Capital Markets Day 2020: Francesco Starace proietta Enel nel 2030 e lancia il Piano 2021-2023

"Intendiamo diventare veramente protagonisti nelle rinnovabili con una presenza mondiale. Vogliamo rafforzare ulteriormente la nostra leadership triplicando la capacità totale da rinnovabili": l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Francesco Starace illustra la "vision" al 2030 di Enel e il Piano Strategico 2021-2023.

Francesco Starace, AD Enel

Capital Markets Day 2020, l'AD e DG Francesco Starace: nel Piano Strategico 2021-2023 la "vision" al 2030 di Enel

Quello che si apre sarà "un decennio pieno di opportunità": lo ha sottolineato l'AD e DG di Enel Francesco Starace lo scorso 24 novembre in occasione della presentazione del nuovo Piano Strategico 2021-23, accompagnata da un'indicazione sui prossimi dieci anni. In un decennio di profonda trasformazione Enel prevede di mobilitare al 2030 investimenti per 190 miliardi di euro, promuovendo la decarbonizzazione, l'elettrificazione dei consumi e le piattaforme per creare valore condiviso e sostenibile per tutti gli stakeholder e redditività di medio e lungo periodo. Nel dettaglio il Gruppo ha in piano di investire direttamente circa 160 miliardi di euro, di cui oltre 150 miliardi attraverso il modello di business di Ownership e circa 10 miliardi di euro mediante il modello di business di Stewardship, mobilitando in parallelo ulteriori 30 miliardi di euro circa provenienti da terzi. Come recentemente annunciato, Enel ha intenzione di ridurre dell'80% le emissioni dirette di CO2 rispetto al 2017, certificate SBTi (Science-Based Targets initiative): inoltre contribuirà alla creazione di oltre 240 miliardi di euro di prodotto interno lordo nei Paesi di presenza mediante investimenti locali in generazione ed elettrificazione. Relativamente invece al periodo 2021-23, secondo quanto delineato nel Piano illustrato dall'AD e DG Francesco Starace, sono previsti investimenti per circa 40 miliardi di euro (+36% rispetto al precedente).

Enel, il Piano Strategico 2021-2023 e la "vision" al 2030: il valore nelle parole dell'AD e DG Francesco Starace

"Con questo nuovo Piano Strategico stiamo indicando una direzione per i prossimi dieci anni, mobilitando investimenti per 190 miliardi di euro al fine di raggiungere i nostri obiettivi in un decennio pieno di opportunità", ha commentato in merito Francesco Starace spiegando come per realizzare questa "vision" il Gruppo possa contare su una "chiara leadership nel settore delle utility in tre principali dimensioni, tutte trainate da un innovativo modello platform-based". In primo luogo nel campo delle rinnovabili "in qualità di "Super Major" gestiamo il più grande portafoglio di generazione privato a livello mondiale". Inoltre, come sottolineato dall'AD e DG, Enel dispone "di un sistema globale di reti senza pari, che grazie al modello operativo platform-based genera miglioramenti qualitativi, di resilienza, efficienza e flessibilità". Infine "ma non da ultimo" Enel può contare "sulla più grande base clienti a livello mondiale a cui, tramite le nostre piattaforme di business, offriamo servizi innovativi e offerte integrate". Nell'arco del decennio "rafforzeremo la creazione di valore condiviso e sostenibile per tutti gli stakeholder, che comprende anche una interessante remunerazione per i nostri azionisti", ha concluso Francesco Starace.

Roberto Casula: il percorso formativo e professionale

Profilo formativo e professionale di Roberto Casula, dalla laurea in Ingegneria Mineraria agli incarichi di carattere manageriale ricoperti in Eni.

Roberto Casula, manager Eni

Roberto Casula: focus su formazione ed esperienze professionali in Agip e Eni

È in Agip S.p.A. e in Eni che Roberto Casula cresce professionalmente arrivando ad acquisire competenze di carattere manageriale che gli permettono di ricoprire ruoli di crescente responsabilità per conto del Gruppo. Ingegnere minerario, si laurea presso l'Università degli Sudi di Cagliari, città dove è nato nel 1962. Non appena abilitato a esercitare la professione inizia a lavorare come Reservoir Engineer in Agip S.p.A. e nel 1992 si trasferisce a Luanda, in Angola, chiamato a operare all'interno della consociata Agip Angola Ltd: già Reservoir Engineer, arriva a ricoprire gli incarichi di Petroleum Engineer e di Chief Development Engineer. Rientrato successivamente in Italia, diventa nel 1997 Development and Production Coordinator in Eni S.p.A. Nel 2000 la nomina a Responsabile dei Servizi Tecnici di progetto per le attività in Iran, posizione che lo porta a trasferirsi nuovamente all'estero: in Iran Roberto Casula lavorerà anche come Project Director del progetto Giant South Pars Gas fasi 4-5 (2001).

Sostenibilità e innovazione tecnologica: il presente professionale di Roberto Casula

In Eni Roberto Casula è stato anche Managing Director di Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A. (2004), Managing Director di Eni Nord Africa BV (2005), Senior Vice President della Regione Sub-Sahariana e Presidente delle 3 consociate Eni Abuja (Nigeria). Dal 2011 Executive Vice President del Gruppo nelle aree dell'Africa e del Medioriente, nel luglio 2014 viene nominato Chief Development Operations & Technology Officer di Eni S.p.A., a diretto riporto dell'Amministratore Delegato. In questo ruolo, ricoperto fino al 2018, ha avuto modo di coordinare numerosi progetti che guardano al connubio tra innovazione tecnologica e sostenibilità, la cui efficacia è evidente nel modello di sviluppo adottato da Eni negli ultimi anni e negli obiettivi che il Gruppo si è posto, tra cui attualmente spiccano quelli sul fronte della decarbonizzazione. Un impegno che ancora oggi contraddistingue l'operato di Roberto Casula in Eni.

CDP e Snam danno vita a Renovit, Fabrizio Palermo: “Diventerà operatore leader in Italia”

Efficienza energetica, Cassa Depositi e Prestiti e Snam danno vita a Renovit. L’AD e DG Fabrizio Palermo: “Un ulteriore passo nell’attuazione del Piano Industriale di CDP, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima”.

Fabrizio Palermo

Renovit, collaborazione tra CDP e Snam per promuovere l’efficienza energetica: le considerazioni dell’AD e DG Fabrizio Palermo

Innovazione e sostenibilità: guarda in questa direzione Renovit, nuova piattaforma sviluppata da Cassa Depositi e Prestiti insieme a Snam per promuovere l’efficienza energetica di condomini, aziende e pubblica amministrazione e favorire lo sviluppo sostenibile e la transizione energetica del Paese. La società nasce in seguito al perfezionamento dell’operazione che ha portato CDP Equity, società del gruppo guidato da Fabrizio Palermo, ad entrare nel capitale di Snam4Efficiency, denominata appunto Renovit. Partecipata per il 70% da Snam e per il 30% da CDP Equity, si posiziona come abilitatore dell’ulteriore crescita del settore, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica al 2030 e alla decarbonizzazione del sistema economico. Un fronte su cui CDP si sta impegnando sempre più fortemente, come ricordato in diverse occasioni anche dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale Fabrizio Palermo.

Fabrizio Palermo: energia e sostenibilità, il valore di Renovit nelle parole dell’AD e DG di Cassa Depositi e Prestiti

Parlando dell’accordo, l’AD e DG Fabrizio Palermo ha sottolineato come si tratti di “un ulteriore passo nell’attuazione del Piano Industriale di CDP, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima”. Cassa Depositi e Prestiti, come ribadito ulteriormente dall’AD e DG, sta attuando “una trasformazione strategica e operativa per essere sempre più vicina alle esigenze delle amministrazioni pubbliche e delle imprese, generando benefici anche per i cittadini”. La nascita di Renovit si inserisce “nel processo di ampliamento delle attività di CDP, che sta assumendo un ruolo di vero e proprio partner strategico per gli enti locali: non più solo finanziatore degli investimenti ma anche consulente tecnico-finanziario e promotore di iniziative per lo sviluppo di opere infrastrutturali ed energetiche”. Fabrizio Palermo si è espresso infine sulla collaborazione tra le due realtà: “Siamo convinti che l’impegno congiunto con Snam possa portare Renovit a diventare velocemente l’operatore leader in Italia di questo comparto, oggi ancora molto frammentato”.

A2A, Renato Mazzoncini: col nuovo Piano raddoppio dell’Ebitda e 6mila assunzioni

Sostenibilità, mercati europei, un nuovo riposizionamento: l’AD Renato Mazzoncini spiega i dettagli del percorso tracciato dal nuovo Piano Industriale di A2A.

Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: A2A esce dalla zona di comfort e punta tutto su economia circolare e transizione green

Un Piano di investimenti da 16 miliardi per affrontare le sfide del prossimo futuro. Un nuovo corso che trasforma l’azienda da multiutility a “Life Company” che si occupa di energia, acqua e ambiente, grazie all’uso circolare delle risorse naturali, prendendosi cura delle condizioni necessarie alla vita e alla sua qualità. Infine, uno sguardo oltre i confini nazionali alla ricerca di nuovi promettenti mercati. Sul magazine “Industria Italiana” le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato Renato Mazzoncini sugli obiettivi principali di A2A al 2030. Consolidamento del Gruppo su economia circolare e transizione energetica in primis. Sulla prima verranno investiti 6 miliardi, che verranno utilizzati principalmente per la gestione dei rifiuti, il recupero di calore disperso, la riduzione delle perdite idriche. 10 i miliardi destinati, invece, alla transizione energetica con al centro decarbonizzazione, riduzione delle emissioni e rinnovabili. Per quest’ultime il Piano Industriale prevede oltre 4 miliardi, che andranno a finanziare anche operazioni di M&A in piattaforme di sviluppo. Investimenti che secondo il manager porteranno a risultati estremamente positivi. Previsti infatti, il raddoppio della base clienti da 2,9 a 6 milioni -complice la fine del mercato tutelato-, l’assunzione di 6mila persone e una crescita media del margine operativo lordo annuale dell’8%. “Alla fine del piano ci attendiamo il raddoppio dell’Ebitda – ha dichiarato Renato Mazzonciniche passerà da 1,2 a 2,5 miliardi. L’orizzonte temporale di dieci anni impone di uscire dalla zona di comfort e di confrontarsi con le grandi rivoluzioni che nel settore dell’energia ci attendono, dalla transizione verde all’economia circolare”.

