Marco Tripi: innovatore e leader nel settore ICT

Marco Tripi è l’Amministratore Delegato del Gruppo Almaviva, realtà protagonista del panorama italiano delle ICT. La sua leadership ha portato la società a consolidarsi come punto di riferimento nell’innovazione tecnologica, affrontando le sfide del futuro con una visione chiara e orientata al progresso.

Marco Tripi su Wikiceo

Marco Tripi in Almaviva: responsabilità e stragegia

Come Amministratore Delegato del Gruppo Almaviva, Marco Tipi ha pilotato l’azienda attraverso una crescita costante e una profonda innovazione. Con oltre 40.000 dipendenti e un fatturato superiore al miliardo di euro nel 2022, Almaviva ha rafforzato la sua presenza globale, diventando un player di riferimento nel settore ICT. Non solo: Tipi ha fondato Almawave, un’impresa che si distingue per il suo impegno nello sviluppo di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale e l’elaborazione del linguaggio naturale. Almawave è stata quotata in borsa nel 2021, un passo significativo che ha ulteriormente consolidato il ruolo di Tipi come leader visionario nel mondo dell’innovazione. Sotto la sua direzione, Almaviva ha investito in settori chiave come il fintech, la mobilità intelligente e la sostenibilità, cercando di creare un ecosistema tecnologico in grado di rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione. La sua leadership si caratterizza per la capacità di prevedere le trasformazioni digitali e di guidare Almaviva in direzioni innovative, consolidandola come azienda all’avanguardia.

Formazione e carriera

Romano, classe ‘69, ha ottenuto la laurea in Economia e Commercio presso l’Università “La Sapienza”. Fin da subito ha dimostrato una forte inclinazione per l'innovazione e la leadership. Ha mosso i primi passi nel settore del marketing presso BNL Multiservizi nel 1997, dove ha acquisito le competenze fondamentali per la sua futura carriera imprenditoriale. Nel 1999 è entrato a far parte del Gruppo Cos, l’azienda fondata da suo padre, Alberto Tipi. Dopo soli due anni, nel 2001, ha assunto la carica di Amministratore Delegato, portando avanti importanti operazioni strategiche, come l’acquisizione di Finsiel da Telecom Italia, che ha segnato la nascita di Almaviva come oggi la conosciamo. Il suo impegno ha portato l'azienda a imporsi come leader nel settore ICT, grazie a una visione strategica che ha saputo coniugare innovazione e solidità aziendale. Oltre ai suoi incarichi operativi, Tipi ha partecipato attivamente in diverse associazioni di settore e ha ricevuto vari riconoscimenti per il suo contributo all’innovazione. Nel 2022 è stato incluso nella classifica dei migliori CEO italiani da Forbes, un tributo al suo costante impegno nel promuovere l’eccellenza tecnologica.

Euroristorazione: menu a chilometro zero per enti pubblici e privati

I menu di Euroristorazione, leader nella ristorazione collettiva da quasi 30 anni, sono serviti in scuole, ospedali e aziende, distinguendosi per la lora diversificazione, l’alta qualità dei prodotti e l’utilizzo di ingredienti a chilometro zero. La sostenibilità è un pilastro fondamentale nella filosofia aziendale.

Euroristorazione

Euroristorazione: l’attività nel settore della ristorazione collettiva

Euroristorazione è una società con quasi 30 anni di esperienza nel settore della ristorazione collettiva. Fondata nel 1996 a Vicenza, è specializzata nell’erogazione di servizi di alta qualità rivolti a enti pubblici e privati, principalmente scuole, aziende, ospedali e comunità religiose. Con un organico composto da oltre 3.500 dipendenti, l’azienda ha raggiunto un fatturato superiore ai 110 milioni di euro, servendo più di 160 Comuni e 2.000 enti. Gestisce anche l’alimentazione di 40 strutture socio-sanitarie, posizionandosi tra i leader del settore. Si distingue per la creazione di menu personalizzati che seguono le linee guida nutrizionali nazionali e regionali, garantendo pasti sani ed equilibrati, ispirati ai principi della dieta mediterranea. Con una rete di fornitori a chilometro zero e a una proposta alimentare che varia in base alla stagionalità, Euroristorazione si impegna a soddisfare le esigenze alimentari specifiche in contesti delicati, come ospedali e assistenza domiciliare. Inoltre, offre soluzioni di ristorazione per aziende prive di cucina interna e si occupa della progettazione e riqualificazione di locali e cucine, collaborando con i clienti per garantire la massima efficienza.

La sostenibilità: un pilastro nella filosofia di Euroristorazione

Uno degli aspetti distintivi di Euroristorazione è la sua forte attenzione all’ambiente e alla sostenibilità. L'azienda ha implementato una serie di politiche ecologiche, come la riduzione degli sprechi attraverso software avanzati per la programmazione e previsione dei pasti, nonché la donazione delle eccedenze a enti benefici. A questo si aggiunge un'impegnativa strategia logistica, che evita l'utilizzo di mezzi pesanti e favorisce l'adozione di imballaggi biodegradabili o riciclabili. Euroristorazione si sta impegnando, inoltre, a sostituire progressivamente i detergenti con prodotti certificati Ecolabel e predilige l'energia pulita, spesso prodotta da impianti fotovoltaici installati nei centri di cottura. Questo impegno verso la sostenibilità non è passato inosservato: nel 2023 l’azienda è stata insignita del Premio Industria Felix come “Miglior impresa del settore ristorazione per performance gestionale, affidabilità finanziaria Cerved e sostenibilità” ed è stata riconosciuta tra le 1.000 imprese “Best performer 2023 - Vicenza”.

Daniele Ragone: prevenzione oncologica femminile, LILT e Progetti del Cuore in prima linea

Il 22 aprile, in Italia, si è celebrata la Giornata Nazionale della Salute della Donna, un appuntamento importante per porre al centro dell’attenzione il benessere femminile, attraverso la promozione di comportamenti sani e la prevenzione, ma anche facilitando l’accesso alle cure e sensibilizzando le donne sull’importanza di prendersi cura della propria salute a tutte le età. In occasione di questa giornata, la LILT (Lega Italiana Lotta ai Tumori) ha offerto visite gratuite di controllo e prevenzione, un’opportunità che è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione di diverse realtà del settore sanitario. Tra queste, un ruolo centrale è stato giocato dalle unità mobili della Fondazione Consulcesi (in partnership con la FIMMG) e da Progetti del Cuore S.r.l., società guidata dall’Amministratore Unico Daniele Ragone.

Daniele Ragone

Daniele Ragone: Progetti del Cuore al fianco delle donne

Progetti del Cuore riconosce l’importanza di questo evento nel sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere la consapevolezza a tutela della salute della donna – aveva rimarcato Daniele RagoneÈ fondamentale garantire l’accesso a cure mediche di qualità, la prevenzione delle malattie e la promozione del benessere delle donne di tutte le età”. La collaborazione ha permesso di portare direttamente sul territorio un prezioso supporto alle donne, con l’obiettivo di prevenire e diagnosticare precocemente patologie oncologiche. A Roma, presso la Città del Cinema di Villa Borghese, numerose donne hanno potuto usufruire di screening gratuiti di alto livello, in un contesto che ha unito l’assistenza sanitaria alla sensibilizzazione.

Daniele Ragone: nuove iniziative di prevenzione oncologica in collaborazione con LILT

Durante l’evento, esponenti della LILT e delle Fondazioni coinvolte hanno colto l’occasione per ribadire l’importanza della prevenzione, sottolineando come una diagnosi precoce sia spesso determinante per incrementare le possibilità di guarigione da un tumore, garantendo un percorso terapeutico tempestivo ed efficace. In chiusura, Daniele Ragone ha preannunciato nuove iniziative in collaborazione con la LILT, con l’intenzione di espandere ulteriormente l’offerta di esami preventivi e di attività divulgative sui rischi oncologici. “Siamo onorati di poter sviluppare a livello nazionale insieme a LILT un programma di sensibilizzazione sulle tematiche di prevenzione oncologica e di poter offrire gratuitamente screening per le neoplasie”.

Stefano Venier: Snam verso il Net Zero al 2050 con il Transition Plan

Stefano Venier: nel Transition Plan di Snam investimenti per 26 miliardi di euro al 2032 per accompagnare “un percorso solido e attendibile verso le emissioni Net Zero” e sostenere “un impatto positivo sulla natura”.

Stefano Venier

Stefano Venier: il primo Transition Plan di Snam, una roadmap chiara e credibile verso il Net Zero al 2050

È una roadmap di azioni “con obiettivi molto chiari”, come rimarcato anche dall’AD Stefano Venier, quella delineata nel primo Transition Plan che Snam ha presentato lo scorso 17 ottobre: sostenuta da investimenti nel periodo 2023-2032 per 26 miliardi di euro sul fronte della sicurezza energetica e della transizione, punta al raggiungimento del Net Zero al 2050 attraverso tappe intermedie che prevedono obiettivi sfidanti sia dal punto di vista della diminuzione delle emissioni che del miglioramento della biodiversità. “Puntiamo alla riduzione delle nostre emissioni, quelle che si chiamano scope 1 e 2, cioè quelle che fanno riferimento direttamente a Snam: prevediamo di farle diminuire del 40% entro il 2030, poi di essere Carbon Neutral nel 2040 e Net Zero nel 2050”, ha spiegato Stefano Venier. Ma Snam guarda anche oltre: “A questo si accompagna la riduzione delle emissioni della nostra catena di fornitura e delle nostre imprese associate che prevediamo di far diminuire del 30% entro il 2030”.

