Gianni Prandi: da un’analisi di Vidierre emerge la preoccupazione degli italiani sulle fake news

Le fake news sono diventate un grande problema per la società moderna, e l'Italia non fa eccezione. Gianni Prandi, fondatore di Vidierre, ha evidenziato come sempre più italiani siano consapevoli del pericolo rappresentato dalla disinformazione e dell'incapacità di molti individui nell'identificare le notizie false.

Gianni Prandi

Gianni Prandi: italiani sempre più preoccupati sulla diffusione delle fake news

La diffusione delle fake news è un fenomeno preoccupante che compromette la qualità del dibattito pubblico e alimenta la disinformazione. Secondo i risultati di uno studio condotto da Vidierre, società di Assist Group fondata da Gianni Prandi, la maggioranza degli italiani esprime una crescente preoccupazione per la propagazione delle notizie false sul web. Per l’opinione pubblica, ad essere particolarmente allarmante è il fatto che molte fake news continuino a propagarsi nonostante siano state smentite e questo a causa di “mancanza di tempo, voglia o strumenti per verificare l’attendibilità di una notizia”, permettendo loro di “diffondersi e perdurare sulla Rete” indisturbate.

Gianni Prandi: l’opinione pubblica sulla lotta alla disinformazione online

Stando a quanto riportato da Gianni Prandi, l'84,8% degli italiani ritiene che sia necessario implementare controlli più rigorosi per combattere questo fenomeno, un dato che evidenzia la crescente consapevolezza dell'opinione pubblica sull'importanza di contrastare la disinformazione. Ecco perché gran parte delle persone valuta positivamente le misure di fact-checking messe in atto dalle principali piattaforme online per limitare la diffusione delle fake news. Ben il 78% del campione si dice turbato dalla tendenza delle notizie false a persistere sul web anche in seguito a smentite inconfutabili e quasi la metà riconosce che l’utente medio non sia in grado di distinguere una “bufala” da una notizia reale.

Lo IUSVE nomina Roberto Sergio (RAI) “Ethical Champion”: “Modello di uso positivo dei social”

L’utilizzo dei social per promuovere i propri valori, la dignità delle persone, il rispetto della natura e degli animali, ma anche la capacità di reagire compostamente ad attacchi e critiche: questi sono i meriti e le qualità che hanno consentito a Roberto Sergio, AD della RAI, di ricevere il riconoscimento come “Ethical Champion” da parte dell’Istituto Salesiano Universitario Venezia.

Roberto Sergio

Roberto Sergio: IUSVE gli conferisce il titolo di “Ethical Champion”

Gli studenti e i professori dell’Istituto Salesiano Universitario Venezia hanno premiato Roberto Sergio, AD della RAI, come “Ethical Champion”, ossia come figura pubblica distintasi per un utilizzo positivo dei social. Il Direttore della comunicazione istituzionale di IUSVE, don Nicola Giacopini, ha assegnato il riconoscimento congiuntamente con gli studenti e speaker di Cube Radio. Roberto Sergio è stato apprezzato in particolare in virtù della sua capacità di armonizzare sui social gli aspetti intimi e personali della sua esistenza con quelli “pubblici” e legati al suo lavoro. Rivolgendosi direttamente al manager, la delegazione IUSVE ha riconosciuto inoltre il suo impegno nel promuovere valori positivi su internet: “Nel conferirle questa edizione speciale del nostro premio che prende in considerazione la sua intera presenza sui social media, desideriamo sottolineare l’importanza dei valori che lei ha messo in evidenza, soprattutto nei profili personali e privati, mettendo al centro gli affetti più cari, l’amore che guida e sostiene e la vita, la dignità delle persone, una particolare attenzione e rispetto anche per la natura e gli animali.” 

IUSVE: “Roberto Sergio è guidato da valori radicati

Il merito di Roberto Sergio è dunque, secondo la delegazione IUSVE, quello di mettere in questione il presupposto per cui la sfera pubblica e la sfera privata debbano necessariamente essere tenute separate. Inoltre, l’AD della RAI è anche stato elogiato per la compostezza di cui dà mostra sulle piattaforme online: “Abbiamo avuto la percezione di essere di fronte a una persona che sa reagire con equilibrio agli scossoni e alle tempeste che, inevitabilmente, fanno parte della propria storia personale e si ripercuotono tanto nell’esperienza professionale quanto nella vita privata”, hanno affermato gli studenti e docenti spiegando le ragioni della nomina, reagendo con assertività agli attacchi ricevuti senza mai lasciare spazio nel corso degli anni all’aggressività nelle mediazioni digitali ma cercando di comporre le divergenze con la mediazione e la forza delle motivazioni”. In un’epoca in cui il nostro modo di comunicare è stato profondamente riplasmato dai social, Roberto Sergio ricorda dunque a tutti come coniugare privacy e trasparenza, vita privata e responsabilità professionale: il tutto tenendo sempre a mente l’impatto che possiamo esercitare sugli altri tramite internet.

Ares Ambiente: stabilità finanziaria e performance eccezionali

Nell’ambito di un evento dedicato all’innovazione e alla resilienza nel panorama imprenditoriale, Ares Ambiente ha nuovamente ottenuto il titolo di Best Performer tra le 1.000 imprese della provincia di Bergamo. Questo riconoscimento, assegnato per il terzo anno consecutivo dall’analisi di ItalyPost, sottolinea non solo l’eccellenza raggiunta dall’azienda ma anche il suo impegno verso un domani più sostenibile.

Ares Ambiente

Ares Ambiente Best Performer di Bergamo

Grazie a un’analisi approfondita che ha considerato il periodo dal 2019 al 2021, ItalyPost ha identificato le aziende che si sono distinte per solidità finanziaria e performance economiche eccezionali, con un EBITDA superiore al 4%. All’interno del vibrante tessuto economico bergamasco, Ares Ambiente spicca per il suo costante aumento di fatturato e per una salute finanziaria valutata tra “equilibrata e ottima”, risultato di una gestione aziendale oculata e consapevole. “La nostra capacità di incrementare il fatturato mantenendo al contempo una robusta solidità finanziaria testimonia la qualità e l’efficienza dei nostri servizi nel settore ambientale – si legge in una nota – Questo successo è attribuibile alla dedizione e all’innovazione del nostro team, che con passione e professionalità opera ogni giorno per garantire soluzioni ecologiche all’avanguardia”.

La sostenibilità, un pilastro del successo di Ares Ambiente

Per Ares Ambiente la sostenibilità non è solo un traguardo ma una direzione costante, perseguita attraverso l’innovazione e un’etica lavorativa che pone l’ambiente al centro delle scelte aziendali. Tale approccio consente al Gruppo di puntare all’eccellenza nel settore di riferimento, promuovendo al contempo uno sviluppo economico sostenibile. “Cogliamo l’occasione – si legge ancora – per esprimere la nostra gratitudine a tutti i membri del team di Ares Ambiente, i cui contributi sono essenziali per ogni successo conseguito. La loro dedizione è la forza motrice che ci permette di eccellere e di essere riconosciuti come leader nel settore ambientale”.

FME Education: promuovere la formazione dei docenti e un’istruzione di qualità

In un panorama educativo in continua evoluzione, in cui l’aggiornamento e l’innovazione diventano le parole d’ordine, FME Education si posiziona come un punto di riferimento nel campo della formazione. Oggi più che mai, l’istruzione di qualità necessita di un approccio che integri metodologie didattiche all’avanguardia con un’attenzione particolare alla formazione continua dei docenti.

FME Education

FME Education e il ruolo centrale dei docenti

I docenti sono chiamati non solo a trasmettere la propria conoscenza ma a essere vere e proprie guide per gli studenti, specialmente in momenti cruciali come la scelta del proprio futuro formativo e professionale. Nell’era dell’informazione e della tecnologia, il loro ruolo ha subito una trasformazione significativa, orientandosi sempre di più verso la figura dell’educatore come mentore e punto di riferimento per le giovani generazioni. Questa evoluzione richiede un’adeguata formazione capace di prendere in considerazione aspetti pedagogici, sociali e di orientamento fondamentali per navigare le complesse dinamiche del mondo contemporaneo. Conformemente alle direttive ministeriali, che annualmente definiscono le priorità per la formazione obbligatoria e permanente dei docenti in servizio, l’accento, anche nella proposta di FME Education è posto sull’espansione delle metodologie didattiche volte a un insegnamento più inclusivo.

FME Education: un ambiente educativo inclusivo e orientato al futuro

La mission educativa di FME Education è dotare ogni individuo degli strumenti necessari per sviluppare pienamente le proprie capacità di apprendimento, autonomia e creatività. L’impegno di FME Education nel sostenere sia i docenti sia gli studenti attraverso risorse digitali e percorsi di formazione si rivela essere un pilastro fondamentale per costruire una scuola capace di affrontare le sfide del futuro. La formazione dei docenti, insieme a risorse didattiche adeguate, diventa quindi non solo un requisito ma un vero e proprio imperativo per garantire un’istruzione di qualità, inclusiva e capace di preparare le nuove generazioni alle sfide future.