Renato Mazzoncini: A2A cambia paradigma

La crescita attesa di A2A passa anche per la sua nuova identità. Il Gruppo guidato da Renato Mazzoncini ha abbandonato il termine “multiutility” per abbracciare definitivamente quello di “Life Company”. La nuova mission va a definire e rafforzare valori come vicinanza alle persone, conoscenza dei territori e sostenibilità di lungo periodo. “Quello che stiamo facendo oggi – ha spiegato il manager – è cambiare paradigma, passando dal mezzo al fine. Il mezzo sono i servizi, luci stradali, il gas della cucina di casa, la strada pulita, la smart city, ma il fine è garantire una qualità della vita sempre maggiore”. Dietro l’evoluzione del Gruppo anche l’obiettivo di puntare ai mercati europei. Per farlo, A2A si concentra sulla semplificazione: “Le business unit diventano tre, da cinque: energia, ambienti, reti. Abbiamo inserito l’estero in maniera trasversale in tutte le altre Bu – ha annunciato Renato Mazzonciniperché il terreno di gioco diventa l’Europa e nella divisione di energia sono confluite generazione e mercato. Nel Piano è previsto lo sviluppo delle rinnovabili e del waste to energy anche nel resto del continente”.

Crisi e lavoratori a rischio, Gianni Lettieri: “Imprenditori tutelino i propri dipendenti”

Le aziende italiane hanno bisogno di sostegno concreto. L’arrivo di Draghi è un buon inizio, secondo Gianni Lettieri, ma per il patron di Atitech non bisogna dimenticare i lavoratori.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: la crisi colpisce il Paese da Nord a Sud

In Italia, uno dei campanelli d’allarme più evidenti della crisi, sono le file dei cosiddetti “nuovi poveri” davanti le Caritas. Un fenomeno, ha spiegato Gianni Lettieri, che non fa distinzioni geografiche: “Anche in città più ricche come Milano è possibile trovare in fila donne con bambini che prima erano impiegate e che ora si ritrovano in uno stato di indigenza perché non possono più beneficiare della Cassa integrazione”. Per l’imprenditore napoletano alla guida di Atitech è necessario far ripartire il mercato del lavoro. Per questo motivo, è fondamentale che il PIL aumenti: “Occorre essere cauti finché c’è questa pandemia nel nostro Paese e nel mondo. Dobbiamo uscire da questo impasse e per farlo occorre lavorare tutti insieme”. Con il nuovo Governo Draghi le premesse ci sono tutte, in particolare per quanto riguarda un utilizzo efficiente del Recovery Fund: “Sotto questo aspetto Draghi è una sicurezza – ha dichiarato Gianni Lettieri –. Onestamente, negli ultimi due anni abbiamo avuto momenti imbarazzanti da parte del governo Conte, a causa della scarsa credibilità delle Istituzioni italiane”.

Gianni Lettieri: il ruolo degli imprenditori

Lo strumento messo in campo dall’Unione Europea per arginare l’impatto economico del Covid-19 è, secondo Gianni Lettieri, un’occasione unica: “Gli importi del Recovery Fund sono di gran lunga superiori a quelli del Piano Marshall, che ha salvato l’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale”. In attesa delle risorse, il patron di Atitech chiede al nuovo Governo di sostenere le imprese senza perdere altro tempo, con ristori adeguati e, soprattutto, immediati, in stile tedesco. Tuttavia, anche gli imprenditori italiani dovranno fare la loro parte. Un segnale importante sarebbe quello di non licenziare i propri dipendenti, sostiene Gianni Lettieri, soprattutto nel momento in cui scadrà il blocco. Il Presidente di Atitech chiede, quindi, ai suoi colleghi di tutelare i lavoratori. Uno sforzo in un momento di emergenza che definisce come un vero e proprio “atto di coraggio”, ma soprattutto un “dovere”.

Gianfranco Battisti: stazione Termini primo polo ferroviario per vaccini anti-Covid

Ferrovie dello Stato Italiane al fianco del sistema Paese e in prima linea per contrastare la pandemia: il Gruppo guidato da Gianfranco Battisti inaugura a Roma Termini il primo polo vaccinale italiano in una grande stazione ferroviaria.

Gianfranco Battisti

Gianfranco Battisti: presentato l’hub nella stazione ferroviaria romana

La stazione di Roma Termini è il primo hub ferroviario per le vaccinazioni contro il Covid-19. Grazie alla collaborazione tra Gruppo FS Italiane, che ha messo a disposizione gli spazi adiacenti alla stazione, Croce Rossa Italiana, Protezione Civile e Regione Lazio, a partire dall’8 marzo Roma Termini è dunque “il primo hub ferroviario utilizzato per le vaccinazioni”, come confermato con soddisfazione dall’AD e DG Gianfranco Battisti. La grande stazione capitolina diventa così la prima in Italia in cui sarà possibile ricevere la vaccinazione contro il Covid-19 e costituirà nel tempo un vero e proprio centro nevralgico al servizio dei cittadini, oltre che luogo di coordinamento per le attività svolte dal personale sanitario e dai volontari nella Capitale. Il progetto rientra in una più ampia strategia che vede il Gruppo guidato da Gianfranco Battisti fortemente impegnato per il rilancio dell’economia nazionale e la ripartenza del sistema Italia, obiettivi che non possono prescindere dalla messa in campo di sforzi condivisi per contrastare efficacemente la pandemia.

Gianfranco Battisti: l’impegno contro la pandemia e l’iniziativa del treno sanitario

In tal senso, la realizzazione del polo vaccinale nella stazione di Roma Termini è solo uno dei progetti sviluppati da Ferrovie dello Stato Italiane per supportare il lavoro di chi combatte ogni giorno contro il Covid-19. L’AD e DG Gianfranco Battisti ha infatti aggiunto che, in occasione dell’inaugurazione dell’hub vaccinale, sarà presentato anche il progetto del treno sanitario, che FS italiane “mette a disposizione della Protezione Civile e della Croce Rossa per trasportare malati Covid o gravi”. Un tassello in più per favorire la lotta alla pandemia grazie a un treno interoperabile e sempre pronto a intervenire, capace di trasportare pazienti anche per alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere. Utilizzabile anche all’estero, costituisce un’integrazione al servizio sanitario territoriale nella gestione delle emergenze e può svolgere attività di Posto Medico Avanzato. Insieme al polo vaccinale di Roma Termini, un grande progetto che vede il Gruppo guidato da Gianfranco Battisti svolgere un ruolo da protagonista per supportare il contrasto alla pandemia e, di conseguenza, per il rilancio sociale ed economico del Paese.

Cristina Scocchia: l’intervista dell’AD di KIKO Milano su “Quarta Repubblica”

Manager dalla comprovata esperienza professionale, Cristina Scocchia ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità nel corso della sua carriera: intervistata da “Quarta Repubblica”, la manager ripercorre il percorso che l’ha condotta all’attuale incarico di AD di KIKO Milano.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia, gli esordi in Procter&Gamble: “La gavetta è dura, però io sentivo che era la mia opportunità”

La crescita professionale in Procter&Gamble, l’importante esperienza come CEO di L’Oréal Italia, l’impegno oggi alla guida di KIKO Milano: la carriera di Cristina Scocchia include esperienze di grande rilievo in cui la manager ha avuto modo di confrontarsi con diverse realtà aziendali, sia in Italia che a livello internazionale. “La mia storia inizia in Bocconi quando un giorno andai alla presentazione di una grande azienda americana, Procter&Gamble, che mi colpì tantissimo perché parlavano di talento e di valorizzazione del merito”: in quell’occasione le viene proposto uno stage e nel 1997 inizia a lavorare per la multinazionale. Parallelamente porta avanti gli studi conseguendo una Laurea in Economia e Commercio con il massimo dei voti, a cui fa seguito un Dottorato di Ricerca in Economia Aziendale (Università di Torino). “Per 3 anni lavoravo dalle 9 del mattino alle 22. Poi studiavo dalle 22:30 fino alle 3 di notte”, racconta nell’intervista: “La gavetta è dura, però io sentivo che era la mia opportunità”. Un grande impegno che le consente di crescere rapidamente in Procter&Gamble: nel 2012 è infatti al vertice di Cosmetics International Operations, ruolo di responsabilità con la supervisione, nelle marche di sua competenza, di oltre 70 Paesi nel mondo.

Cristina Scocchia: i successi in L’Oréal Italia e i progetti oggi per la crescita internazionale di KIKO Milano

Nel 2013 una nuova sfida la vede impegnata nel rilancio di L’Oréal Italia in qualità di CEO: “Mi piacciono le sfide, mi piace andare in situazioni complesse”, sottolinea Cristina Scocchia nell’intervista, “creare una squadra forte e insieme cercare di trovare una soluzione. Nel 2013 ho accettato la sfida perché si trattava di riportare la filiale alla crescita”. La strategia messa in campo permette di ridurre i costi, ampliare la gamma e investire in trasformazione digitale, riportando la società alla crescita nel giro di 3 anni. Un’esperienza di grande successo riconosciuta anche dall’importante titolo di “Cavaliere nell’Ordine della Legion d’Onore” ricevuto da Christian Masset, ambasciatore francese in Italia, per l’eccellenza del lavoro svolto. Nel 2017 la nomina ad AD di KIKO Milano, leader nel settore della cosmetica: anche qui le attività condotte da Cristina Scocchia portano la società a un rapido percorso di trasformazione che accresce l’efficacia finanziaria e operativa dell’azienda, culminato con il raddoppio dell’EBITDA in 2 anni. Nell’intervista a “Quarta Repubblica” la manager sottolinea inoltre come l’esperienza di riorganizzazione in KIKO Milano abbia consentito di affrontare al meglio la crisi generata dal Covid-19 e rilanciarsi verso il futuro. Oggi l’azienda, sotto la sua guida, prosegue con un’importante strategia di espansione nel mondo e punta ad aprire 300 negozi entro il 2022, con un focus particolare in Medio Oriente e Asia.

La carriera di Nicola Bedin, Presidente più giovane tra le 40 principali società quotate d’Italia

Secondo una ricerca condotta dall'Università Luiss, a partire dal 2006 l'età dei Presidenti delle società FTSE MIB è passata da 60,6 a 62,5 anni. Nicola Bedin , alla guida del CdA di Snam, è invece una figura controcorrente: a 44 anni, è il più giovane Presidente tra le principali 40 società quotate nella Borsa di Milano.

