Gruppo Riva: dall’intuizione di Emilio Riva alla leadership nella siderurgia europea

Gruppo Riva è una delle realtà più rilevanti della siderurgia europea, con una storia che affonda le sue radici nei primi anni ‘50. Fondato da Emilio Riva insieme al fratello Adriano, il Gruppo ha saputo trasformarsi da un’attività di commercio di rottami ferrosi a un colosso industriale, capace di innovare il settore e competere a livello globale.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: le origini e la crescita nel dopoguerra

Nel contesto del dopoguerra, l’Italia era un Paese in ricostruzione e la domanda di acciaio cresceva rapidamente. Emilio Riva intuì le potenzialità del settore siderurgico e avviò un’attività di commercio di rottami metallici. In pochi anni, grazie a una strategia basata sulla qualità e sull’innovazione tecnologica, Gruppo Riva riuscì a sviluppare una solida base produttiva e ad avviare un percorso di espansione sia in Italia sia all’estero. Un momento chiave nella crescita del Gruppo arrivò negli anni ‘60, quando l’azienda introdusse in Italia la tecnologia della colata continua curva a tre linee, in collaborazione con Luigi Danieli e Renzo Colombo. Questa innovazione permise di ridurre i costi di produzione e aumentare l’efficienza, rendendo il Gruppo altamente competitivo a livello internazionale. In quegli anni, il settore siderurgico europeo stava subendo profondi cambiamenti, con la diffusione delle miniacciaierie e l’avvento di nuove tecnologie. Gruppo Riva rispose con investimenti mirati e una strategia di acquisizioni, rilevando importanti impianti in Italia e all’estero.

Gruppo Riva tra nuove acquisizioni e sfide

La crescita del Gruppo proseguì negli anni ‘70 e ‘80 con una forte espansione internazionale. Nel 1971, l’azienda entrò nel mercato spagnolo acquisendo Siderúrgica Sevillana, mentre nel 1976 rilevò un’acciaieria in Francia. Nel 1978, Gruppo Riva divenne il primo operatore europeo a vendere acciaio in Cina, anticipando l’apertura del gigante asiatico al mercato globale. Con l’inizio del nuovo millennio, il Gruppo ha dovuto affrontare le nuove sfide della sostenibilità e della regolamentazione ambientale. Nel 2005, ha firmato un importante accordo di programma con il Governo italiano per la riconversione dell’Ilva di Cornigliano, riducendo le emissioni e migliorando l’impatto ambientale del sito produttivo. Nel 2023, Gruppo Riva ha ulteriormente rafforzato il proprio impegno nella sostenibilità con l’acquisizione di nuovi impianti per la raccolta e il riciclo dei rottami metallici, puntando a un modello di economia circolare.

Dalla laurea agli incarichi di crescente responsabilità: la carriera di Marzio Perrelli

Dirigente d’azienda con una consolidata carriera nei settori della finanza e dei media, Marzio Perrelli ricopre dal 2018 le cariche di Executive Vice President di Sky Italia e Responsabile di Sky Sport. In tale veste, contribuisce al rafforzamento dell’offerta sportiva dell’emittente.

Marzio Perrelli

Marzio Perrelli: la formazione e l’avvio di una carriera internazionale

Nel 1992, dopo aver frequentato il liceo francese Chateaubriand di Roma e aver ottenuto il Baccalauréat presso l’Accademie de Grenoble nel 1986, Marzio Perrelli consegue la laurea in Economia e Commercio presso l’Università LUISS Guido Carli. Terminati gli studi, nel 1993 si trasferisce a New York ed entra nella divisione Fixed Income, Commodities, and Currencies di Goldman Sachs. L’anno successivo, prosegue la sua carriera a Londra presso Goldman Sachs International, sviluppando una profonda conoscenza dei mercati finanziari europei e gestendo un portafoglio di clienti istituzionali di alto livello. È il 2001 quando Marzio Perrelli torna in Italia in qualità di CEO di Goldman Sachs, con l’incarico di avviare e sviluppare le operazioni della banca nei mercati obbligazionari italiani. Grazie anche al suo contributo, Goldman Sachs diventa un punto di riferimento per gli investitori istituzionali.

Marzio Perrelli: visione strategica e leadership tra HSBC e Sky Italia

Nel 2004, si apre un nuovo capitolo per Marzio Perrelli, che passa ad HSBC Bank Plc Italy, inizialmente in qualità di responsabile dei mercati globali e successivamente, per oltre un decennio, come CEO, alla guida delle otto divisioni di business del Gruppo. In questi anni, guida HSBC a una posizione di leadership nell’Export Finance e nelle operazioni transfrontaliere, consolidando la presenza della banca nel panorama italiano ed europeo. Conclusa questa esperienza, nel 2018 intraprende una nuova sfida nel settore dei media: viene nominato Executive Vice President di Sky Italia e Responsabile di Sky Sport. In questa veste, supervisiona le strategie editoriali e produttive della divisione sportiva, gestendo l’acquisizione e la valorizzazione dei diritti sportivi. L’obiettivo principale di Marzio Perrelli è rafforzare la posizione di Sky come leader nell’intrattenimento sportivo, garantendo ai telespettatori contenuti esclusivi e di alta qualità.

Luca de Meo: il rischio delle normative ambientali UE per l’automotive

Luca de Meo, CEO di Renault Group, ha espresso la sua opinione sul pooling come soluzione per affrontare la minaccia delle multe del Green Deal europeo, dichiarando che potrebbe indebolire l’industria automobilistica europea, favorendo i costruttori esteri.

Luca de Meo

Luca de Meo: “Tutto questo porta all'indebolimento dell'industria europea

“Senza una posizione chiara da parte della Commissione Europea, i produttori sono costretti a prendere decisioni controproducenti come l'acquisto di crediti dai concorrenti, potenziali tagli alla produzione e via discorrendo”, ha evidenziato Luca de Meo, CEO di Renault Group, in merito alla manovra di pooling. Le leggi ambientali dell’UE costringono l’industria dell’automotive a fabbricare auto elettriche che non vengono assorbite dal mercato, a discapito delle auto tradizionali. Il pooling rappresenta una soluzione a questo problema e sulla carta si propone di evitare l’incorrere in multe miliardarie: per soddisfare i requisiti ambientali dell’UE, il pooling permetterebbe alle case automobilistiche di combinare le loro flotte, bilanciando i veicoli più inquinanti con quelli più green. “Tutto questo porta all'indebolimento dell'industria europea”, ha ribadito Luca de Meo, in favore dei costruttori esteri. 

Luca de Meo: le conseguenze del pooling

La produzione di tutta l’industria europea rischia di non raggiungere la soglia di competitività a causa dell’attuale legislazione sulle emissioni inquinanti del settore dell’automotive e, secondo Luca de Meo, le risorse assegnate per i piani di elettrificazione rischiano di essere spostate verso produttori non europei. Il pooling, infatti, non è totalmente gratuito, i costruttori formalmente più rispettosi dell’ambiente avranno un vantaggio, poiché venderanno ad un prezzo molto alto, ma inferiore a quello delle multe, il loro know-how a quelli che hanno difficoltà a raggiungere la soglia minima delle emissioni. Il Green Deal rischia di far pagare numerose multe all’industria ma, come ha evidenziato Luca de Meo in precedenza, è auspicabile un rinvio della data di scadenza delle multe relative all’anno corrente e l’apertura di un dialogo tra l’UE e i costruttori. Inoltre, è necessario un confronto tra l’industria automobilistica europea e quella cinese, come negli anni precedenti si è aperto un confronto con quella americana dopo la rivoluzione di Ford.

Mobilità nel Lazio tra sicurezza e qualità: i pilastri fondamentali di Cotral

Punto di riferimento nel panorama del trasporto pubblico extraurbano della regione Lazio, Cotral svolge un ruolo chiave nella mobilità quotidiana, assicurando collegamenti efficienti tra i 376 Comuni della regione e la città di Roma. In qualità di concessionaria del servizio di trasporto pubblico locale su gomma, l’azienda garantisce spostamenti affidabili tra le diverse realtà territoriali e le principali aree metropolitane.

Cotral

Cotral: innovazione e sostenibilità al servizio della mobilità integrata

Oltre al trasporto su gomma, Cotral ha ampliato la propria offerta acquisendo a luglio 2022 il ramo ferroviario delle linee Roma-Ostia e Roma-Civita Castellana-Viterbo: operazione che ha consentito di sviluppare soluzioni di mobilità integrata. L’azienda si distingue per il forte impegno verso la sostenibilità ambientale e verso l’innovazione tecnologica. Molte sedi operative sono infatti dotate di impianti fotovoltaici, mentre i nuovi autobus, progettati per ridurre le emissioni, contribuiscono a un minore impatto ambientale. In aggiunta, Cotral include, all’interno dei bandi di gara, specifici criteri ecologici per assicurarsi che i fornitori siano allineati alla sua visione sostenibile. Grazie a una flotta di mezzi in costante aggiornamento, l’azienda garantisce ogni giorno il trasporto di migliaia di cittadini, agevolando gli spostamenti per lavoro, studio, salute e tempo libero.

