Luca Dal Fabbro: materie prime critiche e rifiuti, le opportunità per il Paese

Il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro a Roma per presentare lo studio sulle materie prime critiche realizzato in collaborazione con The European House - Ambrosetti: “Italia dipende dall’estero, noi pronti a investire su recupero di metalli rari”.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro (Iren): su materie prime critiche serve sforzo comune

Oggi il fabbisogno italiano ed europeo di materie prime critiche dipende fortemente dall’estero e in particolare dalla Cina. Per evitare il ripetersi di crisi come quella del gas è necessario che il Paese adotti al più presto una politica volta ad aumentare la sicurezza del sistema economico. È il messaggio lanciato dal Presidente di Iren Luca Dal Fabbro durante la presentazione, presso la sede dell'Ara Pacis di Roma, del Position Paper "Materie prime critiche e produzioni industriali italiane. Le opportunità derivanti dall'economia circolare", realizzato da The European House - Ambrosetti in collaborazione con la multiutility. I risultati dello studio hanno messo in evidenza le attuali criticità sul rifornimento di materie prime critiche (Critical Raw Materials, CRMs), che nella lista europea aggiornata vede la presenza di elementi come rame, cobalto, nichel ed elementi di terre rare. “Dobbiamo fare una politica di approvvigionamento che renda il Paese resiliente – ha commentato Luca Dal Fabbro individuare i materiali e le industrie che vengono impattate dal non averli. Istituzioni, industria e finanza devono fare un lavoro comune affinché questi materiali arrivino in Italia ad un buon prezzo e in maniera sicura''.

Luca Dal Fabbro: rifiuti, una miniera per il fabbisogno Italiano

Contemporaneamente, l’Italia deve accelerare sullo sviluppo degli impianti di recupero e riciclo delle materie prime critiche rare, ha aggiunto Luca Dal Fabbro. Se è vero infatti che il Paese è sprovvisto di miniere o giacimenti di materiali critici, sul fronte dell’economia circolare le opportunità non mancano. Grazie al recupero dei rifiuti, che il Presidente di Iren definisce una vera e propria “miniera a cielo aperto”, l’Italia ha le carte in regola per assicurarsi il 34% del fabbisogno entro il 2040. Con il suo piano industriale da 10,5 miliardi, Iren è pronta a diventare un player di primo piano nell’economia circolare e soprattutto a ricoprire un ruolo propulsivo. Oltre all’impianto di Volpiano (Torino), dove la multiutility recupera materiali da monitor, tv e pc, Iren è impegnata nella realizzazione di altri due siti, uno ad Arezzo e uno a Siena, per il recupero di metalli preziosi e rari anche dai pannelli fotovoltaici. “Abbiamo una miniera che va colta – ha ribadito Luca Dal Fabbroe il compito di una multiutility come Iren è quello di essere capace a raccogliere e valorizzare prodotti importanti''.

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