Luigi Ferraris, AD del Gruppo FS: l’importanza della sicurezza e della qualità del viaggio

Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS, ha presentato nuovi progetti in sinergia con gli enti locali per potenziare i servizi e migliorare la sicurezza. Al tempo stesso, il Gruppo ha dato vita a FS Security con nuovo personale addetto alla sorveglianza.

 Luigi Ferraris, Amministratore Delegato di Ferrovie Italiane

Luigi Ferraris: Gruppo FS, stazioni più vive e sicure con un piano ad hoc

In un’intervista rilasciata a “Il Tempo”, l’AD del Gruppo FS Luigi Ferraris si è soffermato sulle nuove iniziative per migliorare sempre più la sicurezza negli scali ferroviari e offrire servizi in collaborazione con le amministrazioni locali: l’obiettivo è “aumentare la sicurezza delle stazioni italiane, soprattutto quelle minori, e ridurre la percezione di timore che ancora è sentita da molti passeggeri”. Si muove anche in questa direzione l’istituzione di FS Security, società del Gruppo FS che unisce le divisioni dedicate alla sicurezza con mille addetti aggiuntivi. L’AD ha sottolineato che “Ferrovie dello Stato ha recentemente fatto una survey per capire come si sentono i passeggeri riguardo al tema sicurezza” e “un passeggero su due si sente sostanzialmente al sicuro. Ma una maggiore percezione di sicurezza si ha nelle stazioni più grandi e sull’Alta Velocità mentre scende, man mano, che si va in stazioni più piccole e tratte locali”. Anche da tali considerazioni deriva la nascita di una società specifica che impiegherà circa 1.000 persone in più nei prossimi tre anni. Luigi Ferraris ha chiarito che gli operatori di FS Security non saranno armati ma rappresenteranno “un presidio di deterrenza e prevenzione” segnalando situazioni critiche e lavorando in sinergia con la Polizia Ferroviaria.

Digitalizzazione, connettività e competenze tecniche: il focus di Luigi Ferraris

Nell’intervista, l’AD Luigi Ferraris ha evidenziato anche l’importanza della digitalizzazione e della connettività quali elementi chiave nel Piano Industriale del Gruppo FS, menzionando nuovi progetti di “fibra ottica lungo i 17.000 chilometri di rete ferroviaria e ripetitori che rilancino il segnale a bordo treno”. Questo permetterà di offrire connessione internet in tutte le stazioni e sui treni, inclusi quelli nelle zone rurali. Inoltre, Gruppo FS ha avviato una gara per realizzare impianti fotovoltaici o mini-eolici: l’obiettivo è installare 300 megawatt nel 2024 e 2.000 megawatt nei prossimi cinque anni, contribuendo così al settore delle energie rinnovabili. Su questo, l’AD ha sottolineato la necessità di una pianificazione “con tempi coerenti alla realizzazione delle infrastrutture” e di “prevenire criticità e sfruttare le opportunità”. Il Piano rientra nella nuova operatività del Gruppo che, tra le altre cose, ha condotto a maggio 2022 alla nascita di quattro Poli di business (Infrastrutture, Passeggeri, Logistica e Urbano), omogenei per finalità e coordinati dalla holding FS. A chiusura dell’intervista, Luigi Ferraris ha parlato della competitività del Paese, evidenziando potenzialità di crescita attraverso le competenze tecniche e la digitalizzazione: “Le premesse ci sono”, ha concluso l’AD.

Paolo Gallo: Italgas investe in innovazione tecnologica e digitalizzazione per il futuro

Italgas ha piani ambiziosi per il futuro, con l'obiettivo di rendere il 90% delle sue reti intelligenti, digitali e flessibili entro il 2023. Ciò consentirà di accogliere crescenti quantità di biometano, idrogeno e gas sintetici. Le parole dell’Amministratore Delegato Paolo Gallo.

Paolo Gallo, AD di Italgas

Paolo Gallo: l’impegno verso l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale

Con il terzo trimestre del 2022 caratterizzato dal miglioramento di tutti i risultati economici, finanziari operativi e di sostenibilità, sono 23 i trimestri consecutivi di crescita”. Così l’Amministratore Delegato Paolo Gallo ha commentato i risultati consolidati dei primi nove mesi e del terzo trimestre 2022, in cui Italgas ha dimostrato il proprio impegno verso l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale. Il Gruppo ha investito 546,7 milioni di euro, con particolare attenzione alla metanizzazione della Sardegna e al repurposing delle reti per abilitarle alla distribuzione di gas rinnovabili. I risultati non hanno tardato ad arrivare: l’Ebitda ha raggiunto i 785,4 milioni di euro, l’utile netto adjusted ha toccato i 288,6 milioni di euro, mentre i ricavi totali hanno superato quota un miliardo di euro. Gli investimenti strategici porteranno Italgas a raggiungere importanti traguardi: “Nel 2023 il 90% delle reti saranno intelligenti, digitali e flessibili, pronte ad accogliere crescenti quantità di biometano e successivamente di idrogeno e gas sintetici”, ha specificato Paolo Gallo. L’AD ha inoltre spiegato come l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale rappresentino elementi centrali nei piani di sviluppo e nei processi operativi dell’azienda. Questi fattori hanno permesso di essere proattivi nel fronteggiare il cambiamento, migliorando costantemente l’efficacia delle azioni intraprese e l’elevato standard di qualità del servizio fornito alle comunità in cui Italgas opera.

Paolo Gallo: l’acquisizione di Depa Infrastructure S.A.

Le iniziative intraprese dal Gruppo consentono di stabilire obiettivi di sostenibilità sempre più rilevanti e di contribuire significativamente al raggiungimento dei target stabiliti dal REPowerEU. Parallelamente, ha aggiunto Paolo Gallo, l’acquisizione di Depa Infrastructure S.A. in Grecia rappresenta un’opportunità significativa per Italgas. La società ha concentrato sforzi sull’efficienza energetica, fondendo tutte le attività del Gruppo sotto un unico nuovo brand, “Geoside”. Questo importante passo mira a posizionare la società come un player di primo livello nel settore e a contribuire alla transizione energetica fissata dal Governo greco. Sfruttando la propria esperienza e il know-how tecnologico, ha quindi concluso Paolo Gallo, Italgas mira a sviluppare un’infrastruttura all’avanguardia che sostenga gli obiettivi di fase-out da carbone e lignite stabiliti sia dal Governo greco sia dall’Unione Europea. Questo è un esempio di come il settore della distribuzione del gas possa fornire un contributo rilevante nella transizione ecologica e nell’efficienza del sistema energetico del nostro Paese.

Iren, nuovo impianto in Sicilia. Luca Dal Fabbro: perseguiamo la transizione ecologica

Iren ha ottenuto l’autorizzazione per la costruzione di un nuovo impianto fotovoltaico in Sicilia, nei Comuni di Noto e Pachino. Il Presidente del Gruppo Luca Dal Fabbro sottolinea l’impegno della società nel perseguire la transizione ecologica.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: Iren cresce ancora nel fotovoltaico

Continua la crescita di Iren nel fotovoltaico. La società multiservizi ha sottoscritto, attraverso la controllata Iren Green Generation, il contratto con European Energy per l’acquisizione al 100% della partecipata SPV Limes 20, titolare dell’autorizzazione per la costruzione di un impianto fotovoltaico da 20,39 MWp in Sicilia. L’impianto, che sorgerà su terreni situati nei Comuni di Noto e Pachino, consentirà al Gruppo guidato da Luca Dal Fabbro di beneficiare di una produzione annua stimata di 42 GWh, per un EBITDA totale medio atteso di circa 3,6 milioni di euro nei primi tre anni. L’operazione è parte dell’accordo commerciale sottoscritto a gennaio 2022, il quale sancisce una partnership tra Iren ed European Energy su una pipeline di 437,5 MWp di progetti fotovoltaici.

I commenti del Presidente Luca Dal Fabbro e del Vice Presidente Moris Ferretti

Con l’operazione di oggi, non solo confermiamo l’impegno di Iren nel perseguire il proprio sviluppo nella direzione della transizione ecologica così come delineato nell’ultimo Piano Industriale – ha dichiarato il Presidente Luca Dal FabbroMa procediamo a passo spedito verso il raggiungimento degli obiettivi fissati di 3,6GW di capacità rinnovabile al 2030, ovvero il 75% della capacità di generazione complessiva. Inoltre, anche grazie a questa operazione, siamo presenti con il fotovoltaico in molte delle regioni del Centro e del Sud Italia, dal Lazio alla Sicilia, passando da Puglia e Basilicata”. Ha commentato l’operazione anche il Vice Presidente di Iren Moris Ferretti, il quale ha affermato: “L’acquisizione di oggi è l’ennesima testimonianza di quanto la sostenibilità e la transizione ecologica siano elementi fondanti del piano industriale Iren @2030 e di come il Gruppo riesca a darne concretezza attraverso le singole operazioni che caratterizzano la sua azione".

Green bond di Terna: una scelta sostenibile per gli investitori

La strategia di Terna si focalizza sulla coniugazione di sostenibilità e crescita per favorire la transizione energetica e generare benefici per il Paese e tutti gli stakeholder coinvolti. Il Green Bond Framework e la “second party opinion” di Vigeo Eiris assicurano trasparenza e qualità delle azioni sostenibili promosse dal Gruppo.