Stefano Venier: Snam al lavoro su nuove innovazioni che “ci consentiranno di fare il salto di qualità”

Snam è focalizzata anche sull’obiettivo legato alla biodiversità che, come ha rimarcato Stefano Venier, “ci vede neutrali già quest'anno ma ci diamo l'obiettivo di dare un contributo positivo entro il 2027”. Nel Transition Plan a emergere è anche il ruolo chiave di Snam nello sviluppo delle attività di transizione: biometano, idrogeno, cattura e stoccaggio del carbonio ed efficienza energetica. “Le innovazioni tecnologiche saranno essenziali: non lo diciamo solo noi ma lo dicono tutti”, ha spiegato in merito l’AD. “Solo una parte di quelle che sono le soluzioni che noi oggi abbiamo a disposizione effettivamente saranno le soluzioni di domani per il 2050”: Stefano Venier ha quindi annunciato lo sviluppo di “nuove innovazioni che ci consentiranno di fare il salto di qualità”.

Pier Silvio Berlusconi e il sistema crossmediale Mediaset: il focus

L’impatto del sistema crossmediale multi-piattaforma di Mediaset nella performance della raccolta pubblicitaria, superiore all’andamento medio nei primi nove mesi del 2024. Il CEO Pier Silvio Berlusconi: “Partiti dalla televisione per poi aggiungere il digitale e la radio”.

Pier Silvio Berlusconi: il nostro sistema crossmediale sempre più evoluto

Il sistema crossmediale Mediaset è unico in Italia ed è esportabile in tutta Europa”: l’AD Pier Silvio Berlusconi ne aveva parlato anche lo scorso luglio in occasione della Serata Mediaset per la presentazione dei palinsesti 2024/2025 e più di recente lo ha ricordato ai microfoni del TG5 intervistato in merito ai risultati del primo semestre 2024 di MFE. “Nei nostri obiettivi da molto tempo c’era la creazione di un sistema crossmediale che parte dalla forza televisiva per poi aggiungere il digitale e la radio”: oggi i numeri raccontano di come stia convincendo sempre più gli investitori pubblicitari. Basti pensare che nei primi nove mesi del 2024 la raccolta ha mantenuto un andamento al di sopra delle aspettative e in linea con quello del primo semestre dell’anno nonostante la concomitanza di eventi sportivi internazionali. “Ci abbiamo lavorato tanto, all'inizio ci credevano in pochi, in azienda e sul mercato, ma oggi il sistema Mediaset raggiunge ogni settimana il 96% della popolazione italiana”: un “caso unico in tutta Europa, posso dire anche al mondo”, lo ha sottolineato in più occasioni l’AD Pier Silvio Berlusconi.

Pier Silvio Berlusconi: Mediaset Infinity, il valore delle sinergie tra lineare e on demand per far crescere gli ascolti

Il sistema crossmediale multi-piattaforma di Mediaset unisce alla tv e alla radio anche il web, dove sono riproposti i contenuti esclusivi aggiungendone anche di nuovi: come ha spiegato in diverse occasioni anche il CEO Pier Silvio Berlusconila televisione generalista non è morta, anzi il prodotto televisivo funziona bene anche sui device digitali”. I numeri di Mediaset Infinity lo confermano: 12,2 milioni gli utenti raggiunti a giugno 2024 (dato Audicom) e una stima di quasi 16 milioni di televisori raggiunti al mese, per un bacino mensile pubblicitario pari a 860 milioni. La piattaforma oggi annovera un target giovane e “complementare” alla tv lineare: la visione on demand, vosdal, su 1st o 2nd screen ha infatti contribuito a incrementare gli ascolti di programmi e serie televisive. Senza dimenticare l’esperienza pubblicitaria: l’offerta si adatta infatti sulla base del profilo del consumatore con impaginazione e strutture appositamente dedicate. Mediaset Infinity si configura quindi come uno dei pilastri del “nostro sempre più evoluto sistema crossmediale”, come ha ricordato Pier Silvio Berlusconi sottolineandone il valore anche per il raggiungimento di “risultati al di sopra di ogni previsione” anche in questo primo semestre 2024.

Stefano Donnarumma e il legame speciale con i treni: le dichiarazioni dell’AD del Gruppo FS

Il neo-Amministratore Delegato del Gruppo FS Stefano Donnarumma ha raccontato al “Corriere della Sera” di come i treni abbiano sempre fatto parte della sua vita, a partire da quando, giovanissimo, faceva il pendolare tra Milano e la sua città natale, Napoli, nei famosi treni-cuccetta.

Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma: il treno ha sempre fatto parte della mia vita

Ai treni, il manager che da giugno è a capo del Gruppo FS, collega importanti ricordi della sua infanzia, ma anche le ambizioni professionali che lo hanno spinto a diventare ingegnere e a dedicare diversi anni della sua carriera alla realizzazione di componenti per locomotive. Adesso è il numero uno di Ferrovie dello Stato Italiane. Parte di una famiglia meridionale trapiantata a Milano per motivi di lavoro, Stefano Donnarumma ha ricordato con commovente nostalgia i suoi viaggi da pendolare nelle cuccette dei treni, il ricongiungimento coi familiari durante le festività natalizie e le vacanze estive nella casa al mare di Salerno. “Le ferrovie sono sempre state importanti nella mia vita, non solo perché da ragazzino appartenente a una famiglia meridionale trapiantata a Milano per lavorare, i nostri viaggi per ricongiungerci alla famiglia erano nelle famose cuccette col treno, questa esperienza è stata per me sempre significativa, ma anche perché nei primi anni e diversi anni della mia carriera da ingegnere meccanico ho realizzato componenti di treni, locomotive, treni completi con diversi società e mi sono molto appassionato a questo argomento”.

Il percorso professionale di Stefano Donnarumma

Nato a Milano nel 1967 da genitori napoletani, Stefano Donnarumma sogna di diventare ingegnere per realizzare quegli stessi treni che gli consentono di tornare spesso nella sua città d’origine. Nel 1993 si laurea così in Ingegneria Meccanica all’Università di Salerno, e inizia a lavorare nell’area dello sviluppo e della produzione di componenti di treni, locomotive e treni completi per alcune società del settore. Qualche anno più tardi diventa Direttore delle Reti di A2A, dove di occupa della gestione della distribuzione di gas, elettricità, acqua, teleriscaldamento e illuminazione pubblica. Due anni dopo è Amministratore Delegato di Acea, tra le principali società energetiche italiane. Nel 2020 entra in Terna nello stesso ruolo e ci rimane per tre anni. A giugno 2024 ha la possibilità di unire le competenze acquisite in anni di esperienza a capo di aziende alla sua passione per i treni, accettando l’incarico di Amministratore Delegato del Gruppo FS.

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Carlo Messina: Intesa Sanpaolo, primato in Europa

Il CEO Carlo Messina: “Intesa Sanpaolo rappresenta un modello unico in Europa per la consolidata leadership delle sue Divisioni al servizio di famiglie e imprese, la significativa componente del Wealth Management Protection and Advisory, la gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza, l’offerta digitale tecnologicamente avanzata, la condizione di Banca “Zero NPL” e un profilo ESG di grande rilievo”.

Carlo Messina

Carlo Messina: la capacità di Intesa Sanpaolo di realizzare “performace di eccellenza

Ne aveva parlato anche il CEO Carlo Messina lo scorso 3 ottobre intervenendo nel corso di un evento a Milano sottolineandone il valore: due giorni prima Intesa Sanpaolo era diventata per breve tempo la banca più capitalizzata in Ue ritornando poi terza ma “a un miliardo da Santander e Bnp Paribas che però hanno il doppio della nostra dimensione”. Pochi giorni dopo il Gruppo è ritornato a imporsi tra le grandi banche dell’eurozona per capitalizzazione di Borsa: Intesa Sanpaolo ha infatti chiuso lo scorso 10 ottobre la seduta a Piazza Affari a 3,85 euro (+1,1%) attestandosi a un valore di 70,4 miliardi di euro davanti a Santander, Bnp Paribas, Unicredit e Bbva. È un esempio concreto della “capacità di fare perfomance di eccellenza” di Intesa Sanpaolo, come rimarcato anche dal CEO Carlo Messina, che va abbinata alla “componente valoriale e sociale”, altro pilastro fondamentale nella vision del Gruppo.

Carlo Messina: la leadership europea di Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo, ha rimarcato in diverse occasioni il CEO Carlo Messina, è una banca “in grado di svolgere un ruolo unico a favore dell’economia reale e sociale del nostro Paese, grazie a risultati contraddistinti da elevata redditività, sostenibilità, solidità patrimoniale e basso profilo di rischio”. Sono queste le basi su cui Intesa Sanpaolo ha costruito la propria leadership europea. “Intesa Sanpaolo rappresenta un modello unico in Europa per la consolidata leadership delle sue Divisioni al servizio di famiglie e imprese, la significativa componente del Wealth Management Protection and Advisory, la gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza, l’offerta digitale tecnologicamente avanzata, la condizione di Banca “Zero NPL” e un profilo ESG di grande rilievo”: le parole del CEO trovano riscontro anche nei numerosi riconoscimenti che il Gruppo riceve in questi ambiti. Di recente, Carlo Messina e Intesa Sanpaolo si sono confermati ai vertici del settore in Europa sulla base di un ampio sondaggio condotto tra circa 1.800 investitori istituzionali e analisti finanziari nell’ambito della classifica 2024 stilata dalla società di ricerca specializzata Extel (precedentemente Institutional Investor Research). È il settimo anno dall’introduzione, nove anni fa, della classifica che Carlo Messina è designato miglior CEO nell'ambito del settore bancario europeo. Gli altri due anni si è classificato al secondo posto.