Iren vince il Premio Top Utility: il commento del Presidente Luca Dal Fabbro

Il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha ritirato a Milano il Premio Top Utility 2024, che riconosce le realtà più sostenibili, innovative e di successo nel settore dell’energia, dell’acqua e del multiservizi: il celebre think tank ha elogiato in particolare gli eccellenti risultati dal punto di vista finanziario e la capacità di dare luogo a progetti fortemente innovativi.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro alla cerimonia di consegna del Premio Top Utility

Iren, Gruppo guidato da Luca Dal Fabbro, ha ottenuto un importante riconoscimento: si tratta del Premio Top Utility, giunto alla sua dodicesima edizione, che riconosce le società attive in settori quali l’acqua, l’energia e l’economia circolare. Iren si è classificata al primo posto, emergendo dunque come la più meritevole tra le oltre 100 aziende selezionate. A contribuire a questo importante riconoscimento per il Gruppo sono state, in particolare, le policies di trasparenza, i risultati importanti in termini economici e la natura innovativa dei diversi progetti. “Il riconoscimento ricevuto oggi valorizza ulteriormente il percorso di Iren quale leader nella transizione energetica e digitale delle nostre città”, ha dichiarato Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo, “Iren è impegnata in prima linea per la promozione di una filiera industriale del recupero e del riciclo delle materie prime critiche e ha già avviato significativi investimenti in ambito impiantistico con l’obiettivo di divenire il leader industriale di questo settore

 La centralità economica delle utilities: il commento di Luca Dal Fabbro

Nel corso del suo intervento, il Presidente Luca Dal Fabbro ha sottolineato come le utilities stiano giocando un ruolo sempre più importante nell’economia nazionale, agendo non solo come acceleratori di innovazione, ma anche come società in grado di attrarre voluminosi investimenti e generare occupazione. “Le grandi utilities in questo momento storico sono i principali player economici in grado di generare investimenti strategici che portano crescita e sviluppo per il nostro Paese”, ha affermato il manager. La forma della multiutility permette infatti di unire i vantaggi di pubblico e privato, coniugando la capacità di generare profitti elevati con la lungimiranza nel perseguire obiettivi strategici a lungo termine, come la transizione energetica e il recupero di materie critiche. Non a caso, ha sottolineato Luca Dal Fabbro, Iren spicca per la sua capacità di attrarre capitali anche dall’estero: “Realtà solide come Iren sono viste con forte interesse dagli investitori internazionali, come ha dimostrato di recente l’emissione del Green Bond da parte del Gruppo che ha ricevuto ordini dieci volte superiori all’ammontare offerto”.

CDP riconosce a Terna un ruolo chiave nella lotta al cambiamento climatico

Terna, gestore della rete elettrica italiana, emerge ancora una volta come un’eccellenza a livello globale negli aspetti legati alla sostenibilità: CDP, società specializzata nella valutazione dell’impegno sostenibile delle aziende, ha infatti attribuito al Gruppo una valutazione complessiva di “A”, ossia il massimo, esaltandone l’impegno nel combattere le emissioni (particolarmente le cosiddette “Scope 3”) e promuovere l’economia circolare.

Terna

CDP: Terna tra i leader globali della sostenibilità

Terna, società leader nel settore delle reti di trasmissione dell'energia elettrica, ha migliorato ulteriormente la propria valutazione nell’indice “Climate Change” redatto da CDP, passando da “A-” ad “A”, ossia la massima valutazione possibile. Tale riconoscimento pone Terna nettamente al di sopra della media, tanto europea e di settore (B-) quanto globale (C). Il successo del Gruppo è anche frutto di un'accurata gestione delle emissioni "Scope 3", che comprendono quelle relative alla catena del valore, e dell'impegno per la loro riduzione, secondo i dettami della Science-based Target Initiative 2023. Ha influito sulla valutazione di CDP anche la roadmap che prevede ambiziosi progetti nell’ambito dell’economia circolare. Il rating di CDP, organizzazione non-governativa specializzata nella valutazione e rendicontazione dell’impatto ambientale delle aziende, è considerato tra i più affidabili al mondo nella misurazione degli aspetti ESG, specialmente in relazione alla sostenibilità.

Terna: le certificazioni sostenibili del Gruppo

Con il conferimento della massima valutazione, Terna consolida il suo posizionamento nella fascia “Leadership” del rating, dimostrando l’efficacia delle sue politiche di governance e delle sue pratiche virtuose nella gestione delle emissioni. La valutazione di CDP non è certamente l’unico riconoscimento ottenuto da Terna nell’ambito ambientale, come dimostrato dalla sua inclusione nei più rilevanti indici ESG e nelle classifiche più prestigiose a livello mondiale. Tra questi, figurano il Dow Jones Sustainability Index, STOXX Global ESG Leaders, FTSE4Good, Euronext Vigeo Eiris, Bloomberg Gender Equality Index, S&P Global 1200 ESG, MIB ESG ed ECPI, oltre al nuovo “LargeMidCap SDG Index”, introdotto da S&P Global nel gennaio 2024, che valuta quanto le imprese rispettino i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Maurizio Rota: True Italian Experience analizza i trend del turismo

Maurizio Rota impiega la sua esperienza per promuovere il turismo italiano a livello globale. Attraverso True Italian Experience, propone un viaggio nell'arte, nella cultura e nel benessere, ripensando l'esperienza turistica.

Maurizio Rota

La prospettiva innovativa di Maurizio Rota nel turismo digitale

Con un background consolidato nell'ambito della comunicazione integrata e delle nuove tecnologie, Maurizio Rota, Vice Presidente e Amministratore Delegato di True Italian Experience, si distingue per la sua capacità di trasformare il settore turistico italiano. La sua esperienza, consolidata nella supervisione di progetti all'avanguardia presso Assist Group, contribuisce a posizionare l'Italia come una delle principali destinazioni turistiche a livello mondiale. Con una visione rivolta al futuro, interpreta i cambiamenti nell'industria del turismo, promuovendo l'Italia attraverso innovative strategie di marketing digitale ed esperienze di viaggio uniche. Attraverso il suo lavoro con True Italian Experience, Maurizio Rota vuole rinnovare l'approccio al turismo incoming sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie per migliorare e personalizzare l'esperienza dei viaggiatori in Italia. La sua leadership è fondamentale nello sviluppo di strategie mirate alla digitalizzazione della filiera turistica, rendendo l'esperienza di viaggio non solo più accessibile, ma anche più coinvolgente e personalizzata.

L'impatto di Maurizio Rota e TIE sul turismo post-pandemia

La pandemia ha profondamente modificato le preferenze e le aspettative dei viaggiatori, un cambiamento che Maurizio Rota ha prontamente intercettato e al quale ha risposto con soluzioni avanzate. La ricerca condotta dall'Osservatorio True Italian Experience, sotto la sua guida, indica una netta predilezione per l'Italia come meta ideale per chi cerca un'esperienza di viaggio arricchente sotto il profilo culturale e artistico. Una tendenza, confermata dal manager, che afferma la “Pre-pandemia, si verificava un turismo che mirava ai motori e alla moda; al contrario, post-pandemia, la fascia d'età tra i 14 e i 34 anni sceglie di visitare l'Italia per la cultura e per l'arte”, e che sottolinea l'evoluzione dei gusti e delle priorità dei turisti in seguito alla crisi sanitaria globale. Come evidenzia Maurizio Rota, True Italian Experience “intercetta i trend del settore turistico, offrendo pacchetti e soluzioni esperienziali esclusive che vanno incontro alle esigenze di ogni singolo viaggiatore”. Infatti, la strategia adottata dalla società non solo rafforza la posizione dell'Italia sul panorama turistico internazionale ma definisce nuovi standard per l'accoglienza e l'esperienza turistica, facendo leva su personalizzazione e innovazione tecnologica.

Riva Acciaio, lo stabilimento di Malegno: struttura e organizzazione di un’eccellenza siderurgica

Lo stabilimento di Malegno è, insieme a Cerveno e Sellero, uno dei tre siti di Riva Acciaio in Val Camonica: l’estrema precisione delle sue lavorazioni raggiunge spesso l’ordine dei centesimi di millimetro, permettendo di produrre componenti per settori particolarmente esigenti come quello dell’automotive.

Riva Acciaio

Riva Acciaio: lavorazioni e certificazioni dello stabilimento di Malegno

Malegno, storico stabilimento di Riva Acciaio in Val Camonica, è noto per l’estrema precisione delle sue lavorazioni. È specializzato in tre differenti lavorazioni a freddo sui prodotti realizzati nei siti di Cerveno, Lesegno e Sellero. La prima lavorazione, la trafilatura, implica il passaggio di una barra di metallo attraverso una filiera, sottoponendola a una forza di trazione che modifica la sua forma e dimensione. Tale processo non solo garantisce precisione dimensionale, ma migliora anche le caratteristiche meccaniche del materiale, come il carico di rottura. La seconda lavorazione, la pelatura, rimuove le imperfezioni superficiali del materiale, migliorando così la qualità e la finitura delle barre d'acciaio, e viene spesso accompagnata dalla rullatura per ottenere superfici ancora più lisce. Infine, la rettifica, l'ultima delle lavorazioni, è impiegata per eliminare ogni minima imperfezione residua, garantendo prodotti finiti di precisione estrema con una finitura superficiale ottimale. Questi processi, combinati, permettono di fornire prodotti conformi agli standard più elevati richiesti dall'industria automobilistica. L'impegno verso la sostenibilità e la sicurezza di Riva Acciaio si riflette nei continui miglioramenti apportati nei processi produttivi e nell'ambiente di lavoro. Il percorso di certificazione intrapreso, testimoniato dal conseguimento delle norme UNI EN ISO 9001, UNI EN ISO 14001, UNI ISO 45001 e IATF 16949, conferma una filosofia aziendale incentrata sulla qualità e sull'integrità ambientale.

