Municipia S.p.A.: smart cities, il valore della sostenibilità nelle città del domani

Municipia S.p.A.: progresso tecnologico, soluzioni digitali e competenze rappresentano per i Comuni il cardine operativo anche per il contrasto agli impatti del cambiamento climatico.

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: smart cities, la sostenibilità al centro

Le città, come Municipia S.p.A. ha modo di appurare quotidianamente nei progetti di Digital Transformation che porta avanti al fianco di Comuni di ogni dimensione, hanno “un ruolo centrale nell’affrontare gli argomenti di sostenibilità e di contrasto al cambiamento climatico, essendo parte sia del problema che della soluzione”. Parte del problema, spiega sui suoi canali social il presidente Stefano De Capitani, “per la rapida crescita dell’urbanizzazione e delle conseguenti emissioni climalteranti”. Ma anche “parte della soluzione laddove siano pianificati e messi a terra interventi per uno sviluppo resiliente di lungo periodo”. Progresso tecnologico e soluzioni digitali, al centro dei servizi che fornisce Municipia S.p.A., rappresentano quindi per i Comuni “il cardine operativo per il contrasto agli impatti del fenomeno”: le sfide che il cambiamento climatico comporta si ripercuotono, infatti, sia sull’ecosistema naturale che sul tessuto sociale ed economico cittadino. Basti pensare ad esempio “ai servizi di mobilità e trasporto pubblico locale o all’efficientamento energetico degli edifici e dell’illuminazione pubblica, all’intero ciclo di gestione dei rifiuti”.

Municipia S.p.A.: innovazione tecnologica e digitale, soluzioni per contrastare gli effetti del climate change nelle città

L’efficacia degli interventi nell’ottica di Municipia S.p.A. dipende “dall’analisi dei dati provenienti dalle reti intelligenti del perimetro urbano, integrati attraverso l’approccio interpretativo dei sistemi di intelligenza artificiale”. Lo rileva il presidente Stefano De Capitani sui suoi canali social evidenziando come si tratti di un “processo complesso, soprattutto perché vede un ampio range di attori (pubblici e privati) e un’ampia molteplicità di situazioni socio-economiche locali”. Tuttavia “anche in questo caso, l’evoluzione tecnologica insieme a uno sforzo comune sono il vero driver verso un’azione responsabile di mitigazione e opposizione al cambiamento climatico”. È questa la vision di Municipia S.p.A., che opera al fianco di Comuni di ogni dimensione supportandoli nella realizzazione delle loro strategie urbane e nella Digital Transformation raggiungendo anche gli Obiettivi dell’Agenda 2030: il miglioramento dei servizi pubblici con al centro l’esperienza della persona è la chiave per rendere i centri urbani sempre più sostenibili e resilienti.

Caro energia, come comportarsi in casa: parla Renato Mazzoncini, AD di A2A

Come rendere la casa più efficiente dal punto di vista energetico? Ne parla Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A. 

Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: pompe di calore o caldaia a gas, la scelta migliore per il riscaldamento

In vista del prossimo inverno sempre più italiani si pongono il problema di come affrontare gli aumenti delle bollette di gas ed energia elettrica. Consigli per il risparmio energetico arrivano da Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A. Durante l’ultimo appuntamento di “Conversazioni del Corriere”, il manager alla guida della Life Company ha risposto alle domande dei lettori in merito alle misure più efficaci da adottare. “Il riscaldamento è di gran lunga la principale fonte di costo – ha spiegato l’AD – basti pensare che il consumo medio di energia elettrica di una famiglia italiana si aggira sui 2.700 kWh annui, mentre per riscaldarsi ne occorrono in media 12.000”. Cosa conviene scegliere tra pompe di calore (condizionatori) e caldaia a gas? “Le pompe di calore sono più efficienti e consumano meno energia rispetto alla caldaia a gas, soprattutto se non è a condensazione. Tuttavia – sottolinea Renato Mazzoncini – dal punto di vista del riscaldamento non sfruttano l’inerzia termica delle abitazioni. I caloriferi invece riscaldano muri e pavimenti che trattengono il calore: per renderli più efficienti è consigliabile avere delle termovalvole per effettuare la termoregolazione”.

Elettrodomestici e contatore, Renato Mazzoncini: “Fondamentale non superare i 3 kWh

In ogni caso, aggiunge Renato Mazzoncini, esistono degli accorgimenti validi qualsiasi sia l’impianto di riscaldamento a disposizione. In primo luogo non tenere accesi i riscaldamenti durante la notte, una cattiva abitudine che rischia anche di danneggiare la salute. Per quanto riguarda la temperatura in casa, anche di giorno è consigliabile non tenerla molto alta: “Le norme del MITE dicono di tenere la temperatura a 19°, livello ottimale per evitare sbalzi termici con l’esterno”. Fa eccezione il riscaldamento a pavimento, che date le basse temperature può essere lasciato acceso con maggiore libertà. Sul fronte del consumo di elettricità, il manager di A2A ricorda che il contatore classico di casa è da 3kW: “Fondamentale non andare oltre quella potenza perché, anche se possibile superarla, i costi aumenterebbero. Converrebbe inoltre non fare uso di più elettrodomestici contemporaneamente: quando il contatore salta significa che è già un po’ di tempo che va oltre il suo limite e quella è energia che si paga di più”. E la cucina? “Quella a gas produce dispersione: la maggior parte del calore va infatti a scaldare l’ambiente – spiega Renato MazzonciniIl modo più efficiente per cucinare oggi è utilizzare i piani a induzione, che sono in grado di sfruttare il 100% dell’energia. Anche il forno elettrico, se di buona qualità e di dimensioni compatte, è un elettrodomestico da considerarsi efficiente”.

Gianni Vittorio Armani (Iren): guardare alle rinnovabili per evitare il ripetersi della crisi

Intervenuto all’ESG Challenge Iren 2023, l’AD di Iren Gianni Vittorio Armani ha parlato di rinnovabili come soluzione sul lungo periodo per raggiungere la tanto agognata indipendenza energetica.

Gianni Vittorio Armani

Gianni Vittorio Armani: la dipendenza è frutto di anni di “non scelte”

Se si continua a parlare con insistenza di indipendenza energetica dell’Italia è perché i recenti avvenimenti hanno reso ben chiaro che dipendere da determinate fonti e Paesi è fin troppo rischioso. L’Amministratore Delegato Gianni Vittorio Armani, presente all’evento ESG Challenge Iren 2023, ha evidenziato come “anni di ‘non scelte’, di dipendenza da alcune fonti e da alcuni Paesi e di mancanza di alternative” abbiano portato alla crisi energetica che ci troviamo ad affrontare. “L’Italia, e il continente in generale, non possono più permettersi di proseguire nel solco delle stesse abitudini”, ha sottolineato. È “assolutamente inaccettabile” l’uso del carbone, a cui si sta facendo ricorso.

Gianni Vittorio Armani: con le rinnovabili si avrà indipendenza, competitività e vantaggio economico

Per arginare almeno in parte gli effetti della crisi nel breve periodo, l’AD di Iren è convinto che si possano “prendere alcuni provvedimenti dal punto di vista normativo, come ad esempio il tetto al prezzo del gas, e l’abbassamento dei prezzi tramite le negoziazioni tra Stati importatori e Stati esportatori di energia”. Per evitare che questa situazione torni a ripetersi, la via da percorrere è però solo una: quella delle rinnovabili. Per Gianni Vittorio Armani non è una questione di “scelte assolute”, bensì di “scelte relative e concrete”. Tra i vantaggi delle rinnovabili ci sarebbe la possibilità di produrre energia in loco e la creazione di nuovi posti di lavoro. “Guardando alle fonti energetiche rinnovabili – ha concluso l’AD – si farebbe una scelta di indipendenza, di competitività e di vantaggio economico”.

