McFIT collabora con 15 pizzerie d’Italia per una campagna fuori dagli schemi

Pizza? Sì, ma #SENZARIMORSO. McFIT lancia una campagna innovativa che mira a contrastare i sensi di colpa legati al cibo: nelle principali città italiane distribuiti cartoni della pizza con messaggi motivazionali e un voucher per una sessione di allenamento.

L'iniziativa McFIT

La campagna di McFIT che abbatte i sensi di colpa

Niente più sensi di colpa o conteggi di calorie quando si è al ristorante o ci si gode una pizza in compagnia. A mandare questo messaggio non è un nutrizionista o uno psicologo: è la famosa catena di centri fitness McFIT nella sua ultima campagna di comunicazione decisamente unconventional. Dopo aver stretto una partnership con 15 pizzerie situate nelle principali città italiane (Milano, Roma, Bologna, Verona, Torino e Napoli), il brand leader in Europa nel settore del fitness ha pensato di rivolgersi al pubblico in un momento del tutto inaspettato: mentre si mangia. Con messaggi motivazionali e un voucher da utilizzare nei centri fitness McFIT per una sessione di allenamento, i 15.000 cartoni della pizza protagonisti dell’iniziativa hanno ricordato alle persone che si può, e si dovrebbe, mangiare #SENZARIMORSO. La palestra dovrebbe essere parte di uno stile di vita sano ed equilibrato, che contempla anche pizze, dolci e altre prelibatezze da gustare sicuramente con moderazione, ma senza sensi di colpa.

La risposta del pubblico: oltre 1.200 persone hanno accettato l’invito di McFIT

Con questa iniziativa abbiamo voluto rompere gli schemi della comunicazione tradizionale nel settore fitness, parlando alle persone proprio nel momento in cui meno si aspettano un messaggio motivazionale: mentre si concedono una pausa di gusto. Il nostro obiettivo non è demonizzare il cibo, ma promuovere un approccio bilanciato e sostenibile al benessere: godersi una pizza oggi, allenarsi domani”, ha dichiarato Luca Torresan, Marketing Director di McFIT Italia. La risposta alla campagna è stata più che positiva. Sono oltre 1.200 le persone che si sono presentate nei centri fitness del brand con il voucher trovato nel cartone della pizza per usufruire della sessione di allenamento gratuita e magari iniziare il loro percorso. La campagna, realizzata in collaborazione con Able Creative Studio, è stata amplificata pure sui canali social di McFIT, con un piano editoriale dedicato e il volto di un influencer vicino al mondo del fitness. Nei primi dieci giorni, è stato raggiunto un engagement potenziale di circa 500.000 impression organiche.

Andrea Mascetti: gli studi, l’attività forense e le altre esperienze professionali

Andrea Mascetti è titolare dello Studio Legale Mascetti, Presidente di Finlombarda S.p.A. dal 2023, membro del Consiglio di Amministrazione di BPER Banca e, dal 2025, membro indipendente del CdA di Snam.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: la nascita dello Studio Legale Mascetti

Nato a Varese nel 1971, Andrea Mascetti si diploma al liceo classico e si iscrive a Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano, dove si laurea nel 1996. Superato l’esame di abilitazione davanti alla Corte di Appello di Milano, entra nell’Ordine degli Avvocati di Varese e, successivamente, anche di Milano. La sua carriera da avvocato prende il via nello Studio Legale Tributario associato a Ernst & Young, con cui collabora fino al 2003. L’anno seguente fonda lo Studio Legale Mascetti, attivo nei settori del diritto civile, amministrativo e penale. Come avvocato, Andrea Mascetti è specializzato in diritto civile, in particolare nel diritto commerciale e societario, nonché nel diritto del lavoro e nella responsabilità civile. Nell’ambito del diritto amministrativo, svolge attività difensiva avanti ai TAR e al Consiglio di Stato, offrendo inoltre consulenza stragiudiziale a enti pubblici, società commerciali e privati in materia di appalti e contratti pubblici, concessioni, partenariato pubblico-privato, urbanistica ed edilizia.

Gli altri incarichi di Andrea Mascetti

Andrea Mascetti ha ricoperto, e ricopre, incarichi di amministrazione, controllo e vigilanza presso diverse società attive in settori che spaziano dall’energia e ambiente alle infrastrutture, dai trasporti alla finanza, dalla sanità alla cultura. Dal 2019 al 2022, è stato Amministratore indipendente e Presidente del Comitato Nomine e Remunerazioni di Italgas. Dal 2023, ricopre il ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Finlombarda S.p.A., presso la quale ha assunto nel 2024 anche l’incarico di Presidente del Comitato ESG. È, inoltre, componente dell’Organismo di Vigilanza di Enel S.p.A. da luglio 2023 e membro del Consiglio di Amministrazione di BPER Banca S.p.A. da aprile 2024, ricoprendo il ruolo di componente del Comitato Remunerazione e del Comitato di Sostenibilità. Da maggio 2025 è, infine, membro indipendente del Consiglio di Amministrazione di Snam. In passato, Andrea Mascetti è stato componente della Commissione Centrale di Beneficenze di Fondazione Cariplo, dove ha coordinato la Commissione Arte e Cultura, e ha partecipato a numerosi corsi di specializzazione professionale.

Paolo Arrigoni: come il GSE guida la transizione energetica

Paolo Arrigoni: il GSE è al centro della trasformazione energetica in Italia. Con un approccio pragmatico e una chiara visione sulla sostenibilità, il Gestore sta potenziando le rinnovabili, promuovendo efficienza energetica e incentivando nuove soluzioni come le Comunità Energetiche Rinnovabili, con l’obiettivo di rendere l’Italia protagonista della transizione ecologica.

Paolo Arrigoni

Paolo Arrigoni: il ruolo del GSE nella transizione energetica

Paolo Arrigoni, Presidente del GSE (Gestore dei servizi energetici) dal marzo 2023, ha intrapreso un percorso di leadership incentrato sulla sostenibilità. Nato a Lecco nel 1964, ha dedicato la sua carriera alla transizione energetica e alla promozione di politiche ambientali concrete. La sua esperienza ha trovato nel GSE il palcoscenico ideale per continuare a lavorare per un futuro energetico sostenibile e senza ideologie. Un approccio pragmatico che è diventato la sua firma, come evidenziato anche nel Roadshow del GSE “Diamo energia al cambiamento”. Questo viaggio divulgativo, che coinvolge scuole, cittadini, imprese e Pubbliche Amministrazioni, ha già raggiunto 16 territori italiani e ha reso partecipi migliaia di studenti e centinaia di amministratori pubblici. "Il GSE incontra le scuole", "le imprese" e "le PA" sono i tre format che compongono l’iniziativa, mirata a promuovere l’efficienza energetica, l’autoproduzione e la sostenibilità ambientale. Paolo Arrigoni ha parlato a Catanzaro, lo scorso 22 maggio, ribadendo l’importanza di premiare i Comuni virtuosi e di attivare sportelli informativi per i cittadini.

Paolo Arrigoni, le sfide della sostenibilità energetica in Italia: il ruolo delle rinnovabili

Il GSE, sotto la guida di Paolo Arrigoni, sta affrontando la crescente domanda di energia rinnovabile in Italia. Se nel 2021 la capacità installata di impianti elettrici rinnovabili era di circa 1 GW, nel 2024 ha raggiunto 7,5 GW, con circa il 50% di questa capacità proveniente da impianti fotovoltaici. Nonostante un rallentamento nel 2024 dovuto alla fine dell’effetto Superbonus, i dati sono comunque incoraggianti: la capacità installata continua a crescere, sebbene con una preferenza per impianti commerciali rispetto a quelli residenziali. Parlando del futuro, Paolo Arrigoni ha sottolineato la necessità di accelerare le iniziative per l’eolico, a causa della ventosità non uniforme in Italia. Tuttavia, con la prossima apertura della procedura competitiva per il FER-X, che includerà l’eolico onshore, il manager è ottimista su un possibile slancio per questo settore. Il Presidente del GSE ha anche parlato delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), definendole come un “nuovo paradigma” di autoconsumo condiviso che sta prendendo piede, specialmente al Nord, ma che sta crescendo anche nel Sud. “Le CER riducono l’uso di fonti fossili e creano valore ambientale, sociale ed economico”.

Pasqualino Monti illustra le strategie di ENAV per il futuro del trasporto aereo

Pasqualino Monti, AD di ENAV, ha accolto una delegazione di Assaeroporti che ha visitato il Centro di Controllo d’Area (ACC) di Roma e il simulatore della Remote Digital Tower di Ciampino. Un’occasione per condividere obiettivi in comune in materia di innovazione, sicurezza e sostenibilità.

Pasqualino Monti

Pasqualino Monti: accolta la delegazione di Assaeroporti in visita

L’AD di ENAV Pasqualino Monti ha accolto lo scorso 10 giugno una delegazione di Assaeroporti, composta dai vertici e dal Consiglio Direttivo, e ha mostrato loro il Centro di Controllo d’Area (ACC) di Roma e il simulatore della Remote Digital Tower, torre di controllo digitale, all’aeroporto di Ciampino. Su quest’ultimo è stata posta molta attenzione, poiché è costituito da una struttura sviluppata per l’addestramento e test in grado di replicare la tecnologia delle torri digitali gestite da remoto che si trovano a Perugia e Brindisi. Queste due torri fungono da controllori del traffico aereo, ma gestendo da remoto i movimenti su un aeroporto, grazie alla combinazione di telecamere e sistemi in grado di restituire un panorama normalmente visibile da una torre di controllo a 360 gradi. “Siamo lieti di aver accolto oggi la delegazione di Assaeroporti presso una struttura che rappresenta l’eccellenza tecnologica e operativa del Gruppo ENAV – ha dichiarato Pasqualino Monti – Occasioni come questa rafforzano la sinergia tra tutti gli attori del settore”.

