BV TECH: piattaforme e tecnologie proprietarie per i grandi progetti strategici del Paese

La missione di BV TECH è costruire un futuro sicuro per l’Italia attraverso l’innovazione, promuovere la coscienza tecnologica e tutelare l’interesse nazionale con collaborazioni pubblico-privato.

BV TECH

BV TECH: innovazione e sicurezza nel settore ICT

BV TECH figura tra i maggiori player nel mercato dell’ICT e della Sicurezza delle Reti, dei Dati, dei Sistemi e delle Informazioni a livello nazionale e internazionale. Fondato nel 2005 dall’ingegnere Raffaele Boccardo, il Gruppo è in grado di gestire grandi progetti strategici nazionali, sia in ambito civile che militare, con servizi erogati mediante piattaforme che sfruttano tecnologie proprietarie. BV TECH opera nei settori industriali strategici per il Paese, inclusi: Difesa, Spazio e Sicurezza dello Stato; Pubblica Amministrazione, Sanità, Logistica e Trasporti; Finanza e Assicurazioni; Industria; Telecomunicazioni e Media; Energy & Utilities; Fashion, Retail & GDO. I suoi quattro principali centri di competenza, in cui detiene un know-how unico, riguardano Cybersecurity, Cloud & Infrastructure, Software & Data Science e Digital Trust. La mission del Gruppo può invece essere suddivisa in tre punti fondamentali: costruire e mettere al sicuro il futuro dell’Italia attraverso la ricerca e l’innovazione; risvegliare e determinare una nuova coscienza tecnologica, presidiando la frontiera della sicurezza e della conoscenza; tutelare l'interesse nazionale attraverso le migliori collaborazioni pubblico-privato.

La rete di BV TECH nel mondo

Con una rete di 15 società di ingegneria, servizi informatici e sicurezza, BV TECH vanta una presenza internazionale: 20 le sedi in Italia (Milano, Roma, Genova e Grottaglie) e all’estero (Italia, Germania, Portogallo, Spagna, Svizzera, Svezia, UK e USA). Dall’anima fortemente tecnologica e votata all’innovazione continua, il Gruppo coniuga velocità di sviluppo, tempestività d’azione e stabilità di erogazione in un ambiente sicuro, investendo ogni anno il 10% dei ricavi in ricerca e sviluppo. Dal 2023, l’ecosistema BV TECH comprende anche il Gruppo Arturai, azienda attiva nel mercato ICT della Cybersecurity, specializzata nella fornitura di servizi globali di Cloud Security, Enterprise Security e Web performance basati sulla piattaforma del leader mondiale Akamai. Dopo aver consolidato un bilancio con ricavi pari a 164 milioni di euro e un Ebitda Margin di oltre il 22% l’anno precedente, nel 2024 i ricavi di BV TECH hanno raggiunto i 182 milioni di euro, con un Ebitda assestato al 22,1%.

Dalla laurea al quarto mandato alla guida di Italgas: il percorso di Paolo Gallo

Alla guida di Italgas dal 2016, Paolo Gallo ha contribuito a consolidare la posizione del Gruppo nel settore del gas, promuovendo una strategia basata su innovazione e sostenibilità. Il suo pensiero sul percorso verso la transizione energetica è riassunto nei libri “Diario di volo” e “Fuori dal Labirinto”.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: dalla laurea alla privatizzazione di Grandi Stazioni

Nato a Torino nel 1961, Paolo Gallo si laurea in Ingegneria Aeronautica al Politecnico di Torino. Dopo aver conseguito un MBA presso l’Università degli Studi della città, entra in Fiat Avio S.p.A. nel 1988. La sua prima esperienza lavorativa si trasforma in un percorso di 13 anni che lo porta a specializzarsi, nel 1997, in ambito energetico. Occupandosi dello sviluppo di nuovi progetti in India, Brasile e India prende parte alla nascita di Fiat Energia, la società in cui convergono le attività del Gruppo Fiat legate alla generazione di energia elettrica. Nel 2002, passa al Gruppo Edison nel ruolo di Direttore Strategie e Innovazione e, dal 2003 al 2011, è Direttore Generale e Amministratore Delegato di Edipower. Gli anni che vanno dal 2011 al 2014 lo vedono invece alla guida di Acea S.p.A. in qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale. Prima di entrare in Italgas, opera per un breve periodo nel ruolo di Amministratore Delegato di Grandi Stazioni, coordinandone la privatizzazione.

Paolo Gallo: i mandati in Italgas e l’attività accademica

Paolo Gallo entra in Italgas nel 2016, anno in cui ne assume la guida in qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale. La sua leadership ha contribuito a far consolidare la posizione del Gruppo quale realtà di rilievo nel settore della distribuzione del gas e terzo operatore in Europa. Ad aprile 2025, è stato confermato il suo quarto mandato. Nel 2020, è stato nominato Presidente di Gas Distributors for Sustainability, l’organismo che riunisce i maggiori operatori del settore della distribuzione del gas. Autore di due opere sulla transizione energetica, “Diario di volo. Come guidare la trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità” (2022) e “Fuori dal Labirinto. Innovazione, tecnologie e i pregiudizi sulla transizione energetica” (2025), Paolo Gallo è anche attivo in ambito accademico. Dal 1992 al 1993, è stato Direttore del Corso MBA presso la Scuola di Amministrazione Aziendale dell’Università di Torino ed è stato titolare del corso “Valutazioni economico-finanziarie di Investimenti Industriali” fino al 2002. A partire dal 2018 tiene, inoltre, corsi di Re-engineering Operational Processes (Master Digital Ecosystem) e di Energy Management (Master Energy Industry) presso la Luiss Business School. 

Terna: gli obiettivi di decarbonizzazione più vicini con il Tyrrhenian Link

Il Tyrrhenian Link testimonia l’eccellenza ingegneristica italiana. Unendo tecnologia avanzata e rispetto ambientale, Terna apre la strada a un futuro energetico più efficiente, sicuro e sostenibile, in cui l’Italia è un hub nel cuore del Mediterraneo.

Terna

Terna: l’energia del futuro viaggia sotto il mare

Si scrive Tyrrhenian Link e si legge energia del futuro. È il nuovo elettrodotto realizzato dal gestore della rete elettrica nazionale che, con i suoi 970 km di cavi sottomarini, collegherà la Sicilia, la Campania e la Sardegna dove la produzione di energia da fonti rinnovabili non programmabili, in particolare eolico e solare, è in costante aumento. Un’infrastruttura strategica per il sistema elettrico italiano che permetterà di accelerare lo sviluppo delle rinnovabili e quindi il raggiungimento degli obiettivi nazionali per la transizione energetica e la decarbonizzazione. L’opera di eccellenza ingegneristica italiana che migliorerà la capacità di scambio elettrico, consentendo di utilizzare al meglio i flussi di energia da fonti rinnovabili, è il punto principale del Piano di Sviluppo di Terna. Si tratta, infatti, dell’infrastruttura più ambiziosa mai realizzata nel nostro Paese. Tra i vantaggi ci sono una maggiore stabilità e sicurezza per il sistema elettrico, un’elevata flessibilità, l’incremento della capacità di scambio elettrico, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e un aumento della concorrenzialità dei produttori sul mercato. L’opera, in sostanza, rappresenta un importante salto tecnologico verso un futuro energetico più pulito che vede l’Italia come un hub elettrico nel cuore del Mediterraneo.

Terna: un progetto che unisce innovazione e rispetto per l’ambiente

È la prima volta al mondo che viene posato un cavo di alta tensione in corrente continua a oltre 2.000 metri di profondità, con punte fino ai 2.150 metri sotto il livello del mare. I primi lavori di posa del cavo sottomarino sono partiti a inizio 2025 in Sicilia. Qui, nella località di Fiumetorto partirà la tratta est che collegherà il Comune siciliano di Termini Imerese a Torre Tuscia Magazzeno, in provincia di Salerno. La tratta ovest unirà invece Fiumetorto all’approdo sardo di Terramala, in provincia di Cagliari. Un aspetto centrale del progetto Tyrrhenian Link è l’attenzione al territorio di Terna, che ha cercato di unire innovazione e tecnologia per ridurre al minimo l’impatto ambientale. In quest’ottica, da febbraio 2024 il Gruppo ha avviato lavori di espianto e ripiantumazione di alberi di olivo nell'area dove sorgerà la futura stazione di conversione di Selargius. Le rotte dei cavi marini sono poi state progettate in modo da ridurre l'interferenza con l'habitat acquatico. Gli approdi, infine, sono stati realizzati con la tecnica della perforazione tele-guidata, che evita scavi a cielo aperto sulle spiagge.

Alessandra Ricci: con SACE, 80 miliardi per il tessuto imprenditoriale italiano

Con alle spalle una carriera di grandi esperienze nella finanza internazionale di impresa, Alessandra Ricci ricopre oggi le cariche di AD e DG di SACE, guidando il Gruppo verso una crescita con il 65% di utile netto nel primo semestre del 2024. La manager è molto attenta alle questioni del cambiamento climatico, dell’innovazione e del gender gap.

Alessandra Ricci

Alessandra Ricci: la crescita e il successo di SACE

Alessandra Ricci è AD e DG di SACE, incarichi assunti dopo aver maturato esperienza nella finanza internazionale. Sotto la sua guida, l’utile netto nel primo semestre dello scorso anno ammontava al 65%, grazie anche alla riduzione del rischio del portafoglio complessivo. “Ogni volta che noi investiamo in innovazione e in competenze, abbiamo due effetti — ha specificato la manager — il primo diretto a livelli di competitività, quindi di ritorno del capitale investito”. Con il Piano Industriale INSIEME25, SACE ha messo a disposizione 80 miliardi di euro per le imprese del tessuto italiano, generando un impatto di 220 miliardi di euro e un supporto di 1,3 milioni di posti di lavoro. Infatti, secondo Alessandra Ricci: “Le imprese continuano a investire. E fanno investimenti per i miglioramenti di processo e di prodotto. Sempre in chiave di sostenibilità”.