A Roma il convegno Anceferr su PNRR e infrastrutture: l’intervento di Luigi Ferraris (Gruppo FS)

In occasione dell’incontro promosso a Roma da Anceferr, l’AD del Gruppo FS Luigi Ferraris ha fatto il punto sui progetti legati al PNRR.

Luigi Ferraris

Convegno Anceferr, l’intervento di Luigi Ferraris

Si è tenuto lo scorso 18 ottobre presso l’Auditorium Antonianum di Roma il convegno annuale Anceferr “Infrastrutture e manutenzione. Oltre gli slogan per un tempo nuovo”. Al centro del dibattito promosso dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili Ferroviari la messa a terra dei progetti nell’ambito del PNRR. Tra i relatori del convegno Luigi Ferraris, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS. Grazie al Piano 2022-2031 lanciato lo scorso maggio, il Gruppo investirà nello sviluppo della rete ferroviaria italiana un totale di 160 miliardi di euro, di cui 110 per Rfi e 50 per Anas. A questi si aggiungono i 25 miliardi attribuiti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: “Stiamo accelerando sulle nuove infrastrutture e sugli interventi di ottimizzazione tecnologica nonostante le recenti difficoltà legate all’aumento dei prezzi e alla disponibilità delle materie prime. Abbiamo già iniziato a lanciare le gare previste nel PNRR e siamo pronti a rispettare la scadenza al 2026. Il Piano – ha aggiunto Luigi Ferraris va realizzato nei tempi così da far ripartire in modo strutturato gli investimenti sulle infrastrutture”.

PNRR, l’appello di Luigi Ferraris: “Per realizzare i progetti bisogna colmare gap sulle competenze

Da qui, continua Luigi Ferraris, la necessità di pianificare gli interventi in un’ottica di vita intera, in grado di dare maggiore certezza al completamento delle opere e attivare gli investimenti nell’indotto. Per farlo, il Paese deve intervenire con decisione per colmare il gap di competenze: “Mancano tecnici ed operai specializzati, soprattutto nella Pubblica Amministrazione – è il monito lanciato dal manager – Per questo è importante fare sistema: la mole di investimenti che abbiamo a disposizione va utilizzata per capitalizzare le competenze, ossia investire sulle persone e formare nuove professionalità”. Nella parte finale del suo intervento il manager si è soffermato sui rischi legati all’attuale scenario energetico: “Siamo in mezzo ad una transizione energetica nata qualche anno fa ed è evidente che questo shock capita in un momento di fragilità dell’Europa. Stiamo abbandonando energie convenzionali per andare sulle rinnovabili, che richiedono stoccaggi e funzionamento diverso della rete”. In merito ad una possibile interruzione delle forniture di gas russo, Luigi Ferraris ha dichiarato: “Siamo in una situazione di rischio e uno degli elementi critici è che in Francia il riscaldamento viene assicurato attraverso l’energia elettrica delle centrali nucleari, di cui un terzo è attualmente dismesso, e non attraverso il gas, quindi è evidente che con un inverno freddo c’è la possibilità di mettere sotto stress il sistema. Fortunatamente in Italia abbiamo delle riserve di gas molto importanti”.

Terna, Stefano Donnarumma: dalla UE 307 milioni per collegamento tra Italia e Tunisia

Con un finanziamento di 307 milioni di euro, arriva il via libera dalla Commissione Europea per la nuova interconnessione elettrica di Terna tra l’Italia e la Tunisia. L’AD Stefano Donnarumma: “Realizzeremo un ponte tra l’Africa e l’Europa in un cotesto in cui l’Italia, sempre di più, diviene hub energetico nel mediterraneo”.

Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma: il finanziamento per il progetto di Terna

Il collegamento sottomarino richiederà un investimento complessivo di 850 milioni di euro. Di questi, 307 milioni saranno finanziati attraverso Connecting Europe Facility (CEF), il fondo dell’Unione europea destinato allo sviluppo di progetti volti al potenziamento delle infrastrutture energetiche comunitarie. Terna, insieme al gestore della rete elettrica tunisina STEG, realizzerà un cavo sottomarino da 600 MW di potenza che per oltre 200 chilometri, e una profondità massima di 800 metri, collegherà il continente europeo a quello africano. La nuova interconnessione giocherà un ruolo fondamentale non solo per l’integrazione dei mercati dell’energia elettrica e per la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, ma anche per lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili in Europa e Africa. Una volta attivo, il cavo sottomarino contribuirà inoltre alla riduzione delle emissioni responsabili dell'alterazione climatica.

Stefano Donnarumma: il ruolo di hub elettrico dell’Italia

Grazie a questa opera – ha dichiarato Stefano Donnarummal'Italia potrà concretamente diventare un hub energetico del Mediterraneo”. È la prima volta nella storia che i fondi comunitari CEF vengono assegnati a un’opera infrastrutturale sviluppata in collaborazione tra uno Stato Membro e uno Stato Terzo. “Si tratta di una infrastruttura strategica per il nostro Paese e per l'Europa, che potrà contribuire in maniera significativa all'indipendenza energetica, alla sicurezza del sistema elettrico e allo sviluppo delle fonti rinnovabili”, ha aggiunto l’AD di Terna. “Siamo molto soddisfatti del finanziamento da parte della Commissione Europea - il primo mai assegnato a un progetto intercontinentale - che ha riconosciuto la valenza strategica del nostro progetto”. Il gestore della rete elettrica nazionale conta oggi un totale di 26 linee transfrontaliere già attive: la nuova interconnessione tra Italia e Tunisia consentirà pertanto al nostro Paese di rafforzare il ruolo di hub elettrico nel mediterraneo, diventando protagonista a livello internazionale.

Nicola Volpi, pioniere nel Private Equity: la carriera

Nicola Volpi è considerato un pioniere del Private Equity in Italia, ambito in cui ha realizzato numerose operazioni di successo. Nel 1999 ha dato impulso alla nascita di Permira, fondo con presenza globale. Oggi è CEO di Movidea, società di investimento fondata insieme a Emilio Petrone nel 2013.

Nicola Volpi

Il Private Equity nella carriera di Nicola Volpi

Un’esperienza professionale di oltre 30 anni e la capacità di aver aperto le strade al settore del Private Equity in Italia: si potrebbe riassumere così la traiettoria compiuta da Nicola Volpi a livello professionale e manageriale, con esperienze di rilievo nel settore fin dagli anni ’90. Nato a Milano, classe 1961, Nicola Volpi è laureato in Business Administration presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano. Successivamente si specializza in Finanza presso SDA Bocconi. Un percorso ben delineato fin dalla formazione universitaria che gli consente di esordire in Sefimeta S.p.A. (divisione del Gruppo Montedison) come Analista Finanziario. In seguito, entra in Sanpaolo Finance, Investment Bank del Gruppo San Paolo (oggi Banca Intesa) e, nel ruolo di Responsabile della divisione Leverage Finance, si dedica al finanziamento delle prime operazioni di buy-out mai realizzate in Italia. Un pioniere, dunque, che riesce ad apportare un contributo ulteriore nel 1995: in quell’anno fa ingresso in Schroder Ventures Italy, tra le prime realtà Private Equity in Italia, e ne diventa Partner nel 1997.

