Excursus sulla carriera di Nicolò Zanon, giudice della Corte costituzionale

La carriera del giudice della Corte costituzionale Nicolò Zanon spazia dagli incarichi istituzionali al ruolo di docente universitario, a quello di editorialista per importanti quotidiani e riviste di settore.

Nicolò Zanon è attualmente giudice della Corte costituzionale su nomina del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. È stato inoltre insignito del titolo di Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana.

Nicolò Zanon

Nicolò Zanon: l'impegno accademico, la produzione scientifica e le prime esperienze professionali

Classe 1961, originario di Torino, Nicolò Zanon è giurista e docente universitario. Laureato in Giurisprudenza presso l'Università della sua città, ha conseguito successivamente il titolo di dottore in ricerca in Diritto comparato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Firenze. Tra il 1991 e il 1996 è ricercatore presso la Facoltà di Scienze politiche, a Torino. Negli stessi anni consolida la sua formazione all'estero, in Francia e Germania. Tra il 1996 e il 1997 è Assistente di Studio del giudice costituzionale prof. Valerio Onida, presso la Corte costituzionale, oltre ad insegnare come professore a contratto di Istituzioni di diritto pubblico presso l'Università Bocconi di Milano. È l'inizio di una importante carriera accademica, che lo porta a insegnare negli atenei più prestigiosi d'Italia. Gli anni della docenza coincidono con quelli della produzione scientifica, incentrata principalmente sulla posizione costituzionale dei parlamentari e sulla loro tradizionale libertà da vincoli di mandato. Si occupa inoltre di diritto regionale, giustizia costituzionale e tutela dei diritti fondamentali. I suoi testi sono pubblicati su riviste italiane e straniere. Nicolò Zanon entra inoltre a far parte del comitato di redazione della rivista "Ideazione", del comitato scientifico della rivista "Giurisprudenza costituzionale", della direzione della rivista "Quaderni costituzionali" e del comitato scientifico della rivista "Percorsi costituzionali".

Nicolò Zanon: il percorso istituzionale e gli incarichi attuali

Membro del Comitato Legislativo della Regione Lombardia dall'ottobre del 2000 al luglio del 2010, Nicolò Zanon ha fatto parte del board "Riforme e garanzie" della Fondazione Magna Carta. Ha svolto attività di consulenza a favore della Commissione parlamentare per le questioni regionali ed è stato editorialista per importanti quotidiani ("Il Sole 24 Ore", "Il Giornale", "Libero"). Ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Italiana per la ricerca contro il cancro (FIRC). Nel 2008 è socio promotore di "Italiadecide", l'Associazione di ricerca per la qualità delle politiche pubbliche. Tra il 2009 e il 2010 è invece componente "laico", per elezione da parte del Senato della Repubblica, del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa. Nel 2010 è eletto dal Parlamento in seduta comune componente del Consiglio Superiore della Magistratura, carica che ricopre fino alla scadenza del mandato nel 2014. Attualmente Nicolò Zanon è giudice della Corte costituzionale su nomina del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Al termine del mandato, tornerà a pieno titolo all'Università degli Studi di Milano, quale Ordinario di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza. È Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana.

Mauro Sentinelli: l’impegno in ambito solidale e sociale

Tra i pionieri della telefonia mobile in Italia, Mauro Sentinelli è ricordato oggi anche per lo spessore umano, non solo professionale: in ambito sociale si è distinto come promotore di numerose iniziative di carattere socio-assistenziale.

Mauro Sentinelli

Iniziative solidali e sociali promosse da Mauro Sentinelli: l'ambulanza donata alla Misericordia di Montepulciano

"Vorrei che tutti quanti ricordassero non solo le sue capacità manageriali, ma anche le qualità sul lato umano e personale" aveva auspicato di Mauro Sentinelli l'amico ed ex collega Luigi Gambardella nel corso dello speciale evento online organizzato in ricordo del professionista lo scorso 30 maggio da Key4Biz. Noto per le sue spiccate doti in ambito manageriale e il rilevante contributo apportato allo sviluppo delle TLC in Italia, Mauro Sentinelli si è distinto anche per l'impegno in ambito sociale e solidale, ben espresso nelle numerose iniziative da lui promosse sia a livello pubblico che privato. Tra queste la donazione nel 2015 di un'ambulanza di classe A alla Misericordia di Montepulciano da parte della famiglia Giannini-Sentinelli: un nuovo mezzo, dotato di unità di rianimazione mobile e strumentazioni di ultima generazione per la gestione di emergenze e urgenze, che è stato recapitato in occasione delle festività natalizie all'associazione.