Alessandra Ricci: l’impatto del cambiamento climatico sulle imprese e il gap di genere nel mondo professionale

Alessandra Ricci ha molto a cuore la questione del cambiamento climatico, “ho visto personalmente i luoghi alluvionati in Emilia-Romagna e cosa comportano i disastri ambientali per la vita delle imprese”. Per questo motivo, SACE ha introdotto la polizza Protezione Rischio Clima, per sostenere e coprire le imprese dai rischi climatici: “È bene che le aziende italiane siano consapevoli non solo di quanto rischiano senza un’adeguata tutela, ma anche di cosa rischiano di pagare in prospettiva rinunciando a una polizza”, ha sottolineato la manager. Anche gli aspetti della transizione green preoccupano le aziende, motivo per cui il Gruppo ha stanziato 12 miliardi di euro per le PMI: “800 i progetti supportati”. Alessandra Ricci è molto attenta a colmare il gap di gender nel mondo del lavoro: Women in Export è l’iniziativa lanciata in SACE, una community di donne titolari di imprese e direttori finanziari attiva nella formazione e nella condivisione di esperienze.

Gruppo Riva: investimenti ambientali e segnali incoraggianti per il 2025

Gruppo Riva all’evento Made in Steel 2025: il Presidente Claudio Riva ha confermato segnali incoraggianti e stabilità delle quotazioni, soffermandosi sulle sfide e prospettive future e sul costante impegno del Gruppo verso la sostenibilità attraverso l’ulteriore riduzione di emissioni dirette di CO₂ e il riutilizzo di materiali di risulta.

Gruppo Riva

Gruppo Riva al Made in Steel 2025

“Per Gruppo Riva l'anno corrente è iniziato con segnali che danno fiducia”, ha sottolineato il Presidente Claudio Riva in occasione del Made in Steel 2025, evento internazionale dedicato alla filiera siderurgica tenutosi dal 6 all’8 maggio. “Oltre all'aumento dei prezzi a cavallo d'anno, dettato dalla necessità dei produttori di cercare marginalità positiva, notiamo proseguire con una buona stabilità le quotazioni”, a margine degli eventi sulla scena mondiale e sui mercati. Sulle prospettive di Gruppo Riva per i prossimi mesi: “Dipendono interamente da come noi europei ci porremo davanti alle nuove sfide che si presentano. Un’economia florida e un sistema che possa funzionare ed essere indipendente necessita di una filiera industriale europea funzionante. Questa deve potersi misurare ad armi pari con i propri concorrenti”. È fondamentale salvaguardare il sistema occidentale per mantenere alti gli standard vigenti.

Gruppo Riva: il persistente impegno verso la riduzione di emissioni dirette di CO₂ e il riutilizzo di materiali

Sul fronte sostenibilità ambientale, Gruppo Riva persiste nel suo impegno e nella strategia per diminuire l’impatto ambientale, stanziando ulteriori investimenti per la riduzione di emissioni dirette di CO₂, “già eccezionalmente basse”. Oltre alla sicurezza e alla produttività degli stabilimenti del Gruppo, Claudio Riva ha sottolineato la grande attenzione “al riutilizzo dei nostri materiali di risulta della produzione dove nella grande maggioranza dei nostri siti raggiungiamo fino ad oltre il 98% di valorizzazione e riutilizzo”. Inoltre, riguardo alla partecipazione di Gruppo Riva al Made in Steel, “notiamo con piacere che avendo saputo della conferma della nostra presenza a questo evento anche molti clienti e fornitori esteri quest’anno hanno deciso di recarsi a Milano per farci visita”.

Daniele Ragone: Progetti del Cuore al fianco dell’inclusione sociale di Moncalieri

Continua l’impegno di Daniele Ragone, Amministratore Unico di Progetti del Cuore, verso l’integrazione della mobilità gratuita, per costruire una società inclusiva e solidale. Lo scorso marzo ha fornito un veicolo ad Auser Volontariato Moncalieri per consentire il trasporto di anziani, bambini e persone con difficoltà motorie.

Daniele Ragone

Daniele Ragone: il sostegno all’integrazione della mobilità gratuita di Moncalieri

Fornire un aiuto concreto alle persone con difficoltà per costruire una società più inclusiva e solidale: è questo l’obiettivo di Progetti del Cuore”, ha dichiarato l’Amministratore Unico Daniele Ragone lo scorso marzo, in seguito alla cerimonia di consegna del nuovo veicolo in comodato d’uso gratuito che Progetti del Cuore ha fornito ad Auser Volontariato Moncalieri. L’iniziativa a favore dell’integrazione della mobilità gratuita locale permette all’ente di continuare il suo lavoro di assistenza e supporto al trasporto territoriale, attraverso l’accompagnamento socio-sanitario di anziani, bambini e cittadini con difficoltà motorie a visite mediche e di fisioterapia. “Con questo spirito sosteniamo associazioni come Auser Volontariato Moncalieri, offrendo un supporto tangibile a chi ne ha più bisogno — ha evidenziato Daniele Ragone — Insieme, possiamo fare la differenza nella vita di molti”.

Daniele Ragone: le esperienze professionali

Amministratore Unico di Progetti del Cuore S.r.l. e della holding familiare Finelsir S.r.l., società attiva nell’ambito sociale e finanziario, Daniele Ragone si è laureato in Economia Aziendale presso l’Università degli Studi di Parma, specializzandosi in gestione aziendale. In seguito, ha perfezionato la sua conoscenza delle lingue con diverse certificazioni tra cui il First Certificate dell’University of Cambridge, il Diploma di lingua tedesca presso il Goethe Institut e il corso “English for Law and International Transactions” presso l’Università di Parma. Il 2001 ha segnato l’avvio della sua prima esperienza professionale in qualità di revisore contabile e dottore commercialista, incaricato del ruolo di partner presso lo Studio Ragone fino al 2011. In seguito, ha assunto gli incarichi di Curatore Fallimentare e Consulente Tecnico per il Tribunale di Parma, maturando competenze in diritto fallimentare e ristrutturazione aziendale. Daniele Ragone è entrato a far parte di AUDIT TEAM S.r.l. nel 2008, società specializzata nella revisione contabile e nella consulenza per acquisizioni aziendali da parte di investitori esteri.

Equilibrio tra disruption e organizzazione: l’impronta manageriale di Maurizio Rota

Professionista nell’ambito della comunicazione integrata e dell’innovazione tecnologica, Maurizio Rota è oggi Vice Presidente e Amministratore Delegato di HIVE S.r.l., società specializzata nella creazione di ecosistemi integrati che combinano soluzioni fisiche e digitali su misura.

Maurizio Rota  

Maurizio Rota: formazione e incarichi professionali

Con alle spalle 18 anni di esperienza e un know-how consolidato, Maurizio Rota ha maturato competenze nella progettazione di soluzioni all’avanguardia su misura per clienti e contesti sempre più complessi. Dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Scientifico “Dante Alighieri” di Matera, la sua formazione prosegue con la laurea in Ingegneria Informatica all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e si concretizza con una tesi sull’applicazione dei Big Data al monitoraggio media. Nel corso degli anni, cresce sempre di più l’interesse per la connessione tra tecnologia e comunicazione, un binomio che sarà il filo conduttore di tutta la sua carriera. Le sue competenze spaziano dalla Ricerca e Sviluppo alle Nuove Tecnologie, con un focus costante su soluzioni capaci di anticipare e cavalcare i trend del mercato. Da settembre 2020 è Vice Presidente e Amministratore Delegato di HIVE S.r.l. con responsabilità quali la strutturazione e l’implementazione dell’intero processo di go-to-market in diverse aree.

Maurizio Rota: i progetti più rilevanti

Tra le esperienze più significative del percorso di Maurizio Rota, va ricordato il suo contributo alla nascita di WOSM© - World Open Source Monitoring, uno dei sistemi più avanzati al mondo per la raccolta e l’analisi di dati provenienti da TV, stampa, radio, web e social network. Il successo del progetto testimonia la sua visione lungimirante nell’ambito della Media Intelligence, con l’obiettivo di trasformare le informazioni in insight utili per strategie di marketing e comunicazione data-driven. Alla guida di HIVE, azienda specializzata nell'integrazione di tecnologie avanzate, ha seguito la realizzazione di un ecosistema digitale per la Basilica di San Pietro. Il progetto è stato sviluppato seguendo due linee guida fondamentali: facilitare l’accesso e migliorare l’accoglienza e l’accompagnamento del pellegrino e del visitatore. Oltre al lato tecnologico, il manager ha manifestato una forte propensione alla versatilità gestionale, coordinando anche progetti di sponsorizzazione sportiva e dimostrando un approccio manageriale equilibrato tra disruption e organizzazione. Attento ai dettagli nella fase di analisi e concept, Maurizio Rota guida team e aziende verso soluzioni efficaci, sostenibili e coerenti con l’evoluzione dei mercati.

