Marco Maria Durante, Presidente di LaPresse S.p.A.: il profilo biografico e professionale

Oggi Presidente di LaPresse S.p.A., fondata insieme al fratello nel 1994, Marco Maria Durante è conosciuto per le numerose esperienze formative e professionali che lo hanno portato ad affermarsi anche all'estero.
Marco Maria Durante

Marco Maria Durante: il ritratto formativo e professionale del Presidente di LaPresse S.p.A.

Nato a Torino nel 1962, Marco Maria Durante è oggi conosciuto come fondatore e Presidente dell'agenzia di stampa multimedia LaPresse S.p.A. ma il suo percorso professionale si caratterizza per diverse esperienze di rilievo che lo hanno portato ad affermarsi anche in altri ambiti. Figlio di Silvio Durante, tra i fondatori della storica agenzia di fotogiornalismo Publifoto Torino, dopo il diploma di maturità conseguito presso il liceo scientifico alla Sacra Famiglia, sceglie di iscriversi all'ISEF dove si laurea con una valutazione di 98/100. Lo sport infatti ricopre un ruolo importante nella sua vita: oltre ad aver militato nelle giovanili del Torino F.C. come mediano, è stato allenatore insieme a Corrado Rosso della Libertas SAFA, squadra di nuoto torinese, accompagnandola dalla serie C alla conquista di 4 scudetti consecutivi. Non solo: diventato Campione d'Italia, il team ha preso parte a diverse competizioni di rilievo internazionale tra cui Europei, Mondiali e ben tre Olimpiadi. Marco Maria Durante inoltre, dopo la laurea, è stato chiamato a ricoprire la cattedra di nuoto di Torino ma il continuo desiderio di crescere professionalmente e perfezionarsi lo ha portato anche a frequentare un corso in Business Administration alla Rotman School of Management di Toronto e ad approfondire gli studi economici a New York. Ha avuto modo di conseguire, inoltre, una Laurea in discipline sportive all'Unité de Formation et de Recherche en Sciences et Techniques des Acitivités Physiques et Sportives dell'Université Claude Bernard di Lione. Non solo: nel 2015, nel pieno della sua carriera in LaPresse S.p.A., si laurea in Giurisprudenza all'Università di Napoli/Pegaso con lode e menzione presentando una tesi in Diritto Tributario con diritto di pubblicazione: lo stesso anno l'Università di Napoli gli conferisce la cattedra di docente di Strategie di Comunicazione d'Impresa presso la Facoltà di Economia Aziendale che ricopre tuttora.

Marco Maria Durante: crescita e traguardi di LaPresse S.p.A., il più internazionale dei multimedia content provider italiani

Nel 1992 Marco Maria Durante inizia a collaborare con Publifoto: due anni più tardi, insieme al fratello Massimo, dà vita a LaPresse S.p.A. È puntando sullo sviluppo e sulla diversificazione delle attività, anche intuendo efficacemente le prospettive evolutive del settore, che è riuscito a trasformare l'agenzia fotografica in una delle media company tra le più dinamiche e innovative oggi del panorama italiano dell'informazione e della comunicazione. Nell'ottica di adeguarsi a un codice di comunicazione sempre più contemporaneo, porta in Italia le videonews e le affianca alle attività di foto reporting sviluppando un modello integrato di professionalità e competenze unico nel suo genere. Nel 2008 chiude l'acquisizione dei diritti di distribuzione in Italia di tutta la produzione di Associated Press, innescando il processo di internazionalizzazione che porterà LaPresse S.p.A. due anni dopo, in virtù dell'accordo sottoscritto con l'agenzia americana, a diventare Agenzia di Stampa e ad ampliare ulteriormente il proprio bouquet di servizi di informazione con notiziari e reportage dall'Italia e dall'estero. Nel 2018, a completezza dell'attività, dà vita a una divisione dedicata alle produzioni televisive affidata a Elisa Ambanelli (tra i suoi incarichi Direttore Intrattenimento e Palinsesto per La7, Direttore del canale All Music e Responsabile dei programmi dell'intrattenimento di Endemol Italia) e a un'area di celebrity management che conta tra i propri artisti Barbara d'Urso, Elisabetta Gregoraci e Andrea Iannone. Oggi Marco Maria Durante guida il più internazionale dei multimedia content provider italiani: LaPresse S.p.A., la prima agenzia di stampa multimedia italiana a guida imprenditoriale, conta sette sedi in Italia, a Milano, Roma, Torino, Napoli, Verona, Firenze e Trieste e una inaugurata di recente a Bruxelles, oltre 150 dipendenti, 6 unit all'estero (Francia, UK, Germania, Spagna, Russia e Polonia). Tra le società acquisite nel tempo si annoverano AGR, Agenzia Giornalistica Radiotelevisiva; A.G.A., Agenzia Giornali Associati; Olycom, con Olympia Fotocronache, Franca Speranza e il marchio Publifoto.

Covid-19, Pompeo Pontone spiega lo studio di Singapore

Secondo una ricerca pubblicata dal National Centre for Infectious Diseases di Singapore, i guariti dal Covid-19 non sono più vettori: Pompeo Pontone ha sottolineato l'importanza delle misure prese dai governi.

