L’intervista di Paola Severino a “Il Mattino”

Avvocato, professore di Diritto penale, ex Ministro della Giustizia e Vicepresidente dell'Università Luiss Guido Carli, Paola Severino racconta in un'intervista a "Il Mattino" il legame indissolubile che la unisce alla sua città natale, Napoli, la sua lotta contro l'illegalità e il lavoro per le carceri.

Paola Severino e la sua Napoli

L'ha lasciata quando aveva solo 14 anni, la sua Napoli. Per tutto il tempo che ha vissuto a Roma con la sua famiglia, Paola Severino però non l'ha mai dimenticata, ripromettendosi che prima o poi ci sarebbe tornata. E l'ha fatto, anche in veste di Ministro, ritornando in tutte quelle zone che continuavano a lottare per conquistarsi la legalità. "Ricordo ancora l'accoglienza straordinaria", dice la Vicepresidente dell'Università Luiss Guido Carli, "tutti mi esprimevano un profondo senso di gratitudine, dovuto al fatto che, grazie al mio ruolo, veniva finalmente rappresentata l'immagine di una Napoli legale". Era il marzo 2013 quando fece visita per la prima volta da Ministro. In quei giorni, nel quartiere della Pignasecca i commercianti si erano ribellati al pizzo, decidendo di non pagare più tangenti alla camorra. "Entrai in tutti i negozi che esponevano il cartello No pizzo, li esortai a non mollare e dissi loro che mai avrebbero dovuto sentirsi soli", ricorda la Vicepresidente. La risposta degli esercenti fu straordinaria: "Minì, non vi preoccupate. Ci difendiamo uno con l'altro. Insieme, contro la camorra, siamo una forza".

Paola Severino: come è nata l'idea di "Rebibbia lockdown"

Nel periodo in cui dirigeva il dicastero della Giustizia, Paola Severino fece visita a parecchie carceri con lo scopo di individuare i principali problemi che affliggevano quei luoghi e trovare delle soluzioni. Durante la visita al carcere di Poggioreale i detenuti espressero enorme gratitudine nei suoi confronti. Quando poi venne invitata dall'Università di Santa Maria Capua Vetere per tenere una lezione sulla legalità, i ragazzi mostrarono grande interesse per il tema. Così la Vicepresidente decise di introdurre alla Luiss un progetto in cui gli studenti diventavano ambasciatori nelle carceri e nelle scuole a rischio. È proprio a loro che è venuta l'idea del docufilm. Girato durante il lockdown all'interno del carcere di Rebibbia, il film documentario descrive le paure che la pandemia ha generato tra i carcerati, ai quali viene data la possibilità di raccontare i propri sogni, le loro speranze e i sacrifici.

Francesco Milleri: “Eyes on the Planet”, lo sguardo di EssilorLuxottica sulla sostenibilità

Francesco Milleri: carbon neutrality, circolarità, qualità della vista, inclusione ed etica sono i pilastri di "Eyes on the Planet", la nuova road map per la sostenibilità di EssilorLuxottica.

Francesco Milleri

Francesco Milleri: "Eyes on the Planet", EssilorLuxottica promuove il benessere delle persone e del pianeta

"Eyes on The Planet" è il programma globale di sostenibilità promosso da EssilorLuxottica. Nel condividerlo la scorsa estate in concomitanza con la presentazione dei risultati del primo semestre 2021, l'AD Francesco Milleri ha spiegato come si fondi su "importanti pilastri" quali la carbon neutrality, la circolarità, la buona vista nel mondo, l'inclusione e l'etica e sia "segno del nostro impegno a lungo termine in questo ambito". Nell'occasione è stato anche annunciato "il nostro obiettivo di raggiungere la carbon neutrality nelle attività aziendali entro il 2025, a partire dall'Europa entro il 2023". Fare del bene "sia per i nostri clienti, i consumatori e le comunità di riferimento, sia per il pianeta ci dà ancora maggiore fiducia nel domani", aveva evidenziato inoltre l'AD Francesco Milleri. Parole che trovano conferma in quanto promuove abitualmente EssilorLuxottica: "Questo pianeta appartiene a tutti noi. E sta a tutti noi prendercene cura. Insieme".

Francesco Milleri: la qualità della vista una priorità globale, progetti e iniziative di EssilorLuxottica

"Ci adoperiamo con passione perché tutti abbiano piena consapevolezza della sua importanza": EssilorLuxottica, come sottolinea in più occasioni l'AD Francesco Milleri, opera nell'ottica di "aiutare il mondo a vedere meglio, vivere meglio e godere appieno della vita". È grazie alle competenze uniche nella realizzazione di lenti e nella produzione di occhiali a marchi, unitamente a una capacità distributiva globale, che oggi il Gruppo può "aiutare miliardi di persone in tutto il mondo a studiare, lavorare, scoprire ed esprimere al meglio il loro pieno potenziale": prodotti "all'avanguardia nel correggere, proteggere ed esaltare la bellezza degli occhi, gli organi sensoriali più preziosi". L'importanza di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla qualità della vista muove anche le numerose iniziative promosse di recente: non a caso EssilorLuxottica sostiene fortemente il Vision Impact Institute, la cui missione è rendere la qualità della vista una priorità globale. In quest'ottica il Gruppo guidato da Francesco Milleri coinvolge sempre più istituzioni e consumatori al fine di promuovere una maggiore consapevolezza sui benefici di una buona vista e su come possa contribuire a migliorare la vita di tutti i giorni.

Terna, nel 2021 spinta record sulle autorizzazioni: 37 gli interventi avviati sulla rete

Molte le regioni coinvolte dagli interventi di Terna. Di oltre 1 miliardo il valore complessivo degli investimenti.

Terna

Terna: "Risultato storico, nostri investimenti motore fondamentale per il Paese"

Prosegue senza sosta il contributo di Terna alla rete elettrica nazionale. Nel corso del 2021 sono stati 37 gli interventi del gestore che hanno ricevuto l'autorizzazione dal Ministero della Transizione Ecologica e dagli Assessorati regionali. Il valore complessivo è di oltre 1 miliardo di euro di investimenti. Numeri in netta crescita rispetto a due anni fa: nel 2020 sono stati infatti 23 gli interventi autorizzati, per un valore di 266 milioni: "Un risultato mai raggiunto nella storia di Terna - si legge nel comunicato ufficiale del Gruppo - che conferma il proprio ruolo chiave di regista e abilitatore della transizione energetica verso il raggiungimento degli obiettivi nazionali ed europei sul clima". Le risorse sono state stanziate con un obiettivo preciso: sostenere lo sviluppo e la diffusione delle rinnovabili e accompagnare il Paese verso la transizione. Ma gli effetti degli investimenti non si limitano alla rete: secondo le stime di Terna, la realizzazione delle opere avviate lo scorso anno vedrà il coinvolgimento di circa 200 imprese e più di 1.000 tra operai e tecnici specializzati su tutto il territorio nazionale.