Pasqualino Monti: i prossimi obiettivi per il Piano Industriale 2025-2029

Il Centro di Controllo d’Area di ENAV visitato da Assaeroporti è responsabile di circa il 60% dello spazio aereo italiano, coordinando i processi di rotta, avvicinamento e allontanamento dagli aeroporti e gestendo oltre un milione di aeromobili ogni anno. “Il confronto con l’associazione dei gestori aeroportuali, uno dei nostri principali stakeholder — ha aggiunto Pasqualino Monti — rappresenta un momento prezioso per condividere visioni e obiettivi comuni in termini di innovazione, sicurezza e sostenibilità, elementi chiave per il futuro del trasporto aereo. Il nostro Piano Industriale 2025-2029 va esattamente in questa direzione”. Nei piani di crescita e sviluppo di ENAV rientra la costruzione di due hub, a Brindisi e Padova, che aumenteranno la capacità di gestione a 26 scali minori, migliorando l’efficienza e la flessibilità dei servizi. “La nostra strategia si fonda su investimenti mirati in tecnologie avanzate e capitale umano, con l’obiettivo di ottimizzare l’efficienza del traffico aereo e consolidare la safety”, ha concluso Pasqualino Monti.

Inter HQ Bistrot, Valentina Pellegrini: “Un nuovo luogo di benessere e condivisione”

Un legame che nasce dal cuore e si rafforza nel tempo: la collaborazione tra Pellegrini S.p.A. e FC Internazionale Milano ha scritto un nuovo capitolo con l’inaugurazione del rinnovato Inter HQ Bistrot, uno spazio moderno e accogliente interamente dedicato ai dipendenti del club nerazzurro. Presente anche Valentina Pellegrini.  

Valentina Pellegrini

Valentina Pellegrini all’inaugurazione del nuovo bistrot: “Abbiamo l’Inter nel cuore

All’inaugurazione ha preso parte Valentina Pellegrini, Vicepresidente del Gruppo e rappresentante di una famiglia che, con l’Inter, ha una lunga storia d’amore e passione. “Contribuire al benessere delle persone è la nostra missione. Portare avanti questo impegno con FC Internazionale Milano è per la mia famiglia qualcosa di più, noi abbiamo l’Inter nel cuore”, ha dichiarato con orgoglio. Non si tratta solo di una caffetteria aziendale: il nuovo bistrot è un ambiente progettato per favorire il benessere, la convivialità e la qualità delle pause lavorative. In questo spazio si incontrano gusto, socialità e attenzione alla persona, elementi che riflettono perfettamente i valori condivisi tra il club nerazzurro e il Gruppo Pellegrini. A sancire l’importanza di questa collaborazione, la presenza all’inaugurazione del Presidente e Amministratore Delegato dell’Inter Giuseppe Marotta, che ha accolto Valentina Pellegrini, confermando il profondo legame tra le due realtà.

Valentina Pellegrini rinnova lo storico legame tra la famiglia Pellegrini e l’Inter

Il rapporto tra la famiglia Pellegrini e l’Inter affonda le sue radici negli anni ‘80, quando Ernesto Pellegrini acquistò la squadra diventandone Presidente nel 1984, incarico che ricoprì fino al 1994. Un decennio memorabile per i tifosi e un’eredità che oggi rivive anche attraverso iniziative come questa. Classe 1981, Valentina Pellegrini si è laureata in Economia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Entrata nel Gruppo di famiglia nel 2010, ha assunto negli anni ruoli di crescente responsabilità fino a diventare, nel 2014, Vicepresidente e Consigliere Delegato. La sua visione si è estesa anche al sociale: nel 2013, ha dato vita, insieme alla famiglia, alla Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus, promotrice del Ristorante Solidale Ruben, un’iniziativa milanese che ogni giorno offre pasti e dignità a chi si trova in difficoltà economica. Il progetto dell’Inter HQ Bistrot è il risultato di una visione condivisa tra due realtà italiane che credono nell’importanza delle persone: “Uno spazio dove attenzione al benessere, gusto e condivisione si incontrano ogni giorno, con lo stesso spirito che unisce una grande squadra”.

MFE cresce in Europa: risultati, visione e mosse strategiche di Pier Silvio Berlusconi

Dall’Italia all’Europa: sotto la guida di Pier Silvio Berlusconi, MFE ha guidato la trasformazione di Mediaset in MFE che opera oggi con un modello evoluto, orientato al lungo periodo e al mercato paneuropeo.

Pier Silvio Berlusconi

Da Mediaset a MFE: il progetto europeo che porta la firma di Pier Silvio Berlusconi

L’evoluzione di Mediaset in MFE - MEDIAFOREUROPE (la holding di sviluppo internazionale del Biscione) rappresenta l’esito di un percorso strategico avviato circa 20 anni fa da Pier Silvio Berlusconi, che ha guidato il Gruppo in una trasformazione profonda”: lo rimarca anche “Libero Quotidiano” in un articolo pubblicato lo scorso 18 giugno sui piani di MFE che in queste settimane, anche per via dell’OPA lanciata su ProsiebenSat, sembra trovare sempre più spazio sulle pagine di autorevoli testate di rilievo anche internazionale. Ma, come sottolinea l’articolo, se oggi il Gruppo ha i numeri per affrontare alla grande la sfida europea, il merito è del lavoro portato avanti in questi anni da Pier Silvio Berlusconi: una ridefinizione profonda sia a livello di modello industriale che di approccio strategico che ha permesso a MFE di acquisire sempre più solidità e di operare “con successo nei mercati italiano e spagnolo, con un business capace di generare risultati eccellenti e una forte generazione di cassa, uno degli indicatori più importanti dello stato di salute di un’azienda”.

Come Pier Silvio Berlusconi ha trasformato Mediaset in un colosso europeo

Le nuove modalità integrate di vendita pubblicitaria, sviluppate attraverso la piattaforma MFE-Advertising, l’attenzione alla produzione di contenuti in linea con le sensibilità dei diversi mercati nazionali e l’espansione graduale in Europa rappresentano i pilastri di una strategia moderna, efficace e sostenibile. Dietro questi ma anche altri progetti rilevanti c’è Pier Silvio Berlusconi, che ha saputo interpretare il cambiamento del settore con visione industriale e approccio di lungo periodo. In questo contesto si inserisce l’acquisizione di oltre il 30% del capitale di ProSiebenSat.1 Media: nell’articolo si evidenzia come sia stata “finanziata con risorse proprie” e condotta progressivamente, in modo “paziente”. L’obiettivo palesato in più occasioni dallo stesso CEO ormai è chiaro: costruire una piattaforma media paneuropea, in grado di valorizzare sinergie tra contenuti, reti e tecnologie, superando i confini tradizionali del mercato televisivo nazionale. Che a guidare questo percorso sia un gruppo italiano con la storia e l’identità di Mediaset, oggi evoluto in MFE, e con bilanci solidi e governance stabile, rafforza ulteriormente il valore strategico dell’operazione e ne conferma la coerenza con la visione di Pier Silvio Berlusconi per il futuro dei media in Europa.

Susan Carol Holland confermata come Presidente di Amplifon: continuità alla guida del Gruppo

Il Consiglio di Amministrazione di Amplifon S.p.A., riunitosi a margine dell’Assemblea degli Azionisti, ha confermato Susan Carol Holland nel ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione ed Enrico Vita in qualità di Amministratore Delegato. Una scelta nel segno della continuità, che rafforza la leadership del Gruppo nel mercato mondiale dell’hearing care.

Susan Carol Holland

Susan Carol Holland: dal 2011 alla presidenza di Amplifon

Susan Carol Holland è una figura chiave nella storia e nella governance di Amplifon: è entrata a far parte del Consiglio di Amministrazione nel 1988, nel 1993 è stata nominata Vicepresidente e ha assunto la Presidenza del Gruppo nel 2011. Il suo impegno di lungo corso testimonia una visione solida e coerente, radicata nei valori fondanti dell’azienda. La nomina è avvenuta nel corso della prima riunione del nuovo CdA, che ha anche proceduto all’assegnazione delle cariche interne e al conferimento delle deleghe operative. La Presidente Susan Carol Holland continuerà quindi a ricoprire un ruolo non esecutivo, mentre Enrico Vita manterrà la carica esecutiva di CEO, consolidando così una collaborazione già collaudata e vincente. In occasione dell’incontro, sono stati costituiti i principali organi di controllo e supporto alla governance: il Comitato Remunerazione e Nomine; il Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità; il Comitato degli indipendenti per le operazioni con parti correlate e l’Organismo di Vigilanza. Il CdA ha inoltre verificato la sussistenza dei requisiti di indipendenza previsti dalla normativa e dal Codice di Corporate Governance, confermando così la conformità aziendale ai più alti standard di trasparenza e correttezza.

