“Saremo sempre di più un player nazionale”: intervista a Renato Mazzoncini, AD di A2A

"A2A è un'azienda multiservizi e in grado di portare competenze sia sul fronte energetico che su quello dell'economia circolare": l'AD Renato Mazzoncini alla centrale di San Filippo del Mela per visitare l'impianto e incontrare i dipendenti.

A2A

A2A, l'AD Renato Mazzoncini: è interesse della nostra azienda essere un player nazionale

"Stiamo lavorando sul nuovo piano industriale di A2A, che verrà proposto alla fine di novembre o inizio di dicembre, e in questo contesto il progetto di riconversione del sito di San Filippo Del Mela è uno di quelli principali": in visita all'impianto messinese lo scorso 24 agosto, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Renato Mazzoncini è stato intervistato da Italpress. "Confermiamo i 450 milioni di investimento per la nuova centrale di cogenerazione a gas e per tutta la parte di economia circolare, quindi plastica, vetro e frazione organica del rifiuto solido urbano, che valorizzerà il sito in maniera importante" ha annunciato l'AD sottolineando come A2A sia "un'azienda multiservizi e in grado di portare competenze sia sul fronte energetico che su quello dell'economia circolare". La Sicilia "è per noi una terra interessantissima, come tutto il Sud Italia" ha aggiunto Renato Mazzoncini: "Le mie prime due uscite da Amministratore Delegato fuori dalla Lombardia sono state in Campania e in Sicilia, proprio a testimoniare l'interesse della nostra azienda a essere un player nazionale e a essere considerato un asset importante anche per territori dove siamo già presenti, come la Sicilia, e dove pensiamo di poter dare un contributo maggiore di quello dato negli ultimi anni". A2A può dunque configurarsi come "un interlocutore molto interessante per la Regione e le amministrazioni locali su tanti progetti di sviluppo" ha ribadito infine l'AD.

A2A: profilo formativo e professionale dell'AD e DG Renato Mazzoncini

Da maggio 2020 guida A2A nel ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Generale. Ingegnere Elettrotecnico, Renato Mazzoncini è Professore del Politecnico di Milano, dove oltre a tenere il corso "Mobility- Infrastructures and Services", opera nell'Advisory Board. Voce autorevole in materia di tematiche ambientali, green economy e climate change, ha collaborato con altri esperti mondiali alla stesura di "RoadMap to 2050. A Manual for Nations to Decarbonize by Mid Century", report presentato in occasione della COP25 di Madrid lo scorso anno. Ha inoltre contribuito al libro "Green Planning for cities and Communities", incentrato sui temi dello sviluppo e della progettazione Smart e Green per le città. Inizia la propria carriera in Ansaldo e successivamente ha guidato aziende private, pubbliche e miste, attive nel settore dei servizi pubblici locali. Nel 2012 entra in FS Italiane come AD della controllata Busitalia: tre anni dopo Renato Mazzoncini diventa Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo, incarico che ricopre fino al 2018.

Fondo Nazionale Innovazione, Fabrizio Palermo illustra il progetto

Fabrizio Palermo: "L'iniziativa vede la luce grazie alla collaborazione fra Cdp, Ministero dello Sviluppo, Ministero dell'Economia e Invitalia".

Fabrizio Palermo

Fondo Nazionale Innovazione: il commento di Fabrizio Palermo

Un miliardo di euro in dotazione, quattro fondi già attivi e mille startup da finanziare entro il 2022: si tratta del Fondo "Dall'Italia per innovare l'Italia", il cui Piano è stato presentato lo scorso 23 giugno dall'AD di Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo. Con un obiettivo di rendimento (Irr) fra il 10 e il 14%, parte dunque ufficialmente il Fondo Nazionale Innovazione. Nata dalla collaborazione tra Cdp e Governo e gestita dalla SGR Cdp Venture Capital, l'iniziativa è stata messa in campo con l'obiettivo di supportare le nascenti aziende che puntano sull'innovazione, creare una rete forte tra quest'ultime e le università e attrarre capitali dall'estero. Il fine ultimo è arrivare a una svolta del mercato italiano del Venture Capital: da 500 milioni di capitale investito nel 2019 a 2,5-3 miliardi entro il 2022, puntando così a colmare il gap con i partner europei come Francia e Germania. Una sfida che verrà affrontata attivando 3 ulteriori fondi rispetto a quelli già operativi, ossia i due ereditati da Invitalia (Fondo Italia Venture 1 e 2) e i più recenti VentureItaly e Fondo Acceleratori. "L'obiettivo - ha dichiarato Fabrizio Palermo - è favorire la crescita strutturale del sistema del venture capital, renderlo un asse portante dello sviluppo e dell'innovazione del Paese".

Fabrizio Palermo: "FNI tassello del Piano Industriale di Cdp"

La partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti tramite Cdp Venture Capital rientra nelle finalità del Piano industriale 2019-2021, che ha stanziato 20 miliardi dedicati all'innovazione. Da inizio anno la realtà guidata da Fabrizio Palermo si è infatti già resa protagonista di numerosi investimenti in società med-tech, aerospaziali e fintech, e sta esaminando centinaia di iniziative. Nei prossimi mesi, tramite il Fondo Nazionale Innovazione, la SGR si dedicherà al lancio degli ultimi 3 fondi. Il primo, "Corporate Venture Capital", investirà circa 150 milioni di euro in startup strategiche per il Paese, coinvolgendo come Limited Partners anche alcune partecipate di CDP. Previsto poi il Fondo Tech Transfer che, attraverso il co-investimento sia nelle startup che in fondi verticali specializzati, supporterà la filiera del trasferimento tecnologico. Infine Late Stage, Fondo che vedrà luce agli inizi del 2021, dedicato a quelle startup che hanno bisogno di capitali per consolidarsi ed entrare nei mercati esteri. "Puntiamo anche a far nascere altri soggetti che stimolino queste startup e queste innovazioni - ha spiegato Fabrizio Palermo - come acceleratori o incubatori in tutto il territorio italiano".