Terna, gestore delle reti per la trasmissione dell'energia elettrica

Terna apre nuove opportunità con l’emissione del green bond

Terna, con il lancio di un green bond dal grande successo sul mercato, dimostra il suo impegno nel promuovere la sostenibilità e la transizione energetica. L’emissione obbligazionaria ha suscitato un notevole interesse tra gli investitori, con una richiesta quadrupla rispetto all’offerta. Tale green bond, del valore di 650 milioni di euro, si distingue per la sua elevata qualità e la diversificazione geografica degli investitori coinvolti. Della durata di dieci anni e con scadenza nel luglio 2033, pagherà una cedola annuale pari al 3,875% e sarà emesso a un prezzo del 99,107%, con uno spread di 90 punti base rispetto al midswap. Grazie all’utilizzo di strumenti di copertura sui tassi d’interesse, il costo finale del bond sarà inferiore rispetto a quello di emissione. I proventi netti dell’emissione saranno destinati a finanziare progetti sostenibili (eligible green projects), conformi al Green Bond Framework di Terna e alle linee guida dei “Green Bond Principles 2021” dell’International Capital Market Association e dell’Unione Europea.

Sostenibilità e trasparenza: il Green Bond Framework di Terna

La strategia di Terna si incentra sulla coniugazione di sostenibilità e crescita per il beneficio del Paese e di tutti gli stakeholder coinvolti. Nell’ottica di promuovere la trasparenza e la qualità dei green bond emessi, il Gruppo ha predisposto un Green Bond Framework e una “second party opinion” da parte dell’advisor indipendente Vigeo Eiris, oggi Moody’s, entrambi a disposizione del pubblico sul loro sito internet. Al momento dell’emissione del prestito obbligazionario, il Gruppo presenterà una richiesta di quotazione presso il mercato regolamentato del Luxembourg Stock Exchange. Il green bond è stato emesso da Terna come parte del Programma Euro Medium Term Notes (EMTN) del Gruppo, che ammonta a 9 miliardi di euro e ha ottenuto un rating di “BBB+” da Standard and Poor’s e “(P)Baa2” da Moody’s.

Alessandro Benetton: il percorso di trasformazione di Edizione, il focus

Alessandro Benetton: il percorso virtuoso di Edizione si connota per la capacità nell’integrare approccio imprenditoriale, forte disciplina finanziaria e visione etica e di condivisione del valore.

Alessandro Benetton Presidente di Edizione

Alessandro Benetton: profonda discontinuità e importante cambiamento nel 2022 di Edizione

Il Presidente Alessandro Benetton, nella lettera agli azionisti scritta in occasione della presentazione della relazione di bilancio 2022, ha tracciato quella che definisce la “nuova traiettoria” di Edizione. Designato Presidente lo scorso 13 gennaio, Alessandro Benetton commenta nella lettera i risultati raggiunti: il 2022 si è chiuso con profitti di competenza di 1,7 miliardi di euro e i principali indicatori in crescita. Per Edizione si può quindi parlare di “profonda discontinuità e importante cambiamento all’inizio di un progetto che non si esaurirà nel breve periodo”. È in questa direzione che va Edizione con una “nuova traiettoria” disegnata “nel rispetto dei principi cardine dei nostri padri fondatori: crescita, partnership, internazionalizzazione, sostenibilità e innovazione”.

Alessandro Benetton: crescita, partnership, internazionalizzazione, sostenibilità e innovazione nel futuro di Edizione

Nella lettera, Alessandro Benetton indica i pilastri strategici della nuova Edizione che la faranno diventare una realtà “sempre più moderna e adeguata ai tempi che verranno”. Il 2022 ha gettato le basi di questa trasformazione, aggiunge il Presidente ripercorrendone le diverse tappe: dall’accordo di integrazione tra Autogrill e la svizzera Dufry, di rilevante valore strategico, alla rinascita di Atlantia “che abbiamo voluto ribattezzare con il nome di Mundys proprio per rimarcare la sua progettualità mondiale” nonché l’operazione che ha portato al delisting della società e che garantirà a Mundys di “crescere, espandersi e innovare”. Nelle parole di Alessandro Benetton emerge inoltre l’importanza del progetto “Edizione for Sustainability”, parte integrante di questo percorso virtuoso intrapreso da Edizione che si connota per la capacità nell’integrare approccio imprenditoriale, forte disciplina finanziaria e visione etica e di condivisione del valore.

Serenissima Ristorazione, Tommaso Putin resta ai vertici di ANIR: “Pronti per le nuove sfide”

L’assemblea dei soci di ANIR ha deciso di riconfermare Tommaso Putin nel ruolo di Vicepresidente: “Ristorazione collettiva oggi conta più di centomila lavoratori, tra gli obiettivi aumentare la rappresentatività”.

Tommaso Putin

Tommaso Putin: “Tre anni di iniziative importanti, ristorazione uno dei settori più colpiti dalla pandemia”

Lo scorso 12 luglio si è tenuta l’assemblea dei soci di ANIR Confindustria, l’associazione che rappresenta le imprese di ristorazione collettiva. Tra i protagonisti della giornata Tommaso Putin, Vicepresidente di Serenissima Ristorazione, riconfermato per il secondo mandato consecutivo anche alla vicepresidenza di ANIR. A margine dell’evento “Italia storie IMMENSE 2023 - La nuova stagione del cibo pubblico” organizzato a Roma da ANIR, il manager ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto in questi tre anni, segnati dall’emergenza sanitaria e dagli effetti sul settore, risultato uno dei più colpiti: “Sono stati anni particolarmente intensi da quando è nata ANIR – ha dichiarato Tommaso Putin a margine dell’evento – anche perché l’associazione è stata costituita proprio nel bel mezzo della pandemia. Sono state fatte delle iniziative particolarmente importanti in questo settore, che è stato uno dei più danneggiati. Basti pensare al fondo di più di 100 milioni di euro che si è riusciti ad ottenere per dare ristoro alle imprese della ristorazione collettiva”.

Tommaso Putin: impulso al settore e più rappresentanza le priorità di ANIR per la ristorazione collettiva

Tommaso Putin ha poi delineato le sfide future per la ristorazione collettiva, tra cui il nuovo contratto collettivo, il nuovo codice degli appalti e il riconoscimento del ruolo sociale ed economico del settore, che oggi conta più di 110.000 lavoratori. Senza dimenticare gli effetti della guerra e dell’impennata inflazionistica: “Nel passato il settore ha avuto scarsa rappresentatività – ha detto il Vicepresidente di ANIR – e con la nuova presidenza di Piacenti e anche dei nuovi vicepresidenti, il nostro obiettivo è proprio quello di dare maggiore impulso e di allargare anche la base associativa al maggior numero possibili di imprese”. Nel prossimo triennio l’associazione sarà infatti guidata dal neo Presidente Massimo Piacenti, Amministratore Delegato del colosso All Food, mentre ad affiancarlo, oltre a Tommaso Putin, ci saranno anche i Vicepresidenti Emilio Roussier Fusco, Graziano Sanna, Rosario Sortino.

Riva Acciaio: lo stabilimento di Lesegno, eccellenza nella ricerca e nello sviluppo

Attivo dagli anni ’90 nello stabilimento di Lesegno, il Centro Ricerca e Sviluppo di Riva Acciaio è oggi un punto di riferimento del panorama siderurgico nazionale e internazionale.

Riva Acciaio

Riva Acciaio: un laboratorio di innovazione siderurgica a Lesegno

È in provincia di Cuneo che si trova uno dei più importanti poli produttivi e tecnologici di Riva Acciaio, il Gruppo siderurgico italiano leader nel settore degli acciai speciali. Si tratta dello stabilimento di Lesegno: qui non solo si producono acciai con 4,5% massimo di elementi di lega ma si svolgono anche attività di ricerca e sviluppo all’avanguardia, grazie a strumenti unici in Italia come il simulatore termomeccanico “Gleeble 3800”. Nel Centro Ricerca e Sviluppo di Riva Acciaio vengono effettuati analisi e test di vario tipo su diversi metalli, per migliorare la qualità dei prodotti e svilupparne di nuovi. A completare il laboratorio ci sono anche un forno fusorio sperimentale e un laminatoio a freddo da laboratorio, che consentono di realizzare piccole colate di prova e crudi di laminazione. Negli anni il centro ha accumulato una lunga esperienza nella collaborazione con centri universitari di eccellenza come i Politecnici di Milano e Torino e le Università di Genova, Pisa e Brescia.

Riva Acciaio: la storia e i prodotti dello stabilimento di Lesegno

Sorto nei primi anni '60, lo stabilimento di Lesegno entra presto in crisi e viene acquistato da Riva Acciaio nel 1966. Da allora lo stabilimento ha subito una profonda riqualificazione, con la costruzione di nuovi capannoni, l’introduzione di nuove tecnologie come la colata continua, l’acquisto di due nuovi forni elettrici e di un impianto di degasaggio sotto vuoto e il rifacimento del laminatoio. Sono stati inoltre adeguati gli impianti per il rispetto dell’ambiente, con sistemi per la captazione delle emissioni, il trattamento e il raffreddamento delle acque, e l’introduzione delle ferro-leghe e degli additivi. Negli anni ’90 è stato sviluppato il laboratorio e da allora il sito di Lesegno è uno dei fiori all’occhiello di Riva Acciaio sia per la produzione in senso stretto che per le collaborazioni avviate con attori al di fuori dei confini aziendali, fino a coinvolgere realtà spagnole, francesi e tedesche.

L’intervista del magazine “Snob non per tutti” alla Executive Advisor Alice Carli

La passione per l’innovazione e il desiderio di anticipare le sfide del futuro continuano a muovere Alice Carli verso nuovi traguardi. L’intervista del magazine “Snob non per tutti”.