Montepulciano: il profondo legame tra la famiglia di Mauro Sentinelli e la città

Mauro Sentinelli intervenne insieme alla moglie alla cerimonia organizzata nel 2015 in occasione della consegna dell'ambulanza: erano presenti anche numerosi componenti della famiglia Giannini per ricordare la mamma (nonché nonna) Iole. È a lei, alla sua memoria infatti che si deve il loro gesto, come spiegarono i coniugi nel corso della cerimonia. Parteciparono inoltre l'allora Sindaco di Montepulciano Andrea Rossi, il Vescovo Monsignor Stefano Manetti e il Presidente della Pia Arciconfraternita Adriano Giuliotti, oltre ai numerosi soci e volontari della Misericordia. Non solo: in quell'occasione la famiglia Giannini-Sentinelli consegnò al Sindaco anche una simbolica maxi-chiave, a riprova del profondo affetto e della riconoscenza che li lega da sempre a tutta la comunità di Montepulciano. È solo uno dei numerosi episodi che parlano dello spessore umano di Mauro Sentinelli, conosciuto a livello internazionale per il suo valore come manager e innovatore: fu lui a dare vita al Global System for Mobile Communications (GSM) e a lanciare la carta prepagata su scala globale, imprimendo una svolta significativa al settore della telefonia.

Marco Durante: la nascita e i traguardi di LaPresse S.p.A.

Con alle spalle numerose esperienze formative e professionali, Marco Durante guida LaPresse S.p.A. in qualità di Presidente. L'agenzia di stampa da lui fondata insieme al fratello è tra le media company più innovative nel panorama dell'informazione e della comunicazione in Italia.

Marco Durante

Marco Durante: formazione ed esperienze in ambito accademico e sportivo

Presidente e fondatore di LaPresse S.p.A., Marco Durante è nato a Torino nel 1962. Suo padre Silvio è tra i fondatori di Publifoto Torino, storica agenzia di fotogiornalismo. L'imprenditore avvia il proprio percorso formativo con il conseguimento del diploma di maturità scientifica presso la Sacra Famiglia, a cui segue una Laurea ottenuta nel 1988 presso ISEF, istituto dove svolge attività di docenza per la cattedra di nuoto. La sua formazione include inoltre un corso in Business Administration presso Rotman School of Management di Toronto, una Laurea in discipline sportive (Université Claude Bernard, Lione) e una Laurea con lode e menzione in Giurisprudenza (Università di Napoli/Pegaso) ottenuta nel 2015. Nello stesso anno gli viene conferita la cattedra di docente di Strategie di Comunicazione d'Impresa presso la Facoltà di Economia Aziendale dell'Università di Napoli. Attualmente è iscritto al corso di Corporate Finance presso la NYU Stern School of Business. Marco Durante è conosciuto in ambito sportivo per aver militato nelle giovanili del Torino F.C. nel ruolo di mediano e per la sua esperienza come allenatore di Libertas SAFA, squadra di nuoto con cui ha vinto quattro scudetti e ha partecipato a campionati Europei, Mondiali e tre Olimpiadi.

Marco Durante: la fondazione di LaPresse S.p.A. e lo sviluppo delle attività

È il 1992 quando Marco Durante inizia a collaborare con Publifoto. Due anni più tardi intraprende una nuova sfida professionale insieme al fratello Massimo: il 1994 è infatti l'anno della fondazione di LaPresse S.p.A., agenzia di stampa italiana che nel tempo diventerà uno dei provider italiani di contenuti multimediali più riconosciuti a livello internazionale e uno dei più innovativi sullo scenario italiano. La prima a portare il formato delle videonews in Italia, LaPresse S.p.A. ha introdotto inoltre le attività di foto reporting e, grazie all'internazionalizzazione avviata nel 2008, ha acquisito i diritti di distribuzione della produzione Associated Press, ampliando così la propria offerta di servizi di informazione. A completezza delle attività, nel 2018 l'agenzia guidata da Marco Durante dà vita a una divisione dedicata alle produzioni televisive, che viene affidata a Elisa Ambanelli (tra i suoi incarichi Direttore Intrattenimento e Palinsesto per La7, Direttore del canale All Music e Responsabile dei programmi dell'intrattenimento di Endemol Italia). L'offerta viene ulteriormente estesa con l'introduzione di un'area di celebrity management che include nomi del calibro di Barbara d'Urso, Elisabetta Gregoraci, Barbara Pedrotti, Laura Barth, Andrea Iannone, Monica Bertini, Manuela Arcuri, Gaia Bermani Amaral, Adriana Volpe, Ilenia Arnolfo, Gianluca Saragò, Piergiorgio Pirrone, Rita dalla Chiesa e Giovanni Ciacci. Con sette sedi in Italia e diverse all'estero (Parigi, Londra, Berlino, Ginevra, Hong Kong, Los Angeles, Madrid, New York, Praga, Tokyo, Varsavia, Vienna e Washington), LaPresse S.p.A. è la prima agenzia di stampa multimedia italiana a guida imprenditoriale. È supportata da oltre 150 dipendenti e sei unit internazionali.

