Troppo giovani o troppo vecchi? Per Alessandro Benetton non esiste l’età giusta

Nel nuovo video della rubrica #UnCaffèconAlessandro, pubblicata ogni settimana su Youtube e riproposta nella sezione video del portale del Corriere della Sera, Alessandro Benetton condivide il suo concetto di imprenditore, consigliando, a quanti desiderano diventarlo, di essere flessibili, intraprendenti e aperti a nuove sfide.
Alessandro Benetton

Per Alessandro Benetton non esiste l'età giusta: né troppo giovani né troppo vecchi

"Una cosa che sicuramente ho imparato in questi anni da imprenditore è che l'età non conta: troppo giovane, troppo vecchio, l'importante è solo quello che fai". Spesso la paura di non avere l'età giusta può rappresentare un grosso limite all'iniziativa imprenditoriale e bloccare le idee sul nascere. In tal senso, Alessandro Benetton suggerisce che l'età giusta non esiste, perché quello che conta veramente nella vita, sia personale che professionale, è ciò che si riesce a dimostrare. "Io ho sempre avuto l'età sbagliata per fare quello che ho fatto: a 25 anni ero troppo giovane per fare il Presidente di un team di Formula 1, troppo giovane quando ho fondato 21Invest, troppo vecchio adesso per fare dei video su Youtube. Insomma, se ascolto gli altri sono sempre fuori tempo". Un discorso di incoraggiamento e stimolo, quindi, da imprenditore a imprenditore, con il consiglio di essere sempre flessibili, uscendo dalle proprie zone di confort, senza attendere di essere pronti alla perfezione per intraprendere un progetto e lanciarsi in nuove sfide.

La carriera professionale di Alessandro Benetton

Alessandro Benetton nasce nel 1964 a Treviso. Si laurea in Business Administration presso l'Università di Boston nel 1987 e consegue un Master in Business Administration ad Harvard nel 1991. La sua prima esperienza professionale è in Goldman Sachs International, all'interno del dipartimento di Global Finance di Londra. Nel 1988 viene aletto Presidente di Benetton Formula, con cui raggiuge risultati importanti come i due Campionati del Mondo Piloti (1994, 1995) e il Campionato del Mondo Costruttori (1995). È fondatore di 21 Investimenti (oggi 21 Invest), società che l'ha portato ad essere riconosciuto come uno dei precursori del Private Equity in Italia. Dal 2012 al 2014 è, invece, Presidente di Benetton Group. Attualmente è Consigliere d'Amministrazione di Edizione Holding e di Autogrill, oltre che membro della giunta di Confindustria. È stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro nel 2010.

Luigi Ferraris, Terna: sicurezza, efficienza, sostenibilità nell’elettrodotto Italia-

Luigi Ferraris a Cepagatti per inaugurare l’elettrodotto Italia-Montenegro: l’AD e DG di Terna spiega il progetto alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana e del Presidente del Montenegro.

Inaugurato a Cepagatti l'elettrodotto Italia-Montenegro, un'opera fondamentale per l'efficienza e la sicurezza dei due sistemi elettrici e l'integrazione delle fonti rinnovabili: la soddisfazione dell'AD e DG di Terna Luigi Ferraris.
Luigi Ferraris, AD Terna

Italia-Montenegro: l'AD e DG di Terna Luigi Ferraris inaugura l'elettrodotto, in esercizio entro fine anno

Un'eccellenza ingegneristica per innovazione e tecnologia su scala mondiale. Si tratta dell'elettrodotto Italia-Montenegro, inaugurato lo scorso 15 novembre presso la stazione elettrica di Cepagatti dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna Luigi Ferraris, insieme al Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e al Presidente del Montenegro Milo Đukanović. Entrerà in esercizio entro la fine dell'anno, ma l'infrastruttura può già considerarsi "record" per diversi motivi: oltre ad essere il primo "ponte elettrico" che mette in collegamento l'Europa e i Balcani, si configura anche come il più lungo collegamento sottomarino in alta tensione mai realizzato da Terna. Sotto le acque dell'Adriatico, a una profondità massima di 1.215 metri, sono posati cavi per 423 km, mentre altri 22 sono interrati, 16 in Italia (dall'approdo costiero fino alla stazione di Cepagatti) e 6 in Montenegro (da Budva alla stazione di Kotor). L'AD e DG di Terna Luigi Ferraris si è detto "molto orgoglioso di inaugurare questa importante e innovativa infrastruttura, che costituisce uno snodo fondamentale per l'Unione Energetica Europea e cruciale per l'integrazione dell'intera area balcanica nell'Unione Europea, attraverso l'Italia".

Luigi Ferraris: il valore del progetto di interconnessione Italia-Montenegro nelle parole dell'AD e DG di Terna

L'elettrodotto Italia-Montenegro, come spiegato dall'AD e DG Luigi Ferraris, si estende per 445 km tra le stazioni elettriche di Cepagatti, in provincia di Pescara, e Lastva, nel comune di Kotor: entrambe modelli di eccellenza tecnologica dell'ingegneria civile ed elettrica, si collocano al vertice mondiale per le soluzioni nel campo dell'elettrotecnica, con la particolarità di avere il convertitore di elettricità più potente mai realizzato da Terna. Lo scambio bidirezionale dei flussi di elettricità consentirà di diversificare gli approvvigionamenti, oltre a rafforzare l'affidabilità, l'efficienza, la sicurezza, la sostenibilità ambientale e la resilienza delle reti elettriche delle due sponde adriatiche. L'ottica è consentire di sfruttare pienamente il potenziale di produzione da fonti rinnovabili, disponibili sia in Italia che nell'area balcanica. L'opera, risultato del lavoro di anni di tecnici e professionisti altamente qualificati e specializzati (124 imprese coinvolte, 80 in Italia e 44 in Montenegro), rappresenta "il volano di sviluppo per una serie di opportunità relative alla sicurezza dei sistemi energetici interconnessi e la gestione dei flussi sulla rete elettrica ed è necessaria per la crescita di un mercato elettrico integrato affidabile, efficiente e sostenibile". Come ha precisato l'AD e DG di Terna Luigi Ferraris, "la gestione ottimale delle risorse deve essere, infatti, coordinata e sinergica fra i vari Paesi, specialmente fra quelli limitrofi".

Sostegno alle Pmi, infrastrutture, data center: Fabrizio Palermo intervistato da “L’Economia” del Corriere

Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato di Cdp, è intervenuto sul "Corriere della Sera" esprimendosi riguardo il piano in corso, sempre più puntato verso il sostegno delle Pmi. Le sfide da affrontare guardano alle infrastrutture e ai data center.
Fabrizio Palermo, amministratore delegato CDP

Fabrizio Palermo a Corriere Economia: Cdp al fianco delle Pmi italiane

Amministratore Delegato di Cdp da luglio 2018, Fabrizio Palermo si è espresso sui recenti risultati e sui principali dossier del Paese in un'ampia intervista su "L'Economia", inserto del "Corriere della Sera". "Si parla spesso di Cdp solo per le operazioni straordinarie ma con questo piano industriale, presentato undici mesi fa, rimettiamo al centro i territori, la capacità di Cdp di fare sistema per lo sviluppo sostenibile dell'Italia ed il 2019 è un anno record sia per i risultati raggiunti sia per la rilevanza delle iniziative e dei progetti lanciati", ha dichiarato l'AD in apertura di intervista. Il manager punta a rendere Cdp un sostegno ancor più rilevante per le imprese, le infrastrutture e gli enti territoriali. "Noi il risparmio non l'abbiamo mai tradito", ha sottolineato Fabrizio Palermo, per poi passare ad illustrare il nuovo piano: "Guarda molto alle aziende - 16 mila piccole e medie imprese dall'inizio dell'anno - che Cdp sostiene in misura crescente con finanziamenti e supporto all'export avendo rivisto completamente la sua offerta con prodotti più mirati e accessibili. Vogliamo diventare, anche grazie a un'offerta finalmente digitale, integrata e complementare al sistema bancario, partner di 60mila Pmi entro l'arco del piano".

Fabrizio Palermo: la sfida delle infrastrutture e dei data center

"Stiamo per chiudere un anno record, il migliore degli ultimi cinque anni quanto a utile netto, solidità patrimoniale e volumi mobilitati sul territorio", ha dichiarato Fabrizio Palermo ai giornalisti de "L'Economia" del Corriere. Questi risultati sono stati raggiunti "anche grazie ad un incremento delle competenze e della qualità delle nostre risorse. Un piano che guarda al domani, per un'istituzione che da sempre investe nel futuro del proprio Paese". Per quanto riguarda il tema infrastrutture, Cdp mira a diventare un partner solido per la pubblica amministrazione, nell'ideazione e realizzazione delle opere. Negli ultimi mesi, ha spiegato l'AD, "Cdp ha assunto ingegneri creando un'unità in grado di aiutare gli enti locali a progettare e gestire la realizzazione di opere oltre che la mera erogazione del finanziamento. Questo ci ha portato ad ideare dei veri e propri Piani Città, a finanziare una scuola ogni due giorni, ad aiutare i comuni a liberare risorse da destinare a nuovi investimenti. Oggi siamo impegnati nei principali progetti di trasformazione urbana e valorizzazione di immobili storici". Per rispondere alle grandi sfide del momento (transizione energetica, economia circolare e formazione), Cdp sta favorendo nuove sinergie industriali. Tra i temi cruciali trattati da Fabrizio Palermo non manca la questione dei data center: "La proprietà di quei dati dovrebbe rimanere nel Paese. Per integrare questa infrastruttura, si potrebbe immaginare una partnership pubblico-privata. Ne stiamo parlando con i nostri omologhi europei".

Ernesto Pellegrini, focus sul Gruppo: dalla nascita al 2019 un fatturato in continua crescita

Ernesto Pellegrini ha creato nel 1965 l'Organizzazione Mense Pellegrini, oggi diventato un Gruppo internazionale che nel 2018 ha registrato un fatturato di 590 milioni di euro.
Ernesto Pellegrini, Presidente Gruppo Pellegrini Spa

Ernesto Pellegrini: nascita e affermazione del Gruppo Pellegrini

La crescita del Gruppo fondato da Ernesto Pellegrini comincia nel 1965 quando l'allora venticinquenne dà vita all'Organizzazione Mense Pellegrini, un'azienda che si occupa inizialmente di ristorazione collettiva. I risultati non tardano ad arrivare e dopo dieci anni di attività l'azienda diventa "Pellegrini S.p.A.", così com'è conosciuta attualmente. Espande le proprie attività anche al settore dei servizi per le aziende (buoni pasto, pulizie e servizi integrati, distribuzione automatica, welfare aziendale) arrivando anche sui mercati esteri con la costituzione della "Pellegrini Catering Overseas SA". Dopo circa 55 anni di attività e una costante crescita sia nei fatturati che nei servizi offerti, il Gruppo attualmente presieduto da Ernesto Pellegrini annovera nel 2018 un fatturato di 590 milioni: quest'anno si prevede una crescita ulteriore fino a 630 milioni di euro, soprattutto anche per effetto dell'ottenimento di 60 nuovi appalti.

