Risparmio privato, Banca Generali vola nei primi nove mesi del 2023: masse per 88,8 miliardi

Volatilità e rallentamento della congiuntura non frenano Banca Generali, che si prepara a chiudere un 2023 in forte crescita. Premiata la strategia sul risparmio privato, con masse gestite e raccolta netta salite rispettivamente a 88,8 e 4,7 miliardi di euro.

Banca Generali

Risparmio privato e raccolta trainano i numeri di Banca Generali

Banca Generali, Gruppo leader nel risparmio privato, ha annunciato i risultati finanziari relativi ai primi nove mesi del 2023. Il bilancio per l’Istituto è positivo, con un utile netto di 255,1 milioni di euro, in aumento del 64% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche l’utile ricorrente ha registrato una forte crescita, salendo a 249,9 milioni di euro, con un incremento del 53%. Doppia cifra anche per i ricavi, che salgono a quota 589 milioni di euro, con una crescita del 25,4%. Tra le voci che compongono il margine di intermediazione, spicca il margine di interesse, salito del 160% a 228,1 milioni di euro, grazie alla gestione attiva del portafoglio titoli e alla diversificazione delle fonti di finanziamento. Leggera flessione per le commissioni nette ricorrenti, a quota 337,7 milioni di euro, dato che testimonia la minore propensione al rischio dei clienti e maggiore concorrenza sul mercato. A trainare il 2023 da record di Banca Generali le masse gestite, che a ottobre hanno raggiunto la cifra storica di 88,8 miliardi di euro, e la raccolta netta, che in nove mesi è cresciuta del 7% attestandosi a 4,3 miliardi.

Banca Generali conferma gli obiettivi del piano industriale

I risultati ottenuti da Banca Generali nell’ultimo anno sono frutto di una gestione del risparmio privato basata su una rete di consulenti esperti e un’offerta estremamente ampia e personalizzabile. A dirlo anche il gruppo “Financial Times”, che proprio nei giorni scorsi ha premiato l’Istituto come “Best Private Bank in Italy 2023”, quinta volta in sette anni. Lo confermano anche i numeri, come quelli forniti dall’Amministratore Delegato Gian Maria Mossa, che parla di “aumento a doppia cifra nei patrimoni dei nostri clienti”. Volatilità e rallentamento della congiuntura, ha dichiarato il manager, non hanno impedito a Banca Generali di intraprendere un percorso di crescita sostenibile degli utili e allo stesso tempo dimostrare solidità patrimoniale e attenzione agli azionisti. L’Istituto si conferma in linea con i target del Piano Strategico 2022-2024, che prevede una crescita media annua (Cagr) degli utili ricorrenti tra il 10% e il 15% nel triennio 2021-2024, una raccolta netta cumulata tra i 18 e i 22 miliardi di euro nello stesso periodo e una distribuzione di dividendi cumulati tra i 7,5 e gli 8,5 euro per azione nel quadriennio 2022-2025.

Stefano Venier: sicurezza energetica, nei risultati al 30 settembre il ruolo strategico di Snam

Snam, l’AD Stefano Venier: “La pianificazione energetica e il rafforzamento del sistema energetico restano cruciali per evitare nuove crisi di approvvigionamento”.

Stefano Venier

L’AD Stefano Venier: l’impegno di Snam su Gnl, stoccaggi, CCS, idrogeno verde, rigassificatori e operazioni di M&A

La “Staffetta Quotidiana”, che aveva nominato l’AD Stefano Venier “Persona dell’anno 2022” in virtù dei traguardi raggiunti da Snam sul fronte della sicurezza energetica, ha dedicato lo scorso 10 novembre, in occasione della presentazione dei risultati al 30 settembre, un focus sull’impegno del Gruppo su Gnl, stoccaggi, CCS, idrogeno verde, rigassificatori e operazioni di M&A. La domanda di gas nel 2024 dovrebbe attestarsi fra i 65 e i 67 miliardi di metri cubi per poi scendere fra i 58 e i 63-64 miliardi entro il 2030: l’entrata in esercizio della FSRU BW Singapore, in particolare, permetterà di esportare maggiori volumi di gas verso nord. Nella conference call con gli analisti, come riporta l’articolo, l’AD Stefano Venier ha spiegato che la capacità in reverse flow ai punti di uscita verso Nord è stata prenotata quasi interamente (95%) fino a tutto il 2025 e al 50% per il 2026. Le esportazioni, ha aggiunto, “beneficeranno dell’avvio del terminal di Ravenna, che si trova sul corridoio verso l’Austria e la Germania Meridionale”: sono già in corso interlocuzioni per forniture di idrogeno verde e cattura e stoccaggio di CO2 con le aziende di questi Paesi.

Stefano Venier: il punto dell’AD di Snam nella conference call con gli analisti

L’articolo riprende le parole di Stefano Venier anche in merito alla rotta austriaca: durante la call con gli analisti, l’AD di Snam ha ribadito che è in corso il dialogo con il regolatore austriaco E-control per capire come rivedere il regime di remunerazione alla luce dell’inutilizzo: la prospettiva è quella di un approccio più “strategico” che valuti il potenziale dell’infrastruttura anche per l’idrogeno. Rispondendo a un analista, l’AD di Snam ha poi confermato che l’attività M&A del Gruppo non è in pausa: sul tavolo, oltre alla potenziale acquisizione degli stoccaggi Edison su cui Snam “presenterà un’offerta non vincolante ai primi di dicembre e l’esito finale dipenderà dal prezzo”, c’è anche un possibile incremento della quota in Adriatic Lng poiché Snam ha un diritto di prelazione nell’ambito delle attuali trattative di Exxon e Qatar Energy per la cessione a Blackrock delle loro quote: “Quando ci verranno comunicati i termini e le condizioni finali concordati dalle tre parti, valuteremo se aumentare o meno la nostra partecipazione”. Sollecitato poi sulla compatibilità tra l’eventuale realizzazione dei terminali di Porto Empedocle e Gioia Tauro e l’infrastruttura di trasporto, l’AD Stefano Venier ha spiegato che il progetto della linea adriatica potrebbe veicolare i volumi provvisti dai due impianti, ma a condizione che “si riducano i flussi da altre fonti, in particolare dall’Algeria, altrimenti sarà necessaria ulteriore capacità e conseguentemente tempo per la relativa autorizzazione e realizzazione”.

Claudio Descalzi: l’AD di Eni commenta su “Milano Finanza” i risultati dei primi nove mesi

L’AD di Eni Claudio Descalzi commenta la performance di Eni nei primi nove mesi dell’anno in un’intervista a “Milano Finanza” pubblicata in occasione della presentazione dei risultati.  

Claudio Descalzi

L’AD di Eni Claudio Descalzi a “Milano Finanza”: acceleriamo sul buyback e anticipiamo i target sul gas

L’AD Claudio Descalzi, nell’intervista pubblicata lo scorso 28 ottobre da “Milano Finanza” in occasione della presentazione dei risultati dei primi nove mesi dell’anno, invita a “mantenere la barra dritta e riuscire a portare l’energia necessaria in Europa e soprattutto in Italia” alla luce delle criticità legate all’attuale situazione geopolitica. “Eni lo sta facendo”, ha sottolineato l’AD parlando dei contratti sottoscritti in Congo, Indonesia e Qatar per forniture “importanti e di lungo termine”: quello in Qatar, ad esempio, “ha una durata di 27 anni”. Ma Claudio Descalzi nell’intervista si sofferma anche su quello in Indonesia perché “gli accordi sul Gnl sono arrivati poche settimane dopo l’annuncio di scoperte definite ‘world class’ da Wood Mackenzie”. Il pozzo Geng North-1, spiega ancora l’AD, ha stime preliminari di 5mila miliardi di piedi cubi di gas, pari a circa 140 miliardi di metri cubi e condensati fino a 400 milioni di barili: “Si aggiungono ad altri 5mila miliardi di piedi cubi di asset che abbiamo nell’area”. In generale Eni, grazie ai tre nuovi accordi di lungo termine in Congo, Qatar e Indonesia, ha incrementato “in modo sostanziale il portafoglio di GNL contrattualizzato per un volume totale a regime di 6,5 miliardi di metri cubi all’anno”.

Eni: il punto su strategie e transizione dopo i risultati del terzo trimestre nella vision dell’AD Claudio Descalzi

I risultati operativi e finanziari sono eccellenti”: l’AD Claudio Descalzi, commentandoli nell’intervista pubblicata da “Milano Finanza”, ha posto in evidenza in particolare “il miglioramento evidente dei fondamentali del business e i progressi nella strategia faranno da base per una remunerazione potenzialmente sempre più attrattiva per gli azionisti, secondo la nostra politica comunicata al mercato”. L’AD Claudio Descalzi ha quindi sottolineato come, alla luce dei risultati raggiunti, “andremo più veloci col buyback”, confermando quanto detto lo scorso 27 ottobre in occasione della presentazione dei dati: “In un contesto di mercato ancora molto volatile, l’EBIT proforma adjusted comprensivo dei risultati in quota Eni delle nostre Joint Ventures e collegate ha raggiunto 4 miliardi per effetto della crescita sequenziale dei risultati di E&P, Raffinazione e attività retail. Il flusso di cassa operativo di 3,4 miliardi si traduce in un flusso di cassa discrezionale, free cash flow, di circa 1,5 miliardi una volta finanziati investimenti organici pari a 1,9 miliardi di euro. Sia l’utile operativo sia la generazione di cassa si collocano in vetta alla serie storica di risultati trimestrali. Il free cash flow discrezionale cumulato fino a oggi di circa 6,2 miliardi supera ampiamente la prevista remunerazione degli azionisti per il 2023 compreso il riacquisto di azioni, contribuendo in tal modo a migliorare la flessibilità finanziaria e gli indici di solidità patrimoniale con un rapporto di leva stabile a 0,15. Guardando al futuro, riteniamo che l’evidente miglioramento dei fondamentali del business e i progressi strategici saranno alla base di attrattivi ritorni per gli azionisti e, coerentemente a tali prospettive, rivediamo al rialzo le nostre previsioni annuali di EBIT e flusso di cassa operativo, mentre aumentiamo il passo del programma di buyback per l’anno corrente”.

