Roberto Casula: la carriera in Eni

Roberto Casula ha saputo unire agli studi teorici come Ingegnere una esperienza diretta all’interno delle realtà più significative del settore energetico, arrivando a scalare i vertici di Eni.

Dopo la laurea in Ingegneria Mineraria a Cagliari, è arrivato in Eni dove ha condotto un percorso che lo ha portato fino ai vertici dell'azienda. La storia professionale di Roberto Casula unisce la diretta esperienza sul campo al management societario.
Roberto Casula

Roberto Casula: i primi anni del percorso professionale

Roberto Casula nasce a Cagliari nel 1962. Dopo aver terminato gli studi superiori, si iscrive alla Facoltà di Ingegneria Mineraria presso l'ateneo cagliaritano, conseguendo la laurea nel 1988. In seguito, trova lavoro nel settore petrolifero presso Agip S.p.A., dove resta impiegato fino al 1991. In questo ruolo ha il compito di amministrare le prove di produzione e acquisizione dei dati sui pozzi e di verificare il comportamento dinamico dei giacimenti di idrocarburi. Inizialmente marginali, queste mansioni ricoperte diventano in breve tempo il fulcro del proprio operato. Nel 1992 passa agli uffici della società controllata del gruppo Agip Angola Ltd a Luanda, capitale dell'omonimo stato dell'Africa Centro-Occidentale. In questa nuova veste ha come compito principale la gestione delle operazioni di mantenimento e sviluppo. Nel 1997 Roberto Casula ha la possibilità di ritornare a vivere e lavorare in Italia, occasione che decide di sfruttare e ottenendo così in assegnazione un progetto di arrangiamento produzione e sviluppo interno a Eni S.p.A. Oltre a ciò, questa rinnovata responsabilità comporta per lui la possibilità di essere di nuovo protagonista in primo piano dei processi commerciali e operativi dei Paesi dell'Africa Occidentale e del Medio Oriente.

Le ultime esperienze professionali di Roberto Casula

Agli inizi del 2000, Roberto Casula rinnova il suo ruolo all'interno di Gruppo Eni, progredendo nella salita ai vertici aziendali. In primis è infatti nominato Responsabile dei Servizi Tecnici di progetto in Iran e in un secondo momento Manager delle fasi 4 e 5 del programma conosciuto come Giant South Pars Gas. Per avere sotto mano la gestione di quest'ultimo progetto, si trasferisce a Teheran, capitale dell'Iran. Tornato per un breve periodo in Italia nel 2004, viene ritrasferito poco dopo a Tripoli, capitale della Libia. Qui è inizialmente impiegato in qualità di Managing Director per il Nord Africa e successivamente di Senior Vice President della Regione Sub-Sahariana. Roberto Casula dal 2011 conduce l'azienda a stipulare numerosi e determinanti contratti commerciali in vari Paesi africani. Il riconoscimento da parte di Eni per il lavoro svolto sul campo arriva nel luglio del 2014, quando diviene Chief Development Operations & Technology Officer. Questo ruolo comporta la possibilità di comunicare in prima persona all'Amministratore Delegato per quanto concerne le attività tecniche, operative, di progetto e di ricerca e sviluppo.

UNINT: Nicolò Zanon interviene al seminario “Maggioranza e opposizione nella Costituzione”

La Costituzione, fondamento sul quale si basa la nostra democrazia, compie 70 anni: è sempre più importante veicolare ai giovani italiani i principi promulgati dalla nostra Carta Costituzionale attraverso lezioni e cicli d'incontri. In questo contesto, il giudice Nicolò Zanon ha partecipato al seminario "Maggioranza e opposizione nella Costituzione".
Nicolò Zanon

La lezione di Nicolò Zanon

Nicolò Zanon, giudice e docente, ha preso parte al seminario "Maggioranza e opposizione nella Costituzione" parlando agli studenti attraverso un intervento. La lezione, organizzata in occasione del ciclo di incontri intitolato "70 anni di Costituzione", si è svolta presso l'Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT). La Costituzione è entrata in vigore il 1° gennaio 1948: da allora rappresenta le solide basi sulle quali si regge la democrazia del nostro Paese. È importante che venga ricordata e trasmessa alle giovani generazioni e agli studenti attraverso iniziative differenti, sostenute dalle parole degli esperti costituzionalisti. La lezione di Nicolò Zanon è stata inserita nell'ambito della Scuola di Scienze della Politica, che si adopera per fornire un'adeguata conoscenza delle variabili socioeconomiche e politiche che caratterizzano non solo l'Italia, ma anche l'Europa e lo scacchiere globale. La Scuola, giunta alla VII edizione, è impegnata anche in attività di ricerca. Si ispira ai principi costituzionali del pluralismo politico, ideologico, religioso e culturale, riconosciuti come la base di qualsiasi sistema democratico.