Cristina Scocchia: il talento è equamente distribuito, le occasioni per dimostrarlo no

Con una carriera iniziata in Procter & Gamble e proseguita in ruoli di leadership in L’Oréal, KIKO Milano e Illycaffè, Cristina Scocchia è presente nella classifica di “Forbes” delle 100 donne leader più influenti. Nella sua autobiografia racconta la propria storia, riconoscendo quanto sia difficile tutt’oggi per una donna raggiungere i propri obiettivi lavorativi.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: alle donne serve più impegno per raggiungere i traguardi

Gender pay gap, bias di genere, sessismo, disparità di rappresentanza sono solo alcune delle tante espressioni che nel tempo sono state coniate per esprimere la differenza di trattamento in ambito lavorativo tra donne e uomini. Se per i secondi la carriera è una strada in salita, per le prime è spesso un vero e proprio percorso a ostacoli. Certo, la situazione è migliorata rispetto al passato ma c’è ancora tanto lavoro da fare. Lo pensa anche Cristina Scocchia, AD di Illycaffè. Lei che ce l’ha fatta a realizzare il sogno di diventare AD – prima in L’Oréal, poi in KIKO Milano e adesso nell’azienda leader del caffè – riconosce come per le donne, spesso, non sia sufficiente avere talento e competenze per affermarsi nel mondo del lavoro. “Nella stragrande maggioranza dei casi noi donne lottiamo molto di più per raggiungere i nostri traguardi – afferma la manager – Se è vero che il talento è equamente distribuito tra ricchi e poveri e tra uomini e donne, le opportunità di dimostrarlo no, non sono equamente distribuite”. È per questo motivo che quando parla del suo percorso professionale, Cristina Scocchia non manca mai di ringraziare Procter & Gamble, o come la chiama lei “mamma Procter”, per averle fatto da trampolino di lancio e averle dato quell’occasione che ad altre non è stata data.

La storia di Cristina Scocchia raccontata nella sua autobiografia

Un cammino, quello di Cristina Scocchia, costellato di riconoscimenti, incluse la Mela d'Oro della Fondazione Marisa Bellisario guidata da Lella Golfo e l’inserimento nella classifica di “Forbes” tra le 100 donne leader più influenti. Nella sua autobiografia, scritta a quattro mani con la giornalista Francesca Gambarini, l’AD di Illycaffè non omette i momenti più complicati legati al fatto di essere una donna in carriera in un mondo di uomini, tra cui episodi di disparità di trattamento di cui è stata protagonista. Oggi si augura, pure attraverso il suo libro, di ispirare le future ventenni a inseguire i propri sogni, avendo “il coraggio di provarci”, sempre. Originaria di Coldirodi, una frazione di Sanremo, Cristina Scocchia si laurea in Economia e Commercio all’Università Bocconi di Milano e consegue un Dottorato di Ricerca in Economia Aziendale presso l’Università di Torino. Inizia la sua carriera in Procter & Gamble dove ricopre per i successivi 16 anni ruoli di crescente responsabilità, fino a divenire leader delle Cosmetics International Operations di oltre 70 Paesi del mondo. Nel 2014, viene scelta per guidare L’Oréal Italia in qualità di AD, contribuendo alla crescita dell’azienda. Dal 2017 al 2021, ricopre lo stesso ruolo in KIKO Milano, conducendo un turnaround di successo grazie a un Piano Industriale basato su innovazione di prodotto, trasformazione digitale ed espansione geografica. Da gennaio 2022, è AD di Illycaffè.

Pasqualino Monti presenta la strategia di Enav per il rafforzamento competitivo internazionale

Crescita, innovazione, sostenibilità e competitività internazionale sono gli obiettivi su cui è stato costruito il nuovo Piano Industriale 2025-2029 di Enav, come ha confermato l’AD Pasqualino Monti. L’integrazione delle tecnologie dell’ecosistema di droni nelle operazioni aeronautiche è un nuovo settore di mercato negli obiettivi dell’azienda.

Pasqualino Monti

Pasqualino Monti: la strategia per il nuovo Piano Industriale 2025-2029 di Enav

Lo scorso 1° aprile, il CdA ha approvato il nuovo Piano Industriale 2025-2029 di Enav, come ha confermato l’AD Pasqualino Monti: “Il Piano Industriale 2025-2029 rappresenta un punto di svolta per Enav, delineando un percorso di crescita orientato all’innovazione, alla sostenibilità e al rafforzamento della competitività internazionale”. Le strade su cui è stata progettata la strategia per i prossimi anni sono state scelte per efficientare ulteriormente il traffico aereo e migliorare costantemente la sicurezza operativa. Per questo motivo verranno effettuati investimenti mirati in tecnologie avanzate e innovative e capitale umano. “In un contesto di trasformazione del settore dell’aviazione — ha rimarcato Pasqualino Monti — puntiamo a rafforzare il posizionamento dell’Italia come hub strategico dell’industria aeronautica e a incrementare il valore per gli azionisti”. In aggiunta, è prevista la partecipazione a una nuova fetta di mercato: “Ci proponiamo di diventare un attore di primo piano nell’ecosistema dei velivoli a pilotaggio remoto, non solo come provider di servizi per droni, ma anche attraverso l’integrazione di tali tecnologie nelle operazioni aeronautiche”.

Pasqualino Monti: la carriera professionale

Laureatosi in Scienze Statistiche ed Economiche - Economia e Commercio presso La Sapienza Università di Roma, con specializzazione Statistico-Economica, Pasqualino Monti ha conseguito il Master in Banking and Finance presso Fondazione CUOA. Ha maturato le sue prime esperienze professionali ricoprendo il ruolo di Consulente per società di Business & Financial Planning, Investment Banking e Controllo di Gestione. In qualità di Consulente, è entrato in Finanziaria Laziale di Sviluppo nel 2004, per poi assumere l’incarico di Dirigente dell’Area Amministrativa dell’Autorità Portuale di Civitavecchia ed esserne eletto Presidente nel 2011. Ha ricoperto la carica di Vicepresidente Vicario di Assoporti nel 2012 e, dal 2013 al 2017, ne ha assunto le redini in qualità di Presidente. Dal 2015 al 2016, Pasqualino Monti è stato Commissario dell’Autorità Portuale di Civitavecchia, e nel 2017 ha assunto l’incarico di Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale. Dal 2023, è AD di Enav. Attivo anche in ambito accademico, tiene il corso di Supply Chain Management Mod. II di Laurea Magistrale in Economia del Mare presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” ed è Componente Esterno del CdA dell’Università di Palermo.

Alessandro Benetton, tra impresa e responsabilità

Ospite del format di Sky TG24 “Vite - L’arte del possibile” lo scorso ottobre 2024, Alessandro Benetton ha raccontato la figura dell’imprenditore nel mondo di oggi, i valori che lo contraddistinguono e il dialogo con i figli e le nuove generazioni che gli consentono di scambiare continuamente idee. Questo aspetto caratterizza anche il suo business, come evidenziato nell’autobiografia “La Traiettoria”.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: il ruolo dell’imprenditore oggi

Imprenditore che si è distinto professionalmente sia a livello nazionale che internazionale, Alessandro Benetton è Presidente di Edizione S.p.A., una delle principali holding industriali in Europa. È intervenuto come ospite a “Vite - L’arte del possibile” su Sky TG24 lo scorso ottobre 2024, occasione in cui ha parlato di cosa significhi fare l’imprenditore oggi: “Molto più che guidare un’azienda — ha rimarcato Alessandro Benetton — è saper ascoltare, adattarsi e creare connessioni tra persone e idee”. Questo è lo spirito che ha animato molteplici progetti da lui avviati. Uno dei valori che lo caratterizzano è quello della semplicità che si riflette anche nella sua abitazione: “È un luogo dei valori, io lo definirei così; un luogo in cui sono riuscito a mettere assieme la semplicità che voleva trasferirmi la mia famiglia, la responsabilità ma anche le ambizioni e avere un posto dove poi tornare e riflettere con se stessi e con le persone più vicine”.

Alessandro Benetton: il dialogo con i giovani e l’autobiografia “La Traiettoria”

Grazie alle sue capacità di dialogo, Alessandro Benetton è sempre aperto alle nuove generazioni. Di vitale importanza è il confronto con i suoi tre figli: nuove idee che permettono all’imprenditore di rimanere allacciato ai più giovani sono nate proprio da quello, come ad esempio l’Hub di Fiumicino. In aggiunta, la presenza e l’attività sui vari social media “mi permettono di dialogare con i giovani, ascoltare le loro idee e creare uno scambio bidirezionale tra la mia generazione e quelle nuove”. All’interno della sua autobiografia pubblicata nel 2022 con il titolo “La Traiettoria”, Alessandro Benetton ha sottolineato come il business sia basato proprio su “un continuo scambio di idee che crea valore per tutti”. La traiettoria a cui allude il titolo fa riferimento al “risultato finale che è sconosciuto quando inizi un percorso. Per chi nasce privilegiato questo è un impegno. Essere alla ricerca di capire se tu veramente sei bravo, se riesci a stare in piedi da solo e tutto questo insieme di esercizi porta in qualche maniera a definire quella che diventa la tua traiettoria”.

Comtel, Fabio Lazzerini: una leadership orientata all’efficienza operativa e all’innovazione continua

Fabio Lazzerini, manager con una carriera consolidata in settori strategici come la tecnologia e i servizi, è oggi Amministratore Delegato di Comtel, realtà italiana specializzata nell’integrazione di sistemi ICT.

