Luigi Ferraris: Gruppo FS avanza nel settore del trasporto su gomma con Qbuzz

Il Gruppo guidato da Luigi Ferraris ha ottenuto una concessione da un miliardo di euro attraverso la sua controllata Qbuzz per il trasporto pubblico nella provincia di Fryslan, nei Paesi Bassi. Tale concessione avrà una durata di dieci anni, dal 2024 al 2034, e prevede il trasporto di 155 milioni di passeggeri all’anno.

Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS

Luigi Ferraris: la concessione per i servizi su gomma

Prosegue il percorso di internazionalizzazione del Gruppo FS, guidato dall’Amministratore Delegato Luigi Ferraris: Qbuzz, società olandese del Polo Passeggeri del Gruppo e controllata da Busitalia, si è aggiudicata una concessione per 1,8 miliardi. Questa notizia rappresenta un ulteriore successo per Gruppo FS che, dopo aver portato l’Alta velocità in vari Paesi europei, ora si prepara a dominare il settore del trasporto pubblico su gomma. La concessione, valida dal 2024 al 2034, prevede il trasporto di 155 milioni di passeggeri ogni anno nella provincia di Fryslan, situata nel nord dei Paesi Bassi. La società olandese Qbuzz ha vinto il contratto per i servizi di Trasporto Pubblico Locale (TPL), servendo una popolazione di 650.000 abitanti. Il servizio sarà gestito attraverso una flotta di 260 autobus e coprirà 80 linee con una previsione di 26 milioni di km offerti annualmente ai cittadini olandesi. Il contratto comporterà l’assunzione di 660 nuovi dipendenti da parte di Qbuzz per gestire la nuova concessione e il suo valore totale sarà determinato dalla vendita dei biglietti e dai corrispettivi.

Luigi Ferraris: ricavi e sostenibilità

Il recente accordo assume una forte connotazione ecologica, in quanto Qbuzz è in prima linea nell’utilizzo di autobus a basso impatto ambientale, compresi 310 veicoli a emissioni zero, tra cui 32 alimentati a idrogeno e 278 elettrici, stabilendo un punto di riferimento a livello europeo. Qbuzz è inoltre un leader nella sperimentazione di carburanti eco-compatibili, come l’HVO. In tale contesto, la società del Gruppo FS si impegna a investire oltre 218 milioni di euro durante il periodo di concessione, dedicando tali fondi al rinnovo della propria flotta e all’implementazione di tecnologie innovative. L’obiettivo è migliorare sia il comfort dei passeggeri sia la sostenibilità ambientale dei servizi di trasporto. “Un ulteriore passo per il Gruppo guidato da Luigi Ferraris che prevede, secondo gli obiettivi del Piano industriale, un aumento dei ricavi dall’estero da 1,8 miliardi di euro del 2019 a 5 miliardi nel 2031”, si legge in una nota. “Questo rientra nel ruolo che FS Italiane vuole rivestire in Europa, sempre più considerato mercato domestico, come multidomestic company condividendo esperienze e conoscenze oltre il confine italiano nel settore del trasporto passeggeri e merci su ferro e gomma”.

Wikiceo: il portale definitivo per i manager d'Italia

Nell'era dell'informazione digitale, Wikiceo emerge come punto di riferimento fondamentale per esplorare il panorama manageriale in Italia. Oltre ad essere un compendio di dati, la piattaforma funge da lente d'ingrandimento sul mondo degli affari italiani. Offrendo un'analisi dettagliata di figure manageriali influenti e settori chiave, il portaleva ben oltre un semplice sito web: è un contenitore di conoscenza in continua crescita che si focalizza sull'eccellenza manageriale del nostro Paese.

Wikiceo

Wikiceo: la tua guida nell'universo manageriale italiano

In un'epoca in cui le informazioni sono fondamentali per comprendere la complessità del mondo degli affari, Wikiceo emerge come un faro nel panorama italiano. Questo portale online si dedica esclusivamente alla disamina dettagliata del mondo dei manager in Italia. Da profili biografici dettagliati degli amministratori delegati più influenti a panorami approfonditi sulle carriere professionali dei manager che costituiscono la colonna portante della loro attività imprenditoriale. Wikiceo è la fonte definitiva per chi è affascinato dall'arte della leadership e del management. Non si tratta semplicemente di una semplice piattaforma informativa, ma di un archivio in continua espansione che fornisce analisi rigorose e dati prelevati da fonti affidabili.

Una piattaforma di conoscenza: Wikiceo ti dà l’accesso alla leadership italiana

Usabilità e affidabilità sono le parole d'ordine quando si parla di Wikiceo. Il sito, alimentato dalla piattaforma MediaWiki, offre un'esperienza utente intuitiva e una navigazione fluida, permettendo agli utenti di creare, cercare e accedere a contenuti di alta qualità con estrema facilità. Che tu stia cercando informazioni sui capisaldi del management italiano o sui nuovi volti che stanno emergendo nel panorama industriale, il portale ti offre una visione chiara e altamente fruibile. Ogni scheda è un tassello in più per conoscere al meglio le carriere e le realizzazioni di manager che hanno lasciato o stanno lasciando un segno indelebile nella storia economica italiana.

Long Covid, l’ipotesi della pediatra Susanna Esposito: “Colpisce più le donne perché legato agli ormoni sessuali”

Ad oggi, i meccanismi che causano il long Covid sono ancora poco conosciuti. Nella popolazione pediatrica, l’evidenza sembra suggerire che l’età adolescenziale sia associata a un rischio maggiore di persistenza dei sintomi”: la ricerca dell’Ospedale di Parma coordinata da Susanna Esposito ha indagato la presunta correlazione.

 Susanna Esposito

Susanna Esposito firma la prima ricerca sulla variabilità del long Covid in base a sesso ed età

Secondo i dati, i bambini tendono a essere affetti meno gravemente dal SARS-CoV-2: tuttavia, alcune evidenze sembrano suggerire che le femmine in età adolescenziale potrebbero essere più vulnerabili ai sintomi del cosiddetto long Covid, ossia al permanere di stanchezza e sintomi legati al virus anche dopo mesi. Questa premessa ha condotto la pediatra Susanna Esposito, Direttrice della Clinica Pediatrica dell’Ospedale Pietro Barilla di Parma, a coordinare una innovativa ricerca volta a indagare la correlazione tra età, sesso e long Covid. “Per quanto ne sappiamo, questo è il primo studio incentrato sulla valutazione di come il rischio di long Covid sia modulato dall’interazione tra genere ed età nei bambini e negli adulti”, ha evidenziato Susanna Esposito nella pubblicazione. La raccolta iniziale dei dati è stata effettuata da un team di medici tramite intervista diretta. Successivamente, ai soggetti intervistati, distinti per genere e per classi di età, è stato chiesto di completare un questionario attraverso un link web inviato per e-mail.

Il long Covid colpisce più le donne perché legato agli ormoni sessuali”: la teoria di Susanna Esposito

Lo studio, coordinato da Susanna Esposito, ha prodotto risultati molto interessanti. Sembrerebbe infatti che il fattore determinante nel verificarsi del long Covid non sia l’età (che ha comunque un ruolo), bensì il genere. Le femmine tra i 12 e i 50 anni sembrano essere più vulnerabili dei maschi circa del 40%, mostrando un tasso significativamente maggiore, in termini statistici, di sintomi respiratori, dermatologici e gastrointestinali, problemi del sonno e perdita di appetito o di peso. Il rischio è risultato tre volte più alto per i problemi cardiovascolari e due volte più alto riguardo ai sintomi gastrointestinali e a quelli legati al sonno. Di fronte a questi risultati, la pediatra Susanna Esposito ha ipotizzato che l’insorgenza del long Covid potrebbe in qualche modo essere legata agli ormoni sessuali. Il fatto che la categoria in cui la discrepanza statistica più alta inizi a 12 anni (in cui in genere le donne hanno le prime mestruazioni) e finisca a 50 (l’anno seguente è quello in cui, in media, ha inizio la menopausa) sembra essere un forte elemento a favore di questa tesi. Tuttavia, sottolinea la pediatra, gli elementi da indagare sono ancora numerosi: innanzitutto il ruolo del vaccino, e poi l’influenza di fattori psicologici.

Federico Motta Editore, l’affascinante storia della nascita del Premio Nobel nei Decenni di Storia Contemporanea

Perché il Premio Nobel per l’Economia è stato assegnato solamente a partire dal 1969? Questa e altre curiosità nell’approfondimento di Federico Motta Editore.

 Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: così Alfred Nobel volle istituire un premio per i benefattori dell’umanità

Il Premio Nobel è forse il più prestigioso riconoscimento esistente: è attribuito esclusivamente alle figure che maggiormente hanno contribuito allo sviluppo morale, scientifico o culturale dell’intera umanità. Con l’approssimarsi della premiazione, Federico Motta Editore ha ripercorso in un approfondimento la straordinaria vicenda del Premio e dell’uomo che l’ha istituito. Il riconoscimento prende infatti nome da Alfred Nobel, scienziato celebre per l’invenzione della dinamite, che lo rese ricchissimo. L’esplosivo, pensato principalmente per essere utilizzato a scopo edilizio, venne rapidamente utilizzato dagli eserciti di tutto il mondo come una terrificante arma. Un giorno, come spiegato da Federico Motta Editore, Nobel lesse sul giornale il necrologio della propria morte: nello specifico, lo scienziato veniva accusato di essere un “mercante di morte”, e ironicamente elogiato per avere creato lo strumento di massacro più efficiente della storia. In realtà, si trattava di un malinteso: a essere morto era il fratello maggiore di Nobel. Tuttavia, Alfred cominciò a interrogarsi su come sarebbe stato ricordato dopo la propria morte. Decise dunque di impiegare la sua vasta fortuna per istituire un premio che avrebbe premiato i più illustri benefattori dell’umanità.

