Gianfranco Battisti: “Grazie al Gruppo FS sempre più persone scelgono il treno”

Arrivano i primi risultati del piano industriale 2019-2023 del Gruppo FS guidato da Gianfranco Battisti: la società, grazie ad un investimento complessivo di circa 6 miliardi e agli utili di oltre 600 milioni del 2019, punta a concludere l'operazione di rinnovamento della rete regionale nei prossimi 5 anni.
Gianfranco Battisti, AD e DG Ferrovie dello Stato

Gruppo FS: sotto la guida di Gianfranco Battisti i primi effetti del nuovo piano industriale

"Dopo aver vinto negli scorsi anni la sfida dell'Alta Velocità, adesso la nostra ambizione è quella di costruire un modello di successo, affidabile, che vada incontro alle esigenze di chi tutti i giorni si sposta in treno per lavoro": sono le parole di Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Ferrovie dello Stato, intervistato dal "Sole24Ore" in seguito all'annuncio del nuovo piano industriale. Nel 2019 FS ha superato i 600 milioni di utili, che secondo l'AD si andranno ad aggiungere ai 6 miliardi di investimento per 600 nuovi treni entro il 2023. "Recuperare il gap qualitativo sul trasporto regionale e metropolitano è la grande sfida del nuovo piano industriale del Gruppo": con il 90% dei passeggeri, la rete regionale è al centro di importanti cambiamenti, a partire dai nuovi 70 treni arrivati l'anno scorso. "Le persone, e i pendolari, sono infatti al centro delle strategie del gruppo. Nel 2019 la svolta nel trasporto ferroviario regionale è diventata realtà. I nuovi convogli stanno invogliando sempre più le persone a scegliere il treno, mezzo ecologico per eccellenza, lasciando l'auto a casa". I nuovi treni, tra cui oltre 50 Rock e Pop riciclabili fino al 97% con una riduzione del 30% dei consumi, sono parte del rinnovamento del trasporto regionale voluto dal Gruppo, che comprende il potenziamento dell'infrastruttura di rete, la riqualifica delle stazioni ferroviarie e l'attivazione di nuovi servizi, come ad esempio il customer care per i viaggiatori regionali.

L'impatto della nuova strategia del Gruppo FS, guidato da Gianfranco Battisti

Il piano industriale annunciato dall'Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato, Gianfranco Battisti, avrà un importante effetto sul Pil italiano, secondo le stime di uno studio effettuato da Ambrosetti. Gli investimenti di FS nel trasporto regionale porteranno infatti ad un 2,1% di crescita cumulata aggiuntiva dell'indice dal 2019 al 2023, oltre a circa 135mila nuovi posti di lavoro. Numeri che fanno parte di una strategia globale che prevede circa 120mila occupati in più all'anno e risparmi per 1,2 miliardi di euro grazie alle migliorie della rete ferroviaria. Le previsioni parlano anche di un aumento della spesa turistica di 1,2 miliardi: le infrastrutture rinnovate contribuiranno infatti allo sviluppo del turismo nelle regioni italiane, offrendo a italiani e stranieri l'occasione di avvicinarsi a località meno tradizionali ma rappresentative in egual modo del patrimonio culturale e artistico del Paese.

Marcella Marletta al Congresso SIHTA: “Equilibrio tra accesso alle cure e risorse disponibili”

Marcella Marletta è intervenuta come relatrice durante la plenaria "Horizon Scanning: le nuove frontiere" del Congresso Nazionale SIHTA, mettendo l’accento sulle modalità di gestione delle nuove terapie geniche.

Marcella Marletta, Dirigente del Ministero della Salute, è intervenuta alla 12ª edizione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Health Technology Assessment: al centro del dibattito della prima sessione plenaria le nuove frontiere della terapia genica.
Marcella Marletta

Terapie geniche, Marcella Marletta: "Sfida clinica, economica, etica e organizzativa"

Dal 10 al 12 ottobre scorso, nel Palazzo Lombardia di Milano, si è tenuta la 12ª edizione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Health Technology Assessment (SIHTA), una convention dedicata all'innovazione tecnologica nel mondo della sanità, al suo impatto sulla sicurezza dei pazienti e sulla sostenibilità economica. Durante la prima sessione plenaria, dal titolo "Horizon Scanning: le nuove frontiere", è stato affrontato il tema delle terapie geniche, basate sul trasferimento di uno o più geni sani in una cellula malata: trattamenti moderni e dalle potenzialità infinite, ma che presentano costi ancora elevatissimi. Marcella Marletta , Direttore Generale dei Dispositivi Medici e del Servizio Farmaceutico presso il Ministero della Salute, è intervenuta come relatrice: "In Italia la salute è un diritto incomprimibile, sancito dalla Costituzione. La coperta della sostenibilità però è corta a fronte di costi molto elevati delle nuove terapie. L'obiettivo essenziale è il perseguimento del migliore equilibrio possibile tra accessibilità dei farmaci e risorse disponibili, ponendo al centro del sistema i diritti e la salute del cittadino". Il paziente, secondo la Dirigente, è il fulcro centrale dal quale partire per ottenere dei risultati concreti nella gestione delle nuove terapie: "Si tratta di una sfida clinica, economica, etica e organizzativa". Un esempio pratico del concetto espresso dalla dottoressa Marletta si ritrova nel farmaco contro l'epatite virale che, evitando spese dirette e indirette, comporta anche dei benefici economici per il Sistema: "Una volta si diceva che l'epatite C fosse incurabile, ora non è più così. Auguriamoci che questi governi investano nella ricerca indipendente e su questi farmaci in modo da fare scelte eque ed appropriate".