Fondazione Ernesto Pellegrini ONLUS: l'impegno nel sociale dell'imprenditore

La sostenibilità sociale rappresenta un valore fondamentale per Ernesto Pellegrini e il Gruppo che presiede: non a caso il Presidente non ha esitato a definirla un "faro che guida tutte le scelte del Gruppo". Risale al 2013 la nascita di "Fondazione Ernesto Pellegrini ONLUS": tra le diverse attività spicca il ristorante solidale Ruben, che ha come mission quella di offrire quotidianamente la cena a 350 persone in temporanea difficoltà al prezzo simbolico di un euro. Il nome è stato scelto proprio da Ernesto Pellegrini, che ha voluto chiamare il ristorante come un suo aiutante che in passato aveva lavorato in campagna nella cascina dei genitori, ritrovandosi poi in condizioni di miseria. Ora è anche grazie a lui che la Fondazione, nel 2018, ha servito quasi 51.000 cene a persone in difficoltà.

Anna Tavano protagonista del “Female Networking Breakfast” di Milano

In occasione del "Female Networking Breakfast", organizzato a Milano nella sede di HSBC, Anna Tavano (Head of Global Banking) ha dialogato con 50 studentesse bocconiane raccontando la sua esperienza professionale e dando utili consigli: "Non arrendetevi mai, siate coraggiose anche nei momenti più difficili della vostra vita lavorativa".
Anna Tavano

Anna Tavano: i consigli alle studentesse bocconiane

Se in termini occupazionali la situazione attuale è a favore delle donne (52% a 48%), in realtà soltanto il 28% delle posizioni apicali sono ricoperte da figure femminili. Per invertire questo trend e dare maggiori possibilità di avanzamento di carriera, diventa sempre più importante agire preventivamente e organizzare eventi di sensibilizzazione: in questo contesto si è svolto il "Female Networking Breakfast" a Milano, animato da Anna Tavano (Head of Global Banking per l'Italia presso HSBC) e da altre colleghe professioniste provenienti dal mondo della finanza e attive nella sede di Londra. L'incontro ha visto la partecipazione di 50 promettenti studentesse bocconiane, che hanno potuto trarre esempio e ascoltare gli utili consigli di Anna Tavano e delle sue colleghe: "Siate sempre voi stesse e non rinunciate mai a realizzare i vostri sogni, siate coraggiose anche nei momenti più difficili della vostra vita lavorativa". Anna Tavano ha spiegato che "La banca ha a cuore il tema dell'inclusione e della parità di genere e ha sviluppato un programma finalizzato a raggiungere entro il 2020 una quota del 30% di donne impiegate in posizioni manageriali". Fondamentale resta "l'adozione di criteri di inclusione e parità fin dalla fase di selezione dei dipendenti, la promozione interna e l'organizzazione di eventi dedicati al tema e il forte impegno da parte dei vertici della banca in tal direzione". Le studentesse hanno avuto la possibilità di ascoltare il racconto delle professioniste sulle loro esperienze lavorative, per trarne ispirazione e informazioni utili per la loro futura carriera.

Anna Tavano: il percorso professionale

Anna Tavano ricopre attualmente l'incarico di Head of Global Banking per l'Italia presso HSBC. In precedenza, è stata Managing Director in Citigroup (Corporate and Investment Banking). Con oltre 22 anni di esperienza nel settore finanziario, ha lavorato per importanti istituti di credito a Londra e Milano, consolidando così le sue competenze di settore. Durante la sua carriera si è sempre impegnata per aiutare le donne nel processo di avanzamento professionale, dedicandosi anche ai temi più ampi della diversità e dell'inclusione nei settori finanziari e aziendali. Ha preso parte al primo "In the Boardroom", un programma annuale per le top manager sponsorizzato da ValoreD e GE Capital. Ha partecipato, inoltre, al "The CEO School", che si impegna a dare a un gruppo selezionato di professioniste con una solida esperienza il know-how necessario per ricoprire in futuro posizioni manageriali di primo piano. Anna Tavano si è laureata in Economia presso l'Università di Roma "La Sapienza". Prima di assumere gli incarichi attuali, ha dato inizio alla sua carriera professionale a Londra in Citigroup, nel 1997. A partire dal 2000 è impiegata nella divisione relativa ai Fixed Income-Capital Markets: in questo contesto ha gestito un team incaricato di occuparsi di una vasta gamma di importanti operazioni finanziare nell'Europa Meridionale. In seguito, Anna Tavano ha ricoperto il ruolo di Managing Director nella divisione Corporate and Investment Banking di Citigroup. Inoltre, ha assunto il ruolo di Vice Chairman per la Corporate Bank in Italia e di Head of Public Sector.

Gianpietro Benedetti: il Castello di Udine verrà restaurato grazie a Danieli S.p.A.

Un restauro che si inserisce in un più ampio progetto di restyling e valorizzazione di elementi simbolo della città di Udine, dall'Angelo a Piazza Libertà: questa volta Danieli S.p.A., guidata da Gianpietro Benedetti, si appresta a finanziare i rifacimenti del Castello.
Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti: i lavori di Danieli a Udine

"Con questa opera si conclude un percorso che la Danieli ha iniziato nel 2011 con il restauro del campanile e dell'Angelo che è continuato nel corso di questi anni con i vari beni artistici e architettonici in Piazza Libertà": Gianpietro Benedetti, Presidente e Amministratore Delegato di Danieli, ha commentato così la cerimonia d'inizio dei lavori al Castello di Udine, che verrà restaurato entro la primavera 2020 grazie al contributo dell'azienda di Buttrio. Si lavorerà sugli intonaci, sulle superfici lapidee, sui serramenti di legno e sugli elementi metallici. Il costo dell'opera, 850 mila euro, è a carico di Danieli S.p.A. grazie all'Art Bonus. Questo tipo di riqualificazione si inserisce in un più ampio progetto di sistemazione che ha coinvolto la Danieli anche per il restauro dell'Angelo e di Piazza Libertà. "Egoisticamente", ha commentato Gianpietro Benedetti, "è bello che anche chi fa transazioni con la nostra azienda possa passeggiare in una città bella, ordinata, che abbia etica e metodo". Così viene consolidato anche il legame tra impresa e valorizzazione dei beni culturali.

Gianpietro Benedetti: la carriera in Danieli S.p.A.

Presidente e Amministratore Delegato di Danieli S.p.A., multinazionale con sede a Buttrio attiva nel settore della produzione di impianti siderurgici, Gianpietro Benedetti è inoltre Presidente della Fondazione "ITS - Istituto Superiore nuove tecnologie per il Made in Italy, indirizzo per l'Industria meccanica ed aeronautica" (Udine). Diplomatosi presso l'Istituto Tecnico "A. Malignani" di Udine, inizia la sua carriera in Danieli & C. nel 1961 con l'incarico di ingegnere progettista. Viene promosso nel 1968 alla direzione dell'Ufficio Tecnologie e Processo di Laminazione: inizia così una carriera di successo che lo porta ai vertici dell'azienda e agli incarichi attuali nel 2003. Dirige diversi Uffici, diventando Co-Amministratore Delegato nel 1986, Direttore Generale nel 1991 e AD dal 1999. Da settembre 2017 Gianpietro Benedetti svolge l'incarico di Presidente del Consiglio di Amministrazione e dell'Executive Board in Danieli.

L’excursus professionale della giornalista e conduttrice Anna La Rosa

Attualmente Managing Director di yourNEXT, società che fornisce un modello di comunicazione e analisi inedito, Anna La Rosa è giornalista, docente e conduttrice televisiva, oltre ad essere impegnata come pedagogista e volontaria in diverse ONLUS e realtà dedite alla tutela dei minori.
Anna La Rosa

Anna La Rosa: l'inizio della carriera e gli incarichi attuali (yourNEXT)

Anna La Rosa è originaria di Gerace, in Calabria. Laureata in Filosofia e Pedagogia, è giornalista professionista a partire dal 1988. Dal 1994 si dedica all'informazione medico-scientifica e sanitaria, interessandosi particolarmente alla pedagogia e alla psicologia dell'età evolutiva. Oltre a essere ideatrice e conduttrice di programmi tv, è attualmente professore associato di Comunicazione Scientifica e Biomedica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università La Sapienza, nonché docente di Giornalismo Televisivo presso l'Università LUISS Guido Carli. Ha insegnato Giornalismo Politico all'Università Statale di Tor Vergata. Ricopre il ruolo di responsabile comunicazione e rapporti istituzionali nella "Cure Focus Research Alliance" in Florida. Collabora inoltre con la rivista scientifica CELLR4, edita negli USA. Anna La Rosa è Managing Director di yourNEXT: la società fornisce un modello inedito di comunicazione, analisi e definizione degli interessi particolari e di interazione con le istituzioni. La novità consiste nel superare i compartimenti stagni nei quali queste attività sono spesso confinate per creare maggior interazione tra i settori aziendali e definire progetti di comunicazione che tengano conto degli interessi strategici dell'azienda.

Anna La Rosa: la televisione e gli impegni in ambito pedagogico

Dopo aver iniziato la sua carriera giornalistica in Adnkronos, Anna La Rosa entra in Rai agli inizi degli anni '90, arrivando in particolare nella redazione politica del Tg2. Diventa caporedattore nel 1995. La giornalista realizza diversi programmi dallo spirito innovativo, come "Tvzone - Raccolta Differenziata", "Stazione Centrale", "Mio Capitano", "Storie" e "Go Cart", format interattivo per i più giovani. La svolta arriva con il programma "TeleCamere", rotocalco d'informazione politica, parlamentare ed economica che racconta la vita istituzionale del Paese attraverso progetti legge e protagonisti politici. Come autrice e conduttrice del programma, Anna La Rosa si occupa di "TeleCamere" per 20 anni. Nel 1997 nasce anche "Telecamere Salute". La giornalista è nominata Vicedirettore di Rai Notte nel 1998, mentre dal 2002 è Direttore di "Tribune e Servizi Parlamentari". È inoltre autrice del programma d'informazione "Alice, il paese delle meraviglie". Da sempre dedita all'insegnamento e alla pedagogia, ha fondato un asilo nido integrato a Milano ispirato al metodo Montessori. A Quarto Oggiaro ha avviato invece una scuola materna/asilo nido per bambini in situazioni di disagio e portatori di handicap. Collabora con ONLUS e comunità per minori in qualità di volontaria e pedagogista, impegnandosi in queste attività ad esempio nell'Istituto di psicopatologia di Roma.

Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati: l’impegno per un giornalismo libero e di qualità

Giornata Mondiale Onu per metter fine alle impunità per i crimini contro i giornalisti: il valore di un’informazione libera e di qualità nelle parole del Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Nella Giornata Mondiale che l'Onu ha istituito per mettere fine alle impunità per crimini contro il giornalismo, Maria Elisabetta Alberti Casellati torna a riflettere sull'importanza della libertà di informazione, irrinunciabile presidio di democrazia.
Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato

"Querele intimidatorie, minacce e intimidazioni": il messaggio di Maria Elisabetta Alberti Casellati al convegno

"Quando è svolto con rigore e con coraggio, il giornalismo costituisce un presidio irrinunciabile della democrazia stessa e un incredibile strumento di tutela della legalità e di lotta al degrado sociale, politico ed economico": il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati lo ha ribadito lo scorso 25 ottobre nel messaggio di saluto indirizzato ai partecipanti al convegno 'Querele intimidatorie, minacce e intimidazioni', organizzato da Ossigeno per l'Informazione e Ordine dei Giornalisti in occasione della giornata mondiale Onu per mettere fine alle impunità per i crimini contro il giornalismo. "Un prezioso momento di condivisione e di confronto su tematiche di sempre più allarmante attualità" lo ha definito il Presidente del Senato che già più volte, nel corso del suo mandato, si è espressa sul valore della libertà di informazione, anche in contrapposizione a ciò che oggi ne rappresenta una minaccia. Non a caso Maria Elisabetta Alberti Casellati ha sottolineato come anche le Istituzioni abbiano il dovere di "prestare attenzione nell'interesse di un diritto fondamentale quale è quello ad un'informazione libera da ogni forma di condizionamento o di violenza". Perché "se è dovere del giornalista perseguire con scrupolo e responsabilità la ricerca della verità, è altrettanto sua prerogativa poter svolgere la propria professione in modo pieno e senza limitazione o pregiudizio alcuno".

Tutelare l'informazione da fake news e altre minacce: l'intervento di Maria Elisabetta Alberti Casellati

Già lo scorso luglio, durante la tradizionale cerimonia del Ventaglio a Palazzo Giustiniani, il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati aveva sottolineato come sia necessario sostenere e supportare l'informazione libera, indispensabile per la democrazia. Un'informazione professionale e di qualità che, per configurarsi come libera, deve essere "plurale, accogliere e dare voce a tutte le sensibilità e a tutte le culture". E "se i social hanno di fatto creato una piazza virtuale in cui tutti possono avere voce", mai come oggi l'intermediazione giornalistica rappresenta "l'unico vero strumento dei cittadini per avere la certezza di un contenuto reale, verificato, credibile". Contro il proliferare di fake news e di video fake, per il Presidente del Senato "tendenze che creano un'autentica preoccupazione", Maria Elisabetta Alberti Casellati ha evidenziato l'importanza di un intervento delle Istituzioni, che devono impegnarsi nel "dare un contributo, anche di carattere culturale". E il Senato, in questa prospettiva, è pronto a fare la propria parte, anche attraverso l'organizzazione di "momenti di confronto tra tutti i soggetti coinvolti".

Udine: la Danieli di Gianpietro Benedetti per il restauro delle facciate del Castello

Danieli, dieci anni di progetti finanziati "a favore della comunità che si identifica nei simboli più rappresentativi della friulanità": il Presidente Gianpietro Benedetti alla cerimonia di consegna dei lavori di riqualificazione della facciata e delle scalinate del Castello di Udine.
Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti: l'apporto della Danieli al progetto di riqualificazione del Castello di Udine

È intervenuto anche il Presidente di Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. Gianpietro Benedetti lo scorso 9 novembre alla cerimonia di consegna dei lavori di riqualificazione della facciata e delle scalinate del Castello di Udine, finanziati dal Gruppo friulano. Un percorso "che la Danieli ha iniziato nel 2011 con il restauro del campanile e dell'Angelo che è continuato nel corso di questi anni con i vari beni artistici e architettonici afferenti a Piazza Libertà" ha ricordato il Presidente. L'intervento durerà otto mesi e prevede la sistemazione delle facciate del Castello con il rifacimento parziale dell'intonaco e delle tinteggiature, oltre alla pulizia e al ripristino di tutte le parti in pietra, compresa la scalinata realizzata da Giovanni da Udine che porta al Salone del Parlamento. È incluso anche il restauro degli infissi in legno. Nel progetto Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. è pronta a investire 850 mila euro. Un impegno che, come ricordato da Gianpietro Benedetti, prosegue da tempo: "Di fatto dieci anni di interventi a favore della comunità che si identifica nei simboli più rappresentativi della friulanità".

Danieli: il profilo formativo e professionale del Presidente Gianpietro Benedetti

Oggi Presidente di Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A., multinazionale specializzata nel settore della produzione di impianti siderurgici, Gianpietro Benedetti cresce professionalmente all'interno dell'azienda, dove comincia a lavorare come ingegnere progettista dopo aver terminato gli studi presso l'istituto Tecnico "A. Malignani" di Udine. Chiamato successivamente a ricoprire incarichi di crescente responsabilità, arriva prima a dirigere l'Ufficio Tecnologie e Processo di Laminazione e in seguito quello Technical Sales e l'Ufficio Tecnici, Project Managers, Technical Sales, Erection e start-up, Centro Ricerche. Co-Amministratore Delegato del Gruppo a partire dal 1986, ne diventa Direttore Generale cinque anni dopo. È il 1999 quando Gianpietro Benedetti viene nominato Amministratore Delegato. Dal 26 settembre 2017 è Presidente del Consiglio di Amministrazione e dell'Executive Board. Dal 2010 è Presidente della Fondazione "ITS - Istituto Tecnico Superiore nuove tecnologie per il Made in Italy, indirizzo per l'industria meccanica ed aeronautica" (Udine). Proprietario di numerosi brevetti di macchine e processi per la produzione dell'acciaio: a suo nome ne sono stati registrati oltre ottanta. Nel 2006 è insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro: lo scorso anno ha ricevuto la Tadeusz Sendzimir Memorial Medal dall'AIST (Association for Iron & Steel Technology). Due le lauree ad honorem conferite nel corso della sua carriera all'attuale Presidente di Danieli: in Ingegneria Meccanica (2000, Università degli Studi di Trieste), in Ingegneria Gestionale (2016, Università di Udine). Nel 2018 gli è stato assegnato il Diploma MBA in International Business dal MIB School of Management di Trieste.

PFE S.p.A. rinnova l’impegno come partner dell’Orlandina Basket

PFE S.p.A. è Top Partner del Club Orlandina Basket per la stagione 2019/2020: l'intesa, che prosegue per il terzo anno, garantirà un servizio di qualità per il Cleaning del PalaFantozzi, rendendolo ancor più accogliente e funzionale alle necessità del Club.
PFE Spa

PFE S.p.A.: l'intesa con Orlandina Basket

"Siamo fieri di essere ancora insieme all'Orlandina Basket, il nostro percorso con il Club guidato dalla famiglia Sindoni è iniziato ben tre anni addietro e possiamo dire che ormai è consolidato e sempre più produttivo": è la dichiarazione di Salvatore Navarra, Presidente del CdA di PFE S.p.A. L'azienda di Cleaning e Facility Management ha rinnovato l'intesa con la squadra dell'Orlandina Basket, confermandosi come Top Partner del Club per la stagione 2019/2020. I vertici della squadra si sono mostrati entusiasti di avere ormai da diversi anni come partner la prestigiosa azienda, che rappresenta una vera e propria impresa d'eccellenza. "Per noi, che siamo presenti ed operiamo nei mercati nazionali ed esteri, abbinare il nostro brand a quello dell'Orlandina Basket rappresenta quell'Orgoglio Siciliano che quest'anno è anche l'hashtag valoriale della stagione e di cui anche voi avete issato una bandiera con i tanti anni di stagioni sportive disputate tra la seria A e la serie A2 che danno lustro alla Sicilia in Italia e nel mondo", ha commentato Salvatore Navarra. Grazie alla partnership, PFE S.p.A. si occuperà dei servizi di Cleaning all'interno dell'impianto sportivo PalaFantozzi, rendendolo ancora più accogliente e funzionale.

PFE S.p.A.: la storia dell'azienda e il metodo "Clever Job"

Attiva da oltre trent'anni nel settore del Cleaning e del Facility Management, PFE S.p.A. è un'azienda la cui spinta verso l'innovazione tecnologica ha portato alla nascita del nuovo metodo di lavoro "Clever Job", brevettato e presentato alla fiera "Pulire 2.0 di Verona" nel 2013. Il metodo, che è tuttora in continua evoluzione, garantisce notevoli vantaggi e riduzione delle tempistiche, rappresentando un valore aggiunto che contraddistingue l'operato altamente innovativo di PFE S.p.A. L'azienda, ben strutturata, dedica particolare attenzione ai propri lavoratori e alle tematiche legate al sostegno delle donne. Salvatore Navarra, l'attuale Presidente del CdA, è entrato nell'azienda di famiglia nel 1994, diventandone General Manager nel 2004 e Amministratore Delegato nel 2009. Ha contribuito in prima persona al processo di internazionalizzazione, tutt'ora in atto.

Fabrizio Palermo: CDP con Terna, Eni, Fincantieri all’ insegna della sostenibilità

Energia dalle onde, ulteriore accordo di collaborazione tra CDP, Eni, Terna e Fincantieri per la realizzazione di impianti di produzione: l’AD e DG Fabrizio Palermo evidenzia il valore dell’operazione che coniuga innovazione tecnologica e sostenibilità.