Paola Severino: OSCE piattaforma ideale per l'armonizzazione delle leggi anticorruzione

L'importanza di un approccio sovranazionale nella lotta alla corruzione: intervenuta a Skopje nel corso di una conferenza sul tema, la Rappresentante Speciale della Presidenza OSCE Paola Severino invita a riflettere sul ruolo decisivo di organizzazioni internazionali in questa prospettiva.

Paola Severino intervento a Skopje

Skopje: la lotta alla corruzione nell'intervento di Paola Severino alla conferenza della Missione OSCE-Skopje

La corruzione: un fenomeno sempre più "senza confini", sfaccettato e complesso, che oltre a minare la crescita democratica, la sicurezza dei cittadini e dello Stato, impedisce anche una allocazione ottimale delle risorse provocando gravi inefficienze in termini di costi economici diretti e indiretti. È stata Paola Severino, Rappresentante Speciale della Presidenza OSCE in esercizio per la lotta alla corruzione, a inquadrare con queste parole le criticità legate al fenomeno intervenendo lo scorso febbraio alla conferenza organizzata dalla Missione OSCE-Skopje "Preventive measures and enforcing the law: building resilience to corruption in South East Europe". Per la Vicepresidente dell'Università Luiss Guido Carli, invitata in qualità di ospite d'onore e keynote speaker, la due giorni a Skopje si è rivelata una importante occasione di incontro anche con le autorità locali. “L'OSCE, nel supportare i Paesi balcanici in questo sforzo congiunto, si pone come piattaforma ideale per la fondamentale armonizzazione delle leggi anticorruzione'', ha quindi sottolineato Paola Severino spiegando come contrastare la corruzione non sia quindi “solo una necessità politica e morale” ma anche “un'opportunità economica, in quanto la legalità, la certezza e la velocità della giustizia e la trasparenza sono fattori di incentivazione degli investimenti interni e di attrazione degli investitori esteri'.

Paola Severino: l'importanza di un approccio sovranazionale nella lotta alla corruzione

Nel suo intervento alla conferenza della Missione OSCE-Skopje, Paola Severino ha sottolineato inoltre come, per contrastare efficacemente il fenomeno della corruzione, sia necessaria una maggiore regolamentazione dei meccanismi di controllo e un coinvolgimento più grande della società civile e del settore privato. In quest'ottica il contrasto alla corruzione “sia in fase preventiva che repressiva deve essere olistico e multilivello". La Rappresentante Speciale della Presidenza OSCE in esercizio per la lotta alla corruzione, confermata in tale incarico dall'attuale Presidenza albanese, ha quindi ribadito l'importanza di un approccio sovranazionale nella lotta alla corruzione evidenziando il contributo decisivo che le organizzazioni internazionali possono apportare nell'affiancare gli Stati anche attraverso la promozione di iniziative basate su dialogo, condivisione e coordinamento, nel pieno rispetto delle peculiarità nazionali. In occasione della visita che si è tenuta il 10 e 11 febbraio scorsi, Paola Severino, in qualità di Vicepresidente dell'Università Luiss Guido Carli, ha incontrato il Rettore dell'Università "Ss. Cirillo e Metodio" di Skopje, per esplorare le opportunità di cooperazione tra i due atenei, e il Pro Rettore dell'"University American College Skopje".

Pierfrancesco Latini: risultati finanziari e operativi di SACE al 30 giugno 2020

20 miliardi di euro i volumi mobilitati da SACE nel primo semestre 2020 tra export, internazionalizzazione e "Garanzia Italia": le considerazioni dell'AD Pierfrancesco Latini in merito ai risultati finanziari e operativi conseguiti al 30 giugno.

Pierfrancesco Latini

SACE nel primo semestre 2020: il commento dell'AD Pierfrancesco Latini sui risultati

"Le risorse che abbiamo mobilitato in questo semestre a supporto di export e internazionalizzazione e i volumi totalizzati dall'operatività Garanzia Italia sono un chiaro segnale che SACE, soprattutto in questo momento difficile, è al fianco delle imprese italiane": a sottolinearlo è l'Amministratore Delegato Pierfrancesco Latini parlando dei risultati raggiunti al 30 giugno 2020. Qualche dato: 11 miliardi di euro mobilitati per export e internazionalizzazione (+37% rispetto allo stesso periodo del 2019) e più di 7.500 imprese servite di cui oltre il 90% appartengono al segmento Mid cap e PMI. La linea di business focalizzata sul sostegno alle esportazioni delle imprese italiane (+82%) registra un incremento sia nei prodotti dedicati alle grandi commesse estere sia negli strumenti utilizzati dalle PMI. Il supporto di SACE si è concentrato in particolare sui principali settori dell'economia italiana tra cui infrastrutture e costruzioni, chimico, petrolchimico, oil&gas, crocieristico e meccanica strumentale, in particolare in America, Europa e in Africa. "Nel periodo di lockdown abbiamo intensificato i nostri sforzi, non solo a livello operativo, ma anche incrementando le iniziative di accompagnamento, specialmente quelle rivolte alle filiere produttive, particolarmente impattate da questa emergenza" ha spiegato l'AD Pierfrancesco Latini.

Pierfrancesco Latini: focus sui volumi totalizzati dall'operatività "Garanzia Italia"

In questo contesto segnato dallo scoppio della pandemia, al tradizionale ruolo di supporto all'export e all'internazionalizzazione SACE ha affiancato l'operatività "Garanzia Italia", strumento previsto dal Decreto "Liquidità" per sostenere le imprese italiane colpite: 8 i miliardi di volumi garantiti al 30 giugno 2020, a oggi saliti a oltre 10 miliardi e oltre 260 garanzie emesse. Come ha spiegato l'AD Pierfrancesco Latini, è stato possibile "dar seguito velocemente e online a tutte le richieste di garanzia sui finanziamenti bancari, anche di decine e centinaia di milioni di euro, i cui impatti si estendono ben oltre gli importanti volumi erogati". Nel corso del primo semestre 2020 i volumi complessivi a sostegno delle imprese italiane ammontano dunque a circa 20 miliardi: l'AD ha evidenziato inoltre come dietro ogni operazione realizzata con Garanzia Italia non ci sia la sola azienda beneficiaria, ma tutto l'indotto generato sul territorio, i lavoratori, i fornitori, le famiglie. "Un impatto che si moltiplica attraverso le filiere sostenute con quest'operatività: dall'agri-food alla moda, dall'automotive ai servizi turistici a altri comparti cardine del tessuto imprenditoriale manifatturiero italiano" ha specificato infine Pierfrancesco Latini.