Innovazione e automazione nello stabilimento di Riva Acciaio a Malegno

In virtù dei continui investimenti di Riva Acciaio, lo stabilimento di Malegno ha dato prova di una costante crescita nel tempo, divenendo nel corso degli anni un esempio di tecnologia e innovazione siderurgica di altissimo livello. I processi produttivi dello stabilimento sono infatti pressoché completamente automatizzati, fino persino al confezionamento e l’immagazzinamento. L’automazione ha permesso di ridurre notevolmente il rischio di incidenti sul lavoro, a beneficio dei dipendenti, e aumentare ulteriormente la qualità e l’uniformità dei prodotti siderurgici. Lo stabilimento di Malegno presenta inoltre la particolarità di ospitare un laboratorio al suo interno, nel quale vengono eseguite analisi micrografiche e altri test sugli acciai realizzati, ad ulteriore testimonianza della vocazione innovativa di Riva Acciaio. I prodotti finiti vengono inoltre testati attraverso un apparecchio a corrente di Foucault, un altro strumento sofisticato utilizzato dal Gruppo.

Pier Silvio Berlusconi al “Corriere della Sera”: la crescita di MFE e i piani per il futuro

MFE, parla Pier Silvio Berlusconi: “Grazie ai potenziali risultati economici creeremmo nuovo sviluppo. Le nuove dimensioni porterebbero aumenti di ricavi e sinergie”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE, il valore del progetto riconosciuto anche dalla stampa estera

Lo si deve alla lungimiranza e all’intraprendenza di Pier Silvio Berlusconi, scriveva lo scorso 20 febbraio “Les Echos”, se MFE - MEDIAFOREUROPE sta diventando “un peso massimo nel settore dei media e dell'intrattenimento in Europa”. E a distanza di pochi giorni dall’uscita sull’autorevole testata francese, anche la tedesca “Augsburger Allgemeine” in un articolo ha sottolineato il valore della vision del CEO in relazione al progetto per la creazione di un gruppo paneuropeo nel settore dei media e dell’intrattenimento. Pier Silvio Berlusconi è tornato a parlarne recentemente anche in un’intervista che il “Corriere della Sera” ha pubblicato lo scorso 18 marzo: “Grazie ai potenziali risultati economici creeremmo nuovo sviluppo. Le nuove dimensioni porterebbero aumenti di ricavi e sinergie”. Il CEO ha sottolineato il ruolo centrale che la tecnologia riveste nel progetto: “Una piattaforma comune di distribuzione di contenuti e di raccolta pubblicitaria capace di resistere e fronteggiare i colossi d’oltreoceano”.

Pier Silvio Berlusconi: il punto su MFE nell’intervista al “Corriere della Sera”

Parlando di numeri, il CEO Pier Silvio Berlusconi ha sottolineato come, per quanto sia presto per dirlo e serva cautela, “contrariamente alle previsioni degli analisti, il mercato sembra tonico”. Qualche dato: “La nostra raccolta pubblicitaria di Gruppo in Italia e Spagna nel primo trimestre del 2024 ci fa vedere un +5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Con due guerre, i tassi di interesse alle stelle, l’inflazione, il caro energia e via dicendo anche il 2023 lo vedevamo durissimo. Eppure, stiamo per chiudere il bilancio con un utile superiore ai 217 milioni del 2022. E senza l’effetto contabile dei dividendi della Germania”. L’intervista è stata l’occasione per ribadire quella che è la vision di MFE, anche in relazione alla situazione di ProsiebenSat e alla necessità di “una strategia chiara e concreta” al fine da poter fare il meglio per una importante media company europea e per tutti gli azionisti, come spiega Pier Silvio Berlusconi: “Penso che inizino a capire che abbiamo esperienza e che vogliamo il bene di Prosieben. Il progetto di MFE (MediaForEurope) per creare un grande broadcaster europeo non significa fare una tv italiana in Germania con prodotti congelati tipo quelli delle piattaforme, senz’anima. Ogni nazione deve farsi una tv adatta al proprio pubblico. Calda, locale, in diretta, prodotta al momento e consumata nell’immediato e in questo caso assolutamente tedesca. Noi persino in Italia stiamo aumentando il prodotto italiano, lo stiamo facendo in Spagna dando vita a una tv moderata, familiare e moderna. Ed è quello che vorremmo si facesse e sarebbe giusto fare in Germania. Anche investendo di più e creando nuova occupazione”.

Atitech: Annalaura Lettieri e il suo indispensabile supporto nell’operazione Alitalia

Avvocato e figlia dell’imprenditore Gianni Lettieri, Annalaura Lettieri collabora da qualche anno con il padre fornendogli supporto in operazioni relative ad Atitech e Meridie S.p.A., lavorando rispettivamente in qualità di Membro del CdA e General Counsel: fondamentale il suo contributo nell’acquisizione del ramo Maintenance di Alitalia.

Annalaura Lettieri

Atitech: il ruolo di Annalaura Lettieri nell’acquisizione del ramo maintenance di Alitalia

Nel 2022 Atitech, la più grande MRO indipendente dell’EMEA guidata da Gianni Lettieri, acquisiva il comparto maintenance di Alitalia, l’ex compagnia di bandiera italiana in Amministrazione straordinaria. A coordinare dal punto di vista legale l’intera operazione, dalla partecipazione al bando alla conclusione della trattativa, è stata proprio la figlia dell’imprenditore, Annalaura Lettieri, avvocato, già allora impegnata come Membro del Consiglio di Amministrazione e Group General Counsel dell’azienda partenopea. Dopo una lunga trattativa, che vedeva il coinvolgimento dei commissari di Alitalia, dei sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, Atitech ha assorbito i 940 lavoratori attivi nel complesso di Fiumicino e nei vari scali italiani ed esteri.

Il profilo professionale di Annalaura Lettieri

Laureata in Giurisprudenza all’Università Federico II di Napoli, Annalaura Lettieri avvia la sua carriera professionale in PricewarerhouseCoopers in qualità di Assistant. Per qualche anno opera nel ruolo di Junior Associate nel Dipartimento di Diritto Bancario e Finanziario dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo. Nel 2005, un anno dopo aver ottenuto l’abilitazione all’esercizio dell’attività forense ed essersi iscritta all’albo degli avvocati di Napoli, diventa General Counsel della divisione immobiliare di MCM Holding S.p.A., presso la quale si occupa dello sviluppo di un importante progetto immobiliare e della quotazione delle società Meridie S.p.A. sul mercato degli investment vehicles. Dal 2008 Annalaura Lettieri collabora con realtà di rilievo italiane, supportandole in operazioni di M&A, private equity, project finance e corporate governance. Tra queste: Fondo Greco S.r.l., Le Cotoniere S.p.A., La Fabbrica S.r.l., Atitech S.p.A., Atitech Manufacturing S.r.l., Manutenzioni Aeronautiche S.r.l. e Meridie S.p.A.

Il modello di leadership di Cristina Scocchia: quattro quozienti per il successo aziendale

Cristina Scocchia è un vero punto di riferimento nel mondo del business italiano. A soli 39 anni, ha assunto il ruolo di AD di L’Oréal Italia, per poi passare alla guida di Illycaffè. La sua carriera è stata caratterizzata da una serie di successi che vanno oltre le comuni aspettative, in un contesto in cui, spesso, età e genere possono rappresentare ostacoli non indifferenti.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: l’arte della leadership tra quoziente intellettivo, emotivo, politico e morale

Secondo Cristina Scocchia, la risposta risiede nell’impegno. Il raggiungimento di posizioni apicali richiede una serie di abilità distintive: pensiero strategico, capacità decisionale, motivazione e leadership. La fortuna, o meglio l’opportunità, spiega l’AD, gioca il suo ruolo ma deve incontrare la preparazione e la costanza. Affrontando la questione di genere, la manager non nasconde le sfide incontrate: dalla sottovalutazione delle sue competenze attribuite erroneamente al suo essere donna, fino a episodi di discriminazione sottile ma tangibile. Tuttavia, la sua risposta a tali sfide non è mai stata di rabbia o polarizzazione, bensì di determinazione e inclusione, sottolineando l’importanza di un approccio che valorizzi il merito e l’uguaglianza. Come leader di Illycaffè, Cristina Scocchia enfatizza un modello di leadership che integra diversi quozienti: intellettivo, emotivo, politico e morale. Questa visione olistica del ruolo di leader riflette l’importanza non solo dei risultati aziendali ma anche del benessere emotivo ed etico dei collaboratori.