Susanna Esposito: “Vaccinazione e prevenzione sono le strategie migliori per difendere i bambini dai virus”

Tra i relatori del Congresso della Società Italiana di Pediatria, incentrato sul tema dei virus invernali (influenza, Covid, virus sinciziale), anche la pediatra Susanna Esposito, che ricopre il ruolo di coordinatrice del Tavolo tecnico malattie infettive e professoressa ordinaria di pediatria all’Università di Parma.

 Susanna Esposito, pediatra e professoressa ordinaria di pediatria all’Università di Parma

Susanna Esposito coordina il Tavolo tecnico malattie infettive al congresso della Società Italiana di Pediatria

Il numero di ricoveri in seguito a virus respiratori è aumentato notevolmente negli ultimi anni: questo ha portato gli esperti della Società Italiana di Pediatria, tra cui Susanna Esposito, a radunarsi per elaborare strategie efficaci su come rispondere al trend. In particolare, desta preoccupazione la co-circolazione di Covid-19, influenza di tipo A e virus sinciziale (VRS): il primo caso stagionale di influenza è stato diagnosticato a fine settembre a Parma, nella Clinica Pediatrica diretta da Susanna Esposito, mentre il primo caso di VRS è stato identificato a inizio novembre nell’Ospedale Umberto I di Roma. Gli esperti, radunatisi, intendono elaborare strategie efficaci attraverso cui aiutare i genitori a difendere i propri bambini dai virus.

Susanna Esposito: “Nessuna emergenza epidemia, ma importante prepararsi e fare prevenzione

Susanna Esposito ha in ogni caso stemperato le paure eccessive riguardo alla diffusione dei virus invernali: secondo la Direttrice della Clinica Pediatrica di Parma, infatti, al momento i casi sono gestibili per lo più in ambiente domestico e terminano raramente con l’ospedalizzazione. “In questo momento c’è una circolazione di casi sporadici di influenza, non è ancora scattata l’epidemia. Anche per il Covid vi sono segnalazioni di casi di gravità variabile, che spesso sono gestiti a domicilio, anche se non abbiamo ancora visto una circolazione ampia. Al momento questi casi hanno un peso quantitativo contenuto, ma occorre ricordare che la situazione epidemiologica può cambiare rapidamente e bisogna essere preparati”. La prima forma di difesa è costituita, in ogni caso, dalla vaccinazione: l’antinfluenzale è oramai diventata prassi per i bambini dai 6 mesi ai 6 anni. Anche la prevenzione primaria (lavarsi le mani, tenere la mascherina in luoghi pubblici, etc.) rappresenta, secondo Susanna Esposito, una barriera importante.

“21 House of Stories”: Alessandro Benetton racconta il suo nuovo hotel-coworking sui Navigli

Alessandro Benetton ha scelto Milano come sede di “21 House of Stories”, il suo progetto di ospitalità ibrida. Intervistato dal “Corriere della Sera”, l’imprenditore ha parlato del suo rapporto con la città e dell’importanza di luoghi in cui condividere idee e progetti.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: “21 House of Stories”, un hotel 4 stelle in stile campus americano

Milano è la città in cui si disegna il futuro. Ed è quella che al momento si distingue di più a livello europeo per fermento ed energia. Ne è convinto Alessandro Benetton, che proprio nelle scorse settimane ha inaugurato sul Naviglio Pavese “21 House of Stories”, un hotel a 4 stelle di design. Uno spazio dedicato all’ospitalità ibrida, dove è possibile rilassarsi ma anche dedicarsi alle proprie attività professionali grazie al coworking. Il progetto prende spunto dai Campus americani, nei quali il fondatore di 21 Invest e Presidente di Edizione ha avuto l’opportunità durante i suoi studi di comprendere il valore della comunità e della condivisione. “Al di là dell’apprendimento e dell’aspetto puramente accademico – ha raccontato Alessandro Benetton al “Corriere della Sera” – mi hanno fatto capire il valore della comunità, dello stare insieme, della condivisione”. Il sogno dell’imprenditore è che all’interno di “21 House of Stories” possano nascere nuove startup grazie all’incontro di professionisti, giovani e studenti provenienti da tutto il mondo: “Per me il tema della condivisione delle idee è chiave: progettare il futuro fuori dalla propria zona di comfort è vincente”, ha spiegato l’imprenditore.

Alessandro Benetton: Milano, ultimo baluardo contro la fuga dei cervelli

Con 104 camere, piscina, rooftop e due bar e ristoranti, “21 House of Stories” offre ai suoi ospiti una vista panoramica sulle principali attrazioni della città, dal Duomo alla Torre Unicredit fino allo stadio San Siro. La scelta dei Navigli non è certo un caso. Per Alessandro Benetton si tratta infatti di un “posto iconico, di tendenza e rappresentativo della Milano contemporanea”. Inoltre, il sistema di canali rappresenta in maniera simbolica l’ingegnosità e la creatività della città. L’imprenditore conosce bene Milano: qui si reca spesso per motivi di lavoro oltre che per le numerose mostre d’arte contemporanea, una delle sue più grandi passioni. Ad oggi, Milano è sicuramente la città italiana che più di tutte ha l’opportunità di contrastare il fenomeno della fuga dei cervelli, fino a invertirne la rotta: “Milano è una città che attrae, dinamica e piena di energia. I dati sul turismo anche internazionale sono straordinari, ci sono tanti stranieri che vengono a studiare qui”.

Amplifon, prosegue l’espansione in Asia, Enrico Vita: “Oltre 300 punti vendita in Cina”

“I risultati dei primi nove mesi confermano la grande dinamicità di Amplifon, testimoniata da un forte incremento dei ricavi e soprattutto da una crescita organica record”: nonostante le sfide del mercato europeo, il Gruppo guidato da Enrico Vita ha ottenuto risultati eccezionali nei primi nove mesi del 2023.

 Enrico Vita, Amministratore Delegato di Amplifon

Enrico Vita: “1,65 miliardi di ricavi nei primi nove mesi del 2023

Il CdA di Amplifon ha approvato il Bilancio dei primi nove mesi del 2023: sotto la guida di Enrico Vita, il Gruppo specializzato nelle soluzioni di hearing care ha registrato un notevole aumento dei ricavi consolidati, che hanno raggiunto la cifra di 1.645,1 milioni di euro, nonostante le difficoltà presentate da un mercato europeo ancora debole. Guardando avanti al 2023, Amplifon prevede ricavi consolidati di circa 2.290 milioni di euro, con una crescita stimata dell'11%. L'EBITDA in aumento del 4,4% è una ulteriore testimonianza della solidità finanziaria del Gruppo. Enrico Vita ha posto l’accento sulla strabiliante crescita organica di Amplifon nel 2023: il numero di punti vendita complessivi tocca ora le 9.500 unità.

Prosegue il Piano di espansione internazionale dell’AD Enrico Vita

L’Europa è tuttavia solo uno degli scacchieri in cui Amplifon sta mettendo in atto la propria strategia di internazionalizzazione: attraverso un grande numero di acquisizioni, il Gruppo guidato da Enrico Vita ha consolidato la propria presenza globale. “Stiamo continuando a investire significativamente nello sviluppo del nostro network internazionale grazie alle continue acquisizioni e abbiamo ormai superato quota 9.500 negozi, rafforzando la nostra presenza in mercati chiave come il Nord America, la Francia, la Germania e la Cina”. In Cina, in particolare, il Gruppo sta ottenendo risultati notevoli, con oltre 300 negozi attivi in soli cinque anni di attività. Enrico Vita ha sottolineato la natura strategica degli investimenti internazionali nella crescita globale del Gruppo: “Questi investimenti, abbinati a quelli effettuati nel corso dell’anno nell’organizzazione al servizio dei nostri clienti, nel marketing e nell’innovazione sono essenziali per accelerare la nostra traiettoria di crescita di medio-lungo termine”.

Sostenibilità, economia circolare e progresso nel settore siderurgico: le soluzioni di Gruppo Riva

L’operatore siderurgico Gruppo Riva sposa la moderna filosofia produttiva incentrata sulla sostenibilità dei processi e dei prodotti, adottando elementi di innovazione per favorire il progresso.

Gruppo Riva: il rispetto dell’ambiente è una priorità aziendale

La produzione di acciaio verde sta progressivamente diventando più importante per rispondere alle sempre maggiori esigenze in materia di sostenibilità ambientale. Grazie all’impiego dei forni elettrici, alimentati esclusivamente con materiale riciclato, il settore siderurgico può oggi vantare uno dei cicli industriali più vicini all’economia circolare. In armonia con questa filosofia produttiva, Gruppo Riva realizza solo acciaio da forno elettrico. Il rispetto dell’ambiente è infatti un obiettivo aziendale primario per l’operatore siderurgico, il quale da anni porta avanti una rigorosa politica in materia ecologica, finalizzata al rispetto della compatibilità e della sostenibilità ambientale delle attività produttive, dei prodotti e dei servizi. Tutti i siti produttivi di Gruppo Riva sono, ad esempio, dotati di moderni sistemi di gestione ambientale integrata, supportati da certificazioni come la ISO 14001.