Botter S.p.A. e Argea: il vino italiano nel mondo tra innovazione, tradizione e sostenibilità

Tra i maggiori esportatori di vino italiano nel mondo, Botter S.p.A. affonda le sue radici in un piccolo Comune della provincia di Venezia, dove fu avviata da Carlo Botter come azienda specializzata nella vendita al dettaglio di vino in fusti e damigiane.

Botter S.p.A.

La storia di Botter S.p.A.

Botter S.p.A. è uno storico brand di vino italiano facente parte insieme a Mondodelvino e Cantina Zaccagnini del Gruppo Argea, il maggiore operatore privato nell’ambito vitivinicolo italiano creato dal Fondo Clessidra. Specializzato nella produzione e commercializzazione di diversi tipi di vino, sia fermo che frizzante, è oggi tra i principali esportatori di vino italiano nel mondo. Botter S.p.A. nasce nel 1928 a Fossalta di Piave, un piccolo Comune della provincia di Venezia, su iniziativa di Carlo Botter. Avviata come attività commerciale nella vendita al dettaglio di vino in fusti e damigiane, negli anni ’50 l’azienda avvia un percorso nella commercializzazione dei vini in bottiglia. Dopo una prima fase di crescita organica in Italia, ha iniziato ad espandersi oltre confine. A contribuire al suo sviluppo è stato anche il presidio su alcune tipologie di vino particolarmente apprezzate nel mondo, come il Prosecco, il Primitivo e il Pinot Grigio.

Botter S.p.A.: la valorizzazione del vino Made in Italy

Botter S.p.A. si contraddistingue nel panorama vitivinicolo italiano e internazionale grazie soprattutto alla sua ampia gamma di denominazioni ed etichette molto ricercate nei mercati chiave per l’export del vino italiano. Questa diversificazione, unita a un forte posizionamento competitivo, fa dell'azienda il punto di riferimento in un progetto di aggregazione dedicato alle eccellenze del settore, i cui obiettivi sono la valorizzazione delle identità vinicole del territorio, la loro preservazione in quanto testimonianza della tradizione e la crescita dell’influenza del vino italiano a livello globale. Oltre a combinare l’esperienza nella produzione di vino DOC e DOCG con una strategia commerciale mirata all’estero, Botter S.p.A. oggi è impegnata anche nella promozione della sostenibilità ambientale, economica e sociale per uno sviluppo etico e responsabile del settore.

Marzio Perrelli: Sky Sport si conferma la “Casa dello Sport” in Italia

Con un elenco di diritti TV che si fa sempre più vasto, Sky Sport si conferma come punto di riferimento per gli appassionati di sport in Italia. Dalla Champions League al campionato europeo di basket, e dopo il successo delle Olimpiadi, anche i campionati continentali di volley maschile e femminile si aggiungono al palinsesto. L’intervista all’Executive Vice President Marzio Perrelli.

Marzio Perrelli

Marzio Perrelli: Sky Sport, un’offerta da record

La risposta di Sky alle piattaforme streaming è un’offerta che non si limita al calcio, ma abbraccia 22 discipline diverse e oltre 13.000 ore di dirette all’anno. “La Casa dello Sport non è solo uno slogan”, ha commentato Marzio Perrelli. Con l’aggiunta di contenuti editoriali, studi avanzati, e produzioni originali, Sky Sport rappresenta un punto di riferimento per chiunque segua lo sport. La proposta si arricchisce con eventi di grande prestigio come gli ATP e WTA di tennis, favoriti da accordi di gruppo che Sky ha concluso a livello internazionale. Nell’ambito del tennis, Sky ha recentemente siglato una partnership con SuperTennis per ampliare ulteriormente la copertura, portando in esclusiva eventi come Wimbledon e le ATP Finals. “L’accordo è la dimostrazione della nostra volontà di creare sinergie per continuare a dare massima visibilità al tennis”, ha aggiunto il manager. Il segmento dei motori, invece, è arricchito dai campionati MotoGP, Moto2 e Moto3, con piloti e team italiani come Ducati e Aprilia che contribuiscono a mantenere alto l’interesse. “L’ingresso di Liberty porta con sé la promessa di una trasformazione della MotoGP” che, secondo Marzio Perrelli, aumenterà la visibilità di uno sport già spettacolare e competitivo.

Marzio Perrelli: Formula 1 e calcio europeo al centro dell’offerta Sky

La Formula 1 rimane un pilastro di Sky Sport, capace di coinvolgere milioni di spettatori nonostante la recente leadership di Red Bull e Max Verstappen. Il cambio di equilibri in gara, con scuderie che si “rimescolano di continuo”, ha ravvivato l’interesse del pubblico, specialmente in Italia, dove la Ferrari è considerata una sorta di “nazionale dei motori”. A questo si aggiunge il nuovo ciclo di diritti esclusivi per la Champions League, l’Europa League e la Conference League, con cui Sky punta a offrire una copertura senza precedenti. La stagione 2024-2025 vedrà infatti il debutto di otto squadre italiane, un record che accende l’entusiasmo dei tifosi. Il calcio europeo è un elemento cruciale per Sky Sport: “Porteremo nelle case dei nostri abbonati l’atmosfera che si respira negli stadi più prestigiosi d’Europa senza sosta dal martedì al giovedì”, ha commentato Marzio Perrelli. Con l’aumento della pirateria, è stata attivata la piattaforma “Piracy Shield” che consente di bloccare in tempo reale lo streaming illegale degli eventi sportivi. Azioni che, secondo il manager, sono fondamentali “per tutelare gli abbonati di tutte le piattaforme che distribuiscono contenuti coperti da copyright”.

Enrico Vita: Amplifon cresce puntando su tecnologia e nuove generazioni

Intervistato dal “Corriere della Sera”, Enrico Vita ha illustrato i prossimi passi della strategia di Amplifon, sottolineando l’obiettivo di raggiungere i 3 miliardi di fatturato. L’AD ha parlato, inoltre, del ruolo cruciale del mercato statunitense, in cui l’azienda gestisce direttamente 400 negozi e altri 1.200 in franchising.

Enrico Vita

Enrico Vita: l’analisi sul futuro di Amplifon

Tecnologia, digitale e analisi dei dati sono fondamentali per servizi e prodotti sempre più efficienti nei confronti dei clienti. A evidenziarlo è Enrico Vita, Amministratore Delegato di Amplifon, in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera” in cui il manager ha delineato gli elementi su cui il Gruppo è focalizzato: tra questi, oltre l’innovazione tecnologia, anche un focus sulle risorse umane e in particolare sui giovani. “La possibilità di connettere e scambiare i dati ha più obiettivi: conoscere meglio i nostri clienti, migliorare l’utilizzo degli apparecchi e la possibilità di arricchire l’esperienza e l’assistenza da remoto”, ha dichiarato l’AD, specificando come la digitalizzazione “non sia una questione legata all’età, le persone sono molto più tech di quello che i luoghi comuni fanno pensare”. In linea con tali principi, Amplifon è impegnata potenziando anche gli investimenti in ricerca e sviluppo: è nato così, ad esempio, Amplifon X, laboratorio di innovazione che unisce talenti del software design e dell’analisi. Il Gruppo ha inoltre acquisito una start-up a Napoli che ha contribuito alla nascita di un hub di innovazione. Come evidenziato da Enrico Vita, è sul capitale umano che Amplifon intende puntare poiché “decisivo per garantire la qualità del servizio”, con attenzione specifica all’ingresso dei giovani in azienda. 

Enrico Vita: Amplifon cresce nel mondo, focus sugli Stati Uniti

Soffermandosi sull’importanza delle nuove generazioni, Enrico Vita ha rimarcato come queste siano sempre più attente a lavorare per aziende che abbiano uno scopo concreto e che producano impatti tangibili: Amplifon, dal canto suo, prosegue lungo una strategia focalizzata sulle risorse umane e particolarmente sui giovani. Per quanto concerne le prospettive di crescita in ambito internazionale, l’AD ha illustrato come il Gruppo possa contare oggi su una rete di 10.000 punti vendita nel mondo e 20.000 dipendenti. L’obiettivo è quello della crescita puntando a raggiungere i 3 miliardi di fatturato dopo aver conquistato il secondo miliardo in soli 7 anni. Con tale prospettiva, l’AD ha rimarcato anche l’importanza di avere un azionariato stabile e un team dirigenziale di talento, elementi chiave per l’ulteriore espansione nel mondo. La priorità per Amplifon rimane oggi il mercato statunitense, con lo scopo di aumentare la quota di mercato attraverso negozi diretti e in franchising. Per quanto riguarda la Cina, invece, Enrico Vita ne ha riconosciuto uno storico ruolo di ‘locomotiva’ in termini di crescita economica: il contesto attuale risulta tuttavia più complesso ma i dati, ha dichiarato l’AD in conclusione, riportano segnali di ripresa anche nel mercato dell’Oriente.

