Nuova politica dei dividendi e obiettivi ambiziosi, Pasqualino Monti: Enav guarda al 2029

Dopo un 2024 straordinario, Pasqualino Monti, Amministratore Delegato di Enav, illustra i pilastri su cui si fonda il nuovo piano industriale del Gruppo: investimenti in tecnologia, sviluppo dei mercati non regolati, attenzione alla sostenibilità e una politica dei dividendi più premiante per gli investitori.

Pasqualino Monti

Pasqualino Monti: ricavi record, dividendi in crescita e nuova spinta internazionale

Pasqualino Monti apre l’intervista a Class CNBC sottolineando l’eccezionalità dei risultati del 2024, definiti “storici” per Enav. Per la prima volta, ogni voce del conto economico ha registrato un incremento: ricavi, EBITDA e utile netto ai massimi storici. “L’anno di riferimento per la nostra azienda non sarà più il 2019 ma il 2024”, afferma l’AD. Questi risultati solidi hanno permesso di disegnare un piano industriale ambizioso, con una nuova politica dei dividendi che porterà progressivamente la cedola da 28 centesimi nel 2025 a 32 centesimi nel 2029. Nel mercato regolato, Enav si presenta come una certezza: monopolista nella gestione dello spazio aereo italiano, con meccanismi di compensazione che proteggono dai rischi. Gli obiettivi al 2029 parlano chiaro: ricavi a 1,2 miliardi di euro, EBITDA a 360 milioni e utile netto a 160 milioni, con una crescita costante dei dividendi. Accanto al regolato, Pasqualino Monti insiste sulla spinta al mercato non regolato. “Nel 2029 – spiega – prevediamo di raggiungere 106 milioni di euro di ricavi non regolati, pari all’8% dei ricavi complessivi, con una marginalità straordinaria”. La strategia punta sulla vendita all’estero della tecnologia proprietaria e dei servizi operativi che già oggi rendono Enav il miglior service provider europeo per performance operative. Il piano industriale mette al centro innovazione tecnologica e sostenibilità, due asset considerati inseparabili. L’azienda ha introdotto nuove procedure operative che hanno ridotto di 90 milioni di kg il consumo di carburante delle compagnie aeree nel solo 2024, con benefici ambientali enormi in termini di abbattimento delle emissioni di CO₂. Questa tecnologia è ora pronta per essere replicata su scala internazionale, rafforzando la competitività del Gruppo. “Sostenibilità ambientale e sostenibilità economica viaggiano insieme”, sottolinea Pasqualino Monti, che vede nell’ottimizzazione dello spazio aereo italiano, il più capace d’Europa, un ulteriore fattore di crescita.

Pasqualino Monti: “Investire in Enav significa avere un ritorno certo

Un altro grande fronte di sviluppo è quello dei droni, conferma Pasqualino Monti. Enav è già certificata come service provider per la gestione dello spazio aereo dei droni, grazie alla società di D-Flight del Gruppo, partecipata anche da Leonardo. L’azienda ha stretto un accordo strategico con Amazon per la gestione delle consegne tramite droni, un progetto partito con successo a dicembre 2024. “Partiremo dalle aree extraurbane, ma la piattaforma è pronta per estendersi anche ai centri urbani”, spiega l’AD. L’obiettivo è conquistare una posizione di leadership in un settore che promette sviluppi enormi nei prossimi anni. Nei primi tre mesi del 2025, il traffico aereo italiano è cresciuto di oltre il 7%, battendo nettamente le previsioni di Eurocontrol che stimavano un +3,5%. Un risultato che testimonia la solidità dell’infrastruttura e la capacità di Enav di attrarre traffico anche a livello europeo. “Siamo pronti a gestire volumi crescenti – ribadisce Pasqualino Monti – e il nostro spazio aereo, più efficiente e capace, può diventare un asset chiave per l’Europa in un contesto di congestione”. L’AD conclude l’intervista lanciando un messaggio chiaro agli investitori: “Investire in Enav significa scegliere un investimento sicuro, capace di offrire ritorni certi e in crescita. Puntiamo a premiare chi crede nella nostra azienda attraverso risultati concreti, innovazione costante e nuove opportunità di mercato”.

Paolo Gallo riconfermato in Italgas, focus su acquisizione e crescita

AD e DG di Italgas dal 2016, Paolo Gallo è stato rinnovato per il quarto mandato, in vista della gestione e dell’acquisizione di 2i Rete Gas per la creazione della prima realtà distributrice di gas in Europa.

Paolo Gallo

Paolo Gallo confermato per il quarto mandato in Italgas

Paolo Gallo è stato confermato per il quarto mandato consecutivo come AD e DG di Italgas, con lo scopo di gestire l’acquisizione di 2i Rete Gas e così creare la prima realtà distributrice di gas in Europa, con una rete di 154.000 chilometri. Una soluzione finale è stata raggiunta tra il MEF - Ministero dell’Economia e delle Finanze e i rappresentanti dei partiti al Governo, che prevede la riconferma delle nomine dei CdA di numerose partecipate pubbliche. Anche quella di Paolo Gallo rappresenta una scelta strategica, data la fiducia di cui gode da parte degli schieramenti politici di maggioranza, evitando di creare squilibri al loro interno. Grazie alla guida del manager, Italgas ha chiuso il 2024 con ricavi adjusted pari a 1.778,8 milioni di euro, l’utile netto adjusted ha visto un incremento del 15,2%, mentre l’EBITDA è cresciuto del 14,1%.

Paolo Gallo: la carriera professionale

Laureatosi in Ingegneria Aeronautica presso il Politecnico di Torino, Paolo Gallo ha continuato la sua formazione accademica conseguendo un MBA presso l’Università di Torino. Nel 1988, ha maturato la sua prima esperienza professionale in Fiat Avio S.p.A., ricoprendo ruoli di crescente responsabilità in 13 anni, fino alla nomina come AD di Fiat Energia. Dal 1997, ha infatti cominciato a occuparsi di energia, avviando nuovi progetti in Italia, India e Brasile. Tra il 1992 e il 1993, ha ricoperto il ruolo di Direttore del Corso MBA alla Scuola di Amministrazione Aziendale dell'Università di Torino insegnando fino al 2002 e scrivendo importanti paper di settore. Paolo Gallo è stato eletto Direttore di Strategia e Innovazione di Edison, incarico che ha ricoperto dal 2002 al 2011. In seguito, è stato AD di Edipower, dal 2011 al 2014 DG e AD di Acea, e dal 2014 al 2016 AD di Grandi Stazioni, guidandone la privatizzazione. Oggi, è AD e DG di Italgas dal 2016. Nel 2021 è stato eletto Presidente di Gas Distributors for Sustainability (GD4S).

Maurizio Rota: la visione di HIVE concretizzata nel progetto per la Basilica di San Pietro

Guidata dall’AD Maurizio Rota, HIVE si distingue per il suo approccio sociale di collaborazione con le comunità. L’azienda, che pensa la tecnologia al servizio delle persone, ha realizzato l’ecosistema digitale per la Basilica di San Pietro.