Cotral: investimenti e innovazione per una mobilità sostenibile e sicura

Nel quadro del Piano Industriale 2023-2027, Cotral ha previsto investimenti mirati alla riqualificazione e costruzione di impianti sempre più efficienti e sostenibili. L’obiettivo principale è creare strutture dotate di tecnologie intelligenti e sistemi energetici autonomi, in grado di ridurre così l’impatto ambientale complessivo delle operazioni aziendali. Oltre a ciò, la sicurezza dei lavoratori e la qualità del servizio rappresentano priorità fondamentali per Cotral. L’azienda è infatti certificata secondo i principali standard internazionali: UNI EN ISO 9001:2015 per la gestione della qualità, UNI EN ISO 14001:2015 per la gestione ambientale e UNI ISO 45001:2018 per la sicurezza sul lavoro.

Gruppo FS prende parte allo sviluppo infrastrutturale dell’Arabia Saudita

La metropolitana di Riyadh, con la sua capacità di trasporto di 1,1 milioni di passeggeri al giorno, rappresenta un importante passo verso la modernizzazione del sistema di trasporto pubblico in Arabia Saudita: affidati al Gruppo FS i servizi di operation & maintenance delle linee 3, 4, 5 e 6.

Gruppo FS logo

Gruppo FS partecipa alla realizzazione della prima metropolitana di Riyadh

A inizio anno è stata inaugurata la linea 3 della prima metropolitana di Riyadh, in Arabia Saudita. Chiamata Orange Line, è la più lunga di tutto il sistema metropolitano, con i suoi oltre 40 chilometri. Il progetto, seguito dal Gruppo FS, prevede la realizzazione di sei linee snodate su 176 chilometri, con 90 stazioni servite e una capienza di trasporto fino a 1,1 milioni di passeggeri al giorno. I lavori sono iniziati nel 2018 e sono stati resi possibili dalla partnership di Ferrovie dello Stato Italiane con Ansaldo STS (Hitachi Rail STS) e Alstom nel Consorzio FLOW. Al Gruppo FS è stata affidata la gestione dei servizi di operation & maintenance delle linee 3, 4, 5 e 6 della metro di Riyadh per un periodo di 12 anni. Attraverso questo progetto si vuole promuovere nell’area saudita la transizione da una mobilità individuale a una di tipo collettiva, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 e quindi alla creazione di un modello di sostenibilità che potrà ispirare anche le altre metropoli del Paese.

Il contributo del Gruppo FS nello sviluppo infrastrutturale dell’Arabia Saudita

Nata come una piazza urbana dotata di una grande tettoia in acciaio in grado di fornire ombra agli spazi pubblici circostanti e canalizzare la luce verso l’ingresso alla metropolitana, anche l’iconica stazione di Qasr Al Hokm Downtown è stata progettata da una società di Ferrovie dello Stato Italiane, Crew. Quest’ultima ha ideato un’architettura dalle peculiari aperture triangolari con l’intento di creare un collegamento tra la moderna rete metropolitana e il contesto storico-culturale dell’Arabia Saudita. Presente nel Paese con la società di ingegneria Italferr e Italcertifer, Gruppo FS sta partecipando attivamente allo sviluppo infrastrutturale e dei servizi di trasporto pubblico nella zona, sia a livello locale che per le lunghe percorrenze. Nel 2019, ha costituito a Riyadh la società Ferrovie dello Stato Italiane Saudi Arabia for land trasport, allo scopo di supportare, dal punto di vista operativo, la Holding FS nella gestione del progetto della metropolitana di Riyadh.

Serenissima Ristorazione: il progetto WelfCare per la prevenzione del tumore al seno

Grazie alla partnership con Serenissima Ristorazione, il progetto WelfCare ha offerto esami di prevenzione gratuiti a tutte le donne del Comune di Vicenza che non potessero accedere ai normali protocolli di screening del SSN. 

Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione: il supporto alla clinica mobile WelfCare

Serenissima Ristorazione, leader della ristorazione collettiva, ha preso parte all’iniziativa della clinica mobile WelfCare dello scorso 3 febbraio. Il progetto era rivolto alle donne tra i 35 e i 49 anni, residenti nel territorio comunale di Vicenza, che non avessero effettuato mammografie negli ultimi 12 mesi e non potessero accedere ai programmi di screening del Servizio Sanitario Nazionale. Il servizio ha messo a disposizione gratuitamente i principali esami diagnostici e la possibilità di ricevere il referto immediato, grazie anche al patrocinio del Comune e alla partnership di aziende come Serenissima Ristorazione. L’iniziativa ha rappresentato un’opportunità per sensibilizzare sull’argomento della prevenzione del tumore al seno e, al contempo, dare un reale supporto alle donne del territorio e un invito a prendersi cura della propria salute. “La prevenzione è essenziale ed è un gesto di responsabilità verso se stessi, può essere seguita ogni giorno anche attraverso la cura dell’alimentazione”, ha dichiarato Giulia Putin, Chief Purchasing Manager dell’azienda.

Serenissima Ristorazione: l’importanza della prevenzione oncologica

“Serenissima Ristorazione ha scelto di sostenere WelfareCare in un’iniziativa importante di sensibilizzazione per tutte le donne del territorio come ‘Mammografia ed Ecografia Gratuita’”. Ad eseguire gli esami all’interno della clinica mobile era presente una squadra medica specializzata, formata da: un medico radiologo, un tecnico e un assistente per la refertazione. Attraverso strumenti all’avanguardia, è stato costituito uno spazio sicuro e professionale, all’interno del quale l’ecografia mammaria è stata effettuata a tutte le donne, mentre la mammografia solo a quelle con un’età minima di 40 anni. “Attraverso questa partnership, vogliamo promuovere la cultura dei controlli periodici e incoraggiare una maggiore attenzione sull’importanza della diagnosi precoce. Inoltre — ha concluso la Chief Purchasing Manager di Serenissima Ristorazione — l’approvazione a ottobre della Giunta regionale di anticipare lo screening gratuito al seno ai 45 anni rappresenta un ulteriore passo avanti in questa direzione”.

Susanna Esposito: guida all’uso corretto dell’aerosol pediatrico

Susanna Esposito, Prof.ssa Ordinaria di Pediatria all'Università di Parma, si è espressa in merito alla corretta terapia con aerosol ad uso pediatrico, che nella maggior parte dei casi è utilizzato in maniera erronea. Ha senso infatti solo per curare la bronchiolite o bronchite asmatica.

Susanna Esposito

Susanna Esposito: quando usare l’aerosol nelle malattie respiratorie infantili

Alcuni esperti infettivologi, tra cui Susanna Esposito, sono tornati sull’argomento dell’aerosol: in oltre il 50% dei casi la terapia con aerosol non serve a niente, ha evidenziato la Responsabile Tavolo Tecnico Malattie Infettive della Società Italiana di Pediatria (SIP), Prof.ssa Ordinaria di Pediatria all'Università di Parma, Direttrice della Clinica Pediatrica Pietro Barilla dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. “Ha senso per la cura della bronchiolite, della bronchite asmatica e della laringite, al contrario non serve nella rinofaringite, nella faringotonsillite e nell’otite media acuta, i comuni malanni di stagione”, ha aggiunto. “Se c’è eccesso di catarro nelle alte vie aeree l’unica pratica efficace sono i lavaggi nasali con una siringa riempita di soluzione fisiologica (10 ml per narice nei lattanti, 5 ml nei neonati) — ha affermato Susanna Esposito — facendo passare il liquido da una narice all’altra: l’obiettivo è evitare la colonizzazione batterica nasale”.

Susanna Esposito sul corretto utilizzo dell’aerosol in età pediatrica

Susanna Esposito ha continuato su quello che è il corretto uso dell’aerosol e per quali motivi è davvero efficace: “In caso di bronchite asmatica, con broncospasmi ricorrenti, ovvero un restringimento dei bronchi che provoca grave difficoltà respiratoria, si può procedere con salbutamolo e corticosteroidi per via aerosolica, mentre per la bronchiolite - un’infezione virale delle ultime diramazioni bronchiali frequente nel primo anno di vita - possono essere utili terapie aerosoliche solo con la soluzione ipertonica. Nella laringite ipoglottica, con tosse “a foca” — ha dichiarato Susanna Esposito — si opta per l’aerosol con soluzione fisiologica e cortisone. È bene aggiungere che la scelta dei corticosteroidi va fatta dal pediatra, perché non tutti hanno la stessa efficacia”. Dopo essersi laureata con lode in Medicina e Chirurgia, la professoressa si è specializzata in Pediatria e Malattie Infettive, per poi ricoprire la carica di Direttrice dell’Unità Operativa Semplice di Infettivologia Pediatrica, poi della Clinica Pediatrica I. È stata Direttrice dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico dell’Università degli Studi di Milano dal 2010 al 2016, dal 2016 al 2019 ha diretto la Clinica Pediatrica dell’Università di Perugia e dal 2019 dirige la Clinica Pediatrica dell’Università di Parma.

McFIT: la partnership con la squadra di calcio di Fedez nella Kings League

Con una leadership consolidata nel fitness, McFIT ha stretto una partnership con i Boomers, la squadra di calcio della Kings League Italia che ha come Presidente Fedez. L’azienda fornisce soluzioni a tutte le necessità degli atleti, tramite la scelta delle location tra i 38 centri in tutta Italia e attrezzature avanzate che garantiscono la costanza degli allenamenti.