Alice Carli, manager ed Executive Advisor

La carriera di Alice Carli guidata da innovazione e progresso

Nell’universo dinamico delle realtà internazionali, l’innovazione e il progresso sono le costanti che guidano il percorso di Alice Carli. Da bambina, coltivava già una curiosità irrefrenabile per l’innovazione, una passione che si è rivelata determinante nel corso degli anni, consentendole di rimettersi costantemente in gioco. Con ben 25 anni di esperienza alle spalle come Executive Advisor in settori trasversali come moda, beauty e lifestyle, rappresenta un autentico punto di riferimento per i manager d’azienda. Per lei, l’innovazione e la progettualità sono driver fondamentali per il successo e la crescita delle imprese. La voglia di innovare e reinventarsi l’ha spinta a intraprendere una sfida personale: a 39 anni ha deciso di tornare a studiare e specializzarsi con un Master presso la Harvard Business School, concentrandosi sulla strategia e sui trend post-pandemia. “Avevo l’esigenza di studiare e capire dove stava dirigendosi il mercato – ha confessato nell’intervista – non avevo la minima intenzione di stare ferma a guardare”. Oggi, Alice Carli collabora con realtà aziendali guidate da visionari leader, contribuendo con la sua esperienza e competenza a dare forma a progetti ambiziosi. Presso Kaufmann & Partners di Francesco De Leo Faufmann ricopre il ruolo di Advisor per la Sostenibilità, è inoltre Direttore Generale della neonata ma già acclamata GAIT-TECH S.r.l., oltre a essere Advisory Board Member presso l’Image Regenerative Clinic, dove si dedica alla digitalizzazione dell’azienda.

Alice Carli, una manager con dualismi forti

Alice Carli, figura in cui convivono diversi dualismi, ha rivelato un’intensa coesistenza di qualità opposte che caratterizzano la sua personalità. Il suo essere si divide infatti tra fragilità e dolcezza, abbracciando al contempo forza, tenacia e resilienza. Quando le chiedono di definirsi, emerge una determinazione decisa, una dolcezza protettiva e una ferrea disciplina. È proprio la disciplina a svolgere un ruolo fondamentale nella sua vita, consentendole di rimanere costantemente aggiornata sui trend e sulle statistiche di mercato. Questa costante ricerca di conoscenza è ciò che le permette di percepire le reali esigenze del mercato, come l’attuale richiesta di “verità e trasparenza”. Se un’azienda oggi si dichiara sostenibile, spiega, deve dimostrarlo attraverso le azioni dei propri dipendenti e del proprio stile di vita. I consumatori sono diventati sempre più esigenti e curiosi, e il servizio clienti è ora rappresentato dai social media, dalla linea WhatsApp e da interazioni umane, più inclusive e autentiche, anziché da robot impersonali. Alice Carli non si sottrae infine a una riflessione sulla parola “snob”, un termine che spesso viene associato alla sua immagine. “Se per Snob si intende la capacità di discernere qualità ed eccellenza – chiarisce – allora io vivo di quello, sempre nella speranza di poter vivere un mondo diverso, dove ci sia una capacità e una possibilità di espressione totale”.

Paolo Gallo: Italgas al centro degli obiettivi di sviluppo sostenibile nei Paesi in cui opera

Paolo Gallo, AD di Italgas, si è da sempre impegnato per portare avanti l’obiettivo di digitalizzare la rete: usare bene le nuove tecnologie significa anche saper gestire le fonti energetiche green. Il manager ne ha parlato durante la presentazione del piano strategico al 2029.

Paolo Gallo, AD di Italgas

Paolo Gallo: Italgas tra gas green, transizione ecologica e ammodernamento della rete

Neutralità carbonica al 2050: è uno degli ambiziosi obiettivi previsti dal piano strategico al 2029 di Italgas. Gli investimenti attesi sono pari a 7,8 miliardi, di cui 4,6 miliardi destinati a rafforzare e ammodernare la rete di distribuzione del gas. L’AD Paolo Gallo ha sottolineato come si punti a una rete completamente digitalizzata già entro il 2024, così da poter essere controllata da remoto attraverso il network proprietario Dana. Italgas continua a crescere nel segmento dell’efficienza energetica e a rafforzare l’impegno sul fronte del biometano e dell’idrogeno, il cosiddetto “gas green”. Presentando il piano alla comunità finanziaria, Paolo Gallo ha fatto riferimento alla difficile situazione geopolitica che l’Europa sta affrontando, che porta a realizzare la necessità di perseguire con crescente determinazione la transizione ecologica, un “traguardo sempre fondamentale”. Non è l’unico elemento guida però che bisogna sempre tenere a mente, vi sono altri due aspetti infatti da considerare, altrettanto fondamentali. 

Paolo Gallo: Italgas e gli investimenti su digitalizzazione per la rete italiana e greca

Il gruppo Italgas si conferma tra le principali realtà industriali in grado di mettere le proprie capacità progettuali, di investimento e di creazione di valore al servizio degli obiettivi di sviluppo sostenibile dei Paesi in cui opera”, ha dichiarato Paolo Gallo. L’AD ha quindi menzionato l’importanza di dedicare i propri sforzi alla sicurezza energetica e al contenimento dei costi dell’energia, in modo da far sì che non gravino eccessivamente su famiglie e imprese. Insieme alla transizione, sono questi i tre punti cardine che guidano il piano di Italgas: nel dettaglio, 1,6 miliardi di euro saranno impiegati per la trasformazione digitale della rete, che l’AD Paolo Gallo porta avanti con determinazione dal suo arrivo in Italgas nel 2016. Grazie alla tecnologia, la rete italiana e quella greca potranno accogliere l’allaccio di circa 400 impianti di biometano e sviluppare la tecnologia del “reverse flow” verso la rete di trasporto. Altri 2,9 miliardi saranno invece destinati al potenziamento e riadattamento delle infrastrutture già presenti. 170 milioni andranno alla metanizzazione della Sardegna. Per Italgas il fatturato atteso al 2029 ammonta a oltre 2,7 miliardi di euro.

Crescita e sostenibilità nel futuro di ITA Airways: l’intervista all’AD e DG Fabio Lazzerini

L’AD e DG di ITA Airways Fabio Lazzerini ha rilasciato un’intervista ai microfoni di “Teleborsa” sul futuro della compagnia di bandiera italiana, attualmente in una fase di importante crescita e in prima linea sul fronte della sostenibilità.  

Fabio Lazzerini

Fabio Lazzerini: numeri in crescita per ITA Airways

Ricollegare l’Italia con il resto del mondo”: è questa la mission di ITA Airways. Lo ha affermato l’AD e DG della compagnia di bandiera italiana, Fabio Lazzerini, in un’intervista rilasciata a “Teleborsa”, a latere dell’evento organizzato da “Il Sole 24 Ore”, intitolato “Trasporti: nel cuore dell’economia 2023”. Quest’anno ITA Airways ha infatti previsto diverse nuove tratte a lungo raggio che permetteranno di raggiungere, direttamente dall’Italia, città come Washington, San Francisco e Rio de Janeiro. In aumento anche le frequenze verso Delhi e New York, confermata inoltre quella verso Tokyo. Per sostenere il maggior numero di tratte, la Compagnia sta investendo nell’ampliamento della flotta di nuova generazione. Nella prima parte dell’anno, la compagnia aerea ha registrato una notevole crescita dei ricavi, in linea con le statistiche aziendali che indicano il 2023 come anno di forte ripresa, con livelli di flussi turistici vicini a quelli del 2019.

Fabio Lazzerini: la sostenibilità parametro fondamentale del Piano industriale

L’AD e DG di ITA Airways ha evidenziato come la Compagnia sia in prima linea nella sfida della transizione ecologica. “Per noi la sostenibilità è uno dei parametri e dei pilastri più importanti del nostro Piano industriale”, ha dichiarato Fabio Lazzerini. A partire da quest’anno, nella flotta della compagnia aerea saranno impiegati aerei di ultima generazione che consumano tra il 20 e il 27% in meno di carburante. Si tratterà della flotta più green d’Europa. Oltre a cercare di ridurre le emissioni di CO2, la Compagnia coinvolge i propri clienti nel processo di compensazione delle emissioni, tramite un programma di carbon offsetting.

Alessandro Benetton: “La Traiettoria” un momento importante per me

Alessandro Benetton: “La vita non è tutta una passeggiata, piuttosto assume le sembianze di una maestra. Non è un caso che le parole più ricorrenti nel libro siano infatti discontinuità e cambiamento, poiché riflettono una traiettoria inedita, costellata di salite e discese”.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton su LinkedIn: “La Traiettoria”, le riflessioni dell’imprenditore a oltre un anno dall’uscita

L’autobiografia di Alessandro Benetton lo scorso luglio, a pochi mesi dalla pubblicazione, si è guadagnata il titolo di saggio più venduto nelle librerie Mondadori posizionandosi inoltre nella classifica della saggistica GFK. L’imprenditore ne ha scritto di recente su LinkedIn ricordando l’emozione di quando il libro uscì, nel maggio 2022: “Fu un momento importante per me. Rappresentava il momento in cui avrei condiviso storie e riflessioni accumulate negli anni, che mai avrei pensato di pubblicare all’esterno. Eppure ho sentito il bisogno di farlo, per avvicinarmi ulteriormente ai giovani, quegli stessi giovani che i social mi avevano dato modo di incontrare. E conoscere meglio”. È a loro infatti che si rivolge “La Traiettoria”. E in particolare “a quei giovani che spesso si sentono incompresi, che talvolta si smarriscono nel loro percorso e lottano per ritrovarsi”: Alessandro Benetton lo ha sottolineato nelle diverse occasioni in cui ha avuto modo di presentarlo nel corso di quest’anno. Non solo nell’ambito di importanti festival letterari ma anche nelle aule di prestigiose università.