Nicola Bedin

Snam: focus sul Presidente Nicola Bedin

Nato a Montebelluna (Treviso) nel 1977, Nicola Bedin è oggi alla guida del Consiglio di Amministrazione di Snam, un incarico assunto nel mese di giugno 2020. Con una solida formazione acquisita anche in ambito internazionale, le tappe della sua carriera l'hanno condotto in breve tempo a ricoprire numerosi ruoli manageriali di rilievo: tra questi, l'attuale incarico in Snam lo colloca al primo posto per età tra le 40 società italiane quotate a maggiore capitalizzazione. La ricerca è stata condotta dall'Università Luiss e ha rilevato che, nel corso degli ultimi 15 anni, l'età media dei Presidenti delle società presenti nel FTSE MIB è cresciuta di quasi 2 anni (da 60,6 a 62,5). Un aspetto su cui, grazie ai suoi 44 anni, Nicola Bedin si posiziona nettamente in controtendenza. Laureato con lode in Economia Aziendale presso l'Università Bocconi di Milano, la sua formazione accademica include esperienze internazionali svolte presso University of Texas, Austin e University of California, Berkeley. Ha completato inoltre il quarto anno di scuola superiore presso Charter Oak High School (Stati Uniti).

Nicola Bedin: le tappe della carriera


Nicola Bedin avvia il suo percorso professionale presso Mediobanca dove, dal 2001 al 2004, ricopre il ruolo di Analista Finanziario. Entra in seguito nel Gruppo Ospedaliero San Donato, realtà di primo piano nel settore ospedaliero in Italia: dal 2005 al 2017 è alla guida della società capogruppo in qualità di Amministratore Delegato, ricoprendo parallelamente altri incarichi di responsabilità tra cui quelli di AD dell'IRCCS Ospedale San Raffaele (2012-2017) e dell'Università Vita-Salute San Raffaele (2015-2017). Dal 2016, per tre anni, è Amministratore non esecutivo della quotata Italgas S.p.A., nonché Presidente del Comitato Sostenibilità e componente del Comitato Controllo e Rischi e Operazioni con Parti Correlate. Il 2018 è l'anno della fondazione di Lifenet Healthcare, iniziativa imprenditoriale che annovera oggi dieci aziende ospedaliere e ambulatoriali in Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, con circa 800 persone impiegate. Da giugno 2020 è Presidente di Snam: quotata nella Borsa di Milano e attiva nel trasporto, nello stoccaggio e nella rigassificazione del metano, è presente, tramite le sue consociate internazionali, anche in Cina, Francia, Regno Unito, Grecia, Albania, Austria ed Emirati Arabi. "Ho una mentalità aperta e un'indole imprenditoriale, quindi mi sento a mio agio nelle sfide", racconta di sé Nicola Bedin, "quello che mi ha offerto Snam è particolarmente motivante, perché la nostra azienda ha un ruolo strategico per il presente e soprattutto per il futuro del Paese".

Stefano Donnarumma: Terna all’Expo 2020 di Dubai è partner del Padiglione Italia

Terna è partner del Padiglione Italia all’Expo 2020 di Dubai, l’AD e DG Stefano Donnarumma: “Porteremo il nostro modello di innovazione tecnologica, sostenibilità e competenze essenziali per raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica”.

Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma: Terna all’Expo 2020 di Dubai, focus sulla partecipazione

L’accordo è stato firmato da Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, e Paolo Glisenti, Commissario Generale dell’Italia per Expo 2020 a Dubai: in occasione dell’edizione 2020 dello storico evento, dal titolo “Connecting Minds, Creating the Future”, partner di Padiglione Italia sarà il gruppo che Stefano Donnarumma guida in qualità di AD e DG dallo scorso maggio. La manifestazione prenderà il via il prossimo primo ottobre: è la prima volta che si tiene in un Paese arabo. La presenza a Expo Dubai di Terna ne attesta ulteriormente il ruolo centrale di regista e abilitatore del sistema energetico italiano e hub europeo per il raggiungimento degli obiettivi della transizione energetica: presso il Padiglione Italia sarà possibile conoscere nuove tecnologie, innovazioni e competenze che il Gruppo mette in campo nell’ottica di raggiungere gli obiettivi nazionali ed europei di decarbonizzazione.

Stefano Donnarumma: tecnologia, ingegneria e innovazione, il nostro contributo per la transizione energetica

Siamo orgogliosi di essere partner di Padiglione Italia”, ha commentato in merito l’AD e DG di Terna Stefano Donnarumma, sottolineando come in questo modo tutto il mondo conoscerà “le eccellenze che il nostro Paese può vantare, non solo in termini di cultura, arte e turismo, ma anche di tecnologia, competenze ingegneristiche e capacità di innovazione”. Valori che, unitamente alla sostenibilità, sono “il cuore di Terna”. Sarà un’occasione, come sottolineato ancora dall’AD e DG Stefano Donnarumma, “per portare un nostro contributo su aspetti come la tecnologia, l’ingegneria e l’innovazione in una fase di transizione ecologica ed energetica che caratterizza non solo il nostro Paese ma l’intera Europa”.

Internazionalità e innovazione: nuovo ordine negli Stati Uniti per Gruppo Danieli

Nuovo ordine per Gruppo Danieli negli Stati Uniti: Nucor Steel gli affida la realizzazione della prima saldatrice a billetta e la terza linea di spooler da installare nello stabilimento di Plymouth (Utah).

Gruppo Danieli tecnologia e internazionalità

Gruppo Danielial lavoro su una nuova linea saldatrice a billetta e spooler per l’impianto Nucor Steel di Plymouth

Tre ordini in due anni: affidabilità e competenza per l’azienda americana Nucor Steel parlano italiano grazie al Gruppo Danieli, a cui è stata assegnata una nuova commessa: la realizzazione di una nuova linea saldatrice a billetta e spooler da installare a Plymouth, nello Utah. Implementata, processerà 250.000 tonnellate all’anno di tondini (da 3 a 8), in bobine compatte fino a 5,5 tonnellate. Il progetto prevede inoltre l’ampliamento del forno esistente per consentire lo scarico delle billette a una temperatura più elevata: ad occuparsene sarà Danieli Centro Combustion, società a cui il Gruppo Danieli ha dato vita negli anni ’80 con l’obiettivo di sviluppare la tecnologia relativa al riscaldo e trattamento termico dell’acciaio. La messa in servizio della nuova linea potenziata è prevista nell'ultimo trimestre del 2021.

Gruppo Danielitra innovazione tecnologica e internazionalità: la crescita negli Stati Uniti

Sarà quindi Gruppo Danieli ad occuparsi della realizzazione della nuova linea saldatrice a billetta e spooler che sarà installata nell’impianto della Nucor Steel di Plymouth. Ricerca e innovazione tecnologica contraddistinguono il progetto: la combinazione di tecnologie permetterà infatti di massimizzare la resa (fino al 99%) sfruttando un processo di produzione non stop. Nell’ottica di aumentare il valore dei prodotti finali, le bobine realizzate saranno inoltre senza torsione: in questo modo non servirà alcuna operazione di svolgimento e riavvolgimento prima del loro utilizzo. Questo è il terzo ordine commissionato al Gruppo Danieli da Nucor Steel negli ultimi due anni: nello specifico si tratta della prima linea saldatrice a billetta e la terza di spooler. Gli altri due spooler sono in funzione nelle minimills di Sedalia (Missouri) e Frostproof (Florida): entrambe sono dotate della tecnologia Danieli per la colata continua.

Enel: l’excursus professionale di Claudio Machetti

Claudio Machetti assume la carica di Dirigente Responsabile dell'Unità Mercati Finanziari di Ferrovie dello Stato Italiane nel 1992: è l'incarico che lo porterà a ricoprire ruoli di crescente responsabilità fino all'arrivo in Enel.

Claudio Machetti, manager Enel

Claudio Machetti: i primi incarichi professionali e l'esperienza in Banco di Roma

Esperto di finanza aziendale, Claudio Machetti entra a far parte di Enel dai primi anni del 2000 ma la sua carriera ha consolidate radici pregresse. Dopo il conseguimento del Diploma presso il Liceo Classico "Tito Lucrezio Caro" di Roma, sua città di origine, frequenta l'Università La Sapienza. Iscritto alla Facoltà di Scienze Statistiche, si laurea nel 1982 per poi trasferirsi a Milano l'anno successivo. Lavora come impiegato presso la filiale locale di Banco di Roma, ma torna nella Capitale nel 1984 per lavorare presso la Direzione Centrale. Si occupa di analizzare la situazione finanziaria di grandi gruppi industriali del Paese, per poi concentrarsi anche su attività di Equity. Sempre in Banco di Roma, Claudio Machetti diventa successivamente funzionario dell'Ufficio Analisi della Direzione Finanziaria, con diverse IPO gestite per numerose società quotate in borsa. È nominato Responsabile del Nucleo Analisti Finanziari nel 1990. È l'incarico che precede la sua entrata in Ferrovie dello Stato Italiane, alla quale seguirà a sua volta l'ingresso in Enel.

Claudio Machetti: da Ferrovie dello Stato Italiane a Enel

Il 1992 è l'anno della svolta per il percorso professionale di Claudio Machetti: in Ferrovie dello Stato Italiane assume il ruolo di Dirigente Responsabile dell'Unità Mercati Finanziari, per poi arrivare quattro anni dopo a rivestire la carica di Direttore della Finanza Operativa. Contribuisce così alla creazione di Fercredit, la società di servizi finanziari di cui diventa anche Amministratore Delegato. Si avvicinano così gli anni 2000, che segnano il suo ingresso in Enel: inizialmente opera in qualità di Responsabile dell'Area Finanza, un ruolo che lo vede protagonista di Enelfactor (realtà aziendale di factoring captive) e di Enel Insurance (attiva nell'ambito delle assicurazioni). Nel 2005 Claudio Machetti diventa Direttore Finanziario del Gruppo. Ricopre al contempo altri incarichi nel CdA di aziende consociate tra cui Wind e Terna, oltre a essere Presidente di Fondenel e Fopen. Nel 2009 passa alla Direzione Risk Management e cinque anni dopo passa alla guida della Global Trading Business Line di Enel. Le sue responsabilità comprendono la gestione della programmazione degli impianti di produzione e dei mercati all'ingrosso di gas ed energia elettrica a livello internazionale. Claudio Machetti è anche Amministratore Unico di Enel Global Trading SpA.