Terna: dalla Sicilia al Trentino, focus sugli interventi

Con otto opere autorizzate, due nuove stazioni elettriche e un investimento di circa 500 milioni, la regione maggiormente interessata dagli interventi di Terna risulta essere la Sicilia. Proprio sull'isola vedrà la luce il progetto economicamente più rilevante (300 milioni): la realizzazione del "Chiaramonte Gulfi-Ciminna", un elettrodotto lungo 172 km che consentirà di collegare le due sponde passando per 24 Comuni. A seguire, con quattro interventi ciascuna, Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna. Tra le opere più corpose spiccano la razionalizzazione della rete elettrica tra Malcontenta e Fusina (190 milioni di euro) e il nuovo elettrodotto sottomarino che collegherà l'Isola d'Elba al Comune di Piombino (90 milioni). In aggiunta a quelle previste in Sicilia, Terna realizzerà anche altre 4 nuove stazioni elettriche (Campania, Lazio, Lombardia e Trentino-Alto Adige).

Milano Capital: acquisita quota di minoranza in Landoll con il contributo di Nicola Volpi

Nell'operazione compiuta lo scorso 13 gennaio, Milano Capital ha coinvolto investitori di grande esperienza tra cui Nicola Volpi, ex CEO di Permira, che ha partecipato tramite la società di consulenza BIC Capital.

Nicola Volpi

L'esperto di private equity Nicola Volpi nell'operazione di Milano Capital

Guidata da Fabrizio Ascoli e Paolo Bergami, Landoll è un'azienda italiana che produce e commercializza prodotti di haircare attraverso i marchi Nashi e Nashi Argan. Come reso noto a inizio 2022, la società ha concluso la vendita di una quota di minoranza a Milano Capital, boutique di private equity guidata da Gabriele Bavagnoli e Gianluca Longhi. All'acquisizione ha contributo un gruppo di imprenditori di alto profilo che annovera anche Nicola Volpi, esperto di private equity ed ex CEO di Permira, che opera insieme a un gruppo di investitori riuniti in BIC Capital. Per il gruppo Landoll, fondato a Ricengo (CR) nel 1966, si tratta della prima apertura verso il capitale privato: "Dopo una selezione meticolosa, siamo estremamente soddisfatti nell'aver scelto Milano Capital come partner per affiancarci nel percorso di affermazione del marchio già avviato, ma che necessitava di una accelerazione consistente", così ha commentato l'AD di Landoll Paolo Bergami. Negli ultimi dieci anni l'azienda è cresciuta in media del 18% all'anno, registrando un fatturato di 26 milioni di euro nel 2021 (+28% sul 2020). L'AD è ora convinto di poter raggiungere traguardi ancora più ambiziosi "grazie a Milano Capital e agli altri investitori coinvolti nell'operazione", ha specificato. Si tratta, non a caso, di figure di grande esperienza come quella di Nicola Volpi, considerato un pioniere del private equity in Italia.

Nicola Volpi: il potenziale del brand Landoll

Come reso noto nell'ambito dell'operazione, l'acquisizione non condurrà a cambiamenti nel management di Landoll: Bergami e Ascoli continueranno infatti a guidare l'azienda. Bavagnoli, founding partner di Milano Capital che siederà nel CdA di Landoll, ha commentato l'operazione con soddisfazione: "L'haircare è un settore di grande interesse e in crescita in tutto il mondo. L'Italia ha alcuni tra i principali produttori mondiali, principalmente terzisti, ma pochissimi brand globali. Tra questi, Nashi Argan spicca come quello a maggior potenziale, in virtù della sua popolarità online con oltre un milione di followers nei social media, della coerenza del modello di business, della qualità dei prodotti e della consistenza della traiettoria di crescita". Nell'operazione conclusa lo scorso gennaio, oltre al gruppo di investitori guidato da Nicola Volpi, hanno preso parte anche la holding Hydra, GDTre, Deimos, Evoluzione, Luca Pretto Holding e BG Asset Management.

Ideal Standard: focus sull’azienda leader nel settore delle soluzioni per l’ambiente bagno

Il bagno è un luogo fondamentale per la nostra vita di tutti i giorni e deve essere sinonimo di confortevolezza ma anche di sicurezza ed ecosostenibilità: per questo Ideal Standard da oltre 100 anni si impegna per fornire soluzioni sempre più all'avanguardia per tale ambiente.

Ideal Standard

Ideal Standard: una lunga storia di esperienza e innovazione

Ideal Standard ha alle spalle una storia di oltre 100 anni fondata su innovazione, stile e competenze. È grazie a questi valori che l'azienda si è affermata come leader nella produzione di soluzioni per l'ambiente bagno, annoverando collaborazioni con università di prestigio, architetti, designer, urbanisti e imprese di costruzione di primo piano. L'obiettivo è plasmare il futuro del Modern Living, così da garantire un prodotto che racchiuda in sé delle competenze distintive per il settore: Ideal Standard punta a prodotti studiati e progettati per soddisfare le necessità in continuo mutamento dei clienti. L'azienda è artefice di alcune delle soluzioni più innovative e di influenza per l'ambiente bagno. Ideal Standard è presente attualmente in oltre undici siti produttivi in Europa, Medio Oriente e Nord Africa, con più di 8.500 professionisti a disposizione quotidianamente. Serve oltre 100 Paesi in Europa.

Ideal Standard: gli obiettivi

Ideal Standard lavora in sinergia con lo studio Palomba Serafini Associati, così da dar vita a idee e progetti che coniugano perfezione funzionale ed eleganza. Il design è da sempre un valore fondante per l'azienda, perché un prodotto non deve essere solo confortevole, ma anche bello esteticamente. Tutte le collezioni di Ideal Standard perseguono lo scopo fondamentale di migliorare la vita delle persone proprio grazie alla funzionalità, all'innovazione, alla cura estetica e, da non tralasciare, grazie anche a una particolare attenzione per la riduzione degli sprechi e la durabilità dei prodotti stessi. Gli innovativi miscelatori, ad esempio, permettono di ridurre lo spreco di acqua fino al 50%. Nel corso di questi lunghi anni di storia, l'azienda ha ricevuto diversi riconoscimenti, a dimostrazione del grande lavoro svolto a favore della qualità e del design. Si guarda al futuro con ottimismo, puntando alla continua sinergia con clienti, partner e dipendenti: l'ottica è sempre improntata al miglioramento costante e all'attenzione verso le mutevoli esigenze del vivere quotidiano.

Enipower contro il GSE: la difesa di Carlo Malinconico risulta vincente

Il name partner dello studio legale M&G, Carlo Malinconico, si è occupato personalmente della difesa del GSE, chiamato in giudizio per un ricorso da parte di Enipower S.p.A.

