La storia di Ideal Standard è segnata da prodotti iconici: il lancio di Solos

Solos: i dettagli dell'innovativa proposta di Ideal Standard, lanciata nelle scorse settimane in occasione della partecipazione al Salone internazionale del Bagno.

Ideal Standard

Le proposte di Ideal Standard: Solos, l'iconicità dell'azienda nel prodotto

Presentato in esclusiva durante il Salone internazionale del Bagno a cui Ideal Standard ha preso parte per la prima volta nella sua storia quest'anno, Solos si configura come una combinazione unica di lavabo e miscelatore totalmente integrato. L'iconico prodotto si contraddistingue per lo straordinario impatto visivo, reso possibile da tecnologie ad alta performance: non a caso innovazione, qualità e senso estetico sono i pilastri su cui l'azienda leader nella progettazione di soluzioni per il bagno ha costruito la propria storia. E anche in Solos performance e design finiscono per coniugarsi efficacemente: una capacità storicamente riconosciuta come valore aggiunto delle proposte di Ideal Standard.

Ideal Standard: Solos è l'incarnazione perfetta di Singular™

Prodotto "icona" della nuova Atelier Collections, Solos è stato progettato da Ludovica e Roberto Palomba, con cui Ideal Standard collabora ormai da anni con notevole successo. Il design minimalista e i bordi sottili del lavabo, realizzati grazie alla tecnologia Diamatec®, trasmettono una sensazione di leggerezza ed eleganza senza tempo. La sofisticata struttura del miscelatore completamente integrata va ad esaltare ancora di più la purezza del design. Solos è dotato di funzioni di risparmio idrico e tecnologia moderna. Solos è l'incarnazione perfetta di Singular™, innovativo approccio che Ideal Standard ha sviluppato per consentire ai clienti di scegliere facilmente tra migliaia di prodotti che attraversano differenti stili, misure, prestazioni tecniche e funzioni specifiche e progettare il proprio ambiente bagno ideale individuando la soluzione più adatta per ogni spazio e campo d'applicazione.

Illycaffè, Cristina Scocchia: “Per affrontare la crisi occorre ridefinire i piani industriali”

Le economie mondiali sono alle prese con gli effetti di pandemia e conflitto russo-ucraino. Solo le aziende capaci di rinnovarsi possono puntare alla crescita. A spiegarlo è Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di Illycaffè.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: "Energia e alimentari i settori in maggiore difficoltà. Al vaglio diverse soluzioni"

Cristina Scocchia è stata chiamata da Illycaffè per portare a termine il processo di quotazione in Borsa. Un'operazione oggi in itinere ma che dovrà tenere conto dei cambiamenti radicali avvenuti in pochi mesi nello scenario mondiale. A parlarne è la stessa Cristina Scocchia in una recente intervista a cura di "Nordest Economia". Gli effetti della pandemia, il conflitto russo-ucraino, l'acuirsi della crisi energetica e l'inflazione stanno sferrando colpi sempre più duri a tutto il commercio internazionale: "Non vedo una soluzione vicina. Ci sono ulteriori rallentamenti nella catena della logistica. I costi di produzione aumentano in uno scenario di instabilità che sta condizionando le politiche economiche e monetarie". Energia e alimentari i settori maggiormente in sofferenza: "Purtroppo il peggio non è passato e non credo che neppure la questione dei costi dell'energia in Europa si risolverà nel breve termine". Per la manager l'unica via è ridefinire i piani industriali: "Serve un mix di coraggio e resilienza per continuare a investire e puntare sulla crescita. Anche in Illycaffè stiamo studiando soluzioni per mantenere intatto il nostro vantaggio competitivo nonostante l'aumento dei costi di produzione e il prevedibile rallentamento dei consumi a causa degli aumenti dell'inflazione. Non basterà il taglio dei costi discrezionali, bisognerà puntare su innovazione, digitalizzazione e sostenibilità".

Cristina Scocchia: "Pnrr? Un'opportunità per modernizzare e rilanciare il Paese"

Per affrontare gli impatti non solo economici, ma anche politici, sociali e culturali di questo periodo caratterizzato da profonda incertezza, i 223 miliardi del Pnrr possono rappresentare un faro di speranza. Per Cristina Scocchia le risorse europee sono "un segnale di fiducia da parte dell'Europa" e "una delle più importanti opportunità per rilanciare la crescita e riemergere dalla crisi". Soprattutto considerato l'irrigidimento della politica monetaria, con la Bce che si sta adeguando al rialzo dei tassi avviato dalla Fed: "In tutto il mondo si stanno rivedendo al ribasso le prospettive di crescita. La crescita in Cina sta frenando a causa di una recrudescenza della pandemia e della crisi sul mercato delle commodities a causa della guerra in Ucraina. Anche gli Usa rallentano". Nonostante tutto, Cristina Scocchia resta ottimista: "Dai periodi difficili si creano anche grandi opportunità di ripresa. A patto - sottolinea - che si sappia orientare la spesa pubblica per costruire il nostro futuro rispettando le scadenze dell'Europa. Perdere i soldi del Pnrr significherebbe perdere una grande occasione per modernizzare il Paese". Illycaffè intanto accelera l'impegno su transizione energetica e sostenibilità ambientale: "Ci siamo posti un obiettivo importante. Nel 2033, il nostro centesimo anniversario, Illycaffè sarà carbon free. Dobbiamo pensare alle nuove generazioni".

Nicola Volpi, il ritratto: dall’iter formativo e professionale alla passione per l’arte

Nicola Volpi ha alle spalle oltre 30 anni di esperienza nel settore del Private Equity con operazioni guidate sia in Italia che in Europa: il manager in un'intervista a "Forbes" del 2020 ha raccontato la sua passione per l'arte e il collezionismo.

Nicola Volpi

Nicola Volpi: formazione e crescita professionale dell'esperto di Private Equity

Noto per l'esperienza ultratrentennale nel Private Equity, Nicola Volpi guida oggi in qualità di CEO Movidea, società di investimento specializzata nel settore dei beni e dei servizi nel lusso di cui è anche Socio co-fondatore. Professionalmente cresciuto in Sanpaolo Finance, Investment Bank del gruppo San Paolo (oggi Banca Intesa) dove ha ricoperto il ruolo di Responsabile della divisione di Leverage Finance, nel 1987 ha organizzato il finanziamento dei primi Buy Out realizzati in Italia. Il pionierismo permea la sua carriera: nel 1995 è entrato in Schroder Ventures Italy, una delle prime realtà ad occuparsi di Private Equity in Italia. Due anni più tardi è stato scelto per diventarne partner. Dal 2005 in Permira Associati S.p.A. nel ruolo di Chief Executive Officer, è entrato successivamente nell'Executive Committee che guida Permira nel mondo. Sotto la sua gestione, Permira Italia ha portato a termine numerose operazioni di acquisizione e dismissione di aziende leader nei propri mercati: Ferretti Yachts, Marazzi, Valentino, Sisal, TFL, Veneta Cucine. Nicola Volpi si è laureato in Business Administration presso l'Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano, ha conseguito una specializzazione in Finanza presso la SDA Bocconi. Opera attualmente anche nel Consiglio di Amministrazione della Horacio Pagani S.p.A., di cui è diventato azionista nel 2013, con ruoli di indirizzo strategico e supporto alla crescita.

Nicola Volpi: la passione per l'arte e il collezionismo nell'intervista a "Forbes"

In un'intervista pubblicata su "Forbes" nel novembre 2020, Nicola Volpi si racconta in uno dei suoi lati meno conosciuti e svela la passione per l'arte e per il collezionismo. L'interesse, nato dal fortunato incontro con il grande collezionista ed esperto d'arte Giuseppe Iannaccone, lo ha portato negli anni ad acquistare opere di grande valore. "Non mi definisco un collezionista o un esperto d'arte ma tutt'al più un appassionato di arte contemporanea", ha precisato però il CEO di Movidea parlando delle due condizioni che devono verificarsi affinché scelga di investire in un'opera piuttosto che in un'altra: "La prima essenziale è che l'opera piaccia a me e a mia moglie. Non conservo opere in un caveau di una banca come alcuni grandi collezionisti, quindi dobbiamo avere il piacere di fruirne quotidianamente. Se l'opera ci piace allora mi confronto con Giuseppe Iannaccone sulla scelta anche in termini di valore dell'opera e dell'artista. Questa è la seconda condizione da verificare per battezzare l'acquisto". Acquirente ma anche committente: Nicola Volpi non si lascia infatti sfuggire "l'opportunità di commissionare un'opera direttamente all'artista che la realizza specificatamente per me". Poter conoscere l'artista, discutere con lui il progetto che ha in mente e quindi comprenderne intimamente il significato, capire la tecnica con cui dipinge o modella, fino a vedere la nascita dell'opera è per lui "un'emozione diversa". Non a caso ha commissionato tre opere anche a TV Boy, il Banksy italiano: "Un artista che vuole parlare solo con le sue opere e che tende a celarsi da una immagine pubblica".

Alessandro Benetton: dalla video-rubrica a “La Traiettoria”, la forza del comunicare

L'attività social di Alessandro Benetton: i video, l'interazione con la community, gli insegnamenti e le ispirazioni che lo hanno portato a decidere di scrivere la sua autobiografia.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: comunicare a una community diversa da me mi ha aiutato a mettermi in discussione

"Ho cominciato a dialogare nel web quando mi sono accorto che c'era un problema": Alessandro Benetton lo ha raccontato lo scorso 13 maggio agli studenti del Dipartimento di Ingegneria dell'informazione dell'Università di Padova a cui ha presentato "La Traiettoria", l'autobiografia uscita di recente. "Non volevo che le vicende che coinvolgevano la nostra famiglia potessero ripercuotersi sulla mia attività": la decisione di creare una pagina Instagram è nata anche "per far sapere che la mia attività si dedicava a tutt'altro, gli investitori erano differenti". È stato l'inizio di un'attività social che ha portato Alessandro Benetton a farsi conoscere anche sotto una nuova luce. "Saper di dover comunicare ogni settimana a una community diversa da me mi ha aiutato a mettermi in discussione", ha evidenziato in diverse occasioni: "Quando penso ai temi cerco sempre di uscire dai miei schemi. Credo di avere sempre le idee abbastanza chiare".