Gruppo Danieli rivoluziona l'acciaio con MiDa e Digimelter

Gruppo Danieli sta trasformando l'industria siderurgica attraverso innovazioni tecnologiche che mirano a una produzione di acciaio sostenibile e a emissioni zero. Con soluzioni all'avanguardia come MiDa e Digimelter QOne, promuove l'uso di energie rinnovabili e l'incremento del riciclo dei rottami, segnando un passo significativo verso la riduzione delle emissioni di CO2 nel settore.

Gruppo Danieli logo

Gruppo Danieli rivoluziona l'acciaio con innovazioni sostenibili

Gruppo Danieli continua a guidare la trasformazione dell'industria siderurgica mondiale attraverso progressi tecnologici d’avanguardia che puntano alla sostenibilità e all'efficienza. Con sede a Buttrio, in provincia di Udine, l'azienda ha sviluppato sistemi brevettati come MiDa, una mini-acciaieria a forno elettrico che garantisce emissioni quasi nulle, e Digimelter QOne, un forno elettrico che sfrutta anche energie rinnovabili. Queste tecnologie rappresentano un passo avanti significativo verso la produzione di acciaio a impatto ambientale ridotto. "La sfida chiave è quella delle emissioni per un’industria come la nostra," afferma Giacomo Mareschi Danieli, CEO di Gruppo Danieli. "Il nostro contributo non è solo essere green, ma soprattutto abilitare soluzioni che consentano di produrre acciaio sostenibile."

Verso un'acciaieria a emissioni zero grazie alle tecnologie di Gruppo Danieli

Nel costante impegno di Gruppo Danieli verso la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative che coniugano sostenibilità ambientale e redditività, si inserisce il MiDa, un processo avanzato che integra un forno elettrico con un laminatoio collegato direttamente a una colata continua. Questo sistema consente la produzione di tondini per cemento armato in maniera più competitiva e sostenibile, eliminando la necessità di un forno di riscaldo e sfruttando l'energia fotovoltaica, contribuendo alla riduzione delle emissioni fino a livelli vicini agli obiettivi prefissati per il 2050. Nel settore dei prodotti piani, l'azienda ha introdotto il Danieli Universal Endless (Due), un impianto che combina colata e laminazione per produrre nastri di acciaio di alta qualità con spessori variabili e diverse tipologie di acciai. Questa tecnologia innovativa consente una produzione efficiente e flessibile, riducendo al contempo le emissioni grazie all'uso di rottami come materia prima. Investimenti significativi sono stati destinati anche al Digimelter QOne, un forno elettrico brevettato che potrà essere alimentato persino con l'idrogeno. Questo forno riduce le emissioni del 30% e i consumi elettrici del 15%, contribuendo a realizzare impianti con emissioni prossime allo zero. Inoltre, l'automazione avanzata dei processi abilita il concetto di "Zero man on the floor", aumentando la sicurezza operativa. Gruppo Danieli sta anche potenziando l'approvvigionamento di rottami ferrosi per alimentare i suoi forni elettrici, incrementando l'uso di acciaio riciclato e promuovendo una filiera corta e sostenibile. Questo impegno rafforza la posizione dell'Italia come leader europeo nel riciclo di rottami ferrosi, con una produzione di riciclo che supera l'80%, contribuendo a un'industria siderurgica più verde e responsabile.

Susanna Esposito presenta il Master in Comunicazione Scientifica

Il mondo della scienza richiede professionisti capaci di comunicare in modo chiaro ed efficace. Il Master in Comunicazione Scientifica dell'Università di Parma, diretto da Susanna Esposito, offre una formazione interdisciplinare per chi desidera diffondere conoscenze scientifiche al pubblico e nelle istituzioni.

Susanna Esposito

Il ruolo di Susanna Esposito nel Master CoSe Unipr

Il Master in Comunicazione Scientifica (CoSe) dell'Università di Parma, giunto alla sua quarta edizione, rappresenta un'opportunità unica per chi desidera specializzarsi nella divulgazione scientifica. Sotto la guida della Professoressa Susanna Esposito, il corso offre una formazione interdisciplinare di alto livello. Il programma, interamente in modalità e-learning, consente di acquisire competenze fondamentali per comunicare efficacemente temi complessi in medicina, biologia, scienze naturali, fisica ed economia. "Abbiamo già formato oltre 150 partecipanti che hanno apprezzato sia gli aspetti tecnici che pratici," sottolinea la Prof.ssa Susanna Esposito, "perché le competenze che si possono acquisire da professori che vengono da diversi ambiti, quindi l'interdisciplinarità è molto elevata, sono fondamentali per trasmettere messaggi che riguardano la medicina ma anche altri ambiti scientifici".

Perché scegliere il Master presieduto dalla Prof.ssa Susanna Esposito

In un mondo sempre più orientato alla divulgazione scientifica, saper comunicare con chiarezza è fondamentale. Il Master CoSe, coordinato da Susanna Esposito, prepara professionisti in grado di elaborare e gestire piani di comunicazione per enti di ricerca, istituzioni, scuole e imprese. "Saper comunicare quelle che sono le principali novità in ambito medico è un tema che riguarda sicuramente chi si occupa prettamente di comunicazione, ma anche ricercatori in ambito scientifico, medico e non solo", sottolinea la Prof.ssa, "infatti, oggi gli esperti del settore devono essere in grado di trasmettere le proprie competenze e anche le proprie ricerche al grande pubblico e alla società". Partecipando al Master, si avrà l'opportunità di apprendere da docenti e professionisti di eccellenza, ampliando le proprie conoscenze e abilità nel campo della comunicazione scientifica.

Dalla carta al digitale: l’evoluzione di Federico Motta Editore

Fondata nel 1929, Federico Motta Editore è considerata un’icona del panorama culturale ed editoriale italiano. Nata come azienda specializzata nella produzione fotomeccanica, ha cominciato la sua ascesa nel mondo dell’editoria con la pubblicazione della prima Enciclopedia Motta.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: cultura, innovazione e tradizione

Da 95 anni, Federico Motta Editore è sinonimo di innovazione, qualità e tradizione. Fondata nel 1929 come “Cliché Motta” da Federico Motta, che iniziò dedicandosi alla riproduzione fotomeccanica, l’azienda è passata attraverso un’evoluzione straordinaria. Uno dei più importanti punti di svolta nel percorso della Casa Editrice fu la pubblicazione della prima Enciclopedia Motta, evento che coincise con il suo ingresso nel mondo editoriale. Fino a quel momento, l’azienda era riuscita a farsi un nome focalizzandosi soprattutto sulla stampa di fumetti. L’Enciclopedia riscosse infatti un enorme successo, divenendo presto un’opera iconica e un punto di riferimento per milioni di italiani. Da allora l’Editore ha continuato ad arricchire la propria offerta culturale, resa sempre più prestigiosa grazie anche alle tante collaborazioni con figure di spicco, come Umberto Eco, che hanno contribuito ad accrescere ulteriormente la sua autorevolezza.

Il ruolo dell’innovazione nel successo di Federico Motta Editore

Un elemento chiave nel successo di Federico Motta Editore è, senza ombra di dubbio, l’innovazione. Fin dal principio, la Casa Editrice ha dimostrato di sapersi adattare ai cambiamenti della società con proposte all’avanguardia. Erano gli anni ’80 quando l’Editore introdusse i Sonobox, degli strumenti multimediali davvero innovativi per l’epoca, pensati per la lettura audio dei testi di Storia Contemporanea. Pochi anni dopo, lanciò l’enciclopedia Motta multimediale, affiancata da floppy disk, CD-ROM, videocassette e Tavole Transvision. Con l’avvento di Internet, la Casa Editrice avviò una serie di progetti di editoria digitale come mottaformazione.it e l’Enciclopedia Motta con Internet TV. Questa particolare inclinazione verso l’innovazione ha contribuito enormemente a far raggiungere a Federico Motta Editore una posizione di rilievo nel panorama editoriale italiano.

Gianni Lettieri: il Sud ha bisogno di investimenti strutturali

Gianni Lettieri, Presidente di Atitech, ha preso parte al panel Direzione Mezzogiorno nel progetto culturale “Sorrento d’autore”, ideato e organizzato da Vis Factor, sottolineando l'importanza di investimenti strategici nel Sud Italia per colmare il gap infrastrutturale e promuovere lo sviluppo economico attraverso il sostegno alle startup e alle piccole imprese locali.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: investimenti strategici per il rilancio del Mezzogiorno

Durante il dibattito della due giornate sorrentina, Gianni Lettieri ha evidenziato la necessità urgente di investimenti per rilanciare il Sud Italia. “Ci sono studi che dicono che nel Mezzogiorno, per colmare il gap che ci separa dal Nord Italia, servirebbero miliardi di euro di investimenti ogni anno per dieci anni consecutivi”, ha rimarcato, sottolineando come il gap infrastrutturale stia frenando lo sviluppo della regione. In particolare, ha fatto riferimento alla linea ferroviaria Napoli-Bari e alla mancanza di collegamenti efficienti tra i porti del Sud. Questi fattori, uniti alla mancanza di banche territoriali in grado di sostenere le piccole imprese, rappresentano sfide che richiedono una maggiore attenzione da parte delle istituzioni. Gianni Lettieri ha anche sottolineato l'enorme potenziale del Sud, con spazi disponibili e un capitale umano che si distingue per la capacità di reagire alle crisi. Tuttavia, senza investimenti adeguati che spingano l’economia territoriale, queste risorse rischiano di rimanere inutilizzate. "Abbiamo bisogno di un sistema di banche territoriali che aiutino le piccole imprese e di una maggiore attenzione alle start-up", ha affermato Gianni Lettieri.