Impianti steel green, Gruppo Danieli si aggiudica una commessa dal Bangladesh

La nuova commessa rappresenta un ulteriore tassello di crescita per Gruppo Danieli nel mercato asiatico.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli: i dettagli dell’accordo

L’acciaio green diventa sempre più una realtà consolidata. Il trend va a inserirsi a pieno titolo nel processo di transizione energetica avviato negli ultimi anni, con la maggioranza dei Paesi alla ricerca di soluzioni ecosostenibili da applicare a comparti complessi come quello siderurgico. Gruppo Danieli oggi è all’avanguardia nella realizzazione delle cosiddette acciaierie verdi: ne è una prova l’ultima commessa che si è aggiudicato in Bangladesh. L’azienda di Buttrio ha recentemente siglato un accordo con il Bashundhara Group, la compagnia privata più grande del Paese. L’ordine riguarda la realizzazione di un nuovo impianto green, che vedrà la luce all’interno del parco industriale di Bashundhara a Mirsarai. Sebbene le specifiche del contratto non siano state ancora rese note, l’acciaieria di Gruppo Danieli, che secondo le stime produrrà un milione di tonnellate l’anno, sarà uno degli impianti green più produttivi al mondo nel settore dei prodotti lunghi.    

Gruppo Danieli: la nuova tecnologia dell’impianto bangladese

A supporto della produzione a basso impatto ambientale della futura acciaieria, Gruppo Danieli utilizzerà infatti una tecnologia innovativa. L’impianto sarà ad una sola colata, il che consentirà la realizzazione di prodotti finiti praticamente 24 ore su 24. Una competitività che si riflette anche sul lato green con la diminuzione delle emissioni di CO2 per tonnellata di acciaio prodotto, possibile grazie al know-how messo in campo da Danieli. Dopo le commesse da parte del colosso cinese HBIS e della Korea Steel Shapes Co, si rafforza dunque la presenza internazionale del leader degli impianti chiavi in mano. Recentemente l’azienda ha anche terminato la realizzazione, in India, dell’altoforno numero 3 nell’impianto integrato di Cherepovets per conto della Severstal. Ma i rapporti con quest’ultima non sono terminati: lo scorso dicembre il produttore russo ha infatti incaricato Gruppo Danieli della costruzione di un laminatoio per acciaio da installare a Cerepovec, nella Russia nordoccidentale.

Roberto Casula: la crescita professionale in Eni S.p.A.

La carriera di Roberto Casula ha ampio respiro internazionale: con il suo ingresso in Eni nei primi anni 2000, il manager ricopre svariati ruoli di crescente rilevanza e responsabilità.

Roberto Casula

Roberto Casula: dalla laurea all'arrivo in Eni

Roberto Casula completa la sua formazione presso l'Università degli Studi di Cagliari: una volta laureatosi in Ingegneria Mineraria, consegue l'abilitazione alla professione di Ingegnere e fa il suo ingresso in Agip S.p.A. Ricopre il ruolo di Reservoir Engineer (ingegnere di giacimento) che lo vede preposto al production test (prove di produzione) e al well logging (acquisizione dati) sui pozzi. Viene poi coinvolto anche nell'attività di reservoir modelling, che svolge presso Beicip-Franlab a Sophia Antipolis (Antibes, Francia). Nel 1992 si trasferisce in Luanda presso la consociata Agip Angola Ltd, diventandone Chief Development Engineer nel 1994. Tornato in Italia tre anni più tardi, viene collocato presso la sede di San Donato Milanese: inizia così il percorso di Roberto Casula in Eni S.p.A., come responsabile del coordinamento delle attività di business e delle attività operative per i Paesi dell'Africa occidentale e centro-asiatici.

La crescita professionale di Roberto Casula e le esperienze internazionali in Eni

Nominato Department Manager per le operazioni in Iran (Responsabile dei Servizi Tecnici di Progetto) nel 2000, Roberto Casula assume nell'anno successivo l'incarico di Dirigente e Project Director del progetto in corso a Teheran, il giant South Pars Gas fasi 4-5. Nel 2004 passa al ruolo di Managing Director della società Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A., mentre l'anno seguente ricopre la medesima carica per Eni Nord Africa BV, con sede a Tripoli, in Libia. Nel 2007 torna brevemente in Italia per operare in qualità di Senior Vice President dell'area Sub-sahariana, dove si trasferisce presso Abuja (Nigeria). Diviene, inoltre, Chairman delle tre consociate di Eni situate nel Paese. Nominato nel 2011 Executive Vice President, ha operato in qualità di Chief Development, Operations & Technology Officer di Eni S.p.A.

Cortina 2021, Alessandro Benetton a RadioTSN: “Un grande evento concluso in pareggio economico”

Un test per i grandi eventi sportivi internazionali e soprattutto un primo passo verso i prossimi Giochi olimpici invernali. Ma per Alessandro Benetton il risultato più importante è la speranza data alle generazioni future.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: il resoconto dei Mondiali di Sci

Terminati i 46ⁱ Campionati del mondo di sci alpino, è tempo di tirare le somme. A farlo è il Presidente di Fondazione Cortina 2021 Alessandro Benetton. Intervistato da RadioTSN, l’imprenditore a capo dell’organizzazione dell’evento si dice soddisfatto dei risultati raggiunti. In primis, la valorizzazione del territorio, punto cardine messo in chiaro fin dal principio. I Mondiali, secondo la visione della Fondazione, dovevano diventare la giusta vetrina per un rilancio post Covid dell’immagine sia del territorio che dell’Italia. Un obiettivo che può dirsi raggiunto: i Campionati sono stati seguiti da 500 milioni di persone provenienti da 190 Paesi. Complici anche i canali digitali, che hanno registrato oltre 2,3 milioni di utenti attivi. Non solo visibilità. Oltre ai benefici indiretti di un evento di tale portata, Cortina ha visto anche un ammodernamento delle strutture sportive e un ampliamento delle piste più importanti. Un successo possibile in piena pandemia, ha spiegato Alessandro Benetton, grazie agli elevati standard di qualità e sicurezza che hanno permesso di gestire 600 atleti, ospiti, giornalisti, tecnici e centinaia di giovani volontari.

Alessandro Benetton: Cortina 2021 apripista delle prossime Olimpiadi

Il successo dei Mondiali di Sci si riflette anche sul piano economico, se si considera un particolare importante come l’assenza del pubblico: “A quanto mi risulta − ha spiegato Alessandro Benettonquesto è il primo o uno dei primi grandi eventi che finiscono anche in pareggio”. Un esempio virtuoso che fa ben sperare per i Giochi olimpici invernali che si terranno nel 2026 a Milano e a Cortina: “Avremo un'occasione di far vedere che alla fine le cose le sappiamo fare – ha continuato l’imprenditore – sappiamo essere puntuali e soprattutto abbiamo dei territori che nessun altro al mondo può far vedere”. Tutto a vantaggio delle prossime generazioni, che grazie all’effetto palla di neve raggiunto attraverso la sinergia di tutti gli attori, potranno beneficiare della ripresa delle economie locali. Perché, ha sottolineato Alessandro Benetton, la fiducia oggi è un sentimento fondamentale per superare la crisi scaturita dalla pandemia: “Abbiamo sentito le parole del nostro nuovo Primo Ministro: qualsiasi spreco che noi facciamo, anche in termini di non fare, è un’ingiustizia nei confronti delle prossime generazioni”.

FS Italiane: focus sulle intese sottoscritte dall’AD e DG Gianfranco Battisti con Agens

Smart working e welfare aziendale: l’AD e DG Gianfranco Battisti sigla una serie di accordi con le organizzazioni sindacali a tutela dei professionisti del Gruppo FS Italiane.

Gianfranco Battisti

Gianfranco Battisti: smart working e welfare aziendale, le iniziative del Gruppo FS Italiane

Trasformare la crisi in opportunità: una lezione fondamentale per incentivare la ripartenza del Paese che FS Italiane ha fatto sua. Il Gruppo guidato da Gianfranco Battisti ha sottoscritto nei giorni scorsi una serie di importanti accordi con le organizzazioni sindacali a tutela dei propri professionisti. L’obiettivo è salvaguardare posti di lavoro e retribuzione, oltre a potenziare lo smart working e investire nel welfare aziendale quale strumento condiviso di benessere. Firmati dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale Gianfranco Battisti con Agens, confermano l’impegno di FS Italiane nel riportare al centro il valore umano e professionale di quanti ogni giorno lavorano per la crescita del Gruppo e garantire la massima eccellenza ed efficienza nell’erogazione dei servizi ai passeggeri.

Gianfranco Battisti: FS Italiane, protocollo per la qualità del lavoro negli appalti dei servizi ferroviari

In base agli accordi sottoscritti da Gianfranco Battisti con le organizzazioni sindacali, FS Italiane riconoscerà ai dipendenti delle società che applicano il Ccnl Mobilità/Area Af una somma una tantum ad integrale copertura del periodo 2018/2020. Inoltre i professionisti del Gruppo potranno avvalersi di una ulteriore somma una tantum di 400 euro in misure di welfare, che si aggiungono ai consueti 100 euro annuali. L’intesa guarda al rinnovo del Ccnl ponendo le basi per la prosecuzione del percorso relazionale. Non solo: nell’ottica di riaffermare principi quali legalità, trasparenza, sostenibilità, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che FS Italiane condivide promuovendo una economia sana, l’AD e DG Gianfranco Battisti ha firmato uno specifico protocollo con le organizzazioni sindacali per la qualità del lavoro negli appalti dei servizi ferroviari. In merito è stato costituito un Osservatorio del settore con lo scopo di individuare le misure di miglioramento possibile e di illustrare scenari e prospettive in tale ambito che tengano conto dell’evoluzione del mercato, dell’andamento della domanda e della offerta dei servizi e delle esigenze delle imprese.

Elisabetta Ripa, AD di Open Fiber: copertura ultraveloce, Italia al terzo posto in Europa

"L'Italia grazie ad Open Fiber si conferma al terzo posto in Europa per copertura Ftth/B dopo Francia e Spagna ed il secondo Paese in termini di crescita": Elisabetta Ripa commenta i risultati dello studio di Ftth Council sulla diffusione delle reti in fibra in Europa.