Federico Motta Editore: tutti gli italiani che hanno ottenuto il Premio

Nobel morì nel 1895, ma il Premio che porta il suo nome ebbe la sua prima edizione solo nel 1901. Inizialmente, come evidenziato nell’approfondimento di Federico Motta Editore, il Premio era pensato per sole cinque categorie: Chimica, Fisica, Medicina, Pace e Letteratura, tutti stabiliti dalle accademie svedesi indicate da Alfred Nobel nel suo testamento. Nel 1969, venne introdotto il premio di Economia, a cura della Banca di Svezia. Tra i vincitori dei Premi Nobel, l'Italia ha giocato un ruolo significativo. Dal 1901 al 2023, oltre 950 persone, organizzazioni e istituzioni hanno ricevuto questo prestigioso riconoscimento, e ben 20 di questi premi sono stati assegnati a italiani. L'ultimo è stato il fisico Giorgio Parisi nel 2021. Il primo è stato invece Giosuè Carducci quando nel lontano 1906 vinse il premio per la Letteratura in concomitanza con Camillo Golgi per la Medicina. Nel corso degli anni, sei italiani hanno ricevuto il Nobel per la Fisica, tra cui Guglielmo Marconi, Enrico Fermi, Emilio Segrè, Riccardo Giacconi e il già citato Giorgio Parisi. Nella Letteratura, sei scrittori italiani sono stati onorati con il Nobel, oltre a Carducci, troviamo Grazia Deledda, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale e Dario Fo. La Medicina ha visto cinque vincitori italiani, ossia Golgi, Daniel Bovet, Renato Dulbecco, Rita Levi Montalcini e Mario J. Capecchi. Come riporta Federico Motta Editore nei suoi Annuari, l’Italia ha ottenuto una sola vittoria per pace (Ernesto Teodoro Moneta), chimica (Giulio Natta) ed economia (Franco Modigliani).

Gian Maria Mossa: ESG, tecnologia e private banker dietro la crescita di Banca Generali

Banca Generali, l’AD Gian Maria Mossa: “Nel quadro della nostra strategia un elemento fondamentale chiaramente è la figura del private banker, nel senso che sono particolarmente importanti la sua qualità professionale, la sua reputazione, la sua capacità di essere flessibile nel rapporto con la clientela”.

Gian Maria Mossa, AD di Banca Generali

Banca Generali guarda alla Svizzera: l’intervista all’AD Gian Maria Mossa

È stato l’AD Gian Maria Mossa a sottolineare in un’intervista al “Corriere del Ticino” il valore dell’operazione. Finma, l’autorità di vigilanza bancaria svizzera, ha ufficialmente accordato a Banca Generali la licenza per operare nella Confederazione elvetica come BG Suisse Private Bank. “Si tratta della realizzazione concreta di un capitolo di rilievo della nostra strategia”: l’AD Gian Maria Mossa ha spiegato infatti che nella vision di Banca Generali “l’Italia continua ad essere naturalmente il punto di riferimento principale, ma fuori dai confini italiani è proprio la Confederazione elvetica a costituire un approdo di spessore, che abbiamo da tempo identificato”. Parlando di quello che ha definito “un passaggio molto importante”, l’AD ha ricordato nell’intervista quali sono i fattori di successo di Banca Generali. Da un lato la tecnologia “per quel che riguarda sia le piattaforme operative sia i servizi digitali per la clientela”. Dall’altro la figura del private banker, elemento fondamentale nel quadro della strategia dell’Istituto bancario: “Sono particolarmente importanti la sua qualità professionale, la sua reputazione, la sua capacità di essere flessibile nel rapporto con la clientela”.

Gian Maria Mossa: il decennale in Banca Generali tra innovazione e impegno per la sostenibilità

Gian Maria Mossa è in Banca Generali dal 2013: in questi anni, come ricorda un articolo pubblicato recentemente da “Forbes”, “l’ha portata sul podio del private banking in Italia, sestuplicando le masse in gestione (circa 60 miliardi per clientela private)”. Diverse le innovazioni che ha introdotto: da quando nel 2017 ne è diventato Amministratore Delegato in particolare ha lavorato alla riorganizzazione della divisione di private banking con la costruzione di servizi e soluzioni personalizzate e un management rinnovato nel focus verso la fascia alta di mercato. L’articolo racconta poi “il lavoro sulle soluzioni e sulla professionalità dei banker” che ha portato avanti in questi anni: oggi Banca Generali può contare “su una rete di professionisti in mandato esclusivo d’agenzia che mostrano tassi di crescita molto più competitivi di ogni altra struttura in ambito finanziario con dipendenti diretti”. La vision lungimirante dell’AD Gian Maria Mossa è poi alla base della crescita dell’Istituto sul fronte degli investimenti sostenibili ESG: “L’orientamento verso la crescita sostenibile è un pilastro del Gruppo e del nostro piano triennale dove al giro di boa di metà percorso stiamo accelerando verso i target prefissati del 40% delle masse gestite in soluzioni sostenibili”, ha ricordato lo scorso settembre, in occasione della presentazione a Venezia del docufilm "Time to Change" dedicato al progetto BG4SDGS di Banca Generali.

Luca Dal Fabbro (Iren), autore del volume “ESG. La misurazione della sostenibilità”

“La misurazione delle performance ESG è fondamentale per sviluppare un’economia e un’industria più sostenibili”: lo afferma il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro, sottolineando la centralità degli aspetti valoriali e di sostenibilità nell’economia del futuro.

 Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro, carriera e competenze del Presidente di Iren

Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, vanta una lunga carriera in settori quali energia, sostenibilità, finanza e innovazione. In seguito al conseguimento della laurea in Ingegneria Chimica presso l’Università La Sapienza di Roma, ha potenziato la propria formazione con un Master in Politica Internazionale presso l'ULB al Centre des Etudes Internationales et strategiques di Bruxelles, seguito dalla frequentazione del MIT Sloan School di Boston nel campo dell'Advance Management. In seguito agli studi, Luca Dal Fabbro ha ricoperto cariche di responsabilità in alcune delle più importanti realtà della finanza e dei servizi energetici internazionali, tra cui Snam, ENEL Energia e E.On Italia. Collabora inoltre con prestigiose istituzioni quali la Fondazione Snam e l'Istituto Affari Internazionali.

I libri di Luca Dal Fabbro: “L’Economia del Girotondo” e “ESG. La Misurazione della Sostenibilità”

Le ragioni che hanno portato Luca Dal Fabbro a impegnarsi nella scrittura riflettono i valori che guidano la sua presidenza di Iren: il desiderio di creare un’economia più solida e sostenibile, che abbia alla base temi come la transizione energetica, il riutilizzo e la valorizzazione dei rifiuti e delle materie prima, dal gas all’acqua. Il Presidente di Iren ha dunque messo a disposizione le competenze maturate nel corso degli anni. Il primo libro da lui firmato, nel 2017, è “L'Economia del Girotondo. Dalla plastica ai satelliti: il futuro è dei rifiuti”, incentrato proprio sul tema dell’economia circolare e del riutilizzo dei rifiuti. Secondo l’autore, le aziende possono diventare grandi alleati nella lotta per la sostenibilità purché vengano indirizzate verso nuovi paradigmi, legati all’efficienza energetica e al riutilizzo degli scarti. Il secondo libro di Luca Dal Fabbro è invece “ESG. La Misurazione della Sostenibilità”, pubblicato nel 2022, che affronta proprio il tema degli obiettivi di sviluppo sostenibile. In futuro, per le aziende sarà sempre più importante dimostrare di avere un impatto positivo sulla società. Misurare l’impatto ambientale di una azienda non è difficile, ma è assai più complesso indicarne la virtuosità sotto il profilo sociale e di governance. Per questo il Presidente di Iren getta le fondamenta di un possibile metodo di giudizio standardizzato, tenendo conto dei più recenti sviluppi della giurisprudenza.

Stefano Venier: Global Gas Report 2023, l’analisi dell’AD di Snam

Stefano Venier: “È importante continuare a investire nell’infrastruttura del gas per garantire un approvvigionamento affidabile ed accessibile di gas naturale e accelerare lo sviluppo di gas verdi a basso tenore di carbonio e della CCS”.

Stefano Venier (Snam)

Snam: l’AD Stefano Venier alla presentazione del Global Gas Report 2023

L’AD di Snam Stefano Venier, nel commentare quanto emerge dal Global Gas Report 2023, ha posto l’attenzione sulla necessità di “continuare a investire nell’infrastruttura del gas per garantire un approvvigionamento affidabile ed accessibile di gas naturale”. I dati inclusi nel report indicano infatti come l’incertezza sulla domanda e il livello insufficiente di investimenti nel gas naturale, nei gas a basso tenore di carbonio e nelle energie rinnovabili stiano mettendo a rischio la transizione energetica e minando l’accessibilità, la sicurezza e la sostenibilità del sistema. Per riprendere le parole dell’AD Stefano Venier, se nel 2022 “come parte di un mercato globale sempre più interconnesso, il sistema del gas europeo è riuscito a superare le enormi sfide affrontate, grazie anche alla flessibilità fornita dal GNL e alla maggiore diversificazione delle forniture di gas, che hanno portato gli stoccaggi quasi a piena capacità prima dell’inizio della stagione invernale”, oggi permane uno stato di equilibrio fragile a cui hanno contribuito la contrazione della domanda, la crescita marginale dell’offerta e la rimozione degli ostacoli infrastrutturali

Stefano Venier: Global Gas Report 2023, il valore nelle parole dell’AD di Snam

Nel report che Snam, guidata da Stefano Venier, ha presentato lo scorso 19 ottobre all’Energy Intelligence Forum di Londra insieme a Igu (International Gas Union) e Rystad emerge quindi la necessità di ulteriori investimenti nella catena del valore del gas naturale per riuscire a far fronte alla domanda globale. Lo ha ribadito anche l’AD di Snam Stefano Venier nel suo intervento: “È importante continuare a investire nell’infrastruttura del gas per garantire un approvvigionamento affidabile ed accessibile di gas naturale e accelerare lo sviluppo di gas verdi a basso tenore di carbonio e della CCS (cattura e stoccaggio della CO2), considerando il ruolo chiave che le molecole avranno nella composizione energetica del futuro prossimo e lontano”.