La firma del nuovo accordo di collaborazione tra CDP e le partecipate Terna, Eni e Fincantieri segna una ulteriore, importante tappa nello sviluppo del progetto ISWEC: le dichiarazioni dell'AD e DG Fabrizio Palermo.
Fabrizio Palermo

CDP: l'AD e DG Fabrizio Palermo sottoscrive accordo di collaborazione

È un'intesa che si inserisce perfettamente nel percorso avviato in Cassa Depositi e Prestiti dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale Fabrizio Palermo: "Fare sistema sul territorio con una logica di sostenibilità". Non a caso l'AD ha sottoscritto lo scorso 28 ottobre a Ravenna, alla presenza del Premier Giuseppe Conte, un ulteriore accordo di collaborazione con Eni, Terna e Fincantieri che pone le basi per la costituzione di una società dedicata allo sviluppo e alla realizzazione di impianti di produzione di energia da moto ondoso su scala industriale. Si tratta del raggiungimento di una tappa decisiva nell'avanzamento del progetto ISWEC che, lanciato lo scorso aprile, punta a rivoluzionare il settore della produzione di energia rinnovabile attraverso l'implementazione di un innovativo sistema di generazione elettrica integrata da moto ondoso e fotovoltaico. In particolare, l'accordo siglato il 28 ottobre contempla due fasi: la prima, finalizzata allo sviluppo del modello di business, servirà a definire un vero e proprio piano di realizzazione in Italia. Al contempo sarà completata la prima installazione industriale di ISWEC presso la piattaforma Eni Prezioso nel Canale di Sicilia al largo delle coste gelesi, con avvio previsto nella seconda metà del 2020. La seconda fase vedrà da una parte la costituzione della società e, dall'altra, l'attuazione del piano di realizzazione e sviluppo delle attività. Una tecnologia che Fabrizio Palermo non esita a definire "estremamente innovativa": un sistema "capace di generare valore per i territori e per la collettività".

Il valore del progetto ISWEC: intervista all'AD e DG di CDP Fabrizio Palermo

Nell'intervista rilasciata ad "Affari Italiani" in occasione della firma dell'accordo, l'AD e DG di CDP Fabrizio Palermo ha parlato dell'iniziativa, "frutto della collaborazione tra le società partecipate dal Gruppo CDP", evidenziando come sia "in linea con la nostra strategia che punta a indirizzare gradualmente le attività e gli investimenti del Gruppo a supporto della transizione energetica e a contrasto del cambiamento climatico". Il ruolo di CDP sarà nello specifico quello di curare, in sinergia con i partner, i rapporti con le istituzioni centrali e gli enti locali, oltre a valutare i profili economici e finanziari e i più idonei meccanismi di remunerazione dell'energia prodotta. Ma "questo è solo uno dei tanti progetti su cui stiamo lavorando" ha precisato Fabrizio Palermo. "Noi siamo nati con il concetto di cercare di sostenere lo sviluppo del Paese in un'ottica di sostenibilità. Collegare innovazione con realtà industriali è, difatti, uno dei nostri obiettivi" ha aggiunto l'AD, spiegando come CDP intenda "mettere a fattor comune capacità ingegneristiche e finanziarie".

Claudio Descalzi; Eni, Coldiretti, Bonifiche Ferraresi in Africa per progetti di sostenibilità

Eni insieme a Coldiretti e Bonifiche Ferraresi per promuovere in Africa una crescita sostenibile: il progetto illustrato a Cernobbio lo scorso 12 ottobre dall’AD Claudio Descalzi.

Eni, Coldiretti e Bonifiche Ferraresi lanciano il "Progetto Africa": l'AD Claudio Descalzi sottolinea il valore dell'iniziativa e parla dell'impegno del Gruppo nei Paesi in cui opera.
Claudio Descalzi, Eni collabora all'iniziativa green progetto Africa

Claudio Descalzi: Eni insieme a Coldiretti e Bonifiche Ferraresi nel "Progetto Africa"

Onorati di far parte di questo progetto. Così l'AD Claudio Descalzi lo scorso 12 ottobre ha commentato l'accordo sottoscritto dal Gruppo insieme a Bonifiche Ferraresi e a Coldiretti. L'intesa impegna le tre realtà a collaborare per promuovere in Africa, attraverso lo sviluppo di progetti mirati, una crescita economica sostenibile e l'agricoltura a ridotto impatto ambientale. Si comincia con il Progetto Ghana: insieme al governo locale, Eni ha da tempo avviato iniziative per creare uno sviluppo duraturo in aree particolarmente depresse. Nello specifico sarà realizzato un centro di formazione per lo sviluppo agricolo: inoltre si lavorerà per dare vita a nuove imprese dove far lavorare i giovani dopo gli studi. L'ottica è creare un tessuto di imprese legate alle attività agricole. Se si generano nuove opportunità di formazione e lavoro, si creano le basi affinché le comunità locali possano sfruttare le potenzialità del territorio e migliorare le proprie condizioni di vita, mitigando conseguentemente anche i fenomeni migratori. Il progetto prevede l'assegnazione di un'indennità giornaliera agli studenti per l'intero periodo di studi con obbligo di frequenza. Il Gruppo guidato da Claudio Descalzi punta inoltre a estendere tale iniziativa anche in altre regioni del Ghana e nei Paesi dell'Africa sub-sahariana in cui è presente.

Claudio Descalzi: la mission green di Eni

Parlando del valore dell'iniziativa, l'AD di Eni Claudio Descalzi ha sottolineato come il modello di cooperazione definito nell'accordo, fondendo efficacemente competenze e tecnologia, risponda a due esigenze "imprescindibili per il nostro tempo". Da un lato "la necessità di contribuire in modo sostenibile allo sviluppo sociale ed economico delle comunità locali dei Paesi in via di sviluppo". Dall'altro punta a promuovere "un modello di produzione di energia sempre più sostenibile e improntato alla decarbonizzazione". Non a caso anche recentemente, in occasione della settimana del clima di New York e dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, l'AD Claudio Descalzi ha parlato del costante impegno del Gruppo sul fronte della sostenibilità. La lotta al cambiamento climatico si coniuga con le necessità di garantire l'accesso universale a un'energia pulita, di favorirne consumo e produzione responsabili, di promuovere innovazione e ridurre disparità. Per farlo Eni punta su competenze e tecnologie e sulla creazione di partnership come quella sottoscritta con Coldiretti e Bonifiche Ferraresi: fattori chiave per massimizzare la creazione di un valore duraturo, che va oltre le logiche di profitto di breve termine e che consente di crescere insieme ai Paesi e alle realtà con cui collaborano.

Scuola e famiglia: le riflessioni di Maria Elisabetta Alberti Casellati al Meeting di Rimini

Intervenendo all'inaugurazione della quarantesima edizione del Meeting di Rimini, il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati auspica un impegno sempre più importante da parte del mondo istituzionale e politico nel sostenere la famiglia e garantire una piena attuazione del diritto all'istruzione.
Maria Elisabetta Alberti Casellati

Politica e istituzioni sostengano la famiglia: l'invito di Maria Elisabetta Alberti Casellati

Investire su famiglia e scuola per fronteggiare "un inverno demografico che è una tragica realtà". Ne ha parlato il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati lo scorso 18 agosto aprendo i lavori della quarantesima edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli, in programma a Rimini. Invitando a riflettere sul ruolo della famiglia e della scuola nella società di oggi, il Presidente ha auspicato che possano diventare "protagoniste di una nuova centralità" e rispondere quindi ai "preoccupanti segnali di un'emergenza educativa sempre più diffusa". L'inverno demografico che contraddistingue l'epoca in cui oggi viviamo è "un vero e proprio dramma epocale": è necessario "un cambiamento culturale che sottolinei con forza il valore sociale della scelta genitoriale". In questa prospettiva "le istituzioni e la politica devono sostenere la famiglia con interventi di varia natura che siano strutturali e di lungo periodo". Maria Elisabetta Alberti Casellati ha sottolineato come fare figli sia sì "un investimento a carico delle famiglie ma con effetti benefici a favore dell'intera collettività": occorrono quindi "misure economiche e fiscali, ma anche di ordine organizzativo, per rendere concretamente compatibile il ruolo di genitore e quello di lavoratore". E secondo il Presidente del Senato "all'Italia serve un intervento legislativo capace di trovare un equilibrio moderno e virtuoso tra la vita privata e professionale delle donne".

Meeting di Rimini: il valore dell'istruzione nelle parole di Maria Elisabetta Alberti Casellati

"Un Paese che non genera figli è un Paese che non sa aprirsi al futuro di crescita e prosperità ma resta incollato al presente" ha ribadito Maria Elisabetta Alberti Casellati intervenendo al Meeting di Rimini. Ma il Presidente del Senato ha approfondito anche il tema dell'emergenza educativa, perché "sostenere la famiglia significa inoltre riconoscere e valorizzare il suo ruolo imprescindibile nel percorso educativo della persona al fianco degli istituti scolastici di ogni ordine e grado". Secondo il Presidente, sarebbe opportuno "realizzare una effettiva parità scolastica in armonia con il dettato costituzionale, perché non c'è vera libertà senza libertà di educare, senza un diritto all'istruzione che sia inteso come un diritto alla libertà dell'insegnamento e alla libertà dell'apprendimento, riconoscendo il valore del pluralismo scolastico fra la scuola pubblica e la scuola paritaria". Scuole e Università devono potersi qualificare come "luoghi di libero sapere, di libero insegnamento e di libero apprendimento": un impegno che Maria Elisabetta Alberti Casellati continua a portare avanti in qualità di Presidente del Senato.

Luigi Ferraris: energia da moto ondoso, prosegue la collaborazione tra Terna, Eni, CDP e Fincantieri

Fa seguito all'intesa siglata lo scorso 16 aprile il nuovo accordo di collaborazione che impegna Terna insieme a Cassa Depositi e Prestiti, Eni e Fincantieri nel portare avanti il progetto ISWEC: il commento dell'AD e DG Luigi Ferraris.
Luigi Ferraris

Terna: l'AD e DG Luigi Ferraris parla dell'accordo di collaborazione con Eni, Fincantieri e CDP

Nuova tappa nella collaborazione avviata da Terna con Eni, Fincantieri e Cassa Depositi e Prestiti il 19 aprile. È stato sottoscritto lo scorso 28 ottobre a Ravenna, alla presenza del Premier Giuseppe Conte, l'accordo che porterà alla costituzione di una società per la realizzazione di impianti di produzione di energia da moto ondoso su scala industriale. Per conto di Terna è intervenuto l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris che ha siglato l'accordo insieme a Fabrizio Palermo, AD di Cassa Depositi e Prestiti, Giuseppe Bono, AD di Fincantieri, e Claudio Descalzi, AD di Eni. La partnership si svolgerà in due fasi: nella prima, finalizzata allo sviluppo del modello di business, è prevista la definizione di un vero e proprio piano di realizzazione in Italia. In contemporanea verrà completata la prima installazione industriale di ISWEC presso la piattaforma Eni Prezioso nel Canale di Sicilia al largo delle coste gelesi, con avvio in programma nella seconda metà del 2020. La seconda fase riguarderà da un lato la costituzione della società e, dall'altro, la concreta esecuzione del piano di realizzazione e sviluppo delle attività. "L'iniziativa avviata con Eni, CDP e Fincantieri consentirà di mettere ulteriormente a sistema la nostra esperienza e il know-how in innovazione, tecnologia e ricerca a servizio della transizione energetica" ha sottolineato Luigi Ferraris, spiegando che l'importante partnership, attraverso l'utilizzo di nuovi fattori abilitanti, contribuirà "a potenziare il ruolo primario e centrale del nostro Paese nel sistema energetico europeo, sempre più decarbonizzato e sostenibile".