Maurizio Rota

HIVE, Maurizio Rota: la tecnologia al servizio delle persone

Specializzata nell’integrazione di tecnologie ed ecosistemi digitali, HIVE è la società che ha collaborato allo sviluppo del progetto San Pietro, realizzando una piattaforma digitale che guida il pellegrino nella sua visita alla Basilica, dall’acquisto dei biglietti all’Audioguida Digitale. Maurizio Rota ha raccontato in un’intervista come nasce il progetto imprenditoriale. “HIVE rappresenta il punto di convergenza di 38 anni di competenza tecnologica, di esperienza, di skill di tutte le aziende che compongono Assist Group – dice l’AD – Siamo specializzati nella creazione di ecosistemi integrati, mettendo insieme servizi digitali e fisici e unendo quelle che sono le tecnologie alla base di un ecosistema digitale. Partendo dalla gestione dei big data, utilizzando le più moderne tecnologie di Intelligenza Artificiale, machine learning, riusciamo a creare un'integrazione di sistemi all'interno degli ecosistemi digitali che ci consentono poi di offrire servizi”. L’aspirazione dell’azienda è pensare la tecnologia al servizio delle persone. “L’idea imprenditoriale alla base di HIVE è sempre stata improntata a un approccio sociale di collaborazione con le comunità”, rimarca il manager, spiegando che, non a caso, il nome della società significa “alveare”, l’ecosistema naturale per eccellenza in cui tutte le parti lavorano le une per le altre, mettendo a disposizione conoscenze, esperienze e informazioni. Il “mestiere” di HIVE è proprio quello di “integrare in unici grandi ecosistemi quelle che sono le tecnologie e i servizi di interoperabilità, dal Tour Operating alle piattaforme integrate per la gestione del turismo incoming, dalla gestione dei flussi e delle affluenze sino alle piattaforme di ticketing online, dal marketing territoriale che interconnette le imprese con i territori in cui operano, sino ai servizi di comunicazione integrata”.

Maurizio Rota: il progetto per la Basilica di San Pietro

La visione di integrazione di servizi, tecnologia e sistemi alla base di HIVE è perfettamente rappresentata dal progetto realizzato per la Basilica di San Pietro. “L'ecosistema digitale che noi di HIVE abbiamo lanciato in occasione dell'anno giubilare per la Basilica di San Pietro è una piattaforma volta a fornire dei servizi ai visitatori, ai pellegrini, improntata sulla facilità di utilizzo, multilingua”, spiega Maurizio Rota. Il pellegrino può adesso prenotare l’accesso alla Basilica o alla Cupola a un determinato orario di una data specifica e acquistare i biglietti. “Tutto ciò – prosegue l’AD – ci consente in un anno particolare come questo, data la grande affluenza prevista, di prevedere il flusso e offrire quindi al pellegrino la possibilità di meglio organizzare la propria visita spirituale, indicandogli orari e giorni di visita più favorevoli”. La piattaforma fornisce anche servizi di logistica che consentono al visitatore di pianificare il proprio viaggio verso la Città del Vaticano e la Basilica di San Pietro. Grazie alla possibilità di razionalizzare i flussi dei pellegrini, l’esperienza di visita viene migliorata, offrendo un percorso unico che può essere ulteriormente arricchito dall’utilizzo di strumenti come l’Audioguida Digitale. Il ponte digitale che l’ecosistema ha creato tra la Basilica e il pellegrino può essere portato anche ad altre realtà. “Come tutte le società di Assist Group – conclude Maurizio Rota – HIVE è in continuo mutamento e come l'alveare che si adatta alle sfide delle stagioni e a quelle climatiche, così HIVE mette a disposizione dei clienti la propria esperienza, il proprio background e il proprio know how per interoperare le tecnologie all'interno di diversi ecosistemi”.

Valentina Pellegrini: una leadership fondata su visione, innovazione e inclusione

Vicepresidente e Consigliere Delegato del Gruppo Pellegrini, Consigliere di Amministrazione di Fondazione BPM e membro del Consiglio Direttivo di Assolombarda, Valentina Pellegrini è oggi una figura di rilievo in ambito imprenditoriale.

Valentina Pellegrini

Valentina Pellegrini, dall’ingresso nel Gruppo Pellegrini alla vicepresidenza

Nata nel 1981, Valentina Pellegrini si laurea in Economia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il suo ingresso nel Gruppo Pellegrini avviene nel 2010, con incarichi nell’area Amministrazione e Personale. Solo pochi anni dopo, nel 2013, prende parte alla costituzione della Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus, promuovendo l’apertura del Ristorante Solidale Ruben a Milano, iniziativa che si conferma come modello di sostegno concreto per chi vive situazioni di difficoltà economica e sociale. La crescita all’interno del Gruppo è rapida: nel 2014, viene infatti nominata Vicepresidente e Consigliere Delegato. In queste vesti, ha un ruolo determinante nell’ampliare il raggio d’azione del Gruppo, rafforzandone la leadership in Italia e all’estero nei settori della ristorazione collettiva, del welfare aziendale, della distribuzione automatica, dei servizi di pulizia integrati, delle forniture alimentari e della lavorazione delle carni fresche. Anche grazie al suo apporto, il Gruppo Pellegrini consolida il proprio ruolo di leader nei servizi a livello nazionale e internazionale, attraverso il potenziamento di realtà come Pellegrini Catering Overseas SA, controllata svizzera per cui Valentina Pellegrini opera in qualità di membro attivo del Comitato Strategico.

La leadership di Valentina Pellegrini tra innovazione, formazione e impegno sociale

Nel 2016, Valentina Pellegrini lancia l’Accademia Pellegrini, progetto innovativo dedicato alla formazione, alla ricerca e allo sviluppo, con una forte attenzione ai temi della sostenibilità e dell’evoluzione delle competenze. Oltre all’impegno aziendale, l’imprenditrice estende il proprio contributo all’interno di diverse associazioni di categoria: dal 2017 è membro del Comitato Strategico di ORICON (Osservatorio Ristorazione Collettiva e Nutrizione) e, da luglio 2021, è membro del Consiglio Direttivo di Assolombarda. Parallelamente, dal 2020, siede nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione BPM, confermando la sua sensibilità verso progetti di carattere sociale e culturale. Determinazione, visione internazionale e forte attenzione al sociale sono i tratti distintivi della carriera di Valentina Pellegrini, che continua a portare avanti i valori di innovazione, qualità e inclusione che da sempre caratterizzano la storia del Gruppo Pellegrini.

Siderurgia Made in Italy: Gruppo Riva tra tradizione e crescita internazionale

Fondato nel 1954 da Emilio Riva, Gruppo Riva è oggi il primo operatore siderurgico italiano e uno dei principali player europei nel settore dell’acciaio. Nato in un’Italia in piena ricostruzione post-bellica, il Gruppo si è affermato grazie a una visione imprenditoriale lungimirante e a una strategia basata su tre pilastri fondamentali: innovazione, investimenti e qualità.

Gruppo Riva

Le origini e l’espansione internazionale di Gruppo Riva

Il fondatore Emilio Riva fu uno dei pionieri della siderurgia europea nel dopoguerra. Con un approccio fortemente industriale e innovativo, puntò subito sulla produzione di acciaio attraverso l’elettrosiderurgia, specializzandosi nei cosiddetti prodotti lunghi, destinati a diversi settori industriali. Negli anni successivi, Gruppo Riva ha consolidato la propria presenza in Italia (dove oggi opera nei siti produttivi di Caronno Pertusella, Lesegno, Malegno, Cerveno e Sellero), per poi espandersi nei principali mercati europei, come Francia, Germania, Belgio e Spagna, fino ad arrivare anche in Canada. Da oltre 70 anni il Gruppo si distingue per standard produttivi elevati, capacità di innovazione e un piano costante di investimenti volto al miglioramento continuo della qualità, della sicurezza e della sostenibilità ambientale. L’azienda è oggi guidata da Claudio Riva, alla presidenza dal 2014, e mantiene la sua indipendenza con un capitale interamente privato.