Alessandro Benetton: questi video mi portano a farmi molte più domande sulle mie convinzioni

"Da quando ho incominciato a interagire mi sono reso conto che tante cose che davo per scontato non lo sono affatto": l'esperienza social per Alessandro Benetton è fonte di ispirazione ma al contempo anche di insegnamento. "Sapere che devo fare questi video mi porta a chiedermi "secondo te funziona così, ma ne sei sicuro?". Non è detto che gli altri la pensino allo stesso modo. E questo può solo aiutare a migliorarmi". Ma per Alessandro Benetton "la lezione più importante" è nell'interazione con la community: "Questi video mi portano a farmi molte più domande sulle mie convinzioni. E oggi le mie domande possono avere delle risposte: le vostre. Gli utenti come le loro idee hanno arricchito il mio punto di vista". In quest'ottica è nata anche "La Traiettoria": "Spesso studenti e giovani imprenditori mi scrivono per dire che grazie alla mia esperienza hanno imparato qualcosa di nuovo. Ecco che l'idea di un libro ha iniziato ad avere un senso".

Claudio Descalzi: IRENA ed Eni insieme per il World Energy Transitions Outlook 2022

Il World Energy Transitions Outlook di IRENA ed Eni è dedicato alla transizione energetica: le considerazioni dell'AD Claudio Descalzi alla presentazione a Roma.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: IRENA World Energy Transitions Outlook 2022, il focus dell'AD di Eni

L'AD di Eni Claudio Descalzi è intervenuto lo scorso 9 giugno all'evento di presentazione del rapporto IRENA World Energy Transitions Outlook (WETO 2022), in programma negli spazi del Complesso Ostiense di Roma. Insieme all'AD di Eni erano presenti anche il Ministro della Transizione Ecologica (MITE) Roberto Cingolani, il Direttore Generale IRENA Francesco La Camera ed Elizabeth Press, Director Planning and Programme Support IRENA. Dedicato alla transizione energetica, il report WETO 2022 delinea le azioni prioritarie al 2030 per cercare di limitare l'aumento delle temperature globali entro il 2050 a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali fornendo inoltre un'analisi approfondita di due aree particolarmente rilevanti per la decarbonizzazione dei settori di uso finale: elettrificazione e bioenergia. Il rapporto esplora inoltre l'impatto socioeconomico del percorso verso 1,5°C e suggerisce a governi e istituzioni, firmatari dell'Accordo di Parigi del 2015, metodi e strumenti per accelerare il progresso verso l'accesso universale all'energia pulita. Temi su cui si è espresso anche l'AD Claudio Descalzi nel corso del dibattito moderato dalla giornalista Giorgia Cardinaletti.

Claudio Descalzi: la transizione è un vero piano di sicurezza energetica

"Questo Outlook della transizione energetica si presenta come un piano per ridurre la temperatura del pianeta, salvare il mondo, ridurre le emissioni ma allo stesso tempo è anche un piano di sicurezza": l'AD di Eni Claudio Descalzi ne ha infatti sottolineato il ruolo fondamentale che potrebbe ricoprire nell'ottica di "diversificare i Paesi di provenienza da cui prendiamo il gas ma anche i vettori e tutte le tecnologie". Che la transizione energetica sia un processo necessario ma anche urgente è risaputo da anni ed emerge anche nel rapporto WETO 2022: oggi però lo scenario geopolitico impone di accelerare per garantire sicurezza energetica nel lungo periodo, stabilità dei prezzi e resilienza delle nazioni. L'AD lo ha evidenziato diverse volte nel corso del suo intervento. Claudio Descalzi si è poi soffermato anche sull'importanza di investire in innovazione tecnologica: "Per ridurre le emissioni c'è il consenso politico, ci vogliono le tecnologie, le competenze e il pragmatismo per capire che nella storia dell'umanità le fonti energetiche sono state additive". Risolvere tutto con un'unica tecnologia è impossibile.

Maurizio Tamagnini: ecco perché puntare sul fintech italiano, la vision del CEO di FSI

Maurizio Tamagnini: "Investire nelle belle aziende italiane è un buon investimento. Investire nelle aziende italiane fintech, in particolare in quelle che hanno già una struttura e sono aperte al cambiamento, è un ottimo investimento".

Maurizio Tamagnini

Maurizio Tamagnini (FSI): lavoriamo sempre con un approccio a tre fasi

In un'intervista a "MF Milano Finanza" dello scorso febbraio, il CEO Maurizio Tamagnini lo ha definito "un investimento trainante per l'economia del Paese": non a caso quello del fintech rappresenta un settore in cui FSI crede fortemente, come testimonia anche quanto realizzato con Cedacri e BCC Pay. "L'Italia, lo sappiamo, è ancora indietro in tema di digitalizzazione delle imprese, il nostro rapporto tra investimenti in servizi informatici e PIL è inferiore a quello dei grandi paesi europei e c'è quindi un'enorme opportunità da cogliere": FSI si è quindi strutturato con un team focalizzato appositamente sul tech. L'approccio che adotta FSI si sviluppa in tre fasi, come ha spiegato il CEO Maurizio Tamagnini: "Prima individuiamo la società che rappresenta nel suo settore la piattaforma di sviluppo più promettente ed entriamo nel capitale senza caricarla di debito, per lasciarla libera di investire poi per la crescita. Dopodiché la affianchiamo in questa crescita, prima a livello domestico e poi internazionale. Infine cerchiamo un partner strategico di grandi dimensioni in grado di farle fare un ulteriore salto di sviluppo e cerchiamo di restare parte di questo ulteriore sviluppo, reinvestendo nella nuova realtà".

Maurizio Tamagnini: FSI, importanti passi in avanti per il fintech italiano

L'efficacia del metodo di FSI è evidente ad esempio nella performance di Cedacri, come ha sottolineato il CEO Maurizio Tamagnini: nel 2018 "abbiamo investito nel gruppo specializzato in software per il banking e servizi cloud affiancandoci nel capitale alle banche azioniste, aiutandole quindi a razionalizzare la governance e inserendo Corrado Sciolla, un CEO di grande esperienza che ha poi operato una profonda trasformazione dell'azienda". Nel tempo ha poi supportato il gruppo "nello sviluppo dell'attività anche verso clienti non captive e abbiamo condotto altre due acquisizioni, quella di Oasi e quella di Cad.It, per ampliare l'attività al software". Nel 2021 "abbiamo individuato come partner con il quale continuare l'avventura ION Investment Group, il fornitore tecnologico globale del settore finanziario, fondato più di 20 anni fa dall'imprenditore italiano Andrea Pignataro": ION ha quindi comprato l'intera Cedacri "e noi abbiamo reinvestito in minoranza". Risale invece a quest'anno la partnership strategica siglata con Iccrea Banca per lo sviluppo di BCC Pay. Si tratta di un ulteriore passo in avanti per il fintech italiano, come evidenziato dal CEO Maurizio Tamagnini: "Vediamo in BCC Pay le stesse condizioni favorevoli di quando entrammo in Cedacri per il core banking. È un settore che darà all'Italia la possibilità di avere un ruolo importante".

Private Banking, Banca Generali punto di riferimento del fintech

Banca Generali è riuscita a conquistare la fiducia di clienti e investitori puntando su un modello di Private Banking incentrato su innovazione e persone.

Banca Generali: la cultura dell'innovazione applicata al Private Banking

Nonostante il profondo sentimento di incertezza che aleggia sui mercati finanziari, le società più innovative continuano a ricevere crescente attenzione per la loro capacità di offrire prospettive nel lungo termine. Un trend che non ha subito il contraccolpo della pandemia e che oggi sembra in grado di resistere ai timori legati all'aumento dei costi dell'energia, all'inflazione e all'aumento dei tassi. Il fenomeno si estende anche a settori quali il Private Banking, come testimonia l'esempio di Banca Generali. Sotto la guida dell'AD Gian Maria Mossa, negli ultimi anni l'Istituto è stato protagonista di un profondo cambiamento orientato all'innovazione e al digitale. Un percorso capace di guardare all'innovazione non solo in termini di vantaggio competitivo, ma come vero e proprio tratto distintivo della strategia di sviluppo. Una scelta premiata dagli investitori: dallo scoppio della pandemia il titolo di Banca Generali ha guadagnato un +64%, con un'impennata di utili che ha portato nelle tasche degli azionisti un ritorno medio del 6% all'anno solo di cedole.

Private Banking sempre più "open" nel modello di Banca Generali

Nel dettaglio, Banca Generali ha rivoluzionato il proprio business del Private Banking adottando un approccio di open banking. L'Istituto ha sviluppato un sistema tipo hub integrando piattaforme digitali nell'ecosistema dei servizi offerti. Piattaforme dove sia clienti che banker possono accedere a numerose soluzioni, come ad esempio BG Personal Advisory, lanciata nel 2017 e che permette, attraverso analisi e pianificazione, di offrire soluzioni personalizzate di Digital Wealth Management. O ancora BG SAXO, piattaforma di trading, e BG Conio, che consente invece di operare con facilità e soprattutto estrema sicurezza nel campo delle criptovalute. Con il nuovo Piano industriale lanciato lo scorso febbraio Banca Generali punta ad adottare un modello di Private Banking sempre più data-driven. L'ambizione è allargare la clientela, rivolgendosi non solo alle fasce HNWI ma anche ai cosiddetti "affluent", con l'obiettivo di portare a termine la trasformazione in Banca Private Fintech a portata di famiglie.

Italgas, Paolo Gallo: la trasformazione digitale come prerequisito per la transizione energetica

L'Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo è intervenuto all'Hydrogen Forum, l'evento incentrato sull'idrogeno che si è tenuto lo scorso 23 marzo.

Paolo Gallo

Paolo Gallo all'Hydrogen Forum 2022

Visto il successo riscosso l'anno scorso dall'evento organizzato da "Il Sole 24 Ore", anche nel 2022 è stato riproposto l'Hydrogen Forum, di fatto divenuto l'ufficiale incontro annuale degli operatori e delle imprese di prodotti e servizi del settore energetico. Lo scopo è quello di confrontarsi sui possibili scenari e sulle migliori strategie di transizione energetica e sviluppo economico in Italia attraverso l'idrogeno. A fronte delle attuali sfide geopolitiche e considerate le enormi opportunità introdotte dal PNRR, l'incontro ha assunto una valenza ancora più significativa. Tra i presenti l'Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo, il quale ha sottolineato: "Come distributori possiamo fare tanto per facilitare e stimolare la produzione di gas rinnovabili".

