“Forbes Italia” celebra Valentina Pellegrini: tra le 100 donne di successo del 2025

Valentina Pellegrini, Presidente e Amministratore Delegato della Pellegrini S.p.A., è stata inserita nella prestigiosa classifica delle 100 donne di successo del 2025 stilata da “Forbes Italia”. Un riconoscimento che premia una leadership capace di coniugare visione strategica, innovazione e attenzione alle persone, generando valore e impatto nel contesto economico e sociale italiano.

Valentina Pellegrini

Valentina Pellegrini: il riconoscimento di “Forbes Italia”

La selezione annuale di “Forbes Italia” individua figure femminili che si distinguono in ambiti chiave come economia, scienza, cultura e sport. La scelta di Valentina Pellegrini è motivata dal suo impegno nel promuovere una cultura imprenditoriale orientata alla sostenibilità, al benessere organizzativo e allo sviluppo responsabile, valori che negli anni hanno contraddistinto il suo operato e quello dell’azienda che guida. Nel 2010, dopo aver conseguito la laurea in Economia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Valentina Pellegrini entra nel Gruppo Pellegrini, iniziando dalle aree di Amministrazione e Gestione del Personale. Nel 2013, avvia insieme alla sua famiglia la Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus, oggi punto di riferimento nel sostegno alle persone in difficoltà economica e sociale, e attiva promotrice di progetti per i cosiddetti “nuovi poveri”. La Fondazione ha inoltre dato vita al Ristorante Solidale Ruben a Milano, simbolo concreto di inclusione e ripartenza.

La crescita di Valentina Pellegrini all’interno del Gruppo Pellegrini

Valentina Pellegrini esordisce all’interno del Gruppo nel 2010 occupandosi in un primo momento di Amministrazione e Personale, per poi proseguire con incarichi di crescente responsabilità: diviene infatti membro del Consiglio di Amministrazione, poi nel 2014 Vicepresidente e Consigliere Delegato, fino alla nomina a Presidente e Amministratore Delegato della Pellegrini S.p.A. nel luglio 2025. Sotto la sua guida, l’azienda ha consolidato il proprio ruolo di leader nazionale e internazionale nei servizi di ristorazione collettiva, welfare aziendale, distribuzione automatica, pulizia e servizi integrati, forniture alimentari e lavorazione delle carni fresche. Nel 2016, Valentina Pellegrini ha promosso la nascita dell’Accademia Pellegrini, un centro d’eccellenza dedicato a ricerca, sviluppo e formazione, che riflette la sua costante attenzione all’innovazione e alla crescita delle persone. Il riconoscimento di “Forbes Italia” rappresenta non solo un traguardo personale, ma anche un segnale forte del valore della leadership femminile: capace di ispirare, innovare e costruire modelli virtuosi di crescita, inclusione e sostenibilità per il futuro del Paese.

Alessandro Benetton e l’avventura in Formula 1 con “Benetton Formula”: in arrivo il documentario

Il sogno di “Benetton Formula” ritorna in pista: in occasione del trentennale dagli storici trionfi, arriva un nuovo documentario che ne ripercorre la straordinaria epopea. Il valore del progetto nelle parole di Alessandro Benetton.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: da outsider a campioni, il sogno di “Benetton Formula” rivive in un documentario

Sono orgoglioso di essere una delle voci di "Benetton Formula", un documentario che ha l’obiettivo di ispirare tutti a uscire dalla propria zona di comfort e cambiare le cose innovando e portando discontinuità”: così Alessandro Benetton ne annuncia l’uscita sui suoi canali social. Tra i protagonisti indiscussi di quegli anni infatti figura anche l’imprenditore, alla guida del team che ha scritto una delle pagine più importanti nella storia della Formula 1: oggi quell’epopea rivive in “Benetton Formula”, prodotto da Slim Dogs Production in collaborazione con Sky, che sarà sugli schermi di The Space Cinema il 14, 15 e 16 novembre e disponibile su Sky e NOW a partire dal 30 novembre. Un progetto che arriva in un anno importante: “Il 2025 segna due anniversari speciali per noi. 30 anni dalle indimenticabili vittorie del Campionato del Mondo Benetton Formula nel 1994 e 1995 e 60 anni dalla fondazione del Gruppo Benetton”, ricorda infatti Alessandro Benetton.

Alessandro Benetton: “Benetton Formula”, i dettagli

Il documentario, attraverso un vasto repertorio di video anche inediti, ripercorre anno dopo anno l’ascesa di “Benetton Formula”: dalle intense scene in pista alle intuizioni tecniche rivoluzionarie che hanno segnato quel decennio. Senza trascurare i momenti più drammatici: su tutti la scomparsa di Ayrton Senna. Emozioni rivissute da Alessandro Benetton ma anche da altri protagonisti come Flavio Briatore, Gerhard Berger, Ross Brawn, Rory Byrne, Luciano Benetton, Bernie Ecclestone, Ralf Schumacher, Ivan Capelli e Carlo Vanzini. “La storia di una squadra diversa da tutte le altre che in maniera allegra, colorata e coraggiosa si è ritrovata a sfidare l’élite più blindata dello sport mondiale”, si legge nella presentazione.

Cristina Scocchia: “Un leader deve unire valore economico con valori etici, sociali e morali”

In un contesto globale segnato da instabilità geopolitica e volatilità delle materie prime, la leadership non può limitarsi a generare profitto. Lo sa bene Cristina Scocchia, AD di Illycaffè, che rivendica un modello di gestione fondato sulla responsabilità e sulla coerenza: “Il profitto è giusto e necessario, ma non può essere l’unico obiettivo. Un leader deve saper integrare valore economico e valori etici, sociali e morali”.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia guida Illycaffè tra coerenza e crescita globale

Cristina Scocchia, con esperienze di rilievo in Procter & Gamble, L’Oréal Italia e KIKO Milano, ha sempre fatto della coerenza il suo marchio distintivo. Emblematica la decisione, nel pieno del lockdown, di chiudere l’e-commerce di KIKO per tutelare i fornitori privi di dispositivi di protezione. Una scelta contestata, ma che per lei rappresentava l’unica coerente con la filosofia “le persone prima di tutto”. Alla guida di Illycaffè, Cristina Scocchia prosegue con lo stesso approccio. Il Gruppo, certificato B Corp., ha scelto di assorbire parte dei rincari delle materie prime senza trasferirli interamente sui consumatori: “È una decisione che comporterà margini più bassi nel 2025, ma è coerente con i nostri valori”. Nonostante l’aumento del prezzo del caffè verde – triplicato rispetto al periodo 2015-2021 – l’azienda non frena la sua strategia di crescita. Recentemente, ha acquisito il distributore svizzero con sede a Thalwil, rafforzando la presenza in un mercato considerato strategico. Nel mirino ci sono anche Stati Uniti ed Europa, con una penetrazione graduale e rispettosa delle abitudini locali.

Innovazione, leadership e valori: la visione di Cristina Scocchia

Parallelamente, l’innovazione resta un pilastro della filosofia aziendale: dal lancio delle capsule X-Caps in alluminio riciclato all’offerta di caffè aromatizzati per intercettare le nuove generazioni, soprattutto la Gen Z. Se dal punto di vista industriale Illycaffè è pronta alla quotazione, le condizioni esterne non lo sono. “Con un prezzo del caffè triplicato, quotarsi ora sarebbe irrazionale. È un’opportunità che si coglie una volta sola e va fatta al momento giusto”, ribadisce Cristina Scocchia. La manager affronta anche il tema della leadership femminile: “La leadership non ha genere. Conta il carattere, l’esperienza, il coraggio. Un buon leader deve essere situazionale: empatico quando possibile, assertivo quando necessario”. Un messaggio forte, rivolto alle nuove generazioni di donne che si affacciano al mondo manageriale: “Non dobbiamo più considerare l’ambizione una colpa per le donne”. In un mercato complesso e competitivo, Cristina Scocchia conferma una rotta precisa: crescere sì, ma senza tradire i valori che hanno reso Illycaffè un marchio globale e apprezzato. Una visione che trasforma la responsabilità in vantaggio competitivo e che ribadisce un concetto semplice ma essenziale: le scelte più difficili si prendono non per convenienza, ma per coerenza.

Paolo Gallo e la crescita di Italgas in Europa

Da quando è entrato nel 2016 per ricoprire il ruolo di Amministratore Delegato, Italgas non ha mai smesso di crescere. Con la sua visione strategica, Paolo Gallo ha trasformato il Gruppo in leader della distribuzione del gas in Europa.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: la sua vision dietro lo straordinario percorso di crescita di Italgas

Sotto la sua guida, Italgas ha portato a termine un’operazione storica che l’ha resa il primo operatore europeo nella distribuzione del gas, con 150.000 chilometri di rete, 12 milioni di clienti e oltre 6.500 dipendenti. Paolo Gallo è adesso al suo quarto mandato nella network tech company. La riconferma risale all’aprile di quest’anno ed è legata anche alla volontà di affidargli la gestione dell’integrazione di 2i Rete Gas, acquisita per 2,0719 miliardi di euro. La sua leadership ha contribuito alla crescita dell’azienda, che dal suo ingresso ha raggiunto importanti traguardi: dalla quotazione in Borsa nel 2016 alle acquisizioni in Grecia e in Italia. A raccontare dello sviluppo di Italgas sono i numeri. Nel 2024, sono stati registrati ricavi adjusted pari a 1.778,8 milioni di euro. Con l’EBITDA adjusted a 1.350,9 milioni di euro e l’EBIT a 820,7 milioni di euro, l’utile netto adjusted è aumentato di oltre 15 punti percentuali rispetto all’anno precedente, arrivando a 506,6 milioni di euro. Sempre nel 2024, l’azienda ha inoltre effettuato investimenti tecnici per 887 milioni di euro.