Illycaffè: la visione di Cristina Scocchia su parità di genere e conciliazione vita-lavoro

Sull’inclusione di genere, Illycaffè si è distinta ottenendo la certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere, un riconoscimento che ha confermato l’impegno del Gruppo verso pratiche eque e responsabili. Cristina Scocchia è critica nei confronti dell’approccio superficiale di alcune aziende verso l’inclusione: secondo l’AD, oggi, è fondamentale promuovere azioni concrete e una cultura aziendale capace di favorire realmente il merito e la diversità. Il dibattito sulle quote rosa viene affrontato con pragmatismo: se da un lato sono viste come un mezzo temporaneamente necessario, dall’altro la manager auspica una cultura del merito più radicata, che superi stereotipi e pregiudizi. Parlando infine della conciliazione tra vita professionale e familiare, Cristina Scocchia offre uno sguardo personale e riflessivo, sottolineando come l’equilibrio tra i diversi ruoli di una donna non debba mai tradursi in un compromesso sulla propria realizzazione personale e professionale. “Se c’è una cosa che ho imparato – conclude – è la bellezza di sentirsi un po’ giocoliere. Non possiamo avere tutte le arance in aria: ne avremo una in alto, una a mezz’aria e un’altra che scende verso il basso e deve essere presa al volo prima di cascare giù. Una donna madre, ma non solo, ha tanti ruoli e non può essere perfetta in tutti questi ruoli. Ci saranno momenti in cui dedicheremo più attenzione a un aspetto e meno a un altro”.

Stefano Venier: risultati solidi nel 2023 di Snam, l’intervista all’AD

L’intervista di “Milano Finanza” all’AD di Snam Stefano Venier nel giorno della presentazione dei risultati finanziari 2023“Traguardi importanti sul fronte industriale, a cominciare dall’attivazione della nave rigassificatrice a Piombino”. 

Stefano Venier

L’AD di Snam Stefano Venier: ricavi, investimenti ed EBITDA in crescita nel 2023 

È stato l’AD Stefano Venier a sottolinearne il valore: “Chiudiamo il 2023 con risultati solidi, maturati in un contesto globale ancora volatile e incerto, e con traguardi importanti sul fronte industriale, a cominciare dall’attivazione della nave rigassificatrice a Piombino”. In crescita ricavi (+16,8%), investimenti (+13,9%) ed EBITDA adjusted, a +8,0% per effetto dell’aumento dei ricavi regolati e del contributo dei business legati alla transizione energetica: “I principali indicatori economici e finanziari registrano una performance positiva e sono migliorativi rispetto alla guidance, con una crescita degli investimenti tecnici di oltre il 30% rispetto all’anno precedente”, ha commentato in merito l’AD Stefano Venier. Numeri che permettono a Snam di poter garantire agli azionisti una remunerazione robusta e sostenibile “mantenendo un bilancio solido e flessibilità finanziaria per potenziali fusioni e acquisizioni”: su queste basi il CdA ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un saldo dividendo di 0,1692 euro per azione che, unitamente all’acconto di 0,1128 euro per azione distribuito nel mese di gennaio 2024, determina un dividendo complessivo per l’anno 2023 di 0,2820 euro per azione. Il dividendo proposto, in crescita del 2,5% rispetto al 2022, è in linea con la politica di dividendi annunciata al mercato. E Snam ha confermato gli obiettivi finanziari per il 2024.

Stefano Venier: la strategia di sostenibilità si è ampliata e sviluppata, progressi significativi in tutte le aree

L’AD Stefano Venier, sulla base della presentazione dei risultati finanziari 2023, ha ribadito l’impegno nel proseguire “ad implementare la nostra ambizione strategica volta a rafforzare la sicurezza energetica del Paese e a dotarlo di un’infrastruttura multi-molecola capace di accelerarne il percorso di transizione energetica, attraverso il piano di investimenti più ambizioso della storia recente di Snam”. D’altronde, nell’arco dell’anno, la strategia di sostenibilità di Snam si è ampliata e sviluppata con un approccio a 360 gradi registrando significativi progressi in tutte le aree. Primo TSO ad unirsi al Corporate Engagement Program di Science Based Target for Nature dedicato alla biodiversità, nel Capital Markets Day del 25 gennaio scorso sono stati presi ulteriori impegni per raggiungere un impatto positivo sulla natura entro il 2027. L’AD Stefano Venier ha ricordato come anche i risultati sul fronte della riduzione delle emissioni e della finanza sostenibile siano “oltre le attese e in anticipo sugli obiettivi”: l’impegno per la riduzione delle emissioni ha visto una riduzione delle Scope 1&2 del 7% su tutto il Gruppo e del 10% rispetto al 2022 sul perimetro oggetto del target. Il piano di decarbonizzazione di Snam è stato oggetto di valutazione da parte di Moody’s, nel primo Net Zero Assessment reso pubblico a livello globale. E l’efficacia delle strategie di sostenibilità di Snam hanno trovato conferma anche nella posizione di leadership registrata in diversi rating ESG: A list di CDP - Carbon Disclosure Project, AA di MSCI, la conferma nel Dow Jones Sustainability Index, la leadership globale tra le gas utility per Sustainalytics.

Elettrico, a Milano le City Plug di A2A. Renato Mazzoncini: “Cambio di paradigma”

Ricaricare le auto in città senza limiti di tempo. Con le City Plug di A2A arriva a Milano una rivoluzione per la mobilità sostenibile. A margine dell’evento di presentazione, l’AD Renato Mazzoncini ha illustrato i vantaggi del nuovo sistema di colonnine.

Renato Mazzoncini, AD di A2A

Renato Mazzoncini: City Plug, la soluzione di A2A per la mobilità elettrica in città

La mobilità elettrica è una delle sfide più importanti per il futuro di una città come Milano, ma anche una delle più difficili da realizzare. Le infrastrutture di ricarica, infatti, non sempre sono in numero sufficiente per rispondere alla domanda e l’installazione pone spesso il limite degli stalli. Per contribuire a risolvere il problema il capoluogo lombardo ha deciso di affidarsi alle colonnine City Plug di A2A, recentemente inaugurate in via Manara. A spiegare l’innovativo sistema sviluppato dalla Life Company, a margine dell’evento di presentazione, è stato l’Amministratore Delegato Renato Mazzoncini rispondendo alle domande di “Affari Italiani”. “La grande novità è che si tratta di una ricarica lenta, che non richiede di staccare l'auto alla fine della ricarica – ha dichiarato il manager – I cittadini possono lasciarla parcheggiata - e le colonnine non richiedono lo stallo dedicato”. Con la nuova infrastruttura di A2A, di dimensioni estremamente ridotte, si bypassano completamente i limiti infrastrutturali e il timore di ridurre i parcheggi dei cittadini: “Con le City Plug abbiamo cambiato completamente paradigma. Le colonnine sono molto poco invadenti dal punto di vista dell’arredo urbano e consentono a chi ha un’auto elettrica di comportarsi come un cittadino che possiede un’auto termica. Quindi parcheggia la sera e si attacca alla colonnina presso un normale stallo blu. Va a cena, a dormire e la mattina dopo trova l'auto carica”.

Renato Mazzoncini: “Milano capitale europea dell’elettrico grazie alle City Plug”

Le City Plug offrono quindi una soluzione ai cittadini milanesi che oggi non scelgono l’auto elettrica per paura di non poter ricaricare. Con le colonnine di A2A si ha infatti a disposizione un’infrastruttura pubblica che risponde alla stessa logica di un box auto privato, ma che sarà possibile trovare capillarmente in città. “L'altro grande vantaggio – ha sottolineato Renato Mazzonciniè che le City Plug non hanno bisogno di lavori infrastrutturali sulla rete elettrica proprio perché a bassa potenza e quindi le possiamo posizionare ovunque senza nessun lavoro complementare. Le stiamo inserendo anche nei pali della luce”. Con l’innovativo sistema di A2A, Milano si candida dunque a diventare una delle capitali europee della mobilità green insieme a Londra, Parigi e Amsterdam: “Se consideriamo il numero di auto elettriche, che in Italia è certamente inferiore rispetto ad Inghilterra, Francia e Olanda, come numero di colonnine per automobili Milano oggi è quella con la maggior densità d'Europa”. Una soluzione che può favorire la diffusione dei veicoli a zero emissioni.

FESR 21-27, l’analisi di Andrea Mascetti: “Il Varesotto può ottenere il doppio dei fondi”

Affinché la Provincia di Varese possa raccogliere e intercettare più finanziamenti, è necessaria una maggiore collaborazione tra gli attori locali: lo ha sostenuto Andrea Mascetti, Presidente di Finlombarda, al congresso tenutosi a Villa Ponti sul FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale).

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: “Varese osi di più”

Il Presidente di Finlombarda Andrea Mascetti ha preso parte al Tour PR FESR di Varese, evento promosso da Unioncamere e dalla Regione Lombardia per fare informazione sui fondi europei, come richiederli e come utilizzarli per progetti di sviluppo. Il nuovo ciclo di finanziamenti, orientato al periodo 2021-2027, porterà alla Lombardia ben 2 miliardi di euro, con lo scopo di rivitalizzare l’economia delle Province. Nella scorsa edizione, Varese era riuscita a ottenere intorno a 80 milioni di euro, sostenendo circa 2.700 imprese. Tuttavia, secondo Andrea Mascetti, questi risultati possono essere ampiamente superati: “La provincia di Varese deve osare di più. La sua partecipazione ai bandi di finanziamento non è proporzionale rispetto al solido sistema economico che la caratterizza. Rispetto ad altre province, come Brescia e Bergamo, la nostra capacità di recuperare risorse è forse un po’ bassa. Si potrebbe fare di più, si potrebbe fare più sistema e intercettare più fondi”.