Nicolò Zanon: il ritratto professionale

Classe 1961, Nicolò Zanon ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'Università di Torino con una tesi in Diritto pubblico comparato. Ricercatore a Torino, nella Facoltà di Scienze Politiche, integra il suo percorso formativo con soggiorni studio in Francia e Germania. Nel 1996 e 1997 lavora come professore a contratto a Milano presso l'Università Bocconi occupandosi del corso di "Istituzioni di diritto pubblico". Negli stessi anni è Assistente di Studio del giudice costituzionale prof. Valerio Onida. Prosegue la sua carriera accademica insegnando in prestigiosi atenei, come l'Università di Padova, l'Università Milano-Bicocca e l'Università degli Studi di Milano. Nicolò Zanon è autore di testi scientifici ed è attivo come editorialista per quotidiani di rilievo come "Il Giornale", "Libero" e "Il Sole 24 Ore". Svolge con successo la professione di avvocato, patrocinando diverse importanti questioni di fronte alla Corte costituzionale. Nel 2010 è componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura, incarico che ricopre fino al 2014. Attualmente è giudice della Corte costituzionale su nomina del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è Ordinario (fuori ruolo in ragione del suo incarico) di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano e, dal 2017, è Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana.

Mobilità elettrica, Francesco Starace: “L’Italia ce la fa”

Cresce la sensibilità sul tema dello sviluppo sostenibile, in particolar modo nel settore dell'automotive. Enel X e Symbola hanno condotto uno studio sulla mobilità e i risultati sono sorprendenti: le vendite di veicoli elettrici sono in aumento. Soddisfatto anche l'Amministratore Delegato di Enel Francesco Starace : "E' un percorso lungo, ma l'Italia ce la può fare".
Francesco Starace, AD Enel

Francesco Starace: la mobilità elettrica è in costante crescita

Cresce l'interesse per il settore della mobilità elettrica. Non più solo una curiosità, poiché come ha confermato lo studio "100 Italian e-mobility stories" condotto da Enel X e Symbola, le vendite dei veicoli elettrici sono in aumento costante: nel 2018 sono raddoppiate, passando da 5.000 unità del 2017 a circa 10.000. Nello specifico, lo studio si impegna a raccontare le imprese italiane che investono nella e-mobilty e mostra quanto lo scenario nazionale sia ricco di iniziative e progetti a riguardo. Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel, ha confermato l'andamento positivo: "Stiamo vedendo molti imprenditori dedicarsi a questa nuova tecnologia, partiamo lievemente in ritardo ma la strada è molto lunga e possiamo rifarci". I vantaggi di un'auto elettrica sono molteplici: a partire dalla riduzione delle emissioni di circa il 50% che favorirà, inoltre, il processo di decarbonizzazione, per arrivare alle batterie, che una volta esaurite, potranno essere impiegate per alimentare accumulatori di energia. Il salone di Ginevra ha dimostrato, invece, le migliorie dal punto di vista tecnologico ed estetico: l'offerta è ampia e tutti i migliori player stanno investendo nella e-mobility, un altro elemento a supporto delle parole di buon auspicio del manager.

Francesco Starace: l'impegno di Enel nella e-mobility

In occasione della presentazione dei risultati dello Studio, tenutasi a Roma durante la giornata di lunedì 8 aprile, Francesco Starace è intervenuto in video poiché trattenuto all'estero. L'Amministratore Delegato di Enel, oltre a commentare positivamente le conclusioni, ha messo in luce i progressi tecnologici del settore: "La tecnologia dell'auto elettrica ha fatto numerosi progressi in questi anni: l'auto diventa più performante, meno cara e la durata del viaggio si allunga. Stiamo anche facendo numerosi progressi per la diffusione dell'infrastruttura delle ricariche, aspetto essenziale se noi vogliamo che l'auto elettrica diventi una cosa normale." Per quanto concerne la problematica della ricarica, Enel ha dimostrato un grande impegno, investendo circa 300 milioni di euro nell'installazione di nuovi punti. "Il nostro obiettivo è quello di installare circa 28.000 punti di ricarica. Vogliamo dotare il Paese di una rete di ricarica capillare che permetta a chi guida un veicolo elettrico di percorrere l'Italia dalla Valle d'Aosta alla Sicilia senza paura di rimanere a piedi", ha affermato Francesco Starace.

Claudio Descalzi: una crescita sostenibile per Eni con l’accordo con il CNR

L'Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi e il Presidente di CNR (Centro Nazionale delle Ricerche) Massimo Inguscio si sono incontrati per sottoscrivere un Joint Research Agreement finalizzato alla costituzione di quattro centri di ricerca nel Mezzogiorno.
Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: Eni e CNR insieme per la ricerca

Eni continua a impegnarsi per la crescita sostenibile del Paese e l'ultima partnership stabilita ne è la prova. Claudio Descalzi, Amministratore Delegato del Gruppo, ha incontrato il Presidente di CNR (Centro Nazionale delle Ricerche) per firmare un accordo che comporta l'istituzione di quattro centri di ricerca congiunti, localizzati nel Mezzogiorno. Eni e CNR uniranno così le proprie forze nel nome dello sviluppo sostenibile. In particolare, i ricercatori si focalizzeranno su quattro aree: la decarbonizzazione del settore energetico e una crescita sostenibile, la promozione dell'economia circolare e della bioeconomia e per lo sviluppo di sistemi idrici e tecniche di agricoltura innovativi e sostenibili. Le due società stabiliranno insieme ogni obiettivo, attività e risorse concernenti i progetti da avviare, ma si prevede di costituire quattro laboratori presso centri operativi o di ricerca. Le zone interessate, nello specifico, saranno Lecce, per lo Studio sui cambiamenti climatici; Gela, per lavorare su energia pulita; la Basilicata si concentrerà sulla gestione del ciclo dell'acqua e a Portici si metterà a punto un piano per un'agricoltura a basse emissioni di CO2.

