Gian Maria Mossa, le sfide del settore bancario: intervista all’AD di Banca Generali

Gian Maria Mossa guida Banca Generali dal 2017 e oggi l’Istituto è leader nella gestione delle masse con 83 miliardi di euro. L’AD è stato intervistato dal “Corriere della Sera” sugli ultimi avvicendamenti che hanno scosso il settore.

Gian Maria Mossa AD di Banca Generali

Gian Maria Mossa: “Ho fiducia nella politica monetaria. Su trasparenza fatti passi da gigante”

L’emergenza Svb, il salvataggio di Credit Suisse e il crollo di Deutsche Bank sono alcuni degli episodi che negli ultimi mesi hanno scosso i mercati finanziari. Parlare di contagio tuttavia non ha alcun senso. A spiegarlo è Gian Maria Mossa, Amministratore Delegato di Banca Generali. In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, il manager ha evidenziato “i passi da gigante” compiuti dal settore bancario negli ultimi dieci anni sul fronte dei costi, della trasparenza, del rafforzamento del capitale. Un risultato possibile grazie soprattutto ai Regulators e in particolare allo sforzo della Bce, che secondo l’AD è riuscita a creare “anticorpi senza precedenti” proprio per prevenire tali scenari. Casi come quelli citati vanno considerati singolarmente, ha spiegato Gian Maria Mossa ricordando che proprio la Bce ha escluso la possibilità che si verifichino in Europa episodi come quello di Credit Suisse. L’AD di Banca Generali si è poi detto ottimista per quanto riguarda il rialzo dei tassi di interesse deciso dalle banche centrali a seguito della spinta inflazionistica. “Ho molta fiducia nella politica monetaria: quando l’inflazione cresce in modo tanto violento, tu devi fare di tutto per evitare che questa vada ad influenzare le aspettative di prezzo future. Dall’altra parte – ha aggiunto – vediamo una politica fiscale che rimarrà a lungo espansiva, con i consumi privati che continuano comunque a tenere. Credo che i mercati stiano premiando più la volontà dei governi di sostenere l’economia che la preoccupazione per la stretta monetaria. Sono elementi di ottimismo”.

Gian Maria Mossa: “Nel primo trimestre forte reazione dei mercati. Clienti? Oggi chiedono protezione”

A dare forza alle previsioni ottimistiche di Gian Maria Mossa anche la qualità delle aziende italiane e la “generosità dei governi”, che hanno evitato il ripetersi della tempesta perfetta dello scorso anno: “Oggi non sottovalutiamo l’effetto positivo di avere uno zoccolo duro derivante dai rendimenti obbligazionari. Detto questo il mercato azionario non è a buon prezzo, però le aziende a mio avviso hanno colto l’occasione di ristrutturarsi e oggi sono più forti e sane”. Fondamentale analizzare anche possibili shock futuri, soprattutto considerate le tensioni tra Cina e Stati Uniti. Non è un caso che i clienti chiedano sempre maggiore protezione, sottolinea l’AD di Banca Generali, e se i player italiani vogliono rimanere al passo c’è bisogno di un percorso di consolidamento del settore: “A mio modo di vedere è soprattutto nel risparmio gestito che sarebbe opportuno costruire qualcosa di solido e più strutturato, perché dobbiamo riappropriarci delle fabbriche prodotto e perché parliamo di un grande patrimonio nazionale”. Patrimonio, conclude Gian Maria Mossa, che Banca Generali intende valorizzare servendosi della propria rete di consulenza, la prima in Italia a caratterizzarsi per la logica strutturata di wealth management: “Nel nostro settore la differenza viene fatta dai professionisti con cui si lavora e sono davvero onorato di guidare un team tanto capace”.

Nasce City Plug: l’intervista a Renato Mazzoncini, AD e DG di A2A

Inaugurate a Brescia le prime colonnine City Plug. Il valore del progetto nelle parole di Renato Mazzoncini, AD e DG di A2A: “Assoluta novità nella mobilità elettrica. Un modello di servizio più capillare e alla portata di tutti”.

Renato Mazzoncini, city plug A2A

A Brescia arrivano le City Plug: l’intervista all’AD e DG di A2A Renato Mazzoncini

Portare in strada l’esperienza della ricarica domestica: guarda in questa direzione il progetto City Plug lanciato da A2A.  Lo ha sottolineato anche l’AD e DG Renato Mazzoncini, intervistato lo scorso 6 aprile a Brescia da “VaiElettrico” in occasione dell’inaugurazione della prima serie di queste colonnine innovative. “A2A intende sostenere lo sviluppo della mobilità elettrica privata nei contesti urbani grazie a una soluzione che risponde a esigenze specifiche dei residenti e accessibile anche ai cittadini sprovvisti di un posto auto privato”, ha spiegato l’AD parlando degli obiettivi del progetto: la City Plug è stata progettata per offrire una modalità di ricarica “lenta”, che possa essere utilizzata durante il parcheggio notturno di una vettura ,  pensata per chi non un  garage o un posto auto privato dove poter installare una wallbox. Insieme all’AD e DG Renato Mazzoncini, all’evento hanno preso parte anche l’AD di A2A E-Mobility Fabio Pressi, il Presidente di Giugiaro Architettura Fabrizio Giugiaro e l’Assessore alle Politiche della Mobilità del Comune di Brescia Federico Manzoni. 

Renato Mazzoncini: l’elettrificazione per il futuro della mobilità

“Con queste infrastrutture A2A propone una assoluta novità nella mobilità elettrica”, ha ribadito Renato Mazzoncini sottolineando come City Plug rappresenti “un modello di servizio più capillare e alla portata di tutti, sostenibile per la città e per chi decide di guidare elettrico”. La stazione inaugurata in Via Boves a Brescia propone colonnine che erogano elettricità certificata 100% green a 7,4 kW di potenza, a servizio quindi anche di auto elettriche con batterie di piccole dimensioni e ibride plug-in. Un’unica centrale di alimentazione suddivide i carichi disponibili, garantendo inoltre un servizio di ricarica a costi contenuti. Come reso noto durante la presentazione, il design delle City Plug, che trae origine da un concorso interno a cui hanno partecipato i dipendenti di A2A, è stato sviluppato da Giugiaro Architettura. Nuova energia, dunque, per favorire la transizione ecologica del Paese, con la Life Company guidata da Renato Mazzoncini che offre un nuovo importante contributo allo sviluppo della mobilità sostenibile.

Amplifon più che raddoppia i ricavi. Il CEO Enrico Vita: cresceremo ancora

Con il CEO Enrico Vita alla guida, Amplifon continua a crescere in maniera significativa e arriva a più che raddoppiare i propri ricavi nel giro di sette anni. Alla base della strategia la diversificazione geografica e gli investimenti in acquisizioni e innovazione.

Enrico Vita - Amministratore Delegato di Amplifon

Il commento del CEO Enrico Vita sui ricavi del 2022

Da quando è stata affidata la guida di Amplifon a Enrico Vita nel 2015 ad oggi, l’azienda ha più che raddoppiato i propri ricavi. “Pochi mesi dopo il mio arrivo in Amplifon – aveva raccontato il CEO al “Corriere della Sera” – avevamo festeggiato il miliardo. Ora come obiettivo per fine 2022 abbiamo quello di superare abbondantemente i due miliardi”. Dopo i primi nove mesi i ricavi già superavano il miliardo e mezzo. “Numeri molto buoni – aveva commentato l’AD – a maggior ragione perché ottenuti in un contesto sfidante che ha visto un calo complessivo del mercato globale”. Merito anche dei tanti investimenti che non si sono mai fermati, neanche nel 2020. Ogni anno, il Gruppo investe circa 100 milioni in innovazione digitale, con l’intento di accrescere, dal punto di vista tecnologico e digitale, l’esperienza dei clienti. Con lo stesso proposito è nato infatti Amplifon X, un centro di innovazione interna lanciato a inizio 2022 e reso possibile dalla collaborazione tra Amplifon e la startup Otohub.

