Francesco Starace: "La crisi pandemica ha fatto emergere come ciò che accade in una parte del mondo abbia conseguenze globali".
Francesco Starace: il percorso di Enel tra digitalizzazione e transizione energetica
"La digitalizzazione non è sinonimo di distanza: abbiamo a disposizione uno strumento straordinario che dobbiamo usare nel migliore dei modi": inizia così l'intervista di Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel, rilasciata al quotidiano "Il Foglio" e pubblicata lo scorso primo ottobre. Il manager ha affrontato diversi temi legati al futuro del Gruppo, partendo dai cambiamenti avvenuti a causa dell'avvento del Covid-19: "L'emergenza ha portato a un salto in avanti nell'utilizzo di strumenti digitali, accelerando un cambiamento per cui tecnologicamente eravamo già pronti ma che avrebbe richiesto ancora del tempo per diffondersi a livello organizzativo e culturale. Il ricorso alla digitalizzazione è stato fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori senza compromettere la produttività". Nuove abitudini e una diversa organizzazione del mondo del lavoro alle quali le aziende hanno dovuto adattarsi in maniera repentina: "Gli sforzi compiuti in questi anni per la realizzazione di un sistema energetico resiliente si sono rivelati utili: ci siamo fatti trovare pronti e siamo riusciti a mantenere una performance solida nonostante la crisi". Una crisi che, secondo Francesco Starace, sta colpendo soprattutto i modelli economici e industriali più obsoleti: "Ancora una volta le aziende che incorporano la sostenibilità nella propria strategia e nel proprio business sono più resistenti all'impatto di eventi esterni".
Francesco Starace: "Sostenibilità oggi è valore di lungo periodo"
Ed è proprio sulla sostenibilità che Francesco Starace sta puntando fin dal suo primo mandato alla guida del Gruppo: "Siamo stati i primi a credere in un modello basato sulle energie rinnovabili, decidendo di investire nell'energia prodotta dall'acqua, dal sole, dal vento e dal calore della terra fino a diventare oggi il primo produttore privato a livello mondiale di energia rinnovabile". Un percorso obbligato, soprattutto considerando l'altra emergenza in corso: "La crisi pandemica ha fatto emergere come ciò che accade in una parte del mondo abbia conseguenze globali. È necessario un impegno nella sostenibilità dal quale nessuno può esimersi, per sostenere la grande sfida del cambiamento climatico". Una delle prossime sfide sarà appunto il raggiungimento della "climate neutrality", ossia il livello di emissioni zero. In Europa, la Commissione ha fissato l'obiettivo al 2050: "Per quanto riguarda Enel siamo sulla buona strada: già oggi la capacità installata e la produzione da fonti rinnovabili del Gruppo superano quelle da fonti termoelettriche". Tuttavia la sola produzione sostenibile di energie non si rivela sufficiente: sarà fondamentale perseguire la decarbonizzazione di settori industriali e delle attività quotidiane, coinvolgendo nella transizione quanti più attori possibili: "Penso che il cambiamento sia ormai inarrestabile a livello globale, perché non è solo eticamente giusto ma anche economicamente vantaggioso. Oggi la sostenibilità è un imperativo per la creazione di valore economico nel lungo termine. Non c'è contraddizione dunque con la competitività: la transizione energetica - conclude Francesco Starace - rappresenta una grande opportunità di rilancio delle nostre economie".