Pompeo Pontone: "Lockdown misura adeguata"

Ancora oggi una parte dell'opinione pubblica ritiene che le misure restrittive imposte dai governi siano state in qualche modo eccessive e che abbiano minato l'economia dei Paesi. Pompeo Pontone , professionista nel settore della Finanza ma anche esperto di Data Science, ha voluto al contrario rilevare che lockdown e distanziamento sociale sono stati probabilmente due provvedimenti fondamentali per evitare la diffusione del virus. Una tesi oggi resa ancora più valida se si leggono i risultati del recente studio pubblicato dal "National Centre for Infectious Diseases" dell'Accademia di Medicina di Singapore. Secondo la ricerca, infatti, i pazienti Covid non risultano più infettivi dopo circa 11 giorni dall'insorgere della malattia: è stata infatti riscontrata l'impossibilità di isolare o coltivare il virus prelevato dai pazienti, che dopo questo breve periodo risultava inattivo. Anche in caso di tampone positivo, dunque, si rileverebbe che dopo la guarigione le persone non continuino ad essere dei vettori. Il periodo di infettività sembrerebbe essere quindi limitato ai pochi giorni precedenti ai primi sintomi e alla prima settimana di malattia, per un totale di circa 7-11 giorni. La ricerca di Singapore, pubblicata a fine maggio, ha confermato i risultati di alcuni studi effettuati in Germania e in Corea del Sud. Come sostenuto da Pompeo Pontone, autore di diverse analisi sui Data diffusi durante il periodo d'emergenza sanitaria, i Governi che hanno imposto fin da subito un periodo di quarantena hanno quindi drasticamente diminuito il tasso di contagiosità del Coronavirus, salvando un elevato numero di vite umane.

L'affidabilità delle ricerche: l'opinione di Pompeo Pontone

La ricerca dell'Accademia di Medicina di Singapore è stata condivisa da Pompeo Pontone soprattutto perché supportata da un insieme di dati epidemiologici, microbiologici e clinici. L'esperto di Data Science, fin dalle prime settimane della Pandemia, aveva richiamato l'attenzione sul rischio di affidarsi ai numeri pubblicati da fonti non qualificate. L'opinione pubblica, specie durante il periodo iniziale dell'emergenza, è stata infatti 'bombardata' da una miriade di grafici e relative tesi che tuttavia non risultavano sempre attendibili, proprio perché basate su dati estremamente insufficienti e incompleti. Molte delle analisi iniziali volte a monitorare l'evoluzione della pandemia e fare un confronto tra regioni o Paesi guardavano soprattutto al numero di deceduti positivi al COVID-19. I Paesi hanno effettuato un conteggio utilizzando parametri differenti, come ad esempio quello di imputare o meno al Coronavirus il decesso di persone che presentavano patologie pregresse. È il motivo per cui Pompeo Pontone è stato uno dei primi a diffidare dei risultati dei primi studi, spingendo per un sistema di raccolta dati omogeneo a livello internazionale.

L’affermazione del Gruppo Riva nel comparto siderurgico internazionale

Fondata nel 1954 grazie a un'intuizione dei fratelli Emilio e Adriano Riva, Gruppo Riva è un colosso del comparto siderurgico che vanta 5 impianti in Italia e circa 5.300 dipendenti dislocati tra Italia, Francia, Germania, Belgio, Spagna e Canada.
Gruppo Riva

La fondazione del Gruppo Riva e le prime attività in Italia

Affermata come una delle più importanti aziende siderurgiche del Paese, Gruppo Riva è nato nel dopoguerra cogliendo le potenzialità del settore siderurgico in un Paese come quello italiano che aveva la grande necessità di ripartire in seguito al conflitto mondiale. Tale epoca fu caratterizzata, inoltre, dall'apertura dello stabilimento di Caronno Pertusella (VA), avvenuta nel 1957, anno in cui Gruppo Riva introduce l'utilizzo di un forno elettrico ad arco della capacità di 25 tonnellate, rivoluzionario nello scenario siderurgico del tempo. Lo stabilimento in provincia di Varese venne successivamente affiancato da numerosi altri siti avviati in Italia. Il Gruppo si rese protagonista nel 1964 della prima introduzione della tecnica della colata continua in Italia. Tale nuova modalità di produzione permise di innescare un grande processo di espansione che condusse l'azienda a intraprendere nuove sfide in campo internazionale e raggiungere successi di rilievo.

Gruppo Riva: l'apertura nello scenario europeo

Oltre all'introduzione di nuove attività all'estero, il decennio degli anni '60 ha rappresentato per Gruppo Riva un periodo di importanti acquisizioni nel comparto siderurgico: viene effettuata, infatti, la rilevazione delle Acciaierie e Ferriere di Lesegno (provincia di Cuneo) e, sul finire degli anni '60, il Gruppo arriva a produrre la quantità di circa 300mila tonnellate di acciaio in un anno. Ulteriori investimenti vengono successivamente condotti in Europa, dedicando particolare attenzione verso fattori quali l'introduzione di nuove tecnologie, processi di automazione e impianti computerizzati. La prima espansione avviene in Spagna con l'acquisizione di Siderúrgica Sevillana, a cui segue quella dell'acciaieria francese di Iton Seine, realtà specializzata nella produzione di tondo per cemento armato. La crescita prosegue con l'inizio di un importante rapporto commerciale intrapreso dal 1978 con la Cina, la quale, fino a quell'anno, effettuava acquisto di acciaio solo dal Giappone. Questo primato europeo ha permesso al Gruppo di estendere ulteriormente le proprie attività ed è stato il precursore di successive acquisizioni avvenute fino agli anni 2000, tra cui quella delle Officine e Fonderie Galtarossa di Verona, il Consorzio Genovese Acciaio (COGEA), il laminatoio belga di Charleroi, due impianti in Germania, gli Stabilimenti di Alpa e del Gruppo Sam. Oggi il Gruppo Riva rappresenta un esempio di eccellenza made in Italy, specializzata nei prodotti lunghi e negli acciai di alta qualità.