Paolo Gallo: la centralità delle reti digitali

Nel suo intervento, Paolo Gallo ha enfatizzato l'importante ruolo svolto dalle reti digitali nel settore. "Nel caso del biometano, - ha spiegato l'AD di Italgas - possiamo standardizzare i punti di immissione e investire, come Italgas fa già in massima parte, sulla trasformazione digitale e nei processi di ricerca". Su questo punto concorda anche la Commissione europea, la quale ha in effetti confermato che l'infrastruttura del gas assume una funzione centrale in tale contesto, sia per quanto riguarda il trasporto che per quanto concerne la distribuzione. La sfida consiste nel far sì che l'intero network sia pronto quanto prima a gestire l'immissione di gas diversi come l'idrogeno e il biometano. "La precondizione tecnica - chiarisce Paolo Gallo - è la trasformazione digitale di reti e impianti, il vero abilitatore della transizione energetica e in questo caso anche della decarbonizzazione dei consumi e della diversificazione delle forniture".

Maire Tecnimont, crescono i rating green. Alessandro Bernini: “Criteri ESG pienamente integrati”

Il Gruppo guidato da Alessandro Bernini rafforza la sua posizione nell'ambito ESG grazie alle valutazioni delle principali agenzie di rating. Pubblicato anche il Bilancio Sostenibilità 2021.

Alessandro Bernini

Alessandro Bernini: Maire Tecnimont, le performance ESG del 2021

Novità per Maire Tecnimont. La multinazionale, attiva nella trasformazione delle risorse naturali e quotata su Euronext, ha reso noto di aver ricevuto il rating "AA" da Morgan Stanley Capital International (MSCI) Research e il rating "Gold" da Ecovadis. Le due agenzie, che figurano tra le principali realtà nel rating ESG, hanno valutato positivamente le performance ambientali, sociali e di governance del Gruppo guidato da Alessandro Bernini. Performance testimoniate anche dal Bilancio di Sostenibilità 2021, pubblicato proprio nei giorni dell'annuncio. Diverse le iniziative portate avanti. Un esempio, sul fronte dell'impegno nel sociale, le 1,6 milioni di ore di formazione per i dipendenti e collaboratori, alle quali si aggiungono 600 ore di workshop sulla normativa Ue in materia di clima. Si registra inoltre il 21% di presenza femminile (in linea con il settore) e 95% di media dei rapporti salariali donna/uomo (+2% rispetto al 2020). In India la multinazionale ha inoltre dato vita ad un Centro di ricerca sul riciclo dei rifiuti e sull'economia circolare in collaborazione con il National Institute of Technology Karnataka. Lato governance, il Gruppo ha lanciato di recente la "Fondazione Maire Tecnimont Evolve", ha adottato la Business Integrity Policy e ha creato una rete di oltre 1.300 fornitori classificati secondo criteri ESG. Ma è soprattutto sulla sostenibilità, ha commentato il CEO Alessandro Bernini, che Maire Tecnimont ha concentrato le sue azioni.

Alessandro Bernini: Maire Tecnimont abilitatore della transizione, l'innovazione il pilastro del nostro modello

Nel Bilancio spiccano infatti le iniziative in campo ambientale. L'obiettivo della società è quello di essere "abilitatori della transizione energetica globale", spiega Alessandro Bernini. Numerose le campagne lanciate con l'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 negli uffici, nella mobilità, negli imballaggi. Il Gruppo ha anche deciso di implementare il progetto "Green Village - MET Sustainable Sites", dedicato all'efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni generate dai cantieri. Successo per l'impianto di riciclo di materie plastiche gestito da MyReplast Industries (controllata da NextChem, Gruppo Maire Tecnimont), che ha contribuito ad abbattere 40mila tonnellate di anidride carbonica. Infine, sono oltre 1.800 i brevetti totali e 81 i progetti di innovazione. La società ha anche costituito la MeT Zero Task Force, dedicata al percorso verso la carbon neutrality: "Abbiamo pienamente integrato i criteri Esg nella nostra strategia industriale. La nostra Task Force dedicata alla riduzione delle emissioni di CO2 - conclude Alessandro Bernini - è un esempio di innovazione guidata dalle nostre persone, il pilastro principale del nostro modello di business".

Cristina Scocchia racconta a “Business People” il volto green di Illycaffè

Per Cristina Scocchia aziende, manager e imprenditori possono svolgere un ruolo fondamentale per il benessere della collettività. Illycaffè ne è un esempio: l'AD ne ha parlato in una recente intervista rilasciata a "Business People".

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: "Leadership? Vuol dire innanzitutto responsabilità"

"Da sempre ritengo che leadership non sia sinonimo di potere, ma di responsabilità. Essere leader significa prendersi cura delle persone che ti vengono affidate, che di te si fidano e a te si affidano". Un'opinione chiara, quella di Cristina Scocchia, e perfettamente in linea con la vision di Illycaffè, che lo scorso gennaio ha affidato alla manager le redini dell'azienda. Tra i suoi obiettivi portare avanti il percorso di responsabilità sociale avviato nel 2019 con la trasformazione in Società Benefit. A parlarne è l'AD in una recente intervista a "Business People". Tre le aree di intervento su cui Illycaffè ha focalizzato il suo operato: "La prima è la catena responsabile del valore e dell'agricoltura sostenibile, che realizziamo attraverso l'analisi e il miglioramento degli impatti lungo tutta la filiera del caffè. La seconda è legata alla responsabilità sociale e si concretizza, per esempio, attraverso il sostegno all'infanzia e alla famiglia". Ultima ma non meno importante l'economia circolare, e quindi più efficienza energetica e riduzione dei rifiuti. Lo scorso anno Illycaffè è stata anche la prima azienda italiana di produzione di caffè ad ottenere la certificazione B Corp, rilasciata dall'ente no profit B Lab e che permette di misurare le performance ambientali e sociali alla stregua di quelle economiche. Un passo fondamentale per Illycaffè, sostiene Cristina Scocchia: "Si tratta di un riconoscimento terzo: è importante avere un comportamento responsabile nei confronti delle comunità e dell'ambiente, ma questo non può essere solo oggetto di una autovalutazione".

Cristina Scocchia: "Impegno etico, oggi un vantaggio competitivo e non solo"

Un traguardo importante che è sì una testimonianza ma soprattutto un nuovo punto di partenza: "Per diventare B Corp - spiega Cristina Scocchia - abbiamo ricevuto un punteggio in cinque diverse aree e su tutti questi fronti dobbiamo continuare a migliorare". Nell'ambito della sostenibilità ambientale, ad esempio, Illycaffè ambisce a raggiungere la Carbon Neutrality entro il 2030. L'azienda intende portare a termine quella che è una vera e propria "trasformazione culturale pervasiva": "La maggior parte dei leader aziendali si è finalmente resa conto che le imprese sono attori sociali e che in quanto tali hanno un ruolo da giocare, devono creare valore per tutti gli attori della filiera". Chi non agisce in tal senso, secondo la manager, è ormai fuori dai giochi. Sempre più spesso i clienti scelgono i prodotti per i valori trasmessi dalle aziende, così come i talenti scelgono di lavorare per aziende in cui si riconoscono anche sotto il punto di vista valoriale. Non bisogna poi dimenticare il sistema bancario, che ormai opera tenendo conto anche di aspetti etici, sociali e ambientali: "Un impegno etico offre il vantaggio di garantire un futuro competitivo alla propria azienda nel medio e lungo termine - afferma Cristina Scocchia, che poi aggiunge - ma non è l'unica ragione per cui bisogna intraprendere questa strada. Come leader dobbiamo capire che il nostro ruolo è integrare il valore con i valori, ossia integrare il valore economico con i valori etici sociali e ambientali. Manager e imprenditori possono avere un impatto positivo sul benessere della collettività, quando hai questo potere, lo devi esercitare nel modo giusto".

Claudio Machetti: Global energy and commodity management, la Business Line di Enel

Direttore della Global Energy and Commodity Management Business Line di Enel, Claudio Machetti spiega come il nuovo nome sia il risultato "del lungo viaggio che la nostra linea di business ha iniziato alcuni anni fa per rispecchiare l'evoluzione della mission del Gruppo Enel".

Claudio Machetti

Claudio Machetti: la Global energy and commodity management Business Line

"La forte attenzione alle energie rinnovabili, la strategia di decarbonizzazione del Gruppo e la crescente attività sui mercati wholesale dell'elettricità hanno rimodellato il nostro modo di lavorare, che è ben rappresentato nel nuovo nome della linea di business": Claudio Machetti, Responsabile della linea Global energy and commodity management di Enel, ha sottolineato in questo modo l'evoluzione del modello di business del Gruppo. Oggi più focalizzata sui mercati dell'energia elettrica, vendita all'ingrosso, ottimizzazione e hedging della produzione, la Global energy and commodity management punta sempre più sulla sostenibilità e, facendo leva sui principi dell'economia circolare adottati dal Gruppo, investe sulle spedizioni e la logistica, nonché sul riciclo creando valore dalle materie prime secondarie, dai materiali a fine vita o dai beni usati.

Claudio Machetti: il percorso manager in Enel

Claudio Machetti, oggi Direttore della Global Energy and Commodity Management Business Line di Enel, entra a far parte del Gruppo nel 2000, inizialmente come Responsabile dell'Area Finanza. Nel 2005 assume l'incarico di Direttore Finanziario, per poi essere nominato Direttore della funzione Risk Management. È il 2014 quando viene scelto per guidare la Direzione Global Trading, cambiata nel marzo 2021 in Global Energy and Commodity Management Business Line. Contemporaneamente opera come Presidente del Consiglio di Amministrazione di Enel Global Trading S.p.A. Claudio Machetti è stato Presidente di FondEnel e di Fopen, il fondo pensione del personale di Enel, e ha operato come membro dei CdA di Endesa, Terna, Wind ed altre consociate del Gruppo Enel. Nel corso della sua carriera ha anche assunto il ruolo di Amministratore Delegato per diverse società attive in ambito finanziario.

