I legali Carlo Malinconico e Domenico Gentile riflettono sul Codice Appalti e Consip

Riforma del Codice Appalto, gli avvocati Carlo Malinconico e Domenico Gentile espongono il loro punto di vista sulla semplificazione del codice e sull'efficienza di Consip.

Carlo Malinconico

Carlo Malinconico e Domenico Gentile propongono una lettura critica sulla Riforma del Codice Appalti

Lo studio Malinconico&Gentile, nato dalla collaborazione tra gli avvocati Carlo Malinconico e Domenico Gentile di Legal Research, ha fornito una chiave di lettura sulla riforma e sulle semplificazioni del codice degli appalti all'attenzione di Governo e Parlamento. Inoltre, sostengono Carlo Malinconico e Domenico Gentile "si deve ragionare anche sullo stato del processo di centralizzazione da anni in corso in Italia, poiché anche l'acquisto di beni e servizi, che da soli quotano circa l'11% del Pil nazionale, si sta dimostrando su più fronti inadeguato, come testimoniano i continui annullamenti giurisdizionali di gare centralizzate, che producono danni alle imprese".

I contenziosi presi in carico dallo studio legale di Carlo Malinconico e Domenico Gentile

Nel comunicato stampa, i legali Carlo Malinconico e Domenico Gentile fanno poi riferimento ad alcuni contenziosi recenti curati dal loro studio. Il 12 marzo 2021, con la sentenza numero 3036, il Tar Lazio ha imposto alla Consip una sanzione nei confronti di un operatore economico che ha preso parte ad una gara istituita nel 2015 e annullata dal Tar Lazio per aver violato l'obbligo di suddivisione delle gare in lotti funzionali e conformi alle esigenze partecipative delle PMI. Ancora, il 16 marzo 2021 il Consiglio di Stato ha annullato la gara Consip per l'incarico dei servizi museali di accoglienza nel Parco Archeologico del Colosseo, sentenza numero 2259. Circa un mese più tardi, il 17 aprile 2021, il Consiglio di Stato ha annullato un'altra gara Consip per l'affidamento dei servizi di stenotipia, fonoregistrazione e trascrizione dei verbali delle udienze penali promulgato per il Ministero della Giustizia, sentenza numero 2284. "L'annullamento di due gare così importanti nell'arco di un solo mese - spiegano Carlo Malinconico e Domenico Gentile - ingenera un meccanismo perverso, che frena lo sviluppo dell'economia e la produzione di ricchezza e del Pil, non meno di quanto non avvenga con il blocco delle opere pubbliche".

Gli Istituti di ICS Maugeri S.p.A. al servizio di milioni di pazienti affetti da asma bronchiale

Gli Istituti di ICS Maugeri S.p.A. si presentano sul territorio italiano come punto di riferimento per la prevenzione, la diagnosi e la cura di diverse patologie, tra cui l'asma.

ICS Maugeri S.p.A.

ICS Maugeri S.p.A. per l'asma

Lo scorso 5 maggio è stata la Giornata Mondiale dell'Asma, una delle malattie croniche più diffuse al mondo. Si contano infatti circa 300 milioni di individui asmatici, dei quali molti sono bambini, ed il numero è destinato a crescere. In Italia sono all'incirca 3 milioni i pazienti affetti da asma bronchiale. Nel panorama nazionale, ICS Maugeri S.p.A. dà un enorme contributo sia dal punto di vista della ricerca che della cura, con oltre 50 tra allergologi, pneumologi, tecnici di fisiopatologia respiratoria, biologi, infermieri e fisioterapisti respiratori impegnati ogni giorno. Il professore Antonio Spanevello, ordinario di Malattie respiratorie presso l'Università dell'Insubria di Varese e Direttore del Centro di cura e ricerca dell'Asma dell'IRCCS Maugeri Tradate, prova a spiegare le peculiarità della malattia asmatica: "L'Asma è una malattia altamente eterogenea, la cui diagnosi si basa sul riconoscimento di una storia compatibile quale presenza di sintomi respiratori caratteristici quali respiro sibilante, dispnea, senso di costrizione toracica o tosse, associata alla dimostrazione di una significativa variabilità del flusso aereo espiratorio". Affinché la diagnosi sia accurata e venga fatta precocemente, è necessario effettuare un esame di spirometria. Nel Centro Maugeri di Varese, sottolinea il professore, "studiamo anche il quadro infiammatorio bronchiale che permette di caratterizzare meglio la malattia".

Le altre aree di competenza di ICS Maugeri S.p.A.

ICS Maugeri S.p.A. fa capo a diversi Istituti specializzati in malattie croniche della respirazione come appunto l'asma, che sono sparsi su tutto il territorio italiano. Ci sono Istituti a Pavia, Tradate (Va), Veruno (No), Montescano (Pv), Telese (Bn), Lumezzane (Bs) e Bari. La sezione di medicina respiratoria non è però l'unica specializzazione trattata negli Istituti Maugeri. La società conta infatti Istituti Scientifici, Centri di Ricerca e Prevenzione ed Unità di Riabilitazione integrate all'interno di strutture sanitarie pubbliche che offrono servizi di riabilitazione per persone affette da disturbi cardiovascolari, respiratori e neuromotori legati a patologie post-acute e croniche disabilitanti. Inoltre, le attività clinico-assistenziali e di ricerca sono orientate alla diagnosi, alla cura e alla prevenzione di malattie professionali, nonché alla riabilitazione di pazienti oncologici. ICS Maugeri S.p.A. può contare sul supporto di ben 18 Istituti, 3.600 addetti e 600 medici che mettono al centro dell'attenzione la persona in quanto individuo, la quale viene assistita con strumenti moderni e all'avanguardia.

Atitech, il Presidente Gianni Lettieri al Tg3: solo rimanendo uniti si vince contro la pandemia

Gianni Lettieri: l'intervista al presidente di Atitech per l'allestimento dell'hangar Avio 2, messo a disposizione gratuitamente dall'azienda e scelto come hub vaccinale più grande in Campania.

Gianni Lettieri

Capodichino, inaugurato l'hub vaccinale di Atitech: la soddisfazione del Presidente Gianni Lettieri

È il più grande centro vaccinale del Mezzogiorno: ad ospitarlo è uno degli hangar di Capodichino di Atitech, messo gratuitamente a disposizione dall'azienda per riuscire a "combattere l'emergenza sanitaria e tornare quanto prima alla normalità". Lo ha evidenziato il Presidente Gianni Lettieri: intervistato in merito dal Tg3, ha spiegato come si tratti di un'importante tappa nel percorso intrapreso oltre un anno fa per supportare il territorio nella battaglia contro la pandemia. "Abbiamo iniziato circa un anno fa donando 20.000 mascherine FFP2 al sistema sanitario regionale" in un periodo in cui reperirle non era così semplice come oggi: inoltre dal 23 dicembre al 7 gennaio "abbiamo aperto la mensa di Capodichino Nord distribuendo ogni giorno 150 pasti alle famiglie bisognose". Nelle scorse settimane l'idea di mettere a disposizione della Regione e del sistema sanitario uno degli hangar di Capodichino per farne un hub vaccinale: oggi è l'hub vaccinale più importante del Mezzogiorno, come ha ribadito il Presidente Gianni Lettieri.

Gianni Lettieri: è una sfida quella della pandemia che si vince solamente rimanendo uniti

"In cinque giorni abbiamo liberato l'hangar Avio 2 dalle attrezzature e dagli aerei con uno sforzo organizzativo ed un lavoro incredibile spostando tutto negli hangar di Capodichino Nord, a San Pietro a Patierno", ha spiegato il Presidente Gianni Lettieri nell'intervista. Nella struttura di Capodichino sono previste 8.000 vaccinazioni al giorno all'interno di trenta box, con medici e infermieri che somministreranno dosi alla popolazione delle Asl Napoli 1, 2 e 3: una decisione presa insieme al Governatore Vincenzo De Luca e al Direttore Generale dell'Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva. Essere uniti e lavorare in sinergia è la direzione da seguire per continuare a contrastare efficacemente la pandemia. "Ho sentito il dovere civico di mettere a disposizione parte della struttura di Atitech, come stanno facendo anche altri imprenditori nel mondo", ha aggiunto il Presidente Gianni Lettieri ricordando come la sfida della pandemia si possa vincere "solamente rimanendo uniti": questo è il momento di "pensare alla collettività".

Francesco Starace, il ruolo di Enel nel PNRR: l’AD al webinar Obbligati a crescere

Per Francesco Starace il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta la strada per ripartire: l'AD di Enel ne ha parlato durante l'ultima tavola rotonda promossa dal Gruppo Caltagirone.

Francesco Starace

Francesco Starace: "Enel parte molto importante della transizione"

La direzione delineata dal Recovery Plan è quella giusta: transizione green e digitalizzazione le priorità, ma spazio anche per salute, ricerca, istruzione e inclusione. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza proposto dal Governo Draghi è la giusta risposta alle indicazioni ricevute dall'Unione Europea. Francesco Starace ha parlato di una "grandissima opportunità" per il Paese. L'AD di Enel ha partecipato al webinar "Il Piano - L'economia della prossima generazione" promosso dalle testate del Gruppo Caltagirone per l'iniziativa "Obbligati a crescere". Il dibattito è stato incentrato sugli obiettivi del PNRR e sulla strategia da realizzare per un modello di sviluppo in linea con le esigenze di sostenibilità. Per il manager della multinazionale dell'energia, oltre ad avere una dotazione corposa, il Recovery verrà accompagnato da un pacchetto di riforme essenziali al fine di dispiegarne tutte le potenzialità. "L'ambizione è grande, la direzione è giusta: noi come Enel - ha dichiarato Francesco Starace - siamo una parte molto importante della futura transizione energetica ed economica del Paese".

Francesco Starace: le missioni di Enel

Delle sei "missioni" contenute nel PNRR, al momento Enel è impegnata su energie rinnovabili, reti e sviluppo dell'idrogeno. Per l'azienda si tratta di "un grosso impegno prospettico": "Abbiamo portato iniziative - ha dichiarato Francesco Starace durante il webinar - che cubano circa 26 miliardi, all'interno della progettualità che abbiamo presentato: questi potrebbero generare, se portati a terra, un impatto addizionale sul PIL di circa 86 miliardi e 100mila posti di lavoro". Interventi che avranno due obiettivi principali. Il primo quello di parificare i servizi offerti su tutto il territorio nazionale, azzerando i divari da Nord a Sud. Il secondo, un forte impulso all'elettrificazione, dalla mobilità pubblica alla riconversione degli edifici. Nel dettaglio, Enel prevede di investire 3 miliardi sull'idrogeno, 4 sulle reti e 6 sulle rinnovabili. Investimenti sui quali Enel attende la risposta dell'Europa. Si tratta di risorse che, ha ricordato Francesco Starace, dovranno essere sfruttate in modo da rispettare i tempi imposti dall'Unione per il PNRR, ossia entro il 2026.

