Energia, Stefano Donnarumma (Terna): “Per abbassare i costi necessario abilitare la transizione”

Rinnovabili e investimenti sulla rete elettrica gli ingredienti per affrancarsi dal gas importato. Lo ha ribadito l’AD e DG di Terna Stefano Donnarumma in occasione dell’ultima edizione de “La Ripartenza”, tenutasi a Milano.

Stefano Donnarumma

L’intervento di Stefano Donnarumma al panel “Sicurezza energetica e ruolo delle reti”

Si è tenuta lo scorso 19 gennaio a Milano la terza edizione de “La Ripartenza” di Nicola Porro. Il convegno, organizzato e condotto dal giornalista, ha previsto una serie di tavole rotonde sul tema che da mesi è al centro del dibattito italiano e internazionale: l’energia. Tra le personalità presenti all’incontro anche Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, relatore della tavola rotonda “Sicurezza energetica e ruolo delle reti”. Diversi i punti affrontati nel suo intervento, in primis il rincaro dell’energia. Il manager ha ribadito che l’unica soluzione possibile che il Paese ha per affrancarsi dal gas importato e abbassare i costi dell’energia è puntare su un “massiccio programma di sviluppo delle rinnovabili e di investimenti sulla rete”. Gli ultimi numeri registrati da Terna in merito alle richieste di connessione alla rete di nuovi impianti da generazione da fonte rinnovabile — pari a circa 311 GW, quasi quattro volte gli obiettivi dell’Italia al 2030 — dimostrano che sia i progetti che gli investimenti ci sono: “Serve, pertanto, uno sforzo coordinato in termini di programmazione, semplificazioni autorizzative e realizzazione di infrastrutture elettriche, fondamentali, insieme agli accumuli, per abilitare la transizione energetica – ha evidenziato Stefano DonnarummaLa rete è e sarà in grado di accompagnare lo sviluppo dei 70GW di energie rinnovabili previsti dal piano europeo Fit for 55 con il quale si risparmierebbero oltre 26 miliardi di metri cubi di gas, sostanzialmente quelli importati dalla Russia negli ultimi dodici mesi”.

Stefano Donnarumma: Terna e MASE insieme per promuovere un utilizzo virtuoso dell’elettricità

Da non dimenticare, nel percorso verso la transizione, l’importanza di un sistema sempre più interconnesso a livello internazionale. Il Paese può trarre enormi vantaggi dalla sua posizione nel Mediterraneo diventando l’hub energetico tra Nord Africa ed Europa Continentale: “In linea con questa ambizione – ha ricordato Stefano Donnarummalo scorso dicembre il MASE ha avviato il procedimento autorizzativo per la nuova interconnessione sottomarina tra Italia e Tunisia che richiederà un investimento complessivo di 850 milioni di euro”. Un progetto riconosciuto anche dall’UE, che per la prima volta ha assegnato fondi comunitari per un’opera sviluppata da uno Stato membro e da uno Stato terzo. Nella fase finale del suo intervento l’AD e DG di Terna ha voluto ribadire l’importanza di un consumo dell’energia consapevole, razionale e virtuoso. Sul tema, d’intesa con il MASE, il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma ha lanciato una campagna di sensibilizzazione che prevede una serie di comportamenti attraverso i quali è possibile contenere i costi in bolletta: “I risultati, agevolati anche dalle temperature miti del periodo, sono stati apprezzabili: in base ai dati preliminari, i consumi in Italia nel mese di dicembre si sono ridotti di circa il 9%”.

Pierroberto Folgiero: la vision di Fincantieri nell’intervista a “Defense News”

“Defense News”, a colloquio con l’AD e DG Pierroberto Folgiero: molti i temi affrontati nel corso dell’intervista, a partire dai diversi progetti di rilievo internazionale su cui Fincantieri è al lavoro.

Pierroberto Folgiero

Pierroberto Folgiero: Fincantieri Marinette Marine, il punto sul programma “Constellation”

Intervistato da “Defense News”, testata di rilievo internazionale, Pierroberto Folgiero ha fatto il punto sui diversi progetti in cui Fincantieri è impegnata, negli USA ma anche in Europa. Denominatore comune l’eccellenza operativa e il rispetto delle tempistiche previste da contratto. Parlando ad esempio del programma “Constellation”, assegnato nel 2020 a Fincantieri Marinette Marine (FMM), con un contratto per la prima fregata e l’opzione per nove ulteriori navi, oltre al supporto postvendita e l’addestramento degli equipaggi: nell’ambito del programma la US Navy prevede la costruzione di ulteriori dieci unità, per un totale di 20. I lavori sono già in corso nei cantieri navali del Wisconsin dove sono stati investiti “più di 300 milioni di dollari”. Importante, come ha sottolineato l’AD Pierroberto Folgiero, è continuare a migliorare la produttività: “La disciplina operativa che abbiamo nel settore crocieristico la applichiamo alla costruzione navale, e abbiamo un controllo dei costi e dei tempi, cosa che i clienti apprezzano molto”.

Pierroberto Folgiero: la vision sull’industria europea della difesa e l’impegno di Fincantieri

Nell’intervista, l’AD Pierroberto Folgiero parla anche delle prospettive di crescita del settore navale europeo. Diversi i progetti di rilievo strategico su cui è al lavoro Fincantieri: basti pensare a Naviris, joint venture con Naval Group pienamente nata nel gennaio 2020 che si configura come il trampolino di lancio “perfetto” per inaugurare un’industria europea della difesa più integrata. “Naviris può aiutare l’Europa ad allineare i requisiti e far cooperare l’industria. Introdurremo più industrie man mano che appariranno requisiti multinazionali più comuni”, ha spiegato Pierroberto Folgiero sottolineando però come siano i Governi, non l’industria, a dover assumere un ruolo guida nel promuovere l’integrazione: “Questo è soprattutto un aspetto geopolitico e dipende dalle alleanze tra Stati. Non credo che i manager debbano essere responsabili delle scelte di politica industriale di un Paese. Il Paese dovrebbe farlo mentre i manager dovrebbero prendersi cura delle loro aziende lungo le linee definite dalle nazioni”.

Carlotta Ventura al Forum di ANSA e ASviS: il messaggio della manager di A2A

Acqua, aria, energia e ambiente: impossibile occuparcene “per l’oggi”, siamo obbligati a guardare al futuro. Le considerazioni di Carlotta Ventura, ospite del Forum ANSA e ASviS “Voci sul futuro”.

Carlotta Ventura

Carlotta Ventura al Forum ANSA-ASviS per parlare di sostenibilità

Serve una vision di lungo periodo per occuparci di questioni cruciali come l’ambiente, l’energia e lo sviluppo sostenibile: lo ricordano anche gli obiettivi dell’Unione Europea al 2050 in ottica climatica, ambientale ed energetica. In tal senso è significativo riflettere sin da ora su un “patto intergenerazionale” che punti ad accrescere l’impegno sul tema, come evidenziato da Carlotta Ventura, Direttore Communication, Sustainability and Regional Affairs di A2A, intervenuta al Forum di ANSA e ASviS “Voci sul futuro”. Occasione in cui la manager ha approfondito alcuni elementi centrali per lo sviluppo sostenibile, tra cui le trasformazioni in atto nel settore e i temi che coinvolgeranno il futuro: uno tra tutti, quello connesso alle nuove generazioni. “Ci occupiamo di elementi fondamentali della vita: acqua, aria, energia, ambiente che ci circonda e non possiamo in nessuna maniera occuparcene per l’oggi”, ha dichiarato Carlotta Ventura: “Ce ne possiamo occupare per il domani e, a questo punto, abbiamo l’obbligo di occuparcene per il dopodomani”.

Carlotta Ventura: sviluppo sostenibile, è necessaria una vision di lungo periodo

Carlotta Ventura ha approfondito, inoltre, il significato alla base di un patto intergenerazionale per favorire la transizione sostenibile: “Questo patto intergenerazionale, che dovrebbe essere normale, da noi ai figli o ai nipoti, adesso va ancora più avanti e, per chi fa infrastrutture, è fondamentale”. La manager ha poi indicato in che modo inquadrare attività e obiettivi aziendali alla luce della sostenibilità: “I piani industriali sono a 10 anni ma forse dobbiamo guardare ancora più avanti come gli obiettivi che dobbiamo raggiungere al 2050 ci obbligano a fare”. Un nuovo modo di intendere la correlazione tra azienda e sostenibilità, in cui i principi ESG, l’etica e la salvaguardia del futuro forniscono le basi per percorsi di transizione efficaci. Carlotta Ventura ha infine aggiunto come ciò sia rilevante anche da un punto di vista economico e finanziario, sottolineando che “tutte le analisi sull’andamento dei titoli azionari dicono che i titoli ESG hanno una maggiore stabilità nei tempi di volatilità”, così la manager in conclusione.

Cosa s’intende per private banking? Il focus di Banca Generali

Private banking, come nasce e a chi è rivolto il servizio: Andrea Ragaini, Vice Direttore Generale di Banca Generali, ne ha parlato con Marco Montemagno nell’ambito del progetto EduFin 3.0.