Leadership globale e governance inclusiva: il nuovo CdA con Susan Carol Holland alla presidenza

Con oltre 2,4 miliardi di euro di ricavi annui e una presenza capillare in 26 Paesi con più di 10.000 punti vendita, Amplifon si conferma leader globale nel settore dell’hearing care. Circa 20.900 collaboratori e collaboratrici nel mondo lavorano ogni giorno per offrire soluzioni personalizzate, innovative e in grado di restituire il piacere dell’ascolto a milioni di pazienti. L’attuale Consiglio di Amministrazione è stato nominato dall’Assemblea il 23 aprile 2025 e rimarrà in carica fino all’Assemblea che approverà il bilancio al 31 dicembre 2027. Si distingue per un equilibrato mix di profili professionali e competenze, includendo figure del mondo del business, manager di altri settori, esperti finanziari e professionisti qualificati. Il recente rinnovo delle cariche rappresenta un segnale forte: stabilità, visione strategica e impegno per l’eccellenza restano al centro della mission di Amplifon, sotto la guida di due figure chiave come Susan Carol Holland ed Enrico Vita.

Federico Motta Editore: un saggio sul fumetto nella collana “Historia”

Nato come simbolo di speranza e giustizia nel 1938, durante gli anni della Grande Depressione, è diventato un’icona culturale del secolo. Il fenomeno di Superman è citato da Federico Motta Editore in un saggio all’interno del volume “Novecento” della collana “Historia”: dalle sue origini, alle rivisitazioni odierne che hanno trasformato il supereroe in un mito moderno.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: il fenomeno culturale di Superman nella collana “Historia”

Federico Motta Editore, fondata nel 1929, è da sempre impegnata nella realizzazione di opere editoriali di qualità. All’interno del volume “Novecento” della collana “Historia” è presente un saggio sul fumetto in cui c’è un chiaro riferimento a Superman, pubblicato nel 1938 dalla futura DC Comics. Creato dalle menti dello sceneggiatore Jerry Siegel e del disegnatore Joe Shuster, dopo una serie di tentativi falliti e trasformazioni, Superman è diventato per tutti un eroe idealista e paladino della giustizia. A influire sul successo del fumetto, come raccontato da Daniele Barbieri nel volume di Federico Motta Editore, fu l’ideale di giustizia e speranza incarnato dal supereroe, che dava al pubblico qualcosa in cui credere in un periodo storico buio come quello della Grande Depressione.

Federico Motta Editore: l’evoluzione del personaggio di Superman nel corso del tempo

“Il successo di Superman è immediato e straordinario e trascina con sé il trionfo della nuova forma editoriale, che assume in breve le caratteristiche di rivista sottile, stampata su carta povera, con molta pubblicità, contenente una o più storie di un solo personaggio o di personaggi tra loro collegati – che mantiene ancora oggi”, si legge nel volume “Novecento” di Federico Motta Editore. Dopo la pubblicazione sulla rivista “Action Comics”, nel 1939 Superman è diventato una testata autonoma, primo caso nella storia. Il mito del supereroe in calzamaglia è cresciuto sempre più nel tempo e Superman è stato il protagonista di numerose storie, reinventate nel corso del tempo da autori del calibro di John Byrne, Alan Moore, Grant Morrison e Brian Michael Bendis. La portata culturale che questo fenomeno ha rappresentato per numerose generazioni è ben descritta nella collana di Federico Motta Editore: il personaggio creato nel 1938 è stato definito da Umberto Eco un “mito moderno”, ha influenzato la cultura pop, diventando ambasciatore UNICEF e simbolo di altruismo e speranza.

Tecnicaer Engineering: soluzioni avanzate per un “healing environment” all’Ospedale Gaslini

Un ospedale intelligente, sostenibile, innovativo e attento alle condizioni di pazienti e personale. Questo il progetto che Tecnicaer Engineering realizzerà per la nuova struttura del Gaslini di Genova, rendendolo altamente tecnologico con sistemi che si integrano con impianti di diversificazione energetica, per ottimizzare i consumi, le emissioni e la qualità dell’aria indoor.

Tecnicaer Engineering

Tecnicaer Engineering: un progetto sostenibile e innovativo per l’Ospedale Gaslini

Tecnicaer Engineering è impegnata nella realizzazione del nuovo Ospedale Giannina Gaslini di Genova, un progetto che riflette l’attenzione all’innovazione tecnologica e alla qualità architettonica, finanziato tramite un partenariato pubblico-privato. La nuova struttura seguirà le migliori pratiche europee di sostenibilità e innovazione per costruire un ospedale intelligente, dotato di autonomia energetica, digitalizzato e sicuro. La sostenibilità della struttura è garantita dall’implementazione di sistemi avanzati come motori endotermici Hydrogen Ready, solar cooling plug & play, pompe di calore, gruppi frigoriferi ad assorbimento e sistemi di free cooling. Tramite l’installazione di pannelli fotovoltaici e celle a combustibile a idrogeno, Tecnicaer Eningeering garantisce una diversificazione energetica all’ospedale. L’utilizzo, invece, di tecnologie all’avanguardia come Machine Learning, Cloud e gestione della microgrid consentono di efficientare il consumo energetico e diminuire le emissioni.

Tecnicaer Engineering: trasformare il Gaslini in un “healing environment”

La cura che Tecnicaer Engineering ripone nella progettazione di strutture altamente tecnologiche e sostenibili consente il raggiungimento dei più alti standard internazionali nell’edilizia green, come la certificazione LEED GOLD. Nella realizzazione dell’Ospedale Gaslini, l’attenzione, però, non è solo rivolta verso le caratteristiche strutturali, ma anche al miglioramento delle condizioni di pazienti e del personale sanitario. Infatti, la struttura è dotata di illuminazione naturale, di un controllo accurato delle temperature e della qualità interna dell’aria, in aggiunta all’isolamento acustico e al benessere termoigrometrico di ogni ambiente dell’ospedale, inclusi reparti intensivi e sale operatorie. Un avanzato sistema di controllo ambientale in tempo reale consente di tenere sotto controllo i livelli di umidità, CO2 e qualità dell’aria. Tecnicaer Engineering è precursore del concetto di “healing environment”, che applica anche per questo nuovo progetto, in modo da migliorare i percorsi di degenza e semplificare la mobilità dei pazienti.

Innovazione e sostenibilità: la visione imprenditoriale di Pietro Colucci

Classe 1960, laurea in Economia e Commercio e una visione pionieristica dell’economia circolare, Pietro Colucci è uno degli imprenditori italiani che per primo ha compreso e valorizzato il potenziale del binomio tra servizi ambientali e produzione di energia da fonti rinnovabili.

Pietro Colucci

Dal Waste Management a Kinexia: la scalata green di Pietro Colucci

La carriera di Pietro Colucci, iniziata presto alla guida dell’azienda di famiglia nel 1982, è stata segnata da intuizioni strategiche che lo hanno portato a essere tra i protagonisti della Green Economy in Italia. L’anno 2000 segna una svolta decisiva con l’acquisizione della divisione italiana di Waste Management Inc., colosso statunitense del Waste Management, dando così vita al Gruppo Unendo, di cui sarà Amministratore Delegato fino al 2009 e azionista fino al 2011. Guida l’espansione del Gruppo verso la produzione di energia verde, avviando nel 2004 Unendo Energia, società focalizzata sull’eolico. Parallelamente, il suo impegno istituzionale si consolida: tra il 2006 e il 2011, Pietro Colucci ricopre la carica di Presidente di Assoambiente, confermando il suo ruolo di riferimento nel settore ambientale. L’acquisizione del gruppo Schiapparelli 1824 Spa nel 2008 e la successiva trasformazione in Kinexia, società quotata e interamente focalizzata sulle energie rinnovabili, rafforzano ulteriormente la vocazione green della sua strategia industriale.

Pietro Colucci: il progetto Sostenya

È il 2011 quando Pietro Colucci fonda il Gruppo Sostenya, che guida in qualità di Presidente e Amministratore Delegato fino al 2024. Un percorso che culmina con l’acquisizione del 71% di Innovatec nel 2013, società attiva nell’efficienza energetica e nella domotica. Nasce così il Progetto Smart, un’iniziativa volta a sviluppare soluzioni integrate per Smart Grid, Smart City e Smart Home, anticipando molte delle tendenze attuali dell’innovazione urbana e della transizione ecologica. Impegnato anche sul piano culturale e istituzionale, collabora con Edo Ronchi alla creazione della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, scrive inoltre il libro “Vento a Favore” e promuove il Manifesto per lo Sviluppo Sostenibile dell’Italia, sottoscritto da tutte le principali associazioni del settore e da numerose realtà imprenditoriali. Pietro Colucci è stato membro del Comitato Ristretto di Presidenza e del Comitato di Presidenza della rivista “Management delle Utilities”, oltre a far parte, tra il 2016 e il 2020, del Gruppo Energia di Assolombarda in qualità di Consigliere.

Cotral Spa: mobilità più efficiente con il nuovo piano intermodale regionale firmato da Manolo Cipolla

Sotto la guida di Manolo Cipolla, Cotral Spa ha firmato una partnership con Trenitalia e Ferrovie dello Stato Italiane per favorire un trasporto intermodale e l’integrazione tra bus e treni per la mobilità regionale. Lo scopo è migliorare i servizi, diminuire il traffico privato e l’impatto ambientale e ottimizzare i tempi di attesa per i passeggeri.