La carriera di Claudio Machetti, Direttore della Global Energy and Commodity Management di Enel

Il significativo percorso professionale di Claudio Machetti lo ha portato a ricoprire importanti incarichi: dall'esordio presso il Banco di Roma al ruolo di Direttore della Global Energy and Commodity Management Business Line del Gruppo Enel.

Claudio Machetti

Il percorso di Claudio Machetti: i primi incarichi professionali

Originario di Roma, Claudio Machetti si diploma al liceo classico Tito Lucrezio Caro e nel 1982 consegue la laurea in Scienze Statistiche presso l'Università La Sapienza. Esordisce professionalmente al Banco di Roma dapprima come impiegato nella filiale di Milano e nel 1984 in qualità di analista finanziario della Direzione Centrale di Roma, occupandosi dell'analisi del merito di credito dei grandi gruppi industriali italiani. Successivamente entra nell'Ufficio Analisi curando l'IPO di alcune società nella Borsa Italiana e nel 1990 viene promosso Vicedirettore Responsabile del Nucleo Analisti Finanziari. Due anni più tardi Claudio Machetti entra in Ferrovie dello Stato Italiane: inizialmente opera in qualità di Dirigente Responsabile dell'Unità Mercati Finanziari e in seguito come Direttore della Finanza Operativa. Negli stessi anni contribuisce alla creazione della società Fercredit di cui assume anche il ruolo di Amministratore Delegato.

Claudio Machetti: la carriera in Enel

Il 2000 segna l'ingresso di Claudio Machetti nel Gruppo Enel in qualità di Responsabile dell'Area Finanza. Nello stesso anno collabora alla nascita della controllata finanziaria Enelfactor, assumendo il ruolo di Amministratore Delegato, e della società assicuratrice captive Enel Insurance, per la quale sarà nominato Presidente fino al 2014. Nel 2005 diventa Direttore Finanziario del Gruppo Enel e successivamente ricopre il ruolo di Presidente di Fondenel e Fopen, fondi pensione del Gruppo, ed entra nel Consiglio di Amministrazione di Endesa, Terna e Wind e di altre società controllate da Enel. Durante le precedenti esperienze professionali ha la possibilità di consolidare le proprie competenze nelle operazioni di Mergers & Acquisitions e nelle relazioni con gli investitori e con le agenzie di rating. La carriera di Claudio Machetti nel Gruppo Enel prosegue e nel 2009 diventa Responsabile della divisione Risk Management di gruppo. Nel 2014 viene nominato Direttore della Global Trading: una delle Business Line del Gruppo che nel marzo 2021 è diventata la Global Energy and Commodity Management Business Line, della quale è tuttora Direttore.

Alessandro Benetton: applicare l’Overview Effect nel mondo imprenditoriale

La rubrica #UnCaffèConAlessandro si arricchisce con un nuovo contenuto: nel suo ultimo video, disponibile su Youtube e sul portale del "Corriere della Sera", Alessandro Benetton spiega come sfruttare l'Overview Effect nell'imprenditoria.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: come funziona l'Overview Effect

Spesso nella vita, per capire in che direzione muoversi, è necessario guadagnare una consapevolezza diversa. Cambiare prospettiva è uno dei modi più efficaci per ottenerla e ambire al successo. Per Alessandro Benetton nessuno meglio degli astronauti può aiutare a comprendere cosa vuol dire modificare il proprio punto di vista. Dei pochi fortunati che hanno potuto viaggiare nello spazio, alcuni sono stati colpiti dal cosiddetto Overview Effect, conosciuto in italiano come "l'effetto della veduta d'insieme". "Si tratta di un cambiamento cognitivo della consapevolezza subito da molti astronauti una volta vista la Terra dallo spazio. In pratica, quel nuovo punto di vista faceva sparire i confini delle nazioni e rendeva chiara la necessità di creare una società planetaria che lavorasse unita". Poter osservare il pianeta da così lontano e rendersi conto di come appaia fragile suscita un sentimento naturale di protezione: "Nel 1972 l'equipaggio di Apollo 17 riuscì a fotografare la terra da lontano, per la prima volta mostrò al mondo intero una nuova prospettiva, rivoluzionando il punto di vista di milioni di persone e contribuendo a far nascere il movimento ambientalista".

Alessandro Benetton: per avere successo bisogna guardare oltre il proprio orticello

Nel suo nuovo video, Alessandro Benetton dimostra che è possibile applicare il concetto dell'Overview Effect anche al mondo del business. "Troppo spesso mi capita di parlare con imprenditori la cui visione si limita alla propria azienda: dobbiamo renderci conto che ogni azienda si muove in un ecosistema socio economico molto più ampio". Secondo il fondatore di 21 Invest è importante che ogni imprenditore contribuisca alla crescita dell'ecosistema di riferimento: "Non è un discorso da generoso benefattore, ma piuttosto da un imprenditore che vuole avere successo". E cita l'esempio di Carton Pack, azienda leader nel settore del packaging, che tramite un nuovo progetto utilizza per alcuni suoi prodotti la plastica riciclata dalle spiagge: "Pensare al proprio orticello forse andava bene 40 anni fa: oggi fare impresa - conclude Alessandro Benetton - non vuol dire solo creare valore ma condividerlo invece con tutto il territorio".

Paola Severino: donne e meritocrazia, l’intervista al “Corriere della Sera”

"Il cammino della parità in Italia procede per gradini. Ogni tanto accelera, poi si ferma": il punto della Vice Presidente dell'Università Luiss Guido Carli Paola Severino in un'intervista al "Corriere della Sera".

Paola Severino

Paola Severino al "Corriere della Sera": creare più occasioni per il riconoscimento del merito femminile

Il merito per le donne non ha come riconoscimento naturale e obbligato il potere. Ma per Paola Severino la responsabilità è "anche un po' nostra". Lo ha sottolineato in un'intervista al "Corriere della Sera" nell'aprile 2020, parlando di pari opportunità, meritocrazia e valorizzazione del talento femminile. Poche settimane prima in Italia l'esplosione della pandemia: fu una donna, la dottoressa Annalisa Malara, a individuare il virus nel "paziente 1" di Codogno quando regole e prassi non lo prevedevano. "Ha vinto la sua battaglia. Ha mostrato intuizione e tenacia, due grandi virtù che le donne possono portare alla comunità, perché sono loro proprie. Però non chiede niente, non ha il "complesso dell'eroe", così tipicamente maschile. Con nobiltà e generosità vuole solo tornare al suo lavoro, come prima", ha evidenziato Paola Severino richiamandone l'esempio. Le donne, secondo la Vice Presidente dell'Università Luiss Guido Carli, separano il merito dal potere: "Troppo spesso ci accontentiamo di essere brave. Gli uomini invece si accontentano solo col potere, e si nominano l'un l'altro". E questo non sempre però risulta producente: "Abbiamo pudore nel parlare di potere e accettarlo come misuratore abituale di qualità e competenza. Il nostro primo problema è di creare più occasioni per il riconoscimento del merito femminile e ridurre così il gap tra merito e potere. Credo anche che le donne che ce l'hanno fatta a sfondare il soffitto di cristallo dovrebbero aiutare le altre donne ad avere occasioni per mostrarlo".

Paola Severino: il cammino verso una maggiore consapevolezza deve cominciare in famiglia

Non si può non parlare di talento femminile e meritocrazia senza citare la cosiddetta legge Golfo-Mosca del 2011, che imponeva certe percentuali di donne nei Consigli di Amministrazione delle aziende, seppur per un tempo limitato. La richiama anche nell'intervista al "Corriere della Sera" la Vice Presidente dell'Università Luiss Guido Carli Paola Severino: "Mi trovo davanti a un caso tipico in cui la norma anticipa e promuove una realtà sociale che stenta ad affermarsi. La realtà si è adeguata. Ma ogni volta che, per la mia esperienza universitaria, un uomo mi chiede qualche nome di donne capaci, e io ne indico una, sento sempre la frase: ah, è vero, non ci avevo pensato. Perché non ci pensano? È questo il problema". La strada sembra essere ancora lunga: "Il cammino della parità in Italia procede per gradini. Ogni tanto accelera, poi si ferma". Ma secondo Paola Severino è in famiglia che dovrebbe cominciare questo percorso di equo riconoscimento: "Penso al modo di dire: "Dietro un grande uomo c'è sempre una donna intelligente". Perché non si dice "accanto" invece che "dietro"? E, in secondo luogo, quando cominceremo a dire che dietro una donna di successo c'è sempre un uomo intelligente? Perché anche questo conta, eccome. Conta la capacità degli uomini di essere uno stimolo e non un ostacolo alla crescita delle donne. La disponibilità ad accompagnare la loro strada e la fatica che comporta, a compensare il tempo che sottrae. Quanti ce ne sono, di uomini così?".

Esg, l’impegno di Snam per la sostenibilità: l’intervista al Presidente Nicola Bedin

Nicola Bedin, la sostenibilità al centro delle strategie di Snam: la soddisfazione del Presidente per l'impegno del Gruppo su questo fronte nell'intervista dello scorso 21 marzo rilasciata al "Corriere della Sera".

Nicola Bedin

Il "Corriere della Sera" intervista Nicola Bedin: il focus del Presidente di Snam sull'importanza della sostenibilità

"Quello che conta davvero è l'impronta delle nostre azioni e delle nostre decisioni per la comunità che rappresentiamo e per il mondo in cui viviamo": Nicola Bedin, Presidente di Snam, lo ha sottolineato recentemente in un'intervista al "Corriere della Sera" parlando di sostenibilità. L'impegno del Gruppo su questo fronte è sancito anche nello statuto: di recente l'articolo 2 è stato modificato con l'introduzione del "corporate purpose" aziendale. L'obiettivo è il "successo sostenibile", come si legge ora: "La società svolge attività d'impresa con la finalità di favorire la transizione energetica verso forme di utilizzo delle risorse e delle fonti di energia compatibili con la tutela dell'ambiente e la progressiva decarbonizzazione". Oggi più che mai, come spiega Nicola Bedin nell'intervista, la logica del profitto non deve né può essere "l'unico indicatore delle performance di un'azienda o di una classe dirigente". È la grande lezione di questi tempi, come ha evidenziato nell'ottobre dello scorso anno anche Papa Francesco. Parole condivise anche dal Presidente di Snam: "La pandemia ci ha costretti a riflettere sulla differenza più importante: che cosa conta davvero e cosa no?". Ed è l'impronta delle nostre azioni, delle nostre decisioni oggi a fare la differenza: per questo "puntiamo convinti sulla transizione energetica". La direzione è tracciata: "Crediamo che i gas rinnovabili, dal biometano all'idrogeno, siano la strada da seguire. Una strada complementare, e non in contrasto, a quella dell'energia elettrica".

