collaborare con la Fondazione Salvatore Maugeri. Il 2003 segna un avvenimento che cambia per sempre la sua vita: gli viene diagnostica la Sclerosi Laterale Amiotrofica. A partire da quel momento, Mario Melazzini decide quindi di impegnarsi in questo ambito, affiancando al proprio percorso professionale attività ed incarichi dedicati allo studio e alla cura della SLA. Va infatti a ricoprire l'incarico di Direttore Scientifico del Centro Clinico Nemo (un Centro per la diagnosi e la cura delle malattie neuromuscolari), di Presidente dell'Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrifica - Aisla Onlus, ed i ruoli di Presidente di Arisla (Fondazione Italiana di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica) e Segretario Nazionale FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell'handicap.

Il percorso di Mario Melazzini in ICS Maugeri S.p.A. e le cariche istituzionali

Mario Melazzini inizia a collaborare per la prima volta con la Fondazione Salvatore Maugeri nel 1995, quando gli viene conferito un incarico presso il Servizio di Medicina del Lavoro di Veruno. Successivamente viene nominato Primario con attività di organizzazione, coordinamento e gestione, ruolo che gli permette di crescere professionalmente fino a diventare Dirigente Responsabile presso l'Unità di coordinamento centrale di Medicina del lavoro - Centro Medico di Pavia - Via Maugeri (1999-2002). A partire dal 2003 è Dirigente Responsabile presso l'U.O. di Oncologia II° e dal 2007 presso l'U.O. di Oncologia I°. Nel 2009 viene nominato Direttore del Centro medico di Milano della Fondazione Maugeri, posizione che mantiene fino al 2011. Già in quegli anni svolge inoltre diversi incarichi istituzionali: dapprima come membro dello staff della Direzione Generale di Sanità della Regione Lombardia, poi in qualità di Dirigente responsabile della Programmazione Sanitaria e Sviluppo Piano. In seguito viene nominato Assessore alla Sanità, Assessore alle Attività produttive, ricerca e innovazione, e nel 2015 Assessore all'Università, Ricerca e Open Innovation. Inoltre, ha fatto parte del Comitato Tecnico Sanitario del Ministero della Salute ed è stato Presidente della Commissione per la Ricerca Sanitaria. Infine, nel 2016 è diventato Presidente del Consiglio di Amministrazione di AIFA (l'Agenzia Italiana del Farmaco). Durante il suo percorso in ICS Maugeri S.p.A., Mario Melazzini ha anche ricoperto i ruoli di Direttore Generale dell'IRCCS Maugeri Pavia e Direttore Scientifico centrale di ICS Maugeri, ed oggi ne è Amministratore Delegato.

Le collezioni di Banca Generali esposte nella sede private banking di Milano: nasce Art Gallery

Non solo private banking, ma anche cultura: presentata nella sede milanese di Banca Generali la nuova BG Art Gallery che ospiterà le opere degli artisti coinvolti nel progetto Art Talent.

Banca Generali: dal private banking all'arte, a Milano le opere di David, Favaretto e Nagler

La Milano Art Week è ormai alle porte e il contributo di Banca Generali non si fa attendere. Lo scorso 22 marzo l'Istituto italiano di private banking ha inaugurato la nuova BG Art Gallery proprio nel cuore di Milano. Ospitato all'interno dello storico Palazzo Pusterla di Piazza Sant'Alessandro, dove ha sede la Banca, lo spazio espositivo è dedicato all'arte contemporanea e nasce per raccogliere le collezioni create nell'ambito del progetto BG Art Talent. Lanciato nel 2019 con l'obiettivo di promuovere le giovani generazioni di artisti italiani, BG Art Talent è curato da Vincenzo De Bellis, dal 2016 direttore associato dei Programmi del Walker Art Center di Minneapolis. "Banca Generali è al fianco di Milano Art Week per il quarto anno consecutivo - ha dichiarato a "Il Giornale d'Italia" Michele Seghizzi, Direttore Marketing e Relazioni Esterne - e per l'occasione presentiamo un nuovo spazio, una nuova finestra per la cultura su Milano. Con Vincenzo De Bellis abbiamo costruito un progetto che voleva valorizzare il talento di artisti italiani riconosciuti nel mondo a livello internazionale. Qui, dove ha sede la nostra banca, la parte di private banking, potremmo aprire al pubblico l'esposizione di opere di Lara Favaretto, di Enrico David e di Linda Fregni Nagler, solo per citarne alcuni". Sono in totale 13 le opere esposte, di cui cinque provenienti da esponenti di spicco dell'arte contemporanea: "Una piccola collezione che può essere interessante per rappresentare cultura e innovazione con una nuova proposta che vuole unire impegno anche dei privati, che già Milano ha testimonianze eccellenti, ma anche da parte nostra come Banca Generali al pubblico di appassionati".