Elisabetta Ripa, amministratore delegato Open Fiber

Elisabetta Ripa: le considerazioni dell'AD di Open Fiber sui risultati dello studio promosso da Ftth Council

L'Italia grazie a Open Fiber è al terzo posto in Europa per copertura Ftth/B dopo Francia e Spagna ed è il secondo Paese in termini di crescita: lo certifica un report di Ftth Council, l'organizzazione di imprese europee creata per accelerare la diffusione di connettività in fibra ottica e promuovere lo sviluppo di una società digitale in Europa. Il documento su cui si è espressa anche l'AD Elisabetta Ripa fotografa la situazione delle reti in fibra in Europa e illustra previsioni sullo sviluppo del mercato. L'Italia risulta al terzo posto (su 28 stati) nel ranking europeo di copertura Ftth/B: nel corso del 2020 sono state cablate 3,8 milioni di unità immobiliari cablate in modalità Ftth/B (cioè la fibra stesa fin dentro le abitazioni o all'interno degli edifici). Numeri che proiettano il nostro Paese al secondo posto come tasso di crescita annuale dietro la Francia (+4,7 milioni) e davanti alla Germania (+1,9 milioni) e al Regno Unito (+1,8 milioni). Fondamentale il contributo della società guidata da Elisabetta Ripa: la crescita si deve per circa l'80% a Open Fiber, che con circa 10 milioni di unità immobiliari abilitate ai servizi Ultra Broadband si conferma come principale operatore italiano di reti in fibra ottica. Lo studio, stilato da Idate, prevede inoltre che entro il 2026 l'Italia registrerà il terzo maggior aumento in termini di copertura Ftth.

L'impegno di Open Fiber per il Paese nelle parole dell'AD Elisabetta Ripa

È l'AD Elisabetta Ripa a sottolineare il valore di Open Fiber nell'ottima performance dell'Italia fotografata dallo studio del Ftth Council. Il nostro Paese è al terzo posto in Europa per copertura Ftth/B dopo Francia e Spagna ed è il secondo in termini di crescita. "Non a caso, Open Fiber è il terzo operatore Ftth europeo proprio dopo l'incumbent spagnolo, Telefonica, e quello francese, Orange", ha evidenziato in merito l'AD ricordando come inoltre Open Fiber sia "il primo tra gli operatori wholesale only, un modello di business che l'Unione Europea ha scelto di evidenziare per la sua capacità di favorire gli investimenti nel Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche". Lo studio attesta dunque l'impegno della società guidata da Elisabetta Ripa nel dotare il Paese di un'infrastruttura adeguata alle sfide della digitalizzazione e proiettarlo in un futuro tecnologicamente sempre più avanzato.

ANSA Incontra, Renato Mazzoncini: A2A, Life Company che promuove sostenibilità e innovazione

Dopo la transizione “non avremo più un problema di energia” ma “se in Italia vogliamo raggiungere l'obiettivo del 55% di energia elettrica da rinnovabile nel 2030, dobbiamo quadruplicare la velocità di installazione”: la vision dell’AD e DG di A2A Renato Mazzoncini nell’intervista ad ANSA Incontra.

Renato Mazzoncini

ANSA Incontra Renato Mazzoncini: l’intervista all’AD e DG di A2A

Per raggiungere in Italia l’obiettivo del 55% di energia elettrica da rinnovabile entro il 2030, bisogna quadruplicare la velocità di installazione: a fare il punto in occasione del forum ANSA Incontra è l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di A2A Renato Mazzoncini che, parlando delle sfide a cui il nostro Paese è chiamato a rispondere sul fronte della sostenibilità, ha spiegato come sia necessario rimuovere gli ostacoli che impediscono alle aziende sane e sostenibili di crescere. Semplificare l'iter autorizzativo non basta: bisogna infatti impegnarsi per arginare il fenomeno NINBY (Not In My Backyard), così come sono comunemente definiti i movimenti di protesta dei cittadini che preferiscono localizzare impianti in luoghi distanti dalla propria quotidianità e dunque, come spiegato da Renato Mazzoncini, finiscono per negarne la realizzazione o per frenarne lo sviluppo. Posizioni che influiscono sulla possibilità di potenziare e realizzare nuovi impianti, ad esempio per i rifiuti.

Renato Mazzoncini: accelerare per la transizione energetica, i progetti di A2A

Quadruplicare il ritmo di installazione di energie rinnovabili e portare a termine la transizione energetica: in quest’ottica il Recovery Fund è “una grande opportunità” che l’Italia non può perdere. È quanto evidenziato dall’AD e DG Renato Mazzoncini nel corso di ANSA Incontra lo scorso 8 febbraio: A2A insieme a Utilitalia ha individuato progetti per 3,1 miliardi di euro finanziabili dal Recovery, indispensabili “per accelerare o per abilitare alcuni investimenti e, in alcuni casi, per ridurre le tariffe”. Non solo: altri 16 miliardi saranno investiti da A2A nell’ambito del suo Piano Strategico al 2030 presentato lo scorso 20 gennaio, che accompagna l’evoluzione dell’azienda in “Life Company”, con attività in Italia e in Europa.

G20, Gianpietro Benedetti tra gli esperti del Business Summit

I lavori delle task force inizieranno nei prossimi mesi: la scelta di Gianpietro Benedetti su indicazione del Presidente di Confindustria.

Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti: il ruolo in vista del G20

Il 1° dicembre l'Italia ha ufficialmente assunto la presidenza del G20. Un evento finora mai accaduto nella storia degli incontri tra i leader dei Paesi più industrializzati. In contemporanea, Confindustria si occuperà del Business Summit (B20), che si svilupperà attraverso il lavoro di 8 task force guidate da manager di rilievo nazionale e internazionale. Tra questi Gianpietro Benedetti , Presidente del Gruppo Danieli. Il manager è stato infatti scelto per guidare la task force "Employment & Education". I gruppi di lavoro, che si riuniranno nel periodo che va da febbraio a luglio, avranno il compito di ideare proposte e raccomandazioni su diversi temi da portare poi all'attenzione del G20 nelle settimane che precedono l'evento, che si terrà a Roma a fine ottobre. Oltre alla task force guidata da Gianpietro Benedetti, le altre riguarderanno temi fondamentali per il futuro quali efficienza energetica, digital transformation, sostenibilità e finanza.

Gianpietro Benedetti: il profilo professionale

La scelta di Gianpietro Benedetti su indicazione di Confindustria non è un caso. La carriera del manager, storico volto del Gruppo Danieli, specializzato nella produzione di impianti siderurgici chiavi in mano, è infatti costellata di importanti traguardi. Originario di Udine, classe 1942, a soli 19 anni entra a far parte della multinazionale come ingegnere progettista, arrivando in poco tempo alla direzione dell'Ufficio tecnologie e Processo di Laminazione. La svolta nel 1986, quando arriva la nomina a Co-Amministratore Delegato del Gruppo, alla quale si aggiunge poco dopo quella di Direttore Generale. Diventerà Amministratore Delegato nel 1999 e Presidente nel 2003. Tra i diversi riconoscimenti ottenuti da Gianpietro Benedetti in oltre 40 anni di attività, la nomina a Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana, due lauree ad honorem (Università di Trieste e Udine) e la Tadeusz Sendzimir Memorial Medal dall'AIST (Association for Iron & Steel Technology).

LaPresse S.p.A. a New York, Marco Maria Durante: l’esempio di quello che un’azienda italiana può fare

Nuova sede a New York per LaPresse S.p.A. il fondatore e Presidente Marco Maria Durante sottolinea come gli ambiziosi traguardi raggiunti all'estero dall'agenzia di stampa siano "un vero esempio di quello che un'azienda italiana può fare".

Marco Maria Durante, Presidente LaPresse

Marco Maria Durante: LaPresse S.p.A. sempre più all'insegna dell'internazionalità, aperta la nuova sede di New York

È il completamento di un processo iniziato 14 mesi fa che ha portato LaPresse S.p.A. a rafforzarsi ulteriormente all'estero confermandosi come il più internazionale dei multimedia content provider italiani: lo ha sottolineato il fondatore e Presidente Marco Maria Durante in occasione dell'apertura lo scorso 25 novembre di LaPresse Usa Inc, con sede legale a New York e altri due uffici dislocati negli Stati Uniti. "Devo ringraziare Deloitte per il grande aiuto che ci ha dato aprendo queste 23 sedi nel mondo in un momento complicato per tutti", ha ricordato il Presidente. In parallelo la società ha portato avanti il piano di assunzioni di giornalisti e poligrafici annunciato nei mesi scorsi "iniziando come da programma a giugno: abbiamo inserito nelle sedi estere nostro personale". E ora Marco Maria Durante è già proiettato ai futuri obiettivi: "Manca la ciliegina: l'apertura dei siti LaPresse in Marocco in America in Inghilterra in Spagna e in Francia". Nel commentare il nuovo traguardo, il Presidente ha ringraziato quanti si sono impegnati "per far crescere questa azienda senza mai lamentarsi": la crescita internazionale di LaPresse S.p.A. è "un vero esempio di quello che un'azienda italiana può fare".

Marco Maria Durante ai professionisti di LaPresse S.p.A.: grazie per quanto avete dato per far crescere questa azienda

Nata nel 1994 per iniziativa di Marco Maria Durante, attuale Presidente, e del fratello Massimo, LaPresse S.p.A. è oggi una delle più dinamiche e innovative media company nel panorama contemporaneo dell'informazione e della comunicazione. La prima agenzia di stampa multimedia italiana a guida imprenditoriale negli anni è cresciuta esponenzialmente riuscendo ad ampliare ulteriormente la propria offerta di servizi di informazione con reportage e notiziari dall'Italia e dall'estero anche grazie a una serie di acquisizioni di rilievo (AGR, Agenzia Giornalistica Radiotelevisiva; A.G.A., Agenzia Giornali Associati; Olycom, con Olympia Fotocronache, Franca Speranza e il marchio Publifoto). Oggi LaPresse annovera otto sedi in Italia (Milano, Roma, Torino, Firenze, Napoli, Oristano, Messina e Lamezia Terme) e 14 nel mondo (Bruxelles, Parigi, Berlino, Madrid, Vienna, Praga, Varsavia, Ginevra, New York, Washington, Miami, Tokyo, Hong Kong e Rabat). "Noi non siamo secondi a nessuno: bravi", ha detto il Presidente Marco Maria Durante congratulandosi con i suoi dipendenti per i traguardi raggiunti dall'azienda in Italia e all'estero.