Gianni Lettieri: le startup come chiave di sviluppo per il Sud

Oltre agli investimenti infrastrutturali, Gianni Lettieri ha posto l'accento sull'importanza delle startup come motore di crescita per il Mezzogiorno. "Oggi sono soprattutto le startup a creare nuovi posti di lavoro e occasioni di crescita per i Paesi" ha proseguito durante il suo intervento. La sua visione è quella di un Sud in grado di emergere come polo d'innovazione, grazie a politiche che sostengano l'imprenditoria giovanile e favoriscano la nascita di nuove imprese tecnologiche.

Claudio Descalzi: Eni Award, l’importanza della ricerca e dell’innovazione tecnologica

Eni Award, l’intervento dell’AD Claudio Descalzi: “La ricerca non dà solo un contributo tecnico ma anche di unione. Per svilupparsi ha bisogno di continuità, non di isole, e di essere connessa”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: negli Eni Award l’importanza della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica

16esima edizione per gli Eni Award: la consegna dei premi si è svolta lo scorso 15 ottobre con il Presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni Giuseppe Zafarana e l’Amministratore Delegato Claudio Descalzi al Palazzo del Quirinale: a consegnare i riconoscimenti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell’energia e dell’ambiente, il premio attesta il valore che Eni riconosce alla ricerca scientifica e all’innovazione tecnologica, rimarcato in diverse occasioni anche dall’AD Claudio Descalzi, e l’impegno a favorire la sostenibilità e l’accesso all’energia, in accordo ai 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Da quando è stato istituito nel 2008, sono state più di 11mila le candidature ricevute. Fanno parte dei più avanzati istituti di ricerca a livello mondiale gli scienziati che operano all’interno della Commissione Scientifica con il compito di valutare le ricerche presentate: negli anni ha visto la partecipazione di 6 Premi Nobel. Il Presidente della Repubblica, che ha ricevuto la medaglia coniata in occasione dell’edizione 2024, oltre a consegnare i premi ha anche conferito i 'Riconoscimenti all’Innovazione Eni’ e la menzione speciale 'Eni Joule for Entrepreneurship'. È Joule, la Scuola per l’Impresa di Eni, che la assegna a team, spin off universitari, startup e volta a favorire l’applicazione, la valorizzazione e il trasferimento delle tecnologie promuovendo nel contempo la creazione di un ecosistema dell’innovazione sostenibile.

Claudio Descalzi: la ricerca è un seme che deve trovare un terreno, deve guardare anche al presente

Nel suo intervento, l’AD Claudio Descalzi ha sottolineato come anche la ricerca, così come la transizione energetica, necessiti di un approccio pragmatico. “È un momento particolare non solo perchè c’è la transizione in atto ma perché stiamo vivendo con le guerre una situazione non semplice, di frammentazione della globalizzazione. La ricerca in questo dà un contributo non solo tecnico ma anche di unione e ha bisogno di continuità, non di isole, e di essere connessa. La ricerca è un seme, è un inizio, ma poi spesso rimangono solo articoli, premiazioni. Invece per dare terreno, bisogna poi investire in un processo industriale e commerciale che sia reale, inserendola in una catena del supply”. L’AD Claudio Descalzi lo definisce “un messaggio di passione” quello che lancia nel corso della cerimonia di premiazione evidenziando il ruolo fondamentale che la ricerca può giocare anche nel contesto attuale: “Non dobbiamo guardare solo al futuro ma al presente”. Il riferimento è allo stato di salute dell’industria europea: “Si sta, non dico sgretolando, ma riducendo” a favore del terziario che rappresenta invece il 70% delle attività. Quindi per quanto il loro lavoro venga premiato “con grandi applausi”, i ricercatori sono comunque costretti “ad andare da un’altra parte”. La ricerca invece è “un seme che deve trovare un terreno: se da una parte deve occuparsi di rendere ancor più efficiente e con meno emissioni l’industria attuale, dall’altra deve creare una nuova industria che non abbia componenti carboniche e nocive”, ha ribadito infine l’AD.

Amica Chips punta sulla Generazione Z con il suo e-commerce

Amica Chips, brand storico di snack in Italia, ha lanciato il suo primo e-commerce interamente dedicato alle patatine, una scommessa avviata tra il 2022 e il 2023 con il supporto dell’agenzia WillBe. La scelta rappresenta una mossa strategica per avvicinarsi alla Generazione Z, sempre più orientata agli acquisti online e attenta all’esperienza digitale.

Amica Chips

Amica Chips reinventa l’esperienza d’acquisto digitale

In un settore come quello degli snack, nel quale la distribuzione tradizionale è dominante, Amica Chips ha deciso di esplorare un nuovo canale, reinventando l’esperienza di acquisto. L’azienda “aveva già un e-commerce proprietario, ma non otteneva ancora i risultati prefissati”, hanno raccontato i fondatori di WillBe, Mithya Trabacchin e Thomas Marazzato. La collaborazione ha quindi portato a una ristrutturazione completa della presenza digitale, con particolare attenzione alla user experience e all’accessibilità, aspetti fondamentali per catturare l’attenzione della Generazione Z. Il nuovo e-commerce, attivo dal 2023, è accessibile da ogni dispositivo e offre un’esperienza fluida e dinamica. Per coinvolgere i giovani, il sito utilizza colori vivaci e animazioni interattive che richiamano l’identità “frizzante” dell’azienda. La navigazione intuitiva è stata studiata per agevolare ogni fase dell’acquisto, mantenendo al centro la semplicità d’uso e l’inclusività. Per garantire un accesso completo e senza barriere, l’agenzia di marketing e comunicazione ha integrato funzioni pensate per persone con disabilità visivo-cognitive, come il daltonismo e la dislessia.

Amica Chips conquista la Gen Z

Parallelamente al restyling del sito, WillBe ha curato le campagne di marketing social, puntando sulla creazione di una community attiva. Ogni acquisto è stato pensato come la naturale evoluzione di un rapporto costruito tra brand e clienti, con campagne che traducono la “croccantezza” di Amica Chips in un linguaggio digitale coinvolgente. Le vendite del nuovo e-commerce hanno rapidamente superato le aspettative, dimostrando l’efficacia della strategia intrapresa. Grazie alle box multi-prodotto, che offrono convenienza e varietà, il brand ha conquistato la fedeltà della nuova generazione, recuperando velocemente l’investimento. “Abbiamo dimostrato che un e-commerce di patatine può attirare l’attenzione, avvicinando un brand come Amica Chips alla propria community e ai propri clienti finali aprendo un nuovo canale di vendita diretta”, hanno sottolineato i fondatori dell’agenzia.

Intervista a Gian Maria Mossa: i piani di Banca Generali dopo l’acquisizione di Intermonte

“Essere motore del sistema ci piace ancora di più, perché facciamo bene ai nostri clienti, alla banca, ma anche al Paese stesso”: l’intervista del “Corriere della Sera” all’AD di Banca Generali Gian Maria Mossa all’indomani dell’annuncio del lancio di un’opa su Intermonte.

Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa: la vision di Banca Generali dietro l’operazione su Intermonte nell’intervista all’AD

Noi vogliamo entrare in una nuova fase del concetto di protezione patrimoniale”, ha spiegato l’AD Gian Maria Mossa al “Corriere della Sera” parlando dell’operazione su Intermonte annunciata lo scorso 16 settembre. “Noi siamo diventati quello che siamo perché siamo riusciti a costruire relazioni molto forti, di lungo periodo, tra il nostro banker e il cliente di riferimento. Ci rendiamo conto che sempre più spesso l’imprenditore ha bisogno di essere accompagnato, in una logica di protezione, a ragionare in modo più ampio sull’azienda e riuscire a internalizzare le competenze in quest’ambito ci porta a un livello superiore di consulenza allargata, globale”, ha aggiunto Gian Maria Mossa sottolineando la vision dietro l’operazione. Nell’intervista pubblicata lo scorso 23 settembre all’interno dell’inserto “L’Economia”, l’AD di Banca Generali ha evidenziato anche che “per una banca come la nostra, che gestisce clientela rilevante e che ha quote di amministrato molto importanti, avere delle eccellenze nell’intermediazione di azioni e di derivati aggiunge un pezzo alla catena del valore”.