Nicola Volpi: focus sull’iter professionale del CEO di Movidea

Professionista affermato nel settore del Private Equity con oltre 30 anni di esperienza, Nicola Volpi è tra i soci fondatori di Permira di cui è stato CEO per l'Italia, mettendo a segno numerose acquisizioni di società anche a livello globale.

Nicola Volpi

Nicola Volpi: il ritratto del CEO di Movidea

È il 2013 quando su iniziativa di Nicola Volpi e di Emilio Petrone nasce Movidea, attiva nel settore dei servizi e dei beni di lusso in ambito italiano e internazionale. La guida in qualità di CEO. L'intento del professionista, particolarmente conosciuto nel Private Equity per i rilevanti traguardi raggiunti nel corso della sua carriera, è di investire in realtà con importanti idee di business e con una visione a lungo termine supportandole attraverso l'immissione di capitali e di know-how strategico e finanziario. Forte delle sue passioni per le auto sportive e per il calcio, negli ultimi anni ha investito nel capitale ed è entrato a far parte del CdA della Pagani Automobili S.p.A. (dove opera tuttora) e in quello di FC Internazionale S.p.A. (dal 2014 al 2018).

La crescita professionale di Nicola Volpi

Manager e imprenditore, Nicola Volpi si è fatto strada nel settore del Private Equity anche per il contributo significativo apportato alla nascita e alla crescita di Permira, oggi tra le realtà di spicco nel panorama mondiale con fondi gestiti per oltre 40 miliardi di euro. Dopo la laurea in Business Administration alla Bocconi e il conseguimento di un Master in Finanza presso la SDA dell'Istituto, entra in Sefimeta S.p.A. come analista finanziario per poi approdare nel 1987 in Sanpaolo Finance SpA, Investment Bank dell'attuale Gruppo Intesa Sanpaolo, nel ruolo di Responsabile del Leverage Finance. È lui ad organizzare in questi anni il finanziamento dei primi Buy‑Out realizzati in Italia: tale esperienza lo porta nel 1995 a entrare in Schroder Associati, che gestisce i fondi di Private Equity per l'Italia promossi dalla banca d'affari inglese Schroders. Ne diventa Partner due anni dopo. Nel 1999 insieme ad altri soci dà vita al Private Equity Permira: successivamente sarà chiamato a ricoprire l'incarico di CEO per l'Italia e ad entrare nell'Executive Committee che guida Permira a livello globale. Sotto la guida di Nicola Volpi, il Fondo di Private Equity realizza in Italia numerose acquisizioni e dismissioni di successo di marchi leader nel proprio settore come Ferretti Yachts, Marazzi, Veneta Cucine, Valentino, Sisal.

Ue, finanziamento BEI per Trenitalia: il commento di Gianfranco Battisti, AD e DG di FS Italiane

La BEI al fianco del Gruppo FS Italiane: finanziamento da 450 milioni di euro per i nuovi treni regionali ibridi a ridotto impatto ambientale. L'AD e DG Gianfranco Battisti illustra i dettagli dell'operazione.

Gianfranco Battisti, AD Ferrovie dello Stato

Gianfranco Battisti: finanziamento BEI in favore di Trenitalia, 450 milioni di euro per nuovi treni regionali ibridi