La carriera di Nicola Volpi: da Permira a Movidea

Forte delle esperienze maturate, nel 1999 Nicola Volpi dà vita, insieme ad altri soci, a Permira: la società di Private Equity ha presenza globale e riesce in breve tempo ad affermarsi a livello internazionale. L’esperienza del manager è cruciale nel portare a compimento operazioni strategiche: impegno che Nicola Volpi manifesta anche nel ruolo di Chief Executive Officer di Permira Associati S.p.A. a partire dal 2015. Successivamente fa ingresso nell’Executive Committee che guida Permira nel mondo. Nello stesso periodo guida con successo diverse operazioni di acquisizione e dismissione di grandi aziende, quali Valentino, Ferretti Yachts, Marazzi, Veneta Cucine, TFL e Sisal. Nel 2013 diventa azionista e membro del CdA di Horacio Pagani S.p.A. e contemporaneamente fonda la società di investimento Movidea insieme a Emilio Petrone. Tuttora ne è Presidente e Amministratore Delegato. Dal 2014 al 2018 ha fatto parte anche del Board di FC Internazionale S.p.A.

Alitalia, manutenzione ceduta ad Atitech: nuovo step per la realtà guidata da Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: hub di Capodichino e Fiumicino strategici per riportare in Italia i principali player del settore.

Gianni Lettieri

Cosa prevede l’accordo siglato tra l’azienda guidata da Gianni Lettieri e i commissari Alitalia

Dopo una trattativa durata oltre sei mesi si è concluso l’iter di cessione dell’ex ramo maintenance Alitalia. Il complesso di Fiumicino e i suoi lavoratori, adesso passano ufficialmente ad Atitech, l’azienda guidata da Gianni Lettieri con sede a Capodichino e oggi leader nel mercato EMEA. A siglare l’accordo, oltre all’imprenditore napoletano e ai commissari dell’ex compagnia di bandiera, anche i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo. Nel dettaglio, l’operazione portata avanti da Atitech prevede un contratto in esclusiva con ITA Airways su tutta la manutenzione degli aeromobili e l’assorbimento dei 940 lavoratori dislocati tra l’hub di Fiumicino e i diversi scali nazionali e internazionali. Ciò consentirà alla MRO (Maintenance, Repair and Overhaul) di Gianni Lettieri di passare dall’assistenza negli hangar a quella di linea: Washington, Buenos Aires, Sud Africa, Tel Aviv, Casablanca, Osaka, Mosca sono solo alcuni dei poli presi in gestione da Atitech.

Gianni Lettieri: “Prossima step verso polo unico l’acquisizione di Ams

In occasione dell’annuncio, il Presidente Gianni Lettieri ha dichiarato che l’obiettivo di Atitech è “dotare l’Italia di un’infrastruttura strategica nel campo delle manutenzioni aeronautiche in grado di offrire soluzioni chiavi in mano, così come accade già nei principali Paesi europei”. Quello del polo unico è un progetto che l’imprenditore porta avanti fin dai primi anni alla guida dell’azienda di Capodichino: un’officina italiana dedicata alla riparazione a 360° in grado di assorbire fino a 3.000 unità e raggiungere un fatturato di 500 milioni di euro. L’assorbimento di Fiumicino è una tappa strategica, che consente di intercettare compagnie aeree di livello internazionale, ma non è l’ultima: il prossimo step prevede infatti anche l’acquisizione di Ams (Aitalia Maintenance Systems), sempre con sede a Fiumicino e specializzata nella manutenzione dei motori. Intanto nei prossimi giorni verranno già avviate le procedure di assorbimento del complesso romano e dei suoi lavoratori: “In Atitech e Alitalia esistono professionalità e competenze capaci di soddisfare le più svariate esigenze dei vettori presenti sul mercato, in tempi rapidi ed assicurando standard di qualità molto alti – ha commentato Gianni LettieriKnow how ed expertise che puntiamo a valorizzare, anche attraverso interventi di formazione continua e l’utilizzo di tecnologie sempre più performanti”.

Il percorso imprenditoriale di Alessandro Benetton raccontato ne “La Traiettoria”

Alessandro Benetton si racconta ai microfoni di “Qdpnews”: “Avere un’opportunità non significa solo avere un’idea, ma anche la capacità e la fortuna di poterla attuare”.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: “La Traiettoria”, un percorso per scoprire sé stessi

Dire che i giovani hanno troppe opportunità può essere vero forse in alcuni casi, ma la maggior parte delle volte non è così. Avere un’opportunità non significa solo avere un’idea, ma anche la capacità e la fortuna di poterla attuare, il senso di direzione, la ricerca della propria traiettoria”: è un Alessandro Benetton pronto a raccontarsi quello descritto ne “La Traiettoria”, autobiografia pubblicata a maggio da Mondadori. L’imprenditore ne ha parlato ai microfoni di “Qdpnews” illustrando come il libro riporti il suo percorso nella vita e nel mondo dell’impresa, rivolgendosi in particolare ai giovani per incoraggiarli a trovare la loro strada. Il libro di Alessandro Benettonè anche la storia di chi deve fare un percorso per scoprire il proprio personaggio”, ha dichiarato: si tratta di “un qualcosa che si costruisce ogni giorno. La ricetta più importante è farsi sempre tante domande, non demordere e guardare avanti con coraggio”.

Esperienze e riflessioni di Alessandro Benetton ne “La Traiettoria”

Come raccontato nell’intervista, gli affetti hanno avuto un ruolo importante nel percorso di Alessandro Benetton: “Cercare di stare vicino a chi ti vuole bene, dove il bene è inteso come il metterti in condizione di affrontare tutte le prove senza sconti, anche se magari hai qualche privilegio. Non c’è un’età precisa, ma di sicuro si tratta di un’indole che va incoraggiata fin da piccoli, quella di essere coraggiosi”. Nel libro è presentata così una vera e propria linea, non caratterizzata però da continuità, bensì da interruzioni e cambi di percorso: “Sicuramente non è una linea retta, la mia non lo è stata. Sono stato lontano anni dall’attività di famiglia, mentre adesso ricopro una posizione completamente diversa. Per arrivarci sono servite tante esperienze e soprattutto la voglia di dimostrare il proprio teorema. Ogni tanto si sbaglia ma ci si può rimettere in carreggiata”. Esperienze, pause e successi nell’autobiografia di Alessandro Benetton: un punto di svolta per riflettere sul percorso fatto e, per la prima volta nella vita, “guardare indietro invece di guardare avanti, come è la mia natura: un’occasione per rimettere in ordine e creare una nuova partenza”.

Pierroberto Folgiero su LinkedIn: la forza dei progetti di Fincantieri per il futuro del Paese

Pierroberto Folgiero, AD e DG di Fincantieri: “Siamo rimasti l'unica vera industria pesante italiana grazie alla nostra capacità di comprendere e governare i macro-trend industriali e manageriali, distinguendoci in termini di competenze industriali nell’ingegnerizzazione di tutti i sistemi a bordo, sviluppando negli anni forti attitudini manageriali nella gestione della altissima complessità”.