La carriera di Paolo Gallo

Nato a Torino nel 1961, Paolo Gallo è laureato in Ingegneria Aeronautica presso il Politecnico di Torino. Dopo aver conseguito un MBA all’Università di Torino, ha avviato la sua carriera nel 1988 in Fiat Avio S.p.A. Dopo aver ricoperto ruoli di crescente responsabilità fino al 2002, è diventato Amministratore Delegato di Fiat Energia. In quegli anni, si è occupato anche dell’acquisizione di Montedison. Dal 2002 al 2011, ha ricoperto l’incarico di Direttore Strategie e Innovazione di Edison e poi quello di Amministratore Delegato di Edipower. Dal 2011 al 2014, è stato invece Direttore Generale e Amministratore Delegato di Acea. Nel biennio 2014-2016, è stato alla guida di Grandi Stazioni, curandone la privatizzazione. Ad agosto 2016, è entrato in Italgas in qualità di Amministratore Delegato, contribuendo a consolidare la posizione dell’azienda nel settore energetico. Tra le altre cose, Paolo Gallo ha svolto attività di docenza presso l’Università di Torino ed è co-autore di diverse pubblicazioni di settore.

Gruppo Danieli entra in Novastilmec e amplia la gamma nello steel making

Gruppo Danieli entra in Novastilmec con una quota del 30%: l’operazione consentirà alla realtà di Buttrio di estendere la gamma dei prodotti alle linee di taglio trasversale e longitudinale.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli: la partecipazione in Novastilmec amplierà l’offerta nello steel making

Gruppo Danieli rafforza l’offerta nello steel making estendendola alla finitura a valle di prodotti piani in acciaio e metalli non ferrosi. Lo fa attraverso l’acquisizione di una quota del 30% di Novastilmec, azienda della provincia di Lecco specializzata nel taglio trasversale e longitudinale, quindi nelle linee di lavorazione per nastri in acciaio, alluminio, ottone, rame e titanio. Fondata nel 1978 a Garbagnate Monastero, adesso consentirà a Gruppo Danieli di aumentare il proprio giro d’affari. “Ci permette di entrare nel mercato dei centri servizio in cui oggi non siamo presenti”, ha confermato l’Executive Vice President Sales di Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. Marco Girardi. “L’obiettivo che ci siamo dati è quello di aumentare il volume di vendita tramite i nostri canali commerciali e in prospettiva di allargare l’azienda lombarda per gestire l’aumento. Puntiamo a raddoppiare le vendite nel giro di un paio di anni”. Attualmente, Novastilmec esporta impianti soprattutto in Europa e in America e ha in programma di aumentare i volumi nei prossimi due anni, in risposta alla richiesta di mercato.

Gruppo Danieli: da Piombino a Taranto, l’impegno per la transizione energetica

Gruppo Danieli è al momento impegnato nella realizzazione della maxi acciaieria green presso l’area dell’ex acciaieria Lucchini di Piombino insieme al gruppo ucraino Metinvest. Il progetto, del valore di 2,5 miliardi di euro, ha visto l’ufficializzazione dell’accordo di programma nel corso della Conferenza sulla Ripresa dell’Ucraina 2025 che si è tenuta lo scorso luglio a Roma. La realtà friulana potrebbe inoltre prendere parte alla transizione green dell’ex Ilva di Taranto. La Presidente di ABS Camilla Benedetti si è esposta sull’argomento in un’intervista rilasciata a “Il Messaggero”. “Sull’Ilva siamo pronti a fare la nostra parte, a supportare l’Italia nella transizione energetica, consapevoli che il futuro è dell’acciaio green su cui la Danieli punta da oltre 15 anni, sviluppando tecnologie, studi e competenze che la rendono leader nel settore”, ha affermato.

“Il cinema racconta la storia”: l’Università LUMSA educa alla memoria storica

Durante il convegno organizzato dall’Università LUMSA si è riportata l’attenzione sui rischi della discriminazione anche attraverso la proiezione del docufilm “Liliana”: dalla propaganda nazi-fascista ai social, così continua a diffondersi l’odio verso le minoranze.

Università LUMSA

La cultura come strumento di libertà e democrazia nel convegno organizzato dall’Università LUMSA

“Il cinema racconta la storia. 1945: il tempo della libertà” è il titolo dell’incontro che si è svolto nei giorni scorsi presso l’Università LUMSA, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione, nonché in vista dell’avvio dell’anno accademico 2025-2026. La storia raccontata attraverso il cinema per ricordare i rischi legati all’accettazione e normalizzazione di atteggiamenti discriminatori. Un tema, purtroppo, reso ancora più attuale dalle tensioni internazionali che stanno caratterizzando questa fase storica. A dare il via ai lavori è stato il professor Francesco Bonini, Rettore dell’Università LUMSA. “Dopo il 1945, tutti hanno pensato di riportare la parola guerra nei sotterranei della storia – ha affermato – Per evitare che questa parola non torni, bisogna investire nel rapporto tra cultura e istituzioni”. È qui che entra in gioco il cinema in quanto potente mezzo per veicolare messaggi, in questo caso di libertà e democrazia. La scelta degli organizzatori per il film da proiettare durante il convegno è ricaduta sul documentario “Liliana”, che ripercorre la drammatica storia di Liliana Segre. Deportata all’età di 13 anni ad Auschwitz insieme al padre, è sopravvissuta alla barbarie dell’Olocausto e una volta tornata in Italia ha dedicato la propria vita a sensibilizzare i giovani contro l’indifferenza e il razzismo. Nominata senatrice a vita dal Presidente Mattarella nel 2018, l’Università LUMSA le ha conferito nel 2020 la laurea honoris causa in Relazioni internazionali per il suo impegno civile e sociale. “È importante proiettare questo film perché in alcuni momenti importanti di passaggio e di crisi, noi dobbiamo sempre avere chiare le ragioni della dignità delle persone, della libertà e della democrazia. Senza queste consapevolezze la democrazia si corrompe”, ha rimarcato Bonini.

La propaganda sui social tra i temi affrontati all’Università LUMSA

Al convegno era presente anche il fondatore e Presidente della Lucky Red Andrea Occhipinti. “Ogni anno, in occasione della Giornata della Memoria, facciamo un film dedicato a questo argomento. È molto importante far capire cosa è successo e come stanno esattamente le cose. E provo dolore se penso che una persona come Liliana Segre, che ha vissuto il dramma della persecuzione e che ha avuto la famiglia sterminata, possa essere accusata di quanto sta avvenendo a Gaza. Come se lei aderisse al pensiero del Governo israeliano”. A fomentare gli episodi di discriminazione è spesso qualche forma di propaganda, oggi diffusa a velocità record grazie a Internet e social network come Tik Tok. Sull’argomento è intervenuto il Dirigente generale di Pubblica Sicurezza e Direttore centrale della Polizia di Prevenzione Lucio Pifferi, anche lui ospite dell’incontro. “La finalità della propaganda estremista è la disumanizzazione dei soggetti verso cui si rivolge per favorire pratiche di violenza nei loro confronti da parte di soggetti che non si rendono conto di agire fisicamente contro delle persone, ma agiscono poi conto dei simboli”, ha spiegato. “Le situazioni che vediamo oggi – ha aggiunto – sono il frutto della propaganda diffusa attraverso le reti, attraverso TikTok, attraverso tutti i nuovi strumenti di comunicazione diretta, senza mediazione, e soprattutto molto breve, verso le generazioni sempre più giovani”. Ecco perché c’è bisogno di costruire “una cultura sana” da proporre loro mediante i canali e le forme di comunicazione che utilizzano nella quotidianità e perché è fondamentale continuare a organizzare eventi come quello dell’Università LUMSA.

Andrea Mascetti: “Finanziamenti in Lombardia” per favorire il rientro di imprese e la crescita regionale

Sotto la guida di Andrea Mascetti, Finlombarda ha lanciato “Finanziamenti in Lombardia”, la nuova operazione da 75 milioni di euro per attrarre investimenti di nuove aziende in Lombardia e sostenere il rientro di quelle imprese territoriali che hanno delocalizzato la produzione.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: la nuova operazione di Finlombarda per attrarre nuove imprese in Lombardia

“Finanziamenti in Lombardia” è la nuova misura attivata da Finlombarda, guidata dal Presidente Andrea Mascetti, che ha la finalità di attirare nuove imprese nella Regione. Ammontano a 75 milioni di euro gli investimenti stanziati, che contribuiranno allo sviluppo economico del territorio lombardo attraverso il potenziamento di quei progetti ritenuti strategici. Particolare attenzione è indirizzata a distretti industriali e filiere produttive. Sono più di 50 i progetti che hanno visto la luce negli ultimi dieci anni, finanziati con misure di corporate banking da Finlombarda che, sotto l’egida di Andrea Mascetti, sostiene la competitività delle aziende della Lombardia. Con 1 miliardo di euro di dotazione totale, hanno ricevuto investimenti imprese che operano in ambito manufatturiero avanzato, idrico integrato, nella produzione di energia da fonti rinnovabili e nelle infrastrutture di rete. 