Marcella Marletta, il percorso professionale

Nata a Catania, Marcella Marletta si laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università La Sapienza di Roma: nel 1983 si specializza in Oftalmologia, ottenendo l'abilitazione come medico chirurgo. La sua carriera inizia nel 1982 al Ministero della Sanità, dove due anni dopo svolge attività di farmacovigilanza per la Direzione Generale del Servizio Farmaceutico. Il suo percorso continua all'interno del Ministero, prima con il ruolo di Dirigente medico, poi con la nomina a Vice Consigliere Ministeriale della Direzione Generale dell'Igiene Pubblica e, infine, a Direttore della Divisione II della ex Direzione Generale degli ospedali. Dal 1997 fino al 1994 è Direttore dell'Ufficio Dispositivi Medici, ruolo grazie al quale opera a livello internazionale, mentre contemporaneamente diventa delegato a Bruxelles per le attività comunitarie del MDEG, MSOG e CTEG. Grazie alle numerose esperienze e alla lunga carriera all'interno del Sistema Sanitario, nel 2011 viene nominata Direttore Generale della Direzione Generale dei Farmaci e Dispositivi Medici del Ministero della Salute, conferita con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Giovanni Lo Storto: “La contaminazione nei modelli formativi oggi è cruciale”

Giovanni Lo Storto: i militari sono un esempio per gli studenti che imparano e tornano da queste esperienze di conoscenza molto arricchiti.

Presso l'Università Luiss Guido Carli è stato presentato il calendario 2020 dell'Esercito italiano. In Ateneo era presente anche il Direttore Generale Giovanni Lo Storto, che ha parlato dell'importanza di allargare la formazione in un'ottica aperta alle contaminazioni e al life largelearning.
Giovanni Lo Storto, Direttore Generale Luiss Guido Carli

Giovanni Lo Storto commenta "Soldati"

"La contaminazione nei modelli formativi oggi è cruciale": l'ha dichiarato Giovanni Lo Storto, Direttore Generale dell'Università Luiss Guido Carli, in occasione della presentazione di "Soldati", il calendario dell'Esercito 2020. L'evento si è svolto nell'Ateneo romano, mostrando il perfetto connubio Esercito-Università. La collaborazione punta proprio sulla contaminazione delle esperienze per allargare gli orizzonti della formazione. "Noi in Luiss abbiamo parlato del superamento del concetto di lifelong learning (sappiamo tutti che dobbiamo studiare tutta la vita e per tutta la vita), per arrivare al concetto di life largelearning. Per noi è molto importante che i sistemi di formazione oggi diano l'opportunità agli studenti di accedere ad una formazione anche allargata", ha dichiarato Giovanni Lo Storto. Il DG si è mostrato "orgoglioso, perché il nostro rapporto con lo Stato maggiore della Difesa, con l'Esercito e con le Forze Armate è un rapporto molto bello e duraturo". I giovani, lavorando a contatto con i militari, imparano il lavoro di squadra, la disciplina, l'impegnarsi per il bene di tutti, con altruismo e senso di servizio. "Chi studia relazioni internazionali ha l'opportunità di vedere quanto sacrificio, fatica e abnegazione al lavoro c'è da parte di questi militari e queste sono esperienze che fanno rientrare i nostri studenti molto, molto arricchiti". Ospite d'eccezione della presentazione in Luiss è stato il nuotatore Manuel Bortuzzo.

Giovanni Lo Storto: il percorso professionale

Giovanni Lo Storto è laureato in Economia presso l'Università Luiss Guido Carli, che oggi guida in qualità di Direttore Generale. Inizia la sua carriera in Unione Italiana di Riassicurazione, per poi passare alla Bartolini come Direttore Operativo di filiale, quindi in Swiss Re. Entra nel mondo accademico come Assistente, per poi diventare professore a contratto presso la Luiss Guido Carli. È Vice Direttore dell'Ateneo prima e, a partire dal 2013, Direttore Generale. Durante la sua carriera, Giovanni Lo Storto ha ricevuto diversi riconoscimenti: è Cavaliere dell'Ordine al Merito e Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Tra gli altri, è stato insignito del Premio Guido Carli sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Attualmente è anche Vice Presidente Esecutivo e membro del CdA di LA4G, oltre a far parte del Consiglio di Amministrazione delle riviste Internazionale e Formiche. È Consigliere di Amministrazione indipendente in Pirelli & C. S.p.A., nonché Co-founder di LuissEnlabs. È autore del libro "Erostudente. Il desiderio di prendere il largo", pubblicato da Rubbettino (2017).