Gruppo Riva: acciaio d’eccellenza per l’industria globale e investimento nei giovani talenti

I prodotti messi sul mercato da Gruppo Riva sono destinati a comparti strategici come la meccanica, l’automotive e il movimento terra, che richiedono prestazioni e affidabilità ai massimi livelli. Il Gruppo rivolge particolare attenzione anche alla formazione e alla valorizzazione delle risorse umane, con una crescente presenza in azienda di giovani diplomati e laureati. Con numerosi siti produttivi dislocati in sei diversi Paesi (Italia, Francia, Germania, Belgio, Spagna e Canada), Gruppo Riva continua a essere un punto di riferimento internazionale nel settore siderurgico. I suoi prodotti comprendono trafilati, pelati e rettificati, frutto di sofisticate lavorazioni a freddo che garantiscono prestazioni eccellenti per ogni tipo di applicazione industriale.

Luca de Meo: il manager che ha rivoluzionato Renault Group

Quando Luca de Meo è arrivato alla guida di Renault Group, l’azienda era in gravi difficoltà. Ora festeggia risultati da record. Un cambio di passo netto, costruito su nuovi modelli, vendite qualitative e taglio dei costi. E il percorso avviato dal manager è appena cominciato.

Luca de Meo

Luca de Meo: Il nuovo corso di Renault Group

Risultati da record, strategia lucida e un cambio di passo che ha rianimato un colosso in affanno: oggi Renault Group è un’azienda più agile, più forte, più profittevole. A dichiararlo con soddisfazione è il CEO Luca de Meo, che ha guidato una rivoluzione interna in grado di cambiare il corso aziendale. Dopo anni di criticità, il Gruppo francese ha invertito la rotta grazie a una miscela di rilancio industriale e controllo dei costi. Un mix che, nelle parole del manager, suona come una formula magica. “Abbiamo trovato la pozione magica, come in Asterix e Obelix”, ha scherzato, sottolineando quanto la flessibilità sia oggi l’arma segreta del Gruppo per navigare in un mercato in continua trasformazione. E i numeri parlano chiaro: gli obiettivi fissati per il 2024, infatti, sono già stati superati. Luca de Meo è stato in grado di portare avanti con successo un piano di rilancio fondato su tre assi portanti: nuovi modelli lanciati in rapida sequenza, un sistema di vendita orientato alla qualità e alla marginalità piuttosto che al mero volume, e un taglio netto ai costi di sviluppo e produzione. Il CEO ha ribadito che il merito è da attribuire a un lavoro di squadra ben oliato: “La passione, la dedizione e lo spirito collettivo dei nostri collaboratori sono stati determinanti”. Ma non è finita qui: il prossimo capitolo è già in scrittura e si concentra su una crescita profittevole e su investimenti ambiziosi in innovazione.

Luca de Meo: le principali tappe professionali

Originario di Milano, classe 1967, e oltre 30 anni nel mondo dell’automotive: Luca de Meo vanta un curriculum solido, iniziato proprio in Renault. Dopo la laurea in Economia Aziendale all’Università Bocconi, ha collezionato esperienze in Toyota Europe, nel Gruppo Fiat (dove ha diretto Lancia, Fiat, Abarth e Alfa Romeo), e successivamente nel Gruppo Volkswagen, ricoprendo ruoli di primo piano in Volkswagen, Audi e SEAT, portando quest’ultima all’utile per la prima volta nella sua storia e lanciando il brand CUPRA. Ha anche ricoperto incarichi nei consigli di Ducati, Lamborghini e del Gruppo VW in Spagna. Nel 2020, è tornato nel Gruppo Renault da leader, assumendo la carica di CEO e Presidente delle controllate del Gruppo. È stato anche nel Consiglio di Amministrazione di TIM (2021-2022) e ha guidato la Marca Renault fino al 2023. Da gennaio 2023 a gennaio 2025, Luca de Meo è stato anche Presidente dell’ACEA, l’associazione europea dei costruttori d’auto, per due mandati consecutivi. Molti i riconoscimenti: Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Alumnus of the Year della Bocconi, laureato honoris causa alla Business School CUOA, Cavaliere al Merito del Lavoro conferito dal Presidente Mattarella nel 2022 e insignito della Légion d’Honneur in Francia nel 2023.

Paolo Arrigoni: focus sul percorso del Presidente del GSE

Paolo Arrigoni entra a far parte del GSE nel 2003, quando l’azienda responsabile della gestione della rete di trasmissione nazionale era ancora chiamata GRTN. Da marzo 2023, ricopre il ruolo di Presidente, contribuendo a promuovere lo sviluppo delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e della mobilità sostenibile nel Paese.

Paolo Arrigoni

Paolo Arrigoni: gli studi, l’esordio professionale e i primi incarichi

Presidente del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) dal 2023, Paolo Arrigoni nasce a Lecco nel giugno del 1964. Avvia la sua carriera professionale già all’età di 16 anni come tecnico specializzato nella progettazione e realizzazione di impianti elettrici industriali all’interno di Casmar s.n.c., società attiva nel settore alimentare. Conseguito il diploma di Tecnico delle Industrie Elettriche ed Elettroniche presso l’Istituto Professionale Statale Fiocchi di Lecco, frequenta il corso di laurea in Ingegneria Elettronica del Politecnico di Milano, concentrandosi soprattutto sull’automazione. Si laurea nel 1992 e si iscrive all’Albo dell’Ordine degli Ingegneri. Durante il suo percorso universitario, svolge per un anno il ruolo di docente presso l’Istituto Pacinotti di Milano. Dopo la laurea, entra in Italcementi Group di Bergamo in qualità di Project Engineer per il Servizio Controllo di Processo. Solo tre anni più tardi, nel 2000, avvia l’attività da libero professionista, fornendo servizi di progettazione e consulenze per impianti elettrici e di automazione nei settori civile, terziario e industriale.

Paolo Arrigoni: l’ingresso nel GSE, l’attività politica e la nomina a Presidente

A febbraio 2002, Paolo Arrigoni è in NORDCOM S.p.A., società del Gruppo Ferrovie Nord attiva nel settore dell’ICT, con il ruolo di Consigliere di Amministrazione, mantenuto fino a marzo 2005. Tra luglio 2003 e febbraio 2006, assume lo stesso incarico per GRTN S.p.A., azienda responsabile della gestione della rete di trasmissione nazionale, successivamente ridenominata Gestore del Sistema Elettrico. Impegnato dal 1998 anche in ambito politico, è stato dapprima consigliere comunale, poi Assessore comunale con deleghe all’ambiente e alla viabilità e, infine, Sindaco di Calolziocorte (LC) per ben due mandati, dal 2003 al 2013. Ha inoltre ricoperto la carica di consigliere provinciale di Lecco dal 2004 al 2014. Capogruppo della Lega, nel 2013 viene eletto per la prima volta al Senato nella circoscrizione Lombardia. Durante la XVIII Legislatura è Questore del Senato, membro della Commissione Ambiente e Territorio e membro del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (COPASIR). A marzo 2023, viene nominato Presidente del GSE S.p.A., l’ente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che promuove lo sviluppo delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e della mobilità sostenibile.

Fabio Lazzerini: trasformazione digitale e crescita industriale per Comtel

Fabio Lazzerini sta guidando Comtel nello sviluppo e nella crescita del suo piano industriale. In seguito all’avvenuta quotazione nella Borsa Italiana, l’azienda ha acquisito NovaNext per rafforzare e spingere la transizione digitale del Paese.