Dal 3 giugno, nuovo Frecciarossa Torino-Reggio Calabria: l’annuncio di Gianfranco Battisti

È disponibile a partire dal 3 giugno il nuovo Frecciarossa di Ferrovie dello Stato che collegherà il capoluogo piemontese e quello calabrese senza effettuare cambi: la novità si inserisce nell'offerta del Gruppo guidato da Gianfranco Battisti per rilanciare l'economia italiana.
Gianfranco Battisti

Gianfranco Battisti: Frecciarossa Torino-Reggio Calabria nell'impegno di FS dopo il lockdown

"È il segnale di una forte ripartenza, che avvicina il Sud al Nord e che rilancia il Sud dal punto di vista economico e turistico, un segnale, più in generale, per il Paese": è il commento di Gianfranco Battisti, AD di Ferrovie dello Stato, per annunciare una delle maggiori novità contenute nella nuova offerta del Gruppo dopo il lockdown. In un periodo di grande difficoltà per l'economia italiana, infatti, il collegamento tra Torino e Reggio Calabria assume un significato simbolico di rinascita: "Non abbiamo mai cessato di trasportare persone e merci", sottolinea, "e vale la pena ricordare che sono state trasportate cinque milioni di tonnellate tra generi alimentari e materiale sanitario, a supporto della grave emergenza che abbiamo vissuto", specifica l'AD Gianfranco Battisti. Il Frecciarossa collegherà il Piemonte alla Calabria e, per la prima volta nella storia, non effettuerà cambi intermedi. Dal 21 maggio i biglietti sono disponibili sui sistemi di vendita e, dal 3 giugno, sarà garantito il primo Frecciarossa diretto tra le due città. A questo servizio si aggiunge la possibilità di acquistare anche il biglietto per la Sicilia in modo da collegare l'isola alle città servite dall'Alta velocità: il servizio è fornito dalla nave veloce BluJet (Gruppo FS Italiane) e collega Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, a Messina.

Gianfranco Battisti (Gruppo FS): rafforzamento dell'offerta, distanziamento sociale e sanificazione

Ma le novità introdotte da Ferrovie dello Stato non finiscono qui: come spiegato dall'AD Gianfranco Battisti, infatti, il piano di rilancio predisposto da Trenitalia prevede un aumento del numero dei treni a partire dagli inizi di giugno, con un'offerta che comprende 74 Frecce e 48 InterCity sulle principali direttrici italiane. L'impegno assunto dal Gruppo prevede un raddoppiamento dei treni a disposizione dal secondo step della Fase 2 dell'emergenza sanitaria, rispondendo in modo adeguato alle necessità di mobilità e a quelle connesse al distanziamento sociale, con un sistema di prenotazione dei posti "a scacchiera". In materia di prevenzione e contenimento della pandemia, inoltre, il Gruppo guidato da Gianfranco Battisti sta ponendo massima attenzione all'igiene dei mezzi e alla salute delle persone, fornendo gratuitamente un safety kit con mascherina, gel igienizzante, guanti in lattice e poggiatesta monouso a bordo di tutti i Frecciarossa e Frecciargento. I passeggeri possono altresì monitorare costantemente le informazioni e le attività di pulizia e sanificazione dei treni utilizzando il proprio smartphone: sui tavolini, infatti, è posizionato un QR code che, una volta inquadrato, permette di visualizzare i processi di sanificazione svolti e in corso sul treno.

Rinegoziazione mutui e maggiori risorse disponibili: CDP di Fabrizio Palermo sostiene gli enti

Il nuovo piano di rinegoziazione dei mutui predisposto da Cassa Depositi e Prestiti, il Gruppo guidato da Fabrizio Palermo, coinvolgerà 7.200 enti territoriali e permetterà di liberare risorse economiche per affrontare al meglio la crisi provocata dall'emergenza sanitaria del Coronavirus.
Roberto Tomasi

Fabrizio Palermo: il sostegno di Cassa Depositi e Prestiti per l'emergenza

All'interno di una nota rilasciata dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo, è stata annunciata l'iniziativa che permetterà di rinegoziazione i mutui degli enti territoriali, liberando, in tal modo, risorse immediatamente utilizzabili per la gestione di interventi finalizzati a fronteggiare l'emergenza Coronavirus. "Un'iniziativa mai assunta prima in forma così diffusa", ha dichiarato Fabrizio Palermo, sottolineando che tale operazione "conferma il legame storico di Cassa Depositi e Prestiti con i territori e rilancia il suo ruolo di partner chiave della Pubblica Amministrazione". L'AD e DG del Gruppo ha proseguito fornendo maggiori informazioni sulle tempistiche dell'operazione e il numero di enti italiani che sarà coinvolto: "Nel mese di maggio daremo attuazione a un'operazione di rinegoziazione", ha dichiarato, specificando che l'intervento "interesserà migliaia di mutui in favore di oltre 7.200 enti territoriali e consentirà di liberare risorse per gestire la fase di emergenza che il Paese sta vivendo". L'iniziativa conferma, ancora una volta, la vicinanza di Cassa Depositi e Prestiti al sistema Italia e alle necessità dei territori nel corso di una fase particolarmente complicata per l'intero sistema produttivo.