Alessandro Benetton: “La Traiettoria”, un invito speciale a tutti a percorrere il proprio cammino in modo unico

Nel post, Alessandro Benetton racconta ai suoi followers di LinkedIn come “La Traiettoria” nacque mentre festeggiava i suoi 50 anni: “Per la prima volta decisi di guardare indietro anziché avanti. L’esperienza accumulata da studente, da sportivo e da imprenditore mi ha spinto a voler raccontare una storia autentica, profonda, fatta di ricordi, pensieri e lezioni. Momenti che hanno segnato la mia vita, la mia traiettoria appunto”. Quello che Alessandro Benetton si era proposto scrivendolo era “un invito speciale a tutti, in particolare i giovani, a trovare le proprie coordinate di vita per percorrere il cammino in modo unico”. La traiettoria nella vita non è mai lineare: “Neanche per chi, come me, lo riconosco, parte da una posizione di privilegio. Perché la vita non è tutta una passeggiata, piuttosto assume le sembianze di una maestra. Non è un caso che le parole più ricorrenti nel libro siano infatti discontinuità e cambiamento, poiché riflettono una traiettoria inedita, costellata di salite e discese”. Le intuizioni ma anche gli errori, accelerazioni e frenate: “A poco più di un anno dall’uscita del libro confido che abbia impattato in modo positivo tanti giovani. Per dargli ispirazione e orientamento, stimolando il loro pensiero e il loro percorso. In bocca al lupo a loro, e a chiunque stia cercando la propria traiettoria nella vita”.

Andrea Mascetti: SLM, specializzazioni in materia di arte, cultura e ambiente

Andrea Mascetti: l’impegno dello Studio Legale Mascetti (SLM) nell’ambito dei beni culturali, del paesaggio e dell’arte, con un approccio multidisciplinare tra diritto civile, penale e amministrativo.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: cultura, paesaggio e Terzo Settore, l’expertise dello SLM

Fin da quando l’avvocato Andrea Mascetti gli ha dato vita nel 2004, lo Studio Legale Mascetti opera per la tutela del patrimonio culturale e storico e per la salvaguardia del territorio e delle sue radici. È un impegno declinato anche sul piano professionale nell’ambito dei beni culturali, del paesaggio e dell’arte, con un approccio multidisciplinare tra diritto civile, penale e amministrativo. In particolare, lo Studio guidato dall’avvocato Andrea Mascetti assiste privati ed enti nei procedimenti per la dichiarazione di interesse culturale e nelle procedure di autorizzazione prescritte per gli interventi sui beni culturali e la loro circolazione. È inoltre specializzato in materia di procedimenti penali per i reati previsti dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 42/2004) e dalle altre leggi speciali. L’attività di consulenza dello SLM si estende poi all’area urbanistica per quanto riguarda lo sviluppo di una progettazione attenta al tema della sostenibilità e anche alla qualità paesaggistica dei programmi di trasformazione e rigenerazione urbana e territoriale: alla base la vision sul paesaggio, inteso come elemento primario del territorio con i suoi contenuti ambientali e culturali. I professionisti di cui si avvale hanno maturato inoltre una significativa esperienza in materia di autorizzazioni paesaggistiche e accertamenti di compatibilità paesaggistica di lavori eseguiti senza titolo.

Andrea Mascetti: SLM, il valore della tutela del patrimonio culturale e storico e della salvaguardia del territorio

Lo Studio dell’avvocato Andrea Mascetti, attivo a Varese e a Milano, fornisce consulenza legale e assistenza giudiziale a istituzioni universitarie e del sistema AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale), istituti di ricerca, teatri, fondazioni, associazioni, tanto per la gestione ordinaria quanto in relazione alle specifiche esigenze dettate dalla normativa di settore, e in particolare dal Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017). Inoltre, in un’ottica di garanzia di un ecosistema legale del mercato dell’arte, supporta gli operatori nella predisposizione di compliance program per la prevenzione dei rischi penali correlati all’attività di buyers, gallerie, venditori. I professionisti dello SLM prestano consulenza a privati, gallerie e artisti per la contrattualistica, il contenzioso e, più in generale, ogni problematica relativa al mercato di riferimento. Forte delle competenze acquisite in materia, l’avvocato Andrea Mascetti è stato intervistato dal giornalista finanziario Aldo Bolognini Cobianchi, autore di “Comunicare la sostenibilità. Oltre il Greenwashing”: nel libro che raccoglie gli interventi di numerosi esperti del settore l’avvocato approfondisce il tema del rapporto tra sostenibilità e cultura.

Banca Generali: consulenza finanziaria e fintech nel progetto “New Generation”

Una nuova generazione di private banker per restare al passo con le evoluzioni del fintech: Banca Generali lancia il progetto “New Generation” per accogliere nuovi professionisti di età inferiore ai 35 anni.

Banca Generali

La rivoluzione del fintech: “New Generation” di Banca Generali

Banca Generali investe nella formazione dei giovani per nuovi professionisti specializzati in finanza, investimenti e fintech. Necessario farlo in un mondo in cui innovazione e digitalizzazione corrono veloci e apportano mutamenti significativi nel settore, richiedendo sempre più competenza e aggiornamento rispetto alle nuove tendenze. È questo l’orizzonte in cui opera “New Generation”, progetto rivolto agli under 35 con un percorso di formazione continua della durata di 36 mesi. Sugli obiettivi del progetto è intervenuto Stefano Lenti, Responsabile Area Consulenti Finanziari di Banca Generali: “Le reti hanno consulenti con portafogli sempre più grandi, e professionalità elevatissime, ma fanno fatica a gestire il prossimo ricambio generazionale e l’unico modo per farlo con persone già professionalizzate è attingere dal sistema bancario tradizionale”. Il cambiamento è già in atto ed è destinato a proseguire: “Tutto ciò è collegato non solo all’opportunità di crescere in termini di masse per le aziende con ‘iniezioni’ di nuovi professionisti”, ha aggiunto Stefano Lenti, “ma anche alla possibilità di ringiovanire un settore, quello della consulenza finanziaria, che ha un solo grande problema: l’età media in continua crescita”.

Fintech: Banca Generali punta sugli under 35

Istituto leader nei servizi fintech, Banca Generali è impegnata da tempo nel portare avanti iniziative e progetti che fanno dell’innovazione e del rapporto tra banker e cliente gli elementi fondanti con cui strutturare scelte finanziarie e patrimoniali di successo. Innovazione verso cui anche “New Generation” guarda con attenzione per garantire 36 mesi di formazione continua e mentoring, nel corso dei quali sviluppare competenze sia di tipo tecnico che relazionale con il supporto anche di consulenti senior. Il progetto prosegue lungo la scia di altre attività messe in campo da Banca Generali e che, nel 2022, hanno portato a un +22% nella presenza di professionisti under 35 in organico, con provenienza dal settore bancario e dai servizi finanziari. “Direi che la crisi del settore bancario tradizionale e la crescita inarrestabile che le reti hanno messo a segno negli ultimi 15 anni dimostrano l’oggettività di questa analisi e il gap non può che continuare ad aumentare”, ha evidenziato Stefano Lenti in conclusione.

Fondazione Cuoa, Master Honoris Causa alla manager Cristina Scocchia (Illycaffè)

La Fondazione Cuoa ha conferito a Cristina Scocchia un Master Honoris Causa per i successi ottenuti alla guida di realtà quali L’Oréal, KIKO Milano e oggi Illycaffè.

Cristina Scocchia

Visentin (Fondazione Cuoa): “Cristina Scocchia manager dal forte senso etico, la sua è leadership valoriale”

È stata una cerimonia emozionante, soprattutto pensando che negli anni scorsi hanno premiato Mario Draghi e Leonardo Del Vecchio”: è con queste parole che Cristina Scocchia ha espresso la soddisfazione per il Master Honoris Causa in Business Administration conferitole da Cuoa Business School, la scuola vicentina di management della Fondazione Cuoa. La manager, originaria di Sanremo e da gennaio 2022 alla guida di Illycaffè, ha ricevuto il riconoscimento dalle mani del Presidente dell’Istituto Federico Visentin. Nel suo intervento, Visentin ha sottolineato i “successi, la qualità e le competenze” del percorso manageriale di Cristina Scocchia, che è riuscita a distinguersi nel panorama italiano soprattutto per il suo “stile di leadership valoriale”. In tutte le sue esperienze, da Procter&Gamble passando per l’Oréal Italia e KIKO Milano, la manager “ha agito con pensiero strategico e piena consapevolezza di quanto il successo collettivo valga più di quello individuale”.

Cristina Scocchia, il pensiero manageriale

Visentin ha poi concluso ricordando il “forte senso etico” dimostrato da Cristina Scocchia, la “grande attenzione per la responsabilità sociale e ambientale” e la volontà di promuovere una sorta di “Giuramento di Ippocrate” destinato ai manager: “Una bussola per l'operato di chi è al vertice delle organizzazioni – ha spiegato il Presidente della Fondazione – e guida le imprese oltre la logica del profitto, verso una piena consapevolezza del ruolo sociale”. Attualmente Cristina Scocchia è impegnata nella realizzazione del nuovo Piano industriale di Illycaffè, che punta sui capisaldi della manager, ossia innovazione, sostenibilità e persone. Ci sono poi gli obiettivi legati all’espansione sui mercati esteri e all’avvio del percorso di quotazione in Borsa. Una sfida complessa che si affianca a quelle già citate della digitalizzazione e della transizione ecologica.

