Tenute Navarra, Salvatore Navarra: una storia di rinascita tra sostenibilità e tradizione

Salvatore Navarra racconta come suo padre, dopo anni a Londra, sia tornato in Sicilia per dare vita a un progetto che valorizzasse il territorio e le persone. Insieme alla sua famiglia, Totò Navarra ha trasformato una tenuta abbandonata in un'azienda agricola sostenibile.

Salvatore Navarra

Salvatore Navarra: la storia della mia famiglia e di Tenute Navarra

La storia di Tenute Navarra si interseca con quella di Totò Navarra e della sua famiglia, il fulcro dell’azienda agricola che sorge sulle colline di Butera (CL), in quella che i suoi stessi membri definiscono la “terra di mezzo” tra il mare della costa Sud e le campagne dell’entroterra siciliano. A narrare la cronologia di eventi che ha portato la famiglia Navarra a rilevare la tenuta e dare vita alla cantina sostenibile è Salvatore Navarra, Business Relationship Manager dell’azienda. “Mio padre Totò Navarra senior è tornato alle sue origini. Nato e cresciuto nell’entroterra della provincia di Caltanissetta, lascia i campi della Sicilia del dopoguerra per andare a Londra e ci rimane fino alla fine degli anni ‘80”, racconta. Tornato nell’isola, decide di vendere la sua unica casa per finanziare e mettere in piedi un’importante realtà attiva nel settore dei servizi. Nel 2019, acquista una tenuta e la rimette in ordine, assegnandole il nome di Tenute Navarra: 175 ettari di proprietà suddivisi su tre colture principali di mandorleti, ulivi e vigneti di vecchio e nuovo impianto. “La prima volta che ho visto tenuta è stato nel luglio del 2019. Era abbandonata da 15 anni e l’erba secca era alta almeno due o tre metri – ricorda Salvatore Navarra – Ho visto negli occhi di mio padre una sfida importante, quella di restituire alla natura la vita produttiva. Lui vi si è trasferito e ha modificato l’assetto scenografico del verde, da quel giallo bruciato dell’inizio. Ora sta pensando ai fiori da mettere in mezzo ai filari”. Al momento, la società agricola siciliana si vede impegnata nello sviluppo delle aree produttive e nella realizzazione di un progetto di accoglienza che darà luogo a un’esperienza mediterranea, in cui gli ospiti prenderanno parte alla vita dell’azienda e alla sua convivialità.

Salvatore Navarra: puntiamo a creare un’azienda virtuosa che valorizzi territorio e persone

Il personale di Tenute Navarra è costituito soprattutto da ragazzi e ragazze under 30 che, oltre ad occuparsi della parte agricola, stanno curando il progetto di accoglienza, nel quale l’aspetto della sostenibilità è centrale. La società, sottolinea Salvatore Navarra, “è attenta alle sue diverse declinazioni: ambientale, quindi, ma anche sociale e di governance. L’azienda ambisce a creare una economia circolare e virtuosa che tuteli e valorizzi il territorio e le relazioni sociali e ha avviato un percorso misurando i criteri ESG e la propria contribuzione ai 17 obiettivi delle Nazioni Unite con SI Rating per poter dimostrare in modo trasparente e in base a criteri internazionalmente riconosciuti, il proprio impegno concreto su queste tematiche”. Dopo essere partita con 15mila bottiglie il primo anno, la produzione di Tenute Navarra adesso si attesta intorno alle 50mila, ma punta ad arrivare alle 180mila, con tre diverse linee legate “all’occasione di consumo più che al target di consumatori o fasce di prodotto”. A spiegarlo è Totò Junior, l’Amministratore. Tra i vini prodotti c’è il Battichiè Riserva del Fondatore, Nero d’Avola riserva Sicilia DOC, della linea Art, ispirato alla filastrocca che la mamma cantava al fondatore da piccolo. Una riserva che, secondo Salvatore Navarra, “raccoglie al suo interno tutte le caratteristiche di famiglia: struttura importante, intensità e persistenza, forza e determinazione”.

Snam, l’AD Stefano Venier: “BW Singapore a Ravenna, passo decisivo per la sicurezza energetica”

Stefano Venier: “Ravenna è un approdo ideale, non solo perché ospita sul suo territorio un distretto industriale di eccellenza specializzato nel settore energetico, ma anche per la sua posizione strategica capace di attrarre i flussi di gas in arrivo dall’area del Mediterraneo orientale e non solo”.

 Stefano Venier

Stefano Venier, Snam: la nave rigassificatrice BW Singapore arriva a Ravenna

L’arrivo al largo di Ravenna della FSRU BW Singapore, ha commentato l’AD di Snam Stefano Venier lo scorso 28 febbraio, segna “un passo decisivo per la sicurezza energetica del Paese e la diversificazione delle forniture”. Nel giorno in cui si sono concluse con successo le manovre di ormeggio, in linea con le tempistiche previste da cronoprogramma, l’AD ne ha rimarcato il valore anche su LinkedIn: insieme alla Italis LNG già operativa a Piombino, costituisce uno step fondamentale per la diversificazione delle forniture e la sicurezza energetica del Paese. “Con l’entrata in esercizio della BW Singapore, la capacità di rigassificazione italiana raggiungerà i 28 miliardi di metri cubi annui (equivalente ai volumi importati via gasdotto dalla Russia nel 2021, prima del conflitto russo-ucraino), un risultato che conferma il ruolo centrale del GNL nel mix energetico del Paese e il contributo di Snam nel rafforzare la resilienza del sistema energetico nazionale in un contesto sempre più complesso e interconnesso”, spiega Stefano Venier nel post.

L’AD di Snam Stefano Venier: “Un contributo decisivo per la diversificazione e la sicurezza energetica del Paese”

Dopo l’arrivo nel porto di Palermo a dicembre scorso e le successive operazioni di messa in gas e raffreddamento a Cartagena (Spagna), la FSRU (Floating Storage and Regasification Unit) ha raggiunto la piattaforma offshore ex-Petra, utilizzata un tempo per ricevere le navi petroliere e di recente riadattata proprio per accogliere la nave rigassificatrice, in un’ottica di recupero delle infrastrutture esistenti e di salvaguardia ambientale. Ravenna, evidenzia l’AD Stefano Venier, rappresenta “un approdo ideale, non solo per la presenza di un distretto industriale di eccellenza nel settore energetico, ma anche per la sua posizione strategica, che permette di intercettare e integrare i flussi di gas provenienti dall’area del Mediterraneo orientale e da altre direttrici internazionali”. L’AD di Snam Stefano Venier ribadisce quindi l’impegno di Snam nel continuare a “investire in infrastrutture strategiche e nella transizione energetica, per un sistema sempre più sicuro, sostenibile e competitivo”.

Luca de Meo: il rilancio di Alpine nella Formula 1

Si è tenuto a Londra l'evento dedicato ai 75 anni della Formula 1: tra le case automobilistiche presenti anche Alpine. Luca de Meo, CEO di Renault Group, ha illustrato il percorso di rinascita del marchio, evidenziando come la collaborazione con Flavio Briatore e nuovi partner strategici stiano portando Alpine a dominare la scena del motorsport.

Luca de Meo

Luca de Meo: “Con Flavio Briatore nuova linfa per il progetto Alpine”

Lo scorso 18 febbraio, la O2 Arena di Londra ha fatto da cornice a uno spettacolo unico: il lancio della nuova stagione di Formula 1 e i festeggiamenti per il 75° anniversario della competizione. Svelate tutte le livree del 2025 in un evento che ha richiamato l’attenzione degli appassionati di motorsport di tutto il mondo. Tra le numerose case automobilistiche presenti, Alpine di Renault Group si è distinta come protagonista di una rivoluzione in corso. Intervistato a margine dell’evento, il CEO Luca de Meo, ha espresso il suo attaccamento al progetto dopo aver affidato la gestione della squadra a Flavio Briatore. Gli effetti di questa scelta si sono visti subito, con il manager piemontese che, tornando al quartier generale di Enstone, ha catalizzato l’attenzione di sponsor importanti e donato una nuova direzione alla squadra. “Flavio ha portato in Alpine tutta la sua leadership, il carisma e l’esperienza, oltre alla capacità di leggere le dinamiche e attirare partner importanti, tra cui le italiane ENI e MSC, che credono fortemente nel nostro progetto”, ha dichiarato Luca de Meo ai microfoni di Mediaset. Il rilancio di Alpine in pista è stato quindi accompagnato da una serie di scelte strategiche che hanno rafforzato il legame tra il management e il mondo delle competizioni.

Dalla Formula 1 all’endurance: crescita e diversificazione per la Alpine di Luca de Meo

Il ritorno in pista di Alpine non riguarda soltanto l’immagine del marchio, ma ha prodotto risultati concreti in termini di crescita e di performance commerciali. Luca de Meo ha sottolineato i progressi raggiunti in pochi anni: “La presenza di Alpine in Formula 1 aveva l’obiettivo iniziale di rilanciare il marchio. Nel giro di tre anni la valutazione è cresciuta di sei volte, mentre le vendite sono triplicate”. Numeri che testimoniano quanto l’investimento nel motorsport abbia rafforzato il posizionamento del marchio nel panorama globale dell’automotive. Ma l’impegno di Renault Group non si limita alla Formula 1. Il Gruppo ha infatti ampliato la propria presenza nelle competizioni internazionali: Alpine compete anche nel Campionato del mondo endurance FIA, mentre Dacia è diventata protagonista nei Rally raid. Una strategia di diversificazione inimmaginabile solo pochi anni fa, come racconta lo stesso Luca de Meo: “Quando quattro anni fa sono entrato in Renault, non facevamo tutto ciò, anzi, si pensava addirittura di fermare completamente l’attività di Formula 1. Oggi, grazie al progetto Alpine, siamo i costruttori più ingaggiati per le competizioni”.