Snam, obiettivo "successo sostenibile": le considerazioni del Presidente Nicola Bedin

"Siamo alla vigilia di una rivoluzione senza precedenti e l'impatto del Covid probabilmente ha accelerato questo processo", ha ribadito il Presidente di Snam Nicola Bedin nell'intervista al "Corriere della Sera". Oggi la consapevolezza sull'importanza del tema è cresciuta: "Si sta sedimentando anche nell'opinione pubblica la stringente necessità di produrre azioni che abbiano effetti positivi di lungo termine per tutti, non solo per chi lavora a diretto contatto con le aziende". E anche il mercato sembra guardare in questa direzione: "La gran parte degli investitori istituzionali, e così sarà anche per i piccoli risparmiatori, decide di puntare sulle aziende che perseguono l'obiettivo dell'interesse collettivo, del miglioramento della società in cui viviamo, delle ricadute ambientali delle strategie che mettiamo in campo, della lotta alle disparità di genere". Snam, come ha spiegato il Presidente, ha precorso i tempi: "Siamo stati la prima società italiana a costituire in seno al proprio cda un comitato Esg. E nel piano strategico, predisposto dal ceo Marco Alverà e dal management con la piena condivisione del consiglio, abbiamo anticipato al 2040 il raggiungimento della neutralità carbonica, con un calo delle emissioni del 50% già entro il 2030". Sono 22 gli indicatori individuati da Snam come parametri Esg, come ha ricordato Nicola Bedin. L'obiettivo è raggiungerli entro il 2023: "Significa adesso. Nel 2020 sono cresciute del 15% le donne nel nostro organigramma, con posizioni via via sempre più apicali. Poi siamo impegnati nella finanza sostenibile: nel 2020 abbiamo collocato sul mercato due transition bond, uno da 500 e l'altro da 600 milioni, che hanno riscontrato una domanda molto superiore rispetto all'offerta. Un terzo è stato collocato a febbraio con tasso negativo".

M&A: il pensiero di Maurizio Tamagnini (FSI)

Il ruolo dell'investimento, con strumenti tradizionali e innovativi, è stato dibattuto nel corso del "Merger & Acquisition Summit": tra gli ospiti intervenuti, anche l'AD e DG di FSI Maurizio Tamagnini.

Maurizio Tamagnini

M&A e investimenti: le riflessioni di Maurizio Tamagnini

"Credo che la formula fondamentale del successo di questo connubio tra pubblico e privato sia il passarsi il testimone, lavorare e contribuire insieme a progetti specifici": emerge dal messaggio di Maurizio Tamagnini l'importanza del ruolo dell'investitore anche nella prospettiva scaturita dall'attuale scenario di crisi. "In questi casi è necessario che pubblico e privato si pongano in un'ottica di complementarietà", ha specificato l'AD e DG durante l'evento "Merger & Acquisition Summit" organizzato il 14 aprile da "Il Sole 24 Ore". Forte attenzione dunque sulle risorse a disposizione per affrontare al meglio le operazioni di M&A, un ambito in cui, complice anche la pandemia, si rende necessario mettere in campo sia strumenti maggiormente tradizionali che altri di tipo innovativo. Maurizio Tamagnini Amministratore Delegato di FSI, fondo di private equity privato, ha rimarcato come tale ottica di complementarietà vada delineata "sempre nel rispetto delle regole di mercato", evidenziando che, quando ciò accade, "le metriche di creazione di occupazione, creazione di crescita dimensionale e creazione di valore vengono rispettate e si fanno dei bellissimi progetti".

Maurizio Tamagnini: il focus sull'approccio di FSI orientato alla partnership

Durante l'evento, l'AD e DG Maurizio Tamagnini ha fornito inoltre alcuni esempi sul tema dibattuto: tra questi, l'operazione condotta con Metroweb nell'ambito delle infrastrutture di rete a banda larga e quella intrapresa con SIA nel settore dei sistemi di pagamento. Come già ricordato in passato dall'Amministratore Delegato, tali operazioni pongono l'accento su un approccio di FSI orientato alla partnership, costitutivo di elementi che abilitano lo sviluppo del potenziale aziendale, accelerandone altresì la crescita e lo sviluppo occupazionale. L'evento del 14 aprile è inserito nel più ampio "Merger & Acquisition Summit", forum organizzato da "Il Sole 24 Ore" con l'obiettivo di tracciare gli scenari presenti e futuri delle strategie M&A. Insieme a Maurizio Tamagnini, all'incontro hanno partecipato Francesco Gianni (Senior Partner Gianni & Origoni), Paolo Marcucci (Presidente Kedrion) e Roberto Sambuco (Partner Vitale&Co). A moderare il dibattito Maria Carla De Cesari, Caporedattore di Norme e Tributi su "Il Sole 24 Ore".

Gianpietro Benedetti: è stato ufficializzato l’accordo tra Gruppo Danieli e Metalloinvest

Gruppo Danieli, un'eccellenza tutta italiana e leader mondiale nel settore siderurgico, ha firmato un nuovo importante contratto con il Gruppo Metalloinvest, un progetto a cui tiene particolarmente il Presidente Gianpietro Benedetti.

Gianpietro Benedetti

Gruppo Danieli: il Presidente Gianpietro Benedetti in videoconferenza per la cerimonia

Per la sigla del contratto, viste le complicazioni dovute alla pandemia, sia il Presidente Gianpietro Benedetti che l'AD di Gruppo Danieli, Giacomo Mareschi, hanno partecipato alla cerimonia in videoconferenza. Erano invece presenti fisicamente Nazim Efendiev, l'Amministratore Delegato di Metalloinvest, e Antonello Colussi, Presidente di Danieli Russia, che da Staryj Oskol hanno siglato ufficialmente l'accordo, al cospetto anche del Governatore di Bolgorod, Vecheslav Gladkov. Dal Palazzo della Regione di Trieste si è inoltre aggiunto in videocollegamento il Governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che ha sottolineato l'importanza della partnership tra Gruppo Danieli e Gruppo Metalloinvest e ha rimarcato il ruolo di rilievo che questa ricopre nel mercato russo e soprattutto nella regione di Belgorod. Chiaramente, l'immancabile auspicio è che la pandemia volga presto al termine e che si torni a parlare di sviluppo economico.

Gianpietro Benedetti: porteremo la produzione di acciaio verde all'estero

Quello in Russia non è l'unico grande progetto che la multinazione di Buttrio (UD) ha all'attivo. I tanti investimenti dell'azienda volti a ridurre i consumi di energia e le emissioni di CO2 hanno sicuramente assicurato a Gruppo Danieli una posizione di rilievo in tema di produzione di acciaio verde sul panorama internazionale. Grazie al forno elettrico Q-ONE, che Gianpietro Benedetti ha giustamente presentato con orgoglio come il risultato di diversi anni di ricerca, il Gruppo si è aggiudicato la commissione della prima acciaieria ibrida al mondo, per il colosso statunitense Cmc (Commerical Metals Company). Per lo stabilimento russo di Staryj Oskol, invece, i termini del contratto prevedono la fornitura di un'acciaieria composta da forno elettrico Eaf e forno siviera, che serviranno per la produzione di acciaio e la lavorazione di acciai speciali. Le avanzate tecnologie Danieli permetteranno di ridurre i consumi elettrici, gli elettrodi e i materiali refrattari del forno.

Kiko, l’AD Cristina Scocchia: anno difficile, ora puntare su competenze e responsabilità sociale

Per l'AD di Kiko Cristina Scocchia è tempo di uscire dalla crisi pandemica con una strategia ampia e solida, non basata su semplici sussidi economici.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: "In Italia disoccupazione preoccupante, servono nuove competenze"

Anche la cosmetica ha dovuto fare i conti con gli effetti dell'emergenza sanitaria. Nel 2020 il fatturato è infatti diminuito del 13%: le cause sono da ricercarsi sia nella contrazione della domanda interna (-10%) che nel crollo dell'export (-16,5%). Numeri preoccupanti se si considera che tutto il settore, tenendo conto anche del Retail, genera circa 400mila posti di lavoro. Secondo l'ultimo rapporto congiunturale di Cosmetica Italia, 130mila sarebbero a rischio. Sul tema è intervenuta Cristina Scocchia, dal 2017 AD di Kiko Cosmetics durante la sua partecipazione al secondo appuntamento degli "Online Fashion & Luxury Talks 2021" di RCS Academy e "Corriere della Sera". "Per quanto la situazione sia difficile, credo che la pandemia finirà presto, si parla di mesi. Le aziende cosmetiche devono subito accelerare gli investimenti in innovazione e in digitalizzazione". Bisogna tuttavia partire dalla tutela dei lavoratori. Secondo Cristina Scocchia, ormai non basta più affidarsi solo ai sussidi o al blocco dei licenziamenti, che servono esclusivamente a prendere tempo: "Occorre una riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro, ma soprattutto percorsi di formazione e di riqualificazione professionale. In Italia, mentre ci sono numeri molto preoccupanti sul fronte della disoccupazione, ci sono anche aziende che non riescono ad assegnare 240.000 posti di lavoro perché mancano competenze tecnologiche e digitali".

Cristina Scocchia: Il rilancio del Paese tra digitalizzazione e ambiente

Per l'AD di Kiko si tratta di una necessità urgente: "Nel lavoro c'è più di uno stipendio - ha continuato Cristina Scocchia - nel lavoro c'è realizzazione, c'è soddisfazione, c'è dignità e dobbiamo preservare la dignità di chi perde il lavoro". È fondamentale che le aziende di tutti i settori comprendano e si adeguino ai cambiamenti repentini avvenuti nel mondo del lavoro. Per questo oggi più che mai bisogna avviare progetti di reskilling e upskilling per arricchire le competenze del capitale umano, in particolare quelle relative alle nuove tecnologie e alla responsabilità ambientale: "L'e-commerce è cresciuto del +35% lo scorso anno - ha ricordato la manager - inoltre, dall'inizio della pandemia ad oggi, è aumentata di molto la domanda di prodotti e servizi con un alto contenuto sociale ed ambientale". L'opinione di Cristina Scocchia è che la sostenibilità non sia un trend passeggero, ma una vera e propria trasformazione culturale: "Spero vivamente che l'emergenza possa lasciarci qualcosa di positivo - conclude - parlo di valori come il merito, le competenze e l'importanza della responsabilità sociale ed ambientale".