Next Age, Amplifon main partner dell’acceleratore startup: il commento di Enrico Vita

Next Age è il programma europeo per la Silver Economy. Tra i nuovi partner Amplifon, guidata da Enrico Vita: “Collaborazioni con realtà innovative sono fondamentali”.

Enrico Vita

Enrico Vita: Amplifon e Next Age insieme per sostenere le startup della Silver Economy

Potenziare la crescita delle startup nel settore dei prodotti e servizi dedicati alla popolazione over 50: è l’obiettivo di Next Age, l’acceleratore lanciato da CDP Venture Capital e AC75 StartUp e dedicato allo sviluppo della Silver Economy. Uno scopo condiviso anche da Amplifon: l’azienda guidata da Enrico Vita proprio la scorsa primavera ha deciso di entrare nel network come main partner. L’iniziativa del leader dell’hearing care arriva a consolidamento di un percorso avviato ormai da diversi anni, come ha ricordato lo stesso CEO Enrico Vita in occasione dell’annuncio: “Il nostro ingresso in Next Age si inserisce nel percorso di innovazione che abbiamo intrapreso da alcuni anni per fare leva sulle tecnologie digitali e i dati per offrire ai nostri clienti un servizio sempre più personalizzato, sviluppando la migliore esperienza multicanale”.

Enrico Vita: “Amplifon pronta a collaborare con le realtà più innovative”

Oltre a selezionare e supportare le startup in fase seed e pre-seed, grazie al suo ingresso in Next Age – che ha sede ad Ancona e può contare su ben 18 snodi su tutto il territorio – Amplifon avrà l’opportunità di entrare in contatto e collaborare con le realtà più innovative del panorama nazionale e internazionale dell’hearing care. A testimonianza dell’attenzione riservata da Amplifon all’integrazione delle nuove tecnologie, il CEO Enrico Vita ha poi ricordato la nascita di Amplifon X, startup interna creata in collaborazione con OtoHub per supportare l’accelerazione della strategia di innovazione digitale del Gruppo: “In questo percorso le collaborazioni con realtà innovative sono fondamentali – ha commentato il manager, che ha poi aggiunto –  Proprio dall’incontro con la startup italiana OtoHub abbiamo costituito AmplifonX, nella quale abbiamo previsto investimenti di 150 milioni di euro nel periodo 2022-2024”.

Federico Motta Editore: come si è evoluto l’Editore dal 1929 ai giorni nostri

Federico Motta Editore si colloca tra i marchi più tradizionali nel panorama Italiano. Editore dell’iconica Enciclopedia Motta, è stata insignita di numerosi riconoscimenti, tra i quali l’Ambrogino d’Oro (1980) e il Premio Speciale per la Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri (2004).

Federico Motta Editore

L’esordio di Federico Motta Editore come impresa di riproduzione fotomeccanica

“Cliché Motta” fu il nome con il quale una piccola impresa specializzata nella riproduzione fotomeccanica, fondata da Federico Motta, esordì nel 1929. Quella stessa impresa è oggi una delle Case Editrici più autorevoli nel panorama italiano. Fu il padre fondatore, che poi diede il nome Federico Motta Editore, a guidare la società verso il mondo dell’editoria. Il biglietto d’ingresso nel settore gli fu garantito dalla stampa di fumetti, mentre l’opera che segnò il suo avvenire fu la famosa Enciclopedia Motta. Quest’ultima, venduta in un primo momento in fascicoli nelle edicole, venne successivamente distribuita tramite vendita diretta ed entrò, a poco a poco, nelle case di milioni di italiani, divenendo a tutti gli effetti un’opera iconica. La Casa Editrice iniziò così ad ampliare la propria offerta culturale, ormai simbolo di qualità e autorevolezza.

La centralità dell’innovazione nel percorso di crescita di Federico Motta Editore

Se si dovesse scegliere una sola qualità che ha contribuito all’esemplare percorso di crescita di Federico Motta Editore, la scelta ricadrebbe senz’altro sull’innovazione. La volontà di offrire ai propri clienti i prodotti più innovativi sul mercato ha infatti accompagnato la Casa Editrice fin dalla sua nascita. Già negli anni ’80, l’Editore proponeva il Sonobox, uno strumento multimediale per la lettura audio di testi dell’Enciclopedia, considerato all’epoca una rivoluzionaria tecnologia digitale. Appartiene a Federico Motta Editore anche la prima enciclopedia multimediale, un’opera corredata da volumi con floppy disk, CD-ROM, videocassette e Tavole Transvision. L’avvento di Internet ha spinto infine la Casa Editrice verso una nuova fase contrassegnata da progetti di editoria digitale, come mottaformazione.it e l’Enciclopedia Motta con Internet TV.

Claudio Machetti, Direttore della Global Energy and Commodity Management Business Line di Enel

Claudio Machetti entra a far parte di Enel nel 2000 ed è attualmente alla guida della Global Energy and Commodity Management Business Line del Gruppo.

Claudio Machetti

Enel: il percorso di Claudio Machetti, Direttore della Global Energy and Commodity Management Business Line

Il percorso di Claudio Machetti in Enel inizia nel 2000, anno in cui esordisce in qualità di Responsabile dell’Area Finanza. Già durante i suoi primi anni nel Gruppo dà il suo importante contributo, partecipando alla fondazione della controllata finanziaria Enelfactor, per la quale assume anche la carica di Amministratore Delegato. Successivamente, viene nominato Presidente di Fondenel e Fopen, rispettivamente il fondo pensione integrativo dei dirigenti di Enel e il fondo pensione di operai, impiegati e quadri del Gruppo. È il 2005 quando accetta l’incarico di Direttore Finanziario di Enel, lasciandolo solo nel 2009 per diventare Direttore della Direzione Risk Management. Nel 2014 gli viene affidata la direzione della Global Energy and Commodity Management Business Line del Gruppo (inizialmente denominata Global Trading). Guida, contemporaneamente, Enel Global Trading S.p.A. in qualità di Amministratore Unico. Claudio Machetti è stato inoltre nei Consigli di Amministrazione di diverse consociate, quali Terna, Endesa e Wind Telecomunicazioni.

Claudio Machetti: formazione e primi incarichi lavorativi

Classe 1958, Claudio Machetti ha conseguito una laurea in Scienze Statistiche presso l’Università La Sapienza di Roma. Il suo esordio professionale avviene nel 1983: entra nel Banco di Roma come impiegato di una filiale di Milano. Successivamente, passa alla Direzione Centrale di Roma in qualità di analista finanziario, ruolo che lo porta ad occuparsi dell’analisi del merito di credito di grandi gruppi industriali italiani. Forte di una profonda conoscenza in materia di equity, ottiene l’incarico di funzionario della Direzione Finanziaria. Nel 1990 riceve la promozione a Vicedirettore Responsabile del Nucleo Analisti Finanziari. Trascorsi due anni, lascia definitivamente il Banco di Roma per passare a Ferrovie dello Stato Italiane. Qui viene assunto come Dirigente Responsabile dell’Unità Mercati Finanziari, operando inoltre come Amministratore Delegato di Fercredit, la società specializzata in ambito captive nei settori del leasing, del credito al consumo e del factoring. Nel 1996 gli viene affidata la Direzione della Finanza Operativa del Gruppo FS.

Banca Generali: la strategia vincente per il risparmio privato

La gestione del risparmio privato richiede una pianificazione finanziaria professionale: sul blog di Banca Generali una panoramica degli strumenti e degli asset in grado di valorizzarlo.

Banca Generali

Banca Generali: pianificazione finanziaria fondamentale per un portafoglio di investimento equilibrato

Il risparmio privato è una risorsa preziosa per realizzare i propri sogni e progetti di vita, ma richiede una gestione oculata e professionale. Lo sa bene Banca Generali, che grazie alla sua rete di consulenti finanziari qualificati e alla sua offerta di prodotti e servizi all’avanguardia accompagna i clienti nella definizione degli obiettivi da raggiungere e gli strumenti più adatti per centrarli. Un processo che, spiega l’Istituto in un recente articolo pubblicato sul blog “Protezione&Risparmio”, prende il nome di pianificazione finanziaria. Un’attività imprescindibile per creare un portafoglio di investimento equilibrato. Come evidenzia Stefano Lenti, Responsabile Area Consulenti Finanziari di Banca Generali, la pianificazione “è legata a doppio filo alla diversificazione”, ossia alla ripartizione degli investimenti tra strumenti finanziari e asset class. Tradizionalmente un portafoglio viene ripartito per il 60% in azioni, più volatili ma con rendimenti superiori, e il restante 40% in obbligazioni, dal rendimento più basso ma costante. A questi si aggiungono anche conti deposito remunerati e titoli obbligazionari a brevissima scadenza, che per le loro caratteristiche garantiscono anche una parte di liquidità per le spese impreviste.

