Susanna Esposito è professore ordinario di pediatria all'Università di Parma e Presidente dell'Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid). In una recente intervista per la "Gazzetta del Mezzogiorno" ha illustrato l'attuale situazione legata al proliferare del Coronavirus, i rischi e le precauzioni da tenere a mente.
Susanna Esposito: no alla superficialità e all'allarmismo
"È vero che l'influenza causa più morti dell'infezione da Coronavirus, ma la popolazione è suscettibile a questo agente infettivo, in quanto sconosciuto, al 100%, ma la probabilità di morte è pari al 2,7%": sono le parole di
Susanna Esposito, Presidente dell'Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid) e professore ordinario di Pediatria presso l'Università di Parma. È inoltre Direttore della Clinica Pediatrica dell'Ospedale Pietro Barilla dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma. In una recente intervista Susanna Esposito ha esposto con chiarezza la situazione riguardo il "2019-n-CoV", meglio conosciuto come Coronavirus. Si tratta della terza epidemia dall'inizio del secolo, dopo la SARS e la MERS.
"È fondamentale un atteggiamento precauzionale per evitare il rischio di pandemia", ha specificato. Ad oggi non esiste una terapia antivirale efficace o un vaccino specifico. I falsi allarmismi e la superficialità sono entrambi da evitare.
"Un soggetto che presenta sintomi respiratori, febbre, tosse e catarro, e che nelle ultime due settimane non si è recato in Cina e non è entrato in contatto con un paziente contagiato, non ha motivo di preoccuparsi e presentarsi al Pronto Soccorso, chiedendo l'esecuzione di test virologici specifici".
Coronavirus: Susanna Esposito illustra come difendersi
Susanna Esposito ha illustrato le precauzioni necessarie per proteggersi durante la crisi sanitaria in corso: in assenza di malattia, la mascherina non è necessaria.
"Prioritario rimane assicurarsi una costante igiene delle mani per le malattie a trasmissione respiratoria o per contatto diretto". La professoressa ha sottolineato inoltre l'assurdità delle discriminazioni che si stanno perpetrando verso le popolazioni asiatiche che vivono tra noi: chi non si è recato in Cina nelle ultime due settimane non può essere infetto, e tanto meno può esserlo il cibo cinese.
"Tutti possono acquisire questa infezione, ma verosimilmente categorie con patologie respiratorie croniche, insufficienza di organo o soggetti immuno-compromessi come gli anziani e i bambini nei primi anni di vita, hanno un rischio più elevato di mortalità rispetto alla popolazione generale". Un'ultima riflessione si concentra sulla minaccia che il virus può rappresentare per i bambini: i più piccoli, ha confermato
Susanna Esposito, sembrano essere contagiati in maniera clinicamente meno grave.