L’appello di Andrea Mascetti per una maggiore collaborazione nel Varesotto

In questo nuovo ciclo FESR, la Provincia di Varese ha la possibilità, secondo Andrea Mascetti, di ottenere fino a 160 milioni di euro. Ma affinché la Provincia non si lasci sfuggire una opportunità così preziosa, è necessario un importante cambio di mentalità. Il Presidente di Finlombarda, in particolare, ha sostenuto la necessità di “riuscire magari a superare alcune individualità e fare sistema come altre province lombarde sono riuscite a fare negli anni”. Imprenditoria e istituzioni devono dunque agire in concerto per intercettare la maggiore quantità di risorse possibili. Andrea Mascetti ha dichiarato la disponibilità di Finlombarda a collaborare e sostenere questo processo di ricompattamento, ma auspicando una uguale energia da parte degli altri stakeholders. “Mi auguro che tutti gli operatori, pubblici, privati, enti e associazioni avviino una riflessione per sviluppare idee importanti. Finlombarda è determinata a sostenere lo sviluppo, aiutando con strumenti anche propri. Ma ci vuole volontà”.

Ares Ambiente, leader nella trasformazione sostenibile dei rifiuti

Nel mondo in rapida evoluzione della gestione dei rifiuti, Ares Ambiente si distingue come un faro di innovazione e sostenibilità. L’azienda gioca un ruolo chiave nell’ecosistema dell’economia circolare, dimostrando che il recupero e il riutilizzo responsabile possono avere un risvolto positivo non solo sull’ambiente ma anche sulla crescita economica sostenibile.

Ares Ambiente

Ares Ambiente: materiali di recupero trasformati in risorse

Ares Ambiente è un’azienda che si occupa di intermediazione, senza detenzione, di rifiuti destinati al recupero, organizzandone il trasporto e l'arrivo all'impianto di destino più idoneo ad accoglierli per poi procedere al recupero e/o smaltimento come da normative. In particolare si occupa di terre provenienti da scavi e costruzioni che vengono riutilizzate contribuendo così a ridurre l’impatto sull’ambiente; materiali refrattari, resistenti alle alte temperature; polveri Industriali, la cui gestione responsabile può ridurre l’impatto ambientale; ceneri da combustione che richiedono trattamenti mirati a causa della presenza di metalli pesanti o inquinanti al loro interno; detriti da demolizione quali cemento, mattoni e altri materiali che possono essere recuperati, contribuendo alla riduzione dei rifiuti in discarica; e infine la FORSU, la frazione organica dei rifiuti solidi urbani che Ares Ambiente trasforma in compost, riducendo il bisogno di smaltimento in discarica.

L’impegno di Ares Ambiente per uno sviluppo sostenibile

Ares Ambiente si pone al centro dell’innovazione nel settore, offrendo soluzioni su misura che rispondono alle esigenze di un mondo in continuo cambiamento. La squadra di esperti lavora a stretto contatto con clienti, fornitori e comunità per garantire che ogni progetto non solo rispetti ma superi gli standard ambientali vigenti. Guardando al 2024, il Gruppo è determinato a rafforzare l’impegno verso l’ambiente. Ares Ambiente mira infatti ad accrescere la consapevolezza sull’importanza della gestione sostenibile dei rifiuti: tale impegno si estende non solo ai dipendenti ma anche ai fornitori e ai clienti, creando una comunità unita nella missione di promuovere pratiche eco-sostenibili.

Iren firma accordo con Altamin, il commento di Luca Dal Fabbro

Nel contesto di una crescente attenzione verso la sostenibilità e l’economia circolare, Iren ha fatto un significativo passo in avanti siglando un accordo con Altamin Limited, azienda mineraria australiana. Questa partnership strategica mira allo sviluppo di un progetto di recupero del litio dalle salamoie geotermiche nel Lazio. Il commento di Luca Dal Fabbro.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: l’accordo di Iren con Altamin

Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, sottolinea l’importanza critica del litio nell’ambito della transizione energetica e digitale. Con una previsione di crescita esponenziale del fabbisogno italiano di litio, che si stima aumenterà fino a 15 volte entro il 2040 rispetto ai livelli del 2020, l’importanza di questo elemento per le filiere produttive legate all’innovazione è indiscutibile. L’accordo con Altamin rappresenta quindi un’opportunità non solo per Iren ma per l’intero ecosistema industriale italiano di anticipare le future esigenze di materie prime critiche, sfruttando al meglio le risorse disponibili in modo sostenibile. Altamin, con la sua esperienza decennale in Italia e l’approccio innovativo nello sviluppo di progetti minerari strategici, e Iren, che vanta un’ampia competenza in progetti di economia circolare e gestione sostenibile delle risorse, ambiscono a creare un modello di riferimento per il recupero e l’utilizzo del litio in modo etico e sostenibile. Questo non solo risponde alla crescente domanda globale ma promuove anche l’autosufficienza europea in termini di materie prime critiche, riducendo la dipendenza da fornitori esteri e i relativi rischi geopolitici.

Luca Dal Fabbro: “La nostra forte esperienza in questo campo potrà fornire un supporto strategico e di valore”

L’approccio adottato nel Geothermal Lithium Project è emblematico di come la tecnologia e l’innovazione possano convergere verso soluzioni di economia circolare che creino beneficio all’ambiente, all’economia e alla società. La capacità di estrarre litio dalle salamoie geotermiche, sfruttando l’acqua calda salata intrappolata nel sottosuolo delle aree geotermiche, rappresenta un’avanzata tecnologica significativa. Questa metodologia non solo promette di incrementare l’offerta di litio ma lo fa in maniera ecocompatibile, limitando l’impatto ambientale rispetto ai metodi estrattivi tradizionali. “Quello con Altamin è tra i primi progetti europei a mettere in connessione le necessità industriali e i processi di economia circolare: la nostra forte esperienza in questo campo potrà fornire un supporto strategico e di valore”, ha commentato Luca Dal Fabbro. Il progetto si inserisce in un contesto più ampio di strategie volte a promuovere l’economia circolare e a garantire una transizione energetica sostenibile. L’Italia e l’Europa si trovano di fronte alla sfida di ridurre la dipendenza dalle importazioni di materie prime critiche, migliorando al contempo la resilienza delle proprie filiere produttive. L’iniziativa di Iren e Altamin non solo offre una soluzione praticabile a questa sfida ma stabilisce anche un’opportunità per future collaborazioni internazionali nel campo dell’estrazione sostenibile e del riciclo di risorse preziose.

Il viaggio imprenditoriale di Gianni Lettieri

Gianni Lettieri è un modello a cui ispirarsi, il cui percorso è un esempio di determinazione, lungimiranza e impegno sociale. La sua storia è una testimonianza del potenziale che risiede in ognuno di noi, indipendentemente dalle circostanze iniziali, se si ha la volontà di perseguire i propri sogni con dedizione e coraggio.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: dal tessile ai vertici dell’imprenditoria

Il viaggio imprenditoriale di Gianni Lettieri, Presidente di Atitech e Meridie S.p.A., ha avuto inizio nel settore tessile a soli 19 anni. Il suo spirito lo ha spinto a fondare nel 1979 un nuovo stabilimento produttivo per la lavorazione di tessuti, tintoria e finissaggio. Il successo dei suoi prodotti si è esteso ben presto oltre i confini nazionali, conquistando mercati esteri, in particolare gli Stati Uniti. La sua visione imprenditoriale lo ha portato anche in India, dove nel 1995 ha avviato una joint venture con il gruppo indiano Raymond, la prima azienda di produzione di tessuto denim in India. Questo è solo uno dei tanti traguardi che hanno contraddistinto la sua carriera imprenditoriale. Ma il contributo di Giani Lettieri non si limita al mondo degli affari. Ha anche ricoperto importanti ruoli istituzionali, come quello di Presidente dell’Unione degli Industriali di Napoli, distinguendosi per le sue iniziative e il suo impegno a favore dello sviluppo economico e sociale della città.

L’autobiografia di Gianni Lettieri

Oltre ai successi imprenditoriali e istituzionali, Gianni Lettieri ha anche dimostrato un forte senso di responsabilità sociale. Attraverso Atitech, ha lanciato diverse iniziative di solidarietà, come il Natale Solidale durante la pandemia di Covid-19, offrendo pasti gratuiti alle famiglie bisognose e convertendo uno degli hangar dell’azienda in un hub vaccinale. La sua storia di successo è stata raccontata nel libro autobiografico “L’imprenditore scugnizzo”, un viaggio che parte dalla sua infanzia nel difficile quartiere napoletano della Duchesca e che attraverso determinazione, sacrificio e coraggio lo ha portato a diventare un punto di riferimento nel mondo imprenditoriale, ma anche un esempio di speranza e possibilità di successo per i giovani. Il libro di Gianni Lettieri rappresenta un’ispirazione per chiunque voglia realizzare i propri sogni, dimostrando che con impegno e dedizione è possibile superare qualsiasi ostacolo e trasformare le sfide in opportunità.

Claudio Descalzi: l’energia oggi, il dibattito su transizione e sicurezza con l’AD di Eni

L’AD di Eni Claudio Descalzi: “Senza materie prime nessuno può essere tranquillo. Serve un progetto di sicurezza energetica e un progetto di diversificazione”.