Carlo Malinconico

Lo Studio Legale di Carlo Malinconico e Domenico Gentile a difesa del GSE

Il GSE, Gestore dei Servizi Energetici S.p.A., era stato coinvolto in un giudizio con oggetto il riconoscimento degli incentivi per la produzione di energia da parte di una centrale di Enipower S.p.A., società controllata dal Gruppo Eni. Con il ricorso, Enipower intendeva contestare il diniego opposto da GSE alla richiesta di accedere agli incentivi previsti dal d.m. 5.9.2011 per l'energia prodotta nel 2014. Gli avvocati dello studio M&G a cui è stata affidata la difesa, il name partner Carlo Malinconico e l'associate Giuseppe Bruno, hanno ribadito la correttezza delle conclusioni del GSE in punto di calcolo, erroneamente computato dal ricorrente che teneva conto anche di quello riferibile alle esigenze dell'unità stessa. In conclusione, il TAR Lazio - Roma ha confermato i principi già stabiliti in precedenza e ha rigettato il ricorso, confermando quindi la legittimità del diniego opposto dal GSE.

Carlo Malinconico e lo studio M&G

Carlo Malinconico è un avvocato e docente universitario, fondatore dello Studio Legale Malinconico & Gentile. Nato a Roma nel 1950, si iscrive al corso di laurea in Giurisprudenza a Trieste, città in cui è cresciuto. Completa la sua formazione presso l'Università degli Studi di Milano, dove si laurea a pieni voti nel 1972. Dopo aver concluso il servizio militare, ottiene l'abilitazione a procuratore legale e vince i concorsi pubblici in magistratura e a Procuratore dello Stato. Dal 1976 al 1985 è quindi avvocato nell'Avvocatura dello Stato di Milano. Dopo aver operato, dal 1985 al 2002, nelle vesti di Consigliere di Stato, diventa professore di diritto dell'Unione Europea presso la Scuola Superiore dell'Economia e delle Finanze (SSEF), passando in seguito inizialmente all'Università degli Studi di Udine e poi all'Università di Roma Tor Vergata. Nel 2003 Carlo Malinconico fonda lo Studio Legale Malinconico (oggi Studio Legale Malinconico & Gentile), nato con l'idea di rispondere alla crescente domanda di servizi multidisciplinari a elevata specializzazione e concorrere alla pari con le law firm nazionali ed internazionali.

Carlotta Ventura, manager di A2A, parla del piano industriale decennale

Non solo crescita e profitto, ma impatto positivo sulla tutela dell'ambiente e sulla qualità della vita delle persone: su questo si basa il nuovo piano industriale di A2A, recentemente illustrato da Carlotta Ventura (Direttore Communication, Sustainability and Regional Affairs) ad "Adnkronos".

Carlotta Ventura

Carlotta Ventura: A2A, cosa significa essere una Life Company

Andare oltre il concetto di multiutility per porsi come una Life Company, una società che si impegna ad avere un impatto positivo sulla qualità della vita delle persone e sulla tutela dell'ambiente: è così che si definisce ora A2A, che nel piano industriale ha declinato la mission aziendale in ottica di sostenibilità, trasparenza, vicinanza alle persone e innovazione. Ha spiegato approfonditamente questo concetto Carlotta Ventura, Direttore Communication, Sustainability and Regional Affairs di A2A, in una recente intervista rilasciata ad "Adnkronos". Il piano industriale decennale prevede progetti in linea con l'Agenda 2030 dell'Onu, misurati secondo gli indicatori di performance Esg. I miliardi destinati all'economia circolare sono sette, che comprendono il recupero di calore disperso, la riduzione delle perdite idriche e la chiusura del ciclo dei rifiuti. Altri undici miliardi saranno a supporto di elettrificazione e decarbonizzazione. "La transizione ecologica è un obbligo, non abbiamo alternative", ha commentato Carlotta Ventura.

Il piano industriale di A2A nelle parole di Carlotta Ventura

"Vogliamo raccontare il nostro purpose, la nostra ragion d'essere. Abbiamo scelto di definirci una Life Company quando stavamo scrivendo il nuovo piano industriale: ci occupiamo di acqua, aria, ambiente, terra ed energia, elementi fondamentali per la vita", ha spiegato Carlotta Ventura. Il progetto nel lungo termine è ambizioso, trasparente e flessibile per soddisfare le esigenze del momento: "All'interno del nostro Piano misureremo tutto quello che facciamo secondo i criteri della tassonomia europea". Essere una Life Company significa parteciparvi tutti, così come tutti i 13mila dipendenti di A2A offrono il proprio contributo quotidiano per una crescita sostenibile dell'azienda. "L'aggiornamento del nostro piano industriale presentato a gennaio 2022 mette a terra il purpose di Life Company e ne è la realizzazione concreta", ha spiegato Carlotta Ventura. "È un piano decennale, che si occupa di infrastrutture, dove abbiamo deciso di aumentare ulteriormente gli investimenti destinando 18 miliardi alla transizione ecologica, fondato su due pilastri - economia circolare e transizione energetica - e guidato dalla sostenibilità".

Municipia S.p.A.: le città del futuro, investire nel digitale per rilanciare turismo e cultura

Municipia S.p.A.: il valore della Digital Transformation per il rilancio turistico e culturale dei centri urbani emerge nei progetti e nelle soluzioni che la società del Gruppo Engineering propone.

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: turismo e cultura, investire nel digitale per uscire dalla crisi

Non solamente fiscalità, mobilità sostenibile, servizi sociali, sicurezza, efficientamento energetico e gestione dei rifiuti: la Digital Transformation, come dicono i progetti su cui Municipia S.p.A. è al lavoro nell'intero Paese, può contribuire significativamente anche a rilanciare il turismo e la cultura nelle città, a valorizzare nuove aree e a creare percorsi sempre più sostenibili. La società del Gruppo Engineering sviluppa nuove modalità di accesso e fruizione degli spazi e degli eventi turistici e culturali, in sicurezza e anche a distanza. L'obiettivo è permettere al turista di "vivere" l'esperienza anche da remoto prima di effettuare il viaggio e di supportarlo nella scelta delle attività che la destinazione è in grado di offrire. L'utilizzo di enabling technologies (realtà aumentata e virtuale) rende il racconto più democratico, immersivo, sensoriale e personalizzabile: in quest'ottica Municipia S.p.A. fornisce modalità innovative di rappresentazione e fruizione del patrimonio storico-culturale materiale e immateriale della comunità ed esperienze d'uso seamless, senza discontinuità nella transizione tra ambienti fisici e virtuali.

