Susanna Esposito, Prof.ssa Ordinaria di Pediatria all'Università di Parma, si è espressa in merito alla corretta terapia con aerosol ad uso pediatrico, che nella maggior parte dei casi è utilizzato in maniera erronea. Ha senso infatti solo per curare la bronchiolite o bronchite asmatica.
Susanna Esposito: quando usare l’aerosol nelle malattie respiratorie infantili
Alcuni esperti infettivologi, tra cui Susanna Esposito, sono tornati sull’argomento dell’aerosol: in oltre il 50% dei casi la terapia con aerosol non serve a niente, ha evidenziato la Responsabile Tavolo Tecnico Malattie Infettive della Società Italiana di Pediatria (SIP), Prof.ssa Ordinaria di Pediatria all'Università di Parma, Direttrice della Clinica Pediatrica Pietro Barilla dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. “Ha senso per la cura della bronchiolite, della bronchite asmatica e della laringite, al contrario non serve nella rinofaringite, nella faringotonsillite e nell’otite media acuta, i comuni malanni di stagione”, ha aggiunto. “Se c’è eccesso di catarro nelle alte vie aeree l’unica pratica efficace sono i lavaggi nasali con una siringa riempita di soluzione fisiologica (10 ml per narice nei lattanti, 5 ml nei neonati) — ha affermato Susanna Esposito — facendo passare il liquido da una narice all’altra: l’obiettivo è evitare la colonizzazione batterica nasale”.
Susanna Esposito sul corretto utilizzo dell’aerosol in età pediatrica
Susanna Esposito ha continuato su quello che è il corretto uso dell’aerosol e per quali motivi è davvero efficace: “In caso di bronchite asmatica, con broncospasmi ricorrenti, ovvero un restringimento dei bronchi che provoca grave difficoltà respiratoria, si può procedere con salbutamolo e corticosteroidi per via aerosolica, mentre per la bronchiolite - un’infezione virale delle ultime diramazioni bronchiali frequente nel primo anno di vita - possono essere utili terapie aerosoliche solo con la soluzione ipertonica. Nella laringite ipoglottica, con tosse “a foca” — ha dichiarato Susanna Esposito — si opta per l’aerosol con soluzione fisiologica e cortisone. È bene aggiungere che la scelta dei corticosteroidi va fatta dal pediatra, perché non tutti hanno la stessa efficacia”. Dopo essersi laureata con lode in Medicina e Chirurgia, la professoressa si è specializzata in Pediatria e Malattie Infettive, per poi ricoprire la carica di Direttrice dell’Unità Operativa Semplice di Infettivologia Pediatrica, poi della Clinica Pediatrica I. È stata Direttrice dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico dell’Università degli Studi di Milano dal 2010 al 2016, dal 2016 al 2019 ha diretto la Clinica Pediatrica dell’Università di Perugia e dal 2019 dirige la Clinica Pediatrica dell’Università di Parma.