Cotral Spa

Cotral Spa, sotto la guida di Manolo Cipolla, firma un accordo per una mobilità innovativa che punta all’intermodalità

Persiste l’impegno di Cotral Spa verso il miglioramento della mobilità nel territorio laziale. Lo scorso 12 giugno, il Presidente dell’azienda di trasporto extraurbano Manolo Cipolla ha firmato un accordo insieme a Ferrovie dello Stato Italiane e Trenitalia per creare un’integrazione funzionale tra treno e autobus nel territorio regionale. L’obiettivo è garantire ai passeggeri un servizio sempre più comodo ed efficiente, che possa soddisfare ogni tipo di esigenza di mobilità: per lavoro, studio, turismo e tempo libero. La collaborazione stipulata da Cotral Spa si concretizzerà attraverso tre fasi. La prima consiste nell’attivazione immediata dei servizi già operativi nelle stazioni di Monte San Biagio FS, Fara Sabina Montelibretti FS e Priverno Fossanova FS. La seconda fase prevede l’estensione dell’intermodalità alle stazioni di Orte FS, Cesano FS e alla nuova stazione in costruzione di Guidonia Colle Fiorito. Infine, è previsto l’incremento dei collegamenti e l’implementazione di tecnologie digitali per semplificare la gestione dei viaggi.

Cotral Spa: i benefici dell’iniziativa per il territorio

Sotto la guida di Manolo Cipolla, Cotral Spa è capofila del trasporto pubblico innovativo e intermodale, che con questa iniziativa per la Regione Lazio punta a evolvere il settore dei trasporti, rendendolo maggiormente su misura per i passeggeri. Con questo accordo, sarà possibile acquistare i biglietti dei bus direttamente tramite i canali di acquisto di Trenitalia e in accoppiamento con i treni, in coordinazione con gli orari. Lo scopo è quello di ottimizzare i tempi di attesa ed efficientare gli spostamenti; stimolare l’uso del trasporto pubblico collettivo e così ridurre il traffico privato e l’aumento della sostenibilità ambientale tramite la diminuzione delle emissioni. Questo progetto è favorito anche dagli hub di Cotral Spa che fungono da interscambio intermodale, aumentando sia la loro valorizzazione che la crescita socioeconomia del territorio.

Claudio Descalzi: transizione energetica, nuovi progetti di Eni in Mozambico

L’AD Claudio Descalzi in Mozambico: nei nuovi progetti l’impegno di Eni nell’affiancare il Paese e contribuire attivamente alla transizione energetica.

Claudio Descalzi, AD di Eni

L’AD di Eni Claudio Descalzi incontra il Presidente della Repubblica del Mozambico

Eni rafforza la partnership con il Mozambico: l’AD Claudio Descalzi, lo scorso 11 giugno, ha incontrato a Maputo il Presidente della Repubblica Daniel Francisco Chapo per discutere dei progetti in sviluppo nel Paese e di nuove attività. Al centro dell’incontro, iniziative strategiche finalizzate a sostenere la crescita economica del Mozambico e ad accelerare la transizione energetica. Basti pensare all’avvio di un progetto agroalimentare innovativo incentrato sulla produzione di olio vegetale per la bioraffinazione: l’iniziativa mira a sostenere lo sviluppo delle aree rurali e a creare opportunità per integrare il Paese nella catena del valore dei biocarburanti.

Cosa è emerso durante l’incontro con l’AD di Eni Claudio Descalzi

In Mozambico, il Gruppo guidato da Claudio Descalzi, che ha assunto l’incarico di Amministratore Delegato nel 2014, è impegnato anche in diverse iniziative di compensazione delle emissioni di carbonio, tra cui il programma Clean Cooking, che promuove l'uso di soluzioni di cottura più efficienti dal punto di vista energetico, e altre iniziative REDD+. Progetti che riflettono l’impegno di Eni in Africa: presente attualmente in 13 Paesi con circa tremila dipendenti, si propone attraverso un approccio collaborativo di contribuire a valorizzarne le abbondanti risorse e a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale, giocando al contempo un ruolo chiave nell’affrontare le sfide legate alla transizione energetica. In quest’ottica, anche l’incontro con il Presidente del Mozambico ha sottolineato l’efficacia della strategia di Eni di diversificare le proprie attività andando oltre l'oil & gas per arrivare a progetti di sviluppo sostenibile a livello locale e a nuove fonti di energia: iniziative ad alto contenuto innovativo, con particolare attenzione per la crescita sostenibile e inclusiva del settore agricolo.

Ares Ambiente: compost di qualità per un’agricoltura sostenibile

Con lo scopo di costruire un futuro migliore, Ares Ambiente è impegnata costantemente nell’adottare un modello di trattamento dei rifiuti basato su innovazione e sostenibilità, che si riflette in un impianto di compostaggio che favorisce l’economia circolare.

Ares Ambiente

Ares Ambiente a sostegno dell’economia circolare con l’impianto di compost

Attraverso una filosofia costruita su sostenibilità e innovazione tecnica, Ares Ambiente si è affermata nel settore della gestione dei rifiuti anche grazie a intuizioni come lo stabilimento di compostaggio, presso cui trasforma rifiuti organici in compost di alta qualità. La visione dell’azienda è improntata sull’economia circolare: facendo propri principi quali efficienza, economicità, trasparenza e competenza, Ares Ambiente è riuscita a rifletterli in ogni fase del processo e nei servizi che offre. Il compost generato dagli impianti dell’azienda è ricco di emendante, un nutriente essenziale per i terreni, attraverso cui vengono vivificati i campi agricoli. Questo processo è pienamente a supporto dell’economia circolare, poiché permette di aumentare la fertilità dei suoli, coltivare prodotti più genuini e nutrienti e favorire un’agricoltura sostenibile.

Ares Ambiente: costruire un futuro migliore attraverso sostenibilità e innovazione

Le tecnologie avanguardistiche adottate da Ares Ambiente nello stabilimento di compostaggio hanno reso ancora più sostenibile il trattamento dei rifiuti. I processi di gestione dell’impianto sono infatti in grado di simulare la decomposizione naturale attraverso il metodo aerobico. Questo permette di smaltire circa 40.000 tonnellate annue di rifiuti e sono diverse le fasi che portano all’elevata qualità del compost finale. Stoccaggio e triturazione compongono le tappe preliminari, prima della biossidazione aerobica in biocelle statiche. In seguito, avviene la deferrizzazione, deplastificazione e vagliatura intermedia, per poi raffinare e depositare il compost maturo. Ares Ambiente, realtà fondata da Marco Domizio, ha consolidato la propria leadership nell’ambito della gestione dei rifiuti attraverso un modello impostato su innovazione e sostenibilità, con lo sguardo rivolto verso un futuro migliore.

La lezione di Alessandro Benetton: la semplicità è la vera intelligenza

Nell’ultimo episodio di #UnCaffèconAlessandro, Alessandro Benetton – fondatore e Managing Partner di 21 Invest – riflette su un principio tanto semplice quanto rivoluzionario: la vera competenza si misura nella capacità di rendere chiari anche i concetti più complessi. Un tema che richiama alla mente una celebre frase attribuita ad Albert Einstein: “Se non lo sai spiegare a un bambino, non lo hai capito abbastanza bene”.

Alessandro Benetton

“Semplificare è competenza”: la riflessione di Alessandro Benetton

Viviamo in un mondo in cui complicare è diventato una strana forma di potere – osserva Alessandro BenettonMa nella realtà, chi sa davvero le cose sa anche renderle chiare”. Una riflessione che nasce da esperienze personali, incontri con professionisti dal curriculum invidiabile, ma incapaci di trasmettere davvero il senso di ciò che fanno. Una comunicazione oscurata da tecnicismi e linguaggio autoreferenziale che, invece di ispirare fiducia, genera distanza. “Pensateci: quando un medico vi parla della vostra salute e voi capite una parola su dieci, vi sentite più tranquilli o confusi?”, domanda il manager. “Vale per tutto: medicina, finanza, innovazione, imprenditoria”. Alessandro Benetton racconta anche un aneddoto delle origini di 21 Invest, fondata a soli 28 anni. “Dovevo spiegare agli investitori che cosa era il private equity, due termini che già da soli spaventavano. Allora misi da parte tutti i paroloni e dissi: aiutiamo le aziende a crescere, come degli adolescenti con un grande potenziale, ma che hanno bisogno di una guida, e quando sono pronte lasciano casa e camminano da sole”. Una metafora semplice ma potente, che riuscì subito a colpire gli investitori.

Alessandro Benetton: “Togliere il superfluo per arrivare all’essenza”

Per Alessandro Benetton, semplificare non significa banalizzare, ma “togliere il superfluo, come uno scultore che lavora fino a trovare la forma perfetta nella pietra”. Essere imprenditori oggi, aggiunge, non è solo questione di business ma anche di educazione, visione e cultura d’impresa. E per trasmettere tutto questo serve chiarezza. “Se non riesco a spiegare il mio progetto a un giovane collaboratore, significa che non è chiaro nemmeno nella mia testa”. La prova del nove? Chiedere sempre: “Me lo spieghi come se avessi dieci anni?” Se la risposta è sì, allora il progetto ha fondamenta solide. Un insegnamento che vale per ogni campo perché, come conclude Alessandro Benetton citando ancora Einstein e la sua spiegazione della relatività: “Quando un uomo siede accanto a una ragazza carina per un’ora, gli sembra che sia passato un minuto. Ma se lo fate sedere su una stufa rovente per un minuto, gli sembrerà durato un’eternità. Questa è la relatività”. Non servono formule complicate per spiegare concetti complessi, serve empatia, chiarezza e la capacità di mettersi nei panni di chi ascolta. In un mondo in cui molti cercano di apparire più intelligenti degli altri, “chi riesce a spiegare le cose in modo semplice ha già vinto”.