A2A, Piano “Life is Our Duty” 2021-2030: il focus dell’AD Renato Mazzoncini

A2A lancia il nuovo piano decennale “Life is Our Duty”: 16 miliardi di investimenti in economia circolare e transizione energetica, pilastri della nuova Strategy.

 A2A strategia Renato Mazzoncini

A2A proietta il Paese nel 2030: il nuovo Piano punta su transizione energetica ed economia circolare

È “sostenibilità” la parola chiave del Piano strategico 2021-2030 lanciato da A2A il 20 gennaio. Un impegno ribadito in diverse occasioni dall’AD Renato Mazzoncini che si concretizza ulteriormente nella nuova Strategy, finalizzata alla realizzazione di 11 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 ONU. Non a caso l’AD Renato Mazzoncini ha parlato di “punto di svolta” nel presentarlo: “Coniugando coraggio e concretezza perseguiamo obiettivi di sostenibilità sfidanti e target economici di crescita molto importanti per il gruppo, che si affaccia al mercato europeo”. Economia circolare e transizione energetica sono i due macro-trend industriali su cui si focalizzerà nello specifico A2A e a cui contribuiranno tutte le Aree di Business del Gruppo, Energia, Ambiente e Reti: “Per la prima volta A2A ha una strategia di lungo termine, con 16 miliardi di euro di investimenti dedicati allo sviluppo dell’economia circolare e alla transizione energetica. Queste sono le solide basi che ci consentiranno di realizzare infrastrutture strategiche, innovative ed essenziali per la crescita e il rilancio del Paese, di essere ambiziosi e guardare all’Europa. Il nostro nuovo modello è una visione del mondo condivisa, sostenibile e rispettosa del futuro, a cui vogliamo dare il nostro contributo quotidiano”.

La Strategy 2021-2030 di A2A: la presentazione dell’AD e DG Renato Mazzoncini

“Life is Our Duty” è il nome scelto per il nuovo piano, ad indicare il riposizionamento di A2A da multi-utility a “Life Company” che si occupa di energia, acqua e ambiente attraverso l’uso circolare delle risorse naturali. Prevede infatti sei miliardi di investimenti per l’economia circolare con focus sulla crescita nel recupero di materia e di energia dai rifiuti e per la riduzione degli sprechi, come perdite idriche o calore di scarto. Un altro obiettivo è incentivare la transizione energetica e la decarbonizzazione, contribuendo alla delle emissioni: target sfidanti che impongono di accelerare nel passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili. In questa prospettiva A2A, che al contempo guarda anche all’evoluzione tecnologica e di mercato, ha in programma investimenti per 10 miliardi di euro a supporto della decarbonizzazione e dell’elettrificazione dei consumi. Un percorso da affiancare a quello di espansione su scala nazionale che, nelle intenzioni del Gruppo, lo porterà a trasformarsi entro il 2030 da operatore territoriale con 2,9 milioni di clienti (elettricità e gas) a player nazionale con 6 milioni di clienti. In base al Piano industriale, il Gruppo guidato da Renato Mazzoncini nel periodo 2021-2030 stima una forte crescita in termini del margine operativo lordo, passando da circa 1,18 miliardi di euro del 2020 a oltre 2,5 miliardi di euro del 2030.

Claudio Machetti: il ruolo del Direttore della Divisione Global Trading di Enel

Claudio Machetti, in qualità di Direttore della Global Trading Business Line di Enel, si è occupato anche di weather derivates, strumenti dal grande potenziale. Il manager è entrato a far parte del Gruppo dai primi mesi del 2000.

Claudio Machetti

Claudio Machetti: le principali tappe del percorso professionale

Laureato in Scienze Statistiche presso l'Università di Roma La Sapienza, Claudio Machetti è attualmente alla guida della Global Trading Business Line di Enel, incarico assunto nel 2014. Il manager vanta una lunga esperienza nel Gruppo, col quale comincia a collaborare a partire dal 2000, dopo aver ricoperto mansioni di responsabilità in Banco di Roma e Ferrovie dello Stato. Inizialmente Responsabile dell'Area Finanza di Enel, è stato nominato Direttore Finanziario nel 2005 per poi passare in seguito alla Direzione della funzione Risk Management (2009). Scelto per guidare la neonata Direzione Global Trading, opera al contempo come Amministratore Unico di Global Trading S.p.A. Claudio Machetti ha guidato FondEnel e Fopen, i fondi pensione del Gruppo, oltre a far parte dei Board di Endesa, Terna, Wind e altre consociate.

Claudio Machetti: un approfondimento sui weather derivates

Enel punta sui weather derivates, un importante strumento per le coperture sulle condizioni metereologiche che influenzano la produzione di energia e non solo. Claudio Machetti riveste un ruolo chiave in questo senso all'interno del Gruppo e se ne è occupato in prima persona: "Abbiamo maturato nel tempo expertise notevoli nella gestione di queste esposizioni all'interno di un portafoglio sempre più diversificato e integrato, ma è solo da qualche anno che lo sviluppo dei derivati climatici ci ha permesso di iniziare ad estendere queste pratiche di hedging maturate in ambito commodities per mitigare gli effetti della volatilità degli elementi metereologici sui nostri margini attesi". Il manager ha specificato che il lavoro è partito dall'analisi degli impatti che la temperatura ha sui consumi dei clienti, per poi procedere con lo studio delle necessità di generazione di energia rinnovabile: questa, per definizione, è infatti molto esposta all'andamento delle variabili climatiche. "Basti pensare a un impianto fotovoltaico, un sole che non irraggia a sufficienza un pannello a causa delle nuvole significa un mancato guadagno per i produttori di energie verdi". Il target potenziale è comunque amplissimo, come ha spiegato Claudio Machetti: "Pensiamo a rinnovabilisti ma anche a clienti industriali ed esercizi commerciali".

O&G Business, le considerazioni di Roberto Casula nell’intervista a Business Matters

Manager di Eni, Roberto Casula ha alle spalle oltre 30 anni di esperienza in ambito energetico. Attualmente si occupa di progetti di open innovation e corporate venture capital per conto del Gruppo.

Roberto Casula

Settore Oil&Gas, l'intervista di Business Matters al manager di Eni Roberto Casula

Nuove tecnologie e cambiamenti sempre più veloci hanno ormai profondamente modificato il paradigma dell'innovazione nel settore dell'energia. A sottolinearlo è Roberto Casula, ingegnere e manager di Eni, in un'intervista rilasciata alla rivista britannica Business Matters: "Per tenere il passo con i cambiamenti, è sempre più necessario fare leva su strategie e strumenti open innovation", spiega, "rafforzando le partnership con i centri di ricerca - come quella in corso tra Eni e il MIT - e cercando allo stesso tempo soluzioni e modelli nuovi". È il motivo per cui il Gruppo ha avviato progetti di investimento su startup ad alto coefficiente innovativo che, spiega il manager, saranno proprio quelle che apporteranno maggiori cambiamenti nel settore energetico in futuro. "È un ambito per me impegnativo e stimolante allo stesso tempo: nel venture investing in area tough-tech è necessaria capacità di visione ad ampio raggio, fondamentale per capire il ruolo delle startup e delle tecnologie innovative nel settore energetico". Una sfida con cui il manager di Eni è pronto a misurarsi: "Affronto una sfida che è di tipo culturale", spiega Roberto Casula, "poiché svolgo attività molto distanti dai meccanismi con cui si è soliti fare business nel settore O&G".

Innovazione e valorizzazione del talento: le considerazioni di Roberto Casula

Startup, nuove tecnologie e nuove modi di intendere i modelli di business sono dunque cruciali per comprendere al meglio la transizione che sta interessando sia il comparto energetico sia innumerevoli altri settori. Ma per far ciò, prosegue Roberto Casula nell'intervista a Business Matters, c'è bisogno di puntare sulla valorizzazione dei talenti: "La rivoluzione digitale sta apportando nuove competenze e nuovi modi di lavorare", sottolinea, "ed è questa la ragione per cui Eni sviluppa progetti specifici per intercettare e coltivare i talenti migliori, diffondendo al contempo una cultura del talent management all'interno del Gruppo". Ciò passa attraverso percorsi di coaching e mentoring che Eni organizza per accelerare lo sviluppo professionale delle risorse, anche attraverso esperienze all'estero, crescita di competenze organizzative e team di progetto internazionali. "Ha mai partecipato a un percorso di mentoring nella sua carriera?", chiede Business Matters concludendo l'intervista a Roberto Casula. Il manager racconta di aver partecipato alcuni anni fa, evidenziando come questa esperienza sia stata di grande crescita professionale, oltre che una reale "opportunità di introspezione personale e sviluppo della consapevolezza di se stessi, un aspetto a volte trascurato".

Gruppo Danieli e l’Università di Savona insieme per sviluppare forni siderurgici a idrogeno

Realtà di primo piano nel settore siderurgico a livello internazionale, Gruppo Danieli è sempre più orientato verso la realizzazione di impianti che utilizzino energie rinnovabili, un intento da perseguire anche attraverso la collaborazione con l’Università di Savona.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli tra innovazione tecnologica e idrogeno:focus sul progetto

Un programma all’avanguardia ideato per promuovere la ricerca e proseguire il percorso verso la transizione energetica nel settore dell’acciaio: è quanto prevede la collaborazione avviata tra Gruppo Danieli, società di Buttrio leader nel comparto siderurgico, e il polo universitario di Savona, appartenente all’Università di Genova, per ricercare soluzioni innovative nel settore dell’acciaio verde. L’iniziativa, annunciata da Fabrizio Pere (AD di Danieli Centro Combustion), prevede in particolare la riconversione dell’impianto di sviluppo di forni industriali presente nel polo universitario di Savona. L’obiettivo della ricerca è studiare l’impiego delle energie rinnovabili, come ad esempio un mix di gas naturale e idrogeno o anche idrogeno al 100%, per alimentare i forni destinati al settore della siderurgia e alle altre applicazioni industriali. Gruppo Danieli è attivo già da tempo in tale ambito grazie a una costante attenzione verso progetti di ricerca e sviluppo che, negli anni, hanno consentito la messa a punto della tecnologia di riduzione diretta (DRI) e quella dei forni elettrici digitali (Digital Melter): innovazioni che indirizzano la produzione dell’acciaio verso una riduzione significativa delle emissioni di CO2.