Municipia S.p.A.: il modello Augmented City per città più sicure, sostenibili, efficienti e tecnologiche

Innovare nei servizi pubblici significa ripensare i processi per rendere la gestione pubblica più semplice, efficiente, trasparente, sicura, sostenibile e meno costosa. Municipia S.p.A. opera al fianco di migliaia di Comuni di ogni dimensione con progetti e investimenti che guardano ai centri urbani e al miglioramento di ampie aree delle città: una vera e propria rigenerazione urbana, perseguita attraverso la collaborazione tra pubblico e privato. L'innovazione digitale e la sostenibilità in questa prospettiva giocano un ruolo fondamentale. Nell'ottica di supportare gli Enti a innovare nei settori chiave a beneficio delle comunità, Municipia S.p.A., guidata da Stefano De Capitani, ha implementato un innovativo modello di città (Augmented City) che va oltre il concetto di "Smart City" e guarda a città sempre più efficienti, sicure, sostenibili, dinamiche e inclusive. Sostenibilità, Sicurezza, Mobilità, Interattività e Welfare sono i cinque pilastri su cui la società del Gruppo Engineering agisce plasmando le città del futuro sul raggiungimento degli Obiettivi dell'Agenda 2030 dell'ONU. Nel modello Augmented City, inoltre, la tecnologia si pone non più come il fine ma come il mezzo necessario per arrivare a un significativo miglioramento nella qualità della vita e nell'ambiente circostante.

Ricerca scientifica e riabilitazione: la storia e i servizi legati a ICS Maugeri S.p.A.

ICS Maugeri S.p.A. è attiva in sei regioni italiane con 18 istituti: dedita alla Ricerca Scientifica, alla prevenzione e alla cura delle malattie professionali, basa i propri valori sulla centralità della persona, portando avanti la filosofia ereditata da Fondazione Maugeri.

ICS Maugeri S.p.A.

ICS Maugeri S.p.A.: la storia

Attiva in Italia nei settori della tutela della salute sugli ambienti di lavoro e della Medicina riabilitativa, ICS Maugeri S.p.A. ha una lunga storia legata a valori, competenze e professionalità specializzate. Il 1° ottobre 2016 segna la data in cui l'istituto raccoglie tutte le attività sanitarie storicamente legate a Fondazione Salvatore Maugeri, nata nel 1965 con l'istituzione della prima Clinica del Lavoro. Il Prof. Salvatore Maugeri fu un medico pioniere della Medicina del lavoro in Italia e dedicò la propria attività scientifica proprio a questo ambito, concentrandosi sulla prevenzione dei rischi occupazionali legati allo sviluppo industriale. Da allora la Fondazione crebbe senza mai arrestarsi, ponendo sempre l'individuo al centro della ricerca scientifica e dei servizi clinico-assistenziali. Gli stessi principi e valori animano tutt'oggi ICS Maugeri S.p.A., che è presente in sei regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Liguria, Campania, Puglia e Sicilia) con 18 Istituti e 3.600 addetti in totale, di cui 600 medici.

ICS Maugeri S.p.A.: i servizi forniti

Con sede centrale a Pavia, ICS Maugeri S.p.A. è presente sul territorio nazionale con Istituti Scientifici, Unità di Riabilitazione integrate all'interno di strutture sanitarie pubbliche e Centri di Ricerca e Prevenzione: in questo modo si dà vita a una rete capillare per fornire servizi utili al cittadino e alle comunità in generale. In ambito clinico-assistenziale e in ambito di ricerca, ICS Maugeri S.p.A. fornisce diagnosi e relative cure per le malattie professionali. Si occupa inoltre di prevenzione e definizione dei rischi derivanti dalle attività produttive. Effettua infine riabilitazione in particolare per chi soffre di disturbi cardiovascolari, respiratori o motori dovute a patologie post-acute o croniche che inficiano fortemente le normali attività quotidiane in modo disabilitante. Si presta inoltre assistenza in questo senso ai pazienti oncologici. La ricerca scientifica promossa dagli Istituti Maugeri è moderna, all'avanguardia, orientata sempre al principio della centralità della persona.

Private Banking, nel nuovo Piano di Banca Generali focus su servizi, innovazione e sostenibilità

Le previsioni dell'Istituto di private banking prevedono utili in crescita fino al 15%, raccolta a 18-22 miliardi e dividendi cumulati per 7,5-8,5 euro per azione. Un'espansione, ha dichiarato l'AD di Banca Generali Gian Maria Mossa, possibile grazie ad una strategia incentrata su servizi, innovazione e sostenibilità.

Private Banking: i dettagli del nuovo Piano targato Banca Generali

Banca Generali spinge sull'acceleratore e si prepara ad una nuova fase di crescita. Con il nuovo Piano industriale recentemente approvato dal CdA, l'Istituto di private banking guidato da Gian Maria Mossa punta ad arrivare al 2024 in grande forma. Secondo le stime del Gruppo, nel prossimo triennio la raccolta aumenterà di anno in anno fino a raggiungere quota 18-22 miliardi. E così le masse gestite e amministrate, che rispetto agli 85,7 miliardi dello scorso anno passeranno ad un livello compreso tra i 105 e i 110 miliardi. La crescita annua dell'utile netto si aggirerà intorno al 10-15%. Numeri che consentiranno una distribuzione di 7,5-8,5 euro per azione di dividendi cumulati nel periodo 2022-2025, di cui 2,55 già annunciati. Target sicuramente ambiziosi ma che potranno essere raggiunti grazie alla nuova strategia sviluppata dall'istituto di private banking. "Ci prepariamo ad una nuova fase di forte crescita per la nostra banca - ha spiegato Mossa durante la presentazione del Piano - valorizzando i nostri punti di forza: qualità dei professionisti, cultura orientata all'innovazione e impegno nella sostenibilità".

Private Banking, Gian Maria Mossa (Banca Generali): "Il Piano mette al centro le nostre persone"

Nello specifico, sono tre i pilastri su cui Banca Generali ha deciso di costruire la sua strategia per il triennio 2022-2024. In primis aumentare il target di mercato potenziale fornendo maggiore supporto alla rete dei consulenti, che grazie all'evoluzione dell'offerta e dei servizi potranno dedicarsi in maniera ancora più efficace ai clienti. L'Istituto di private banking punta poi a costruire un modello di banca sempre più "data driven" che, grazie all'espansione delle piattaforme digitali, consentirà una maggiore personalizzazione delle soluzioni e dei prodotti offerti. Il terzo pillar riguarda l'ambito della sostenibilità: oltre a fissare nuovi target, l'obiettivo è rafforzare il proprio ruolo come punto di riferimento delle tematiche e degli investimenti sostenibili ESG. "È un piano che mette al centro le nostre persone, cuore della nostra azienda ed elemento differenziante nel mercato - ha commentato Gian Maria Mossa - La storia di straordinario successo di Banca Generali è stata scritta da tutte le sue persone, le stesse che con rinnovati entusiasmo, passione e motivazione, parteciperanno a queste nuove sfide orientate ad una crescita sostenibile".