Visione industriale e responsabilità sociale: la carriera di Gianni Lettieri

Imprenditore visionario e dirigente d’azienda, Gianni Lettieri è una figura chiave dell’economia del Mezzogiorno e di tutta l’Italia. Classe 1956, è oggi Presidente e Amministratore Delegato di Meridie S.p.A., la prima investment company del Sud Italia quotata in Borsa, da lui co-fondata nel 2007. È anche Presidente di Atitech, MRO indipendente leader del mercato EMEA. 

Gianni Lettieri

Dal denim alla guida degli industriali: Gianni Lettieri e lo sviluppo del Sud

Il percorso di Gianni Lettieri inizia nel settore tessile: nel 1979, insieme a un imprenditore lombardo, dà vita a uno stabilimento per la lavorazione dei tessuti tra Monza e Casandrino. Nel 1989, fonda la prima società europea specializzata nella produzione di denim-ring, imponendosi anche sui mercati internazionali. Nel 1995, crea in India, con il gruppo Raymond, la prima azienda per la produzione di denim nel subcontinente asiatico. Tre anni prima, aveva vinto l’asta pubblica per la privatizzazione delle Manifatture Cotoniere Meridionali, superando competitor del Nord. Il suo spirito imprenditoriale e la capacità di anticipare i trend lo proiettano ben presto in prima linea tra gli attori dello sviluppo industriale meridionale. Tra il 2000 e il 2008, è Presidente dell’Unione degli Industriali di Avellino e poi di Napoli, dove resta in carica per sei anni consecutivi. In questo periodo, Gianni Lettieri promuove iniziative cruciali per il Sud: dal patto per la legalità alla gestione delle imprese confiscate alla criminalità, dai protocolli con ABI a sostegno delle famiglie ai premi destinati agli studenti. Il suo approccio ha sempre messo al centro le persone, considerate un patrimonio fondamentale per la crescita economica e sociale.

L’impegno di Gianni Lettieri e i riconoscimenti ricevuti

Nel 2006, Gianni Lettieri fonda CO.S.ER. S.r.l., per lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili. L’anno dopo dà vita a Meridie e, nel 2008, fonda MEDSOLAR S.p.A. e acquisisce Atitech S.p.A., oggi una delle maggiori realtà europee nella manutenzione di aeromobili civili e militari. Atitech diventa protagonista del settore MRO: nel 2022, acquisisce l’ex divisione manutenzione di Alitalia a Fiumicino, rafforzando la presenza nei principali aeroporti italiani e internazionali. Al 2 maggio 2023, l’azienda contava 1.447 dipendenti, un numero che riflette la sua strategia di crescita orientata a generare occupazione qualificata e a valorizzare il patrimonio umano. Nel corso della sua carriera, Gianni Lettieri ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui la laurea honoris causa in Giurisprudenza dall’Università Parthenope, il Premio Guido Dorso, il Premio Mediterraneo Economia e Impresa e il Premio Masaniello. La sua attività imprenditoriale è stata costantemente orientata al progresso economico, ma anche alla coesione sociale e al rafforzamento dell’identità produttiva del Sud Italia.

Banca Generali: la trasformazione sotto la guida di Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa ha impresso una svolta strategica a Banca Generali, portandola tra i top player del private banking: crescita solida, consulenza personalizzata e risultati premiati anche dal “Financial Times”.

Gian Maria Mossa, Amministratore Delegato Banca Generali

Perché Gian Maria Mossa ha contribuito significativamente alla crescita di Banca Generali

Da quando Gian Maria Mossa ha fatto il suo ingresso in Banca Generali, per poi diventare Amministratore Delegato nel 2017, l’Istituto ha vissuto una profonda trasformazione che l’ha portato a posizionarsi oggi tra le realtà più dinamiche e solide del panorama finanziario italiano: al centro di questa parabola, come sottolineato in queste settimane da numerose testate, c’è il manager, la cui visione strategica ha avuto un impatto significativo nella crescita. Da quando ne ha assunto le redini, le masse gestite sono arrivate a oltre 103 miliardi di euro dagli iniziali 25 miliardi, i consulenti finanziari attivi sono aumentati da 1.450 a oltre 2.300, mentre gli uffici sul territorio superano oggi quota 300. Sul fronte del mercato azionario, il titolo Banca Generali ha realizzato ritorni totali per i soci del 407,3%, dividendi inclusi, e il ROE, cioè il profitto per gli azionisti, è pari al 30%, a riprova di come gli investitori apprezzino la svolta impressa dal CEO.

Come Gian Maria Mossa ha guidato la trasformazione di Banca Generali

Elemento chiave della trasformazione di Banca Generali è stata la riorganizzazione del private banking con un focus crescente sulla clientela di fascia alta. Ma sono molte le iniziative di rilievo introdotte da Gian Maria Mossa. Tra queste anche BG Personal Advisory, la piattaforma avanzata di consulenza patrimoniale sviluppata per accompagnare i clienti nella gestione di asset complessi, come immobili, successioni, opere d’arte o aziende di famiglia. I risultati raggiunti in questi anni da Banca Generali non sono passati inosservati: il “Financial Times”, ad esempio, ha conferito all’Istituto il titolo di miglior private bank in Italia per ben sei volte negli ultimi otto anni, a conferma dell’efficienza nel coniugare performance finanziarie solide con un’offerta consulenziale evoluta. Oggi, Banca Generali nell’ambito dei gestori con reti è il quarto operatore in Italia: nel segmento private invece, cioè di clienti con patrimoni superiori ai 500mila euro, è terza. Un posizionamento competitivo che testimonia l'efficacia del percorso di crescita e il ruolo determinante della leadership di Gian Maria Mossa nella definizione di una strategia orientata all’innovazione, all’efficienza e alla centralità del cliente.

Pietro Labriola: perché l’Europa ha bisogno di una strategia comune per il digitale

Con margini ridotti, investimenti rallentati e regole obsolete, il futuro delle Telco europee è incerto. L’AD di TIM e Presidente di Asstel Pietro Labriola traccia il percorso verso un’Europa digitale competitiva.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: il futuro delle Telco passa dal cambiamento

In un contesto come quello attuale, dove la velocità dell’innovazione supera quella della regolazione, restare fermi è la scelta più pericolosa. Il cambiamento non è un’opzione. È una necessità. E va guidato con coraggio. Non inseguendo gli eventi, ma anticipandoli”. È quello che scrive Pietro Labriola, AD di TIM e di recente nominato Presidente di Asstel, in un articolo pubblicato su LinkedIn Pulse in cui parla del coraggio che manca nel settore europeo delle telecomunicazioni per compiere le scelte necessarie a rendere il Vecchio Continente digitalmente competitivo. Un coraggio che dovrebbe coinvolgere “ogni livello del sistema”, dal cittadino alle istituzioni, dal mercato alle aziende. “Le parole non bastano più”, afferma il manager, sottolineando gli scarsi risultati ottenuti dai tanti documenti, analisi e appelli generati negli ultimi anni dalle aziende del settore. “Le Telco europee continuano ad avere margini inferiori rispetto ad altri settori strategici – continua – Gli investimenti sono rallentati. Le regole sono spesso obsolete”. Per l’AD di TIM è in gioco un futuro che rischia di essere dominato da piattaforme americane e asiatiche. Una partita che non si gioca solo sul piano economico ma anche su quello geopolitico: “Senza infrastrutture digitali forti e autonome, l’Europa diventa dipendente da modelli industriali e tecnologici esterni”.

Pietro Labriola: serve una politica industriale per il digitale

Con queste premesse, Pietro Labriola fa dunque un appello a istituzioni, aziende e tutti gli attori coinvolti invitandoli a non lasciare più nulla al caso e a cominciare a guidare concretamente la trasformazione, a partire da una politica industriale europea per il digitale. “Le Telco europee sono chiamate a sfide epocali: transizione digitale, 5G, cybersicurezza, Intelligenza Artificiale, sostenibilità ambientale. Ma affrontano queste sfide con una struttura di mercato fragile, margini ridotti e regole pensate per un mondo che non esiste più”, scrive. “Abbiamo talento, idee, capacità.  Ma ci manca il sistema. E un’Europa senza sistema non è un’Europa digitale”. Cosa si dovrebbe fare dunque? Secondo l’AD di TIM, l’Europa dovrebbe: favorire il consolidamento dal momento in cui sono necessari pochi player forti e capaci di investire, definire un level playing field reale con regole uguali per tutti, riconoscere il ruolo strategico delle Telco in quanto “utility intelligenti”. “Serve una politica industriale del digitale – prosegue –. Come per l’energia o l’agricoltura, anche il digitale ha bisogno di una strategia comune. Di obiettivi condivisi, risorse adeguate, visione a lungo termine. Non possiamo più limitarci a regolamentare. Dobbiamo costruire”. Come? Sostenendo l’innovazione infrastrutturale, promuovendo standard aperti e interoperabili, investendo sulle competenze digitali e creando campioni europei nel cloud, nelle piattaforme e nei servizi di rete.