TIM punta sugli Emirati Arabi, Pietro Labriola: innovazione e connettività avanzata

TIM rafforza la propria presenza internazionale con un nuovo piano di espansione negli Emirati Arabi Uniti. Grazie a una partnership strategica siglata con l’Abu Dhabi Investment Office (Adio) durante l’Italy-UAE Business Forum, il Gruppo metterà a disposizione le proprie competenze in comunicazioni sicure, cloud e applicazioni IoT, contribuendo alla modernizzazione dell’infrastruttura digitale dell’Emirato. L’AD Pietro Labriola: “La collaborazione con Adio ci permetterà potenzialmente di introdurre le nostre soluzioni digitali e di telecomunicazione più all’avanguardia, creando opportunità sia per le imprese che per i governi”.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: “Nuove opportunità per l’innovazione”

Grazie alla nuova partnership, TIM potrà mettere a disposizione le proprie competenze in materia di comunicazioni sicure, cloud e applicazioni Internet of Things (IoT) con l’obiettivo di migliorare la produttività industriale e rafforzare l’infrastruttura digitale di Abu Dhabi. “Abu Dhabi – ha ricordato l’AD Pietro Labriolaè la sede della connessione internet più veloce a livello globale e la sua posizione strategica, le infrastrutture avanzate e l’impegno per l’innovazione rendono il Paese la base ideale per la nostra possibile espansione nella regione e per la collaborazione con i nostri partner su progetti di sviluppo in aree geografiche di reciproco interesse”. Uno degli obiettivi chiave del piano è la creazione di un Centro di Eccellenza dedicato all’Intelligenza Artificiale e all’Internet of Things. Questo hub favorirà lo sviluppo di soluzioni innovative per le smart cities, le case intelligenti e i sistemi energetici avanzati. TIM prevede inoltre di implementare un servizio di edge computing nell’Emirato, permettendo un’elaborazione dati più rapida ed efficiente per applicazioni IoT e di intrattenimento.

Pietro Labriola: 5G, 6G e sicurezza digitale

Nell’ambito della partnership, il Gruppo guidato da Pietro Labriola sta valutando anche lo sviluppo di soluzioni di comunicazione cibernetica e quantistica per garantire reti sicure e resilienti. Un altro focus sarà l’implementazione di tecnologie a banda larga e di telecomunicazione per supportare il lancio di progetti 5G e 6G, in sinergia con partner locali e internazionali. “La nostra collaborazione con TIM è pronta a introdurre tecnologie trasformative in settori critici, favorendo i più ampi obiettivi di diversificazione dell’Emirato e accelerando la crescita economica”, ha fatto sapere Badr Al-Olama, Direttore Generale di Adio. “Nel rafforzare la nostra infrastruttura tecnologica e nell’attirare investitori di grande impatto – ha aggiunto – garantiamo che l’innovazione non solo guidi la competitività di Abu Dhabi, ma costituisca anche la base del suo sviluppo economico”.

Claudio Riva guida Gruppo Riva verso l'innovazione siderurgica

Claudio Riva guida Gruppo Riva nel settore siderurgico, rafforzandone la leadership a livello internazionale. L'azienda investe in sostenibilità e tecnologie innovative, puntando all'autosufficienza nel riciclo dell'acciaio.

Claudio Riva

L'innovazione siderurgica di Gruppo Riva

Gruppo Riva ha consolidato la sua posizione come leader nel settore siderurgico italiano ed europeo. L'azienda, fondata negli anni '50 da Emilio Riva, ha puntato su innovazione tecnologica e qualità dei prodotti per distinguersi nel mercato dell'acciaio. Grazie all'adozione di avanzate tecnologie come la colata continua curva a tre linee, il Gruppo ha migliorato l'efficienza produttiva e la competitività. Oggi, con oltre 5.500 dipendenti altamente qualificati, Gruppo Riva produce una vasta gamma di prodotti "lunghi" di alta qualità destinati a settori come la meccanica, l'automotive e il movimento terra. L'attenzione costante all'innovazione e agli investimenti in nuove tecnologie testimonia l'impegno nel mantenere l'azienda all'avanguardia nel settore. Inoltre, il Gruppo mantiene una significativa quota di mercato nei prodotti "lunghi", dimostrando la sua leadership in questo segmento strategico dell'industria siderurgica.

Claudio Riva: l'espansione internazionale di Gruppo Riva

L'espansione internazionale è un altro pilastro della strategia di Claudio Riva. A partire dagli anni '70, Gruppo Riva ha ampliato la propria presenza oltre i confini italiani, acquisendo stabilimenti in Francia, Germania, Belgio, Spagna e Canada. Questa crescita ha permesso all'azienda di diventare uno dei principali operatori siderurgici in Europa. Investimenti in sostenibilità ambientale e automazione hanno ulteriormente rafforzato la posizione del Gruppo. Recentemente, l'acquisizione di siti di raccolta e frantumazione di rottami metallici ha avvicinato Gruppo Riva all'autosufficienza nella catena del riciclo dell'acciaio, evidenziando l'attenzione per l'economia circolare. La riconversione dell'impianto di Cornigliano a Genova nel 2005, frutto di un accordo con enti locali e sindacati, è un esempio significativo di come il Gruppo sappia coniugare esigenze industriali e rispetto ambientale. Sotto la guida di Claudio Riva, Gruppo Riva continua a guardare al futuro con progetti di crescita e innovazione nel settore siderurgico.

Fabio Inzani: 20 anni di crescita e innovazione con Tecnicaer Engineering

Grazie alle competenze maturate negli anni da Fabio Inzani, Tecnicaer Engineering si è consolidata nel settore della progettazione di grandi opere pubbliche e private, con servizi basati su una visione manageriale innovativa, tecnologicamente avanzata e con un forte focus sull’efficientamento energetico.

Tecnicaer Engineering, guidata da Fabio Inzani

Fabio Inzani: oltre 20 anni di Tecnicaer Engineering

Da più di 20 anni, Tecnicaer Engineering offre servizi nel settore della progettazione ingegneristica. Fondata ad Aosta da Fabio Inzani e Stefano Bonfante, l’azienda si è imposta nel settore attraverso un approccio innovativo. Grazie all’unione delle competenze di Fabio Inzani, specializzato nella progettazione ospedaliera, e di Stefano Bonfante, ingegnere elettrico, la loro impresa è in grado di strutturare progetti con una gestione manageriale all’avanguardia. L’eccellenza è garantita da un’esperienza maturata nell’ambito pubblico e privato, unita ad una visione imprenditoriale basata sul miglioramento continuo delle competenze interne. In breve tempo, Tecnicaer Engineering ha raggiunto grandi traguardi che l’hanno spinta ad aprire nuove sedi, prima a Torino e, successivamente, a Milano e Firenze. Ciò ha consentito di essere più vicina alle aree operative e ai clienti, soddisfacendo le loro richieste in maniera più tempestiva e consolidando le competenze nella progettazione sanitaria, scolastica, carceraria e delle grandi opere pubbliche. In aggiunta, tutte le sedi possiedono una propria identità e si diversificano per aree di specializzazione.

Fabio Inzani: la mission e i progetti di Tecnicaer Engineering

“In uno scenario in rapida evoluzione, Tecnicaer si pone come interlocutore serio e affidabile, in grado di realizzare con eccellenza progetti sia di nuova costruzione che di intervento sull’esistente”, ha dichiarato Fabio Inzani. Tecnicaer Engineering sviluppa progetti in ogni settore disciplinare con innovazione e strumenti all’avanguardia, offrendo servizi di progettazione integrata e coordinata, con un focus sulle persone. Nelle loro soluzioni rientra l’inserimento del progetto nel territorio, l’urbanistica, il design, l’implementazione di tecnologie impiantistiche, l’ingegneria clinica e tutti gli aspetti energetici. Infatti, un obiettivo chiave per l’azienda è l’efficientamento energetico, da raggiungere attraverso lo sviluppo di tecnologie che aumentino la sostenibilità ambientale. L’azienda, guidata da Fabio Inzani, è al lavoro su oltre 100 progetti in Italia e all’estero, tra questi il Parco della Salute di Torino e l’Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini, un modello di architettura flessibile e attenta agli standard ambientali.

Diana Bracco: una mostra per celebrare le eccellenze femminili nello sport

Diana Bracco: avviata la nuova iniziativa della Fondazione Bracco. “Una vita per lo sport. Volti e conquiste delle 100esperte” è una mostra d’arte che fa emergere le eccellenze femminili. Tra le artiste selezionate anche ex atlete sportive.

Diana Bracco

Diana Bracco: una mostra d’arte che valorizza le expertise femminili

Fondazione Bracco, guidata da Diana Bracco, ha presentato la sua nuova mostra d’arte intitolata “Una vita per lo sport. Volti e conquiste delle 100esperte”, con il supporto del Comune di Milano e Fondazione Milano Cortina 2026. Tra le artiste esposte rientra anche Martina Caironi, atleta paralimpica e Legacy specialist in Milano Cortina 2026, la quale ha dichiarato: “Sono onorata di far parte di questa selezione. Sono tantissime le donne in Italia e nel mondo che spesso non vengono valorizzate e consultate per le loro capacità. Questa mostra darà effettivamente valore e visibilità a 20 delle nostre eccellenze”. Con il supporto della fondazione guidata da Diana Bracco, l’esposizione si terrà in Corso Vittorio Emanuele a Milano, dal 25 febbraio al 25 marzo, e farà parte del progetto “100 donne contro gli stereotipi” (“#100esperte”), creato dall’Osservatorio di Pavia e dall'associazione Gi.U.Li.A. Giornaliste e con il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea per valorizzare l’expertise femminile.

