“Gemello Digitale”: ad aprire i lavori del convegno Maria Elisabetta Alberti Casellati

Il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati parla di innovazione e Intelligenza Artificiale aprendo i lavori del convegno "Gemello Digitale - L'altro me".
Maria Elisabetta Alberti Casellati

Maria Elisabetta Alberti Casellati apre con un indirizzo di saluto il convegno "Gemello Digitale - L'altro me".

L'innovazione tecnologica e lo sviluppo digitale, l'impatto in ambito politico ed informativo, le connotazioni di natura etica ed educativa: temi rilevanti, su cui si è espressa in più occasioni anche il Presidente del Senato. Non a caso Maria Elisabetta Alberti Casellati è stata invitata ad aprire i lavori del convegno "Gemello Digitale - L'altro me", in programma il 25 settembre preso la Sala Zuccari. L'evento accompagna la cerimonia di consegna del Premio "Nostalgia di Futuro" 2019: nato in ricordo di Giovanni Giovannini, storico presidente FIEG, viene assegnato annualmente a ricercatori, imprese e studenti che si sono distinti per la creazione di start up progetti di informazione innovativi. In occasione dell'evento, gli studenti del liceo Pitagora-Croce di Torre Annunziata (Napoli) hanno donato al Presidente del Senato un'agenda per sensibilizzare i giovani verso tematiche sociali come la violenza su donne e minori. Nel suo intervento, Maria Elisabetta Alberti Casellati ha sottolineato come le applicazioni pratiche dell'intelligenza artificiale, per quanto essa possa portare benefici all'intera società e all'economia, stiano comunque sollevando problematiche giuridiche ed etiche e lo faranno sempre più in futuro: "Questioni che non possono essere affrontate in un ambito esclusivamente nazionale, con riguardo solo al rafforzamento del quadro normativo interno. Presuppongono invece una visione più ampia, di ordine sovranazionale, che si caratterizzi per un approccio alla materia, tale da rafforzare la fiducia dei cittadini nello sviluppo digitale".

Intelligenza Artificiale: Maria Elisabetta Alberti Casellati evidenzia la necessità di norme e principi etici

Secondo Maria Elisabetta Alberti Casellati quindi solo se saprà essere 'antropocentrica' l'Intelligenza Artificiale potrà avere un futuro sostenibile e godere della fiducia dei cittadini: "Lo sviluppo digitale non è fine a se stesso ma è uno strumento a servizio delle persone ed ha come obiettivo ultimo quello di migliorare il benessere degli individui. Per queste ragioni non basta che le applicazioni dell'Intelligenza Artificiale rispettino la legge. Occorre invece che osservino principi etici e che le loro attuazioni pratiche non comportino danni indesiderati". La Commissione, come ricordato dal Presidente del Senato, individua sette requisiti fondamentali dell'affidabilità delle applicazioni della AI. "A questo proposito vorrei soffermarmi su uno di questi in particolare: quello riferito all'intervento e alla sorveglianza dell'uomo, affinché i sistemi di Intelligenza Artificiale non ne riducano o limitino l'autonomia" ha sottolineato Maria Elisabetta Alberti Casellati, spiegando come "dovranno soprattutto essere sempre garantiti meccanismi di sorveglianza e di controllo gestiti dall'uomo, per prevenire danni o effetti negativi dei sistemi".

Digital transformation: se ne occupa Luigino Lusuriello, Chief Digital Officer di Eni

Luigino Lusuriello: “Sogniamo una stazione di servizio aperta 24 ore su 24, ma fatta a misura d’uomo, che semplifichi la vita di ogni giorno e che sia sostenibile”.

"CallForGrowth" è un'importante iniziativa di Eni per fare emergere nuove idee nel campo dell'innovazione e della digitalizzazione. Luigino Lusuriello, alla guida della digital transformation del Gruppo, ha dichiarato: "Vogliamo innovare insieme".
Luigino Lusuriello

Luigino Lusuriello commenta i progetti di Eni per valorizzare nuove idee nel campo dell'innovazione

"Sogniamo una stazione di servizio aperta 24 ore su 24, ma fatta a misura d'uomo, che semplifichi la vita di ogni giorno e che sia sostenibile. Cerchiamo soluzioni innovative che possano migliorare la sicurezza e la salute della persona, facendo crescere la qualità della vita sul luogo di lavoro": sono le parole di Luigino Lusuriello, Chief Digital Officer di Eni. Attraverso "CallForGrowth", il Gruppo punta a fare emergere nuove idee per valorizzare i servizi all'interno delle aree di rifornimento carburanti, anche nell'ottica di un miglioramento generale della salute e della sicurezza delle persone Eni. La "call for idea" è stata organizzata da Eni in partnership con la piattaforma di open innovation growITup. Si è trattato di un progetto importante per individuare e valutare le startup all'avanguardia sul tema della digitalizzazione in specifiche aree. "Vogliamo cambiare i nostri manuali operativi rendendoli più smart, più digital", ha dichiarato Luigino Lusuriello. "Vogliamo innovare insieme". Da tempo la digital transformation di Eni ha portato all'avvio di collaborazioni con soggetti tecnologicamente avanzati, rapidi nei processi operativi e in grado di portare nuove competenze: è tramite queste iniziative che si trovano nuovi talenti per sostenere il processo di cambiamento in azienda.