Alessandro Benetton: realizzare i propri obiettivi? Ecco tre risorse per iniziare

Avere degli obiettivi è semplice, la difficoltà sta nel comprenderli e soprattutto nel raggiungerli: nel suo ultimo video Alessandro Benetton suggerisce due libri e uno speech utili per un approccio efficace.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: l'importanza della gradualità

Il desiderio di realizzare i propri obiettivi è sicuramente uno dei sentimenti più comuni. Riuscire a raggiungere uno scopo, qualsiasi sia l'ambito, comporta un miglioramento nel proprio percorso di crescita e di realizzazione personale. Non si tratta tuttavia di un cammino privo di ostacoli. Innanzitutto è necessario comprendere a fondo su quali obiettivi puntare. Lo step successivo è poi capire la migliore strategia per perseguirli. Il tema è stato affrontato recentemente da Alessandro Benetton nell'ultimo appuntamento della sua rubrica Youtube #UnCaffèConAessandro. L'imprenditore ha condiviso la propria esperienza in merito suggerendo tre fonti da cui trarre la giusta ispirazione. La prima di queste è un libro pubblicato nel 2019 da Luca Mazzucchelli, "Fattore 1%". Nel volume si parte da un assunto fondamentale: per raggiungere grandi obiettivi è importante partire dalle piccole abitudini. Secondo l'autore i comportamenti reiterati quotidianamente vanno infatti a plasmare l'identità degli individui e soprattutto la loro immagine all'esterno. Due i motivi che hanno portato Alessandro Benetton a scegliere proprio questo libro: "Dà delle dritte pratiche e concrete, è uno strumento per migliorare nell'immediato. E poi non illude, ma fa capire che per raggiungere grandi mete bisogna compiere piccoli passi".

Alessandro Benetton: definire il proprio percorso e uscire dalla comfort zone

"Diventa chi sei" della scrittrice e imprenditrice Emily Wapnick è la seconda risorsa consigliata da Alessandro Benetton e si rivolge soprattutto a chi non è ancora pienamente consapevole del cammino da percorrere. "Spesso capita di voler seguire molteplici interessi - spiega l'imprenditore - e In questo caso la domanda non è come faccio a raggiungere i miei obiettivi, ma quali sono. Questo libro è molto utile per delineare il proprio percorso, perché se non è chiaro come gestire le proprie capacità, diventa molto difficile definire le proprie mete". L'ultima fonte condivisa dall'imprenditore è uno speech tenuto nel 2020 da Alberto "Naska" Fontana per TEDx Talks dal titolo "Come realizzare i propri sogni". Naska oggi è uno dei piloti di moto italiani più conosciuti, soprattutto grazie al suo canale Youtube. Un obiettivo realizzato nonostante una carriera avviata come ingegnere informatico. "Alberto ha sempre voluto diventare un pilota, ma per questa passione è richiesto un grande impegno economico, che inizialmente non poteva permettersi. Eppure oggi diversi anni dopo ha raggiunto la sua meta. La strategia? Nessuna, semplicemente vivere le esperienze ed unire i puntini". La storia di Naska dimostra un principio ormai riconosciuto ma che è sempre bene tenere a mente, conclude Alessandro Benetton: per raggiungere i propri obiettivi è fondamentale, ogni volta che si presenta l'occasione, trovare la forza per uscire dalla propria comfort zone.

Aumento bollette, per Stefano Donnarumma puntare sulle rinnovabili è l’unica soluzione

Dallo scorso autunno il Governo italiano sta provando a limitare gli effetti del rincaro dei prezzi dell'energia. Misure che per Stefano Donnarumma dovranno prima o poi lasciar spazio ad una soluzione che guardi al lungo termine.

Stefano Donnarumma

Terna, Stefano Donnarumma: Italia ancora troppo dipendente dal gas

Nonostante l'Italia abbia chiuso il 2021 con un tasso di crescita del 6,5% (secondo i dati Istat non accadeva dal 1976), il Paese è ancora alle prese con la pandemia e i suoi effetti. Tra questi il caro energia, che si riflette inevitabilmente sulle bollette degli italiani. Da mesi famiglie e imprese stanno facendo i conti con l'aumento di luce e gas. L'allarme è stato recentemente lanciato anche da diversi Enti locali, con le bollette che rischiano di diventare una vera e propria voragine nei conti pubblici. Sul tema è intervenuto Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna e dal 1° gennaio in carica come Presidente di GO15, l'associazione che riunisce i principali operatori della trasmissione elettrica a livello internazionale. In una puntata di "Radio anch'io", in onda su Radio 1, il manager ha innanzitutto illustrato la causa principale legata al caro energia: "Negli ultimi mesi la ripresa economica internazionale dovuta alla riduzione dell'impatto del Covid ha portato ad un maggiore consumo delle fonti fossili, in particolare del gas. E come sempre accade in un mercato quando cresce la domanda rispetto ad una certa risorsa, i prezzi salgono perché diminuisce la disponibilità". L'Italia, ricorda Stefano Donnarumma, produce il 60% dell'energia elettrica che serve grazie a impianti che utilizzano gas metano. Ed è ancora oggi fortemente dipendente dai Paesi esteri per il suo approvvigionamento energetico.

Stefano Donnarumma: necessario portare le rinnovabili dal Sud alle imprese del Nord

Negli ultimi mesi il Governo italiano è intervenuto per calmierare l'aumento dei prezzi. Misure giuste e necessarie, ha commentato nel suo intervento Stefano Donnarumma, ma che tuttavia restano un palliativo. Per risolvere una volta per tutte quello che per l'Italia è un problema atavico, ossia la dipendenza dalle fonti fossili, è necessario infatti puntare sulle rinnovabili. Per l'AD e DG di Terna si tratta della soluzione più efficace sul lungo periodo: "Attualmente dalle fonti rinnovabili riusciamo a produrre solo il 35-36% di energia che ci serve. Dobbiamo aumentare la percentuale e renderci sempre più autonomi e indipendenti". Il primo passo da fare è sfruttare a pieno le potenzialità dei nostri territori: "Il nostro Mezzogiorno offre grandissime opportunità di generazione sia solare che eolica - ha spiegato Stefano Donnarumma - Il lavoro di Terna è continuare a costruire, irrobustire e adeguare l'infrastruttura di rete affinché si possa prendere l'energia e trasportarla al nord Italia, dove sono collocate le grandi industrie che la assorbono".