Fabio Lazzerini

Fabio Lazzerini in Comtel: innovazione, leadership e strategia per la crescita sostenibile

Forte di una consolidata esperienza maturata in ruoli apicali presso aziende di rilevanza globale, tra cui Autodesk, Quadient, Amadeus, Emirates e ITA Airways, Fabio Lazzerini porta in Comtel una visione strategica orientata alla trasformazione e alla crescita sostenibile. Alla guida dell’azienda, il manager mette a disposizione il suo know-how nella gestione di imprese tecnologiche complesse, con l’obiettivo di rafforzare e ampliare l’offerta di soluzioni innovative per l’integrazione dei sistemi informativi. Le competenze sviluppate nella conduzione di operazioni di M&A, nella razionalizzazione delle reti distributive e nello sviluppo strategico si rivelano oggi asset fondamentali per accompagnare il Gruppo in un percorso di espansione sia sul mercato nazionale sia internazionale. Lo stile manageriale di Fabio Lazzerini, basato sull’efficienza operativa e sull’innovazione continua, trova espressione nella capacità di dirigere team numerosi e nella supervisione di processi complessi. Sotto la sua guida, Comtel si posiziona in modo sempre più saldo come protagonista del settore ICT, pronta a cogliere nuove opportunità di mercato e a consolidare la propria leadership.

La carriera di Fabio Lazzerini: oltre 30 anni di leadership

Laureato in Economia Aziendale con specializzazione in Marketing presso l’Università Bocconi di Milano, Fabio Lazzerini ha conseguito un Master “Honoris Causa” in Economia e Gestione del Turismo conferitogli dall’Università Ca’ Foscari di Venezia. Esordisce nel 1990 in Digital Equipment Italia, dove scala rapidamente i vertici fino a diventare Country Manager della BU Workstation. Nel 1998, entra in Autodesk come AD e DG per Italia, Grecia e Cipro, per poi assumere l’incarico di Direttore della Divisione Location Services per Europa, Medio Oriente e Africa. Nel 2003, approda in Neopost Italia (oggi Quadient), leader nelle soluzioni di automazione logistica, dove ricopre il ruolo di AD e DG. Prosegue poi in Amadeus Italia, dove, dal 2006 al 2013, guida l’azienda come AD e DG coordinando anche lo sviluppo del business mobile in Europa. Successivamente, viene chiamato a dirigere Emirates Italia (2013-2017), contribuendo alla sua forte espansione e all’apertura di nuove rotte internazionali. In Alitalia ricopre il ruolo di Chief Commercial Officer e poi di Chief Business Officer, con responsabilità su strategia commerciale, network, alleanze e flotta. Nel 2020, Fabio Lazzerini fonda e guida ITA Airways, la nuova compagnia aerea di bandiera italiana, delineandone i pilastri strategici tra cui rilancio del lungo raggio, hub di Fiumicino e sostenibilità integrata. Nel 2015, è stato insignito dell’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana.

Pasti gluten free a scuola: Serenissima Ristorazione in prima linea per la sensibilizzazione

In occasione della Giornata Internazionale della Celiachia, Serenissima Ristorazione ha rinnovato il proprio impegno per l’inclusione alimentare e la sensibilizzazione, con menù gluten free in 35 scuole della regione.

Serenissima Ristorazione logo

Giornata Internazionale della Celiachia: Serenissima Ristorazione porta il gluten free in 35 scuole del Veneto

Serenissima Ristorazione si conferma in prima linea nella promozione dell’inclusione alimentare con un’iniziativa concreta in occasione della Giornata Internazionale della Celiachia, che viene celebrata ogni anno il 16 maggio. L’azienda, leader nazionale nel settore della ristorazione collettiva, ha distribuito quasi 4mila pasti completamente senza glutine in 35 scuole del Veneto, tra infanzia, primaria e secondaria di primo grado. L’iniziativa si inserisce nel progetto nazionale “Tutti a tavola, tutti insieme” promosso da AIC - Associazione Italiana Celiachia, con l’obiettivo di creare un momento di condivisione tra tutti gli alunni, celiaci e non, abbattendo le barriere alimentari per un giorno. I pasti – completi di primo, secondo con contorno di verdure e frutta – sono stati ideati e supervisionati dal team di dietisti di Serenissima Ristorazione, nel rispetto di rigorosi standard di sicurezza e qualità. La distribuzione ha coinvolto 30 istituti della provincia di Treviso e cinque scuole del vicentino.

Serenissima Ristorazione: “Garantire pasti sicuri e inclusivi è una nostra responsabilità quotidiana

Nel ventesimo anniversario della legge che ha sancito il diritto dei celiaci al pasto senza glutine nelle mense pubbliche, crediamo sia fondamentale continuare a sostenere attivamente questa causa – ha fatto sapere Maria Leida Putin, responsabile dell’Area Tecnica di Serenissima RistorazioneIl nostro team lavora ogni giorno per garantire qualità e sicurezza, grazie anche alla nostra linea certificata di produzione senza glutine presso lo stabilimento di Boara Pisani”. Nel solo Veneto, la celiachia coinvolge oltre 18mila persone e il ruolo delle mense scolastiche nella sensibilizzazione e nell’inclusione diventa quindi cruciale. Grazie a questa iniziativa, Serenissima Ristorazione ribadisce il proprio ruolo sociale, valorizzando un modello di ristorazione scolastica attenta, equa e responsabile.

“Volevo creare qualcosa di mio”: così Fabrizio Di Amato ha costruito MAIRE

Come si passa da una piccola esperienza estiva in una micro-impresa all’essere alla guida di un Gruppo internazionale da oltre 10.000 collaboratori e collaboratrici e 6 miliardi di fatturato annuo? Fabrizio Di Amato, fondatore e Presidente di MAIRE, lo ha raccontato in un’intervista intensa e ricca di spunti. Una storia di visione, coraggio e determinazione, iniziata prestissimo, e che ha attraversato decenni di trasformazioni industriali e sfide globali.

Fabrizio Di Amato

Fabrizio Di Amato: “Volevo creare qualcosa di mio

Non andavo benissimo a scuola – ammette Fabrizio Di Amatocosì un’estate, avendo un po' di dimestichezza con i numeri, andai a fare un’esperienza in una piccola azienda”. Terminate le scuole superiori, racconta, “decisi che il mio futuro sarebbe stato quello di creare qualcosa di mio”. Nasce tutto nel 1984: il 14 di febbraio fonda la sua prima società con tre persone. Oggi, quella realtà è diventata MAIRE, un Gruppo leader nell’ingegneria e nella realizzazione di impianti industriali, quotato in Borsa e attivo in tutto il mondo. Gli inizi non sono stati facili: “Era un cane che si mordeva la coda. Nessuno ti dava un appalto senza referenze e senza appalto non avevi referenze”, ricorda. La svolta arriva nei primi anni '90 con la legge Merloni, che liberalizza gli appalti pubblici introducendo criteri più oggettivi, come il miglior prezzo. Per MAIRE è l’inizio di una crescita esponenziale: “Abbiamo cominciato a vincere bandi, partecipare a gare e farci notare”, conferma Fabrizio Di Amato.

Fabrizio Di Amato: le acquisizioni, la Borsa e la sfida della sostenibilità

La vera accelerazione arriva con due acquisizioni storiche. La prima, nel 2004, è quella di Fiat Engineering, un’azienda ben più grande di MAIRE all’epoca. “Un’operazione da 115 milioni, la più difficile della mia carriera. Ma l’azienda aveva un potenziale inespresso enorme”, racconta Fabrizio Di Amato. Subito dopo, nel 2005, MAIRE rileva il 100% di Tecnimont per 180 milioni. “Ci ha proiettati nel mondo, è stato un all-in che ha cambiato tutto”. Nel 2007, MAIRE si quota in Borsa, ma il manager mantiene saldo il controllo dell’azienda: “Oggi la mia holding possiede ancora il 51%, ribadisce. Nonostante la dimensione e il respiro internazionale, l’azienda resta saldamente legata alla visione del suo fondatore. Oggi guarda alla transizione energetica: “Abbiamo presentato un piano strategico decennale. Vogliamo essere protagonisti della decarbonizzazione, dei biocarburanti, del recupero dei rifiuti: il petrolio del Terzo Millennio. E vogliamo tornare a esaltare il Made in Italy, unendo tecnologia e attenzione sociale”. Secondo Fabrizio Di Amato, nel futuro c’è spazio anche per una nuova figura chiave: l’ingegnere umanista. “Oggi – aggiunge – serve attenzione sociale nei territori in cui realizziamo le nostre opere. Le infrastrutture devono essere sostenibili sotto ogni punto di vista: ambientale, finanziario, umano”. “Io penso che servano umiltà, onestà, un approccio intellettualmente corretto e determinazione. Anche essere duri quando serve – conclude Fabrizio Di Amato – Questi sono gli ingredienti, come in cucina, che fanno una buona leadership: non autoritaria, ma autorevole”.

McFIT: pubblicità smart in contesti ad alto engagement con il progetto Framen - RSG Group

Framen amplia la sua rete DOOH in Italia grazie a un accordo strategico con RSG Group Italia, che include l’integrazione di 131 schermi digitali in dieci regioni italiane, all’interno delle palestre McFIT, John Reed e Gold’s Gym.

McFIT, John Reed e Gold’s Gym

131 nuovi schermi nelle palestre McFIT, John Reed e Gold’s Gym

Framen, piattaforma internazionale specializzata in Digital Out of Home (DOOH), ha annunciato una nuova alleanza strategica con RSG Group Italia, realtà leader nel fitness che gestisce i marchi McFIT, John Reed e Gold’s Gym. L’accordo prevede l’introduzione di ben 131 nuovi schermi digitali all’interno delle palestre italiane del Gruppo, distribuite in dieci regioni. La recente iniziativa rappresenta una svolta significativa per il mercato del DOOH indoor, poiché consente a Framen di espandere la propria copertura territoriale e di offrire una nuova inventory esclusiva ad aziende e agenzie pubblicitarie, interessate a intercettare un pubblico giovane, dinamico e attento alla salute e al benessere. La nuova inventory sarà disponibile sia in modalità programmatic sia reservation, permettendo un’elevata flessibilità nella pianificazione delle campagne. I brand potranno così ottimizzare la gestione delle impressioni e massimizzare l’impatto delle proprie comunicazioni, sfruttando un ambiente altamente coinvolgente come quello delle palestre, dove il tempo di permanenza medio (Dwell Time) è elevato e la ricettività agli stimoli pubblicitari è particolarmente alta.