Diana Bracco: le iniziative socio - culturali

Diana Bracco è Presidente della Fondazione Bracco, creata per far emergere la cultura scientifica, il patrimonio culturale, con un focus specifico su giovani e donne. Oltre al percorso manageriale e imprenditoriale, da sempre è impegnata in diverse attività culturali e sociali: è stata Presidente, dal 2008 al 2016, della Fondazione Sodalitas, che promuove l’inclusione e la sostenibilità per le imprese. Dal 2011 al 2015, è divenuta la prima italiana a partecipare al Trustee’s Council della National Gallery of Art. Oggi, Diana Bracco è Presidente della Fondazione Milano per Expo 2015, Presidente della Fondazione Giuseppina MAI di Confindustria, membro del nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro alla Scala e Vicepresidente del CdA della Fondazione Accademia Teatro alla Scala. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti nella sua carriera, la laurea honoris causa in Medicina, nel 2004, conferitale dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, la nomina a Cavaliere del Lavoro nel 2002; il riconoscimento “Al merito della Repubblica” di Cavaliere di Gran Croce nel 2004; tra i più recenti, la Medaglia d’Oro della SIRM - Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica.

BV TECH: l’importanza della cybersecurity per proteggere le aziende dagli attacchi informatici

BV TECH ha evidenziato il crescente aumento degli attacchi informatici e ha ribadito la necessità di fornire le aziende di un appropriato sistema di cybersicurezza, attraverso l’adeguamento alle normative europee NIS2.

BV TECH

BV TECH: i rischi per le aziende causati dagli attacchi informatici

Quello della cybersecurity è un argomento cruciale nel dibattito contemporaneo, a causa del costante aumento delle truffe e degli attacchi informatici. Come ha esposto anche Alvise Biffi, AD di Secure Network BV TECH, è necessario implementare soluzioni di cybersecurity per garantire la sicurezza dei sistemi digitali aziendali. Come mostrano i dati del Rapporto Clusit 2024, in Italia, rispetto al semestre precedente, gli attacchi informatici sono aumentati del 23%. Nel 2016, la normativa europea NIS (Network and Information Security) aveva rappresentato un approccio a questo problema, ma si trascinava dietro alcune grandi carenze. All’interno del contesto informatico, infatti, le aziende fanno tutte parte di un vasto ecosistema digitale interconnesso, per cui, anche se ben protetta, se una singola realtà viene colpita, può mettere a rischio l’intera rete. Nel 2020, la normativa NIS2 ha cercato di superare queste problematiche: attraverso requisiti più stringenti, è stata potenziata la sicurezza. Solo in Italia, le aziende incluse all’interno della nuova normativa si aggiravano tra le 14.000 e le 16.000, a differenza delle 400 precedenti per NIS. Come evidenziato da BV TECH, anche NIS2 soffre di una falla: ovvero, la mancanza di incentivi per agevolare le aziende durante l’adeguamento. 

BV TECH: la necessità della cybersecurity

Secondo quanto riportato da BV TECH, nel dicembre 2024 è stato aperto il sito di Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), che permette alle aziende di autocensirsi, scoprendo se sono rispettati i requisiti della normativa NIS2 e, in caso contrario, avvalersi del supporto del portale durante la fase di adeguamento. All’interno del PNRR è stato previsto un progetto denominato Cyber 4.0, che permette alle micro e piccole imprese il 100% di finanziamenti per i servizi offerti. L’iniziativa, però, ha degli ostacoli sia di livello economico, poiché i limiti di budget non sono tali da garantire la copertura dell’intero fabbisogno; sia di livello professionale, dato che non esiste un sufficiente numero di personale qualificato. L’adeguamento alle normative europee delle aziende non è solo un obbligo per evitare di incorrere in multe, ma un chiaro passo avanti verso la protezione delle imprese e dei clienti. Alvise Baffi di BV TECH ha ribadito che la cybersecurity è una necessità strategica per un futuro sostenibile per il proprio business.

Giuseppe Marotta è il nuovo Presidente dell’Inter

Giuseppe Marotta è il nuovo Presidente dell’Inter, dopo una carriera che lo ha visto protagonista tra Juventus e nerazzurri. Con un passato ricco di successi e riconoscimenti, si prepara a consolidare la leadership del club e a guidarlo verso nuovi traguardi nel panorama calcistico italiano.

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Giuseppe Marotta: un percorso di successi tra Juventus e Inter

Giuseppe Marotta è una figura chiave nel calcio italiano, con una carriera che ha segnato profondamente club prestigiosi come Juventus e Inter. Dopo anni alla guida dell’area sportiva nerazzurra, nel giugno 2024 è stato nominato Presidente della società dal Consiglio di Amministrazione dell’Inter, confermando la sua centralità nel progetto del club.

Il suo percorso nel mondo del calcio è iniziato nel 1977 e, nel corso degli anni, ha ricoperto ruoli dirigenziali di rilievo in club come Varese, Monza, Como, Venezia, Atalanta e Sampdoria, fino ad approdare alla Juventus nel 2010. A Torino ha avviato un ciclo vincente che ha portato alla conquista di cinque scudetti consecutivi, oltre a diversi trofei nazionali. Nel 2018 ha assunto la guida dell’Inter, contribuendo alla crescita del club e al raggiungimento di nuovi successi, tra cui la vittoria dello scudetto nella stagione 2023/2024 con Simone Inzaghi in panchina.

Grazie alla sua esperienza e visione strategica, ha saputo costruire squadre altamente competitive, portando l’Inter ai vertici del calcio italiano e consolidando il suo ruolo tra i dirigenti più influenti del settore.

Una leadership consolidata e i riconoscimenti prestigiosi di Giuseppe Marotta

Oltre ai successi sportivi, Giuseppe Marotta ha svolto un ruolo attivo anche nelle istituzioni calcistiche. Attualmente è Consigliere della Lega Serie A, Vicepresidente del Settore Tecnico FIGC e membro dell’ADISE, l’associazione dei direttori sportivi. Il suo contributo alla gestione del calcio professionistico va oltre i club che ha guidato, influenzando le strategie e le dinamiche dell’intero settore.

Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui l’ingresso nella Hall of Fame del Calcio Italiano nel 2014 e il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2022. Questi traguardi testimoniano la sua capacità di gestire con successo progetti sportivi complessi, combinando risultati sul campo e una gestione aziendale efficiente.

Con la recente nomina a Presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta si prepara a una nuova fase della sua carriera, con l’obiettivo di consolidare ulteriormente il club e guidarlo verso nuovi traguardi, continuando a dettare le strategie del calcio italiano ai massimi livelli.

McFIT Italia, Samuele Frosio: oltre 10 anni di successi e un futuro di crescita

McFIT ha celebrato nel 2024 dieci anni in Italia, un traguardo significativo che segna la crescita e l’evoluzione della celebre catena di palestre. A guidare questa espansione c’è Samuele Frosio, Amministratore Unico di RSG Group Italia, che gestisce i marchi McFIT, John Reed e Gold’s Gym sotto il coordinamento della capogruppo RSG Group International.

Samuele Frosio, Amministratore Unico di RSG Group Italia

Samuele Frosio: 11 anni di crescita e successi

Oggi festeggiamo con orgoglio i nostri dieci anni in Italia, con i centri fitness che portano avanti la missione di rendere il fitness accessibile a tutti”, ha commentato nel 2024 Samuele Frosio. Dal suo ingresso nel mercato italiano nel 2014 con l’apertura della prima palestra a Verona, McFIT ha rivoluzionato il settore del fitness, rendendolo più accessibile e diffuso. Oggi conta 38 centri fitness distribuiti sul territorio nazionale, una crescita costante che testimonia la solidità del modello e l’impegno di RSG Group Italia nel promuovere la cultura dello sport. Oltre a favorire uno stile di vita sano per migliaia di italiani, il Gruppo ha generato numerose opportunità di lavoro, contribuendo all’indotto economico locale e nazionale. Il brand si è distinto anche per il suo impegno nel sociale, collaborando con atleti di fama internazionale come Gianmarco Tamberi, Irma Testa, Marco Materazzi e molti altri, oltre a supportare iniziative benefiche come la campagna della Fondazione Umberto Veronesi sulla sensibilizzazione ai tumori femminili.

Samuele Frosio: l’eredità di Rainer Schaller e il futuro del fitness

Nel celebrare questo traguardo, Samuele Frosio ha reso omaggio a Rainer Schaller, fondatore di RSG Group, sottolineando il valore della sua eredità e il continuo impegno nel portare avanti la sua visione: rendere il fitness accessibile a tutti. Con un piano di espansione ambizioso, McFIT punta a rafforzare ulteriormente la sua presenza in Italia, portando il fitness in tutte le principali città. “In questo percorso straordinario, dobbiamo molto al fondatore Rainer Schaller, un grande uomo e mentore, la cui eredità culturale e spirituale portiamo avanti con impegno – ha fatto sapere Samuele Frosio – Nonostante il successo raggiunto, il nostro obiettivo rimane invariato: aprire in tutte le principali città d’Italia”. Con una strategia orientata all’innovazione e all’inclusività, McFIT si conferma un punto di riferimento per il fitness in Italia e un attore chiave nel futuro del settore.