Gian Maria Mossa (Banca Generali): persone di fiducia, a fianco del cliente, nel lungo periodo

Gian Maria Mossa si è quindi soffermato anche sui vantaggi per i clienti: “L’imprenditore può contare sul rapporto di fiducia con il banker. Un rapporto di lunga data”. Il limite di alcuni operatori nel capital market è il “mordi e fuggi” secondo l’AD di Banca Generali: “Manca l’idea di dare una continuità alla relazione che è invece il concetto su cui facciamo leva: persone di fiducia, a fianco del cliente, nel lungo periodo. Siamo convinti che in un contesto come questo ci sia bisogno di capitali per le imprese e c’è bisogno di affiancare l’imprenditore nel momento di affrontare scelte di governance, di passaggio generazionale e di innovazione. Internalizzare alcune capabilities rende più solido tutto il progetto”. Nell’intervista emerge inoltre anche la consapevolezza del ruolo di responsabilità che un Istituto come Banca Generali gioca in un momento di profondo cambiamento come quello attuale: “Siamo a un punto di minimo. Nel 2023 c'è stata la grande crisi delle PMI quotate. Abbiamo però davanti un momento di ripresa che si prospetta sia ciclica, quindi con presupposti economici, i tassi, l'economia, sia congiunturale-politica perché c'è sempre più bisogno della comprensione della necessità di muoversi tutti nell'avvicinare i capitali alle imprese”. È un “tema italiano, europeo” che occorre necessariamente svolgere per ripartire il sistema, osserva Gian Maria Mossa: “Ecco che allora essere motore del sistema ci piace ancora di più, perché facciamo bene ai nostri clienti, alla banca, ma anche al Paese stesso”.

Alessandro Benetton proietta Edizione in una nuova era: l’intervista

“Il percorso che sto vivendo dalla mia nomina a Presidente di Edizione”: Alessandro Benetton lo racconta in un’intervista soffermandosi su sfide, traguardi e nuovi progetti. 

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: dietro Edizione “una visione chiara e solida del futuro”

Edizione entra in una nuova era. Lo spiega Alessandro Benetton su LinkedIn condividendo con i suoi followers l’intervista pubblicata lo scorso 10 ottobre su “Il Sole 24 Ore” in cui esplora alcuni dei “temi centrali per il futuro della holding di famiglia: l’innovazione, la sostenibilità e il cambiamento, tutti fattori che stanno ridefinendo il nostro modo di fare impresa”. Il Presidente di Edizione ne parla come di un “percorso di crescita non privo di sfide ma che ci ha permesso di costruire una visione chiara e solida del futuro”. Due i fronti principali: riorganizzazione delle attività e passaggio generazionale. Le novità sono state tante, evidenzia Alessandro Benetton, e “le abbiamo gestite in tempi record” diventando “più grandi, più solidi, più diversificati”. L’esserci riusciti rimanendo fedeli ai propri valori, guardando avanti con consapevolezza e determinazione e investendo nel talento e nella formazione delle persone è stato fondamentale, come spiega anche nell’intervista.

Alessandro Benetton: Edizione, a fine anno un valore di mercato intorno ai 13 miliardi

La nomina a Presidente per Alessandro Benetton è arrivata nel gennaio 2022: da allora con la riorganizzazione di Edizione “è nato un insieme di aziende che a fine anno avrà un valore di mercato intorno a 13 miliardi e che ha come leva il nuovo patto di governance tra i quattro rami familiari per garantire la stabilità necessaria”. Nell’intervista de “Il Sole 24 Ore” a cui l’imprenditore guarda anche come a uno di quei momenti “nella vita professionale in cui ci si ferma a riflettere sul percorso compiuto, sulle sfide affrontate e su quelle ancora da affrontare” a emergere è il valore delle “nostre partecipate”, già oggi una “eccellenza a livello globale e il contesto attuale ci spinge a fare di più, a osare di più". In un mondo che si trasforma velocemente “sento che il mio ruolo di imprenditore è essere pioniere di questo cambiamento”, scrive su LinkedIn Alessandro Benetton: “Per per me e i miei cugini, innovare non significa solo abbracciare nuove tecnologie, ma ripensare il modo in cui creiamo valore, per le nostre persone, per la comunità, e per le generazioni future”. E ringrazia “chi ogni giorno, con passione e dedizione, contribuisce a realizzare la nostra visione” perché il lavoro di squadra è determinante per poter affrontare “le complessità del presente e prepararci alle sfide future”.

TIM, Pietro Labriola: l’arrivo di una rivoluzione nelle tlc e l’alleanza con Alaian

A margine dell’Italian Tech Week di Torino, l’Amministratore Delegato di TIM Pietro Labriola ha rilasciato un’intervista nella quale ha parlato della rivoluzione che potrebbe investire il settore tlc e del rapporto del Gruppo con le start up, alla luce anche dell’annuncio dell’alleanza con Alaian.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: “Siamo all’alba di una possibile rivoluzione

Il settore delle tlc in Italia sembra essere “all’alba di una possibile rivoluzione”. È quanto riferito dall’Amministratore Delegato di TIM Pietro Labriola in un’intervista rilasciata a “Repubblica”. Secondo il manager bisogna infatti “essere ottimisti” perché “dopo tanti anni si parla della necessità di rivedere le politiche industriali e la regolamentazione in Europa e, conseguentemente, in Italia”. Se in Paesi come Stati Uniti, Brasile, Cina e India sono presenti fino a quattro operatori, in Europa il numero è significativamente maggiore. Inoltre, vivendo ormai in un mondo digitale, è necessario comprendere l’importanza delle reti di telecomunicazione. “Le reti di telecomunicazione non si costruiscono da sole”, ha evidenziato Pietro Labriola. Poi ha aggiunto: “Bisogna permettere agli operatori di telecomunicazioni di avere l’adeguato ritorno sull’investimento per poter tornare a investire. Le reti in fibra e le reti 5G sono fondamentali. È chiaro che noi dobbiamo fare il nostro lavoro come aziende e avere le corrette attività di marketing per spiegare cosa si può fare con tutta la componente digitale”.

Pietro Labriola: l’alleanza con Alaian e il rapporto di TIM con le start up

Dal palco dell’Italian Tech Week di Torino, l’AD Pietro Labriola ha annunciato l’ingresso di TIM in Alaian, per un’alleanza dedicata all’open innovation. “Il nostro accordo con Alaian è l’esportazione di un modello che abbiamo incominciato a gestire negli ultimi due o tre anni – ha spiegato il manager – L’innovazione molto spesso in aziende come la nostra non c’è più. Essa arriva o dai grandi fornitori oppure dalle piccole start up”. Come TIM, il Gruppo rappresenta un importante acceleratore per la crescita di queste ultime. “Abbiamo cominciato un po’ di tempo fa a selezionare alcune start up e mettere a disposizione le nostre infrastrutture per permettergli l’accelerazione e la crescita”, ha dichiarato l’AD. “Mettendo a disposizione la nostra capacità di vendere, la nostra capacità di fatturare, il nostro brand e i nostri clienti, siamo un grandissimo acceleratore. Scegliamo le start up sulle quali riteniamo ci sia opportunità di crescita e mettiamo le nostre strutture a disposizione per la crescita. Lo abbiamo fatto negli ultimi due anni in Italia. Ora, attraverso questa alleanza, esportiamo il modello anche all’estero, dando la possibilità alle start up di avere come mercato di riferimento non solo l’Italia ma anche gli altri Paesi dove ci sono i nostri partner”, ha concluso Pietro Labriola.

Serenissima Ristorazione pubblica il Bilancio di Sostenibilità: crescita inclusiva e sostenibile

Serenissima Ristorazione, leader nella ristorazione collettiva in Italia, ha recentemente pubblicato il suo secondo Bilancio di Sostenibilità, dedicato agli investimenti e alle iniziative intraprese tra il 2022 e il 2023 per una crescita aziendale sempre più responsabile e inclusiva. Attraverso questo report, l’azienda mostra l’impegno volto a ridurre il proprio impatto ambientale e sociale, con un’attenzione speciale verso la valorizzazione della sostenibilità come elemento chiave per creare valore condiviso.

Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione: investimenti green e riduzione della CO2

Negli ultimi due anni Serenissima Ristorazione ha intensificato gli sforzi per ridurre le emissioni di CO2 e migliorare l’efficienza energetica delle sue strutture. Tra le iniziative di punta, in particolare, l’impianto fotovoltaico installato presso il Centro di Cottura di Mogliano Veneto, che ha consentito una significativa riduzione dell’impatto ambientale. Grazie all’utilizzo dell’energia solare, l’azienda evita il ricorso a combustibili fossili, trasformando l’energia rinnovabile in elettricità pulita. Oltre a ciò, il focus su una filiera corta ha portato l’azienda a privilegiare fornitori italiani, che costituiscono il 99% della sua rete di approvvigionamento. Questa scelta non solo riduce l’impatto dei trasporti, ma incentiva l’utilizzo di mezzi elettrici e carburanti a basso impatto ambientale. Per il 2024 è stato stanziato un ulteriore investimento di 60 milioni di euro per potenziare tali iniziative, a testimonianza dell’impegno di Serenissima Ristorazione verso un futuro sostenibile. Nel 2024 l’azienda ha ottenuto la prestigiosa pergamena “Green” del Premio Industria Felix, un riconoscimento per le eccellenti performance gestionali e l’impegno nella lotta contro il cambiamento climatico.