Pierroberto Folgiero AD e DG Fincantieri

Pierroberto Folgiero: Smart Ships sempre più efficienti, tecnologiche e verdi nel futuro di Fincantieri

La nave più grande mai costruita in Italia: lo sottolinea con orgoglio Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fincantieri, parlando su LinkedIn della MSC Seascape all’indomani della cerimonia di consegna avvenuta nello stabilimento di Monfalcone al Gruppo MSC. “Momenti come questo mi fanno pensare al privilegio che rappresenta guidare questa azienda”, si legge nel post che l’AD e DG di Fincantieri ha dedicato all’evento dello scorso 16 novembre che “ha creato un sentimento di orgoglio condiviso con tutte le persone che fanno parte di questo Gruppo”. Pierroberto Folgiero ne è certo: “Siamo rimasti l'unica vera industria pesante italiana grazie alla nostra capacità di comprendere e governare i macro-trend industriali e manageriali, distinguendoci in termini di competenze industriali nell’ingegnerizzazione di tutti i sistemi a bordo, sviluppando negli anni forti attitudini manageriali nella gestione della altissima complessità”. MSC Seascape è la nave da crociera più grande e tecnologicamente avanzata mai costruita in Italia e presenta innovazioni importanti anche sotto il profilo ambientale.

Pierroberto Folgiero: la vision sul “Made in Italy” nei progetti di Fincantieri

Il “Made in Italy” secondo Pierroberto Folgiero si traduce nella capacità “di coniugare competenza e attitudine, ingegno e visione attraverso la creatività e l’imprenditorialità che si appoggia sulla cultura generale del nostro Paese”. L’AD di Fincantieri ne parla non a caso come di “una sorta di ingegneria umanistica dove le persone sono al centro e giocano il ruolo fondamentale”. Sulla capacità di coniugare funzionalità e bellezza Fincantieri ha improntato la propria crescita, distinguendosi anche per la “ricerca continua dell’eccellenza nella gestione della complessità che tiene alta la nostra reputazione in tutto il mondo”. La grande sfida adesso, come ha scritto su LinkedIn l’AD e DG Pierroberto Folgiero, è “mantenere tale distintività rimanendo trainanti per l'intero settore delle PMI che fanno parte della nostra filiera, e lo possiamo fare trasformando la nave in un asset digitale ed un driver di una reale transizione energetica”. Per riuscirci serve anche coraggio manageriale: “Si deve cambiare quando le cose vanno bene, mantenendo sempre la barra dritta sulla disciplina operativa e sulla responsabilità sociale”. La parola d’ordine dunque è evolvere: “Cavalcare il cambiamento del “darwinismo industriale” a cui stiamo assistendo, difendendo le nostre competenze industriali storiche con l’investimento nelle competenze innovative nella realizzazione di Smart Ships sempre più efficienti, tecnologiche e verdi”.

“Il Messaggero”: Stefano Donnarumma (Terna) interviene all’evento “La recessione che verrà”

Le rinnovabili e gli accumuli di energia elettrica sono per Stefano Donnarumma elementi necessari in un’ottica di transizione energetica e indipendenza dal gas importato.

Stefano Donnarumma

Il punto di Stefano Donnarumma sull’attuale scenario energetico

Proseguire ma soprattutto accelerare per quanto riguarda l’utilizzo delle energie rinnovabili, in primis solare ed eolico, fonti di cui il Paese dispone in abbondanza. Per Stefano Donnarumma, intervenuto recentemente all’evento di MoltoEconomia intitolato “La recessione che verrà”, la strada da seguire è quella segnata dalle rinnovabili, supportata da investimenti nelle reti e nella tecnologia degli accumuli. Un percorso attraverso cui indirizzarsi verso la transizione e l’indipendenza dal punto di vista delle importazioni, due sfide di grandissima rilevanza al giorno d’oggi. L’AD e DG Stefano Donnarumma ha evidenziato che “gli investimenti nello sviluppo delle reti di trasmissione e nelle fonti di energie rinnovabili, accompagnati da quelli, non meno rilevanti, in accumuli di energia elettrica, sono fondamentali per abilitare la transizione energetica e per renderci indipendenti dal gas importato”: in questo, Terna sta portando avanti un grande lavoro finalizzato a integrare le fonti rinnovabili nel sistema energetico nazionale, consolidando al contempo il ruolo dell’Italia al centro della regione mediterranea.

Stefano Donnarumma: investimenti in crescita per Terna, impatto positivo su economia e occupazione

“Coerentemente con il suo ruolo di regista del sistema elettrico nazionale”, ha aggiunto Stefano Donnarumma in riferimento all’operato di Terna, il Gruppo ha presentato “un Piano decennale di Sviluppo della rete da 18,1 miliardi di euro”: gli investimenti messi in campo puntano a rendere la rete “ancora più efficiente rinforzando, in particolare, le dorsali di trasporto dal Sud al Nord del Paese”. Oltre a supportare le necessità di transizione e indipendenza energetica, anche effetti positivi a livello economico e occupazionale: gli investimenti “sono destinati ad aumentare e hanno visto superare il miliardo di euro nei primi nove mesi del 2022, prima volta nella storia del Gruppo”, ha dichiarato Stefano Donnarumma, aggiungendo infine che “questo Piano genererà importanti ricadute economiche e occupazionali: numerosi studi hanno evidenziato come ogni miliardo di euro investito in infrastrutture elettriche ne genera circa tre in termini di PIL, con la creazione di circa mille posti di lavoro”.

Francesco Starace: Enel, più interventi sulle reti per abilitare la transizione energetica

“Il digitale sarà asset delle nostre reti”: nel triennio 2023-2025 Enel punta a migliorare l’efficienza delle reti e a ridurre le interruzioni, come ha spiegato l’AD Francesco Starace.

Francesco Starace

Enel: la Strategy per il triennio 2023-2025 nella presentazione dell’AD Francesco Starace

Nel corso del Capital Markets Day 2022, lo scorso 22 novembre l’AD e DG Francesco Starace ha delineato il futuro di Enel: come riporta il nuovo Piano Strategico 2023-2025 presentato nel corso dell’evento l’obiettivo è “aggiungere valore nonostante le complessità dell’attuale scenario attraverso una struttura più snella e indicatori finanziari più solidi”. Da qui le quattro azioni strategiche su cui si è soffermato l’AD Francesco Starace: un bilanciamento della domanda dei clienti e dell’offerta per ottimizzare il profilo di rischio/rendimento, la decarbonizzazione per assicurare competitività, sostenibilità e sicurezza, il rafforzamento, lo sviluppo e la digitalizzazione delle reti per abilitare la transizione e infine la razionalizzazione del portafoglio di business e delle aree geografiche. “Ciò aumenterà la nostra resilienza di fronte a potenziali future persistenti turbolenze, oltre a posizionare la nostra creazione di valore in un percorso di ulteriore crescita, a vantaggio di tutti gli stakeholder e accelerando l'indipendenza energetica nei Paesi ‘core’”, ha spiegato l’AD di Enel.

Francesco Starace: rafforzamento, sviluppo e digitalizzazione delle reti, cosa prevede il Piano 2023-2025

Intervenire sulle reti, come indicato anche da Francesco Starace, è fondamentale per abilitare la transizione. Da qui la necessità di ulteriori investimenti per quanto riguarda il rafforzamento, lo sviluppo e la digitalizzazione: in questo ambito dunque Enel si focalizzerà nel prossimo triennio su cinque dei sei Paesi “core” (Italia, Spagna, Brasile, Cile e Colombia), anche in virtù del conseguimento di una posizione integrata e della forte esperienza nell’evoluzione digitale che può essere utilizzata al meglio, soprattutto nelle grandi aree metropolitane. Enel prevede quindi che l’intensità degli investimenti del Gruppo per cliente nel settore delle reti aumenti di circa il 30% in media nel periodo 2023-2025 rispetto alla stima per il periodo 2020-2022. “La necessità di migliorare qualità e resilienza per gestire al meglio l’incremento di carico, affrontando al contempo le sfide poste dagli eventi legati al cambiamento climatico” è la direzione in cui il Gruppo guarda: inoltre, come spiegato da Francesco Starace, proseguirà la digitalizzazione degli asset già in corso nell’ottica di migliorare l’efficienza e ridurre le interruzioni di rete per arrivare a raggiungere un System Average Interruption Duration Index (Saidi) di circa 150 minuti nel 2025 (-35% rispetto alle stime per il 2022). Nel Piano 2023-2025 anche l’incremento dei clienti di rete digitalizzati che si stima raggiungano l’80% circa nel 2025 (+20 punti percentuali rispetto alle stime per il 2022) e l’aumento delle connessioni, necessario per affrontare il futuro incremento delle risorse energetiche distribuite e l’espansione delle reti urbane.