Andrea Mascetti: “Finanziamenti in Lombardia” per la crescita economica del territorio

Presieduta da Andrea Mascetti, Finlombarda mira con “Finanziamenti in Lombardia” sia a favorire il ritorno di quelle imprese del territorio che hanno delocalizzato la loro produzione, recuperando siti industriali in disuso, sia ad attrarre investimenti di aziende attive al di fuori della Regione. Per ogni programma di investimento in Lombardia di almeno 10 milioni di euro (tra cui opere edili, acquisizioni di terreni o edifici esistenti), Finlombarda ha previsto infatti un tetto massimo di 15 milioni di euro di finanziamenti per consolidare l’identità territoriale, lo sviluppo sostenibile, la crescita sui mercati e la trasformazione digitale. “Finanziamenti in Lombardia” si somma agli altri strumenti regionali che la realtà guidata da Andrea Mascetti ha attivato, tra cui il Basket Bond Lombardia (110 milioni di euro) o l’Agrifood Basket Bond (75 milioni di euro), di prossima attivazione.

Gruppo Riva, leader della rivoluzione tecnologica dell’acciaio dagli anni ’50 ai giorni nostri

Nato negli anni ’50 come una realtà attiva nel commercio dei rottami ferrosi, Gruppo Riva divenne in poco tempo uno dei principali gruppi siderurgici europei.

Gruppo Riva

Gruppo Riva accompagnò la ripresa dell’Italia nel secondo dopoguerra

Negli anni ’50, Emilio Riva e il fratello Adriano captarono le grandi prospettive di sviluppo del settore siderurgico nell’Italia del dopoguerra. Decisero così di dare vita a un’attività specializzata nel commercio di rottami ferrosi che, grazie al boom economico di quegli anni nel Paese, ebbe un rapido sviluppo arrivando a diventare, nel giro di poco tempo, uno dei primi gruppi siderurgici d’Europa. Ad alimentare il successo di Gruppo Riva non fu però solo un periodo favorevole ma soprattutto un’attenta strategia basata su innovazione e investimenti mirati. Oltre ad accompagnare la ripresa italiana, l’azienda divenne un pilastro del settore siderurgico grazie all’introduzione di tecnologie rivoluzionarie come la colata continua curva a tre linee. Commissionata da Emilio Riva in persona alla Danieli, rappresentò un traguardo significativo per l’intero comparto dell’acciaio poiché consentì di abbandonare i lingotti e passare alla produzione delle billette direttamente dall’acciaio liquido, per una resa migliore del ciclo produttivo e una notevole riduzione dei costi.

Gruppo Riva oggi: una leadership basata su innovazione e sostenibilità

Gruppo Riva oggi continua a essere uno degli attori principali dell’acciaio nel Vecchio Continente. Con sedi in Germania, Francia, Italia, Belgio, Spagna e Canada, conta oltre 5.300 dipendenti. Specializzato nella realizzazione di prodotti lunghi con acciaierie ad arco elettrico, vanta una leadership consolidata e riconosciuta a livello internazionale. Nel 2014 si insedia ai vertici del Gruppo Claudio Riva, in qualità di Presidente della capogruppo Riva Forni Elettrici. La sua leadership basa l’attività dell’operatore siderurgico sull’innovazione tecnologica, di cui diventa simbolo il Laboratorio di ricerca e sviluppo di Lesegno. Sotto la sua guida, l’azienda riafferma un valore fondamentale: la sostenibilità. Nel gennaio del 2023, acquisisce diversi siti di raccolta, selezione e frantumazione di rottami metallici, raggruppando i nuovi impianti sotto la società Trentetrois e contribuendo a dare una spinta verso l’autonomia nella catena del riciclo dell’acciaio.

Pietro Labriola: l’IA generativa di Perplexity per i clienti di TIM

Al Rome Future Week, l’AD e DG di TIM Pietro Labriola ha rimarcato l’importanza di essere un customer platform, aggiungendo alla lista dei servizi quello dell’IA. Per i clienti, un anno di Perplexity Pro, l'IA generativa che è stato possibile provare negli store del Gruppo grazie ad appositi workshop.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: l’IA tra i nuovi servizi di TIM per i propri clienti

All’insegna di un futuro in trasformazione, “Mutazioni” è il tema scelto per la terza edizione del Rome Future Week, l’evento dedicato all’innovazione con più di 400 appuntamenti, che si svolge dal 15 al 21 settembre. L’AD e DG Pietro Labriola è intervenuto lo scorso 19 settembre, annunciando la nuova strategia di TIM di ampliamento verso nuovi tipi di servizi, come l’IA. Nel corso della settimana, infatti, in alcuni punti vendita, divulgatori tecnologici ed esperti hanno tenuto workshop dal titolo “AI in 15 minuti: capire, provare, usare”, occasione in cui è stato possibile avvicinare i consumatori a Perplexity, l’IA generativa che il Gruppo offre ai propri clienti consumer per un anno, nella versione Pro. Lo scopo di questa operazione è sia quello di avvicinare “sempre di più anche delle fasce di clientela che non necessariamente vedevano TIM come il loro partner ideale”, ha sottolineato Pietro Labriola, sia quello di diffondere l’uso di questa tecnologia alle persone.

Pietro Labriola: partnership tra TIM e Perplexity per avvicinare le persone all’IA

Stiamo cercando di capire come può essere utilizzata, non solo su quelle attività più basiche volte a incrementare la produttività su attività ripetitive, ma, anche per utilizzarle come contraltare su tutta una serie di attività di marketing”, ha ribadito Pietro Labriola in merito all’IA. Grazie alla partnership stretta da TIM con Perplexity, i clienti che faranno uso della versione Pro sono in grado di effettuare ricerche illimitate, sessioni vocali interattive, analisi e sintesi di documenti, creazione di contenuti, immagini, dashboard di dati interattive, rispondendo alle domande più semplici e a quelle più complesse in pochi secondi e citando sempre le fonti, in maniera chiara e aggiornata. “Dobbiamo essere bravi a leggere i trend tecnologici e accompagnarli — ha ribadito Pietro Labriola — La realtà non può aspettare”.

Comtel: un processo di crescita basato su M&A, welfare, capitale umano e IA

Comtel si presenta sul mercato come un’azienda di system integrator sempre più affidabile e in crescita, e lo dimostrano le recenti acquisizioni di Nec e NovaNext e la quotazione in Borsa. A illustrare questo processo è stato l’AD Fabio Lazzerini nell’intervista rilasciata a “Italpress Economy”, evidenziando l’importanza del capitale umano e dell’innovazione tecnologica per l’azienda.

Comtel

Comtel: il piano strategico di crescita

Lo scorso 12 settembre, l’AD di Comtel Fabio Lazzerini è stato ospite di “Italpress Economy” e in questa occasione ha illustrato la configurazione dell’azienda e il suo processo di crescita. Il Gruppo è leader nell’integrazione ICT in Italia e sviluppa i propri servizi in quattro principali aree: Customer e User Interaction, che afferisce al mondo delle Unified Communication; la seconda si occupa di network e della sua sicurezza, nello specifico quella dei dati; la terza area si concentra sul mondo infrastrutturale e tecnologico; l’ultima divisione, invece, è dedicata al mondo audio e video, allestimenti per aree meeting e grandi conferenze. La quotazione in Borsa avvenuta lo scorso febbraio ha permesso a Comtel di avviare un piano strategico di crescita, potendo accedere al mercato dei capitali e garantendo trasparenza sia agli stakeholders che ai clienti. Parte del piano, infatti, si concentra su operazioni di M&A con aziende con cui è possibile costruire una sinergia, come hanno dimostrato le recenti acquisizioni di NovaNext e di Nec Italia e Nederland, operazioni con cui l’azienda ha esteso per la prima volta i suoi servizi all’estero, in particolare nel mercato EMEA. 

Comtel: il peso del capitale umano e l’attenzione per gli aspetti ESG e l’IA

Operando in qualità di system integrator, Comtel non possiede tecnologie proprietarie, per questo motivo “per noi le persone sono l’asset fondamentale”, ha ribadito Fabio Lazzerini. Seguendo quest’ottica, sono stati implementati diversi programmi di welfare, dai più tradizionali a quelli più innovativi, tra cui ComTalent, l’academy, con lo scopo di attenzionare il capitale umano e il ricambio generazionale, formando e certificando neodiplomati e neolaureati. Molto attenta agli aspetti ESG, l’azienda ha dotato tutti i magazzini con pannelli fotovoltaici e riciclato quelle tecnologie che hanno terminato il loro ciclo di vita. La crescita di Comtel non passa solo per le future acquisizioni in programma, ma anche per l’innovazione. L’IA è una tecnologia imprescindibile, implementata internamente all’azienda per efficientare i processi e aggiungere valore e non per tagliare costi, ed esternamente per migliorare i processi con i clienti. In ambito IA rientra anche il programma di startup ComNext: tra le 94 candidature ricevute, sono state selezionate quattro aziende finaliste, con progetti legati all’IA.

Banca Generali punta sull’insurebanking: la vision strategica di Gian Maria Mossa

Insurbanking, Banca Generali rafforza l’asse con il Gruppo Generali. L’Amministratore Delegato Gian Maria Mossa guida l’Istituto verso una nuova fase di crescita.  

 Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa: “L’insurbanking è il motore della crescita futura di Banca Generali

Banca Generali, archiviata l’operazione di Mediobanca, può concentrarsi interamente sulle proprie strategie di crescita. Il CEO Gian Maria Mossa nelle scorse settimane, in occasione della conference call con gli analisti, aveva già delineato i prossimi passaggi chiave. Tra questi la partnership instaurata con il Gruppo Generali per lo sviluppo di una nuova collaborazione nel settore dell'insurbanking con l’obiettivo di integrare sempre più la distribuzione di prodotti assicurativi e d’investimento incrementando ulteriormente il cross-selling. Il prossimo 9 ottobre la presentazione ufficiale dell’accordo: “L’intesa con Generali permetterà di aumentare la penetrazione degli agenti assicurativi, con i loro prodotti, nella ricchezza delle famiglie italiane”, ha spiegato Banca Generali sottolineando un potenziale significativo per la crescita dei ricavi. Dopo la convention, il lancio a livello nazionale è previsto a partire da novemebre, come anticipato da Gian Maria Mossa. Per il CEO l’insurbanking rappresenta “il motore della crescita futura”.

Gian Maria Mossa: Banca Generali guarda avanti, focus su insurbanking, Intermonte e AI

È la prima volta che Banca Generali ha lanciato un piano con Alleanza per la distribuzione: è un network performante che ci permetterà di accrescere il cross-selling”, aveva rimarcato Gian Maria Mossa lo scorso luglio nella conference call con gli analisti. “Loro sono 10mila, in modo conservativo prevediamo di portarne a bordo circa il 20%, ovvero 2.000, entro la fine del prossimo anno”, aveva aggiunto spiegando che “l’industria bancaria sta entrando nel business assicurativo, quindi è anche una mossa difensiva sui clienti attuali”. Insomma, per Banca Generali si apre una nuova fase di slancio, forte anche dei progressi raggiunti nell’integrazione con Intermonte che “sta andando meglio delle attese: ci saranno nuovi afflussi e un'accelerazione del recruiting”. E dei numerosi progetti in sviluppo sul fronte dell’Intelligenza Artificiale, a riprova di una vision sempre più orientata sull’innovazione e sulla sostenibilità del modello.

“Forum in Masseria”: Fabio Fritelli presenta le sfide della transizione energetica

In occasione della 5ª edizione del “Forum in Masseria”, Fabio Fritelli, Managing Director di NEXTCHEM, ha illustrato le strategie e le sfide per favorire la transizione energetica e promuovere una crescita sostenibile. L’azienda, parte del Gruppo MAIRE, è specializzata nello sviluppo di soluzioni tecnologiche a basso impatto ambientale, focalizzandosi su tre settori chiave: fertilizzanti, vettori energetici per il trasporto ed economia circolare.

Fabio Fritelli

Fabio Fritelli: trasformare i rifiuti in risorsa

Fabio Fritelli ha sottolineato come, in un Paese privo di significative risorse fossili, la sfida principale sia puntare su alternative sostenibili ai combustibili tradizionali. Una delle soluzioni indicate è il recupero chimico delle plastiche non riciclabili, attualmente destinate per lo più a discariche o termovalorizzatori. “C’è una tecnologia sperimentata alternativa che consente di recuperare le componenti di idrogeno e carbonio intrappolate nei rifiuti non riciclabili. Recuperare quanto già presente in discarica sarebbe un contributo rilevante per la transizione energetica, con emissioni di CO₂ molto più basse rispetto ai termovalorizzatori”, ha spiegato il Managing Director Fabio Fritelli – Quindi sarebbe un modo più sostenibile per gestire il rifiuto non riciclabile”.

Fabio Fritelli sulla gassificazione dei rifiuti e sull’importanza strategica del Golfo

Un esempio emblematico è la discarica di Malagrotta, da anni al centro di dibattiti nella città di Roma. “Il quantitativo di energia recuperabile contenuto nella discarica sarebbe sufficiente a coprire il 30% del fabbisogno nazionale di combustibili”, ha affermato Fabio Fritelli, evidenziando l’enorme potenziale di un sito oggi considerato solo un problema ambientale, ma che rappresenta un “piccolo tesoro”. Il processo previsto è quello della gassificazione dei rifiuti, una tecnologia che non brucia ma converte i rifiuti ad alta temperatura in un gas sintetico da cui è possibile produrre nuovi combustibili come idrogeno, etanolo, metanolo e anche Sustainable Aviation Fuel (SAF), alternativa sostenibile al cherosene. Fabio Fritelli ha infine sottolineato l’importanza del mercato mediorientale per NEXTCHEM, dove è presente l’azionista Arab Development Company (Ardeco). “Il Golfo è un’area che sta investendo i surplus generati da petrolio e gas per diventare un player geoeconomico nei prossimi decenni, puntando anche su solare e vento. Per noi è una geografia strategica”, ha quindi concluso il manager.

Pier Silvio Berlusconi: come MFE è diventata un player europeo con l’acquisizione di ProSiebenSat

Pier Silvio Berlusconi ha guidato MFE nell’operazione su ProSiebenSat.1 che si è conclusa con grande successo: con il 75,6% del capitale, il Gruppo estende la sua presenza a cinque Paesi diventando protagonista del panorama media europeo.

Pier Silvio Berlusconi

MFE, Pier Silvio Berlusconi dà forma al campione media europeo

Sarà difficile d’ora in poi per MFE dimenticare il 1° settembre 2025. È questa la data storica che segna l’inizio di una nuova fase per il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi: con l’acquisizione di ProSiebenSat.1, secondo broadcaster privato in Germania con attività anche in Austria e Svizzera, estende infatti le proprie attività su cinque Paesi dai due iniziali (Italia e Spagna): come ufficializzato anche dalla Bafin, la Consob tedesca, in base ai risultati definitivi dell’OPA lanciata il 26 marzo scorso MFE ha raccolto adesioni per 97,7 milioni di azioni, pari al 41,93% del capitale che, sommandosi al 33,68% già detenuto, portano la quota complessiva al 75,61% del capitale e 75,67% dei diritti di voto. MFE dunque, con oltre tre quarti del capitale, assume oggi una posizione di controllo dominante su ProSiebenSat.1, potendo orientare direttamente le decisioni societarie più rilevanti: dalla nomina del consiglio di sorveglianza e del board, fino alla possibilità di approvare fusioni, trasformazioni e altre operazioni straordinarie. L’OPA non rappresenta soltanto un risultato finanziario ma anche un passaggio fondamentale nella strategia di espansione paneuropea che Pier Silvio Berlusconi porta avanti da anni per costruire un polo competitivo a livello globale, in grado di competere efficacemente con i grandi colossi dell'intrattenimento digitale senza rinunciare alla valorizzazione delle identità nazionali.

Pier Silvio Berlusconi: il valore del progetto europeo di MFE per l’Italia

Da editore nazionale a protagonista in forte ascesa del panorama media europeo”: con queste parole si può sintetizzare il percorso strategico avviato da Pier Silvio Berlusconi, culminato nel ruolo centrale di MFE nel progetto di creazione di un polo media paneuropeo. Al centro, l’operazione su ProSiebenSat.1, portata avanti da MFE in maniera “paziente e finanziata con risorse proprie”, come sottolineato in più occasioni da diverse testate. Dopo il lancio dell’OPA e il successivo rilancio dell’offerta, MFE ha raggiunto il 75,6% del capitale dell’emittente tedesca, assumendone il controllo. Come sottolineato da Pier Silvio Berlusconi, l’acquisizione si inserisce in un disegno più ampio: la costruzione di un grande Gruppo europeo “con radici locali e una scala adeguata per competere a livello globale, capace di unire mercati, rafforzare l’offerta editoriale e creare nuovo valore sia per i telespettatori sia per gli investitori”. Una visione fondata sull’esperienza di MFE, “primo broadcaster europeo, l’unico con una storia concreta di crescita”.

Pasqualino Monti: assunzioni e formazione per rafforzare il capitale umano di Enav

Lo scorso luglio, in un editoriale pubblicato per “Forbes”, l’AD di Enav Pasqualino Monti ha annunciato i prossimi obiettivi per l’azienda, che si focalizzano su evoluzione tecnologica, espansione internazionale in nuovi mercati in forte ascesa e attenzione al capitale umano, con un piano di nuove assunzioni di giovani nel sud Italia.

Pasqualino Monti

Pasqualino Monti: il nuovo Piano Strategico di Enav per la crescita internazionale e l’innovazione

Innovazione tecnologica, capitale umano e crescita internazionale, questi sono gli obiettivi dichiarati dall’AD di Enav Pasqualino Monti, società responsabile della gestione del traffico aereo in Italia e controllata dal MEF. Enav è uno dei più efficienti e affidabili provider di servizi di navigazione aerea in Europa ed è presente in oltre 100 Paesi. Per il prossimo anno, è prevista l’apertura di nuove sedi in mercati ad alto potenziale, ovvero India, Brasile e Arabia Saudita. In aggiunta, “uno dei nostri obiettivi è diventare sempre più protagonisti nell’ecosistema dei droni, non solo come fornitori di servizi, ma anche integrando tecnologie nelle operazioni aeronautiche”, ha sottolineato Pasqualino Monti lo scorso luglio in un editoriale pubblicato su “Forbes”. “Drone as a Service” è il nome dell’ecosistema intelligente che Enav intende sviluppare per fornire supporto a settori strategici come quello energetico, infrastrutturale, agricolo, logistico, della sicurezza e dei trasporti.