Enrico Vita: la crescita di Amplifon a livello globale

Attualmente, Amplifon è presente in 25 Paesi e gode dunque di una buona diversificazione geografica, oltre che della posizione di leadership con l’11% del mercato retail. “I nostri mercati di riferimento – aveva spiegato l’AD Enrico Vitarestano quello europeo, con Italia, Spagna, Francia e Germania ai primi posti e quello statunitense, dove stiamo crescendo molto e che rappresenta il 40% del nostro settore”. Questo non ha impedito però alla società di guardare ancora più lontano. Nel 2021 Amplifon acquisiva infatti Bay Audio, il principale operatore privato nel mercato retail australiano. Il mercato cinese è un altro target importante. Dopo aver fatto il suo ingresso nel 2018 con una joint venture, la società è riuscita a crescere in maniera significativa. “La Cina rappresenta il nostro obiettivo più sul lungo termine. La nostra volontà resta comunque quella di competere in un contesto globale”, aveva commentato Enrico Vita.

Claudio Descalzi: fusione a confinamento magnetico, Eni rafforza la cooperazione con CFS

Eni punta ad accelerare l'industrializzazione dell’energia da fusione: l’AD Claudio Descalzi a Devens sottoscrive un ulteriore accordo per rafforzare la cooperazione con CFS (Commonwealth Fusion Systems), lo spin-out del Massachusetts Institute of Technology (MIT).

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: Eni e CFS insieme per una “svolta tecnologica epocale”

L’AD Claudio Descalzi lo ha detto chiaramente: “Siamo di fronte a una potenziale svolta tecnologica epocale”. E che Eni ci punti fortemente lo conferma anche l’ulteriore accordo di cooperazione sottoscritto lo scorso 9 marzo con CFS (Commonwealth Fusion Systems), lo spin-out del Massachusetts Institute of Technology (MIT) con cui Eni collabora dal 2018 per accelerare l’industrializzazione dell’energia da fusione. Quando all’inizio del prossimo decennio “vedremo realizzata la prima centrale elettrica di CFS basata sulla fusione a confinamento magnetico, avendo poi davanti a noi quasi 20 anni per diffondere la tecnologia e raggiungere gli obiettivi di transizione energetica al 2050” significherà poter “disporre a livello industriale di una tecnologia in grado di fornire grandi quantità di energia senza alcuna emissione di gas serra prodotta in modo sicuro, pulito e virtualmente inesauribile fornendo un contributo sostanziale alla transizione energetica”. I vantaggi per i consumatori saranno “infiniti”, come ha spiegato efficacemente Claudio Descalzi: tutti potranno avere accesso all’energia e si potranno sviluppare industrie, catene alimentari, catene sanitarie a prezzi bassissimi.

Claudio Descalzi: Eni rafforza la cooperazione con CFS

L’accordo di cooperazione sottoscritto dall’AD Claudio Descalzi a Devens, nella sede di CFS, rafforza la partnership tra le due società, unendo l’esperienza ingegneristica e di project management di Eni ad una serie di progetti a supporto di CFS, e lo sviluppo e distribuzione dell’energia da fusione su scala industriale. È “una rivoluzione incredibile”, ha ribadito l’AD di Eni che lavora a questo progetto insieme a CFS dal 2018. Nel settembre 2021 il conseguimento di un primo grande traguardo con il successo del test su un magnete con tecnologia superconduttiva HTS (HighTemperature Superconductors): il magnete più potente del suo genere al mondo assicurerà il confinamento del plasma nel processo di fusione magnetica e potrà contribuire al raggiungimento dell'energia netta da fusione in un futuro impianto dimostrativo. E oggi l’obiettivo, come ricorda anche Claudio Descalzi, è l’applicazione industriale della tecnologia della fusione a confinamento magnetico per il prossimo decennio: “Oggi rafforziamo ulteriormente questa collaborazione con le nostre competenze ed esperienza con l’obiettivo di accelerare il più possibile il percorso di industrializzazione della fusione”. Il primo impianto pilota a confinamento magnetico al mondo a produzione netta di energia da fusione, denominato SPARC, è in costruzione e sarà operativo entro il 2025. Il progetto prevede inoltre che a sua volta SPARC fungerà da banco di prova per lo sviluppo di ARC: la prima centrale elettrica industriale da fusione in grado di immettere elettricità in rete, che dovrebbe essere operativa nei primi anni del 2030.

Risparmio privato, focus sulle soluzioni strutturate da Banca Generali

Avvicinare il risparmio privato all’economia reale è l’obiettivo di Banca Generali per favorire la creazione di nuove opportunità e valore per i clienti, supportando al contempo progetti di rilancio per il Paese.

Risparmio privato, il ruolo di Banca Generali

Il ruolo di Banca Generali nel settore del risparmio privato

Il risparmio privato è sempre più attento allo sviluppo sostenibile. Lo confermano anche le diverse attività condotte da Banca Generali, Istituto leader negli investimenti sostenibili ESG e da anni impegnato nell’obiettivo di avvicinare il settore verso investimenti che abbiano come faro i principi ESG: pratiche sostenibili negli ambiti ambientale, sociale e di governance. In questo percorso, Banca Generali è stata tra le prime a integrare tali principi nelle proprie attività di business. Efficienza nei servizi, sostenibilità e innovazione sono, tra gli altri, gli elementi che hanno favorito la strutturazione di soluzioni di eccellenza orientate alla protezione dei risparmi. Ciò ha consentito a Banca Generali di rafforzare la sua posizione di leadership nel settore del risparmio privato: la forza dell’Istituto trae origine anche dalla capacità di svolgere un ruolo di connessione, da un lato, per la ricerca di valore nel lungo termine da parte delle famiglie, dall’altro, per la domanda di credito e capitale privato proveniente dalle aziende e dal sistema economico.

Risparmio privato: la qualità dei servizi di Banca Generali

Se il risparmio privato presenta, dunque, un interesse sempre maggiore verso le scelte di investimento responsabile, è proprio in tale settore che Banca Generali svolge da anni un ruolo di primo piano nei confronti dei clienti. Si pensi, ad esempio, all’estesa rete di consulenti messa a disposizione per fornire visione strategica sulle scelte finanziarie e patrimoniali: un grande punto di forza sia per l’Istituto sia per i risparmiatori, supportati con soluzioni di protezione e valorizzazione su misura. La qualità del servizio è attestata anche dal primo posto come “Miglior Rete di Consulenti Finanziari per Soddisfazione dalla Clientela”, raggiunto per anni nella prestigiosa classifica stilata dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza (ITQF). Sempre in tema di qualità, Banca Generali ha sviluppato, in partnership con Mainstreet Partners, una piattaforma proprietaria per la valutazione approfondita del livello di sostenibilità dei prodotti: uno strumento in più per indirizzare il risparmio privato verso i principi di tipo ambientale, sociale e di governance. Tutto questo, parallelamente, aggiungendo nuove dimensioni di valore agli investimenti e garantendo sempre massima qualità in termini di consulenza.

La biografia professionale di Claudio Machetti, manager a capo della Business Line di Enel

Dalla laurea in Statistica alla guida della Global Energy and Commodity Management Business Line di Enel: il percorso professionale del manager Claudio Machetti.

Claudio Machetti, Direttore della Business Line di Enel

La carriera di Claudio Machetti nel Gruppo Enel

Claudio Machetti è attualmente il Direttore della Global Energy and Commodity Management Business Line del Gruppo Enel, ruolo che ricopre dal 2014. È responsabile della gestione del sourcing di carbone, gas e olio combustibile, nonché della guida dell'attività del Gruppo nei mercati all'ingrosso di gas ed energia elettrica. È stato nominato anche Consigliere di Amministrazione di Endesa, Terna e Wind, e ha assunto il ruolo di Presidente di FondEnel e Fopen, i due fondi pensione del Gruppo. La carriera di Claudio Machetti presso Enel ha preso avvio nel 2000 come Responsabile dell'Area Finanza, per poi diventare Direttore finanziario dal 2005 al 2009. È stato anche Direttore della funzione Risk Management prima di assumere la sua attuale posizione.

Dal Banco di Roma a Ferrovie dello Stato Italiane: i precedenti incarichi di Claudio Machetti

Prima di intraprendere il suo percorso in Enel, Claudio Machetti ha maturato una consolidata esperienza professionale presso il Banco di Roma e Ferrovie dello Stato Italiane. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze Statistiche presso l'Università La Sapienza di Roma nel 1982, inizia a lavorare per il Banco di Roma. In qualità di analista finanziario, cura l'IPO di alcune società nella Borsa Italiana prima di essere nominato Vicedirettore Responsabile del Nucleo Analisti Finanziari. Nel 1992, Claudio Machetti passa a Ferrovie dello Stato Italiane e qui viene nominato Dirigente Responsabile dell'Unità Mercati Finanziari. Nel 1996, diventa Direttore della Finanza Operativa e collabora alla fondazione di Fercredit, per la quale assume successivamente la carica di Amministratore Delegato.