RSG Group amplia l’offerta di contenuti digitali nelle palestre McFIT, Gold’s Gym e John Reed

Secondo Antonella La Carpia, Country Lead di Framen Italia, l’integrazione degli schermi in ambienti come quelli di McFIT, Gold’s Gym e John Reed rappresenta un passo strategico per migliorare la visibilità contestuale dei brand, aumentando l’efficacia complessiva delle campagne pubblicitarie. “Siamo orgogliosi di iniziare la collaborazione con Framen, un partner che sin da subito ha dimostrato una visione in linea con quella di RSG Group Italia, da sempre attenta all’innovazione e alle tendenze del mercato del fitness – ha fatto sapere Giuseppe Ingenio, Partnership B2B & Marketing Specialist di RSG Group Italia – Questa partnership tecnologica ci consentirà di ampliare l’offerta di contenuti digitali trasmessi all’interno delle palestre italiane con inserzioni pubblicitarie mirate, che andranno a valorizzare l’esperienza degli abbonati McFIT, Gold’s Gym e John Reed”. Dal canto suo, Antonello Romano, Senior Growth Manager di Framen Italia, ha confermato l’importanza della collaborazione che “rappresenta uno snodo vitale per massimizzare la presenza di Framen nel mercato italiano della DOOH, offrendo una inventory prestigiosa ad agenzie e marchi finora impossibilitati a raggiungere target group rilevanti come sportivi ed amanti di fitness e salute”.

Ares Ambiente e la visione imprenditoriale di Marco Domizio

Ares Ambiente è la concretizzazione del sogno e della visione di Marco Domizio. Dopo aver maturato una solida esperienza nel settore ambientale, nel 2008 l’imprenditore dà finalmente vita alla sua azienda.

Marco Nicola Domizio

Ares Ambiente: il percorso del fondatore Marco Domizio

Il fondatore di Ares Ambiente Marco Domizio consegue il diploma di geometra nel 1995 e dà subito il via alla sua carriera professionale presso una società di intermediazione dei rifiuti attiva in Lombardia. Qui sviluppa le sue prime competenze nella gestione di progetti complessi e si occupa di gare d’appalto. Qualche tempo dopo passa a un’azienda specializzata in spurghi e pulizie industriali, per la quale ricopre il ruolo di Responsabile commerciale, contribuendo ad espandere il portafoglio clienti e prendendo parte alla creazione di un impianto di compostaggio nella provincia di Bergamo. Successivamente, collabora con un’azienda milanese, assumendo un ruolo chiave nell’installazione di sette impianti di trito-vagliatura in Campania. Un’esperienza che si rivela particolarmente utile, in quanto amplia la sua conoscenza delle tecnologie di trattamento e del trasporto transfrontaliero dei rifiuti. Per un periodo opera come responsabile della gestione di una cava di estrazione di minerali naturali e in seguito riprende il suo percorso nel settore ambientale, collaborando con realtà specializzate nei trasporti conto terzi e nell’intermediazione dei rifiuti.

La nascita di Ares Ambiente

Nel 2008, Marco Domizio decide di mettere in pratica quanto imparato sul campo per concretizzare la propria visione imprenditoriale, fondando Ares Ambiente. Specializzata in servizi di smaltimento, recupero e trasporto di rifiuti urbani, speciali pericolosi e non pericolosi, l’azienda si fa presto strada nell’ambito dell’intermediazione dei rifiuti affermandosi come punto di riferimento nel settore. Grazie alla garanzia di elevati standard di qualità e alla capacità di anticipare le esigenze del mercato, Ares Ambiente viene riconosciuta tra le imprese “Best Performer” di Bergamo dal “Lombardia Post”. Tra gli altri aspetti che ne contraddistinguono l’operato, l’impegno nel prevenire e contrastare le infiltrazioni mafiose, che ha consentito all’azienda di ottenere il Rating di Legalità con 3 stelle, rilasciato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) in collaborazione con i Ministeri degli Interni e della Giustizia.

Fabio Fritelli: il nuovo impianto per la decarbonizzazione e la transizione energetica

Fabio Fritelli: il nuovo impianto per la produzione di carburanti circolari derivati da rifiuti non riciclabili rappresenta un grande passo in avanti per la transizione energetica e la decarbonizzazione, grazie al supporto della tecnologia proprietaria di NEXTCHEM.

Fabio Fritelli

Fabio Fritelli: NEXTCHEM al centro del nuovo impianto per la produzione di metanolo e idrogeno circolari

Nx CircularTm è la tecnologia proprietaria di NEXTCHEM, controllata del Gruppo MAIRE, che verrà utilizzata per la costruzione del nuovo impianto di Sannazzaro de’ Burgondi a Pavia. L’accordo raggiunto tra Met Development, Eni e Iren Ambiente prevede infatti lo sviluppo di uno stabilimento innovativo per la produzione di metanolo e idrogeno circolari. L’avanzata tecnologia di NEXTCHEM è in grado di convertire specifiche tipologie di scarti per generare syngas, ovvero gas di sintesi, che verrà poi impiegato per la produzione di carburanti e prodotti chimici sostenibili di elevata qualità. “Questo progetto rappresenta un’opportunità unica per coniugare sostenibilità ambientale e ulteriore crescita economica — ha dichiarato Fabio Fritelli — In particolare, i porti italiani saranno tra i primi al mondo a poter fruire del nuovo carburante ecologico richiesto dalle normative internazionali”.

Fabio Fritelli: il nuovo impianto, un passo verso la sostenibilità e la transizione energetica

Secondo i calcoli, il nuovo impianto convertirà in gas di sintesi circa 200.000 tonnellate all’anno di scarti non riciclabili, forniti da Iren Ambiente. Questo rappresenta un importante passo verso la sostenibilità e la transizione energetica, poiché con il syngas ottenuto potranno essere prodotte all’incirca 110.000 tonnellate di metanolo circolare all’anno e 1.500 di idrogeno circolare che, rispettivamente, rappresentano un’alternativa per la decarbonizzazione del settore marittimo e dei processi di raffineria, ma anche della mobilità e dei trasporti stradali e ferroviari. In aggiunta, sono 33.000 le tonnellate all’anno di granulato inerte che lo stabilimento è in grado di recuperare, per decarbonizzare anche l’industria del cemento. Secondo Fabio Fritelli: “La tecnologia Nx CircularTm di NEXTCHEM consente di ridurre l’impatto ambientale con una soluzione che supporta e rafforza il percorso dei nostri clienti verso la transizione energetica”.

TV e media: la vision di Pier Silvio Berlusconi e di MFE per il futuro del settore

Negli ultimi anni, Pier Silvio Berlusconi ha guidato un’importante trasformazione all'interno di MFE per affrontare le sfide sempre più difficili che le grandi realtà del settore media sono chiamate a sostenere: la risposta del Gruppo italiano è nel modello crossmediale innovativo che è stato progettato su sua iniziativa, una delle evoluzioni più avanzate del settore televisivo in Europa.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: perché il modello crossmediale MFE rappresenta un esempio unico in Europa?

Basato su un sistema integrato che connette TV lineare, contenuti on-demand e piattaforme digitali, il modello crossmediale di MFE ha al centro il prodotto: andando oltre la semplice offerta televisiva, abbraccia una filosofia di circolarità tra i vari canali e le piattaforme digital che permette di valorizzarne ulteriormente il potenziale. Un nuovo approccio che consente di massimizzarne la fruizione: per un pubblico sempre più dinamico e sganciato dai flussi e dal palinsesto della televisione tradizionale significa poter vivere nuove esperienze più personalizzate e coinvolgenti mantenendo sempre al centro il prodotto. Nel sistema crossmediale di MFE si esprime concretamente il potenziale sinergico tra lineare, on-demand e digital: un progetto fortemente voluto da Pier Silvio Berlusconi, a riprova della propensione a innovare e sperimentare che si configura come uno dei pilastri su cui ha improntato l’evoluzione di Mediaset.

Come Pier Silvio Berlusconi con MFE sta ridisegnando il futuro del settore media

È guardando alle potenzialità di sviluppo del settore, anche in considerazione della concorrenza delle grandi piattaforme del web, che Pier Silvio Berlusconi ha intuito le potenzialità del progetto che ha portato allo sviluppo del modello crossmediale di MFE. Cogliendo il potenziale della convergenza tra broadcasting tradizionale e digitale e di una visione integrata e flessibile dei contenuti, il CEO ha dato vita a un sistema oggi “unico in Italia ed esportabile in tutta Europa” che rappresenta uno dei pilastri nel percorso di transizione strategica che proietta MFE verso un modello di media company europea in grado di tenere testa ai grandi player globali. Con la consapevolezza che “la televisione generalista non è morta”, come lo stesso Pier Silvio Berlusconi ha evidenziato in più occasioni, Mediaset intende superare la logica traduzionale di contenuti che si ripropongono da un media all’altro per arrivare a ridisegnare l’intero settore: alla base di questo innovativo sistema crossmediale c’è infatti lo sviluppo di prodotti e contenuti originali che possano essere al centro di un dialogo costante, di un’interconnessione tra le diverse piattaforme di fruizione. Non più riproposizioni copia-incolla: puntando sulla circolarità quale elemento chiave è il prodotto stesso ad arricchirsi e a completarsi nelle diverse modalità in cui circola e viene fruito massimizzando al contempo il valore dell’esperienza dell’utente.