McFIT parnter della squadra di calcio di Fedez

McFIT, la collaborazione con la squadra di calcio di Fedez

McFIT, leader del fitness in tutta Europa, con 38 centri all’attivo in Italia, è diventata il nuovo Official Training Partner della squadra della Kings League Italia guidata da Fedez, i Boomers. Questa competizione calcistica nata nel 2022, a cui prendono parte ex calciatori professionisti, streamer e content creator, attraverso un regolamento nuovo e rivoluzionario garantisce spettacolo e intrattenimento. “L’allenamento è una parte fondamentale per competere al meglio e poter contare su strutture di alto livello darà ai nostri giocatori un grande vantaggio”, ha dichiarato Fedez. McFIT mette a disposizione degli atleti della squadra i suoi 38 centri diffusi per tutto il territorio nazionale, dotati di attrezzature moderne adatte alle necessità di ogni sportivo e in grado di offrire costanza nei programmi di allenamento attraverso la scelta delle location.

McFIT: la catena di fitness leader in Italia

Attraverso la collaborazione con la squadra della Kings League, McFIT persegue il suo obiettivo di rendere il brand del fitness più moderno. Entrare in contatto con realtà che intendono modificare le regole del calcio come le conosciamo rappresenta infatti una sfida al mondo dello sport e dell’intrattenimento. La catena di fitness è stata fondata nel 1997 in Germania e fa parte della holding tedesca RSG Group. La prima palestra italiana è stata aperta a Verona nel 2014 e, da allora, tramite prezzi e servizi competitivi, si è imposta nel mercato del fitness italiano. La leadership di RSG Group Italia S.r.l. è confermata da alcuni dati: può contare su un fatturato che supera i 50 milioni di euro (2024) e oltre 160.000 abbonati. In un ambito multinazionale e dinamico, l’azienda tiene sempre conto delle prospettive future, e per questo è attiva nella costante formazione di giovani professionisti.

Gian Maria Mossa: Banca Generali registra traguardi record nel 2024, focus sulla performance

Il CEO Gian Maria Mossa: “Il 2024 ha segnato nuovi massimi storici nella storia di crescita di Banca Generali, con dicembre che è stato probabilmente il migliorie mese di sempre, consentendoci di concludere sopra le attese il Piano triennale e di centrare i tre obiettivi principali”.

Gian Maria Mossa

Record di utili per Banca Generali nel 2024: la soddisfazione dell’AD Gian Maria Mossa

Il 2024 ha segnato nuovi massimi storici nella storia di crescita di Banca Generali”: lo evidenzia l’AD Gian Maria Mossa sulla base dei risultati di dicembre di Banca Generali. “È stato probabilmente il migliore mese di sempre, consentendoci di concludere sopra le attese il Piano triennale e di centrare i tre obiettivi principali”, ha sottolineato l’AD nella conference call soffermandosi in particolare sul dato relativo all’utile netto ricorrente, in crescita del 6% rispetto al corrispettivo del 2023 e “al livello più alto di sempre”, e sull’utile netto variabile, a 92 milioni di euro, che è “il risultato di forti commissioni variabili e accantonamenti conservativi”. L’utile netto consolidato, pari a 431,2 milioni di euro, si attesta a +32,2% rispetto allo scorso anno. Numeri in crescita anche quelli relativi alle masse gestite e amministrate per conto della clientela, arrivate nell’arco dell’anno a 103,8 miliardi di euro (+11,9% a/a, nuovo picco massimo nella storia dell’Istituto guidato da Gian Maria Mossa). In aumento anche le masse in consulenza evoluta, 10,8 miliardi di dollari (+13%), e la raccolta netta del 2024, che si è attestata a 6,6 miliardi di euro (+14%).

Gian Maria Mossa: “Siamo molto soddisfatti e molto fiduciosi di continuare questa crescita

Lo ha ricordato anche l’AD Gian Maria Mossa sottolineandone il valore: i risultati registrati nel 2024, come riporta anche la nota di presentazione di Banca Generali, confermano “il successo nel raggiungimento degli ambiziosi obiettivi del Piano 2022-2024 incentrati su crescita, profittabilità e remunerazione degli azionisti”. Traguardi che arrivano al “termine di un percorso triennale che ha saputo superare molteplici criticità, centrando e superando tutti i target che ci eravamo prefissati”. L’AD ricorda ad esempio “la volatilità dei mercati e i ritardi nella tabella di marcia del progetto Svizzera”: nonostante ciò “siamo stati in grado di registrare una crescita a doppia cifra in tutte le principali voci, confermando ulteriormente la qualità e sostenibilità del nostro modello di business”. Parole che lasciano trasparire la grande soddisfazione di Gian Maria Mossa per la performance dell’Istituto. E ora l’attenzione è sulle prospettive per l’anno in corso: “I volumi di afflussi netti del 2025 dovrebbero beneficiare di una forte attività di reclutamento, dove vediamo un interesse significativo e stiamo dialogando anche con top banker, da un contributo positivo dalla Svizzera e dall'integrazione di Intermonte, che sarà un game changer non solo perché possiamo internalizzare margini e proporre servizi di M&A, ma anche perché siamo più attraenti per consulenti che sono focalizzati sull'investment banking e per i clienti”.

Iren e il futuro green, Luca Dal Fabbro: premiate dieci tesi all’ESG Challenge Iren 2025

A Palazzo Madama, in occasione dell’ESG Challenge Iren 2025, il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha ribadito l’importanza di tornare a parlare di industria, occupazione e sviluppo sostenibile. In occasione dell’evento, che ha premiato dieci tesi di laurea sulle tematiche ESG, il Presidente ha sottolineato come la transizione ecologica sia un’opportunità economica e non un costo, e ha rassicurato sul futuro della sostenibilità anche in un eventuale scenario politico avverso negli Stati Uniti.

Luca Dal Fabbro

ESG Challenge Iren 2025, Luca Dal Fabbro: sostenibilità, industria e opportunità per il futuro

L’ESG Challenge Iren 2025, tenutosi a Palazzo Madama, ha rappresentato un’occasione di confronto tra il mondo accademico, industriale e finanziario. L’iniziativa ha premiato dieci tesi di laurea selezionate tra circa 450 candidature, confermando l’interesse crescente verso le tematiche ambientali, sociali e di governance. Luca Dal Fabbro ha ribadito che la sostenibilità non è solo un dovere morale, ma un’opportunità concreta per il business. Il Presidente Iren ha anche parlato dell’operazione di consolidamento di Iren su Egea, con l’incremento al 52,77% del capitale sociale. Definendolo un “buon affare”, ha evidenziato come questo investimento porterà nuove assunzioni e ulteriori investimenti sul territorio piemontese. “Vogliamo farla diventare un caso di successo industriale”, ha sottolineato.

Luca Dal Fabbro: “La sostenibilità è un affare, non un costo

Sul fronte internazionale, Luca Dal Fabbro ha commentato le incertezze legate alla nuova amministrazione Trump, ma senza particolari timori: secondo il Presidente di Iren, la sostenibilità è ormai un elemento imprescindibile per il business globale. “Io vedo nelle elezioni americane, ovviamente, un cambiamento. Ma credo che l’amministrazione Trump, come tutte le amministrazioni e ancor di più se guidata da un ex imprenditore, sia molto sensibile ai ritorni e agli effetti. La sostenibilità, come dico da anni, è un buon affare. Non un costo. Le aziende che vedono nella sostenibilità un costo sono aziende che fra dieci anni non ci saranno più”. Negli Stati Uniti, ha spiegato il Presidente di Iren, l’energia rinnovabile sta vivendo una forte espansione e “se c’è un Paese che può beneficiare di questa nuova amministrazione è l’Italia, per vari motivi”. L’attenzione si è poi concentrata sui dieci laureati e dottorandi, autori di tesi che oggi rappresentano un contributo significativo per le strategie ESG. “ESG Challenge Iren 2025 nasce proprio come appuntamento per stimolare un confronto vivo – ha quindi concluso Luca Dal Fabbroe per favorire un’interazione intergenerazionale ricca di idee e prospettive”.

L’intervento dell’AD di TIM Pietro Labriola a “La Ripartenza: liberi di pensare"

Tra gli ospiti dell’evento ideato da Nicola Porro anche l’Amministratore Delegato di TIM Pietro Labriola, intervenuto nell’ambito della tavola rotonda “Innovazione e tradizione” per soffermarsi su alcuni degli ostacoli che frenano l’innovazione in Italia.

Pietro Labriola

Pietro Labriola tra gli ospiti di Nicola Porro

Si è tenuta lo scorso 30 gennaio presso le sale di Palazzo Castiglioni a Milano l’ottava edizione di “La Ripartenza: liberi di pensare”, l’evento ideato da Nicola Porro che riunisce i grandi player italiani per trattare di temi legati all’economia, alla cultura e alla politica. Diverse tavole rotonde e tanti ospiti rappresentativi, tra dirigenti d’azienda, manager, giornalisti e politici. Al centro dei dibattiti temi come l’innovazione, gli investimenti stranieri, l’energia e l’operato del Governo Meloni. Dopo la sessione di lettura irriverente dei giornali e la tavola rotonda “Investimenti stranieri”, ha avuto luogo la tavola rotonda intitolata “Innovazione e tradizione”, a cui hanno preso parte Maria Vittoria Santarelli (Growth Chief of Staff di Eight Sleep), Franco Loro Piana (CEO e founder di Sease), Federico Palazzari (CEO di Nemo Lighting), Luigi Cantamessa (Amministratore Delegato di FS Treni Turistici Italiani e Direttore Generale della Fondazione FS) e Pietro Labriola (Amministratore Delegato di TIM).