Gruppo Riva: la correlazione tra acciaio e progresso

Negli ultimi decenni, le nuove tecnologie si sono fatte sempre più strada nell’ambito siderurgico. Grazie a queste, il settore è riuscito ad aumentare i livelli di produttività, a migliorare le condizioni di sicurezza e a garantire una maggiore tutela ambientale. Tutto ciò ha reso l’acciaio un materiale all’avanguardia e particolarmente evoluto. Molto si deve anche alla capacità delle realtà produttive come Gruppo Riva di adottare importanti elementi di innovazione negli assetti produttivi, organizzativi e finanziari. La correlazione tra acciaio e progresso si ritrova però anche nelle caratteristiche intrinseche dell’acciaio, come ad esempio la sua notevole resistenza e flessibilità, che hanno fatto sì che questo materiale potesse accompagnare la società nei momenti di cambiamento, favorendone l’avanzamento.

Il contributo di Ares Ambiente per l’economia circolare: il processo del compostaggio

Il compostaggio è un esempio concreto di economia circolare: trasforma i rifiuti organici in ammendante naturale. Questo significa meno fertilizzanti chimici, meno emissioni di gas serra e uno sfruttamento delle risorse più efficiente: il focus di Ares Ambiente.

Ares Ambiente

Ares Ambiente: il compostaggio per contribuire all’economia circolare

L’obiettivo primario dell’economia circolare è ridurre l’uso delle risorse e minimizzare gli sprechi, promuovendo di contrappunto il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero dei materiali. Da questo punto di vista, il compostaggio rappresenta un esempio perfetto. Recuperando i rifiuti organici altrimenti destinati alla discarica o all’incenerimento per realizzare un prodotto utile come il compost, il compostaggio segue alla lettera i principi dell’economia circolare, contribuendo concretamente alla creazione di un ciclo sostenibile che massimizza l’utilizzo delle risorse. Tale processo avviene in appositi impianti, come quello progettato da Ares Ambiente, all’interno dei quali i rifiuti vengono sottoposti a un processo che simula la naturale decomposizione degli scarti organici e ne fa dell’ottimo ammendante per l’agricoltura.  

Ares Ambiente: cosa dice il quadro normativo di attuazione

Le iniziative di Ares Ambiente a favore dell’economia circolare sono in linea con le più recenti normative vigenti in materia. In merito all’economia circolare, l’Unione Europea ha emesso nel 2018 alcune direttive che gli Stati membri sono stati tenuti a recepire entro luglio 2020. Nello specifico, le direttive in questione sono quattro e hanno come obiettivi: il riciclo entro il 2025 di almeno il 55% dei rifiuti urbani con vincolo sullo smaltimento in discarica fissato ad un massimo del 10% entro il 2035; il riciclo del 70% degli imballaggi entro il 2030; la raccolta separata di rifiuti tessili e rifiuti pericolosi dal 2025; la raccolta separata o il riciclo mediante compostaggio dei rifiuti biodegradabili, sempre a partire dal 2025.

Investimenti sostenibili ESG: arriva il Sustainable Advisor in Banca Generali

Banca Generali avvia il progetto Sustainable Advisor: nuove figure professionali specializzate nelle tematiche connesse agli investimenti sostenibili ESG, sempre più al centro dell’operatività dell’Istituto.

Banca Generali

Investimenti sostenibili ESG: il Sustainable Advisor in Banca Generali

Formazione, eventi, webinar, pubblicazioni e newsletter sul settore degli investimenti sostenibili ESG, vero e proprio faro verso il futuro per quanto concerne le scelte di investimento responsabili. Banca Generali prosegue lungo il percorso di sostenibilità iniziato da anni, che ha portato l’Istituto a rappresentare un punto di riferimento nel settore. Lo fa anche attraverso il progetto Sustainable Advisor, nato con l’obiettivo di formare nuove figure professionali specializzate nell’area della sostenibilità in tutte le sue sfaccettature. Come reso noto da Banca Generali, i nuovi consulenti ESG affiancheranno i professionisti del private banking: un gruppo pilota sarà già operativo nelle prossime settimane. Il progetto punta a supportare lo sviluppo di un nuovo modello operativo e di servizio che rafforzi ulteriormente la leadership di Banca Generali negli investimenti sostenibili ESG.

Banca Generali cresce negli investimenti sostenibili ESG

I Sustainable Advisors di Banca Generali vengono selezionati in linea con la composizione dei portafogli, la redazione dei report di sostenibilità, il grado di orientamento in ambito ESG e la capacità di ricerca negli investimenti sostenibili ESG. Al termine del programma di formazione è previsto anche un ESG Advisory Day quale punto conclusivo e parallelamente di nuovo inizio per consulenti specializzati negli strumenti di investimento conformi all’ambito della sostenibilità. I Sustainable Advisors, inoltre, sono già certificati Efpa ESG Advisor grazie alla collaborazione tra l’Istituto e la Business School del Politecnico di Milano. Dal progetto nascono, tra le altre cose, “i vantaggi di un’advisory dedicata forte di competenze specializzate”, come evidenziato dal Vice Direttore Generale Marco Bernardi. Banca Generali si conferma così in prima linea negli investimenti sostenibili ESG: un grande impegno che ha consentito, negli ultimi due anni, di raddoppiare le masse investite in soluzioni ESG (dai 6,5 miliardi di fine 2021 agli oltre 14 miliardi di metà 2023), pari a circa il 34% sul totale delle masse complessive gestite. L’obiettivo è raggiungere il 40% entro il 2024.

Dalla laurea al ruolo di Amministratore Delegato: il percorso professionale di Maurizio Rota

Versatilità, innovazione e determinazione: questi i valori che contraddistinguono il percorso professionale di Maurizio Rota, oggi Vice Presidente e Amministratore Delegato di True Italian Experience.

Il Vicepresidente e AD di True Italian Experience, Maurizio Rota

Maurizio Rota: dalla laurea ai primi incarichi professionali

Conseguito il diploma di Maturità presso il Liceo Scientifico “Dante Alighieri” di Matera, Maurizio Rota si iscrive all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Qui ottiene la laurea in Ingegneria Informatica, focalizzando la sua tesi sull’applicazione dei Big Data nel monitoraggio dei media. Successivamente, il suo percorso lo porta in True Italian Experience, un’azienda innovativa nel settore del turismo incoming facente parte di Assist Group. All’interno di True Italian Experience, svolge un ruolo chiave nella definizione e nell’implementazione di strategie mirate alla promozione dell’Italia all’estero, all’offerta di esperienze di viaggio e alla digitalizzazione della filiera turistica. Nel corso degli anni, la sua carriera in Assist Group evolve costantemente, culminando nel 2016 con la nomina a Direttore Generale e Membro del Consiglio di Amministrazione. Tra le varie responsabilità, Maurizio Rota è incaricato di sovrintendere progetti di importanza sia nazionale che internazionale, finalizzati a potenziare marchi e prodotti attraverso strategie e attività strutturate nel campo del marketing e della comunicazione.

Versatilità e innovazione: il successo di Maurizio Rota

Il percorso di Maurizio Rota si distingue per la sua versatilità e innovazione. In qualità di Responsabile dell’area Ricerca e Sviluppo e New Technology, dimostra la sua abilità nel creare progetti all’avanguardia capaci di sfruttare le tecnologie emergenti per migliorare le strategie di marketing e comunicazione. La sua leadership è evidente anche nei progetti di sponsorizzazione sportiva che ha gestito con successo, dimostrando una solida capacità di adattamento alle sfide mutevoli del mondo aziendale. La sua visione è emersa in modo evidente durante la collaborazione, nel 2013, alla creazione di WOSM© - World Open Source Monitoring, un sistema avanzato per l’elaborazione dei dati provenienti da TV, stampa, radio, siti web e social network. Maurizio Rota emerge come una figura manageriale capace di bilanciare la necessità di innovazione e l’organizzazione, offrendo soluzioni all’avanguardia e sempre allineate alle ultime tendenze del settore.

Federico Motta Editore, così sono stati eletti i primi Papi non-italiani

Oggi intendiamo il Papa come una sorta di grande padre spirituale dell’umanità, in grado di andare oltre alle prospettive delle singole nazioni. Tuttavia, un tempo il Pontefice era più simile a un monarca assoluto, con tanto di forze armate. Federico Motta Editore traccia le tappe di questo percorso nella grande opera enciclopedica “I protagonisti della Cristianità”.

 Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: il Concilio Vaticano II come spartiacque nella storia della Chiesa

La Chiesa Cattolica è una delle istituzioni più importanti della storia dell’Occidente, e nel corso della sua storia ha cambiato in numerose occasioni volto e concezione del proprio ruolo. Lo attesta anche l’Enciclopedia “I protagonisti della Cristianità”, realizzata da Federico Motta Editore, che documenta le numerose trasformazioni della Sede di Pietro e della sua guida, il Papa. Nell’esteso e dettagliato approfondimento sulla figura del Pontefice, l’Enciclopedia documenta l’ascesa del Vescovo di Roma, che sarebbe presto divenuto il più potente tra gli antichi patriarcati e infine guida dell’intera Cristianità occidentale. Il Papa, in origine, non era affatto diverso dagli altri sovrani temporali: disponeva di una efficiente burocrazia, controllava delle forze armate e riceveva l’obbedienza di diversi vassalli, allo stesso modo dei re e imperatori dell’epoca. Il potere “temporale” del Papato entrerà tuttavia progressivamente in crisi con l’emergere degli Stati nazionali. Si renderà dunque necessario un “aggiornamento”: nello specifico, il Concilio Vaticano II, che Federico Motta Editore definisce come uno degli eventi più importanti della storia dell’umanità, riformerà la Chiesa e i suoi valori in una direzione più universalista.