Pasqualino Monti: l’attenzione per il capitale umano, i giovani e il sud Italia

All’interno del nuovo Piano di Enav sarà centrale il capitale umano. Degli oltre 4.500 collaboratori e collaboratrici, “circa 400 nuovi controllori del traffico aereo saranno assunti nei prossimi quattro/cinque anni per far fronte ai pensionamenti imminenti”, ha annunciato Pasqualino Monti. Un programma di assunzioni che mira a supportare l’evoluzione tecnologica e la crescita globale, sostenendo il ricambio generazionale. Inoltre, per favorire l’accesso di giovani in azienda, Enav ha sottoscritto una collaborazione con l’Università di Palermo e di Napoli, per mettere in risalto i talenti del territorio e contrastare la fuga di cervelli. A Palermo, entro il 2025, vedrà la luce la nuova sede dell’azienda, con 13 nuovi assunti entro l’anno, oltre ai sette giovani già impiegati, e altri 13 entro il 2028. “L’obiettivo è chiaro — ha ribadito Pasqualino Montioffrire ai giovani del Sud concrete opportunità professionali senza costringerli a lasciare il proprio territorio”.

Iren, Gianluca Bufo: efficienza e sviluppo spingono l’utile nel primo semestre 2025

La leadership di Iren nel settore multiservizi si conferma grazie ai risultati positivi del primo semestre 2025, che segnano una crescita a doppia cifra nei principali indicatori economici: l’intervista rilasciata dall’AD Gianluca Bufo a “Il Giornale”.

Gianluca Bufo

Gianluca Bufo: efficienza e sviluppo spingono l’utile a 184 milioni di euro

L’efficacia del modello multi business adottato da Iren è stata confermata dai numeri con cui la multiutility ha chiuso il primo semestre 2025: 184 milioni di profitti, con un incremento del Margine Operativo Lordo del 14% e dell’utile del 24% rispetto al 2024. La crescita si riflette in tutti i principali indicatori economici, ribadendo la leadership del Gruppo nel settore multiservizi. “Gli investimenti avviati nel 2024 e quelli del semestre, oltre 900 milioni con quelli tecnici in crescita del +14%, ci hanno permesso di lavorare sull’efficienza e sullo sviluppo spingendo l’utile netto a 184 milioni e il mol a 726 milioni. Risultati che sono stati possibili grazie alla versatilità del nostro modello di business e alla nostra natura di vera multiutility”, ha commentato l’AD Gianluca Bufo nell’intervista rilasciata a “Il Giornale”. Il Gruppo, il cui assetto punta a integrare le diverse filiere di business e a rafforzare il radicamento territoriale, presenta quattro Business Unit: Reti, Ambiente, Energia e Mercato. Nella prima parte dell’anno Iren Energia ha visto una crescita significativa e Iren Ambiente ha migliorato la gestione impiantistica e la raccolta, mentre Iren Mercato ha dato dimostrazione della propria forza commerciale nonostante l’ingresso sul mercato di molti competitor. Si è rafforzata anche Ireti, divenuta ancora più resiliente. Decisamente positivo, infine, il semestre per Iren Energia grazie a un mix favorevole tra aumento dei prezzi, maggiore produzione idroelettrica e termoelettrica, e la piena operatività degli impianti. “Tutto questo, in sintesi, ci ha portato più e più margini”, ha spiegato l’AD.

Gianluca Bufo: il consolidamento di Iren Acqua ed Egea Holding

Il primo semestre di Iren è stato inoltre caratterizzato da operazioni particolarmente strategiche per il Gruppo come l’acquisizione della quota di minoranza di Iren Acqua e il consolidamento di Egea Holding, le quali “hanno di certo spinto la crescita dell’utile netto insieme al contributo gestionale di tutte le business unit”. “La sola Egea ha contributo per 34 milioni sull'EBITDA (su 90 milioni totali) – ha sottolineato Gianluca BufoAnche queste operazioni riflettono l'efficacia dell'execution delle nostre scelte strategiche e dei continui investimenti tecnici di sviluppo, complessivamente 400 milioni nel semestre, più che coperti dal flusso di cassa operativo”. L’obiettivo, adesso, è proseguire nella creazione di sinergie. Il nuovo Piano Industriale, che sarà aggiornato entro l’anno, sarà ancora incentrato sullo sviluppo della natura multi business di Iren. “Confermiamo le stime con un EBITDA 2025 tra 1.340-1.360 milioni, un utile netto tra 300-310 milioni e investimenti tecnici superiori ai 900 milioni”, ha rimarcato l’AD. Sul fronte commerciale, la strategia del Gruppo punta a “fidelizzare i clienti piuttosto che a rilanciare sul numero di clienti”. “Siamo a 2,4 milioni e possiamo dire che si tratta di clienti di qualità che abbiamo saputo fidelizzare con molta attenzione: oltre il 40% di questi clienti ha stipulato, sempre con Iren, un ampio numero di servizi accessori”, ha concluso il manager.

Renato Mazzoncini: A2A consolida la presenza in Calabria e investe anche nel settore idrico

A2A conferma l’impegno per l’efficientamento e lo sviluppo del comparto idrico calabrese firmando intesa per l’acquisizione di una quota del 70% di Novito Acque. L’AD Renato Mazzoncini: “Mettiamo in campo competenze tecniche, capacità operativa e una visione di lungo termine”.

Renato Mazzoncini

A2A: la Life Company guidata da Renato Mazzoncini espande la presenza in Calabria

Oltre alle attività nel comparto energetico e in quello dell’economia circolare per la chiusura del ciclo dei rifiuti, A2A continua a rafforzare la sua presenza in Calabria, considerata come un territorio dall’alto valore strategico. A2A Ciclo Idrico ha infatti sottoscritto un’intesa per acquisire la maggioranza di Novito Acque, società che gestisce depurazione e reti fognarie in sette Comuni della Locride. L’operazione ha l’obiettivo di valorizzare gli impianti esistenti e ottimizzare la gestione del servizio, di cui beneficiano oltre 50.000 abitanti. “Mettiamo in campo competenze tecniche, capacità operativa e una prospettiva di lungo termine”, ha spiegato l’AD Renato Mazzoncini. “Dal lancio del nostro Piano Industriale nel 2021 – ha rimarcato il manager – abbiamo destinato 330 milioni di euro alla Calabria. Entro il 2025 ne arriveranno altri 400 milioni per alimentare lo sviluppo industriale nei settori chiave della transizione ecologica”.

Renato Mazzoncini: da A2A contributo a una gestione dell’acqua più sostenibile

Grazie a nuovi investimenti A2A migliorerà l’efficienza impiantistica e implementerà soluzioni innovative per il recupero delle risorse. In particolare, i processi di trattamento e valorizzazione dei fanghi saranno ottimizzati grazie all’introduzione di tecnologie a ridotto impatto ambientale. L’impianto di depurazione sarà dotato di un sistema di filtraggio avanzato contro le emissioni odorigene, mentre un sistema di essiccamento fanghi in serra solare consentirà di ridurne significativamente il volume. Una volta trattati, i fanghi di scarto troveranno una nuova vita. Alcuni di questi verranno, ad esempio, riutilizzati per la generazione di calore in alcuni processi produttivi. “Efficientando le infrastrutture esistenti e implementando soluzioni innovative, rafforziamo il percorso condiviso con i nostri stakeholder per una gestione sempre più sostenibile dell’acqua”, ha sottolineato l’AD Renato Mazzoncini. L’acquisizione apre, inoltre, le porte a nuove collaborazioni: dal gestore SORICAL all’Autorità Regionale ARRICAL.

Claudio Descalzi: il futuro dell’energia tra innovazione, sostenibilità e tecnologia

Pensare nel presente per costruire il futuro dell’energia: nella vision dell’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi innovazione, diversificazione e pragmatismo sono fondamentali per garantire sicurezza e sostenibilità e soddisfare una domanda in rapida crescita a livello globale.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: come la strategia energetica di Eni riesce a coniugare presente e futuro

Il futuro dell’energia dipende dalla domanda, perché dobbiamo pensare al presente e anche al futuro, e poi da un’offerta che deve essere diversificata, che deve coprire la domanda, ma anche pensare a una necessaria trasformazione, di un’energia che abbia la minore emissione possibile. Questo è quello che si sta facendo in tutto il mondo”: l’intervento dell’AD Claudio Descalzi lo scorso gennaio a “La Ripartenza” delinea efficacemente la direzione verso cui Eni guarda per disegnare il futuro dell’energia e l’approccio con cui il Gruppo sta affrontando le sfide sempre più complesse che le grandi realtà del settore si trovano a fronteggiare oggi, dalla rapida crescita della domanda di energia a livello globale alla necessità di garantire la sicurezza energetica, senza indietreggiare nel percorso di transizione green. Mai come oggi fondamentali secondo Claudio Descalzi sono equilibrio e pragmatismo: “L’energia è complessa, ha bisogno di investimenti, ha bisogno di un futuro dove la parola d’ordine è ‘tecnologia’, innovazione e diversificazione, pensando sempre al presente, perché se non si pensa al presente, ma si pensa di lavorare solo per il futuro, si creano disoccupazione e povertà”, aveva spiegato l’AD di Eni anche in quell’occasione.