Gianfranco Battisti: Gruppo FS Italiane “primo grande investitore del Paese”

FS Italiane al webinar "Il Piano - L'economia della prossima generazione", l'AD e DG Gianfranco Battisti: nel 2020 "realizzate gare per 21 miliardi, indipendentemente dall'introduzione del Recovery Plan, e gare che arrivano a 4 miliardi per la tecnologia".

Gianfranco Battisti

Investire nelle infrastrutture per la crescita del Paese: la riflessione di Gianfranco Battisti

L'impegno per lo sviluppo nazionale, da parte di FS Italiane, fa sì che il Gruppo rappresenti il più grande investitore del Paese: ammonta infatti a 21 miliardi di euro il volume totale di gare realizzate lo scorso anno, con 4 miliardi dedicati in particolare al settore tecnologico. Lo ha evidenziato l'AD e DG Gianfranco Battisti partecipando all'incontro "Il Piano - L'economia della prossima generazione" del Gruppo Caltagirone Editore. L'evento è inserito nell'iniziativa "Obbligati a Crescere" e ha visto la partecipazione dei Ministri Giancarlo Giorgetti, Vittorio Colao, Enrico Giovannini e Mara Carfagna, insieme a rappresentanti di grandi aziende e istituti. "Il Paese ora ha bisogno di investire in infrastrutture velocizzando le gare", ha dichiarato Gianfranco Battisti, "più nello specifico i tanti cantieri che saranno aperti nel Meridione da qui fino alla fine del 2021". Gli interventi "porteranno a una ricaduta importante di circa 130.000 nuovi posti di lavoro", un'occasione straordinaria "per essere una leva di crescita per il PIL", ha aggiunto l'AD e DG. Lo sforzo comune è affinché il Paese raggiunga i livelli di competitività europei, migliorando al contempo la connessione con il resto del continente.

Gianfranco Battisti: il futuro del Paese tra collegamenti europei, Mezzogiorno e accessibilità diffusa

Tra gli esempi citati da Gianfranco Battisti, anche l'opera del Terzo Valico: proseguita durante la pandemia, "permetterà al Paese di entrare in Europa con l'obiettivo di ottimizzare i collegamenti verso il nord", con grandi città come Milano, Torino e Genova "collegate in meno di un'ora, andando a formare una sorta di triplo polo urbano" che possa competere con le grandi capitali europee. La sfida guarda dritto verso il futuro: "Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha messo sul piatto 25 miliardi di euro per infrastrutture ferroviarie", ha segnalato l'AD e DG, risorse che permetteranno di completare i corridoi europei "che hanno come traguardo ultimo la trasformazione dell'assetto logistico italiano". Focus inoltre sul Mezzogiorno e su un sistema di accessibilità diffusa che redistribuisca i flussi turistici, con un modello di Alta Velocità "non più focalizzato sull'asse Torino-Napoli-Salerno ma redistribuito su altre aree che abbiano un buon potenziale di domanda", ha specificato Gianfranco Battisti. La deurbanizzazione verso centri più piccoli e con qualità di vita migliore, unita all'esplosione del telelavoro, ha infatti ridisegnato le abitudini: la risposta di FS Italiane è dunque quella di rivedere l'offerta AV estendendola, ad esempio, anche a località come Frosinone, Cassino, Siena, Orte, Battipaglia e Lecce.

Stefano Donnarumma: l’intervento dell’AD e DG all’Assemblea degli Azionisti di Terna

Già interconnesso con numerose nazioni europee, il nostro Paese ha tutte le potenzialità per diventare un nodo centrale per l'energia internazionale: l'analisi di Stefano Donnarumma, AD e DG di Terna.

Stefano Donnarumma

L'Italia nel corridoio energetico Africa - Europa: le considerazioni di Stefano Donnarumma

"L'Italia può diventare l'hub energetico del Mediterraneo": è il nitido messaggio lanciato da Stefano Donnarumma durante l'Assemblea degli Azionisti di Terna, riunitasi il 30 aprile a Roma. "Il nostro Paese è interconnesso con Francia, Austria, Svizzera, Slovenia, Montenegro, Grecia e Malta", spiega nell'intervento, "e prospetticamente nei prossimi anni, lo sarà anche con la Tunisia". L'Italia dunque in una posizione di assoluta centralità, non solo geografica, nella regione mediterranea: qui il nostro Paese può ricoprire un ruolo di primo piano che permetta, in un futuro non troppo lontano, "di creare un corridoio energetico che dall'Africa può arrivare fino al Nord Europa". La sfida richiede strategie condivise e progetti che facciano della sostenibilità energetica un volano per il rilancio dell'economia del Paese. In questa prospettiva, il Gruppo guidato dall'AD e DG Stefano Donnarumma è intenzionato a rafforzare il suo ruolo cruciale non soltanto per l'infrastruttura elettrica nazionale, ma anche per l'intero sistema Paese.

Stefano Donnarumma: sostenibilità energetica, la strategia per "fare il salto di qualità"

E sottolineando il forte impegno di Terna per accelerare il percorso della transizione ecologica, l'AD e DG Stefano Donnarumma ha ricordato come, a novembre 2020, il Gruppo ha approvato "un nuovo Piano industriale per il periodo 2021-2025, che prevede circa 9 miliardi di investimenti per i prossimi cinque anni". L'obiettivo, come rimarcato in più occasioni dall'AD e DG, è quello di "rafforzare il ruolo centrale di Terna quale regista del sistema energetico italiano e abilitatore della transizione energetica". Intraprendere strategie di tipo sostenibile e sviluppare l'utilizzo di fonti rinnovabili fornirà un enorme contributo per proseguire negli indirizzi di sostenibilità previsti a livello nazionale ed europeo. Con un 95% di investimenti sostenibili in base alla Tassonomia Europea, il Gruppo è pronto a fare la propria parte: "Il Piano, basato su investimenti sostenibili nella rete di trasmissione nazionale, consentirà all'Italia di fare il salto di qualità previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima", ha aggiunto Stefano Donnarumma, "e contribuirà a generare valore per il Paese".

“L’Imprenditore Scugnizzo”: Gianni Lettieri e la sua storia professionale

Gianni Lettieri inizia la sua carriera in ambito commerciale, ma la svolta imprenditoriale arriva nel 1979 con l'apertura di uno stabilimento produttivo nel settore tessile. Attualmente è alla guida di Meridie S.p.A. come Presidente e Amministratore Delegato, società fondata nel 2007.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: gli incarichi attuali e i riconoscimenti

Gianni Lettieri è Presidente e Amministratore Delegato di Meridie S.p.A., invesment company del Sud Italia che per prima è stata quotata sul segmento MIV di Borsa Italiana. La società è stata fondata nel 2007 attraverso la holding di famiglia. L'anno successivo, attraverso Meridie, Gianni Lettieri costituisce MEDSOLAR S.p.A., startup attiva nel comparto delle energie rinnovabili. Acquisisce inoltre Atitech S.p.A., azienda italiana leader nella manutenzione aeromobili civili e militari di cui è Presidente dal 2009. L'imprenditore è stato insignito, durante la sua carriera, di diversi riconoscimenti. Ha ricevuto il Premio Mediterraneo e Impresa, il Premio Guido Dorso XXIX Edizione (conferito nel 2008 dal Presidente della Repubblica), il Premio Cuore d'Oro per gli anni 2010 e 2011, il Premio Masaniello nel 2009 (AIGE). Nel 2011 infine è stato insignito di una Laurea Honoris Causa in Giurisprudenza dall'Università degli Studi di Napoli Parthenope. Appassionato di lettura, musica e sartoria napoletana, Gianni Lettieri pratica jogging e ha partecipato alla Maratona di New York.

Gianni Lettieri: le altre esperienze professionali e gli incarichi istituzionali

Originario di Napoli, classe 1956, Gianni Lettieri inizia il suo percorso professionale presso un'azienda di La Spezia, occupandosi dell'area commerciale. Nel 1979 entra nel mondo dell'imprenditoria con il lancio dello stabilimento produttivo di Monza e Casandrino (Napoli) per la lavorazione di tessuti, tintoria e finissaggio. Negli anni l'imprenditore ottiene ottimi risultati anche all'estero nel settore dell'abbigliamento, con particolare riferimento al tessuto denim-ring. Gianni Lettieri è stato anche attivo in ambito istituzionale, con la sua doppia nomina a Presidente dell'Unione degli Industriali della Provincia di Napoli, durata in totale 6 anni. In precedenza aveva ricoperto lo stesso ruolo per la Provincia di Avellino. Da sempre promotore di iniziative a sostegno di aziende e giovani, nonché di progetti per il contrasto alla criminalità, è autore de "L'imprenditore Scugnizzo. La mia Napoli, le mie sfide", nel quale racconta i successi professionali, le origini, lo sguardo verso il futuro.

Sace, un 2020 tra export e Garanzia Italia. Pierfrancesco Latini: “Sostegno al Sistema Paese”

Parallelamente alle sue attività tradizionali, ha spiegato Pierfrancesco Latini, Sace sta contribuendo allo sviluppo infrastrutturale e all'innovazione digitale sul territorio domestico.

Pierfrancesco Latini

Pierfrancesco Latini: in un anno servite 15.000 imprese

Consolidare la posizione dell'Italia sui mercati nazionali e renderla più attrattiva per gli investimenti esteri. È una delle esigenze espresse nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del Governo Draghi. Un obiettivo discusso anche nell'ultima sessione straordinaria della Cabina di Regia per l'Italia Internazionale voluta dai Ministeri degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dello Sviluppo Economico. Tra i partecipanti ai lavori Pierfrancesco Latini, Amministratore Delegato di Sace, che ha colto l'occasione per evidenziare la complessità del 2020 e soprattutto i suoi effetti sull'impegno messo in campo dal Gruppo. Un anno che, grazie a strumenti come Garanzia Italia, ha visto la mobilitazione di risorse per 46 miliardi di euro destinate a circa 15.000 imprese (90% PMI e 10% MID corporate). Il mandato di Sace, ha dichiarato Pierfrancesco Latini, "è stato oggetto di un'evoluzione oltre il sostegno tradizionale all'export e all'internazionalizzazione". Il Gruppo è sempre più orientato verso il supporto alla competitività del Sistema Paese. Le garanzie, ha spiegato l'AD, finanziano sul territorio progetti di sviluppo infrastrutturale nell'ambito dei trasporti, delle fonti energetiche e delle reti di telecomunicazione.