Claudio Descalzi: "Orgogliosi dell'accordo strategico"

Claudio Descalzi ha commentato l'alleanza appena siglata, ritendendola perfettamente in linea con il sistema di partnership stabilite con il mondo accademico e con il percorso verso la sostenibilità intrapreso dal Gruppo: "La collaborazione con CNR si inquadra nella strategia Eni di forte cooperazione con l'eccellente sistema della ricerca italiano". Non a caso, Eni aveva già firmato alleanze con prestigiose Università italiane e non per unire i bisogni espressi dall'industria e le opportunità offerte dal comparto accademico, finalizzate alla valorizzazione della ricerca scientifica come servizio al Paese e al suo sviluppo industriale. A tal proposito, Claudio Descalzi ha manifestato la propria soddisfazione in merito all'ulteriore patto sottoscritto: "Siamo orgogliosi di avere all'attivo 9 accordi strategici con le principali Università ed enti di ricerca del Paese, per un investimento di più di 67 milioni di euro, evidenziando il nostro impegno nel campo della Ricerca e Sviluppo".

Senato, il primo anno di attività del Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati

Il primo anno di attività di Maria Elisabetta Alberti Casellati: l’impegno del Presidente per dare sempre più rilievo al Senato, valorizzandone ruolo e competenze nel sistema costituzionale.

Il primo anno di presidenza di Maria Elisabetta Alberti Casellati: dodici mesi che l'hanno vista impegnata su numerosi fronti e lavorare per la valorizzazione delle competenze e del ruolo del Senato, a garanzia della terzietà e della centralità del Parlamento nel nostro sistema costituzionale.
Maria Elisabetta Alberti Casellati

Senato: un anno fa l'elezione di Maria Elisabetta Alberti Casellati come Presidente

È stata eletta un anno fa, il 24 marzo: è il Presidente del Senato più votato dal 1994 e la prima donna, nella storia d'Italia, a ricoprire la seconda carica dello Stato. Maria Elisabetta Alberti Casellati ha lavorato in questi dodici mesi per valorizzare ulteriormente il Senato, il suo ruolo e le competenze. Un obiettivo portato avanti anche nell'ottica di garantire la terzietà e la centralità del Parlamento nel nostro sistema costituzionale. Un impegno costante quello di Maria Elisabetta Alberti Casellati nel suo primo anno di presidenza, evidente su più fronti: oltre a lavorare diffondendo sempre più la conoscenza del patrimonio artistico culturale del Paese, si è interessata di numerosi temi di carattere economico, sociale e ambientale tra cui la denatalità, il contrasto alla violenza di genere, la tutela delle fragilità sociali, gli effetti del dissesto idrogeologico.

Maria Elisabetta Alberti Casellati: primo anno di attività in qualità di Presidente del Senato

La particolare attenzione riservata alle tematiche ambientali emerge anche dai numerosi viaggi che Maria Elisabetta Alberti Casellati ha effettuato nel corso di questo primo anno: in Veneto, Calabria, in Umbria e a Genova, il Presidente del Senato ha voluto portare solidarietà alle vittime del maltempo e capire da vicino quanto e come gli effetti del climate change stiano impattando sui nostri territori. Da qui la richiesta di istituire una Commissione Parlamentare d'inchiesta sul fenomeno del dissesto idrogeologico in modo da avere un quadro più preciso dei luoghi che necessitano di interventi in maniera più urgente. In ambito culturale, su sua iniziativa, sono stati introdotti i "sabati della Cultura" al Senato. Maria Elisabetta Alberti Casellati si è inoltre spesa su questioni di grande valore: ha condannato duramente violenze domestiche e di genere, invocando una rivoluzione culturale fondata sul rispetto per la donna. E non ha mancato di sottolineare la necessità di varare un piano straordinario per il rilancio demografico, finalizzato a invertire la rotta della denatalità. In ambito internazionale, il Presidente in questi dodici mesi si è recato in visita in Usa, Inghilterra, Russia, ma anche in Kosovo e Libano.

Marilisa D’Amico, tra impegno accademico e battaglie per la parità dei diritti

Professore ordinario e Prorettore presso l'Università degli Studi di Milano, Marilisa D'Amico si è battuta e continua a battersi, tra le altre cose, per la parità dei diritti, per la dignità del ruolo e dell'immagine della donna nella società e per la difesa delle unioni tra persone dello stesso sesso.
Marilisa D'Amico

Marilisa D'Amico: le battaglie per la parità dei diritti

Professore ordinario di Diritto Costituzionale, Marilisa D'Amico è stata tra i primi studiosi del settore a valorizzare tematiche legate alle pari opportunità e alle discriminazioni di genere. Si è spesa e continua a spendersi per fare in modo che le donne in Italia non debbano più scegliere tra carriera professionale e legittimo desiderio di genitorialità. Ha agito in prima persona attraverso diverse iniziative: ha avviato il Corso di perfezionamento in Pari Opportunità presso l'Università degli Studi di Milano e si è battuta per la legge che da 40 anni regolamenta in Italia l'aborto, in favore di una maternità consapevole e contro qualsiasi cambiamento in senso restrittivo. Marilisa D'Amico ha riportato all'attenzione della Corte Costituzionale la questione della fecondazione medicalmente assistita, ottenendo una revisione della legge. Davanti alla Corte Costituzionale si è battuta per colmare il vuoto normativo in merito alle unioni tra persone dello stesso sesso. Nell'ultimo periodo ha contribuito a contrastare l'immagine svilente del genere femminile che spesso i media tendono a veicolare, contrastando il sessismo nei mezzi di comunicazione.