L’intervento di Pietro Labriola: regole diverse frenano l’innovazione

Nel suo intervento, l’Amministratore Delegato di TIM Pietro Labriola ha evidenziato come la presenza di regole differenti tra i vari Paesi freni l’innovazione. “Il mercato è un mercato globale e se lavori su un mercato globale non puoi avere delle regole differenti per differenti continenti”, ha dichiarato il manager, sottolineando come in un simile contesto, in cui i modelli di innovazione sono sempre più complessi da prevedere, non sia possibile effettuare una corretta comparazione, con il rischio “di avere degli arbitraggi nei modelli di innovazione”. “La nostra azienda – ha proseguito – ha vincoli e regole imposte in Europa e in Italia e deve competere con soggetti negli USA che non hanno le stesse regole. Sul fronte consumer servono stesse regole per tutti mentre lato aziende è necessario creare sistemi di data center in cui le chiavi di crittografia siano in mano ad attori nazionali”. Portando l’esempio del nuovo Presidente degli Stati Uniti che in una sola settimana è riuscito a cambiare lo scenario americano attraverso l’emanazione di ben 70 norme, Pietro Labriola ha infine proposto uno spunto di riflessione: “Trump ha tolto tutti i vincoli allo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale, è giusto o sbagliato da un punto di vista etico? Non voglio entrare nel merito, ma se voi foste un'azienda e dovete investire i vostri capitali per l'innovazione, dove lo fate?”.

Stefano Venier: l’impegno di Snam per un sistema energetico sempre più integrato e resiliente

L’AD di Snam Stefano Venier, al convegno di QN sulle sfide del futuro dell’energia, ha sottolineato l’importanza di creare un sistema energetico europeo resiliente, diversificando i flussi e proseguendo con la rigassificazione.

 Stefano Venier (Snam)

Stefano Venier al convegno QN "Energia e sostenibilità: le sfide del futuro"

Viviamo in una recessione geopolitica, è una situazione delicata dal punto di vista energetico, ma non solo, che va trattata con attenzione”: l’AD di Snam Stefano Venier lo ha ribadito lo scorso 11 febbraio intervenendo a Ravenna nel corso del convegno "Energia e sostenibilità: le sfide del futuro" promosso da QN. Particolare attenzione durante l’evento è stata dedicata alla situazione energetica attuale: le incertezze crescenti, la volatilità dei costi e la preoccupazione “reale e oggettiva delle imprese con l’energia al doppio del prezzo dello scorso anno”. Nell’analisi dell’AD di Snam è emerso come sia “il riflesso di una fragilità strutturale che stiamo vivendo nel mondo”, legata alle conseguenze delle tensioni esplose a livello geopolitico nel 2022. Inoltre, “per lungo tempo si è sottoinvestito nello sviluppo di alcune infrastrutture, mentre a livello mondiale la domanda del gas continua a crescere, cresce in tante aree importanti del Far East e questo chiaramente pone il sistema in una forte tensione”. Per quanto riguarda le infrastrutture occorrerebbe implementare una rete resiliente “diversificando i flussi, proseguendo sulla strada della rigassificazione e creando un sistema europeo interconnesso e un mercato unico dell’energia europea con un prezzo omogeneo all’interno”. In quest’ottica, ha aggiunto Stefano Venier, è necessario “ripensare le politiche Ue che hanno imposto ricette uguali per Paesi molto diversi tra loro: giusto il coordinamento europeo ma ogni Paese deve poter disegnare un percorso di messa in sicurezza sia del sistema energetico sia della sostenibilità”. 

Snam, Stefano Venier: il focus sui progetti in sviluppo a Ravenna

La sfida oggi, come ha spiegato l’AD Stefano Venier, è quindi incentivare lo sviluppo di sistemi resilienti, in grado di resistere agli shock geopolitici e allo stesso tempo di consentire la transizione verso il Net Zero in modo sostenibile per tutti. L’impegno di Snam è sancito nel Piano Strategico 2025-2029 presentato lo scorso gennaio: 12,4 miliardi di euro destinati alla creazione di un’infrastruttura paneuropea multi-molecola capace di gestire molecole tradizionali e decarbonizzate come gas naturale, biometano, idrogeno e CO₂ garantendo sicurezza e sostenibilità e soddisfacendo al contempo l'evoluzione della domanda energetica. In questo, Ravenna può giocare un ruolo di primo piano: basti pensare ai vari progetti che Snam sta portando avanti in città. Tra questi anche il Ravenna CCS, il primo di cattura e stoccaggio della CO₂ in Italia. Sviluppato insieme a Eni, è un progetto fondamentale per la decarbonizzazione delle industrie energy intensive e hard to abate e rappresenta quindi un contributo fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici e la neutralità carbonica al 2050. “È coerente con la nostra intenzione di porci quale operatore multimolecola per abilitare una transizione energetica giusta ed equilibrata, nell’ambito della quale offrire anche ai soggetti più energivori la possibilità di intraprendere percorsi di decarbonizzazione che ne preservino la competitività. Per farlo, facciamo leva sulle nostre storiche competenze nel trasporto e nello stoccaggio di molecole, con particolare riferimento all’area padana, nella quale siamo già radicati con asset strategici che da decenni sostengono lo sviluppo economico e sociale del Paese”, ha spiegato l’AD Stefano Venier in più occasioni. E sempre a Ravenna proseguono i lavori per il rigassificatore offshore. Tra pochi giorni arriverà in porto la nave acquistata da Snam e “dopodiché potremo cominciare i test e completare la fase di predisposizione”, ha annunciato l’AD durante il convegno.

MAIRE, Alessandro Bernini: NEXTCHEM si aggiudica un importante progetto in Indonesia

MAIRE, attraverso la sua controllata NEXTCHEM, ha ottenuto il licensing e il Process Design Package per un innovativo impianto di Sustainable Aviation Fuel (SAF) a Sei Mangkei, in Indonesia. Questo progetto rappresenta un passo avanti significativo nella decarbonizzazione del settore dell’aviazione, sfruttando risorse locali per la produzione di carburante sostenibile. Il commento dell’Amministratore Delegato Alessandro Bernini.

Alessandro Bernini

Alessandro Bernini: “La decarbonizzazione richiede competenze tecniche e il coraggio di percorrere nuove strade

L’impianto sarà il primo della regione a trasformare residui della lavorazione dell’olio di palma (POME) e olio da cucina esausto in SAF ad alta efficienza, confermando la sostenibilità economica di impianti su scala ridotta. Con una capacità produttiva di 60.000 tonnellate annue, il nuovo sito potrebbe coprire fino al 5% della domanda di carburante dell’aeroporto internazionale Soekarno-Hatta di Giacarta. NEXTCHEM fornirà una soluzione tecnologica completa che include la tecnologia NX PTU per la purificazione dei feedstock e il processo NX SAF BIO per l’idrogenazione degli esteri e degli acidi grassi (HEFA). Questo permetterà di ottenere un carburante a bassissimo contenuto di carbonio, con una riduzione delle emissioni fino al 95% rispetto ai combustibili fossili. “La decarbonizzazione di settori ad alto impatto come l’aviazione richiede non solo competenze tecniche, ma anche il coraggio di percorrere nuove strade – ha rimarcato Alessandro BerniniQuesto accordo dimostra che MAIRE ha le competenze e la determinazione per mettere in campo soluzioni tecnologiche innovative e integrate che possono essere adattate a diversi contesti ed esigenze”.

La carriera di Alessandro Bernini, AD del Gruppo MAIRE

Alessandro Bernini esordisce professionalmente come revisore contabile nel 1979 e l’anno successivo approda in Ernst & Young. Si occupa di revisione per gruppi nazionali (Saipem, Pirelli) e internazionali, oltre agli aspetti tecnici legati alla revisione della contabilità. Parallelamente, supporta il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri nella redazione della prima formulazione dei Principi Contabili Nazionali. Nel 1994, viene nominato Partner e assume la responsabilità dell’ufficio di Brescia, mantenendo ruoli di responsabilità anche nell’ufficio centrale di Milano. Due anni più tardi, entra nel Gruppo Saipem (Gruppo Eni) come Chief Financial Officer. Nel 2000, partecipa all’acquisizione del gruppo quotato presso la borsa di Parigi e New York Bouygues Offshore, nonché del Gruppo Snamprogetti nel 2006. Nel 2008, viene nominato Chief Financial Officer di Eni, ruolo che mantiene fino al 2012. Nel corso del mandato, coordina le attività legate alla cessione della partecipazione nel Gruppo Snam a Cassa Depositi e Prestiti, oltre alle acquisizioni di società internazionali appartenenti al settore Oil & Gas. È il 2013 quando Alessandro Bernini entra in MAIRE (all’epoca Maire Tecnimont) in qualità di Group Chief Financial Officer. Da maggio 2022, è Amministratore Delegato.

Carlo Cimbri: innovazione e strategie nel panorama assicurativo

La storia di Carlo Cimbri dimostra come un top CEO di alto profilo possa trasformare un gruppo assicurativo in un player di primo piano. Dalla formazione accademica all’esperienza in vari ruoli di vertice, ogni passaggio testimonia una strategia orientata all’innovazione e al rafforzamento delle strutture aziendali.

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Leadership e crescita: Carlo Cimbri nel panorama assicurativo

Dopo l’infanzia trascorsa in Sardegna, si trasferisce a Bologna e inizia gli studi in Economia e Commercio presso l’ateneo di Bologna, conclusi con il massimo dei voti. Il percorso professionale di Carlo Cimbri nasce con solide basi che lo porterà ad affermarsi nell’ambito finanziario e bancario, con un’attenzione particolare all’evoluzione del settore delle polizze. Entrato In Unipol Group nel 1990, si occupa inizialmente di aree legate a finanza e tesoreria, salendo progressivamente di grado fino ad assumere la direzione di un’unità generale. In seguito, coordina piani di ristrutturazione aziendale e opera scelte strategiche come la cessione di partecipazioni non più ritenute centrali, con l’obiettivo di mantenere salda la rotta sui prodotti assicurativi.