Private banking e conflitto russo-ucraino, Seghizzi: "Come Banca Generali il nostro primo pensiero e impegno va a tutte le persone che stanno attraversando questa crisi umanitaria"

Ai microfoni de "Il Giornale d'Italia" Seghizzi ha affrontato anche il tema di un'eventuale esposizione dell'Istituto di private banking agli effetti economici del conflitto scoppiato in Ucraina: "Banca Generali gestisce patrimoni per conto delle famiglie e fortunatamente non ha particolare esposizione finanziaria sul mondo dell'Ucraina e della Russia - rassicura - è un periodo certamente difficile perché dobbiamo stare giorno dopo giorno al fianco dei risparmiatori, soprattutto aiutandoli a superare la criticità della volatilità del mercato, indotta da altre situazioni come le politiche delle banche centrali, pressioni inflattive, tutte variabili molto importanti, ma anche dall'emotività della paura del momento". In un periodo di profonda incertezza, Banca Generali conferma dunque il suo supporto costante alla pianificazione finanziaria delle famiglie. E non solo: "Sul fronte sociale il nostro primo pensiero e impegno come banca e come Gruppo va a tutte le persone che stanno attraversando questa crisi umanitaria - spiega Seghizzi - e insieme alla nostra fondazione The Human Safety Net stiamo facendo una raccolta fondi, non solo tra i dipendenti, ma anche all'interno dei colleghi di rete per cercare di portare i primi aiuti nel miglior modo possibile".

Francesco Milleri, l’intervista: EssilorLuxottica, la crescita dell’azienda e i nuovi obiettivi

EssilorLuxottica, l'intervista all'AD Francesco Milleri: "È un'azienda bellissima dalle infinite possibilità e oggi lo possiamo dire con orgoglio".

Francesco Milleri

Francesco Milleri: sono le azioni e non le relazioni a trasformare e migliorare il mondo

"Questa non è una Luxottica semplicemente trasformata ma un progetto imprenditoriale totalmente nuovo di cui Luxottica è stato il perno": lo sottolinea l'AD Francesco Milleri, intervistato lo scorso 14 marzo sul "Corriere della Sera". "Se Luxottica, quattro anni fa, realizzava circa 9 miliardi di ricavi, oggi parliamo di una realtà da oltre 21 miliardi. Di una società che ha superato gli 80 miliardi di capitalizzazione e vuole arrivare ai 100. E che ha più di 180 mila dipendenti nel mondo". Tutto questo, come precisa l'AD, "con un solo prodotto: gli occhiali". Nel ripercorrere la crescita di EssilorLuxottica e i traguardi raggiunti, l'AD Francesco Milleri parla anche delle difficoltà incontrate in questi ultimi anni segnati dalla pandemia: "Abbiamo 18 mila negozi, quasi mezzo milione di punti vendita serviti: siamo il più grande sistema distributivo del mondo dell'ottica, e forse non solo. Allora è chiaro che questa è un'organizzazione totalmente diversa, è un'azienda nuova che si basa su tre forze fondamentali che sono le tre prime aziende del mercato: Luxottica, Essilor, GrandVision. L'insegnamento che portiamo, troppe volte sottovalutato nel nostro Paese, è che sono le azioni, e non le relazioni, a trasformare e migliorare il mondo".