Luigino Lusuriello: il ritratto professionale

Luigino Lusuriello è attualmente Chief Digital Officer di Eni, incarico ricoperto dal 18 settembre 2018. Tale ruolo lo pone alla guida della trasformazione digitale del Gruppo. Laureato in Ingegneria Meccanica presso l'Università di Genova, entra successivamente in Agip S.p.A. che gli affida l'incarico di progettista di strutture onshore e offshore nella Direzione Ingegneria. La svolta internazionale della sua carriera avviene nel 2004: prima è Managing Director di Eni Congo, poi, dal 2007 al 2009, svolge il medesimo ruolo per Eni UK. Luigino Lusuriello completa la sua formazione prendendo parte al corso "The Oxford Advanced Management and Leadership Programme", presso la Said Business School University of Oxford. Rientrato in Italia si occupa del coordinamento gestionale in Kazakhstan - Karachaganak in qualità di Vice President. Nel 2011, prima di ricevere l'attuale incarico, è Senior Vice Presidente Programma Iraq. Dal 2013 al 2018 è Executive Vice President Operations di Eni.

Giovanni Lo Storto: “Percorsi Assisi” per formare gli economisti di domani

Nasce da un'idea del Sacro Convento di Assisi, poi appoggiata dalla Luiss Guido Carli, dal Politecnico di Milano, dall'Alma Mater di Bologna e dalla Federico II di Napoli: "Percorsi Assisi" è una Scuola di Economia interuniversitaria basata sull'ottica francescana. L'ha presentata e sostenuta Giovanni Lo Storto, Direttore Generale Luiss.
Giovanni Lo Storto, Direttore Generale Luiss

Giovanni Lo Storto: gli obiettivi di "Percorsi Assisi"

Un'economia che metta al centro l'uomo e i suoi bisogni, sostenibile e attenta al benessere della nostra società: è a questo che dobbiamo puntare ed è in quest'ottica che si è svolto il corso interuniversitario "Percorsi Assisi". Da martedì 3 settembre a domenica 8 settembre i partecipanti, laureandi e neolaureati, hanno avuto l'opportunità di studiare economia ma secondo una visione diversa: la filosofia francescana. A sostenere il progetto c'era anche Giovanni Lo Storto, Direttore Generale dell'Università Luiss Guido Carli. "L'obiettivo di "Percorsi Assisi" è quello di mettere l'accento sulla formazione relativamente ai temi dello sviluppo economico in modo diverso e nuovo, attraverso un paio di innovazioni fondamentali: la prima è più università insieme, la Luiss, il Politecnico di Milano, l'Alma Mater di Bologna e la Federico II di Napoli, più l'Istituto teologico e la Basilica di Assisi". "Il secondo motivo", ha spiegato Giovanni Lo Storto, "è quello di mettere l'accento sulla possibilità di uno sviluppo economico che guardi alla sostenibilità come a una fonte di valore possibile. Sostenibilità ambientale certamente ma anche e soprattutto economica e sociale". "Percorsi Assisi" è la prima Scuola di Economia interuniversitaria: l'uomo deve, necessariamente, rimanere al centro delle politiche economiche del nostro futuro, che devono restare ben concentrate sul benessere del nostro Pianeta e delle persone che vi abitano, come insegna la filosofia francescana.

La figura professionale di Giovanni Lo Storto

Giovanni Lo Storto, Direttore Generale dell'Università Luiss Guido Carli, si è laureato in Economia presso lo stesso Ateneo. Dopo aver conseguito la laurea, lavora presso l'Unione Italiana di Rassicurazione, in Bartolini in qualità di Direttore Operativo di filiale e in Swiss Re, in staff al CEO Italia. Al contempo si avvicina al mondo accademico prima come assistente, poi come professore a contratto di Economia e Gestione delle Imprese di Assicurazione presso Luiss. Inizia così un percorso professionale che lo porta ai vertici dell'Ateneo nel 2013, dopo aver ricoperto l'incarico di Vice Direttore. Giovanni Lo Storto fa parte del Consiglio di Amministrazione della rivista Internazionale, della rivista Formiche e delle Fondazioni Gerardo Capriglione e Bruno Visentini. Co-Founder dell'acceleratore d'impresa LuissEnLabs, è inoltre attivo nel mondo dell'editoria: ha curato l'edizione italiana di "Jugaad Innovation", oltre ad essere lui stesso autore del libro "Erostudente. Il desiderio di prendere il largo", pubblicato nel 2017 da Rubbettino. Attualmente è Consigliere di Amministrazione indipendente di Pirelli & C. S.p.A. e membro del Comitato Controllo, Rischi, Sostenibilità e Corporate Governance, nonché membro del Comitato Remunerazione.