Gruppo Danieli: la riduzione delle emissioni nel comparto siderurgico

Promotore di processi produttivi incentrati sui valori della sostenibilità, Gruppo Danieli è sempre più orientato verso innovazione, decarbonizzazione, sicurezza e qualità, ambiti su cui la società destina investimenti e sforzi finalizzati ad agevolare la transizione verso un’industria di tipo sostenibile, con iniziative di grande rilevanza sia in Italia che all’estero. A ciò si aggiunge il recente progetto con l’Università di Savona, che avvia la riconversione dell’impianto presente nel campus con l’introduzione dell’idrogeno come fonte energetica. Sono già stati compiuti i primi sopralluoghi delle competenti autorità locali, soprattutto in merito agli aspetti legati alla sicurezza, da parte dei Vigili del Fuoco, del Questore di Savona e del delegato del Rettore per la sicurezza dell’Università. Il progetto conferma gli obiettivi di Gruppo Danieli sul fronte della produzione siderurgica green, ribadendo l’impegno della società di Buttrio nei confronti dei target di riduzione delle emissioni, in linea con gli indirizzi forniti dal Green Deal europeo.

Cortina 2021: il valore della sostenibilità nelle parole del Presidente Alessandro Benetton

“Nuovi modelli di crescita, improntati su innovazione, sostenibilità e nuove tecnologie, per guardare con più ottimismo al futuro”: la lezione dei Mondiali di Cortina 2021 nelle parole del Presidente Alessandro Benetton.

Alessandro Benetton

Cortina prima e dopo i Mondiali di Sci 2021: la vision di Alessandro Benetton

Ripartire nel segno della territorialità, della cultura e della sostenibilità. È quanto auspicava il Presidente di Fondazione Cortina 2021 Alessandro Benetton per i Mondiali di Sci in programma nella località ampezzana: non solo una manifestazione sportiva ma soprattutto “l’occasione per ripartire per tutto il Paese, con il loro messaggio di forza e speranza”. E oggi, all’indomani della cerimonia di chiusura, la sfida può dirsi vinta anche perché, al di là dell’esito positivo, sono serviti particolarmente a lanciare “un messaggio forte per l’economia sostenibile, per le comunità locali e per il mondo”. Un augurio che Alessandro Benetton aveva espresso intervenendo lo scorso 31 gennaio nel corso del quarto episodio di «Audi Talks» dal titolo “Una pista tracciata”: parlando di come tra gli obiettivi della Fondazione ci fosse anche quello di lasciare una forte cultura sul territorio, il Presidente ha illustrato la sua visione dell’evento, in cui la sostenibilità occupa una posizione centrale. 

Alessandro Benetton: innovazione, sostenibilità e nuove tecnologie, nuovi modelli per guardare al futuro

Concepire un grande evento come occasione per la ripartenza e nuova energia per la comunità, oltre a grande vetrina per il proprio Paese”: i principi che hanno guidato l’organizzazione dei Mondiali di Cortina 2021, nonché gli obiettivi, sono stati ricordati da Alessandro Benetton anche intervenendo all’evento in live streaming Vette digitali, organizzato nei giorni della manifestazione. Un’occasione di confronto su sport e innovazione tra sostenibilità ambientale ed economica di cui l’evento può considerarsi a tutti gli effetti un modello, anche in vista dei Giochi Invernali del 2026 che saranno ospitati da Cortina insieme a Milano. Secondo il Presidente Alessandro Benetton in questa ottica occorre “pensare a nuovi modelli di crescita, grazie a innovazione, sostenibilità e nuove tecnologie con un approccio a medio lungo termine per guardare con più ottimismo al futuro”.

Cassa Depositi e Prestiti investe 70 milioni di euro contro il climate change

Cassa Depositi e Prestiti  investe nel più grande fondo al mondo dedicato ai green bond: 70 milioni di euro in EGO per promuovere progetti di contrasto al cambiamento climatico.

Cassa Depositi e Prestiti entra in EGO

Cassa Depositi e Prestiti punta su EGO: 70 milioni di euro nel più grande fondo al mondo dedicato ai green bond

70 milioni di euro nella promozione di progetti per contrastare il climate change. L’impegno di Cassa Depositi e Prestiti sul fronte della sostenibilità, ribadito in diverse occasioni anche dal Presidente Giovanni Gorno Tempini e dall’AD e DG Fabrizio Palermo, si rafforza ulteriormente con l’adesione ad EGO (Amundi Planet-Emerging Green One), il più grande fondo al mondo dedicato all’investimento in titoli verdi (green bond). Nel ruolo di Istituzione Finanziaria Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, CDP ha investito 70 milioni di euro in EGO, promosso da International Finance Corporation (IFC) del Gruppo Banca Mondiale: nel suo genere è il primo fondo focalizzato esclusivamente su Paesi in via di sviluppo e mercati emergenti, principalmente in Africa, Asia e America Latina. EGO ha raccolto risorse da investitori pubblici e privati per un ammontare pari a circa 1,5 miliardi di dollari: le iniziative ad alto impatto ambientale supportate attraverso l’investimento in green bond emessi da istituzioni finanziarie riguardano in particolare progetti di efficienza energetica, sviluppo di energie rinnovabili e interventi finalizzati alla lotta ai cambiamenti climatici. Cassa Depositi e Prestiti entra nel Fondo affiancando primarie istituzioni di sviluppo tra le quali IFC, la Banca europea per gli investimenti (BEI), la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e Proparco, la Development Finance Institution francese, oltre ad investitori istituzionali privati. 

Cassa Depositi e Prestiti: l’impegno nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite

L’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti nel Fondo EGO ne potenzia il ruolo a livello internazionale sul fronte del supporto finanziario agli investimenti per contrastare il climate change e nell’ambito delle iniziative finalizzate a promuovere la finanza verde e la crescita del mercato dei capitali nei Paesi in via di sviluppo. Il valore del Fondo EGO è riconosciuto su scala globale: non a caso ha ottenuto diversi riconoscimenti di rilievo come il “Real world impact initiative of the year” del Principles for Responsible Investment (PRI) in ragione degli impatti attuali e prospettici generati dalle attività di investimento. L’iniziativa è collegata inoltre a un piano di capacity building, finanziato da alcuni Paesi europei nell’ottica di promuovere l'adozione e la diffusione di best practices internazionali attraverso l’offerta di moduli formativi specifici a supporto degli emittenti. L’impegno a favore della sostenibilità per Cassa Depositi e Prestiti è imprescindibile dal raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite: attivo su più fronti, il Gruppo guidato da Fabrizio Palermo guarda in particolare all’Obiettivo 6 dell’Agenda 2030, finalizzato a garantire la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie, e all’Obiettivo 7, riguardante l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni. E ancora l’Obiettivo 13, focalizzato sulla promozione di azioni per combattere il cambiamento climatico. CDP punta inoltre sull’Obiettivo 15, a protezione e sostegno di un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre.

Enel cresce nel segno della sostenibilità: “Molto Economia” intervista l’AD Francesco Starace

Nell’anno della pandemia il valore in Borsa di Enel è cresciuto di 10 miliardi arrivando così a tagliare il traguardo dei 90 miliardi: il commento dell’AD e DG Francesco Starace intervistato per “Molto Economia”.

Francesco Starace

Porre la sostenibilità al centro delle attività umane per generare valore nel lungo termine: l’invito di Francesco Starace

Non esiste contrapposizione tra sostenibilità e competitività: anzi “è proprio l’adozione di strategie sostenibili a rendere le aziende più competitive perché meno esposte a rischi e quindi con una maggiore solidità nel lungo termine”. È quanto Enel ha avuto modo di sperimentare ormai da tempo, come ha spiegato l’AD e DG Francesco Starace nell’intervista pubblicata lo scorso 4 febbraio su “Molto Economia” in cui analizza la performance del Gruppo nell’anno del Covid-19. L’emergenza dovuta alla pandemia non ne ha arrestato la crescita: il suo valore di Borsa è aumentato di dieci miliardi arrivando a tagliare il traguardo dei 90 miliardi (leggermente ridimensionati in questi giorni). Numeri che ne consolidano la leadership nella classifica delle big europee per capitalizzazione e il secondo posto nel mondo per le società del settore: merito di una visione lungimirante e di una strategia efficace che l’hanno portata a puntare per tempo sulle tecnologie del futuro e a precorrere il cambiamento. Oggi infatti l’emergenza causata dalla pandemia “ha definitivamente svelato limiti e rischi legati ai vecchi modelli di sviluppo” facendo emergere la necessità di “una visione che metta la sostenibilità al centro delle attività umane” per generare valore nel lungo termine. Un modello che il Gruppo ha adottato ormai da anni “e dovrebbe diffondersi sempre di più, visto che può far bene, al tempo stesso, all’ambiente, alle aziende, alle persone e alle comunità”. In merito nell’intervista Francesco Starace ha evidenziato inoltre come il record della capitalizzazione di Enel sia “il riconoscimento della solidità di una strategia che integra la sostenibilità nel modello di business”.

Francesco Starace: non esiste una contrapposizione tra competitività e sostenibilità, l’idrogeno verde è il futuro

In un momento di incertezza come questo, la stabilità è la prima condizione che chiedono i mercati. Enel ha ricalibrato la propria strategia nell’ottica di soddisfare questo bisogno crescente, come evidenziato dall’AD e DG Francesco Starace: “Abbiamo lanciato, primi al mondo, emissioni obbligazionarie SDG-linked, basate su un approccio che combina la performance in tema di sostenibilità con l’emissione di titoli, segnalando agli obbligazionisti l’impatto degli investimenti sulla strategia della società”. Il Gruppo ha inoltre pubblicato il primo Sustainability-linked financing framework “in cui descriviamo il legame con la sostenibilità degli strumenti utilizzati”. Non solo: il 2020 per Enel“è stato un anno record per l’installazione del fotovoltaico” nonostante lo scoppio dell’emergenza legata alla pandemia che anzi “ci ha fatto fare un vero salto nel futuro, proiettandoci tra 5-10 anni”. Ma “la strada verso la decarbonizzazione richiede strumenti amministrativi più adatti alla velocità e alla dimensione dello sforzo che vogliamo mettere in atto” perché, come ha rilevato l’AD Francesco Starace, gli attuali processi che regolano le decisioni di investimento con la burocrazia che ne consegue rendono difficile accelerare su questo fronte.“Abbiamo un mondo che vuole fare, la grande politica ha capito e ora, grazie al Recovery, abbiamo anche i denari”, ha aggiunto l’AD nell’intervista sottolineando come il Recovery dia l’opportunità di procedere su una strada diversa da quella attuale “altrimenti non avrebbe senso”. Investire nell’ottica di far affermare “tecnologie capaci di ridurre il prezzo dell’idrogeno verde, cioè il futuro” è dunque indispensabile, proprio come successe anni fa con le rinnovabili.