Il binomio giustizia-economia: il focus di Paola Severino al Forum Ambrosetti

"Investire di più nella giustizia a servizio di imprese e cittadini”: al Forum The European House - Ambrosetti l'intervento di Paola Severino intitolato "Giustizia ed economia: un binomio necessario, anche in tempo di Covid, ma difficile da coniugare”.

Paola Severino investire nella giustizia

Paola Severino: investire di più nella giustizia porterà benefici economici

La Vicepresidente dell'Università Luiss "Guido Carli” di Roma Paola Severino è intervenuta nel corso dell'edizione 2020 del Forum The European House - Ambrosetti, invitata nell'ambito del panel "Intelligence on the world, Europe, and Italy - Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” ad analizzare i legami tra il settore giudiziario ed economico oggi, anche in relazione alle loro prospettive di sviluppo. Secondo quanto indicano i dati di Eurostat e dell'EU Justice Scoreboard elaborati da The European House Ambrosetti, la spesa per il sistema giudiziario, in rapporto alla popolazione, posiziona l'Italia all'undicesimo posto in Europa. Individuare soluzioni per il sistema giustizia porterebbe quindi a un beneficio economico, in termini di minori costi, compreso tra l'1,3% e il 2,5% del Pil (equivalenti a 22-40 miliardi di euro). In parallelo, l'allineamento delle performance giudiziarie alla media di Germania, Francia e Spagna determinerebbe un aumento dell'attrattività degli investimenti, a fronte di un loro incremento stimato fino a 170 miliardi di euro. Come sottolineato quindi da Paola Severino, "se ne ricava che un maggiore finanziamento della Giustizia non solo risponde a esigenze primarie, fortemente avvertite dai cittadini come attuazione di diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione, ma rappresenterebbe un investimento anche economicamente apprezzabile”.

Paola Severino: il valore della lotta alla corruzione per la competitività del Paese

La spesa per la giustizia rappresenta dunque un investimento, come rimarcato da Paola Severino al Forum Ambrosetti. Nel suo intervento la Vicepresidente dell'Università Luiss si è soffermata ad analizzare gli effetti dell'emergenza Coronavirus sul sistema giustizia: "Credo che l'emergenza Covid e le conseguenze che essa ha prodotto in termini di rinvii dei processi evidenzieranno ancor più le croniche carenze di personale e richiederanno un importante ricambio generazionale”. La giurista ha invitato quindi a cogliere da un evento come questo "tragico e portatore di immani conseguenze negative” l'occasione "per la formazione e la selezione di giovani particolarmente dotati in materia di elaborazione, programmazione e gestione dati, destinati a costituire l'ossatura di supporto della giustizia digitale e quindi contribuire in maniera significativa al miglioramento della performance giudiziaria”. Paola Severino si è espressa inoltre sul fenomeno della corruzione analizzando come possa incidere sulla reputazione del sistema e quanto la sua diffusione possa condizionare le scelte di un investitore. "Dobbiamo pretendere che la rappresentazione del fenomeno e la sua misurazione avvengano in maniera oggettiva e corretta” ha auspicato la Vicepresidente dell'Università Luiss, ricordando come il fenomeno criminoso cercherà "di sfruttare l'irripetibile occasione della distribuzione di un enorme ammontare di fondi pubblici”. È altrettanto necessario "pretendere regole di concorrenza leale anche nella rappresentazione di fenomeni che incidono profondamente sulla reputazione dell'Italia”.

Gruppo FS Italiane, l’AD Gianfranco Battisti all’evento #lePersoneEilFare

Nell'ambito dell'evento #lePersoneEilFare, Gianfranco Battisti, alla guida del Gruppo Ferrovie dello Stato dal 2018, ha evidenziato la centralità dello sviluppo sostenibile e dell'innovazione nel modello di business del Gruppo FS Italiane.

Gianfranco Battisti

Gianfranco Battisti: promuovere percorsi di sviluppo sostenibile, diversity e inclusion

"Sostenibilità, innovazione e digitalizzazione a supporto delle infrastrutture nel nostro Paese e anche all'estero": è stato l'AD e DG di FS Italiane Gianfranco Battisti, in occasione dell'iniziativa #lePersoneEilFare, a mettere in luce la rilevanza della sostenibilità nei modelli di business basati sulla redistribuzione di valore. Nel corso dell'evento, a cui hanno partecipato i giovani dipendenti di tutte le società del Gruppo, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS ha ribadito come sostenibilità, innovazione e digitalizzazione rappresentino la base su cui il Gruppo, insieme ai giovani, sta costruendo un nuovo modello di business incentrato sul "paradigma di share value", ossia, "la creazione e la redistribuzione di valore nel lungo termine", come ha evidenziato lo stesso AD e DG Gianfranco Battisti. Ma non solo, l'attenzione di FS Italiane è massima anche verso tematiche quali diversity e inclusion, due dei principi cardine di FS Italiane: è donna, infatti, circa la metà dei giovani ferrovieri presenti, appartenenti a diverse famiglie professionali.