Pierfrancesco Latini: impegno di Sace parte dello sforzo collettivo

Grazie al Decreto Liquidità, Sace sarà in grado di offrire anche un programma di garanzie domestiche e supporto operativo dedicato a progetti in linea con la transizione ecologica italiana. Ma il ruolo del Gruppo non si limita alle sole garanzie, ha sottolineato Pierfrancesco Latini. Per aumentare la capacità del Paese di attrarre gli investimenti internazionali, Sace negli ultimi anni ha collaborato con importanti aziende estere EPC (Engineering - Procurement - Constructor). L'obiettivo è favorire la presenza stabile delle società sul territorio italiano e allo stesso tempo promuovere lo scouting di fornitori italiani. "L'insediamento degli EPC esteri in Italia può essere davvero strategico - ha dichiarato il manager - sia per lo sviluppo di un loro business a livello locale, sia per favorire l'accesso diretto alle filiere di eccellenze italiane". Il tutto, conclude Pierfrancesco Latini, finalizzato alla creazione di un "sistema più competitivo, più attrattivo e più sostenibile", con imprese capaci di competere a livello internazionale.

B20, focus di Gianpietro Benedetti sul mondo del lavoro: “Garantire opportunità inclusive”

Lavoro e istruzione come "forze trainanti delle nostre società": il messaggio di Gianpietro Benedetti, Presidente di Gruppo Danieli, al Business Summit B20.

Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti al B20: "Impegno e collaborazione condivisi tra governi, imprese e società civile"

Ripartire dalle difficoltà dell'attuale periodo storico, con il fine di elaborare "raccomandazioni concrete per garantire opportunità inclusive per il futuro del lavoro e preparare tutti i lavoratori alle prossime rivoluzioni industriali". È la linea proposta da Gianpietro Benedetti per illustrare le attività della task force Occupazione e Formazione, da lui presieduta al Business Summit B20. "Il mondo sta attraversando la più grande crisi economica e occupazionale a memoria d'uomo", ha dichiarato il Presidente di Gruppo Danieli: "Il Covid-19 ha avuto un impatto sproporzionato sui gruppi già svantaggiati e ha esacerbato profondamente le sfide occupazionali già presenti prima della pandemia". Ancora più significativo, dunque, elaborare percorsi efficaci per agevolare la ripartenza dell'economia e, all'unisono, dell'occupazione: "La crisi ha anche generato un'ondata di innovazione", ha aggiunto Gianpietro Benedetti, "e un sentimento di impegno e collaborazione condivisi tra governi, imprese e società civile".

Gianpietro Benedetti: "Plasmare il futuro del lavoro e dell'istruzione come forze trainanti delle nostre società"

Quale dunque la strategia per incentivare la ripresa del mercato del lavoro in un'ottica di inclusione e preparazione al futuro? "È nostro dovere comune migliorare i mercati del lavoro per guidare la crescita", ha rimarcato Gianpietro Benedetti, "attraverso la promozione di ambienti di lavoro dinamici e flessibili che possano offrire diverse opportunità occupazionali e stimolare l'innovazione". Per il Presidente di Gruppo Danieli, alla guida della task force tematica su Occupazione e Formazione in vista del G20, è pertanto necessario puntare su fattori quali innovazione e collaborazione per favorire la ripartenza. "È giunto anche il momento di promuovere nuovi modelli di apprendimento e nuove tecnologie per migliorare l'ambiente didattico", ha sottolineato Gianpietro Benedetti, aggiungendo inoltre che "stimolare l'occupabilità dei giovani e l'emancipazione delle donne sul posto di lavoro garantirà la salute, la sicurezza e il benessere di tutti i lavoratori". Un ultimo commento affinché tale percorso sia frutto di sforzi comuni e condivisi: "Lavorando insieme con tutte le parti sociali per realizzare le nostre comuni ambizioni riusciremo a plasmare il futuro del lavoro e dell'istruzione come forze trainanti delle nostre società".

Alessandro Azzi: il progetto “Mutue di Comunità” della Federazione Lombarda delle BCC

Alessandro Azzi: focus sul progetto "Mutue di Comunità", realizzato dalla Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo in partnership con COMIPA, Consorzio tra Mutue Italiane di Previdenza e Assistenza.

Alessandro Azzi

Alessandro Azzi: "Mutue di Comunità", la Federazione Lombarda delle BCC supporta il territorio

Portare le associazioni mutualistiche nate col sostegno delle Banche di Credito Cooperativo lombarde a diventare gli agenti di sviluppo della comunità e del territorio nel post-Covid. È l'obiettivo di "Mutue di Comunità", il progetto organizzato dalla Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo in partnership con COMIPA, Consorzio tra Mutue Italiane di Previdenza e Assistenza. Impegnata da sempre nel supportare soci, clienti e dipendenti delle BCC associate, la Federazione guidata da Alessandro Azzi guarda oggi alle comunità su cui pesano gli effetti della crisi economica e sociale innestata dalla pandemia. Non solo sostegno economico alle famiglie ma anche supporto alle persone per ogni necessità che si presenta nel corso della loro vita. Sussidi alla nascita dei figli, copertura di spese scolastiche, gite di gruppo, attività sportive, iniziative culturali e formative o, ancora, tariffe scontate e accesso agevolato alle strutture sanitarie, programmi di prevenzione sono solo alcuni degli ambiti di intervento del progetto della Federazione Lombarda. Dal 1991 a guidare le attività dell'organismo associativo nato per rappresentare e fornire assistenza di carattere consulenziale e formativo alla rete delle BCC lombarde è l'avvocato Alessandro Azzi; figura chiave del Credito Cooperativo che in passato ha ricoperto anche il ruolo di Presidente di Federcasse (1991-2017) e Presidente della Banca di Credito Cooperativo del Garda (1985-2019).

Alessandro Azzi: Federazione Lombarda delle BCC, cooperazione e lavoro comune per vincere le sfide del futuro

Nell'ambito del progetto "Mutue di Comunità" la Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo svolge inoltre il ruolo di centro di assistenza e di servizi di supporto alle associazioni mutualistiche che saranno progressivamente istituite. Sono 17 le banche ad aver già aderito all'iniziativa, sostenuta fortemente dal Presidente Alessandro Azzi: potenzialmente il progetto nelle diverse province lombarde potrebbe interessare oltre un milione di persone. "Le BCC lombarde vogliono dare il proprio contributo, impegnandosi a riscoprire, rinnovare e diffondere le migliori esperienze di attenzione alla prossimità territoriale e di sviluppo delle comunità", si legge nella nota diffusa dall'organismo associativo guidato da Alessandro Azzi: "Solo a partire dalla cooperazione e dal lavoro comune si possono affrontare le sfide future con speranza e successo".

FS Italiane: i progetti di crescita internazionale nell’analisi di Gianfranco Battisti

Con un Piano Industriale che prevede investimenti pari a 58 miliardi di euro nel periodo 2019-2023, FS Italiane punta ad esportare l'eccellenza del Made in Italy: l'analisi di Gianfranco Battisti, AD e DG del Gruppo.

Gianfranco Battisti

Gianfranco Battisti: il know-how di FS Italiane tra innovazione tecnologica, ingegneria e progettazione

FS Italiane, sotto la guida di Gianfranco Battisti, sempre più protagonista in Europa e nel mondo: è quanto emerge dai traguardi raggiunti nel settore internazionale dei trasporti, un ambito in cui la società è posizionata da anni al vertice. Ricavi all'estero che hanno raggiunto 1,8 miliardi di euro nel 2019 (a costituire circa il 14% del fatturato totale del Gruppo) e una quota relativa al mercato europeo che rappresenta circa il 94% del fatturato estero: numeri che, sommati all'altissimo livello di specializzazione raggiunto, permettono alla società di consolidarsi come un punto di riferimento nel settore. Da qui prosegue il percorso internazionale di FS Italiane che, con 22 sedi in 5 continenti e supportata dalla connessione costante tra la Holding e le società controllate, ha all'attivo ben 12 accordi di cooperazione internazionale. Non è un caso che FS Italiane sia riuscita a imporsi ormai da anni nel settore globale dei trasporti: innovazione tecnologica, ingegneria e progettazione, così come direzione lavori, esercizio e manutenzione di infrastrutture, rappresentano infatti un patrimonio di competenze specialistiche invidiato in tutto il mondo e che la società guidata da Gianfranco Battisti è sempre più intenzionata ad esportare.

Gianfranco Battisti: la presenza di FS Italiane nel mondo

In tale contesto, gli indirizzi dell'ultimo Piano Industriale del Gruppo, presentato dall'AD e DG Gianfranco Battisti per il periodo 2019-2023, si propongono di ampliare ulteriormente la presenza internazionale di FS Italiane. Un ruolo già consolidato da diversi progetti attivi in Europa nel trasporto ferroviario passeggeri e nei servizi di trasporto merci. Un esempio sono i progetti intrapresi con le numerose società appartenenti al Gruppo, come Netinera e TX Logistik attive in Germania, Thello in Francia e Trenitalia UK nel Regno Unito (attraverso le controllate c2c e First Trenitalia West Coast). Ilsa in Spagna, Trainose in Grecia e QBuzz nei Paesi Bassi si aggiungono inoltre all'operatività di FS Italiane nel continente. Ma, come evidenziato in più occasioni dall'AD e DG Gianfranco Battisti, l'impegno del Gruppo coinvolge sempre più attività su scala mondiale: supportata dalla società d'ingegneria Italferr, FS Italiane opera infatti in Stati Uniti, India, Colombia, Turchia, Perù, Egitto ed Etiopia, nazioni in cui è attiva su importanti progetti di tipo infrastrutturale. Operativa anche in Arabia Saudita e Thailandia tramite FS International, realizza inoltre attività di valutazione e certificazione insieme a Italcertifer conducendo, nello specifico, progetti in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, India e Australia.

Francesco Starace (Enel): il futuro dell’energia tra rinnovabili e digitalizzazione

Il passaggio all'elettrificazione e la crescita delle rinnovabili, secondo l'AD di Enel Francesco Starace, rappresentano la via più veloce per il processo di transizione energetica, trend considerato ormai inarrestabile.

Francesco Starace

Francesco Starace: la strategia di Enel verso la decarbonizzazione

In passato era possibile capire in anticipo le variazioni di PIL pro capite guardando i consumi di energia elettrica. I due indicatori risultavano infatti direttamente collegati. Oggi non è più così. Per Francesco Starace la causa va cercata nel brusco cambio di direzione avvenuto negli ultimi anni con l'inizio della transizione energetica. In primis, si registra una maggiore efficienza nell'utilizzo dell'energia elettrica, sia da parte dei consumatori che dei produttori. Secondo l'Amministratore Delegato di Enel c'è poi da considerare la progressiva decarbonizzazione dell'electricity generation mix. Un terzo fattore fondamentale sono le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie. Ed è per questo che il Gruppo sta perseguendo due obiettivi principali. Da un lato il potenziamento delle rinnovabili, che secondo Francesco Starace in pochi anni metteranno definitivamente la parola fine all'era del petrolio e soprattutto alla sua dimensione speculativa. Ma per sfruttare al meglio le fonti green è indispensabile digitalizzare tutte le reti di distribuzione. Un'operazione già avvenuta in Italia, primo Paese al mondo ad avere una rete completamente digitalizzata, e che Enel intende replicare a breve in Spagna e in futuro nel continente Americano.

