Risparmio privato, la congiuntura non frena Banca Generali: i dati di novembre

In un periodo di crisi economica e di tassi d’interesse ai minimi storici, Banca Generali si conferma ancora una volta leader nel mercato del risparmio privato in Italia e si prepara a chiudere il 2023 con volumi e raccolta in crescita. Pesano anche importanti scadenze di titoli di Stato e la costante acquisizione di flussi da clientela nuova ed esistente.

Banca Generali

Banca Generali: raccolta record e qualità del risparmio privato

Banca Generali ha chiuso novembre con una raccolta netta di 366 milioni di euro, in crescita del 18% rispetto allo stesso mese del 2022. Si tratta di un risultato estremamente positivo considerata l’attuale congiuntura e che evidenzia la capacità dell’Istituto di attrarre e gestire il risparmio privato dei clienti, offrendo soluzioni personalizzate e di qualità. La raccolta netta da inizio anno ha raggiunto i 5,1 miliardi di euro, in linea con il record del 2022. Anche la composizione ha mostrato un netto miglioramento, con un ritorno di interesse per le soluzioni gestite e assicurative che hanno registrato una raccolta netta positiva di 68 milioni di euro. In particolare, l’offerta in casa ha segnato una crescita di 112 milioni di euro, grazie al successo dei fondi comuni e delle polizze vita. I conti di novembre hanno inoltre beneficiato di importanti scadenze di titoli di stato, che insieme con il profitto dei titoli in deposito e flussi costanti da clientela nuova ed esistente hanno garantito ulteriore liquidità per 426 milioni di euro.

Gian Maria Mossa (Banca Generali): novembre solido nonostante il quadro economico

Per l’Amministratore Delegato Gian Maria Mossa i risultati di novembre confermano il trend positivo di Banca Generali e la capacità di valorizzare il risparmio privato degli italiani al di là delle “pressioni economiche e del quadro dei tassi”. L’Istituto si prepara quindi a chiudere l’anno con volumi e qualità della raccolta in crescita, ha aggiunto l’AD, con un margine di interesse atteso intorno ai 300 milioni di euro, in aumento del 10% rispetto al 2022. La solidità patrimoniale e l’aumento delle commissioni registrate nel mese, ha concluso, rappresentano un ulteriore passo in avanti verso gli obiettivi finanziari del Piano al 2024. L’Istituto punta ad una raccolta netta totale di 18-22 miliardi cumulati nel triennio, crescita dell’utile netto ricorrente del 10-15% e distribuzione di dividendi a €7,5-8,5 per azione cumulati nel periodo 2022-2025.

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