Inaugurazione del 170° anno di attività di Cdp: il discorso dell’AD e DG Fabrizio Palermo

Nella cornice dell'Ex Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Fabrizio Palermo è intervenuto nel corso della cerimonia organizzata da Cassa Depositi e Prestiti per dare il via alle celebrazioni per i 170 anni di attività dell'istituzione finanziaria.
Fabrizio Palermo

Il discorso di Fabrizio Palermo: Cdp vicina ai territori per fare sistema

"Undici mesi fa abbiamo lanciato un nuovo piano industriale, un nuovo piano ambizioso: l'abbiamo chiamato 'Dall'Italia per l'Italia', proprio per testimoniare quanto sia importante il contributo del risparmio a sostegno dello sviluppo del nostro Paese", ha dichiarato l'Amministratore Delegato e Direttore Generale durante il suo intervento nella cerimonia che inaugura i 170 anni di Cdp, sottolineando l'importanza degli obiettivi verso cui l'istituzione finanziaria è focalizzata. "Quello che abbiamo fatto evolvere è il nostro approccio, abbiamo adottato un approccio più proattivo", ha proseguito Fabrizio Palermo, mettendo in luce la strategia adottata da Cassa Depositi e Prestiti, finalizzata "a essere più vicini al territorio, recuperando in un certo senso il legame storico con il territorio. Abbiamo voluto fare sistema e poi abbiamo voluto dare una maggiore attenzione al tema della sostenibilità: per noi il territorio è fondamentale". Con un discorso alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme alle più alte cariche dello Stato, alle massime autorità pubbliche ed esponenti del mondo delle imprese e della società civile, l'AD ha evidenziato la volontà di Cassa Depositi e Prestiti di fare rete per creare un rapporto più solido con il territorio: "Abbiamo iniziato ad aprire degli uffici nelle principali città: Verona, Genova, Napoli, a breve apriremo a Palermo, Bari, Firenze e Torino. Vogliamo essere vicini alle esigenze delle imprese e delle comunità locali", ha specificato l'AD, "vogliamo fare sistema: per noi fare sistema significa non solo farlo con le aziende del gruppo, ma lo vogliamo fare con tutto il sistema economico-finanziario".

Il tema della sostenibilità per Cdp: le parole di Fabrizio Palermo

Fondata nel 1850, Cassa Depositi e Prestiti ha fornito un contribuito fondamentale nella realizzazione delle più grandi infrastrutture in Italia, come strade, ferrovie, porti, reti energetiche e di telecomunicazione, e luoghi al servizio dei cittadini, quali scuole, ospedali e case popolari. Nel corso del tempo, nelle attività di Cdp si sono aggiunte quelle a sostegno delle imprese e all'interno del settore immobiliare, con iniziative di social housing e riqualificazione urbana, in un'ottica di promozione della crescita sostenibile. "Abbiamo voluto dare una maggiore attenzione al tema della sostenibilità", ha confermato l'AD e DG Fabrizio Palermo nel corso della cerimonia, sottolineando l'attenzione che Cdp riserva nei confronti del tema della sostenibilità: "Cassa Depositi e Prestiti nasce come una realtà sostenibile, sostenibile al risparmio postale", ha aggiunto, specificando come l'istituto finanziario abbia "iniziato ad affiancare la valutazione della sostenibilità tra gli elementi di valutazione di ogni nostro singolo intervento", a conferma del cambiamento intrapreso da CDP e che si manifesta operativamente nel Piano Industriale 2019-2021, orientato verso innovazione, inclusione e sostenibilità quali fattori chiave nei confronti dello sviluppo dell'intero Paese.

Digital revolution: l’articolo su Lettera43 è firmato da Vittorio Massone

Vittorio Massone fornisce una visione informata sullo stato della trasformazione digitale e sui cambiamenti che sarà necessario apportare per affrontarla al meglio.

La rivoluzione digitale è una sfida che interesserà ogni settore: la partita è appena iniziata ed entrerà nel vivo solo nei prossimi 20 anni. Vittorio Massone, in un recente editoriale pubblicato su Lettera43, spiega la situazione attuale e i cambiamenti che l'industria italiana dovrà necessariamente apportare per rimanere competitiva.
Vittorio Massone

Vittorio Massone: la digital revolution è appena iniziata

Ci sentiamo ormai immersi in un mondo digitalizzato, fatto di tecnologia e innovazione. Vittorio Massone, che attualmente collabora con importanti società per favorire il processo di trasformazione digitale, affida alle pagine di Lettera43 la sua visione, affermando con decisione che, in realtà, non siamo che all'inizio della vera e propria rivoluzione. "Se qualcuno pensa oggi che il digitale abbia già apportato un grande cambiamento nelle nostre vite, rimarrà sorpreso di sapere che stiamo vivendo solamente l'inizio di una radicale trasformazione nel business e nella società", scrive l'esperto. "I cambiamenti degli ultimi 20 anni di digital revolution avranno pieno impatto nei prossimi 20 e più, fino ad avere un'economia ed una società Ict driven in tutti i settori". Finora, spiega Vittorio Massone, i cambiamenti più evidenti si sono verificati nelle aree consumer, ma si stanno già spostando anche negli ambiti operations, supply chain, nel business to business e business to government, settori invece più lenti ma che sono in grado di generare ripercussioni profonde in tutto il campo economico. Nell'articolo su Lettera43 viene sottolineato come tutti i settori verranno interessati dalla rivoluzione digitale, nessuno escluso: dai servizi finanziari ed assicurativi all'IT si passerà in seguito a quelli considerati più "maturi" come la logistica, l'agricoltura e l'industria. Per prepararsi concretamente ai cambiamenti le aziende devono prima di tutto adeguare il business model, per poi tenere conto della nuova concorrenza. "Il motto è "il tuo margine è la mia opportunità". La lotta sarà per il controllo del cliente finale, degli asset strategici, delle competenze critiche e così via".