Italgas chiude il 2022 in positivo, Paolo Gallo: “Gruppo solido, 24 trimestri consecutivi di crescita”

Italgas, guidata dall’AD Paolo Gallo, ha chiuso il 2022 con ottimi risultati finanziari, nonostante le incertezze dei mercati e l'aumento dei costi delle materie prime.

Paolo Gallo, AD di Italgas

Paolo Gallo: i risultati raggiunti da Italgas

Il Gruppo guidato da Paolo Gallo ha registrato una crescita del 12,1% dei ricavi, pari a 1,53 miliardi di euro, e un aumento dell'EBITDA del 7,3%, che ammonta a 1.082,7 milioni di euro. Anche l'utile operativo e l'utile netto sono incrementati rispettivamente del 6,8% e del 7,6%. Italgas conta oggi 2.044 Comuni in concessione per il servizio di distribuzione gas, 7,959 milioni di contatori attivi e una rete di distribuzione di 81.310 km. Gli investimenti tecnici per la trasformazione digitale, la metanizzazione della Sardegna e il repurposing delle reti, che hanno raggiunto gli 814,3 milioni di euro, hanno contribuito in modo significativo ai risultati positivi dell'azienda. Il Gruppo guidato da Paolo Gallo ha conseguito anche i target ESG stabiliti nel Piano Strategico 2022-2028, registrando una riduzione delle emissioni di CO2 e dei consumi netti di energia, oltre a un aumento della presenza femminile in azienda e dell'attenzione alla formazione dei dipendenti.

Paolo Gallo: la solidità di Italgas

Secondo l'Amministratore Delegato Paolo Gallo, i risultati ottenuti da Italgas dimostrano la grande solidità del Gruppo, che ha continuato la sua crescita per ben 24 trimestri consecutivi nonostante le difficoltà del mercato energetico e le nuove sfide legate alla sicurezza energetica. L'impegno di Italgas nel perseguire gli obiettivi ESG, insieme agli investimenti tecnici, ha permesso di superare queste difficoltà registrando una crescita di tutti gli indicatori economico-finanziari. Il successo dell'azienda ha saputo dimostrare la sua capacità di gestione e la forte determinazione nell'affrontare le attuali sfide del mercato, mantenendo al contempo l'impegno nei confronti dell'ambiente e della responsabilità sociale. Nonostante “lo shock sui mercati energetici”, unito “all’esplosione della guerra alle porte dell’Europa”, ha sottolineato Paolo Gallo, Italgas ha saputo dare prova di “grande solidità” nel panorama italiano.

Mercati globali e crisi: l’analisi di Cristina Scocchia a “Il Sole 24 Ore”

Pandemia, conflitti e trasformazioni socio-economiche hanno influito sulle prospettive di crescita a livello globale negli ultimi anni. In che modo guardare oltre? L’analisi di Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di Illycaffè.

Cristina Scocchia, AD di Illycaffè

Cristina Scocchia: sostenibilità e valorizzazione del merito per ripartire

I momenti di salita vanno affrontati con la consapevolezza che è possibile accelerare anche nelle difficoltà. È abituata a farlo Cristina Scocchia, manager di grande esperienza internazionale e attuale Amministratore Delegato di Illycaffè, che di fronte a sfide professionali, aziendali e personali ha spesso attinto a risorse di resilienza, costanza e determinazione. Elementi su cui si è soffermata in numerose interviste e interventi in qualità di relatrice, in cui ha condiviso parte dell’esperienza acquisita negli anni. Un punto evidenziato a più riprese è quello della sostenibilità, declinata nelle sue accezioni ambientale, sociale e a livello di governance, così come racchiuso nell’acronimo ESG. Tale visione orientata alla sostenibilità è portata avanti da Cristina Scocchia anche nel suo attuale incarico di Amministratore Delegato in Illycaffè, ruolo assunto a inizio 2022 e che ha condotto allo sviluppo di un Piano Industriale con orizzonte al 2026. Nella strategia della manager, oltre alla crescita a livello globale, anche una forte attenzione verso i temi dell’etica e della responsabilità sociale d’impresa.

Cristina Scocchia: valori sociali ed etica al centro delle strategie di business

Con il medesimo impegno Cristina Scocchia è attiva nel promuovere i principi della meritocrazia e della valorizzazione delle capacità. Nelle parole della manager, ciò equivale a sviluppare ambienti di lavoro in cui è cruciale “la creazione di una cultura aziendale meritocratica e inclusiva, capace di riconoscere il talento e crescerlo valorizzandone la diversità e l’unicità”. Da qui la forte attenzione per iniziative che scardinano stereotipi e ostacoli alle pari opportunità, così da favorire il riconoscimento delle capacità professionali e personali. “Integrare il valore con i valori” è infatti il messaggio evidenziato da Cristina Scocchia per marcare tale trasformazione necessaria all’interno delle aziende: un’evoluzione in primis culturale che garantisce un punto di forza in termini di attrazione e competitività al giorno d’oggi. Ne deriva una visione di leadership che alle doti strettamente tecniche unisce valori sociali, etica e apertura alle diversità.

Investimenti sostenibili ESG, Banca Generali vince un premio agli LC Sustainability Awards 2023

Banca Generali, Istituto pioniere negli investimenti sostenibili ESG, ha ottenuto il riconoscimento targato Finance Community durante un evento tenutosi a Milano.

Banca Generali, Istituto pioniere negli investimenti sostenibili ESG

Finanza e investimenti sostenibili ESG, il primato di Banca Generali

Anche quest’anno Banca Generali si distingue per l’orientamento e l’approccio ESG. L’Istituto, oggi punto di riferimento in Italia grazie all’offerta relativa agli investimenti sostenibili ESG, è stato premiato dal portale Finance Community in occasione degli LC Sustainability Awards 2023. L’evento, tenutosi lo scorso 28 marzo al Four Seasons di Milano, è stato organizzato da LC Publishing Group in collaborazione con Accuracy, Baker McKenzie e Panetta Studio Legale. Giunti ormai alla terza edizione, i Sustainability Awards nascono come momento di confronto sui principali temi della sostenibilità, dal finanziario alla garanzia dei diritti, per premiare quelle realtà in grado di integrarla a 360°. Tra le principali iniziative messe in campo da Banca Generali nel 2022, Finance Community ha messo in evidenza soprattutto l’adesione dell’Istituto ai “Principles for Responsible Investments” promossi dalle Nazioni Unite.

Reale (Banca Generali): “Adesione ai PRI traguardo importante ma anche punto di partenza

Diverse le attività che Banca Generali svolge in ottica ESG, dalla promozione degli investimenti sostenibili ESG alla riduzione degli impatti ambientali, fino alla valorizzazione delle persone. Un approccio sostenibile ormai parte integrante del DNA dell’Istituto, da sempre orientato alla protezione dei patrimoni con una visione di lungo periodo. Soddisfatto del riconoscimento Carmelo Reale, General Counsel e Responsabile Area Group Sustainability di Banca Generali. Dopo aver ringraziato Finance Community per l’attenzione alle tematiche ESG, il manager ha spiegato che oggi l’integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance è un’azione fondamentale per perseguire performance sostenibili nel tempo, ridurre i rischi e agire con integrità e trasparenza: “Questo riconoscimento dimostra come l’adesione ai PRI sia un traguardo importante ma allo stesso tempo sia anche un punto di partenza per implementare i prossimi passi della strategia di medio periodo”, ha aggiunto.

Marco Patuano: da Banco dell’Energia un fondo di 500mila euro per le famiglie e le imprese in difficoltà

Oltre al supporto economico, il progetto prevede anche percorsi di educazione energetica. Marco Patuano: “Necessario garantire accesso all’energia inclusivo e alla portata di tutti”.