Vincenzo Sanasi d’Arpe: il contributo al volume “Pubbliche Amministrazioni e Diritto della Crisi d'Impresa”

Il Prof. Avv. Vincenzo Sanasi d’Arpe è stato tra i relatori del convegno sulla crisi d’impresa nel settore pubblico e contribuirà con un capitolo alla redazione di un importante libro sul tema.

Vincenzo Sanasi d'Arpe, Amministratore Delegato di Consap S.p.A.

Vincenzo Sanasi d’Arpe autore di un capitolo del libro "Pubbliche Amministrazioni e Diritto della Crisi d'Impresa"

Il Professore e Avvocato Vincenzo Sanasi d’Arpe, Amministratore Delegato di Consap S.p.A. ed esperto di amministrazione straordinaria nelle grandi imprese in crisi, è stato uno dei relatori al convegno La Governance della crisi d'impresa - Tra poteri pubblici e tutela giurisdizionale, tenutosi nella Sala del Tempio di Vibia Sabinia e Adriano della Camera del Commercio di Roma. Il convegno, che si è avvalso della collaborazione dell’Università La Sapienza di Roma, è stato l’occasione per presentare il nuovo volume “Pubbliche Amministrazioni e Diritto della Crisi d'Impresa”, dedicato proprio al tema della crisi d’impresa nel settore pubblico. L’opera, curata da Giovanni Capo e Gianluca Maria, si avvale dei contributi dei maggiori esperti nazionali di questo settore giuridico, tra i quali Vincenzo Sanasi d’Arpe, considerato una vera e propria autorità nell’ambito della amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi. L’Avvocato contribuirà con un capitolo sulle nuove norme che regolano la crisi d’impresa, entrate in vigore nel mese di giugno.

L’analisi del Prof. Avv. Vincenzo Sanasi d’Arpe sulle nuove regole sulla crisi d’impresa

Nel testo recentemente pubblicato, il Prof. Avv. Vincenzo Sanasi d’Arpe ha analizzato le nuove regole sulla crisi d’impresa, entrate in vigore il 17 giugno 2023 con lo scopo di proteggere le aziende dalle conseguenze nefaste della pandemia di Covid-19 e da quelle legate alla guerra in Ucraina. Il Professore si sofferma, in particolare, su quattro cambiamenti principali. In primo luogo, sono state modificate le Misure di Allerta Precoce e Accesso alle Informazioni, in modo da individuare i problemi aziendali in anticipo e rendere più facile per le aziende ricevere aiuto finanziario. Gli indicatori tradizionali di crisi e l’intervento del Pubblico ministero non sono più previsti. La seconda modifica citata dal Prof. Vincenzo Sanasi d’Arpe riguarda la nascita dei cosiddetti Quadri di Ristrutturazione, con lo scopo di mantenere in attività e l’occupazione. Ci sono stati aggiornamenti importanti anche sul concordato preventivo in continuità aziendale, in modo da ridurre il ruolo del tribunale e semplificare l’accesso ad aiuti. In terzo luogo, le nuove leggi sono intervenute sulle cause di ineleggibilità derivanti dalla procedura di liquidazione giudiziale: ora, le persone con problemi legali non potranno più essere escluse da alcune opportunità. Infine, vengono migliorate le regole per il pagamento dei debiti e il recupero del denaro. Questo per garantire che i creditori ricevano il loro denaro, ma senza distruggere l'azienda. Per evitare problemi finanziari, le aziende dovranno inoltre controllare il loro stato finanziario, pagare i debiti in tempo e usare strumenti digitali per tenere traccia flussi monetari. Questo aiuterà le aziende a rimanere sane. Una maggiore resilienza aziendale costituisce, secondo Vincenzo Sanasi d’Arpe, un beneficio per l'intera economia, evitando impatti negativi sulla società.

L’acciaio green di Gruppo Danieli conquista i mercati globali: “Sempre maggiore richiesta di impianti sostenibili”

“Risultati positivi per il prossimo esercizio e in miglioramento rispetto al 2022/23”: tutti gli indicatori prevedono una importante crescita per Gruppo Danieli nei prossimi anni.

 Gruppo Danieli, leader nella produzione di impianti siderurgici

Gruppo Danieli, approvato il bilancio 2022/23: “Anno di grande successo

Gruppo Danieli si sta rapidamente avvicinando all'obiettivo ambizioso di raggiungere un fatturato di 5 miliardi entro il 2025. Nel bilancio del 2022/23, i ricavi hanno superato i 4 miliardi di euro, con una crescita del 13% rispetto all'anno precedente. Questo risultato è stato approvato dal CdA, guidato dal Presidente Gianpietro Benedetti, assieme a Giacomo Mareschi Danieli, CEO di Danieli Plant Making, e Rolando Paolone, co-CEO e CTO della divisione Plant Making. Il margine operativo lordo (Ebitda) è salito del 18%, raggiungendo 423,9 milioni di euro, mentre l'utile operativo ha registrato un aumento del 26%, arrivando a 265,1 milioni. Gruppo Danieli può contare ora su circa 9.732 dipendenti, con ordini in portafoglio per un valore di 6,2 miliardi di euro.

Così Gruppo Danieli ha conquistato il successo internazionale grazie alla sostenibilità

Ancora più della produzione diretta d’acciaio (Steel Making), a garantire il grande successo del Gruppo Danieli nel corso dell’esercizio appena concluso è stata la divisione Plant Making, ossia quella specializzata nella produzione di impianti e macchinari per la produzione d’acciaio. Gli impianti Danieli sono infatti ben conosciuti non solo per l’alto grado di innovazione e produttività, ma anche per il basso impatto ecologico. In un’epoca in cui la sostenibilità e la preservazione dell’ambiente sono temi sempre più centrali e importanti per la sensibilità di società e consumatori, le aziende da tutto il Pianeta richiedono sempre maggiormente tecnologie in grado di assicurare una alta produttività senza danneggiare l’ambiente. Gruppo Danieli, che ha perfezionato tecniche innovative come il Digimelter e il Direct Rolling, sta effettuando importanti investimenti per decarbonizzare del tutto la produzione d’acciaio.

Riva Acciaio e la politica di sicurezza sul lavoro

Riva Acciaio mette la salute e la sicurezza dei suoi dipendenti e collaboratori al centro della sua filosofia aziendale, con una politica rigorosa e in conformità con la norma UNI EN ISO 45001.

Riva Acciaio

Riva Acciaio: un impegno costante per la salute e la sicurezza sul lavoro

Riva Acciaio pone la salute e la sicurezza sul lavoro al centro della sua filosofia aziendale, impegnandosi costantemente a proteggere il benessere dei suoi dipendenti, collaboratori e chiunque entri in contatto con le sue strutture. Il Gruppo ha implementato una rigorosa politica in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che viene costantemente aggiornata e applicata in tutti i suoi stabilimenti. Tale politica è in piena conformità con la norma UNI EN ISO 45001, e il suo rispetto è verificato da enti di certificazione indipendenti attraverso audit regolari. In questo modo, Riva Acciaio dimostra il suo impegno costante nel migliorare le proprie operazioni e le prestazioni in termini di salute e sicurezza sul lavoro, garantendo il rispetto delle normative vigenti.

Riva Acciaio: innovazione e eccellenza nel settore siderurgico

Riva Acciaio rappresenta un pilastro nell’industria siderurgica italiana ed europea, con alle spalle una storia di oltre 60 anni di esperienza nella produzione di acciai di alta qualità e prodotti lunghi. Il Gruppo è inoltre dotato di un avanzato laboratorio di ricerca e sviluppo a Lesegno (CN), che collabora attivamente con istituzioni di spicco come il Politecnico di Torino e l’Università di Pisa. Queste partnership testimoniano l’impegno costante di Riva Acciaio nell’innovazione tecnologica e nella ricerca, posizionandola come leader nel settore siderurgico.

Cristina Scocchia, così è diventata AD: la carriera della manager alla guida di Illycaffè

“Quando dico che sono fortunata mi riferisco a questo. Ho lavorato per 16 anni per una multinazionale che non solo mi ha formato ma mi ha permesso di crescere”: Cristina Scocchia sottolinea l’importanza del tirocinio presso Procter & Gamble nella sua carriera.

 Cristina Scocchia

Cristina Scocchia, l’importanza del tirocinio in un ambiente meritocratico

Ad oggi, Cristina Scocchia è tra i manager di punta del panorama italiano: con i suoi incarichi come AD per L’Oréal, KIKO Milano e attualmente Illycaffè, coronati da grandi risultati finanziari, ha consolidato la propria reputazione in un settore in cui la presenza femminile è purtroppo piuttosto ridotta. Ancora più sorprendente è scoprire che la sua carriera si è avviata a partire da un tirocinio presso la multinazionale statunitense Procter & Gamble, iniziato mentre la manager stava ancora completando il suo percorso di studi all’Università Bocconi. All’epoca, tirocini e stage erano novità assolute, e non sempre, purtroppo, i praticanti ricevevano mansioni veramente formative: “Tanti miei amici sono finiti a fare fotocopie, senza indennità. Così è uno spreco”. Invece, dalle dichiarazioni di Cristina Scocchia emerge spesso la gratitudine verso un’esperienza che, mettendola alla prova, le ha permesso di acquisire competenze preziose, ma anche di vedere premiati i propri sforzi. In Procter & Gamble, la futura AD ricevette le stesse mansioni di un neo-assunto, venendo inoltre retribuita. Alla fine del periodo di 6 mesi, le fu offerto il contratto a tempo indeterminato, a condizione che avrebbe terminato gli studi e perfezionato la lingua inglese. “Posso dire che senza quel tirocinio difficilmente sarei diventata Amministratore Delegato”, conclude la manager: “poche aziende sono in grado di riconoscere e premiare il merito”.