Federico Motta Editore: l’ascesa dei Papi “internazionali” approfondita nell’Enciclopedia

Federico Motta Editore evidenzia come il Concilio Vaticano II fu il primo veramente ecumenico, perché segnò la partecipazione di un grandissimo numero di Vescovi africani e asiatici, provenienti da regioni in precedenza rappresentate dai missionari. Il Concilio reindirizzò inoltre i valori della Chiesa in una direzione più moderna, indebolendo il focus sulla dottrina e aumentando quello sull’etica e sui diritti umani: “Con il Concilio Vaticano II si affermava una nuova ecclesiologia – più comunitaria e meno monarchico-assolutistica – e la Chiesa cattolica non si concepiva più come istituzionalmente isomorfa agli Stati nazionali ma, se mai, all’ONU […], pertanto direttamente e fortemente impegnata per la pace e per la giustizia nel mondo”. Non a caso, sottolinea Federico Motta Editore, si aprì presto la stagione dei Papi non-italiani, in contrasto con il passato. Giovanni Paolo II ebbe un ruolo storico nel fare da mediatore nell’epoca della Guerra Fredda; Benedetto XVI affrontò aspetti difficili dell’eredità storica della Chiesa Cattolica; Francesco I è invece il primo Santo Padre proveniente da un Paese del Sud del mondo. I nuovi Pontefici risiedono a Roma, ma compiono continui viaggi apostolici in parrocchie di tutto il mondo.

Kennedy Human Rights Award, premiato il Gruppo FS per il progetto di reinserimento dei carcerati

L’impegno sociale del Gruppo FS è stato accreditato con un prestigioso riconoscimento internazionale: il Robert F. Kennedy Human Rights Award, dedicato a individui, organizzazioni o società che perpetuano l’eredità morale del grande politico.

 Gruppo FS, realtà leader nel sistema della mobilità italiana

Gruppo FS tra i vincitori del prestigioso premio dedicato a Robert F. Kennedy

L'organizzazione no profit RFK Human Rights Italia, che porta avanti l'eredità morale del Senatore Robert F. Kennedy, ha assegnato il Premio Robert F. Kennedy Human Rights Award 2023 al Gruppo FS per il suo impegno nella difesa dei diritti umani. Il premio è stato ritirato dal Chief Human Resources Adriano Mureddu. Il progetto "Mi riscatto per il futuro" è nato da un'intesa tra Gruppo FS e il Ministero della Giustizia, mirando a favorire l'istruzione, l'orientamento e la formazione professionale dei detenuti. Grazie a questo accordo, cinque detenuti della Casa di Reclusione di Milano Opera sono stati assunti con un contratto a tempo determinato da Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana. I risultati di questa importante iniziativa di inclusione sociale sono stati illustrati in una conferenza stampa a cui hanno partecipato l'AD del Gruppo, Luigi Ferraris, il Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, Andrea Ostellari, e il Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo.

Luigi Ferraris: “Il Gruppo FS coinvolgerà sempre più detenuti”

Luigi Ferraris, AD del Gruppo FS, ha espresso una profonda soddisfazione per il conferimento del prestigioso premio in un lungo videomessaggio, proiettato nel corso della serata di gala concomitante con le assegnazioni: “Siamo profondamente orgogliosi per questo prestigioso riconoscimento che premia Mi riscatto per il futuro, un progetto nato dalla collaborazione con il Ministero della Giustizia e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per ribadire l’importanza di una pena riabilitativa e rieducativa, in una prospettiva di reinserimento sociale”. L’AD del Gruppo FS ha inoltre confermato l’impegno a proseguire sulla strada della riabilitazione dei detenuti, contribuendo così al benessere della società nel complesso. In futuro, secondo le anticipazioni, il numero di soggetti coinvolti aumenterà notevolmente: “Ad oggi, già i primi cinque detenuti della Casa di Reclusione di Milano Opera lavorano all’interno dei nostri uffici e delle nostre stazioni: l’obiettivo è coinvolgere un numero sempre maggiore di penitenziari”.

Le tappe principali nella carriera di Andrea Mascetti

Professionista nato nel 1971 a Varese, Andrea Mascetti ha intrapreso un percorso professionale di successo nel campo legale. Le tappe principali.

Andrea Mascetti, fondatore dello Studio Legale Mascetti

Andrea Mascetti e l’inizio della carriera

Dopo aver completato gli studi classici, Andrea Mascetti si laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano nel 1996 e, subito dopo, intraprende il percorso di praticantato, dimostrando un forte impegno e una grande determinazione nella costruzione di una solida carriera legale. Supera con successo l’esame per diventare avvocato davanti alla Corte di Appello di Milano e diviene un membro dell’ordine degli avvocati di Varese. Il percorso professionale di Andrea Mascetti lo vede collaborare con importanti studi legali e fondare successivamente la sua attività. Dopo due anni presso lo Studio Associato Legale Tributario associato a Ernst & Young di Milano, intraprende una nuova avventura avviando, nel 2004, lo Studio Legale Mascetti.

L’impegno di Andrea Mascetti

Lo Studio Legale è specializzato principalmente in diritto commerciale e amministrativo ma, nel corso degli anni, Andrea Mascetti amplia il suo ambito di competenza includendo anche il diritto penale. Contemporaneamente continua a fornire consulenza a società ed enti locali, lavorando su appalti pubblici e privati e agendo come arbitro davanti ai collegi arbitrali. La sua dedizione alla professione legale lo ha portato a presiedere e far parte di diversi Organismi di Vigilanza, e dal 2022 è membro dell’Advisory Board di Valore Italia, un Centro Internazionale di Formazione e Ricerca per il Restauro e la Valorizzazione del Patrimonio Culturale.

Banca Generali, Gian Maria Mossa: al 30 settembre “risultati finanziari molto forti”

Banca Generali, l’AD Gian Maria Mossa: “Siamo concentrati al raggiungimento dei target triennali, con solidità patrimoniale, remunerazione degli azionisti e crescita sostenibile degli utili ricorrenti come elementi fondanti della nostra strategia”. 

 Gian Maria Mossa

Banca Generali, approvati i risultati consolidati al 30 settembre: l’analisi dell’AD Gian Maria Mossa

L’AD Gian Maria Mossa, nel commentarne il valore, ha sottolineato come siano risultati che “ci proiettano verso un anno di forte crescita nonostante la grande volatilità ed il rallentamento della congiuntura”. Utile netto a 255,1 milioni di euro (+64%), margine d’interesse per 228,1 milioni (+160%) e costi operativi ‘core’ pari a 174,4 milioni (+6%): nei primi nove mesi dell’anno, Banca Generali registra “risultati finanziari complessivamente molto forti”. L’AD Gian Maria Mossa evidenzia in particolare “l’aumento a doppia cifra nei patrimoni dei nostri clienti grazie alla spinta dalla raccolta che riflette il gran lavoro dei consulenti, sempre più apprezzati nei servizi a maggiore valore aggiunto come l’advisory e le gestioni di portafoglio”. Inoltre “stiamo iniziando ad assistere ai primi segnali di normalizzazione nel comportamento dei clienti nel percorso di diversificazione, con le prime evidenze di novembre che ci fanno guardare con fiducia ai prossimi mesi”.

Gian Maria Mossa: accelerazione sui progetti trasformativi della nostra azienda

L’AD di Banca Generali Gian Maria Mossa, parlando dei risultati registrati al 30 settembre, ricorda anche l’accelerazione “su progetti trasformativi della nostra azienda, con l’ottenimento della licenza in Svizzera, la trasformazione verso una data driven bank ed il lancio del profilo dei “sustainable advisor’”. Progetti, spiega l’AD, che unitamente a un costante lavoro di innovazione nell’ambito dei servizi e prodotti contribuiscono a rafforzare “la nostra proposizione commerciale ed il vantaggio competitivo”. Banca Generali prosegue quindi nel percorso per il raggiungimento dei target triennali puntando su solidità patrimoniale, remunerazione degli azionisti e crescita sostenibile degli utili ricorrenti quali “elementi fondanti della nostra strategia”. Lo ha rimarcato anche Gian Maria Mossa nella call con la comunità finanziaria che ha seguito la pubblicazione dei risultati al 30 settembre 2023: “La strategia sulla capital allocation non è cambiata. La nostra priorità numero uno rimane la distribuzione di dividendi, pur garantendo la solidità della banca. La remunerazione degli azionisti è uno dei pilastri del piano e intendiamo rispettarla”.

Carlo Messina: Intesa Sanpaolo istituzione al servizio del Paese

Il CEO Carlo Messina: Intesa Sanpaolo deve essere considerata la principale istituzione che in Italia si occupa di contrasto alle diseguaglianze e di interventi nel sociale.

