Italian Energy Summit: Claudio Descalzi parla delle strategie energetiche di Eni

L'AD Claudio Descalzi: “Dobbiamo darci degli obiettivi sulla transizione energetica, ma non dobbiamo imporre ai Paesi le tecnologie con le quali arrivarci, altrimenti rischiamo di fare dei passi indietro”.

L'AD di Eni, Claudio Descalzi

Energia: l’AD Claudio Descalzi porta la vision di Eni all’Italian Energy Summit

L’AD di Eni Claudio Descalzi è intervenuto all’Italian Energy Summit de “Il Sole 24 Ore” per fare il punto sulla situazione attuale del mercato energetico italiano e internazionale. Il quadro che emerge dalle parole dell’AD di Eni è positivo: “Sul gas l’Italia è al sicuro perché abbiamo connessioni via tubo, molto Lng e contratti che ci danno la disponibilità delle forniture e perché la totalità del gas che portiamo in Italia proviene da nostre produzioni su cui stiamo investendo”. Ricordando i 6 miliardi stanziati da Eni “per accelerare la produzione di quel gas” che deve contribuire al sistema economico e industriale italiano, l’AD Claudio Descalzi ha invitato a non adagiarsi sugli allori perché “quando non si hanno risorse proprie non si è mai al sicuro”. La strada è ancora lunga: il sistema attuale richiede una “manutenzione molto più complessa e laboriosa, anche perché ci sono tanti Paesi che ci danno il gas”: in quest’ottica sono ancora necessari investimenti e stabilità.

Transizione energetica, l’AD di Eni Claudio Descalzi: impossibile fermarsi

Non possiamo fermarci sulla transizione energetica”: l’AD Claudio Descalzi nel corso dell’evento ha spiegato come fare le cose mettendo insieme il breve e il lungo periodo sia la strada da percorrere anche per riuscire a portare avanti la transizione energetica in uno scenario complesso come quello attuale. “Gli investimenti nell’energia e nell’ambiente sono a lungo termine. Noi come Eni siamo ormai al 30% dei nostri investimenti complessivi e abbiamo quasi raggiunto 10 miliardi da quando abbiamo iniziato”, ha aggiunto l’AD Claudio Descalzi, secondo il quale darsi degli obiettivi è giusto ma ogni Paese deve avere la libertà di raggiungerli “in funzione del suo mix e delle sue tecnologie energetiche, altrimenti si rischia di dover tornare indietro”. L’America non sta lavorando con gli stessi obiettivi europei anche se cerca di accompagnarli. E al tempo stesso sulle rinnovabili in Europa “stiamo facendo un quarto di quello che dovremmo fare e abbiamo dovuto aumentare i consumi di carbone perché non abbiamo il gas che hanno gli Stati Uniti”. L’AD ha quindi posto l’accento sul ruolo chiave che deve giocare la “sostenibilità economica” nel processo di transizione green: “Bisogna fare qualcosa che sia sostenibile per l’ambiente ma che non impoverisca la società”. Essere sostenibili ma anche competitivi è la soluzione: “Bisogna mettere insieme tutti i punti di vista, perché non possiamo creare povertà facendo iniziative positive per l’ambiente”.

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