Sulla spinta di nuove fusioni e acquisizioni, il manager promuove la creazione di una realtà leader in Italia nel ramo Danni, aprendo la strada a un’ulteriore crescita nell’orizzonte europeo. A coronamento di questi risultati, viene presentato un piano industriale che predilige l’innovazione e la sostenibilità, favorendo occupazione, semplificando la struttura societaria e garantendo una maggiore efficienza. Nel percorso di consolidamento, si registra anche la cessione di Unipol Banca a Bper, con la conseguente focalizzazione sul comparto delle polizze e l’affermazione come investitore istituzionale. Tale strategia contribuisce a rafforzare l’immagine di Unipol, che punta a nuovi traguardi con la nomina di Carlo Cimbri ad Amministratore Delegato e Presidente di Unipol.

La visione di Carlo Cimbri tra innovazione e responsabilità

Negli ultimi anni, l’approccio di Cimbri ha incluso la volontà di investire sullo sport come veicolo di fiducia e rilancio, sottolineando il potenziale di attività agonistiche aperte a tutti. Tale inclinazione si riflette anche nell’impegno accademico, dove il manager cura un corso specialistico in Management delle Assicurazioni, presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma, contribuendo alla formazione di nuove professionalità. In ambito sanitario, invece, emerge il ruolo di Presidente dell’Istituto Europeo di Oncologia, a sostegno di progetti d’eccellenza nell’oncologia e nella cardiologia.

Oltre alle cariche di Consigliere in RCS Media Group e Euresa Geie e all’attività all’interno della Fondazione Censis, non manca un riconoscimento alle competenze di valore che lo hanno portato a ricevere premi di prestigio: nel 2016 è insignito del “Premio Guido Carli”, riservato alle migliori personalità in campo economico e sociale, mentre nel 2021 ottiene l’onorificenza universitaria Medaglia Accursio per il contributo professionale e manageriale.

Valentina Pellegrini: solidarietà e inclusione con la Fondazione Ernesto Pellegrini ONLUS

Valentina Pellegrini ha rimarcato l’impegno della Fondazione Ernesto Pellegrini ONLUS nel combattere le nuove forme di povertà, donando speranza e una prospettiva futura alle persone in difficoltà.

Valentina Pellegrini

Valentina Pellegrini: la lotta alle nuove forme di povertà con la Fondazione Ernesto Pellegrini ONLUS

“La Fondazione Pellegrini si occupa del contrasto alle nuove forme di povertà e mette a frutto le competenze e le capacità del Gruppo Pellegrini”, ha affermato Valentina Pellegrini, Vicepresidente e Consigliere Delegato del Gruppo Pellegrini. Nata nel 2013, la Fondazione Ernesto Pellegrini ONLUS ha lo scopo di fornire supporto alle persone in difficoltà economica e sociale. Una delle loro iniziative è il Ristorante Ruben, aperto dal lunedì al sabato, capace di servire 350 coperti al giorno. Il ristorante restituisce ai commensali un momento di serenità e la sicurezza del rifugio domestico. Inoltre, ogni sera è possibile scegliere tra due o tre alternative per il pasto, garantendo un’esperienza paragonabile a quella di un autentico ristorante. Le persone indigenti hanno la possibilità di cenare al costo di 1 euro, mentre per i ragazzi sotto i 16 anni è totalmente gratuito.La nostra missione è quella di favorire i percorsi di ripartenza facendo rete con il territorio di Milano, per continuare a dare ai nostri assistiti la speranza di una prospettiva futura”, ha aggiunto Valentina Pellegrini.

Le esperienze professionali di Valentina Pellegrini

Valentina Pellegrini è Consigliere Delegato del Gruppo Pellegrini e dal 2020 Consigliere di Amministrazione per la Fondazione BPM. Dopo aver conseguito la laurea in Economia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è entrata a far parte del Gruppo Pellegrini nel 2010, con incarichi nei reparti di Amministrazione e Gestione del Personale. Grazie alle sue esperienze professionali e alle competenze maturate, è stata nominata membro del CdA e, nel 2014, ha assunto il ruolo di Vicepresidente e Consigliere Delegato. Il suo contributo alla crescita del Gruppo è stato determinante, consentendogli di affermarsi come leader nazionale e internazionale nel campo della ristorazione collettiva, welfare aziendale, distribuzione automatica, pulizia e servizi integrati, forniture di derrate alimentari e lavorazione delle carni freschi. In aggiunta, Valentina Pellegrini si occupa anche di gestire le attività del Gruppo all’estero, in qualità di membro del Comitato Strategico di Pellegrini Catering Overseas.

Diritto e management, la carriera di Annalaura Lettieri

Laurea in Giurisprudenza, gavetta presso rinomati studi legali e collaborazioni con aziende ed enti di rilievo: il percorso di Annalaura Lettieri è un esempio di successo professionale.

Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri: il ruolo in Meridie S.p.A.

L’avvocato e manager Annalaura Lettieri è una delle figure che hanno avuto un ruolo di primo piano nella fondazione, e successiva quotazione in Borsa, di Investimenti e Sviluppo Mediterraneo S.p.A., la società di investimenti con focus sulle piccole e medie imprese del Centro e Sud Italia oggi conosciuta come Meridie. Nelle vesti di General Counsel e Membro del Consiglio di Amministrazione, si occupa di supportare il Chief Financial Officer e il Chief Executive Officer nella gestione dei rapporti con gli organi di controllo, nella redazione di business plan e bilancio e nelle operazioni societarie, finanziarie e di M&A. L’avvocato ha anche curato il coordinamento e i rapporti con la Borsa, la Banca d’Italia, la Consob e la Pubblica Amministrazione nel corso di operazioni relative alle controllate della holding, inclusa l’acquisizione della maggioranza di Atitech., società specializzata in manutenzioni aeree presso cui opera in qualità di Membro del CdA.

Il curriculum di Annalaura Lettieri

Laureata con il massimo dei voti presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli, Annalaura Lettieri esordisce professionalmente nel 2001 come Assistant nell’area di revisione contabile di PricewaterhouseCoopers. L’anno successivo, entra nello Studio Legale Bonelli Erede Pappalardo in qualità di Junior Associate del dipartimento di Diritto Bancario e Finanziario di Milano. Ottenuta l’abilitazione per l’attività forense, Annalaura Lettieri decide di specializzarsi in diritto bancario e finanziario, concentrandosi soprattutto sulle offerte pubbliche di acquisto e consulenza societaria. Qualche anno dopo, passa alla MCM Holding S.p.A. nel ruolo di General Counsel della divisione immobiliare, occupandosi degli aspetti legali, amministrativi e finanziari di importanti progetti e contribuendo al successo di diverse iniziative immobiliari.

Diana Bracco: una storia di eccellenza imprenditoriale e responsabilità sociale

Diana Bracco è Presidente e AD del Gruppo Bracco, azienda nell’ambito della diagnostica per immagini e dei servizi per la salute. Oltre ai numerosi incarichi ricoperti nelle associazioni industriali, si è distinta per il suo impegno sociale e culturale.

Diana Bracco

La carriera professionale di Diana Bracco

Diana Bracco è Presidente e AD del Gruppo Bracco e ha maturato oltre 50 anni di esperienza come manager e imprenditrice. Dopo aver conseguito la laurea in Chimica presso l’Università di Pavia, è entrata nell’azienda di famiglia nel 1966. Nel 1977, ha assunto il ruolo di DG del Gruppo, prima di diventarne Presidente e AD nel 1999. Sotto la sua guida, l’azienda può vantare più di 2.000 brevetti e un fatturato di 1,8 milioni di euro. Oltre alla carriera nel Gruppo Bracco, Diana Bracco ha assunto vari ruoli in diverse associazioni del settore. Dal 2000 al 2003 e dal 2008 al 2012, è stata Vice Presidente di Confindustria con delega per Ricerca & Innovazione. È diventata la prima Presidente donna delle associazioni Federchimica e Assolombarda, rispettivamente dal 2003 al 2005 e fino al 2009. In occasione dell’Expo di Milano del 2015, ha assunto l’incarico di Commissario Generale per il Padiglione Italia. In aggiunta, l’imprenditrice è stata membro dell’Advisory Board del “B20 ITALY 2021”, Ambassador per il Women Empowerment nell’engagement Group B20, Presidente del Cluster Nazionale Scienze della Vita - ALISEI e Vicepresidente della Camera di Commercio di Milano, oggi membro del Consiglio. Al momento, è anche Vicepresidente della Italy China Council Foundation, membro del Consiglio Direttivo nazionale di Confindustria, del Consiglio Generale e del Comitato Esecutivo della Fondazione Fiera Milano. 

Diana Bracco: l’impegno sociale e culturale

Diana Bracco è impegnata in numerose iniziative sociali e culturali: è stata infatti Presidente, dal 2007 al 2016, di Sodalitas. Grazie al suo contributo, nel 2010 è stata creata la Fondazione Bracco, nata con lo scopo di far risaltare la cultura scientifica, il patrimonio culturale, ponendo attenzione a donne e giovani. Inoltre, è stata la prima italiana a entrare a far parte del Trustee’s Council della National Gallery of Art, dal 2011 al 2015. Attualmente, è Presidente della Fondazione Milano per Expo 2015, Presidente della Fondazione Giuseppina MAI di Confindustria, membro del CdA dell’Università Bocconi di Milano e Vicepresidente del CdA dell’Accademia Teatro alla Scala. Nella sua carriera, Diana Bracco ha ricevuto numerose onorificenze, tra cui: la laurea honoris causa in Medicina, nel 2004, conferitale dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma; la nomina a Cavaliere del Lavoro nel 2002; il riconoscimento “Al merito della Repubblica” di Cavaliere di Gran Croce nel 2004; tra i più recenti, la Medaglia d’Oro della SIRM - Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica.