Risparmio privato: dai Pac al private equity, gli asset alternativi

Se è vero che la diversificazione rappresenta un pilastro della pianificazione finanziaria, lo stesso si può dire ormai dei piani di accumulo del capitale, noti come Pac, che attraverso l’acquisto graduale di quote dei fondi comuni consentono di investire il risparmio privato posizionandosi sui mercati con una maggiore riduzione del rischio. Un approccio razionale, che Banca Generali definisce “una forma di risparmio a rate” e che permette ai risparmiatori di evitare inconvenienti sul timing degli investimenti. “Prevedere in anticipo l'andamento futuro delle borse è sempre un terno al lotto – spiega Lenti – Chi fa una previsione sbagliata ed entra sui listini poco prima che le quotazioni crollino, per esempio, rischia di collezionare ingenti perdite da cui non riesce più a risollevarsi, se non dopo moltissimi anni”. Complice la tendenza al ribasso dei prezzi delle obbligazioni, negli ultimi anni sempre più portafogli contengono al loro interno anche i cosiddetti private asset. Il private equity è probabilmente la categoria più nota di questi asset alternativi. Si tratta di investimenti che apportano nuovi capitali alle aziende non quotate: lo svantaggio è quindi l’alto livello di “illiquidità”, equilibrato dall’opportunità di godere di un extra rendimento. Per questo si tratta di strumenti destinati agli investitori con obiettivi di medio-lungo termine.

Serenissima Ristorazione, presentato il primo Bilancio di Sostenibilità: sfide e obiettivi

Redatto in anticipo rispetto alla normativa europea, il Bilancio di Sostenibilità presentato da Serenissima Ristorazione racchiude l’impegno del Gruppo verso l’ambiente, i territori e le persone.

Giulia Putin (Serenissima Ristorazione)

Serenissima Ristorazione sempre più ESG

Serenissima Ristorazione, leader nel settore della ristorazione collettiva, ha presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità, che racconta il percorso di un Gruppo che oggi conta 14 società collegate, un fatturato consolidato di oltre 400 milioni di euro e più di 10.000 dipendenti. L’azienda ha valutato il suo impatto ambientale e sociale e le azioni messe in campo per migliorarlo nel triennio 2019-2021, seguendo il quadro comune di rendicontazione ambientale, sociale e di governance stabilito dalla Commissione Europea. Il Report, nato con l’intento di preservare il benessere delle nuove generazioni, è stato redatto sulla base dei Sustainability Reporting Standards pubblicati nel 2016 dal Global Reporting Initiative (GRI). La decisione di anticipare la normativa di due anni testimonia l’impegno di Serenissima Ristorazione di orientarsi verso scelte di impresa sempre più sostenibili e inclusive, ha dichiarato la Chief Purchasing Manager del Gruppo Giulia Putin: “Crediamo che la capacità di generare valore non si identifichi solo con la dimensione economica, ma che l’analisi di aspetti intangibili sociali e ambientali non possa che arricchire i criteri di misurazione economica dei risultati. Sappiamo che c’è ancora molto da fare e per questo ci siamo posti traguardi concreti, seri e ambiziosi”.

Le iniziative di Serenissima Ristorazione

Ispirandosi all’Agenda 2030 dell’Onu, Serenissima Ristorazione ha definito le iniziative che intraprenderà per continuare un percorso da anni già ben avviato. Nell’ultimo periodo, oltre ad aver ottenuto diverse certificazioni – (Certificazione SA 8000 in tema di tutela dei lavoratori, Certificazione EMAS e Certificazione di Genere PdR 125:2022 giusto per citare qualche esempio), l’azienda ha lanciato numerose iniziative nell’ambito dell’empowerment femminile e della formazione. Più volte ha dimostrato la sua sensibilità verso l’economia locale, scegliendo laddove fosse possibile fornitori a filiera corta Km0, sostenendo l’occupazione nel territorio con più di 10mila collaboratori dislocati in tutta Italia, utilizzando macchinari e mezzi di ultima generazione per garantire sempre sicurezza e qualità in ambito alimentare. Un impegno che è valso a Serenissima Ristorazione i Premi Industria Felix ricevuti nel 2020 e nel 2021. Tra gli obiettivi futuri contenuti nel Bilancio: la riduzione del 5% del consumo di energia elettrica per pasto prodotto, la diminuzione specifica del rifiuto organico, un ambiente di lavoro sempre più inclusivo e un ulteriore potenziamento delle attività formative.

Siderurgia italiana: Riva Acciaio, le attività e il Codice Etico

Valori e principi fondamentali per “ispirare le condotte e il comportamento di coloro i quali operano sia all’interno sia all’esterno dell’organizzazione aziendale”: descrive così Riva Acciaio il significato e l’importanza del proprio Codice Etico.

Riva Acciaio

Riva Acciaio: Codice Etico per la siderurgia

Mantenere elevati standard di integrità e qualità nei confronti di se stessa e di tutti coloro che interagiscono con l’azienda. Punta verso questo obiettivo Riva Acciaio, realtà leader in Italia nel settore siderurgico, e lo fa attraverso un importante strumento introdotto per mettere nero su bianco i principi ispirativi delle proprie attività. Si tratta del Codice Etico, “carta dei valori e dei principi fondamentali di Riva Acciaio”, come specifica la stessa azienda sul suo sito ufficiale. Fondamenta che, a loro volta, “devono ispirare – anche al di là di quanto previsto dalle norme di legge – le condotte e il comportamento di coloro i quali operano sia all’interno sia all’esterno dell’organizzazione aziendale e, nello specifico i dipendenti, i consulenti, gli agenti, i partner commerciali, la pubblica amministrazione, i pubblici dipendenti e gli azionisti”. Il Codice Etico rappresenta, inoltre, “un elemento essenziale del modello di organizzazione, gestione e controllo previsto e disciplinato dal D.Lgs. n. 231/2001, integrando tale modello sul piano dell’espressione e della comunicazione dei valori e delle regole di comportamento ritenuti fondamentali per Riva Acciaio”.

Riva Acciaio: dalla fondazione ai traguardi raggiunti

Simbolo dell’evoluzione avvenuta nel settore siderurgico negli anni, Riva Acciaio è realtà leader in Italia nella produzione di prodotti lunghi e acciai di alta qualità. Una storia che trae origine nel secondo Dopoguerra italiano, quando i fratelli Emilio e Adriano Riva posero le basi per oltre 60 anni di successi e tecnologie a elevata specializzazione. È questo un elemento centrale nel percorso compiuto da Riva Acciaio, azienda pioniera e di grande innovazione nel settore. Ne è un esempio la tecnica della colata continua curva a tre linee, introdotta per la prima volta in Italia nello stabilimento di Caronno Pertusella (VA) per poi estendersi su scala nazionale. Non è da meno, a livello di avanguardia nel comparto, lo stabilimento di Lesegno (CN), dove un laboratorio di ricerca e sviluppo opera da decenni con tecnologie siderurgiche innovative al servizio di tutti gli impianti del Gruppo Riva. A Lesegno è presente anche il simulatore termomeccanico “Gleeble 3800”, esemplare unico in Italia che consente la riproduzione del ciclo di lavorazione dell’acciaio su provini “in miniatura”. A completare le attività aziendali anche gli altri tre stabilimenti ubicati a Sellero, Malegno e Cerveno in Valle Camonica (BS).

Marco Nicola Domizio: approfondimento sul fondatore di Ares Ambiente

L’imprenditore Marco Nicola Domizio è la mente dietro la fondazione di Ares Ambiente, azienda attiva su tutto il territorio che si occupa di servizi di intermediazione di rifiuti e di gestione di impianti autorizzati.

Marco Domizio

Marco Domizio e la nascita di Ares Ambiente

Dopo diversi anni trascorsi ad affinare le proprie competenze nel settore dei rifiuti, Marco Domizio decide di fondare la propria azienda. Nel 2008 dà così vita ad Ares Ambiente, una società che si occupa di smaltimento, recupero e trasporto di rifiuti urbani speciali, pericolosi e non pericolosi, con sede a Treviolo (BG). L’azienda, attiva su tutto il territorio italiano e iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali - Sezione Regionale della Lombardia Cat. 8 classe A e Cat 4/5 classe F, è impegnata attivamente contro i rischi di infiltrazione mafiosa e vanta la massima valutazione nel Rating di Legalità concesso dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (ACGM), in accordo con il Ministero degli Interni e il Ministero della Giustizia. Nel corso degli anni, Ares Ambiente è cresciuta progressivamente, al punto di guadagnarsi il titolo di “Best Performer” secondo il “Lombardia Post”. Oltre a possedere numerose certificazioni, l’azienda è stata anche autorizzata a realizzare e gestire un impianto di compostaggio nella Regione Lazio.

Marco Nicola Domizio: il percorso prima di fondare Ares Ambiente

La fondazione di Ares Ambiente segue anni di collaborazioni con realtà attive nel settore ambientale in ruoli di responsabilità. Diplomato nel 1995, Marco Domizio avvia la sua carriera in un’azienda lombarda attiva nel settore dell’intermediazione dei rifiuti per la quale si occupa anche di gare d’appalto. Trascorsi sei anni, passa ad una società specializzata in attività di spurghi e pulizie industriali in qualità di Responsabile Commerciale, collaborando all’espansione del portfolio clienti e contribuendo alla realizzazione di un impianto di compostaggio in provincia di Bergamo. Nello stesso ruolo, intraprende una collaborazione con un’importante azienda milanese e partecipa all’installazione dei sette impianti di trito-vagliatura nella Regione Campania. In quel periodo si avvicina inoltre al mondo del trasporto transfrontaliero di rifiuti, a mezzo gomma/intermodale e a mezzo nave. Segue una breve parentesi come Responsabile Commerciale di un impianto di compostaggio a Bergamo e poi altre collaborazioni con società attive nel settore, tra cui una che lo porta ad occuparsi della gestione di una cava di estrazione di minerali naturali.