Claudio Descalzi

L’AD di Eni Claudio Descalzi: ci vogliono meno ideologie e più obiettivi da raggiungere

Per essere tranquilli, ha spiegato Claudio Descalzi nel corso del suo intervento lo scorso 24 febbraio alla Scuola di formazione politica della Lega, occorre avere “un progetto di sicurezza energetica e un progetto di diversificazione e quindi servono le tecnologie”. Parlando delle sfide che il mondo dell’energia si trova oggi ad affrontare in un contesto segnato dalla difficile congiuntura economica post-pandemica e su cui impattano gli stravolgimenti a livello geopolitico, l’AD di Eni ha ricordato come la necessità di rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti non debba prescindere dal raggiungimento degli obiettivi legati alla transizione energetica e alla decarbonizzazione. In particolare Claudio Descalzi, rimarcando il valore di tali obiettivi, ha invitato a guardare alle soluzioni prestando particolare attenzione al forte impatto sociale che hanno: “Possono essere bombe sociali. Ci vogliono meno ideologie e più obiettivi da raggiungere, ma imporre soluzioni è una follia”. Ogni Paese deve avere la libertà di raggiungere quegli obiettivi in funzione del suo assetto energetico e delle sue tecnologie: il rischio altrimenti è che si ritorni indietro.

Claudio Descalzi: diversificazione energetica, più fonti per un’energia sostenibile, sicura e accessibile

L’AD Claudio Descalzi ha quindi evidenziato come “la situazione climatica da due anni non presenta temperature rigide”: a questo si aggiunge il lavoro portato avanti per rafforzare la sicurezza energetica in questi anni. Eni ha puntato sulla diversificazione geografica delle fonti per riuscire a garantire approvvigionamenti continuativi e sicuri di energia all’Italia e all’Europa e al contempo soddisfare un altro obiettivo importante: la decarbonizzazione del mix energetico. In quest’ottica, come ha ricordato in diverse occasioni anche Claudio Descalzi, Eni può contare su un portafoglio globale solido, su alleanze con Paesi produttori e su collaborazioni con partner internazionali. Lo ha dimostrato in questi ultimi anni contribuendo significativamente a dare una risposta efficace alla crisi energetica. Ma l’invito dell’AD, ribadito anche nel corso del suo intervento alla Scuola di formazione politica della Lega, è a non abbassare la guardia perché “quando non si possiede una risorsa primaria - e petrolio gas e carbone sono ancora l’80% del fabbisogno energetico - non si è tranquilli”.

Paolo Gallo, la strategia per l’energia: “Mettere in equilibrio sostenibilità, sicurezza e convenienza”

Sostenibilità, prezzo conveniente dell’energia e sicurezza delle fonti di approvvigionamento: questi sono, secondo l’AD di Italgas Paolo Gallo, i tre elementi che bisogna mantenere in equilibrio per una politica energetica sana e una transizione ecologica socialmente sostenibile.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: verso una politica energetica sicura, conveniente e sostenibile

La transizione ecologica non è più l'unico obiettivo da perseguire e non è più l'unico obiettivo da raggiungere a tutti i costi”, lo ha affermato Paolo Gallo, AD di Italgas, al convegno “L'Energia per l'Italia e l'Ue: fonti e regole del mercato energetico”. Il manager ha infatti sottolineato come il cammino verso la sostenibilità rischi di tagliarsi le gambe da solo, se non si tiene conto di altri due fattori fondamentali. Il primo è la sicurezza dell’approvvigionamento, che se non garantita, espone il Paese a significative oscillazioni di prezzo e instabilità del sistema energetico. Il secondo è invece il costo dell’energia, che deve essere mantenuto entro una soglia accettabile in modo da non danneggiare lo sviluppo delle industrie. Paolo Gallo ha dunque descritto quello che pare a tutti gli effetti essere un “trilemma”: “Bisogna tenere in considerazione sia la sicurezza degli approvvigionamenti, che in passato abbiamo dato per scontata e che è venuta a mancare con la guerra in Ucraina, che il costo dell'energia. Bisogna cercare di combinare ed equilibrare questi tre punti”.

Paolo Gallo: “Necessaria collaborazione tra settore elettrico e settore gas

La filosofia di Paolo Gallo è invece quella di “raggiungere la transizione ecologica ma a costi competitivi per l'industria, garantendo al contempo la sicurezza dell’approvvigionamento”. L’approccio dell’AD di Italgas punta a mettere in atto una transizione ecologica quanto il più possibile prudente e graduale, che tenga conto degli aspetti economici e strategici centrali in un settore importantissimo come quello dell’energia. In quest’ottica, ha sottolineato Paolo Gallo, è necessario accettare l’idea di affiancare all’energia elettrica e le fonti rinnovabili i combustibili tradizionali, in un’ottica di integrazione, sinergia e completamento finché le fonti rinnovabili non saranno in grado di fornire da sole tutta l’energia necessaria: “Quello che va ricercato è una collaborazione più ampia fra il settore elettrico e il settore gas. Gas inteso non solo come gas naturale ma in prospettiva come gas rinnovabili, idrogeno o gas a basso contenuto di carbonio”. Il gas, infatti, è una fonte energetica a basso impatto che presenta diverse varianti sostenibili, tra cui l’idrogeno e il biogas. Non a caso, le condutture gestite da Italgas sono costruite, in un’ottica a lungo termine, per essere adatte anche al trasporto di idrogeno, mantenendo dunque una funzione importante anche quando la transizione energetica sarà completata.

Gianni Prandi, fake news e fact checking nell’opinione pubblica: tra preoccupazioni e scetticismo

Le fake news costituiscono una preoccupazione sempre maggiore per gli italiani: nella recente analisi effettuata da Vidierre, il fondatore della società Gianni Prandi ha messo in luce come i cittadini del Belpaese siano sempre più coscienti del pericolo costituito dalla disinformazione, nonché dal fatto che molti utenti siano impreparati nell’identificarle.

Gianni Prandi

Gianni Prandi: la preoccupazione degli italiani verso le fake news

Gianni Prandi, fondatore e membro del CdA di Vidierre, società di Assist Group, ha recentemente affrontato un tema che preoccupa e fa discutere gli italiani: quello delle fake news, ovvero notizie o informazioni false che si diffondono nella Rete, aumentando la disinformazione e inquinando il dibattito pubblico. Il manager ha presentato i risultati del recente studio ad opera della società, affermando che “dai dati emerge come l’opinione pubblica sia preoccupata per la divulgazione delle fake news e per il loro persistere sulla Rete”. Particolarmente preoccupante per gli italiani è il fatto che “la mancanza di tempo, voglia o strumenti per verificare l’attendibilità di una notizia permette alle fake news di diffondersi e perdurare sulla Rete anche dopo la loro smentita”. Le cosiddette “bufale” sembrano dunque prosperare incuranti di qualsiasi smentita. Ciononostante, il giudizio sulle misure di fact-checking messe in atto dai giganti del web rimane in larga parte positivo.

Gianni Prandi sulla disinformazione online: parlano i numeri

Secondo quanto riportato da Gianni Prandi, la grande maggioranza degli italiani (ben l’84,8%) ritiene che sarebbero necessarie misure di controllo più stringenti per evitare la diffusione incontrollata delle fake news. Un dato in aumento netto rispetto al 2021, nel quale era il 78,4% a invocare ispezioni più accurate. Il 78% del campione è particolarmente turbato dal fatto che le notizie false continuino a circolare anche dopo smentite irrefutabili, mentre il 48% ritiene che l’utente medio del web non sarebbe generalmente in grado di riconoscere una fake news trovandola davanti. Gran parte degli italiani vede comunque in una luce positiva le misure di fact-checking prese dalle maggiori piattaforme online per evitare la circolazione incontrollata della disinformazione.

Carlo Messina: l’impegno ESG di Intesa Sanpaolo, laurea ad honorem al CEO

A Padova la laurea ad honorem al CEO di Intesa Sanpaolo: riconosciuto a Carlo Messina l'impegno nel rendere la banca un soggetto economico, che può generare investimenti per imprese, famiglie e società.

 Carlo Messina

Carlo Messina: laurea magistrale ad honorem in Economics and Finance al CEO di Intesa Sanpaolo

L’Università di Padova ha conferito a Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, la Laurea Magistrale ad Honorem in Economics and Finance su proposta del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali "Marco Fanno" nel corso di una cerimonia in programma lo scorso 13 marzo presso l’Aula Magna di Palazzo del Bo. “È considerato uno dei principali banchieri europei; guida il maggior gruppo bancario del Paese e tra i primi 5 nell’area euro, con circa 94.000 dipendenti in Italia e all'estero, oltre 430 miliardi di finanziamenti in essere a imprese e famiglie, e 1,3 trilioni di attività finanziarie gestite e amministrate. Sotto la sua guida il Gruppo ha espresso un forte impegno ESG, raggiungendo un posizionamento ai vertici mondiali per l’impatto sociale e l’attenzione ai temi ambientali. Intesa Sanpaolo ha, inoltre, sempre posto grande attenzione al mondo universitario sostenendo la ricerca e supportando tutti gli studenti e le studentesse per favorire lo sviluppo dei talenti”, si legge sul sito dell’ateneo. Il CEO Carlo Messina nel corso della cerimonia ha tenuto una Lectio Magistralis dal titolo “Le prospettive economiche dell’Italia e del Veneto e il ruolo di Intesa Sanpaolo”.