Mario Putin: Boara Pisani si espande con nuove aree produttive e logistiche

Serenissima Ristorazione impiega la tecnica Cook&Chill in tutti i suoi stabilimenti. Mario Putin, Presidente dell’azienda, ha presentato il nuovo piano di investimenti per la struttura di Boara Pisani per aumentare le aree produttive e logistiche, al fine di aumentare la produzione dei pasti e garantirne la qualità e la sicurezza.

Mario Putin

Mario Putin: il progetto di ampliamento dello stabilimento di Boara Pisani

Mario Putin, Presidente di Serenissima Ristorazione, ha annunciato il nuovo piano di investimenti che coinvolge lo stabilimento di Boara Pisani. Questo rappresenta un punto di riferimento per la sua eccellenza ed è considerato uno dei più avanzati d’Europa grazie alla tecnica Cook&Chill che l’azienda impiega in tutte le sue strutture. Tale metodologia costituisce uno dei principali fattori distintivi di Serenissima Ristorazione: permette infatti di mantenere alti gli standard di sicurezza alimentare e, al contempo, conservare le proprietà organolettiche dei pasti. Il programma strategico sviluppato da Mario Putin si basa su una produzione di qualità e un’offerta diversificata, garantite dall’avanguardia dei loro stabilimenti. Per quello di Boara Pisani, nello specifico, è previsto un allargamento con nuove aree produttive e logistiche, potenziando la capacità di supportare i clienti in ambiti strategici come quello ospedaliero, la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e il catering aereo.

Mario Putin: una produzione dei pasti più sicura e di alta qualità

La struttura di Boara Pisani è già dotata di tecnologie avanzate, tra cui: un sistema logistico evoluto con lo scopo di ridurre al minimo gli sprechi alimentari e la “Camera Bianca”, un ambiente sterile in cui confezionare i pasti e, per garantirne la massima sicurezza, sottoporli a controlli con raggi X. Il piano di ampliamento illustrato da Mario Putin ha la finalità di incrementare le tecnologie implementate per migliorare i processi produttivi e aumentare la sostenibilità ambientale. La tecnica di cottura a legame refrigerato consente a Serenissima Ristorazione di essere leader nella ristorazione commerciale in strutture come gli ospedali, luogo con alti standard di sicurezza e igiene alimentare. La tecnica Cook&Chill garantisce benefici anche in ambiti come la GDO e il catering aereo, offrendo una conservabilità dei pasti e mantenendo la qualità dei prodotti anche su larga scala. Secondo Mario Putin, l’ampliamento di Boara Pisani permetterà all’azienda di produrre nuove linee di pasti specifiche per queste fette di mercato.

Italgas, l’AD Paolo Gallo commenta i risultati del 2024: i principali indicatori in crescita

L’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo commenta i risultati del 2024 che segnano un altro anno di grande crescita per quello che si appresta a diventare il primo operatore europeo nella distribuzione del gas.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: un altro anno di straordinaria crescita

Il 2024 è stato per Italgas “un altro anno di straordinaria crescita”. Lo ha affermato l’Amministratore Delegato Paolo Gallo che, commentando i risultati del 2024, ha parlato di “un percorso ininterrotto che prosegue da 32 trimestri coerente con gli obiettivi di sviluppo fissati dal Piano Strategico 2024-2030”. Il trend in salita è raccontato dai numeri del bilancio. Con l’EBITDA adjusted che è arrivato a toccare quota 1.350,8 milioni di euro (in aumento del 14,1% rispetto all’esercizio precedente) e l’Utile Netto adjusted di Gruppo che ha superato i 500 milioni (segnando un incremento del 15,2% in confronto al 2023), tutti i principali risultati economico-finanziari del 2024 risultano essere in continua crescita. Gli investimenti fatti nella prima parte dell’anno hanno consentito a Italgas di velocizzare lo sviluppo delle reti nella seconda. “Con circa 900 milioni di euro investiti nel 2024 – ha rimarcato Paolo Gallo – la seconda metà dell’anno è stata caratterizzata dall’annunciata accelerazione nello sviluppo di reti e impianti, così da garantire maggiore impulso a una transizione energetica sostenibile, sicura e competitiva per l'Italia e la Grecia”.

Paolo Gallo: innovazione tecnologica, digitalizzazione, economia circolare e sostenibilità i driver della nostra visione

A trainare la continua crescita di Italgas è soprattutto quel percorso di trasformazione digitale delle reti avviato ormai da tempo nel network del gas e oggi riproposto sulle reti idriche. “Il percorso di trasformazione digitale delle reti idriche – ha sottolineato Paolo Gallo – reso possibile dall’applicazione delle tecnologie d’avanguardia maturate sul network del gas, ci permette inoltre di ottenere risultati progressivamente crescenti e di recuperare efficienza e valore per le comunità e i territori serviti”. “Innovazione tecnologica, digitalizzazione, economia circolare, sostenibilità si confermano i driver principali della nostra visione del futuro – ha poi aggiunto l’AD – Un futuro che, grazie all'impegno e all'intraprendenza delle nostre persone e alla prossima integrazione di 2i Rete Gas, ci vedrà sempre più protagonisti in virtù del ruolo di campione europeo della distribuzione del gas e di riconosciuto benchmark tecnologico globale”. Lo scorso ottobre, Italgas ha annunciato la sottoscrizione del contratto di compravendita per l’acquisizione di 2i Rete Gas, il secondo operatore italiano nella distribuzione del gas, il cui closing è previsto entro il primo semestre del 2025. A quel punto, il Gruppo sarà il primo operatore d’Europa nel settore.

Claudio Descalzi: Eni e l’energia da fusione, una rivoluzione per un futuro sostenibile

Claudio Descalzi: “Eni reputa necessario avere uno sguardo proiettato nel lungo termine per contribuire in maniera sostanziale allo sviluppo di breakthrough tecnologici, come la fusione magnetica, tecnologia che potrebbe rivoluzionare il mondo dell’energia garantendo un futuro sostenibile, pulito e prospero”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: il progetto Eni per la fusione a confinamento magnetico

L’AD Claudio Descalzi ne aveva parlato anche a inizio 2024 in un’intervista al programma “Cinque Minuti” su RaiUno: “Arriverà il momento in cui vivremo di energie diverse dal petrolio, dal carbone e anche dal gas perché è in atto una trasformazione tecnologica. Certo non potremo rimpiazzarle tutte con le rinnovabili. Però l’economia circolare da una parte, la fusione nucleare che è energia pulita, sicuramente rimpiazzeranno gli idrocarburi”. Tra le soluzioni su cui Eni punta fortemente c’è la fusione a confinamento magnetico, in quanto genera grandi quantità di energia con un processo sicuro, sostenibile e virtualmente inesauribile. Quella guidata da Claudio Descalzi è stata infatti una delle prime aziende energetiche a investire in un progetto per accelerare lo sviluppo industriale della fusione a confinamento magnetico: Eni è azionista strategico di Commonwealth Fusion Systems (CFS), start-up spin-out del Massachusetts Institute of Technology di Boston che lavora al primo impianto a fusione in grado di immettere energia elettrica in rete. La roadmap prevede l’entrata in funzione dell’impianto nei primi anni 2030.

Claudio Descalzi: lo sviluppo dell’energia da fusione, opportunità e vantaggi  

Per Eni, come ha spiegato anche l’AD Claudio Descalzi in diverse occasioni, è fondamentale “avere uno sguardo proiettato nel lungo termine per contribuire in maniera sostanziale allo sviluppo di breakthrough tecnologici”. In questa direzione guarda quindi l’impegno sul fronte della fusione a confinamento magnetico: una tecnologia che “potrebbe rivoluzionare il mondo dell’energia garantendo un futuro sostenibile, pulito e prospero”. Lo sviluppo industriale della fusione a confinamento magnetico permetterebbe di generare grandi quantità di energia a zero emissioni e con un processo sicuro e virtualmente inesauribile: l’illimitatezza e l’affidabilità la rendono dunque una fonte estremamente interessante per l’industria energetica. Non è una rivoluzione solamente sotto il profilo economico e climatico ma ha ricadute estremamente positive anche a livello geopolitico in quanto “tutti potranno avere accesso all’energia”. L’AD Claudio Descalzi lo ha evidenziato più volte: “Non ci saranno più Paesi che hanno energia primaria e altri che non ce l'hanno, Paesi che riescono a pagare la bolletta e Paesi che non ci riescono. È una rivoluzione incredibile perché si potranno sviluppare industrie, catene alimentari, catene sanitarie a prezzi bassissimi. Tutti saranno allo stesso livello perché tutti avranno costi dell'energia bassissimi. Cambia moltissimo, nessuno potrà ricattare nessuno e ogni Paese sarà indipendente”. Una volta portata a livello industriale, questa tecnologia potrà quindi imprimere una svolta davvero importante alla transizione energetica.