L’intervista a Luca de Meo (Renault Group): tanti i dubbi sull’Euro7

Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA, è tornato a riflettere, nel corso di una recente intervista, su tematiche importanti quali l’Euro7 e la Cina. Per il manager italiano, l’Unione europea dovrebbe ridefinire la propria strategia.

Luca de Meo

Luca de Meo: Euro7, tanti svantaggi per i produttori e pochissimi benefici per l’ambiente

Se dovessi riassumere, direi che gli Stati Uniti tendono a stimolare l'attività economica, la Cina tende a guidarla, e l'Unione europea tende a regolamentarla. Regolamentare, tuttavia, non basta per creare una strategia o una politica. In questo contesto, ACEA vuole essere parte della soluzione. Siamo a favore della transizione ambientale ma si tratta di avere una strategia complessiva”, così ha commentato Luca de Meo alcune decisioni prese dall’Europa in relazione al settore automobilistico. In particolare, il manager ha fatto riferimento alla normativa Euro7, sulla quale ha ripetutamente espresso dubbi. Secondo il CEO di Renault Group, l’entrata in vigore del regolamento sulle emissioni delle vetture comporterebbe un aumento dei costi di produzione delle auto, con vantaggi ambientali quasi irrilevanti.

Luca de Meo: la sfida con la Cina sulle auto elettriche

È la Cina il principale competitor nell’ambito delle elettriche. Ad ammetterlo è stato proprio Luca de Meo, il quale ha sottolineato però come sia iniziata una nuova partita. “Non stiamo rifiutando il progresso, al contrario. Con le auto elettriche è iniziata una nuova partita. I cinesi hanno una generazione di vantaggio. Renault intanto sta lavorando alla nascita del più grande ecosistema europeo per la produzione di auto elettriche. Stiamo lottando come leoni. Vogliamo difendere la produzione europea, ma per questo abbiamo bisogno dell'appoggio dei regolatori e dei politici, anziché dover affrontare scadenze e punizioni”, ha dichiarato il Presidente dell’ACEA, che evidenzia il “gigantesco esercizio burocratico” dell’Unione europea.

L’impegno di Ares Ambiente per garantire una corretta gestione dei rifiuti

Dalla sua fondazione Ares Ambiente, guidata dalla responsabilità verso persone e ambiente, garantisce la corretta gestione dei rifiuti. L’operato aziendale si basa sui criteri di efficienza, economicità e trasparenza.

Ares Ambiente

Ares Ambiente, l’intermediario nella gestione dei rifiuti

Ares Ambiente si definisce come anello di congiunzione tra i soggetti principali del ciclo di gestione del rifiuto. Fondata da Marco Domizio nel 2008 a Treviolo, in provincia di Bergamo, l’azienda gestisce lo smaltimento, il recupero e il trasporto di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, su tutto il territorio italiano. I rifiuti che vengono trattati hanno come produttore o detentore del rifiuto tutte le tipologie di attività produttive, le attività all’ingrosso e le attività di distribuzione di prodotti di tutte le categorie merceologiche. Le tipologie di rifiuti trattati sono costituite da oltre 830 codici CER/EER, come definiti nell’Elenco Europeo dei Rifiuti - EER 2014/955/UE. Guidata dalla responsabilità verso le persone e l’ambiente in generale, l’azienda gestisce i rifiuti secondo criteri di efficienza, economicità e trasparenza. Ares Ambiente fornisce e si occupa altresì dei documenti richiesti dalla legge, dalla caratterizzazione del rifiuto fino al trasporto all’impianto finale. Garantisce inoltre la tracciabilità totale, dal ritiro presso il detentore o produttore del rifiuto fino allo smaltimento.

Ares Ambiente tra legalità, certificazioni e Codice Etico

Ares Ambiente è iscritta presso l’Albo Nazionale Gestori Ambientali - Sezione Regionale della Lombardia al n. MI40755 per le attività di intermediazione e commercio di rifiuti pericolosi e non, trasporto di rifiuti non pericolosi e raccolta e trasporto rifiuti speciali pericolosi. È inoltre iscritta all'elenco dei fornitori e dei lavoratori non soggetti a tentata infiltrazione mafiosa della prefettura di Bergamo per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti per conto terzi. L’azienda ha infatti ottenuto il punteggio massimo nel Rating di Legalità concesso dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) in accordo con i Ministeri dell'Interno e della Giustizia. La valutazione riconosce l’impegno delle imprese che operano secondo i principi di legalità, trasparenza e responsabilità sociale. Nel corso degli anni Ares Ambiente ha inoltre ottenuto le seguenti certificazioni: Qualità (UNI EN ISO 9001), Ambiente (UNI EN ISO 14001), Sicurezza (UNI ISO 45001), Responsabilità Sociale (SA 8000). Con l’adozione del Codice Etico, la realtà bergamasca mira a diffondere a tutti i soggetti coinvolti i valori di correttezza, lealtà, integrità e trasparenza.

ITA Airways, Fabio Lazzerini: “Semestre superiore alle aspettative, pronti per Lufthansa”

Fabio Lazzerini è stato intercettato dai microfoni di “Askanews” nel corso del World Air Transport Summit tenutosi a Istanbul: “Momento storico per la compagnia”.

Fabio Lazzerini

Fabio Lazzerini: “ITA Airways continua a crescere e a puntare sul mercato premium”

Per la nuova compagnia di bandiera italiana è un “momento oggettivamente storico”. Dopo il rilancio avvenuto tra la pandemia e la guerra in ucraina, ITA Airways si prepara infatti a chiudere il semestre con risultati oltre le aspettative e una strategia ormai consolidata in attesa dell’ingresso in Lufthansa. Fabio Lazzerini, AD e General Manager di ITA Airways, ne ha parlato in una recente intervista rilasciata ad “Askanews” in occasione della 79esima edizione dello IATA Annual General Meeting and World Air Transport Summit di Istanbul. “Quest’anno chiuderemo il semestre con ricavi superiori del 6% rispetto al budget – ha dichiarato il manager – mentre il primo trimestre abbiamo chiuso con una cassa superiore del 18% rispetto al budget e il 14% sopra budget di Ebitda”. Un trend positivo frutto di un Piano Industriale solido e di un business plan che punta sull’incremento della flotta e sui collegamenti di lungo raggio: “Lufthansa ha deciso questo investimento sulla base del piano industriale di ITA Airways, rivisto nel CdA di gennaio 2023 sulla base delle nuove condizioni di mercato – ha detto Fabio LazzeriniNon vogliamo fare la guerra alle low cost, ITA nasce per servire il mercato premium, il mercato corporate, il mercato leisure premium”.

Fabio Lazzerini: “Renderemo Fiumicino hub d’eccellenza. Con Lufthansa più innovazione e sinergie”

Nell’intervista Fabio Lazzerini ha poi sottolineato la scelta di Airbus come unico fornitore di aeromobili, con ITA Airways che chiuderà il 2023 con il 50% di velivoli di nuova generazione. Ottenendo non solo un servizio migliore per i passeggeri, ma anche maggiore sostenibilità economica e ambientale grazie ad un consumo di carburante ridotto fino al 30%. Tra gli obiettivi principali del Piano la trasformazione di Fiumicino in un hub di eccellenza e il rilancio di Linate, già cresciuto del 40% rispetto al 2022. Con l’ingresso in Lufthansa, aggiunge l’AD, la compagnia otterrà “benefici dal punto di vista dei ricavi, del network ma, soprattutto, dal punto di vista dell’innovazione, dell’efficienza e delle sinergie” e porterà a termine la riconfigurazione della vecchia Alitalia. Il manager ha poi elogiato i risultati ottenuti dalla compagnia sul fronte sindacale. Rispetto alle fasi iniziali, le condizioni contrattuali sono state avvicinate alla media del mercato: “Abbiamo rinnovato il contratto di lavoro a gennaio e i nostri dipendenti ci hanno dato fiducia: la situazione – ha concluso Fabio Lazzerini – è decisamente buona”.

Terna, al via la seconda edizione del Master per la transizione energetica

Il corso rientra nell’ambito del progetto Tyrrhenian Lab, al quale collaborano gli istituti delle città coinvolte dal nuovo elettrodotto di Terna.

Terna

Master Tyrrhenian Lab: i dettagli della nuova iniziativa di Terna

Terna, l’operatore nazionale del sistema elettrico, ha lanciato la seconda edizione del Master “Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica”, in collaborazione con le Università di Cagliari, Palermo e Salerno. Un’iniziativa formativa di alto livello, che rientra nel progetto Tyrrhenian Lab, volto a creare un centro di eccellenza distribuito nelle sedi delle città in cui approderanno i cavi del Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino di Terna da 3,7 miliardi che unirà le tre regioni. Presentato nell’Aula Magna della Facoltà di Architettura dell’Università di Cagliari, il Master ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti le competenze necessarie a gestire un sistema elettrico in costante evoluzione, caratterizzato da una crescente integrazione delle fonti rinnovabili e da una maggiore digitalizzazione. Il Gruppo ha previsto un investimento di 100 milioni di euro al 2026 per favorire lo sviluppo delle risorse umane qualificate in questo ambito. La seconda edizione del corso, che partirà il prossimo novembre, sarà composta da undici moduli, per un totale di 60 crediti formativi. Il termine per presentare la domanda di ammissione è il 4 settembre. I candidati selezionati saranno 57, 12 in più rispetto alla prima edizione, così da tenere conto del forte riscontro ottenuto lo scorso anno. Al termine del percorso formativo, i 19 studenti migliori entreranno a far parte ufficialmente del team di Terna nella sede di Cagliari.