Energia, Stefano Donnarumma: “Occorre mettere in sinergia campioni come Terna, Eni, Enel e Snam”

Per affrontare le sfide che attendono il Paese sul fronte dell'energia è necessario che i big italiani del settore condividano una strategia comune. A suggerirlo è Stefano Donnarumma, AD e DG di Terna.

Stefano Donnarumma

Le dichiarazioni di Stefano Donnarumma sullo scenario energetico attuale

I continui mutamenti dello scenario energetico internazionale impongono al Paese una brusca accelerata sulla produzione da fonti rinnovabili. Tuttavia, allo stato attuale i numeri dicono che l'obiettivo del 55% entro il decennio risulta impossibile da raggiungere. A meno che il Governo non metta in sinergia i grandi player nazionali. A lanciare l'appello è Stefano Donnarumma, AD e DG di Terna: "Dobbiamo effettuare una pianificazione energetica congiunta e definire quali sono i reali obiettivi per evitare che si vada ognuno per la propria strada. Non che siano strade sbagliate - ha aggiunto - ma probabilmente poco sinergizzate". Riunire Eni, Enel, Snam e Terna attorno allo stesso tavolo, sostiene Stefano Donnarumma, è l'unica strada per superare l'attuale crisi energetica e soprattutto dare nuovo impulso alla transizione ecologica.

Stefano Donnarumma: "Gas? Ne avremo ancora bisogno, necessario guardare ad altri tipi di fonti"

Superata l'emergenza, l'obiettivo del Pese sarà quello di rafforzare l'autonomia energetica. "Il gas non lo abbandoneremo per qualche decina di anni - avverte Stefano Donnarumma - non è qualcosa della quale si può pensare di fare a meno nel breve termine". Nel frattempo bisognerà sfruttare la nuova sinergia dei campioni italiani per sviluppare ulteriormente la produzione da fonti green: "Le energie rinnovabili oggi già ammontano a più del 35% del fabbisogno complessivo italiano. La pianificazione attuale prevede di superare il 55% dell'energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2030: significa 40 gigawatt in 8 anni, cioè 5 all'anno". Finora, ricorda il manager, l'implementazione è stata di 1 gigawatt all'anno: occorre accelerare: "Serve pensare ad un avanzamento di programma molto anticipato". L'AD e DG di Terna apre anche a fonti alternative: "Ho sentito parlare di nucleare e di nucleare di quarta generazione e sono convinto - conclude Stefano Donnarumma - che sia un'attività di studi che il Paese non può abbandonare".

Alessandro Benetton: l’importanza dello sport nella sua vita, l’intervista

"Quello che ho imparato dallo sport, Schumi e Senna": in un'intervista rilasciata a "Il Foglio Sportivo", Alessandro Benetton ripercorre traguardi e insegnamenti.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: l'uomo, l'imprenditore, il surfer e il padre si rincorrono e si contaminano

Che sia un appassionato di sport, non lo dice solo il suo curriculum. Alessandro Benetton ne parla spesso anche su Instagram e nelle sue video-rubriche social. Lo sport è sempre stato parte della sua vita: maestro di sci, praticante di windsurf e ora anche di surf, all'inizio della sua carriera con Benetton Formula di cui è stato Presidente ha vinto in F1 due mondiali piloti e uno costruttori con Michael Schumacher. "L'uomo, l'imprenditore, il surfer e il padre si rincorrono e si contaminano", ha scritto nella sua autobiografia "La Traiettoria", uscita nelle scorse settimane. Tematiche approfondite anche nell'intervista dello scorso 11 giugno per "Il Foglio Sportivo" in cui Alessandro Benetton ripercorre la sua "traiettoria" nello sport, fatta di traguardi e insegnamenti: "La Formula 1 mi ha insegnato ad avere coraggio, qualcosa che poi ho messo in pratica nella mia attività".

Alessandro Benetton: ho imparato che lo sport, come la vita, è fatto di alti e bassi,

"Ho imparato che alla fine il gioco di squadra è fondamentale perché in un team di F1 si vince come in un'orchestra se ognuno suona bene il proprio strumento", ha spiegato Alessandro Benetton nell'intervista. "Ho imparato che la leadership dell'individuo può fare la differenza nel trovare il ritmo giusto della musica. Non potrò mai dimenticarmi la personalità di Schumacher in questo senso": gli alti e i bassi, nello sport come nella vita, perché "la vera tempra la sviluppi quando nel momento di debolezza riconosci che non hai alternative se non cambiare e individuare soluzioni inaspettate e spesso geniali". Dal punto di vista formativo quindi quella nello sport non può che essere considerata "un'esperienza importante", anche perché "la condividevo con altri impegni, tanto che mio padre mi disse per la presidenza di Benetton Formula non prenderai una lira". L'unico, vero ritorno è stata dunque l'esperienza, impreziosita, come ha ricordato Alessandro Benetton, da incontri memorabili. Come quello con Michael Schumacher: "Ho avuto l'impressione di trovare un grande bambino ma allo stesso tempo era estremamente serio". E Ayrton Senna: "Trasmetteva energia. Quelle che oggi chiameremmo good vibes".

Francesco Milleri: la sostenibilità nel piatto, innovativo progetto per EssilorLuxottica

Rispettare l'ambiente e garantire il benessere delle nostre persone: EssilorLuxottica con "Eyes on Food" guarda in questa direzione, come evidenzia l'AD Francesco Milleri in occasione del lancio dell'iniziativa.

Francesco Milleri

Francesco Milleri presenta "Eyes on Food": l'importanza di un'alimentazione sana e sostenibile nei luoghi di lavoro

"Essere sostenibili oggi significa perseguire un approccio etico in ogni ambito di attività": l'impegno di EssilorLuxottica è tangibile nelle parole usate dall'AD Francesco Milleri per sottolineare il valore di "Eyes on Food", progetto nato in collaborazione con lo Chef stellato Davide Oldani per promuovere i principi di un'alimentazione sana e sostenibile nei luoghi di lavoro. La salvaguardia dell'ambiente ma anche il rispetto per le "nostre" persone, come evidenziato dall'AD Francesco Milleri, sono i pilastri su cui si fonda l'iniziativa: attraverso la partnership si punta infatti a diffondere un nuovo approccio alla pausa pranzo nelle sedi di EssilorLuxottica, a partire da quelle italiane. Milano, Agordo ma anche Sedico, Cencenighe, Lauriano, Pederobba, Rovereto e Pescara: i menù proposti ai dipendenti sono stati ripensati sulla base di qualità, stagionalità delle materie prime, utilizzo di prodotti locali e filiera corta. Particolare attenzione è stata poi riservata alla scelta dei prodotti freschi e agli abbinamenti proposti. Il nome "Eyes on Food" si riferisce simbolicamente a "Eyes on the Planet", il programma di sostenibilità di EssilorLuxottica: non a caso punterà anche alla riduzione degli sprechi.

Francesco Milleri: rispettare l'ambiente e garantire il benessere delle nostre persone, l'impegno di EssilorLuxottica

"Siamo orgogliosi di questa prestigiosa partnership con Davide Oldani, che da anni unisce nella sua cucina creatività e scelte sostenibili con una forte attenzione ai dettagli, all'ambiente e alla gestione degli sprechi", ha commentato l'AD Francesco Milleri: ad occuparsene concretamente d'ora in poi in azienda sarà un "Sus-Chef" (Sustainability Chef) a cui spetta il compito di attuare la strategia delineata da Davide Oldani e monitorare l'applicazione delle best practice approvate. "Una spinta condivisa verso la qualità che ci permette di ripensare la pausa pranzo nei luoghi di lavoro, a beneficio delle nostre persone", ha ribadito l'Amministratore Delegato di EssilorLuxottica Francesco Milleri. "Eyes on Food" segna solamente una prima tappa del percorso intrapreso da EssilorLuxottica verso un'alimentazione sostenibile. L'azienda prevede infatti di sviluppare l'iniziativa anche in altri Paesi.

Fabrizio Di Amato: i nuovi scenari dell’energia, intervista al Presidente di Maire Tecnimont

Il Presidente di Maire Tecnimont Fabrizio Di Amato: "Si stanno aprendo nuove rotte per gli approvvigionamenti energetici. Si tratta di guardare al futuro valorizzando il passato dell'industria energetica italiana".

Fabrizio Di Amato

La transizione energetica e le sfide della sostenibilità: la vision di Fabrizio Di Amato, Presidente di Maire Tecnimont

"L'Italia non è un Paese ricco di risorse, ma ha sviluppato straordinarie competenze ingegneristiche, le migliori al mondo": l'invito di Fabrizio Di Amato è a "ripartire da qui". Intervistato lo scorso 9 maggio su "L'Economia", inserto del "Corriere della Sera", il Presidente di Maire Tecnimont ha sottolineato come, a fronte di un biennio complicato, si stiano aprendo "nuove rotte per gli approvvigionamenti energetici". In gioco c'è la transizione ecologica, una "occasione da non sprecare per ridare le carte al sistema industriale e pensare a nuovi modelli". È quello che sta facendo anche Maire Tecnimont, come spiega il Presidente Fabrizio Di Amato: "Abbiamo radici antiche e ora vogliamo proiettarle nel futuro per costruire impianti del terzo millennio con il "nuovo" petrolio che viene dalla valorizzazione dei rifiuti. Ottimizzare il riciclo degli scarti urbani e industriali che non si possono riciclare e produrre gas sintetico, etanolo, metanolo e idrogeno a basse emissioni. Cercando di disegnare quella politica industriale dell'energia, spesso mancata in Italia".