Serenissima Ristorazione: collaborazioni sociali e iniziative per il benessere e l’inclusione

A livello sociale, il 2023 ha segnato un’importante collaborazione con Animenta, associazione no profit attiva nella sensibilizzazione sui disturbi dell’alimentazione. Insieme, le due realtà hanno donato terapie e organizzato incontri educativi in alcuni licei italiani per promuovere la consapevolezza tra giovani e famiglie. Parallelamente, Serenissima Ristorazione ha stretto accordi con Caritas, Legambiente e il “Progetto 739”, con il quale l’azienda contribuisce all’inclusione lavorativa delle persone con disabilità. L’attenzione dell’azienda non è rivolta solo verso l’esterno, ma anche al benessere e alla crescita dei propri collaboratori e delle proprie collaboratrici. Nel 2023 è nata la Serenissima Corporate Academy, un’iniziativa per la formazione continua. L’Academy mira a sviluppare competenze e a promuovere l’innovazione, con un occhio di riguardo alla diversità e all’inclusione. Serenissima Ristorazione si distingue inoltre nella lotta allo spreco alimentare, recuperando cibo ancora integro e donandolo attraverso il progetto “pasto solidale”, in collaborazione con il Banco Alimentare e altri enti di beneficenza. Questa iniziativa riflette l’impegno aziendale verso una gestione più responsabile delle risorse, attraverso la quale la sostenibilità si concretizza in azioni tangibili a beneficio della comunità.

Health Italia vede confermato il rating ESG “A” con un punteggio di 73.4

Health Italia ha ricevuto la conferma del rating ESG “A” da Cerved Rating Agency, con un punteggio di 73.4, in aumento rispetto all’anno precedente. A contribuire al risultato una gestione integrata conforme agli standard ISO, una governance sostenibile e le iniziative per il benessere dei dipendenti e l’inclusione di genere.

Health Italia

Confermato il Rating ESG “A” di Health Italia

Health Italia ha di recente ricevuto la conferma del suo rating ESG “A” da parte della Cerved Rating Agency che gli ha conferito un punteggio di 73.4, uno in più rispetto all’anno precedente. Come spiegato nella nota diffusa dall’azienda, sono stati particolarmente significativi per tale risultato “la presenza di un sistema di gestione integrato in conformità agli standard ISO 9001, 14001 e 45001 e una governance adeguata in materia di Sostenibilità con il possesso di idonei strumenti in ottica di gestione dei fattori ESG: dalla presenza di obiettivi specifici ambientali e sociali nel Piano di Sostenibilità alla disposizione del Comitato e del Responsabile della Sostenibilità”. Sul piano sociale hanno invece contribuito l’adozione di “strumenti per il benessere dei dipendenti e l’attenzione alla parità di genere con la positiva inclusione femminile nelle posizioni apicali”. Dal punto di vista ambientale spicca infine “la disposizione di una specifica pianificazione mirata all’efficientamento energetico con razionalizzazione dei consumi energetici e l’impiego di risorse in maniera sostenibile”. L’analisi è stata condotta sulla base dell’informativa non finanziaria relativa al 2023 e riafferma la capacità di Health Italia di gestire i fattori di rischio e le opportunità legati agli aspetti Environmental, Social e Governance, posizionandola al di sopra della media di settore.

La soddisfazione dell’AD di Health Italia Livia Foglia

Siamo orgogliosi di confermare il nostro impegno costante per la sostenibilità, che rappresenta una delle colonne portanti della strategia aziendale. Il miglioramento del nostro punteggio ESG è la testimonianza concreta del lavoro che stiamo portando avanti in tutte le aree chiave: dalla riduzione dell’impatto ambientale all’inclusione sociale, sino alla solidità della nostra governance”, ha commentato l’AD di Health Italia Livia Foglia, secondo la quale i risultati ottenuti nel 2023 sono il riflesso di una dedizione al miglioramento continuo in tutte le dimensioni ESG, con particolare attenzione al benessere delle persone e alla tutela dell’ambiente. “La sostenibilità – ha aggiunto la manager – non è per noi un solo concetto astratto, ma un vero e proprio obiettivo strategico che guida le nostre decisioni operative e di crescita. Crediamo fermamente che un approccio sostenibile sia l’unica via per creare valore a lungo termine per tutti i nostri stakeholder: dai nostri dipendenti, ai clienti, agli investitori. Guardiamo al futuro con determinazione, consapevoli che il nostro impegno ci consentirà di affrontare le sfide del settore e di contribuire positivamente allo sviluppo sostenibile”.

Illycaffè: la semestrale segna una crescita costante per il Gruppo guidato da Cristina Scocchia

Illycaffè ha chiuso il primo semestre 2024 con risultati incoraggianti, registrando ricavi consolidati di 289,1 milioni di euro, in crescita del 3,8% rispetto all’anno precedente. L’AD Cristina Scocchia attribuisce questo successo alla strategia di diversificazione, evidenziando un forte incremento della redditività nonostante le sfide macroeconomiche.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: nel primo semestre 2024 un incremento a doppia cifra in tutti gli indicatori

Il primo semestre del 2024 si chiude per Illycaffè con risultati positivi, grazie a un incremento dei ricavi consolidati che raggiungono i 289,1 milioni di euro, segnando così un aumento del 3,8% rispetto all’anno precedente. Un successo attribuibile alla strategia di diversificazione messa in atto dal Gruppo sotto la guida della CEO Cristina Scocchia. “Abbiamo chiuso il primo semestre del 2024 con un incremento a doppia cifra di tutti gli indicatori di redditività grazie a una crescita organica, sostenibile e profittevole in tutti i principali mercati. Nonostante il contesto macroeconomico resti complesso e, in particolare, i prezzi della materia prima continuino ad essere interessati da elevata volatilità e da un trend rialzista, i risultati raggiunti ci permettono di guardare con fiducia alla seconda parte dell’anno e di confermare gli investimenti in innovazione sostenibile e aumento della capacità produttiva”, ha commentato la manager. La Spagna emerge come il mercato più promettente, con un incremento delle vendite pari al 21%. Anche gli Stati Uniti contribuiscono significativamente alla crescita, registrando un aumento dei ricavi del +11%, soprattutto grazie all’ottimizzazione delle vendite online tramite la partnership con Amazon. L’utile netto di illycaffè quindi raddoppia, raggiungendo quota 13,6 milioni di euro e migliora pure la sua posizione finanziaria netta che si attesta a 144,8 milioni di euro.

Cristina Scocchia: i driver della crescita di Illycaffè

Tra i driver della crescita di Illycaffè l’innovazione sostenibile e l’aumento della capacità produttiva, due ambiti nei quali il Gruppo intende dunque continuare a investire. Fermo restando che la priorità assoluta resta la qualità del prodotto, e questo nonostante l’aumento del prezzo del caffè verde, passato da 205 a quasi 249 centesimi a libbra in un anno. Un fattore che potrebbe richiedere un aggiustamento dei prezzi in futuro, anche se per il momento Illycaffè è riuscita a mantenerli stabili. “Il punto fermo è la qualità dei chicchi selezionati, e dunque la qualità garantita al prodotto”, ha ribadito Cristina Scocchia. Un altro elemento cruciale della crescita di Illycaffè è rappresentato dalla digitalizzazione: il recente rinnovo dell'e-commerce con un nuovo e-shop sul sito aziendale ha reso l'esperienza d'acquisto più intuitiva e funzionale per i clienti. Viste le performance conseguite nei primi sei mesi del 2024, la CEO ha sottolineato che “Illycaffè prevede, nonostante la perdurante complessità del contesto macroeconomico e geo-politico, anche per la seconda parte dell’anno, di continuare a crescere in ricavi e redditività”.

Acciaio verde: il contributo di Gruppo Riva all’economia circolare

L’acciaio, elemento centrale della produzione di Gruppo Riva, è uno dei materiali più riciclabili al mondo e, di conseguenza, un pilastro fondamentale per un’economia circolare e sostenibile. Tale materiale, infatti, può essere riutilizzato infinite volte senza perdere le sue proprietà, un aspetto che lo rende particolarmente compatibile con le esigenze ambientali attuali. Grazie a queste caratteristiche, l’acciaio è considerato uno dei prodotti più “verdi” tra quelli utilizzati nei processi industriali.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: la produzione di acciaio “verde”

Tra i principali produttori di acciaio in Europa, Gruppo Riva è in prima linea nel promuovere la sostenibilità. I suoi stabilimenti operano esclusivamente con forni elettrici, alimentati da materiali riciclati come il rottame, riducendo l’impatto ambientale rispetto ai metodi tradizionali. Tale approccio permette di limitare le emissioni e di minimizzare l’utilizzo di risorse naturali, in linea con i principi di economia circolare. Per il Gruppo il rispetto per l’ambiente è una priorità assoluta. Nel corso degli anni ha infatti implementato e aggiornato continuamente una politica ecologica rigorosa, applicata a tutti i propri siti produttivi. L’obiettivo è garantire la sostenibilità ambientale delle proprie attività, dei prodotti e dei servizi offerti. Ogni stabilimento è dotato di moderni sistemi di gestione ambientale integrata, conformi agli standard internazionali come la certificazione ISO 14001. Questi sistemi non solo riflettono il continuo impegno di Gruppo Riva verso la sostenibilità, ma ne evidenziano anche l’adesione alle “migliori tecniche disponibili” (BAT) identificate a livello europeo.