Ragaini (Banca Generali): “Scopo del private banking è interpretare i bisogni specifici dei clienti

Termini come “private banking”, “servizi private” o “clienti private” sono ormai da tempo entrati a far parte del vocabolario di banche e istituti finanziari. Ma cos’è il private banking e a chi si rivolge? Domande alle quali ha risposto il Vice Direttore Generale di Banca Generali, Andrea Ragaini, durante un’intervista di Marco Montemagno per EduFin 3.0, progetto di educazione finanziaria lanciato dall’Istituto con l’obiettivo di diffondere una cultura positiva verso il mondo degli investimenti. Per private banking, ha spiegato Ragaini, si intende “un servizio di qualità che ha l’obiettivo di gestire, guidare e supportare la ricchezza a partire dalla gestione di un portafoglio con servizi e un’offerta dedicata a famiglie e imprenditori con l’obiettivo finale di preservarla, indirizzarla verso i propri progetti di vita e poi tramandarla alle nuove generazioni”. Servizio che si rivolge in particolare alla clientela con una ricchezza finanziaria disponibile superiore ai 500mila euro e bisogni patrimoniali sofisticati.

Banca Generali: private banking, una questione di fiducia

Diffusosi in Italia negli anni ’90, il private banking rappresentava un piccolissimo segmento del mercato bancario, mentre oggi ne è una parte rilevante, spiega il Vice DG di Banca Generali: “Oggi in Italia sono circa 650mila le famiglie che hanno un patrimonio finanziario disponibile superiore ai 500mila euro, circa il 3%. Se invece parliamo di ammontare di ricchezza complessiva in Italia ci sono circa 3.600 miliardi di ricchezza finanziaria disponibile e il private banking cuba poco più di mille miliardi”. Se da queste cifre si esclude la liquidità, a conti fatti, sottolinea Ragaini, il private banking rappresenta circa il 50% della ricchezza investita dalle famiglie italiane. Punto di forza e caratteristica distintiva del servizio è la figura del private banker: “Il concetto di fondo è avere un interlocutore di fiducia, tuo, privato, che ti accompagna nel mondo degli investimenti. Ma è solo il punto di entrata perché non si tratta solo di costruire il portafoglio finanziario quanto quello di programmare quelle che sono le esigenze patrimoniali future della famiglia, dal mandare i figli all’università all’acquisto di immobili”. In uno scenario estremamente complesso come quello attuale, tra mercati sempre più volatili, inflazione e aumento dei tassi di interesse, il modello di consulenza svolge un ruolo fondamentale: “La parte più qualificante del nostro lavoro di private banking – conclude il manager Banca Generaliè quello di riuscire a interpretare quelli che sono i bisogni di investimento del cliente e accompagnarlo in questo percorso, che non sempre è agevole e in quei momenti il private banker aiuta a portare razionalità”.

L’impegno del Gruppo FS per connettere i Comuni: il messaggio di Luigi Ferraris all’Assemblea Anci

Luigi Ferraris a Bergamo per prendere parte alla seconda giornata dell’Assemblea. Sul palco l’AD del Gruppo FS ha rinnovato l’impegno sul fronte delle infrastrutture e della connettività. 

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: le iniziative del Gruppo FS per connettere i Comuni

Realizzare infrastrutture per aumentare il trasporto su rotaia e allo stesso tempo sviluppare una rete sempre più connessa e integrata. È la strategia portata avanti dal Gruppo FS per promuovere la mobilità collettiva e connettere i Comuni italiani. A parlarne è l’Amministratore Delegato Luigi Ferraris, intervenuto lo scorso 23 novembre alla seconda giornata della 39esima Assemblea Nazionale Anci, tenutasi a Bergamo. “Abbiamo sicuramente nel PNRR una delle voci più importanti di investimento nel nostro Piano industriale, che prevede investimenti per circa 190 miliardi di euro nei 10 anni di riferimento – ha detto il manager sul palco – Un Piano che si pone l'obiettivo di aumentare la disponibilità di infrastrutture finalizzate ad incrementare il trasporto passeggeri e merci su rotaia, in piena linea con quello che è lo sviluppo della transizione energetica: in 10 anni realizzando le opere che abbiamo previsto dovremmo riuscire ad accrescere la capacità di trasporto del 20%”. Ma le infrastrutture fisiche non sono l’unica priorità del Piano al 2031. Fattori abilitanti della strategia sono infatti innovazione, digitalizzazione e connettività. Due le iniziative recentemente lanciate dal Gruppo, ha ricordato Luigi Ferraris: “La prima riguarda lo sviluppo e il completamento della copertura Wi-Fi lungo la linea dell’Alta Velocità in modo da ottenere un livello disponibile sui 4G già a partire dai prossimi 12 mesi. L’altra, più impegnativa e nel lungo periodo, è il progetto Gigabit Rail and Road”.

Luigi Ferraris: tra gli obiettivi del Gruppo FS la riqualificazione dei territori

Presentato lo scorso settembre, Gigabit Rail and Road è il piano varato dal Gruppo FS per portare il Wi-Fi stabile a bordo dei treni. “Ogni giorno tocchiamo attraverso la nostra rete ferroviaria circa duemila Comuni, abbiamo 2.200 stazioni e Anas attraverso le sue strade ne tocca circa 3.500 – ha spiegato Luigi Ferrarisil progetto parte dall'idea di potenziare ed espandere l'infrastruttura già esistente di fibra ottica che abbiamo lungo i 17.000 km di linea ferroviaria. Un aggiornamento che ci consentirà di rilanciare il segnale e avere la disponibilità del segnale a bordo treno non solo sull'Alta velocità ma anche sui regionali”. Un’infrastruttura digitale strategica non solo per le attività di monitoraggio e di elaborazione dati, ma anche per i territori e le loro attività, che potranno così sfruttare il segnale soprattutto nelle aree meno coperte dagli operatori di telecomunicazione. “Un progetto che prevede investimenti per circa 2 miliardi di euro e che riteniamo trasformazionale tanto quanto l'investimento nelle infrastrutture fisiche”, ha dichiarato Luigi Ferraris. L’impegno del Gruppo FS per la valorizzazione dei territori è testimoniato anche da alcune operazioni di riqualificazione urbana che riguardano in particolare la realizzazione di nuovi parcheggi: “Il nostro obiettivo è arrivare ad avere 200 parcheggi di prossimità vicino alle stazioni in modo da favorire il concetto di switch modale, elemento chiave per fronteggiare gli sviluppi futuri in termini di crescita di trasporto merci e di utilizzo da parte dei passeggeri del trasporto collettivo”.

Nuova ricerca ItaSIF su ESG e Fondazioni Bancarie: il commento di Lorenzo Vangelisti (Valeur Group)

I risultati dell’indagine sono stati presentati dal Forum per la Finanza Sostenibile in occasione delle Settimane SRI. Lorenzo Vangelisti: “Sostenibilità fondamentale per ottimizzazione e solidità dei portafogli”.

Lorenzo Vangelisti

Lorenzo Vangelisti: i risultati della ricerca ItaSIF su investimenti sostenibili e Fondazioni Bancarie

I criteri ESG risultano ormai centrali nelle scelte di investimento delle Fondazioni di origine bancaria. È quanto emerge dalla ricerca condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile e presentata dall’associazione lo scorso 22 novembre in occasione delle Settimane SRI, la più importante rassegna italiana sul tema. Presente all’evento anche Lorenzo Vangelisti, Founder e CEO di Valeur Group, che ha sostenuto lo studio ItaSIF insieme a DPAM, LGIM e Natixis Investment Managers. Giunta alla terza edizione, la ricerca quest’anno è stata realizzata in collaborazione con Acri e MondoInstitutional e ha visto la partecipazione di 36 Fondazioni di origine bancaria. I numeri evidenziano lo stretto rapporto tra investimenti sostenibili e attività filantropica. L’81% degli enti ha infatti dichiarato di investire seguendo criteri di sostenibilità e di questi 21 sono Fondazioni grandi e medio-grandi, con una gestione complessiva di €34,7 miliardi, che equivale al 78% del totale attivo delle Fondazioni inserite nell’indagine. Oltre alla coerenza tra ESG e finalità istituzionali (citata da 24 enti), a spingere le Fondazioni anche la possibilità di ottenere ritorni finanziari con un impatto positivo a livello socio-ambientale (21), nonché una gestione più efficace dei rischi finanziari (8).

Lorenzo Vangelisti: “Studio ItaSIF dimostra l’attenzione delle Fondazioni ai criteri ESG

La sostenibilità degli investimenti risulta un fattore sempre più fondamentale per l’ottimizzazione dei portafogli e contribuire alla loro solidità – ha commentato il CEO di Valeur Group Lorenzo Vangelisti la ricerca sottolinea come questo aspetto sia ampiamente compreso dalle Fondazioni di origine bancaria”. Nonostante l’interesse per gli investimenti sostenibili sia in netto aumento (+84% rispetto alla prima edizione dello studio), restano alcune criticità che ne limitano la diffusione, tra cui la complessità nella misurazione degli impatti ambientali e sociali legati agli investimenti, la scarsità di dati ESG affidabili e soprattutto standardizzati e l’assenza di certificazioni contro il fenomeno del cosiddetto greenwashing. Oltre a Lorenzo Vangelisti, è intervenuto in rappresentanza di Valeur Group anche Nicola Mauri, Chief Investment Officer: “Le Fondazioni che ancora non applicano alcuna strategia di investimento sostenibile potrebbero avvicinarcisi cominciando a considerare nelle loro politiche dei valori universali di riferimento che possano includere anche aspetti ambientali, sociali e di governance – ha dichiarato – È evidente, però, per attivare questo cambiamento importante il mercato e la finanza hanno bisogno del sostegno dei governi, necessari per la transizione”.

Luiss: il discorso del Rettore Andrea Prencipe all’inaugurazione dell’anno accademico

“La partnership transatlantica è fondamentale e diventerà sempre più importante”: lo ha evidenziato il Rettore Andrea Prencipe riferendosi ai progetti della Luiss sempre più incentrati sull’internazionalizzazione.