Roma, conferita a Paola Severino la Menorah D’Oro dall’organizzazione ebraica Bené Berith

In una cerimonia di premiazione tenutasi presso il Museo Ebraico di Roma, la Professoressa Paola Severino, giurista ed ex Ministro della Giustizia, è stata insignita del Premio Menorah D'Oro dell'organizzazione ebraica Bené Berith. Il messaggio della Senatrice a vita Liliana Segre: "Prestigioso riconoscimento assegnato a una figura limpida, meritevole e brillante come quella della Professoressa".

Paola Severino

Paola Severino insignita dell'importante Premio conferito dalla comunità ebraica

La vicinanza verso il mondo ebraico, l'impegno personale per trasmettere alti valori morali, le attività a sostegno dei più deboli contraddistinguono l'operato personale e professionale di Paola Severino e coincidono con i valori fondanti del Bené Berith. Con questa motivazione è stato conferito alla Professoressa, nonché giurista ed ex Ministro della Giustizia, il prestigioso Premio Menorah D'Oro dell'organizzazione ebraica Bené Berith. Il riconoscimento è stato consegnato dal Presidente del Bené Berith Sandro Di Castro, nel corso di una cerimonia tenutasi il 16 dicembre 2021 presso il Museo Ebraico di Roma. Alla premiazione hanno presenziato il Rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e la Presidente della comunità ebraica Ruth Dureghello, i Ministri dell'Interno Luciana Lamorgese, degli Esteri Luigi Di Maio, per il Sud e la Coesione Territoriale Mara Carfagna, per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, per gli Affari Regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini, insieme a numerose alte cariche provenienti dal mondo istituzionale.

Menorah D'Oro: le toccanti parole di Liliana Segre inviate a Paola Severino

Diversi i messaggi di stima ricevuti da Paola Severino, tra cui spicca quello inviato dalla Senatrice a vita Liliana Segre: "Sono davvero lieta di sapere che il prestigioso riconoscimento quest'anno sia stato, giustamente, assegnato a una figura limpida, meritevole, e brillante come quella della Professoressa", ha comunicato la Senatrice in un "affettuoso messaggio" inviato per il tramite della Presidente della comunità ebraica Ruth Dureghello. "I principi ispiratori del Premio rispecchiano gli alti valori della tolleranza di cui la Nostra è una perfetta portavoce", ha aggiunto, descrivendo l'impegno della Professoressa Paola Severino come "un percorso umano e professionale sempre dalla parte giusta della storia". Una vicinanza che la giurista, oggi anche Vice Presidente dell'Università Luiss Guido Carli e Presidente della Scuola Nazionale dell'Amministrazione, ha sempre portato avanti nel solco dei valori appresi da suo padre. Questi, in fuga dai tedeschi che volevano arruolarlo forzosamente, riuscì a salvare diversi ebrei fornendo loro carte d'identità e lasciapassare falsi: un gesto di grande nobiltà che permise di salvare tante vite umane nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Ispirata da questi valori, la Professoressa ha continuato l'impegno in favore della comunità ebraica, difendendola, da penalista, nel processo Priebke e, da Ministro, organizzando iniziative con i giovani per approfondire la realtà dello Stato d'Israele. Allo stesso modo ha trasmesso i valori della solidarietà attraverso l'insegnamento e grazie all'istituzione, due anni fa, della Fondazione Severino, impegnata con progetti di reinserimento sociale degli ex detenuti.

Ideal Standard, la cultura del design nelle soluzioni per il bagno

Progettazione tecnica, competenze, esperienza e conoscenza del settore sono alcuni dei tratti distintivi di Ideal Standard, azienda leader nella produzione di soluzioni di alta qualità per il bagno, ad uso residenziale, commerciale e sanitario.

Ideal Standard

Ideal Standard: qualità e design per modellare il futuro del vivere moderno

Una storia di design lunga oltre un secolo è alla base dei successi di Ideal Standard, marchio storico nel settore dell'arredamento e del design. Punto di riferimento del Modern Living, dal 1903 l'azienda ha fatto propria una visione pioneristica in tema di innovazione, abbinandola a una lunga tradizione in collaborazione con università, architetti e designer. È così che i prodotti Ideal Standard si contraddistinguono per una grande capacità di anticipare le esigenze dei clienti, riuscendo a soddisfarne a pieno le necessità: questo grazie a soluzioni progettate pensando al futuro e realizzate con scrupolosi controlli qualità. Tale esperienza si inserisce in un perfetto equilibrio tra innovazione e tradizione, binomio che vede l'azienda operare con il supporto di oltre 8.500 professionisti in undici siti produttivi presenti in Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Spaziando tra soluzioni di ceramica, rubinetteria, cabine doccia, piatti doccia e mobili, l'azienda ha venduto più di 15 milioni di prodotti in oltre 100 Paesi nel mondo, con risultati di rilievo in settori quali sviluppo urbano, architettura e design residenziale.

Ideal Standard: sicurezza e sostenibilità insieme al design

Dal 1903, l'obiettivo di Ideal Standard risiede nel migliorare la vita delle persone grazie a elevati standard in termini di funzionalità, innovazione e design. Una ricerca che prosegue a distanza di oltre un secolo: lo confermano anche i progetti avviati negli ultimi anni insieme a Palomba Serafini Associati, rinomato studio di design italiano, con cui l'azienda continua a delineare un percorso incentrato su design e innovazione. Non solo: ha grande peso in Ideal Standard, inoltre, l'attenzione nei confronti della sicurezza e della sostenibilità, due aree centrali nelle attività aziendali. A ciò puntano i test effettuati sui prodotti nel pieno rispetto delle normative UE, nonché i certificati che ne attestano l'adempimento verso le normative in materia. L'impegno per la sostenibilità, infine, pone Ideal Standard in prima linea nella ricerca e sviluppo di soluzioni che prevedono l'utilizzo di materiali durevoli e nel riciclo degli scarti di produzione, insieme all'impiego di tecnologie brevettate per elevati standard di igiene e riduzione degli sprechi di acqua.

Asset management: il ruolo di Lorenzo Vangelisti in Valeur Group

Lorenzo Vangelisti ha fondato Valeur Group nel 2010: da allora, la società internazionale opera con successo nei settori asset management, advisory, trading, ricerca e real estate.

Lorenzo Vangelisti

Profilo professionale di Lorenzo Vangelisti

Dopo una lunga carriera sviluppata nei maggiori mercati finanziari del mondo, Lorenzo Vangelisti avvia una propria attività nel settore della finanza: nasce così Valeur Group, realtà indipendente costituita da Valeur Capital Ltd, Valeur Securities SA, Valeur SA, Valeur Concept SA e LinkedTrade Technologies Ltd. Il Gruppo è attivo in asset management, advisory, trading, ricerca e real estate, ed ha recentemente fortificato la propria expertise in prodotti strutturati con l'acquisizione della piattaforma dedicata LinkedTrade. I solidi risultati conseguiti dal Gruppo sono per Lorenzo Vangelisti anche una conferma del percorso di successo compiuto in oltre 20 anni di carriera. Nato nel 1977 a Mendrisio (Svizzera), ha specializzato la sua formazione con attestazioni di peso quali lo Swiss Certified Banking Specialist Certificate, ottenuto presso il Centro di Studi Bancari (Vezia), e il Chartered Financial Analyst (CFA) Certificate, rilasciato dal CFA Institute di Charlottesville, VA (USA) nel 2004. A ciò affianca profonde conoscenze di finanza internazionale, in particolare nel settore dei prodotti strutturati e derivati.