Vittorio Massone: una riflessione sulla situazione italiana

Restare competitivi in questo nuovo mondo digitalizzato non sarà una sfida semplice da affrontare: "In relazione alla struttura dei costi, agli investimenti R&D ed in tecnologia, alla scala richiesta per acquisire e controllare competenze, brevetti, dati, accesso a materie prime, asset strategici, canali distributivi. Praticamente tutti i fattori strategici e competitivi del futuro". Vittorio Massone spiega nel suo articolo che il cambiamento sarà fondamentale per rimanere attrattivi nel mercato dei capitali: la situazione in Italia non è facile. "Pochissime aziende italiane - nei settori non regolamentati - hanno oggi la scala per essere protagonisti nei prossimi 20 anni". Per rimanere competitivi sarà fondamentale puntare sull'innovazione del prodotto e sul miglioramento della customer experience. Il cost-to-serve andrà al contempo ridotto. Anche i ruoli aziendali subiranno un deciso mutamento: l'attenzione sarà puntata sulle figure professionali a diretto contatto con il cliente e su quelle legate all'innovazione e alla tecnologia. Il ruolo del manager verrà stravolto, in quanto risulta ancora troppo rigido in un sistema che invece sarà basato sulla fluidità. Altro fattore determinante è il machine learning, che cambierà le modalità di considerazione dei vari talenti. ci sarà un diverso approccio verso il team-working, la divisione del lavoro, le modalità di compenso, la misurazione dei risultati. "Tutti i cambiamenti elencati finora", scrive Vittorio Massone, "non potranno che mettere in discussione i modelli organizzativi aziendali tradizionali e verticalmente rigidi. I confini stessi dell'azienda verranno ridefiniti, con un processo di integrazione con l'ecosistema in cui l'azienda opera".

L’importanza del “No”: il nuovo video di Alessandro Benetton

Anche i "No" sono importanti nella vita: Alessandro Benetton, in una delle ultime puntate della rubrica Youtube #UnCaffèConAlessandro, racconta ai suoi followers come alcuni rifiuti abbiano avuto un impatto positivo sulla sua carriera imprenditoriale.
Alessandro Benetton

Alessandro Benetton, l'insegnamento di Pitagora e i 'No' positivi

"Siamo abituati ad associare la parola 'No' a qualcosa di negativo, ma se state cercando di costruire una carriera o un'impresa sappiate che i No possono essere più importanti dei Sì": sono le parole introduttive del nuovo video di Alessandro Benetton che, grazie alla sua rubrica Youtube, ogni settimana offre consigli e pareri sul mondo imprenditoriale, non disdegnando temi di attualità, sport e cultura. Uno degli ultimi video di #UnCaffèConAlessandro è incentrato su un tema che può inizialmente sembrare banale, ma che secondo l'esperienza del fondatore di 21Invest ha una rilevanza fondamentale: la capacità di dire "No". L'imprenditore cita due episodi fondamentali della sua carriera in cui il rifiuto si è rivelato la mossa vincente: "Il primo 'No' importante che vi viene in mente fu quello a Benetton Sport System: a quei tempi la mia famiglia stava cominciando ad acquistare dei grandi marchi sportivi, mi chiesero di partecipare al progetto, ma intravedevo un'importante discontinuità nel tipo di distribuzione da attuare, confermata dalla direzione che oggi ha preso il mercato con i grandi distributori come Decathlon. Purtroppo ero l'unico a vederla in questo modo, quindi lasciai perdere e fondai 21Invest". Situazione simile accade nel 2012, quando gli fu chiesto di assumere la carica di Presidente Esecutivo del Gruppo di famiglia: dopo aver inizialmente accettato l'incarico, passati meno di due anni Alessandro Benetton diede le dimissioni a causa di una visione diversa del percorso che l'azienda avrebbe dovuto seguire: "Nessuno dei miei 'No' è stato però un 'No' secco a priori, c'è sempre stato un periodo di prova, dei tentativi, questo perché è importante il processo con il quale si arriva a dare questa risposta: Pitagora diceva che le due parole più brevi e più antiche, 'Sì' e 'No', sono quelle che meritano più riflessione".