Fabrizio Palermo, l'esperienza manageriale

Dal 2014 in Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo è l'attuale Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo. Nato nel 1971, si è laureato in Economia e Commercio presso l'Università La Sapienza di Roma. La sua carriera professionale prende avvio a Londra nel 1995, anno in cui è nominato Analista Finanziario nella nota banca d'affari Morgan Stanley, per cui opera nella Divisione Investment Banking. Nel 1998 approda in McKinsey & Company, società in cui, nel corso di sette anni di esperienza professionale, si occupa del settore delle ristrutturazioni aziendali. Le competenze specialistiche maturale gli consentono, nel 2006, di entrare nell'azienda pubblica italiana Fincantieri S.p.A., prima ricoprendo l'incarico di Chief Financial Officer e in seguito quello di Vicedirettore Generale. È del 2014 l'ingresso di Fabrizio Palermo in Cassa Depositi e Prestiti in qualità di Direttore Finanziario del Gruppo. Dopo quattro anni, il manager arriva ai vertici della società, assumendo le cariche di Amministratore Delegato e Direttore Generale e coordinando, così, operazioni finanziarie di rilievo come il Piano Triennale 2019-2021 e il primo Social Housing Bond. Sotto la sua guida, inoltre, il Gruppo è stato insignito del Top Employers Italia per il secondo anno consecutivo.

Open Fiber per la digitalizzazione del Paese: intervista all’AD Elisabetta Ripa

Portare la fibra in tutto il Paese, anche nelle aree a fallimento di mercato, significa superare un divario storico: il Piano Banda Ultra Larga nelle parole di Elisabetta Ripa, AD di Open Fiber.
Elisabetta Ripa, AD Open Fiber

Elisabetta Ripa, AD di Open Fiber: il piano Banda Ultra Larga per la crescita del Paese

La Banda Ultra Larga è un bene e un diritto per le imprese e i cittadini. Lo sostiene da tempo l'Unione Europea e oggi più che mai, alla luce dell'emergenza Coronavirus e del lockdown, in tutti i Paesi è stato possibile appurarne il valore. Lo smart working, la didattica a distanza o anche solo poter sentire in videochiamata parenti e amici dicono di quanto sia sempre più importante contribuire a incentivare la rivoluzione digitale. Di Banda Ultra Larga, del suo valore per le comunità ne parlava già nel settembre 2018 l'Amministratore Delegato di Open Fiber Elisabetta Ripa, intervistata da RaiNews 24. In particolare l'AD sottolineava la necessità di portare la fibra nelle cosiddette "aree a fallimento di mercato" per arrivare a "superare un divario storico". In questa prospettiva è stato definito il Piano Banda Ultra Larga, portato avanti dalla società nell'ottica di "minimizzare gli impatti e velocizzare la realizzazione della rete interamente in fibra che arriverà a casa del cliente". Open Fiber mette in campo soluzioni tecnologiche innovative anche sfruttando dove possibile le infrastrutture preesistenti sul territorio. L'impegno di Open Fiber è in linea con la Strategia Italiana per la Banda Ultra Larga, che si pone l'obiettivo di garantire una copertura su tutto il territorio nazionale completamente in fibra ottica, attraverso la modalità Fiber To The Home (FTTH), assicurando connessioni ad alte prestazioni affidabili e veloci fino a 1 Gigabit al secondo, sia in download che in upload. Per quelle aree dove il numero di abitazioni è limitato, definite "case sparse", la società impiega invece una tecnologia Fixed Wireless Access che, come ricorda Elisabetta Ripa nell'intervista, "ci permetterà di rendere più veloce ed efficace la realizzazione di questa infrastruttura".

Elisabetta Ripa: il percorso formativo e professionale dell'AD di Open Fiber

Elisabetta Ripa è originaria di Torino. Il 1988 segna l'inizio della sua carriera in PromoMedia Italia, dove comincia a lavorare dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio presso l'Università La Sapienza di Roma. Successivamente entra in Telecom Italia: a partire dal 1990 cresce professionalmente all'interno del gruppo arrivando a ricoprire ruoli in ambito manageriale di responsabilità sempre maggiore. Nominata Amministratore Delegato del Gruppo Sparkle nel 2013, diventa in seguito AD di Telecom Argentina S.p.A. Incarichi che la portano tra il 2016 e il 2017 ad essere chiamata a ricoprire il ruolo di Amministratore Indipendente in Open Fiber: nel gennaio 2018 ne diventa Amministratore Delegato e Direttore Generale. Open Fiber nasce con l'obiettivo di dotare il Paese di infrastrutture di rete avanzate, garantendo la copertura delle maggiori città italiane e il collegamento delle aree industriali. Con la guida di Elisabetta Ripa, la società punta dunque a realizzare una rete a banda ultralarga efficiente e pervasiva, contribuendo al recupero di competitività del "Sistema Paese" e, in particolare, all'evoluzione verso l'"Industria 4.0".

LaPresse S.p.A., Marco Maria Durante: “Internazionalizziamo il nostro business”

Marco Maria Durante ha deciso di far sbarcare LaPresse S.p.A. a Wall Street: l’agenzia di stampa ha deciso di continuare le operazioni messe in moto prima dell’emergenza sanitaria.