Carlo Messina

Carlo Messina: da Intesa Sanpaolo 1,5 miliardi di euro per il sociale entro il 2027

Secondo Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, la banca deve essere considerata “la principale istituzione che si occupa di contrasto a disuguaglianze e a favore del sociale”. Lo ha sottolineato lo scorso 26 ottobre nel corso di “Nessuno escluso”, l’evento che Intesa Sanpaolo ha organizzato a Brescia per raccontare il proprio impegno a favore di un presente e un futuro più inclusivi e solidali. Dal contrasto alla povertà alla riduzione delle disuguaglianze fino alle iniziative per supportare l’inclusione educativa e l’occupabilità dei giovani, Intesa Sanpaolo è impegnata fortemente anche nel contrastare l’emergenza demografica e nel sostenere gli enti del Terzo Settore. “Voglio sia chiaro che non solo siamo una grande banca europea, una grande compagnia assicurativa ma anche la più grande fondazione che opera in Italia” ha sottolineato il CEO Carlo Messina ricordando che il Gruppo distribuisce ogni anno 200 milioni per il sociale, più di quanto erogano le due più grandi fondazioni del Paese, la Cariplo e la Compagnia Sanpaolo: a questi 200 milioni “si aggiungono 100 milioni di costi di struttura perché abbiamo 1.000 persone a occuparsi del sociale e delle diseguaglianze” e quindi “ogni anno sopportiamo con grande soddisfazione costi per 300 milioni”.

Carlo Messina: l’importanza dell’inclusione nella lettera che Papa Francesco ha scritto al CEO di Intesa Sanpaolo

Nel corso dell’evento il CEO Carlo Messina ha annunciato che Intesa Sanpaolo destinerà 1,5 miliardi di euro a iniziative e progetti finalizzati alla riduzione delle disuguaglianze entro il 2027 per contribuire al bene della collettività: “Per noi è importante andare oltre le dichiarazioni di principio e tradurre i nostri valori in un impegno quotidiano e credibile frutto di una precisa strategia, di politiche aziendali, di azioni e di consuetudini attente alle esigenze dei territori e delle comunità. Per questo creiamo una nuova unità organizzativa, Intesa Sanpaolo per il Sociale, dedicata in esclusiva a questa attività, con sede a Brescia, che seguirò personalmente”. E a sostenere l’iniziativa di Intesa Sanpaolo è anche Papa Francesco: nel corso dell’evento ha fatto pervenire un suo messaggio letto in sala in cui nel corso dell’evento. Nell’ambito di questa giornata, ha evidenziato inoltre il CEO Carlo Messina, “abbiamo voluto ricordare concretamente l’impegno delle nostre persone, vere artefici dei risultati della Banca”: entro la fine dell’anno sarà erogato l’anticipo dell’incremento retributivo “per intervenire rapidamente in considerazione della situazione economica, e procederemo anche con il ripristino della base piena di calcolo del TFR, confidando che la trattativa per il contratto di lavoro venga chiusa rapidamente e in modo soddisfacente per tutte le parti”.

Italia Economy: Tommaso Putin partecipa al convegno “Disegnare il futuro”

“L'innovazione e la sostenibilità hanno anche un impatto economico, misurato attraverso gli efficientamenti dei nostri processi e la riduzione degli sprechi. Abbiamo sviluppato un sistema di economia circolare che permette di recuperare il rifiuto umido all'interno delle nostre strutture, riutilizzandolo per la produzione di fertilizzanti”: lo ha affermato Tommaso Putin  al forum “Disegnare il futuro”, evidenziando la centralità dell’innovazione in Serenissima Ristorazione.

 Tommaso Putin

Tommaso Putin tra i partecipanti del convegno di Italia Economy

Il 18 ottobre, Padova ha ospitato il secondo forum di Italia Economy, intitolato "Disegnare il futuro": l'evento, svoltosi presso Le Village by Crédit Agricole Triveneto, ha messo l'innovazione al centro delle discussioni e ha visto la partecipazione di Tommaso Putin , Vicepresidente di Serenissima Ristorazione. Numerosi i protagonisti dello scenario economico e istituzionale del Veneto che sono intervenuti, tra cui molti giovani imprenditori. Italia Economy desidera favorire le forme di collaborazione tra realtà imprenditoriali e fornire preziosi strumenti informativi attraverso i quali comprendere meglio il contesto in cui esse operano sul territorio. Tommaso Putin ha preso parte al panel dedicato al mondo delle aziende, intervenendo sul tema dell’innovazione, facendo emergere il potenziale che la tecnologia possiede nel ridurre i notevoli sprechi che spesso caratterizzano il mondo dell’alimentazione.

‘Cook and Chill’: Tommaso Putin presenta le tecnologie all’avanguardia di Serenissima Ristorazione

Siamo una azienda particolarmente innovativa”, ha esordito Tommaso Putin presentando i numerosi traguardi raggiunti dal Gruppo. Serenissima Ristorazione è attivamente impegnata nella riduzione degli sprechi alimentari e utilizza tecnologie innovative per preservare la qualità dei prodotti alimentari. “Infatti, abbiamo sviluppato il nostro stabilimento, il nostro fiore all'occhiello, situato in provincia di Padova. Utilizziamo la tecnologia del Cook and Chill, che ci permette di preparare i pasti, abbatterli e successivamente rigenerarli. Questo processo riduce notevolmente gli sprechi e migliora l'efficienza del prodotto. I nostri clienti sono molto soddisfatti di questa tecnologia, che utilizziamo in più di 50 strutture ospedaliere in tutto il territorio nazionale”.

Investimenti sostenibili ESG: Banca Generali a tutta sostenibilità, arriva il consulente ESG

Investimenti sostenibili ESG, Banca Generali in pole position nella consulenza: arriva il “Sustainable Advisor”, consulente specializzato nella conoscenza dei prodotti, strumenti e best practices del mondo ESG.

Banca Generali, leader degli investimenti sostenibili ESG

Investimenti sostenibili ESG: il “Sustainable Advisor” di Banca Generali

La leadership di Banca Generali negli investimenti sostenibili ESG si rafforza ulteriormente. D’altronde che la sostenibilità significhi “creazione di valore e di occupazione” e rappresenti un fondamentale “pilastro del piano industriale” di Banca Generali, per citare le parole dell’AD Gian Maria Mossa, lo conferma anche la recente decisione di affiancare ai professionisti del private banking di Banca Generali una nuova figura, quella del “Sustainable Advisor”, un consulente specializzato nella conoscenza dei prodotti, strumenti e best practices del mondo ESG. L’impegno sul fronte degli investimenti sostenibili ESG è nella crescita registrata negli ultimi due anni: l’Istituto ha più che raddoppiato le masse investite in soluzioni ESG, passate da 6,5 miliardi (fine 2021) a oltre 14 miliardi a metà 2023, con un peso sulle masse complessive gestite pari a circa il 34% del totale. L’obiettivo ora è il raggiungimento di un 40% di soluzioni ESG entro il 2024: la nascita del “Sustainable Advisor” si inserisce in questo percorso nell’ottica di accelerare il conseguimento dell’obiettivo.

Investimenti sostenibili ESG: l’impegno di Banca Generali

Rafforzare la leadership negli investimenti sostenibili ESG e accompagnare lo sviluppo dell’innovativo modello operativo e di servizio di Banca Generali. È in questa direzione che guarda l’Istituto guidato da Gian Maria Mossa con il progetto del “Sustainable Advisor”: per queste figure che hanno già ottenuto la certificazione ufficiale Efpa Esg Advisor in collaborazione con la Business School del Politecnico di Milano, sono previsti master dedicati, eventi, tavoli di lavoro, webinar riservati con focus su temi corporate e sul terzo settore come target interessato a gestioni focalizzate su sostenibilità e pubblicazioni periodiche con newsletter di contenuti finanziari green. E infine “L’ESG Advisory Day”, una giornata interamente dedicata a questa evoluzione della professione. L’iniziativa prevede un impegno ben preciso nello studio e analisi delle best practicies sostenibili a livello internazionale sia nell’asset management che nelle regole societarie. Da sempre fortemente impegnata sul fronte degli investimenti sostenibili ESG, Banca Generali per prima sul mercato ha lanciato nel 2018 una piattaforma di advisory degli investimenti legati all’Agenda dell’Onu 2030.

Paolo Gallo: formazione, ruoli di leadership e incarichi accademici

Il percorso professionale di Paolo Gallo è un esempio concreto di dedizione, talento e successo. Le tappe principali della carriera dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Italgas.

Paolo Gallo

L’esordio professionale di Paolo Gallo

Dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria Aeronautica presso il Politecnico di Torino e un MBA presso l’Università degli Studi di Torino, Paolo Gallo esordisce professionalmente nel 1988 presso Fiat Avio S.p.A. Un percorso di 13 anni che gli consente di maturare una preziosa esperienza e consolidare le competenze acquisite. Dal 1997, si specializza in ambito energetico e contribuisce allo sviluppo di nuovi progetti in Italia, India e Brasile. Il suo impegno nel settore porta alla creazione di Fiat Energia, società in cui convergono tutte le attività di generazione di energia elettrica del Gruppo Fiat. Nel 2002, Paolo Gallo entra a far parte del Gruppo Edison: qui ricopre il ruolo di Direttore Strategie e Innovazione. Tra il 2003 e il 2011, opera in qualità di Direttore Generale e Amministratore Delegato di Edipower, consolidando ulteriormente la sua reputazione nell'industria.

