Snam, Stefano Venier: il futuro energetico tra piani ambiziosi e investimenti strategici

L’Amministratore Delegato di Snam Stefano Venier ha annunciato piani ambiziosi per il futuro. Con l’imminente Capital Market Day del 25 gennaio, il Gruppo presenterà il nuovo piano strategico fino al 2027, focalizzandosi su investimenti significativi per sostenere la transizione energetica e affrontare le sfide climatiche.

Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam

Stefano Venier e il piano strategico di Snam

Snam ha raggiunto il suo obiettivo di assicurare riserve energetiche nazionali, con le scorte al 99%: l’AD Stefano Venier ha quindi precisato che il nuovo piano si baserà sulle realizzazioni più recenti e sarà un’evoluzione dei progetti già avviati come il Carbon Capture and Storage (CCS) a Ravenna con Eni e l’Hydrogen Valley a Modena con Hera, a cui si aggiungerà il potenziamento della rete adriatica. “Ci stiamo preparando con le risorse finanziarie per coprire gli oltre 10 miliardi di investimenti e manterremo l’approccio che ci ha portato ad anticipare di un anno l’obiettivo di rendere sostenibile il finanziamento”, ha aggiunto. Il manager ha parlato delle sfide della transizione energetica, sottolineando l’importanza di un approccio “agnostico” alle soluzioni climatiche. In un contesto in cui il cambiamento climatico richiede investimenti considerevoli, tempi più brevi e tecnologie in evoluzione, Stefano Venier sostiene la necessità di esplorare diverse opzioni, dalle tecnologie CCS alla Direct Air Capture (DAC), senza escludere l’idrogeno o il nucleare.

Stefano Venier: i progetti chiave di Snam nella lista dei 166 PCI

Recentemente, la Commissione Europea ha ufficialmente incluso nella lista dei 166 Progetti di Interesse Comune (PCI) anche quelli che coinvolgono direttamente il Gruppo guidato da Stefano Venier.  Si tratta del SouthH2 Corridor, un corridoio che attraverserà Italia, Austria e Germania con l’ambizione di fornire quattro milioni di tonnellate di idrogeno “rinnovabile” all’anno proveniente dall’Africa settentrionale, e il progetto di raccolta e stoccaggio di CO2 che troverà la sua realizzazione a Ravenna, in collaborazione con Eni. Quest’ultimo, ha dichiarato Stefano Venier, con un investimento stimato di 1,8 miliardi di euro, trasformerà la provincia romagnola nella “capitale dell’incrocio (virtuoso, questa volta) tra energie fossili e sviluppo sostenibile”. “In un territorio dove è radicata una forte cultura industriale – ha precisato l’AD – sarà possibile sviluppare un progetto capace di stoccare fino a 500 milioni di tonnellate di CO2 al servizio dell’industria più energivora, nella Pianura Padana e in Francia. Sarà completamente operativo dal 2027, ma le prime “iniezioni” avverranno dalla metà del prossimo anno”.

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