Fabio Lazzerini

Fabio Lazzerini: l’acquisizione di NovaNext, un passo in avanti verso la trasformazione digitale

Dopo gli ottimi risultati conseguiti con la quotazione in Borsa, Comtel prosegue il suo percorso di crescita come attore chiave della trasformazione digitale del Paese, sotto la guida di Fabio Lazzerini. La società leader dell’integrazione di Sistemi ICT ha raggiunto l’accordo finalizzato all’acquisizione di NovaNext, realtà con 35 anni di esperienza nell’ambito ICT e nella realizzazione e progettazione di soluzioni avanzate in Enterprise Networking, Cyber Security, Internet of Things, Data Center & Cloud e Digital Workplace. Comtel ha rilevato il 60% dell’azienda, composta da 140 collaboratori e collaboratrici, con tre sedi in Italia e 35 milioni di euro di ricavi nel 2024. In merito all’acquisizione, l’AD Fabio Lazzerini ha aggiunto che: “Ci consentirà di ampliare il nostro business e offrire nuovi servizi ai clienti”.

Fabio Lazzerini: programma di acquisizioni attraverso la raccolta della quotazione in Borsa

“La quotazione in Borsa ha rappresentato per Comtel non soltanto un traguardo importante raggiunto grazie al lavoro di tutti — ha sottolineato Fabio Lazzerinima soprattutto il punto di partenza per la realizzazione dell’ambizioso piano industriale che la società ha deliberato pochi mesi fa e che vede una forte crescita sia per linee interne che attraverso operazioni strategiche di M&A”. Comtel è approdata in Borsa con un flottante al 10,98%, ovvero 2.022.000 azioni su 18.422.000 totali, successo ottenuto grazie al massiccio lavoro di preparazione che ha preceduto la quotazione. La strategia con cui Fabio Lazzerini intende sviluppare il paino industriale della società è presto svelata: “Il 90% della raccolta sarà dedicato a queste operazioni di acquisizioni. Il nostro è un approccio proattivo all’M&A, per estendere le capacità geografiche o tecnologiche di Comtel, non solo in Italia, ma anche all’estero”.

Giuseppina Di Foggia: innovazione, accumulo e trasporto al centro della strategia di Terna

Il Piano di Terna al 2034, presentato da Giuseppina Di Foggia, prevede investimenti per 23 miliardi di euro in infrastrutture strategiche per la realizzazione della transizione energetica del Paese e dell’indipendenza ed efficienza del sistema, verso un futuro più sostenibile per le nuove generazioni.

Giuseppina Di Foggia

Giuseppina Di Foggia: il nuovo Piano di Sviluppo di Terna, incremento della capacità di trasporto e di accumulo

Volto al raggiungimento di traguardi cruciali per il Paese, tra cui la transizione energetica e l’indipendenza ed efficienza del sistema, il Piano di Sviluppo di Terna, illustrato dall’AD e DG Giuseppina Di Foggia, prevede investimenti per 23 miliardi di euro in infrastrutture strategiche nel decennio 2025-2034. Innovazione e digitalizzazione della sostenibilità ambientale sono i temi cardini in cui il Gruppo è costantemente impegnato. Attraverso il Piano Industriale, l’intento è migliorare la capacità di trasporto della rete elettrica e, di conseguenza, aumentare quella di accumulo. Secondo Giuseppina Di Foggia, sarà necessario accrescere i limiti di transito tra le zone del mercato elettrico poiché, pensando alle sfide future, i data center saranno indispensabili ma avranno bisogno di un alto fabbisogno energetico. Opere strategiche per la crescita della capacità di trasporto sono previste dal nuovo Piano, garantendo efficienza e resilienza della rete.

Giuseppina Di Foggia: soluzioni per il raggiungimento degli obiettivi

Integrare i mercati è la soluzione più efficace, in risposta ai problemi che intralciano una produzione efficiente di energia, e in vista degli obiettivi prefissati di transizione energetica e indipendenza del sistema. Questi cambiamenti, infatti, hanno bisogno di tecnologie avanzate e più all’avanguardia possibile per controllare la rete, e di partnership internazionali. L’idea di Giuseppina Di Foggia è resa possibile grazie alle interconnessioni dell’Italia con l’estero: il Paese è diventato un ponte energetico che collega l’Europa con il Nord Africa e il Medio Oriente. In linea con i principi della doppia transizione attualmente in corso, l’intento è integrare nuovi impianti nella rete in modo più rapido ed efficiente. Il Piano di Sviluppo di Terna mostra un approccio rivolto a un futuro energetico sostenibile per l’ambiente, e soprattutto per le nuove generazioni.

Pier Silvio Berlusconi su MFE: prossimo passo è l’impronta internazionale

Dopo il lancio dell’OPA su ProSiebenSat.1, il CEO di MFE - MEDIAFOREUROPE Pier Silvio Berlusconi ha specificato come il Gruppo intenda crescere oltre i confini nazionali per costruire un vero broadcaster continentale.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE estende il raggio d’azione in Europa

“Abbiamo fatto quello che si può definire un piccolo passo, però verso quello che speriamo essere un grande futuro. Il prossimo passo è raggiungere un’impronta, un footprint, come dicono sempre gli inglesi, più grande e veramente internazionale”. Queste le parole del CEO Pier Silvio Berlusconi in seguito al lancio dell’Offerta Pubblica di Acquisto volontaria su ProSiebenSat.1, broadcaster tedesco quotato alla Borsa di Francoforte, leader nel settore in Germania, Austria e Svizzera, in cui MFE - MEDIAFOREUROPE detiene una quota di partecipazione prossima al 30%. Attività che fanno parte del più ampio progetto europeo voluto dal CEO fin dalla nascita di MFE, con l’intenzione di creare il primo broadcaster in Europa, forte nei contenuti e nella tecnologia, in grado di competere con i giganti del web e con le multinazionali. I numeri, sia a livello di risultati che di presenza internazionale, evidenziano come MFE sia pronta per compiere tale passo: “Tenete conto che se il progetto riesce, e arriveremo a influire, a consolidare la Germania, MFE tra Italia, Spagna e Germania parlerà a quasi 200 milioni di persone”, ha dichiarato Pier Silvio Berlusconi in occasione dell’incontro con esponenti del mondo imprenditoriale e pubblicitario in seguito all’OPA su ProSiebenSat.1.

Pier Silvio Berlusconi: il valore delle relazioni umane e il ricordo del padre

Illustrando il significato dell’operazione compiuta sul broadcaster tedesco, Pier Silvio Berlusconi ha parlato parallelamente dei principi fondanti che continuano a ispirare il Gruppo, una cifra distintiva che rende MFE diversa. “Qui c’è un qualcosa di più. Qualcosa che conta davvero, qualcosa che ha un valore insostituibile. Questo qualcosa è il rapporto umano”, ha evidenziato il CEO aggiungendo: “Vogliamo avere e ci sentiamo di avere un rapporto di vicinanza, di stima, persino di amicizia con tutti voi. Pensiamo che questo sia importante, lo è di sicuro per noi e speriamo lo possa essere anche per voi, perché è davvero un valore insostituibile”. Un messaggio che unisce prospettiva e memoria perché, come rimarcato da Pier Silvio Berlusconi, “il pensiero, quando vengo a queste serate, va spontaneamente al mio papà, a mio padre. In queste serate, lui si trasformava, diventava spontaneo, si lasciava andare, si sentiva a casa, tornava a fare il suo vero mestiere, molto più della politica, un mestiere fatto di concretezza, di sincerità, di ottimismo”.

Dalla laurea in Ingegneria Gestionale alla guida di Vidierre: il percorso di Antonio Rota

Con una solida formazione ingegneristica e oltre 20 anni di esperienza nel settore dell’innovazione digitale e della gestione aziendale, Antonio Rota è oggi una figura di riferimento nel panorama imprenditoriale italiano. Nato nel 1977, è Amministratore Delegato e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Vidierre S.r.l., realtà parte di Assist Group, e dal 2022 ricopre anche il ruolo di Consigliere Delegato di Assist Future S.r.l., curando la gestione operativa e i rapporti con i clienti.