Treni meno inquinanti, più efficienti e per circa la metà destinati al Sud Italia: la BEI, la Banca Europea per gli Investimenti, sostiene il piano di investimenti del Gruppo FS Italiane per i nuovi convogli ferroviari riservati al settore del trasporto regionale di Trenitalia. Un finanziamento pari a 450 milioni di euro che è stato annunciato lo scorso 23 luglio dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Italiane Gianfranco Battisti insieme al Vicepresidente della BEI Dario Scannapieco. La prima tranche di 150 milioni di euro è stata già perfezionata attraverso la sottoscrizione di un corporate bond a valere sul Programma EMTN di FS, finalizzato su base private placement: risorse che permetteranno di finanziare l'acquisto dei primi 43 convogli ordinati sui 135 totali dell'intero piano di investimenti di Trenitalia. Le tratte coperte dai nuovi treni riguardano diverse regioni tra cui Calabria, Lazio, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana e Valle d'Aosta. Come si legge in una nota, l'investimento complessivo di Trenitalia per i 135 convogli è di circa 960 milioni di euro per il rinnovo della flotta regionale in quelle tratte in cui l'elettrificazione delle linee non è ancora stata completata. I treni saranno equipaggiati con motori di ultima generazione per linee non elettrificate, con pantografo per linee elettrificate e con batterie per percorrere l'ultimo miglio su linee non elettrificate: si eviterà così l'uso del carburante e le relative emissioni in prossimità dei centri abitati, a conferma dell'attenzione che il gruppo guidato da Gianfranco Battisti riserva all'ambiente e alla sostenibilità.

Gianfranco Battisti: l'operazione BEI-Trenitalia all'insegna della sostenibilità

"Con questo importante finanziamento proseguiamo il piano di investimenti per rinnovare la flotta dei treni regionali che in questo momento rappresenta una nostra grande priorità" ha sottolineato in merito l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Gianfranco Battisti. Nel commentare l'operazione, l'AD ne ha evidenziato il valore anche in termini di sostenibilità, evidente su più fronti. Il deal infatti amplia la gamma di strumenti di finanza sostenibile a cui il Gruppo FS Italiane ricorre dal 2017: da quest'anno oltre ai green bond pubblici contempla anche loan ed operazioni di private placement ispirate ai principi ESG, con l'obiettivo di finanziare progetti a ridotto impatto ambientale e funzionali a incentivare il trasporto su rotaia. Non solo: "I nuovi treni avranno degli standard molto alti ed ecologicamente sostenibili e rappresenteranno quel tassello in più che cambierà il modo di viaggiare dei pendolari in Italia" ha spiegato l'AD Gianfranco Battisti aggiungendo inoltre come FS Italiane, grazie al rinnovamento della flotta regionale di Trenitalia, punti a "ridurre ogni anno 600 milioni di tonnellate di anidride carbonica in atmosfera e di togliere 400mila auto dalle strade italiane".

TLC, l’AD di Open Fiber Elisabetta Ripa commenta l’accordo con Nokia

Open Fiber, l'AD Elisabetta Ripa parla della partnership con Nokia sottolineando il valore del progetto lanciato di recente dalle due realtà, al centro dell'accordo sottoscritto lo scorso 4 settembre.

Elisabetta Ripa

Elisabetta Ripa: Open Fiber sottoscrive nuovo accordo con Nokia, si rafforza la partnership

Che per Open Fiber accelerare la realizzazione dell'infrastruttura banda ultra larga FTTH in Italia sia un impegno da perseguire con determinazione sempre più grande lo confermano le numerose iniziative e gli accordi sottoscritti in questa prospettiva. Non a caso lo scorso 4 settembre la società guidata da Elisabetta Ripa e Nokia hanno siglato un accordo per la fornitura di tecnologie all'avanguardia nell'ambito del trasporto ottico: l'obiettivo è espandere la rete Fiber-To-The-Home (FTTH) Ultra-BroadBand (UBB) a livello nazionale. Un contratto che consolida ulteriormente la partnership di successo di Nokia con Open Fiber, l'operatore italiano wholesale di infrastrutture di telecomunicazioni. Su impulso dell'Amministratore Delegato Elisabetta Ripa, la società guarda alla costruzione di una rete UBB ottica completamente in fibra per collegare più di 6.000 comuni in tutte le regioni italiane, con lo scopo di soddisfare gli obiettivi fissati dalla Strategia Italiana per la Gigabit Society 2025, con una velocità fino a 1 Gb/s.

Open Fiber, l'AD Elisabetta Ripa: l'accordo con Nokia per accelerare i lavori per la banda ultra larga FTTH in Italia

"L'infrastruttura ultrabroad FTTH si è dimostrata un fattore chiave per accelerare la trasformazione digitale del nostro Paese sbloccando nuove opportunità per l'economia digitale italiana, stimolando la produzione e promuovendo la competitività" ha spiegato l'AD di Open Fiber Elisabetta Ripa nel commentare la notizia dell'accordo. "Crediamo che anche la scelta dei prodotti e delle soluzioni di rete ottica di Nokia accelererà ulteriormente il nostro piano infrastrutturale FTTH portando affidabilità, apertura e innovazione sul mercato" ha aggiunto inoltre l'AD Elisabetta Ripa, sottolineando come l'attuazione del programma contribuirà a velocizzare il processo di digitalizzazione in Italia, mai come oggi così necessaria per sostenere la ripresa dopo il difficile periodo segnato dall'emergenza Coronavirus e dal lockdown.