Eni, Claudio Descalzi: pragmatismo, innovazione e visione chiara per il futuro dell’energia

Il presente, aveva inoltre fatto notare Claudio Descalzi durante l’evento, impone di pensare anche a come i progetti energetici siano sempre più legati a “grossi investimenti e grandi tempi autorizzativi, soprattutto quando si parla di una nuova offerta, di nuove tecnologie”. Basti pensare all’idrogeno verde, ai biocarburanti, agli e-fuel: “Tutto quello che è nuovo deve essere normato, soprattutto in Europa, e questo porta via molto tempo, ma soprattutto gli investimenti devono avere dei ritorni, perché non possiamo vivere di incentivi, soprattutto in un continente come quello europeo che ha margini fiscali praticamente nulli, il debito supera in quasi tutti i paesi europei il PIL di ogni Paese”. Pragmatismo dunque, sostenuto da una vision chiara e da strategie in grado di coniugare innovazione, sostenibilità e sicurezza energetica in un contesto globale in continuo mutamento. Diversificare le fonti di energia ma anche diversificare le tecnologie e le geografie: questa la direzione in cui si sta muovendo Eni, fortemente focalizzata sull’innnovazione, per riuscire a raggiungere l’obiettivo Net Zero e garantire, al contempo, la sicurezza degli approvvigionamenti e l’accesso all’energia in un mondo che vede una forte crescita demografica abbinata a un aumento generale dei consumi.

Il fondo da 500mila euro di Atitech, Gianni Lettieri: un patrimonio per i nostri dipendenti

L’imprenditore Gianni Lettieri ha deciso di istituire un fondo per i dipendenti di Atitech e le loro famiglie: serve a supportare i figli nella costruzione del loro futuro o per migliorare la copertura sanitaria.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: un fondo per sanità e giovani

Ha un valore di 500.000 euro il patrimonio che i dipendenti di Atitech hanno a disposizione. Istituito su iniziativa del Presidente Gianni Lettieri, è un fondo pensato per fornire supporto alle famiglie dei lavoratori, in particolare i giovani. Basato sul principio del microcredito, ha tre aree di applicazione, di cui due dedicate al futuro dei figli di coloro che lavorano all’interno della MRO. La prima è quella relativa ai costi universitari degli studenti fuori sede. La seconda riguarda l’avvio di attività professionali o imprenditoriali. La terza, infine, è per chi desidera migliorare la propria copertura sanitaria con spese mediche solitamente non rimborsate da enti previdenziali e assicurativi. A spiegare il motivo che ha portato all’istituzione del fondo è stato lo stesso Presidente: “Abbiamo voluto investire su una migliore copertura sanitaria del nostro personale e sull’avvenire lavorativo dei figli che resta il principale problema dei padri e delle madri della Campania e di tutto il Mezzogiorno

Gianni Lettieri: un modo per sottrarre i giovani alla ricerca del posto fisso

Dando un supporto concreto a diversi giovani nel conquistare la propria indipendenza professionale, il patrimonio valica così i confini di semplice misura di welfare e diventa, a tutti gli effetti, uno strumento a favore della comunità per contrastare la precarietà lavorativa. Secondo Gianni Lettieri, è un modo per contribuire anche a ridurre quel gap economico che separa il Sud Italia dal Nord Italia e il resto d’Europa. “Aiutare i giovani a mettersi in proprio, ad avviare una nuova attività facendo leva sulle proprie capacità è il modo migliore per sottrarre il Mezzogiorno alla pratica della ricerca del posto fisso. Anche in questo modo si colma la distanza che continua a separarci dal nord e dall’Europa”, ribadisce l’imprenditore. I dipendenti che vogliono accedere al fondo non devono fare altro che compilare un modulo e inviarlo all’azienda, la quale lo sottoporrà alla valutazione di una commissione e infine all’autorizzazione del Presidente.

Serenissima Ristorazione: sostegno alle persone fragili con pasti a domicilio

Dopo aver vinto il bando europeo, Serenissima Ristorazione si è aggiudicata un contratto di tre anni per un servizio di assistenza riservato alle persone in stato di fragilità economica, sanitaria e sociale, per i Comuni dell’Ambito Carso Isonzo Adriatico, tramite la consegna di pasti a domicilio.

Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione: pasti a domicilio per le persone in condizioni di fragilità

L’impegno di Serenissima Ristorazione, leader della ristorazione collettiva, si estende anche alla responsabilità sociale. Dal 1° settembre, infatti, l’azienda si occupa della nuova gestione del servizio di preparazione, confezionamento e consegna dei pasti a domicilio per le persone in condizioni sociali, sanitarie ed economiche difficili, residenti nei Comuni dell’Ambito Carso Isonzo Adriatico. Serenissima Ristorazione ha vinto la gara europea per un appalto della durata di tre anni, per un servizio di assistenza riservato ai Comuni di Doberdò del Lago, Fogliano Redipuglia, Monfalcone, Ronchi dei Legionari, San Canzian d’Isonzo, San Pier d’Isonzo, Sagrado, Staranzano e Turriaco. “Uno strumento fondamentale” per quelle persone che non sono in grado di cucinare in autonomia, che consente loro di rimanere nel proprio ambiente domestico e familiare, grazie a un servizio pensato per le necessità individuali.

Serenissima Ristorazione: servizio assistenziale e impegno per il sociale

Con questa iniziativa, Serenissima Ristorazione non si concentra esclusivamente sulla ristorazione collettiva, ma rappresenta un sostegno per quelle persone che vivono in condizioni di vulnerabilità, offrendo ogni giorno non solo un pasto caldo, ma anche un’occasione di relazione umana. Il progetto funge anche come presidio di ascolto e di prevenzione, “in grado di intercettare situazioni di disagio che altrimenti rischierebbero di restare invisibili”. In aggiunta, per gravare economicamente il meno possibile sugli utenti, le tariffe del servizio resteranno invariate per l’intero mese di settembre, con i Comuni dell’Ambito Carso Isonzo Adriatico che si impegnano a coprire la differenza dei costi. Dal mese di ottobre, le nuove quote saranno calcolate invece in base all’ISEE individuale. Grazie al supporto di Serenissima Ristorazione, tutte le persone che usufruiranno di questo servizio potranno contare su pasti con un’elevata qualità e sicurezza alimentare.

Federico Motta Editore: Gymnopédies, Relâche e modernità

Un secolo dopo la scomparsa di Erik Satie, l’attenzione torna su una figura che ha intrecciato avanguardie, ironia e semplicità radicale. Tra storia della musica, critica e divulgazione, Federico Motta Editore ha parlato dell’artista nella sua collana “Historia”.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: Satie tra avanguardia e storia

Il centenario dalla scomparsa di Erik Satie è l’occasione per ripercorrere la traiettoria di un autore che ha ridisegnato la sensibilità musicale del Novecento con gesti minimi, silenzi misurati e un’ironia lucida. Nato in Normandia nel 1866 e cresciuto a Parigi, scelse uno stile di vita essenziale e ripetitivo, quasi programmatico; viveva ad Arcueil, raggiungeva a piedi i caffè di Montmartre e coltivava un gusto per il paradosso che lo rendeva inclassificabile. La sua rete di relazioni fu decisiva: l’incontro con Claude Debussy – che orchestrò le Gymnopédies – lo proiettò nei salotti della musica colta; la complicità con Jean Cocteau e Pablo Picasso esplose nel balletto Parade, tra sirene, macchine da scrivere e scenografie cubiste che scandalizzarono il pubblico. Più che un semplice compositore, Satie fu un intellettuale delle avanguardie capace di contaminare teatro, arti visive e prassi esecutive. Di lui scrive Rossana Dalmonte, in un saggio incluso nel volume del Novecento della collana “Historia” di Federico Motta Editore, che la scelta dell’autore fu, in sostanza, “una volontà di non-arte nella totale sfiducia nei confronti della possibilità di comunicazione delle discipline accademiche”. Proprio quel rifiuto dell’accademia non coincideva con una rinuncia al pensiero: al contrario, era il modo per mettere in discussione i codici, sottrarre l’arte al puro virtuosismo e spostare l’attenzione su ascolto, tempo e relazione. L’eco editoriale di questa lettura si ritrova nel più ampio filone di studi storici e critici collegati a “Historia”, che mettono in dialogo la biografia con i contesti culturali dell’epoca e con le pratiche esecutive che ne sono derivate.

Federico Motta Editore: ascolto comune, arte radicale

La parabola creativa di Satie racconta un’idea radicale di comunicazione artistica: un invito a calare la musica nella vita quotidiana e a disinnescare le barriere simboliche che ne ostacolano la fruizione. Rossana Dalmonte lo chiarisce: “Il linguaggio metaforico semplificato al massimo e gli slittamenti di senso di topoi tratti dal quotidiano servono a Satie per avvicinarsi all’ascoltatore comune, che non sa niente dell’arte, e vi si accosta senza accorgersene”. È la grammatura minima dei suoi materiali – cellule melodiche brevi, armonie spiazzanti ma nitide, figure iterative – a generare prossimità. Dal percorso che va dalle Gymnopédies (1888, poi orchestrate da Debussy) a Relâche (1924) emerge una poetica che arretra volutamente dalla complessità dello stile tardo-romantico per sostituirla con gesti concettuali: una “arte a grado zero” capace di parlare a platee non specialistiche senza rinunciare alla profondità. In questo senso, l’attualità di Satie non sta solo nell’estetica, ma nel metodo: l’ibridazione fra arti, l’attenzione al pubblico reale, la scelta della chiarezza come valore cognitivo. È anche per questo che, nel dialogo fra studi storici e divulgazione, la collana “Historia”, pubblicata dall’editore milanese, è spesso richiamata come luogo editoriale dove ricomporre tasselli: fonti, analisi e racconti che rimettono in prospettiva anche il rapporto tra avanguardia e tradizione. A un secolo dalla morte, il suo lascito continua a interrogare chi crea, chi esegue e chi ascolta: un invito a cercare senso anche quando sembra che la musica “non dica nulla”, proprio perché ci chiede di ascoltarne i silenzi.