Marco Patuano: “Servizi energetici oggi indispensabili anche per didattica e lavoro

Oggi in Italia oltre 2,2 milioni di famiglie non sono in grado di provvedere ai propri bisogni energetici. Per provare ad arginare il fenomeno la Fondazione Banco dell’Energia giovedì 2 marzo ha lanciato nella città di Piacenza il progetto “Energia in comune”. L’iniziativa, presentata dal Presidente Marco Patuano, prevede l’istituzione di un fondo solidale da 500mila euro per supportare economicamente le famiglie e le imprese in difficoltà che negli ultimi mesi hanno dovuto fare i conti anche con il caro energia. Oltre a sostenerle nel pagamento delle bollette, “Energia in comune” fornirà un percorso di educazione e consapevolezza dei consumi. “L’attuale contesto energetico – ha dichiarato Marco Patuano durante l’evento di presentazione – ci sta dimostrando come sia necessario intervenire tempestivamente per garantire alle famiglie più vulnerabili un accesso all’energia inclusivo e alla portata di tutti”. Accesso che, considerata la diffusione della didattica a distanza e dello smartworking, riveste un ruolo sempre più rilevante non solo a livello economico ma anche sociale. A sostenere il progetto di Banco dell’Energia – che tra i suoi membri conta A2A, Fondazioni Aem, Asm, LGH ed Edison – anche Fondazione di Piacenza e Vigevano, Diocesi di Piacenza Bobbio, Caritas diocesana di Piacenza-Bobbio, Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza, Camera di Commercio, Federconsumatori Piacenza, Crédit Agricole Italia e Banca di Piacenza.

Marco Patuano: “Necessaria maggiore consapevolezza sui consumi

Nel dettaglio, il progetto prevede che 300mila euro del fondo iniziale siano destinati alla copertura delle bollette delle famiglie, che verranno saldate direttamente dalla Caritas; i restanti 200mila saranno veicolati dalla Camera di Commercio attraverso un bando dedicato alle imprese del territorio alle prese con il caro energia.  “Come Banco dell’Energia – ha evidenziato Marco Patuano, – continua il nostro impegno su tutto il territorio nazionale. Ampliando la platea delle famiglie coinvolte dall’iniziativa intendiamo, infatti, portare un beneficio concreto sia sostenendole economicamente sia attraverso percorsi educativi volti a promuovere una maggiore consapevolezza sui consumi energetici”. Le attività saranno tenute dai Tutor per l’Energia Domestica (TED), figure professionali formate appositamente. Su impulso della Provincia l’iniziativa potrà essere estesa anche ad altri Comuni del territorio, con i beneficiari individuati che potranno essere coinvolti direttamente nel percorso e diventare loro stessi TED. “Allo stesso tempo intendiamo favorire la creazione di un network di istituzioni, imprese, enti non profit e associazioni per una collaborazione attiva sul territorio”, ha concluso Marco Patuano.

Luca Dal Fabbro, l’avvertimento del Presidente di Iren: “Serve politica energetica sostenibile”

Luca Dal Fabbro racconta i progetti futuri di Iren in un’intervista rilasciata a “Italia Informa”. Il Presidente della multiutility si sofferma anche sulle azioni da intraprendere per ridurre la dipendenza energetica dall’estero.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: “Investimenti ESG? Aumentano redditività. Un errore considerare la sostenibilità un costo

Ingegnere chimico, manager e Presidente di Iren, Luca Dal Fabbro è una figura di rilievo nel panorama italiano dell’energia e della sostenibilità. È stato ai vertici di realtà del calibro di Enel, E. ON Energia e Snam e attualmente ricopre anche la carica di Vice Presidente di Utilitalia con delega alla Sostenibilità/ESG, di Presidente dell’ESG European Institute e di Vice Presidente del Circular Economy Network. È inoltre autore del volume “ESG: La misurazione della sostenibilità” (Rubbettino Editore, 2022). In una recente intervista pubblicata dal quotidiano online “Italia Informa”, il manager ha parlato delle sfide future che attendono il Gruppo e il sistema-paese, transizione e sicurezza energetica in primis. Per Luca Dal Fabbro la sostenibilità “deve essere uno dei pilastri su cui fondare lo sviluppo italiano ed europeo”. Un grave errore di prospettiva dunque guardare alla sostenibilità come un costo: “Gli investimenti sostenibili non sono solo profittevoli, sono la chiave per aumentare la redditività di un’impresa. Lo testimonia il fatto che in qualsiasi settore i report di sostenibilità acquisiscono autorevolezza”. Con il nuovo Piano industriale decennale, Iren intende diventare protagonista del processo di transizione e leader nell’economia circolare: “Il punto centrale è il concetto di valorizzazione: è la rigenerazione la chiave futura e prospettica della nostra economia”.

Energia, Luca Dal Fabbro: “Italia ancora troppo dipendente dall’estero, serve sforzo straordinario e congiunto

Un progetto ambizioso che parte da basi solide, come emerge dagli ultimi dati sulla crescita sostenibile di Iren. Lo scorso anno il Gruppo presieduto da Luca Dal Fabbro ha raddoppiato la produzione di biometano, ampliato il numero di abitanti serviti con la raccolta rifiuti e fornito un forte impulso alle attività di efficientamento energetico. Tra i pilastri strategici del nuovo Piano anche i territori e la qualità dei servizi, con la multiutility che intende “generare sempre più impatto e valore condiviso” puntando da un lato sull’integrazione delle nuove tecnologie e dall’altro sulla valorizzazione delle persone del Gruppo e in particolare dei giovani promuovendo una cultura aziendale della sostenibilità. Ma il contributo di realtà come Iren è solo una parte dello “sforzo straordinario” che Governo e aziende dovranno mettere in campo per affrontare il tema prioritario della sicurezza energetica, avverte Luca Dal Fabbro: “La seconda parola d’ordine deve essere sostenibilità della politica energetica, che si concretizza nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento ma anche attraverso forti investimenti sulle fonti rinnovabili”. Solo così, conclude, è possibile invertire il senso di marcia e impedire che i costi energetici diventino un ostacolo alle imprese e alla messa a terra del PNRR.

Alessandro Benetton: Palazzo Ancilotto, dal progetto di restauro alla nuova sede di 21 Invest

Alessandro Benetton, la nuova sede di 21 Invest a Palazzo Ancilotto: “Mi auguro che quest’area rappresenti un dialogo fecondo tra passato e futuro, il punto di inizio di nuove traiettorie per tanti giovani del territorio e non solo”.

Alessandro Benetton Presidente Edizione S.p.A.

Alessandro Benetton: la nuova sede di 21 Invest a Treviso

Alessandro Benetton lo ha annunciato di recente anche sui suoi canali social: a partire dalla primavera del 2023 la nuova sede di Treviso di 21 Invest sarà Palazzo Ancilotto. Il progetto di restauro è stato affidato al “miglior architetto del mondo”, come ricorda il Presidente di 21 Invest: Sir David Chipperfield è stato infatti insignito del prestigioso Pritzker Architecture Prize. “Il Palazzo Ancilotto garantirà una nuova sede per il nostro team con un patrimonio artistico unico, ma sarà moderna ed efficiente”, spiega Alessandro Benetton sottolineando come il progetto abbia anche “l’obiettivo di riqualificare l'area in cui si trova il palazzo, in Borgo Cavour a Treviso con una costruzione di nuova edificazione, che abbiamo voluto chiamare Palazzo B, per simmetria con il Palazzo A(ncilotto)”.

Alessandro Benetton: il restauro di Palazzo Ancilotto

Per 21 Invest, aggiunge Alessandro Benetton, è “fondamentale valorizzare la storia e la cultura dei luoghi in cui operiamo”. Una vision che si riflette nel progetto di restauro di Palazzo Ancilotto, risalente al Cinquecento: “Come ha affermato David Chipperfield, è tempo di assumerci le nostre responsabilità. Sono felice dunque di contribuire a proteggere e valorizzare il nostro patrimonio culturale”. Non a caso la scelta di affidargli i lavori guarda proprio in questa direzione: “Il progetto doveva avere quell’aspetto di sostenibilità che per noi è tanto importante, che è quello di rispettare e valorizzare la storia, pur interpretandola in chiave moderna contemporanea”. L’auspicio di Alessandro Benetton è che questa area possa diventare presto “un luogo di dialogo tra passato e futuro, il punto di inizio di nuove traiettorie per tanti giovani del territorio e non solo”: un onore quindi per 21 Invest “condividerlo con la città di Treviso e con tutti voi”.

Gruppo FS, Luigi Ferraris: infrastrutture e digitale per competere con il trasporto privato

PNRR e mobilità futura i temi affrontati da Luigi Ferraris durante la 19esima edizione del Foro Italia-Spagna: “Gruppo FS vuole essere protagonista del cambiamento. Nostro competitor è il trasporto privato”. 