“L’economia di Francesco”: l’intervento di Stefano Donnarumma, AD e DG di Terna

L’AD e DG Stefano Donnarumma interviene per Terna all’evento “L’economia di Francesco”, in un momento di riflessione ispirato alle parole di Papa Francesco sul cambiamento inclusivo e sostenibile.

Stefano Donnarumma

Terna, Stefano Donnarumma: il valore della sostenibilità per il cambiamento

Energia, ambiente, salute e soprattutto futuro sostenibile sono i temi al centro del dibattito “L’economia di Francesco - L’energia, l’ambiente, la salute, l’agricoltura”, evento a cui ha partecipato l’AD e DG di Terna Stefano Donnarumma insieme ad altri esponenti di numerose realtà pubbliche e private italiane. Il convegno è promosso dal Vice Presidente della Regione Lazio Daniele Leodori e si ispira alle riflessioni di Papa Francesco per un nuovo modo di intendere l’economia a misura d’uomo. “È dentro di noi la possibilità di invertire la marcia e scommettere su un mondo migliore e più sano”, ha dichiarato l’AD e DG di Terna, con l’obiettivo di costruire un futuro più sostenibile e lasciarlo così “in eredità alle generazioni future”. Ma, come evidenziato dall’AD e DG nell’intervento, “tutto dipende da noi se lo vogliamo davvero”. La sfida è dunque di quelle dalla grande portata e deve coinvolgere tutti i livelli della società. Istituzioni, mondo imprenditoriale e accademico, società civile: nessuno è escluso dal dibattito sulle scelte da compiere per “invertire la marcia”, come rimarcato da Stefano Donnarumma, e realizzare un’economia a misura d’uomo e più rispettosa verso il pianeta.

Stefano Donnarumma: “Accompagniamo la transizione energetica”

In questa prospettiva il ruolo ricoperto da Terna è cruciale per abilitare un sistema energetico nazionale che ponga la sostenibilità nel proprio baricentro: “Accompagniamo la transizione energetica con investimenti infrastrutturali e tecnologici”, ha dichiarato Stefano Donnarumma durante l’intervento, evidenziando inoltre come il Gruppo sia fortemente impegnato nel favorire una piena integrazione delle rinnovabili all’interno del sistema nazionale. “Nei prossimi 5 anni investiremo 9 miliardi di euro e accompagneremo il Paese al raggiungimento degli obiettivi importanti. I nostri investimenti prevedono di abilitare il sistema Paese allo sviluppo delle rinnovabili”, ha aggiunto. Il solco è quello tracciato dal processo di transizione energetica già in atto da diverso tempo, un fenomeno accelerato e reso ancora più impellente dal sopraggiungere della pandemia nel 2020. In tal senso, l’impegno della società guidata da Stefano Donnarumma è massimo per favorire il processo di decarbonizzazione energetica e, allo stesso tempo, superare la situazione di emergenza supportando la ripresa e il rilancio dell’economia.

Eni presenta i risultati 2020: il focus dell’AD Claudio Descalzi sulla performance

L’AD Claudio Descalzi: nell’anno della pandemia Eni ha dato prova “di grande forza e flessibilità rispondendo con prontezza allo straordinario contesto di crisi e progredendo nel processo irreversibile di transizione energetica”.

Claudio Descalzi

Eni: l’AD Claudio Descalzi illustra i risultati del quarto trimestre e dell’esercizio 2020

Nell’anno più difficile nella storia dell’industria energetica, Eni ha dato prova di grande forza e flessibilità”, ha evidenziato l’AD Claudio Descalzi nel commentare i risultati del quarto trimestre e più in generale del 2020: il Gruppo è riuscito a rispondere “con prontezza allo straordinario contesto di crisi” e a progredire “nel processo irreversibile di transizione energetica”. Nel periodo ottobre-dicembre Eni infatti è tornata all’utile nonostante il calo del prezzo del greggio e gli effetti della pandemia: l’utile netto adjusted è pari a 66 milioni di euro, a seguito di una perdita di 153 milioni registrata nel terzo trimestre. Qualche altro dato: nel 2020 l’ebit adjusted consolidato è di 1,9 miliardi di euro (0,5 miliardi di euro nel quarto trimestre) in contrazione di circa 6,7 miliardi dovuta per -6,8 miliardi alla flessione dei prezzi/margini degli idrocarburi e per -1 miliardo agli effetti del Covid-19, attenuati da una migliore performance per 1,1 miliardi. La produzione d'idrocarburi lo scorso anno si è attestata a 1,73 milioni di boe/giorno, in linea con la guidance ridefinita a seguito dello scoppio della pandemia. “In pochi mesi abbiamo rivisto il nostro programma di spesa e minimizzato l’impatto sulla cassa della caduta del prezzo del greggio, aumentato la nostra liquidità e difeso la nostra solidità patrimoniale”, ha spiegato in merito l’AD Claudio Descalzi: i risultati conseguiti permettono infatti a Eni di confermare la proposta di dividendo 2020 di 0,36 euro per azione, di cui 0,12 euro versati in sede di acconto a settembre 2020. Il dividendo a saldo di 0,24 per azione sarà messo in pagamento a partire dal 26 maggio 2021 con stacco cedola il 24 maggio 2021.

Claudio Descalzi: i traguardi raggiunti nel 2020 sul fronte della transizione energetica e della decarbonizzazione

I risultati del quarto trimestre, con un prezzo del Brent a 44 $/barile sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente, superano le aspettative del mercato a livello di utile operativo ed utile netto e confermano la generazione di cassa operativa e l’efficacia della nostra azione di risposta alla crisi”, ha precisato l’AD Claudio Descalzi in merito alla performance di Eni nell’anno della pandemia. Impossibile non focalizzarsi anche sui traguardi raggiunti sul fronte della sostenibilità: “Mentre il settore upstream consolida fortemente la tendenza alla ripresa, nell’anno i business destinati alla generazione e vendita di prodotti decarbonizzati hanno conseguito risultati eccellenti, con l’Ebit di Eni gas e luce in aumento del 17% e le lavorazioni delle bio raffinerie del 130%, oltre a 1GW di capacità di generazione da solare ed eolico già installata o in fase di sviluppo”. Il Gruppo ha quindi posto le basi “per una forte accelerazione delle rinnovabili, con l’ingresso in due mercati strategici quali gli USA e l’eolico offshore del Mare del Nord, con la partecipazione al progetto Dogger Bank in UK che sarà il più grande al mondo nel suo genere”. Azioni che, come osservato da Claudio Descalzi, hanno portato la generazione di cassa adjusted 2020 a 6,7 miliardi di euro abilitandola ad autofinanziare i capex con un avanzo di 1,7 miliardi: “L’indebitamento netto (ante IFRS 16) rimane al livello di fine 2019 ed il leverage si attesta intorno al 30%”.

Gianfranco Battisti: da FS Italiane piano di investimenti per AV e infrastrutture in Italia

28,3 miliardi di euro è il volume degli investimenti previsti da Ferrovie dello Stato Italiane da qui al 2027: il piano prevede la modernizzazione della rete ferroviaria ed è coordinato da una task force guidata dall’AD e DG Gianfranco Battisti.

Gianfranco Battisti investimenti

Gianfranco Battisti: infrastrutture e logistica, le sfide per il rilancio del Paese

Realizzare le infrastrutture del futuro è un obiettivo possibile, oltre che una priorità per la ripartenza efficace dell’Italia: logistica, Alta Velocità, collegamenti stradali e digitalizzazione sono infatti prerogative per realizzare infrastrutture moderne e sostenibili, a supporto delle necessità nazionali. Con questi obiettivi, il Gruppo guidato da Gianfranco Battisti è al lavoro per la realizzazione di un grande piano di ammodernamento, con 28,3 miliardi di euro che FS Italiane prevede di investire entro il 2027 per Alta Velocità e logistica. Il progetto è parte del programma previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Recovery Plan nazionale, che mette a disposizione un totale di 32 miliardi di euro per le infrastrutture. Di questi, 28,3 miliardi costituiscono il volume degli investimenti di FS Italiane che, col fine di velocizzare l’avvio delle opere, ha già predisposto una task force coordinata dall’AD e DG Gianfranco Battisti. L’obiettivo è quello di consegnare le infrastrutture entro il 2027, un impegno verso cui Ferrovie dello Stato Italiane può far valere un enorme patrimonio di competenze ingegneristiche e tecnologiche, oltre che progettuali, invidiato in Europa e in tutto il mondo.

Gianfranco Battisti: AV, strade e digitale tra i grandi temi per lo sviluppo delle infrastrutture

Il progetto coordinato da Gianfranco Battisti prevede lavori di tipo infrastrutturale che coinvolgeranno ferrovie e strade, insieme a interventi di digitalizzazione e aggiornamento dei sistemi di monitoraggio del traffico, sia su rotaia sia su gomma. Affidato a FS Italiane e supportato sul campo da RFI (ferrovie) e ANAS (strade), il piano prevede opere ferroviarie per implementare l’Alta Velocità, messa in sicurezza e monitoraggio digitale di strade, viadotti e ponti, più ulteriori interventi destinati all’intermodalità e alla logistica integrata. Il primo indirizzo, quello connesso all’AV, è incentrato sulle grandi linee di comunicazione nazionale e prevede l’attivazione del sistema ERTMS, European Rail Traffic Management System, per l’interoperabilità con la rete ferroviaria europea. In ambito intermodalità sono previsti investimenti per lo sviluppo del sistema portuale e per l’espansione delle linee di comunicazione con l’Europa. L’intero territorio nazionale sarà coinvolto nelle opere di ammodernamento: Quadrante Nord Est e Nord Ovest, AV Genova-Milano-Torino e Torino-Venezia, Centro Italia (Orte-Ancona-Falconara e Roma-Pescara) e interventi per l’AV al Sud sono infatti alcune delle aree previste nel piano per le infrastrutture. Un grande progetto che vedrà il Gruppo guidato da Gianfranco Battisti fortemente impegnato per garantire all’Italia lo sviluppo infrastrutturale necessario alla ripartenza e allo sviluppo del Paese.

Articoli Correlati