Andrea Prencipe

Inaugurazione anno accademico 2022/2023 della Luiss: il messaggio del Rettore Andrea Prencipe

Saper intercettare e gestire l’innovazione è cruciale in un mondo che muta ed evolve costantemente. Per farlo è necessario favorire quegli “ancoraggi intellettuali flessibili” di cui ha parlato Andrea Prencipe, Rettore dell’Università Luiss Guido Carli, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023. L’evento si è tenuto il 12 gennaio a Roma presso l’Aula Magna Mario Arcelli del Campus e ha visto la partecipazione, quale ospite d’onore, di Ornella Barra, Chief Operating Officer - International di Walgreens Boots Alliance. La cerimonia ha fornito l’occasione per illustrare i programmi e i progetti dell’Ateneo, attività che puntano con decisione verso tre grandi direzioni: innovazione, internazionalizzazione, interdisciplinarità. “Le aziende e la pubblica amministrazione hanno una caratteristica comune: fanno richieste sempre più mutevoli”, ha spiegato il Rettore Andrea Prencipe: “Tre anni fa, prima del covid, volevano dei ‘leader digitali’, invece oggi il panorama è cambiato radicalmente. La sfida per noi non è quella di creare profili professionali precostituiti, ma ancoraggi intellettuali flessibili”. Ciò si inserisce in un contesto formativo in cui l’Università Luiss fornisce strumenti e approcci che stimolano gli studenti a porsi domande, mettendo in discussione quanto già appreso e cercando risposte: in altri termini, il modello “enquiry based” adottato in Ateneo. Insieme a questo, un set di competenze in stile “cassetta degli attrezzi” per innovare il mondo del lavoro.

Andrea Prencipe sull’identità della Luiss: partnership estere, networking e human skills

Affianco all’innovazione, è nei fattori dell’internazionalizzazione e dell’interdisciplinarità che l’Università Luiss Guido Carli intende ricercare le direttrici adatte a preparare i professionisti del domani. Come ricordato dal Rettore Andrea Prencipe, un tassello di tale approccio è riscontrabile, ad esempio, nella nascita della Luiss US Foundation e nell’istituzione del Master “Trans-Atlantic Business Executive” (TABE): opportunità in più per formare professionisti capaci di cogliere le possibilità che scaturiscono da una proficua collaborazione tra le due sponde dell’Atlantico. Al tempo stesso, una rete di rapporti con le università statunitensi in cui svolgere l’Exchange, quali George Washington University e la Fordham di New York. La partnership transatlantica è “fondamentale”, ha osservato il Rettore, e “diventerà sempre più importante anche alla luce delle dinamiche geopolitiche che stanno caratterizzando le relazioni internazionali in questo momento”. Per Andrea Prencipe, inoltre, “non si può fare a meno del networking, un’attività che deve cominciare già durante il percorso formativo”, ha dichiarato, evidenziando in conclusione la rilevanza delle “soft skills, che noi oggi chiamiamo human skills”.

L’AD di Italgas Paolo Gallo sugli obiettivi del Repower EU: in Italia servono le autorizzazioni

In un’intervista rilasciata a GEA, l’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo evidenzia il ruolo dato a biometano e idrogeno dalla Comunità europea nel piano RepowerEU e racconta a che punto si trova l’Italia nel percorso verso l’indipendenza dal gas russo.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: biometano e idrogeno protagonisti del RePower EU

Con il piano Repower EU, la Commissione europea punta a rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi entro il 2030. Essenziali per il raggiungimento di tale obiettivo saranno il biometano e l’idrogeno. “Nella visione della Comunità europea, – spiega Paolo Galloil 50% del gas che arrivava dalla Russia dovrà essere rimpiazzato di qui al 2030 da biometano e idrogeno, in egual misura”. Il 50% equivale a circa 80 miliardi di metri cubi di gas. Questo significa “che il ruolo di biometano e idrogeno diventa fondamentale”. E non solo per l’indipendenza dal gas russo ma anche per favorire la transizione energetica che verrebbe, di conseguenza, accelerata, dato che “metà di quel gas si rimpiazza con gas che sono rinnovabili e a zero contenuto di C02”. In questa visione però, ricorda l’AD di Italgas, il ruolo delle reti è strategico.

Paolo Gallo: come è messa l’Italia?

In Italia noi abbiamo più di 2 miliardi di metri cubi di gas prodotto dal trattamento di rifiuti che potrebbero diventare circa 1 miliardo e mezzo di metri cubi di gas naturale se facessimo l’upgrade dell’impianto”, evidenzia Paolo Gallo. “In più, c’è un altro mezzo miliardo di metri cubi di gas di biometano già attualmente prodotti”, il che si traduce in circa 2 miliardi di metri cubi di biometano potenzialmente disponibili in un tempo alquanto breve. “Se noi proiettiamo questo di qui a qualche anno, – aggiunge – questi 2 possono tranquillamente diventare 8-10 miliardi entro la fine del decennio”, vale a dire proprio il traguardo prefissato dalla Commissione europea nel Repower EU. A conti fatti, secondo l’AD di Italgas, l’Italia avrebbe dunque tutto il potenziale necessario. L’unico vero ostacolo da superare sarebbe quello dell’autorizzazione a sviluppare centinaia di impianti.

Municipia S.p.A.: la tecnologia aiuta a disegnare città più efficienti e sostenibili

Digital Transformation e rigenerazione urbana, la vision di Municipia S.p.A.: le città diventano Living Lab per un’evoluzione costante del percorso di digitalizzazione.

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: servizi innovativi per città più efficienti, sostenibili, resilienti e inclusive

Le città stanno cambiando anche grazie alle nuove tecnologie: Municipia S.p.A., società del Gruppo Engineering, opera quotidianamente al fianco di Comuni di ogni dimensione per renderle sempre più sostenibili e a misura di cittadini. Come osserva il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani sui suoi canali social, “l’innovazione delle città implica la creazione di un sistema di sviluppo complesso che, per mantenere la propria efficacia, ha bisogno di un’evoluzione ininterrotta e di un costante adattamento alle risposte del contesto urbano”. In quest’ottica i dati raccolti diventano “le informazioni che stanno alla base dell’architettura smart delle stesse città e dei servizi pubblici”.

Le città diventano laboratori di innovazione con Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A., ogni giorno al fianco di Comuni di ogni dimensione nell’implementazione di progetti di Digital Transformation, punta quindi a disegnare città sempre più sostenibili, inclusive ed efficienti. In quest’ottica le nuove tecnologie giocano un ruolo fondamentale: i dati raccolti diventano “informazioni che, interconnesse attraverso ecosistemi digitali, portano a mettere a fuoco non solo gli indirizzi di governance locale, quanto a orientare la collaborazione fra le amministrazioni pubbliche e i vari campi delle attività territoriali (sociali, imprenditoriali, dell’energia, della mobilità, ecc.)”. Una “convergenza intelligente”, per riprendere le parole di Stefano De Capitani: “Come risulta dall’esperienza di molti ambiti territoriali del nostro Paese, porta a una performance socioeconomica positiva e sostenibile con i cittadini al centro”. Lo sviluppo del valore smart, prosegue il presidente di Municipia S.p.A. è quindi “imprescindibile da una sperimentazione estesa, continua e che contempli la confluenza dei settori pubblico e privato e la responsabilizzazione degli utenti”: anche attraverso la creazione di Living Labs “che abbiano l’intento di catalizzare un processo di trasformazione realmente orientato e incentrato sull’utente e il benessere collettivo”.

Fincantieri: innovazione tecnologica e sostenibilità, le Smart Ships del domani

Fincantieri, approvato il Piano Industriale 2023-2027 che punta a rafforzare ulteriormente il posizionamento e la distintività competitiva del Gruppo nel panorama dell’industria navalmeccanica a livello internazionale: azioni e progetti strategici focalizzati su capitale umano, tecnologie abilitanti e catene di fornitura.

Fincantieri

Made in Italy: la vision di Fincantieri nel Piano Industriale 2023-2027

Il Made in Italy, come ha scritto anche sul profilo LinkedIn l’AD e DG di Fincantieri Pierroberto Folgiero, è “soprattutto la capacità di coniugare competenza e attitudine, ingegno e visione attraverso la creatività e l’imprenditorialità che si appoggia sulla cultura generale del nostro Paese”. Parole che riassumono efficacemente quanto il Gruppo è riuscito a costruire nel tempo “grazie all’unione di funzionalità e bellezza, con una ricerca continua dell’eccellenza nella gestione della complessità che tiene alta la nostra reputazione in tutto il mondo”. Fincantieri riparte quindi da questa sorta di “ingegneria umanistica dove le persone sono al centro e giocano il ruolo fondamentale” per proiettarsi nel quinquennio 2023-2027 con un nuovo Piano Industriale attraverso cui rafforzare ulteriormente il posizionamento e la distintività competitiva nel panorama dell’industria navalmeccanica a livello internazionale. 

La grande sfida di Fincantieri: Smart Ships sempre più efficienti, tecnologiche e verdi

Pierroberto Folgiero ha parlato quindi dell’impegno di Fincantieri nel mantenere e rafforzare la propria distintività “rimanendo trainanti per l’intero settore delle PMI che fanno parte della nostra filiera”: farlo oggi significa trasformare la nave “in un asset digitale ed un driver di una reale transizione energetica”. In questa direzione guarda quindi il Piano Industriale 2023-2027 che definisce specifiche linee di azione e progetti strategici da realizzare nel quinquennio con un focus su capitale umano, tecnologie abilitanti e catene di fornitura: “Le linee guida si basano su cinque pilastri volti a far evolvere Fincantieri in leader mondiale nella abilitazione della transizione energetica per le grandi navi e nella costruzione e gestione di navi sempre più automatizzate e digitalizzate”. Per farlo occorre “coraggio manageriale, si deve cambiare quando le cose vanno bene, mantenendo sempre la barra dritta sulla disciplina operativa e sulla responsabilità sociale”. Evolvere è la parola chiave che ispirerà dunque la crescita di Fincantieri: “Cavalcare il cambiamento del “darwinismo industriale” a cui stiamo assistendo, difendendo le nostre competenze industriali storiche con l’investimento nelle competenze innovative nella realizzazione di Smart Ships sempre più efficienti, tecnologiche e verdi”.