La Borsa americana sarà il primo step del percorso di internazionalizzazione intrapreso da LaPresse S.p.A.: Marco Maria Durante, fondatore dell'agenzia, ha annunciato l'apertura di diverse sedi in Paesi esteri.
Marco Maria Durante

LaPresse S.p.A. nel mondo: il piano di Marco Maria Durante

Circa un anno fa LaPresse S.p.A. ha concluso un accordo di partnership quinquennale con Associated Press (AP), la prima agenzia di stampa internazionale, con sede negli Stati Uniti d'America. L'obiettivo di Marco Maria Durante , fondatore e Presidente, è la diffusione all'estero di LaPresse S.p.A. L'emergenza causata dal Coronavirus ha causato uno stop alle attività messe in campo dall'agenzia. Adesso che è iniziata la Fase 2, LaPresse S.p.A. ha rimesso in moto la sua strategia. È in corso l'organizzazione per l'apertura di ben 24 filiali entro fine giugno, tra cui quelle di New York, Los Angeles, Londra e Singapore: le sedi sono state affittate proprio da AP in modo da agevolare le attività congiunte. Ma è la collaborazione con Deloitte il punto centrale dell'operazione: la Big Four si sta infatti occupando del calcolo delle quotazioni per lo sbarco a Wall Street previsto per il 2021. Secondo Marco Maria Durante l'internazionalizzazione è l'unica via che permetterà la crescita dell'agenzia: se i risultati di New York si confermeranno positivi, il fondatore non esclude un ritorno anche nella capitale della Borsa italiana.

Marco Maria Durante: l'informazione durante l'emergenza

Marco Maria Durante fonda LaPresse S.p.A. nel 1994: precedentemente l'agenzia di stampa era un'agenzia fotografica, la Publifoto Torino, appartenuta al padre Silvio Durante. In 15 anni di attività, la media company è diventata proprietaria di 7 sedi e coinvolge circa 150 dipendenti: è stata la prima agenzia italiana a possedere teche video oltre a creare il più grande archivio di foto europeo. Un successo che l'emergenza Coronavirus non ha fermato, anzi: secondo il Presidente infatti, sebbene il settore dell'editoria sia in sofferenza, le agenzie di stampa sono le realtà che hanno avvertito di meno gli effetti delle restrizioni. Il boom degli utenti online causato dalle limitazioni alla circolazione ha definitivamente imposto il primato dell'informazione digitale e di conseguenza aumentato gli introiti derivanti dalla pubblicità. Ma non si tratta solo di numeri. Per Marco Maria Durante l'editoria ha dimostrato di essere ancora indispensabile per la vita di un Paese. Grazie allo sforzo di giornalisti, radio e tv, in queste settimane è stato possibile ottenere un'informazione seria e controllata: gli ultimi dati dicono infatti che sempre più utenti bypassano i social e navigano direttamente sui portali che ritengono affidabili.

Primo trimestre 2020, risultati positivi per Terna

Terna presenta i risultati della prima trimestrale 2020: numeri in crescita, nonostante i primi effetti dell'emergenza sanitaria e del lockdown.
Terna: Luigi Ferraris

Terna in crescita nel primo trimestre 2020: il focus sui risultati

Per Terna il primo trimestre 2020 si chiude in crescita, nonostante l'emergenza Coronavirus ne abbia inevitabilmente segnato il corso. Qualche dato: utili a 186,6 milioni, in aumento dello 0,3% sullo stesso periodo dell'anno scorso e ricavi a 567,5 milioni (+5,7%). Le attività regolate, unitamente alle commesse per l'interconnector Italia-Montenegro e per le concessioni in Brasile hanno inciso sulla performance. In crescita anche l'EBITDA, a 434,2 milioni di euro (+3,3%), e gli investimenti, saliti del 32,3% rispetto al primo trimestre 2018, a quota 217,5 milioni di euro, mentre l'indebitamento finanziario netto è stato di 8,4 miliardi, contro gli 8,2 miliardi di dicembre. Risultati positivi dunque, nonostante uno scenario complesso: come riporta Terna in una nota, l'impatto economico dell'emergenza sanitaria sulle attività del Gruppo è attualmente in fase di determinazione, tuttavia non si attendono impatti diretti significativi dato il profilo strettamente regolato del business.

Terna: ricavi e utili in aumento nel primo trimestre 2020

Nel commentare i "risultati positivi del primo trimestre dell'anno", l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna Luigi Ferraris ha sottolineato come siano "frutto del costante processo di accelerazione degli investimenti del gruppo, a testimonianza del ruolo strategico di Terna nel processo di transizione energetica in atto nel nostro Paese verso la piena integrazione delle fonti rinnovabili". Numeri che confermano l'efficacia di una strategia "che pone al centro di tutte le azioni manageriali una rete elettrica sempre più sicura, efficiente e sostenibile al servizio del Paese e delle comunità territoriali". Forti di questi risultati dunque Terna proseguirà nella realizzazione di quanto previsto nel Piano Strategico 2020-2024, orientato all'ulteriore sviluppo e integrazione delle fonti di energia rinnovabile e all'efficienza energetica. Senza trascurare "persone, innovazione, digitalizzazione e attenzione ai territori", elementi portanti su cui continuerà sempre più a puntare anche in futuro.