Festa di fine anno scolastico al plesso Asta di Marsala con Serenissima Ristorazione

Un momento di gioia, condivisione e musica ha segnato la conclusione dell’anno scolastico al plesso Asta dell’Istituto Comprensivo “Luigi Sturzo” di Marsala, dove Serenissima Ristorazione, gestore del servizio mensa per conto del Comune, ha voluto regalare ai piccoli alunni una giornata speciale.

Serenissima Ristorazione alla festa di fine anno scolastico al plesso Asta

Serenissima Ristorazione protagonista di una giornata di festa a scuola

L’iniziativa, pensata per celebrare la fine dell’anno scolastico, si è trasformata in una vera e propria festa: canti, balli e un pranzo dedicato hanno coinvolto studenti, insegnanti e personale scolastico in un clima di entusiasmo e serenità. Un’occasione per ripercorrere i mesi trascorsi insieme, valorizzando il legame tra scuola, famiglie e operatori del servizio pubblico. Il team di Serenissima Ristorazione ha ringraziato calorosamente la Dott.ssa Maria Cristina Romeo e la Dott.ssa Carmela Bognanni, sottolineando l’importanza della collaborazione costruita in questi mesi. Parole di gratitudine sono state rivolte anche alla dirigente scolastica Anna Maria Alagna e alla vicedirigente Antonella La Francesca, per il dialogo aperto e costruttivo, nonché ai genitori della commissione mensa, attivamente coinvolti nell’organizzazione della giornata. Un sentito ringraziamento è stato espresso anche al Presidente del CdA di Marsala Schola, Avv. Bellafiore, e al direttore Dott. Sparla, per la disponibilità e il sostegno mostrati durante l’intero percorso.

Serenissima Ristorazione: eccellenza, innovazione e sostenibilità al servizio della collettività

Serenissima Ristorazione è una delle realtà italiane più rilevanti nel settore della ristorazione collettiva e commerciale, con una presenza capillare in Italia e all’estero. L’azienda si distingue per solidità, affidabilità e impegno verso l’innovazione. Con un fatturato consolidato di 540 milioni di euro, opera quotidianamente per generare valore non solo per i clienti, ma anche per la società e il territorio in cui è presente. La forza dell’azienda risiede nella sinergia tra le sue diverse realtà e in un modello operativo che privilegia la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Attraverso una selezione accurata delle materie prime, tecnologie avanzate e una costante attenzione alla qualità, promuove un’alimentazione sana e consapevole, nel rispetto dell’ambiente e delle persone. I principi guida di Serenissima Ristorazione (affidabilità, competenza, innovazione e concretezza) si riflettono in ogni servizio erogato, con l’obiettivo di costruire un futuro più sostenibile e inclusivo.

Gianni Prandi: innovazione medica e responsabilità sociale con Assist Group

L’innovazione è un aspetto che, oltre a far parte dei servizi e delle soluzioni sviluppate da Assist Group, fondata da Gianni Prandi, caratterizza anche le iniziative sociali. La società ha donato un’apparecchiatura biomedica al Dipartimento di Immunologia Oculare dell’Arcispedale di Reggio Emilia.

Gianni Prandi

Gianni Prandi: Assist Group dona uno strumento biomedico innovativo

Sotto la guida di Gianni Prandi, Assist Group è impegnata in iniziative anche in ambito sociale. Di recente, infatti, la società ha donato alla Struttura Dipartimentale di Immunologia Oculare dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, diretta da Luca Cimino, una nuova strumentazione biomedica. L’apparecchio è dotato delle tecnologie più avanguardistiche del settore: un sistema Spectralis OCT2 COMPACT con modulo angiotomografia (OCTA) grazie a cui è possibile efficientare le diagnosi tempestive e i follow-up delle uveiti, ovvero patologie infiammatorie dell’occhio. Queste, se non vengono affrontare in tempo, rischiano di danneggiare la vista dei pazienti. Grazie alla donazione della realtà guidata da Gianni Prandi, la struttura somministrerà cure più tempestive e adeguate, con una maggior qualità di assistenza.

Gianni Prandi: Assist Group, un modello di imprenditoria umanistica

La donazione del sistema Spectralis OCT2 COMPACT con modulo angiotomografia (OCTA) alla Struttura Dipartimentale di Immunologia Oculare dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia è un esempio dei valori che da sempre contraddistinguono l’operato di Assist Group, in particolare la solidarietà e l’attaccamento al territorio. A sottolinearlo è lo stesso Gianni Prandi, che ha espresso tutto il suo orgoglio per il fatto di “poter mettere l’innovazione al servizio della salute pubblica”. Nella vision del fondatore, il modello segue “un'idea di imprenditoria umanistica che mette le persone al centro di ogni iniziativa”. Da questo spirito nasce quindi la soddisfazione “di fornire il nostro contributo alla Comunità, sostenendo chi è più fragile e chi ogni giorno, nella Sanità pubblica, lavora con passione e competenza per prendersi cura degli altri”.

Mediaset e Pier Silvio Berlusconi uniti nel ricordo di Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi ricorda il padre Silvio a due anni dalla scomparsa insieme a dipendenti e collaboratori di Mediaset: “Questo è un luogo speciale, grazie Papà”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: “Questa sera sarà e deve essere una serata di celebrazione”

Con Mediaset ha rivoluzionato il modo di fare televisione in Italia. Oggi, a due anni dalla scomparsa, il ricordo di Silvio Berlusconi nei corridoi di Cologno Monzese è più vivo che mai. Ecco perché il CEO Pier Silvio Berlusconi ha voluto ricordarlo insieme ai tanti dipendenti e collaboratori che oggi continuano a portare avanti ogni giorno il suo grande progetto. Ma quella dello scorso 11 giugno, nel Campus Mediaset di Cologno Monzese, non è stata una serata di commemorazione: “Questa sera sarà e deve essere una serata di celebrazione. Perché, vedete, il nostro fondatore amava la vita”, ha spiegato Pier Silvio Berlusconi ricordando come “amava stare con le persone”.

Così Pier Silvio Berlusconi ha ricordato il padre

Pier Silvio Berlusconi ha così voluto celebrare il padre: “Chi ha avuto modo di conoscerlo sa che lui aveva questa spinta, questo amore irrefrenabile verso il prossimo. Lui amava stare con le persone. Io penso che questo suo calore, questo suo ottimismo, la sua gioia, siano state anche la sua grande forza. Ne ho la certezza: il suo modo di vivere, il suo modo di essere e di lavorare fanno parte del Dna di Mediaset, del Dna della nostra Mediaset. Quindi, penso si possa dire che Mediaset è una grande azienda. Ma oltre a essere una grande azienda, è un luogo speciale. Un luogo dove i rapporti umani sono sempre al centro, dove i rapporti umani sono sempre vivi. E questo è un grandissimo valore. Sono anche sicuro che lui, che ci sta guardando dall’alto, sia orgoglioso di noi e che stia facendo uno dei suoi bellissimi sorrisi. Grazie”.

Smart working e collaborazione: la rivoluzione degli spazi in SACE

Collaborazione, flessibilità e benessere: sono queste le parole chiave del nuovo progetto Office4Future, con cui SACE dà un’ulteriore spinta alla trasformazione del proprio ambiente lavorativo, coerentemente con il modello di lavoro flessibile Flex4Future. Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale che mette al centro le persone e un ambiente lavorativo capace di attrarre e trattenere talento.

Sace logo

Con Office4Future, SACE ripensa l’ufficio

Il cuore del progetto è la creazione di spazi activity-based, progettati per rispondere alle esigenze specifiche delle attività lavorative: brainstorming, co-creazione, feedback rapidi, riunioni informali, confronto strategico. Niente più scrivanie fisse o layout gerarchici: ogni ambiente è pensato per stimolare la creatività, l’interazione autentica e l’uso intelligente delle tecnologie. Come sottolinea il team di SACE, “la creatività e l’innovazione si alimentano di connessioni autentiche, difficili da replicare in un contesto solo digitale”. Office4Future rappresenta un tassello fondamentale della più ampia strategia Flex4Future, avviata dall’azienda nell’ambito del Piano Industriale INSIEME 2025, e fondata su valori di fiducia, trasparenza e responsabilizzazione. L’obiettivo? Rendere l’organizzazione più agile, resiliente e attrattiva, valorizzando il talento e garantendo un sano equilibrio tra vita privata e professionale.

Flex4Future: la nuova cultura del lavoro firmata SACE

Office4Future si inserisce nel più ampio piano Flex4Future, parte integrante della strategia delineata nel Piano Industriale INSIEME 2025. Al centro, una cultura fondata su fiducia, trasparenza e responsabilizzazione, che punta a rendere SACE più agile, resiliente e capace di valorizzare il talento. “Siamo molto felici di abbracciare una nuova organizzazione del lavoro basata sulla flessibilità, che consentirà al nostro Gruppo di rafforzare la propria resilienza e capacità di rispondere ai cambiamenti – aveva sottolineato l’AD Alessandra Ricci – Un nuovo importante passo che rafforzerà la nostra efficacia, garantendo il benessere, il senso di appartenenza e un sano equilibrio tra la vita personale e quella professionale di tutti i colleghi”. In un contesto in cui lo smart working è sempre più integrato nella vita lavorativa, SACE trasforma i propri uffici in un catalizzatore di innovazione. Gli ambienti stimolano la creatività e rafforzano il senso di appartenenza, offrendo a collaboratori e collaboratrici la libertà di scegliere dove e come lavorare in base all’attività da svolgere, alle persone coinvolte e agli strumenti necessari.