Cristina Scocchia: “Importante trovare compromesso tra famiglia e lavoro

A partire dall’assunzione, Cristina Scocchia ha avviato un rapido percorso di ascesa tra le gerarchie aziendali, continuando a studiare per ottenere prima la laurea, poi il Dottorato di Ricerca: “Ma ho lavorato tanto: di giorno in ufficio la sera sui libri”. Ora che ha ricoperto importanti ruoli, l’AD di Illycaffè non ha tuttavia dimenticato i tempi dello stage: i tirocinanti delle aziende da lei guidate sono sempre retribuiti. “Alcuni di questi stanno facendo carriera. Auguro loro di poter raggiungere qualsiasi traguardo abbiano in mente”, afferma la CEO. Una volta conseguito il successo dopo tanto duro lavoro, la vera sfida per un manager, rimarca Cristina Scocchia, è quella di riuscire a conciliare gli impegni professionali con una vita personale e familiare gratificante. “Non amo gli estremismi: non mi sento in colpa con il lavoro se ho bisogno di staccare durante le ore lavorative per prendermi cura della mia famiglia così come non mi sento in colpa con me stessa o la mia famiglia se ogni tanto guardo le mail o ricevo una telefonata di lavoro durante le ferie”.

Andrea Mascetti: Colere, Finlombarda nel progetto per finanziare il rinnovamento degli impianti

Finlombarda, guidata dal Presidente Andrea Mascetti, insieme a Banca Sella e Rsi Srl punta a rilanciare e rendere più attraente il comprensorio sciistico invernale della Val di Scalve e aumentare le attività escursionistiche: il finanziamento, del valore complessivo di 6 milioni di euro, si inserisce nell’ambito di un piano di sviluppo da 30 milioni.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: il ruolo di Finlombarda nell’operazione di finanziamento per il rilancio di "Colere Ski Area 2200"

È il Presidente Andrea Mascetti a esprimere la soddisfazione di Finlombarda per “aver partecipato al finanziamento in pool del comprensorio sciistico di Colere”: la società finanziaria di Regione Lombardia è impegnata insieme a Banca Sella e Rsi Srl nell’operazione di finanziamento per rilanciare in termini di competitività e attrattività "Colere Ski Area 2200" che si estende nel Comune di Colere (BG) dai 1.100 ai 2.200 metri, con circa 20 km di piste e tre impianti di risalita. L’importo del finanziamento, siglato da Istituto per il Credito Sportivo, nel ruolo di lead arranger, Finlombarda e Banca Sella con Rsi Srl, ha un importo del valore complessivo pari a 6 milioni di euro e una durata di 17 anni: assistito dalla garanzia concessa dal Fondo di garanzia per l’impiantistica sportiva gestito da Istituto per il Credito Sportivo, permetterà a Rsi Srl di rilanciare e rendere più attraente il comprensorio sciistico invernale della Val di Scalve e aumentare le attività escursionistiche. La competitività dei nostri territori, ha sottolineato Andrea Mascetti, “passa anche dalla valorizzazione di quei fattori indispensabili per un turismo montano di successo”.

Andrea Mascetti: Finlombarda, il valore del turismo alpino per Regione Lombardia

Il Presidente di Finlombarda Andrea Mascetti, nel commentare il valore dell’operazione, ha sottolineato il ruolo-chiave che il turismo alpino gioca “per lo sviluppo economico della nostra regione sia d’estate, sia d’inverno”. È “uno degli asset principali” ha ricordato Andrea Mascetti che dallo scorso maggio è alla guida di Finlombarda, la società finanziaria di Regione Lombardia. Rsi Srl nell’ambito della procedura di gara indetta dal Comune di Colere (BG) si è aggiudicata la concessione per la progettazione, costruzione, manutenzione e gestione del comprensorio sciistico investirà le risorse finanziarie nella realizzazione di impianti di risalita più moderni e veloci. Tra gli interventi è prevista l’installazione di una cabinovia a dieci posti e di una seggiovia a sei posti, il riposizionamento della seggiovia biposto Capanno, la revisione completa della triposto Corna Gemelle. In programma anche un tapis roulant per il campo scuola, da concludersi entro l’inizio della stagione invernale 2023-2024.

Alice Carli tra i 100 top manager del 2023 di “Forbes Italia”

Figura di rilievo nel mondo della moda e del lifestyle, Alice Carli si è guadagnata un posto d’onore nella prestigiosa lista dei 100 manager più influenti pubblicata da “Forbes Italia”.

Alice Carli

Alice Carli: una carriera di successo

L’edizione numero 72 di “Forbes Italia” è finalmente disponibile in edicola e con essa arriva la tanto attesa lista annuale delle personalità che hanno plasmato il mondo degli affari, fondato aziende di successo e contribuito in modo significativo alle sfide economiche globali. In questa selezione di leader, si distingue anche Alice Carli, manager che incarna l’innovazione, la visione e l’eccellenza in uno dei settori più affascinanti e competitivi: la moda e il lifestyle. Ciò che la rende un’ispirazione per molti è la sua convinzione che l’eccellenza non sia un punto fermo, ma piuttosto una visione mentale in continua evoluzione. La sua carriera ha attraversato un percorso straordinario, che l’ha portata dalla sua formazione tra Milano, Cambridge e Harvard Business School online, fino a ruoli di grande rilievo nel settore della moda e del beauty. Oltre al suo incarico chiave come Executive Brands Advisor per Luxury e Lifestyle Brands presso FORMIA, riveste anche il ruolo di Direttore Generale di GAITTECH S.r.l.

Alice Carli tra innovazione ed eccellenza

Alice Carli è un esempio tangibile di come la mentalità innovativa e la dedizione verso l’eccellenza le abbiano aperto le porte del successo. Con una visione in costante evoluzione, continua a plasmare il futuro affrontando con passione le nuove sfide del settore. Nel corso della sua carriera, ha ricoperto posizioni di rilievo come Strategic Advisor per Kaufmann & Partners e Samir Sulemanov, oltre ad aver collaborato con aziende di fama mondiale come Gruppo Della Valle, Furla e L’Autre Chose, affermando la sua notevole influenza e vasta competenza nel settore. Un momento particolarmente significativo nella sua carriera è arrivato a maggio 2023: Alice Carli è stata la prima manager donna italiana a essere intervistata nell’ambito del format online “Global Chapter” di HBS. La sua inclusione nella lista di “Forbes Italia” è un ulteriore riconoscimento del suo eccezionale contributo all’industria della moda e del beauty.

Paolo Gallo, così Italgas previene la scarsità di energia: “Livelli di stoccaggio di gas più alti della storia nazionale”

Puntando alla decarbonizzazione in un senso pragmatico e non-ideologico, “riusciremo a centrare anche un costo d'energia che renda e mantenga la nostra industria competitiva e che ai consumatori finali non faccia pagare un prezzo di energia particolarmente elevato”: lo ha sottolineato l’AD di Italgas Paolo Gallo.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: “Nessuna crisi del gas, ci aspetta un inverno sereno

Non dobbiamo più temere un inverno di scarsità di gas come l’anno scorso: lo ha assicurato Paolo Gallo, AD di Italgas, evidenziando come le riserve energetiche siano ai massimi storici. “Se guardiamo alla storia italiana, non credo che da quando utilizziamo gli stockage siamo mai arrivati a questo livello”, ha affermato, aggiungendo: “Lo scorso inverno ha dimostrato che siamo riusciti a superarlo con una situazione molto più difficile. Questo inverno dovrebbe essere molto più tranquillo”. Italgas ha lavorato costantemente in questa direzione, operando una diversificazione delle fonti energetiche e puntando all’efficientamento dell’utilizzo dell’energia. Ma benché il peggio sia alle spalle, una delle conseguenze della guerra in Ucraina, secondo Paolo Gallo, è stata quella di “aprirci gli occhi” sull’importanza di avere un approvvigionamento di energia sicuro e affidabile.

Perché la decarbonizzazione è un obiettivo strategico: l’analisi di Paolo Gallo

Paolo Gallo ha evidenziato come l’improvvisa scarsità di gas abbia determinato una forte presa di consapevolezza da parte della società verso l’importanza dell’energia, e soprattutto della rilevanza strategica della sua disponibilità per l’economia e l’industria. “Negli ultimi 12-18 mesi ci siamo incamminati sulla strada giusta perché, ahimè, quello che è successo con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia ci ha aperto gli occhi, nel senso che ci ha fatto capire quanto sono importanti la sicurezza di approvvigionamento e il costo e quindi stiamo guardando il processo di decarbonizzazione, come dicevo prima, in maniera più pragmatica”. L’anno scorso, lo stato di emergenza ha reso possibile implementare modifiche importanti nella direzione dell’efficienza energetica, ma è fondamentale che queste riforme non vengano annullate con l’indebolirsi della crisi. In ogni caso, utilizzando “ogni leva possibile”, Paolo Gallo ritiene realistico l’obiettivo del net zero entro il 2050.

