Cristina Scocchia a “Il Sole 24 Ore”: carriera e vision sul mondo del lavoro in Italia

Cristina Scocchia racconta la sua esperienza alla guida di grandi aziende, riflettendo anche su alcuni aspetti culturali connessi alla pari realizzazione professionale.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: da Procter&Gamble ai ruoli di AD, la carriera della manager

Passione e impegno potrebbero non bastare se mancano pari opportunità a lavoro: ne ha parlato Cristina Scocchia in un’intervista rilasciata a “Il Sole 24 Ore”, intervento in cui la manager ha ripercorso le tappe della carriera soffermandosi anche su aspetti quali la leadership empatica, partecipativa e collaborativa. Senza dimenticare il primo colloquio in Procter&Gamble quando era ancora iscritta all’Università Bocconi: “Mi presero per uno stage di tre mesi, retribuito. Una condizione fondamentale perché non avrei potuto chiedere ai miei genitori di continuare a pagare la retta dell’università, l’affitto a Milano e in più quello di Roma. E invece le occasioni vanno date a tutti, anche a chi, come me, proviene da una famiglia del ceto medio”. Sono anni intensi in cui Cristina Scocchia si divide tra lavoro e studio riuscendo a laurearsi in Economia Aziendale con il massimo dei voti. Fa seguito anche un Dottorato di Ricerca in Economia Aziendale presso l’Università di Torino. In Procter&Gamble, nel corso di 16 anni tra Roma, Ginevra e il Medio Oriente, giunge al vertice delle Cosmetics International Operations in 75 Paesi: “Nel 2004 ero l’unica donna nel leadership team della regione di cui mi occupavo (Europa Centrale, Medio Oriente e Africa). Ho imparato sul campo cos’è la diversity, che è di genere ma anche culturale”, spiega nell’intervista. Nel 2013, invece, una nuova sfida la conduce in L’Oréal, che la nomina AD della divisione italiana: “In quattro anni abbiamo investito sul digitale, lanciato nuovi prodotti e avviato una vera e propria trasformazione culturale”.

Lui ‘è determinato’, lei ‘è ambiziosetta’: il punto di vista di Cristina Scocchia

Approfondendo il tema della trasformazione culturale, Cristina Scocchia ha parlato dell’introduzione dello smart working già nel 2014: “In Italia non ne parlava nessuno e quando dicevano ‘lei è una donna e quindi lo introduce perché vuole facilitare la conciliazione lavoro/famiglia per le donne’, io spiegavo che certamente il tema mi sta molto a cuore, ma primo: non lo si contemplava solo per le donne, perché dei figli e della famiglia se ne devono occupare tutti; secondo: l’intento era favorire il passaggio da una leadership basata sul controllo, e quindi attenta al numero di ore che si passano in ufficio davanti al computer, a una leadership che punta sulla fiducia, sul merito, sui risultati, sulla capacità di motivare”. Nel 2017 Cristina Scocchia entra in KIKO Milano, sempre nel ruolo di Amministratore Delegato: in pochi anni avvia un intenso percorso di trasformazione e riorganizzazione aziendale, con risultati notevoli nell’efficacia finanziaria e operativa dell’azienda. Nel 2020, però, l’arrivo della pandemia mette a dura prova il business internazionale: tuttavia KIKO accelera aprendo in Grecia, Arabia Saudita e Balcani, assumendo anche 50 persone a Bergamo: “Nel 2021 ci siamo rimboccati le maniche e siamo ritornati alla crescita, in positivo con il profitto”, sottolinea nell’intervista. La manager è oggi AD di Illycaffè, dove guida la crescita a livello nazionale e internazionale puntando anche alla quotazione in Borsa. Una riflessione, in conclusione, sul diritto alla pari realizzazione professionale: “Fino a quando di lui si pensa ‘è determinato’, di lei ‘è ambiziosetta’, non si va da nessuna parte”, osserva, aggiungendo come la parità debba valere anche per i carichi familiari, le opportunità alle famiglie e nella promozione di percorsi universitari scientifico-tecnologici.

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