Luigi Ferraris: carbon neutrality e autonomia energetica, la strategia green del Gruppo FS

Luigi Ferraris: Gruppo FS accelera sulla transizione energetica e si prepara ad investire 1,6 miliardi sull’autoproduzione da fonti green.  L’AD ospite al Festival della Comunicazione di Camogli. 

Luigi Ferraris, Gruppo FS

Luigi Ferraris: “Con nostri impianti la potenza complessiva del fotovoltaico italiano aumenterà del 10%

Aumentare l’autoproduzione di energia green, rinnovare la flotta e rafforzare gli interventi di efficientamento energetico: è la strategia delineata dal Gruppo FS per affrontare le sfide legate alla crisi energetica e diminuire la dipendenza italiana da fonti estere. A fare il punto sulle iniziative messe in campo l’AD Luigi Ferraris, recentemente intervenuto al Festival della Comunicazione di Camogli. “La potenza degli impianti di autoproduzione energetica del Gruppo FS raggiungerà i 2 Gigawatt e accrescerà di circa il 10% quella complessiva degli impianti fotovoltaici installati oggi in Italia – ha detto il manager sul palco – Già nel 2024, con le prime attivazioni, la potenza toccherà i 300 MW”. Per realizzare l’ambizioso programma la società è pronta a investire 1,6 miliardi di euro: “Un investimento – ha spiegato Luigi Ferrarische ci consentirà di produrre energia da fonti rinnovabili (principalmente fotovoltaico ed eolico) in grado di soddisfare almeno il 40% del nostro fabbisogno”. Un dato non da poco, considerando che attualmente Gruppo FS è il primo consumatore di energia elettrica in Italia, con circa il 2% della domanda totale.

Luigi Ferraris: efficientamento energetico e rinnovo della flotta, le misure in vista della carbon neutrality

Ad accompagnare lo sforzo sulla produzione da fonti rinnovabili anche il rinnovato impegno in termini di efficienza energetica, con la società guidata da Luigi Ferraris al lavoro per sviluppare una nuova unità di business focalizzata proprio sull’energy management. Il rinnovo della flotta è un ulteriore passaggio considerato strategico in termini di efficientamento: “I treni di nuova generazione consumano il 30% in meno dei precedenti”, ha ricordato il manager. Diversi gli interventi di riqualificazione, destinati in particolare agli edifici, con un risparmio energetico che Gruppo FS stima intorno al 40% annuo. L’obiettivo finale del nuovo programma di investimenti lanciato da Luigi Ferraris è raggiungere la carbon neutrality già nel 2040. Fondamentali per la strategia del Gruppo FS le risorse del PNRR, che si aggiungeranno agli oltre 190 miliardi di investimenti previsti dal Piano 2022-2031 e verranno destinati allo sviluppo e all’ammodernamento della rete ferroviaria.

Municipia S.p.A.: “Le città possibili” a Firenze, l’intervento del presidente Stefano De Capitani

Municipia S.p.A., il presidente Stefano De Capitani: “L'avvento dei fondi Pnrr contribuisce al processo di digitalizzare l'Italia ma si sta aprendo un tema importante, ovvero i successivi costi di gestione dei servizi”.

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: “Le città possibili” a Firenze, il digitale per città più sostenibili e inclusive

Il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani è intervenuto a Firenze lo scorso 30 novembre per ‘Le città possibili’, l’iniziativa nata dalla collaborazione con Fondazione Italia Digitale per approfondire i temi legati al digitale nella trasformazione urbana e fare il punto sui progressi raggiunti nell’ambito dell’evoluzione digitale delle città. Investire in digitalizzazione crea nuove opportunità: ne hanno parlato nel corso dell’incontro Cecilia Del Re, Assessora innovazione tecnologica, sistemi informativi e smart city e coordinamento progetti Recovery Plan del Comune di Firenze, Andrea Giorgio, Assessore Ambiente e transizione ecologica e Francesco Di Costanzo, Presidente Fondazione Italia Digitale. Nel suo intervento, il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani ha sottolineato come per la trasformazione digitale di città sempre più sostenibili e inclusive servano modelli economici in grado di assicurare la sostenibilità dei servizi: una soluzione efficace è nel partenariato pubblico-privato.

Municipia S.p.A.: l’intervento del presidente Stefano De Capitani a Firenze

Ci sono stati grandi progressi nell’evoluzione digitale delle città”, ha osservato il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani sottolineando però che se si guarda all’intero territorio nazionale non si può parlare ancora di uno sviluppo omogeneo: “Questo dipende molto dal focus delle varie amministrazioni, da quanto i decisori locali credono nell’utilità della digitalizzazione”. I fondi del PNRR sono fondamentali nell’accelerare “questa trasformazione intelligente dei centri urbani e aprono anche a un tema molto importante: i costi successivi di gestione dei servizi realizzati attraverso gli investimenti pubblici”. Ma per il presidente Stefano De Capitani devono essere considerati “solo il calcio d’inizio” perché è necessario “garantire la sostenibilità di questi servizi negli anni a venire”. Modelli di partenariato pubblico-privato, come Municipia S.p.A. ha modo di appurare quotidianamente nei progetti che porta avanti in tutto il Paese al fianco di Comuni di ogni dimensione, possono rappresentare la soluzione più efficace per “garantire maggiore efficienza e ritorni economici sui territori”.

Claudio Machetti, il profilo professionale del manager a capo della Business Line di Enel

Manager italiano, Claudio Machetti guida dal 2014 la Global Energy and Commodity Management Business Line del Gruppo Enel: il percorso professionale.

Claudio Machetti

Claudio Machetti, la carriera manageriale in Enel

È l’anno 2000 quando Claudio Machetti, a seguito di importanti esperienze professionali, entra nel Gruppo Enel. In qualità di Responsabile dell’Area Finanza collabora attivamente alla nascita della società finanziaria Enelfactor, ricoprendo fin da subito il ruolo di Amministratore Delegato. Quello stesso anno costituisce inoltre Enel Insurance, società assicuratrice captive del Gruppo, di cui sarà Presidente fino al 2014. Nel 2009 entra nella Direzione Risk Management e cinque anni più tardi gli viene affidata la guida della Global Trading, che nel marzo 2021 diventa Global Energy and Commodity Management. Claudio Machetti si occupa della gestione del sourcing di carbone, gas e olio combustibile. Nel corso della sua carriera professionale ha inoltre ricoperto i ruoli di Presidente dei due fondi pensionistici del gruppo Fondenel e Fopen e Consigliere nei Board di consociate come Endesa, Terna e Wind Telecomunicazioni.