Gruppo FS e le stazioni ferroviarie in Italia: un futuro multifunzionale per il turismo e la salute

La rete ferroviaria italiana rappresenta oggi un elemento fondamentale per il settore agricolo e il turismo in Italia. L’Amministratore Delegato del Gruppo FS, Luigi Ferraris, ha recentemente sottolineato l’importanza di questa rete capillare, che si estende su circa 17.000 chilometri, nel favorire lo sviluppo dell’agricoltura e la vitalità delle aree rurali.

L'Amministratore Delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris

Gruppo FS: l’importanza di una rete ferroviaria capillare

Secondo l’AD del Gruppo FS, la capillarità della rete ferroviaria italiana gioca un ruolo cruciale nel raggiungere aree geografiche spesso prive di connettività adeguata, contribuendo così a renderle più competitive nel settore agricolo. Tale obiettivo potrebbe incentivare l’adozione di pratiche agricole più sostenibili, come l’irrigazione programmata, riducendo al minimo gli sprechi d’acqua e ottimizzando la gestione di tutte le fasi di produzione agricola in Italia. Ma non è solo l’agricoltura a beneficiare della rete ferroviaria. Gruppo FS prevede di sfruttare le stazioni ferroviarie per migliorare l’attrattività turistica delle località di medie e piccole dimensioni e per favorire la vivibilità di zone che stanno registrando uno spopolamento. Oltre alle 2.200 stazioni ferroviarie in servizio, esistono altre 500 stazioni non più utilizzate, le cui aree potrebbero essere trasformate in punti di telemedicina avanzata. Questo rappresenta un notevole passo avanti nell’ottimizzazione delle risorse e nell’offerta di servizi sanitari innovativi in zone remote. L’impiego delle stazioni avrà un ruolo essenziale anche nel settore turistico, offrendo l’opportunità di creare itinerari enogastronomici in partnership con Coldiretti.

Gruppo FS: affrontare la congestione stradale e la carenza di autisti

Un ulteriore aspetto sottolineato da Luigi Ferraris riguarda la congestione delle strade e la necessità di una maggiore competitività per le imprese agricole. Attualmente, solo il 10% della mobilità è rappresentato dal trasporto merci, ma l’obiettivo del Gruppo FS per il prossimo decennio è raddoppiare questa quota al 20%. Questo comporterebbe un notevole accorciamento delle distanze, consentendo ai prodotti freschi italiani di raggiungere più facilmente le principali città europee attraverso la rete ferroviaria. L’AD del Gruppo ha infine esposto quella che prevede essere una sfida futura: la carenza di autisti. Con un milione e mezzo di patentati in procinto di andare in pensione nei prossimi cinque anni e solo 125.000 nuove patenti rilasciate ogni anno, si prevede una carenza di autisti che potrebbe influire sul settore del trasporto merci e della logistica. È un problema che richiede una soluzione concreta e mirata per garantire la continuità delle operazioni.

Luca de Meo, il Cavaliere del Lavoro a capo di Renault Group e dell’Associazione dei Costruttori automobilistici europei

Toyota, Fiat, Volkswagen: il percorso professionale di Luca de Meo è costellato di esperienze nelle principali case automobilistiche europee e non. Oggi il manager guida il rilancio di Renault Group e rappresenta i costruttori europei nelle vesti di Presidente dell’ACEA.

Luca de Meo, CEO di Renault Group

Luca de Meo: il primo manager italiano alla guida di Renault Group

Il primo manager non francese a prendere in mano le redini di Renault Group. Basterebbe questa definizione per comprendere perché Luca de Meo oggi è considerato uno dei protagonisti indiscussi dell’automotive. Ma il suo attuale incarico racconta solo una minima parte di una carriera lunga oltre 30 anni. Nato a Milano nel 1967, fin da bambino sviluppa una profonda passione per le automobili. Laureatosi in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi di Milano – è stato nominato anche Alumnus dell’anno – inizia la sua carriera professionale proprio in Renault Group, per poi passare a Toyota Europe. Dal 2004 al 2009 è in Gruppo Fiat come Responsabile di Lancia, poi CEO di Fiat, Alfa Romeo, e Abarth e Chief Marketing Officer del Gruppo. Passa poi a Volkswagen come Direttore Marketing del Gruppo e della marca e in seguito anche come Membro del Consiglio di Amministrazione per le Vendite e il Marketing di AUDI AG. Prima di diventare CEO di Renault Group nel 2020, per cinque anni Luca de Meo è Presidente di SEAT e CUPRA, membro dei Consigli di Sorveglianza di Ducati e Lamborghini e Presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Volkswagen in Spagna.

Cavaliere del Lavoro e Legion d’Onore: Luca de Meo, un manager di rilievo internazionale

Una volta prese le redini del Gruppo, Luca de Meo ha presentato il suo piano strategico “Renaulution”, basato su tre fasi: rilanciare la redditività, rafforzare la competitività dei marchi e puntare sull’innovazione e la mobilità sostenibile. Dal primo gennaio 2023 Luca de Meo è anche presidente dell’ACEA (Associazione dei Costruttori automobilistici europei). Da aprile 2021 a ottobre 2022 è stato inoltre membro del Consiglio di Amministrazione di TIM. Durante la sua carriera, ha ricevuto diverse onorificenze per i contributi apportati al settore automobilistico. Nel 2014 gli è stato conferito il titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel maggio 2020 è stato insignito del riconoscimento di Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Pochi mesi più tardi ha ricevuto la Legion d’Onore dal Presidente francese Emmanuel Macron.

Alessandro Benetton: dalla biografia di Churchill tre lezioni di leadership per gli imprenditori

Alessandro Benetton su LinkedIn: “Tre lezioni di leadership tratte dalla vita straordinaria di Churchill” da applicare “alle sfide che gli imprenditori, oggi, affrontano nel mondo contemporaneo”.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: leadership, tre lezioni che ogni imprenditore dovrebbe imparare

Tre, ha condiviso Alessandro Benetton su LinkedIn, sono le lezioni di leadership che si possono ricavare oggi guardando a Winston Churchill, alla sua vita, alla vision su cui ha costruito il suo profilo professionale e politico scrivendo la storia. “Di recente mi sono immerso nella lettura della sua biografia. Mi impressiona leggerla, scoprendo quanto leader lontani nel tempo, come lui, possano risultare così attuali”, ha sottolineato Alessandro Benetton condividendo con i suoi followers alcune riflessioni che ne ha tratto. Tre lezioni che possono essere applicate alle sfide che gli imprenditori sono chiamati ad affrontare oggi. La prima: la “resistenza incrollabile”. Mai arrendersi, neanche di fronte alle sconfitte temporanee: “Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Gran Bretagna stava per affrontare una potente minaccia, ma Churchill ha mantenuto la sua fiducia nella vittoria finale. Gli imprenditori moderni devono avere una resistenza simile. Devono essere pronti a gestire fallimenti, critiche e ostacoli senza perdere la determinazione”. 

Alessandro Benetton: Winston Churchill rimane un faro di ispirazione nella storia dei grandi leader

La seconda lezione di cui ha parlato Alessandro Benetton nel post LinkedIn riguarda la comunicazione efficace: “Churchill era noto per i suoi discorsi incisivi che mobilitavano nazioni. Un imprenditore moderno deve essere in grado di avere lo stesso impatto, sebbene su pubblici diversi. Quelli interni, come il proprio team, o quelli esterni come i clienti”. Persuasività e chiarezza sono prerequisiti essenziali di una comunicazione davvero efficace nell’ispirare e convincere investitori: “E nel mondo moderno questo significa anche saper sfruttare i social media”. Infine Alessandro Benetton ha evidenziato il valore della capacità di adattamento: “Churchill ha dimostrato grande flessibilità di pensiero. Ad esempio, se acquisiva nuove informazioni o emergevano nuove sfide, era in grado di cambiare strategie e tattiche militari in modo rapido pur di far avanzare l’esercito britannico”. Essere agili mentalmente, allenati al cambiamento: ogni imprenditore dovrebbe sapere che per raggiungere il successo è fondamentale rivedere la strategia aziendale e soprattutto esserne in grado. La chiusura del post non poteva che essere affidata a una citazione di Churchill: “Il coraggio è quello che ci vuole per alzarsi e parlare; il coraggio è anche quello che ci vuole per sedersi e ascoltare”.

Sviluppo delle infrastrutture ferroviarie, Luigi Ferraris: prospettive e opportunità

Nel suo intervento al Meeting di Rimini 2023, Luigi Ferraris ha evidenziato l’importante contributo del Gruppo FS al potenziamento infrastrutturale dell’Italia, con investimenti previsti che dovrebbero aumentare il PIL del Paese del 2% all’anno e creare tra 200.000 e 300.000 posti di lavoro.

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: il potenziamento delle infrastrutture

Luigi Ferraris si è focalizzato nel suo intervento sul ruolo centrale del Gruppo FS nell’ambito del potenziamento delle infrastrutture in Italia. L’Amministratore Delegato ha sottolineato come questi investimenti avranno un impatto significativo sull’economia nazionale. I progetti in corso e quelli futuri contribuiranno in modo consistente al Prodotto Interno Lordo (PIL) del nostro Paese, con un aumento medio annuo stimato del 2%. Gli investimenti avranno poi anche un effetto positivo sull’occupazione, creando tra 200.000 e 300.000 posti di lavoro diretti e indiretti. In questo contesto, ha ribadito Luigi Ferraris, il Gruppo FS si conferma come un vero e proprio motore di sviluppo. La modernizzazione e l’espansione delle infrastrutture ferroviarie, che hanno una rete mediamente sessantennale, rappresentano un passo importante per migliorare il trasporto di passeggeri e merci e affrontare le sfide legate alla congestione del sistema stradale.