Terna, il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma rileva il 100% di Edyna Transmission

L’accordo sottoscritto da Terna riguarda 34 km di elettrodotti e due stazioni: il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma si è posto l’obiettivo di unificare l’infrastruttura nazionale di trasmissione dell’energia elettrica.

Terna

Terna, i dettagli dell’accordo sottoscritto con il Gruppo Alperia

Il 2023 di Terna inizia con un’importante operazione sul fronte della sicurezza e dell’efficienza della rete elettrica nazionale. Il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma ha sottoscritto di recente un accordo per l’acquisizione del 100% del capitale di Edyna Transmission, società attiva in Alto Adige nel settore della trasmissione. La S.r.l., controllata del Gruppo Alperia, è proprietaria di 34 km di elettrodotti ad alta tensione e due stazioni elettriche, attualmente già parte della rete nazionale di trasmissione elettrica e che passeranno sotto il controllo diretto di Terna. Il valore complessivo dell’operazione è di circa 14 milioni di euro e l’accordo – come si legge nella nota ufficiale – “è subordinato all’avveramento di alcune condizioni sospensive”.

Gli obiettivi della strategia di Terna

L’acquisizione di Edyna Transmission da parte di Terna rappresenta un nuovo step nella strategia portata avanti dal Gruppo guidato da Stefano Donnarumma per unificare l’infrastruttura di trasmissione dell’energia elettrica a livello nazionale. L’obiettivo dell’operatore è “aumentare ulteriormente l’efficienza e l’affidabilità della rete” attraverso il consolidamento di porzioni di rete ad alta tensione gestite da utility locali. Le buone notizie per Terna non si limitano tuttavia all’accordo raggiunto con il Gruppo Alperia. Nella stessa giornata è arrivata infatti anche l’autorizzazione dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del nuovo collegamento elettrico Livigno - Premadio, previsto in provincia di Sondrio. L'opera fa parte dei progetti pianificati dalla società guidata da Stefano Donnarumma per i territori coinvolti nello svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici “Milano - Cortina 2026”. Un pacchetto di 12 opere – valore complessivo oltre 200 milioni di euro – che vedranno la luce tra Veneto, Lombardia e Trentino-Alto Adige e che porterà alla realizzazione di oltre 130 km di nuove linee.

Claudio Descalzi: mobilità sostenibile, l’impegno del Gruppo in Eni Sustainable Mobility

Eni annuncia la nascita di Eni Sustainable Mobility, nuova società dedicata alla mobilità sostenibile: la soddisfazione dell’AD Claudio Descalzi.  

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: un’offerta unica e decarbonizzata per la mobilità grazie a Eni Sustainable Mobility

Nel sottolinearne il valore, l’AD Claudio Descalzi ha parlato di Eni Sustainable Mobility come di “una seconda leva strategica, da affiancare a Plenitude nell’ambito del nostro percorso di transizione energetica”. Eni infatti ha annunciato nei giorni scorsi la nascita di una nuova società dedicata alla mobilità sostenibile: un’azienda integrata verticalmente lungo tutta la catena del valore che si pone l’obiettivo di fornire servizi e prodotti progressivamente decarbonizzati per la transizione energetica. L’obiettivo è portarli alle zero emissioni lungo il loro intero ciclo di vita. Per Eni, come emerge dalle parole dell’AD Claudio Descalzi, si tratta di una tappa importante nel percorso “per l’abbattimento delle emissioni Scope 3, le più significative e difficili da eliminare poiché generate dai clienti attraverso l’utilizzo dei prodotti”.

Claudio Descalzi: integriamo e liberiamo nuovo valore dalle nostre iniziative industriali

L’AD di Eni Claudio Descalzi pone l’accento sull’offerta “unica e decarbonizzata per la mobilità” che Eni Sustainable Mobility andrà a costruire. “Prodotti e servizi basati su tecnologie innovative”: la nuova società si occuperà infatti dello sviluppo della bioraffinazione, il biometano e la vendita di prodotti, servizi e soluzioni per la mobilità, in Italia e all’estero, in un percorso che la vedrà evolvere verso una società multi-service e multi-energy. In Eni Sustainable Mobility confluiscono gli asset della bioraffinazione e del biometano, che includono le bioraffinerie di Venezia e di Gela e lo sviluppo di nuovi progetti quali Livorno e Pengerang, in Malesia, oggi in corso di valutazione. E ancora il marketing e la commercializzazione, attraverso una rete di oltre 5mila punti vendita in Europa, di tutti i vettori energetici tra cui l’idrogeno e l’elettrico, i carburanti anche di natura biologica come l’Hvo (Hydrogenated vegetable oil) e il biometano, nonché gli altri prodotti per la mobilità come i bitumi, i lubrificanti e i combustibili e tutti i servizi connessi alla mobilità, come il car sharing Enjoy, la ristorazione e i negozi di prossimità nei punti vendita sul territorio. “Attraverso questa operazione integriamo e liberiamo nuovo valore dalle nostre iniziative industriali” ha rimarcato l’AD Claudio Descalzi nel commentare la notizia della nascita della società.

Pierroberto Folgiero: Fincantieri disegna le navi del futuro nel Piano 2023-2027

Punta su distintività e sostenibilità Fincantieri per diventare “leader mondiale nella abilitazione della transizione energetica per le grandi navi e nella costruzione e gestione di navi sempre più automatizzate e digitalizzate”: il commento dell’AD e DG Pierroberto Folgiero sul nuovo Piano 2023-2027.

Pierroberto Folgiero

Pierroberto Folgiero: la sostenibilità al centro del nuovo Piano 2023-2027 di Fincantieri

Sono cinque i pilastri, come ha spiegato anche l’AD e DG Pierroberto Folgiero, intorno a cui si erge il Piano Industriale 2023-2027 di Fincantieri approvato dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 15 dicembre: la focalizzazione sul business della cantieristica navale ad alto valore aggiunto con progressiva espansione delle competenze distintive per la Nave Digitale ed a Zero Emissioni, un ulteriore rafforzamento del sistema dei cantieri italiani ed esteri attraverso la rivisitazione e la digitalizzazione dei processi produttivi con aumenti attesi nella produttività e nell’efficienza, l’attenzione a disciplina finanziaria e gestione dei costi, la definizione di specifiche linee di azione e progetti strategici da realizzare in arco piano con un focus su capitale umano, tecnologie abilitanti e catene di fornitura  e la creazione di valore per tutti gli stakeholder di riferimento. L’obiettivo, come sottolineato anche da Pierroberto Folgiero, è “far evolvere Fincantieri in leader mondiale nella abilitazione della transizione energetica per le grandi navi e nella costruzione e gestione di navi sempre più automatizzate e digitalizzate”.

Fincantieri, l’AD Pierroberto Folgiero: sostenibilità, il punto sui progetti in sviluppo

Come emerge dalle parole dell’AD Pierroberto Folgiero, quello presentato da Fincantieri è un piano che prevede “l’impegno continuo sulla modernizzazione e digitalizzazione delle operazioni dei cantieri navali fino all’eccellenza, e la massima attenzione alla disciplina finanziaria e al deleveraging”. Punti qualificanti sono infatti “distintività e sostenibilità” che, ne è sicuro l’AD e DG, “ci permetteranno di continuare a crescere, volgendo in opportunità le criticità del settore e del contesto macroeconomico”. Lo ha ricordato anche in un’intervista a “Milano Finanza” pubblicata all’indomani dell’approvazione del nuovo Piano Industriale 2023-2027: “La genuinità del nostro impulso alla sostenibilità non è un elemento esterno, ma è un fattore abilitante per il business”. È un impegno necessario, ha spiegato l’AD e DG Pierroberto Folgiero, per andare incontro alle richieste dei grandi gruppi mondiali del settore della cantieristica navale e portare un elevato valore aggiunto che “si traduce in digitalizzazione e criteri Esg”. Basti pensare alle tecnologie di propulsione innovative (motori a combustione interna e celle a combustibile per citarne alcune) e ai nuovi carburanti (Lng, metanolo, ammoniaca e idrogeno) di cui sono dotati le navi. E in quest’ottica Fincantieri può contare sulle competenze e sulla capacità produttive già consolidate in-house, come si legge nell’intervista.

Municipia S.p.A.: smart cities, le sfide 2023 per i Comuni nelle parole del presidente Stefano De Capitani

Municipia S.p.A., il presidente Stefano De Capitani: “La sfida 2023 per i Comuni è configurare un ecosistema digitale per una smart-governance strategica in grado di coinvolgere i cittadini e garantire servizi pubblici accessibili ed efficienti”.

Municipia S.p.A.