Marilisa D'Amico: i valori e l'impegno accademico

Membro del centro interdipartimentale di ricerca "Studi e Ricerche Donne e Differenze di Genere", Marilisa D'Amico fa anche parte del Consiglio scientifico del Centro Interuniversitario "Culture di Genere". In seguito a un periodo di studio in Germania, a Bayreuth, si è trovata per la prima volta ad analizzare le problematiche sottese all'interruzione volontaria della gravidanza, approfondendo dal punto di vista giuridico e costituzionale i profili problematici sottesi a questo diritto. Dopo aver insegnato per dieci anni all'Università dell'Insubria (Como), ha trasformato la propria passione per l'insegnamento in un valore da difendere e perseguire: per Marilisa D'Amico è fondamentale sostenere i giovani ricercatori e creare Università sempre più a misura degli studenti. In tal senso, a sostegno dei soggetti più fragili, è stata delegata del Rettore per la disabilità e l'handicap. Con Bianca Beccalli si è occupata delle tematiche legate alla sfera femminile, studiandole dal punto di vista costituzionale, e con lei ha coordinato i corsi "Donne, politica e istituzioni". Nel 2018 è diventata Prorettore con Delega alla Legalità, Trasparenza e Parità dei diritti presso l'Università degli Studi di Milano.

Luigi Ferraris: Terna investe 6,2 miliardi nella rete elettrica nazionale

Terna investirà 6,2 miliardi per rinnovare la rete elettrica italiana, promuovendo l’uso di fonti di energia rinnovabile. “L’impegno economico più alto di sempre”, secondo le parole dell’AD Luigi Ferraris.

Approvato il nuovo piano strategico di Terna: tra il 2019 e il 2023, la società guidata da Luigi Ferraris investirà 6,2 miliardi nel miglioramento della rete elettrica nazionale. Una cifra che - come afferma l'AD - rappresenta l'impegno economico più alto di sempre.
Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: Terna investirà 6,2 miliardi nella rete elettrica italiana

Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il nuovo piano strategico di Terna: si investiranno 6,2 miliardi di euro nel rinnovamento della rete elettrica italiana. Non solo, l'obiettivo della società guidata da Luigi Ferraris è quello di integrare e, di conseguenza, promuovere energia prodotta da fonti non rinnovabili. L'Amministratore Delegato ha, inoltre, presentato i risultati consolidati del 2018, che indicano una crescita rispetto all'anno precedente: "Ci affacciamo all'inizio di questo piano, che è il 2019, in ottima salute. Abbiamo chiuso il consuntivo con risultati in crescita rispetto al 2017, che è un'ottima base di partenza per verificare e testare la nostra capacità di realizzare il piano 2019-2023". Concretamente il gruppo di Ferraris intende impegnarsi nello sviluppo della rete di trasmissione nazionale, delle interconnessioni con l'estero, attività di rinnovo degli asset e miglioramento della qualità del servizio ed efficienza.

Luigi Ferraris: un investimento per promuovere le rinnovabili

Tra i valori distintivi di Terna spicca la sostenibilità. La società di Luigi Ferraris, infatti, ha ricevuto diversi riconoscimenti, quali il Premio Manager Utility per l'impegno e la professionalità dimostrata nel rendere la rete elettrica sempre più efficiente, sicura, ma soprattutto sostenibile. In particolare, Terna vuole affermarsi come protagonista della transizione energetica; di conseguenza il piano si focalizzerà sulle strategie legate alla sostenibilità, con un incremento di fonti di energia rinnovabili e attenzione al territorio. A confermarlo sono le parole di Luigi Ferraris: "L'investimento previsto per l'Italia nei prossimi cinque anni è il più alto di sempre e punta ad accelerare la transizione energetica del Paese verso un sistema con più auto elettriche, più pompe di calore, minore capacità produttiva da fonti fossili e maggiore da fonti come il vento e il sole, che non permettono di variare la produzione in base alla domanda del momento".

Energia pulita: Eni e Claudio Descalzi puntano sull’energia prodotta dalle onde

Con l'avvio dell'impianto pilota a Ravenna, Eni prosegue lungo la strada delle energie rinnovabili: il Gruppo guidato da Claudio Descalzi decide di sfruttare il moto ondoso per produrre energia attraverso l'azione del mare, una risorsa ancora poco riconosciuta a livello globale.
Claudio Descalzi, AD Eni