Luigi Ferraris, Terna per lo sviluppo sostenibile: il valore del Piano 2019-2023

Terna investe 6,2 miliardi di euro nel futuro del Paese: nel presentare il Piano 2019-2023 l'AD e DG Luigi Ferraris sottolinea che saranno utilizzati per l'ammodernamento e l'efficientamento della rete elettrica.
Luigi Ferraris, AD Terna

Terna: l'AD e DG Luigi Ferraris illustra la Strategy 2019-2023

"Oltre 6 miliardi di euro per la rete elettrica italiana": per Terna il più alto impegno economico di sempre. Lo sottolinea l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris, come riporta l'Adnkronos: l'ottica è accompagnare il sistema elettrico verso la completa decarbonizzazione e favorire la piena integrazione in rete di energia da fonti rinnovabili. "Sostenibilità e dialogo con il territorio, innovazione e digitalizzazione, persone e know-how industriale, rappresentano gli elementi chiave del nostro sviluppo. La prevista crescita degli investimenti, unitamente alla valorizzazione delle nostre competenze, sia in Italia che all'estero, sono alla base di risultati operativi in aumento che ci consentiranno di generare valore per i nostri azionisti" ha detto l'AD e DG Luigi Ferraris lo scorso marzo, intervenendo a Milano all'evento di presentazione della Strategy 2019-2023. Terna punta quindi a ricoprire "un ruolo attivo nella fase di transizione energetica in atto", consentendo all'Italia di far fronte alle sfide del settore elettrico "in modo sicuro, efficiente e sostenibile, verso un sistema sempre più interconnesso, decarbonizzato e rinnovabile".

Luigi Ferraris: il ruolo cruciale di Terna nella fase di transizione energetica in atto

La Strategy 2019-2023 di Terna poggia su basi solide: i numeri registrati nel 2018 hanno permesso al Gruppo di presentarsi con "una robusta generazione di cassa a sostegno di una forte accelerazione impressa agli investimenti per lo sviluppo infrastrutturale del Paese". Luigi Ferraris si è detto "molto soddisfatto" della performance 2018 del Gruppo: "Sono dati in crescita e sono stati raggiunti tutti gli obiettivi economico-finanziari prefissati". Qualche numero che ne attesta "la crescita in tutte le linee del conto economico": "Abbiamo un EBITDA, margine operativo lordo, che si attesta a 1 miliardo e 650 milioni di euro, un utile netto che viaggia oltre 700 milioni di euro e soprattutto abbiamo realizzato investimenti per 1 miliardo e 91 milioni di euro con una crescita rilevante rispetto agli anni precedenti". E per il prossimo Piano strategico "intendiamo confermare i pilastri che ci hanno portato a questo successo": la rete elettrica italiana continuerà ad essere al centro, come ribadito dall'AD e DG Luigi Ferraris. Gli oltre 6 miliardi di investimenti previsti guardano infatti al "miglioramento e rafforzamento della rete elettrica nazionale per far fronte alle sfide che ci vengono poste dal cambiamento energetico in atto, da quello climatico e dalla necessità di migliorare la nostra rete rendendola più competitiva e adeguata alle sfide attuali".

Friuli: per Gianpietro Benedetti c’è lavoro ma mancano le competenze

Alla guida di Danieli S.p.A., Gianpietro Benedetti vanta una lunga e consolidata esperienza professionale: riflettendo sull'occupazione in Friuli-Venezia Giulia, ha denunciato una mancanza di competenze, ricordando al contempo l'efficiente proposta formativa offerta dall'Istituto Tecnico Superiore Malignani.
Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti: una riflessione sul mercato del lavoro in Friuli

In Friuli-Venezia Giulia "il lavoro c'è": quello che invece manca sono le capacità. È il pensiero di Gianpietro Benedetti, alla guida di Danieli S.p.A., multinazionale con sede a Buttrio. Il CEO, durante una conferenza stampa tenutasi nella sede di Danieli Automation, ha espresso la sua opinione in qualità di Presidente della Fondazione "ITS - Istituto Tecnico Superiore nuove tecnologie per il Made in Italy, indirizzo per l'industria meccanica ed aeronautica" (Udine). "Il Mits risponde pienamente alle esigenze del mercato e fornisce in meno di un biennio all'intera regione Friuli-Venezia Giulia giovani tecnici superiori di alta professionalità, che è possibile inserire immediatamente e positivamente nell'attività produttiva. In particolare", ha specificato Gianpietro Benedetti, "il nuovo percorso tecnico Automazione, Sistemi digitali e di controllo e Reti di comunicazione andrà a soddisfare una richiesta del mercato totalmente scoperta". Il CEO ha dichiarato che, nel contesto attuale, "le imprese continuano ad avere scoperte molte posizioni necessarie per l'innovazione aziendale e la sfida competitiva, poiché mancano le competenze richieste".