Gianfranco Battisti: lo sviluppo green di FS Italiane e il lancio di railpost.it

"Negli ultimi due anni FS Italiane ha raggiunto i migliori risultati della sua storia", ha continuato Gianfranco Battisti nel corso dell'iniziativa, "abbiamo generato valore condiviso per 10,4 miliardi di euro nel nostro Paese. Vogliamo creare le condizioni di sviluppo e accessibilità laddove c'è più bisogno". L'incontro con i giovani ferrovieri è proseguito poi con un dibattito per la progettazione del futuro del Gruppo FS Italiane: #Innovazione, #Integrazione, #Sostenibilità, #MadeInItaly, #LavoroDiSquadra e #Integrated&SharingMobility sono alcune delle parole chiave emerse e su cui incentrare la vision di FS Italiane. Dal canto suo, il Gruppo guidato da Gianfranco Battisti ha già intrapreso un percorso di sviluppo green in linea con i 17 Sustainable Development Goals dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. L'evento è stato inoltre l'occasione per la presentazione di railpost.it, il blog lanciato da FS Italiane per la condivisione di racconti, esperienze e progetti all'insegna dello story doing: non più, dunque, il semplice racconto dello story telling, bensì la narrazione che vede protagonista "chi fa", il quale diventa narratore del suo stesso fare, come ricordato dal titolo dell'evento #lePersoneEilFare.

Cattura e stoccaggio di CO2, Claudio Descalzi presenta il progetto del nuovo hub di Ravenna

“Sfrutteremo l'immenso volume di stoccaggi che arriva dai giacimenti a gas offshore ormai esauriti del Medio Adriatico”: Claudio Descalzi, AD di Eni, racconta il progetto per il nuovo centro di cattura e stoccaggio di CO2 di Ravenna.

"Il più grande hub per la CO2 al mondo": Claudio Descalzi descrive così il nuovo sito di Ravenna dedicato allo stoccaggio.

Claudio Descalzi, AD Eni

Hub di Ravenna: il commento di Claudio Descalzi

Durante il mese di luglio verrà pubblicato l'Innovation Fund dell'Unione Europea e, in base a quanto affermato da Claudio Descalzi, Eni ha intenzione di partecipare con un progetto in linea con la transizione energetica avviata dalla società: "Siamo pronti a candidare il nuovo hub di Ravenna che darà vita al più grande centro al mondo di cattura e stoccaggio di anidride carbonica (Ccs)". Intervistato da "Il Sole 24 Ore", l'Amministratore Delegato ha parlato di 'un'opportunità unica nell'area': il Gruppo potrà infatti sfruttare gli stoccaggi provenienti dai giacimenti a gas offshore del Medio Adriatico e installerà i più moderni sistemi di cattura di CO2 nelle infrastrutture tuttora operative, coinvolgendo il territorio in un 'grande progetto di economia circolare'. Un piano che sfrutterà la profonda conoscenza italiana del settore: "Ormai dagli anni '60 in Italia è iniziata l'attività di stoccaggio del gas che oggi vede un volume di 14 miliardi di metri cubi: noi saremo in grado di arrivare a 300-500 milioni di tonnellate di capacità di stoccaggio - conclude Claudio Descalzi - attraverso una selezione di giacimenti che faranno da 'contenitori'".

Claudio Descalzi: "Offriremo ai nostri clienti un'elettricità decarbonizzata"

È dal 2014 ormai che Eni ha iniziato a puntare sulle energie rinnovabili e sulla sostenibilità ambientale, con un investimento di circa 4 miliardi. Un progetto di transizione energetica che tuttavia, secondo Claudio Descalzi, non potrà mai sfamare l'enorme bisogno attuale: "Non possiamo pensare di trasformare tutta l'energia esistente in prodotti completamente verdi. Anche Eni sta lavorando molto sul 'green', ma abbiamo bisogno di altri apporti e occorre sfatare l'idea che esiste solo una forma di energia". Tuttavia Il nuovo hub di Ravenna potrà dare il suo contributo alla produzione di elettricità completamente decarbonizzata, uno degli obiettivi principali di Eni. Qualora il progetto, che ha già ottenuto il beneplacito del Governo, dovesse passare, si tratterebbe inoltre di una grossa opportunità per tutto il territorio: "È un progetto in cui crediamo molto e che ha ricevuto pieno sostegno anche delle autorità locali - ha dichiarato Claudio Descalzi - a cominciare dal governatore dell`Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, perché è un'iniziativa industriale che consentirà di mantenere la forza lavoro impegnata nel distretto e, in prospettiva, di procedere a nuove assunzioni".

Terna, l’AD e DG Stefano Donnarumma: “Italia hub energetico del Mediterraneo”

Per l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna Stefano Donnarumma l'Italia deve puntare a diventare l'hub elettrico d'Europa: ma nel Paese è ancora presente il problema delle tempistiche per le autorizzazioni.

Stefano Donnarumma, AD Terna

Stefano Donnarumma (Terna): "Puntare su Sud e rinnovabili"

Lo scorso 22 luglio Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, è intervenuto a "Infrastrutture energetiche per la ripresa dell'Italia e per lo sviluppo del Mediterraneo", un webinar proposto da Confindustria Energia. Dopo aver descritto il piano di investimenti da circa 14 miliardi della società, dedicato alla modernizzazione e all'ampliamento delle reti esistenti oltre che alla digitalizzazione, il nuovo AD e DG ha sottolineato le difficoltà che ancora persistono nell'ambito delle autorizzazioni: "Oggi un progetto importante di Terna si conclude in circa 10 anni, di cui 7 di autorizzazioni e 3 di realizzazione. Un possibile intervento da 5 miliardi potrebbe generare sino a 10 mila posti di lavoro, tra diretti e indotto, proprio nelle regioni del meridione d'Italia che ne hanno più bisogno. Accorciare e rendere certe le tempistiche è nell'interesse di tutti se vogliamo far ripartire il Paese". Un Paese che, vista la sua centralità nel Mediterraneo, deve puntare sul Sud e sulle rinnovabili: "Il contesto geografico è eccezionale e ci permette di fare da hub energetico". Uno degli obiettivi di Terna nei prossimi dieci anni è infatti quello di rendere l'Italia l'hub europeo dell'energia elettrica. Una sfida raccolta e che ha discrete possibilità di successo, visti gli ottimi risultati raggiunti finora dal Gruppo: ne è un esempio la recente emissione del Terzo Green Bond, che ha ottenuto una domanda pari a oltre due miliardi di euro.