La Lectio Magistralis di Carlo Messina all’Università di Padova

L’Italia, ha spiegato il CEO Carlo Messina nel corso della sua lectio magistralis, è il Paese meglio posizionato in Europa in quanto “ha fattori di forza collegati con elementi dell’economia reale, ha fondamentali fortissimi”. Merito dei suoi due pilastri, imprese e famiglie, come ha fatto notare il CEO. Le imprese italiane oggi sono “le più solide in Europa: questa è la conseguenza di un lavoro eccezionale svolto nel corso degli anni in cui il PIL aveva più difficoltà a crescere”. Carlo Messina ne ha quindi sottolineato il valore: “Hanno lavorato sulla loro struttura finanziaria, riducendo la dipendenza dal credito bancario, lavorando su innovazione e diversificazione delle fonti di approvvigionamento e dei mercati di sbocco. In questo ambito, il Veneto rappresenta un territorio leader e di frontiera”. In parallelo “le famiglie italiane hanno sempre avuto un risparmio superiore alla media di tutti i Paesi europei e hanno continuato a mantenerlo anche con le condizioni createsi nella pandemia, mantenendo però un livello di indebitamento che è il più basso tra i Paesi Europei”. Due pilastri che costituiscono la forza di un Paese “che ha dimostrato di saper uscire da una fase complessa come quella della pandemia, registrando una reazione che ha portato a una crescita che è stata superiore – oltre 4% - rispetto a quella della Germania, della Francia e della Spagna”.

Luca de Meo: la roadmap di Renault Group verso il 2035

La trasformazione nel settore automobilistico è inevitabile e Luca de Meo, CEO di Renault Group, lo ha affermato con chiarezza durante l’ultimo Salone di Ginevra. Spazio anche alle alternative, ma l’elettrico si affermerà come tecnologia dominante.

Luca de Meo

Luca de Meo: “L’elettrico è il futuro, vietato indietreggiare”

Abbracciare il progresso senza esitazioni e mettere a frutto gli ingenti capitali investiti dai costruttori per decarbonizzare il settore. Il messaggio che Luca de Meo, CEO di Renault Group, ha lanciato al Salone di Ginevra rivolgendosi all'industria automobilistica europea è chiaro: al di là delle incertezze che gravitano sulla decisione dell’UE di bandire i motori termici dal 2035, negli anni a venire l’elettrico rappresenterà in ogni caso la tecnologia dominante. "Non vogliamo e non possiamo tornare indietro – ha ribadito il manager – Sarebbe un grande errore”. Negli scorsi mesi il CEO di Renault Group, che è anche Presidente dell’Associazione dei costruttori europei dell’auto (ACEA), ha più volte evidenziato l’importanza di promuovere alternative come carburanti sintetici e idrogeno, sottolineando lo scarso coraggio dei produttori in tal senso. Il messaggio dal palco della kermesse svizzera riporta il focus sull’elettrico e auspica una collaborazione più stretta tra i costruttori europei per contrastare la crescente minaccia delle auto Made in China: “Disponiamo di una piattaforma costruttiva elettrica nativa – ha ricordato – Siamo pronti ad aprirla agli interessati. È cruciale unire le forze per fronteggiare la concorrenza cinese, collaborando per condividere costi e capacità produttive”.

Luca de Meo: La strategia di Renault Group verso il 2035

Nonostante la spinta sull’elettrico, Luca de Meo ha comunque ribadito l'importanza delle alternative tecniche alla pura auto elettrica. E rivolgendosi ai politici europei in vista delle prossime elezioni, il Presidente dell’ACEA ha chiesto di "rispettare il principio di neutralità tecnologica: se l'autorità pubblica impone la riduzione delle emissioni, noi lo faremo, ma lasciate che siano gli ingegneri e i tecnici a decidere come". E se il premio Auto dell’Anno 2024 vinto dalla Scénic E-Tech Electric rappresenta il cambio di passo di Renault Group verso il full-electric, la strategia è quella di continuare anche nel segmento dell’ibrido. Da qui al 2035 la Casa francese offrirà quindi sia una gamma completamente elettrica che veicoli 7ibridi: “Il punto non è passare completamente all'elettrico entro il 2030 ha dichiarato in una recente intervista Fabrice Cambolive, CEO del marchio Renault – Seguiremo le tendenze offrendo due opzioni molto competitive nella nostra gamma, e questa strategia potrebbe funzionare nei prossimi dieci anni".

Carlotta Ventura eletta nuova Presidente di Amsa

Nominata alla Presidenza di Amsa, Carlotta Ventura porta con sé un bagaglio di esperienza nel campo della sostenibilità ambientale. Nelle sue prime dichiarazioni è emersa la volontà di incentivare valori quali il rispetto e l’inclusività.

 Carlotta Ventura

Carlotta Ventura a capo di Amsa come Presidente

Sarà Carlotta Ventura, Direttore comunicazione, sostenibilità e affari regionali di A2A, a guidare per il triennio 2024-2026 la controllata Amsa in qualità di Presidente. Al suo fianco ci saranno Marcello Milano, in qualità di Amministratore Delegato, Giulia Isola, Daniela Martinazzi e Fulvio Roncari. La società che si occupa di gestire rifiuti nell’area di Milano e in alcuni Comuni dell’hinterland potrà contare sulle solide competenze di una manager con un ampio background nei settori dell’energia, della mobilità, delle telecomunicazioni e del digitale. Carlotta Ventura vanta infatti esperienze in realtà quali Telecom Italia, Gruppo FS ed EY (Ernst & Young) e, in particolare, con progetti legati alla sostenibilità ambientale, sociale, nonché all’inclusione.

Carlotta Ventura: l’impegno a favore di una cultura aziendale inclusiva

Il ruolo di Presidente di Amsa è per Carlotta Ventura anche un’opportunità per farsi promotrice di una cultura aziendale inclusiva. A dichiararlo è stata proprio la manager: “Il mio impegno sarà al servizio dei cittadini e del territorio così come la mia esperienza sui temi della sostenibilità ambientale. Nel prossimo triennio cercherò di rappresentare al meglio il lavoro e il talento dei miei colleghi, promuovendo una cultura aziendale rispettosa del contributo di tutti e inclusiva”. L’incarico è stato inoltre definito dalla neopresidente “motivo di orgoglio”, per la possibilità offerta di “rappresentare una società storica e riconosciuta da tutti per il contributo fondamentale dato alla qualità della vita e al decoro della città di Milano”.

Dario Lo Bosco presenta il programma che formerà personale di alto livello per le infrastrutture

Dario Lo Bosco è intervenuto al lancio di Cantiere Lavoro Italia, programma elaborato da Webuild e RFI con il fine di istruire “una nuova generazione di costruttori del futuro”, dalla formazione fino all’occupazione, sopperendo così alla carenza di personale specializzato nel settore.

Dario Lo Bosco

Cantiere Lavoro Italia: Dario Lo Bosco partecipa al lancio del programma

Il Presidente di RFI Dario Lo Bosco è intervenuto a Belpasso, nel cuore della Sicilia, all’inaugurazione di Cantiere Lavoro Italia, programma realizzato in collaborazione con Webuild al fine di attrarre nuove risorse nel settore delle infrastrutture aumentandone al contempo la qualità professionale. L’iniziativa si concretizzerà nell’istituzione di un centro di addestramento avanzato, che attrarrà giovani promettenti nel comparto della costruzione provvedendo al loro vitto, alloggio e inserimento professionale. In seguito alla conclusione del percorso formativo, numerose figure professionali lavoreranno infatti nei progetti di RFI e Webuild non solo in veste di operai e tecnici specializzati, ma anche come figure di staff (ingegneri, contabili e così via). Il programma assorbirà non solo i giovani diplomati, ma anche disoccupati o lavoratori di esperienza, contribuendo così all’aumento dell’occupazione e al rilancio economico della Regione.

Cantiere Lavoro Italia: l’intervento di Dario Lo Bosco

Il Presidente Dario Lo Bosco ha espresso grande soddisfazione per il successo dell’intesa tra RFI e Webuild, evidenziandone l’impatto epocale nel sostenere l’industria, l’occupazione e lo sviluppo delle grandi opere nella Regione: “Siamo orgogliosi degli sviluppi che le nostre opere creano anche a livello professionale sui territori. La collaborazione con un General Contractor importante come Webuild genera una nuova industria e una scuola che formerà giovani talenti in Sicilia”. Dario Lo Bosco ha sottolineato come i professionisti formati nel corso di questo programma potranno dare un contributo fondamentale agli ambiziosi progetti infrastrutturali messi in atto da RFI in tutta Italia. Il Ponte sullo Stretto di Messina è infatti solo una delle imponenti opere pubbliche che richiederanno presto personale altamente qualificato: “La formazione post-diploma in materie tecniche per l’occupazione dei diplomati consentirà di creare forza lavoro specializzata nei cantieri. Un percorso strettamente connesso alla realizzazione della nuova linea Palermo-Catania-Messina, opera in corso di realizzazione da parte di RFI per oltre 12 miliardi di euro”.

Preridotto e rottame: le scelte green di Gruppo Danieli

Il processo di decarbonizzazione sta vedendo impegnate sempre più realtà del settore siderurgico. Le strategie messe a punto da Gruppo Danieli sono al centro di un servizio di “Rainews24” focalizzato sulla sostenibilità.