Nominato il nuovo CdA di Iren: Luca Dal Fabbro confermato come Presidente

L’Assemblea degli Azionisti ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione di Iren che resterà in carica per i prossimi tre anni: Luca Dal Fabbro confermato nel ruolo di Presidente, al suo fianco Moris Ferretti (Vicepresidente) e Gianluca Bufo (AD).

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro nel nuovo CdA di Iren: mandato confermato fino al 2027

Nel corso dell’Assemblea ordinaria degli azionisti di Iren, che ha visto l’approvazione del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2024, è stato designato il nuovo Consiglio di Amministrazione del Gruppo, in carica per gli esercizi 2025/2026/2027. Importante conferma quella di Luca Dal Fabbro, che continuerà anche nei prossimi tre anni a guidare il Gruppo in qualità di Presidente. “Sono onorato di avere l’opportunità di operare come Presidente di Iren anche per i prossimi tre anni – ha affermato il manager – Il mandato appena concluso è stato ricco di sfide che il Gruppo ha saputo affrontare con successo, non solo nella prospettiva evolutiva dei nostri business ma anche fornendo risposte puntuali a problematiche dal forte impatto per i nostri stakeholders, come la crisi energetica e la crescita generalizzata dei prezzi”.

Luca Dal Fabbro: “Continueremo a lavorare per raggiungere i nostri obiettivi

Negli anni in cui Luca Dal Fabbro è stato alla guida di Iren, la multiutility ha registrato un’importante crescita: i conti del 2024 hanno registrato un aumento dell’8% in termini di Ebitda, investimenti per oltre 3,1 miliardi di euro e dividendi distribuiti agli azionisti per 430 milioni di euro. “Questi risultati, uniti al consolidamento di realtà importanti come Egea, Iren Acqua, Sei Toscana, Sienambiente, ci permettono di guardare ai prossimi anni con fiducia, seguendo il percorso tracciato nel Piano industriale che conferma il modello multi-business della Società”, ha evidenziato il Presidente, prima di ringraziare le collaboratrici e i collaboratori di Iren, e dare il benvenuto ai nuovi membri del Consiglio di Amministrazione “che con i loro contributi e competenze supporteranno la crescita continua del nostro Gruppo”. Il ruolo di Amministratore Delegato è stato invece assegnato a Gianluca Bufo, mentre quello di Vicepresidente è andato a Moris Ferretti. “Continueremo a lavorare con dedizione e impegno per raggiungere i nostri obiettivi, mantenendo sempre al centro i valori che ci contraddistinguono”, ha concluso Luca Dal Fabbro.

Terna, Giuseppina Di Foggia: nuovi traguardi per il Tyrrhenian Link

È un nuovo traguardo storico quello raggiunto da Terna sotto la guida dell’AD e DG Giuseppina Di Foggia: è stata completata infatti la posa del cavo sottomarino del ramo est del Tyrrhenian Link, l’imponente elettrodotto che collegherà Sicilia, Campania e Sardegna. Si tratta di una delle infrastrutture energetiche sottomarine più ambiziose e tecnologicamente avanzate al mondo, che segna un passo decisivo per la decarbonizzazione e la resilienza della rete elettrica italiana.

Il Tyrrhenian Link di Terna

Giuseppina Di Foggia: “Un importante traguardo per Terna e per il Paese”

Il primo tratto completato si estende per circa 490 km, collegando Fiumetorto, nel Comune di Termini Imerese (PA), a Torre Tuscia Magazzeno, in provincia di Salerno. La posa del cavo è avvenuta in due fasi, grazie alla nave “Leonardo Da Vinci” di Prysmian: la prima fase, lunga 260 km, si è conclusa a marzo; la seconda, da 230 km, è partita ad aprile. Con una profondità massima di posa di 1.560 metri e una capacità di trasporto di 1.000 megawatt per tratta, il Tyrrhenian Link rappresenta una pietra miliare dell’ingegneria energetica. L’infrastruttura, nel suo complesso, si articolerà in due rami in corrente continua da 500 kV: est (Campania-Sicilia) e ovest (Sicilia-Sardegna), per un’estensione totale di circa 970 km. “Il completamento della posa del cavo sottomarino tra Sicilia e Campania è un importante traguardo, per Terna e per il Paese, nel processo di decarbonizzazione delineato dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima – ha sottolineato Giuseppina Di Foggia – Le grandi infrastrutture marine rappresentano la risposta sostenibile dell’azienda alla costante crescita della richiesta di energia, attraverso soluzioni innovative, efficaci e a ridotto impatto ambientale”.

Giuseppina Di Foggia: “Il collegamento sottomarino più lungo mai realizzato da Terna”

La tratta est del Tyrrhenian Link è il collegamento sottomarino più lungo mai realizzato da Terna, con circa 490 km di cavo in corrente continua ad una profondità massima di 1.560 metri – ha ricordato Giuseppina Di FoggiaAnche grazie al supporto di Prysmian, possiamo confermare l’entrata in esercizio di questo tratto dell’opera nel 2026”. Il Tyrrhenian Link non è solo una sfida ingegneristica, ma anche un pilastro della strategia energetica nazionale ed europea. L’opera rientra tra i progetti sostenuti dal piano RePowerEU, con un finanziamento da 500 milioni di euro e un investimento totale di 3,7 miliardi. Con il completamento dell’intera opera previsto per il 2028, l’Italia si dota di un’infrastruttura in grado di migliorare l’affidabilità della rete elettrica, incrementare l’integrazione delle fonti rinnovabili e ridurre le perdite di trasmissione. “Siamo orgogliosi di collaborare ancora una volta con Terna in questo ambizioso progetto che rafforza l’infrastruttura elettrica italiana e promuove la transizione energetica – ha quindi concluso Raul Gil, Vicepresidente esecutivo della divisione Transmission di Prysmian – Con il Tyrrhenian Link, una delle interconnessioni più lunghe al mondo, e la nostra nave posacavi Leonardo da Vinci, abbiamo raggiunto nuovi traguardi tecnologici e operativi, stabilendo nuovi standard mondiali (record di installazione a 2.150 metri di profondità)”.

Gian Maria Mossa: il commento sui risultati del primo trimestre 2025 di Banca Generali

L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali Gian Maria Mossa: “Un trimestre di solida crescita in cui si conferma la forte vicinanza ai clienti e il ruolo attivo nella protezione dei portafogli anche nei momenti di maggiore volatilità”.

Gian Mara Mossa

Come Gian Maria Mossa ha commentato i risultati del primo trimestre 2025 di Banca Generali

Banca Generali chiude un altro trimestre “di solida crescita in cui si conferma la forte vicinanza ai clienti e il ruolo attivo nella protezione dei portafogli anche nei momenti di maggiore volatilità”: lo spiega l’AD Gian Maria Mossa commentando i risultati al 31 marzo 2025, presentati lo scorso 9 maggio. Numeri che riflettono la solidità del modello di business di Banca Generali: nonostante infatti un contesto di forte volatilità dei mercati, l’utile netto consolidato si attesta comunque a 110,3 milioni di euro (122 milioni di euro nello stesso periodo del 2024), mentre l’utile netto ricorrente è cresciuto del 6,1% annuo a 87 milioni di euro e rappresenta il 79% dei profitti totali (dal 67% del 2024) grazie a una strategia focalizzata sulla redditività stabile e alla recente acquisizione di Intermonte. “L’incertezza sui mercati e le pressioni economiche degli ultimi mesi non hanno impattato la capacità di crescere della banca nelle sue voci ricorrenti, come dimostrano sia lo sviluppo dimensionale, sia la consistenza della raccolta che, peraltro, si conferma forte anche ad aprile”, ha commentato l’AD Gian Maria Mossa. Le masse totali gestite e amministrate hanno raggiunto 103,9 miliardi (+7,3% a/a). Gli Assets Under Investment sono pari a 69,1 miliardi (+5,9% a/a), trainati dalle soluzioni gestite (47,9 miliardi), tra cui contenitori finanziari (24,3 miliardi) e fondi di casa (€11,7 miliardi). Le polizze tradizionali hanno segnato una crescita del 3,7% a 15 miliardi di euro. Nel trimestre, la raccolta netta è pari a 1,5 miliardi (in linea con 1,6 miliardi del primo trimestre 2024), con una forte preferenza verso soluzioni gestite, che rappresentano il 90% dei flussi negli AuI (472 milioni). La raccolta di aprile aggiunge 612 milioni di euro portando il totale da inizio anno a 2,1 miliardi.

Gian Maria Mossa: per noi è di primaria importanza rappresentare gli interessi di tutti i nostri azionisti

Nel commentare i risultati, l’AD Gian Maria Mossa ha parlato anche dell’offerta pubblica di scambio ricevuta da Mediobanca: “Rimaniamo focalizzati sulle nostre priorità, ovvero proteggere e valorizzare i risparmi e gli investimenti dei nostri clienti”. L’AD di Banca Generali ha ricordato come gli straordinari risultati raggiunti in questi anni siano “frutto della dedizione, professionalità ed esperienza dei nostri consulenti finanziari, che rappresentano il nostro asset più importante”: un “business di persone” lo ha definito Gian Maria Mossa evidenziando come contribuiscano “a rendere Banca Generali unica e dalle quali si deve partire in qualsiasi transazione che veda la banca coinvolta”. Infine, l’AD ha ricordato come per Banca Generali sia “di primaria importanza rappresentare gli interessi di tutti i nostri azionisti che hanno riposto la loro fiducia nella Banca e nel team di gestione nel corso degli anni”.