Giuseppina Di Foggia: +54% di rinnovabili, cambia la gestione del sistema elettrico

Aumento delle rinnovabili, soluzioni alla saturazione virtuale della rete e investimenti per la sicurezza del sistema elettrico europeo sono alcuni degli argomenti di cui ha parlato Giuseppina Di Foggia, AD e DG di Terna, nel suo intervento al Festival dell’Economia di Trento dello scorso maggio.

Giuseppina Di Foggia, AD e DG di Terna

Giuseppina Di Foggia: aumento delle rinnovabili e microzone per garantire la transizione energetica

In occasione del Festival dell’Economia di Trento, che si è tenuto lo scorso maggio, è intervenuta anche Giuseppina Di Foggia, AD e DG di Terna, che ha parlato di transizione energetica e degli investimenti per la sicurezza energetica. La capacità installata di rinnovabili è aumentata del 54% da gennaio 2022, “un dato significativo, che ha cambiato e continuerà a cambiare le logiche di funzionamento e gestione del sistema elettrico, sempre più decentralizzato e digitalizzato”. A fronte dell’aumento delle richieste di connessione alla rete di impianti solari ed eolici di Terna, è in corso una valutazione con distributori, operatori e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per trovare una soluzione alla saturazione virtuale della rete. La soluzione offerta dal Gruppo è quella di dividere la Rete di Trasmissione Nazionale in 76 microzone: “Siamo convinti che l’approccio microzonale sia un valido strumento per assicurare efficienza nella realizzazione delle opere abilitanti la connessione delle nuove risorse — ha ribadito Giuseppina Di Foggia — minimizzando i costi per il sistema e l’impatto delle infrastrutture sul territorio”.

Giuseppina Di Foggia: gli investimenti di Terna per la sicurezza del sistema elettrico

Un punto focale riguarda la sicurezza del sistema elettrico europeo, caratterizzato da un’elevata presenza di energia green. Investimenti mirati e un’efficace regolamentazione tecnica e di mercato sono i punti chiave su cui costruire e rinforzare la sicurezza del sistema. “Gli investimenti di Terna per il Piano di Sicurezza, pianificati nell’aggiornamento del Piano Industriale 2024-2028, ammontano a 2,3 miliardi di euro, rispetto ai circa 1,7 del precedente Piano”, ha sottolineato Giuseppina Di Foggia. L’obiettivo attuale è contenere l’aumento dei prezzi relativi all’energia e, nel breve termine, la soluzione praticabile è rappresentata dalle rinnovabili, che rientrano anche nei piani di transizione energetica. D’altro canto, puntare alla diversificazione del mix energetico diventa cruciale, poiché garantisce di avere alternative anche in casi di emergenza. A riguardo, Giuseppina Di Foggia ha dichiarato: “Per chi come Terna gestisce la rete elettrica, il nucleare rappresenta comunque una buona opzione, trattandosi di una fonte di generazione costante e programmabile”.

Enrico Vita: innovazione tecnologica e ascolto personalizzato nei dispositivi Amplifon

Enrico Vita guida Amplifon all’insegna dell’innovazione tecnologica e della componente umana: attraverso l’uso dell’IA nel nuovo dispositivo Ampli-Mini-AI, che si adatta a diversi ambienti ed è in grado di distinguere suoni e parole, e all’esperienza e competenza di circa 10.000 audiologi nel mondo che accompagnano il paziente in ogni fase del percorso.

Enrico Vita

Enrico Vita: avanguardia tecnologica al centro dei nuovi apparecchi acustici

L’innovazione è sempre al centro dello sviluppo di Amplifon. Tecnologie all’avanguardia come l’IA sono state implementate nel nuovo device del Gruppo, che prende il nome di Ampli-Mini-AI, già lanciato nei principali Paesi europei, tra cui l’Italia, e in Oceania. “L’Intelligenza Artificiale sta portando una ulteriore ondata di innovazione in termini di miglioramento delle performance, in particolare di ascolto delle conversazioni in luoghi rumorosi”, ha dichiarato l’AD di Amplifon Enrico Vita. Il nuovo apparecchio acustico, infatti, è in grado di distinguere suoni e parole e adattarsi a diversi ambienti attraverso l’uso di algoritmi. L’avanzata tecnologia di Ampli-Mini-AI è riscontrabile anche nelle sue dimensioni miniaturizzate: piccolo e discreto, come tutti i device di ultima generazione, è anche dotato di una batteria ricaricabile con durata di un giorno intero. “Già prima dell’IA gli apparecchi acustici erano dispositivi iperconnessi, in grado di comunicare con altri device come il telefono, la TV e le app — ha evidenziato Enrico VitaL’IA sarà decisiva in tanti settori e il nostro non farà eccezione: è un abilitatore orizzontale come lo è stata l’energia elettrica o, in tempi più recenti, il personal computer”.

Enrico Vita: l’importanza delle persone in Amplifon

L’IA non si limita a migliorare gli apparecchi di Amplifon, ma è utilizzata anche in fase di diagnosi, “come il sistema proprietario per i test Otokiosk, per la gestione dell’agenda degli audiologi, il customer care e tutto quello che è legato alla gestione del cliente”, ha aggiunto Enrico Vita. Lo sviluppo tecnologico consente sicuramente di aumentare il proprio vantaggio competitivo, ma la componente umana resta fondamentale, soprattutto in fase di diagnosi. Il Gruppo dispone di audiologi altamente qualificati che affiancano il cliente durante tutto il percorso di riabilitazione uditiva: dalla fase di test, gratuiti in circa 20.000 cliniche di Amplifon nel mondo, alla scelta del device acustico più adeguato alle esigenze del paziente, al supporto durante la fase di adattamento e in tutto il periodo successivo. Sotto la guida di Enrico Vita, Amplifon può contare su 10.000 audiologi esperti a livello mondiale che, tramite le loro competenze, supportano le persone nella riscoperta dei suoni.

Antonio Rota tra Media Intelligence e Big Data strategici

Antonio Rota è un ingegnere e un manager nel settore della Media Intelligence con una visione orientata all’innovazione. Il suo impegno spazia dallo sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate alla formazione accademica, con un focus costante su Big Data, AI e comunicazione strategica.

Antonio Rota

Antonio Rota guida l'innovazione nella Media Intelligence

Alla guida di Vidierre S.r.l. dal 2007, Antonio Rota ha trasformato l’azienda in un punto di riferimento nel panorama della Media Intelligence. In qualità di Amministratore Delegato e Presidente del Consiglio di Amministrazione, ha guidato l'evoluzione tecnologica della società attraverso l'adozione di strumenti avanzati come l'Intelligenza Artificiale, l'OSINT e l'analisi semantica. L’introduzione del sistema WOSM© (World Open Source Monitoring) ha rappresentato una svolta nella gestione dei Big Data, consentendo una lettura integrata di fonti interne ed esterne, strutturate e non. Vidierre, parte di Assist Group, serve oltre 650 clienti, offrendo soluzioni strategiche per il monitoraggio dei media su web, stampa, radio, TV e social network. Rota ha spiegato come l'obiettivo sia fornire strumenti efficaci per comprendere e anticipare il contesto informativo in tempo reale. La sua visione ha permesso di consolidare la leadership della società in un mercato in continua evoluzione, valorizzando anche il capitale umano interno e la crescita delle competenze.

Antonio Rota tra formazione, Big Data e trasformazione digitale

Parallelamente all’attività manageriale, Antonio Rota ha costruito un ponte solido tra impresa e accademia. Con una laurea in Ingegneria Gestionale e oltre 20 anni di esperienza, è docente in corsi e Master dedicati a Big Data, Media Monitoring, sponsorizzazioni e Smart Venue. Collabora con importanti istituzioni accademiche come la LUMSA di Roma, l’Università IULM di Milano, l’Università di Modena e Reggio Emilia e la Scuola dello Sport del CONI. Il suo contributo si è distinto anche all'interno del Comitato di Indirizzo del Dipartimento di Scienze e Metodi dell'Ingegneria dell’Unimore. Durante il programma “Sport Value Management” della Bologna Business School, ha sottolineato come l'integrazione tra tecnologia e comunicazione rappresenti una leva fondamentale per formare i professionisti di domani. Il suo approccio unisce visione strategica e capacità di adattamento alle trasformazioni del mercato, qualità di riferimento nell'ecosistema del data-driven marketing e della trasformazione digitale.

Luca Dal Fabbro: alleanza banche - imprese decisiva per infrastrutture e cittadini

Oggi, la sinergia tra sistema bancario e mondo imprenditoriale si conferma sempre più strategica per affrontare le sfide della transizione energetica, della digitalizzazione e della sostenibilità. A ribadirlo è stato Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo Iren, in occasione della cerimonia di premiazione delle eccellenze del settore bancario organizzata da “BancaFinanza” a Torino.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: “L’alleanza tra banche e imprese è la chiave per affrontare le sfide future”

L’alleanza tra banche e imprese è già forte, ma riserva ulteriori opportunità nel futuro”. Con queste parole, il Presidente Luca Dal Fabbro ha sottolineato il valore strategico della collaborazione tra il sistema creditizio e il tessuto produttivo italiano, in occasione della cerimonia promossa da “BancaFinanza” per premiare le eccellenze nel settore bancario, svoltasi lo scorso 17 maggio a Torino. Il Presidente del Gruppo Iren ha ribadito come le utility, in particolare, si trovino ad affrontare sfide cruciali nei servizi di distribuzione elettrica e idrica, evidenziando l’urgenza di rilanciare gli investimenti in infrastrutture fondamentali per il benessere collettivo, la crescita del Paese e il rafforzamento della competitività industriale. “Rilanciare gli investimenti in questo settore non solo è doveroso, ma sarà utile al benessere dei cittadini, alla crescita del Paese e di tutti gli attori in campo”, ha aggiunto Luca Dal Fabbro.  