Claudio Descalzi: avviato l'impianto che produce energia dalle onde

Il moto ondoso rappresenta la più grande fonte rinnovabile inutilizzata al mondo: Eni ha deciso di sfruttare questa fonte di energia particolarmente promettente e adatta alla decarbonizzazione dei processi offshore attraverso l'impianto pilota installato a Ravenna. Si chiama Inertial Sea Wave Energy Converter (Iswec) ed è a cura del Distretto Centro Settentrionale di Eni. L'impianto è nato da un lavoro sinergico tra la società guidata da Claudio Descalzi, il Politecnico di Torino (PoliTO) e lo spin off Wave for Energy che ha contribuito a individuare l'elevato potenziale del moto ondoso. L'impianto, integrato in un sistema ibrido che combina fotovoltaico e stoccaggio energetico, ha raggiunto un picco di potenza superiore a 51 kilowatt, il 103% della sua capacità nominale. Il Gruppo guidato da Claudio Descalzi prosegue nella sua sfida verso la realizzazione di un sistema energetico resiliente con zero emissioni, impegnandosi anche a consolidare l'integrazione tra Eni e il mondo accademico. Eni è intenzionata a valorizzare gli accordi di collaborazione già esistenti con le principali università italiane per accelerare lo sviluppo industriale di tecnologie innovative.

Gli incarichi e l'esperienza professionale di Claudio Descalzi

Originario di Milano, Claudio Descalzi nasce nel 1955. Si laurea in Fisica presso l'Università degli Studi del capoluogo lombardo e due anni più tardi entra in Eni: inizia così una carriera professionale di successo, che lo porta a ricoprire ruoli di crescente prestigio e responsabilità. Inizialmente gli viene assegnato il ruolo di Ingegnere di giacimento, per poi diventare Project Manager. Arriva così a occuparsi delle attività della società nel Mare del Nord, in Libia, in Nigeria e in Congo. Dopo aver ricoperto vari incarichi a livello internazionale, Claudio Descalzi diventa Presidente di Eni UK dal 2010 al 2014, per poi assumere il ruolo di Amministratore Delegato del Gruppo a maggio 2014. Il manager mantiene questo incarico tutt'oggi. Oltre all'impegno in Eni, è Componente del Consiglio Generale di Confindustria, Consigliere di Amministrazione della Fondazione Teatro alla Scala e membro del National Petroleum Council per il 2016/2017. È stato il primo europeo ad aggiudicarsi il premio internazionale SPE/AIME "Charles F. Rand Memorial Gold Medal 2012", dalla Society of Petroleum Engineers e dall'American Institute of Mining Engineers (AIME) nel settore dell'Oil & Gas.

Eni: Roberto Casula si occupa di transizione energetica e climate change

I progetti di Eni in ambito di sostenibilità e decarbonizzazione secondo il manager Roberto Casula, Chief Development, Operations & Technology Officer.

Secondo Roberto Casula, è responsabilità di Eni "informare e fare chiarezza su quanto la modalità per arrivare alla transizione sia importante, quasi quanto la transizione stessa". Il manager si occupa dell'obiettivo decarbonizzazione, nell'ottica di un futuro energetico più equo ed eco-sostenibile.
Roberto Casula

Roberto Casula: la riflessione sulla lotta al cambiamento climatico

In qualità di Chief Development, Operations & Technology Officer di Eni S.p.A., Roberto Casula è spesso coinvolto in riflessioni legate al cambiamento climatico e alla sostenibilità ambientale. Nell'epoca in cui viviamo, è di fondamentale importanza trovare soluzioni innovative ed eco-friendly per produrre energia. Confrontarsi il più possibile sui nuovi modelli di sviluppo e riflettere sulla transizione energetica è una prerogativa imprescindibile per unire le forze e garantire un accesso più equo all'energia pulita e rinnovabile. "Come produttori di energia", ha sottolineato Roberto Casula "è nostra responsabilità informare e fare chiarezza su quanto la modalità per arrivare alla transizione sia importante quasi quanto la transizione stessa". Nel contesto geopolitico attuale, la sfida è prepararsi giorno per giorno a un futuro "low carbon", che consentirà di arrivare ad abbattere le emissioni. Eni, da parte sua, ha la possibilità di condividere i vantaggi che offre l'energia solare, sfruttando al meglio i progressi compiuti in materia di innovazione tecnologica.

Gli incarichi professionali del manager Roberto Casula

Originario di Cagliari, Roberto Casula si laurea nel 1988 in Ingegneria Mineraria. Inizia il suo percorso lavorativo in Agip S.p.A. come Reservoir Engineer, per poi entrare nel 1992 nella consociata Agip Angola Ltd, con sede in Luanda: svolge gli incarichi di Reservoir Engineer, Petroleum Engineer e Chief Development Engineer. Il manager rientra in Italia nel 1997 per ricoprire il ruolo di Development and production Coordinator di Eni S.p.A., ruolo che lo porta a occuparsi delle attività operative e di business legate ai Paesi dell'Africa Occidentale e Centro-Asiatica. Dopo essere diventato Responsabile dei Servizi Tecnici e di progetto per le attività in Iran, assume il ruolo di Dirigente e Project Director del progetto Giant South Pars Gas fasi 4-5, trasferendosi in Iran, a Teheran. Il percorso di Roberto Casula in Eni prosegue con cariche di crescente responsabilità: nel 2011, in qualità di Executive Vice President, porta a termine con successo importanti negoziazioni in Libia, Angola, Congo, Gabon, Ghana, Sud Africa, Kenya e Mozambico. Da luglio 2014 è Chief Development, Operations & Technology Officer di Eni S.p.A.