Francesco Milleri: l'occhiale è il posto dove si ascolterà, parlerà e vedrà e si interagirà con il mondo

EssilorLuxottica è oggi "un campione europeo senza pari": l'AD Francesco Milleri lo evidenzia nell'intervista ricordando come sia "una delle prime società quotate del CAC40 e nell'indice europeo EuroStoxx 50, con un'azionista forte e di lungo periodo come la famiglia Del Vecchio, in grado di dare continuità e stabilità alla sua crescita futura". È "un'azienda bellissima dalle infinite possibilità: oggi lo possiamo dire con orgoglio, assieme a Paul du Saillant, che mi affianca come vice ad, e con la squadra di management che abbiamo messo assieme in tutto il mondo". E da qui si parte guardando a obiettivi sempre più importanti: "Vogliamo aiutare il mondo a vedere meglio, il mercato a crescere, le nostre piattaforme digitali, produttive e logistiche sono aperte a tutti. La prima base di crescita è rappresentata dall'aumento dell'uso degli occhiali, perché è in aumento il bisogno di correzione, e di correzioni sempre più personalizzate. Faremo anche delle acquisizioni mirate, perché siamo sempre alla ricerca di nuove idee da sviluppare, magari anche in mercati e settori limitrofi. Infine, le tecnologie di realtà aumentata su cui stiamo facendo grossi investimenti. Pensiamo che l'occhiale farà quello che ha fatto finora il telefono cellulare nella telefonia. L'occhiale è il posto dove si ascolterà, parlerà e vedrà e si interagirà con il mondo". Inevitabile infine parlare delle tensioni che stanno scuotendo il mondo. "Noi siamo ovviamente per la pace, ma prima ancora stiamo facendo il possibile per prenderci cura delle nostre persone", spiega l'AD Francesco Milleri: "Abbiamo messo in piedi numerose iniziative, anche coinvolgendo i nostri dipendenti, in particolare per sostenere i 1.700 colleghi in Ucraina, perché avessero il necessario supporto, anche economico".

Il 2021 di Terna: crescita degli investimenti e spinta verso le energie rinnovabili

Ricavi a 2.604,8 milioni di euro (+4,6%) e forte accelerazione negli investimenti (1.520,7 milioni, +12,6%): focus sul 2021 di Terna, tra indicatori economici in aumento e accelerazione nell'energia prodotta da fonti rinnovabili.

Terna

Terna chiude in crescita il 2021 e continua la spinta verso le rinnovabili

Riunitosi in data 17 marzo 2022 sotto la Presidenza di Valentina Bosetti, il Consiglio di Amministrazione di Terna ha esaminato e approvato i risultati raggiunti dal Gruppo al 31 dicembre 2021. Un anno che, ancora segnato dalla pandemia e da un contesto internazionale incerto, ha presentato una ripresa dei consumi elettrici nazionali (+5,6% sul 2020), con un sostanziale ritorno ai livelli pre-pandemici. In tale contesto, il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma ha conseguito un miglioramento in tutti gli indicatori economico-finanziari dell'anno. Oltre agli ottimi dati numerici, il 2021 di Terna è stato caratterizzato anche da un primato storico sul fronte della transizione energica: sono 37 le nuove opere autorizzate dal Ministero della Transizione Ecologica e dagli Assessorati regionali, per un volume totale di investimenti che supera il miliardo di euro. "Nel corso del 2021 è proseguita la forte accelerazione dei nostri investimenti, con l'obiettivo di abilitare e favorire sempre di più lo sviluppo dell'energia prodotta da fonti rinnovabili", così l'AD e DG in una nota: "L'attuale contesto internazionale dimostra con ancor maggior forza come l'Italia debba puntare con decisione su quei combustibili di cui il nostro Paese è ricco come pochi al mondo, sole e vento".