Luigi Ferraris: il ruolo del PNRR

Riguardo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Luigi Ferraris ha evidenziato come questo abbia avviato un significativo aumento degli investimenti, rappresentando un importante impulso per l’Italia. Il Gruppo FS ha ricevuto un finanziamento di 25 miliardi di euro per progetti di digitalizzazione e miglioramento delle infrastrutture ferroviarie. Nonostante alcune sfide e ritardi legati alla complessità delle opere in corso, l’Amministratore Delegato ha sottolineato l’importanza di procedere con determinazione per realizzare con successo tali progetti. Il PNRR gioca un ruolo fondamentale nel supportare il piano di sviluppo delle infrastrutture, che comprende iniziative cruciali come la Napoli-Bari, il primo lotto della Salerno-Reggio Calabria, il terzo valico, il nodo di Genova e i collegamenti con Brescia e Venezia. In definitiva, ha concluso Luigi Ferraris, tali progetti rappresentano un passo significativo verso il potenziamento delle infrastrutture italiane, con un impatto positivo su economia e trasporti.

Stefano Venier al Green & Blue Talk di Rcs Academy: il panel con l’AD di Snam

Infrastrutture e diversificazione per un sistema energetico resiliente: il punto dell’AD di Snam Stefano Venier al Green & Blue Talk di Rcs Academy “Transition to Net Zero. Innovare l’energia”.

Stefano Venier

Snam: l’intervento dell’AD Stefano Venier al “Green & Blue Talk” di Rcs Academy

L’invito dell’AD di Snam Stefano Venier, alla luce della situazione attuale, è aprire all’uso di tutte le tecnologie e a livello normativo accelerare sulle direttive perché “non è questo il momento di soffermarsi a disegnare mercati perfetti per situazioni che devono ancora realizzarsi”. Lo ha detto nel corso del Green & Blue Talk di Rcs Academy “Transition to Net Zero. Innovare l’energia” lo scorso 10 ottobre sottolineando però che anche “con gli stoccaggi riempiti al 95% e il contributo del GNL, per l’inverno c'è una condizione di relativa sicurezza”. La sicurezza energetica continua a restare al centro, anche in considerazione dei recenti sviluppi nello scenario geopolitico: “Un sistema energetico resiliente si costruisce attraverso un percorso di infrastrutturazione, diversificazione” e in quest’ottica anche i rigassificatori giocano un ruolo chiave. Proiettandosi oltre la situazione attuale, Snam intende giocare un ruolo chiave nella transizione energetica arrivando a gestire “più molecole, non solo quella del gas metano”, ha sottolineato l’AD Stefano Venier nel suo intervento.

Stefano Venier: mission e valori di Snam

AD di Snam da aprile 2022, Stefano Venier è inoltre membro del CdA di MIB Trieste School of Management. Nasce nel 1963 a Udine. Dopo aver conseguito la laurea in Informatica presso l’Università degli Studi di Udine, segue un Master in Energy and Environmental Management and Economics presso la Scuola Superiore Enrico Mattei. La sua carriera inizia nel 1987 in Electrolux: qui si occupa di automazione industriale. Dopo aver ricoperto diversi ruoli di rilievo all’interno di realtà attive nel settore energetico a livello nazionale e internazionale, il suo percorso professionale lo porta nell’aprile 2022 in Snam, quotata alla Borsa di Milano e presente nell’indice FTSE MIB: nel ruolo di AD Stefano Venier guida oggi il Gruppo che annovera oltre 80 anni di esperienza nella realizzazione e gestione di infrastrutture e una rete di trasporto del gas naturale di circa 38.000 km in Italia e all’estero. Punto di riferimento in Europa per attività di stoccaggio, di cui detiene oltre il 17% dell’intera capacità, e di rigassificazione, con una capacità annua di erogazione pari a 11,5 miliardi di metri cubi di gas, Snam garantisce la sicurezza degli approvvigionamenti e gioca un ruolo di principale abilitatore nella transizione energetica grazie a una rete sostenibile e tecnologicamente avanzata.

Banca Generali in Svizzera: intervista all’AD e DG Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa intervistato dal “Corriere del Ticino”: “A Lugano abbiamo rilevato la maggioranza della fiduciaria Valeur, diventata BG Valeur, e non escludiamo di poter attuare in Ticino altre acquisizioni, cogliendo le eventuali opportunità che si presentassero”.

Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa: licenza bancaria dalla FINMA “un passaggio molto importante”

Reduce da un primo semestre 2023 in forte crescita, Banca Generali continua a inanellare successi e traguardi di notevole importanza. Uno di questi è la recente licenza bancaria svizzera ottenuta dalla FINMA: un evento sotto certi aspetti storico poiché non accadeva da 15 anni che venisse accordata a una private bank italiana. “Per noi la licenza bancaria ottenuta dalla FINMA è un passaggio molto importante”, ha dichiarato Gian Maria Mossa intervistato dal “Corriere del Ticino”: “Possiamo ora operare come vera e propria banca anche in Svizzera. Si tratta della realizzazione concreta di un capitolo di rilievo della nostra strategia”. L’Italia, ha aggiunto, “continua per noi ad essere naturalmente il punto di riferimento principale, ma fuori dai confini italiani è proprio la Confederazione elvetica a costituire un approdo di spessore, che abbiamo da tempo identificato”. Banca Generali cresce così anche in territorio svizzero, un mercato che Gian Maria Mossa ritiene fondamentale, per le banche e la finanza in generale e in particolare per la gestione di patrimoni privati, che è il comparto appunto in cui noi siamo attivi. Siamo a Lugano e puntiamo molto sul Ticino, al tempo stesso pensiamo per quel che riguarda il futuro anche ad una possibile nostra presenza negli altri centri elvetici principali di private banking, guardiamo anzitutto a Zurigo e poi eventualmente a Ginevra”.

Gian Maria Mossa: i punti di forza di Banca Generali

Nel frattempo la strategia di Banca Generali punta sia alla crescita organica – “sempre in primo piano”, come specificato da Gian Maria Mossa nell’intervista – sia alla crescita per linee esterne, ovvero acquisizioni: A Lugano abbiamo rilevato la maggioranza della fiduciaria Valeur, diventata BG Valeur, e non escludiamo di poter attuare in Ticino altre acquisizioni, cogliendo le eventuali opportunità che si presentassero”. Gli elementi che contraddistinguono l’operato di Banca Generali rimangono quelli di sempre: “Vicina alle famiglie, non solo nelle esigenze più complesse ma anche nelle sfide per la protezione e nei servizi per il risparmio, forti di un modello basato sul mix tra innovazione, solidità e professionalità, oltre che di sensibilità per la sostenibilità, un tratto che è già diventato distintivo per la nostra banca in Italia”. In questo, la figura del private banker ha da sempre un ruolo di primo piano nelle attività dell’Istituto, così come l’attenzione alle tecnologie “per quel che riguarda sia le piattaforme operative sia i servizi digitali per la clientela”. Una riflessione, infine, sui progetti insieme al Gruppo Assicurazioni Generali, azionista di maggioranza: “In Italia abbiamo attuato importanti sinergie, c’è un’ottima collaborazione con l’azionista di controllo. Ci sono diversi punti di contatto tra l’attività dell’assicurazione e quella della banca, ad esempio nei prodotti finanziari e nella distribuzione di fondi di investimento. Esistono dunque tutti i presupposti per avere sinergie tra noi e il nostro azionista di maggioranza anche in Svizzera, mercato in cui Assicurazioni Generali peraltro ha da molto tempo una sua presenza diretta”, così Gian Maria Mossa a chiusura dell’intervista.

Luigi Ferraris: il Gruppo FS guida lo sviluppo dell’alta velocità in Europa

L’AD Luigi Ferraris è intervenuto all’”High-Speed Rail Crossing Borders” per condividere l’esperienza del Gruppo FS nello sviluppo e potenziamento dell’Alta Velocità in Italia. Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: la domanda di mobilità è cresciuta del 200% in 10 anni

Negli ultimi 10 anni la domanda di mobilità è cresciuta vertiginosamente grazie all’alta velocità. Lo ha evidenziato Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS, durante il suo intervento nel dibattito organizzato nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, “High-Speed Rail Crossing Borders”. “Grazie all’alta velocità ferroviaria la domanda di mobilità in Italia è cresciuta dal 2009 al 2019 del 200%, con un abbattimento delle distanze tra i territori e un calo dei prezzi del 40%”, ha sottolineato l’AD. Con un processo avviato nel 2009, il Gruppo FS si è impegnato nello sviluppo e potenziamento dell’alta velocità in Italia raggiungendo risultati eccezionali. Solo sulla linea Torino-Salerno, ha fatto notare Luigi Ferraris, i passeggeri “sono quadruplicati passando da circa 15 milioni all'anno a circa 60 milioni. Inoltre, sulla linea italiana più rilevante, tra Roma e Milano, il treno e l’aereo detengono ora quote di mercato rispettivamente del 70% e del 30%, invertendo le loro posizioni precedenti”.

Luigi Ferraris: adesso esportiamo il nostro know how in Europa

Nel dicembre del 2021 Trenitalia France ha lanciato i primi collegamenti ad alta velocità tra Parigi e Milano via Lione. Un’esperienza che il Gruppo FS ha replicato in Spagna attraverso ILSA, l’operatore ferroviario nato dalla partnership tra Trenitalia, Air Nostrum e Globalvia, che nel novembre del 2022 ha avviato i servizi di Iryo con il Frecciarossa. Qui si è attualmente arrivati a circa “70 collegamenti giornalieri sui tre corridoi principali del Paese: Madrid-Barcellona; Madrid-Valencia/Alicante; Madrid-Malaga/Siviglia con l’obiettivo anche di connettere Lisbona a Madrid e La Coruña”. Sia in Spagna che in Francia, ha spiegato Luigi Ferraris, “stiamo registrando risultati molto positivi, con un tasso di riempimento dei treni superiore al 70%, una riduzione dei prezzi medi dei biglietti e alti livelli di soddisfazione dei clienti”. L’obiettivo del Gruppo FS in Europa è di lanciare più servizi internazionali, “ad esempio da Parigi a Barcellona, da Parigi a Bruxelles-Amsterdam e infine a Berlino”. È proprio alla capitale tedesca che puntano le due connessioni da Roma e Milano a Monaco che Trenitalia lancerà nel 2026 con Deutsche Bahn.