Pioniere dell'equity: la biografia di Alessandro Benetton

Nato a Treviso, classe 1964, Alessandro Benetton si laurea in Business Administration all'età di 23 anni, negli Stati Uniti, presso l'Università di Boston, mentre nel 1991 si specializza nel settore grazie al Master alla Harvard School. La carriera professionale inizia a Londra nel 1987, presso Goldman Sachs, come analista finanziario. Contemporaneamente all'esperienza londinese, viene nominato Presidente della scuderia di Formula 1 della famiglia, Benetton Formula: malgrado la sua giovane età, la società arriva a vincere 26 Gran Premi, due titoli mondiali piloti e uno costruttori. Nel 1992 l'idea di fondare 21 Investimenti, operatore italiano di private equity con il quale si dimostra uno dei precursori del settore: ad oggi 21 Invest (nome cambiato nel 2018) vanta un rendimento medio annuo del 22% per le 90 e oltre operazioni completate. Due anni fa, forte dell'esperienza acquisita e dei successi ottenuti, come si evince dai numerosi riconoscimenti (Premio EY Imprenditore dell'Anno, Premio Vittorio De Sica e Premio America della Fondazione Italia USA), Alessandro Benetton decide di creare #UnCaffèConAlessandro, rubrica Youtube che l'imprenditore utilizza per diffondere e condividere idee su temi di economia, impresa, attualità e arte contemporanea.

Luigi Lusuriello: Eni verso la trasformazione digitale

Eni si è aggiudicata il Premio Oscar Masi 2018 per la categoria "Grande Impresa": alla guida del processo di digital transformation del Gruppo vi è Luigi Lusuriello, un manager dalla comprovata esperienza che ricopre il ruolo di Chief Digital Officer dal settembre 2018.
Luigi Lusuriello

Luigi Lusuriello: innovazione e Intelligenza Artificiale in Eni

Sempre più spesso in ambito industriale si ragiona sulle peculiarità di un nuovo strumento innovativo: l'Intelligenza Artificiale. Tra i numerosi eventi che hanno caratterizzato il 2019, in materia di IA e nuove tecnologie va ricordata la giornata organizzata da Airi, Associazione Italiana per la Ricerca Industriale. Tra i protagonisti della discussione anche Luigi Lusuriello, Chief Digital Officer di Eni. In questo contesto, il manager ha testimoniato come la trasformazione digitale, influenzando prodotti e processi produttivi, abbia avviato una graduale trasformazione di settori industriali fondamentali come l'energia, la salute, l'automotive e il manifatturiero in generale. Sempre in occasione della Giornata Airi, è stato assegnato il Premio Oscar Masi per l'Innovazione Industriale dedicato al tema de "L'impatto delle tecnologie digitali emergenti sui prodotti e sui processi produttivi industriali in Italia": il Premio per il 2018 è stato assegnato ad Eni nella categoria "Grande Impresa". La trasformazione digitale nel Gruppo Eni, guidata da Luigi Lusuriello, punta a due obiettivi nell'ambito della perforazione dei pozzi petroliferi: l'aumento della sicurezza del personale e il miglioramento delle performance tecnico/economiche delle operazioni.

Luigi Lusuriello: l'excursus professionale del manager di Eni

Luigi Lusuriello ha ricevuto il suo incarico attuale il 18 settembre 2018: è oggi alla guida del processo di trasformazione digitale in Eni. Il suo percorso professionale ha preso il via nel 1988 in seguito alla laurea in Ingegneria Meccanica conseguita presso l'Università di Genova. Col suo ingresso in Agip S.p.A., assume il ruolo di progettista di strutture onshore e offshore nella Direzione Ingegneria, per poi ricevere incarichi di crescente responsabilità. Dal 1992 al 1993 è Construction Yard Manager per la sede di Ravenna, negli anni successivi è invece Platform Manager in Congo. Dal 1994, per quattro anni, è Manager - Production and Maintenance Technologies per la sede di Crema. Lavora inoltre come Project Manager, Production Manager e Capo Distretto a Ortona, quest'ultima carica ricoperta anche in Val d'Agri. Dal 2004 la sua carriera si apre anche sul fronte internazionale, con gli incarichi di Managing Director di Eni Congo e di Eni UK. Luigi Lusuriello è nominato Senior Vice Presidente Programma Iraq nel 2011 ed Executive Vice President Operations di Eni nel 2013, prima di ricevere l'attuale incarico nel 2018.

Senato: gli auguri di Maria Elisabetta Alberti Casellati alla Stampa parlamentare

Denatalità, sostenibilità ambientale, fake news: il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati incontra la Stampa parlamentare per i tradizionali auguri natalizi.
Maria Elisabetta Alberti Casellati

Maria Elisabetta Alberti Casellati: realizzare un nuovo patto generazionale per combattere la denatalità

"Molti sono i temi con cui dobbiamo necessariamente confrontarci nel prossimo futuro": così il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha salutato la Stampa parlamentare in occasione del tradizionale incontro per lo scambio degli auguri natalizi. "Penso alle politiche per contrastare la denatalità e realizzare un nuovo patto generazionale; penso a una maggiore determinazione sul fronte della sostenibilità ambientale, per ridurre le emissioni inquinanti e fronteggiare i cambiamenti climatici; penso a uno sviluppo realmente sostenibile, anche nelle dinamiche produttive e nei rapporti di lavoro" ha sottolineato il Presidente del Senato parlando anche della necessità di "misure che possano valorizzare le nostre eccellenze, dal mondo dell'impresa a quello dell'arte e della cultura". E "al supporto che non deve mai mancare all'università, alla ricerca, ai nostri giovani talenti" ha aggiunto Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Il valore della dialettica politica e dell'informazione: Maria Elisabetta Alberti Casellati ricorda Antonio Megalizzi