Luigi Ferraris: il sistema ISWEC e il modello di cooperazione nell'intervista di "Affari Italiani" all'AD e DG di Terna

Intervistato da "Affari Italiani", l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris ha illustrato il ruolo di Terna nel progetto: "Abbiamo la possibilità di sfruttare nuove soluzioni tecnologiche che consentono di avere produzione da rinnovabili generata da moto ondoso, che è costoso, da solare abbinata al moto ondoso e da soluzioni di stoccaggio adeguato". Il compito del Gruppo è quindi fare in modo che tutto sia perfettamente integrato nella rete elettrica nazionale e "dare stabilità al sistema, una volta raggiunti i grandi numeri". L'AD e DG di Terna Luigi Ferraris ha inoltre evidenziato il valore del modello di cooperazione tra le quattro grandi realtà industriali: "Un percorso che contiamo di rinnovare anche in altre aree, perché quando si riesce a mettere a fattore comune le migliori competenze, alla fine si ottengono sempre grandi risultati".

UN Climate Action Summit: la partecipazione di Francesco Starace, AD di Enel

Francesco Starace porta Enel al Climate Action Summit di New York: l'AD parla dell'impegno del gruppo sul fronte della sostenibilità e della decarbonizzazione.
Francesco Starace, AD Enel

Enel: l'AD Francesco Starace a New York per la Climate Week 2019

È stato l'AD Francesco Starace a portare a New York l'impegno concreto di Enel a favore della decarbonizzazione e della sostenibilità. In occasione della Climate Week 2019, l'AD ha preso parte al summit convocato a New York dal Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, il primo interamente incentrato sulle grandi questioni climatiche che oggi è sempre più urgente affrontare. Al Climate Action Summit si è discusso in particolare di transizione energetica, finanziamenti per la lotta al cambiamento climatico e tariffazione della CO2, infrastrutture sostenibili e città. L'ottica è dare una concreta accelerata a iniziative finalizzate all'attuazione degli obiettivi dell'accordo di Parigi del 2015, come evidenziato da Francesco Starace: "Il cambiamento climatico può essere affrontato già oggi. Abbiamo le tecnologie e le soluzioni e cresce l'interesse della comunità finanziaria a spingere in questa direzione. Sono adesso necessarie la volontà e la lucidità per accelerare la transizione verso una economia sostenibile e decarbonizzata". L'AD ha poi precisato che eventi globali come il Climate Summit ONU sono "fondamentali per permettere ai governi di affrontare insieme la più difficile sfida della nostra epoca". Non a caso nella settimana del clima a New York ha preso parte a numerosi appuntamenti: il Forum del settore privato delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (il 23 settembre), il Global Compact Board Meeting delle Nazioni Unite e il 17° #EnelFocusOn (il 24 settembre), il 3° Bloomberg Global Business Forum (il 25 settembre) e la tavola rotonda dei CEO del Global Compact, in programma il 26 settembre sul tema "Colmare il divario finanziario - Mobilitare strategie e investimenti aziendali per gli SDG".

Francesco Starace: l'importanza di definire strategie orientate a incentivare sostenibilità e decarbonizzazione

"Le aziende dovranno adottare con decisione e coraggio scelte anche difficili ma ineludibili che colleghino la sostenibilità alla creazione di valore" ha sottolineato Francesco Starace parlando dell'impegno del Gruppo in questo ambito, riconosciuto a livello internazionale. "La strategia di Enel integra il perseguimento degli SDG, all'interno del suo modello di business e questa totale integrazione ha contribuito alla crescita del Gruppo ed alla riduzione sostanziale del suo profilo di rischio. Siamo oggi il più grande operatore privato di rinnovabili e reti al mondo oltre che la più grande società elettrica europea per capitalizzazione" ha aggiunto, per poi soffermarsi sui traguardi conseguiti di recente da Enel. "Il nostro impegno a favore degli SDG ci ha inoltre indotto a collocarci all'avanguardia dell'innovazione finanziaria con il recente lancio del primo programma di emissione di obbligazioni SDG-linked della storia. La sostenibilità e la decarbonizzazione continueranno ad alimentare la nostra crescita verso il perseguimento dell'ambizioso obiettivo di ridurre del 70% le emissioni dirette di gas a effetto serra entro il 2030 e di raggiungere la piena decarbonizzazione nel 2050" ha commentato infine Francesco Starace.

La carriera di Nicolò Zanon, giudice della Corte costituzionale

La crescita professionale di Nicolò Zanon: gli inizi in ambito accademico, la produzione di carattere scientifico e l’attuale incarico nella Corte costituzionale.

Nicolò Zanon, giudice della Corte costituzionale e Ordinario (fuori ruolo) di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano, è stato insignito nel 2017 del titolo di Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana.
Nicolò Zanon

Nicolò Zanon: i primi incarichi professionali

Nicolò Zanon nasce nel 1961 a Torino, dove si laurea in Legge discutendo una tesi in Diritto Pubblico comparato. Successivamente, prosegue il percorso di studi con un dottorato di ricerca nella medesima specializzazione, trasferendosi a Firenze. Dal 1996 al 1997, dopo avere viaggiato come visiting professor in Francia e Germania, è di ritorno in Italia per ricoprire la posizione di assistente del giudice membro della Consulta, prof. Valerio Onida. Nello stesso periodo comincia anche per lui l'attività di professore a contratto di Istituzioni di diritto pubblico presso l'Università Bocconi di Milano. In seguito, viene nominato docente della facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Padova e di quella di Giurisprudenza dell'Università Milano-Bicocca. Oggi è Ordinario (fuori ruolo) di Diritto costituzionale presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano. Nicolò Zanon ha arricchito la sua carriera accademica con una produzione di tipo scientifico e occupandosi in prima persona delle controversie collegate al diritto delle regioni, alla giustizia costituzionale e alla garanzia dei diritti fondamentali nella legislazione italiana ed estera.

Nicolò Zanon, l'attività di editorialista e l'attuale ruolo nella Corte costituzionale

Nicolò Zanon ha scritto numerosi saggi usciti su riviste settoriali sia in Italia che all'estero. Nel 1998 diviene prima membro del "Gruppo di lavoro per la Riforma dello Statuto regionale" e poi di svariate commissioni: quella della redazione della rivista "Ideazione", quella scientifica di "Giurisprudenza costituzionale" e quella direttiva dei "Quaderni costituzionali". È stato, inoltre, componente del direttivo scientifico di "Percorsi costituzionali". Sua la firma di numerosi articoli che vengono pubblicati su quotidiani quali "Il Sole 24 Ore", "Il Giornale", "Libero". Da ottobre 2000 a luglio 2010 è all'interno del comitato legislativo di Regione Lombardia. Ha svolto attività di consulenza presso la commissione parlamentare degli affari regionali ed è stato membro del raggruppamento "Riforme e garanzie" presso la Fondazione Magna Carta. Nel 2013 viene chiamato dall'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a fare parte della Commissione dei "saggi" costituita con l'obiettivo di revisionare la seconda parte della Costituzione. Dal 18 ottobre 2014 Nicolò Zanon è giudice della Corte costituzionale, su nomina dell'ex Capo dello Stato Napolitano. Nel 2017 viene insignito dell'onorificenza del Cavalierato di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana.

Memorandum d’intesa tra Steg e Terna: il commento dell’AD e DG Luigi Ferraris

Luigi Ferraris, alla guida di Terna, e Moncef Harrabi, Presidente di Steg, hanno firmato per ufficializzare il progetto durante un incontro a Tunisi: il cavo sottomarino sarà lungo 200 chilometri. I finanziamenti arrivano dalle due società coinvolte e dall'Unione Europea, che l'ha valutato di interesse comune.
Luigi Ferraris spiega accordo Terna - Steg

Luigi Ferraris: la visita a Tunisi e l'intesa tra Terna e Steg

L'incontro si è svolto a Tunisi in presenza di Luigi Ferraris, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, e Moncef Harrabi, Presidente di Steg, che hanno siglato un Memorandum di intesa tra le due società. Il progetto punta ad avviare l'interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia attraverso un cavo sottomarino di 200 chilometri. La sinergia tra i due Gruppi industriali unirà le due sponde del Mediterraneo fino in Sicilia: il cavo è studiato per funzionare in entrambe le direzioni. L'Unione Europea si è interessata al progetto e ha deciso di finanziare metà dei 600 milioni di euro necessari, mentre l'altra metà sarà un investimento a carico di Terna e Steg. "L'accordo di oggi segue quello già firmato dai rispettivi governi qualche mese fa", ha spiegato Luigi Ferraris. "Adesso l'accordo deve essere ratificato dai rispettivi parlamenti e poi entriamo nella fase operativa che prevede l'accesso ai finanziamenti europei e la pianificazione di dettaglio, per arrivare ad avere un assetto finale da un punto di vista autorizzativo e da un punto di vista delle contribuzioni entro il 2021". Come ha sottolineato l'AD e DG, le tempistiche prevedono di eseguire l'opera in 4 anni e di chiuderla entro il 2027.