La svolta green di Maire Tecnimont nell'intervista al Presidente Fabrizio Di Amato

Ripartire dai siti industriali in dismissione, come molti impianti di raffinazione: nell'intervista il Presidente Fabrizio Di Amato illustra nel dettaglio come Maire Tecnimont punti a sfruttare le loro caratteristiche nell'ottica di trasformarli in impianti di riciclo di materiale plastico. L'idea è fare prodotti uguali a quelli che vengono realizzati con gli idrocarburi: "Oggi siamo già attivi, con l'impianto di Brescia, uno dei più efficienti in Europa nel riciclo di materiale plastico, con il 95% dei rifiuti recuperati. È un processo di upcycling che può sostituire il prodotto vergine. Non si usa solo per fare panchine o bidoni per la raccolta ma anche per costruire pezzi di automobili". La sostenibilità in questo contesto "crea occupazione, nuova, giovane e tra le maestranze che lavoravano nei vecchi impianti con grandi competenze". La svolta green di Maire Tecnimont si deve anche all'impegno nello sviluppare internamente tecnologie e progetti innovativi: "Grazie a quelle basi e a quelle conoscenze abbiamo potuto accelerare con NextChem, l'idea di recuperare il carbonio e l'idrogeno contenuto nei rifiuti (6 milioni di tonnellate in Italia sono solo gli urbani indifferenziati che finiscono in discarica) utilizzando i vecchi impianti". Notevoli i benefici, come rileva il Presidente Fabrizio Di Amato: "L'Italia smaltisce gli scarti in Europa pagando fino a 250 euro a tonnellata, mentre riciclandoli in gas sostitutivo del metano potrebbe ridurre del 10% il fabbisogno di gas per il settore termoelettrico. Con la nostra tecnologia si può risparmiare fino al 90% delle emissioni di CO2. Il concetto è quello del "distretto circolare verde" dove i rifiuti diventano idrogeno, metanolo, fertilizzanti. Con la cattura e la valorizzazione della CO2 possiamo arrivare alla neutralità carbonica prima degli obiettivi europei".

Imprenditori italiani: focus su Gianni Lettieri, Patron di Atitech

È stato il primo ad esportare il tessuto denim-ring negli Stati Uniti, oggi guida un'azienda di manutenzione aeronautica leader nel mercato EMEA. Un curriculum ricco, quello di Gianni Lettieri, fondatore di Meridie e attuale Presidente di Atitech.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: lo "scugnizzo" del panorama imprenditoriale italiano

Laurea honoris causa in Giurisprudenza, insignito di numerosi riconoscimenti (Premio Guido Dorso, Premio Mediterraneo Economia e Impresa Oltre, Premio Cuore D'Oro) e un lungo percorso nell'Unione degli Industriali. Napoletano, classe 1956, Gianni Lettieri è un classico esempio di "self-made man". Imprenditore e dirigente d'azienda, è Presidente e Amministratore Delegato di Meridie Investimenti, holding da lui co-fondata nel 2007 e attraverso la quale ha acquisito Atitech. Sotto la sua guida, in poco più di dieci anni l'azienda di manutenzione aeronautica si è imposta come punto di riferimento europeo nel settore, diventando una delle più importanti realtà del mercato EMEA. Il successo dell'imprenditore parte tuttavia da lontano, precisamente dal suo esordio nel settore tessile. A soli 23 anni, dopo aver già maturato un'esperienza nel commerciale, Gianni Lettieri apre a Casandrino e Monza le sedi di uno stabilimento produttivo dedicato alla lavorazione dei tessuti. La giovane età non gli impedisce di farsi strada e la svolta avviene quando decide di puntare sulla produzione del tessuto denim-ring creando la prima società europea. Una scommessa che si rivela ben presto vincente, con i suoi prodotti che pian piano vengono distribuiti anche nei mercati esteri e in particolare negli Stati Uniti.

Gianni Lettieri: l'acquisizione di Atitech e il sogno del polo unico dedicato alla manutenzione

Le attività di Gianni Lettieri giungono fino in India, dove nel 1995 sigla una joint venture con il gruppo Raymond per creare la prima società di denim del Paese. In quegli anni prende il via anche il suo percorso negli Industriali. Nel 2000 la nomina a Presidente dell'Unione della Provincia di Avellino, per poi passare a quella di Napoli, che guiderà dal 2004 al 2010. Nel 2006 investe anche nel settore della green energy, costituendo la Compagnia per lo sviluppo di energia Rinnovabile CO.S.ER. S.r.l., attiva nell'ambito della produzione di energia da fonti rinnovabili. L'anno successivo è la volta del settore finanziario: insieme ad altri soci dà vita a Meridie S.p.A., la prima investment company del Sud Italia a essere quotata sul segmento MIV di Borsa Italiana. Una delle prime operazioni compiute attraverso la holding è l'acquisizione di Atitech, di cui diventa Presidente nel 2009. Inizia così la trasformazione dell'azienda, che nel 2015 rileva il ramo Alenia / Finmeccanica di Capodichino Nord. Oggi Atitech è la MRO indipendente più grande d'Europa e serve le più importanti compagnie aeree internazionali. Ma l'obiettivo finale, più volte ribadito dallo stesso Gianni Lettieri, è ancora più ambizioso: dotare il Paese di un polo unico italiano specializzato nella manutenzione aeronautica.

ICS Maugeri S.p.A.: studi scientifici per codificare il long Covid

Negli ultimi due anni la ricerca scientifica di ICS Maugeri S.p.A. si è focalizzata sul long Covid e sulle terapie riabilitative utili al recupero ottimale delle funzionalità dei pazienti.

ICS Maugeri S.p.A.

Long Covid: l'impegno di ICS Maugeri S.p.A.

Oggi sono numerosi i pazienti che dopo essere guariti dal Covid-19 continuano a riscontrare problemi di salute, anche a distanza di tempo. Gli strascichi dell'infezione vengono comunemente identificati con il termine long Covid. Negli ultimi due anni è stata riscontrata una vera impennata nella ricerca scientifica sul Covid-19 presso ICS Maugeri S.p.A. "Accanto alla ricerca che normalmente svolgiamo - ha confermato Walter Ricciardi, Direttore Scientifico degli Istituti Clinico Scientifici Maugeri e consulente del Ministro Speranza - si è aggiunta anche quella sul Sars-CoV-2, tanto che i dati ministeriali ci riportano al settimo posto per produzione scientifica sul tema, tra i circa 40 Irccs presenti in Italia". Con lo scoppio della pandemia, ICS Maugeri S.p.A. si è fin da subito schierata con i pazienti offrendo assistenza durante quella che è stata la prima importante sfida e che ha colto tutti alla sprovvista. "Siamo stati tra i primi a codificare, attraverso studi scientifici, il Long Covid - ricorda Ricciardi - ovvero le conseguenze che permangono dopo la fase acuta della malattia e che possono manifestarsi nei bambini come nei fragili, ma anche in persone giovani o che non hanno avuto manifestazioni particolarmente gravi".

ICS Maugeri S.p.A.: l'importanza delle terapie riabilitative precoci e personalizzate

È stato appurato che alcune persone continuano a presentare disturbi di vario genere dopo aver contratto il Covid-19: in certi casi questi sintomi possono essere così severi da non permettere ai pazienti di riprendere le normali attività quotidiane. Per tale ragione, una riabilitazione precoce e personalizzata, come previsto dai percorsi proposti da ICS Maugeri S.p.A., è di fondamentale importanza per recuperare uno stato di salute ottimale. "Ogni patologia, e l'infezione da Sars-CoV-2 in particolare - ha spiegato Michele Vitacca, Primario di Pneumologia all'IRCCS Maugeri Lumezzane (BS) e tra gli autori delle prime attività di ricerca sul long Covid e sull'efficacia della riabilitazione - può dare conseguenze a lungo termine, perché ogni danno di funzione di un organo provoca forme di disabilità, e diversi pazienti hanno un diverso impatto". "Fondamentali, secondo la nostra esperienza - conclude Vitacca - si sono dimostrate essere le terapie riabilitative personalizzate e iniziate precocemente, possibilmente già direttamente nelle Aree Covid".

La storia dell’azienda Ideal Standard: la prima partecipazione al Salone internazionale del Bagno

La partecipazione di Ideal Standard al Salone internazionale del Bagno: in uno stand concepito per colpire lo sguardo sono stati presentati prodotti e soluzioni che oggi contribuiscono a costruire l'importante storia ultra-centennale dell'azienda.

Ideal Standard

Ideal Standard: innovazione, funzionalità e design nelle proposte dell'azienda

In occasione della partecipazione al Salone internazionale del Bagno, Ideal Standard ha presentato per la prima volta Singular™, l'innovativo approccio concepito dall'azienda per consentire ai clienti di scegliere facilmente tra migliaia di prodotti che attraversano differenti stili, misure, prestazioni tecniche e funzioni specifiche e creare la soluzione giusta per ogni spazio e campo d'applicazione. Tra le proposte più recenti anche Solos, lanciato nel corso dell'importante manifestazione. Il prodotto "icona" della nuova collezione si configura come una combinazione unica di lavabo e miscelatore totalmente integrato: progettata da Ludovica e Roberto Palomba, l'innovativa soluzione incarna l'essenza del minimalismo. Nello stand di Ideal Standard i visitatori hanno poi avuto modo di incappare anche in Conca, Linda-X, Calla e Joy-Neo e altre proposte che oggi impreziosiscono ulteriormente la storia ultra-centennale dell'azienda.

Ideal Standard al Salone internazionale del Bagno: focus sulla storica partecipazione dell'azienda

L'attenzione di Ideal Standard nel coniugare design, innovazione e funzionalità è tangibile anche nella progettazione dello stand per il Salone del Mobile di Milano. L'azienda ha preso parte quest'anno alla manifestazione per la prima volta nella sua storia ultra-centennale: lo spazio di 400 mq dove l'azienda leader nella progettazione di soluzioni per il bagno ha avuto modo di presentare le sue più recenti proposte è stato concepito come "uno stand ambientato, dove i prodotti racchiusi al di sotto del gioco architettonico delle travi restano sempre molto presenti allo sguardo". Lo ha spiegato a "MFF" lo Chief Designer Officer Roberto Palomba che ha lavorato al progetto. Internamente è stata creata una piazza centrale unita alle parti perimetrali: dentro ambientazioni declinate in mood diversi per raccontare la storia di linee e collezioni prestigiose realizzate da Ideal Standard con focus ben precisi sulle ambientazioni. La Atelier Collections, connubio efficace tra estetica, funzionalità e design, e la linea i-life, per citarne solo due.