Luigi Ferraris AD di Ferrovie

Luigi Ferraris: infrastrutture moderne e collegamenti veloci per ridurre il gap tra Nord e Sud

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta una grande opportunità per ammodernare le infrastrutture italiane e ridurre il gap tra Nord e Sud. A dichiararlo è Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS, durante la 19esima edizione del Foro di dialogo Italia-Spagna. Tenutasi a Roma nella sala della Protomoteca in Campidoglio, la due giorni è stata l’occasione per tornare a discutere sulle prospettive di sviluppo comune dei due Paesi del Mediterraneo, entrambi alle prese con le sfide della transizione e della digitalizzazione. In merito ai progetti legati al PNRR, l’AD ha ricordato che il Gruppo è in linea con le scadenze previste. Interventi che hanno come obiettivo il miglioramento delle infrastrutture: “Vogliamo accorciare le distanze, realizzare collegamenti veloci come stiamo facendo sulla Napoli-Bari – ha spiegato Luigi Ferrarisma anche lavorare in territori, come la Sicilia, dove c'è bisogno di importanti investimenti. Il Gruppo FS vuole essere protagonista del cambiamento, ma consideriamo anche le criticità affrontate in questi periodi”. La guerra in Ucraina, la crisi energetica e l’aumento del costo delle materie prime hanno infatti cambiato le carte in tavola e in merito alle risorse europee, aggiunge, sarebbe auspicabile poter contare su “maggiore flessibilità”.

Luigi Ferraris: “A giugno una nuova piattaforma digitale dedicata al trasporto intermodale”

La digitalizzazione è un ulteriore fattore abilitante del cambiamento, con il Gruppo FS che punta a rendere il trasporto pubblico più attrattivo rispetto a quello privato. Sul palco del Foro Luigi Ferraris ha annunciato il lancio, a partire da giugno, di una piattaforma destinata sulla quale i viaggiatori potranno acquistare uno o più biglietti con un unico accesso e combinando vari tipi di trasporto su gomma e ferro. Intanto Gruppo FS è già al lavoro sul progetto “Gigabit Rail and Road”, che doterà di fibra ottica gli oltre 17mila chilometri di rete ferroviaria: “Il vantaggio non sarà solo per chi viaggia e vuole lavorare in treno – sottolinea Luigi Ferrarisma la fibra verrà messa anche a disposizione di tutti i territori attraversati dal treno”. Un’iniziativa che avrà effetti quindi anche sul digital divide, con le località più remote della Penisola che potranno contare su un’infrastruttura di rete stabile.

Enquiry-based learning in Luiss: l’intervista al Rettore Andrea Prencipe

Reduce dagli ottimi risultati conseguiti dalla Luiss nel “QS World University Rankings by Subject”, il Rettore Andrea Prencipe ha illustrato i punti centrali che caratterizzano l’approccio formativo dell’Ateneo.

Andrea Prencipe Rettore Luiss

Andrea Prencipe: enquiry-based learning, il modello Luiss

Tre traiettorie su cui basare un piano strategico che punta a formare “leader cosmopoliti, responsabili e consapevoli”. Si potrebbe riassumere così la filosofia adottata dalla Luiss ed esposta dal Rettore Andrea Prencipe in una recente intervista rilasciata ad “Huffington Post”. Tre traiettorie – internazionalizzazione, interdisciplinarità e innovazione – che viaggiano di pari passo con l’approccio enquiry-based learning dell’Ateneo: didattica investigativa con cui “interrogare la realtà e coprodurre conoscenze”. Un metodo d’eccellenza riconosciuto anche da importanti traguardi internazionali. Ad esempio, il 1° posto in Italia, il 2° in Europa e il 14° al mondo nell’area “Studi Politici e Internazionali”, come attestato dalla prestigiosa classifica “QS World University Rankings by Subject”, che ha registrato un’ottima performance anche nelle aree “Business and Management” e “Law”: rispettivamente, 46° posto (2° in Italia) e 47° posto, scalando oltre 30 posizioni in un anno. Il fine è “offrire l’opportunità di apprendere strumenti intellettuali che consentano a studentesse e studenti di affrontare sfide sempre più complesse e discontinue e, dunque, responsabilizzarli”, così il Rettore Andrea Prencipe illustrando il modello proposto dall’Ateneo: “Per questo abbiamo adottato l’approccio ‘enquiry-based learning’, che segna il passaggio da una didattica trasmissiva, in cui lo studente è ricettore di informazioni, a una didattica investigativa, in cui sono in grado di interrogare la realtà e coprodurre conoscenze. Quando gli studenti entrano in Luiss hanno l’obiettivo di imparare a formulare domande, per individuare nuovi modi di affrontare problemi esistenti e di inquadrarne e risolverne di nuovi”. 

Andrea Prencipe: sfide attuali e competenze per il futuro, l’analisi del Rettore

Con un tasso di occupazione dei laureati pari al 94% entro un anno, Luiss si conferma in prima linea nel fornire strumenti adeguati che coniugano formazione, competenze e richieste del mercato del lavoro. “Il percorso formativo che i ragazzi seguono nel nostro Ateneo deve prepararli da un lato al ‘qui e ora’, ossia ad affrontare le sfide attuali; dall’altro, ad acquisire una serie di strumenti che permetta loro di sapersi reinventare nel corso della loro carriera”, ha dichiarato Andrea Prencipe nell’intervista: “Non si tratta solo di imparare contenuti, ma anche di coltivare la capacità di ‘disimparare’, allenando la mente ad affrontare sfide che saranno sempre più discontinue”. Sul tema, poi, della ‘fuga di cervelli’, il Rettore ha evidenziato come in Luiss ci sia “consapevolezza che i cervelli circolino, sia a livello di studenti sia di docenti”, con l’Ateneo che ha favorito il rientro di circa 20 docenti in Italia. Non manca una grande spinta anche verso l’innovazione e la digitalizzazione: “Le tecnologie digitali offrono grandissime opportunità. Ne facciamo ampio uso per aumentare l’esperienza educativa anche nei corsi residenziali”. E le due lauree digitali in ‘Marketing’ e ‘Strategic Management’, ha specificato Andrea Prencipe, mantenendo il nostro modello educativo, combinano virtuosamente didattica sincrona e asincrona senza inficiare sulla qualità della ricerca e della formazione. Per noi da sempre è fondamentale il connubio del rigore accademico e della rilevanza pratica”. Al termine dell’intervista, il Rettore ha ricordato alcune iniziative realizzate per favorire la parità di genere: tra queste, “Any given 8” e “l’8 marzo diffuso”, che hanno promosso l’uguaglianza di genere attraverso testimonianze, seminari e incontri, e il progetto #donnestem, con “borse di studio a copertura totale o parziale, per incoraggiare i talenti in rosa nello studio delle hard sciences”.

Alessandro Benetton: sostenibilità, innovazione e sviluppo globale nel futuro di Mundys

Alessandro Benetton: Mundys nasce per gestire e realizzare infrastrutture sostenibili e innovative, migliorando l’attrattività dei territori e semplificando la vita delle persone in movimento.

Alessandro Benetton (Edizione)

Alessandro Benetton inaugura il “nuovo viaggio” di Atlantia: nasce Mundys

Nuovo team, nuovi obiettivi, nuove sfide: il Presidente di Edizione Alessandro Benetton presenta il nuovo volto di Atlantia nel corso di un evento a cui hanno preso parte anche i vertici del Gruppo e dei principali asset companies. È “da un lato, la conclusione di un anno di lavoro nel quale abbiamo portato avanti un profondo cambiamento e una forte discontinuità dei valori e del business”, spiega Alessandro Benetton. Dall’altro invece è “l’avvio di un nuovo capitolo della nostra storia imprenditoriale, che vogliamo scrivere con i nuovi partner di Blackstone e le nuove professionalità che si sono unite al Gruppo, apportando valore aggiunto sul fronte dello sviluppo internazionale, dell’innovazione e della crescita sostenibile”. Il “nuovo viaggio” di Atlantia parte da Mundys: questo il nome scelto per la nuova realtà. In esso si riflettono la vision e gli obiettivi che il Gruppo si pone.

Alessandro Benetton: la scelta del nuovo nome “Mundys”

Mundys, ricorda Alessandro Benetton, nasce in Italia per competere in tutto il mondo: l’obiettivo infatti è diventare entro cinque anni leader nel campo delle infrastrutture e della mobilità sostenibile e integrata accompagnando i passeggeri durante tutte le fasi del proprio viaggio. Mundys punta quindi a “gestire e realizzare infrastrutture sostenibili e innovative, migliorando l’attrattività dei territori e semplificando la vita delle persone in movimento”. Innovazione, attenzione all’ambiente, prospettive di crescita su scala globale si identificano anche nel nome scelto per questo “nuovo viaggio” di Atlantia. La parola “Mundys” racchiude i flussi e il dinamismo dei viaggiatori richiamando al contempo la connotazione che si intende dare al Gruppo, espressa efficacemente anche nelle parole usate dal Presidente di Edizione Alessandro Benetton intervenendo all’evento di presentazione: “Saremo una società con testa italiana e visione internazionale”.