Referendum taglio parlamentari: Carlo Malinconico e le ragioni del No

"Il prossimo referendum non concerne affatto il risparmio, bensì direttamente l'utilità o meno del Parlamento", scrive Carlo Malinconico.

Carlo Malinconico

Carlo Malinconico: "Il vero problema del Parlamento è il rapporto con il Governo"

Domenica e lunedì si voterà in tutta Italia per respingere o meno la legge di revisione costituzionale dal titolo "Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari". L'avvocato Carlo Malinconico, che in passato ha ricoperto diversi ruoli nelle Istituzioni, ha voluto esprimere la sua opinione in un editoriale pubblicato sul quotidiano "Il Dubbio". Secondo il giurista, il Referendum rappresenta in realtà una scelta tra l'utilità o meno del Parlamento. Il sentimento di rivalsa diffusosi negli ultimi dieci anni contro la cosiddetta "casta" ha infatti indebolito fortemente il ruolo delle Camere: "L'ideologia dei movimenti populisti consiste nel ritenere che il capo del movimento politico interpreta, anche avvalendosi delle piattaforme informatiche, direttamente le istanze sociali e trova le soluzioni, senza bisogno di mediazioni parlamentari, connotate da inevitabili compromessi". Un ruolo già messo fortemente in discussione dall'abuso dei decreti legge e dal continuo ricorso al voto di fiducia, problematica che con il Referendum non troverà soluzione: "Negli ultimi tempi, si insiste sull'argomento che un Parlamento più snello sarebbe più efficiente ed efficace. L'affermazione appare discutibile. Il Parlamento ha problemi di funzionalità non per il numero dei parlamentari - scrive Carlo Malinconico - ma per il rapporto con il Governo". Diminuire i parlamentari avrà dunque un unico effetto, spiega il giurista: indebolire la democrazia rappresentativa del Paese.

Giurista e avvocato: chi è Carlo Malinconico

Attualmente alla guida dello Studio Legale omonimo, realtà pluripremiata e riconosciuta a livello nazionale, Carlo Malinconico ha ricoperto numerosi incarichi sia nella magistratura italiana che nelle Istituzioni. Romano di nascita, classe 1950, dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza supera brillantemente diversi concorsi pubblici. È stato infatti sia Avvocato dello Stato, operando a Milano dal 1976 al 1985 durante i cosiddetti "Anni di Piombo", che Consigliere di Stato fino al 2002. In quel periodo ha ricoperto anche diversi incarichi pubblici, tra i quali capo dell'ufficio legislativo del Ministero delle Partecipazioni Statali, del Ministero del tesoro e capo del dipartimento degli affari giuridici e legislativi della presidenza del Consiglio. Nel 2006 è stato nominato Segretario generale della Presidenza del Consiglio del Governo Prodi, mentre nel 2011 Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri del Governo Monti con delega all'editoria. Infine, tra il 2002 e il 2011 Carlo Malinconico si è dedicato anche alla carriera universitaria. Dopo essere entrato come professore di Diritto Ue alla Scuola superiore dell'economia e delle finanze, ha insegnato all'Università di Udine e infine all'Università Tor Vergata di Roma.

Il diritto alla vita è il diritto al futuro: Paola Severino al forum Ansa - ASviS

Non possiamo lasciare alle prossime generazioni solo il peso dei debiti che abbiamo contratto o l'inquinamento che abbiamo provocato, ma dobbiamo dare loro i mezzi per costruire un mondo solidale: a "Voci sul Futuro" il monito di Paola Severino, Vice Presidente dell'Università Luiss Guido Carli.

Paola Severino

Paola Severino: semplificazione e snellimento obiettivi importantissimi per il futuro del sistema normativo