Le proposte di Luca de Meo per salvare l’industria automobilistica europea

Con 400 miliardi di entrate fiscali in gioco e 15 milioni di veicoli venduti nel 2024 (contro i 18 del 2019), l’industria automobilistica europea non può permettersi ulteriori errori. Luca de Meo lancia un appello alla politica e all’Europa: meno ideologia e più visione industriale.

Luca de Meo

Crollo delle vendite auto in Europa: l’analisi di Luca de Meo e John Elkann

L'industria automobilistica europea è a un bivio storico e, secondo Luca de Meo, CEO di Renault Group, e John Elkann, Presidente di Stellantis, “il destino dell'automobile si gioca quest’anno”. Le loro parole, pronunciate in un'intervista rilasciata a “Le Figaro”, suonano come un campanello d'allarme per Bruxelles e per i Governi nazionali: se l’Europa non cambia rotta, rischia di perdere definitivamente la leadership industriale. Il manager parla di un mercato al collasso, ricordando che nel 2024 si sono venduti 15 milioni di veicoli contro i 18 del 2019, e ammonisce: “Il livello attuale del mercato è un disastro”. Elkann aggiunge che, di questo passo, il mercato europeo potrebbe addirittura dimezzarsi nei prossimi dieci anni. Il nodo è strategico anche per gli Stati, ricorda Luca de Meo: “Il settore rappresenta 400 miliardi di entrate fiscali in Europa”, ma è anche l’unico grande mercato globale a non aver recuperato i volumi pre-Covid. Una crisi che nasce anche da normative sempre più stringenti, giudicate dai due manager non solo economicamente insostenibili ma anche tecnicamente incoerenti. De Meo cita ad esempio la norma GSR2 e si domanda: “Serve davvero un sistema di mantenimento corsia in auto che circolano per il 95% del tempo in città?”, mentre ironizza sull’eccessiva severità dei crash test: “La mia R5 deve comportarsi come una berlina di lusso con un cofano tre volte più lungo. È fisica! Dovrei usare il tungsteno?”.

Luca de Meo: “Serve semplificare le regole, l’auto europea non è più accessibile”

La risposta è una richiesta precisa: semplificare. Elkann denuncia che “un quarto del nostro personale ingegneristico lavora solo per rispettare le norme”. Luca de Meo propone tre soluzioni operative: introdurre regole valide solo per nuovi modelli, approvare normative “a pacchetti” e creare uno sportello unico nella Commissione UE. Il CEO di Renault Group invoca inoltre una maggiore neutralità tecnologica e un nuovo approccio al calcolo delle emissioni, che consideri l’intero ciclo di vita del veicolo e non solo la fase di utilizzo. In questo modo, i piccoli ibridi o a benzina potrebbero risultare più sostenibili delle grosse elettriche. Il tema dell’accessibilità resta centrale: tra il 2015 e il 2030 il prezzo di una Clio aumenterà del 40%, spiega il CEO di Renault Group, e di questo incremento “il 92,5% è dovuto alla regolamentazione”. Le auto sotto i 4 metri, che un tempo rappresentavano il 75% del mercato italiano, sono oggi solo il 5% in Europa. Da qui la proposta di Luca de Meo: introdurre regole differenziate per le auto compatte. “È inaccettabile trattare un veicolo da 3,80 metri come una berlina da 5,5 metri!. Elkann aggiunge un monito: “Non chiediamo aiuti, ma che ci lascino lavorare, innovare e offrire veicoli puliti, accessibili e desiderati. E se l’elettrico non è “la” soluzione miracolosa, il 2035 non deve diventare un totem ideologico”. “Non è questione di essere contro l’elettrico o contro il 2035 – conclude Luca de Meo – serve flessibilità, adattabilità, visione a lungo termine”.

“Indovina chi viene a casa”: il progetto di Fondazione Amplifon e Susan Holland

A Milano, nel cuore del Municipio 9, prende vita un’iniziativa che riscrive il significato di aiuto e vicinanza, andando oltre il semplice supporto domestico. Si chiama “Indovina chi viene a casa” ed è un progetto promosso dalla Fondazione Amplifon, presieduta da Susan Holland, in collaborazione con Fondazione Comunità Milano e Fondazione Aquilone. L’obiettivo è chiaro e urgente: contrastare la solitudine che colpisce migliaia di anziani, spesso dimenticati nelle grandi città.

Susan Carol Holland

Susan Holland: il progetto promosso da Fondazione Amplifon

La formula promossa dalla Fondazione presieduta da Susan Holland è semplice quanto efficace: giovani volontari affiancano persone anziane in situazioni di fragilità, creando connessioni umane che trasformano piccoli gesti quotidiani in momenti di autentico valore. Una lavatrice da riparare, la spesa da portare a casa o anche solo un Campari shakerato diventano il pretesto per costruire relazioni intergenerazionali significative. Storie come quella di Marco, 82 anni, e Matteo, 30, raccontano la forza di questi legami. Quello che nasce come un aiuto pratico evolve in un’amicizia sincera: dalle chiacchiere al bar alla festa di compleanno, passando per una nuova curiosità verso il mondo digitale. Luisa, 85 anni, ha trovato in Paolo non solo un aiuto per risolvere un problema tecnico, ma anche una persona con cui condividere esperienze familiari delicate, come l’essere genitori di figli con disabilità.

Susan Holland: la rete solidale che riaccende la vita nelle comunità

Il nuovo progetto si radica nel tessuto sociale anche attraverso la Bottega di quartiere, che coinvolge artigiani locali (idraulici, elettricisti, imbianchini) per interventi più complessi, dando nuova vita agli spazi domestici e, con essi, alle persone che li abitano. Come sottolinea la Fondazione Amplifon: “L’intervento mira a costruire una comunità di figure che sappiano attivarsi al bisogno partendo da necessità pratiche e dalla piccola manutenzione delle case. Qualcuno rischia di perdersi d’animo, ma basta poco per riattivarlo”. Un messaggio forte, che parte da Milano ma ha l’ambizione di diventare un modello replicabile in altre città italiane. L’iniziativa rappresenta un esempio concreto di come la visione di Susan Holland, fortemente orientata alla responsabilità sociale e al benessere delle persone, si traduca in azioni capaci di ricucire i legami di una società sempre più frammentata.

Cotral, approvato bilancio 2024 con utili oltre i 9 milioni. Manolo Cipolla: risultato straordinario

Cotral chiude il 2024 con più di 9 milioni di euro di utili e un piano investimenti di oltre 53 milioni per il 2025. Grazie all’introduzione di 150 nuovi autobus, la flotta ha un’età media di 7,6 anni, tra le più basse in Italia. Il Presidente Manolo Cipolla: “L’obiettivo è consolidare i dati positivi degli ultimi anni, migliorando servizio e risultati finanziari”.

Cotral

Cotral: il bilancio 2024, oltre 9 milioni di utili

A fine aprile, l’Assemblea dei soci di Cotral ha approvato il bilancio 2024 della società guidata da Manolo Cipolla: utili per 9,14 milioni di euro e un piano investimenti per il 2025 che supera i 53 milioni di euro. L’azienda ha introdotto, nel corso dell’anno, 150 nuovi autobus, portando così l’età media della flotta a 7,6 anni, tra le più basse in Italia e in linea con gli standard europei. Nel bilancio si tiene conto anche di un fondo accantonato di circa 32,4 milioni di euro, considerato in relazione alla potenziale sovracompensazione dei Contratti di Servizio automobilistico e ferroviario. “Il risultato raggiunto da Cotral conferma l’efficacia di una gestione seria e orientata al futuro – ha dichiarato il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca – Gli utili e il piano investimenti approvati oggi sono il frutto di un lavoro di squadra che guarda alla qualità del servizio e alla sostenibilità. Cotral sta diventando un punto di riferimento per il trasporto pubblico regionale, grazie all’impegno quotidiano dei suoi lavoratori e alla capacità di innovare senza perdere di vista i bisogni delle persone. Continueremo a investire per offrire ai cittadini un servizio sempre più moderno, sicuro e rispettoso dell’ambiente”.

La soddisfazione del Presidente di Cotral Manolo Cipolla

È un risultato straordinario per l’azienda conseguito anche tenendo conto degli investimenti futuri: l’obiettivo della governance e di tutto il management, infatti, è quello di consolidare i dati positivi degli ultimi anni, ma anche e soprattutto di migliorare sia il servizio, sia i risultati finanziari”: queste sono le parole con cui il Presidente di Cotral Manolo Cipolla ha commentato i risultati raggiunti. Poi ha continuato: “Tutto ciò è stato e sarà possibile grazie alla dedizione e alla competenza di tutti i dipendenti di Cotral, dal personale operativo fino ai quadri amministrativi e ai dirigenti. Per questo desidero ringraziarli e ascrivere loro questo straordinario risultato”. Secondo l’assessore alla Mobilità e Trasporti Fabrizio Ghera si tratta della “conferma di un lavoro importante avviato in questi anni dall’azienda in sinergia con la Giunta regionale, che ha messo il tema dei trasporti al centro delle priorità di azione di governo”. Attualmente, Cotral è inoltre impegnata in un’opera di riqualificazione dei depositi aziendali nell’ottica della carbon neutrality, con importanti progetti attivi in tutta la regione.

Atitech: qualità e competenza nella manutenzione di aeromobili civili e militari

Atitech, sotto la guida di Gianni Lettieri, è diventata la più grande MRO del mercato EMEA, distinguendosi per l’alta qualità dei servizi offerti e per le sue strutture e impianti, tra cui nove hangar e 30 basi periferiche. Può vantare una clientela composta da più di 100 aziende.