Francesco Starace: sostenibilità, Enel riconfermata tra i leader mondiali

Enel riafferma la sua posizione negli indici FTSE4Good Index Series e Euronext Vigeo-Eiris a livello globale, europeo e dell'Eurozona: il valore del riconoscimento nelle parole dell'AD Francesco Starace.

Francesco Starace

Enel: la soddisfazione dell'AD Francesco Starace per la riconferma negli indici FTSE4Good Index Series e Euronext Vigeo-Eiris

Per l'AD Francesco Starace si tratta di un "ulteriore riconoscimento dell'equazione di successo del Gruppo che lega la sostenibilità alla creazione di valore": Enel si riconferma leader globale, europeo e dell'Eurozona per la sostenibilità negli indici FTSE4Good Index Series e Euronext Vigeo-Eiris, come riportato nella revisione di metà anno 2022, che classifica le prime aziende globali in termini di pratiche ambientali, sociali e di governance (ESG) e trasparenza. "Due straordinarie serie di indici", come sottolinea l'AD Francesco Starace, che riconoscono e attestano l'impegno di Enel nell'integrazione delle pratiche ESG all'interno della strategia aziendale lungo l'intera catena del valore. In particolare FTSE4Good ha riconosciuto il valore delle pratiche di Enel nonché la trasparenza in un'ampia gamma di ambiti, tra cui biodiversità, salute e sicurezza, diritti umani, corporate governance, gestione dei rischi e trasparenza fiscale. Euronext Vigeo-Eiris ha invece evidenziato le prestazioni eccellenti nello sviluppo della propria strategia ambientale, nella gestione del capitale umano e nella promozione di solide pratiche di governance.

Francesco Starace: in futuro continueremo a concentrarci sul potenziamento del progresso sostenibile

Enel prosegue "a pieno ritmo" il suo percorso sostenibile: i principi ESG, come ha ribadito l'AD Francesco Starace, rimarranno "una priorità in tutte le nostre linee di business, poiché saremo concentrati su soluzioni e tecnologie che generano valore condiviso a vantaggio delle comunità locali e dell'ambiente in generale". Enel, non a caso, è stata confermata anche nella revisione semestrale dell'indice Euronext Vigeo-Eiris (V.E) World 120 che due volte all'anno stila la classifica delle 120 società più sostenibili fra le 1.500 principali società in termini di capitale flottante in Nord America, Asia Pacifico ed Europa. Il Gruppo inoltre ha ottenuto una riconferma anche negli indici regionali Euronext V.E Eurozone 120 ed Europe 120, che comprendono le 120 imprese più sostenibili fra le 500 aziende con il maggiore capitale flottante in Europa e nell'Eurozona. "Guardando al futuro, continueremo a concentrarci sul potenziamento del progresso sostenibile attraverso la decarbonizzazione e l'elettrificazione dei consumi, facendo leva sulla maggiore digitalizzazione della nostra azienda", ha commentato infine l'AD Francesco Starace.

Ideal Standard: l’azienda presenta Solos al Salone internazionale del Bagno

La presentazione di Solos, il nuovo prodotto che Ideal Standard ha lanciato in occasione del Salone internazionale del Bagno a cui l'azienda partecipa per la prima volta nel corso della sua storia ultra-centennale.

Ideal Standard

Ideal Standard: Solos, prodotto innovativo e visivamente sorprendente

L'azienda leader nella progettazione di soluzioni per il bagno Ideal Standard, in occasione della partecipazione al Salone internazionale del Bagno, ha annunciato in esclusiva il lancio di Solos, innovativo prodotto che incarna l'essenza del minimalismo. Progettato da Ludovica e Roberto Palomba, il prodotto "icona" della nuova collezione si configura come una combinazione unica di lavabo e miscelatore totalmente integrato: Solos si contraddistingue per lo straordinario impatto visivo, reso possibile da tecnologie ad alta performance. Il design minimalista e i bordi sottili del lavabo, realizzati grazie alla tecnologia Diamatec®, trasmettono una sensazione di leggerezza ed eleganza senza tempo. La sofisticata struttura del miscelatore completamente integrata va ad esaltare ancora di più la purezza del design. Dotato di funzioni di risparmio idrico e tecnologia moderna, Solos risulta essere il perfetto connubio tra design e performance, in linea con quanto Ideal Standard si propone di fare da oltre un secolo nella progettazione di esclusivi prodotti e soluzioni per ogni tipologia di ambiente bagno.

Ideal Standard per la prima volta al Salone internazionale del Bagno: una partecipazione storica per l'azienda

Solos è stato ufficialmente presentato da Ideal Standard nel corso del Salone internazionale del Bagno. Per l'azienda si tratta di una partecipazione destinata a impreziosirne ulteriormente la storia ultra-centennale: è la prima volta infatti che Ideal Standard prende parte all'importante manifestazione, giunta quest'anno alla sua 60esima edizione. Lo spazio espositivo è stato concepito per raccontarne la storia ma anche la vision che ne permea le proposte a partire da Atelier Collections con le sue collezioni all'avanguardia. E poi l'attenzione per il cliente e l'impegno nel soddisfarne le esigenze presenti e future dice anche Singular, innovativo approccio sviluppato di recente dall'azienda per permettere ai clienti di progettare il loro ambiente bagno ideale. E infine la sostenibilità: da sempre molto attenta al tema, Ideal Standard ha intrapreso un percorso ambizioso che si fonda su decarbonizzazione, economia circolare e responsabilità sociale. Leve di crescita per un futuro sempre più sostenibile, a beneficio di tutti.

Renato Mazzoncini: green bond da 600 milioni per A2A, puntiamo sulla transizione ecologica

L'emissione di A2A ha ricevuto ordini che superano gli 1,7 miliardi di euro, circa tre volte l'ammontare offerto. L'importanza dell'operazione nelle parole dell'AD e DG Renato Mazzoncini.

Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: A2A, transizione ecologica e obiettivi di sostenibilità nel green bond

Un'operazione che va nella direzione della transizione ecologica e in accordo col Piano Strategico di A2A. Lo specifica Renato Mazzoncini commentando l'avvenuto collocamento di un green bond dal valore di 600 milioni di euro e dalla durata di quattro anni. Come annunciato dalla Life Company, il bond andrà a finanziare progetti green in linea con i principi della Tassonomia Europea. L'emissione ha ottenuto grande favore da parte del mercato, con ordini attestati a oltre 1,7 miliardi di euro, circa tre volte l'ammontare offerto. "L'operazione è a supporto della transizione ecologica del Paese e partecipa al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità che il Gruppo si è dato nel proprio Piano Strategico", ha evidenziato Renato Mazzoncini in merito.

Renato Mazzoncini: green bond di A2A, i dettagli dell'operazione

L'emissione di A2A è destinata agli investitori istituzionali ed è realizzata a valere sul Programma Euro Medium Term Notes. La Life Company guidata da Renato Mazzoncini ha evidenziato come il green bond ponga le proprie fondamenta sul Sustainable Finance Framework del Gruppo, ovvero l'insieme delle linee guida che rafforzano il legame tra strategia finanziaria e strategia sostenibile. Il titolo è stato collocato a un prezzo di emissione pari al 99,580% e avrà un rendimento annuo del 2,612% e una cedola del 2,500%. Il suo spread si attesta a 93 punti base rispetto al tasso di riferimento mid swap. I proventi netti derivanti dall'emissione finanzieranno gli Eligible Green Projects, progetti di economia circolare e transizione energetica legati allo sviluppo delle rinnovabili e al settore ambientale, così come la Life Company guidata da Renato Mazzoncini ha stabilito nel Sustainable Finance Framework del Gruppo.

Alessandro Benetton al Festival dell’Economia di Trento: l’intervento

"Parlare di sostenibilità oggi è diventato un tema obbligatorio": la vision di Alessandro Benetton, intervistato al Festival dell'Economia di Trento.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: la sostenibilità deve avere una visione sempre più olistica rispetto al ruolo dell'impresa

La sostenibilità è un "tema obbligatorio". Lo ha rimarcato Alessandro Benetton, intervenuto lo scorso 5 giugno al Festival dell'Economia di Trento nel corso del panel "L'impatto della sostenibilità sul mondo della finanza e dei mercati". Non rispondere a questo tipo di sfida oggi per un'azienda potrebbe significare non avere futuro: nel sottolinearlo Alessandro Benetton ha ricordato inoltre come "il primo incontro con il concetto di sostenibilità" lo ebbe nei primi anni '90 "grazie ad Al Gore". Il messaggio che da allora gli è rimasto e di cui ha fatto tesoro in questi anni è che "qualcosa, perché funzioni davvero, lo devi rendere conveniente e che questo si sarebbe dovuto fare anche con la sostenibilità, anzi con l'ambiente perché allora si parlava ancora di ecologia": oggi "dalla nostra parte abbiamo una nuova generazione che sente tutto ciò come un cancello di ingresso per il futuro e negli anni scorsi con la mia 21 Invest abbiamo iniziato a trasformare quelli che alcuni consideravano dei costi in opportunità, nella consapevolezza che le aziende che non rispondevano a questi requisiti non avrebbero avuto un futuro".

Alessandro Benetton: i giovani sono una risorsa

Parlando di sostenibilità, Alessandro Benetton ha riproposto anche la teoria dell'economista Michael Porter, da lui totalmente condivisa, sottolineando come il concetto di "shared value" sia stato sposato in Edizione "ormai da 7-8 anni, in tempi non sospetti, proprio perché c'è questa profonda convinzione". La sostenibilità ambientale è un punto di inizio e ci deve essere questa consapevolezza nel mondo dell'impresa. Senza dimenticare i giovani: "In qualche maniera quello che noi facciamo oggi servirà per qualcun altro domani ed è con questa stella polare che dobbiamo guardare alle attività economiche". I giovani per Alessandro Benetton rappresentano una grande risorsa e "devono sapere che anche i grandi hanno avuto insicurezze". È lui stesso ad averlo capito nel corso della sua carriera, di cui ha parlato anche durante l'intervista in occasione della recente pubblicazione di "La Traiettoria", la sua autobiografia: "Le cose più importanti della nostra vita accadono quando si esce da situazioni di comfort: a volte il fallimento o fattori esterni ti costringono a farlo. Nella discontinuità si celano le migliori opportunità, nei momenti più tristi e delicati hai l'occasione di ridisegnare le cose. La discontinuità è sempre un'occasione".