Gruppo Riva: l’impegno per un’industria siderurgica sostenibile

Ogni sito ha inoltre ottenuto le necessarie autorizzazioni operative, sottoponendosi a scrupolosi controlli da parte delle autorità competenti e rispettando rigorosi programmi di monitoraggio per tutte le fonti emissive. L’impegno di Gruppo Riva per un’industria siderurgica più sostenibile non si ferma qui. Con il continuo aumento della produzione di acciaio da forni elettrici, intende ridurre ulteriormente il proprio impatto ambientale, allineandosi sempre più ai requisiti di uno “sviluppo sostenibile”. Attraverso investimenti e politiche orientate all’ambiente, l’azienda non solo contribuisce alla tutela del Pianeta, ma promuove un modello produttivo che combina innovazione, responsabilità e sostenibilità. Questo posizionamento riflette la sua visione di un futuro in cui l’industria siderurgica non sia solo compatibile, ma anche protagonista di un mondo più verde.

Transizione: il Piano da 16,5 miliardi di Terna per il futuro del Paese

Presentato la scorsa primavera dall’AD e DG Giuseppina Di Foggia, il Piano Industriale 2024-2028 di Terna segna un passo decisivo verso la transizione energetica del Paese. Su digitalizzazione e sostenibilità i principali investimenti, con l’obiettivo di rendere le infrastrutture sempre più efficienti e integrate.

Terna

Con il Piano di Terna una transizione sostenibile e inclusiva

È un Piano ambizioso quello che Terna ha annunciato a marzo: 16,5 miliardi di euro in tre anni – il 65% in più rispetto al precedente – per rafforzare il sistema elettrico del Paese, puntando su innovazione, digitalizzazione e sostenibilità. Un passo cruciale verso la transizione energetica del Paese. E alla guida di questo cambiamento c’è l’AD e DG Giuseppina Di Foggia, che ha definito il piano come “il più grande della storia dell’azienda”. Fin dalle prime settimane del lancio, la manager ha ribadito l’importanza di accelerare sul digitale: “Crediamo fermamente che la transizione energetica possa avvenire solo con il supporto della digitalizzazione”, ha dichiarato, spiegando che solo così è possibile migliorare l’efficienza e l’integrazione delle energie rinnovabili. Non a caso è proprio in questo ambito che Terna ha deciso di destinare il 12% degli investimenti. Altro tema chiave per l’AD e DG è l’inclusività: la transizione energetica, secondo Giuseppina Di Foggia, deve creare opportunità per tutti e non lasciare indietro nessuno. Per questo motivo è nata la Fondazione Terna, con tre obiettivi principali: combattere la povertà energetica, promuovere l’alfabetizzazione energetica tra i giovani e offrire corsi di formazione per creare nuove opportunità lavorative.

Terna: i punti salienti del Piano

Nel dettaglio, il Piano 2024-2028 prevede due linee strategiche: le Attività Regolate in Italia e le Attività Non Regolate. Il core business di Terna rimane focalizzato sullo sviluppo della rete elettrica nazionale, con un investimento record di 15,5 miliardi di euro, destinato a potenziare la rete di trasmissione e a sviluppare le interconnessioni internazionali. Tra i progetti di punta, l’elettrodotto Tyrrhenian Link e l’Adriatic Link, entrambi cruciali per aumentare l'efficienza e ridurre l'uso di fonti fossili. Nel contesto delle Attività Non Regolate, il Gruppo guidato da Giuseppina Di Foggia è impegnato a sviluppare soluzioni digitali innovative che contribuiranno a generare nuovi business. Sul fronte dei target finanziari, anche gli obiettivi di Terna non potevano che essere ambiziosi. Entro il 2028, i ricavi dovrebbero raggiungere i 4,6 miliardi di euro, con un EBITDA previsto a 3,25 miliardi. Anche la nuova politica dei dividendi, che garantisce una crescita minima del 4% annuo, sottolinea la solidità del piano, nonostante l'accelerazione degli investimenti.

Gruppo Bracco: l’innovazione nelle Life Sciences sotto la guida di Diana Bracco

Dalla laurea alla leadership nel settore delle Life Sciences: come Diana Bracco ha trasformato il Gruppo Bracco in un esempio di innovazione e crescita, sostenendo al contempo iniziative sociali e culturali che favoriscono il ruolo delle donne e dei giovani.

Diana Bracco

Diana Bracco: una vita dedicata alle Life Sciences

Con oltre 50 anni di esperienza nelle Life Sciences, Diana Bracco è oggi un nome affermato nel settore. Ricopre attualmente il ruolo di Presidente e AD del Gruppo Bracco, un'azienda che è diventata un punto di riferimento a livello internazionale nel comparto della diagnostica per immagini e dei servizi per la salute. La sua carriera prende avvio dopo la laurea in Chimica conseguita nel 1966 presso l’Università di Pavia, traguardo che la porterà a entrare nel prestigioso business di famiglia. La sua ascesa è rapida: già nel 1977 assume la carica di Direttore Generale e nel 1999, succedendo al padre Fulvio, diventa Presidente e AD. Sotto la sua guida, il Gruppo Bracco ha visto una crescita esponenziale, raggiungendo un fatturato di 1,8 miliardi di euro e accumulando oltre 2.000 brevetti. La sua leadership si è estesa anche a varie associazioni di settore, dove ha ricoperto posizioni di rilievo, tra cui quelle di Vicepresidente di Confindustria e Presidente di Federchimica. Nel 2015 ha pure diretto il Padiglione Italia durante Expo Milano, promuovendo l’importanza del ruolo femminile nel mondo del lavoro tramite l'iniziativa Women for Expo.

Un impegno che va oltre il business: la propensione di Diana Bracco per il sociale e la cultura

Diana Bracco è riconosciuta anche per il suo impegno in iniziative per il sociale e il culturale. Membro di vari consigli direttivi, tra cui quello di Confindustria e della Fondazione Fiera Milano, in passato è stata Presidente di Responsible Care, l’iniziativa globale per la sostenibilità dell’industria chimica. Nel 2010 ha fondato la Fondazione Bracco, dedicata alla promozione della cultura scientifica e della responsabilità sociale, con particolare attenzione al sostegno delle donne e dei giovani. Gli altri incarichi di prestigio da lei ricoperti comprendono quelli di Presidente della Fondazione Giuseppina MAI, associata a Confindustria, e Vicepresidente del CdA dell’Accademia Teatro alla Scala. La sua influenza non si limita solo all’Italia: tra il 2011 e il 2015 è stata la prima italiana nel Consiglio dei Trustee della National Gallery of Art a Washington. A conferma del suo eccezionale operato i numerosi riconoscimenti ricevuti nel corso della sua carriera: dalle lauree honoris causa in Farmacia, in Medicina e in Ricerca in Biologia Applicata e Medicina Sperimentale, ai titoli di Cavaliere del Lavoro (2002), Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2004) e la Medaglia d’Oro del Comune di Milano (2002).

Carlo Luzzatto: nuova guida di RINA e visione sostenibile

Carlo Luzzatto, attuale Amministratore Delegato e Direttore Generale di RINA, ha una lunga carriera nel settore energetico e tecnologico. Grazie alla sua formazione in ingegneria elettrotecnica e alla sua esperienza in ruoli di leadership internazionale, ha contribuito al successo di aziende come Ansaldo, General Electric e Chromalloy. Con una visione innovativa e orientata alla sostenibilità, Luzzatto è stato nominato tra i Top 100 Manager di Forbes Italia nel 2022, consolidando tra i migliori CEO italiani del panorama industriale.

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Carlo Luzzatto: una carriera tra energia e innovazione tecnologica

Carlo Luzzatto, nato a Genova nel 1961, ha sempre coltivato una passione per lo spazio, l'intelligenza artificiale e l'innovazione. Dopo essersi laureato in ingegneria elettrotecnica all’Università di Genova nel 1986, inizia la sua carriera presso Ansaldo, dove ricopre ruoli di crescente responsabilità. Dopo oltre un decennio in Ansaldo, Luzzatto si trasferisce a General Electric nel 1998, dove gestisce progetti internazionali nel settore energetico.

Nel corso degli anni, Luzzatto ha continuato a farsi strada nel mondo dell’energia e dell’ingegneria, fino a diventare Presidente di Chromalloy, azienda leader nel prolungamento della vita dei motori a turbina per l'aviazione e l'industria energetica. La sua carriera è un esempio di dedizione e competenza, culminata nel ruolo di CEO di Impresa Pizzarotti nel 2021 e, più recentemente, di Amministratore Delegato di RINA nel 2023.

Carlo Luzzatto: la nuova sfida alla guida di RINA

Nel dicembre 2023, Carlo Luzzatto è stato nominato Amministratore Delegato e Direttore Generale di RINA, azienda specializzata in certificazioni navali e infrastrutturali. Questo nuovo incarico rappresenta per Luzzatto una sfida entusiasmante, in quanto torna a Genova, sua città natale, per guidare una delle poche grandi imprese ancora profondamente radicate nel territorio.

La sua esperienza nel gestire aziende di rilevanza internazionale, unite alla sua visione orientata al futuro, promette di portare RINA a nuovi successi. Grazie al recente ingresso del Fondo Italiano d'Investimento SGR nella compagine societaria, Luzzatto si prepara a guidare la società verso nuove sfide, sempre con un occhio attento alla sostenibilità e all’innovazione, due elementi che hanno caratterizzato tutta la sua carriera.

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