Ospite del primo dei dieci forum "Voci sul Futuro" organizzati da ASviS e Ansa, la Vicepresidente dell'Università Luiss Guido Carli Paola Severino si è espressa sul futuro del sistema normativo italiano e della sua evoluzione. Nel suo intervento ha rilevato come l'Italia ma anche altri Paesi scontino una scarsa chiarezza in materia di leggi: "Il cittadino deve comprendere ciò che è permesso e che è vietato". La ragione è forse da ricercare nell'eccesso numerico: "Troppe leggi non servono, ce lo diceva già Tacito secoli fa. Servono soltanto ad accompagnare le repubbliche corrotte, perché nella moltitudine di norme si nasconde la possibilità di eludere la legge stessa". Il tema della semplificazione e dello snellimento secondo la Vicepresidente dell'Università Luiss Guido Carli è dunque "un obiettivo importantissimo per il futuro". Un altro aspetto riguarda la misurabilità degli effetti: "Noi tendiamo a cambiare troppo spesso le leggi senza occuparci della sorte di quelle precedenti, per capire se hanno avuto effetti o no". Paola Severino ha quindi invitato a riflettere su come oltre a lavorare per "dare grandi spinte all'approvazione delle leggi in Parlamento" il Governo debba anche "semplificare il modello di approvazione delle stesse, così da avere delle strade percorribili che non siano l'esercizio di ripetizione della stessa proposizione, alla commissione di turno o all'aula" in entrambe le camere: un meccanismo da riformare profondamente "per avere un equilibrio tra spinta governativa e funzione legislativa del Parlamento".

Paola Severino: il futuro del mondo tra sviluppo sostenibile e digitalizzazione

Il diritto alla vita è il diritto del futuro. Lo ha ricordato Paola Severino nel corso del forum "Voci sul Futuro", parlando di come sarebbe sbagliato lasciare alle prossime generazioni solo "il peso dei debiti che abbiamo contratto o l'inquinamento che abbiamo provocato". Ai giovani, come evidenziato dalla Vicepresidente dell'Università Luiss Guido Carli, "dobbiamo dare i mezzi per costruire in maniera solidale il nostro mondo". Paola Severino si è soffermata in particolare su due temi: l'inquinamento e la redistribuzione delle risorse economiche. Fare delle riforme sul contenimento dell'inquinamento è impossibile "se le imprese non vengono dotate dei mezzi economici per farlo". Per quanto riguarda il secondo tema "le diseguaglianze ci sono e sono tante": rispetto a queste "è nostra cura cercare di capire cosa fare". Se è chiaro che "in Europa il tema sarà quello della decarbonizzazione", per altri Paesi invece "il tema è la fame". Qui si gioca "il problema della divaricazione sociale e di ricchezza tra Paesi: la forbice è sempre più alta". Oggi poi, alla luce dell'emergenza Coronavirus, secondo Paola Severino anche nei Paesi più benestanti "dobbiamo iniziare a parlare di bisogno". Nel mondo che verrà, al centro dell'iniziativa organizzata da Ansa e ASviS, un ruolo determinante lo ricoprirà il digitale: "Noi lo vediamo come un fenomeno a due anime: negativo, perché ci porta fake news e disinformazione, però è anche un modo per fare muovere la società. L'uso di un computer o un tablet è quasi alla portata di tutti". Fenomeni negativi potrebbero essere evitati "se le persone fossero più informate e maggiormente educate a comprendere una notizia, a dubitare, a temere che quando si riceve una notizia incredibile questa possa anche essere falsa". Nelle parole della Vicepresidente dell'Università Luiss Guido Carli emerge dunque il valore della formazione: "Credo fortemente nell'educazione dei giovani, dei bambini, su questo tema. D'altro canto c'è la grande funzione di intermediazione, di selezione, della stampa. Esiste il reato di diffamazione, esiste il decalogo a cui deve ispirarsi il giornalista. Tutte queste regole devono essere trasferite nell'immensità del digitale".

Claudio Descalzi: il nuovo Piano Strategico di Eni

All'incontro con Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, Claudio Descalzi ha sottolineato l'importanza dei sindacati nel percorso di sviluppo disegnato da Eni.

Claudio Descalzi, AD Eni

Claudio Descalzi: per il Piano fondamentale la condivisione tra le Parti

Transizione energetica ed economia circolare sono i pilastri sui quali Eni punterà nel prossimo futuro. Ad annunciarlo è Claudio Descalzi, amministratore delegato del Gruppo, durante la sua partecipazione all'appuntamento con le segreterie generali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil. Sostenibilità, decarbonizzazione, energie rinnovabili sono le parole chiave del Piano strategico presentato dalla multinazionale dell'energia. Un "nuovo paradigma di sviluppo" che possa equilibrare sostenibilità economica e ambientale, oltre che sociale: "La strategia che Eni ha definito - si legge nella nota diramata in occasione dell'incontro - le consentirà di ottenere un miglior bilanciamento del portafoglio coniugando sempre di più gli obiettivi di redditività e di valore a lungo termine con quelli di sviluppo sostenibile". Per portare a termine tali obiettivi, la trasformazione dovrà essere messa in atto con il sostegno di tutti gli attori coinvolti. Al termine della riunione con i sindacati, Claudio Descalzi ha comunicato infatti che a breve le Parti sottoscriveranno un nuovo protocollo di relazioni industriali, incentrato in primis su salute, sicurezza e ambiente, ma che riguarderà anche temi come ricerca, innovazione tecnologica e asset integrity.