Trasformazione digitale delle città di ogni dimensione: l’impegno di Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A. opera al fianco di Comuni di ogni dimensione nello sviluppo di progetti per smart city e trasformazione digitale delle città. La consapevolezza sull’importanza di un’evoluzione intelligente dei centri urbani è aumentata esponenzialmente negli ultimi anni, come scrive sui suoi canali social anche il presidente della società del Gruppo Engineering Stefano De Capitani: “Nell’ultimo triennio il 50% dei Comuni più grandi ha attivato progetti di smart city e le piccole comunità non sono troppo indietro”. È un trend su cui ha inesorabilmente influito anche il progresso tecnologico fornendo “molteplici soluzioni per affrontare le sfide socio-economiche e ambientali che impegnano le amministrazioni locali: dal welfare cittadino alla sicurezza urbana, dalla mobilità sostenibile al risparmio delle risorse primarie (energetiche e non)”. Il PNRR, aggiunge in merito il presidente di Municipia S.p.A., ha “sicuramente rappresentato un elemento di slancio verso la transizione digitale dei territori”.

Municipia S.p.A.: Comuni, la sfida 2023 è realizzare sistemi urbani a misura d’uomo grazie alle nuove tecnologie

Quali dunque le sfide a cui le città sono chiamate a rispondere nel 2023? Il presidente di Municipia S.p.A. pone l’attenzione sulla necessità di “configurare un vero e proprio ecosistema in cui strumenti e infrastrutture digitali sono parte di un cambiamento verso la smart-governance”. L’impatto della trasformazione recente, spiega Stefano De Capitani, deve indirizzare le strategie di sviluppo delle città “permettendo loro di traslare il mero concetto di innovazione verso quello di innovatività”. D’altra parte il cambiamento rende sempre più evidente l’esigenza da parte dei Comuni di aprirsi e rivolgersi alle competenze e capacità (anche finanziarie) del settore privato per superare i prerequisiti di successo della transizione. Il passo successivo, sottolinea quindi il presidente di Municipia S.p.A., è “scardinare pregiudizi e diffidenza per avviare un modello di governo intelligente ampio e condiviso”.

Francesco Starace: Enel celebra 60 anni, la mission e i valori nelle parole dell’AD

Francesco Starace: “60 anni sono tanti ed è importante celebrarli bene, ringraziando di essere in buona salute e con tutta la voglia del mondo di viverne altrettanti”.

Francesco Starace

I 60 anni di Enel nelle parole dell’AD Francesco Starace

Festeggiare 60 anni significa guardare alla nostra storia ma anche al nostro futuro”: l’AD e DG Francesco Starace lo ha sottolineato lo scorso 6 dicembre intervenendo all’evento organizzato presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma per omaggiare i 60 anni di attività del Gruppo. L’anniversario è stato celebrato con un Concerto di Natale eseguito dalla JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretta eccezionalmente dal Maestro Sir Antonio Pappano. “Da 60 anni diamo energia all'Italia, siamo nati per farlo e la nostra missione nel tempo non è cambiata”: rimarcando l’impegno sessantennale di Enel nel promuovere lo sviluppo industriale ed economico del Paese, l’AD Francesco Starace ha parlato delle sfide che oggi è chiamata ad affrontare e in particolare della scelta di improntare la propria Strategy sulla sostenibilità nell’ottica di guidare la transizione energetica puntando su rinnovabili, digitalizzazione ed elettrificazione.

Francesco Starace: Enel, i traguardi e le nuove sfide

Portare energia nelle case e nelle imprese per Enel significa da sempre “molto più che accendere una lampadina”: come ha spiegato Francesco Starace, se negli anni ‘60 voleva dire “portare progresso, favorire sviluppo e cambiamento anche sociale”, oggi “le innovazioni tecnologiche ci permettono di farlo in maniera sostenibile e di abilitare nuovo sviluppo per le comunità, creando nuove opportunità e contribuire all’indipendenza energetica dell’Italia grazie all’energia prodotta dalle rinnovabili”. Lo sguardo dell’AD Francesco Starace è già proiettato sul futuro: “Il bilancio ci racconta che abbiamo superato l’anno 2022 tutto sommato bene, proponendo un piano industriale ambizioso, sfidante e innovativo per i prossimi tre anni. La sfida per il 2023 è affrontare la crisi del gas assieme agli italiani, facendo sì di intraprendere il prima possibile un diverso percorso energetico, che ci tolga da questo tipo di schiavitù legata alle fonti fossili”.

Gruppo FS, una nuova figura specifica per l’ascolto dei viaggiatori

Sono i viaggiatori i principali stakeholder del Gruppo FS: a evidenziarlo l’Amministratore Delegato Luigi Ferraris in occasione di “Expo Consumatori”.

Gruppo FS, sempre più dialogo e confronto con i viaggiatori: le parole dell’AD Luigi Ferraris

La cultura dell’ascolto è fondamentale per comprendere i bisogni di chi viaggia e per recepire le istanze dei territori. Non a caso, il Gruppo FS sta pensando a una nuova figura professionale per migliorare l’ascolto dei viaggiatori. Lo ha specificato l’AD Luigi Ferraris intervenendo a “Expo Consumatori”, evento di Assoutenti dedicato al tema del consumo sostenibile e al ruolo del consumatore nella società. Una nuova figura, dunque, che “come il capo stazione di una volta, si occupi di tutto quello che succede nello scalo e risponda alle domande e alle osservazioni dei viaggiatori”: questo per “creare una sorta di partnership con chi prende il treno, ovvero con i nostri principali stakeholder”, ha aggiunto l’AD. Di egual importanza è la relazione con i territori: “Per noi del Gruppo FS la cultura dell’ascolto è fondamentale per comprendere i bisogni di chi viaggia, ma anche le istanze dei territori dove siamo chiamati a migliorare le infrastrutture stradali e ferroviarie”, così l’AD nell’intervento a “Expo Consumatori”.

Gruppo FS: l’attenzione al tema della sicurezza

Altro aspetto cruciale per il Gruppo FS è il tema della sicurezza, sia in stazione che a bordo treno. Traspare anche dalle parole dell’Amministratore Delegato Luigi Ferraris: “Sogno un futuro in cui i treni siano pieni di famiglie anche la sera”, ha dichiarato, “per questo abbiamo lanciato una società che si occupi direttamente della sicurezza dei viaggiatori e dei nostri colleghi”. L’attenzione ai clienti è riscontrabile anche in altre iniziative del Gruppo FS, come quelle realizzate dalla società capofila del Polo Passeggeri, Trenitalia, “che ha avviato da tempo un percorso di confronto e dialogo con le Associazioni dei Consumatori che ha portato alla firma dei protocolli d’intesa per la procedura di conciliazione paritetica”. Un approccio aperto impiegato anche nelle attività di progettazione ed esecuzione delle opere: l’obiettivo è “favorire una progettazione sempre più partecipata” poiché “quando andiamo a lavorare su un’infrastruttura agiamo in casa d’altri per cui dobbiamo avere massimo rispetto”, ha osservato l’AD in conclusione, citando inoltre il progetto Cantieri Parlanti: “Nel segno della trasparenza comunica preventivamente online e non solo le informazioni importanti sui lavori in corso. In questo modo vogliamo favorire una progettazione sempre più partecipata delle opere”.

40 anni di carriera: le principali tappe del percorso professionale di Claudio Machetti

Dall’esordio presso il Banco di Roma all’ingresso in Enel: Claudio Machetti, Direttore della Global Energy and Commodity Management Business Line del Gruppo, ha alle spalle 40 anni di esperienza professionale.

Claudio Machetti

Claudio Machetti, la carriera in Enel

Responsabile dell’Area Finanza, Direttore Finanziario, Direttore della funzione Risk Management: sono numerosi gli incarichi di rilievo ricoperti da Claudio Machetti in oltre 20 anni di carriera presso il Gruppo Enel. Il suo esordio nel 2000 lo ha visto assumere inizialmente il ruolo di Responsabile dell’Area Finanza, collaborando al contempo alla nascita della società finanziaria Enelfactor, di cui è stato anche Amministratore Delegato. Successivamente è stato Presidente dei fondi pensione Fondenel e Fopen. Nel 2009, dopo essere stato nominato Direttore Finanziario del Gruppo, diventa Direttore della funzione Risk Management. È il 2014 quando Claudio Machetti viene chiamato a dirigere la Global Trading, Business Line di Enel (da marzo 2021 denominata Global Energy and Commodity Management): si occupa della gestione del sourcing di carbone, gas e olio combustibile, l'operatività sui mercati all'ingrosso di gas ed energia elettrica nonché l’ottimizzazione commerciale del parco di produzione del Gruppo. Nel corso della sua carriera professionale ha inoltre ricoperto il ruolo di Consigliere nei Board di consociate come Endesa, Terna e Wind Telecomunicazioni.

Gli incarichi di Claudio Machetti presso il Banco di Roma e nel Gruppo FS

Nato a Roma nel 1958, Claudio Machetti si laurea in Scienze Statistiche presso l'Università di Roma La Sapienza e avvia il suo percorso professionale presso il Banco di Roma nel 1983. Trascorso un anno nella filiale di Milano, nel 1984 passa alla Direzione Centrale di Roma in qualità di analista finanziario con l’incarico di valutare la situazione creditizia di grandi gruppi industriali del Paese. Specializzatosi in equity, assume il ruolo di funzionario della Direzione Finanziaria, Ufficio Analisi Finanziarie e nel 1990 viene nominato Vicedirettore Responsabile del Nucleo Analisti Finanziari. Due anni più tardi Claudio Machetti entra in Ferrovie dello Stato Italiane. Inizialmente Responsabile dell’Unità Mercati Finanziari, viene successivamente nominato Direttore della Finanza Operativa. In quegli stessi anni collabora alla costituzione della società finanziaria Fercredit, specializzata in ambito captive nei settori del factoring, del leasing e del credito a consumo, ricoprendo il ruolo di Amministratore Delegato.