Roberto Tomasi: studi, competenze e incarichi dell’AD di ASPI

Dopo una carriera più che ventennale, con incarichi in IVECO, FIAT AVIO ed Enel, Roberto Tomasi è approdato in Autostrade per l'Italia nel 2015. Nel suo attuale ruolo di Amministratore Delegato, il manager coordina il processo di trasformazione del Gruppo con un percorso di change management.
Roberto Tomasi

Roberto Tomasi: formazione, primi incarichi e ingresso in Enel

Nato a Merano (BZ) nel 1967, il percorso formativo di Roberto Tomasi include una Laurea con lode in Ingegneria Meccanica (Università di Padova), a cui il manager ha affiancato diverse esperienze internazionali: un Executive Program svolto presso Harvard Business School di Boston, in Massachusetts, un International Executive Program presso INSEAD, in Francia, e un Master in Finance e Project Control ottenuto in SDA Bocconi a Milano. In seguito a una prima esperienza professionale nella divisione mezzi militari di IVECO, avvenuta nel corpo tecnico dell'esercito (Bolzano), Roberto Tomasi entra nella divisione Heavy Duty di FIAT AVIO, occupandosi della realizzazione di un impianto di energia elettrica in Siria. Successivamente opera nel service di Nuovo Pignone (Gruppo GE) di Vicenza, a cui fa seguito il suo ingresso nel Gruppo Enel, dove, a partire dal 1996, rimarrà per circa 20 anni e assumerà responsabilità manageriali di rilievo. Il primo incarico è quello di Direttore delle Unità di Business delle Centrali di produzione di energia elettrica in Liguria, a cui segue la gestione di un piano di ambientalizzazione e lo sviluppo di "Spezia 2000", progetto organizzativo di trasformazione. Nel 2001, la sua successiva nomina a Responsabile dell'Area Cicli Combinati, con risultati pari a oltre 7.000 MW installati, si inserisce nella nuova fase di internazionalizzazione in atto nel Gruppo.

Roberto Tomasi: la carriera in Enel e i ruoli apicali in ASPI

La carriera in Enel prosegue per Roberto Tomasi con la nomina, a 37 anni, al ruolo di Senior Vice President, in cui è Responsabile delle Grandi Commesse del Gruppo. A 39 anni è Executive Vice President della Business Unit di Ingegneria, ruolo manageriale durante il quale è responsabile della progettazione e realizzazione di impianti di produzione convenzionale e del coordinamento di oltre mille risorse operative in ambito internazionale. Supervisiona, altresì, la realizzazione dell'impianto a "carbone USC" di Civitavecchia, l'isola convenzionale degli impianti nucleari 3&4 di Mochovce e l'ambientalizzazione dell'impianto di Reftiskaya (Russia). È inoltre Board Director di alcune controllate del Gruppo e Responsabile della Generazione a Carbone a partire dal 2015. In quest'anno Roberto Tomasi termina la sua lunga esperienza in Enel e approda in Autostrade per l'Italia, dove viene nominato Co-Direttore Generale a luglio 2015. L'incarico lo porta a occuparsi del coordinamento di diversi progetti, tra cui l'apertura della Variante di Valico, il completamento delle attività sulla dorsale Adriatica A14, il potenziamento del passante di Bologna e quello della Gronda di Genova, consolidando un piano di investimenti di 14,5 miliardi complessivi. Nominato Direttore Generale a settembre 2018 e Amministratore Delegato a febbraio 2019, Roberto Tomasi coordina il percorso di trasformazione del Gruppo grazie alle linee guida lanciate a febbraio 2020, che prevedono oltre 7,5 miliardi tra investimenti e manutenzioni nel triennio 2020-2023.

Ripartenza, Ernesto Pellegrini mette in sicurezza 600 ristoranti

Per fronteggiare la fase 2 Ernesto Pellegrini, fondatore dell'omonimo Gruppo leader della ristorazione collettiva, ha scelto uno dei massimi esperti italiani sul tema.
Ernesto Pellegrini

Ernesto Pellegrini: "Rigore e controllo conseguenze naturali"

Dal 4 maggio tutti i ristoranti della Pellegrini SpA sono nuovamente in attività. Le strutture, situate in aziende, case di riposo e ospedali hanno infatti ripreso a pieno ritmo dopo la chiusura causata dall'emergenza sanitaria. Per la riapertura, Ernesto Pellegrini ha voluto affidarsi a Roberto Burioni, noto divulgatore scientifico, che insieme alla società Lifenet Healthcare si è occupato della messa in sicurezza. Il risultato della collaborazione è stata la creazione di un protocollo sanitario dedicato a tutte le 600 mense dell'azienda, adattate in modo tale da poter operare in tutta sicurezza e senza rischi legati al Coronavirus. La consulenza di Burioni ha riguardato in particolare la tutela sia degli oltre 9.000 dipendenti che soprattutto delle 200mila persone che in media ogni giorno usufruiscono dei servizi di ristorazione. "Standard di sicurezza rigorosi e soprattutto certificati da società indipendenti sono una conseguenza naturale della profonda responsabilità che sentiamo come azienda", ha dichiarato Ernesto Pellegrini.