La figura professionale di Gianpietro Benedetti e i ruoli in Danieli S.p.A.

Oltre al suo ruolo per l'ITS Malignani, Gianpietro Benedetti è Presidente e Amministratore Delegato di Danieli S.p.A., riconosciuta a livello internazionale nel settore della produzione di impianti siderurgici. Il professionista entra in Danieli nel 1961 con il ruolo di Ingegnere progettista: viene promosso nel 1968 e passa alla direzione dell'Ufficio Tecnologie e Processo di Laminazione, dando così il via a una crescita professionale che lo porta fino ai vertici dell'azienda. Dopo aver diretto svariati Uffici, assume il ruolo di Co-Amministratore Delegato nel 1986. Diventa Direttore Generale nel 1991 e Amministratore Delegato dal 1999. Da settembre 2017 è Presidente del Consiglio di Amministrazione e dell'Executive Board nella società. Gianpietro Benedetti si è da sempre impegnato per mantenere saldo negli anni il sistema valoriale dell'azienda, riuscendo a portare avanti con successo un processo di trasformazione costante, di innovazione e di crescita.

Eni: le esperienze professionali del manager Roberto Casula

Ai vertici di Eni S.p.A. con l'incarico di Chief Development, Operations & Technology Officer, Roberto Casula ha alle spalle oltre 30 anni di esperienza nel campo dell'estrazione di idrocarburi.
Roberto Casula

Roberta Casula, dagli studi universitari ad Agip

Nato a Cagliari nel 1962, Roberto Casula si laurea in Ingegneria Mineraria nel 1988, titolo che consegue presso l'Università degli Sudi della città. Prima di affacciarsi nel mondo del lavoro, consegue l'abilitazione alla professione di ingegnere. Tale qualifica gli consente di entrare in Agip S.p.A. con l'incarico di Ingegnere di Giacimento. Inizialmente attivo nelle prove di produzione e acquisizione di dati sui pozzi, nel 1991 si sposta presso Beicip - Franlab, in Francia, per occuparsi della supervisione della modellizzazione numerica del comportamento dinamico dei giacimenti di idrocarburi. L'anno seguente, Roberto Casula si trasferisce nuovamente, questa volta presso la consociata Agip Angola Ltd, a Luanda, dove assume le mansioni di Reservoir Engineer, Petroleum Engineer, ed infine, nel 1994, di Chief Development Engineer. Tre anni più tardi, nel 1997, viene richiamato in Italia: lascia infatti Agip per fare il proprio ingresso in Eni, dando così inizio alla propria carriera nel Gruppo.

La carriera di Roberto Casula in Eni

Il primo incarico ricoperto da Roberto Casula in Eni è quello di Development and Production Coordinator, ruolo che lo vede responsabile del coordinamento delle attività di business e delle attività operative all'interno dei Paesi situati nelle zone dell'Africa Occidentale e dell'Asia Centrale. Mantiene tale carica fino al 2000, quando viene nominato Responsabile dei Servizi Tecnici di Progetto in Iran. Si sposta quindi a Teheran per guidare i lavori del progetto giant South Pars Gas fasi 4-5, mentre diviene ufficialmente un dirigente della società grazie al conferimento, nel 2001, della qualifica di Project Director. Nel 2004 Roberto Casula fa nuovamente ritorno in Italia per occuparsi delle attività di produzione ed esplorazione di una consociata del Gruppo in Sicilia, Eni Mediterranea Idrocarburi, nel ruolo di Managing Director. L'anno seguente si trasferisce in Libia, chiamato ai vertici di Eni Nord Africa BV con il compito di coordinare tutte le attività del Gruppo nel Paese. Dopo aver trascorso un breve periodo in Italia, durante il quale opera in qualità di Senior Vice President per l'area della Regione Sub-Sahariana, Roberto Casula si sposta in Nigeria, divenendo in seguito Presidente delle consociate di Eni qui presenti: N.A.O.C. Ltd, N.A.E. Ltd., A.E.N.R. Ltd. Prima di assumere nel 2014 l'incarico di Chief Development, Operations & Technology Officer di Eni, riveste il ruolo di Executive Vice President, responsabile delle attività in Africa e Medio Oriente.

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