La dialettica politica non deve degenerare in una "eccessiva e improduttiva conflittualità". È il monito lanciato da Maria Elisabetta Alberti Casellati nel corso dell'incontro natalizio con la Stampa parlamentare: "Altrimenti, con quale autorevolezza potremmo contrapporre i valori della democrazia, della tolleranza e del rispetto per ogni forma di diversità ai sempre più frequenti casi di incitamento all'odio o di intolleranza che si registrano nella società reale e in quella digitale". In merito, il Presidente del Senato è tornato a esprimersi anche su fake news e deep fake, definendoli "patologie che rischiano di trasformare l'ecosistema digitale in un mondo nel quale riuscire a distinguere ciò che è vero da ciò che è falso risulterà sempre più arduo". "Intendo promuovere nei prossimi mesi un momento di riflessione sull'impatto delle fake news su società e democrazia, anche attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori interessati, a cominciare dalle rappresentanze di giornalisti ed editori" ha quindi annunciato Maria Elisabetta Alberti Casellati che nel suo intervento ha voluto anche ricordare Antonio Megalizzi, "ragazzo che ha perso la vita mentre inseguiva il suo sogno". "Ho incontrato la sua famiglia e con loro ho preso l'impegno di promuovere - sempre in Senato - un'iniziativa a lui intitolata e dedicata al giornalismo di qualità" ha detto il Presidente: "Quello che va difeso e tutelato, quello che privilegia i contenuti alla facile polemica, l'approfondimento alla congettura, e insegue la verità e non il sensazionalismo".

MED 2019, Claudio Descalzi: “Eni sensibile alle problematiche dei nuovi scenari energetici”

Secondo Claudio Descalzi le energie rinnovabili sono una priorità: l’ambiente è il tema centrale dell’intervento dell’AD di Eni alla Conferenza MED, tenutasi a Roma dal 5 al 7 dicembre.

Claudio Descalzi è intervenuto alla Mediterranean Dialogues, la conferenza dedicata ad una delle aree più rilevanti e delicate per la stabilità globale: si tratta della quinta edizione della manifestazione voluta dal Ministero degli Affari Esteri e dall'ISPI che anche quest'anno ha dedicato un focus al settore energetico e ai relativi rapporti tra i Paesi dell'area.
Claudio Descalzi, AD Eni

Conferenza Mediterranean Dialogues, Claudio Descalzi: "Ambiente una priorità per Eni"

Si è tenuta a Roma dal 5 al 7 dicembre scorso la quinta edizione della Conferenza Rome MED - Mediterranean Dialogues, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dall'ISPI: 3 giornate di incontri dedicati alla geopolitica e all'economia dell'area mediterranea alle quali hanno partecipato oltre 40 leader tra Presidenti, Primi Ministri e Ministri e circa 1.000 tra imprenditori, accademici ed esponenti delle maggiori organizzazioni internazionali. Una delle tematiche affrontate dalla manifestazione, inaugurata dal Ministro degli Esteri Luigi di Maio e conclusa dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha riguardato i nuovi scenari energetici, un argomento centrale nei rapporti tra i Paesi mediterranei e che non può prescindere dalle ripercussioni ambientali provocate dal settore. Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, è intervenuto durante i Dialogues esponendo i progetti del Gruppo: "L'ambiente è chiaramente una delle principali priorità per l'Eni, perché da qui a 15-20 anni non saremo la stessa società mentre sta cambiando tutta la catena produttiva. Stiamo lavorando non solo sulle rinnovabili ma anche sull'economia circolare, tutti i processi industriali stanno cambiando e stiamo investendo molto". Secondo l'AD, le multinazionali del settore energetico hanno la responsabilità e i mezzi per essere portatori di un cambiamento radicale, che dovrà avvenire per tutta la filiera produttiva: "Quello che faremo non è solo sulle nostre emissioni di CO2, bisogna anche intervenire su quelle prodotte dai propri clienti e dobbiamo cambiare i nostri prodotti finali, in un modo tale che anche i consumatori finali finiscano per ridurre le emissioni". Tuttavia nello scenario attuale esiste un tema ancora poco sottolineato ma che riveste un'importanza fondamentale, soprattutto nell'area africana, con la quale il Gruppo vanta rapporti già dagli anni '60 del secolo scorso: la scarsità delle risorse, in particolare dell'acqua. "Non siamo sufficientemente pronti: molti paesi in Nord Africa sono sotto stress. Una prima soluzione - ha dichiarato Claudio Descalzi durante il suo intervento - è trattare l'acqua sprecata. Un'altra grande questione è la desalinizzazione, ma questo significa usare un sacco di energia e non si può bruciare gas o carburanti. Bisogna aumentare l'uso di rinnovabili. Quindi investimenti in rinnovabili e investimenti su riciclaggio dell'acqua".