Atitech

Atitech: una consolidata leadership con servizi di qualità

Con una posizione rinsaldata nel settore della manutenzione di aeromobili civili e militari, Atitech è la più grande MRO (Maintenance, Repair and Overhaul) del mercato EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa). Nel corso degli anni, l’azienda ha sviluppato esperienza nei servizi di spiccata qualità: manutenzione di base, sia heavy che light, pianificazione tecnica, attività di officina, ingegneria e soluzioni di progettazione aeronautica. Opera nelle due basi presso gli aeroporti di Napoli Capodichino e Roma Fiumicino e ha a disposizione nove hangar. In aggiunta, Atitech è impegnata nel garantire un servizio di manutenzione di linea su misura presso 30 basi periferiche, di cui 21 sul suolo nazionale e nove all’estero. L’azienda può fregiarsi di una clientela composta da compagnie aeree ed enti istituzionali e governativi, per un totale di più di 100 aziende.

L’ascesa di Atitech nel settore manutenzione aeronautico

Dal 2009, Atitech è guidata dal Presidente e AD Gianni Lettieri, che l’ha rilevata in seguito allo spacchettamento operato dalla cordata Colaninno sull’Alitalia. Il suo contributo e intervento ha fatto crescere l’azienda, portandola a competere a livello internazionale attraverso una strategia improntata su acquisizioni mirate. Tra le più significative vi è la rilevazione dello stabilimento Alenia di Capodichino, avvenuta nel 2015, che ha consentito di avere 20 aerei in lavorazione e 15 nelle zone di parcheggio. Nel 2022 è stato il turno di Alitalia Engineering Maintenance, la più importante officina di Alitalia situata a Fiumicino. Queste acquisizioni hanno permesso a Atitech di distinguersi nel business di riferimento, diventando la società indipendente di manutenzione più grande in Europa.

Riva Acciaio: standard certificati per la competitività a livello internazionale

Riva Acciaio è protagonista dell’innovazione nell’industria siderurgica fin dal 1964, quando è stata introdotta la colata continua curva a tre linee per la prima volta in Italia; inoltre tramite il laboratorio di ricerca e sviluppo della struttura di Lesegno, dotato di strumenti avanguardistici, sono state strette collaborazioni con centri di ricerca e università.

Riva Acciaio logo

Riva Acciaio: una consolidata leadership nella produzione di acciaio di qualità

Riva Acciaio è una delle principali aziende siderurgiche italiane e raccoglie le operazioni di Gruppo Riva sul territorio nazionale, uno dei più importanti produttori di acciaio in Europa, fondato da Emilio Riva nel 1954. Nel corso di oltre 70 anni di attività, ha maturato un’esperienza tale da renderla leader nella produzione specializzata di prodotti lunghi e acciai di elevata qualità. Da sempre Riva Acciaio è attenta al raggiungimento degli alti standard produttivi, grazie a un continuo apporto alle innovazioni siderurgiche. Infatti, già a metà degli anni ’60, ha introdotto per prima in Italia la colata continua curva a tre linee allo stabilimento di Caronno, che costituiva l’avanguardia della tecnologia, andandosi a sommare alle differenti innovazioni in ambito siderurgico. L’azienda è controllata dalla capogruppo Riva Forni Elettrici.

Riva Acciaio in prima linea nell’innovazione

Sono molte le collaborazioni di Riva Acciaio sviluppate con l’obiettivo di innovare il settore siderurgico. L’avanzato laboratorio di ricerca e sviluppo situato nello stabilimento di Lesegno, fornito di strumenti avanzati come il simulatore termomeccanico “Gleeble 3800”, ha avviato diverse collaborazioni con centri universitari e di ricerca. Dal 1954, è attiva nel contesto italiano ed internazionale, rafforzando la sua competitività e il proprio posizionamento nei mercati di riferimento, tramite prodotti e servizi sempre innovativi. Per garantire la qualità richiesta, Riva Acciaio ha attivato un Sistema di Gestione della Qualità basato sulle norme UNI EN ISO 9001 e IATF 16949, grazie alle quali può soddisfare le necessità di ogni cliente.

La transizione energetica tra geopolitica e sostenibilità: il punto di Renato Mazzoncini

A margine dell’evento A&F Live 2025, “L’Europa al bivio tra Cina e Stati Uniti nell’era di Trump”, Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A, ha fatto il punto sullo stato della transizione energetica in Europa, confrontandolo con gli Stati Uniti, la Cina e gli ambiziosi obiettivi ONU al 2030 e 2050 per la decarbonizzazione.

Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: il punto sulla transizione energetica

Non è facile confrontarsi con la Cina – spiega Renato Mazzoncinianche se è evidente che stanno investendo molto e avanzando rapidamente”. L’Europa, secondo il manager, “sta marciando bene”, spinta non solo dagli obiettivi ambientali del Green Deal, ma anche dalla necessità di rafforzare l’autonomia energetica a seguito delle recenti crisi geopolitiche. “Abbiamo visto nella crescita delle rinnovabili un mezzo per affrancarci dalla dipendenza da fonti estere, come è accaduto con il gas russo”, ha sottolineato. Quanto all’Italia, Renato Mazzoncini riconosce come il Paese sia “ancora un po’ il fanalino di coda”, ma conferma anche i progressi: “In due anni siamo passati dal 22,5% al 25% di autonomia energetica e installato 7,5 GW di rinnovabili solo lo scorso anno”. Sebbene raggiungere i target 2030 e 2050 sarà una sfida, secondo l’AD “non è impossibile” a patto di “continuare a mantenere il passo. La sovranità energetica può dare una buona spinta in questo senso

Renato Mazzoncini: il ruolo di A2A nella trasformazione energetica italiana

Sul fronte italiano, A2A si conferma uno dei protagonisti della transizione. “Gli obiettivi di decarbonizzazione – spiega Renato Mazzoncinipassano principalmente attraverso l’aumento dell’elettrificazione, come nel caso dei veicoli elettrici e della climatizzazione domestica”. Per abilitare questa trasformazione servono investimenti massicci su due fronti: le reti elettriche e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. “In Europa parliamo di circa 580 miliardi di euro di investimenti entro il 2030 solo sulle reti”, ricorda l’AD. A2A ha raggiunto un traguardo importante nel 2024: circa il 50% dell’energia prodotta proviene da fonti rinnovabili, principalmente idroelettrico, eolico e fotovoltaico. La Life Company ha inoltre rafforzato la propria presenza nelle infrastrutture, con investimenti strategici come l’acquisizione della rete elettrica di Enel nella provincia di Milano e nel bresciano in Valtrompia. “Nel nostro piano industriale da 22 miliardi di euro, circa 10 miliardi sono destinati alla decarbonizzazione, all’elettrificazione e allo sviluppo delle rinnovabili”, conclude Renato Mazzoncini, confermando l’impegno concreto di A2A volto a contribuire alla transizione energetica italiana.

Nuovo colosso europeo del gas, Paolo Gallo: Italgas guida il cambiamento

Ricavi in crescita, utile netto a +43,5% e integrazione di 2i Rete Gas: il primo trimestre del 2025 segna un punto di svolta nella storia del Gruppo guidato dall’Amministratore Delegato Paolo Gallo.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: “Il nuovo anno si apre all’insegna della crescita e della solidità

Con un utile netto di 168,7 milioni di euro (+43,5%) e un EBITDA che tocca i 399,7 milioni di euro (+22,7%), Italgas inaugura il 2025 con numeri da record e un’acquisizione storica: il perfezionamento dell’ingresso di 2i Rete Gas, avvenuto il 1° aprile, ha reso il Gruppo leader europeo nella distribuzione del gas. “Dopo un 2024 di risultati straordinari, anche il nuovo anno si apre all’insegna della crescita e della solidità per il nostro Gruppo – ha commentato Paolo Gallo Un percorso che ha trovato compimento nel corso del trimestre e sfociato, con il closing dell’acquisizione di 2i Rete Gas, nella nascita del primo operatore europeo della distribuzione del gas”. I risultati del primo trimestre 2025 confermano il trend di crescita di Italgas, proiettato verso gli obiettivi del Piano Strategico 2024-2030: ricavi adjusted a 459,3 milioni di euro (+6,5%); EBITDA adjusted a 345,3 milioni di euro (+6%); flusso di cassa operativo a 412,1 milioni di euro, sufficiente a coprire gli investimenti e ridurre l’indebitamento netto di oltre 200 milioni.

Paolo Gallo: “Creare valore per tutta la comunità

Gli investimenti tecnici hanno raggiunto quota 165,7 milioni di euro, con la realizzazione di 140 km di nuove reti di distribuzione e un forte impulso alla digitalizzazione dei sistemi, elemento chiave della strategia di lungo termine. La sfida ora è l’integrazione di 2i Rete Gas: un’operazione che porta in dote 72.000 km di rete e che vedrà nei prossimi mesi un’intensa attività di trasformazione digitale e adozione di tecnologie di Intelligenza Artificiale. L’obiettivo è duplice: migliorare la qualità del servizio e rafforzare l’efficienza operativa, anche nei settori idrico ed energetico, dove il Gruppo è attivo con soluzioni avanzate. Nel comparto idrico, l’attenzione è rivolta all’integrazione delle società acquisite e alla riduzione delle perdite di rete, mentre sul fronte efficienza energetica, si lavora a un’offerta “tailor made” per industria, PA e grandi complessi residenziali. “La sfida che ci attende nei prossimi mesi – ha quindi concluso Paolo Gallo è quella di cogliere rapidamente tutte le opportunità derivanti dall’acquisizione di 2i Rete Gas, individuarne di nuove e realizzare l’upgrade digitale dei 72.000 chilometri di reti acquisite, con l’obiettivo di creare valore per tutti i nostri stakeholder, investitori e comunità servite”.

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