Luigi Ferraris descrive i passaggi chiave del piano 2019-2023 di Terna nell’elegante cornice di Palazzo Clerici

Luigi Ferraris è intervenuto a Palazzo Clerici illustrando il nuovo piano strategico 2019-2023 “Grid and Values” di Terna. Parole chiave: importanti somme allocate, generosa politica dei dividendi e ritorno sull’investimento.

Luigi Ferraris, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, ha illustrato la somma record allocata per gli investimenti prevista nel nuovo piano strategico 2019-2023 "Grid and Values", spiegandone le motivazioni di utilizzo.
Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: il piano 2019-2013 di Terna

Negli obiettivi del quinquennio 2019-2023 di Terna vi sono i "più alti investimenti di sempre". Così ha riferito l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris il 21 marzo scorso a Palazzo Clerici a Milano, a margine della presentazione del nuovo piano strategico 2019-2023 "Grid and Values". Il gruppo ha quindi deciso di impegnarsi in questa grande sfida che coinvolge l'intero sistema elettrico nazionale allocando una cifra che supera i sei miliardi di euro sul regolato. Da questi investimenti trarrà beneficio tutta la rete elettrica italiana. L'AD e DG Luigi Ferraris ha inoltre sottolineato nel corso del suo intervento alcuni aspetti rilevanti riguardanti il piano di investimenti presentato. Tra questi, la crescita delle somme di denaro collocate a investimento e la messa in risalto delle competenze chiave di Terna sia in Italia che in Europa, aventi entrambi come conseguenza un MOL in crescita e che supera il 4% medio per ogni anno nei cinque previsti nel piano. "Questo consente di sostenere una generosa politica dei dividendi e un sicuro ritorno sull'investimento degli azionisti", ha affermato l'AD e DG.

I punti chiave del piano di Terna nelle parole dell'AD e DG Luigi Ferraris

Luigi Ferraris concentra successivamente il suo intervento sul cambiamento radicale che la transizione energetica prossima ventura apporterà alla fisionomia del sistema elettrico in Italia e in Europa. La riduzione di combustibili fossili in favore di fonti energetiche rinnovabili sarà pienamente effettiva ed efficace solamente con la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti e con la realizzazione, in contemporanea, "di un complesso sistema di azioni coordinate e coerenti tra loro". In qualità di Transmission System Operator, Terna ricopre conseguentemente una posizione di centrale importanza nel sistema elettrico italiano, anche grazie a grandi investimenti infrastrutturali di reti. Da questa posizione privilegiata, incoraggia la transizione attraverso un metodo che fa della sostenibilità ambientale e della cura verso la territorialità le proprie parole d'ordine, oltre alla "creazione di valore per il Paese e per le sue comunità". Il piano 2019-2023 avvalora, inoltre, quelli che sono i punti cardine e prioritari del gruppo. In primis le attività regolate in Italia con l'obiettivo di facilitare l'adozione di fonti energetiche rinnovabili all'interno di una "rete sicura, efficiente, resiliente". Secondariamente, le attività non regolate volte a favorire la transizione energetica attraverso l'implementazione di servizi a forte tasso di innovazione. Infine, le attività a livello internazionale portate avanti con lo scopo di potenziare Terna sullo scenario europeo e identificare progetti che ne esaltino le competenze.

Claudio Machetti: le tappe principali della carriera del Presidente di Enel Global Trading S.p.A.

Dopo aver conseguito la laurea in Scienze Statistiche, Claudio Machetti inizia la propria carriera professionale prima nel Banco di Roma e poi in Ferrovie dello Stato. Nel 2000 entra in Enel ed oggi è Presidente di Enel Global Trading S.p.A.

Claudio Machetti, attuale Presidente di Enel Global Trading S.p.A., è laureato in Scienze Statistiche presso l'Università La Sapienza di Roma. La sua carriera professionale è iniziata nel settore finanziario, prima come impiegato presso il Banco di Roma e in seguito in Ferrovie dello Stato. È entrato in Enel nel 2000.
Claudio Machetti

Claudio Machetti: studi e prime esperienze professionali

Claudio Machetti nasce a Roma nel 1958 e qui si forma prima presso il Liceo Classico Tito Livio e in seguito all'Università La Sapienza, laureandosi in Scienze Statistiche nel 1982. La sua carriera professionale inizia a Milano, dove lavora in qualità di impiegato nella filiale del Banco di Roma. Nel 1984 viene trasferito alla Direzione Centrale di Roma con il ruolo di analista finanziario. Nel 1992, Claudio Machetti entra in Ferrovie Dello Stato, esercitando l'incarico di Dirigente Responsabile dell'unità Mercati Finanziari. Quattro anni più tardi è Direttore della Finanza Operativa. Nel medesimo periodo, è tra i fondatori di Fercredit, una realtà attiva nell'ambito captive nei settori del factoring, del leasing e del credito al consumo, della quale diverrà successivamente Amministratore Delegato.