Cristina Scocchia: prezzi del caffè fuori controllo a causa delle speculazioni

Cristina Scocchia, AD di Illycaffè, ha parlato dell’aumento dei prezzi del caffè. I motivi sono le speculazioni e gli eventi meteo avversi causati dal cambiamento climatico. Illycaffè valuta l’ipotesi di produrre anche negli USA per il mercato americano per i dazi della presidenza Trump.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: i motivi dell’aumento del costo del caffè

Cristina Scocchia, AD di Illycaffè, è intervenuta sui rialzi che hanno interessato il prezzo del caffè, che ha raggiunto il costo di 4 dollari alla libbra. A subire le ripercussioni di questi aumenti è tutta la catena produttiva della filiera, dal contadino al consumatore. “Ora il super chicco è preda delle speculazioni e della volatilità” e la situazione potrebbe peggiorare in vista dei dazi commerciali che il Presidente degli USA Donald Trump potrebbe imporre, costringendo i produttori di caffè a cercare nuove strategie industriali per sopravvivere. “I primi rialzi sono iniziati nel 2022 a causa del cambiamento climatico, con la siccità che ha compromesso parte della produzione, soprattutto in Brasile e Vietnam — ha dichiarato Cristina Scocchiapoi i problemi legati alla chiusura del Canale di Suez hanno fatto ulteriormente lievitare i costi”. Una delle cause principali ha a che fare con la speculazione: “Il fatto che il caffè sia una soft commodity ha generato una bolla finanziaria sui prezzi che ora è completamente fuori controllo. A dimostrazione di ciò, in questo momento le tonnellate di caffè prodotto non sono inferiori alla domanda”.

Cristina Scocchia: Illycaffè pronta a produrre anche negli USA

I prezzi del caffè sono decisi dalla piazza di New York ed è difficile mediare in qualche modo tra mercati diversi. Infatti, “Illy si approvvigiona in ben nove Paesi, nonostante ciò lo scenario non cambia”, ha ribadito Cristina Scocchia. Tra il 2021 ed oggi, il costo del caffè per le aziende è quadruplicato, “di questo passo andiamo dritti verso una tazzina che da 1,2 euro medi passerà a 2 euro. Noi di Illy, dopo aver tenuto i prezzi stabili per tutto il 2024, abbiamo dovuto iniziare a ritoccare i prezzi, per ora del 4%”, ha continuato la manager. Per le piccole imprese già claudicanti l’unica soluzione è quella di considerare una fusione, mentre Illycaffè sta esaminando tutti i fattori prima di aprire una filiera produttiva negli USA, esclusivamente per il loro mercato. Negli Stati Uniti “realizziamo un quinto del fatturato che vorremmo far crescere ulteriormente. Il primo mercato resta però l'Italia dove, a Trieste, abbiamo il cuore produttivo — ha affermato Cristina Scocchia — e finora abbiamo deciso di investire 120 milioni di euro. Non solo, tra il 2024 e il 2025 assumeremo 80 nuovi dipendenti. Anche la Cina, sebbene attualmente un mercato di nicchia per il caffè, è nel nostro mirino: lì siamo presenti con una filiale e stiamo lavorando per costruire una partnership forte con un distributore locale”.

Comtel debutta su Euronext Growth Milan

Comtel è stata ammessa al mercato Euronext Growth Milan lo scorso 17 febbraio, segnando una nuova tappa nel suo percorso di crescita nel settore ICT e nell’innovazione tecnologica.

Comtel

Comtel: l’ammissione all'Euronext Growth Milan

In seguito all’avvio dell’iter per la quotazione su Euronext Growth Milan (EGM), il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita, le azioni di Comtel sono state ammesse lo scorso 17 febbraio. L’azienda è attiva nel settore della trasformazione digitale e dell’evoluzione tecnologica, nello specifico nella progettazione di soluzioni ICT. Il valore di emissione dei titoli è stato stabilito a 2,4 euro. La società è nata nel 1992 con il nome di Intelrom e, in seguito, è entrata a far parte con altre società in quella che è diventata Comtel. Grazie alle sue competenze, da più di 30 anni mette a disposizione soluzioni di alta tecnologia per stabilire collegamenti su scala internazionale, con il fine di consentire l’accesso ai dati da ogni luogo e semplificare la gestione delle attività aziendali. Nel corso degli anni, si sono susseguite una serie di acquisizioni, tra cui, l’area “Apparati di Trasmissione e Ponti Radio” e il ramo “Assistenza Tecnica e Collaudo di Apparati di Trasporto” di Alcatel Italia nel 2006, permettendo all’azienda di crescere ed espandersi, con l’apertura di nuove sedi e divisioni, come la Enterprise e Voice.

Comtel: oltre 30 anni di innovazione e soluzioni all’avanguardia

Con un maggior focus sull’innovazione, Comtel è diventata una società per azioni. Infatti, nuovi servizi e specializzazioni sono stati implementati: le soluzioni Network e Session Border Control (SBC) nel 2010, il vertical PA nel 2012, le soluzioni Transmission & Access nel 2015 e Network Security nel 2019. Quegli anni hanno segnato anche l’inaugurazione dell’Academy. Nel 2020, la società è entrata a far parte del Gruppo Netxaly e ha ampliato i suoi servizi anche nella vertical hospitality. Comtel ha esteso le sue competenze legate alle soluzioni disponibili, con l’aggiunta di Modern Work e Data Center Solutions & Services, i vertical Private e Finance e le soluzioni Cloud & IT Transformation e Cybersecurity nel 2023. Oggi, la direzione dell’AD Fabio Lazzerini ha spinto l’innovazione verso il settore dell’integrazione di sistemi ICT.

Daniele Ragone: dalla gestione aziendale al sostegno sociale con Progetti del Cuore

Daniele Ragone è Amministratore Unico di Progetti del Cuore. Laureatosi in Economia Aziendale, ha cominciato la sua carriera come revisore contabile, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità fino ad affermarsi come esperto in diritto societario e procedure concorsuali.

Daniele Ragone

Daniele Ragone: il percorso professionale

Classe 1972, Daniele Ragone si è laureato in Economia Aziendale presso l’Università degli Studi di Parma, con una tesi intitolata “Riforma del Collegio Sindacale nelle società non quotate”, specializzandosi nella gestione aziendale. Oltre agli studi economici, ha approfondito la conoscenza delle lingue, ottenendo il First Certificate dell’University of Cambridge, il Diploma di lingua tedesca presso il Goethe Institut e completando il corso “English for Law and International Transactions” presso l’Università di Parma. Nel 2001, ha avviato la sua carriera professionale: ha collaborato come dottore commercialista e revisore contabile, ricoprendo il ruolo di partner dello Studio Ragone fino al 2011. Daniele Ragone ha assunto altri incarichi di crescente responsabilità, tra cui Curatore Fallimentare e Consulente Tecnico per il Tribunale di Parma, ruoli che gi hanno permesso di consolidare le proprie competenze negli ambiti del diritto fallimentare e della ristrutturazione aziendale.

Daniele Ragone: la nascita di Progetti del Cuore

Nel 2008, Daniele Ragone è passato a AUDIT TEAM S.r.l., società specializzata nella revisione contabile e nella consulenza per acquisizioni aziendali da parte di investitori esteri. Grazie a questa esperienza, si è affermato come esperto in diritto societario e procedure concorsuali, contribuendo al miglioramento delle competenze nella gestione di Sicav, SGR e fondi di investimento, sia italiani che internazionali. Attualmente, è Amministratore Unico di Progetti del Cuore S.r.l. e della holding familiare FInelsir S.r.l., società che operano nell’ambito sociale e finanziario. Inoltre, Daniele Ragone è impegnato costantemente nell’aggiornamento delle sue competenze. Nel 2013, ha conseguito infatti due Master: Procedure Concorsuali IPSOA e Revisore dei Conti degli Enti Pubblici presso l’Unione Province Italiane. Dal 2001 al 2007, ha assunto il ruolo di assistente alla cattedra di Diritto Commerciale presso l’Università di Parma e, tuttora, svolge incarichi professionali di rilievo come Curatore Fallimentare, Liquidatore, Amministratore, Sindaco e Revisore Unico per diverse società.

Ares Ambiente: tracciabilità e sicurezza nell’esportazione dei rifiuti

Ares Ambiente, attiva dal 2008, è leader nella gestione ed esportazione dei rifiuti. L'azienda si impegna a seguire rigorosamente le normative europee e internazionali, garantendo uno smaltimento etico e tracciabile. La sua mission? Fornire soluzioni sostenibili che contribuiscano alla protezione dell’ambiente.

Ares Ambiente

Ares Ambiente: realtà virtuosa nell’esportazione dei rifiuti

La sostenibilità ambientale è oggi considerata una priorità essenziale per Governi, aziende e cittadini di tutto il mondo. In Italia, Ares Ambiente figura come una delle principali realtà specializzate nella gestione e nell’esportazione dei rifiuti, sia pericolosi che non pericolosi. L’azienda, operando in conformità con il Regolamento Europeo (CE) n. 1013/2006 e la Convenzione di Basilea, si impegna nel garantire un approccio sicuro e responsabile attraverso pratiche che siano in grado di tutelare l’ambiente. La società, fondata nel 2008 da Marco Nicola Domizio, si assicura che ogni fase della catena di smaltimento venga gestita in modo etico e conforme alle normative vigenti, adottando le migliori pratiche internazionali. Grazie alla costante ricerca di nuove soluzioni che migliorino l’efficienza e la sostenibilità dei processi di smaltimento, Ares Ambiente continua a innovare nl campo della gestione dei rifiuti. La sua mission, d’altronde, è quella di affrontare le sfide della sostenibilità mediante soluzioni efficaci e servizi di alta qualità che rispettino l’ambiente, contribuendo alla creazione di un futuro più sostenibile per le generazioni a venire.