Terna in crescita nel 2021 anche nel numero dei dipendenti: +401 in un anno

La performance al 31 dicembre 2021 consente a Terna di confermare il proprio ruolo di regista della transizione energetica e di volano per la ripartenza del Paese. Nel 2021 il Gruppo ha dispiegato complessivamente investimenti per 1.520,7 milioni di euro: la crescita è pari al +12,6% rispetto all'anno precedente. Aumentano anche i ricavi (2.604,8 milioni di euro, +4,6% sul 2020) e l'EBITDA (1.854,8 milioni, +2,4%), così come l'EBIT che raggiunge i 1.200,4 milioni di euro (+2,0%). L'utile netto dell'esercizio si attesta a 789,4 milioni di euro, in aumento dello +0,5% rispetto al 2020. Come reso noto dal Gruppo, gli investimenti nel 2021 hanno consentito di portare avanti opere strategiche sul territorio nazionale: tra queste, gli interventi per accrescere la capacità di scambio tra diverse zone del mercato elettrico in Campania e in Sicilia, l'avanzamento dei lavori nell'interconnessione con la Francia, il completamento della stazione elettrica di Auronzo, nell'Alto Bellunese, e il proseguimento del piano di installazione dei compensatori sincroni. Un impegno che per Terna ha costituito anche un rafforzamento del capitale umano, con 5.136 dipendenti in organico a fine 2021 (in crescita di 401 unità rispetto al 2020).

Claudio Descalzi: Eni Capital Markets Day, il lancio del nuovo Piano 2022-2025

Eni presenta alla comunità finanziaria il nuovo Piano Strategico 2022-2025, l'AD Claudio Descalzi: "Il nostro impegno nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi decarbonizzati che ci consentono di garantire la sicurezza energetica e la riduzione delle emissioni".

Claudio Descalzi

Eni Capital Markets Day: l'intervento dell'AD Claudio Descalzi

Presentato alla comunità finanziaria lo scorso 18 marzo dall'AD Claudio Descalzi, il nuovo Piano Strategico 2022-2025 delinea il percorso che Eni seguirà per continuare a garantire ai propri clienti sicurezza energetica e a ridurre le emissioni. "La guerra in Ucraina ci sta costringendo a vedere il mondo in modo diverso da come lo conoscevamo. Si tratta di una tragedia umanitaria, che ha generato nuove minacce alla sicurezza energetica e alla quale dobbiamo fare fronte senza abbandonare le nostre ambizioni per una transizione energetica equa", ha spiegato non a caso l'AD di Eni introducendo il Piano. Tecnologie proprietarie, nuovi modelli di business, alleanze con gli stakeholder: "La nostra strategia ci ha consentito di essere pronti ad affrontare questa sfida. La nostra risposta immediata alla crisi attuale è stata quella di ricorrere alle nostre alleanze consolidate con i Paesi produttori per reperire fonti sostitutive di energia da destinare alle necessità europee. Siamo in grado di rendere disponibili sul mercato oltre 14 TCF (trillion cubic feet) di risorse addizionali di gas nel breve e medio termine". Queste azioni, ha aggiunto Claudio Descalzi, accompagnano "il nostro impegno nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi decarbonizzati, che ci consentono di garantire la sicurezza energetica e la riduzione delle emissioni, proponendo ai nostri clienti un'ampia offerta di prodotti e servizi energetici decarbonizzati".

Claudio Descalzi: assicurare le forniture di gas ai mercati premium attraverso un portafoglio globale

"Il risultato di questo approccio strategico supporta la decisione di accelerare il nostro percorso verso le zero emissioni nette, con un taglio del 35% delle emissioni scope 1, 2 e 3 entro il 2030, e dell'80% entro il 2040 rispetto al 2018", ha spiegato l'AD Claudio Descalzi. In quest'ottica Eni prevede di aumentare la quota dei propri investimenti dedicati alle nuove soluzioni energetiche ad almeno il 30% entro il 2025, raddoppiando al 60% entro il 2030 e fino all'80% al 2040. E "per velocizzare la transizione e rivolgere un'offerta migliore ai nostri clienti abbiamo creato una serie di società satelliti dedicate che si affidano alle nostre tecnologie proprietarie, ai nostri efficienti modelli operativi e alle forti alleanze con gli stakeholder": l'AD ha ricordato in merito "la creazione di Plenitude, Vår Energi, Azule (la nostra joint venture con BP in Angola) e la recente quotazione di Energy One (la prima SPAC quotata a Londra focalizzata sulla transizione energetica)", a riprova del "nostro impegno ad attrarre nuovi investimenti e definire il giusto equilibro tra allocazione delle risorse e loro rendimento". In linea con questa strategia "stiamo riunendo le nostre bioraffinerie, le stazioni di servizio e le attività di ride sharing in un'unica entità dedicata alla mobilità sostenibile". Fondamentale quindi la disciplina finanziaria che Eni considera una componente strutturale nell'esecuzione della strategia di transizione. "Il nostro piano industriale, supportato dal continuo rafforzamento della nostra posizione finanziaria, attraverso l'efficiente gestione del capitale e l'ottimizzazione del portafoglio, ci consentono oggi di migliorare ulteriormente la nostra già competitiva remunerazione degli azionisti", ha ribadito l'AD. Parole che trovano conferma nei numeri inclusi nel Piano: assumendo un prezzo Brent di 80$ al barile, si prevede un Flusso di cassa operativo (ante capitale circolante al costo di rimpiazzo) superiore a 14 miliardi di euro che supporta un miglioramento della politica di remunerazione nel 2022, con un dividendo complessivo annuale aumentato a 0,88 euro per azione, un programma di buyback da 1,1 miliardi di euro e ulteriori importi per scenari superiori a 90 $/bbl.