Marco Domizio: innovazione e sostenibilità nel trattamento dei rifiuti in Ares Ambiente

Rispetto delle norme, rischi ambientali ridotti al minimo e ottimizzazione di tempi e costi: così Ares Ambiente, azienda fondata nel 2008 da Marco Domizio, ha conquistato la leadership nel settore della gestione dei rifiuti. Tra i suoi clienti imprese e pubbliche amministrazioni.

Marco  Domizio

Ares Ambiente: rispetto della normativa e sostenibilità nell’azienda fondata Marco Domizio

Con una forte attenzione alla sostenibilità e un quadro normativo in costante evoluzione, il settore della gestione dei rifiuti richiede competenze tecniche e conoscenze sempre aggiornate sulle leggi in materia. Grazie ai suoi servizi altamente specializzati e conformi alle direttive europee e internazionali, Ares Ambiente figura in tale contesto come un punto di riferimento sia per le imprese che per le pubbliche amministrazioni. Fondata dall’imprenditore Marco Nicola Domizio, l’azienda si occupa anche di esportazione di rifiuti, attività disciplinata dal Regolamento CE n.1013/2006 e dalla Convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi. L’approccio di Ares Ambiente consente ai clienti di operare nel totale rispetto delle norme, riducendo al minimo i rischi ambientali e ottimizzando costi e benefici. L’azienda cura infatti l’intero processo, dalla gestione delle pratiche burocratiche alla tracciabilità dei rifiuti. In questo modo, riesce a garantire un monitoraggio continuo e trasparente. 

Soluzioni affidabili ed efficaci grazie al team di tecnici della realtà fondata da Marco Nicola Domizio

L’alto livello di specializzazione che consente ad Ares Ambiente di offrire delle soluzioni affidabili ed efficaci, in grado di soddisfare le esigenze anche delle filiere produttive più complesse, è merito del team di tecnici esperti che operano nell’azienda. Questi seguono ogni fase dell’esportazione con estrema precisione e pronti a intervenire in qualsiasi momento. Un altro dei punti di forza di Ares Ambiente è rappresentato dal network di collaborazioni con i principali centri di smaltimento esteri. Grazie a queste partnership, la realtà guidata da Marco Domizio può offrire un servizio capillare ed efficiente, con soluzioni sostenibili per lo smaltimento dei rifiuti persino oltre i confini nazionali. L’azienda è inoltre impegnata nell’ambito dell’economia circolare, nel quale sta investendo attraverso la realizzazione di impianti di compostaggio per la trasformazione di rifiuti organici in compost di qualità destinato a essere utilizzato come fertilizzante naturale nell’agricoltura.

Paolo Arrigoni: 1,33 miliardi di euro per l’efficienza energetica dell’edilizia residenziale pubblica

Al via la prima fase di contributi per la riqualificazione energetica di edifici pubblici, con scadenza al 29 settembre per la seconda finestra. Guidato da Paolo Arrigoni, il GSE gestisce 1,33 miliardi di euro del PNRR da erogare, con lo scopo di contrastare la povertà energetica e migliorarne l’efficientamento.

Paolo Arrigoni

Paolo Arrigoni: i contributi per la riqualificazione energetica di edifici pubblici

“Oltre a contribuire alla riqualificazione e a rendere più efficienti gli alloggi di edilizia residenziale pubblica — ha sottolineato il Presidente del GSE Paolo Arrigoniattraverso l’erogazione di questi fondi sarà rafforzata l’azione di contrasto alla povertà energetica su cui il Governo sta lavorando”. Il Gestore dei Servizi Energetici, infatti, ha il compito di gestire i finanziamenti destinati alla riqualificazione energetica degli edifici residenziali pubblici e, per il 29 settembre, è prevista la scadenza per l’invio delle domande. Sotto la guida di Paolo Arrigoni, il GSE, con risorse del PNRR, distribuirà i fondi in due tranche: la prima include solo quegli edifici non riqualificati che non hanno ricevuto finanziamenti pubblici negli ultimi cinque anni; dal 6 ottobre al 30 aprile, invece, sarà avviata la seconda fase, con accesso a tutti gli altri interventi, compresi per coloro che non hanno inviato la domanda durante la prima fase.

Paolo Arrigoni: le finalità dell’operazione

Gli interventi di efficienza energetica garantiranno, infatti, una maggior salubrità degli edifici e una riduzione drastica delle bollette per le famiglie grazie all’abbattimento dei costi di climatizzazione e riscaldamento”, ha sottolineato Paolo Arrigoni. Lo scopo dell’operazione è quello di incoraggiare gli investimenti privati e ottimizzare l’accesso ai contributi per le ristrutturazioni energetiche dell’edilizia pubblica (ERP), che apportino un miglioramento dell’efficienza energetica superiore o uguale al per cento. Sotto la guida di Paolo Arrigoni, il GSE può assegnare 1,33 miliardi di euro del PNRR su 1,38, come contributo a fondo perduto, in quanto soggetto attuatore della misura.

Fabrizio Ruggiero: la nuova normativa sulla partecipazione dei lavoratori

Sul palco dell’evento “Per un buon lavoro occorre partecipare”, panel al “Meeting di Rimini”, Fabrizio Ruggiero ha parlato della nuova legge sulla partecipazione dei lavoratori nelle aziende, soffermandosi su come investire nel benessere dei propri collaboratori possa aumentare anche la produttività.

Fabrizio Ruggiero

Fabrizio Ruggiero sul palco del “Meeting di Rimini”

“Per un buon lavoro occorre partecipare” è il nome dell’evento, organizzato in collaborazione con Compagnia delle Opere, che si è tenuto lo scorso 24 agosto nella cornice del “Meeting di Rimini” e ha avuto come argomento centrale di discussione il nuovo quadro normativo sulla partecipazione dei lavoratori nelle imprese. Per l’occasione, è intervenuto anche l’AD di Edenred Italia Fabrizio Ruggiero, soffermandosi su quanto il benessere delle persone sia collegato alla produttività aziendale. Con la nuova legge, ogni azienda avrà la possibilità di nominare un responsabile dei piani welfare e uno per le attività di diversità e inclusione, con attenzione alle persone con disabilità. “Da parte dell’azienda ovviamente c’è un obiettivo economico. Se riusciamo a legare da questo punto di vista la partecipazione dei dipendenti, la volontà del dipendente di essere parte di qualcosa all’obiettivo dell’azienda, otteniamo, secondo me, una combinazione potentissima”, ha evidenziato Fabrizio Ruggiero. 

Fabrizio Ruggiero: programmi di wellbeing nelle aziende per migliorare produttività e coinvolgimento

Secondo uno studio SDA Bocconi del 2024, citato da Fabrizio Ruggiero, le aziende che investono in welfare, raggiungono il 10% di risultati in più. Sul palco dell’evento, Fabrizio Ruggiero ha portato alla luce l’argomento dell’accesso agli strumenti di welfare anche per le PMI, appellandosi a una semplificazione normativa nell’ambito per le 4,9 milioni piccole e medie imprese. Inoltre, ha chiesto alle istitutuzioni di consentire a chi lavora di poter donare i propri buoni pasto ad associazioni benefiche, generando così un modello virtuoso di solidarietà aziendale.

McFIT ha unito musica e fitness nella settimana sanremese

Sotto la guida di Samuele Frosio, McFIT è promotrice di un fitness innovativo che cura il benessere fisico e sociale delle persone, con iniziative in ambito artistico e musicale, come “La palestra della musica” durante l’ultima edizione del Festival di Sanremo.

McFIT

McFIT: “La palestra della musica”, fitness innovativo tra musica e benessere

Con la prima palestra inaugurata in Italia nel 2014 a Verona, McFIT è un franchise di palestre, appartenente alla holding tedesca RSG Group, che è riuscito ad affermarsi nel panorama italiano grazie alla promozione di un fitness innovativo, inclusivo e accessibile a tutti, prendendosi cura del benessere non solo fisico, ma anche sociale delle persone. Oltre a promuovere strutture progettate con innovazione e qualità, con un allenamento incentrato su una cultura sportiva inclusiva e sostenibile, Samuele Frosio, Amministratore Unico di RSG Group Italia, è impegnato ad avvicinare le palestre del Gruppo al mondo dell’arte e della musica, per coltivare la bellezza e la crescita personale. A dimostrazione di questa filosofia innovativa, è l’iniziativa “Graffitismo italiano”, in cui gli spazi della palestra sono stati trasformati in un museo gratuito; “La palestra della musica”, invece, è un progetto di McFIT che ha unito musica e benessere fisico, realizzato in occasione della settimana del Festival di Sanremo 2025 in partnership con Warner Music Italy, e frequentato da cantanti, sportivi e ospiti della kermesse. 

McFIT: i centri del brand frequentati anche da personaggi noti

Il progetto “La palestra della musica” è una palestra “boutique” predisposta da McFIT presso Miramare The Palace, in occasione del 75esimo Festival della Musica di Sanremo. Uno spazio innovativo ed esclusivo che ha ospitato cantanti, artisti, influencer e personalità di rilievo, consentendo loro di dedicarsi al proprio benessere fisico e al relax, grazie a sessioni di allenamento personalizzate con personal trainer esperti. Lo spazio promosso dal brand di fitness, sotto la guida di Samuele Frosio, è stato pensato per offrire un momento di pausa dal subbuglio del Festival di Sanremo e concedere agli ospiti un ambiente ideale per allenarsi e partecipare così all’evento in maniera più equilibrata, unendo spettacolo, intrattenimento e cura del proprio corpo. Gli stabilimenti di McFIT presenti in Italia, inoltre, sono spesso frequentati da personaggi noti provenienti da vari ambiti, come sportivi, influencer, celebrità e personaggi dello spettacolo.