Alessandro Noceti, la rapida ascesa nella finanza internazionale

In Valeur Group dal 2015, Alessandro Noceti è oggi a capo di due delle cinque società che fanno parte del Gruppo. Tra le principali esperienze lavorative gli otto anni in Credit Suisse subito dopo la laurea.

Alessandro Noceti

Alessandro Noceti: gli incarichi attuali in Valeur Group

Professionista affermato nel settore della finanza internazionale, Alessandro Noceti è un esperto nell’ambito del credito e dell’equity. Attualmente dirige Valeur Capital LTD e Valeur Securities SA, due delle principali controllate di Valeur Group, società che offre servizi di asset management, advisory, trading e real estate. Nello specifico, Valeur Capital è una realtà con sede a Londra che si occupa di risparmio, investimenti e strutturazione di soluzioni di investimento, oltre a gestire i fondi SIF e UCITS. Valeur Securities (Pfäffikon, Svizzera) offre invece un’efficiente piattaforma di trading in grado di assicurare un esteso accesso al mercato. Attualmente, sempre per conto di Valeur Group, Alessandro Noceti ricopre anche l’incarico di Responsabile della Distribuzione. Il suo ingresso nel Gruppo indipendente risale al 2015, dopo una lunga esperienza in Credit Suisse International.

Alessandro Noceti: gli studi all’estero e l’esperienza in Credit Suisse

La prima esperienza professionale di Alessandro Noceti è in Credit Suisse. Dopo una laurea in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e dopo aver conseguito un Master in European Business Studies presso ESCP-EAP European School of Management (Londra/Torino), nel 2008 viene assunto nella sede di Londra come Analista per l’Area Investment Banking - Equity and Fixed Income Derivatives Sales. Nel 2010 diventa Associate, assumendo la responsabilità della copertura commerciale per la clientela italiana retail e istituzionale. Vice Presidente dell’Area nel 2012 e Direttore responsabile della copertura commerciale per il cluster italiano nel 2015, Alessandro Noceti successivamente passa a Valeur Group. Nel 2018, in contemporanea con gli impegni professionali, ha conseguito un Master in Business Administration presso l'ESCP Europe di Londra.

Paolo Gallo, da Italgas un Piano di Creazione di Valore Sostenibile: obiettivo net zero economy

Tra i target fissati anche la realizzazione di un network 100% hydrogen-ready. Paolo Gallo: “Per raggiungere la net zero economy sostenibilità è il principale driver”.

Paolo Gallo

Paolo Gallo, l’AD di Italgas: “Sostenibilità non è più concetto astratto ma sviluppo reale

Iniziative, azioni concrete e target ambiziosi per la creazione di valore per gli stakeholder e i territori in cui è presente e opera. Si chiama “Costruttori di futuro” il Piano di Creazione di Valore Sostenibile 2022-2028 approvato lo scorso 14 dicembre dal CdA di Italgas. Con il nuovo documento il Gruppo guidato da Paolo Gallo conferma il percorso avviato dal Piano Strategico con la sostenibilità come elemento fondante delle azioni volte a centrare i target REPowerEu. Oltre al Piano di Creazione Valore, al CdA è stato sottoposto anche il report “Driving innovation for energy transition”, che contiene un focus sul rapporto tra il business del Gruppo e gli impatti legati al cambiamento climatico in linea con le raccomandazioni della Task Force on Climate-Related Financial Disclosure. “Per anni – ha commentato l’AD di Italgas Paolo Gallo – la sostenibilità è stata considerata un concetto quasi astratto, rispetto al quale adeguare strategie e obiettivi aziendali ma senza una correlazione diretta a uno sviluppo reale. Una visione miope e distante da quell’idea di azioni e interventi concreti che fanno della sostenibilità il principale driver per raggiungere il traguardo della net zero economy”.

Paolo Gallo: Piano di Creazione di Valore Sostenibile, pilastri e driver strategici

Tre i pilastri sui quali Italgas ha deciso di strutturare “Costruttori di futuro” - pianeta, persone e partnership – mentre innovazione tecnologica, economia circolare, formazione, diversità e inclusione sono i driver strategici sui quali intende fare leva: “In Italgas ci lavoriamo da tempo – ha spiegato Paolo Gallonella consapevolezza che tutto ciò che possiamo misurare possiamo anche gestire. I due nuovi documenti vanno proprio in questa direzione: fornire una mappa di dettaglio entro cui muoverci secondo coordinate precise e traguardi intermedi”. Tra gli obiettivi al 2028 contenuti nel Piano spiccano la realizzazione di un network di distribuzione al 100% hydrogen-ready e la produzione di 200 tonnellate di idrogeno attraverso il futuro impianto Power to Gas di Sestu (Cagliari). Sul fronte “persone” e partnership” previsto inoltre il coinvolgimento di 18.000 cittadini in attività di formazione sul tema della transizione energetica nonché la valutazione di oltre 3.000 startup e PMI per possibili collaborazioni.

Investimenti sostenibili ESG: presentato da Banca Generali il primo report O-Fire

Nonostante un gap comunicativo tra imprese e Tassonomia UE, gli investimenti sostenibili ESG si dimostrano più resilienti del mercato. Lo rileva il primo report annuale di O-Fire, Osservatorio promosso da Banca Generali, AIFI e l’Università di Milano Bicocca.

Investimenti sostenibili ESG: Banca Generali in O-Fire, l’Osservatorio sulla finanza sostenibile

Maggiore resilienza degli investimenti sostenibili ESG rispetto al mercato, fattore che si unisce a una certa correlazione tra le performance ambientali e finanziarie delle imprese, in particolar modo quelle energetiche. È il quadro che emerge dal primo report annuale di O-Fire – Osservatorio sulla Finanza d’Impatto e sue Ricadute Economiche – presentato lo scorso 29 novembre presso l’Università di Milano Bicocca. Si tratta dei primi risultati provenienti dal progetto realizzato da Banca Generali, AIFI (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt) e Università di Milano Bicocca. Analisi che ha messo in luce, tra le altre cose, un forte disallineamento tra i dati ESG forniti dall’industria continentale e i parametri indicati dalla Tassonomia Europea. A tal proposito, il Vice Direttore Generale di Banca Generali Andrea Ragaini, presente all’evento, ha sottolineato la necessità di una “grande responsabilità e coordinamento da parte delle istituzioni per incanalare nella corretta direzione gli sforzi delle imprese nella transizione sostenibile”. In seguito a una prima fase di “forte crescita delle sensibilità ambientali e dell’offerta di investimenti ESG”, ha aggiunto, “serve ora focalizzarsi sulla definizione delle best practice e indirizzare in modo ancora più costruttivo questo percorso virtuoso”.

Banca Generali: investimenti sostenibili ESG, “forte impegno in questa direzione”

Necessari, dunque, “grande responsabilità e coordinamento”, come rilevato dal Vice Direttore Generale di Banca Generali, per convogliare sempre più gli sforzi nella direzione della transizione sostenibile. Impegno che vede negli investimenti sostenibili ESG un punto fermo su cui fare affidamento. Lo segnala il report dell’Osservatorio O-Fire che, prendendo in esame diverse fonti tra cui Morningstar, Bloomberg e Ocse, ha rilevato afflussi netti per gli investimenti sostenibili ESG pari a 23 miliardi di dollari nel terzo trimestre 2022, 35 nel trimestre precedente e circa 80 nel primo. È netto il dislivello rispetto agli investimenti convenzionali (fondi del mercato generalizzato), che hanno riportato deflussi pari a circa 280 miliardi nel secondo trimestre e 200 miliardi nel terzo. Per il Vice Direttore Andrea Ragaini è ora importante focalizzarsi sulla definizione delle best practice per proseguire in modo ancora più costruttivo il percorso intrapreso. “Gli operatori finanziari stanno esprimendo forte impegno in questa direzione”, ha aggiunto, e “la collaborazione dei partner dell’Osservatorio testimoniano la determinazione in tal senso”. Il Vice Direttore di Banca Generali ha inoltre ringraziato “l’Università Statale Bicocca e tutte le persone coinvolte nel progetto per lo straordinario e meticoloso lavoro di analisi, che traccia una linea importante su cui riflettere per le sfide future dell’industria degli investimenti sostenibili”.

Fincantieri: sostenibilità e innovazione digitale, patto per riqualificare 5.500 professionisti

Fincantieri e le società controllate Cetena e Isotta Fraschini Motori riqualificheranno 5.500 lavoratori su green e digitale attraverso il Fondo nuove competenze.

Fincantieri

Fincantieri: l’importanza di professionisti sempre più qualificati per un futuro green

Emerge anche nei progetti presentati di recente il forte impegno di Fincantieri sul fronte dell’innovazione digitale e della sostenibilità. È qui il futuro del settore, come ha sottolineato in diverse occasioni anche l’AD e DG Pierroberto Folgiero. E lo dicono anche gli accordi sindacali sottoscritti nei giorni scorsi presso l’Unione Industriali di Roma con FIM, FIOM e UILM Nazionali e l’Esecutivo del Coordinamento Sindacale Nazionale per accedere al Fondo nuove competenze di cui all’articolo 88 del Decreto Legge “Rilancio” del 2020 e successive proroghe. L’obiettivo infatti è aggiornare e potenziare le competenze dei lavoratori al fine di supportare e accelerare i processi di transizione ecologica e digitale, al centro della “nuova rotta” di Fincantieri e indispensabili anche per consolidare la posizione di mercato e per cogliere le opportunità di business nei settori di interesse.