Claudio Descalzi, dal percorso formativo al terzo mandato in Eni

Lo scorso 14 maggio il Consiglio di Amministrazione di Eni ha nominato Amministratore Delegato Claudio Descalzi per la terza volta consecutiva. La prima volta nel 2014, dopo oltre 30 anni di collaborazione. Il manager, originario di Milano, è infatti entrato nella multinazionale agli inizi degli anni '80. Laureato in Fisica, viene assunto come ingegnere di giacimento. In breve tempo è project manager, con il compito di seguire lo sviluppo di diverse attività internazionali (Congo, Libia, Mare del Nord). Tra il 1990 e il 2005 continua la scalata nel Gruppo: arriva la promozione a Responsabile delle attività operative e di giacimento in Italia, la nomina a Direttore dell'area geografica Africa, Medio Oriente e Cina e infine lo stesso ruolo per l'area Italia, Africa e Medio Oriente. Prima di arrivare alla guida di Eni, Claudio Descalzi ha ricoperto il ruolo di Vice Direttore Generale di Eni e quello di Chief operating officer nella divisione Exploration & Production. Professionista riconosciuto a livello internazionale, nel 2012 è stato insignito della "Charles F. Rand Memorial Gold Medal" per il contributo apportato nel settore Oil&Gas.

Il diritto alla vita è il diritto al futuro: Paola Severino al forum Ansa - ASviS

Non possiamo lasciare alle prossime generazioni solo il peso dei debiti che abbiamo contratto o l'inquinamento che abbiamo provocato, ma dobbiamo dare loro i mezzi per costruire un mondo solidale: a "Voci sul Futuro" il monito di Paola Severino, Vice Presidente dell'Università Luiss Guido Carli.

Paola Severino

Paola Severino: semplificazione e snellimento obiettivi importantissimi per il futuro del sistema normativo

Ospite del primo dei dieci forum "Voci sul Futuro" organizzati da ASviS e Ansa, la Vicepresidente dell'Università Luiss Guido Carli Paola Severino si è espressa sul futuro del sistema normativo italiano e della sua evoluzione. Nel suo intervento ha rilevato come l'Italia ma anche altri Paesi scontino una scarsa chiarezza in materia di leggi: "Il cittadino deve comprendere ciò che è permesso e che è vietato". La ragione è forse da ricercare nell'eccesso numerico: "Troppe leggi non servono, ce lo diceva già Tacito secoli fa. Servono soltanto ad accompagnare le repubbliche corrotte, perché nella moltitudine di norme si nasconde la possibilità di eludere la legge stessa". Il tema della semplificazione e dello snellimento secondo la Vicepresidente dell'Università Luiss Guido Carli è dunque "un obiettivo importantissimo per il futuro". Un altro aspetto riguarda la misurabilità degli effetti: "Noi tendiamo a cambiare troppo spesso le leggi senza occuparci della sorte di quelle precedenti, per capire se hanno avuto effetti o no". Paola Severino ha quindi invitato a riflettere su come oltre a lavorare per "dare grandi spinte all'approvazione delle leggi in Parlamento" il Governo debba anche "semplificare il modello di approvazione delle stesse, così da avere delle strade percorribili che non siano l'esercizio di ripetizione della stessa proposizione, alla commissione di turno o all'aula" in entrambe le camere: un meccanismo da riformare profondamente "per avere un equilibrio tra spinta governativa e funzione legislativa del Parlamento".

