Luca de Meo: le sfide dell’automotive europeo, intervista al CEO di Renault Group

In un'intervista rilasciata a CNBC, Luca de Meo ha posto l’attenzione sulle sfide del mercato auto europeo, alle prese da un lato con il protezionismo di Paesi come gli Stati Uniti, dall’altro con una profonda crisi della produzione e il conseguente invecchiamento dei veicoli. Per il CEO di Renault Group, l’unica soluzione è fornire un deciso impulso alla domanda.

Luca de Meo

Luca de Meo: Renault Group in salute, ma i dazi minacciano tutti

Luca de Meo, CEO di Renault Group, ha recentemente raccontato a CNBC il suo punto di vista sullo stato dell’arte del settore automobilistico europeo. Al centro dell’intervista l'impatto dei dazi imposti dagli Stati Uniti di Donald Trump e le reazioni a catena di Paesi come la Cina. Nell'intervista, il manager ha dichiarato di non essere preoccupato, o comunque “molto meno preoccupato” rispetto ai competitor che hanno diversi interessi negli Stati Uniti e in Cina. “Noi di Renault Group non avremo impatti in futuro. Chiaramente però sta aumentando la pressione sull’industria automotive europea e in generale su tutti, perché i dazi colpiscono potenzialmente non solo l’Europa”. Sebbene Renault Group non preveda ripercussioni dirette, l'intero comparto dell’auto è comunque sottoposto a crescenti pressioni, ha precisato Luca de Meo: le misure protezionistiche non interessano solo il mercato europeo, ma hanno ripercussioni su scala globale.

Luca de Meo: “Serve shock della domanda

Entrando nel dettaglio delle criticità del mercato europeo, il CEO di Renault Group si è limitato a riportare due dati particolarmente indicativi del contesto. Il primo è che dal 2020 circa a oggi, nel Vecchio Continente si registrano qualcosa come 20 milioni di immatricolazioni in meno. Il secondo dato è che, negli ultimi 15 anni, l’età media dei veicoli è salita da 7,5 a 12 anni: “Quello che serve è uno shock della domanda – ha affermato Luca de Meodobbiamo tornare ai livelli storici, perché questo fenomeno è un danno anche per la transizione”. L’aumento dell’età media significa infatti che circolano ancora molte auto inquinanti. E aumentare la domanda significa generare flussi di cassa utili da reinvestire nella transizione verso auto più sicure e sostenibili. Solo così è possibile garantire non solo la competitività del settore, ma anche il benessere dei consumatori e il progresso verso una mobilità più ecologica. “Anche le persone saranno più felici di avere auto migliori, più sicure e sostenibili. È una priorità, dobbiamo discutere di come riportare il nostro mercato al giusto livello”.