Claudio Machetti: il percorso professionale in Enel

Il 2000 è l'anno che segna la svolta nella carriera di Claudio Machetti: il manager fa il suo l'ingresso in Enel come Responsabile dell'Area Finanza. In parallelo, fonda e diventa Amministratore Delegato di Enel Factor, la società finanziaria del Gruppo, e lavora alla nascita di Enel Insurance, società assicuratrice della quale diventerà Presidente fino al 2014. Nel 2005, consolida le proprie competenze, diventando Presidente di Fondenel, il fondo pensione integrativo dei dirigenti Enel, e di Fopen, di operai, impiegati e quadri, divenendo successivamente Direttore del Gruppo, a diretto riporto dell'Amministratore Delegato. Claudio Machetti entra a far parte, inoltre, dei Consigli di Amministrazione di numerose controllate e consociate, quali Wind Telecomunicazioni, Terna ed Endesa, nonché Presidente dei fondi pensione del gruppo. Il 2014, in seguito alla ristrutturazione del Gruppo, viene nominato alla guida della neonata Direzione Global Trading, una delle Business Line del Gruppo, con il compito di gestire il sourcing di carbone, gas ed olio combustibile e di supervisionare i mercati all'ingrosso di gas ed energia elettrica in tutti i Paesi dove Enel è presente. Ad oggi è Presidente di Enel Global Trading S.p.A.

Carlo Malinconico inaugura i lavori della decima edizione del Salone della Giustizia a Roma

Carlo Malinconico, uno dei massimi esponenti del Diritto in Italia, presiederà all'apertura dei lavori dell'edizione numero dieci del Salone della Giustizia di Roma, in calendario dal 9 all'11 aprile 2019.
Carlo Malinconico

Carlo Malinconico presiede la decima edizione del Salone della Giustizia

Il Salone della Giustizia, che nel 2019 festeggia il decimo anno di vita e che sarà presieduto in questa edizione da Carlo Malinconico, è una importante occasione per intavolare ogni dodici mesi un dibattito pubblico a tutto tondo tra magistrati, avvocati, politici e professionisti della giustizia sul topic legalità. È, inoltre, un'opportunità unica per portare sotto gli occhi della cittadinanza attiva le tematiche, le questioni aperte e le relative possibili risposte afferenti a un ambito solitamente ostico ai non addetti ai lavori. La tre giorni di questa edizione, che si svilupperà affrontando 6 convegni maggiori e 18 laboratori minori, verrà inaugurata martedì 9 aprile 2019 alle ore 10 dal Presidente Carlo Malinconico, il quale avrà il compito di avviare i lavori e di comunicare i numerosi messaggi di augurio pervenuti dall'autorità nazionali ed internazionali. A seguire interverrà il Premier Giuseppe Conte. Seguirà il primo convegno sul ruolo e l'attualità della nostra Costituzione, che sarà preceduto dall'introduzione del Presidente della Corte costituzionale, Giorgio Lattanzi. Nella sessione pomeridiana della prima giornata di lavori saranno al centro del dibattito diverse tematiche di forte aderenza al vissuto quotidiano degli italiani come lavoro, redistribuzione e giustizia sociale. Il 10 aprile sarà dedicato, invece, a un importante convegno con partecipanti da tutto il mondo sulla condizione della donna. Il terzo e ultimo giorno, l'11 aprile 2019, sarà invece incentrato sui vantaggi che un sistema giudiziario celere e pienamente funzionante potrebbe apportare sulla forza attrattiva di investimenti esteri. Il convegno è disponibile su www.salonegiustizia.it

Carlo Malinconico: percorso professionale e riconoscimenti pubblici

Carlo Malinconico nasce a Roma. Terminato il liceo classico a Trieste, si laurea a 22 anni in Diritto Penale all'Università degli Studi di Milano. A 25 anni supera, in sequenza, l'esame di Stato per l'accesso alla professione di avvocato presso la Corte d'Appello di Milano, il concorso nell'avvocatura dello Stato e nella Magistratura. Esercita l'attività di avvocato dello Stato a Milano per nove anni, fino a quando vince il concorso per Consigliere di Stato, risultando il primo in graduatoria, ruolo che rivestirà fino al 2002. A partire da luglio 1990 e fino alla cancellazione del dicastero in seguito a quesito referendario, è Capo Ufficio Legislativo per il Ministero delle Partecipazioni Statali, e successivamente, fino al 1996 riveste la stessa carica nel il Ministero del Tesoro (governo Dini). Nel 1992 e fino al 1997 è altresì Consigliere Giuridico presso l'Antitrust. Per quanto riguarda la carriera istituzionale, di particolare rilievo sono la sua nomina a capo del Dipartimento degli Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio tra il 1996 e il 2001. In seguito è Segretario Generale del Presidente del Consiglio Romano Prodi (2006-2008). Nel 2011, con l'avvento dell'esecutivo Monti, è Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, con deleghe a Editoria, Affari Regionali e Coordinamento Amministrativo. In oltre quattro decenni di carriera Carlo Malinconico ha prestato consulenza negli ambiti del Diritto Amministrativo, Pubblico dell'Economia, dell'UE, degli appalti pubblici e dell'Ambiente. Come professore universitario, ha insegnato nella Scuola superiore dell'economia e delle finanze, nelle facoltà di giurisprudenza dell'Università di Udine e di Roma - Tor vergata ed è autore di varie pubblicazioni carattere scientifico e di svariati interventi a margine di workshop e incontri pubblici. Per l'alto contributo alle Istituzioni, il 21 marzo 2005 è stato insignito dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi dell'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Nicolò Zanon: il ritratto professionale del giudice della Corte Costituzionale

Professore ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano (fuori ruolo in ragione dell’incarico quale giudice costituzionale), Nicolò Zanon si è costruito un’importante carriera in ambito giuridico e accademico.