I principali incarichi professionali ricoperti da Claudio Machetti

Prima del suo ingresso in Enel, Claudio Machetti (Roma, 1958) esordisce professionalmente nel Banco di Roma. Dopo aver trascorso un anno nella filiale di Milano, nel 1984 viene trasferito presso la Direzione Centrale di Roma in veste di analista finanziario. Qui assume ruoli di crescente responsabilità: dopo essersi specializzato in equity operando in qualità di funzionario nell’Ufficio Analisi Finanziarie, nel 1990 viene nominato Vicedirettore Responsabile del Nucleo Analisti Finanziari. Successivamente, nel 1992, fa il suo ingresso in Ferrovie dello Stato Italiane. Da Dirigente Responsabile dell’Unità Mercati Finanziari, Claudio Machetti viene nominato Direttore della Finanza Operativa. In quegli stessi anni collabora alla costituzione di Fercredit, società finanziaria specializzata in ambito captive nei settori del factoring, del leasing e del credito a consumo, diventando successivamente Amministratore Delegato

Claudio Descalzi: le risposte di Eni all’emergenza energetica, l’AD a “Lombardia 2030”

L’AD di Eni Claudio Descalzi: lavorare su sostenibilità ambientale e sicurezza energetica ma è anche nell’incentivare la competitività delle imprese la chiave per coniugare lo sviluppo.

Claudio Descalzi

L’AD di Eni Claudio Descalzi a “Lombardia 2030”

L’AD di Eni Claudio Descalzi lo ha spiegato in diverse occasioni negli ultimi mesi: sostenibilità ambientale, sicurezza energetica e competitività delle imprese sono la strada per riuscire a coniugare lo sviluppo in un contesto emergenziale come quello che stiamo vivendo. Lo ha sottolineato anche lo scorso 28 novembre intervenendo a “Lombardia 2030” e parlando della crisi energetica e della situazione degli approvvigionamenti. Tanto è stato fatto nel corso di un anno “sicuramente particolare” come il 2022: “Abbiamo iniziato immediatamente da febbraio a cercare una diversificazione basandoci su quello che avevamo in portafoglio in Africa, Medio Oriente, Far East e Usa. Il problema è stato risolto perché riusciamo a coprire il 50% del gas russo di 21-23 miliardi di metri cubi e nel 2025 il 100% sarà rimpiazzato”. Ma per Claudio Descalzi pensare solo al gas è sbagliato: non si risolve nulla perché occorrono anche “le infrastrutture per creare un’offerta sovrabbondante rispetto alla domanda”.

Claudio Descalzi: Eni accanto al Paese nell’emergenza energetica

Nell’intervento dell’AD Claudio Descalzi è emersa chiaramente la necessità di infrastrutture che permettano “una sicurezza energetica strutturale”: serve una pianificazione attenta ed efficace che guardi anche al lungo termine e non solamente all’immediato. Già nel 2023 “dovremo contare anche sul Gnl che ci arriverà via nave”: se il gas quindi non mancherà e arriverà “dall’Egitto, dalla Nigeria e ora anche dal Mozambico”, senza le infrastrutture non potrà essere integrato nel sistema italiano e resterà nelle navi gasiere. Fondamentale quindi costruire più stoccaggi e rigassificatori, almeno “altri quattro”: secondo l’AD è “questo uno dei punti fondamentali”. Inoltre “bisogna puntare sullo sviluppo di altri vettori energetici, parlo di rinnovabili e dei biocarburanti” e su tecnologie “che ci diano un’indipendenza e che ci permettano di costare di meno in termini di energia rispetto ai grandi mercati dove costa tanto per chi non ce l’ha come noi”, ha spiegato l’AD Claudio Descalzi.

Private banking, spazio ai consulenti under 35 con “Progetto Giovani” di Banca Generali

Da Banca Generali un progetto dedicato ai consulenti under 35 che desiderano specializzarsi nel private banking. Bernardi (Vice DG): “Ulteriore passo verso lo svecchiamento della professione”.

Private banking, Banca Generali al lavoro per intercettare la clientela del domani

Prepararsi ad intercettare la clientela private banking del futuro e allo stesso tempo contribuire allo “svecchiamento” della professione del consulente finanziario. Sono gli obiettivi di “Progetto Giovani”, la nuova iniziativa lanciata da Banca Generali e dedicata agli under 35. Nello specifico, il progetto si rivolge ai giovani private banker e wealth advisors che intendono arricchire il proprio percorso professionale e maturare il background adatto per affrontare le sfide del domani. 36 mesi di formazione continua e attività di mentoring grazie alle quali i consulenti senior potranno guidare i giovani nello sviluppo di competenze tecniche e soprattutto relazionali, vero punto di forza della rete di Banca Generali. Per l’Istituto italiano leader nel private banking aprirsi a una nuova generazione di consulenti significa mettere le basi per affrontare al meglio le sfide che attendono il comparto. A spiegarlo è il Vice Direttore Generale Marco Bernardi: “Abbiamo dato vita a questo percorso che punta a generare un travaso positivo di competenze dai nostri professionisti più affermati verso quegli under 35 che hanno l’ambizione di eccellere in futuro in questa professione. Siamo convinti che il percorso creato possa rappresentare la strada giusta per la creazione di valore nel lungo periodo”.

Banca Generali: “Progetto Giovani”, nuovo step verso lo svecchiamento della consulenza private banking

Durante tutta la durata del progetto ogni giovane consulente sarà inoltre impegnato a raggiungere un obiettivo di portafoglio. Una volta terminato il percorso, i tutor dovranno valutare i risultati ottenuti e decidere se formare o meno una nuova squadra. L’iniziativa di Banca Generali, ha aggiunto Bernardi, nasce nel solco della strategia delineata nel Piano strategico al 2024, che tra i suoi obiettivi mira “ad allargare il dialogo sulle scelte di pianificazione patrimoniale con quella fascia di clientela che ancora private non è, ma che punta a diventarlo”. In questo modo, i giovani consulenti avranno l’opportunità di “crescere di pari passo insieme ai propri clienti”. Per l’Istituto di private banking “Progetto Giovani” rappresenta anche un ulteriore step “verso una direzione di svecchiamento della professione del consulente finanziario”. Un’azione necessaria, considerati gli ultimi dati diffusi da Assoreti, che nel 2021 parlano di un’età media di 51 anni: “In ottica lungimirante – ha ricordato il Vice DG di Banca Generali  –  la controllata dal Leone di Trieste aveva già iniziato questo percorso con iniziative dedicate ai team genitore-figlio che oggi sono ben 50 e coinvolgono 104 professionisti”.

“La Traiettoria” di Alessandro Benetton presentato all’Università Parthenope di Napoli

Alessandro Benetton ha partecipato lo scorso 18 ottobre ad un incontro all’Università Parthenope di Napoli per presentare la sua autobiografia “La Traiettoria”.

Alessandro Benetton

L’intervento di Alessandro Benetton all’Università Parthenope

Ognuno di noi è quello che fa quando ci succede qualcosa, quando prende coscienza di qualcosa. Il vero progresso è uscire continuamente dalle zone di comfort”. Lo sa bene Alessandro Benetton, fondatore di 21 Invest e oggi Presidente di Edizione, ritornato a guidare la holding dopo aver intrapreso un percorso alternativo a quello della famiglia. Iter che l’imprenditore ha provato a raccontare lo scorso 18 ottobre durante un incontro promosso dall’Università Parthenope di Napoli per presentare l’autobiografia “La Traiettoria”. L’evento, tenutosi presso Villa Doria d'Angri, è stato organizzato dall’Ateneo in collaborazione con Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali nell’ambito del Contamination Lab. Il libro, edito da Mondadori e pubblicato la scorsa primavera, nasce dalla volontà dell’imprenditore di trasmettere le proprie esperienze alle nuove generazioni. Un progetto nato alla soglia dei 50 anni dalla lettura di vecchi temi scolastici: “Per la prima volta nella mia vita ho voluto guardare indietro, fare una sorta di bilancio – ha spiegato Alessandro Benetton Ho ricordato che mi piaceva molto scrivere e ho iniziato a compilare una sorta di diario privato. Un giorno un mio collaboratore ha letto i miei appunti e, dopo molta insistenza, mi ha convinto a farne un libro motivazionale”.