Gli incarichi aziendali e accademici ricoperti da Paolo Gallo

Nel 2011, Paolo Gallo porta le sue competenze nel settore energetico in Acea S.p.A., dove ricopre inizialmente il ruolo di Direttore Generale e poi quello di Amministratore Delegato fino al 2014. Quello stesso anno, viene nominato Amministratore Delegato di Grandi Stazioni, con la responsabilità di guidare il processo di privatizzazione della società. Per gli anni 2020 e 2021 guida Gas Distributors for Sustainability (GD4S), organismo che riunisce i principali operatori del settore della distribuzione del gas in Europa, in qualità di Presidente. Nel corso della sua carriera, Paolo Gallo ha ricoperto importanti incarichi accademici, contribuendo alla formazione delle nuove generazioni di professionisti. È stato Direttore del Corso MBA presso la Scuola di Amministrazione Aziendale dell'Università di Torino e, fino al 2002, è stato responsabile del corso Valutazioni economico-finanziarie di Investimenti Industriali. A partire dal 2018, ha esteso il suo contributo al mondo accademico come docente presso la Luiss Business School, tenendo i corsi di Re-engineering Operational Processes e di Energy Management.

Snam, l’AD Stefano Venier alla 40^ assemblea Anci di Genova: focus sulle parole dell’AD

Assemblea nazionale ANCI 2023: l’impegno green di Snam e la vision sul futuro dell’energia nell’intervento dell’Amministratore Delegato Stefano Venier.

Stefano Venier

Snam: l’AD Stefano Venier interviene alla 40^ assemblea Anci di Genova

L’AD Stefano Venier ha portato la vision di Snam su numerose tematiche oggi al centro dello scenario energetico globale alla 40^ Assemblea Annuale Anci svoltasi a Genova: intervenuto lo scorso 25 ottobre nel corso della tavola rotonda “Il repower italiano: quale ruolo per i sindaci”, l’AD ha sottolineato come l’impegno concreto di Snam nel dare una risposta tempestiva ed efficace alle nuove sfide che il mondo dell’energia deve affrontare sia nei 9 miliardi di euro che, in base al piano strategico 2022-2026, si stima di investire nel quinquennio: di questi, 1,4 miliardi di euro sono destinati alla messa in esercizio di due rigassificatori galleggianti (uno dei quali già operativo a Piombino e l’altro previsto a Ravenna nel 2024) che, come ha ricordato l’AD Stefano Venier, doteranno il nostro sistema di maggiore flessibilità e faranno di Snam uno dei maggiori operatori europei nel mercato del GNL.

 Stefano Venier: idrogeno e biometano giocheranno un ruolo centrale per il futuro dell’energia

Rimarcandone il valore, l’AD Stefano Venier ha spiegato come nel piano strategico 2022-2026 Snam, al business tradizionale del trasporto di gas, abbia affiancato lo sviluppo nell’immediato futuro di gas verdi come biometano ed idrogeno e la tecnologia CCS (cattura e stoccaggio della CO2) per ridurre le emissioni di gas serra: oggi più che mai è di fondamentale importanza poter far leva sul contributo della CCS. Nel piano strategico, Snam ha destinato un miliardo di euro per i business della transizione energetica. Nel corso del panel l’AD di Snam ha posto l’attenzione anche sull’importanza della resilienza del sistema, relativamente agli effetti del cambiamento climatico ma anche in risposta al tema della volatilità dei prezzi. In quest’ottica, anche la rete di metanodotti conoscerà uno sviluppo significativo in seguito al completamento della Linea Adriatica che si prevede per il 2027. “Abbiamo avviato 167 cantieri di cui 70 collegati ad attività legate al PNRR e abbiamo 100 sedi sul territorio. L’efficacia di portare a termine questi progetti dipende dalla capacità di cooperare con i territori, quindi con i Comuni”, ha spiegato Stefano Venier. Per quanto le attività tradizionali siano tutte regolate, quelle legate invece alle nuove tematiche come la decarbonizzazione non lo sono ancora: “Molto è ancora da scrivere e ci vuole un po’ di coraggio e lungimiranza, aggiungo, in tempi molto rapidi”.

Luca de Meo in testa alla Top100 di Autocar: “Personalità più influente del mondo dell’automobile”

Autocar celebra Luca de Meo per “la sua tenacia e il suo senso degli affari, che gli hanno permesso di riportare Renault Group in difficoltà alla competitività finanziaria”: il CEO è al primo posto assoluto nella Autocar Power List, che indica le 100 personalità più influenti nel mondo delle quattro ruote.

 Luca de Meo

Luca de Meo in testa alla Top100 del magazine Autocar sulle personalità più influenti del settore automobilistico

Luca de Meo è la persona più influente del mondo dell’automobile: lo ha dichiarato il magazine Autocar, collocando il CEO di Renault Group all’apice della sua classifica Autocar Power List, dedicata alle personalità di maggiore rilievo del settore. Il prestigioso riconoscimento, che segue e completa il conferimento del titolo “Best Group CEO” sempre da parte di Autocar intorno a settembre, è stato assegnato in virtù dello straordinario lavoro compiuto dal CEO nel rilanciare Renault Group in un momento di difficoltà. “Quando vi è entrato nel 2020, la Renault si trovava in un buco finanziario tra i più profondi tra quelli mai affrontati da un'azienda automobilistica globale, avendo perso 8 miliardi di euro l'anno precedente. Nonostante le difficoltà della pandemia, Luca de Meo ha portato la Renault a realizzare nel 2021 un primo profitto e a raddoppiarlo poi a 2,6 miliardi di euro nel 2022, con un margine del 5,6%.

Luca de Meo: “Stiamo trasformando Renault in un nuovo genere di azienda automobilistica”

Nel motivare il primo posto assegnato a Luca de Meo, i redattori di Autocar hanno citato in particolare la gestione “pragmatica” dell’alleanza con Nissan e le scelte intelligenti prese all’alba della guerra in Ucraina. La sua gestione audace di molte questioni difficili avrebbe, secondo Autocar, messo in grave difficoltà un CEO meno esperto e abile di lui. Il manager ha espresso una forte gratitudine per il conferimento dell’importante riconoscimento: “Sono immensamente onorato da questo premio. Riconosce il titanico lavoro svolto dal team di Renault Group negli ultimi tre anni, trasformando in modo approfondito questa grande azienda per rimetterla dove merita, all'avanguardia dell'innovazione”. Luca de Meo ha sostenuto che il merito dei successi di Renault Group sia stato nell’evolvere in un nuovo genere di azienda automobilistica, “più orizzontale” e caratterizzata da una gamma più ampia, frutto di collaborazioni eccellenti.

Luca Dal Fabbro: “Il Paese potrebbe produrre 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno investendo sui biodigestori”

“È opportuno, in questo momento di calma piatta o di basso profilo di prezzo, cominciare a ragionare sul futuro, per rendere il nostro sistema energetico più resiliente. Quindi, come Iren, auspichiamo un rapporto, diciamo un lavoro, tra istituzioni, aziende, dello Stato e multiutility, per disegnare il prossimo sistema che dovrà essere resiliente alle guerre”: lo ha affermato il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro al Forum Ambrosetti.

 Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: “Necessario costruire un sistema energetico resiliente alle guerre

Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, ha tenuto un intervento al Forum Ambrosetti - The European House su un tema focale del periodo recente: quello della sicurezza energetica. La crisi seguita allo scoppio della guerra in Ucraina ha dimostrato l’importanza di diversificare le fonti e non essere dipendenti da un singolo fornitore, nonché del poter disporre di un sistema energetico affidabile e resiliente. Sebbene nel corso di un anno i Paesi europei abbiano trovato rapidamente soluzioni, secondo Luca Dal Fabbro è importante guardare al futuro con preveggenza e ridurre il più possibile la dipendenza del Paese dall’estero, costruendo un sistema energetico fondato su tre capisaldi: la sicurezza dell’approvvigionamento, la competitività delle fonti e la sostenibilità. Secondo il Presidente di Iren, essendo l’Italia il secondo Paese più industrializzato d’Europa, fornire energia a buon prezzo ai nostri imprenditori è una necessità.

Luca Dal Fabbro presenta le strategie di Iren per l’economia circolare

Luca Dal Fabbro ha parlato dei diversi settori in cui Iren si sta muovendo per garantire al Paese una maggiore autosufficienza e resilienza: ad esempio quello del gas naturale, di cui l’Italia potrebbe produrre addirittura 10 miliardi di metri cubi all’anno in più rispetto a oggi. All’interno del Gruppo Iren sono presenti già 6 biodigestori, tra cui quello di Reggio Emilia, tra i più grandi nel Paese: ma è necessario costruirne molti di più perché il beneficio da essi apportato possa diventare strutturale. Un altro ambito in cui Iren è all’avanguardia è quello del recupero delle materie rare, fondamentali per produrre pannelli solari, droni e attrezzature mediche: l’Italia acquista infatti il 90% di queste dalla Cina. Secondo Luca Dal Fabbro una percentuale sostanziosa del nostro fabbisogno di materie rare potrebbe essere coperta recuperandoli da oggetti tecnologici in disuso, quali iPad e schermi. Anche l’acqua è un bene importante da gestire, sia per le potenzialità dell’idroelettrico che per evitare siccità e alluvioni.

Risparmio privato, Banca Generali si rafforza in Veneto con i nuovi uffici di Verona

Sorgono a pochi passi dalla celebre statua di Giulietta i nuovi uffici di Banca Generali. Il leader del risparmio privato ha deciso di rafforzare la sua presenza in una delle regioni più dinamiche del Paese.