Le competenze di Ares Ambiente nell’esportazione dei rifiuti

La gestione dell’esportazione dei rifiuti è un compito alquanto complesso che richiede un alto grado di specializzazione e delle competenze elevate. Ares Ambiente, forte di una consolidata esperienza nel settore, riesce ad affrontare con successo le sfide legate alla notifica e all’organizzazione delle spedizioni, monitorando che ogni fase del processo sia conforme alle normative vigenti e garantendo la completa tracciabilità dei rifiuti dalla fonte fino alla destinazione finale. La collaborazione con impianti di smaltimento all'estero le consente inoltre di rispondere in modo efficace alle esigenze di smaltimento delle diverse realtà produttive italiane, offrendo soluzioni personalizzate e sicure. Il ruolo di Ares Ambiente va però oltre la semplice gestione dei rifiuti: l’azienda si pone infatti come modello per le imprese che vogliono contribuire attivamente alla protezione dell’ambiente. Da un lato una rigorosa adesione agli standard internazionali, dall’altro un approccio innovativo alla gestione dei rifiuti contribuiscono alla promozione di pratiche ambientali sostenibili e responsabili, dimostrando che è possibile coniugare efficienza operativa e rispetto per l’ambiente.

Pier Silvio Berlusconi: innovazione e leadership, così Mediaset vince le sfide del settore media

Pier Silvio Berlusconi: “Tra il 2016 e il 2019, Mediaset ha prodotto un utile di 454 milioni di euro. Oggi, tra il 2020 e il 2024, gli utili sono più che raddoppiati, superando il miliardo di euro. Siamo un caso unico a livello internazionale nel nostro settore”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE in controtendenza continua ad assumere

Noi assumiamo, gli altri licenziano”, ha ribadito in diverse occasioni il CEO Pier Silvio Berlusconi nell’arco dell’anno: poche parole ma sufficienti a racchiudere il posizionamento raggiunto oggi da Mediaset all’interno del settore media non solo a livello italiano ma anche internazionale. “Un caso unico” lo ha definito lo stesso Pier Silvio Berlusconi sottolineando la costante crescita dal 2019, in anni in cui le grandi realtà del settore hanno dovuto fronteggiare l’impatto di un mercato pubblicitario sempre più in difficoltà per diverse ragioni. E senza dimenticare che il mondo dell’offerta dei contenuti è diventato super competitivo. “Tra il 2016 e il 2019, Mediaset ha prodotto un utile di 454 milioni di euro. Oggi, tra il 2020 e il 2024, gli utili sono più che raddoppiati, superando il miliardo di euro. Siamo un caso unico a livello internazionale nel nostro settore”: numeri che, oltre a confermare “la forza del nostro modello”, permettono di andare controcorrente e, mentre altre realtà del settore hanno dovuto fare i conti con drastici tagli del personale, in Mediaset invece “assumiamo per metà under 30 e per il 50% donne”. Un piano avviato nel 2023 con 250 ingressi: “Intendiamo andare avanti per altri tre con un complessivo di 1.000 nuove assunzioni”.

MFE, Pier Silvio Berlusconi: “Crescere, creare sviluppo per le tv commerciali e garantire il nostro futuro

L’ottica, ha spiegato Pier Silvio Berlusconi, è assumere “non solo data scientist o digital oriented già formati che hanno un loro ruolo già definito in azienda, ma anche giovani che formiamo singolarmente e che seguiremo nel corso della loro carriera”. Tra loro “ci sono i nostri manager del futuro”, ha detto il CEO sottolineandone il valore: “Fare gli editori televisivi in un mercato che si confronta con player globali è davvero difficile. Abbiamo ancora molte sfide davanti a noi. Dobbiamo raggiungere una solida impronta internazionale ed europea, se vogliamo non solo resistere, ma crescere ulteriormente”. Il riferimento è al progetto che sta portando avanti in Europa con MFE, la creazione di un grande polo paneuropeo delle tv generaliste che possa sfruttare le economie di scala di un grande mercato e competere con i giganti del web e dello streaming con l’obiettivo di “crescere, creare sviluppo per le tv commerciali e garantire il nostro futuro”. È questa la mission alla base, come ha spiegato Pier Silvio Berlusconi: “Oggi tutti i broadcaster televisivi in Europa già portano i propri prodotti sul web e su tutti i device. Ma che cosa succede? Che Mediaset ha la propria piattaforma, ProsiebenSat la sua, Tf1 anche. E nonostante gli sforzi, singolarmente non hanno la forza per confrontarsi e tenere testa agli investimenti e alle dimensioni di Youtube, Google, Facebook. Mettendoci insieme, potremmo investire molto di più, creando una piattaforma all'avanguardia per tecnologia e in grado con un'avanzata raccolta dati su tutto il pubblico europeo di cavalcare la pubblicità del futuro”.

Paolo Gallo in “Diario di Volo”: la transizione digitale è un presupposto della green transition

L’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo spiega come guidare il cambiamento nel libro “Diario di Volo”, un’opera che esplora i temi dell’innovazione, della sostenibilità e della digitalizzazione. Attraverso l’esperienza di Italgas, il manager illustra come la trasformazione digitale possa abilitare la transizione ecologica.

Paolo Gallo

I grandi temi della nostra epoca nel libro di Paolo Gallo

Innovazione, sostenibilità, digitalizzazione: sono questi i grandi temi della nostra epoca e sono tutti e tre al centro del libro scritto da Paolo Gallo, “Diario di volo. Come guidare la trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità”. Nell’opera, l’Amministratore Delegato di Italgas ci racconta di come queste tre macroaree siano interconnesse, soffermandosi in particolar modo sulla capacità abilitante della trasformazione digitale rispetto alla transizione ecologica. A fare da filo conduttore nella narrazione è l’esperienza di Italgas, Gruppo che, sotto la guida di Paolo Gallo, ha portato avanti con successo un ambizioso percorso di digitalizzazione delle reti di distribuzione del gas, trasformandole in infrastrutture intelligenti, flessibili e, soprattutto, capaci di accogliere le sfide energetiche future. Un cammino in continuo divenire in cui l’innovazione, la digitalizzazione, la sostenibilità e il long life learning (la formazione continua) si incastrano come i pezzi di un puzzle che, una volta completato, ci metterà davanti a un futuro sempre più resiliente e consapevole.

La vision lungimirante di Paolo Gallo nelle pagine di “Diario di Volo”

In ogni capitolo Paolo Gallo affronta, con tono diretto e accessibile, un concetto chiave di questa trasformazione, condividendo con il lettore le lezioni apprese durante il suo mandato in Italgas. Nel libro, impreziosito inoltre da citazioni e riflessioni che suggeriscono un necessario cambio di mentalità, si evince la vision di un leader lungimirante che è riuscito a trasformare la sua azienda in un benchmark globale nello sviluppo di reti smart in un contesto caratterizzato da eventi storici e sociali imprevisti, e spesso drammatici, come la pandemia da Covid-19 e il conflitto russo-ucraino. Grazie alla sua capacità di prevedere e prepararsi ai cambiamenti, ha reso le infrastrutture di Italgas pronte ad accogliere nuove fonti rinnovabili come il biometano e l’idrogeno. “Diario di Volo” si presenta dunque come un prezioso manuale indirizzato a dirigenti, policy-maker e cittadini consapevoli che sono interessati a capire come si possa guidare il cambiamento in un mondo che muta in continuazione.

Paolo Arrigoni: la svolta del GSE per la transizione energetica

Genova accoglie un nuovo tassello del road show del GSE, puntando l’attenzione sulla crescita del fotovoltaico e sulle strategie nazionali per la transizione energetica. Paolo Arrigoni ha condiviso le sue idee su nucleare, biometano e opportunità che coinvolgono pubbliche amministrazioni e imprese. Un quadro di crescita comune.

Paolo Arrigoni

Paolo Arrigoni: l’impegno del GSE nella svolta energetica

Nel corso di un incontro a Genova, il Gestore dei servizi energetici (GSE) ha presentato i recenti dati sulla produzione fotovoltaica in Liguria, evidenziando un incremento del 19% nel numero degli impianti e un +24% nella potenza installata nel 2024. Un risultato che testimonia l’interesse crescente verso la transizione energetica, non solo tra le 200 pubbliche amministrazioni già assistite, ma anche tra quasi 29mila operatori registrati nella piattaforma del GSE. Il Presidente Paolo Arrigoni ha sottolineato la necessità di fare rete con studenti, Comuni e imprese, offrendo strumenti di incentivazione e servizi specifici. In merito all’opportunità di integrare fonti rinnovabili e nucleare, le idee del GSE si basano sulla sicurezza del sistema e sulla riduzione del costo dell’energia. Come emerso durante il dialogo con la stampa, uno dei punti più delicati riguarda l’eliminazione progressiva del gas nel mix energetico. In tal senso, per tre motivi. Primo perché c’è un tema di competitività che è molto importante, il prezzo dell’energia nel nostro Paese è alto con un gap pesante nei confronti di Francia e Germania, alto per le famiglie ma soprattutto per le imprese. La seconda ragione è che il binomio nucleare-rinnovabili è la strada giusta. Vento e sole sono intermittenti, mentre il sistema energetico presuppone la sicurezza. Oggi il carico di base lo forniscono le centrali a gas, ma se vogliamo eliminare il gas per decarbonizzare non potremo fare a meno del nucleare. La terza ragione per cui affermo che il nucleare è la strada giusta – conclude Paolo Arrigoni è perché constato che la decarbonizzazione sta rilanciando il nucleare in tutto il mondo, poiché tra tutte le tecnologie di generazione elettrica è quello che possiede la minore intensità carbonica: il percorso è inevitabile”.