Ristorazione e sicurezza nelle mense di Ernesto Pellegrini

Il protocollo dedicato al Gruppo di Ernesto Pellegrini copre tutte le attività svolte all'interno dei ristoranti. È previsto innanzitutto il rispetto delle regole base per l'emergenza Coronavirus: distanziamento sociale e utilizzo di dispositivi di protezione individuali (DPI). Si entra poi nello specifico delle operazioni di ristorazione: la predisposizione di separatori per limitare il contagio, l'utilizzo di condimenti in mono-dosi, la sanificazione e l'imbustamento delle singole posate. In ogni mensa è stato inoltre formato un "Covid manager" che ha la responsabilità di verificare l'attuazione del protocollo. Infine, per evitare assembramenti, i clienti possono utilizzare una piattaforma digitale per la prenotazione e il ritiro dei pasti. L'intervento del professor Roberto Burioni e di Lifenet Healthcare continuerà nei prossimi mesi: i dipendenti infatti verranno continuamente aggiornati e formati attraverso incontri dedicati a igiene e organizzazione del lavoro. "Siamo consapevoli - ha concluso Ernesto Pellegrini - dell'impatto sociale che la nostra attività ha sulla vita quotidiana di così tante persone e delle loro famiglie".

Eni: Claudio Descalzi riconfermato Amministratore Delegato

Claudio Descalzi inizia la sua carriera in Eni dopo aver conseguito la laurea in Fisica. Il suo percorso professionale lo porta a ricoprire incarichi di crescente rilevanza. Di recente è stato riconfermato AD e DG.

Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha nominato Claudio Descalzi Amministratore Delegato e Direttore Generale per il suo terzo mandato, conferendogli "poteri di amministrazione con esclusione di specifiche attribuzioni che il CdA si è riservato, oltre a quelle non delegabili a norma di legge".
Claudio Descalzi

Claudio Descalzi alla guida di Eni

Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha nominato Claudio Descalzi Amministratore Delegato e Direttore Generale del gruppo. Si tratta del terzo mandato per il manager, che ha ricevuto i poteri di amministrazione della società con esclusione di specifiche attribuzioni che il Consiglio si è riservato, oltre a quelle non delegabili per norma di legge. Lo ha confermato Eni in una nota ufficiale emessa dopo la riunione dell'organo di gestione, controllato dal Tesoro tramite la Cassa Depositi con oltre il 30% delle quote complessive, e che era stato nominato in assemblea del 13 maggio a Roma. Claudio Descalzi, manager di origini milanesi, è in azienda dal 1981. Negli ultimi anni ha contribuito in prima persona al rilancio del settore degli idrocarburi all'interno del gruppo, guadagnandosi la fiducia di Eni e del Consiglio di Amministrazione. Classe 1955, è laureato in Fisica presso l'Università degli Studi di Milano. Dopo aver ricoperto il suo primo ruolo come Ingegnere di giacimento, ha dato il via a una carriera di successo nel settore energetico.

Claudio Descalzi: le tappe fondamentali della carriera

Claudio Descalzi è Project Manager di Eni dal 1981 al 1990: si occupa dello sviluppo delle attività nel Mare del Nord, in Libia, Nigeria e Congo. Nel 1990 viene nominato Responsabile delle attività operative e di giacimento in Italia. Il manager pone le basi per lo sviluppo di un modello innovativo che porta ad un notevole incremento della produzione. Tra il 2000 e il 2001 è Direttore dell'area geografica Africa, Medio Oriente e Cina, biennio nel quale Eni lancia il progetto Western Libyan Gas. In seguito, passa alla Direzione dell'area Italia, Africa e Medio Oriente, mentre è al contempo Consigliere di Amministrazione di diverse consociate Eni. Nel 2005 è Vice Direttore Generale di Eni nella divisione Exploration & Production. Claudio Descalzi viene nominato Amministratore Delegato nel 2014. È il primo europeo ad aver ricevuto il prestigioso premio internazionale SPE/AIME "Charles F. Rand Memorial Gold Medal 2012" dalla Society of Petroleum Engineers e dall'American Institute of Mining Engineers (AIME) per quanto concerne il settore dell'Oil & Gas.

Settore Private Equity, l’excursus di Nicola Volpi

Professionista che vanta una carriera più che ventennale nel settore del Private Equity, Nicola Volpi è riconosciuto come uno dei pionieri dei Buy-Out in Italia.
Nicola Volpi

Gli incarichi attuali di Nicola Volpi

Tra le esperienze più recenti, Nicola Volpi ha fatto parte del Board della società sportiva FC Internazionale S.p.A. dal 2014 al 2018. Attualmente, insieme a Emilio Petrone, l'esperto di Private Equity è alla guida come CEO di Movidea, società che investe capitali propri in aziende non quotate, per supportarle, con capitali e l'esperienza dei 2 soci, in progetti di crescita e valorizzazione nel lungo termine. Nel 2013 Movidea entra nel capitale della Pagani Automobili S.p.A., prestigiosa casa automobilistica di auto sportive di superlusso, di cui Nicola Volpi assume la carica di Membro del Consiglio di Amministrazione, operando con ruoli di indirizzo strategico e contribuendo alla crescita dei principali KPI.