Energia e scatti d’autore, Terna presenta il “Premio Driving Energy 2022”

Il Premio è un'evoluzione del percorso iniziato da Terna con i volumi fotografici "Driving Energy". "Contributo alla crescita sociale e culturale del Paese è nel nostro Dna", ha dichiarato Massimo Paolucci, Direttore Relazioni Esterne del Gruppo.

Terna

Terna: come nasce l'idea del concorso fotografico

Un connubio apparentemente inedito, quello tra arte fotografica e trasmissione dell'energia elettrica, che condividono tuttavia le stesse origini. Entrambe figlie della rivoluzione industriale, hanno contribuito allo sviluppo degli ultimi due secoli. È uno dei motivi che ha spinto Terna a lanciare la prima edizione del "Premio Driving Energy - Fotografia Contemporanea". Presentato a Roma lo scorso 19 maggio, il contest è aperto a tutti i fotografi italiani, dai dilettanti ai professionisti, che potranno inviare gratuitamente i propri lavori dal 30 maggio al 31 agosto. I premi verranno assegnati agli scatti in grado di catturare la mission dell'operatore e il suo ruolo come regista e abilitatore della transizione energetica italiana. Con il "Premio Driving Energy", Terna vuole rilanciare il suo impegno a sostegno della cultura. A spiegarlo nel dettaglio Massimo Paolucci, Direttore Relazioni Esterne, Affari Istituzionali e Sostenibilità del Gruppo: "L'idea è nata in modo spontaneo, con l'obiettivo di colmare un vuoto - ha dichiarato il manager in un'intervista rilasciata a "Il Sole 24 Ore" - Terna non può non avere un progetto importante di promozione culturale a beneficio del Paese. Il nostro business è il settore elettrico, tuttavia è nel nostro Dna contribuire alla crescita del Paese anche a livello sociale e culturale".

Paolucci (Terna): "Con Driving Energy vogliamo tenere vivo legame tra aziende e cultura"

Quello di Terna, spiega il manager, è un "piccolo contributo" alla comunità dei fotografi in Italia ma soprattutto un segnale: "Il sistema culturale ha bisogno di essere sostenuto anche dalle aziende, con un impegno concreto per tenere vivo il legame tra arte e impresa attraverso progetti strutturati, prestigiosi e ambiziosi. Il nostro premio vuole fare la sua parte in tale direzione". Oltre ad un totale di cinque premi in denaro (15.000 per il Vincitore Senior, 5.000 per i fotografi under 30 e tre menzioni speciali da 2.000 euro), il contest offre una grande occasione per i finalisti. Da un lato l'opportunità di mostrare i propri lavori alla Giuria di Terna, composta dallo stesso Paolucci e da esperti del settore culturale (Salvatore Settis, Lorenza Bravetta, Elisa Medde, Emanuele Trevi, Jasmine Trinca). A supportare i giurati il curatore del progetto, Marco Delogu, e il Comitato di Presidenza, composto dalla Presidente Valentina Bosetti e dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale Stefano Donnarumma. "C'è poi una grande occasione di 'visibilità': i finalisti vedranno i loro lavori fotografici esposti nella mostra finale che allestiremo a novembre al Palazzo delle Esposizioni a Roma", ha concluso il Direttore di Terna.

Maurizio Tamagnini: l’intervista di “Milano Finanza” all’AD di FSI

Con l'ingresso in Bcc Pay, FSI consolida il suo posizionamento nel fintech italiano: in un'intervista a "Milano Finanza" il punto dell'AD Maurizio Tamagnini.

Maurizio Tamagnini

Cedacri, Lynx, Bcc Pay: l'evoluzione di FSI nelle parole di Maurizio Tamagnini

In Italia il fintech è stato uno dei pochi settori in grado di reggere al contesto pandemico. Con la conseguente spinta alla digitalizzazione, le esigenze dei consumatori sui servizi finanziari si sono rapidamente evolute e sempre più istituti bancari e assicurativi si rivolgono a startup e aziende specializzate in soluzioni digitali. Lo sa bene Maurizio Tamagnini, Amministratore Delegato di FSI che in un'intervista pubblicata sul quotidiano "Milano Finanza" ripercorre il percorso che ha portato la società a diventare in breve tempo il più grande investitore italiano nel settore. Tra le operazioni più significative l'ingresso nel capitale di Cedacri, realtà specializzata in software per il banking e servizi cloud, e la partecipazione di ION Investment Group come partner strategico. Lo scorso gennaio l'annuncio della partnership siglata con Iccrea Banca per lo sviluppo di Bcc Pay, il comparto monetica dell'Istituto. Per l'AD di FSI il fintech rappresenta in questo momento un "investimento trainante per l'economia del Paese", soprattutto considerando il ritardo dell'Italia in tema di digitalizzazione: "Il nostro rapporto tra investimenti in IT e PIL è il più basso d'Europa - ha detto Maurizio Tamagnini - e c'è quindi un'enorme opportunità da cogliere. Per questo FSI si è strutturata con un team appositamente focalizzato sul tech guidato dal Cio Barnaba Ravanne".

Maurizio Tamagnini: piattaforme ERP prossimo target nel settore tech

Nell'intervista a "Milano Finanza" Maurizio Tamagnini si sofferma anche sull'approccio a tre fasi adottato da FSI. La prima dedicata all'individuazione della società più promettente e all'ingresso nel capitale lasciandola priva di debito per consentirne lo sviluppo: "Dopodiché la affianchiamo in questa crescita, prima a livello domestico e poi internazionale. Infine cerchiamo un partner strategico di grandi dimensioni in grado di farle fare un ulteriore salto di sviluppo e cerchiamo di restare parte di questo ulteriore sviluppo, reinvestendo nella nuova realtà". La storia di Cedacri, che FSI intende ripetere anche per quanto riguarda l'impegno in Cerved, ne è un esempio. Intanto la realtà guidata da Maurizio Tamagnini guarda già oltre e rivolge la sua attenzione alle piattaforme ERP (Enterprise Resource Planning): "A oggi l'investimento più simile che abbiamo fatto è quello in Lynx - ricorda l'AD - system integrator specializzato in soluzioni tecnologiche che oggi fa scouting laddove ci sono le nuove frontiere dell'innovazione, in particolare in California".

PNRR, Giovanni Lo Storto: dagli studenti della Luiss Guido Carli 30 proposte concrete

Il Direttore Generale della Luiss Guido Carli, Giovanni Lo Storto, parla del progetto che ha coinvolto circa 100 studenti nell'elaborazione di proposte utili all'applicazione del PNRR.

Giovanni Lo Storto

Giovanni Lo Storto: 30 proposte concrete sulle sei missioni del PNRR

Intervistato da "Il Giornale d'Italia", il Direttore Generale dell'Università Luiss Guido Carli Giovanni Lo Storto ha illustrato il lavoro svolto dagli studenti per un progetto che prevedeva l'elaborazione di proposte per la messa in pratica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. I singoli progetti sono stati presentati nella sede dell'Università Luiss di Viale Pola, dopo mesi di lavoro intenso. "Sono gruppi di lavoro che hanno visto insieme 100 studenti con altrettanti CEO che hanno prodotto 30 proposte concrete sulle sei missioni del PNRR", ha spiegato il DG. Si è trattato di una "modalità di coinvolgimento attivo e di lavoro insieme tra studenti universitari e CEO per fare in modo che la traiettoria, la progettualità, che deve nascere con molta urgenza per far sì che il PNRR diventi una risorsa, una creazione di valore immediata per il Paese, possa farlo partendo proprio dalle università e dalle idee che questi ragazzi possono esprimere".

Giovanni Lo Storto: un'opportunità per confrontarsi con il mondo del lavoro

Oltre ad aver portato a valide proposte per il PNRR, il lavoro svolto dai ragazzi ha rappresentato per loro anche una "grande opportunità di allenamento per confrontarsi con il mondo del lavoro". "Noi abbiamo una grande opportunità essendo l'università di Confindustria - ha affermato Giovanni Lo Storto - Queste occasioni fanno parte del nostro DNA". Il Direttore Generale, infine, si è detto felice di "aver riscontrato una capacità di produzione e di risultati che è andata anche oltre le aspettative", dal momento in cui i progetti che sono arrivati ad essere pubblicati dalla Casa Editrice della Luiss University Press, Sustain, sono "molto interessanti" e costituiscono dei "validissimi spunti per iniziative concrete per la parte pubblica insieme al privato per avviare una immediata produzione di iniziative a favore dell'utilizzo produttivo dei fondi del PNRR".

VR46 Metaverse, con il contributo di Nicola Volpi The Doctor fa il suo ingresso nel metaverso

VR46 Metaverse prende vita grazie ad una joint venture siglata tra la società di Valentino Rossi e la holding The Hundred guidata dal lead investor Nicola Volpi.

Nicola Volpi

Il ruolo di Nicola Volpi nell'operazione VR46 Metaverse

Nuova avventura per Valentino Rossi. Dopo aver dato l'addio alla Moto GP, il pilota nove volte campione nel mondo è pronto a portare il suo brand nel metaverso. Il compito di sviluppare contenuti digitali destinati al web, al gaming e al mondo degli NFT spetterà alla neonata VR46 Metaverse. La società è frutto di una joint venture con The Hundred, media holding e azionista di minoranza di VR46, fortemente voluta da Nicola Volpi. L'ex Permira, esperto di private equity e oggi alla guida di Movidea, ha infatti partecipato all'operazione nel ruolo di lead investor di The Hundred. "Entrare in questo settore è un'avventura davvero stimolante che ho deciso di affrontare in modo strutturato insieme a dei partner di livello - è stato il commento di Valentino Rossi, che ha poi aggiunto - mi entusiasma poter raggiungere i fans di tutto il mondo, portando loro l'atmosfera e l'entusiasmo di VR46 attraverso nuove tecnologie e penso che questo progetto segni un passo avanti importantissimo per il brand".