Paolo Arrigoni (GSE), le nuove prospettive energetiche: biometano, trasporti e fonti alternative

L’evento a Genova ha anche focalizzato l’attenzione sulla decarbonizzazione dei settori maggiormente impattanti, come il trasporto marittimo e quello aereo. Si è discusso di Gas Naturale Liquefatto (GnL) e di biometano, considerati possibili soluzioni a breve termine per ridurre le emissioni. Dal punto di vista operativo, il GSE sta gestendo due meccanismi di incentivazione dedicati proprio alla produzione di biometano, favorendone la crescita e puntando a impianti capaci di generare oltre 2 miliardi di metri cubi. In proiezione europea, l’obiettivo è raggiungere i 35 miliardi di metri cubi entro il 2030, con un traguardo di 5 miliardi destinati all’Italia. Nel corso dell’incontro, è emersa la volontà di mantenere una neutralità tecnologica, lasciando aperta la possibilità di sfruttare diverse soluzioni a seconda dei contesti e delle risorse territoriali disponibili. “Di biometano il GSE si occupa attivamente sostenendo la produzione. Il biometano ha la molecola del gas fossile ma è prodotto dall’economia circolare: rifiuti organici, scarti vegetali e dell’industria agro-alimentare. Stiamo gestendo due meccanismi di incentivazione per la realizzazione in Italia di impianti a biometano, nuovi oppure trasformazioni di impianti biogas. Abbiamo già assegnato incentivi a impianti che hanno una capacità potenziale di oltre 2 miliardi di metri cubi di biometano. Una parte di questi si sono candidati a produrre biognl, quindi gas naturale liquido prodotto da biometano. L’Europa si è data l’obiettivo di produrre, entro il 2030, 35 miliardi di metri cubi di biometano e di questi 5 miliardi sono i metri cubi che dovrà produrre l’Italia”, ha evidenziato Paolo Arrigoni, ribadendo che la scelta delle infrastrutture e dei sistemi di stoccaggio rimane un tema fondamentale per il futuro energetico del Paese. Regione Liguria, infine, sta valutando anche l’energia generata dal moto ondoso, aprendo a scenari meno convenzionali ma potenzialmente capaci di rafforzare ulteriormente il panorama delle energie rinnovabili.

Amplifon, Susan Carol Holland: dalla laurea in psicologia alla guida del Gruppo

Fondata nel 1950 da Algernon Charles Holland, Amplifon è oggi guidata dalla figlia Susan Carol Holland che, con la sua leadership, ha contribuito a consolidare la reputazione del Gruppo quale leader mondiale nel settore dell’hearing care.

Susan Carol Holland

Susan Carol Holland: l’espansione di Amplifon

Dal 2011, Susan Carol Holland è alla guida di Amplifon in qualità di Presidente del Gruppo che, anche grazie alla sua leadership, negli ultimi anni è riuscito a consolidare ulteriormente la propria posizione, portando avanti la sua strategia di crescita internazionale. Con una presenza in 26 Paesi, circa 20.000 tra collaboratori e collaboratrici e 10.000 negozi in tutto il mondo, Amplifon è infatti un punto di riferimento nel settore dell’hearing care. La sua nascita risale al 1950, quando l’ingegnere e soldato Algernon Charles Holland, il padre di Susan Carol Holland che all’epoca si trovava in missione in Italia a sostegno della resistenza, ebbe l’idea di importare l’innovativo approccio per la cura dell’udito già diffuso nel Nord Europa per aiutare tutti coloro che soffrivano di problemi dell’udito a causa dei bombardamenti. Dall’unione delle parole inglesi “amplify” (amplificare) e “phone” (telefono) nacque quindi Amplifon, in origine un servizio a domicilio che impiegava laboratori acustici mobili. Visto il successo che tali laboratori ebbero tra la popolazione, presto vennero affiancati dai negozi fisici.

Il profilo professionale di Susan Carol Holland

Susan Carol Holland è laureata in Sociologia e Psicologia presso la Keele University, in Inghilterra, e possiede il Diploma di Specializzazione in Logopedia, ottenuto all’Università degli Studi di Milano. Logopedista all’Ospedale Policlinico di Milano fino al 1983, entra in seguito nella Divisione Personal Computer di Amplifon, Amplisystem, in qualità di Assistente Marketing, e qui rimane fino al 1991. Nel 1988, diventa membro del Consiglio di Amministrazione di Amplifon, assumendo le cariche di Vicepresidente nel 1993 e Presidente nel 2011. A partire dal 2020 è, inoltre, Presidente della Fondazione Amplifon, avviata con lo scopo di promuovere l’inclusione sociale di anziani e giovani, contrastando la povertà e curando le relazioni con i partner istituzionali, pubblici e privati. Susan Carol Holland è anche membro del Comitato d’Onore della Fondazione Buzzi per l’Ospedale dei Bambini, la Onlus nata per supportare l’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano.

Atitech: con "Mensa solidale" oltre 2.000 pasti donati in 17 giorni

L’iniziativa sociale promossa da Atitech, “Mensa solidale”, è giunta al suo quinto anno e per l’occasione sono stati consegnati 2.000 pasti in 17 giorni, nel periodo delle vacanze natalizie. Fondamentale è stato l’apporto della cooperativa Klarc e dei volontari dell’associazione culturale Larsec.

Gianni Lettieri, Presidente di Atitech

Atitech: 2.000 pasti in 17 giorni con l’iniziativa “Mensa solidale”

“Mensa solidale” è l’iniziativa promossa da Atitech, la più grande azienda di manutenzione aeronautica presente sul mercato Emea (Europa - Medio Oriente - Africa), verso la comunità del territorio napoletano. Quest’anno il progetto è giunto alla sua quinta edizione: tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, sono, infatti, stati consegnati più di 2.000 pasti in 17 giorni, grazie al supporto di cinque cuochi impegnati nella preparazione e nel confezionamento dei pasti, e di 15 volontari che si sono occupati della distribuzione. “Ringrazio i volontari che hanno scelto di donare tempo ed energie per aiutare chi ne ha più bisogno. Ogni sorriso ricevuto è stato un regalo prezioso, che ci ha ricordato quanto sia importante essere presenti per gli altri”, ha sottolineato Gianni Lettieri, Presidente di Atitech.

Atitech: l’importanza della “Mensa solidale”

Questa iniziativa è diventata nel tempo un appuntamento consolidato, proponendo un menu rispettoso della tradizione e del calendario culinario delle festività natalizie. In più, Atitech si è distinta anche per la cortesia e la gentilezza che ha fatto confluire in ogni dettaglio del progetto, come un bigliettino con il menu del pasto quotidiano e un messaggio di augurio e di buon auspicio ad accompagnare la confezione. Un ruolo cruciale è stato svolto dalla cooperativa sociale Klarc e dai volontari dell’associazione culturale Larsec, che ha aderito a titolo gratuito all’iniziativa da tempo ed è impegnata da quasi dieci anni nella riqualificazione territoriale dei quartieri settentrionali di Napoli con i propri volontari. “Grazie a chi ci ha accompagnato in questo viaggio e a chi continua a credere che ogni piccolo gesto possa fare la differenza. Noi continueremo ad impegnarci per dare una risposta concreta al disagio sociale”, ha aggiunto Gianni Lettieri. “Mensa solidale” è giunta al suo quinto anno consecutivo ed è nata durante il periodo della pandemia da Covid-19. Per l’occasione, Atitech aveva accolto 50 famiglie in difficoltà e preparato 150 pasti caldi al giorno, consegnati con l’aiuto dei volontari.

Gruppo Riva: dall’intuizione di Emilio Riva alla leadership nella siderurgia europea

Gruppo Riva è una delle realtà più rilevanti della siderurgia europea, con una storia che affonda le sue radici nei primi anni ‘50. Fondato da Emilio Riva insieme al fratello Adriano, il Gruppo ha saputo trasformarsi da un’attività di commercio di rottami ferrosi a un colosso industriale, capace di innovare il settore e competere a livello globale.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: le origini e la crescita nel dopoguerra

Nel contesto del dopoguerra, l’Italia era un Paese in ricostruzione e la domanda di acciaio cresceva rapidamente. Emilio Riva intuì le potenzialità del settore siderurgico e avviò un’attività di commercio di rottami metallici. In pochi anni, grazie a una strategia basata sulla qualità e sull’innovazione tecnologica, Gruppo Riva riuscì a sviluppare una solida base produttiva e ad avviare un percorso di espansione sia in Italia sia all’estero. Un momento chiave nella crescita del Gruppo arrivò negli anni ‘60, quando l’azienda introdusse in Italia la tecnologia della colata continua curva a tre linee, in collaborazione con Luigi Danieli e Renzo Colombo. Questa innovazione permise di ridurre i costi di produzione e aumentare l’efficienza, rendendo il Gruppo altamente competitivo a livello internazionale. In quegli anni, il settore siderurgico europeo stava subendo profondi cambiamenti, con la diffusione delle miniacciaierie e l’avvento di nuove tecnologie. Gruppo Riva rispose con investimenti mirati e una strategia di acquisizioni, rilevando importanti impianti in Italia e all’estero.