Fincantieri: green e digitale, le principali aree di intervento dei progetti formativi

Diverse le principali aree di intervento dei progetti formativi a cui prenderanno parte i professionisti di Fincantieri. Tra queste l’innovazione di prodotto e processo in ottica digital e green, l’efficientamento energetico e l’utilizzo di risorse sostenibili e la promozione dell’economia circolare. Il progetto prevede il coinvolgimento di circa 5.500 dipendenti, con qualifica di quadro, impiegato e operaio, per un monte totale di rimodulazione dell’orario di lavoro di circa 375.000 ore. L’accordo assume una rilevanza strategica, come spiega una nota di Fincantieri, non solo perché collegato a temi quali la transizione digitale e green, ma anche perché fortemente connotato da contenuti di sostenibilità, in coerenza con quanto previsto dal recente contratto integrativo aziendale sottoscritto con FIM, FIOM e UILM.

Alessandro Benetton: #UnCaffèConAlessandro per parlare del concetto di ikigai

Alessandro Benetton: intersecare quattro aspetti della vita – passioni, capacità, attività lavorative e necessità da parte del mondo esterno – per delineare la rotta giusta da seguire e affrontare serenamente le sfide quotidiane.

 Alessandro benetton

Alessandro Benetton: nuove prospettive attraverso l’ikigai

C’è un concetto della cultura giapponese ormai diffuso anche nel mondo occidentale, tanto profondo quanto utile per aiutare chi è alla ricerca del proprio percorso da seguire. Come trovare la strada? Su cosa basare la ricerca? Cosa prendere in considerazione? Il concetto di ikigai aiuta a ponderare tutto ciò, con riflessioni e input per valutare al meglio. Alessandro Benetton si è occupato del tema in una nuova puntata di #UnCaffèConAlessandro, rubrica in cui l’imprenditore è solito fornire suggerimenti e considerazioni sia sulla sfera professionale sia, più in generale, sulla vita. Con il concetto di ikigai è possibile fare altrettanto: “Una filosofia che viene dal mondo orientale”, racconta Alessandro Benetton nell’intervento, “per cui non esiste una vera e propria traduzione in italiano. Scomponendo la parola, ikigai deriva da due termini: vita e valere la pena. In altri termini, la nostra ragion d’essere, quella che dà senso alla nostra esistenza”.

Alessandro Benetton: iniziare subito con le quattro domande di Marc Winn

Per quanto la filosofia dell’ikigai possa apparire astratta, in realtà è un concetto con applicazioni di tipo pratico. Lo sottolinea Alessandro Benetton apportando un ulteriore spunto su cui riflettere: “Possiamo usare un metodo molto semplice ideato da Marc Winn. Tutto si basa su quattro domande le cui risposte vanno inserite in quattro insiemi”. I primi tre sono aspetti che ci riguardano direttamente: cosa siamo bravi a fare, cosa ci piace fare e per cosa possiamo essere pagati. Il quarto, invece, è connesso in prevalenza alla realtà esterna: di cosa ha bisogno il mondo? Quest’ultimo elemento “è essenziale perché ribalta la prospettiva”, specifica l’imprenditore. L’ultimo passaggio consiste nel trovare il punto in comune che connette le quattro domande con le relative risposte: l’intersezione che riassume e definisce l’ikigai. È questo un percorso che può suggerire la direzione giusta, a vantaggio non solo di noi stessi ma anche del mondo che ci circonda. E nonostante sia complicato passare dalla teoria alla pratica, il consiglio finale di Alessandro Benetton è quello di riflettere “su noi stessi in modo profondo e iniziare subito”.

Terna completa il trapianto di 53.000 talee di Posidonia nel Golfo di Follonica

Le attività di espianto e reimpianto realizzate da Terna sono propedeutiche alla posa del cavo marino in primavera che collegherà l’Isola d’Elba (Portoferraio) alla terraferma, a Piombino, in provincia di Livorno.

Terna insieme a Econ e Conisma nel progetto a Follonica

Terna, Gruppo guidato dall’AD e DG Stefano Donnarumma e gestore della rete nazionale di trasmissione elettrica, ha reso noto di aver portato a termine le attività di espianto e reimpianto di circa 53.000 talee di Posidonia oceanica nel Golfo di Follonica, in Toscana. L’operazione è stata condotta in collaborazione con Econ, che ha curato il trapianto sotto la supervisione del Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (Conisma). Quest’ultimo si è occupato del coordinamento e delle attività di monitoraggio ambientale, impiegando metodi già collaudati in precedenza attraverso il progetto “Life Seposso” (Supporting environmental governance for the Posidonia oceanica sustainable transplanting operations). Come sottolineato da Terna, l’attività è propedeutica alla realizzazione della tratta marina del nuovo elettrodotto sottomarino che collegherà l’Isola d’Elba alla Toscana.

Il progetto di Terna per un nuovo elettrodotto tra l’Isola d’Elba e la terraferma

Le attività condotte da Terna hanno coinvolto circa 53.000 talee di Posidonia oceanica su un’area di oltre 1.650 metri quadrati: “Una pianta acquatica tipica del Mar Mediterraneo che ricopre un ruolo strategico per l’ecosistema, tanto da essere stata definita ‘habitat prioritario’ dall’Unione Europea”, ha evidenziato la società guidata da Stefano Donnarumma specificando che “le sue praterie, infatti, ospitano numerose specie di pesci e molluschi e producono grandi quantità di ossigeno (fino a 20 litri per metro quadrato al giorno) grazie all’elevata capacità fotosintetica delle foglie”. La Posidonia oceanica, inoltre, protegge le coste dall’erosione attraverso il consolidamento dei fondali, la ritenzione di sedimento fine e l’accumulo di ammassi di foglie morte sulla parte emersa delle spiagge. In una nota, Terna ha aggiunto che sarà avviata in seguito una seconda fase dedicata alla conservazione e al monitoraggio ambientale, con un piano dalla durata di dieci anni finalizzato a seguire l’andamento del numero dei fasci di Posidonia oceanica, la loro crescita e il loro stato di salute. L’attività si inserisce nel più ampio progetto che condurrà al raddoppiamento delle linee di connessione tra la rete dell’Isola d’Elba e il sistema elettrico nazionale.

Alessandra Ricci (AD di SACE): “Nostro obiettivo è aumentare la resilienza delle imprese”

 “Insieme 2025” è il nome che SACE ha dato al suo nuovo Piano industriale. Alessandra Ricci: “Nessuno di noi ha tutte le risposte, indispensabile creare comunità di persone e istituzioni”.

Alessandra Ricci

“Insieme 2025”, Alessandra Ricci: “Nome scelto riflette modo di costruire il Piano”

Raddoppiare il numero di aziende supportate, sostenere investimenti e garantire liquidità alle imprese per 111 miliardi di euro. Sono gli obiettivi contenuti nel nuovo Piano industriale 2022-2025 approvato dal Consiglio di Amministrazione di SACE. A illustrarne i dettagli in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera” l’Amministratore Delegato Alessandra Ricci. L’obiettivo di “Insieme 2025” – questo il nome scelto – “è portare le imprese ad essere sempre più resilienti in un contesto geopolitico sempre più difficile”. “Insieme – ha aggiunto la manager – non è solo il nome ma il modo in cui abbiamo costruito al nostro interno il piano industriale. Siamo convinti che nessuno, da solo, abbia tutte le risposte”. Un principio che Alessandra Ricci porta avanti fin dai primi giorni alla guida del Gruppo: “Serve creare una comunità di istituzioni e persone che lavorino insieme e, all’interno di SACE, declinare il principio dell’ego-less. Ognuno di noi è al servizio di una squadra, che finisce per essere al servizio delle imprese”. Prima la pandemia e oggi il conflitto russo-ucraino hanno dimostrato che per SACE, che da 45 anni offre servizi assicurativo-finanziari alle imprese nelle loro attività di export e internazionalizzazione, l’ascolto e la condivisione appaiono sempre più fondamentali per rispondere alle nuove esigenze delle aziende e sostenerle sia sui mercati esteri che su quello interno.

Alessandra Ricci: i dettagli del nuovo Piano 2023-2025

Per raggiungere gli sfidanti traguardi al 2025, il nuovo Piano di SACE si fonda su sostenibilità, innovazione tecnologica e supporto alle piccole e medie imprese. “Sostenibilità – sottolinea Alessandra Ricciche dovrà essere ricercata in tutti i nostri processi, andando a misurare quello che è l’impatto delle nostre decisioni rispetto al tessuto economico sul quale andremo ad agire”. Sul fronte dell’innovazione tecnologica, il Gruppo è pronto ad effettuare una serie di investimenti per offrire soluzioni e servizi sempre più agili e adeguati al contesto di incertezza. “Il terzo pilastro sono le 65mila piccole e medie imprese che competono tutti i giorni sul mercato domestico e su quello internazionale. L’obiettivo è creare investimenti e generare liquidità nel triennio per circa 111 miliardi. Noi del Gruppo SACE – conclude Alessandra Riccisiamo convinti che il nostro Piano avrà un impatto positivo su quello che è il benessere della comunità”.