Banca Generali

Banca Generali, nella nuova filiale servizi di risparmio privato, wealth management e private banking

La tutela e la valorizzazione del risparmio privato sono sempre più una priorità per molte famiglie italiane. Di fronte a periodi di forte incertezza, come quello attuale, il supporto di Istituti e consulenti diventa quindi fondamentale. Ecco perché Banca Generali ha deciso di rafforzare la sua presenza in Veneto, una delle regioni più ricche e dinamiche del Paese, con l’apertura di una nuova filiale a Verona. I nuovi uffici si trovano a via Cairoli 4, in pieno centro storico e a pochi passi dalla nota statua di Giulietta. Inaugurato lo scorso 24 ottobre, lo sportello lavorerà in piena sinergia con gli uffici di consulenza già presenti su via Cairoli e via Roma: “In un momento in cui le banche tirano il freno sul territorio – ha sottolineato il Vice Direttore Generale Marco Bernardi – Banca Generali sceglie di aumentare la presenza e la vicinanza per rispondere al meglio ai crescenti bisogni finanziari e di consulenza e protezione patrimoniale”. In totale sono 14 i professionisti della nuova filiale pronti a guidare i clienti nella gestione del risparmio privato: 3 consulenti finanziari dedicati al Wealth Management e undici al private banking.

Risparmio privato: Banca Generali rafforza la sua rete commerciale in Veneto e in Italia

Con i nuovi uffici di via Cairoli sale a 29 il numero delle sedi di Banca Generali presenti nella regione: “La nuova sede di Verona rappresenta un nuovo spazio essenziale dell’area su un territorio in cui la presenza del Gruppo Generali è viva da oltre 150 anni”, ha spiegato Bernardi. L’inaugurazione segue quella di Cuneo e ne anticipa altre due previste entro la fine dell’anno. Continua dunque il piano d’espansione territoriale, con l’Istituto che oggi conta oltre 200 sedi in tutta Italia: “In un momento di grande incertezza per il risparmio privato zavorrato dalle pressioni inflattive, le tensioni geopolitiche e il rallentamento economico, crediamo sia fondamentale essere al fianco delle famiglie e rispondere con maggior efficacia ai bisogni della nostra clientela”, ha concluso il Vice Direttore Generale di Banca Generali. Un discorso valido soprattutto nel Veneto: negli ultimi due anni l’Istituto ha infatti registrato sul territorio una crescita del 20% della raccolta e superato quota 13 miliardi di masse gestite.

Sabrina De Filippis: Mercitalia Logistics investe 3 miliardi per i rotabili e 300 milioni per i terminal

Collaborazione tra strada e ferro, investimenti in rotabili e terminal, sostenibilità: questi i punti salienti affrontati da Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, in occasione dell’evento “Muoviamo l’Economia”.

L'AD di Mercitalia Logistics, Sabrina De Filippis

Collaborazione tra strada e ferro per rilanciare il trasporto delle merci: il messaggio di Sabrina De Filippis

Per rilanciare il trasporto delle merci e fornire nuovo impulso all’economia del Paese, strada e ferro devono collaborare. È il messaggio lanciato da Sabrina De Filippis, Amministratore Delegato di Mercitalia Logistics, durante l’evento “Muoviamo l’Economia”, tenutosi nell’ambito dell’Assemblea annuale di ANITA, l’Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici. Intervistata a margine dell’evento, la manager ha spiegato come oggi la parola d’ordine per creare valore nella logistica e diventarne protagonisti sia “intermodalità”. “Siamo fautori di un rilancio che passa attraverso grandi collaborazioni, intermodalità e ovviamente non sovrapposizioni. Siamo certi – ha aggiunto – che questo genererà valore non soltanto per le imprese coinvolte ma per tutto il sistema economico”.

Sabrina De Filippis: investimenti in rotabili e terminal per sostenere lo sviluppo infrastrutturale

Sabrina De Filippis ha anche annunciato che Mercitalia, come Polo Logistica, ha previsto 3 miliardi di investimenti per i rotabili, dalle locomotive ai carri, e 300 milioni per i terminal. “Ovviamente con il PNRR il Governo ha dato grande impulso allo sviluppo infrastrutturale del nostro Paese e come impresa non possiamo non essere pronti al rilascio di queste nuove infrastrutture”. L’AD ha poi ricordato che alcuni progetti sono già in corso con grandi partner come Hupac, con cui Mercitalia Logistics collabora su Brescia, Milano e Piacenza: “Saranno i primi ad essere lanciati secondo questa nuova concezione di catena del valore nella logistica”. Lo sviluppo del trasporto su ferro è strategico anche sul fronte della sostenibilità ambientale: “Il trasporto su ferro ha nel DNA la sostenibilità ambientale e il Gruppo FS tutto è orientato verso questo percorso. Ma da soli non riusciamo – ha concluso Sabrina De Filippised ecco l’importanza di lavorare insieme e di non sovrapporsi, portando quella sinergia nell'ambito della sostenibilità ambientale, che diventa un must per tutti e quindi un valore per il sistema”.

Atitech, Gianni Lettieri: “Le nuove generazioni rappresentano il motore trainante per il futuro”

Guidata dal Presidente Gianni Lettieri, Atitech sta guardando al futuro con ottimismo e ha recentemente assunto dieci giovani talenti per rafforzare le sue operazioni presso l’aeroporto di Fiumicino. Una decisione importante che rientra in un piano aziendale più ampio di formazione e crescita del capitale umano, con l’obiettivo di affrontare le sfide del settore aeronautico moderno.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: assunti dieci giovani talenti per il futuro aeronautico

Atitech ha recentemente assunto dieci giovani talenti provenienti dall’Istituto Tecnico Trasporti e Logistica Francesco De Pinedo e dal Nobile Aviation College di Roma. I neodiplomati verranno formati internamente prima di assumere l’incarico di addetti di linea presso l’aeroporto di Fiumicino. Questa iniziativa si aggiunge alle altre messe in campo dall’azienda che hanno portato centinaia di nuove risorse assunte negli ultimi anni, dimostrando l’impegno nel supportare la crescita economica del Paese attraverso l’occupazione. Il programma è gestito dalla Direzione Risorse Umane e fa parte di un progetto più ampio che mira a rafforzare le competenze aziendali. Il Gruppo punta a rimanere competitivo in un settore in costante evoluzione, con un focus sulla digitalizzazione, la sostenibilità ambientale e la modernizzazione delle attività. “Le nuove generazioni rappresentano il motore trainante per il futuro del nostro settore e lo sviluppo economico del nostro Paese”, ha dichiarato il Presidente Gianni Lettieri. “In Atitech crediamo fermamente in questa prospettiva, ed è un motivo di grande soddisfazione offrire a questi giovani talenti l’opportunità di mettere in pratica le loro conoscenze teoriche, che sicuramente apporteranno un contributo significativo alla nostra attività”.

Gianni Lettieri: investire nel capitale umano per l’eccellenza aeronautica

Investire nel capitale umano è la chiave per rimanere competitivi e garantire servizi di altissima qualità. Il nostro settore è in costante evoluzione e richiede formazione di alto livello e aggiornamento costante delle competenze”, ha aggiunto Gianni Lettieri. “Diamo a questi giovani il benvenuto nel mondo dell’ingegneria e della manutenzione aeronautica. Con loro e con quelli che seguiranno, prosegue il rilancio della manutenzione in Italia e su Fiumicino e la crescita di Atitech, già oggi la più grande MRO indipendente del mercato EMEA”. Oltre all’assunzione di giovani talenti, il Gruppo sta collaborando con due importanti Università di Napoli (la Federico II e la Parthenope) per lo sviluppo di progetti innovativi, come la conversione degli aeromobili da passeggeri a cargo. Inoltre, l’azienda ha recentemente ottenuto la certificazione CAE (Centro Addestramento ed Esami) per la formazione di operatori di Non Destructive Testing (NDT), un passo significativo per migliorare la qualità e la sicurezza dei servizi di manutenzione. Atitech è attualmente la più grande MRO indipendente del mercato EMEA, che fornisce servizi di manutenzione di base, progettazione tecnica e soluzioni di design aeronautico. Con un ampio parco clienti e servizi di manutenzione di linea in tutto il mondo, è in prima linea nell’innovazione e nella crescita del settore aeronautico.

Serenissima Ristorazione: il percorso di crescita guidato da Mario Putin

Mario Putin conobbe Serenissima Ristorazione quasi per coincidenza, in quanto proprietario del capannone in cui il Gruppo operava quando era ancora una piccola realtà. Dopo aver acquisito la maggioranza delle azioni, l’imprenditore guidò la società verso il successo, arrivando a farla affermare come leader nel settore della ristorazione collettiva.

Serenissima Ristorazione

La storia imprenditoriale di Mario Putin e Serenissima Ristorazione

Nato in un piccolo Comune della provincia di Vicenza nel 1949, Mario Putin lascia la sua città natale all’età di 16 anni per trasferirsi in Spagna dove i fratelli Giovanni e Alberto avevano aperto un’azienda specializzata nel settore della ceramica. “Automatismo para ceramica”, questo il nome dell’impresa di famiglia, diventa dunque il luogo in cui Mario Putin acquisisce le sue competenze lavorative, le stesse che gli permettono, una volta rientrato in Italia, di entrare in società con il fratello Franco, alla guida di IPIAC - Impianti Putin Installazioni Automatiche e Costruzioni. È in questo periodo che entra in possesso di un grande capannone situato nella zona industriale vicentina cui operava una piccola società di ristorazione, Serenissima Ristorazione.