Luca Dal Fabbro confermato alla guida di Iren per il prossimo triennio

Il ruolo guida di Luca Dal Fabbro nel Gruppo Iren è stato recentemente confermato: lo scorso 24 aprile, l’Assemblea degli Azionisti ha approvato il bilancio 2024 e rinnovato il Consiglio di Amministrazione per il triennio 2025-2027, confermandolo alla Presidenza del Gruppo. Iren ha chiuso l’esercizio con un utile netto pari a 212,5 milioni di euro, proponendo la distribuzione di un dividendo in crescita, pari a 0,1283 euro per azione. Un risultato significativo che si inserisce in un percorso di consolidamento degli obiettivi legati alla transizione energetica, allo sviluppo sostenibile e alla digitalizzazione. “Sono onorato di avere l’opportunità di operare come Presidente di Iren anche per i prossimi tre anni – ha dichiarato Luca Dal Fabbro in seguito alla riconferma – Il mandato appena concluso è stato ricco di sfide che il Gruppo ha saputo affrontare con successo, non solo nella prospettiva evolutiva dei nostri business ma anche fornendo risposte puntuali a problematiche dal forte impatto per i nostri stakeholders, come la crisi energetica e la crescita generalizzata dei prezzi”.

Consorzio per le citycar elettriche: l’appello di Luca de Meo all’Europa

"L'occasione credo che sia perfetta per l'Europa per tornare all'attacco": con queste parole Luca de Meo ha introdotto la sua ricetta per continuare a competere nel mercato globale dell'automotive elettrico. Il CEO di Renault Group lo ha fatto durante un'audizione alla commissione Attività produttive della Camera dove, dopo aver analizzato la crisi del settore europeo, ha illustrato una serie di proposte concrete: dalla standardizzazione dei componenti alla creazione di zone industriali a basso costo energetico.

Luca de Meo, CEO Renault

Consorzio europeo vs giganti globali: la sfida lanciata da Luca de Meo

È una proposta audace quella che proviene dal manager alla guida di Renault Group: replicare il successo aeronautico di Airbus nel mondo delle vetture elettriche compatte. L’obiettivo? Sostenere l’industria automobilistica europea alle prese con una crisi senza precedenti, complici costi di produzione superiori del 30% rispetto ai competitor globali e una competitività sempre più minacciata dall'avanzata cinese e americana. Luca de Meo ha delineato una strategia ambiziosa durante la sua testimonianza presso la commissione parlamentare italiana. La visione del manager consiste nel creare un consorzio continentale che sappia competere con i giganti asiatici e americani nel mercato delle auto a zero emissioni urbane. Il CEO di Renault Group non si limita a una semplice alleanza commerciale, ma propone un vero e proprio ecosistema industriale integrato che possa rispondere alle cinque sfide cruciali del momento: decarbonizzazione, competitività globale, salvaguardia dell'occupazione, autonomia strategica europea e modernizzazione del parco veicoli circolante. La strategia di Luca de Meo strizza l’occhio al modello giapponese per l'incentivazione dei veicoli urbani sostenibili e si ispira alla collaborazione vincente già sperimentata nel settore aeronautico con Airbus.

Luca de Meo: Europa penalizzata, costi +30% e burocrazia che blocca l'innovazione

Tra le proposte del CEO di Renault Group anche l’istituzione di zone industriali italiane con tariffe energetiche competitive per attrarre imprese innovative. Parallelamente, è necessario frenare il peso della burocrazia normativa che assorbe un quarto delle risorse destinate alla ricerca e allo sviluppo attraverso una media di 8-9 nuovi regolamenti annuali. E se è vero che il futuro appartiene all'elettrico, come ribadisce Luca de Meo, è importante non trascurare il miglioramento dei propulsori tradizionali quando necessario, valutando le emissioni durante l'intero ciclo vitale del veicolo. La ricetta include la standardizzazione dei componenti e l'armonizzazione normativa tra i Paesi UE, la stessa via percorsa dalla Cina negli ultimi 15 anni. Un approccio che, secondo il manager, dovrebbe garantire decarbonizzazione, competitività, occupazione, autonomia strategica e rinnovamento del parco circolante. Con effetti ulteriori se si estende la collaborazione anche ai veicoli commerciali leggeri per la logistica metropolitana sostenibile.

Paolo Gallo: gli obiettivi futuri di Italgas

L’AD di Italgas Paolo Gallo ha annunciato i prossimi step della strategia del Gruppo: la fusione con 2i Rete Gas è prevista per luglio. Punti salienti per il mandato riguardano la riduzione di perdite, il miglioramento della gestione delle società e gli investimenti previsti dal PNRR.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: gli obiettivi del quarto mandato

Paolo Gallo è intervenuto in occasione dell’Assemblea degli Azionisti che si è svolta a Torino lo scorso 13 maggio, in cui è stato approvato il bilancio del 2024 ed è stato rinnovato il board del Gruppo. “È un quarto mandato molto sfidante, non solo per me ma per tutto il Consiglio di Amministrazione”, ha sottolineato il manager. Nel corso dell’evento, ha annunciato alcuni punti fondamentali del suo prossimo mandato: la fusione tra Italgas Reti e 2i Rete Gas è prevista per il primo luglio. “Mettendo insieme tutti i tempi, entro la fine di ottobre dovremmo aver concluso il processo di dismissioni”, ha ribadito Paolo Gallo. Il passo successivo comprende il ricevimento delle dichiarazioni di interesse da parte di eventuali candidati, ed è già stato individuato il monitoring trustee con l’approvazione dell’Antitrust.

Paolo Gallo: il punto su settore idrico, idrogeno e biometano

Con l’obiettivo orientato per il periodo 2025/2026 a migliorare la gestione delle società, sulla riduzione delle perdite e sul raggiungimento degli investimenti prefissati dal PNRR, Paolo Gallo si è soffermato sul settore idrico e, nel dettaglio, sulla situazione di emergenza che ha colpito la Sicilia, aggiungendo che si sta procedendo alla costruzione di “dissalatori che rappresentano una nuova fonte di approvvigionamento”. Il discorso del manager ha toccato anche i punti sul biometano e sull’idrogeno, settori che godono di un forte fermento, con più di 300 richieste di connessione ricevute. Nelle realtà francesi, esistono più di 700 impianti connessi, infatti “uno degli obiettivi di questo mandato è di promuovere la realizzazione di nuovi impianti”, ha evidenziato Paolo Gallo. Un altro elemento del mandato riguarda il progetto pilota installato in Sardegna in chiave idrogeno, che ha lo scopo di illustrare e dimostrare come sia possibile realizzare un’economia green sull’idrogeno.

Gruppo Riva, leader siderurgico dal 1954

Da oltre 70 anni, Gruppo Riva è leader nel settore dell’acciaio. Sotto la guida del suo fondatore Emilio Riva, l’operatore siderurgico ha introdotto in passato tecnologie rivoluzionarie come la colata continua curva a tre linee.

Gruppo Riva

La tradizione di Gruppo Riva: oltre 70 anni di innovazione nel settore dell’acciaio

Gruppo Riva vanta una lunga storia di successo, basata su una solida strategia di crescita, investimenti mirati e su una propensione per l’ammodernamento tecnologico. Tra le innovazioni più significative vi è senz’altro la colata continua curva a tre linee, entrata in funzione nel giugno del 1964. Grazie all’alta qualità dei suoi prodotti, il Gruppo fondato nel 1954 da Emilio Riva si è affermato come uno dei maggiori player nel settore siderurgico, acquisendo un’importante quota di mercato nella fabbricazione di acciai lunghi realizzati con acciaierie ad arco elettrico. Negli anni, è cresciuto espandendosi oltre confine in diversi Paesi europei (Francia, Belgio, Germania e Spagna) e in Canada. Guidato oggi da Claudio Riva, Gruppo Riva continua ad avere un ruolo di primo piano nel mondo dell’acciaio.

La produzione di Gruppo Riva e l’impegno per la sostenibilità

L’ampia gamma di prodotti lunghi di qualità realizzati da Gruppo Riva è destinata a una moltitudine di settori, inclusi quelli che esigono standard qualitativi particolarmente elevati come la meccanica, il movimento terra e l’automotive. Gli investimenti consistenti che ogni anno il Gruppo realizza per migliorare costantemente la qualità dei prodotti e dei processi produttivi, nonché la sicurezza degli stabilimenti e la sostenibilità ambientale della produzione, fanno sì che l’operatore siderurgico mantenga la propria leadership in questo strategico segmento di mercato. La produzione di Gruppo Riva comprende anche trafilati, pelati e rettificati, derivanti da un’ulteriore lavorazione a freddo dei laminati. Da gennaio 2023, l’azienda è impegnata nel cercare di rendere maggiormente autonoma la catena del riciclo dell’acciaio attraverso gli impianti di raccolta, selezione e frantumazione di rottami metallici raggruppati sotto la società Trenterois, con la quale il Gruppo ha riaffermato l’enorme valore attribuito alla sostenibilità.

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