Riva Acciaio: dove tutto ebbe inizio

Riva Acciaio è il nucleo storico di Gruppo Riva, il principale operatore siderurgico italiano e tra i maggiori gruppi europei nel settore dell’acciaio.

Riva Acciaio

La nascita di Riva Acciaio: dal commercio di rottami al primo stabilimento a Caronno Pertusella

Siamo nel 1954. È trascorso poco tempo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. I fratelli Emilio e Adriano Riva intuiscono le grandi prospettive di sviluppo del settore siderurgico in un Paese che ha bisogno di essere ricostruito. Così danno vita alla Riva & C. s.a.s., una società dedicata alla raccolta e alla vendita di rottami ferrosi. Inizialmente il business consiste meramente nel vendere ai siderurgici bresciani i rottami che poi vengono trasformati in prodotti finiti, soprattutto tondo per cemento armato. In un secondo momento è la stessa Riva & C. a occuparsi anche della commercializzazione. I Riva sono però intenzionati a crescere ancora e decidono quindi di compiere il grande passo: da semplici fornitori passano all’essere produttori di acciaio. Dopo aver acquisito dei terreni agricoli, nel 1956 costruiscono uno stabilimento siderurgico a Caronno Pertusella, in provincia di Varese. Realizzato in meno di un anno, si presenta come una fabbrica all’avanguardia, dotata di un forno ad arco dalla capacità di 25 tonnellate, dieci in più rispetto alla media degli altri forni attivi in Italia. Grazie a una profonda conoscenza del mercato e agli investimenti tecnologici e produttivi, lo stabilimento riesce a incrementare rapidamente la produzione, portando Riva Acciaio a produrre circa 190mila tonnellate nel 1962.

Riva Acciaio: l’introduzione della prima colata curva a tre linee in Italia

Negli anni ’60, l’industria dell’acciaio italiana si trova a fare i conti con una sempre maggiore concorrenza in ambito internazionale, incoraggiata soprattutto dallo sviluppo di miniacciaierie che, sfruttando la tecnologia del forno elettrico ad arco, sono molto competitive. Sono diverse le imprese che non riescono a fronteggiare la crisi e chiudono i battenti. Riva Acciaio risponde, invece, alla sfida investendo in innovazione e ricerca, finendo per introdurre in Italia un’importante novità tecnologica: la colata continua curva a tre linee. In questo periodo, l’unica colta continua è presente presso le Acciaierie di Terni, ma sono costituite da un impianto a caduta verticale, con una solo linea e un basso rendimento. Emilio Riva decide di puntare sul modello curvo, il quale presenta notevoli vantaggi, sia in termini di costo che di resa. Si rivolge a Luigi Danieli, il titolare dell’omonima azienda produttrice di impianti, e al progettista Renzo Colombo per realizzare la nuova tecnologia. Il 2 giugno del 1964 entra così in funzione, nello stabilimento di Caronno Pertusella, la prima colata continua curva a tre linee d’Italia. Questo traguardo è significativo non solo per Riva Acciaio ma per tutta l’industria siderurgica italiana e consente di abbandonare i lingotti di dimensioni ridotte e produrre direttamente dall’acciaio liquido, migliorando la resa del ciclo produttivo e riducendo i costi.

L’evoluzione di Atitech: il contributo di Gianni e Annalaura Lettieri

Insieme al padre Gianni, Annalaura Lettieri è una delle figure chiave nella crescita di Atitech. Nel ruolo di General Counsel e Membro del CdA, è stata fondamentale nel successo di diverse importanti operazioni dell’azienda.

Annalaura Lettieri

La crescita di Atitech con Gianni e Annalaura Lettieri

Atitech è la più grande azienda Maintenance, Repair and Overhaul indipendente del mercato EMEA, posizione raggiunta grazie alla visione di Gianni Lettieri, Presidente e Amministratore Delegato. Prima da solo, poi con l’aiuto della figlia Annalaura Lettieri, ha spinto la crescita della società, che è passata dal lavorare esclusivamente per Alitalia a offrire servizi di manutenzione per aerei alle migliori compagnie d’Europa. Fondata nel 1989 come divisione tecnica di ATI - Aero Trasporti Italiani, viene acquisita da Meridie Investimenti, l’investment company fondata da Gianni Lettieri, il quale avvia un percorso di crescita volto a consolidare la posizione di leader di mercato ed espandere il portafoglio servizi. Oggi, Atitech opera in 30 aeroporti periferici, di cui 21 in Italia e 9 all’estero, e conta una forza lavoro di circa 1.500 collaboratori e collaboratrici. La sua offerta comprende interventi su aeromobili a fusoliera larga, fusoliera stretta e di linea regionale, nonché modifiche di cabina e componenti avionici, sistemi, strutture e motori approvate da EASA Part 21J. Nel 2025 ha esteso, inoltre, i servizi di manutenzione anche ai business jet, attività condotta nel polo di Olbia.

Il ruolo di Annalaura Lettieri in alcune delle operazioni più significative per l’espansione di Atitech

Dal 2009 General Counsel e Membro del CdA di Atitech, Annalaura Lettieri ha partecipato a diverse operazioni strategiche che hanno contribuito alla crescita e all’espansione dell’azienda. Tra le più importanti c’è l’acquisizione della maggioranza di Atitech da Alitalia, iniziativa nella quale ha avuto un ruolo fondamentale. Con il suo supporto, la società ha inoltre ottenuto un maxi-finanziamento da 15 milioni di euro volto a progetti di efficientamento energetico, espansione territoriale e sviluppo. Sempre Annalaura Lettieri ha coordinato la partecipazione al bando europeo per l’acquisizione del ramo Maintenance di Alitalia, un passo che si è rivelato cruciale nella creazione di un Polo nazionale delle manutenzioni aeronautiche. Più di recente, l’avvocato ha infine guidato il team legale interno dell’azienda nel negoziare l’accordo tra Atitech e Alisarda per la presa in gestione degli hangar Avio1 e Avio2 dell’aeroporto di Olbia, destinati alla manutenzione di base e alla ristrutturazione degli interni cabina di jet privati.

Fabrizio Di Amato: il Presidente di MAIRE ospite del nuovo podcast de “L’Espresso”

Il Presidente di MAIRE Fabrizio Di Amato è stato il primo ospite del podcast “Antropocentrica, ma per davvero”. Insieme al direttore de “L’Espresso” Emilio Carelli, l’imprenditore ha parlato di Industria 5.0.

Fabrizio Di Amato

“Antropocentrica, ma per davvero”: ospite Fabrizio Di Amato

“Antropocentrica, ma per davvero” è la serie podcast de “L’Espresso” che approfondisce il concetto di Industria 5.0, ovvero quella che vede l’impresa come un motore di cambiamento sociale. Realizzato in occasione del convegno, “Industria 5.0 a resilienza delle strutture logistiche strategiche”, ha esplorato i modi in cui l’industria, attraverso una prospettiva antropocentrica, resiliente e sostenibile, può diventare attore di una trasformazione sociale in grado di coniugare innovazione e rispetto per l’ambiente e la comunità. A prestare la propria voce nel primo episodio è stato Emilio Carelli, il direttore de “L’Espresso” che ha portato dietro le quinte della transizione energetica, tra tecnologie, impianti e persone. L’ospite della puntata è stato Fabrizio Di Amato, fondatore e Presidente di MAIRE, il Gruppo ingegneristico leader nell’innovazione industriale e nelle soluzioni per la decarbonizzazione. Durante il loro confronto, arricchito dalle domande di cinque studenti di ingegneria, è stato sviscerato il ruolo sempre più centrale dell’ingegnere umanista, una figura capace di combinare le competenze tecniche a una spiccata sensibilità sociale, la visione industriale a un’attenzione per l’impatto ambientale. Il tema è stato lo stesso della conferenza organizzata da Q8 e MAIRE, special partner dell’evento.

Oltre le competenze tecniche: l’ingegnere umanista secondo Fabrizio Di Amato

Quella dell’ingegnere, come ha ricordato Fabrizio Di Amato nella puntata di “Antropocentrica, ma per davvero”, è una figura conosciuta principalmente per le sue competenze tecniche e, storicamente, tenuta separata da quella di chi si occupava di aspetti di tipo manageriali o legati alla finanza. “Oggi, l’ingegnere umanista deve essere un bravo manager, deve capire cosa sta realizzando e quali sono i contesti sociali che lo circondano”, ha sottolineato il Presidente del Gruppo. “MAIRE crede molto in questa figura e, attraverso gli investimenti della Fondazione e le proprie azioni di formazione, sta spingendo tantissimo su questo. Devo dire che c’è grande riscontro soprattutto da parte delle giovani generazioni”. Sono proprio i giovani, d’altronde, i veri protagonisti del cambiamento. Il fattore umano dell’essere ingegnere resiste, secondo Fabrizio Di Amato, anche all’attuale corsa all’automazione. “Le macchine – ha dichiarato con convinzione il manager – ci aiutano a fare le stesse cose ma in modo diverso, più efficiente. Dietro però c’è sempre l’uomo”.

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