Claudio Descalzi, una carriera in Eni

Nato a Milano nel 1955, Claudio Descalzi si laurea in Fisica presso l'Università degli Studi di Milano: la sua carriera comincia subito in Eni, dove nel 1981 entra come Ingegnere di giacimento. In meno di dieci anni ricopre il ruolo di Project Manager per lo sviluppo delle attività nel Mare del Nord, in Libia, Nigeria e Congo: è del 1990 la nomina a Responsabile delle attività operative e di giacimento in Italia. Continua la sua esperienza estera grazie al ruolo di Managing Director della consociata Eni in Congo, poi di Vice Chairman & Managing Director di Naoc in Nigeria: forte delle competenze acquisite, dal 2000 al 2001 ricopre prima la carica di Direttore dell'area geografica Africa, Medio Oriente e Cina, mentre dal 2002 al 2005 opera in qualità di Direttore dell'area geografica Italia, Africa e Medio Oriente, ricoprendo inoltre il ruolo di Consigliere di Amministrazione di diverse consociate Eni dell'area. Nel 2005 è Vice Direttore Generale della Exploration & Production, la Divisione Eni che dal 2008 lo vedrà poi come Chief Operating Officer, ruolo al quale si aggiunge la carica di Presidente Eni Uk. Dopo oltre trent'anni in Eni, il 2014 è l'anno della nomina ad Amministratore Delegato del Gruppo, ruolo che verrà poi riconfermato nel 2017.

Luigi Ferraris: il valore strategico dell’elettrodotto Italia-Montenegro realizzato da Terna

Potenzialità e benefici dell'elettrodotto Italia-Montenegro, inaugurato dall'AD e DG di Terna Luigi Ferraris lo scorso 15 novembre. Un'opera, il cui valore strategico è stato riconosciuto anche dall'Unione Europea.
Luigi Ferraris

Progetti Terna: l'AD e DG Luigi Ferraris presenta l'elettrodotto Italia-Montenegro

Una infrastruttura "importante e innovativa che costituisce uno snodo fondamentale per l'Unione Energetica Europea e cruciale per l'integrazione dell'intera area balcanica nell'Unione Europea, attraverso l'Italia". Sono le parole utilizzate dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna Luigi Ferraris lo scorso 15 novembre in occasione dell'inaugurazione dell'elettrodotto Italia-Montenegro. Un'opera record, che si estende per 445 km dalla stazione elettrica di Cepagatti, in provincia di Pescara, fino a Lastva, nel comune di Kotor: il "ponte elettrico", il primo a connettere l'Europa con i Balcani, si configura anche come il collegamento sottomarino in alta tensione più lungo realizzato da Terna. I cavi posati sotto le acque dell'Adriatico, a una profondità massima di 1.215 metri, ricoprono infatti un tratto lungo 423 km. I cavi interrati invece si sviluppano per 22 km: 16 in Italia (dall'approdo costiero fino alla stazione di Cepagatti) e 6 in Montenegro (da Budva alla stazione di Kotor). L'AD e DG di Terna Luigi Ferraris si è detto "molto orgoglioso" di poter inaugurare l'opera.

Luigi Ferraris: cooperazione, sostenibilità e sicurezza energetica, l'infrastruttura record di Terna

Oltre all'AD e DG Luigi Ferraris, a Cepagatti per la cerimonia di inaugurazione erano presenti anche il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e il Presidente del Montenegro Milo Đukanović. Non a caso i benefici che apporterà l'opera si potranno percepire in entrambi i Paesi: lo scambio bidirezionale dei flussi di elettricità non permetterà solamente di diversificare gli approvvigionamenti, ma anche di rafforzare l'affidabilità, l'efficienza, la sicurezza, la sostenibilità ambientale e la resilienza delle reti elettriche. Sia Italia che Montenegro potranno quindi sfruttare pienamente il potenziale di produzione da fonti rinnovabili disponibili. Al progetto hanno lavorato 124 imprese, 80 in Italia e 44 in Montenegro: un modello di "gestione ottimale delle risorse" che "deve essere, infatti, coordinata e sinergica fra i vari Paesi, specialmente fra quelli limitrofi". È l'AD e DG di Terna Luigi Ferraris a sottolinearlo, aggiungendo che l'elettrodotto rappresenta inoltre "il volano di sviluppo per una serie di opportunità relative alla sicurezza dei sistemi energetici interconnessi e la gestione dei flussi sulla rete elettrica ed è necessaria per la crescita di un mercato elettrico integrato affidabile, efficiente e sostenibile".

Terna, il Piano Strategico 2019-2023 illustrato dall’AD e DG Luigi Ferraris

Luigi Ferraris, AD e DG di Terna, presenta "Grids and Values", il Piano Strategico che prevede oltre 6 miliardi di euro di investimenti nel periodo 2019-2023. La strategia del Gruppo si basa sul rafforzamento della rete elettrica italiana, in un'ottica di sostenibilità e sviluppo del territorio.
Luigi Ferraris

Il Piano di Terna annunciato dall'AD e DG Luigi Ferraris: innovazione, digitalizzazione e know-how

Il piano di investimenti più alto di sempre: è in questo modo che Terna, uno dei principali operatori europei di reti per la trasmissione dell'energia, si prepara ad affrontare la sfida della transizione energetica in atto in Italia e nel mondo. È stato l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris a sottolineare l'importanza del Piano Strategico "Grids and Values - Accelerating a Sustainable Growth", operativo nel periodo 2019-2023. "Promuoviamo questa transizione con un approccio di sostenibilità ambientale e attenzione al territorio, nella creazione di valore per il paese e per le sue comunità", ha commentato l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, evidenziando inoltre gli elementi cruciali su cui è basato l'approccio del Gruppo: "Due i fattori abilitanti del cambiamento: innovazione e digitalizzazione, e le persone di Terna, fondamentali con le loro competenze uniche". La strategia prevede oltre 6 miliardi di euro di investimenti a beneficio della rete elettrica nazionale, che dimostrano l'impegno di Terna nei confronti della grande sfida energetica: "Lo facciamo in modo concreto", ha aggiunto Luigi Ferraris, "grazie agli investimenti per sicurezza e soluzioni tecnologiche avanzate, lavorando ogni giorno per costruire un clima di dialogo e fiducia nei territori".