Terna: l'importanza del cavo sottomarino secondo Luigi Ferraris

"Oggi si chiude la fase degli studi di massima e si entra nella fase operativa, nella fase di dettaglio", ha dichiarato Luigi Ferraris in occasione della firma del Memorandum d'intesa. Il cavo sottomarino sarà fondamentale per supportare la crescita delle rinnovabili in Nord Africa e per garantire la stabilità energetica. La Tunisia prevede di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili di 3-4mila megawatt entro il 2030. "Se la leggiamo in chiave prospettica, da qui al 2030, il Nord Africa è dotato di risorse solari molto diffuse che hanno un altissimo potenziale", ha spiegato Luigi Ferraris. Attraverso il progetto, Terna contribuisce così a creare un ponte tra Italia e Tunisia, tra Italia e Nord Africa, nonché tra Europa e Nord Africa. "Stiamo andando verso un modello di funzionamento energetico che prevede un crescente utilizzo delle rinnovabili e le reti sono, come ho detto più volte, un abilitatore fondamentale perché questo possa accadere", ha concluso l'AD e DG di Terna, sottolineando che il Mediterraneo si presenta, di fatto, come "un sistema energetico sempre più integrato".

“Gemello Digitale”: ad aprire i lavori del convegno Maria Elisabetta Alberti Casellati

Il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati parla di innovazione e Intelligenza Artificiale aprendo i lavori del convegno "Gemello Digitale - L'altro me".
Maria Elisabetta Alberti Casellati

Maria Elisabetta Alberti Casellati apre con un indirizzo di saluto il convegno "Gemello Digitale - L'altro me".

L'innovazione tecnologica e lo sviluppo digitale, l'impatto in ambito politico ed informativo, le connotazioni di natura etica ed educativa: temi rilevanti, su cui si è espressa in più occasioni anche il Presidente del Senato. Non a caso Maria Elisabetta Alberti Casellati è stata invitata ad aprire i lavori del convegno "Gemello Digitale - L'altro me", in programma il 25 settembre preso la Sala Zuccari. L'evento accompagna la cerimonia di consegna del Premio "Nostalgia di Futuro" 2019: nato in ricordo di Giovanni Giovannini, storico presidente FIEG, viene assegnato annualmente a ricercatori, imprese e studenti che si sono distinti per la creazione di start up progetti di informazione innovativi. In occasione dell'evento, gli studenti del liceo Pitagora-Croce di Torre Annunziata (Napoli) hanno donato al Presidente del Senato un'agenda per sensibilizzare i giovani verso tematiche sociali come la violenza su donne e minori. Nel suo intervento, Maria Elisabetta Alberti Casellati ha sottolineato come le applicazioni pratiche dell'intelligenza artificiale, per quanto essa possa portare benefici all'intera società e all'economia, stiano comunque sollevando problematiche giuridiche ed etiche e lo faranno sempre più in futuro: "Questioni che non possono essere affrontate in un ambito esclusivamente nazionale, con riguardo solo al rafforzamento del quadro normativo interno. Presuppongono invece una visione più ampia, di ordine sovranazionale, che si caratterizzi per un approccio alla materia, tale da rafforzare la fiducia dei cittadini nello sviluppo digitale".

Intelligenza Artificiale: Maria Elisabetta Alberti Casellati evidenzia la necessità di norme e principi etici

Secondo Maria Elisabetta Alberti Casellati quindi solo se saprà essere 'antropocentrica' l'Intelligenza Artificiale potrà avere un futuro sostenibile e godere della fiducia dei cittadini: "Lo sviluppo digitale non è fine a se stesso ma è uno strumento a servizio delle persone ed ha come obiettivo ultimo quello di migliorare il benessere degli individui. Per queste ragioni non basta che le applicazioni dell'Intelligenza Artificiale rispettino la legge. Occorre invece che osservino principi etici e che le loro attuazioni pratiche non comportino danni indesiderati". La Commissione, come ricordato dal Presidente del Senato, individua sette requisiti fondamentali dell'affidabilità delle applicazioni della AI. "A questo proposito vorrei soffermarmi su uno di questi in particolare: quello riferito all'intervento e alla sorveglianza dell'uomo, affinché i sistemi di Intelligenza Artificiale non ne riducano o limitino l'autonomia" ha sottolineato Maria Elisabetta Alberti Casellati, spiegando come "dovranno soprattutto essere sempre garantiti meccanismi di sorveglianza e di controllo gestiti dall'uomo, per prevenire danni o effetti negativi dei sistemi".

Digital transformation: se ne occupa Luigino Lusuriello, Chief Digital Officer di Eni

Luigino Lusuriello: “Sogniamo una stazione di servizio aperta 24 ore su 24, ma fatta a misura d’uomo, che semplifichi la vita di ogni giorno e che sia sostenibile”.

"CallForGrowth" è un'importante iniziativa di Eni per fare emergere nuove idee nel campo dell'innovazione e della digitalizzazione. Luigino Lusuriello, alla guida della digital transformation del Gruppo, ha dichiarato: "Vogliamo innovare insieme".
Luigino Lusuriello

Luigino Lusuriello commenta i progetti di Eni per valorizzare nuove idee nel campo dell'innovazione

"Sogniamo una stazione di servizio aperta 24 ore su 24, ma fatta a misura d'uomo, che semplifichi la vita di ogni giorno e che sia sostenibile. Cerchiamo soluzioni innovative che possano migliorare la sicurezza e la salute della persona, facendo crescere la qualità della vita sul luogo di lavoro": sono le parole di Luigino Lusuriello, Chief Digital Officer di Eni. Attraverso "CallForGrowth", il Gruppo punta a fare emergere nuove idee per valorizzare i servizi all'interno delle aree di rifornimento carburanti, anche nell'ottica di un miglioramento generale della salute e della sicurezza delle persone Eni. La "call for idea" è stata organizzata da Eni in partnership con la piattaforma di open innovation growITup. Si è trattato di un progetto importante per individuare e valutare le startup all'avanguardia sul tema della digitalizzazione in specifiche aree. "Vogliamo cambiare i nostri manuali operativi rendendoli più smart, più digital", ha dichiarato Luigino Lusuriello. "Vogliamo innovare insieme". Da tempo la digital transformation di Eni ha portato all'avvio di collaborazioni con soggetti tecnologicamente avanzati, rapidi nei processi operativi e in grado di portare nuove competenze: è tramite queste iniziative che si trovano nuovi talenti per sostenere il processo di cambiamento in azienda.

Luigino Lusuriello: il ritratto professionale

Luigino Lusuriello è attualmente Chief Digital Officer di Eni, incarico ricoperto dal 18 settembre 2018. Tale ruolo lo pone alla guida della trasformazione digitale del Gruppo. Laureato in Ingegneria Meccanica presso l'Università di Genova, entra successivamente in Agip S.p.A. che gli affida l'incarico di progettista di strutture onshore e offshore nella Direzione Ingegneria. La svolta internazionale della sua carriera avviene nel 2004: prima è Managing Director di Eni Congo, poi, dal 2007 al 2009, svolge il medesimo ruolo per Eni UK. Luigino Lusuriello completa la sua formazione prendendo parte al corso "The Oxford Advanced Management and Leadership Programme", presso la Said Business School University of Oxford. Rientrato in Italia si occupa del coordinamento gestionale in Kazakhstan - Karachaganak in qualità di Vice President. Nel 2011, prima di ricevere l'attuale incarico, è Senior Vice Presidente Programma Iraq. Dal 2013 al 2018 è Executive Vice President Operations di Eni.

Giovanni Lo Storto: “Percorsi Assisi” per formare gli economisti di domani

Nasce da un'idea del Sacro Convento di Assisi, poi appoggiata dalla Luiss Guido Carli, dal Politecnico di Milano, dall'Alma Mater di Bologna e dalla Federico II di Napoli: "Percorsi Assisi" è una Scuola di Economia interuniversitaria basata sull'ottica francescana. L'ha presentata e sostenuta Giovanni Lo Storto, Direttore Generale Luiss.
Giovanni Lo Storto, Direttore Generale Luiss

Giovanni Lo Storto: gli obiettivi di "Percorsi Assisi"

Un'economia che metta al centro l'uomo e i suoi bisogni, sostenibile e attenta al benessere della nostra società: è a questo che dobbiamo puntare ed è in quest'ottica che si è svolto il corso interuniversitario "Percorsi Assisi". Da martedì 3 settembre a domenica 8 settembre i partecipanti, laureandi e neolaureati, hanno avuto l'opportunità di studiare economia ma secondo una visione diversa: la filosofia francescana. A sostenere il progetto c'era anche Giovanni Lo Storto, Direttore Generale dell'Università Luiss Guido Carli. "L'obiettivo di "Percorsi Assisi" è quello di mettere l'accento sulla formazione relativamente ai temi dello sviluppo economico in modo diverso e nuovo, attraverso un paio di innovazioni fondamentali: la prima è più università insieme, la Luiss, il Politecnico di Milano, l'Alma Mater di Bologna e la Federico II di Napoli, più l'Istituto teologico e la Basilica di Assisi". "Il secondo motivo", ha spiegato Giovanni Lo Storto, "è quello di mettere l'accento sulla possibilità di uno sviluppo economico che guardi alla sostenibilità come a una fonte di valore possibile. Sostenibilità ambientale certamente ma anche e soprattutto economica e sociale". "Percorsi Assisi" è la prima Scuola di Economia interuniversitaria: l'uomo deve, necessariamente, rimanere al centro delle politiche economiche del nostro futuro, che devono restare ben concentrate sul benessere del nostro Pianeta e delle persone che vi abitano, come insegna la filosofia francescana.

La figura professionale di Giovanni Lo Storto

Giovanni Lo Storto, Direttore Generale dell'Università Luiss Guido Carli, si è laureato in Economia presso lo stesso Ateneo. Dopo aver conseguito la laurea, lavora presso l'Unione Italiana di Rassicurazione, in Bartolini in qualità di Direttore Operativo di filiale e in Swiss Re, in staff al CEO Italia. Al contempo si avvicina al mondo accademico prima come assistente, poi come professore a contratto di Economia e Gestione delle Imprese di Assicurazione presso Luiss. Inizia così un percorso professionale che lo porta ai vertici dell'Ateneo nel 2013, dopo aver ricoperto l'incarico di Vice Direttore. Giovanni Lo Storto fa parte del Consiglio di Amministrazione della rivista Internazionale, della rivista Formiche e delle Fondazioni Gerardo Capriglione e Bruno Visentini. Co-Founder dell'acceleratore d'impresa LuissEnLabs, è inoltre attivo nel mondo dell'editoria: ha curato l'edizione italiana di "Jugaad Innovation", oltre ad essere lui stesso autore del libro "Erostudente. Il desiderio di prendere il largo", pubblicato nel 2017 da Rubbettino. Attualmente è Consigliere di Amministrazione indipendente di Pirelli & C. S.p.A. e membro del Comitato Controllo, Rischi, Sostenibilità e Corporate Governance, nonché membro del Comitato Remunerazione.