Lorenzo Vangelisti, i ruoli in Credit Suisse e la nascita di Valeur Group

Lorenzo Vangelisti avvia la sua carriera nel 1996 presso Credit Suisse, dove è inizialmente Assistant Relationship Manager nella Divisione Private Banking svizzera. Prosegue successivamente nel ruolo di Specialista di Prodotti Strutturati e Derivati e, in virtù dell'esperienza maturata, è chiamato a ricoprire il ruolo di Vice Presidente del Private Banking Network. La crescita professionale lo porta, nel 2007, alla nomina di Direttore della Divisione Fixed Income and Equity Derivatives di Londra, con responsabilità dei clienti istituzionali in Italia, Svizzera e Montecarlo. Il 2010 segna per Lorenzo Vangelisti l'anno di una nuova sfida professionale grazie alla fondazione di Valeur Group, società che tuttora guida come Partner e CEO.

Francesco Milleri: adesioni in 78 Paesi per Boost, il Piano di azionariato diffuso 2021

Francesco Milleri, AD di EssilorLuxottica: Boost, il Piano internazionale di azionariato diffuso, raggiunge anche nel 2021 nuovi livelli record di adesione in 78 Paesi.

Francesco Milleri

Francesco Milleri: il Piano di azionariato diffuso di EssilorLuxottica si conclude con un successo

L'azionariato dei dipendenti è centrale nella cultura e nella strategia di sviluppo a lungo termine di EssilorLuxottica. Lo dicono i numeri del Piano internazionale di azionariato diffuso Boost 2021: sono 54.000 i dipendenti del Gruppo guidato da Francesco Milleri ad aver aderito tra gli aventi diritto in 78 Paesi. Il tasso di sottoscrizione si attesta al 65%, in crescita rispetto al 62% dello scorso anno. Boost è stato esteso ad altri cinque Paesi per accogliere i dipendenti da Bangladesh, Benin, Lettonia, Marocco e Ucraina. La comunità internazionale di dipendenti azionisti conferma con la sua vitalità il ruolo attivo a supporto del successo futuro di EssilorLuxottica, come hanno sottolineato l'AD Francesco Milleri e il Vice AD Paul du Saillant. Basti pensare che alla luce di tali risultati a oggi sono circa 67.000 i dipendenti del Gruppo a detenere una partecipazione azionaria: nel 2020 erano circa 63.000, mentre 56.000 nel 2019. Inoltre più di 11.000 dipendenti oggi in pensione rimangono azionisti del Gruppo, a dimostrazione del loro impegno e della loro fiducia nell'azienda. In crescita anche il numero dei dipendenti-azionisti membri di Valoptec, l'Associazione indipendente che sostiene i valori di EssilorLuxottica e contribuisce alla sua governance: è stata raggiunta la soglia dei 20.000 iscritti.

Francesco Milleri: continueremo a costruire sulla partecipazione azionaria diffusa dei dipendenti

"Anche quest'anno Boost, il Piano di azionariato diffuso di EssilorLuxottica, si conclude con un successo e con un tasso di sottoscrizione in crescita", hanno commentato in merito l'Amministratore Delegato di EssilorLuxottica Francesco Milleri e Paul du Saillant, Vice Amministratore Delegato, evidenziando come tale risultato arrivi "prima di tutto dalle nostre persone, dalla loro fiducia nella Società e nelle sue strategie e dalla condivisione della mission aziendale di aiutare chiunque nel mondo a 'vedere meglio e vivere meglio'". L'AD e il Vice AD di EssilorLuxottica si sono quindi detti "orgogliosi di questa risposta": dare ai dipendenti la possibilità di detenere una partecipazione azionaria nel capitale della Società a condizioni favorevoli contribuisce infatti ad allineare i loro interessi a quelli del Gruppo e degli altri azionisti. "Continueremo a costruire sulla partecipazione azionaria diffusa dei dipendenti, centrale nella cultura aziendale, con l'obiettivo di estendere la stessa opportunità al maggior numero possibile di dipendenti in futuro", ha concluso Francesco Milleri unitamente al Vice Amministratore Delegato di EssilorLuxottica.

Stefania Bariatti: focus sull’avvocato e docente

Oltre alle pubblicazioni e all'impegno accademico, Stefania Bariatti porta parallelamente avanti una carriera giuridica di spessore, con incarichi anche a livello internazionale. Svolge, tra i tanti impegni, un'intensa attività in rappresentanza o su indicazione del Governo italiano.

Stefania Bariatti

Stefania Bariatti: l'impegno accademico

Laureata in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Milano, Stefania Bariatti è stata docente di Diritto dell'Unione Europea, Diritto della Concorrenza e Diritto Internazionale nelle Università di Sassari e Milano-Bicocca. Nel 2002 si dedica agli insegnamenti del Diritto Internazionale, del Diritto Internazionale Privato e Processuale e International Insolvency Law presso l'Università degli Studi di Milano. Il suo impegno in ambito accademico, negli anni, si arricchisce di ulteriori incarichi di livello internazionale. Stefania Bariatti è stata visiting professor a Tolosa e alla LUISS di Diritto Internazionale Privato, oltre ad aver tenuto diversi corsi e seminari all'estero. Ha pubblicato oltre 150 testi in italiano, inglese, francese e tedesco incentrati sui temi del Diritto Internazionale Privato, del Diritto dell'Unione Europea e del Diritto Internazionale.

Stefania Bariatti: la carriera in ambito professionale

Iscritta all'Ordine degli Avvocati di Milano e patrocinante in Cassazione, Stefania Bariatti ha dato inizio alla sua carriera in ambito professionale nel 2002, anno in cui comincia a operare in qualità di avvocato esperto in diritto della concorrenza, contenzioso internazionale e arbitrato commerciale internazionale. Arriva a ricoprire ruoli di partner e of counsel presso un primario studio italiano, anche come responsabile dello studio di Bruxelles e della practice di diritto della concorrenza europeo e italiano: tali esperienze le permettono di seguire con successo diverse operazioni di concentrazione, procedimenti per intese e abusi di posizione dominante, procedure di insolvenza cross-border e procedimenti arbitrali. Stefania Bariatti ha assunto recentemente incarichi di Board Member negli organi di governo di società quotate, mettendosi al servizio di organi accademici e fondazioni no profit. Oggi è nel CdA di A2A S.p.A., MediaForEurope NV e BNL S.p.A., dove ricopre anche la carica di presidente e membro di comitati endoconsiliari. Grazie alle sue competenze e passate esperienze, è giunta a ricoprire incarichi dirigenziali in diverse associazioni come l'Associazione Bancaria Italiana, per la quale ha inoltre svolto il ruolo di Vicepresidente, ed è attualmente membro del Consiglio e presidente del Comitato tecnico Antitrust. Ha operato nel Comitato per la Corporate Governance di Borsa italiana. A livello internazionale ha svolto e tuttora svolge un importante lavoro in rappresentanza o su indicazione del Governo italiano.