Francesco Starace: l'evoluzione dell'elettrificazione

Il percorso intrapreso da Enel è volto a intercettare i cambiamenti sempre più repentini del settore energetico. Uno degli effetti dell'impatto delle rinnovabili e delle nuove tecnologie è infatti la progressiva diminuzione del prezzo dell'energia, in particolare di quella elettrica. Francesco Starace prevede infatti che nel futuro l'energia sarà sempre più economica e diversificata. Ciò comporterà un'accelerazione del passaggio all'elettrificazione. Costi sempre più bassi e alternative sempre più green consentiranno infatti di estendere l'uso dell'elettricità a settori e ambiti mai considerati prima. Un esempio potrebbe essere la completa elettrificazione del trasporto pubblico. Tuttavia, ha spiegato il manager, ancora oggi permangono alcune resistenze al trend ormai inarrestabile verso la transizione energetica. Una fra tutte la percezione che la sostenibilità abbia comunque un prezzo elevato da pagare. L'esempio più comune è la chiusura degli impianti cosiddetti tradizionali. È il motivo per cui, sostiene Francesco Starace, è importante il sostegno di tutti gli attori coinvolti. Con i giusti progetti di riqualificazione e il supporto delle istituzioni, è possibile infatti riconvertire gli impianti e affrontare al meglio le sfide che ci attendono nel futuro.

Paolo Gallo (Italgas): “Sviluppo biometano soluzione in ottica di economia circolare”

Al ruolo del gas di origine rinnovabile il Governo Draghi ha dedicato un capitolo del Pnrr. Soddisfatto Paolo Gallo, AD di Italgas: con il biometano passi avanti verso la transizione, ha dichiarato l'AD a "Il Sole 24 Ore".

Paolo Gallo

Paolo Gallo: biometano indispensabile per raggiungere obiettivi nazionali ed europei sul clima

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, inviato alla Commissione Europea lo scorso 30 aprile, tra i protagonisti della sezione dedicata alla transizione energetica figura il biometano. Nel testo del Recovery Plan si riconosce il valore strategico del gas naturale nel raggiungimento dei target di decarbonizzazione europei. Una visione condivisa da Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas. Il manager è intervenuto sul tema durante "Recovery Plan, Pnrr: sfide e opportunità per il sistema Italia", tavola rotonda online promossa da "Il Sole 24 Ore". Per l'AD il biometano è "la risposta e la soluzione più prossima e immediatamente disponibile" agli obiettivi di transizione ecologica. Le sue caratteristiche lo collocano in perfetta sintonia con i principi dell'economia circolare. Non è un caso che la Francia preveda che entro il 2050 tutto il consumo di gas verrà coperto dal biometano: "A livello Ue si prevede che il peso del biometano possa raggiungere il 20-25% dell'attuale consumo di gas naturale - ha evidenziato Paolo Gallo - In Italia si parla di una quota di produzione di 8,5 miliardi di metri cubi raggiungibile al 2030".

Paolo Gallo: serve rete di distribuzione digitalizzata

Il biometano è quindi un alleato prezioso nel raggiungimento degli obiettivi italiani ed europei di transizione ecologica. In Europa il 90% degli impianti è già collegato alle reti di distribuzione. È su queste che bisogna puntare, ha spiegato Paolo Gallo: le reti infatti sono indispensabili per sfruttare a pieno le potenzialità di tutti i gas rinnovabili, che necessitano di essere immessi e distribuiti. In questa fase la loro digitalizzazione assume un ruolo di primo piano. Italgas si trova a metà del processo: l'azienda sta proseguendo infatti nel suo programma di installazione di contatori intelligenti e dispositivi che permettono di trasmettere dati e comandi da remoto. "È necessario che il network sia digitale per poter gestire i diversi flussi, la loro composizione, la pressione e il loro potere calorifico - ha sottolineato Paolo Gallo - nel nostro settore transizione energetica e digitale sono quindi estremamente connessi".

Municipia S.p.A.: il messaggio di Stefano De Capitani per la Giornata Mondiale della Terra

Il ruolo delle città per un cambiamento sostenibile nell'intervento del Presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani in occasione della Giornata Mondiale della Terra. 
Stefano De Capitani

Digital Transformation e sostenibilità: la vision di Stefano De Capitani, Presidente di Municipia S.p.A.

"Il cambiamento sostenibile parte dalle città": a ricordarlo lo scorso 22 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, è stato il Presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani. Nel suo intervento il manager della società del Gruppo Engineering ha sottolineato come ripensare i servizi pubblici in chiave digital possa significativamente contribuire al cambiamento sostenibile delle città. "Parlare di smart city oggi vuol dire pensare a centri urbani verdi, a misura delle persone, mettendo in pratica gli Obiettivi dell'Agenda 2030, nel rispetto dell'ambiente", ha spiegato in merito il Presidente Stefano De Capitani: "Significa ripensare i servizi pubblici, dalla gestione dei rifiuti all'efficientamento energetico, alla mobilità e trasporto pubblico".

Giornata Mondiale della Terra, Stefano De Capitani: l'impegno di Municipia S.p.A. per città più digitali e sostenibili

"Noi di Municipia - Gruppo Engineering abbiamo realizzato anche un Manifesto, sottoscritto da più di mille sindaci e rappresentanti del mondo della PA locale, per disegnare, attraverso nuovi modelli di governance basati anche sull'analisi dei dati, smart cities più sostenibili", ha evidenziato Stefano De Capitani in occasione della Giornata Mondiale della Terra 2021. Il Presidente di Municipia S.p.A., società leader nella trasformazione digitale delle città di ogni dimensione, ha parlato anche dei tanti esempi già implementati in Italia che possono diventare modelli da replicare: "Penso ad alcuni Comuni della Sicilia con illuminazione pubblica a zero sprechi ed emissioni Co2 ridotte grazie alle nuove tecnologie". Stefano De Capitani ha parlato anche del progetto europeo Life Aspire "di cui siamo uno dei partner tecnologici", realizzato a Lucca per una logistica urbana ecosostenibile.

Eni, Claudio Descalzi fa visita al Presidente dell’Angola: sul tavolo nuove iniziative

Claudio Descalzi ha dichiarato che Eni intende investire 7 miliardi di dollari sullo sviluppo energetico dell'Angola.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: il punto sui progetti angolani

La strategia esplorativa di Eni in Angola continua a dare i suoi frutti. Il giacimento offshore di Agogo, scoperto due anni fa nel Blocco 15/06, in acque angolane, ha consentito al Gruppo di ottenere finora due miliardi di barili di oil in place (OIP). A breve, nello stesso blocco Eni avvierà un terzo hub produttivo. A dichiararlo l'AD Claudio Descalzi nel corso del recente colloquio avvenuto a Luanda con il Presidente angolano Joao Goncalves Lourenço. L'incontro è stata l'occasione per il numero uno di Eni di presentare al Paese lo stato di avanzamento dei progetti nati sul territorio. La fase esplorativa, al momento, riguarda invece il Blocco 1/14 (offshore Lower Congo Basin), i blocchi Cabinda Norte e Cabinda Centro (onshore). Buoni anche i risultati ottenuti da Solenova JV in materia di rinnovabili. La join venture tra Eni e Sonangol, compagnia parastatale di idrocarburi, ha infatti portato a termine le attività di front end per la prima fase dell'impianto fotovoltaico di Caraculo che, secondo le previsioni del Gruppo guidato da Claudio Descalzi, sarà attivo già nel 2022.

Claudio Descalzi: la strategia di Eni per l'Angola

Sempre con la collaborazione di Sonangol, Eni è riuscita anche nell'intento di migliorare enormemente, in soli tre anni, l'efficienza della raffineria di Luanda, permettendo all'Angola di ridurre la dipendenza da importazione di prodotti finiti. Una finalità simile è prevista anche per il New Gas Consortium, ha spiegato Claudio Descalzi. Gestito da Eni in partnership con BP, Chevron, Total e Sonangol, il consorzio permetterà di aumentare la produzione di GNL e la disponibilità di gas domestico per lo sviluppo industriale dell'Angola. La strategia di crescita perseguita da Eni nel Paese riceverà un ulteriore impulso nei prossimi 4 anni: l'AD ha infatti annunciato al leader angolano che la multinazionale intende investire 7 miliardi di dollari nel settore energetico. Esplorazione, produzione, raffinazione e fotovoltaico i maggiori beneficiari. Uno degli obiettivi più ambiziosi, costruire 800 MW di energia rinnovabile entro il 2025. Durante l'incontro, Claudio Descalzi ha poi aggiornato Lourenço sulle iniziative sociali messe in campo da Eni a sostegno del Paese: il Gruppo è infatti impegnato, oltre che nell'accesso all'energia e nello sviluppo agricolo, in progetti di istruzione, salute, accesso all'acqua e inclusione.

Disturbi del sonno, ICS Maugeri Spa promuove programma di screening con il dispositivo AirGo

Il dispositivo è nato da un'idea della start up MyAir, partecipata di ICS Maugeri Spa, ed è stato clinicamente testato all'IRCCS di Veruno.

ICS Maugeri S.p.A.

AirGo: le caratteristiche della fascia targata My Air - ICS Maugeri Spa

Secondo studi recenti, in Italia sono circa 4 milioni le persone che soffrono di apnee ostruttive nel sonno. Una delle problematiche principali dell'OSAS è che si tratta di un disturbo facilmente sottovalutato e di conseguenza spesso non diagnosticato. AirGo nasce per offrire una soluzione alle difficoltà di accesso da parte dei pazienti ai percorsi diagnostico-terapeutici. La fascia toracica, sviluppata da MyAir, è già stata testata da ICS Maugeri Spa nel suo recente programma di screening dei disturbi respiratori del sonno. Un semplice dispositivo elettronico, senza cannule, che grazie alla trasmissione dati da remoto può essere utilizzato anche a casa. David Kuller, CEO della startup, ha spiegato il funzionamento durante il webinar "Cattura il respiro", promosso da AIPO e ITS: "Grazie all'analisi automatica della registrazione effettuata con sofisticati algoritmi proprietari, permette una rapida refertazione fruibile sia da medici specialisti ed esperti del sonno, sia da specialisti di altre branche". All'evento online ha partecipato anche Alberto Braghiroli, Responsabile del Centro di Medicina del sonno all'IRCCS di Veruno, una delle sedi storiche di ICS Maugeri Spa: "Stiamo utilizzando AirGo nel programma - ha dichiarato l'esperto - È importante avere a disposizione strumenti di nuova generazione che consentano di stabilire nuovi percorsi di identificazione precoce della malattia".