Il Piano di Sviluppo di Terna

I ricavati dell'operazione sopra citata verranno utilizzati per il finanziamento dei cosiddetti "eligible green projects", ossia progetti che attraverso benefici ambientali andranno a spingere la transizione energetica di Terna. Pochi mesi fa la società aveva infatti annunciato un Piano di Sviluppo da 14 miliardi di euro proprio con quell'obiettivo: arrivare al 2030 sviluppando la produzione di energie rinnovabili, puntando in particolar modo all'eolico e al fotovoltaico. Una politica che rispecchia le finalità del Green New Deal dell'Unione Europea. I progetti in campo al momento sono 27 e riguardano tutto il territorio italiano e non solo. Sono previsti almeno 300 km di nuove linee e nuove interconnessioni con i Paesi esteri. Anche la rete delle Isole subirà diverse migliorie, mentre verranno rimossi circa 4.000 km di linee vecchie e inefficienti. Secondo le previsioni di Terna, l'ambiente beneficerà non poco della nuova strategia: si parla infatti di un aumento di potenza della rete di 12 gigawatt con un totale di oltre 3 milioni di tonnellate di emissioni nocive in meno. Senza contare la politica del modello "partecipato" del Gruppo, che vede il coinvolgimento attivo delle comunità in modo da tutelare il più possibile i territori.

Fondo Italiano, Fabrizio Palermo commenta il nuovo Piano della SGR

Cassa depositi e prestiti continuerà la sua opera di sostegno alle imprese italiane e lo farà attraverso il Fondo Italiano d’Investimento: lo ha reso noto Fabrizio Palermo, AD di Cdp.

Il commento di Fabrizio Palermo in una nota pubblicata il 29 luglio scorso da Cdp.

Fabrizio Palermo

Gli obiettivi di FII SGR nelle parole di Fabrizio Palermo

Per il rilancio dell'economia italiana non solo finanziamenti diretti, ma anche partecipazione attiva attraverso il Fondo Italiano d'Investimento. Durante la presentazione del nuovo Piano Industriale Fabrizio Palermo , Amministratore Delegato di Cassa Depositi e Prestiti, ha rinnovato l'impegno del Gruppo a sostegno delle imprese italiane. "Nel corso degli anni - ha dichiarato l'AD - tramite fondi di Private Equity e Private Debt gestiti dal FII SGR, Cdp ha veicolato nell'economia reale risorse per circa 1,2 miliardi di Euro". La società di gestione del risparmio, che vede la partecipazione di Cdp Equity al 68%, è nata nel 2010 ed è attiva in progetti di Private Equity, Venture Capital e Private Debt. Attraverso il nuovo Piano, la Cdp è pronta a guidare le PMI italiane in tutte le fasi del ciclo di vita. Inoltre, secondo le parole di Fabrizio Palermo, il Gruppo assumerà ancor di più il ruolo di "catalizzatore" per gli investimenti, aumentando così le opportunità di crescita delle aziende.

Fabrizio Palermo: "Venture Capital come asse portante dello sviluppo"

Le iniziative di Cassa depositi e prestiti a sostegno del Paese proseguono su più livelli. Lo scorso 23 giugno la società guidata da Fabrizio Palermo ha infatti presentato il nuovo Piano operativo del Fondo Nazionale Innovazione (FNI). Denominato "Dall'Italia per innovare l'Italia", si basa su una SGR con un miliardo di euro in dotazione, istituita dal Ministero dello Sviluppo Economico nel 2019 e attualmente gestita da Cdp Venture Capital. Il Fondo nasce per investire direttamente e indirettamente nel capitale di startup, scaleup e PMI innovative attraverso Fondi generalisti, verticali o Fondi di Fondi. Una rivoluzione del mercato italiano del venture capital che, secondo le stime di Cassa, porterà da un totale di 500 milioni di capitale investito nel 2019 a 2,5-3 miliardi entro il 2022. Attraverso FNI, sarà possibile generare crescita e occupazione, soprattutto quella giovanile: "Un miliardo è una cifra importante - ha dichiarato Fabrizio Palermo - l'obiettivo è che sia un primo passo e che si traduca in un numero adeguato di investimenti".

L’AD Roberto Tomasi: la galleria Santa Lucia espressione di ciò che Aspi sa fare

Una "rappresentazione perfetta di ciò che sa fare Autostrade per l'Italia": l'intervento dell'Amministratore Delegato Roberto Tomasi in occasione del completamento dei lavori di scavo per la galleria Santa Lucia sull'A1.

Roberto Tomasi

Aspi, Roberto Tomasi: la galleria Santa Lucia un'opera di altissima complessità ingegneristica

"La Galleria Santa Lucia è, forse più di tante altre infrastrutture, una rappresentazione perfetta di ciò che sa fare Autostrade per l'Italia": a dirlo è l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Roberto Tomasi. Dallo scorso anno alla guida della società, si è fatto promotore di un nuovo corso, improntato su sostenibilità e innovazione quali direttrici su cui costruire il futuro di Aspi. Il tunnel sull'A1, di cui il 12 giugno sono stati completati i lavori di scavo, ne è l'espressione: un'opera green e hi-tech, "di altissima complessità ingegneristica, fatta delle fondamentali competenze di tante donne e tanti uomini, che con il loro studio e anni di esperienza hanno fatto concretamente la differenza". L'attenzione all'ambiente permea ogni fase di realizzazione della galleria, dalla progettazione alla costruzione. Basti pensare che il tracciato iniziale, approvato nel 2009, prevedeva lo scavo di 9 gallerie: nel tempo la società ha introdotto una variante progettuale che ha portato alla realizzazione di un solo fornice riducendo significativamente l'impatto sul territorio, anche in relazione al numero di aree individuate per l'espianto boschivo e a quello di espropri inizialmente previsti. Le operazioni di escavazione, il recupero, la caratterizzazione e lo smaltimento del materiale di scavo, così come la gestione del ciclo idrico, sono state effettuate nel massimo rispetto dell'ecosistema ambientale, minimizzando persino la movimentazione di mezzi sul territorio per la pulizia e il trasporto attraverso nastri trasportatori. La galleria è inoltre dotata di un innovativo sistema di controllo dello stato dell'infrastruttura e delle condizioni del traffico: sui conci sono stati installati appositi sensori, funzionali ad inviare informazioni in tempo reale agli uffici della Direzione di Tronco fiorentina di Autostrade per l'Italia. "È stato possibile lavorare in condizioni di massima sicurezza riuscendo a realizzare lo scavo in condizioni di notevole complessità geo-morfologica" ha precisato in merito l'AD Roberto Tomasi. L'apertura al traffico è prevista per la metà del 2021.