Illycaffé, intervista all’AD Cristina Scocchia: crescere in uno scenario difficile

Intervistata da “L’Avvenire”, Cristina Scocchia ha parlato del piano industriale di Illycaffé ma anche di leadership: per navigare in acque agitate bisogna essere dei viaggiatori d’esperienza.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: le tre stelle polari del manager di successo

Nonostante lo scenario geopolitico difficile, Cristina Scocchia, alla guida di Illycaffé nel ruolo di AD, ha ben chiari gli obiettivi da perseguire. Si ispira “alla saggezza dei nonni”, come ha dichiarato in una intervista a L’Avvenire, per non lasciarsi trascinare dai venti avversi: “Tanto più è dura la salita, tanto più devi accelerare per scollinare”. La manager prosegue sottolineando l’importanza di seguire sempre tre stelle polari per non perdere la via: prima di tutto è necessaria una visione chiara, per avere sempre lo sguardo puntato agli obiettivi. Serve quindi il coraggio di investire nell’innovazione: trasformazione digitale e sostenibilità sono già oggi elementi imprescindibili. La terza stella che guida il cammino è un compasso morale forte: “quando il mare è piatto, siamo capaci tutti di navigare. Ma quando il mare è agitato, un capitano deve fare la differenza”, commenta Cristina Scocchia. È secondo questi valori e questa vision che l’ad guida Illycaffè da ormai un anno, tra sfide ambiziose, inclusività, tradizione, rispetto per l’ambiente e per la vita delle persone: d’altra parte, il motto della società è, non a caso, “Live Happilly”.

Cristina Scocchia: la Barcolana, il piano industriale di Illycaffé, la vision

La partecipazione di Cristina Scocchia alla Barcolana, manifestazione triestina svoltasi nella sua 54esima edizione lo scorso ottobre, si inserisce pienamente nella vision che abbiamo appena descritto. Presentando il manifesto realizzato per l’occasione dal designer e architetto Matteo Thun, la manager ha sottolineato come rappresenti una “impronta digitale” di “correnti e parole”. C’è “un flusso in cui scorrono linee parallele, che a volte si interrompono, formando un disegno che ricorda le correnti marine”: emozioni positive, connessioni, questo è il messaggio che vuole trasmettere. “Sono le correnti valoriali che possono aiutarci a uscire dal periodo che abbiamo vissuto e dai nuovi timori che minacciosi si addensano all’orizzonte”, ha spiegato Cristina Scocchia. Il piano industriale punta al mercato globale, con una nuova crescita di Illycaffè in Cina e negli Stati Uniti. Non ci si dimentica però nemmeno dell’e-commerce: l’obiettivo è “raddoppiare la presenza”, ha commentato l’AD, “siamo al 15%, vogliamo che aumenti di peso e importanza”.

Fincantieri inaugura a Sestri Ponente la “Brilliant Lady”: il focus

Fincantieri a Sestri Ponente vara la quarta nave per Virgin Voyages che si contraddistingue per gli standard elevati in materia di innovazione tecnologica e risparmio energetico.

Fincantieri

Fincantieri: a Genova il varo della nuova nave da crociera “Brilliant Lady”

È l’ultima della serie di quattro navi da crociera commissionate a Fincantieri da Virgin Voyages, nuovo operatore del comparto crocieristico e brand del Gruppo Virgin di Sir Richard Branson: la cerimonia di varo di “Brilliant Lady” si è tenuta lo scorso 25 novembre presso lo stabilimento di Sestri Ponente. La “Brilliant Lady”, come le unità gemelle “Scarlet Lady”, “Valiant Lady” e “Resilient Lady”, ha una stazza lorda di circa 110.000 tonnellate, una lunghezza di 278 metri e una larghezza di 38. Le navi sono dotate di oltre 1.400 cabine in grado di ospitare a bordo più di 2.770 passeggeri, assistiti da un equipaggio di 1.160 persone per garantire lo stile distintivo di Virgin. Innovazione tecnologica e attenzione alla sostenibilità, in linea con il modus operandi di Fincantieri, ne hanno improntato la progettazione. Basti pensare che la qualità della vita a bordo è attestata dalla certificazione “comfort class”, che garantisce livelli minimi di rumore e vibrazione percepiti: inoltre, grazie a un utilizzo estensivo della domotica, gli ospiti sono in grado di gestire un’ampia serie di funzioni della cabina (condizionamento, illuminazione, apertura e chiusura delle tende, musica e televisione) attraverso una app da installare sul proprio smartphone.

“Brilliant Lady”: la nuova nave da crociera costruita nello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente

Le navi di Fincantieri come la “Brilliant Lady” si caratterizzano per il design originale e per la particolare attenzione prestata al recupero energetico grazie all’utilizzo di tecnologie alternative e all’avanguardia nel settore capaci di ridurre l’impatto ambientale complessivo. Oltre ad essere dotate di un sistema di produzione di energia elettrica da circa 1 MW che utilizza il calore di scarto dei motori diesel, annoverano un sistema di scrubber, ovvero un dispositivo per lo smaltimento sostenibile degli ossidi di zolfo, e una marmitta catalitica capace di abbattere anche le emissioni degli ossidi di azoto. La “Brilliant Lady” e le unità gemelle costruite da Fincantieri sono interamente allestite con luci led per la riduzione del consumo energetico, mentre il design idrodinamico dello scafo può assicurare performance eccellenti, con un conseguente risparmio di carburante.

Smart City, intesa fra realtà e settori per un’ulteriore crescita del processo di digitalizzazione: il punto del presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani.

Stefano De Capitani

Stefano De Capitani, presidente di Municipia S.p.A.: in crescita il numero delle Smart City ma c’è ancora molto da fare

L’ultimo anno ha segnato un’accelerazione nella trasformazione smart delle città: lo evidenzia Stefano De Capitani, presidente di Municipia S.p.A., sui suoi canali social parlando di quanto emerge nel rapporto annuale ICity Rank. “Il PNRR sta contribuendo a questo processo attraverso una spinta operativa ed economica”, spiega il presidente di Municipia S.p.A. precisando però che persiste una disomogeneità nel Paese per quanto riguarda la rapidità dell’innovazione. “Lo stato di fatto misura comunque un’evoluzione positiva che va verso un riequilibrio dell’intero territorio. Pone nuove sfide di cambiamento sociale, economico e ambientale”: in questo quadro, osserva Stefano De Capitani, le città più progredite agiscono da traino “con il loro esempio e l’interazione con altri ambiti urbani evidenziando il potenziale della collaborazione fra realtà pubbliche e private”.

Municipia S.p.A., il presidente Stefano De Capitani: la sinergia pubblico-privato si conferma la giusta direzione

È complesso stimare la situazione in maniera ponderata, spiega Stefano De Capitani, “anche perché la smartness delle città è pluridimensionale e ciascuna dimensione è composta da molteplici fattori”: infatti “spazia da quella della tecnologia (sistemi, infrastrutture e servizi digitali) a quella umana (risposta partecipata ai servizi online, interazione attraverso proxy wifi, educazione digitale) e, infine, a quella istituzionale (governance, pianificazione e policy attraverso nuove strutture tecnologiche)”. L’obiettivo condiviso, aggiunge infine il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani, deve comunque essere “la creazione di spazi smart funzionali alla gestione della complessità dell’ambito socio-economico e ambientale delle città, favorendo inclusione, resilienza, sostenibilità evoluta dell’impianto del contesto cittadino”.

Private banking in crescita NEL 2022: i risultati dell’Osservatorio di Banca Generali e LIUC

Private Banking: lo scorso 20 dicembre nel corso di un evento presso il BG Training & Innovation Hub di Banca Generali sono stati presentati i dati 2022 dell’Osservatorio nato in collaborazione con LIUC.

Banca Generali e LIUC: l’andamento del settore del Private Banking nel 2022 nei dati dell’Osservatorio

Nato nel 2014 su iniziativa di Banca Generali e LIUC - Università Cattaneo, l’Osservatorio permanente sul Private Banking è il primo in Italia specializzato nel monitoraggio del settore. Le analisi e gli approfondimenti sulle principali tematiche di interesse permettono di inquadrare con precisione lo stato del settore che, come emerge dai numeri presentati lo scorso 20 dicembre nel corso di un evento presso il BG Training & Innovation Hub di Banca Generali, registra decisi segnali di crescita e sviluppo. Merito anche di fattori determinanti quali “trasparenza, competenze e tecnologia”, come ha sottolineato la Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio Anna Gervasoni, che sono “alla base della relazione di fiducia tra banker e cliente dove la tecnologia non si pone come fattore dominante ma a supporto della gestione patrimoniale”. L’Osservatorio sul Private Banking pone in evidenza inoltre “l’importanza di aspetti quali l’ascolto delle esigenze e la capacità di anticipare i trend che possano rivelarsi come strumenti utili a creare valore aggiunto nel lungo periodo”.

Banca Generali: Private Banking, l’importanza di creare un rapporto di fiducia destinato a durare negli anni

Nel corso dell’evento a rimarcare la centralità del rapporto di fiducia e della competenza nel Private Banking è stato anche il Vice Direttore Generale di Banca Generali Andrea Ragaini: “Il lavoro del private banker non è solo quello di affiancare il cliente nelle scelte di investimento, ma di creare un rapporto di fiducia destinato a durare negli anni”. In quest’ottica, fondamentale è la fiducia che si costruisce per mezzo di “competenza, vicinanza, capacità di fornire risposte adeguate”. Il lavoro del consulente finanziario richiede “capacità non solo di interpretazione commerciale, ma anche tecnica, e di aggregazione delle informazioni provenienti da tante fonti”: un “lavoro di squadra” nel quale “le individualità possono esprimersi al meglio”. Nell’ambito del lavoro svolto dall’Osservatorio di Banca Generali e LIUC sul Private Banking è stato inoltre sviluppato un indice proprietario in grado di determinare il trend e andamento complessivo del mercato: un valido e immediato strumento di analisi, punto di riferimento per tutto il settore. Come reso noto, l’edizione 2022 si è avvalsa anche del contributo di BNY Mellon e Capital Group, primarie società internazionali che si caratterizzano per un approccio sostenibile agli investimenti.

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