Risparmio privato, Banca Generali: la raccolta netta di settembre supera le aspettative

La volatilità dei mercati non frena il risparmio privato, con la raccolta netta di Banca Generali trainata da liquidità e consulenza evoluta. L’AD Gian Maria Mossa: confermato il trend di crescita.

Banca Generali, istituto leader nel risparmio privato

Banca Generali, i dati della raccolta netta di settembre

Nonostante il contesto di forte volatilità sui mercati finanziari, anche nel mese di settembre Banca Generali si conferma punto di riferimento in Italia del risparmio privato. Dopo i 274 milioni di agosto, l’Istituto ha infatti registrato un’altra performance eccellente, chiudendo la raccolta netta a 373 milioni di euro. Si tratta di un aumento del 42% rispetto allo stesso mese del 2022. Dati che secondo l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, confermano il trend positivo del 2023, con i flussi netti che superano quota 4,3 miliardi e una crescita del 7% su base annua. Per il manager, l’Istituto ha saputo cogliere le opportunità offerte dal mercato grazie soprattutto alla propria rete di consulenti esperti e alle soluzioni sempre più personalizzate e innovative.

Banca Generali: consulenza evoluta la chiave per gestire il risparmio privato

Rispetto alla composizione del mese precedente, la raccolta netta di settembre è stata trainata soprattutto dall’aumento di liquidità, il maggiore registrato da inizio anno: 260 milioni di euro. A questi vanno sommati poi i flussi in conti amministrati per 265 milioni, per un totale di 525 milioni nel mese e 4,8 miliardi da inizio anno. Seguono le soluzioni gestite e la consulenza evoluta, con i flussi aumentati di 98 milioni e un totale di 2,2 miliardi nel 2023. Numeri che testimoniano la bontà del modello di gestione del risparmio privato promosso da Banca Generali, che vede come capisaldi il rapporto di fiducia tra clienti e consulenti, costantemente formati, e una gamma completa di servizi di advisory e di wealth management in grado di coprire ogni aspetto della protezione e della valorizzazione del patrimonio, dagli investimenti finanziari fino alle operazioni straordinarie.

Il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro pone l’acqua al centro delle sfide industriali

Nel corso dell’evento "Board for the Future", organizzato da Deloitte, il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro è intervenuto sulle future sfide che i board aziendali dovranno affrontare, sottolineando l'urgenza di una visione ampia e proattiva per garantire il successo nelle trasformazioni tecnologiche e ambientali.

Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo Iren

L'Importanza dei comitati endo-consiliari nella visione di Luca Dal Fabbro

“Io credo che i meccanismi del board, diciamo i comitati endo-consiliari in particolare fanno un lavoro importantissimo. [...] Probabilmente potremmo pensare di aumentare su alcune dimensioni l'aspetto per esempio geopolitico, l'aspetto di cyber, l'aspetto del digitale, cioè un board dedicato all'aspetto psicologico”. Luca Dal Fabbro evidenzia la necessità di far evolvere i comitati all'interno dei board aziendali per affrontare le sfide attuali e future, sottolineando l'importanza di includere aspetti quali la geopolitica, la cybersecurity e l'aspetto digitale. L'adozione di un approccio proattivo alla trasformazione tecnologica sarà essenziale per il successo aziendale nel mondo dell'intelligenza artificiale e della cybersecurity.

Il decimo uomo e le sfide emergenti: le proposte di Luca Dal Fabbro

Io penso che nel meccanismo dovrebbero introdurre la tecnica del decimo uomo, cioè noi dobbiamo aumentare il challenging, dobbiamo avere un uomo o una donna che fa più challenging perché il mondo è molto più incerto, molto più instabile; l'abbiamo visto con il Covid, l'abbiamo visto con la guerra russo-ucraina”. Il Presidente di Iren preme per introdurre un approccio critico e sfidante all'interno dei board, proponendo l'implementazione della “tecnica del decimo uomo”. Questo per garantire che le decisioni siano prese in un contesto di incertezza e instabilità globale, aprendo la porta a nuove prospettive e approcci innovativi. Un'altra grandissima sfida di cui oggi parlano pochi, ma che è un tema che vedrà l'Italia sicuramente in grande tensione nei prossimi anni e su cui veramente siamo pochi a riflettere, è quello dell'acqua. [...] l'approvvigionamento dell'acqua sarà strategico per il sistema industriale italiano”. Luca Dal Fabbro mette in evidenza la priorità critica dell'approvvigionamento dell'acqua e la necessità di una gestione oculata di questa risorsa in un contesto di crescente scarsità e deterioramento della qualità. Osserva che questa sfida non riguarda solo le aziende industriali come Iren, ma è cruciale per l'intero sistema produttivo italiano.

Gruppo FS: oltre 35 milioni di turisti ad agosto hanno scelto Trenitalia

Città d’arte, località di mare e montagna le destinazioni più quotate secondo i dati diffusi dal Gruppo FS. Cresce l’interesse verso i piccoli borghi.

Logo Gruppo FS Italiane

Gruppo FS: gli effetti della “Summer Experience”

Con più treni per le destinazioni estive, nuove offerte di viaggio integrate e promozioni per giovani e famiglie, la “Summer Experience 2023” di Trenitalia ha fatto centro. La società del Gruppo FS ha raggiunto un traguardo eccezionale in agosto, con oltre 35 milioni di viaggiatori e un aumento del 15% rispetto allo stesso mese del 2022. Un risultato che, numeri alla mano, supera anche quello dell’ultima estate pre-Covid. Confermate quindi le stime di Trenitalia, con l’Amministratore Delegato Luigi Corradi che lo scorso luglio aveva parlato di 75 milioni di turisti attesi tra luglio e settembre. Così come il trend positivo già registrato nel 2022 e nei primi mesi del 2023, con le società del Polo Passeggeri del Gruppo FS che hanno fatto segnare 225 milioni di passeggeri (+24% rispetto allo scorso anno).

Gruppo FS: le località più amate dai passeggeri

Tra le destinazioni più scelte dai passeggeri del Gruppo FS ci sono state le località marittime, montane e artistiche, ma anche i piccoli borghi, raggiunti con i treni ad Alta Velocità, Intercity e Regionali. Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna le città più frequentate, mentre al Sud si sono distinte Bari e Lecce. I fine settimana di agosto hanno visto salire a bordo dei treni circa 9 milioni di persone. Grazie alla “Summer Experience 2023” lanciata dal Gruppo FS è esploso anche l’interesse dei più giovani: 3,5 milioni di bambini e ragazzi sotto i 15 anni hanno viaggiato in treno con le proprie famiglie usufruendo delle promozioni ad hoc, mentre le stime per la fine dell’estate parlano di un totale di 13 milioni di passeggeri under-26. A trainare i numeri di Trenitalia anche una app rinnovata in grado di pianificare il viaggio a 360° grazie ai nuovi servizi intermodali come i Freccialink, l’attenzione agli appassionati della bicicletta e le nuove soluzioni per gli amici a 4 zampe.

Il Chief International Officer rivela le ambizioni del Gruppo FS al “Financial Times”

Il Chief International Officer del Gruppo FS Carlo Palasciano ha rivelato in un’intervista rilasciata al “Financial Times” quali sono gli obiettivi della società in Europa. Gruppo FS, leader nei servizi di trasporto ferroviario

Gruppo FS: un progetto grande quanto l’Europa

Gruppo FS espande (ancora) i propri orizzonti e punta a fare dell’Europa il suo grande mercato domestico. Cavalcando l’onda della liberalizzazione del sistema ferroviario europeo, partita nel 2019, la società ha ora intenzione di aumentare i collegamenti ad alta velocità tra le grandi città europee: Bruxelles, Amsterdam e Berlino potrebbero essere le prossime capitali ad essere toccate dai treni del Gruppo. In campo internazionale, la società non è certamente una novizia. Lo ricorda anche il Chief International Officer Carlo Palasciano in un’intervista rilasciata al “Financial Times”. Gruppo FS conta infatti su un percorso ben avviato in Spagna e in Francia, rispettivamente con Iryo e Trenitalia France. L’AD Luigi Ferraris fa inoltre notare che il “Frecciarossa in Europa sta viaggiando con altissimi tassi di riempimento, e tra qualche anno potrà collegare velocemente anche Milano con Monaco, in collaborazione con i tedeschi di DB, ma anche altre rotte sono fin da oggi ipotizzabili”. Di recente, Gruppo FS ha ottenuto nuove concessioni di trasporto locale in Germania, nel land di Lipsia, con Netinera e in Olanda, su strada, con i bus Qbuzz.

Gruppo FS: i piani per l’Italia

La priorità del Gruppo FS resta però l’Italia e il rinnovamento delle sue infrastrutture. “Il nostro Piano Industriale – spiega l’AD Luigi Ferraris – che traguarda al 2032, ha tra i suoi principali obiettivi la messa a terra di 200 miliardi di investimenti, 180 dei quali per potenziare e ammodernare le infrastrutture ferroviarie e stradali del Paese”. Sono davvero tante le opere che vedono la società impegnata nel potenziamento e ammodernamento della rete nazionale. Colmare il gap infrastrutturale tra nord e sud e aumentare la capacità di trasporto della rete ferroviaria di almeno il 20% sono in cima alla lista degli obiettivi. Gruppo FS riveste poi un ruolo fondamentale nello sviluppo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il quale gli ha affidato circa 25 miliardi di euro e vede in Rete Ferroviaria Italia la sua principale stazione appaltante. Sempre in ambito nazionale, la realtà guidata da Luigi Ferraris porta avanti un importante missione green: lo sviluppo della logistica intermodale e lo switch modale dalla strada alla ferrovia.