Alessandro Benetton: “Zona di comfort? Il rischio è diventare autoreferenziali

Nel libro Alessandro Benetton dà ampio spazio ai momenti più difficili e agli insuccessi, dagli iniziali intoppi negli studi al complesso rapporto con la famiglia e soprattutto con il suo cognome. “Ho avuto un padre grandissimo, un esempio di uomo con una grande visione e con un grande senso di responsabilità – ha raccontato l’imprenditore agli studenti e ai giovani industriali presenti in sala – Mia mamma, invece, è sempre stata una figura fin troppo avvolgente, che mi ha rimandato tante emozioni e dato troppo affetto che, a volte, può far male”. Ma è proprio grazie a queste difficoltà che Alessandro Benetton ha trovato l’ispirazione per migliorarsi e trovare la propria traiettoria: “La mia vita è partita dalle cose che non hanno funzionato e questo ha provocato dei cambiamenti. I migliori passaggi si hanno quando c’è stata discontinuità e bisogna cambiare mettendosi in gioco ogni giorno”. Per avere successo è necessario uscire continuamente dalla cosiddetta zona di comfort: “È il vero nemico di un’impresa e del successo – ha concluso l’imprenditore – perché restando nell’area di comfort il rischio è di diventare autoreferenziali”.

Fincantieri: prestazioni all’avanguardia e sistemi propulsivi innovativi, la nuova nave posacavi

Fincantieri, l’AD Pierroberto Folgiero: “Una nave di tale complessità esprime pienamente la capacità che Fincantieri ha di assicurare alla propria clientela eccellenza tecnologica, innovazione costante e impegno nella sostenibilità”.

Fincantieri

Fincantieri: il valore del nuovo progetto nelle parole dell’AD Pierroberto Folgiero

Era stata consegnata nel 2021 la “Leonardo Da Vinci”, prima nave posacavi realizzata da Fincantieri su commissione di Prysmian Group. Ma la capacità “di assicurare alla propria clientela eccellenza tecnologica, innovazione costante e impegno nella sostenibilità”, per riprendere le parole dell’AD e DG Pierroberto Folgiero, ha portato a un secondo ordine, annunciato nei giorni scorsi. Fincantieri lavorerà quindi alla progettazione e alla costruzione di una seconda unità da consegnare nel 2025: il valore del contratto è pari a circa 200 milioni di euro. La nuova posacavi sarà realizzata interamente dal network produttivo del gruppo Vard e avrà una lunghezza di circa 170 metri per 34 di ampiezza e potrà compiere installazioni a oltre 3mila metri di profondità.

Fincantieri garanzia di eccellenza tecnologica, innovazione costante e impegno sostenibile

Nel commentare il valore del progetto, l’AD di Fincantieri ha sottolineato come “il contesto altamente esigente in cui l’unità sarà chiamata ad operare, sia in termini ambientali che di requisiti hi-tech, saprà esaltarne i sofisticati sistemi di bordo di ultima generazione”. Le prestazioni di assoluto livello nella capacità di carico e nella velocità di navigazione permetteranno di abbattere gli spostamenti necessari rispetto agli standard odierni portando alla riduzione delle emissioni di CO2 totali e a una diminuzione di circa il 40% del consumo di carburante. Inoltre la nuova posacavi sarà dotata di sistemi propulsivi innovativi ad alta efficienza, tra cui un gruppo batterie da 3 megawatt di potenza, che ridurranno dell’85% le emissioni di ossidi di azoto, assolvendo ai più stringenti requisiti ambientali internazionali. “Siamo dunque particolarmente soddisfatti di poter servire ancora una volta Prysmian con un progetto di successo in un settore come quello dei cablaggi a supporto della transizione energetica, che nel prossimo futuro continuerà ad attirare investimenti”, ha sottolineato l’AD e DG di Fincantieri.

CUOA Business School, a Cristina Scocchia un Master Honoris Causa in Business Admnistration

Ruoli manageriali di rilievo presso aziende internazionali, valori solidi, capacità di leadership: si caratterizza così il profilo professionale di Cristina Scocchia, manager di grande esperienza a cui CUOA Business School ha conferito di recente un Master Honoris Causa in Business Admnistration.

Cristina Scocchia, AD Illy

Cristina Scocchia premiata per il suo modello di leadership

“Con il Master Honoris Causa in Business Administration, CUOA Business School intende riconoscere i suoi successi, la qualità e le competenze che caratterizzano l’elevata capacità manageriale di Cristina Scocchia. In modo particolare ne apprezziamo lo stile di leadership valoriale, che ha caratterizzato la sua carriera”: è un riconoscimento che giunge in un anno di grandi sfide per Cristina Scocchia, da inizio 2022 alla guida di Illycaffè nel ruolo di Amministratore Delegato. Sfide sia nel condurre il Gruppo verso la crescita nazionale e internazionale sia nel fronteggiare al meglio un contesto storico senza precedenti. È in questi momenti, però, che bisogna far ricorso a valori di riferimento solidi, gli stessi evidenziati dal Presidente di CUOA Business School, Federico Visentin, nel conferire l’MBA Honoris Causa alla manager: “Ha agito con pensiero strategico e piena consapevolezza di quanto il successo collettivo valga più di quello individuale. Nel suo percorso professionale, si è fatta guidare da forte senso etico e da grande attenzione per la responsabilità sociale e ambientale nel fare impresa”.

I valori di Cristina Scocchia: focus sul ruolo sociale dell’impresa

Alla base del riconoscimento a Cristina Scocchia, inoltre, anche i principi perseguiti e promossi sul tema dell’integrare “il valore con i valori”, come evidenziato in numerose occasioni dall’AD. Un approccio evidenziato, non a caso, anche nella cerimonia di assegnazione del Master Honoris Causa. “È massima espressione del suo modello manageriale il pensiero, da lei più volte espresso, della necessità di un ‘Giuramento di Ippocrate’ anche per i manager”, così il Presidente di CUOA Business School: “Una bussola per l’operato di chi è al vertice delle organizzazioni e guida le imprese oltre la logica del profitto, verso una piena consapevolezza del ruolo sociale dell’impresa”. In questo Cristina Scocchia è infatti portatrice di un messaggio che coniuga il profitto con i valori sociali e la cura delle persone. Trasparente, nel corso della cerimonia, l’emozione della manager, che ha commentato: “È stata una cerimonia emozionante, soprattutto pensando che negli anni scorsi hanno premiato Mario Draghi e Leonardo Del Vecchio”. Il riconoscimento fa seguito al titolo di Cavaliere dell’Ordine della Legion d’Onore ricevuto nel 2019, oltre all’inserimento, da parte di Forbes, nella prestigiosa lista delle 100 donne leader più influenti in Italia. La manager è inoltre 17esima – e prima tra le donne – nella classifica “Top Manager Reputation”.

Municipia S.p.A.: Forum della Polizia Locale, la partnership con Nivi e Project Automation

Municipia S.p.A. al primo Forum della Polizia Locale a Bergamo: lo stand condiviso con Nivi e Project Automation per presentare la partnership per disegnare il futuro della mobilità sostenibile.