Il percorso di Nicola Volpi in Permira

Laureatosi alla Bocconi di Milano in Business Administration, Nicola Volpi prosegue il suo percorso formativo con un Master in Finanza, conseguito presso la SDA Bocconi. La prima esperienza professionale lo vede in qualità di analista finanziario presso Sefimeta S.p.A., divisione servizi finanziari del Gruppo Montedison. Dal 1987 al 1995 lavora come Responsabile per Sanpaolo Finance della divisione di Leverage Finance, organizzando il finanziamento delle prime operazioni italiane di Buy-Out. Nel 1997 diviene Partner di Schroder Ventures Italy. Nel 1999, insieme ad altri soci, fonda Permira, destinata ad affermarsi come realtà leader nel Private Equity in Europa e rapidamente come uno dei grandi operatori nel mondo con i suoi 40 miliardi gestiti. Assunta nel 2005 la carica di Amministratore Delegato di Permira Associati S.p.A., Nicola Volpi ha fatto parte anche dell'Executive Committee che guida Permira nel mondo

Rischi, ma anche opportunità, dell’emergenza Covid-19: il podcast dell’intervento di Paola Severino

I legami tra emergenza sanitaria e criminalità, la "misinformazione": le riflessioni di Paola Severino nel nuovo episodio del ciclo di podcast che l'Istituto Affari Internazionali ha incentrato sui temi del Covid-19 e della comunità internazionale.
Paola Severino

Paola Severino: l'emergenza Covid-19 ci ha fatto comprendere il valore fondamentale dell'autoregolamentazione

"La mia prima reazione quando hanno incominciato a diffondersi le notizie sulla pandemia e sulla sua dimensione è stata che saremmo stati tutti messi alla prova": l'Istituto Affari Internazionali ha invitato Paola Severino a parlare dell'emergenza nel terzo episodio del ciclo di podcast lanciato su Covid-19 e comunità internazionale. "Siamo una generazione fortunata" osserva la Vice Presidente dell'Università LUISS Guido Carli nel suo intervento: "Siamo nati dopo la guerra, abbiamo visto l'Italia soltanto crescere e abbiamo avuto 70 anni di straordinaria, quasi totale, mancanza di guerre in Europa". Il forte ottimismo che ne è conseguito e la convinzione "di poter vincere qualunque sfida, soprattutto nel campo medico" ora sembrano infrangersi davanti all'espandersi del virus, anche perché "per i primi tempi noi siamo stati raggiunti solo da notizie di morte: un numero di morti che crescevano, un numero di ricoverati che saliva". Paola Severino rileva quindi come questo scenario, certamente negativo, abbia tuttavia portato a comprendere il "valore fondamentale" dell'autoregolamentazione: "Qui siamo stati abituati a capire che la violazione delle regole faceva male a noi stessi prima che agli altri. Da lì questo concetto di dover mettere in equilibrio tutta una serie di valori: la libertà con la salute e con l'economia. Far combaciare ambiti che solitamente camminano su strade diverse tra di loro". E ancora: "Un altro concetto. Il margine tra ciò che è mio e ciò che è degli altri, tra il privato e il pubblico si è assottigliato, perché abbiamo capito che la nostra salute sarebbe stata tutelata dagli altri, cioè dal fatto che gli altri si sottoponessero alle stesse regole alle quali noi ci siamo sottoposti". Si è venuto così a creare "un senso di responsabilità", come rileva la giurista: "Credo che se dovesse rimanere nelle nostre menti sarebbe un grande segnale di crescita per il Paese".

Paola Severino: per combattere "misinformazione" e criminalità serve armonizzare le legislazioni

Nel podcast dell'Istituto Affari Internazionali sulle implicazioni del Covid-19, Paola Severino riflette anche su un altro aspetto messo in luce dall'emergenza: il proliferare di fake news. In particolare, la Vice Presidente dell'Università Luiss Guido Carli evidenzia come il fenomeno non sia stato misurato con regole comuni. Da qui le considerazioni sul diverso livello di mortalità tra i Paesi, il numero di infetti. Manca quindi un sistema di misurazione comune: terreno fertile per l'affermarsi di "una "misinformazione", che sfrutta anche questo tragico evento per affermare una concorrenza tra Paesi che non si svolge in maniere leali. Quello della concorrenza sleale è un fenomeno che abbiamo studiato molto. Normalmente avviene nel campo dell'economia, con regole diversificate, ma oggi vediamo lo stesso fenomeno riferito alla pandemia". Paola Severino analizza infine come la criminalità stia sfruttando l'emergenza: "Incominciano a esserci degli allarmi da questo punto di vista che ci raggiungono per strade diverse. A me l'ha dato una scuola raggiunta da un video nell'ambito di un progetto, che si chiama "legalità e merito" e che la mia Università sta conducendo, nel quale i nostri giovani sono tutor di legalità in queste scuole. Quella dirigente scolastica mi ha aperto gli occhi, dicendomi "professoressa, qui c'è gente che non ha da mangiare. Il progetto "legalità e merito" può continuare, perché abbiamo i mezzi per farlo, ma la prima cosa alla quale dobbiamo pensare è dare dei pacchi alimentari a queste famiglie, evitando che gliele procuri la criminalità organizzata". Spostando il focus sulle aziende poi, sulla crisi di liquidità "o provvede lo Stato, con molta tempestività e con molta forza, oppure provvederanno le organizzazioni criminose, le quali, essendo dotate di capitali immensi - il denaro nero produce fiumi di liquidità - interverranno per il cosiddetto salvataggio di queste aziende o per la loro acquisizione". L'auspicio è quindi che "le nostre legislazioni si armonizzino, come dovrebbero anche i criteri di misurazione di questo virus": se non si usano le stesse regole "credo che combatteremo questo fenomeno con molta meno efficacia perché avremo le armi spuntate".

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