Gruppo Riva tra nuove acquisizioni e sfide

La crescita del Gruppo proseguì negli anni ‘70 e ‘80 con una forte espansione internazionale. Nel 1971, l’azienda entrò nel mercato spagnolo acquisendo Siderúrgica Sevillana, mentre nel 1976 rilevò un’acciaieria in Francia. Nel 1978, Gruppo Riva divenne il primo operatore europeo a vendere acciaio in Cina, anticipando l’apertura del gigante asiatico al mercato globale. Con l’inizio del nuovo millennio, il Gruppo ha dovuto affrontare le nuove sfide della sostenibilità e della regolamentazione ambientale. Nel 2005, ha firmato un importante accordo di programma con il Governo italiano per la riconversione dell’Ilva di Cornigliano, riducendo le emissioni e migliorando l’impatto ambientale del sito produttivo. Nel 2023, Gruppo Riva ha ulteriormente rafforzato il proprio impegno nella sostenibilità con l’acquisizione di nuovi impianti per la raccolta e il riciclo dei rottami metallici, puntando a un modello di economia circolare.

Dalla laurea agli incarichi di crescente responsabilità: la carriera di Marzio Perrelli

Dirigente d’azienda con una consolidata carriera nei settori della finanza e dei media, Marzio Perrelli ricopre dal 2018 le cariche di Executive Vice President di Sky Italia e Responsabile di Sky Sport. In tale veste, contribuisce al rafforzamento dell’offerta sportiva dell’emittente.

Marzio Perrelli

Marzio Perrelli: la formazione e l’avvio di una carriera internazionale

Nel 1992, dopo aver frequentato il liceo francese Chateaubriand di Roma e aver ottenuto il Baccalauréat presso l’Accademie de Grenoble nel 1986, Marzio Perrelli consegue la laurea in Economia e Commercio presso l’Università LUISS Guido Carli. Terminati gli studi, nel 1993 si trasferisce a New York ed entra nella divisione Fixed Income, Commodities, and Currencies di Goldman Sachs. L’anno successivo, prosegue la sua carriera a Londra presso Goldman Sachs International, sviluppando una profonda conoscenza dei mercati finanziari europei e gestendo un portafoglio di clienti istituzionali di alto livello. È il 2001 quando Marzio Perrelli torna in Italia in qualità di CEO di Goldman Sachs, con l’incarico di avviare e sviluppare le operazioni della banca nei mercati obbligazionari italiani. Grazie anche al suo contributo, Goldman Sachs diventa un punto di riferimento per gli investitori istituzionali.

Marzio Perrelli: visione strategica e leadership tra HSBC e Sky Italia

Nel 2004, si apre un nuovo capitolo per Marzio Perrelli, che passa ad HSBC Bank Plc Italy, inizialmente in qualità di responsabile dei mercati globali e successivamente, per oltre un decennio, come CEO, alla guida delle otto divisioni di business del Gruppo. In questi anni, guida HSBC a una posizione di leadership nell’Export Finance e nelle operazioni transfrontaliere, consolidando la presenza della banca nel panorama italiano ed europeo. Conclusa questa esperienza, nel 2018 intraprende una nuova sfida nel settore dei media: viene nominato Executive Vice President di Sky Italia e Responsabile di Sky Sport. In questa veste, supervisiona le strategie editoriali e produttive della divisione sportiva, gestendo l’acquisizione e la valorizzazione dei diritti sportivi. L’obiettivo principale di Marzio Perrelli è rafforzare la posizione di Sky come leader nell’intrattenimento sportivo, garantendo ai telespettatori contenuti esclusivi e di alta qualità.

Luca de Meo: il rischio delle normative ambientali UE per l’automotive

Luca de Meo, CEO di Renault Group, ha espresso la sua opinione sul pooling come soluzione per affrontare la minaccia delle multe del Green Deal europeo, dichiarando che potrebbe indebolire l’industria automobilistica europea, favorendo i costruttori esteri.

Luca de Meo

Luca de Meo: “Tutto questo porta all'indebolimento dell'industria europea

“Senza una posizione chiara da parte della Commissione Europea, i produttori sono costretti a prendere decisioni controproducenti come l'acquisto di crediti dai concorrenti, potenziali tagli alla produzione e via discorrendo”, ha evidenziato Luca de Meo, CEO di Renault Group, in merito alla manovra di pooling. Le leggi ambientali dell’UE costringono l’industria dell’automotive a fabbricare auto elettriche che non vengono assorbite dal mercato, a discapito delle auto tradizionali. Il pooling rappresenta una soluzione a questo problema e sulla carta si propone di evitare l’incorrere in multe miliardarie: per soddisfare i requisiti ambientali dell’UE, il pooling permetterebbe alle case automobilistiche di combinare le loro flotte, bilanciando i veicoli più inquinanti con quelli più green. “Tutto questo porta all'indebolimento dell'industria europea”, ha ribadito Luca de Meo, in favore dei costruttori esteri. 

Luca de Meo: le conseguenze del pooling

La produzione di tutta l’industria europea rischia di non raggiungere la soglia di competitività a causa dell’attuale legislazione sulle emissioni inquinanti del settore dell’automotive e, secondo Luca de Meo, le risorse assegnate per i piani di elettrificazione rischiano di essere spostate verso produttori non europei. Il pooling, infatti, non è totalmente gratuito, i costruttori formalmente più rispettosi dell’ambiente avranno un vantaggio, poiché venderanno ad un prezzo molto alto, ma inferiore a quello delle multe, il loro know-how a quelli che hanno difficoltà a raggiungere la soglia minima delle emissioni. Il Green Deal rischia di far pagare numerose multe all’industria ma, come ha evidenziato Luca de Meo in precedenza, è auspicabile un rinvio della data di scadenza delle multe relative all’anno corrente e l’apertura di un dialogo tra l’UE e i costruttori. Inoltre, è necessario un confronto tra l’industria automobilistica europea e quella cinese, come negli anni precedenti si è aperto un confronto con quella americana dopo la rivoluzione di Ford.

Mobilità nel Lazio tra sicurezza e qualità: i pilastri fondamentali di Cotral

Punto di riferimento nel panorama del trasporto pubblico extraurbano della regione Lazio, Cotral svolge un ruolo chiave nella mobilità quotidiana, assicurando collegamenti efficienti tra i 376 Comuni della regione e la città di Roma. In qualità di concessionaria del servizio di trasporto pubblico locale su gomma, l’azienda garantisce spostamenti affidabili tra le diverse realtà territoriali e le principali aree metropolitane.

Cotral

Cotral: innovazione e sostenibilità al servizio della mobilità integrata

Oltre al trasporto su gomma, Cotral ha ampliato la propria offerta acquisendo a luglio 2022 il ramo ferroviario delle linee Roma-Ostia e Roma-Civita Castellana-Viterbo: operazione che ha consentito di sviluppare soluzioni di mobilità integrata. L’azienda si distingue per il forte impegno verso la sostenibilità ambientale e verso l’innovazione tecnologica. Molte sedi operative sono infatti dotate di impianti fotovoltaici, mentre i nuovi autobus, progettati per ridurre le emissioni, contribuiscono a un minore impatto ambientale. In aggiunta, Cotral include, all’interno dei bandi di gara, specifici criteri ecologici per assicurarsi che i fornitori siano allineati alla sua visione sostenibile. Grazie a una flotta di mezzi in costante aggiornamento, l’azienda garantisce ogni giorno il trasporto di migliaia di cittadini, agevolando gli spostamenti per lavoro, studio, salute e tempo libero.

Cotral: investimenti e innovazione per una mobilità sostenibile e sicura

Nel quadro del Piano Industriale 2023-2027, Cotral ha previsto investimenti mirati alla riqualificazione e costruzione di impianti sempre più efficienti e sostenibili. L’obiettivo principale è creare strutture dotate di tecnologie intelligenti e sistemi energetici autonomi, in grado di ridurre così l’impatto ambientale complessivo delle operazioni aziendali. Oltre a ciò, la sicurezza dei lavoratori e la qualità del servizio rappresentano priorità fondamentali per Cotral. L’azienda è infatti certificata secondo i principali standard internazionali: UNI EN ISO 9001:2015 per la gestione della qualità, UNI EN ISO 14001:2015 per la gestione ambientale e UNI ISO 45001:2018 per la sicurezza sul lavoro.

Gruppo FS prende parte allo sviluppo infrastrutturale dell’Arabia Saudita

La metropolitana di Riyadh, con la sua capacità di trasporto di 1,1 milioni di passeggeri al giorno, rappresenta un importante passo verso la modernizzazione del sistema di trasporto pubblico in Arabia Saudita: affidati al Gruppo FS i servizi di operation & maintenance delle linee 3, 4, 5 e 6.