Stefano Donnarumma (Terna): ‘Elogio all’equilibrio’ nel Premio Driving Energy 2023

È aperto fino al 30 giugno 2023 il concorso fotografico organizzato da Terna per promuovere lo sviluppo culturale e la transizione ecologica. L’AD e DG Stefano Donnarumma ne ha parlato recentemente per approfondire il tema centrale dell’evento: l’equilibrio.

Stefano Donnarumma, AD di Terna

Stefano Donnarumma: “Premio Driving Energy”, al via l’edizione 2023

Interpretare il concetto-chiave dell’equilibrio per rappresentarlo nei suoi diversi significati: a questo punta il “Premio Driving Energy 2023 - Fotografia Contemporanea” organizzato da Terna, società che gestisce la rete nazionale di trasmissione elettrica. Stesso obiettivo a cui ambiscono i partecipanti – fotografi professionisti e non – all’interno di un concorso gratuito aperto fino al 30 giugno. Intervenendo a margine della presentazione, Stefano Donnarumma ha illustrato la scelta di incentrare l’edizione 2023 sul tema dell’equilibrio: “Arte e trasmissione elettrica, due elementi nei quali noi italiani, e la nostra azienda, siamo ai primi posti del mondo”, così l’AD e DG che ha posto in risalto come la rete nazionale “in questo momento di difficoltà ci ha consentito di mantenere, brillantemente, in sicurezza i nostri cittadini. Questi due aspetti si coniugano nel tema di questa iniziativa, quello dell’equilibrio”. Proprio tale concetto, ha aggiunto Stefano Donnarumma, agisce da ponte sia nel mondo artistico sia nel cruciale processo di transizione ecologica attualmente in corso.

Equilibrio nell’ingegneria, nell’arte e nell’energia: le parole di Stefano Donnarumma

Proseguendo sul tema, l’AD e DG Stefano Donnarumma ha sottolineato come l’equilibrio delle forze sia fondamentale per un ingegnere, ma anche nell’arte”: è in questo senso che dobbiamo convogliare gli sforzi per accelerare il percorso di transizione ecologica, un processo in cui “senza equilibrio non si va da nessuna parte, equilibrio tra energia messa in rete e i sistemi di accumulo necessari per gestire i picchi e le valli che si vengono a creare nella rete”. Nel suo intervento, Stefano Donnarumma ha parlato anche di “equilibrio organizzativo, quello tra la produttività e la sicurezza, elemento che forse a volte è stato trascurato in questo Paese ma che per Terna è fondamentale”. Infine, “l’equilibrio tra la prestazione professionale e il benessere del lavoratore”, ha specificato in conclusione. Come sottolineato dall’AD e DG, il Premio è curato anche quest’anno da Marco Delogu (Presidente Azienda Speciale PalaExpo), con alcune novità di rilievo per l’edizione 2023: a riconoscere il valore delle opere saranno infatti, oltre al Premio Senior, il Premio Giovani e la Menzione per l’Opera più votata da Terna, anche il Premio Amatori (dedicato ai non professionisti) e la Menzione Accademia (riservata a studenti in percorsi di alta formazione nei settori d’interesse). I lavori dei cinque vincitori e dei finalisti saranno esposti dal 25 settembre al 15 ottobre 2023 presso il Palazzo delle Esposizioni a Roma.

Claudio Descalzi agli “Stati Generali della Previdenza dei liberi professionisti”: l’intervento

La vision dell’AD di Eni Claudio Descalzi: “Il sistema Paese riuscirà a vincere se c'è ottimismo e c'è unione. Dobbiamo trovare elementi comuni di alto livello su cui lavorare tutti insieme”.

Claudio Descalzi, AD alla guida di Eni

Claudio Descalzi interviene agli “Stati Generali della Previdenza dei liberi professionisti”

Il sistema Paese riuscirà a vincere se c’è ottimismo e unione”: l’AD Claudio Descalzi lo ha ribadito nel corso della seconda edizione degli “Stati Generali della Previdenza dei liberi professionisti”. Nel suo intervento, parlando delle sfide per il settore energetico, l’AD ha invitato a riflettere su come la necessità di garantire la sicurezza energetica abbia assunto un ruolo centrale negli ultimi mesi inserendosi in un contesto già di per sé particolarmente impegnativo considerando il raggiungimento degli obiettivi legati allo sviluppo sostenibile, alla transizione energetica e alla decarbonizzazione. Per Eni, come ha ricordato l’AD Claudio Descalzi, lavorare per la sicurezza e l’indipendenza energetica non deve comportare un rallentamento sugli impegni presi in materia di sostenibilità ambientale: al contrario oggi più che mai è necessario raddoppiare gli sforzi per raggiungere i traguardi prefissati.

Claudio Descalzi: investire negli altri per migliorare noi stessi, il messaggio dell’AD di Eni

L’AD Claudio Descalzi, nel corso del convegno organizzato dall’Associazione degli Enti Previdenziali Privati (Adepp), ha quindi sottolineato l’impegno di Eni in questi mesi nel portare avanti il piano di diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Ma nonostante siano già stati raggiunti diversi risultati di rilievo, l’attenzione dell’AD è concentrata su quanto resta ancora da fare. “Dobbiamo trovare elementi comuni di alto livello su cui lavorare tutti insieme” è l’invito di Claudio Descalzi: proattività, pragmatismo, capacità di estrapolare i temi importanti sono fondamentali per gestire efficacemente la complessità della situazione attuale. “Bisogna essere proattivi e non reattivi o quasi passivi. Non correre a vuoto rimanendo sul posto, essere pragmatici dando fiducia agli altri”, ha concluso l’AD.

Municipia S.p.A.: efficientamento energetico, nel digitale un alleato per i Comuni

Municipia S.p.A.: la digitalizzazione dei processi gestionali delle città apre la strada al raggiungimento dei Comuni nell’ottimizzazione dei consumi energetici.

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: soluzioni innovative e digitalizzazione dei processi gestionali per ottimizzare il consumo energetico nei Comuni

Municipia S.p.A. sviluppa, al fianco di Comuni di ogni dimensione, progetti tecnologici di efficientamento energetico: l’obiettivo che si pone la società del Gruppo Engineering è di “infrastrutturare” le città per contribuire a ridurre il consumo di energia, abbattere l’inquinamento e liberare risorse economiche. In quest’ottica il digitale gioca un ruolo fondamentale. È “uno strumento a supporto dei Comuni per conoscere e ottimizzare il consumo energetico”, spiega il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani sui suoi canali social: “Le soluzioni innovative e la digitalizzazione dei processi gestionali dei centri urbani aprono la strada alle amministrazioni pubbliche locali per il raggiungimento dei requisiti previsti dalla transizione energetica”.

Municipia S.p.A. disegna la strada da percorrere per aumentare l’efficienza e ridurre sprechi ed emissioni nei Comuni

Municipia S.p.A. supporta gli Enti locali nell’implementazione di infrastrutture abilitanti e di servizi funzionali a una gestione resiliente dei consumi di energia: “I dispositivi IoT, interconnessi e dotati di sensori capaci di interagire con il sistema ambientale, permettono un monitoraggio e una gestione intelligente della risorsa energetica. La loro applicazione passa, ad esempio, dall’illuminazione agli edifici pubblici. In quest’ultimo caso, penso a uffici green per i Comuni che riescono a rilevare dati dall’esterno per adeguare, di conseguenza, il funzionamento dei loro sistemi interni”. Il passaggio successivo, spiega il presidente di Municipia S.p.A., è “mettere in connessione gli edifici digitalizzati per creare comunità e distretti energetici basati su un consumo collettivo dell’energia, arrivando a una maggiore efficienza, con minori sprechi ed emissioni”. È questa la direzione in cui andare, soprattutto sapendo che il patrimonio edilizio europeo è responsabile di circa il 40% del consumo energetico dell’UE e che nel nostro Paese gli immobili pubblici sono tra i maggiori fruitori di energia.