Nicola Volpi: i dettagli del metaverso targato Valentino Rossi

L'inaugurazione del nuovo metaverso dedicato al campione del mondo è prevista entro l'anno. Nel dettaglio, l'intenzione di VR46 Metaverse è ricreare una piattaforma globale focalizzata sul Dottore, il VR46 Racing Team e l'Academy. The Hundred contribuirà con il suo know-how alla realizzazione di contenuti immersivi che puntino a coinvolgere i follower del pilota e ad aumentare la fanbase. La holding milanese guidata da Vincenzo Macrì è attiva nello scouting di influencer e investe sul loro percorso di crescita (Tommaso Zorzi e Cathy La Torre i nomi più noti), puntando in particolare ai settori Education, Gaming e Beauty.

Il ruolo strategico dell’idroelettrico: la riflessione di Renato Mazzoncini, AD e DG di A2A

Renato Mazzoncini interviene sull'importanza del settore idroelettrico in Italia: per favorirne lo sviluppo bisogna affrontare le criticità del quadro normativo, così da sbloccare gli investimenti da parte dei gestori.

Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: puntare sulle rinnovabili per una maggiore autonomia

Oggi lo scenario energetico pone l'Italia davanti a un bivio: da un lato investire nelle risorse strategiche presenti sul territorio, dall'altro continuare ad essere esposti agli andamenti del mercato, con i rischi che ne derivano. Di questo si è discusso alla presentazione del Rapporto "Le concessioni idroelettriche in Italia: incertezze e opportunità per il rilancio del Paese", realizzato da The European House - Ambrosetti e presentato il 20 aprile a Roma presso il Centro Studi Americani. All'evento ha preso parte anche Renato Mazzoncini insieme a numerose personalità del mondo imprenditoriale, accademico, giuridico, economico e istituzionale. Per l'AD e DG di A2A, nel contesto odierno "lo sviluppo delle rinnovabili non è più solo auspicabile ma necessario per contribuire a raggiungere l'autosufficienza energetica del nostro Paese e affrancarsi dalla dipendenza del gas estero". La produzione idroelettrica può dare un impulso notevole in questa direzione: come emerge dal Rapporto, è oggi la prima fonte rinnovabile nella generazione elettrica nazionale, con un ruolo di primo piano per la transizione e la sicurezza energetica del Paese. Per tale ragione, aggiunge Renato Mazzoncini, l'intento dev'essere favorire gli investimenti verso l'idroelettrico, in quanto risorsa già presente sul nostro territorio.

Renato Mazzoncini: normative chiare e omogenee per sbloccare gli investimenti

Il Rapporto di The European House - Ambrosetti segnala distintamente il ruolo primario dell'idroelettrico in Italia, con un valore che raggiunge il 40,7% nella generazione di energia (21,3% il solare e 16,0% l'eolico). Un apporto che diventa ancora più significativo alla luce della crisi energetica, poiché in grado di fornire flessibilità e accumulo di energia. Il tutto a beneficio della stabilità, sicurezza e sostenibilità del sistema energetico. "L'idroelettrico è un settore strategico ed è gestito largamente da imprese italiane", rimarca Renato Mazzoncini nell'intervento: "Gli investimenti dei gestori a beneficio di questa importante risorsa potrebbero essere favoriti da una normativa chiara ed omogenea". Un quadro, specifica, "che preveda un'estensione della concessione a fronte di investimenti a favore dei territori che ospitano gli impianti". Ulteriore slancio, aggiunge Renato Mazzoncini, arriverebbe dalla "riassegnazione mediante gara in assenza di miglioramenti per gli asset da parte degli operatori uscenti". Come evidenzia anche il Rapporto, tale revisione consentirebbe agli operatori di investire 9 miliardi di euro in più rispetto ad oggi. Gli investimenti addizionali permetterebbero di generare 26,5 miliardi di Euro sul territorio attraverso gli effetti indiretti e indotti, con ricadute positive anche per le casse dello Stato.

Private Banking: focus su BG Conio, il servizio di Banca Generali dedicato ai Bitcoin

Cresce la voglia di innovazione da parte dei clienti bancari, in particolare nel mondo delle criptovalute. Come confermato da Banca Generali, Istituto leader nel Private Banking, in pochi mesi sono già oltre 15.000 i clienti che si sono avvicinati alla compravendita di Bitcoin.

Private Banking, criptovalute, innovazione: il successo di Banca Generali

"I numeri di adesione che abbiamo registrato finora dimostrano che anche le famiglie private guardavano con attenzione a questa tipologia di attività ma non avevano ancora trovato un interlocutore serio al quale affidarsi per aprire un wallet dedicato al Bitcoin": a fare il punto sui risultati raggiunti da Banca Generali è Riccardo Renna, Chief Operation Officer & Head of Innovation dell'Istituto, in un'intervista rilasciata al magazine "We Wealth". È una partenza sprint quella realizzata da BG Conio a pochi mesi dal lancio, avvenuto il 23 febbraio 2022: il servizio dell'Istituto di Private Banking, sviluppato in collaborazione con Conio, ha registrato più di 15.000 clienti interessati a questo strumento innovativo per la compravendita di Bitcoin. Un servizio che, unendo autonomia, affidabilità e semplicità, fornisce ai clienti prestazioni di custodia, negoziazione e reporting sulla principale criptovaluta al mondo, con la possibilità di operare direttamente attraverso l'app di Mobile Banking. Per Banca Generali la priorità rimane quella di "aiutare le famiglie a proteggere e pianificare nel tempo i propri patrimoni", ha evidenziato Riccardo Renna: per tale ragione, BG Conio "è stato pensato in modo da consentire l'operatività al cliente in modalità self, ma con tutte le tutele che una Banca private come la nostra può mettere a loro disposizione", così il Chief Operation Officer & Head of Innovation dell'Istituto di Private Banking.

Private Banking: BG Conio, i punti di forza del servizio di Banca Generali

BG Conio trae origine da una partnership siglata nel 2020 tra Banca Generali e Conio, società fondata nel 2015 a San Francisco da Christian Miccoli e Vincenzo De Nicola. Un progetto attivo inizialmente a livello finanziario e industriale per la ricerca di applicazioni in ambito blockchain, sviluppato poi fino all'elaborazione di un modello di compravendita di Bitcoin che non ha eguali in Italia. Due i punti vincenti dell'Istituto di Private Banking. Il primo, un ambiente digitale che integra completamente l'offerta di Conio nell'app mobile banking di Banca Generali: il risultato è la semplicità di utilizzo senza dover aprire nuovi profili su altre piattaforme. Il secondo è quello della sicurezza, attraverso un innovativo sistema multi-firma per la custodia dei Bitcoin. È presente, inoltre, la possibilità di recovery del wallet in caso di smarrimento delle chiavi o necessità successorie. L'operatività di BG Conio è partita da pochi mesi, ma il trend per l'Istituto di Private Banking è già quello di un successo che va oltre ogni previsione. "Stiamo già raccogliendo i primi dati e riscontri dalla clientela per profilare sempre al meglio il nostro modello di servizio", ha rilevato Riccardo Renna, aggiungendo: "Crediamo fortemente che sia questa la strada da seguire per chi, come noi, punta a diventare sempre più un hub private di servizi innovativi alla clientela".

Municipia S.p.A.: musei e luoghi della cultura, il digitale per abbattere le barriere

Turismo & Cultura: Municipia S.p.A., società del Gruppo Engineering, offre ai territori la soluzione integrata e mirata alle loro specifiche necessità.

Municipia S.p.A.

La necessità di interventi di innovazione del sistema culturale: la risposta di Municipia S.p.A.

Il 18 maggio si è celebrata la Giornata Internazionale Dei Musei: un'occasione in più, come scrive Municipia S.p.A. sui suoi social, per "porre l'attenzione sulla necessità di interventi di innovazione del sistema culturale". In ambito turistico e culturale l'impegno della società del Gruppo Engineering, leader nell'implementazione di progetti di Digital Transformation a supporto di Comuni di ogni dimensione, è nel promuovere iniziative finalizzate alla rimozione di barriere fisiche, cognitive e sensoriali. "L'asset turistico-culturale rappresenta un settore economico molto dinamico e mai come in questo momento c'è bisogno di rilanciare entrambi i comparti riportando ad esempio i turisti nelle città d'arte e non solo", ha sottolineato il presidente Stefano De Capitani sui suoi social spiegando come la pandemia abbia dato impulso "a cercare la strada per un processo di trasformazione, trovando nel digitale una nuova forma per reinventarsi e dare una nuova immagine esterna dei centri urbani". L'uso di tecnologie di realtà virtuale e realtà aumentata (enabling technologies), come ha modo di sperimentare Municipia S.p.A. nei progetti avviati in diverse realtà del Paese, può significativamente contribuire a rendere il racconto più democratico, immersivo, sensoriale e personalizzabile e offrire modalità innovative di rappresentazione e fruizione del patrimonio storico-culturale materiale e immateriale delle città.

Municipia S.p.A.: nuove tecnologie per raccontare il patrimonio culturale

Dal "vedere e fare" al "vivere e sentire": il turista, quale protagonista di una experience esclusiva e personalizzata, richiede risposte puntuali e tempestive. Municipia S.p.A., affiancando le amministrazioni pubbliche locali, sa come a giocare un ruolo fondamentale in quest'ottica siano le enabling technologies: strumenti "innovativi, inclusivi e democratici per accedere e fruire del patrimonio culturale (materiale e immateriale) e degli ambiti legati al turismo e al marketing territoriale". In merito il presidente Stefano De Capitani parla di una "nuova strategia più ricca e partecipativa per incentivare le offerte locali e rafforzare la persuasione di turisti e cultori verso la scelta di appropriate mete ed esperienze dirette". Affermazioni che sembrano riflettere quanto si propone il PNRR per quanto riguarda l'ambito cultura, ossia lo sviluppo di nuovi modelli di fruizione del patrimonio culturale abilitati dalle tecnologie digitali: un nuovo rapporto con i visitatori, nuove relazioni e, di conseguenza, nuovi modelli di business. Le tecnologie digitali, in quest'ottica, si configurano come "innesco per il cambiamento dei rapporti fra turisti, cultori, stakeholder, amministratori locali e lo stesso territorio". Il vantaggio portato, nella logica di Municipia S.p.A., rafforza il concetto di valorizzazione della cultura come bene di tutti.

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