Novaceta, la Corte d’appello di Milano assolve Gianni Lettieri

I giudici di Milano hanno accolto la richiesta del Procuratore generale. “Convinto di aver sempre agito nell’interesse di Novaceta”, ha dichiarato Gianni Lettieri.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri, svolta nel processo Novaceta: cade l’accusa

Mi sono tolto un peso”: sono le prime parole di Gianni Lettieri all’indomani della decisione della Corte di Appello di Milano, che lo scorso 21 settembre ha ribaltato la sentenza di primo grado per l’imprenditore nel processo Novaceta. I giudici hanno accolta la richiesta del Procuratore generale per i fatti contestati al Patron di Atitech, che 15 anni fa prese parte ad un tentativo di rilancio della storica azienda chimico-tessile. Un’operazione che tuttavia non andò a buon fine. Dopo aver guidato Novaceta nelle vesti di Amministratore Unico e Presidente, nel 2009 Gianni Lettieri decise di vendere le proprie quote.

Gianni Lettieri, il commento della difesa: “Del tutto smentito l’assunto della pubblica accusa

Resta così del tutto smentito l’assunto della pubblica accusa in primo grado, che aveva sostenuto l’esistenza di fantomatiche intese volte ad impedire la reale ripresa produttiva della società a vantaggio di una ipotetica speculazione immobiliare”: così la difesa di Gianni Lettieri, che nel 2019 era stato condannato dal Tribunale di Milano insieme ad altri imprenditori. Dopo tre anni arriva la piena assoluzione: “In questo sfortunato tentativo di rilancio avevo messo a disposizione un investimento di 9 milioni di euro – ha ricordato Gianni Lettiericonsentendo alla procedura di recuperare con l’attività, fino a quando sono stato io presidente, 20 milioni di euro. Sono stato sempre convinto di aver agito nell’interesse dell’azienda”.

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