Gruppo FS, il maxi-piano dell’AD Luigi Ferraris che punta all’autoproduzione di energia pulita

Prosegue l’impegno del Gruppo FS sulla transizione energetica, con la società guidata da Luigi Ferraris che punta a raggiungere la neutralità carbonica in anticipo rispetto agli obiettivi europei grazie ad un imponente programma di autoproduzione.

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: dal Gruppo FS 1,6 miliardi su fotovoltaico ed efficienza energetica

Un bando di gara europeo da 130 milioni di euro lanciato per realizzare i primi 20 impianti di produzione di energia elettrica tramite l’installazione di pannelli fotovoltaici lungo i 17mila chilometri di rete ferroviaria. Al quale si aggiungerà nei prossimi mesi un ulteriore bando per altri 40 impianti fotovoltaici su tutto il territorio italiano. La prima fase del maxi-piano di autoproduzione di energia pulita lanciato dal Gruppo FS guidato da Luigi Ferraris può dirsi ufficialmente avviata. Presentato in concomitanza del Piano Industriale al 2031, il programma prevede oltre 1,6 miliardi di investimenti con l’obiettivo di soddisfare circa il 40% del proprio fabbisogno energetico attraverso l’utilizzo di fonti green e raggiungere la carbon neutrality entro il 2040, in anticipo rispetto ai target europei. Il primo bando europeo, lanciato a gennaio dalla controllata Ferservizi, consentirà di generare oltre 300 MW di energia pulita entro il 2024. Gli impianti fotovoltaici sorgeranno nelle aree di proprietà di Anas e RFI dislocate sul territorio italiano. Nel dettaglio, il primo dei quattro lotti comprende il comune di Ostiglia, Padova, Chivasso, Strassoldo e Pontebba. Arezzo, Grosseto, Santa Severa, Avezzano, Benevento e Contursi rientrano invece nel secondo; Foggia, Brindisi, Nasisi e Lecce nel terzo lotto e le aree calabresi Cassano allo Ionio, Mileto, Saline Joniche e quelle siciliane di Contesse e Agira nel quarto. Interventi che andranno ad aggiungersi alle azioni avviate dal Gruppo guidato da Luigi Ferraris sul fronte dell’efficienza energetica, dall’installazione di tappeti di lampade LED al rinnovo della flotta con treni sempre meno energivori e a basso impatto ambientale.

Luigi Ferraris: pannelli solari su tetti di stazioni e officine e l’esempio del parcheggio Roma Termini

Con il secondo bando di gara, il cui lancio è previsto il prossimo ottobre, il Gruppo guidato da Luigi Ferraris punta a raggiungere entro il 2027 i 2 gigawatt di produzione di energia fotovoltaica grazie ad altri 40 impianti fotovoltaici che sorgeranno nelle aree in disuso recentemente censite. Collegati ai sottosistemi delle gallerie Anas e alle sottostazioni elettriche di RFI, gli impianti forniranno energia pulita per la trazione dei treni. Il programma di autoproduzione prevede anche l’installazione di impianti fotovoltaici e mini-eolici sui tetti di officine e stazioni. Già nel 2021 il Gruppo guidato da Luigi Ferraris ha investito per installare pannelli solari sui tetti delle officine di Torino Smistamento, Verona e Firenze Osmannoro, con l’obiettivo di arrivare a 24 officine e ad una produzione di oltre 15 megawatt di picco entro il 2025. Per quanto riguarda i tetti delle stazioni, Gruppo FS è al lavoro sul maxi parco fotovoltaico del parcheggio di Roma Termini (circa 2.200 pannelli solari e una potenza di 1 megawatt), mentre già quest’anno gli studi di fattibilità riguarderanno il nuovo parcheggio di Napoli Centrale, spazi a Firenze SMN e altre aree sempre di Termini.

Esperti di finanza: il profilo professionale di Alessandro Noceti (Valeur Group)

Laurea in Economia, due Master, una lunga esperienza in Credit Suisse e il passaggio a Valeur Group: le principali tappe della carriera professionale di Alessandro Noceti, manager di Valeur Group.

Alessandro Noceti

Alessandro Noceti: qualifiche e background professionale

Esperto di credito ed equity dalla consolidata esperienza internazionale, Alessandro Noceti è oggi un professionista qualificato del settore della finanza. È Director di Valeur Capital LTD e Valeur Securities SA, controllate di Valeur Group, realtà indipendente leader nell’asset management, advisory, ricerca, trading e servizi real estate. Laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ha conseguito due master: nel 2007 il primo, in European Business Studies, presso ESCP-EAP European School of Management, istituto in cui ha preso parte al BDE Committee in qualità di Membro; nel 2018 quello in Business Administration, ottenuto presso l'ESCP Europe di Londra. La prima esperienza professionale nel 2008, quando Alessandro Noceti entra nella sede londinese di Credit Suisse International in qualità di Analista dell'Area Investment Banking - Equity and Fixed Income Derivatives Sales.

 

Alessandro Noceti: l’esperienza in Credit Suisse e l’approdo in Valeur Group

Nel 2010 Alessandro Noceti viene nominato Associate con responsabilità nella copertura commerciale per la clientela italiana retail e istituzionale, mentre due anni più tardi assume l’incarico di Vice Presidente, ruolo che mantiene fino al 2014. L’anno successivo, a pochi mesi dalla nomina a Director con responsabilità nella copertura commerciale per il cluster italiano dei Fondi Pensione, Alessandro Noceti passa a Valeur Group accettando l’incarico come Director di Valeur Capital LTD, specializzata nella gestione dei fondi lussemburghesi e nella definizione di strategie per fondi SIF e UCITS. Poco dopo diviene Responsabile della Distribuzione del Gruppo e nel 2019 Director di Valeur Securities SA, controllata svizzera che offre una piattaforma di trading in grado di assicurare un esteso accesso al mercato.

Municipia S.p.A.: mobilità e sicurezza stradale, dal digitale un aiuto fondamentale ai Comuni

Municipia S.p.A.: gli Enti locali devono impegnarsi e agire sul tema della sicurezza stradale per gli impatti e le implicazioni sia economiche che, soprattutto, sociali sull’intera comunità.   

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: sicurezza stradale, tecnologie e soluzioni a tutela di cittadini e ambiente

Municipia S.p.A. affianca quotidianamente Comuni di ogni dimensione con l’obiettivo di supportarli, attraverso l’implementazione di progetti di digital transformation, nel disegnare città più sostenibili, digitali e inclusive e rendere maggiormente efficienti i servizi pubblici avvicinando i cittadini alle amministrazioni locali. In quest’ottica non si può trascurare uno dei temi che richiede grande attenzione e forte impegno: la sicurezza stradale infatti ha impatti e implicazioni economiche ma anche e soprattutto sociali. Gli Enti locali stanno mettendo in campo diverse azioni su questo fronte: le nuove tecnologie, come insegna anche l’esperienza di Municipia S.p.A., possono giocare un ruolo fondamentale nel ridurre gli incidenti e per una maggiore tutela di pedoni e ciclisti.

Municipia S.p.A.: gestione della mobilità, il digitale alleato dei Comuni

Nella vision di Municipia S.p.A. l’uso dei dati raccolti dai dispositivi IoT e dell’intelligenza artificiale rappresenta un presupposto imprescindibile per lo sviluppo delle città e per una gestione intelligente della mobilità urbana: sapere ad esempio quanti mezzi transitano in un determinato arco temporale, in quali aree e con quale direzionalità, offre la possibilità di sviluppare soluzioni sempre più intelligenti contribuendo a ridurre ingorghi, inquinamento e ad aumentare la sicurezza. “Leggere” la città e interpretarla permette ai Comuni, come emerge anche dai progetti che Municipia S.p.A. porta avanti al loro fianco nell’intero Paese, di disporre di un monitoraggio continuo, indispensabile per garantire la capacità di interventi immediati o predittivi.

Gianni Lettieri: “Settore aeronautico strategico per il Paese. Sud? Capacità di crescita enorme”

Con l’operazione Fiumicino, Gianni Lettieri ha aggiunto un ulteriore tassello verso il polo unico delle manutenzioni. Ma in Italia, ha dichiarato in un’intervista a “DAC Informa”, manca una visione industriale e ancora poco è stato fatto per risolvere il gap Nord-Sud.