Antonio Rota

Dalla laurea alla guida di Vidierre: la carriera di Antonio Rota

Dopo aver conseguito nel 1996 il diploma al Liceo Scientifico “Dante Alighieri” di Matera, il percorso formativo di Antonio Rota prosegue con la laurea in Ingegneria Gestionale presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia nel 2004, anno in cui supera anche l’esame di Stato presso l’Università di Bologna. La sua carriera professionale prende avvio già nel 2001 in Assist Data S.r.l. (oggi Vidierre S.r.l.), dove si occupa di database management e project management, contribuendo allo sviluppo di nuovi progetti e all’implementazione di software. Tra il 2004 e il 2005, assume la direzione del settore informatico, focalizzandosi su audit interni, sistemi informativi e controllo di gestione. Nel 2005, Antonio Rota amplia le sue competenze assumendo il ruolo di Direttore di stabilimento presso Inside International S.r.l., con responsabilità sulla programmazione della produzione manifatturiera. Nel 2007 torna in Assist Group e viene nominato Amministratore Delegato di Vidierre S.r.l., carica che mantiene ancora oggi, guidando l’azienda attraverso una costante crescita e innovazione.

L’attività manageriale e accademica di Antonio Rota

Parallelamente al ruolo in Vidierre, Antonio Rota ha ricoperto la carica di Amministratore Delegato di Formula 12 S.r.l. dal 2018 al 2021 e continua a far parte del suo Consiglio di Amministrazione. Accanto all’attività manageriale, l’AD ha collaborato con numerosi atenei italiani, tra cui l’Università LUMSA di Roma, l’Università IULM di Milano, l’Università di Modena e Reggio Emilia e la Scuola dello Sport del CONI, tenendo corsi su media monitoring, sponsorizzazioni, investimenti pubblicitari, product placement, ambush marketing, data visualization, Big Data, Intelligenza Artificiale e smart venue. Il contributo di Antonio Rota al mondo accademico è stato riconosciuto anche con il ruolo di membro del Comitato di Indirizzo del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia, dove contribuisce a orientare l’offerta formativa verso le esigenze del mercato.

Susanna Esposito: la Scuola di Alta Formazione di DIGICARE sulla sanità digitale

Susanna Esposito ha presentato la prima School del progetto di Alta Formazione di DIGICARE, incentrata su telemedicina, sanità digitale e medicina personalizzata. L’obiettivo è formare professionisti del settore attenti alle innovative pratiche sanitarie e mediche e consapevoli degli sviluppi nel medio e breve termine.

Susanna Esposito

Susanna Esposito: sanità digitale e telemedicina al centro della nuova Scuola di Alta Formazione di DIGICARE

Inaugurata da Susanna Esposito la prima School del progetto di Alta Formazione DIGICARE si concentra su tre discipline cruciali: telemedicina, medicina personalizzata e sanità digitale. “Vorremmo che le nostre Scuole di Alta Formazione non forniscano soltanto conoscenze teoriche, ma permettano di acquisire anche competenze pratiche, che possono essere utili per tutti coloro che lavorano nell’ambito sanitario, in area clinica ma anche amministrativa di supporto”. Professoressa Ordinaria di Pediatria all’Università di Parma, Direttrice della Clinica Pediatrica all’Ospedale Pietro Barilla dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Direttrice della Scuola di Specializzazione in Pediatria e del Master in Intelligenza Artificiale e Telemedicina (ARTE) presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma, Susanna Esposito metterà a disposizione le sue esperienze professionali, tenendo una lezione specifica sul paziente pediatrico.

 Susanna Esposito: il programma di formazione della Scuola

“Nel nostro Paese ci sono numerose esperienze sull’uso della telemedicina con software che, come nel nostro caso, abbiamo ottimizzato anche grazie al contributo dei pazienti e dei loro familiari”, ha dichiarato Susanna Esposito. Il corso illustrerà l’applicazione della telemedicina in diversi ambiti e i benefici che si possono trarre da essa, tra cui la riduzione degli accessi agli ospedali. Uno di questi casi è rappresentato dai pazienti affetti da asma bronchiale: la telemedicina permette di identificare eventuali riacutizzazioni con il paziente a distanza, situato presso il suo domicilio. La Scuola di Alta Formazione prevede anche un modulo dedicato al bambino affetto da ansia lieve-moderata, poiché, come ha specificato Susanna Esposito: “Oggi le problematiche psicologiche e psichiatriche in età pediatrica e adolescenziale sono una realtà davvero conclamata ed è necessario fornire un supporto alle famiglie”. Il programma di DIGICARE prevede, in chiusura, una panoramica sugli aggiornamenti riguardanti la sanità digitale e gli studi di tutto il mondo, in modo da capire gli sviluppi in atto.

Fabio Fritelli: Nextchem pronta a crescere nell’ambito dei vettori energetici

Durante il Capital Markets Day 2025, Fabio Fritelli ha evidenziato come Nextchem stia espandendo la propria offerta nel settore dei vettori energetici e dell'economia circolare, due ambiti in rapida crescita.

Fabio Fritelli

Fabio Fritelli: Nextchem cresce nei vettori energetici e nell’economia circolare

A margine del Capital Markets Day 2025 - FRAME FORWARD di MAIRE, l’evento in cui il Gruppo ingegneristico ha incontrato la comunità finanziaria per la presentazione del nuovo piano strategico, il Managing Director della controllata Nextchem ha rilasciato alcune dichiarazioni a “Il Giornale d’Italia". Nell’intervista, Fabio Fritelli ha sottolineato il ruolo della società attiva nell’ambito della chimica verde e delle tecnologie per la transizione energetica nel raggiungimento degli obiettivi di MAIRE. “Grazie a una proposta tecnologica molto ampia – ha rimarcato il manager – l’azienda parte da un solido business nel settore dei fertilizzanti, al quale ha affiancato, come illustrato nella presentazione di oggi, due nuovi ambiti in forte espansione: i vettori energetici, fondamentali per la mobilità globale, e l'economia circolare, un mercato in crescita con tassi particolarmente interessanti”. Nel 2024, la società ha registrato ricavi vicini ai 360 milioni di euro e un EBITDA oltre gli 85 milioni, un risultato particolarmente significativo se confrontato al 2023. “Per il 2025 – ha poi aggiunto Fabio Fritelliè attesa un’ulteriore crescita a doppia cifra, con performance che si preannunciano ancora più rilevanti entro la fine dell’anno”.

Il percorso professionale di Fabio Fritelli e il suo ruolo nel settore

Fabio Fritelli si laurea in Economia Aziendale all’Università di Roma e consegue un Executive MBA all’INSEAD in Francia. All’inizio della sua carriera professionale, matura esperienza nel settore finanziario, concentrandosi sul finanziamento di grandi infrastrutture e sulla gestione strategica, e lavorando in contesti internazionali, con focus su corporate finance e business development. All’interno di MAIRE ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità, a partire dal ruolo di Chief Financial Officer, nel quale ha preso parte nella definizione delle strategie finanziarie del Gruppo. In qualità di Chairman di MET Development, ha in seguito guidato la pianificazione strategica e l’implementazione di progetti su vasta scala, contribuendo di fatto alla crescita dell’azienda su scala internazionale. Nell’attuale ruolo di Managing Director di Nextchem, Fabio Fritelli dirige il team nell’implementazione di tecnologie avanzate per accelerare la transizione energetica.