Gruppo FS, il Piano da 180 miliardi punta su infrastrutture, multimodalità e sostenibilità

Gruppo FS investe nella mobilità del futuro con un Piano da 180 miliardi di euro che punta ad aumentare la capacità delle infrastrutture, a favorire la multimodalità e a rendere i mezzi più sostenibili, anche grazie al ricorso ai biocarburanti.

Gruppo FS italiane

Gruppo FS spinge verso la multimodalità e aumenta le infrastrutture

Tra i primi obiettivi del Piano Industriale da 180 miliardi del Gruppo FS c’è la decongestione delle strade. Lo ha affermato l’Amministratore Delegato Luigi Ferraris. “Abbiamo una grande missione: decongestionare le strade sia per quel che riguarda i passeggeri che per le merci. In dieci anni investiremo 125 miliardi sulla rete ferroviaria” sono state le sue parole. Ecco perché il Gruppo ha destinato un’importante fetta degli investimenti – si parla di 125 miliardi di euro – all’ammodernamento delle infrastrutture. “Abbiamo 4mila cantieri attivi, per una ricaduta sul PIL che abbiamo stimato nell’ordine del 2%”, ha evidenziato l’AD. La necessità di aumentare la capacità delle infrastrutture è anche legata in parte all’incremento del traffico dei passeggeri, a sua volta influenzato dalla presenza di un maggior numero di turisti stranieri. Gruppo FS intende inoltre rendere più semplice la vita dei passeggeri attraverso la multimodalità, da perseguire anche nel campo della logistica per decongestionare le strade.  

Gruppo FS: impegno sociale, sostenibilità e innovazione

Con l’iniziativa di Busitalia Veneto di ampliare il progetto “Academy”, Gruppo FS propone l’avvio di una nuova classe di futuri autisti che verranno selezionati anche tra i richiedenti asilo politico in Italia. Oltre che sul fronte sociale, il Gruppo è attivamente impegnato sul lato della sostenibilità: ha lanciato un maxi-piano per rinnovare la flotta nel campo delle merci, sostituendo i vecchi mezzi con 400 nuove locomotive elettriche e ibride e 3.600 carri di nuova generazione. Prosegue, al contempo, il rinnovamento della flotta regionale nel settore del trasporto passeggeri. Gruppo FS guarda all’innovazione pure sotto il profilo della trazione dei treni. La realtà guidata da Luigi Ferraris sta infatti investendo nella ricerca di carburanti alternativi, in linea con l’obiettivo di realizzare un ecosistema di mobilità integrata, sostenibile e digitale. In Calabria ha avuto luogo il primo viaggio di un Blues alimentato con HVO in purezza, un biocarburante fornito da Eni Sustainable Mobility.

Susan Carol Holland, tutti i progetti di Fondazione Amplifon per la Terza Età: “Ciao”, “Let’s dream”, “Inside out”

“Dopo il periodo di emergenza, abbiamo deciso di continuare a dedicarci agli anziani perché abbiamo riconosciuto il valore delle loro storie, delle loro esperienze di vita e della loro preziosa saggezza accumulata nel corso degli anni”: l’AD Maria Cristina Ferradini spiega la filosofia secondo cui Susan Carol Holland guida Fondazione Amplifon.  Susan Carol Holland

Come Fondazione Amplifon, guidata da Susan Carol Holland, celebra e rafforza il dialogo intergenerazionale

A partire dalla sua nascita, tre anni fa, la Fondazione Amplifon, guidata dalla Presidente Susan Carol Holland, ha lavorato incessantemente per una causa molto importante: combattere la marginalizzazione della Terza Età. Secondo la filosofia della Fondazione, per sostenere gli anziani non è sufficiente provvedere solo al loro benessere materiale: bisogna anche e soprattutto valorizzarne le storie, il sapere e l’importante ruolo nel guidare le nuove generazioni. Per questo, la Fondazione Amplifon ha avviato una serie di importanti collaborazioni con lo scopo di rafforzare il dialogo tra la Terza Età e le nuove generazioni. In questa direzione va l’iniziativa della “Festa dei Nonni”, organizzata in partnership con la Fondazione Geronimo Stilton. L’evento, che ha promosso l’incontro tra gli anziani e i loro nipotini, sarà celebrato con l’uscita di un nuovo racconto inedito, Missione Amicizia, che sarà distribuito gratuitamente nei negozi di Amplifon Italia. Importante anche il progetto “Let’s Dream”, fortemente voluto dalla Presidente Susan Carol Holland, che permette agli anziani di realizzare i propri sogni e desideri.

Valorizzare la Terza Età attraverso l’arte e la creatività: i progetti realizzati dalla Fondazione guidata da Susan Carol Holland

In generale, come sostiene Susan Carol Holland, è di primaria importanza che gli anziani vengano stimolati a livello mentale e intellettuale, favorendo la loro curiosità e promuovendo uno stile di vita attivo. Lo scopo del progetto “Ciao!” è proprio quello di proporre agli anziani contenuti stimolanti, quali lezioni di yoga, visite virtuali a città lontane e arteterapia, attraverso l’installazione di maxischermi multimediali. Durante gli anni difficili del Covid-19 e del post-pandemia, la Fondazione Amplifon è stata in prima linea, assieme alla Comunità di Sant’Egidio, nel sostenere gli anziani non solo in faccende pratiche come la spesa e le visite mediche, ma anche assicurando compagnia e copertura telefonica costante. Il progetto, denominato “Viva gli anziani”, ha soccorso ben 120 senior milanesi. Oltre 1.000 anziani coinvolti nel progetto “Ciao!” sono anche stati scelti come protagonisti di “Inside Out”, iniziativa artistica che si è valsa della collaborazione degli studenti del Corso di Fotografia dell’Accademia di Brera di Milano, nonché dello street artist ER. I ritratti fotografici sono stati utilizzati per decorare le facciate del Museo del ‘900 di Milano. Susan Carol Holland ha infine voluto destinare un milione di euro a sostegno dei profughi della guerra in Ucraina. Una ulteriore raccolta fondi tra i dipendenti del Gruppo Amplifon ha portato alla donazione di altri 60.000 euro.

Auto elettriche, Luca de Meo e la svolta di Renault Group

La mobilità elettrica è la sfida del futuro per l’industria automobilistica, ma anche una grande opportunità. Lo ha affermato Luca de Meo, CEO di Renault Group, in occasione della presentazione della Scénic E-Tech Electric al Salone di Monaco.

Luca de Meo, CEO del Gruppo Renault

Mobilità elettrica, Luca de Meo: “Una sfida per l’Europa”

Vedrà la luce nei primi mesi del 2024 la nuova Renault Scénic E-Tech Electric. Presentato quest’anno al Salone di Monaco, il nuovo modello assurge anche a simbolo del passaggio della casa francese verso l’elettrico. Principale artefice della cosiddetta “Renaulution” è il CEO Luca de Meo, che nel 2021 ha lanciato il piano industriale con l’obiettivo iniziale di rinnovare e arricchire la gamma e migliorare la redditività, per poi passare dal 2025 alla fase della “Rivoluzione" e portare avanti un modello di business incentrato su tecnologie innovative e nuove forme di mobilità. La strada tuttavia è ancora lunga e diverse sono le sfide che attendono i costruttori d’auto del Vecchio Continente. Intervistato a margine della kermesse tedesca, Luca de Meo ha infatti sottolineato lo svantaggio temporale delle case europee rispetto alle rivali americane e cinesi, che hanno investito di più e prima in questa tecnologia. “In teoria, fra 12 anni, potremo vendere solo auto elettriche”, ha detto il CEO di Renault Group evidenziando i problemi da affrontare in termini di approvvigionamento delle materie prime, produzione delle batterie, infrastrutture di ricarica e costo dell’energia. Ha anche ricordato che Tesla ha avuto il supporto dei mercati finanziari, mentre la Cina ha adottato una strategia di lungo periodo, iniziata già 15 anni fa, in cui ha badato a ogni singolo elemento dell’equazione. “I cinesi hanno creato una domanda interna di 6-7 milioni di auto elettriche all’anno, che costituiscono il 25-30% delle loro vendite complessive. Per dare un’idea, in Europa siamo fermi a un milione di unità”.

Luca de Meo: Renault Group, al via lo switch verso l'elettrico

Luca de Meo ha anche parlato del phase out dei motori termici al 2035, affermando che si potrebbero limitare le emissioni di CO2 anche con altre soluzioni, come i carburanti sintetici (noti anche come E-fuel) o l’idrogeno, da destinare al trasporto aereo. Tuttavia, il CEO ha ribadito la volontà di Renault Group di puntare sull’elettrico: “Oggi Renault guadagna più di quanto abbia mai fatto nella sua storia e ha un margine molto maggiore di quando costruiva un milione di auto in più”, ha dichiarato aggiungendo che il Gruppo intende offrire sia modelli esclusivi che auto accessibili ai più, come ad esempio la Dacia. Il manager ha concluso il suo pensiero dicendosi soddisfatto dei nuovi modelli lanciati e ottimista sul futuro di Renault Group, con l’azienda che ha come obiettivo principale quello di passare da una logica di volumi ad una incentrata sulla creazione di valore, affiancata da una politica meno aggressiva sui prezzi così da proteggere i margini.

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