Galleria Santa Lucia, Roberto Tomasi: professionalità e competenze elevate dietro la realizzazione dell'opera

La galleria Santa Lucia è il tunnel a tre corsie più lungo mai costruito in Europa, nonché uno dei cinque più grandi al mondo per dimensione complessiva (lunghezza e numero di carreggiate operative). Come evidenziato dall'AD Roberto Tomasi "è un investimento di oltre 1 miliardo di euro, sostenuto interamente da Aspi senza alcuna remunerazione prevista a carico degli utenti, con una realizzazione durata 3 anni". Fa parte del sistema viario della Variante di Valico "ed è uno dei diversi investimenti strategici che dobbiamo portare avanti". Sono oltre 14,5 i miliardi di euro che la società complessivamente ha destinato nei prossimi anni al potenziamento e all'ammodernamento della rete autostradale. Nel ringraziare anche "chi ha svolto un importante ruolo di controllo, come il Cnr, l'Arpat, l'Asl, che ci hanno stimolato e supportato nel fare sempre meglio", l'AD Roberto Tomasi ha fatto notare il valore della conoscenza tecnica e multidisciplinare che i professionisti hanno conseguito "in anni di studi e sacrifici", senza la quale realizzare opere come la galleria Santa Lucia "non sarebbe immaginabile".

Fondi Private Equity: Nicola Volpi e la nascita della divisione italiana di Permira

Dalla prima esperienza nel Gruppo Montedison alla co-fondazione di una società specializzata in investimenti in beni e servizi di lusso: Nicola Volpi è uno dei pionieri del Private Equity in Italia.

Nicola Volpi

Nicola Volpi: dalla specializzazione in Finanza alle prime operazioni di Private Equity

Milanese, classe '61, Nicola Volpi è una delle figure di spicco del Private Equity in Italia. Dopo la maturità scientifica presso il liceo Elio Vittorini, il suo percorso formativo lo porta all'Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano: dopo la laurea in Business Administration, si specializza infatti in Finanza presso la Scuola di Direzione Aziendale (SDA) dell'Istituto. Il suo primo incarico è in qualità di analista finanziario in Sefimeta S.p.A., il Dipartimento dei Servizi finanziari del Gruppo Montedison. Successivamente, diviene Responsabile della divisione di Leverage Finance di Sanpaolo Finance, la Banca di Investimenti del Gruppo (oggi Intesa): dal 1987, per circa otto anni, Nicola Volpi si occupa di organizzare i finanziamenti delle prime operazioni di Buy Out avvenute in Italia.

La fondazione di Permira e gli incarichi recenti: l'ascesa di Nicola Volpi

Nel 1995 Nicola Volpi inizia la sua collaborazione con Schroder Ventures Italy: la società, di cui diventerà partner due anni dopo, si occupa di investimenti di Private Equity. La sua ascesa inizia nel 1999, quando fonda insieme ad altri soci Permira, Fondo internazionale di Private Equity che attualmente gestisce oltre 40 miliardi di euro. Nel 2005 diventa Chief Executive Officer di Permira Associati S.p.A., che si occupa delle attività italiane del Fondo. Un'ulteriore conferma professionale arriva poco dopo, quando diventa membro dell'Executive Committee che guida Permira nel mondo. Il 2013 è l'anno del cambiamento: assieme ad Emilio Petrone dà vita a Movidea, di cui attualmente è Presidente e Amministratore Delegato. La società di Nicola Volpi nasce con lo scopo di investire capitali dei due soci, in società non quotate, aiutare progetti di crescita e valorizzazione nel lungo periodo. E' così che investe in Pagani Automobili, nota casa automobilistica specializzata in hypercars, di cui entra a far parte del Consiglio d'Amministrazione, ruolo che ricopre tutt'oggi. Negli ultimi anni è stato anche Membro del CdA della società sportiva FC Internazionale S.p.A., dal 2014 al 2018.

Sostenibilità, Renato Mazzoncini al webinar AIB: “C’è molto da fare, A2A farà la sua parte”

"A2A ha deciso di rendere più ambiziosi i propri obiettivi sui temi dell'economia circolare, investendo in impianti per il recupero di materia ed energia ed evitando che i rifiuti finiscano in discarica": l'AD e DG Renato Mazzoncini ne parla in occasione del webinar "La sfida della sostenibilità: per una nuova fase dell'industria".

A2A

Sostenibilità: l'AD e DG Renato Mazzoncini porta l'esempio di A2A al webinar AIB

"Abbiamo bisogno che vengano considerati prioritari gli investimenti nella sostenibilità, perché migliora la nostra vita e ci farà uscire dalla crisi": a lanciare il monito è l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di A2A Renato Mazzoncini, intervenuto lo scorso 7 luglio nel corso del webinar "La sfida della sostenibilità: per una nuova fase dell'industria" promosso da AIB. Parlando di come A2A si sia organizzata per la pianificazione strategica sulla sostenibilità, l'AD ha sottolineato come Brescia rappresenti "un buon esempio per il binomio sostenibilità-investimenti". Due gli investimenti "iconici" che l'hanno riguardata, precursori per l'Italia: "Il teleriscaldamento, per la riduzione delle emissioni di CO2, e il termoutilizzatore, per la conversione di rifiuti in energia". Secondo Renato Mazzoncini quindi "il primo passo da fare è dotarsi di una politica della sostenibilità e, per una multiutility come la nostra, concentrare la capacità di investimento su qualche filone": economia circolare, decarbonizzazione e smart city ne rappresentano i pilastri chiave. In questo scenario il gas rimarrà importante, ma bisogna spingersi sulle rinnovabili: "Noi abbiamo previsto un grosso piano di crescita a partire dal fotovoltaico per poi spingerci sull'eolico. C'è molto da fare, A2A farà la sua parte".