La carriera professionale dell'AD e DG di Terna, Luigi Ferraris

Originario di Legnano (Milano), Luigi Ferraris è laureato in Economia Politica presso l'Università di Genova. Inizia la sua carriera nel 1998 lavorando come Auditor per Price Waterhouse, e a partire dal 1990 ricopre ruoli manageriali per conto di aziende internazionali quali Agusta, Piaggio VE, Sasib Beverage e Elsag Bailey Process Automation. Nel 1998 assume l'incarico di Chief Financial Officer di Elsacom (Gruppo Finmeccanica) e a partire dall'anno seguente ricopre ruoli di crescente responsabilità in Enel, come quello di CFO fino al 2014. Nel 2015 è Chief Financial Officer per il Gruppo Poste Italiane, di cui ha guidato la quotazione in borsa. Ottiene la nomina di Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna S.p.A. nell'aprile del 2017, ruolo da lui tuttora ricoperto in un'ottica di sviluppo del processo di sostenibilità, innovazione e digitalizzazione. È docente di "Corporate Strategy" presso la LUISS Business School, per cui ha svolto anche incarichi di docenza in "Energy Management" e "Strategie d'impresa" nel Master in Business Administration. Presso il dipartimento di Impresa e Management dell'Università LUISS Guido Carli, inoltre, è stato docente di "Planning and Control", "Sistemi di controllo di Gestione", "Corporate finance avanzato" e "Corporate Strategy".

Cepagatti, inaugurazione dell’elettrodotto Terna Italia-Montenegro con l’AD e DG Luigi Ferraris

L'AD e DG di Terna Luigi Ferraris inaugura a Cepagatti l'elettrodotto Italia-Montenegro: il valore del progetto, qualificato come Progetto di Comune Interesse a livello europeo.
Luigi Ferraris

Italia-Montenegro, l'AD e DG di Terna Luigi Ferraris inaugura l'elettrodotto, in esercizio entro fine anno

È stato l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna Luigi Ferraris a inaugurare lo scorso 15 novembre l'elettrodotto Italia-Montenegro: un'opera che si estende per 445 km dalla stazione elettrica di Cepagatti, in provincia di Pescara, a Lastva, nel comune di Kotor. Con l'AD e DG di Terna, alla cerimonia di inaugurazione a Cepagatti, erano presenti anche il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e il Presidente del Montenegro Milo Đukanović. Un progetto in cui si riflette l'impegno del Gruppo italiano non solo in materia di sicurezza energetica e sostenibilità, ma anche sul fronte dell'innovazione tecnologica e ingegneristica. Non a caso l'AD e DG di Terna Luigi Ferraris si è detto "molto orgoglioso di inaugurare questa importante e innovativa infrastruttura, che costituisce uno snodo fondamentale per l'Unione Energetica Europea e cruciale per l'integrazione dell'intera area balcanica nell'Unione Europea, attraverso l'Italia".

Luigi Ferraris: il valore dell'interconnessione Italia-Montenegro nelle parole dell'AD e DG di Terna

È Luigi Ferraris a sottolineare il carattere "record" dell'infrastruttura: l'elettrodotto è il primo "ponte elettrico" a connettere l'Europa con i Balcani, ma si tratta anche del collegamento sottomarino in alta tensione più lungo realizzato da Terna. Sotto le acque dell'Adriatico, a una profondità massima di 1.215 metri, sono stati posati cavi per un tratto lungo 423 km, mentre altri 22 sono stati interrati: 16 in Italia (dall'approdo costiero fino alla stazione di Cepagatti) e 6 in Montenegro (da Budva alla stazione di Kotor). I benefici dell'opera si percepiranno in entrambi i Paesi: lo scambio bidirezionale dei flussi di elettricità, oltre a diversificare gli approvvigionamenti, permetterà di rafforzare l'affidabilità, l'efficienza, la sicurezza, la sostenibilità ambientale e la resilienza delle reti elettriche e di sfruttare pienamente il potenziale di produzione da fonti rinnovabili disponibili. Con il coinvolgimento di 124 imprese, 80 in Italia e 44 in Montenegro, l'opera rappresenta "il volano di sviluppo per una serie di opportunità relative alla sicurezza dei sistemi energetici interconnessi e la gestione dei flussi sulla rete elettrica ed è necessaria per la crescita di un mercato elettrico integrato affidabile, efficiente e sostenibile". È l'AD e DG di Terna Luigi Ferraris, nel ricordare il lavoro pluriennale di tecnici e professionisti altamente qualificati e specializzati, a evidenziare come rappresenti "la gestione ottimale delle risorse deve essere, infatti, coordinata e sinergica fra i vari Paesi, specialmente fra quelli limitrofi".

Articoli Correlati