Gruppo Danieli

La decarbonizzazione in Gruppo Danieli: un processo che comporta piccoli e grandi cambiamenti

Le sfide che si trova ad affrontare il settore siderurgico sono sempre più impegnative. Lo sa bene Gruppo Danieli, leader mondiale nella produzione di macchine e impianti per l’industria siderurgica, che sta guidando la società attraverso un importante processo di decarbonizzazione, ritenuta l’unica strada in grado di assicurare salvaguardia ambientale e salute delle persone, continuando al contempo a soddisfare la domanda di acciaio. Un impegno che si ritrova tanto nelle piccole scelte, come quella di piantare un bosco di 10.000 alberi nei pressi dell’acciaieria o di installare 8.500 pannelli fotovoltaici sui tetti degli impianti, oppure ancora quella di recuperare l’acqua piovana per reintegrarla nei processi produttivi, quanto e soprattutto da quei cambiamenti che il Gruppo ha apportato e continua ad apportare all’interno delle fasi di produzione, gli stessi che consentono vantaggi ambientali davvero significativi.

Preridotto e recupero di rottame tra le strategie di Gruppo Danieli per avvicinarsi alla decarbonizzazione

Protagonista di un servizio di “Rainews24”, Gruppo Danieli mostra alle telecamere i procedimenti dietro alcune delle strategie più impattanti dal punto di vista delle performance ambientali. La prima è la produzione di preridotto, realizzato mediante uno speciale reattore che separa l’ossido dal ferro, rilasciando soltanto quest’ultimo. Grazie all’innovativa tecnologia, al momento impiegata da solo due realtà in tutto il mondo, si ha una riduzione diretta del ferro e un vantaggio ambientale consistente. Si parla di emissioni di CO2 pari a 0.2-0.3 tonnellate per ogni tonnellata di acciaio prodotta. Un normale altoforno produce 2 tonnellate di CO2 per tonnellata di acciaio. Un’altra strategia adottata da Gruppo Danieli nelle sue acciaierie ABS è quella di utilizzare il rottame per alimentare i forni, per il 95% della produzione di acciai speciali. In questo modo, non viene riprodotta due volte la stessa quantità di materiale, con un risparmio rilevante di emissioni.

Il CEO di Valeur Group Lorenzo Vangelisti commenta i risultati della ricerca di ItaSIF

Lorenzo Vangelisti, CEO di Valeur Group, è intervenuto alla presentazione della ricerca di ItaSIF che ha confermato il crescente interesse verso gli investimenti sostenibili, apprezzati sempre di più per la loro capacità di generare un impatto sociale e ambientale garantendo al contempo un cospicuo ritorno finanziario con pochi rischi.

Lorenzo Vangelisti

L’intervento di Lorenzo Vangelisti alla presentazione della ricerca di ItaSIF

Continua a crescere il numero degli investimenti ESG: oggi l’81% delle Fondazioni di origine bancaria include i criteri Environmental, Social and Governance nelle proprie politiche di investimento. Il trend in salita è stato confermato dalla ricerca condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile (ItaSIF), alla quale hanno collaborato anche Acri e MondoInstitutional, con il supporto di Valeur Group, Investment Managers, LGIM e DPAM. Alla presentazione dei risultati, tenutasi in occasione delle Settimane RFI, è intervenuto il CEO di Valeur Group Lorenzo Vangelisti: “La sostenibilità degli investimenti risulta un fattore sempre più fondamentale per l’ottimizzazione dei portafogli e contribuire alla loro solidità. La ricerca sottolinea come questo aspetto sia ampiamente compreso dalle Fondazioni di origine bancaria”.

Il percorso professionale di Lorenzo Vangelisti, fondatore di Valeur Group

Prima della fondazione di Valeur Group, realtà indipendente che opera in diversi rami del settore finanziario attraverso cinque società – Valeur Capital Ltd, Valeur Securities SA, Valeur SA, Valeur Concept SA e LinkedTrade Technologies – Lorenzo Vangelisti ha maturato una lunga esperienza nel settore finanziario, specializzandosi negli ambiti asset management, advisory, trading, ricerca e real estate e operando in realtà di rilievo come Credit Suisse. Terminati gli studi presso la Scuola cantonale di commercio di Bellinzona, entra in Credit Suisse in qualità di Assistant Relationship nella divisone Private Banking. Impegnato contemporaneamente in corsi di formazione, Lorenzo Vangelisti lavora fino al 2006 come specialista di prodotti strutturati e derivati, per poi essere promosso al ruolo di Vicepresidente del Private Banking Network. Nel 2007 è a Londra per ricoprire il suo ultimo incarico in Credit Suisse: Direttore della divisione Fixed Income and Equity Derivatives, con responsabilità verso i clienti istituzionali di Italia, Svizzera e Montecarlo.

Gruppo FS: dialogo con le Associazioni dei Consumatori su PNRR, infrastrutture e turismo

Gruppo FS ha incontrato le Associazioni dei Consumatori per parlare di diversi temi tra cui il PNRR, l'intermodalità e la riqualificazione delle stazioni. L’appuntamento fa seguito alla firma di un Protocollo d'Intesa che ha rafforzato la collaborazione tra le parti al fine di migliorare la qualità della vita dei passeggeri e dei cittadini.

Gruppo FS

I temi dell’incontro tra Gruppo FS e le Associazioni dei Consumatori

Sono diversi i temi su cui si è focalizzato il dialogo tra Gruppo FS e le Associazioni dei Consumatori nel corso dell’incontro tenutosi lo scorso 5 febbraio nella sede di Villa Patrizi. Tra questi: lo stato di avanzamento del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e gli investimenti in corso sulle infrastrutture, ma anche il potenziamento dell’intermodalità, la riqualificazione delle stazioni e il rinnovamento della flotta dei treni. Si è inoltre fatto il punto sui contratti di servizio in essere con le Regioni e sui piani di abbattimento dei passaggi a livello. Si è discusso, infine, delle azioni per lo sviluppo del turismo e del piano di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili attualmente portato avanti dal Gruppo FS.

Gruppo FS: il Protocollo d’Intesa con le Associazioni dei Consumatori

Con la partecipazione di organizzazioni quali ACU, Lega Consumatori, Confconsumatori APS e tante altre, l’incontro avvenuto tra Gruppo FS e le Associazioni dei Consumatori ha rappresentato la continuazione di un percorso di confronto e sinergia già avviato tempo fa. La collaborazione tra FS e tutti i Poli del Gruppo – Infrastrutture, Passeggeri, Logistica, Urbano – con la sfera delle associazioni dei consumatori si è consolidato nel febbraio del 2023 attraverso la firma di un Protocollo d’Intesa. L’obiettivo di quest’ultimo è quello di potenziare l’informazione, la condivisione e il dialogo tra le parti con il fine ultimo di migliorare la qualità della vita dei passeggeri e dei cittadini.

Umberto Lebruto, la mission di FS Sistemi Urbani spiegata alla 5a edizione del Festival delle Città

Umberto Lebruto, AD di FS Sistemi Urbani, è intervenuto alla 5a edizione del Festival delle Città, prendendo parte al panel “La Bellezza, per l’Italia”, insieme ad altri rappresentanti delle istituzioni: il manager ha raccontato lo storico impegno del Gruppo FS per la bellezza, presentando i progetti che la società sta attualmente mettendo in atto nelle più importanti città italiane.

Umberto Lebruto

Umberto Lebruto tra i relatori del panel “La Bellezza, per l’Italia” del Festival delle Città

Umberto Lebruto, AD di FS Sistemi Urbani, ha preso parte al Festival delle Città, importante evento che si tiene a Roma, giunto ormai alla sua 5a edizione, che riunisce Sindaci, amministratori, esponenti del Governo e delle istituzioni, nonché rappresentanti delle più importanti società del Paese. Nello specifico, è intervenuto al panel “La Bellezza, per l’Italia”, sottolineando come le operazioni di riqualificazione e rigenerazione messe in atto da FS Sistemi Urbani abbiano un ruolo importante nel restituire bellezza e decoro ad aree spesso poco valorizzate.

Umberto Lebruto: “La Fondazione FS, un’eccellenza europea”

Nel corso del suo intervento, Umberto Lebruto ha rimarcato i continui sforzi che il Gruppo FS compie nel preservare e promuovere la bellezza del Paese. La società, infatti, gestisce numerose ferrovie storiche o associate a straordinarie bellezze paesaggistiche: inoltre, supporta da tempo la Fondazione FS, realtà che raccoglie reperti significativi sulla storia del settore ferroviario italiano, tra cui un archivio dall’inestimabile valore documentaristico. L’AD ha poi proseguito spiegando come la genesi di FS Sistemi Urbani sia derivata dalla necessità, sempre più sentita, di valorizzare i numerosissimi immobili in disuso gestiti dal Gruppo in forma di stazioni e magazzini. Spesso, infatti, le stazioni sono collocate in aree strategiche dei centri abitati e, a causa della presenza di binari, costituiscono seri ostacoli alla mobilità cittadina. La missione di FS Sistemi Urbani, come sottolineato da Umberto Lebruto, è proprio quella di ricomporre la “frattura storica” costituita da binari e stazioni, rendendo le città più inclusive, connesse e belle. A questo proposito, l’AD ha citato diversi progetti messi in atto su scali e aree abbandonate, tra cui lo scalo Farini a Milano e il DUMBO di Bologna, evoluti in quartieri modernissimi, innovativi e sostenibili.

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