Renato Mazzoncini: in A2A puntiamo a una riduzione del 46% delle emissioni di gas serra entro il 2030

Nel suo intervento al webinar, l'AD e DG di A2A Renato Mazzoncini si è soffermato anche sul tema della decarbonizzazione completa: "Al 2030 dovremmo limitare l'aumento di temperatura di 1,5°: dobbiamo riuscire ad arrivare a 25 Gt di CO2. Ma, nonostante gli impegni presi, siamo a 56...". Oggi, come osserva l'AD, è necessaria una riduzione del 7,6% al 2025 e dunque serve pianificare sul lungo periodo: "Dobbiamo lavorare perché è possibile". A2A, che nel cambiamento climatico ha individuato uno dei maggiori fattori di rischio e di opportunità, ha reso "più sfidanti" gli obiettivi di decarbonizzazione, puntando "alla riduzione del 46% delle emissioni di gas serra entro il 2030". E ad oggi, quindi, ha approvato un piano in linea con gli accordi di Parigi: "I nostri territori dovranno attrezzarsi. Abbiamo bisogno che vengano considerati prioritari gli investimenti nella sostenibilità perché migliorano la nostra vita e ci faranno uscire dalla crisi". Per farlo, occorre riflettere anche su "meccanismi di approvazione, di protezione e burocrazia". Insomma, serve impegnarsi ancor di più per riuscire a portare l'Italia a diventare "il benchmark sullo sviluppo di ricerca e sostenibilità": in questa prospettiva secondo l'AD occorrerebbe partire da un assessment e dall'osservazione di ciò che accade in altri Paesi ma altrettanto fondamentali sono anche "la scelta dei fornitori e il tema interno di cultura".

Med Virtual Dialogue: la partecipazione dell’AD di Eni Claudio Descalzi all’evento Ispi

“In questa situazione difficile non abbiamo toccato i nostri investimenti e i nostri piani nella transizione energetica”: l’AD Claudio Descalzi porta l’esperienza di Eni al “Med Virtual Dialogue”.

Med Virtual Dialogue, l'intervento dell'AD di Eni Claudio Descalzi: transizione energetica e decarbonizzazione rappresentano "un obiettivo positivo e cruciale per il futuro di un continente come l'Europa".

Claudio Descalzi

Med Virtual Dialogue: l'AD di Eni Claudio Descalzi partecipa all'evento

"In questa situazione difficile la prima reazione è stata quella di capire cosa stesse accadendo perché siamo stati impattati duplicemente: da una parte la riduzione della domanda e dall'altra la variazione dei costi": a spiegarlo lo scorso 15 luglio è stato l'AD di Eni Claudio Descalzi, invitato a confrontarsi con Fatih Birol, Executive Director dell'International Energy Agency, in occasione del Med Virtual Dialogue. Parlando del futuro del settore dopo il Coronavirus anche in relazione agli impegni sul fronte della transizione energetica, l'AD ha ricordato come Eni, nonostante uno scenario complesso, non abbia rivisto gli investimenti: "Dobbiamo sviluppare un diverso tipo di business, questo sarà il futuro. Investiamo molto sulle rinnovabili ma anche su altre attività. Le rinnovabili sono essenziali ma ancora non bastano a soddisfare il fabbisogno energetico e ad assicurare la sicurezza degli approvvigionamenti energetici" ha aggiunto Claudio Descalzi evidenziando il ruolo essenziale del gas nel mix energetico. E ancora: "La transizione energetica avrà successo solo mantenendo le infrastrutture perché non possiamo cambiare tutto. La decarbonizzazione sarà sempre più essenziale e dobbiamo accelerare la nostra trasformazione e credo che l'emergenza Covid-19 abbia enfatizzato questo problema".

Decarbonizzazione e transizione energetica: l'impegno di Eni nelle parole dell'AD Claudio Descalzi

"Dobbiamo capire che il mondo sta cambiando e il futuro sarà differente. Dobbiamo pertanto essere anche efficienti nello studiare differenti modi di finanziamento e nuovi modelli regolativi" ha ribadito l'AD di Eni Claudio Descalzi nel corso del webinar organizzato da Ispi e Ministero degli Esteri. Il dibattito con l'Executive Director dell'International Energy Agency ha inoltre messo in luce come i Paesi più sviluppati rivestano un ruolo di rilievo e responsabilità nell'agevolare la transizione energetica anche nei confronti di alcuni quadranti geopolitici (il Mediterraneo, il Nordafrica e l'Africa subsahariana, il Medio Oriente per citarne alcuni): "Il 40% della radiazione solare nel mondo brilla sull'Africa, ma solo l'1% viene utilizzato nel continente per produrre energia. Ecco perché sono necessari investimenti". La cooperazione in questa ottica è fondamentale: "L'Africa sta soffrendo molto. Abbiamo dovuto bloccare alcuni investimenti ma continueremo a lavorare per l'accesso all'energia in diversi Paesi. Continuiamo a fornire gas al Ghana, al Congo, all'Angola... Questo è il modo nel quale possiamo aiutare e dall'altra parte dobbiamo implementare l'utilizzo di energia sostenibile per rimpiazzare il gas. Dobbiamo investire lì per cambiare e rendere possibile l'accesso energetico". Eni ha in piano grandi investimenti nel continente "e, nonostante la situazione sia difficile, dobbiamo essere ottimisti verso il futuro e il futuro è in Africa!". Sulla Libia invece Claudio Descalzi osserva come dopo oltre dieci anni di guerre e di tensioni la situazione sia ancora particolarmente difficile ma le attività di Eni "stanno andando bene". Nel Paese "serve l'elettricità, servono le infrastrutture". L'auspicio dell'AD è che si arrivi rapidamente alla pace: "La popolazione libica è molto forte e molto resiliente e con Eni lavorano ottimi ingegneri, persone molto competenti". Per risolvere la situazione "è essenziale l'aiuto dell'Ue ma anche della Turchia, della Russia e dell'Egitto".