Il Presidente di Atitech Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: con Fiumicino raggiunti i 1.500 dipendenti e raddoppiata la capacità

Un’officina italiana dedicata alla riparazione a 360°, capace di assorbire fino a 3.000 unità e raggiungere un fatturato di 500 milioni di euro. Gianni Lettieri, che nel 2009 ha rilevato Atitech, non ha mai nascosto il suo ambizioso proposito: partire dalla MRO di Capodichino per dotare l’Italia di un polo unico delle manutenzioni aeronautiche. La recente acquisizione dell’ex ramo maintenance Alitalia va proprio in questa direzione. L’imprenditore ne ha parlato in una recente intervista rilasciata a “DAC Informa”, il nuovo format dedicato all’informazione a cura del Distretto Tecnologico Aerospaziale della Campania. “Rilevando Alitalia Maintenance siamo passati da settecento a millecinquecento dipendenti. Abbiamo raddoppiato la capacità e in più siamo entrati in un settore, quello della manutenzione di linea, che non seguivamo”, ha spiegato Gianni Lettieri, aggiungendo che il prossimo passo sarà quello di intervenire su motori e componenti. Da qui l’idea di continuare l’espansione su Fiumicino con l’acquisizione di AMS (Alitalia Maintenance Systems), specializzata nella manutenzione dei motori: “Adesso l’obiettivo è riportare a casa tutto”.

L’avvertimento di Gianni Lettieri: “Italia Paese dei miracoli, manca visione industriale

Le ambizioni di Gianni Lettieri si scontrano tuttavia con l’assenza di strategie a livello nazionale e la poca attenzione da parte dello Stato nei confronti del settore e più in generale delle attività produttive: “Quello che manca all’Italia è una visione industriale – evidenzia l’imprenditore – Anche se poi il nostro si conferma puntualmente come “Paese dei miracoli”. Nonostante questa mancanza di strategie, noi cresciamo e le industrie vanno bene”. A dirlo anche gli ultimi numeri sull’export, con i distretti del Sud che oggi registrano un recupero del 24% rispetto all’emergenza Covid-19. Da solo, il polo aerospaziale campano è arrivato a quota 43,8%: “Il Mezzogiorno ha una capacità di crescita enorme e sostanziale che potrebbe risolvere il problema della crescita duratura di cui il nostro Paese ha bisogno – ha affermato Gianni Lettieri Dobbiamo investire in questo settore: abbiamo le potenzialità per farlo, perché c’è Alenia, Leonardo, e altri player. E c’è Atitech”. Ed è proprio per colmare il gap tra Nord e Sud che le risorse del PNRR andrebbero utilizzate, aggiunge l’imprenditore, “perché risolvere in maniera definitiva il problema del divide significa far crescere il Paese intero”.

“MF ESG Awards” premia A2A per la sostenibilità: l’intervista a Carlotta Ventura

Un nuovo traguardo per A2A, premiata nell’ambito degli “MF ESG Awards” di “Milano Finanza”: focus sulle dichiarazioni di Carlotta Ventura sull’importante riconoscimento assegnato alla Life Company.

Carlotta Ventura

Carlotta Ventura: in A2A buone pratiche su “mobilità sostenibile, ciclo dei rifiuti, acque pubbliche e comparto energetico”

A2A è tra le realtà che più efficacemente aderiscono ai principi della sostenibilità: lo confermano anche gli “MF ESG Awards” organizzati da “Milano Finanza” e certificati da Standard Ethics. La Life Company aggiunge così un nuovo tassello al percorso avviato da anni nel solco dello sviluppo sostenibile, contraddistinguendosi “per l’attenzione alle buone pratiche di mobilità sostenibile, della gestione del ciclo dei rifiuti, delle acque pubbliche e del comparto energetico”, come sottolineato durante la premiazione. Il riconoscimento è stato ritirato da Carlotta Ventura, manager alla guida dell’Area Communication, Sustainability and Regional Affairs di A2A, che ha evidenziato come “questo premio rappresenti una grande soddisfazione. Stiamo lavorando prendendo ispirazione dall’Articolo 9 della Costituzione, aggiornato lo scorso febbraio, che parla di future generazioni”. Come reso noto, gli “MF ESG Awards” vengono conferiti alle realtà maggiormente impegnate nel perseguire obiettivi in linea con i target delle Nazioni Unite, dell’OCSE e dell’Unione Europea. L’impegno per la Life Company – ne ha parlato Carlotta Ventura in diverse occasioni – è proseguire sempre più nell’integrazione dei principi ambientali, sociali e di governance (ESG) nella strategia di business.

Carlotta Ventura: transizione energetica, economia circolare e giovani

Gli “MF ESG Awards” riconoscono, dunque, il lavoro svolto negli anni da A2A per promuovere lo sviluppo sostenibile, con un’attenzione particolare agli aspetti ESG. Nello specifico, ha osservato Carlotta Ventura, ad A2A è stata riconosciuta la qualità delle sue attività in termini di “attenzione alle buone pratiche di mobilità sostenibile, della gestione del ciclo dei rifiuti, delle acque pubbliche e del comparto energetico”. Tale percorso, oltre a fare leva sui pilastri della transizione energetica e dell’economia circolare, favorisce la partecipazione dei giovani, in quanto veri e propri esperti delle tematiche ambientali. Lo ha ricordato Carlotta Ventura a margine degli “MF ESG Awards”: “Lavoriamo per loro, per le nuove generazioni e per le future generazioni” e, in tal senso, l’impegno è maggiore proprio negli ambiti “energia, acqua, ambiente e tutto quello che consente di avere una qualità della vita serena”.

Biometano, un’opportunità sostenibile: l’opinione di Paolo Gallo (Italgas)

Può l’Italia diventare leader nella produzione di biometano? Secondo Paolo Gallo, AD di Italgas, “le condizioni ci sono tutte”, ma serve uno sforzo importante su infrastrutture e regolamenti.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: “Sul biometano non bisogna perdere tempo. Idrogeno? Competitivo tra 5-7 anni

Oggi l’Italia ha l’opportunità di diventare leader a livello europeo nella produzione di biometano e concorrere agli obiettivi del REPower EU arrivando al 2030 con circa 6-8 miliardi di metricubi prodotti. “Le condizioni ci sono tutte” ma è necessario accelerare sullo sviluppo della rete e offrire maggiori incentivi ai produttori. A spiegarlo in una recente intervista rilasciata al “Corriere della Sera” è Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas. Di ritorno da Bruxelles dopo l’elezione di Raúl Suárez come Presidente di GD4S Gas Distributors for Sustainability – l’Associazione europea dei distributori di gas di cui ora è Vicepresidente – il manager ha ricordato che l’Unione Europea punta a sostituire il 50% del gas importato dalla Russia con biometano locale e idrogeno verde. Tuttavia, secondo Paolo Gallo, quest’ultimo non è ancora competitivo a causa dei costi elevati e lo sarà solo tra 5-7 anni. Il Paese ha invece tutte le carte in regola per accelerare sul biometano, con Italgas che già da anni, sottolinea l’AD, è al lavoro per offrire all’Italia una rete di distribuzione del gas sempre più digitale, intelligente e flessibile e quindi in grado di integrare i nuovi gas rinnovabili.

Paolo Gallo: “Costi elevati rallentano i nuovi impianti, guardare agli altri Paesi Ue

Se è vero che rispetto all’idrogeno il biometano è una fonte rinnovabile già disponibile e diffusa e che Italgas è impegnata ad adeguare le infrastrutture per accoglierlo, è anche vero che rispetto ai principali partner europei gli impianti italiani scontano oneri ancora troppo elevati. L’80% dei costi di allacciamento, sottolinea Paolo Gallo, è infatti a carico dei produttori e numerose richieste di connessione ricevute da Italgas sono state lasciate cadere proprio per i prezzi troppo elevati. Per rimuovere questo freno, che allontana potenziali investitori e rallenta lo sviluppo di nuovi impianti, l’AD di Italgas spinge per un intervento del legislatore europeo, così da rendere omogeneo il quadro regolatorio tra i vari Paesi. Necessario un cambio di rotta anche da parte del regolatore nazionale, aggiunge Paolo Gallo, che dovrà tenere in considerazione quanto fatto finora dagli altri Paesi europei, nei quali rispetto all’Italia il rapporto tra i costi sostenuti dai produttori di biometano e quelli sostenuti dal sistema è quasi sempre l’opposto. Italgas intanto non starà a guardare: nel Piano Strategico 2022-2028 oltre 100 milioni di euro sono infatti destinati a favorire l’allacciamento degli impianti di produzione di biometano direttamente alla rete di distribuzione e a introdurre la tecnologia del reverse flow verso la rete di trasporto.

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