Del Pizzo (Terna): “Il nostro master un percorso virtuoso che creerà valore per il Paese”

La seconda edizione del Master targato Terna è stata accolta con favore dalle istituzioni accademiche coinvolte, che hanno sottolineato l’importanza della collaborazione con il Gruppo per la formazione di eccellenza e per lo sviluppo del territorio. “Siamo molto contenti di questa partnership e di avere delle occasioni di confronto continue con il mondo che poi ruota intorno alle grandi opere come quella del Tyrrhenian link, per cui siamo contenti e fiduciosi di continuare”, ha dichiarato il Rettore dell’Università di Cagliari Francesco Mola. Sulla stessa linea Francesco Del Pizzo, Direttore Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna, che ha messo in evidenza il ruolo strategico delle Università dei territori coinvolti nella realizzazione del più grande elettrodotto sottomarino d’Europa: “Siamo convinti che questo è un percorso che sarà virtuoso, che creerà valore per il Paese: un valore per la transizione energetica – ha sottolineato – ma anche un valore per il territorio”.

L’INFN rinforza i laboratori di Frascati. Il progetto affidato alla Tecnicaer di Fabio Inzani

La società di ingegneria integrata innovativa guidata da Fabio Inzani ha preso in carico il progetto per la realizzazione di un nuovo complesso edilizio che potenzierà i Laboratori Nazionali dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a Frascati (Roma).

Fabio Inzani

Tecnicaer: il nuovo complesso realizzato dal team di Fabio Inzani si chiamerà EuSPARC

Un Laboratorio di Studi Avanzati nel campo delle nuove tecnologie per l’accelerazione delle particelle andrà ad occupare gli spazi del nuovo complesso edilizio progettato dalla Tecnicaer di Fabio Inzani per l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a Frascati, in provincia di Roma. Ideato per diventare un punto di riferimento per gli utilizzatori di radiazione coerente da FEL (Free Electron Laser), il laboratorio sarà dotato di un acceleratore di particelle per studi di accelerazione con metodi innovativi e di generazione di radiazione elettromagnetica. L’edificio, denominato EuSPARC, si svilupperà intorno al nucleo centrale del LINAC e sarà realizzato secondo specifici criteri al fine di garantire la schermatura alle radiazioni ionizzanti necessarie per far funzionare l’acceleratore.

Il verde come mezzo di comunicazione visivo nel progetto di Fabio Inzani

Nel progetto pensato dal team guidato da Fabio Inzani, il verde fungerà da mezzo di comunicazione visivo rispettoso dei servizi ecosistemici. Grazie alla presenza di vasche con specie vegetali di diverso tipo, il tetto sarà coperto di verde, diventando un tutt’uno con il versante collineare. La terra consentirà inoltre di migliorare le caratteristiche di radioprotezione. Sempre per rispettare il criterio di integrazione nel paesaggio circostante, il piano di Tecnicaer prevede un disegno che alleggerisca la forma monolitica e valorizzi il ruolo del verde nei vari spazi. Una chiusura metallica perimetrale nasconderà invece alla vista i pannelli fotovoltaici. Il verde sarà dunque un elemento fondamentale che aiuterà il senso di orientamento all’interno del complesso, facendo da corridoio ecologico, ma non solo. La sua presenza contribuirà infatti a ridurre anche l’effetto “isola di calore”, fornendo comfort termico nei mesi estivi grazie anche all’utilizzo di specie arboree e arbustive di altezze diverse per aumentare le zone d’ombra.

Luigi Ferraris (Gruppo FS) sui big data: fondamentali per l’espansione dell’azienda

L’AD del Gruppo FS Luigi Ferraris è intervenuto nel corso del seminario sull’”Intelligence economica nell’era del digitale” organizzato dalla Luiss, sottolineando l’importanza dei big data per la difesa e l’espansione dell’azienda. Presenti al panel anche Paolo Scudieri, Presidente del Gruppo Adler, Flavio Valeri, Presidente di Lazard Italia, e Leonardo Bellodi, Corporate Secretary di Enel.

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: l’analisi dei dati per espandere il mercato dell’alta velocità

L’alta velocità nei Paesi dell’Europa centrale si sta dirigendo verso la creazione di un mercato unico che necessiterà di infrastrutture sempre più avanzate per rendere possibili collegamenti come Berlino - Parigi in 4-5 ore. In tale contesto diventa imprescindibile conoscere bene gli scenari e i mercati. Lo sa bene l’AD del Gruppo FS Luigi Ferraris che ha evidenziato: “Prima di entrare nel mercato francese abbiamo fatto un’attenta analisi dei dati, anche se non tutte le informazioni erano disponibili. Sul nostro Frecciarossa Milano - Parigi avevamo previsto una domanda che pensavamo di poter soddisfare riempiendo i nostri treni al 60-70%, invece siamo attualmente oltre l’80%”. Il database del Gruppo FS conta oltre 9 milioni di clienti, 5 milioni dei quali hanno dato il consenso al trattamento dei dati. “Dobbiamo misurare la qualità del servizio con ogni strumento utile, monitorando le reazioni dei nostri viaggiatori sui social e analizzando i dati che i nostri clienti ci consentono di usare e che abbiamo il dovere di proteggere”, ha dichiarato l’AD.

Luigi Ferraris: il ruolo delle infrastrutture digitali nel Gruppo FS

Oltre a migliorare la mobilità delle persone, il Gruppo guidato da Luigi Ferraris punta anche al potenziamento e alla realizzazione di infrastrutture, alla gestione delle stazioni, alla mobilità e logistica integrata e alle aree urbane. E poi è al lavoro per portare la connettività a bordo, estendendo la fibra ottica lungo i suoi 17.000 chilometri di binari. In ognuna di queste aree, l’attività di acquisizione ed elaborazione dei dati riveste un ruolo strategico fondamentale. “Abbiamo bisogno di infrastrutture digitali per le merci, per il monitoraggio in tempo reale del loro trasporto, come per monitorare lo stato delle infrastrutture, e abbiamo bisogno di chi sappia leggere ed elaborare questi dati”, ha affermato l’AD. “Occorrono analisti e un centro ricerca che abbiamo (FS Research Centre) ma poi serve velocità di reazione, capacità di catturare i trend, interpetrarli e anche di intercettare i traffici commerciali”, ha concluso.

Luca Dal Fabbro: gli investimenti di Iren puntano sul ciclo dei rifiuti, sull’idroelettrico e sull’efficientamento

L’Italia al centro dell’Europa per quanto riguarda l’economia circolare, le multiutility, gli investimenti di Iren al 2030: di questo ha parlato Luca Dal Fabbro durante il suo intervento all’evento “La Stampa è con voi”.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: lo scenario energetico italiano

Siamo usciti dalla crisi grazie all’opera di almeno due governi e delle aziende del settore che hanno fatto la loro parte. L’Italia in questi frangenti dà il meglio di sé, eravamo sull’orlo del baratro ma abbiamo assorbito il colpo della guerra”: Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, ha partecipato all’evento “La Stampa è con voi”. Intervistato dal giornalista Andrea Rossi e dal Vicedirettore Federico Monga, ha parlato di Iren e dello scenario energetico italiano. “Iren sta sviluppando insieme a un altro gruppo italiano il più grande rigassificatore del Mediterraneo, 16 miliardi di metri cubi con un miliardo di stoccaggio, un’opera che renderebbe l’Italia il centro, l’hub del gas d’importazione per il mercato liquido”. Luca Dal Fabbro ha sottolineato come queste operazioni siano fondamentali per non fare affidamento unicamente sul gas algerino o proveniente dall’Azerbaigian, due Paesi comunque instabili. “Abbiamo già autorizzato il progetto e attendiamo che il governo lo ritenga una infrastruttura strategica. Da lì nascerà un percorso importante”.

Luca Dal Fabbro: l’Italia cresce nell’economia circolare

Iren ha previsto 3 miliardi di investimenti al 2030 in diversi settori strategici: energia, efficienza energetica, idroelettrico e ciclo dei rifiuti. Un impianto è appena stato inaugurato a Vercelli per lavorare il legno di scarto, ad esempio: “Non dovete pensare che l’industria sia fatta solo di auto, computer e telefonini. Il vero futuro dell’Italia sta nell’industria che rigenera”, ha spiegato Luca Dal Fabbro all’evento de “La Stampa”. “Per quanto riguarda l’automotive e le batterie è giusto lavorarci, ma è una sfida che potremmo perdere. L’economia circolare è invece una battaglia che stiamo già vincendo: l’Italia è il Paese più circolare d’Europa e ha le tecnologie più avanzate. Le multiutility sono gli operatori che diventeranno leader in questo campo”. Per questo Iren punta molto sulla valorizzazione dei rifiuti e sulla stretta collaborazione con i territori: in questo senso, il Gruppo è già operativo anche sulle terre rare. Luca Dal Fabbro ha concluso l’intervista parlando dell’offerta avanzata per l’acquisizione di Egea e dell’ipotesi di un nuovo termovalorizzatore in Piemonte, un’evenienza da scartare al momento: sarebbe più logico realizzare una nuova linea di trattamento dove già l’impianto di Torino è attivo.

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