Gruppo FS logo

Gruppo FS partecipa alla realizzazione della prima metropolitana di Riyadh

A inizio anno è stata inaugurata la linea 3 della prima metropolitana di Riyadh, in Arabia Saudita. Chiamata Orange Line, è la più lunga di tutto il sistema metropolitano, con i suoi oltre 40 chilometri. Il progetto, seguito dal Gruppo FS, prevede la realizzazione di sei linee snodate su 176 chilometri, con 90 stazioni servite e una capienza di trasporto fino a 1,1 milioni di passeggeri al giorno. I lavori sono iniziati nel 2018 e sono stati resi possibili dalla partnership di Ferrovie dello Stato Italiane con Ansaldo STS (Hitachi Rail STS) e Alstom nel Consorzio FLOW. Al Gruppo FS è stata affidata la gestione dei servizi di operation & maintenance delle linee 3, 4, 5 e 6 della metro di Riyadh per un periodo di 12 anni. Attraverso questo progetto si vuole promuovere nell’area saudita la transizione da una mobilità individuale a una di tipo collettiva, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 e quindi alla creazione di un modello di sostenibilità che potrà ispirare anche le altre metropoli del Paese.

Il contributo del Gruppo FS nello sviluppo infrastrutturale dell’Arabia Saudita

Nata come una piazza urbana dotata di una grande tettoia in acciaio in grado di fornire ombra agli spazi pubblici circostanti e canalizzare la luce verso l’ingresso alla metropolitana, anche l’iconica stazione di Qasr Al Hokm Downtown è stata progettata da una società di Ferrovie dello Stato Italiane, Crew. Quest’ultima ha ideato un’architettura dalle peculiari aperture triangolari con l’intento di creare un collegamento tra la moderna rete metropolitana e il contesto storico-culturale dell’Arabia Saudita. Presente nel Paese con la società di ingegneria Italferr e Italcertifer, Gruppo FS sta partecipando attivamente allo sviluppo infrastrutturale e dei servizi di trasporto pubblico nella zona, sia a livello locale che per le lunghe percorrenze. Nel 2019, ha costituito a Riyadh la società Ferrovie dello Stato Italiane Saudi Arabia for land trasport, allo scopo di supportare, dal punto di vista operativo, la Holding FS nella gestione del progetto della metropolitana di Riyadh.

Serenissima Ristorazione: il progetto WelfCare per la prevenzione del tumore al seno

Grazie alla partnership con Serenissima Ristorazione, il progetto WelfCare ha offerto esami di prevenzione gratuiti a tutte le donne del Comune di Vicenza che non potessero accedere ai normali protocolli di screening del SSN. 

Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione: il supporto alla clinica mobile WelfCare

Serenissima Ristorazione, leader della ristorazione collettiva, ha preso parte all’iniziativa della clinica mobile WelfCare dello scorso 3 febbraio. Il progetto era rivolto alle donne tra i 35 e i 49 anni, residenti nel territorio comunale di Vicenza, che non avessero effettuato mammografie negli ultimi 12 mesi e non potessero accedere ai programmi di screening del Servizio Sanitario Nazionale. Il servizio ha messo a disposizione gratuitamente i principali esami diagnostici e la possibilità di ricevere il referto immediato, grazie anche al patrocinio del Comune e alla partnership di aziende come Serenissima Ristorazione. L’iniziativa ha rappresentato un’opportunità per sensibilizzare sull’argomento della prevenzione del tumore al seno e, al contempo, dare un reale supporto alle donne del territorio e un invito a prendersi cura della propria salute. “La prevenzione è essenziale ed è un gesto di responsabilità verso se stessi, può essere seguita ogni giorno anche attraverso la cura dell’alimentazione”, ha dichiarato Giulia Putin, Chief Purchasing Manager dell’azienda.

Serenissima Ristorazione: l’importanza della prevenzione oncologica

“Serenissima Ristorazione ha scelto di sostenere WelfareCare in un’iniziativa importante di sensibilizzazione per tutte le donne del territorio come ‘Mammografia ed Ecografia Gratuita’”. Ad eseguire gli esami all’interno della clinica mobile era presente una squadra medica specializzata, formata da: un medico radiologo, un tecnico e un assistente per la refertazione. Attraverso strumenti all’avanguardia, è stato costituito uno spazio sicuro e professionale, all’interno del quale l’ecografia mammaria è stata effettuata a tutte le donne, mentre la mammografia solo a quelle con un’età minima di 40 anni. “Attraverso questa partnership, vogliamo promuovere la cultura dei controlli periodici e incoraggiare una maggiore attenzione sull’importanza della diagnosi precoce. Inoltre — ha concluso la Chief Purchasing Manager di Serenissima Ristorazione — l’approvazione a ottobre della Giunta regionale di anticipare lo screening gratuito al seno ai 45 anni rappresenta un ulteriore passo avanti in questa direzione”.

Susanna Esposito: guida all’uso corretto dell’aerosol pediatrico

Susanna Esposito, Prof.ssa Ordinaria di Pediatria all'Università di Parma, si è espressa in merito alla corretta terapia con aerosol ad uso pediatrico, che nella maggior parte dei casi è utilizzato in maniera erronea. Ha senso infatti solo per curare la bronchiolite o bronchite asmatica.

Susanna Esposito

Susanna Esposito: quando usare l’aerosol nelle malattie respiratorie infantili

Alcuni esperti infettivologi, tra cui Susanna Esposito, sono tornati sull’argomento dell’aerosol: in oltre il 50% dei casi la terapia con aerosol non serve a niente, ha evidenziato la Responsabile Tavolo Tecnico Malattie Infettive della Società Italiana di Pediatria (SIP), Prof.ssa Ordinaria di Pediatria all'Università di Parma, Direttrice della Clinica Pediatrica Pietro Barilla dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. “Ha senso per la cura della bronchiolite, della bronchite asmatica e della laringite, al contrario non serve nella rinofaringite, nella faringotonsillite e nell’otite media acuta, i comuni malanni di stagione”, ha aggiunto. “Se c’è eccesso di catarro nelle alte vie aeree l’unica pratica efficace sono i lavaggi nasali con una siringa riempita di soluzione fisiologica (10 ml per narice nei lattanti, 5 ml nei neonati) — ha affermato Susanna Esposito — facendo passare il liquido da una narice all’altra: l’obiettivo è evitare la colonizzazione batterica nasale”.

Susanna Esposito sul corretto utilizzo dell’aerosol in età pediatrica

Susanna Esposito ha continuato su quello che è il corretto uso dell’aerosol e per quali motivi è davvero efficace: “In caso di bronchite asmatica, con broncospasmi ricorrenti, ovvero un restringimento dei bronchi che provoca grave difficoltà respiratoria, si può procedere con salbutamolo e corticosteroidi per via aerosolica, mentre per la bronchiolite - un’infezione virale delle ultime diramazioni bronchiali frequente nel primo anno di vita - possono essere utili terapie aerosoliche solo con la soluzione ipertonica. Nella laringite ipoglottica, con tosse “a foca” — ha dichiarato Susanna Esposito — si opta per l’aerosol con soluzione fisiologica e cortisone. È bene aggiungere che la scelta dei corticosteroidi va fatta dal pediatra, perché non tutti hanno la stessa efficacia”. Dopo essersi laureata con lode in Medicina e Chirurgia, la professoressa si è specializzata in Pediatria e Malattie Infettive, per poi ricoprire la carica di Direttrice dell’Unità Operativa Semplice di Infettivologia Pediatrica, poi della Clinica Pediatrica I. È stata Direttrice dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico dell’Università degli Studi di Milano dal 2010 al 2016, dal 2016 al 2019 ha diretto la Clinica Pediatrica dell’Università di Perugia e dal 2019 dirige la Clinica Pediatrica dell’Università di Parma.

McFIT: la partnership con la squadra di calcio di Fedez nella Kings League

Con una leadership consolidata nel fitness, McFIT ha stretto una partnership con i Boomers, la squadra di calcio della Kings League Italia che ha come Presidente Fedez. L’azienda fornisce soluzioni a tutte le necessità degli atleti, tramite la scelta delle location tra i 38 centri in tutta Italia e attrezzature avanzate che garantiscono la costanza degli allenamenti.

McFIT parnter della squadra di calcio di Fedez

McFIT, la collaborazione con la squadra di calcio di Fedez

McFIT, leader del fitness in tutta Europa, con 38 centri all’attivo in Italia, è diventata il nuovo Official Training Partner della squadra della Kings League Italia guidata da Fedez, i Boomers. Questa competizione calcistica nata nel 2022, a cui prendono parte ex calciatori professionisti, streamer e content creator, attraverso un regolamento nuovo e rivoluzionario garantisce spettacolo e intrattenimento. “L’allenamento è una parte fondamentale per competere al meglio e poter contare su strutture di alto livello darà ai nostri giocatori un grande vantaggio”, ha dichiarato Fedez. McFIT mette a disposizione degli atleti della squadra i suoi 38 centri diffusi per tutto il territorio nazionale, dotati di attrezzature moderne adatte alle necessità di ogni sportivo e in grado di offrire costanza nei programmi di allenamento attraverso la scelta delle location.

McFIT: la catena di fitness leader in Italia

Attraverso la collaborazione con la squadra della Kings League, McFIT persegue il suo obiettivo di rendere il brand del fitness più moderno. Entrare in contatto con realtà che intendono modificare le regole del calcio come le conosciamo rappresenta infatti una sfida al mondo dello sport e dell’intrattenimento. La catena di fitness è stata fondata nel 1997 in Germania e fa parte della holding tedesca RSG Group. La prima palestra italiana è stata aperta a Verona nel 2014 e, da allora, tramite prezzi e servizi competitivi, si è imposta nel mercato del fitness italiano. La leadership di RSG Group Italia S.r.l. è confermata da alcuni dati: può contare su un fatturato che supera i 50 milioni di euro (2024) e oltre 160.000 abbonati. In un ambito multinazionale e dinamico, l’azienda tiene sempre conto delle prospettive future, e per questo è attiva nella costante formazione di giovani professionisti.

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