Mario Putin cambia le sorti di Serenissima Ristorazione: da azienda di piccole dimensioni a leader del settore

Nell’epoca in cui Mario Putin concede in affitto il capannone a Serenissima Ristorazione, il settore della ristorazione aziendale non è visto come un servizio utile alle aziende ma un mero costo per le imprese. La società negli anni non riesce più a far fronte ai costi dell’affitto e Mario Putin per recuperare il suo credito, nel 1986 ottiene la maggioranza delle quote della società e comincia a proporre un nuovo stile di lavoro aziendale, incentrato sui valori della qualità, della cura artigianale dei prodotti e dell’efficienza dei servizi. Sotto la sua guida, l’azienda riesce ad uscire dalla crisi e a guadagnarsi un importante spazio nel mercato. Nel 1996 Mario Putin decide di cedere le proprie quote dell’IPIAC per dedicarsi esclusivamente a Serenissima Ristorazione. Grazie ad una serie di scelte mirate, come quella di diversificare i servizi proposti, non solo l’azienda esce dall’anonimato ma continua a crescere fino ad affermarsi tra i leader nazionali del settore.

GSA, Alessandro Pedone eletto nel 2021 come Vicepresidente: “Grande stimolo in virtù dell’ingresso di Eurizon”

“L’acquisizione della quota di controllo in GSA sancisce il primo investimento dei fondi Eurizon ITER e l'ingresso in un settore molto dinamico con interessanti opportunità di crescita”: così si è espresso Vito Gamberale nel 2021 in seguito alla nomina come Presidente.

 GSA, nel 2021 Vito Gamberale nominato come nuovo Presidente

GSA, il CdA eletto nel 2021 in seguito all’ingresso di Eurizon Iter

Nel 2021 è cambiato il CdA di GSA (Gruppo Servizi Associati), noto operatore nell’ambito della sicurezza e della vigilanza anti-incendio: in seguito all’ingresso del Fondo d’investimento Eurizon Iter, la società ha infatti nominato un nuovo organo direttivo, che ha approvato le nomine per i ruoli di Presidente, Vicepresidente e AD. L’ingegnere Vito Gamberale, eletto Presidente, ha elogiato la scelta di Eurizon, aggiungendo: “Siamo fiduciosi che nei prossimi anni GSA, con il prezioso supporto del Vicepresidente Alessandro Pedone, sarà protagonista di un processo di managerializzazione organizzativa e di un ulteriore consolidamento della propria leadership nei servizi antincendio a supporto dei grandi operatori infrastrutturali e manifatturieri sia in Italia che nei Paesi Europei più avanzati”. L’operazione finanziaria è stata condotta proprio da Gamberale in qualità del suo ruolo di fondatore della società di advisory ITER Capital Partners, che ha concluso l’accordo con Eurizon Iter.

GSA: “Ottimi risultati nel 2021 nonostante la congiuntura economica sfavorevole

Le nomine, unite al notevole afflusso di fondi, hanno dato nuove energie a GSA in una fase già ricca di successi. Il Gruppo ha dimostrato una crescita costante nel corso degli anni, soprattutto nel 2020, quando ha registrato un fatturato di 135,5 milioni di euro e un Ebitda di 29,3 milioni di euro. Questi numeri rappresentano una crescita del 40% rispetto al 2019, un risultato impressionante in un periodo economicamente incerto. GSA ha inoltre una presenza significativa in Italia e in Francia, con circa 5.500 dipendenti e sedi in diverse città. I traguardi del Gruppo, secondo il Vicepresidente e fondatore, Alessandro Pedone, sono tuttavia ancora più ambiziosi: “L’ingresso di uno dei più importanti infra found del Paese ci dà ancor più stimolo, per procedere spediti nello sviluppo del business plan, che nel prossimo quinquennio ci porterà a raggiungere un volume annuo di fatturato di circa 300 milioni di euro”.

Italian Energy Summit: Claudio Descalzi parla delle strategie energetiche di Eni

L'AD Claudio Descalzi: “Dobbiamo darci degli obiettivi sulla transizione energetica, ma non dobbiamo imporre ai Paesi le tecnologie con le quali arrivarci, altrimenti rischiamo di fare dei passi indietro”.

L'AD di Eni, Claudio Descalzi

Energia: l’AD Claudio Descalzi porta la vision di Eni all’Italian Energy Summit

L’AD di Eni Claudio Descalzi è intervenuto all’Italian Energy Summit de “Il Sole 24 Ore” per fare il punto sulla situazione attuale del mercato energetico italiano e internazionale. Il quadro che emerge dalle parole dell’AD di Eni è positivo: “Sul gas l’Italia è al sicuro perché abbiamo connessioni via tubo, molto Lng e contratti che ci danno la disponibilità delle forniture e perché la totalità del gas che portiamo in Italia proviene da nostre produzioni su cui stiamo investendo”. Ricordando i 6 miliardi stanziati da Eni “per accelerare la produzione di quel gas” che deve contribuire al sistema economico e industriale italiano, l’AD Claudio Descalzi ha invitato a non adagiarsi sugli allori perché “quando non si hanno risorse proprie non si è mai al sicuro”. La strada è ancora lunga: il sistema attuale richiede una “manutenzione molto più complessa e laboriosa, anche perché ci sono tanti Paesi che ci danno il gas”: in quest’ottica sono ancora necessari investimenti e stabilità.

Transizione energetica, l’AD di Eni Claudio Descalzi: impossibile fermarsi

Non possiamo fermarci sulla transizione energetica”: l’AD Claudio Descalzi nel corso dell’evento ha spiegato come fare le cose mettendo insieme il breve e il lungo periodo sia la strada da percorrere anche per riuscire a portare avanti la transizione energetica in uno scenario complesso come quello attuale. “Gli investimenti nell’energia e nell’ambiente sono a lungo termine. Noi come Eni siamo ormai al 30% dei nostri investimenti complessivi e abbiamo quasi raggiunto 10 miliardi da quando abbiamo iniziato”, ha aggiunto l’AD Claudio Descalzi, secondo il quale darsi degli obiettivi è giusto ma ogni Paese deve avere la libertà di raggiungerli “in funzione del suo mix e delle sue tecnologie energetiche, altrimenti si rischia di dover tornare indietro”. L’America non sta lavorando con gli stessi obiettivi europei anche se cerca di accompagnarli. E al tempo stesso sulle rinnovabili in Europa “stiamo facendo un quarto di quello che dovremmo fare e abbiamo dovuto aumentare i consumi di carbone perché non abbiamo il gas che hanno gli Stati Uniti”. L’AD ha quindi posto l’accento sul ruolo chiave che deve giocare la “sostenibilità economica” nel processo di transizione green: “Bisogna fare qualcosa che sia sostenibile per l’ambiente ma che non impoverisca la società”. Essere sostenibili ma anche competitivi è la soluzione: “Bisogna mettere insieme tutti i punti di vista, perché non possiamo creare povertà facendo iniziative positive per l’ambiente”.

La storia di Gruppo Riva, primo operatore siderurgico italiano e tra i principali attori europei

Il Gruppo Riva si distingue per l’attenzione alla qualità dei prodotti, all’ecologia, alla sicurezza e alla formazione del personale altamente specializzato, contribuendo a rafforzare la sua presenza sia in Italia sia all’estero.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: una storia di successo

Il Gruppo Riva rappresenta un pilastro fondamentale nell’industria siderurgica italiana ed europea. La sua storia inizia nel 1954 quando Emilio Riva, con il supporto del fratello Adriano, intravede il promettente potenziale di crescita del settore siderurgico in Italia, in un’epoca in cui il Paese era in piena ricostruzione e attraversava il cosiddetto “miracolo economico”. In quell’anno viene quindi fondato il Gruppo che, utilizzando acciaierie ad arco elettrico, si specializza nella produzione di prodotti siderurgici “lunghi”. Nel 1957, il Gruppo avvia il suo primo impianto a Caronno Pertusella, dotato di un forno elettrico ad arco di 25 tonnellate, una capacità superiore ai principali forni in Italia all’epoca. È negli anni ‘60 che Gruppo Riva adotta con successo la tecnica di colata continua, segnando così un importante traguardo. La storia del Gruppo siderurgico è una testimonianza di visione imprenditoriale, impegno per la qualità, attenzione all’ambiente e alla sicurezza, e una costante ricerca di innovazione nell’industria siderurgica. Oggi, l’azienda opera in 29 siti produttivi in vari Paesi europei (Francia, Germania, Belgio, Spagna) e in Canada, impiegando circa 5.600 dipendenti.

Gruppo Riva: l’espansione aziendale in Italia ed Europa

Risale al 1966 una prima importante acquisizione: le Acciaierie e Ferriere di Lesegno, in provincia di Cuneo, entrano a far parte del Gruppo siderurgico. Alla fine degli anni ‘60, la produzione annuale di Gruppo Riva raggiunge le 300.000 tonnellate, basandosi su valori come flessibilità, specializzazione e una struttura “orizzontale” all’interno dell’azienda. Nel corso degli anni ‘80, il Gruppo continua a diversificare la produzione attraverso acquisizioni strategiche. Nel 1981, termina l’acquisizione della società Officine e Fonderie Galtarossa di Verona, principale produttore di vergella. Sette anni più tardi, il Gruppo completa l’acquisizione di COGEA (successivamente denominata “Acciaierie di Cornigliano”) trasformando il consorzio in una S.p.A.: si tratta della prima fabbrica siderurgica a ciclo integrale privatizzata in Italia. Gruppo Riva prosegue quindi la strategia di espansione oltre i confini nazionali, arrivando in Germania, Francia e Belgio. È infine nell’aprile del 1995 che assume il pieno controllo di Ilva Laminati Piani, consolidando ulteriormente la sua posizione nel settore siderurgico.

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