Giovani e imprenditoria, Alessandro Benetton: “Lavoro e risultati le armi contro gli stereotipi”

È dall'alba dei tempi, ricorda Alessandro Benetton, che i giovani si scontrano con il classico pregiudizio basato sull'età. Uno stereotipo che, secondo l'imprenditore, è possibile contrastare solo dimostrando passione e impegno.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: per i giovani imprenditori di oggi gli stessi ostacoli di 30 anni fa

Sono numerose le sfide che i giovani si trovano ad affrontare durante i primi passi nel mondo del lavoro. Tra queste, la più diffusa è la mancanza di fiducia dovuta all'età. Un pregiudizio presente anche nell'imprenditoria, dove gli under 30 spesso faticano a vedere riconosciuto il loro valore. Del fenomeno ha parlato Alessandro Benetton, che ha dedicato al tema l'ultimo appuntamento della sua rubrica Youtube #UnCaffèConAlessandro. L'imprenditore aveva 26 anni quando decise di fondare quella che oggi è 21 Invest: "Ricordo che una frase che sentivo spesso era 'sei troppo giovane'. Tutti riconoscevano che avevo ottime idee, un buon background accademico e tanta voglia di fare, ma per molti ero appunto troppo giovane per fare impresa. È chiaro che si tratta di una cosa che non ha senso, ma ancora oggi la storia si ripete e vedo molti giovani che devono superare gli stessi ostacoli". Le persone si dimostrano da sempre poco inclini ad accettare gente più giovane, spiega Alessandro Benetton, e il peso che viene dato all'esperienza offusca tutto il resto: "Essere giudicati troppo piccoli per il mestiere di imprenditori è all'ordine del giorno. Un esempio è il caso di Marcello Ascani, il noto youtuber di successo che oggi, a 24 anni, guida Flatmates. Nonostante siano anni che lavora nel digitale, mi ha raccontato che tanti lo vedono ancora come un ragazzino".

Alessandro Benetton: "Lavorare meglio e più degli altri l'unico modo per dimostrare il proprio valore"

Nonostante una famiglia rinomata alle spalle e la formazione ad Harvard, anche il fondatore di 21 Invest ha dovuto affrontare diversi ostacoli nei primi anni di esperienza: "In molti pensavano che io fossi il solito figlio di papà arrivato dov'era grazie solo al proprio cognome - ha ricordato Alessandro Benetton - un pregiudizio, come quello sull'età, che è difficile staccarsi di dosso. Il mio consiglio in questo caso è semplice: lavorare duramente. Durante il periodo di stage alla Goldman Sachs ero il primo ad arrivare e l'ultimo ad andarsene". Lavorare meglio degli altri e più degli altri, spiega, porterà sicuramente a dei risultati: "Questi saranno l'arma per dimostrare a chiunque che, per quanto giovane, vali come e forse più degli altri. I risultati distruggono tutti i pregiudizi". L'imprenditore conclude raccontando la storia di Pachacuti, un principe inca del XV secolo che, come figlio minore del re Viracocha, non era destinato al trono: "Grazie alle sue idee, le sue virtù e alla sua forza non solo ha preso il posto di suo padre, ma ha unificato tutti i regni in un unico impero. Il problema del troppo giovane esiste dunque dall'alba dei tempi - conclude Alessandro Benetton - se non ha fermato Pachacuti dal diventare imperatore, sicuramente non fermerà voi".

Articoli Correlati