Gianni Prandi: Assist Group ricevuta da Papa Francesco

La nuova piattaforma digitale sviluppata da Assist Group offre ai turisti la possibilità di prenotare accessi e percorsi di visita alla Basilica di San Pietro, migliorando anche la gestione dei flussi. La società, fondata da Gianni Prandi, è stata accolta da Papa Francesco.

Gianni Prandi

Papa Francesco accoglie una delegazione di Assist Group, realtà fondata da Gianni Prandi

Una delegazione di Assist Group è stata ricevuta da Papa Francesco per il grande lavoro svolto nella creazione di una nuova piattaforma digitale per la Basilica di San Pietro. Sviluppata in vista del Giubileo 2025, è stata realizzata con l’intento di valorizzare al meglio tutti i servizi connessi alla famosa chiesa di Piazza San Pietro e migliorare l’esperienza di visita dei turisti. La piattaforma consente di prenotare gli accessi e gli itinerari di guida, selezionare il proprio percorso di visita e conoscere gli orari delle celebrazioni. Con l’implementazione poi dell’Intelligenza Artificiale e della Realtà Aumentata, l’esperienza all’interno della Basilica di San Pietro viene valorizzata al massimo. “Siamo orgogliosi – ha affermato il fondatore di Assist Group Gianni Prandidi aver contribuito a realizzare questo progetto innovativo che segna una svolta nel modo in cui San Pietro interagisce con i pellegrini di tutto il mondo”.

Migliorata la gestione dei flussi grazie alla piattaforma sviluppata dalla società di Gianni Prandi

La società di Gianni Prandi ha sviluppato la piattaforma a partire da un’analisi approfondita dei bisogni dei turisti e dei pellegrini, realizzata con il sistema di media intelligence WOSM© (World Open Source Monitoring) di Vidierre, mantenendo un approccio che mirasse a tutelare e valorizzare il patrimonio storico e culturale di San Pietro. Grazie all’ecosistema digitale ideato da Assist Group, adesso è possibile ottimizzare la gestione dei flussi di visitatori e dei tempi. Disponibile in quattro lingue diverse, l’innovativa piattaforma è disponibile dal 15 novembre 2024 sul sito www.basilicasanpietro.va e costituisce il canale digitale ufficiale su cui reperire le informazioni utili per pianificare la propria visita alla Basilica di San Pietro.

Alessandra Ricci: la diversificazione dell’export italiano come strategia vincente

L’AD e DG di SACE Alessandra Ricci ha rassicurato su un’eventuale crisi economica scaturita dai dazi americani perché l’Italia e l’UE possono puntare su esportazioni diversificate. È importante cogliere le opportunità di commercio con nuovi Paesi, come quelli del Medio Oriente e dell’Africa.

Alessandra Ricci

Alessandra Ricci: niente allarmismi per i dazi americani

Alessandra Ricci, AD e DG di SACE, è intervenuta in merito ai nuovi dazi con cui il Presidente degli USA Trump potrebbe minacciare l’UE: “Se ne è parlato sotto diverse amministrazioni a stelle e strisce, ma oggi sono un’incognita ancora più grande con le politiche commerciali in rapida evoluzione e difficilmente prevedibili”. L’Italia e l’Europa non devono lasciarsi sopraffare dalla paura, poiché il loro punto di forza è la diversificazione dei prodotti e dei mercati. L’Italia è infatti il quarto Paese al mondo per esportazione, con 626 miliardi di euro di prodotti venduti, principalmente attiva nel settore meccanico, agroalimentare, farmaceutico e degli apparecchi elettronici ed elettrici. “Il nostro export si è dimostrato il più diversificato al mondo, superando anche la gamma di prodotti offerti dalla Germania — ha sottolineato Alessandra Ricci — e un export più diversificato è un export più resiliente”. Non bisogna cedere all’allarmismo di una crisi economica causata dai dazi poiché è difficile che vengano applicati su tutti i settori o comparti esistenti. Un’azienda su tre sta investendo in innovazione, in tutte le sue forme, dalle nuove tecnologie come l’IA e l’industria 4.0 all’adattamento e transizione sostenibile, il che le rende più agili, competitive e pronte al cambiamento”, ha dichiarato la manager.

Alessandra Ricci: il Made in Italy deve puntare su nuovi mercati

Il Paese deve essere in grado di espandere il suo commercio al di là delle rotte tradizionali, “dobbiamo continuare a puntare su mercati che stiamo approcciando solo più recentemente”, ha ribadito Alessandra Ricci. SACE ha identificato 14 nuovi Paesi GATE (Growing, Ambitious, Transforming, Emerging) presenti in tutti i continenti e questi possono essere fonte di nuove opportunità. Nello scorso anno, sono aumentate del 25% le esportazioni italiane verso il Vietnam, del 28% verso l’Arabia Saudita, del 17% verso la Serbia e del 10% verso Brasile e Messico. Il Medio Oriente è l’area più attiva in questo momento, “non solo l’export italiano verso quell’area ha raggiunto quota 25 miliardi nel 2024, ma lì diversi Paesi hanno importanti programmi di crescita in infrastrutture, sviluppo urbano, edilizia, trasporti ferroviari, stradali e marittimi, sanità, turismo e agrifood”, ha concluso Alessandra Ricci. Anche l’Africa si prospetta essere un nuovo partner commerciale, grazie al Piano Mattei. SACE, infatti, ha garantito 1,5 miliardi di euro di operazioni.

Riva Acciaio: il leader siderurgico con oltre 70 anni di attività

Controllata da Riva Forni Elettrici, Riva Acciaio si è affermata nel mercato europeo grazie a un impegno costante verso l’innovazione. Il laboratorio di Lesegno, ad esempio, è dotato di tecnologie avanzate, come il simulatore termomeccanico “Gleeble 3800”.

Riva Acciaio

Riva Acciaio, una leadership consolidata nel settore dell’acciaio

Riva Acciaio è una delle realtà protagoniste nel panorama siderurgico italiano e al suo interno sono raggruppate le attività di Gruppo Riva, tra i principali player del settore in Europa. Sotto il controllo della capogruppo Riva Forni Elettrici, l’azienda è specializzata nella produzione di acciai di alta qualità e prodotti lunghi. Grazie anche alle diverse innovazioni introdotte nel corso dei suoi 70 anni di attività, tra cui la colata continua curva a tre linee, Riva Acciaio vanta oggi una leadership consolidata. Il suo laboratorio di ricerca e sviluppo, situato a Lesegno (CN), è dotato di attrezzature all'avanguardia, come il simulatore termomeccanico “Gleeble 3800”, e collabora con prestigiosi centri universitari. In un’ottica di miglioramento costante dei propri prodotti e servizi, l’azienda ha implementato, già da diversi anni, un Sistema di Gestione della Qualità conforme alle norme UNI EN ISO 9001 e IATF 16949, che è stato appositamente sviluppato per garantire la soddisfazione dei clienti.

Sostenibilità e sicurezza, valori fondamentali in Riva Acciaio

Consapevole che lo sviluppo produttivo debba essere compatibile con la tutela dell’ambiente, Riva Acciaio si vede inoltre impegnata sul fronte della sostenibilità. L’azienda ha adottato una politica ambientale rigorosa, che viene applicata a tutti gli stabilimenti e che rispetta le "migliori tecniche disponibili" (BAT) a livello europeo e internazionale. Tutti gli impianti produttivi hanno ottenuto le autorizzazioni ambientali necessarie – Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) – da parte delle autorità competenti. A ulteriore dimostrazione dell’impegno verso il miglioramento delle performance ambientali, Riva Acciaio si sottopone periodicamente a controlli da parte di primari enti di certificazione che verificano la conformità della gestione degli stabilimenti alla norma UNI EN ISO 1001. L’aspetto della salute e della sicurezza sul lavoro è, infine, altrettanto prioritario per l’azienda, il cui sistema di gestione si conforma alla norma UNI ISO 45001.

Pier Silvio Berlusconi porta in Europa l’innovazione targata Mediaset

Pier Silvio Berlusconi ha portato Mediaset a posizionarsi anche a livello internazionale costruendo un Gruppo capace di fronteggiare le difficoltà che le grandi realtà del settore media sono state costrette ad affrontare in questi ultimi anni.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: la crescita di Mediaset negli ultimi anni

In questi ultimi 20 anni, Pier Silvio Berlusconi ha accompagnato Mediaset in un percorso di profonda trasformazione guidandola nel rispondere costantemente e in modo efficace alle sfide che le grandi realtà del settore media sono state costrette a fronteggiare in uno scenario che evolve di continuo e sempre più rapidamente. Basterebbe guardare anche solo agli anni più recenti, alla crisi che ha investito le realtà più grandi su scala mondiale che si sono trovate anche a ricorrere a drastici tagli di personale e alla concorrenza dei giganti del web che hanno imposto una necessaria riflessione anche per quanto riguarda l’offerta. Come la società, anche la televisione è cambiata profondamente in questi 20 anni e Mediaset, anche grazie alla vision lungimirante di Pier Silvio Berlusconi, è riuscita non solamente ad adattarsi ai cambiamenti ma in diversi casi anche ad anticiparli mostrando un pionierismo che oggi si riflette nei conti.