Renato Mazzoncini al convegno di “A&F”: nel medio termine puntare su rinnovabili per maggiore indipendenza energetica

Renato Mazzoncini, AD di A2A, è stato tra gli ospiti del convegno “L’Europa a un bivio, tra Cina e Stati Uniti nell’era di Trump”: “Nel medio termine, le rinnovabili sono l’investimento che più ci fa crescere in termini di autonomia energetica”.

Renato Mazzoncini

L’intervento di Renato Mazzoncini alla tavola rotonda sulla transizione energetica

L’Amministratore Delegato di A2A Renato Mazzoncini è intervenuto al convegno “L’Europa a un bivio, tra Cina e Stati Uniti nell’era di Trump”, organizzato da “Affari & Finanza” presso l’Università Bocconi di Milano. Esponenti di spicco italiani ed internazionali dell’economia, dell’industria e della finanza, incluso il premio Nobel Joseph Stiglitz, si sono dati appuntamento per discutere degli scenari che si aprono in ’Europa. Il manager alla guida della Life Company ha preso parola nell’ambito della tavola rotonda “Transizione energetica 1: siamo sulla strada giusta?”. Renato Mazzoncini si è soffermato, in particolare, sul ruolo delle rinnovabili nel percorso verso l’autonomia energetica.

Renato Mazzoncini: come raggiungere l’autonomia energetica

Nel medio termine – ha rimarcato l’AD di A2A – le rinnovabili sono l’investimento che più ci fa crescere in termini di autonomia energetica”. Il manager ha proseguito spiegando che “un grosso boost all'accelerazione sulla decarbonizzazione sarebbe dovuto arrivare dallo scoppio della guerra del 2022 e quindi dalla necessità di avere maggiore indipendenza. Oggi il problema è la decarbonizzazione da un lato e il fatto che l'Italia ha il 25% di autonomia energetica dall'altro”. Renato Mazzoncini ha anche evidenziato come “l'accelerazione sulle rinnovabili a cui abbiamo assistito lo scorso anno” sia stata generata principalmente “da installazioni di piccola taglia che non sono la soluzione”. Per l’Amministratore Delegato di A2A, “la strada è fare impianti utility scale che hanno un costo di un terzo ma anche revamping degli impianti eolici”.

Gianantonio Arnoldi: sconti sui pedaggi per la Tangenziale di Como A59

Con il fine di migliorare la viabilità e favorire i viaggiatori regolari della Tangenziale di Como, Concessioni Autostradali Lombarde, guidata da Gianantonio Arnoldi, ha avviato una riduzione dei pedaggi pari al 50% per i veicoli di classe 1 e 2, e del 20% per quelli di classe 3 e 4.

Gianantonio Arnoldi

Gianantonio Arnoldi: Tangenziale di Como A59, al via gli sconti

Lo scorso 1° aprile, ha preso il via la nuova iniziativa promossa Concessioni Autostradali Lombarde S.p.A., guidata da Gianantonio Arnoldi, per ridurre del 50% i pedaggi per coloro che transitano con regolarità sulla Tangenziale di Como A59. In collaborazione con Regione Lombardia e Autostrada Pedemontana Lombarda, la nuova manovra intende potenziare la viabilità ordinaria, aggiungendosi così a quella già attuata per la Tangenziale di Varese A60, per favorire i viaggiatori che abitualmente usano quella tratta. “Concessioni Autostradali ha promosso con forza la sperimentazione — ha evidenziato Gianantonio Arnoldi — perché riteniamo che questo tipo di rimodulazione del pedaggio possa incentivarne l’utilizzo da parte dei pendolari, incrementando la funzionalità dell’infrastruttura a beneficio del territorio servito”.

Gianantonio Arnoldi: un’iniziativa per favorire i viaggiatori e migliorare la viabilità

La misura, incentivata da Gianantonio Arnoldi, è rivolta a tutti i veicoli di classe 1 e 2, ovvero: auto, moto, auto con rimorchio e furgoncini. Invece, la riduzione del pedaggio ammonta al 20% per tutti quei veicoli appartenenti alle classi 3 e 4: furgoni, camion, pullman, TIR e veicoli di classe 3 con rimorchio. Lo sconto si attiverà a partire dal sesto giorno di transito del rispettivo mese. Questa iniziativa, voluta da Gianantonio Arnoldi, ha preso forma grazie all’impegno congiunto dei soggetti coinvolti, accomunati dal fine ultimo di offrire vantaggi ai cittadini, alle imprese e a tutti i viaggiatori che usufruiscono dell’infrastruttura. Non rientrano nella giurisdizione per gli sconti sui pedaggi le tratte di competenza di Autostrade per l’Italia, tra cui le rampe di interconnessione tra l’Autostrada A9 e la Tangenziale di Como.

Luca Dal Fabbro (Iren): “Serve autonomia strategica su energia, acqua e materiali critici”

Si è concluso il 27 febbraio l’Italian Investment Council promosso da Remind, Associazione delle Buone Pratiche dei Settori Produttivi Italiani. Tra i protagonisti dei tavoli di confronto tra pubblico e privato, Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, ha lanciato un appello forte e chiaro. L’Italia deve costruire la propria autonomia strategica su tre pilastri fondamentali: materiali critici, energia e acqua, per restare competitiva e sicura in uno scenario globale in rapida evoluzione.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: “Serve una strategia sui materiali critici”

Luca Dal Fabbro ha definito il momento attuale come una “fase storica particolare” in cui l’Italia, e l’Europa, si trovano ad affrontare tre grandi transizioni simultanee: la transizione energetica, che richiede tecnologie per le fonti rinnovabili; la transizione digitale, alimentata da Intelligenza Artificiale e data center; e la transizione verso un mondo che si sta ridefinendo geopoliticamente, tra deglobalizzazione e nuovi blocchi di potere economico. “Una delle priorità che l’industria italiana deve affrontare è quella del fabbisogno dei materiali e dei prodotti strategici”, ha ribadito il Presidente di Iren. Un punto centrale dell’intervento è stato il fabbisogno di materiali critici – come rame, grafite, tantalio, oro, platino, molibdeno – che rappresentano la spina dorsale tecnologica di settori quali le energie rinnovabili, le batterie, i microchip e le apparecchiature medicali. “Quasi un terzo del PIL italiano dipende da essi, direttamente o indirettamente”, ha ricordato Luca Dal Fabbro. Oggi, oltre il 70% di questi materiali è controllato dalla Cina, Paese che negli ultimi 25 anni ha costruito una posizione dominante nella filiera dell’estrazione, raffinazione e commercializzazione. Il Presidente ha poi citato il Raw Critical Materials Act della Commissione Europea come una prima risposta normativa, ma ha sottolineato che servono strategie concrete di approvvigionamento: dal recupero dei materiali nei rifiuti elettronici, al redesign industriale, fino alla riattivazione di siti estrattivi europei.

Luca Dal Fabbro: Iren punta su economia circolare e infrastrutture

Per contrastare la dipendenza estera e favorire un’economia circolare, Iren ha investito in un impianto innovativo in provincia di Arezzo, il primo in Europa con tecnologie idrometallurgiche avanzate, in grado di estrarre metalli preziosi dalle schede elettroniche dismesse. Un impianto capace di trattare fino a 300 tonnellate all’anno, trasformando rifiuti in risorse strategiche, evitando quindi esportazioni inutili e rafforzando l’autonomia nazionale. “L’indipendenza si potrà raggiungere solamente attraverso una politica variegata”, ha aggiunto Luca Dal Fabbro, che ha sottolineato l’importanza di recuperare tutti quei rifiuti che in Italia gettiamo in discarica o mandiamo all’estero. Un altro allarme lanciato dal Presidente di Iren riguarda l’impatto energetico e idrico della crescita esponenziale dei data center. Solo nell’area milanese, si stanno costruendo oltre 20 nuovi impianti, che richiederanno circa 10.000 gigawatt di potenza in più. A livello globale, il consumo dei data center potrebbe presto eguagliare quello di interi Paesi come Germania e Giappone. Non solo energia, ma anche grandi quantità di acqua sono necessarie per il raffreddamento delle infrastrutture digitali. Ecco perché Luca Dal Fabbro chiede investimenti urgenti nella rete elettrica e idrica, nella digitalizzazione delle infrastrutture e nell’efficienza della distribuzione. “Io sono ottimista – ha quindi concluso – ma bisogna lavorare tutti insieme: policy maker, banche, imprese, università, per vincere questa sfida”.