Edizione, inizia l’era di Alessandro Benetton: “La mia presidenza un’occasione di discontinuità”

In un video su Youtube Alessandro Benetton spiega i motivi che lo hanno portato ad accettare la nomina a Presidente di Edizione. L'imprenditore ha definito l'incarico come la sfida più importante della sua vita.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton, l'annuncio su Youtube: "Sto per affrontare una delle sfide più grandi della mia vita"

Gli studi all'estero, l'esperienza in Benetton Formula e poi la decisione di avviare 21 Investimenti. Fin dai primi anni '90 Alessandro Benetton si è progressivamente allontanato dagli affari di famiglia, portando avanti la propria attività imprenditoriale nel settore del Private Equity. Una breve parentesi lo ha visto come Presidente di Benetton Group dal 2012 al 2014. Un allontanamento che nelle ultime settimane ha subito un cambio di rotta improvviso: lo scorso 13 gennaio l'Assemblea Straordinaria di Edizione, la holding finanziaria controllata proprio dai Benetton, oltre ad approvare il passaggio da S.r.l. a società per azioni ha deciso infatti di nominare Alessandro Benetton come Presidente ed Enrico Laghi come Amministratore Delegato. Ad annunciarlo pubblicamente lo stesso imprenditore in un video su Youtube: "Sto per affrontare la sfida più grande della mia vita - ha commentato - Edizione è una holding che ha un totale di 11 miliardi di attività e partecipate che impiegano oltre 67.000 dipendenti. Una realtà enorme, legata a doppio filo con la storia della mia famiglia, che in passato ha saputo innovare ed essere all'avanguardia in tantissimi campi".

Alessandro Benetton: "Ho accettato l'incarico per mettermi in gioco e cambiare l'approccio industriale del Gruppo"

La decisione di tornare a guidare la holding di famiglia rappresenta per Alessandro Benetton non solo una sfida imprenditoriale, ma anche personale: "Non avrei mai pensato di arrivare qui - spiega l'imprenditore nel video - Il mio lavoro è sempre stato 21 Invest, e non ho mai avuto a che fare, fino ad oggi, con le aziende di famiglia, se non per un breve periodo. Quelli di voi che mi seguono da più tempo, sanno quanto fossi contrario ad alcune cose, tanto da dare le dimissioni da presidente della Benetton dopo un breve periodo di carica". Accettare la nomina, soprattutto dopo anni così complessi per il Gruppo, è una scelta che non tutti farebbero: "So bene che in questo periodo a tanti il cognome Benetton non piace - ha commentato - sono stati fatti degli errori ed alcuni molto gravi, e non sto parlando solo del Ponte Morandi. Gli errori sono stati prima, quando si è scelto di dare troppe deleghe alle persone sbagliate". Ora la holding deve trovare la forza per mettersi il passato alle spalle e guardare al futuro. Con Alessandro Benetton la società dà un chiaro segnale di discontinuità: "È un'occasione per reinterpretare l'approccio industriale che ci ha caratterizzato come famiglia nel tempo. Punteremo su giovani, lavoro di squadra, innovazione e sostenibilità".

Transizione tra passato e futuro: intervista all’AD di Eni Claudio Descalzi

Sì al processo di transizione ma attenzione ai costi economici e sociali. È il monito dell'AD di Eni Claudio Descalzi in un'intervista rilasciata a "Il Foglio".

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: su transizione impulsi e passioni ma poco realismo

Un futuro più sostenibile e pulito è possibile, ma per raggiungerlo occorre passare ai fatti. E la realtà, al di là degli slogan, ci dice che per realizzare una transizione equa bisogna prima tenere conto di due secoli di sistemi energetici. A ribadirlo ancora una volta è Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, che in una recente intervista pubblicata su "Il Foglio" torna a parlare dei rischi di una transizione che non guarda al passato. Nonostante il cambiamento del paradigma energetico sia non solo inevitabile ma anche auspicabile e giusto, c'è bisogno di gradualità: "Abbiamo spinto al massimo la macchina mondo, adesso dobbiamo rimetterla a punto - ha dichiarato al quotidiano "Il Foglio" - È impossibile demolire le infrastrutture costruite nel corso dell'intero Novecento: viviamo in una rete di cavi, di tubi, di impianti e processi industriali". Per l'AD di Eni l'unica via realmente perseguibile, soprattutto tenendo conto di costi e tempi, non è "smantellare tutto", ma adattarlo al meglio alle nuove esigenze: "La risposta razionale è trasformare, non cambiare radicalmente, anche se capisco che spesso prevalgono gli impulsi e le passioni".

Claudio Descalzi: per transizione occorrono strumenti adeguati e impegno condiviso

Per molti la Cop26 non ha ottenuto i risultati sperati. C'è poi il rischio che gli obiettivi di Glasgow vengano raggiunti in estremo ritardo, così come sta già accadendo per quelli fissati a Parigi nel 2015. "Abbiamo davanti a noi un lavoro immenso - ha continuato Claudio Descalzi - che si può fare solo muovendosi di concerto: politica, istituzioni, industria debbono procedere all'unisono". Fondamentale, aggiunge, è rifiutare quelle ideologie che vanno contro il progresso tecnologico: "La tecnologia è la chiave della transizione. Non basta dare obiettivi e non basta nemmeno mobilitare grandi risorse finanziarie, per passare dalle parole ai fatti occorre dotarsi di strumenti adeguati". Sotto questo punto di vista il Gruppo si è mosso in anticipo, ci ha tenuto a precisare l'AD. Utilizzo dell'idrogeno blu, cattura della CO2, biocarburanti, economia circolare: "Il nostro profilo è quello di una compagnia tecnologica che fa ricerca e possiede tecnologie proprie. A questo scopo, stiamo lavorando e investendo da parecchi anni. All'interno di Eni abbiamo tanti business con un grande potenziale che ancora non hanno la giusta visibilità e quindi la giusta valorizzazione. Ora - conclude Claudio Descalzi - dobbiamo enucleare tutto quel che è nascosto, farlo emergere, valorizzarlo, portarlo eventualmente in borsa".

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