Luigi Ferraris, Terna per lo sviluppo sostenibile: il valore del Piano 2019-2023

Terna investe 6,2 miliardi di euro nel futuro del Paese: nel presentare il Piano 2019-2023 l'AD e DG Luigi Ferraris sottolinea che saranno utilizzati per l'ammodernamento e l'efficientamento della rete elettrica.
Luigi Ferraris, AD Terna

Terna: l'AD e DG Luigi Ferraris illustra la Strategy 2019-2023

"Oltre 6 miliardi di euro per la rete elettrica italiana": per Terna il più alto impegno economico di sempre. Lo sottolinea l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris, come riporta l'Adnkronos: l'ottica è accompagnare il sistema elettrico verso la completa decarbonizzazione e favorire la piena integrazione in rete di energia da fonti rinnovabili. "Sostenibilità e dialogo con il territorio, innovazione e digitalizzazione, persone e know-how industriale, rappresentano gli elementi chiave del nostro sviluppo. La prevista crescita degli investimenti, unitamente alla valorizzazione delle nostre competenze, sia in Italia che all'estero, sono alla base di risultati operativi in aumento che ci consentiranno di generare valore per i nostri azionisti" ha detto l'AD e DG Luigi Ferraris lo scorso marzo, intervenendo a Milano all'evento di presentazione della Strategy 2019-2023. Terna punta quindi a ricoprire "un ruolo attivo nella fase di transizione energetica in atto", consentendo all'Italia di far fronte alle sfide del settore elettrico "in modo sicuro, efficiente e sostenibile, verso un sistema sempre più interconnesso, decarbonizzato e rinnovabile".

Luigi Ferraris: il ruolo cruciale di Terna nella fase di transizione energetica in atto

La Strategy 2019-2023 di Terna poggia su basi solide: i numeri registrati nel 2018 hanno permesso al Gruppo di presentarsi con "una robusta generazione di cassa a sostegno di una forte accelerazione impressa agli investimenti per lo sviluppo infrastrutturale del Paese". Luigi Ferraris si è detto "molto soddisfatto" della performance 2018 del Gruppo: "Sono dati in crescita e sono stati raggiunti tutti gli obiettivi economico-finanziari prefissati". Qualche numero che ne attesta "la crescita in tutte le linee del conto economico": "Abbiamo un EBITDA, margine operativo lordo, che si attesta a 1 miliardo e 650 milioni di euro, un utile netto che viaggia oltre 700 milioni di euro e soprattutto abbiamo realizzato investimenti per 1 miliardo e 91 milioni di euro con una crescita rilevante rispetto agli anni precedenti". E per il prossimo Piano strategico "intendiamo confermare i pilastri che ci hanno portato a questo successo": la rete elettrica italiana continuerà ad essere al centro, come ribadito dall'AD e DG Luigi Ferraris. Gli oltre 6 miliardi di investimenti previsti guardano infatti al "miglioramento e rafforzamento della rete elettrica nazionale per far fronte alle sfide che ci vengono poste dal cambiamento energetico in atto, da quello climatico e dalla necessità di migliorare la nostra rete rendendola più competitiva e adeguata alle sfide attuali".

Friuli: per Gianpietro Benedetti c’è lavoro ma mancano le competenze

Alla guida di Danieli S.p.A., Gianpietro Benedetti vanta una lunga e consolidata esperienza professionale: riflettendo sull'occupazione in Friuli-Venezia Giulia, ha denunciato una mancanza di competenze, ricordando al contempo l'efficiente proposta formativa offerta dall'Istituto Tecnico Superiore Malignani.
Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti: una riflessione sul mercato del lavoro in Friuli

In Friuli-Venezia Giulia "il lavoro c'è": quello che invece manca sono le capacità. È il pensiero di Gianpietro Benedetti, alla guida di Danieli S.p.A., multinazionale con sede a Buttrio. Il CEO, durante una conferenza stampa tenutasi nella sede di Danieli Automation, ha espresso la sua opinione in qualità di Presidente della Fondazione "ITS - Istituto Tecnico Superiore nuove tecnologie per il Made in Italy, indirizzo per l'industria meccanica ed aeronautica" (Udine). "Il Mits risponde pienamente alle esigenze del mercato e fornisce in meno di un biennio all'intera regione Friuli-Venezia Giulia giovani tecnici superiori di alta professionalità, che è possibile inserire immediatamente e positivamente nell'attività produttiva. In particolare", ha specificato Gianpietro Benedetti, "il nuovo percorso tecnico Automazione, Sistemi digitali e di controllo e Reti di comunicazione andrà a soddisfare una richiesta del mercato totalmente scoperta". Il CEO ha dichiarato che, nel contesto attuale, "le imprese continuano ad avere scoperte molte posizioni necessarie per l'innovazione aziendale e la sfida competitiva, poiché mancano le competenze richieste".

La figura professionale di Gianpietro Benedetti e i ruoli in Danieli S.p.A.

Oltre al suo ruolo per l'ITS Malignani, Gianpietro Benedetti è Presidente e Amministratore Delegato di Danieli S.p.A., riconosciuta a livello internazionale nel settore della produzione di impianti siderurgici. Il professionista entra in Danieli nel 1961 con il ruolo di Ingegnere progettista: viene promosso nel 1968 e passa alla direzione dell'Ufficio Tecnologie e Processo di Laminazione, dando così il via a una crescita professionale che lo porta fino ai vertici dell'azienda. Dopo aver diretto svariati Uffici, assume il ruolo di Co-Amministratore Delegato nel 1986. Diventa Direttore Generale nel 1991 e Amministratore Delegato dal 1999. Da settembre 2017 è Presidente del Consiglio di Amministrazione e dell'Executive Board nella società. Gianpietro Benedetti si è da sempre impegnato per mantenere saldo negli anni il sistema valoriale dell'azienda, riuscendo a portare avanti con successo un processo di trasformazione costante, di innovazione e di crescita.

Eni: le esperienze professionali del manager Roberto Casula

Ai vertici di Eni S.p.A. con l'incarico di Chief Development, Operations & Technology Officer, Roberto Casula ha alle spalle oltre 30 anni di esperienza nel campo dell'estrazione di idrocarburi.
Roberto Casula

Roberta Casula, dagli studi universitari ad Agip

Nato a Cagliari nel 1962, Roberto Casula si laurea in Ingegneria Mineraria nel 1988, titolo che consegue presso l'Università degli Sudi della città. Prima di affacciarsi nel mondo del lavoro, consegue l'abilitazione alla professione di ingegnere. Tale qualifica gli consente di entrare in Agip S.p.A. con l'incarico di Ingegnere di Giacimento. Inizialmente attivo nelle prove di produzione e acquisizione di dati sui pozzi, nel 1991 si sposta presso Beicip - Franlab, in Francia, per occuparsi della supervisione della modellizzazione numerica del comportamento dinamico dei giacimenti di idrocarburi. L'anno seguente, Roberto Casula si trasferisce nuovamente, questa volta presso la consociata Agip Angola Ltd, a Luanda, dove assume le mansioni di Reservoir Engineer, Petroleum Engineer, ed infine, nel 1994, di Chief Development Engineer. Tre anni più tardi, nel 1997, viene richiamato in Italia: lascia infatti Agip per fare il proprio ingresso in Eni, dando così inizio alla propria carriera nel Gruppo.

La carriera di Roberto Casula in Eni

Il primo incarico ricoperto da Roberto Casula in Eni è quello di Development and Production Coordinator, ruolo che lo vede responsabile del coordinamento delle attività di business e delle attività operative all'interno dei Paesi situati nelle zone dell'Africa Occidentale e dell'Asia Centrale. Mantiene tale carica fino al 2000, quando viene nominato Responsabile dei Servizi Tecnici di Progetto in Iran. Si sposta quindi a Teheran per guidare i lavori del progetto giant South Pars Gas fasi 4-5, mentre diviene ufficialmente un dirigente della società grazie al conferimento, nel 2001, della qualifica di Project Director. Nel 2004 Roberto Casula fa nuovamente ritorno in Italia per occuparsi delle attività di produzione ed esplorazione di una consociata del Gruppo in Sicilia, Eni Mediterranea Idrocarburi, nel ruolo di Managing Director. L'anno seguente si trasferisce in Libia, chiamato ai vertici di Eni Nord Africa BV con il compito di coordinare tutte le attività del Gruppo nel Paese. Dopo aver trascorso un breve periodo in Italia, durante il quale opera in qualità di Senior Vice President per l'area della Regione Sub-Sahariana, Roberto Casula si sposta in Nigeria, divenendo in seguito Presidente delle consociate di Eni qui presenti: N.A.O.C. Ltd, N.A.E. Ltd., A.E.N.R. Ltd. Prima di assumere nel 2014 l'incarico di Chief Development, Operations & Technology Officer di Eni, riveste il ruolo di Executive Vice President, responsabile delle attività in Africa e Medio Oriente.

Auro Palomba: “Community player di primo piano nel mercato internazionale”

Community, società fondata e guidata da Auro Palomba, si è posizionata come unica italiana tra i primi 20 advisor in Europa.

Considerato uno degli advisor più competenti del settore, Auro Palomba è il fondatore di Community. Secondo Mergermarket, il Gruppo si posiziona come unico italiano tra i primi 20 d'Europa e consegue il primato nazionale per numero di deal. Tale riconoscimento ne conferma la leadership in Italia e in Europa.
Auro Palomba

Auro Palomba: Community è il primo advisor italiano per la comunicazione finanziaria in Europa

Mergermarket, osservatorio privilegiato di intelligence finanziaria, ha posizionato Community, Gruppo di reputation management fondato e guidato da Auro Palomba, come primo e unico advisor di comunicazione italiano, tra i primi 20 del settore in Europa. La società, inoltre, ha conseguito il primato nazionale per numero di operazioni, dati i 16 deal per un controvalore di USD 1,048 miliardi (pari a 7,1 miliardi di Euro); un riconoscimento che conferma la leadership del Gruppo in Italia e in Europa. Community ha sede a Milano, Roma e Treviso, ha una rete di partnership estesa anche in altri Paesi e già nell'anno 2018 si è distinta come prima società italiana di PR advisory. Oggi, l'azienda guidata da Auro Palomba conta 50 professionisti attivi tra le varie sedi e coordinati da: Giuliano Pasini, Roberto Patriarca, Marco Rubini e Pasquo Cicchini, in qualità di Team Leader. Il professore Daniele Marini, invece, segue le attività dell'Ufficio Studi del gruppo.