Il segreto del successo di Amica Chips: qualità delle materie prime e nuovi prodotti

Non è un caso se, dal 1990, Amica Chips conserva la sua leadership nel settore delle patatine e snack. Gli ingredienti del successo sono legati a un catalogo sempre aggiornato e rinnovato e alla cura e alla e qualità delle materie prime e dei processi produttivi che garantiscono una patatina leggera e croccante.

Amica Chips logo

Amica Chips: le innovazioni dei sapori e delle ricette

A 35 anni dalla fondazione, Amica Chips mantiene salda la sua leadership nel settore delle patatine e snack. I motivi del primato risiedono nell’impegno costante e attento che l’azienda riversa nell’aggiornamento del catalogo e della distribuzione. Lo scorso autunno, infatti, sono arrivati sugli scaffali nuovi prodotti, aggiornando il catalogo dei sapori e degli snack: insieme alle Sour Cream & Onion e ai cornetti di mais al burro d’arachidi, le chips MASALA rappresentano un’unione di spezie, tipica della cucina orientale. Le patatine AMI’, invece, sono disponibili al gusto ORIGINAL, PAPRIKA E SALSA BBQ, con il nuovo packaging a forma di cono che consente di preservarne la freschezza.; PARTYBOX è una varietà di diverse patatine, adatto ad ogni tipo di festa. Il costante aggiornamento di Amica Chips investe anche il 2025, in previsione due nuove uscite: la nuova ricetta delle Senorita Tortilla, dalla consistenza ancora più croccante, da gustare al CHILI, NACHO CHEESE e SALSA BBQ. Una new entry nel catalogo è il nuovo rombo di mais LITTLE RANCH.

Amica Chips: qualità, cura e freschezza della materia prima

Il successo di Amica Chips risiede anche in un altro ingrediente segreto: la qualità del prodotto, che attraversa tutte le fasi della filiera produttiva, dalla cura con cui vengono scelti i fornitori, alla frittura e confezionamento. L’azienda garantisce l’utilizzo di materie prime fresche tutti i giorni dell’anno, potendo contare su fornitori presenti in tutto il territorio europeo. L’avanguardia degli strumenti tecnologici adottati, invece, consente di mantenere gli alimenti sicuri e con alti standard qualitativi. In seguito alla selezione, avviene lo stoccaggio delle patate, lasciate riposare in grandi stabilimenti in assenza di luce e in silenzio totale, a 15°C con un’umidità del 90%, per conservarne il sapore originale. Soltanto in seguito le patate vengono sbucciate, lavate e tagliate e, infine, fritte rigorosamente in olio di semi di girasole, a una temperatura di 180°C. È grazie a questo processo produttivo che Amica Chips riesce a ottenere una patatina leggera e croccante, in seguito aromatizzata a confezionata, con cui lancia sul mercato nuovi prodotti ogni anno.

Enrico Vita: Stati Uniti e Cina, mercati chiave per Amplifon

In occasione del talk di “Affari&Finanza”, il CEO di Amplifon Enrico Vita ha parlato di come competere sullo scenario globale attraverso un mix di crescita organica e acquisizioni, soffermandosi sul ruolo di Cina e Stati Uniti nella strategia del Gruppo.

Enrico Vita

Enrico Vita al talk di “A&F”: Stati Uniti e Cina, i mercati più interessanti per Amplifon

Il futuro dell’Europa in uno scenario dominato dallo scontro tra gli Stati Uniti di Trump e la Cina di Xi Jinping: questo il tema centrale del talk organizzato da “Affari&Finanza” presso l’Università Bocconi di Milano, dal titolo “L’Europa a un bivio, tra Cina e Stati Uniti nell’era di Trump”. Ospite anche Enrico Vita, il CEO della realtà leader mondiale nel settore retail dell’hearing care, Amplifon. Il Gruppo, che opera in un’industria il cui mercato è rappresentato al 40% dagli Stati Uniti, è entrato in Cina nel 2018 attraverso una joint venture e a fine 2024 contava su un network di 500 punti vendita nel Paese. Il manager ha confermato come attualmente entrambi siano i mercati più interessanti per Amplifon, l’americano nel breve e medio termine, mentre il cinese nel medio e lungo periodo. “Gli Stati Uniti rappresentano circa il 40% del mercato globale nella nostra industria e quindi hanno un trend, anche supportato da quelli che chiamiamo trend secolari quali la demografia, che in qualche modo supporteranno la crescita di questo mercato negli anni a venire. Un progetto che invece noi stiamo seguendo che però ha un respiro più di medio e lungo periodo, è quello relativo al mercato cinese. Noi siamo entrati in Cina nel 2018. Oggi possiamo contare su uno dei network più importanti che ci sono nel nostro settore. Questo perché anche in Cina quello che è il trend demografico sicuramente porterà a una crescita molto importante di questo mercato negli anni a venire”, ha sottolineato il CEO.

Enrico Vita: combinare crescita organica e acquisizioni per competere a livello internazionale

Guidata da Enrico Vita dal 2015, Amplifon non ha mai smesso di espandersi. La strategia del Gruppo si basa su uno strategico mix di crescita organica e crescita per linee esterne. Secondo il CEO, la combinazione di queste due è “un elemento fondamentale” per diventare competitivi in uno scenario sempre più globale. Consapevolezza, ambizione e coraggio sono invece le tre parole chiave che servono per crescere nei mercati internazionali. “Innanzitutto – ha rimarcato Enrico Vitabisogna partire dalla consapevolezza che la competizione ormai in qualunque settore è una competizione che si gioca su un palcoscenico globale, certamente non nazionale e nemmeno più continentale”. “L’ambizione – ha proseguito – è quella che in qualche modo porta le aziende a voler eccellere e giocare un ruolo di leader nel palcoscenico in cui si trovano e il coraggio è quello relativo alla capacità di fare anche delle mosse molto coraggiose in termini di acquisizioni ed espansioni in nuovi mercati che è assolutamente un elemento da cui non si può prescindere”. Il CEO ha ricordato, infine, che è la crescita organica “il principale indicatore per valutare quanto bene le aziende stanno competendo nel mercato di riferimento”.

Pier Silvio Berlusconi: MFE accelera l’espansione nel settore media europeo

MFE - MEDIAFOREUROPE, guidata dal CEO Pier Silvio Berlusconi, annuncia il lancio di un’Offerta Pubblica di Acquisto volontaria su ProsiebenSat.1: obiettivo accrescere la propria presenza nel broadcaster tedesco contribuendo alla sua espansione e sviluppo.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: il progetto del grande broadcaster europeo

Al contrario di molte realtà nazionali acquisite da multinazionali estere, MFE - MEDIAFOREUROPE continua a rappresentare un esempio di azienda italiana indipendente, non oggetto di acquisizione e, al contrario, che investe con determinazione anche oltre confine. Lo ha ribadito il CEO Pier Silvio Berlusconi in occasione del lancio di un’Offerta Pubblica di Acquisto volontaria su ProsiebenSat.1, l’emittente tedesca in cui MFE detiene una quota pari al 29,99%. Commentando l’operazione, Pier Silvio Berlusconi ha evidenziato l’importanza di un “un cambio di passo”, specificando come MFE ritenga che “ProSiebenSat.1 abbia bisogno di un azionista solido che possa mettere a disposizione competenze ed esperienza nel settore, contribuendo attivamente al suo percorso di crescita”. Anche da qui la decisione di “aumentare la nostra quota azionaria e la conseguente offerta pubblica di acquisto”, una scelta “indispensabile per poter concretamente affiancare ProSiebenSat.1 con un approccio costruttivo e creare valore a beneficio di tutti gli azionisti, prima che sia troppo tardi”. MFE si conferma così uno dei rari esempi di realtà italiana che continua a investire anche fuori dai confini nazionali.