ICS Maugeri Spa: le iniziative in tema di disturbi del sonno

Nel suo intervento il dott. Alberto Braghiroli ha spiegato che l'OSAS è una patologia cronica che può manifestarsi a tutte le età. Secondo l'esperto, l'apnea ostruttiva del sonno ha un "elevato impatto epidemiologico con significative implicazioni economico e sociali". È il motivo per cui ICS Maugeri Spa da anni si dedica alla ricerca e allo studio di questi disturbi. L'Istituto di Veruno se ne occupava già a partire dal 1987: oggi la SB ha creato la più grande rete italiana di centri dedicati alla medicina del sonno. Una rete che sta affrontando anche gli effetti causati dall'emergenza sanitaria. Una delle ultime iniziative sul tema risale a marzo scorso, in occasione della Giornata Mondiale del sonno. Dieci Centri dell'ICS Maugeri Spa hanno infatti aperto le porte e offerto screening gratuiti. Gli Istituti sono inoltre attivi nel progetto europeo "Sleep Revolution", che ambisce all'ottimizzazione dell'inquadramento diagnostico e dell'impostazione della terapia nel paziente con Apnee Ostruttive nel sonno. Oltre alle apnee, la Rete si occupa anche di parasonnie (ad es. il sonnambulismo), disturbi motori nel sonno, insonnia e disturbi del ritmo circadiano.

Accordo tra CDP e Fondazione Cariparo: nuovo punto informativo a Padova

Il nuovo punto informativo CDP, presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova, offrirà servizi e supporto alle imprese e alle pubbliche amministrazioni del territorio.

Cassa Depositi e Prestiti

L'accordo siglato tra CDP e Fondazione Cariparo stabilisce obiettivi comuni

È stato inaugurato il 15 aprile il nuovo punto informativo di Cassa Depositi e Prestiti, nato con la partecipazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. L'accordo - che rientra nella collaborazione tra ACRI e CDP - mira alla ripartenza e allo sviluppo economico e sociale: comprendere le necessità del territorio e rispondere tempestivamente alle esigenze delle pubbliche amministrazioni e delle imprese, attraverso l'innovazione e le iniziative di sviluppo sostenibile, è l'obiettivo comune volto a trovare le soluzioni più efficaci. "CDP e la Fondazione hanno stipulato un protocollo di intesa in cui si impegnano a esplorare, elaborare e attuare interventi congiunti che vanno dall'housing sociale, all'innovazione delle piccole e medie imprese, la ricerca tecnologica, le infrastrutture, le iniziative artistico-culturali e altre attività a supporto della crescita del tessuto imprenditoriale locale", ha dichiarato Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

La presenza e le iniziative di CDP sul territorio nazionale

"Con l'inaugurazione dello Spazio CDP di Padova - spiega il Presidente Giovanni Gorno Tempini - Cassa Depositi e Prestiti ribadisce il suo impegno verso il territorio e la ripresa economica e sociale dell'Italia e del Veneto, dove è stata aperta, quasi due anni fa a Verona, la prima sede della nostra rete territoriale". L'istituzione finanziaria è gia operativa in 26 città: Ancona, Bari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Torino, Verona e ancora, Cagliari-Sassari, Chieti, Perugia, Trento-Rovereto, Modena, Forlì e Parma. Nel frattempo si attendono le nuove aperture programmate per i prossimi mesi a Roma, Palermo, Brescia, Venezia e Bologna. CDP vuole rafforzare la sua presenza sul territorio e cooperare con le varie fondazioni per ideare progetti a sostegno delle comunità locali. La Regione Veneto ha già potuto beneficiare delle risorse messe a disposizione dalla Cassa: ammontano a oltre 2,3 miliardi di euro le erogazioni emesse da CDP a favore delle imprese e delle pubbliche amministrazioni venete.

Francesco Milleri, AD di EssilorLuxottica: l’iter formativo e professionale

Il profilo formativo e professionale di Francesco Milleri, Vicepresidente e Amministratore Delegato di Luxottica da gennaio 2017 e AD di EssilorLuxottica da dicembre 2020.

Francesco Milleri

Francesco Milleri: formazione e crescita professionale

Nato nel 1959 a Città di Castello (PG), Francesco Milleri si laurea con lode in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze nel 1987 e successivamente consegue un MBA in Business Administration con alto merito all'Università Bocconi. Si aggiudica la borsa di studio "Donato Menichella" bandita dalla Banca d'Italia, grazie alla quale si trasferisce negli Stati Uniti per due anni dove si specializza in Corporate Finance alla Stern School of Business della New York University. Tale esperienza gli permette di acquisire competenze in materia di gestione dei processi aziendali nelle organizzazioni complesse, perfezionandosi nel management consulting. Non appena rientra in Italia, inizia a lavorare in questo ambito. Nel 1996 la svolta imprenditoriale: insieme a due soci Francesco Milleri fonda Abstract (prima MeA o Milleri e Associati), società di consulenza strategica specializzata in definizione e ingegnerizzazione dei processi aziendali. In poco tempo l'azienda cresce e si fa strada nel settore, grazie all'efficace intuizione di puntare fin da subito sullo sviluppo della piattaforma SAP. Realtà come l'Istituto Europeo di Oncologia le affidano progetti di design e implementazione dei processi: in ambito sanitario la società crea nuove partnership con diverse strutture ospedaliere tra cui il San Raffaele di Milano e l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara. In questo periodo Abstract comincia a lavorare anche per Luxottica a progetti di change management legati a SAP.

Francesco Milleri: l'esperienza in Luxottica e il ruolo nella nascita di EssilorLuxottica

Nel 2006, con l'acquisizione di iDoq, specializzata nell'automatizzazione di flussi documentali e proprietaria della piattaforma di digitalizzazione Lucy Star, l'offerta di Abstract cresce ulteriormente. Luxottica è impegnata in questi anni nella digitalizzazione dei processi di business: a guidarne la delicata fase di trasformazione è Francesco Milleri, che porta l'expertise e il know-how della sua società. Occupandosi per oltre dieci anni del rinnovamento operativo e tecnologico di Luxottica, Francesco Milleri si fa interprete della visione imprenditoriale di Leonardo Del Vecchio riuscendo a ottimizzare, ridefinire e implementare processi aziendali chiave. È il 2016 quando il Presidente del Gruppo lo chiama a lavorare stabilmente in azienda, inizialmente nel ruolo di Amministratore con funzioni vicarie. Nominato successivamente Vicepresidente, ne diventa Amministratore Delegato nel gennaio 2018. L'efficacia della sua gestione è nei numeri: dal 2015 al 2019 le vendite cumulate crescono di circa il 40% rispetto al periodo 2010-2013, passando da 26 a 36 miliardi di Euro; l'utile netto cumulato cresce di circa l'80% e il valore medio del margine netto sale dal 7,5% circa a oltre il 10%. In questi anni inoltre ha modo di proseguire nell'implementazione dei principali driver della crescita attuale e futura dell'azienda e di accelerare nel percorso di semplificazione organizzativa, turnover manageriale e trasformazione digitale. Il ruolo di Francesco Milleri si rivela decisivo anche nell’operazione chenell’ottobre 2018 ha portato alla nascita di EssilorLuxottica: da maggio 2019 co-delegato esecutivo, ne è attualmente Amministratore Delegato. Date le sue competenze, il Presidente di Luxottica gli affida ulteriori incarichi di fiducia, anche in assenza di ruoli formali, assegnandogli un importante ruolo di garante e interprete delle strategie condivise. Opera inoltre nel CdA della Fondazione Leonardo Del Vecchio e in quello dell’Istituto Europeo di Oncologia, in rappresentanza della Fondazione stessa.

Stefano Donnarumma: l’impegno del Consorzio ELIS per il rinnovamento del Paese

"Il Gender Gap significa oggi troppe opportunità mancate per il nostro futuro. Raggiungeremo un equilibrio solo avvicinando sempre più studentesse ai domini STEM": l'intervento dell'AD e DG di Terna Stefano Donnarumma al CEO Meeting ELIS.

Stefano Donnarumma

CEO Meeting ELIS: il messaggio dell'AD e DG di Terna Stefano Donnarumma

È un impegno trasversale quello di Consorzio ELIS, condiviso anche dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna Stefano Donnarumma: promuovere sostenibilità ambientale e inclusione sociale (le disuguaglianze, la povertà educativa, la dignità del lavoro) ma anche contribuire allo sviluppo della società, sostenendo le istituzioni in un momento di difficoltà come quello attuale. L'incontro "CEO Meeting ELIS - Una Bussola per orientarsi nel Nuovo Mondo. Un Timone per non perdere la rotta" si è tenuto lo scorso 13 aprile negli spazi della Luiss Business School: sono stati numerosi i CEO intervenuti per confrontarsi su iniziative e progetti con l'obiettivo di supportare una trasformazione della scuola e della società a beneficio del Paese. Tra loro anche l'AD e DG di Terna Stefano Donnarumma: educazione, innovazione sociale e integrazione tra mondo scolastico e imprese le direttrici di questo percorso di crescita e rinnovamento.

Terna, l'AD e DG Stefano Donnarumma: giovani e STEM al femminile la ricetta vincente per un futuro migliore

"Il progetto 'Sistema scuola impresa' che lanciammo due anni fa ha superato le nostre aspettative", ha sottolineato l'AD e DG di Terna Stefano Donnarumma, ricordandone le finalità: ricondurre la scuola italiana alla sua originaria vocazione di centro educativo, un ambiente cioè in cui i giovani siano preparati a prendersi cura del Paese: "Ho sentito raccontare ad alcune colleghe donne professioniste coinvolte, con grandissimo entusiasmo e passione, che una delle cose più belle che avevano fatto nella loro vita era stato parlare agli studenti". Per l'AD inoltre è stato "molto stimolante che le aziende che si dovrebbero occupare di profitto si sono occupate di giovani e per un futuro nemmeno immediato". La ricetta vincente per un futuro migliore secondo Stefano Donnarumma è quindi nel connubio "giovani e STEM al femminile": basti pensare che su dieci ruoli tecnici, sette o otto sono gli uomini e due o tre le donne. "Quindi ci stiamo perdendo evidentemente un'occasione. Stiamo perdendo massa critica. Sul profilo umano del coinvolgimento del lavoro si può dare ancora di più", ha evidenziato l'AD e DG di Terna.

Sostenibilità e parità di genere, l’impegno di Snam: intervista al Presidente Nicola Bedin

Rivoluzione sostenibilità: al "Corriere della Sera" il Presidente Nicola Bedin illustra le strategie di Snam che punta sulla transizione energetica e nell'ultimo piano strategico ha anticipato il raggiungimento della neutralità carbonica al 2040, con il calo della metà delle emissioni già entro il 2030.