Telecomunicazioni: il contributo di Mauro Sentinelli per lo sviluppo della telefonia mobile

Mauro Sentinelli è stato un professionista chiave per lo sviluppo della telefonia mobile: ha contribuito alla nascita e alla diffusione del GSM, standard usato tutt'oggi, oltre ad ideare il primo servizio cellulare in Italia a tecnologia analogica TACS e al lancio su scala mondiale della carta prepagata.

Mauro Sentinelli

Mauro Sentinelli: dalla laurea al GSM

Mauro Sentinelli è stato una figura professionale di primo piano che ha contribuito ampiamente allo sviluppo della telefonia mobile su larga scala. Ha fatto in modo che il modello di abbonamento ricaricabile si diffondesse in Italia, oltre a sostenere una telefonia mobile accessibile a tutti. Dopo la laurea in Ingegneria Elettronica conseguita col massimo dei voti presso l'Università La Sapienza di Roma, Mauro Sentinelli si è specializzato in Telefonia al Politecnico di Torino per poi frequentare un MBA in Francia presso CEDEP-INSEAS. Ha lavorato in SIP (attuale Telecom Italia) come ingegnere di ricerca e sviluppo. Nel 1983 è stato membro fondatore del Global System for Mobile Communications: il GSM si è rivelato un'intuizione vincente, diventando uno standard in uso ancora oggi. In seguito, nel 1988, è stato nominato responsabile della business unit Servizi Radiomobili, incarico che gli ha dato l'opportunità di ideare il primo servizio cellulare in Italia a tecnologia analogica TACS. Ha inoltre contribuito alla creazione e alla diffusione sul mercato della scheda ricaricabile Tim Card.

Mauro Sentinelli: gli altri incarichi ricoperti

Nel 1991 Mauro Sentinelli è stato nominato Direttore Marketing & Planning per la divisione mobile SIP. Passato ad ETNO (European Telecommunications Network Operators) l'anno successivo con il ruolo di Presidente, ha assunto in seguito il ruolo di vicario della divisione Servizi Mobili di Telecom Italia, contribuendo alla nascita e alla diffusione del servizio prepagato "Tim Card": tale incarico di prestigio gli ha consentito di guadagnarsi l'Outstanding Marketing Award della GSM MoU Association. Direttore Generale del Gruppo TIM dal 1999 al 2004, Mauro Sentinelli è stato inoltre Membro del CdA di Telecom dal 2009 al 2012. Da sempre attivo e affezionato al mondo accademico, è diventato Affiliate Member della University of California (UCLA, USA) nel 2008, centro nevralgico in cui nacquero i protocolli di rete alla base di internet. Ha fatto parte, inoltre, del CdA di Barthi Airtel, primo gestore mobile indiano. Ha dedicato gli ultimi anni della carriera al ruolo di Consigliere di Amministrazione per compagnie di telecomunicazioni, aziende per energie rinnovabili e fondazioni filantropiche. In segno di riconoscimento, gli è stata intitolata la sala riunioni del CdA di Tim.

FS Italiane porta in Lazio il primo treno Rock: la soddisfazione dell’AD Gianfranco Battisti

Il Gruppo FS Italiane punta a essere "un driver della ripresa economica del Paese": le parole dell'AD e DG Gianfranco Battisti lo scorso 2 luglio a Roma Termini per la consegna del primo treno regionale Rock di Trenitalia alla Regione Lazio.

Gianfranco Battisti

Gruppo FS Italiane, Gianfranco Battisti: maggiori investimenti per sostenere la ripresa economica del Paese

"Vogliamo essere un driver della ripresa economica del Paese": intervistato da Teleborsa in occasione della consegna lo scorso 2 luglio del primo dei 72 treni Rock di Trenitalia alla Regione Lazio, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Italiane Gianfranco Battisti ha evidenziato l'impegno del Gruppo nell'accompagnare il Paese in questa delicata fase di rilancio. Investimenti per 20 miliardi, "il piano di accelerazione sulle gare che abbiamo quest'anno" ha aggiunto l'AD spiegando come riguardino l'ambito infrastrutturale ma anche la digitalizzazione, dove "abbiamo gare per 4 miliardi di euro proprio nel settore della tecnologia". Investimento per Gianfranco Battisti "necessario per renderci ancora più competitivi". E in questa direzione si inseriscono anche i progetti per Regione Lazio dove FS Italiane entro il 2024 è intenzionata a rinnovare il parco mezzi puntando proprio sulla flotta di nuovi treni, più spaziosi ed ecosostenibili. Il primo treno regionale Rock consegnato a Regione Lazio sarà impiegato sulle linee FL1 (Orte - Roma - Fiumicino Aeroporto) e FL3 (Roma - Cesano/Viterbo).

FS Italiane, la consegna in Lazio del primo treno Rock di Trenitalia: le dichiarazioni dell'AD e DG Gianfranco Battisti

"Per noi è un punto importante oggi. Arriva l'ennesimo treno a livello nazionale, uno dei 600 nuovi treni che abbiamo messo in campo per il trasporto regionale, che ricordo è la vera priorità in questo momento dal punto di vista aziendale" ha affermato Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS Italiane, intervenendo alla cerimonia organizzata a Roma Termini in occasione della consegna. "Noi dobbiamo fare in modo di garantire e recuperare quel gap qualitativo che abbiamo avuto in questi anni proprio sui pendolari, ma dobbiamo soprattutto lavorare in prospettiva per creare le condizioni di redistribuire quelli che sono i flussi dei trasporti pendolari e lo possiamo fare con treni come questo, che hanno degli standard molto alti ed ecologicamente sostenibili e rappresentano quel tassello in più che cambierà il modo di viaggiare dei pendolari in Italia" ha precisato ulteriormente l'AD Gianfranco Battisti. I treni regionali Rock garantiranno più capienza e confort, grazie a una maggiore disponibilità di posti a sedere (602), fino al 53% in più rispetto ai treni precedenti. Inoltre permettono di ridurre i consumi del 30% rispetto ai treni precedenti e sono riciclabili fino al 97%. Sui nuovi mezzi è inoltre possibile trasportare fino a 18 biciclette.

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