Con i nuovi vaccini pneumococcici coniugati polivalenti, è possibile proteggere tanto i bambini quanto gli anziani: lo ha affermato Susanna Esposito, evidenziando l’importanza di una strategia proattiva nel contrastare le infezioni da pneumococco.
Susanna Esposito: l’importanza della vaccinazione nel combattere le infezioni pediatriche
Come sottolineato da Susanna Esposito, esperta in infettivologia e Direttrice della Clinica Pediatrica dell’Università di Parma, poche infezioni infantili sono più insidiose dello pneumococco. Questo disturbo è infatti caratterizzato da diverse complicazioni, tra cui le otiti che colpiscono quasi ogni bambino nei primi due anni di età. Ma ci sono anche conseguenze potenzialmente più rischiose: ad esempio, le polmoniti, oppure malattie invasive quali le sepsi e le meningiti, che comportano spesso rischi gravissimi. È dunque fondamentale, secondo la pediatra, mantenere un approccio proattivo contro lo pneumococco, utilizzando le strategie di prevenzione più attuali frutto di anni di ricerca. Tra queste, la più efficace è certamente la vaccinazione pneumococcica con vaccino coniugato 15-valente. In accordo con le direttive ministeriali, Susanna Esposito raccomanda questa vaccinazione ai 3, 5, 11 mesi di vita.
Susanna Esposito: il ruolo dei vaccini pediatrici nel proteggere adulti e anziani
Fortunatamente, come osservato da Susanna Esposito, i nuovi vaccini pneumococcici coniugati polivalenti hanno avuto un ruolo determinante nel ridurre i rischi per i più piccoli. “I vantaggi che ci sono stati dal 2000 al 2015, prima col vaccino eptavalente coniugato poi col 13-valente, sono stati enormi perché si è osservata una riduzione del 40% delle patologie da pneumococco”, ha evidenziato l’esperta. Gli sviluppi recenti sono tuttavia ancora più promettenti: il vaccino 15-valente, ad esempio, copre numerosissimi sierotipi pericolosi per i bambini. Ancora più recentemente è stato lanciato il vaccino 21-valente, che risulta particolarmente utile per gli anziani, che rappresentano un segmento demografico soggetto ai rischi di infezione. Il nuovo vaccino comporta una riduzione più estesa dello stato di portatore nasofaringeo, diminuendo il rischio di circolazione di numerosi sierotipi di pneumococco. In questo modo, conclude Susanna Esposito, il vaccino 21-valente contribuisce alla “immunizzazione di gregge” preservando così l’intera comunità.