Alessandro Benetton: essere imprenditori, tre Ted Talks da cui prendere ispirazione

Un imprenditore ha bisogno di continui spunti. Lo sa bene Alessandro Benetton, che nel suo ultimo appuntamento su Youtube promuove la visione di tre speech che affrontano il tema dell'imprenditoria da più punti di vista.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: "Mindset imprenditoriale non è qualcosa di innato, ma si acquisisce"

Tutti possono diventare imprenditori? Esistono dei limiti di età? Perché tanti vogliono intraprendere questo percorso? Alessandro Benetton prova a suggerire le risposte alle domande più frequenti sul mondo dell'imprenditoria nel suo ultimo video realizzato per la rubrica Youtube #UnCaffèConAlessandro. E lo fa consigliando l'ascolto di tre specifici Ted Talks. Nati per condividere idee e riflessioni su tematiche che vanno dall'innovazione tecnologica ai cambiamenti nella società, i Talks sono una serie di conferenze di livello internazionale, caratterizzate da interventi brevi ed efficaci tenuti dai massimi esperti dei settori di riferimento. "Assieme a libri e podcast, nei brevi lassi di tempo libero che ho a disposizione guardare i Ted Talks è una delle attività che preferisco - ha spiegato - nella mia vita, come in quella di tutti gli imprenditori, ci sono pochi momenti di pausa e cerco di fare sempre qualcosa che mi porti valore". Il primo speech consigliato è "Il segreto per pensare come un imprenditore" di Amy Wilkinson, docente dell'Università di Stanford: "Wilkinson dice che ognuno di noi può sviluppare le caratteristiche tipiche del mindset imprenditoriale. Il segreto è sviluppare un pensiero che sappia adattarsi velocemente, fallire saggiamente e fare piccole buone azioni. Una visione che può sembrare banale - sottolinea Alessandro Benetton - ma che aiuta a sfatare un mito ormai diffuso, ossia che per pensare come imprenditori bisogna essere tutti Elon Musk".

Alessandro Benetton: "Per fare gli imprenditori fondamentale la voglia di mettersi in gioco"

"Come sono diventato un imprenditore a 66 anni" è il titolo del secondo Ted suggerito dal fondatore di 21 Invest. Nello speech Paul Tasner racconta il percorso che lo ha portato a fondare la sua prima azienda nonostante avesse raggiunto l'età per andare in pensione. "Una storia fantastica - commenta Alessandro Benetton - che ci insegna che per fare impresa non esiste un'età giusta: l'unica cosa che serve davvero è la voglia di mettersi in gioco. Oggi Tasner gestisce con passione PulpWorks, che si occupa di packaging sostenibile e raggiunge ottimi risultati sia in termini di profitti che di impatto positivo sul Pianeta". L'ultimo speech della lista quello tenuto da Mark Leruste: "L'imprenditore si domanda perché così tante persone vogliano intraprendere un percorso nell'imprenditoria. Scavando a fondo, la risposta è spesso la stessa, ossia trovare la propria ragion d'essere. Tuttavia - ricorda Alessandro Benetton - un imprenditore non è alla ricerca del suo scopo, che ha già chiaro in testa, ma solo del modo migliore per raggiungerlo. Uno speech che ci ricorda quanto sia importante continuare a chiedersi qual è il vero motivo che ci spinge a continuare".

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