In ragione dell'incarico come giudice della Corte Costituzionale, Nicolò Zanon è oggi Professore Ordinario fuori ruolo di Diritto Costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano. Nel corso della propria carriera ha assunto posizioni numerosi incarichi istituzionali di rilievo ed è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana.
Nicolò Zanon

Nicolò Zanon: formazione e percorso accademico

Nato a Torino nel 1961, Nicolò Zanon consegue la laurea in Giurisprudenza con una tesi di Diritto Pubblico Comparato presso l'Università della città. Completa gli studi con il titolo di Dottore in ricerca in Diritto Comparato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Firenze. Tra il 1991 e il 1996, è ricercatore presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Torino e, in seguito, arricchisce il proprio percorso formativo con soggiorni all'estero, in Francia e Germania. Attualmente, Nicolò Zanon ricopre la carica di giudice della Corte Costituzionale, in seguito alla nomina del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano del 18 ottobre 2014, oltre a essere Professore ordinario di Dritto Costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano (fuori ruolo in ragione dell'incarico quale giudice costituzionale). Tra le altre attività, da segnalare anche quella editoriale, con collaborazioni con alcuni tra i più autorevoli quotidiani dello scenario nazionale quali "Il Sole 24 Ore", "Il Giornale" e "Libero".

Niccolò Zanon: percorso giuridico e incarichi istituzionali

In parallelo alla carriera accademica, Nicolò Zanon ha portato avanti quella in ambito giuridico e istituzionale, assumendo rilevanti incarichi. È stato Assistente di Studio del Giudice Costituzionale Prof. Valerio Onida a Roma, negli anni 1996 e 1997. Ha, inoltre, operato nel Comitato Legislativo della Regione Lombardia per dieci anni e in qualità di membro del board "Riforme e Garanzie" della Fondazione Magna Carta, ha fornito consulenza alla Commissione parlamentare per le questioni regionali. Già Presidente della seconda Commissione permanente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, nel 2010 è stato eletto componente laico del Consiglio superiore della magistratura. Nel 2013 è stato nominato tra i cosiddetti "saggi" della Commissione impegnati nella revisione della parte seconda della Costituzione. Nel 2017 Nicolò Zanon viene insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana.

Il CEO e DG di Terna, Luigi Ferraris, vince il premio come manager delle utilities dell’anno

Manager delle Utility del 2018: il premio di Figeci e Accenture va a Luigi Ferraris, per l’impegno profuso in Terna, di cui è Amministratore Delegato e Direttore Generale dal 2017.

Il 2018 è stato un anno molto positivo per Terna e per il suo Amministratore Delegato e Direttore Generale, Luigi Ferraris. Nell'ambito della diciannovesima edizione annuale del workshop sulle utilities organizzato da Figeci e Accenture, il top manager ha ricevuto un importante riconoscimento per il suo impegno nella società della rete elettrica sul fronte della sostenibilità, dell'efficienza, della sicurezza e dell'innovazione.
Luigi Ferraris

Luigi Ferraris, AD e DG di Terna, è "Utilities Manager - Energia" del 2018

Da quando ha assunto la guida di Terna, nel 2017, Luigi Ferraris ha impresso un'importante accelerazione sul fronte della sostenibilità, non soltanto in ambito ambientale, ma anche in relazione al rapporto coi territori e con le popolazioni interessate dalle opere progettate e realizzate dal Gruppo a cui fa capo. Negli ultimi anni, in particolare, è stato dato notevole impulso ad iniziative finalizzate all'ascolto e al dialogo con la cittadinanza, soprattutto nell'ambito del progetto "Terna incontra". Come evidenziato dallo stesso Luigi Ferraris, a margine dell'assegnazione del premio come "Utilities Manager", "bisogna sviluppare una cultura dell'ascolto costante e soprattutto spiegare fin dal giorno uno cosa si vuole fare e quindi per noi è stato ed è molto importante avere iniziative come Terna incontra, ma soprattutto avere una relazione quasi quotidiana con i nostri stakeholders".

Terna: Luigi Ferraris, il ruolo chiave nella transizione energetica

Nei prossimi 20 anni sono previsti, in ambito energetico, investimenti per circa 20.000 miliardi di dollari a livello mondiale. A ricordarlo, citando i dati di uno studio dell'International Energy Agency, è Luigi Ferraris . L'AD e DG di Terna mette in luce che tali investimenti saranno costituiti da una quota del 40% destinata ad energie rinnovabili. Una quota paritetica sarà finalizzata invece alle reti. Ferraris è convinto che Terna debba fare la propria parte, investendo sulla rete italiana e sulle interconnessioni coi Paesi limitrofi. "È importante il contributo di tutti, dalle istituzioni agli enti regolatori, alle imprese che devono investire", è quanto dichiarato da Luigi Ferraris. Intanto, lo scorso 21 marzo, la società della rete elettrica italiana ha approvato il nuovo Piano strategico 2019-2023 che prevede, tra le altre cose, il più alto impegno economico di sempre da parte di Terna sul fronte degli investimenti, con ben 6 miliardi di euro destinati all'Italia e un incremento di quasi il 20% rispetto al Piano presentato nel 2018, che prevedeva già 5,3 miliardi di investimenti nel nostro Paese.

Articoli Correlati