Auro Palomba: "Community player di primo piano"

"Con questo riconoscimento Community si conferma un player di primo piano nel mercato nazionale e internazionale della consulenza nell'ambito della comunicazione finanziaria, in particolare per grandi aziende e investitori che vogliono approcciare il mercato italiano. Siamo molto soddisfatti che la classifica di Mergermarket abbia ancora una volta riconosciuto le competenze del nostro team, coeso, motivato e preparato, e la nostra capacità di visione strategica in deal internazionali" ha dichiarato il Presidente Auro Palomba. L'advisor ha fondato nel 2001 la società, che nel corso di quasi vent'anni ha ampliato i propri servizi e le competenze legate alla comunicazione digitale, formazione e pubblic affairs. Nel 2018, Auro Palomba, insieme al CEO di Reputation Manager, Andrea Barchiesi, ha dato vita a Reputation Science, la prima joint venture tra comunicazione tradizionale e digitale. L'accordo più recente è stato siglato nel luglio 2019 con Nativa, finalizzato a costruire un competence center utile per il supporto delle società nell'implementare progetti di reputazione e sostenibilità.

Fabrizio Palermo commenta il nuovo piano industriale di Cdp

Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato di Cassa depositi e prestiti, ha commentato gli obiettivi principali del nuovo piano industriale. Come ha rivelato in un'intervista rilasciata a "Il Sole 24 Ore", si vuole dare valore al mondo delle imprese, in particolare quelle medie e piccole che costituiscono la spina dorsale dell'Italia.
Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato Cassa depositi e prestiti

Fabrizio Palermo presenta il nuovo piano industriale di Cdp

Fabrizio Palermo, alla guida di Cassa depositi e prestiti, ha illustrato il nuovo piano industriale. L'Amministratore Delegato si è soffermato sul mondo delle imprese, in particolare quelle medie e piccole, che costituiscono la spina dorsale del nostro Paese. Nello specifico, Cdp non sarà presente solo a Roma ma punta a organizzare iniziative su tutto il territorio italiano che gli permetteranno di stringere partnership strategiche con 60mila Pmi in circa tre anni, il triplo di quelle attuali. Sulla base del modello francese della Caisse de dépôts, Fabrizio Palermo vuole supportare le aziende, la pubblica amministrazione e lo sviluppo infrastrutturale del Paese: "Andremo sempre di più dove le imprese vivono, producono, vendono. Il tutto in complementarietà con le banche e in sinergia con le fondazioni bancarie" ha dichiarato l'AD.

Fabrizio Palermo: l'esperienza professionale

Nato a Perugia nel 1971, Fabrizio Palermo consegue a pieni voti la laurea in Economia e Commercio presso l'Università La Sapienza di Roma nel 1994. Un anno più tardi si trasferisce a Londra, dove avvia il proprio iter professionale. La prima esperienza che matura è nella Divisione Investment Banking di Morgan Stanley, dove si occupa prevalentemente di operazioni di collocamento azionario e obbligazionario, acquisizione e fusione tra imprese. Nel 1998 approda in McKinsey e si specializza nel risanamento e rilancio di grandi gruppi industriali e finanziari fino al 2005, quando si sposta in Fincantieri. Nel corso degli anni ricopre posizioni e ruoli di vertice all'interno del Gruppo: è Direttore Business Development e Corporate Finance a riporto dell'Amministratore Delegato; Chief Financial Officer e Vice Direttore Generale. Dal 2014 al 2018 è Chief Financial Officer e Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili del Gruppo Cassa depositi e prestiti, responsabile sia della raccolta postale ed obbligazionaria, sia della gestione della liquidità, del portafoglio investimenti e dell'Asset Liability Management di Gruppo. Attualmente, Fabrizio Palermo è l'Amministratore Delegato e Direttore Generale dell'istituzione finanziaria.

Gianpietro Benedetti: l’analisi sulla situazione politica ed economica attuale

Una visione più d'insieme, che non guardi al successo immediato ma al futuro del Paese: l'invito del Presidente di Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. Gianpietro Benedetti nell'intervista a "Il Messaggero Veneto".
Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti: l'intervista a "Il Messaggero Veneto"

"Manca la visione. I politici devono guardare lontano, non al consenso immediato": intervistato da "Il Messaggero Veneto", Gianpietro Benedetti parla dell'attuale situazione politica ed economica in Italia. Il Presidente di Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. ammette di essere preoccupato per l'economia italiana: "Basta confrontare il Pil del nostro Paese dal 2000 a oggi con quello degli altri. Da allora siamo gli unici a essere arretrati, come il gambero". Nonostante ciò, confida nel Presidente della Repubblica: "Saprà cosa fare". E in questa prospettiva Gianpietro Benedetti sottolinea l'importanza di essere propositivi nel guardare al futuro. Nella sua ottica, manca infatti una visione d'insieme su ciò che deve essere fatto: "Serve un grande piano per i prossimi vent'anni e cambiare le regole. Investimenti pubblici su scuola e famiglia, sulle infrastrutture. Semplificare la burocrazia, ancora adesso l'Italia non è uno Stato friendly (amichevole) nei confronti di chi vuole intraprendere. E poi ristrutturare la spesa pubblica e limitare al massimo l'evasione fiscale, favorendo la competitività".

Gianpietro Benedetti: il ritratto formativo e professionale

Gianpietro Benedetti è Presidente di Danieli & C. Officine Meccaniche SpA, la multinazionale specializzata nel settore della produzione di impianti siderurgici. Il suo percorso professionale si incrocia con la crescita internazionale di questa azienda che ha sede a Buttrio. Dopo aver concluso gli studi presso l'istituto Tecnico "A. Malignani" di Udine infatti, vi comincia a lavorare come ingegnere progettista. In seguito viene chiamato a ricoprire incarichi di crescente responsabilità, arrivando a dirigere prima l'Ufficio Tecnologie e Processo di Laminazione e successivamente quello Technical Sales e l'Ufficio Tecnici, Project Managers, Technical Sales, Erection e start-up, Centro Ricerche. Dal 1986 Co-Amministratore Delegato del gruppo, riceve la nomina di Direttore Generale cinque anni dopo. Nel 1999 diventa Amministratore Delegato: il 26 settembre 2017 viene nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione e dell'Executive Board, incarico che ricopre tuttora. Dal 2010 opera inoltre come Presidente della Fondazione "ITS - Istituto Tecnico Superiore nuove tecnologie per il Made in Italy, indirizzo per l'industria meccanica ed aeronautica" (Udine). Gianpietro Benedetti è proprietario di numerosi brevetti di macchine e processi per la produzione dell'acciaio: ne sono stati registrati a suo nome oltre ottanta. Nel 2006 è insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro: lo scorso anno ha ricevuto la Tadeusz Sendzimir Memorial Medal dall'AIST (Association for Iron & Steel Technology). Due le lauree ad honorem che gli sono state conferite nel corso della sua carriera: in Ingegneria Meccanica (2000, Università degli Studi di Trieste), in Ingegneria Gestionale (2016, Università di Udine). Inoltre nel 2018 il MIB School of Management di Trieste gli ha consegnato il Diploma M.B.A. in International Business.

A2A: competenze e iter professionale dell’AD e DG Valerio Camerano

Energia, ambiente e infrastrutture sono alcuni dei settori in cui ha operato nel corso della sua carriera Valerio Camerano: oggi alla guida di A2A, si impegna nell’incentivare sviluppo tecnologico e innovazione sostenibile.

Ritratto di Valerio Camerano, attuale Amministratore Delegato e Direttore Generale di A2A: lo scorso anno è stato incluso tra le eccellenze dell'imprenditoria Made in Italy dalla rivista "Forbes".
Valerio Camerano, amministratore delegato A2A

Valerio Camerano: il percorso formativo e professionale

Oggi Amministratore Delegato e Direttore Generale di A2A, una delle principali multiutility italiane specializzate nel settore dell'energia e dell'ambiente, Valerio Camerano nasce a Roma nel 1963. Dopo la laurea in Economia e Commercio conseguita presso l'Università Luiss Guido Carli, frequenta l'Advanced Management Programme della INSEAD Business School in Francia, a Fontainebleau. È in CITIBANK che nel 1991 dà il via alla propria carriera occupandosi di investimenti e Corporate Banking. Grazie alle competenze acquisite, gli vengono affidati incarichi di crescente responsabilità. Nel 2000 Valerio Camerano entra in Camuzzi nel ruolo di Direttore Strategie e Sviluppo. L'anno successivo diventa Direttore Generale di Plenia, realtà nata dalla separazione societaria tra rete gas e clienti. Il 2002 ne segna l'inizio dell'esperienza in Enel, dove opera inizialmente come Direttore Generale di Enel Gas: coordina circa 500 persone, conseguendo un fatturato di 1.5 miliardi di Euro. Nei quattro anni nel gruppo arriva a ricoprire le posizioni di Amministratore Unico di tre società operative e di Consigliere di Amministrazione in quattro realtà.

Valerio Camerano: l'impegno in A2A e i riconoscimenti ricevuti

Nel 2006 Valerio Camerano entra in GDF SUEZ Energie: Responsabile di tutte le attività della Società di Vendita e Trading di Gas ed Energia Elettrica in Italia, gestisce un fatturato di 2 miliardi di euro e 50 TWh di energia venduta. È inoltre membro del Comitato esecutivo: questo ruolo lo porta ad assumersi Responsabilità circa il Business Development, le Comunicazioni e le Relazioni Istituzionali per quanto concerne il territorio italiano. Conclusa tale esperienza, Valerio Camerano arriva in A2A: in qualità di AD e, dal 2017, di DG ha contribuito al raggiungimento di diversi traguardi, tra cui 16 quarter positivi, il migliore risultato nella storia del gruppo. La sua gestione si caratterizza anche per il forte impegno nel promuovere attività e progetti orientati all'innovazione sostenibile. Già Vicepresidente di Elettricità Futura, opera attualmente anche all'interno della Giunta Esecutiva di Utilitalia. È inoltre Vicepresidente del Gruppo Energia di Assolombarda. Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Manager Utility 2011 nella categoria "Energia e Local Utilities": lo scorso anno è stato premiato nell'ambito dei Ceo Italian Awards. La rivista "Forbes" lo ha incluso nel 2018 tra le eccellenze dell'imprenditoria Made in Italy.

Articoli Correlati