Stefano Venier: l’impegno di Snam per un sistema energetico sempre più integrato e resiliente

L’AD di Snam Stefano Venier, al convegno di QN sulle sfide del futuro dell’energia, ha sottolineato l’importanza di creare un sistema energetico europeo resiliente, diversificando i flussi e proseguendo con la rigassificazione.

 Stefano Venier (Snam)

Stefano Venier al convegno QN "Energia e sostenibilità: le sfide del futuro"

Viviamo in una recessione geopolitica, è una situazione delicata dal punto di vista energetico, ma non solo, che va trattata con attenzione”: l’AD di Snam Stefano Venier lo ha ribadito lo scorso 11 febbraio intervenendo a Ravenna nel corso del convegno "Energia e sostenibilità: le sfide del futuro" promosso da QN. Particolare attenzione durante l’evento è stata dedicata alla situazione energetica attuale: le incertezze crescenti, la volatilità dei costi e la preoccupazione “reale e oggettiva delle imprese con l’energia al doppio del prezzo dello scorso anno”. Nell’analisi dell’AD di Snam è emerso come sia “il riflesso di una fragilità strutturale che stiamo vivendo nel mondo”, legata alle conseguenze delle tensioni esplose a livello geopolitico nel 2022. Inoltre, “per lungo tempo si è sottoinvestito nello sviluppo di alcune infrastrutture, mentre a livello mondiale la domanda del gas continua a crescere, cresce in tante aree importanti del Far East e questo chiaramente pone il sistema in una forte tensione”. Per quanto riguarda le infrastrutture occorrerebbe implementare una rete resiliente “diversificando i flussi, proseguendo sulla strada della rigassificazione e creando un sistema europeo interconnesso e un mercato unico dell’energia europea con un prezzo omogeneo all’interno”. In quest’ottica, ha aggiunto Stefano Venier, è necessario “ripensare le politiche Ue che hanno imposto ricette uguali per Paesi molto diversi tra loro: giusto il coordinamento europeo ma ogni Paese deve poter disegnare un percorso di messa in sicurezza sia del sistema energetico sia della sostenibilità”. 

Snam, Stefano Venier: il focus sui progetti in sviluppo a Ravenna

La sfida oggi, come ha spiegato l’AD Stefano Venier, è quindi incentivare lo sviluppo di sistemi resilienti, in grado di resistere agli shock geopolitici e allo stesso tempo di consentire la transizione verso il Net Zero in modo sostenibile per tutti. L’impegno di Snam è sancito nel Piano Strategico 2025-2029 presentato lo scorso gennaio: 12,4 miliardi di euro destinati alla creazione di un’infrastruttura paneuropea multi-molecola capace di gestire molecole tradizionali e decarbonizzate come gas naturale, biometano, idrogeno e CO₂ garantendo sicurezza e sostenibilità e soddisfacendo al contempo l'evoluzione della domanda energetica. In questo, Ravenna può giocare un ruolo di primo piano: basti pensare ai vari progetti che Snam sta portando avanti in città. Tra questi anche il Ravenna CCS, il primo di cattura e stoccaggio della CO₂ in Italia. Sviluppato insieme a Eni, è un progetto fondamentale per la decarbonizzazione delle industrie energy intensive e hard to abate e rappresenta quindi un contributo fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici e la neutralità carbonica al 2050. “È coerente con la nostra intenzione di porci quale operatore multimolecola per abilitare una transizione energetica giusta ed equilibrata, nell’ambito della quale offrire anche ai soggetti più energivori la possibilità di intraprendere percorsi di decarbonizzazione che ne preservino la competitività. Per farlo, facciamo leva sulle nostre storiche competenze nel trasporto e nello stoccaggio di molecole, con particolare riferimento all’area padana, nella quale siamo già radicati con asset strategici che da decenni sostengono lo sviluppo economico e sociale del Paese”, ha spiegato l’AD Stefano Venier in più occasioni. E sempre a Ravenna proseguono i lavori per il rigassificatore offshore. Tra pochi giorni arriverà in porto la nave acquistata da Snam e “dopodiché potremo cominciare i test e completare la fase di predisposizione”, ha annunciato l’AD durante il convegno.

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