Nicola Bedin

Il valore della sostenibilità per Snam: il "Corriere della Sera" intervista il Presidente Nicola Bedin

Intervistato dal "Corriere della Sera" lo scorso 21 marzo, Nicola Bedin riprende le parole di Papa Francesco per porre l'attenzione su una domanda a cui tutti, in questi mesi segnati dalla pandemia, si sono trovati a rispondere: cosa conta davvero e cosa no? Per il Presidente di Snam "quello che conta davvero è l'impronta delle nostre azioni e delle nostre decisioni per la comunità che rappresentiamo e per il mondo in cui viviamo". La logica del profitto dunque "non può essere l'unico indicatore delle performance di un'azienda o di una classe dirigente": un pensiero che Snam ha deciso di tradurre in azioni concrete, introducendo nello statuto il proprio corporate purpose, secondo cui "la società svolge attività d'impresa con la finalità di favorire la transizione energetica verso forme di utilizzo delle risorse e delle fonti di energia compatibili con la tutela dell'ambiente e la progressiva decarbonizzazione". Il Gruppo punta convinto sulla transizione energetica, come ha ricordato il Presidente Nicola Bedin nel corso dell'intervista: "Crediamo che i gas rinnovabili, dal biometano all'idrogeno, siano la strada da seguire. Strada complementare, e non in contrasto, a quella dell'energia elettrica".

Nicola Bedin: l'impegno trasversale di Snam nel promuovere una crescita sostenibile e inclusiva per il Paese

"Siamo alla vigilia di una rivoluzione senza precedenti e l'impatto del Covid probabilmente ha accelerato questo processo", ha sottolineato al "Corriere della Sera" Nicola Bedin, a 44 anni il più giovane Presidente di una società quotata. Il mercato, come dicono anche gli investimenti di grossi fondi in Esg (ambiente, sociale e governance) guarda in questa direzione: "La gran parte degli investitori istituzionali, e così sarà anche per i piccoli risparmiatori, decide di puntare sulle aziende che perseguono l'obiettivo dell'interesse collettivo, del miglioramento della società in cui viviamo, delle ricadute ambientali delle strategie che mettiamo in campo, della lotta alle disparità di genere". Impegni che Snam porta avanti da tempo: "Siamo stati la prima società italiana a costituire in seno al proprio cda un comitato Esg. E nel piano strategico, predisposto dal ceo Marco Alverà e dal management con la piena condivisione del consiglio, abbiamo anticipato al 2040 il raggiungimento della neutralità carbonica, con un calo delle emissioni del 50% già entro il 2030". Come evidenziato in merito da Nicola Bedin, Snam ha individuato 22 parametri da raggiungere entro il 2023: "Significa adesso. Ad esempio nel 2020 sono cresciute del 15% le donne nel nostro organigramma, con posizioni via via sempre più apicali. Poi siamo impegnati nella finanza sostenibile: nel 2020 abbiamo collocato sul mercato due transition bond, uno da 500 e l'altro da 600 milioni, che hanno riscontrato una domanda molto superiore rispetto all'offerta. Un terzo è stato collocato a febbraio con tasso negativo".

Il profilo professionale di Anna La Rosa, divulgatrice, giornalista e conduttrice televisiva

Anna La Rosa è da sempre appassionata di pedagogia e psicologia dell'età evolutiva. Oltre a essere giornalista dal 1988, ha ideato e condotto diversi programmi televisivi tra cui "TeleCamere", andato in onda per oltre 20 anni.

Anna La Rosa

Anna La Rosa: il percorso professionale, tra divulgazione e attività accademica

Anna La Rosa è laureata in Filosofia e Pedagogia, oltre a essere una giornalista professionista dal 1988. Dal 1994 si occupa di divulgazione e informazione medico-scientifica e sanitaria, con particolare attenzione verso le tematiche legate alla pedagogia e allo studio dell'età evolutiva. È fondatrice e Managing Director di La Rosa & Partners, network di esperti di consulenza strategica e comunicazione integrata. Anna La Rosa ha ideato e condotto diversi programmi televisivi di grande successo. Oggi è attiva in ambito accademico come professore associato di Comunicazione Scientifica e Biomedica presso l'Università La Sapienza (Facoltà di Medicina e Chirurgia). È inoltre docente di Giornalismo Televisivo presso l'Università LUISS Guido Carli. Ha insegnato Giornalismo Politico presso l'Università Statale di Tor Vergata ed è responsabile comunicazione e rapporti istituzionali per la "Cure Focus Research Alliance" (Florida). Collabora inoltre con la rivista scientifica CELLR4 (USA).

Anna La Rosa e la televisione

Avviata la sua carriera giornalistica presso l'agenzia stampa "AdnKronos", Anna La Rosa diventa prima cronista parlamentare e poi passa all'incarico di Ufficio Stampa presso il Ministero del Lavoro e presso un gruppo parlamentare. Nei primi anni '90 entra a far parte della redazione politica del Tg2, e ne diventa caporedattore nel 1995. Realizza diversi programmi innovativi, tra cui: "Tvzone - Raccolta Differenziata", "Stazione Centrale", "Mio Capitano", "Napoli Capitale", "Uomini", "Storie" e "Go Cart", dedicato ai più piccoli. Nasce in seguito "TeleCamere", rotocalco di informazione politica, parlamentare ed economica che si occupa di raccontare la vita del Paese attraverso i progetti legge e i suoi protagonisti. Anna La Rosa è autrice e conduttrice del programma per 20 anni ininterrottamente, diventando così un volto noto della nostra televisione. Nel 1997 nasce "Telecamere Salute". Nel 1998 è Vicedirettore di Rai Notte, dal 2002 è direttore di "Tribune e Servizi Parlamentari". È infine autrice del programma d'informazione di prima serata "Alice, il paese delle meraviglie".

Gianpietro Benedetti: “Affari & Finanza” intervista il Presidente di Gruppo Danieli

Leader nella costruzione di impianti siderurgici con tecnologie green, Gruppo Danieli guarda oggi al rilancio dell'Ilva e punta inoltre a raddoppiare i ricavi della sua controllata Abs nel settore della produzione.

Gruppo Danieli

"Affari & Finanza": i traguardi green di Gruppo Danieli e la vision del Presidente Gianpietro Benedetti

"In piena umiltà, dico che siamo gli unici a interpretare la nuova generazione di acciaieria che declina il concetto green steel. Siamo fiduciosi, la prospettiva è buona anzi challenging": già leader nella costruzione di impianti siderurgici con tecnologie green, ora Gruppo Danieli è intenzionato ad "aumentare ulteriormente la nostra quota di mercato, evolvendo i nostri pacchetti green e essendo ancora più potenti nella robotizzazione degli impianti siderurgici 4.0". Lo ha sottolineato il Presidente Gianpietro Benedetti ad "Affari & Finanza", inserto de "La Repubblica": l'articolo pubblicato lo scorso 12 aprile ripercorre la crescita di Danieli & C. Officine Meccaniche SpA, focalizzandosi sugli investimenti in innovazione tecnologica e ricerca, sempre più declinate in ottica green: "Negli anni Ottanta l'azienda friulana era a malapena tra i primi venti impiantisti siderurgici mondiali, oggi resta in campo da sola con la tedesca Sms e la giapponese Pmt Technologies". Ma "saremmo ciechi se non vedessimo l'avanzata terrificante dei cinesi, con costi del 45% inferiori ai nostri", come ha spiegato il Presidente. "Stiamo affermando le nostre tecnologie, esito di idee e di sperimentazioni al centro ricerche e messe a punto che arrivano sul mercato dopo 5-10 anni": la sfida quindi per Gruppo Danieli è riuscire a mantenere il vantaggio temporale. Basti pensare che il prototipo delle mini acciaierie battezzate Mida Hybrid risale a metà anni Novanta, quando di sostenibilità ancora non se ne parlava molto: oggi Danieli & C. Officine Meccaniche SpA è front runner di questa tecnologia, modello di economia circolare, fondata sui forni elettrici. Niente carbone, niente emissioni di CO2, come si legge nell'articolo: "Il concetto di acciaieria green parte dall'utilizzo di rottame ferroso (solo in Europa 100 milioni di tonnellate l'anno). Dal forno elettrico di ultima generazione esce una colata continua con velocità di produzione tre volte la tradizionale, che va direttamente al laminatoio. La tecnologia "digital melter" elimina inoltre il trasformatore e permette di alimentare l'impianto anche con linee elettriche non potenti, anche con pannelli solari o una piccola centrale a gas (e in prospettiva a idrogeno)".

Gruppo Danieli: i progetti su Abs e l'accordo con Saipem e Leonardo per l'Ilva di Taranto

"Danieli distribuisce il 10% degli utili, con naturale infelicità degli azionisti, il resto va a riserva e investimenti. La felicità per me sta in cash flow e net cash, che oggi vale 900 milioni. Nel '76 il debito netto era uguale al fatturato e 10 volte l'Ebitda": la crescita del Gruppo è anche nei bilanci, come ha rimarcato nell'intervista Gianpietro Benedetti. Il Presidente ha parlato inoltre del processo di internazionalizzazione iniziato oltre vent'anni fa: oggi le tre maggiori fabbriche sono in India, Cina, Thailandia ma Danieli & C. Officine Meccaniche SpA è presente anche in Russia, Germania, Usa, Brasile e Svezia. Numerose anche le acquisizioni: le svedesi Morgan e Sund, l'olandese Corus, la statunitense Weand United, la inglese Recycling, la genovese Tele Robot e la torinese Fata Hunter, attiva nell'ambito dell'energia solare. "Oggi siamo self standing, se ci fossero aziende leaders le acquisiremmo per aumentare il pacchetto culturale del gruppo", ha sottolineato in merito il Presidente Gianpietro Benedetti: "Non abbiamo nulla in vista, purtroppo. Ma Abs punta a acquisizioni su scala europea, tra i maggiori operatori negli acciai speciali. Da cenerentola ne vogliamo fare una principessa". Sull'Ilva invece, sono sei anni che il Gruppo Danieli presenta progetti per la riconversione: nel 2030 infatti l'imposizione fiscale sarà raddoppiata e dunque l'impianto a carbone non sarà più competitivo. Il forno di Taranto, con il suo ciclo integrale a carbone, ha emissioni tali da finire fuori mercato: "Adesso siamo in campo con Leonardo e Saipem, con investimenti per 6 miliardi. Con l'idrogeno di Saipem arriveremo a zero emissioni a fine revamping, con la nostra tecnologia avremo tre step, uno ogni 2-3 anni, e già dal primo con il forno elettrico ridurremo il 30-40% delle emissioni. Avremo metà della CO2 di uno stabilimento simile in Austria, a Linz, dove nessuno pensa di chiudere l'impianto ma di migliorarlo ogni anno".

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