Pier Silvio Berlusconi, MFE: la vision europea per il futuro dei media

Basti pensare che Mediaset dal 2019 ad oggi ha continuato a crescere, diversamente dalle altre realtà del settore che hanno invece dovuto fare i conti con la crisi del mercato della pubblicità e con quanto ne è conseguito. Pier Silvio Berlusconi ne aveva parlato anche lo scorso luglio, in occasione della presentazione dei palinsesti 2024/2025: “Dal 2019, Mediaset ha generato utili pari a 940 milioni di euro, migliorando la posizione finanziaria netta del 30% (-350 milioni di euro) senza ridurre l’occupazione”. D’altronde, aveva ribadito il CEO in merito, aumentare il livello occupazionale dovrebbe essere nel DNA di ogni editore: “Abbiamo lanciato un programma che prevede 250/300 ingressi nuovi all’anno, non un ricambio generazionale, ma puntando a inserire ragazzi under 30. Abbiamo chiuso il 2023 con oltre 300 ingressi e stiamo replicando questo risultato quest’anno, con l’intenzione di continuare anche l’anno prossimo. Puntare su giovani e talenti è la migliore strategia per il futuro”. D’altronde, è proprio grazie a uno sguardo lungimirante proiettato sul futuro, senza però mai perdere di vista il presente e le necessità attuali, che Pier Silvio Berlusconi è riuscito a imprimere a Mediaset quell’accelerazione che oggi è tangibile nei risultati raggiunti. L’integrazione di tv lineare, on demand, radio e web in un grande sistema crossmediale che oggi permette a Mediaset di raggiungere il 96% della popolazione ne è la conferma. O ancora i traguardi che sta raggiungendo con il progetto MFE in Europa dove, dopo Spagna e Germania, sono allo studio dossier anche in Polonia, Portogallo e Olanda, nell’ottica di “creare il primo vero broadcaster europeo che abbia un'impronta tale sul pubblico da poter competere con i giganti, con le multinazionali del web e di internet”.

Marzio Perrelli: l’offerta motori di Sky tra qualità e quantità

Su Sky Sport la stagione dei motori è sempre ricca di eventi tra live, studi, rubriche e tanto altro. L’Executive Vice President Marzio Perrelli: “Qualsiasi cosa che faccia rumore, abbia due o quattro ruote è in esclusiva su Sky. E questo noi lo offriamo ai nostri abbonati con l’affidabilità del satellite, con lo streaming su Now e anche in mobilità con SkyGo”.

Marzio Perrelli

Marzio Perrelli: l’incredibile offerta di Sky Sport sui motori

Più di 1.300 ore di live, oltre 200 gare, 42 gran premi e più di 20 campionati: sono questi i numeri dell’offerta di Sky relativa al mondo motori dell’ultima stagione. Una quantità di contenuti davvero vasta. “I contenuti che noi abbiamo sono troppo grandi per rimanere dentro una casa quindi a volte c’è bisogno di un grattacielo”, aveva ironizzato l’Executive Vice President di Sky Sport Italia Marzio Perrelli alla presentazione della stagione 2024. I motori, come sottolineato pure dal manager nel suo intervento, ricoprono un ruolo molto rilevante nell’offerta di Sky Sport. “Qualsiasi cosa che faccia rumore, abbia due o quattro ruote è in esclusiva su Sky”, aveva affermato. “E questo – aveva poi aggiunto – noi lo offriamo ai nostri abbonati con l’affidabilità del satellite, con lo streaming su Now e anche in mobilità con SkyGo”. Tra gli eventi più rilevanti la Formula1, la MotoGP, la SBK con il FIM Women’s Motorcycle World Championship, ma anche la NTT Indycar, il WRC e il Ferrari Challenge Trofeo Pirelli.

Marzio Perrelli: la qualità è nel dna di Sky da oltre 20 anni

Non solo quantità ma anche qualità, un elemento che è nel DNA di Sky da oltre 20 anni. A caratterizzare e aggiungere ulteriore valore ai contenuti mandati in onda è lo Sky Touch che, secondo l’Executive Vice President Marzio Perrelli, è ampiamente apprezzato dalle federazioni, dalle leghe e da tutti coloro che vendono i diritti a Sky perché sanno “che venendo nella Casa dello Sport, il valore di quello che ci danno aumenta”. Il merito è pure ovviamente di quelle che il manager chiama “undicesima e dodicesima scuderia”, riferendosi rispettivamente alle squadre di Formula1 e MotoGP. Le produzioni originali Sky hanno ugualmente contribuito a rendere ancora più interessante l’offerta della Casa dello Sport. Lo testimonia il grande successo ottenuto da contenuti come “Lazio 1974: grande e maledetta”, “Ribot, l’imbattibile”, “Ljubo, l’uomo salvato dal tennis” e “DiscoveRED - Scuderia Ferrari”.

Napoli guarda al futuro: Umberto Lebruto e il ruolo di FS Sistemi Urbani nella rigenerazione urbana

La città di Napoli sta vivendo un’importante fase di trasformazione grazie ai progetti di rigenerazione urbana promossi da FS Sistemi Urbani, guidata da Umberto Lebruto in qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale. In particolare, le aree di Napoli Porta Est e Campi Flegrei sono al centro di un piano di riqualificazione volto a migliorare la connessione tra i quartieri, favorire l’inclusività e promuovere uno sviluppo sostenibile.

Umberto Lebruto

Umberto Lebruto: un roadshow per il futuro di Napoli

Il roadshow organizzato a Palazzo Partanna ha rappresentato un’occasione fondamentale per discutere le potenzialità di questi interventi. All’evento hanno partecipato i principali attori coinvolti, offrendo uno spazio di confronto sulle opportunità e le sfide della rigenerazione urbana. “Il futuro parte oggi per quanto riguarda la progettualità”, ha commentato Umberto Lebruto, Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Sistemi Urbani, nonché Presidente di FS PARK. Il manager ha confermato il ruolo centrale di queste iniziative all’interno di un più ampio processo di sviluppo per la città di Napoli. La rigenerazione proposta rappresenta non solo un’opportunità di investimento, ma anche un impegno verso una maggiore connessione e inclusività. I progetti puntano a riqualificare le aree interessate, restituendo alla comunità spazi rinnovati e contribuendo alla valorizzazione del tessuto urbano esistente.

Umberto Lebruto: “Inclusività, socialità e ambiente al centro della rigenerazione”

Un elemento chiave della strategia di FS Sistemi Urbani è il concorso internazionale di progettazione per Napoli Porta Est. “Lanciamo un bando per concorso internazionale e selezioneremo i progettisti che disegneranno il masterplan”, ha fatto sapere Umberto Lebruto. L’iniziativa ha infatti l’obiettivo di individuare i migliori progettisti per disegnare il masterplan dell’area, garantendo che la trasformazione avvenga nel rispetto dei principi di inclusività, sostenibilità ambientale e valorizzazione del patrimonio esistente. Il Gruppo FS, attraverso la società RFI, sta lavorando in sinergia con le istituzioni locali per garantire la realizzazione dei progetti in tempi rapidi. Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato di RFI, ha annunciato l’avvio dei cantieri con un piano di investimenti che supera i 23 miliardi di euro per migliorare la mobilità e l’accessibilità nella città. L’ambizione è quella di trasformare Napoli in una realtà più moderna e funzionale, senza perdere la sua identità unica. Grazie alla visione di FS Sistemi Urbani, il futuro della città partenopea si costruisce oggi, con una progettualità concreta e condivisa che guarda alle esigenze delle generazioni presenti e future.

Daniela Daverio: una carriera di successo nelle telecomunicazioni

Daniela Daverio è una figura chiave nel settore delle telecomunicazioni. Grazie alla sua formazione in Informatica ed Economia, ha ricoperto ruoli strategici in aziende leader come Eolo, contribuendo alla loro crescita. Con una carriera segnata da innovazione e leadership, è stata riconosciuta tra i top manager italiani.

Daniela Daverio su Wikiceo

L’evoluzione di Daniela Daverio nel settore IT e telecomunicazioni

La carriera di Daniela Daverio è un esempio di crescita e innovazione nel mondo delle telecomunicazioni. Dopo un percorso di studi in Informatica ed Economia, ha iniziato la sua esperienza professionale in I.NET S.p.A., azienda specializzata in servizi IT, dove ha ricoperto il ruolo di Connectivity Product Manager. Qui ha affinato competenze strategiche e gestionali, gettando le basi per una carriera di successo. Nel 2003 approda in Eolo S.p.A., azienda di riferimento nella banda ultra-larga, dove assume crescenti responsabilità nel marketing e nelle vendite. La sua visione e capacità di innovazione la portano a ricoprire ruoli chiave fino a diventare Chief Operating Officer nel 2020, con il compito di ottimizzare le attività operative aziendali. Nel 2022 guida la divisione Service come CEO, rafforzando il posizionamento di Eolo nei segmenti consumer, business e wholesale. Un traguardo significativo è stato raggiunto nel 2023, quando ha ottenuto la certificazione Benefit Corporation, rendendo Eolo la prima Telco italiana attenta all’impatto ambientale e sociale.

Daniela Daverio tra leadership, riconoscimenti e nuove sfide

La visione strategica e il contributo di Daniela Daverio al settore l’hanno portata a ricoprire incarichi di prestigio, come quello di Consigliere per la Fondazione ITS INCOM, a supporto della formazione e dell’innovazione tecnologica. Il suo impegno e la sua leadership sono stati riconosciuti anche a livello nazionale: nel 2022 Forbes Italia l’ha inserita tra i 100 Top Manager (i migliori manager italiani), evidenziando la sua capacità di guidare aziende verso il futuro con spirito innovativo e attenzione alla sostenibilità. Con il passaggio al ruolo di Executive Advisor nel 2023, Daniela continua a mettere la sua esperienza al servizio delle strategie aziendali e dell’evoluzione del settore.

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