Paola Severino: il futuro del mondo tra sviluppo sostenibile e digitalizzazione

Il diritto alla vita è il diritto del futuro. Lo ha ricordato Paola Severino nel corso del forum "Voci sul Futuro", parlando di come sarebbe sbagliato lasciare alle prossime generazioni solo "il peso dei debiti che abbiamo contratto o l'inquinamento che abbiamo provocato". Ai giovani, come evidenziato dalla Vicepresidente dell'Università Luiss Guido Carli, "dobbiamo dare i mezzi per costruire in maniera solidale il nostro mondo". Paola Severino si è soffermata in particolare su due temi: l'inquinamento e la redistribuzione delle risorse economiche. Fare delle riforme sul contenimento dell'inquinamento è impossibile "se le imprese non vengono dotate dei mezzi economici per farlo". Per quanto riguarda il secondo tema "le diseguaglianze ci sono e sono tante": rispetto a queste "è nostra cura cercare di capire cosa fare". Se è chiaro che "in Europa il tema sarà quello della decarbonizzazione", per altri Paesi invece "il tema è la fame". Qui si gioca "il problema della divaricazione sociale e di ricchezza tra Paesi: la forbice è sempre più alta". Oggi poi, alla luce dell'emergenza Coronavirus, secondo Paola Severino anche nei Paesi più benestanti "dobbiamo iniziare a parlare di bisogno". Nel mondo che verrà, al centro dell'iniziativa organizzata da Ansa e ASviS, un ruolo determinante lo ricoprirà il digitale: "Noi lo vediamo come un fenomeno a due anime: negativo, perché ci porta fake news e disinformazione, però è anche un modo per fare muovere la società. L'uso di un computer o un tablet è quasi alla portata di tutti". Fenomeni negativi potrebbero essere evitati "se le persone fossero più informate e maggiormente educate a comprendere una notizia, a dubitare, a temere che quando si riceve una notizia incredibile questa possa anche essere falsa". Nelle parole della Vicepresidente dell'Università Luiss Guido Carli emerge dunque il valore della formazione: "Credo fortemente nell'educazione dei giovani, dei bambini, su questo tema. D'altro canto c'è la grande funzione di intermediazione, di selezione, della stampa. Esiste il reato di diffamazione, esiste il decalogo a cui deve ispirarsi il giornalista. Tutte queste regole devono essere trasferite nell'immensità del digitale".

Alessandro Benetton: dopo la laurea niente paura, i consigli per orientarsi

Alessandro Benetton: “Gli studi non vi definiscono. Avrete sempre la possibilità di rivoluzionare il vostro cammino”.

Per non perdere la bussola nelle acque inesplorate del post-laurea, è fondamentale riflettere in anticipo sulle aspirazioni e attitudini di ciascuno, sfruttando gli anni della formazione universitaria per comprendere su cosa vale la pena puntare: i consigli di Alessandro Benetton nella video rubrica "#UnCaffèConAlessandro".

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: affrontare il post-laurea con consapevolezza

La fine di un percorso è sempre percepita come un salto nel vuoto, in particolare se si tratta del termine della formazione universitaria. La corona d'alloro è una grande soddisfazione, ma al contempo si è pieni di dubbi e di domande sul proprio futuro, sul prossimo passo da fare. Di questo argomento si è interessato Alessandro Benetton in un video della rubrica social "#UnCaffèConAlessandro", la serie che vede l'imprenditore protagonista di brevi riflessioni su temi di attualità e di interesse comune. Il fondatore di 21 Investimenti, oggi 21 Invest, ha dato qualche consiglio per orientarsi nel post-laurea e non perdere di vista i propri obiettivi. Per prima cosa, è importante non arrivare impreparati al traguardo della laurea: "Conosco molti giovani che prendono l'università come un'esperienza unicamente legata allo studio. Fanno tutti gli esami nel tempo prestabilito e alla fine si ritrovano con il libretto pieno e nessuna idea di cosa fare nella vita. Invece in quegli anni, oltre allo studio che resta il dovere principale, è importante prepararsi per quello che ci aspetta dopo". È importante ragionare su quali sono le attitudini e aspirazioni di ciascuno per capire quale strada perseguire, ha spiegato Alessandro Benetton.

Alessandro Benetton: guardare alle proprie scelte per non perdersi in futuro

"Alla fine di ogni esame non pensate solo al voto che avete preso ma chiedetevi se quello che avete studiato potrebbe essere la base per costruire la vostra carriera": tra i consigli dell'imprenditore Alessandro Benetton spicca un approccio universitario già incentrato sul futuro. Per esorcizzare l'ansia, è utile comunque rendersi conto che necessariamente, dopo aver abbandonato il percorso già segnato del corso di laurea, ci saranno cambiamenti frequenti: il primo impiego non sarà l'ultimo, anzi, è fondamentale cambiare per raggiungere obiettivi sempre più importanti. Alessandro Benetton stesso ha menzionato la sua esperienza, iniziata in Goldman Sachs e proseguita con moltissime altre occasioni di ascesa professionale. "Gli studi", ha specificato l'imprenditore, "non vi definiscono. Avrete sempre la possibilità di rivoluzionare il vostro cammino, l'importante è tenere a mente che il punto dove siete ora è il risultato di una serie di scelte che avete compiuto. Sappiate sempre dove siete e capirete in che direzione andare".

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