Prospettive economiche: l’intervista a Gianpietro Benedetti su crescita e investimenti

Competenze specialistiche, innovazione e capacità di garantire il capitale umano giocano un ruolo fondamentale oggi nel rilanciare le imprese: la vision di Gianpietro Benedetti nell’intervista per “Nordest Economia”.

Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti sul ruolo chiave della formazione

Complice anche uno scenario macroeconomico da alti e bassi, le prospettive di crescita economica non sono delle più rosee per alcuni settori industriali. Accade ad esempio nel comparto della manifattura, con un rallentamento iniziato negli ultimi quattro mesi del 2023 che potrebbe proseguire per buona parte del 2024. Quali azioni per invertire la rotta e, al contrario, intraprendere quella della crescita? Sul tema si è espresso Gianpietro Benedetti, Presidente di Confindustria Udine, in un’intervista rilasciata a “Nordest Economia”: nella normalità delle fasi di espansione e rallentamento dell’economia, ha spiegato, “l’importante è che nell’attesa di un ritorno ‘up’ le imprese continuino a pensare e investire per essere sempre più competitive”. Come? Innovazione, digitale, supporto al Made in Italy e grande attenzione al fattore umano. Proprio sul punto delle competenze, Gianpietro Benedetti ha evidenziato l’importanza dell’orientamento scolastico per “incoraggiare verso lo studio di materie tecniche e digitali, anche per facilitarne l’impiego una volta terminati gli studi”. Basti pensare che oggi “i tecnici specializzati e gli ingegneri sono particolarmente ricercati dalle aziende meccaniche che faticano a trovarli perché dalla scuola ne escono in numero insufficiente”: servono dunque “più ingegneri di quanti non ne formino l’università da un lato e gli ITS dall’altro”. E ha ricordato la sfida lanciata alla dirigenza del MITS di Udine: “Portare gli iscritti attuali, che sono 285, a 600 nell’arco di un paio di anni”.

Gianpietro Benedetti: anche dall’estero possibilità di specializzazione

Secondo Gianpietro Benedetti, in un’ottica di maggiore presenza specializzata in Italia, anche l’estero può fornire un grande contributo: “L’unica strada è quella di andare a cercare ragazzi già diplomati all’estero, in istituti tecnici e licei, e portarli qui in Italia per farli frequentare gli ITS. A Udine abbiamo aperto la strada con 19 egiziani, ora andremo avanti, andando a cercare altri giovani in aree come Iran, Iraq, Uzbekistan dove la preparazione nelle materie fisiche e matematiche è ottima”. L’auspicio è che possano essere coinvolti tutti gli attori a ogni livello: anche le ambasciate, ad esempio, “che potrebbero affiancare alle attività commerciali e alle altre che già svolgono anche funzioni di recruiting, mettendo in piedi collaborazioni con le scuole locali”. Tornando sul contesto economico, per il 2024 Gianpietro Benedetti evidenzia come ci attenda “un anno di discesa per alcuni settori in particolare manifatturieri, buono anche se non da boom per altri, penso in particolare a quelli digitali, dell’energia e dei servizi. Incideranno ancora gli alti tassi d’interesse, ma credo che un qualche alito di ripresa potrà forse già sentirsi nella seconda metà dell’anno, tutt’al più all’inizio del 2025”. Nel frattempo, investimenti, innovazione e tecnologia devono essere il mantra per le aziende per rimanere competitive. Lo Stato, dal canto suo, può fornire impulso con una “gestione più snella delle pratiche e delle attività che riguardano l’intraprendere”. I finanziamenti ci sono: “Penso ai fondi del PNRR, agli investimenti sullo sviluppo digitale, anche se resto convinto che l’iniziativa debba restare in capo alle imprese e che lo Stato debba anzitutto occuparsi di facilitarne l’attività e non rallentarne i tempi”.

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