Municipia S.p.A. leader settore siderurgico

Forum della Polizia Locale: Municipia S.p.A. a Bergamo insieme a Nivi e Project Automation

La partnership era stata annunciata negli scorsi mesi: Municipia S.p.A. insieme a Nivi e a Project Automation S.p.A. puntano a scrivere il futuro della mobilità sostenibile portando sul mercato servizi e soluzioni innovative attraverso un ecosistema digitale per il governo della mobilità urbana ed extraurbana e della sicurezza stradale in ottica Augmented City, evoluzione della Smart City. Se ne parla il 29 e 30 novembre anche al primo Forum della Polizia Locale alla Fiera di Bergamo: l’evento rivolto ai Corpi e ai Servizi di Polizia Locale è stato concepito per fornire aggiornamenti legislativi e operativi nelle varie materie di competenza. Municipia S.p.A., Nivi e Project Automation S.p.A., dopo aver preso parte lo scorso settembre all’evento di Riccione “Le giornate di Polizia locale e sicurezza urbana”, sono presenti anche a Bergamo con uno stand condiviso. Nel corso del Forum della Polizia Locale sono previste 20 sessioni formative, d’approfondimento e aggiornamento con la partecipazione di oltre 86 relatori professionisti del settore.

Municipia S.p.A.: mobilità sostenibile, il valore nel focus del presidente Stefano De Capitani

Il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani ha ricordato in diverse occasioni come sostenibilità e sicurezza debbano essere al centro delle politiche di mobilità messe in campo dai Comuni: “La mobilità è determinante per rendere le città più vivibili, attrattive e sostenibili. Per ridurre l’impatto ambientale, migliorare la qualità dell’aria e aumentare la sicurezza stradale è fondamentale che le amministrazioni ragionino in termini di ecosistema e governino in modo flessibile la costante crescita di domanda di servizi di persone e merci, utilizzando piattaforme e innovazioni tecnologiche, Intelligenza Artificiale, Internet of Things, big data”. Parole che esprimono efficacemente il valore della partnership che si propone di contribuire significativamente a migliorare il livello di vivibilità e accoglienza delle città, elevare la sicurezza anche a vantaggio dell’utenza debole, ridurre sensibilmente il traffico urbano e i livelli di inquinamento incentivando all’utilizzo dei servizi di intermodalità, trasporto pubblico e condiviso. In essa si riflette anche quanto Municipia S.p.A. ha modo di appurare ogni giorno nei progetti che porta avanti al fianco dei Comuni di ogni dimensione: la validità del partenariato pubblico-privato. Le soluzioni sviluppate nell’ambito della partnership sono infatti proposte al mercato anche attraverso formule di partenariato pubblico-privato e project financing, fondamentali nella realizzazione di progetti complessi e strumenti chiave per la Pubblica Amministrazione nell’ottica di rilanciare gli investimenti su sicurezza e mobilità.

Investimenti sostenibili ESG: Banca Generali promuove l’investimento responsabile

Strutturazione di solidi portafogli in linea con i principi ESG e con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite: così Banca Generali è diventata l’Istituto leader nel settore degli investimenti sostenibili ESG.

Banca Generali e investimenti sostenibili ESG: la sostenibilità come elemento fondante

Responsabilità nell’ideare e realizzare strategie di lungo termine, con un occhio di riguardo alla sostenibilità in tutte le sue accezioni. È basato su questi principi l’impegno portato avanti da Banca Generali, Istituto che ha consolidato una posizione di leadership nell’ambito degli investimenti sostenibili ESG. Tale vision si fa promotrice di sviluppo sostenibile e di scelte responsabili in materia di investimenti. Tutto ciò parte da un ascolto strutturato che Banca Generali riserva ai propri stakeholder: il fine è comprenderne le esigenze e fornire risposte adeguate attraverso l’attività di impresa. Di pari passo, l’Istituto è focalizzato nell’avvicinare e orientare il risparmio privato delle famiglie verso la sostenibilità: un compito concretizzato con progetti di ampio raggio che riguardano, tra le altre cose, gli investimenti, la consulenza e anche la formazione finanziaria.

Investimenti sostenibili ESG: focus sulle attività di Banca Generali

Tra i progetti nel settore degli investimenti sostenibili ESG, Banca Generali ha sviluppato una piattaforma proprietaria che consente di valutare approfonditamente il livello di sostenibilità dei prodotti d’investimento, calcolandone anche l’impatto in relazione ai Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite. Recente è anche l’iniziativa “BG4SDGs - Time to Change” – in collaborazione con il fotografo internazionale Stefano Guindani – per raccontare la sostenibilità e riflettere sullo stato di avanzamento dell’Agenda ONU 2030. Banca Generali è inoltre attiva dal 2017 nel progetto “Traiettorie Liquide” insieme a Federica Brignone: l’iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della salvaguardia ambientale. Non da ultimo, il lancio di Edufin3.0 per coniugare il mondo finanziario con quello della formazione: un modo innovativo per promuovere cultura positiva verso il settore degli investimenti, approfondendo argomenti quali la finanza, gli investimenti sostenibili ESG, le scelte responsabili e gli ultimi trend come il metaverso, la blockchain e le cryptovalute.

Il Gruppo FS all’arrivo del Treno della Memoria: la riflessione dell’AD Luigi Ferraris

In occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, celebrata ogni anno il 4 novembre, il Gruppo FS e l’AD Luigi Ferraris hanno accolto l’arrivo del Treno della Memoria a Roma Termini.

 Luigi Ferraris, AD Gruppo FS

Treno della Memoria: le parole dell’AD Luigi Ferraris sul significato dell’iniziativa

Un omaggio verso quanti hanno sacrificato la propria vita per la libertà e per l’unità nazionale. Lo scorso 4 novembre il Treno della Memoria ha raggiunto la stazione di Roma Termini, nella data che segna la conclusione della Prima Guerra Mondiale per l’Italia e che viene ricordata ogni anno con la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Presente ad accogliere il convoglio storico anche il Gruppo FS con l’AD Luigi Ferraris: “È bello pensare che, oggi come ieri, lungo il tragitto di questo treno c’erano e ci sono persone che hanno applaudito il passaggio di questa salma”, ha dichiarato l’AD ricordando inoltre come il Milite Ignoto abbia “sacrificato la propria vita sull’altare dei valori più nobili e contribuito alla libertà e all’indipendenza di questo Paese”.

Luigi Ferraris: il Treno della Memoria per ricordare grandi valori

Il Treno della Memoria rende omaggio al convoglio che trasportò la salma del Milite Ignoto da Aquileia a Roma nel 1921. La salma fu scelta da una madre italiana, Maria Bergamas, che aveva perso il proprio figlio durante la Prima Guerra Mondiale. L’iniziativa è partita il 6 ottobre da Trieste per poi transitare attraverso 730 stazioni italiane: oltre 5.000 i chilometri percorsi fino a raggiungere Roma Termini il 4 novembre. Come evidenziato da Luigi Ferraris, l’arrivo a Roma è “un momento di raccoglimento, di ricordo di grandi valori. Per il Gruppo FS è un momento di celebrazione di quanto le persone che ne hanno fatto parte e ne fanno parte abbiano contribuito alla realizzazione di questo Paese”. A presenziare alla cerimonia, oltre all’AD Luigi Ferraris, anche il Ministro della Difesa Guido Crosetto, il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone e altri rappresentanti dell’Esercito, delle Istituzioni e della società civile.

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