Pier Silvio Berlusconi: con MFE un sistema di comunicazione cross-mediale unico

“Per decenni molte grandi aziende italiane sono state conquistate da multinazionali straniere”, ha specificato il CEO, aggiungendo: “Quello di MFE è uno dei pochi casi in cui è un’azienda italiana a investire con coraggio all’estero, oltretutto in un mercato rilevante come quello tedesco”. Progetto ambizioso inserito “in un settore iper-competitivo come quello dei media” ma su cui MFE guarda con fiducia anche sulla scorta di dati economici in continua crescita, che si affiancano a un sistema cross-mediale unico nel suo genere: “Nel tempo abbiamo creato un sistema di comunicazione cross-mediale unico, che va dalla forza della televisione alla radio, dal web fino alle affissioni digitali. Un sistema che oggi ha un reach in Italia più alto di qualunque competitor, anche di tutte le piattaforme globali. Molti operatori invece, convinti del declino della televisione, hanno diversificato investendo in altri business, soprattutto digitali. E oggi sono in difficoltà”. Continuando a guardare all’Europa, Pier Silvio Berlusconi ha osservato come il prossimo passo sia “lavorare per estendere la stessa strategia alla Spagna e, in prospettiva, anche alla Germania. L’obiettivo è creare un gruppo paneuropeo cross-mediale e cross-nazionale che si ponga naturalmente come alternativa ai colossi digitali riuscendo nell’ambizioso traguardo di poter competere e di poter crescere”. L’orizzonte è quello della “creazione di valore nell’interesse di MFE e, nello specifico, di tutti gli azionisti di ProsiebenSat.1”.

SACE introduce una nuova organizzazione del lavoro con il progetto Flex4future

Dallo smart working alla settimana lavorativa di quattro giorni: con il progetto Flex4future, SACE propone un modello lavorativo avanzato che si basa su flessibilità, fiducia e trasparenza, garantendo un maggiore equilibrio tra vita privata e lavoro.

SACE

Flex4future: SACE mette le persone al centro attraverso una nuova organizzazione del lavoro

Con il Piano Industriale “Insieme2025”, SACE si propone di gettare le basi per una profonda trasformazione culturale all’interno del Gruppo, necessaria per poter cogliere le opportunità di crescita nel nuovo contesto digitale e operativo. Tra gli obiettivi, quello di migliorare il benessere delle persone, aumentando al contempo la produttività attraverso una nuova organizzazione del lavoro che prende forma grazie al progetto Flex4future. Orari flessibili, settimana lavorativa di quattro giorni e smart working illimitato: il modello lavorativo introdotto dal Gruppo assicurativo-finanziario partecipato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze mette al centro le persone, consentendo loro di ritrovare un equilibrio tra vita lavorativa e privata. Un elemento che oggi rappresenta un vantaggio davvero competitivo per il business che attrae così i nuovi talenti. Grazie a una maggiore flessibilità e libertà, i collaboratori e le collaboratrici hanno l’opportunità di gestire il lavoro sulla base delle proprie esigenze personali. I benefici non sono però solo a favore dei lavoratori, ma anche dell’azienda. Come dimostrato in diversi studi, e lo confermano anche i risultati registrati da SACE a un anno dall’avvio del progetto, l’incremento del benessere delle persone porta a una parallela crescita della produttività, e quindi della redditività.

SACE supera il concetto di tempo come misura del valore

Un presupposto fondamentale per il successo di questo modello di lavoro è il concetto di “Freedom & Accountability”, ovvero libertà e responsabilità, secondo il quale la prima deve essere accompagnata dalla seconda. Si tratta di una vera e propria trasformazione culturale che vuole promuovere la fiducia, la trasparenza, la collaborazione, la sperimentazione e l’inclusività. Un paradigma che misura la produttività non più con il tempo, bensì con la capacità di raggiungere gli obiettivi. A rendere possibile un simile cambio epocale è l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale che consente di restituire tempo prezioso ai collaboratori e alle collaboratrici, sostituendoli nelle funzioni più ripetitive. Oltre all’AD di SACE Alessandra Ricci, tra gli artefici di questa rivoluzione c’è Gianfranco Chimirri. “Facendo crescere le persone, sviluppando le competenze, dando empowerment e la possibilità di innovare – sottolinea lo Chief People Officer di SACE si crea un meccanismo vincente per tutti che si può sintetizzare con: growing business by growing people”.

Il Premio Diana Bracco celebra l'imprenditorialità femminile nell'arte

Attraverso l’omonimo premio, Diana Bracco è impegnata a dare risalto al ruolo delle galleriste che uniscono la crescita commerciale con la promozione di giovani artisti, con una visione fondata sulla ricerca e sulla qualità dell’arte.

Diana Bracco

Diana Bracco: un premio per valorizzare la figura della gallerista e imprenditrice

Il Premio Diana Bracco - Imprenditrici ad arte è giunto alla sua seconda edizione nel 2024, promosso dalla collaborazione di Fondazione Bracco, Fondazione Roberto de Silva e Diana Bracco e Artissima, principale fiera d’arte contemporanea in Italia. Questa iniziativa ha lo scopo di dare risalto alla figura della gallerista e a quella dell’imprenditrice che è in grado sia di aumentare la crescita commerciale nel mercato dell’arte, sia di supportare e promuovere giovani artisti emergenti. La vincitrice è selezionata da una giuria d’eccezione secondo alcuni criteri: la gallerista deve essere emergente e di nazionalità italiana o straniera, ma che abbia almeno una galleria con sede nel Paese. L’altro aspetto cruciale per Diana Bracco è la visione imprenditoriale della vincitrice, che deve essere incentrata sulla ricerca e sulla qualità artistica.

Diana Bracco: il ruolo nella premiazione del merito e delle competenze delle donne nell’arte

La vincitrice della seconda edizione del Premio Diana Bracco - Imprenditrici ad arte è stata la giovane gallerista Agnieska Fąferek, per la sua galleria Eastcontemporary di Milano, fondata nel 2020, che è riuscita a coniugare la crescita commerciale nel mercato dell’arte con una forte elaborazione culturale. Premiata lo scorso novembre ad Artissima, la gallerista ha ricevuto un riconoscimento in denaro che le permette di migliorare il suo modello imprenditoriale nel settore, affinché possa essere d’esempio per le future generazioni di galleristi d’arte contemporanea. Il Premio promosso da Diana Bracco è volto a valorizzare le competenze e il merito delle donne e rientra in un progetto più grande dedicato all’esplorazione e al risalto del ruolo dell’imprenditrice nel mondo dell’arte. Grazie alla collaborazione con Il Giornale dell’Arte, uno spazio è dedicato alle interviste a cinque galleriste rilevanti.

Italgas, Paolo Gallo: con l’acquisizione di 2i Rete Gas siamo i primi distributori europei

In anticipo rispetto alle previsioni, Italgas conclude con successo l’annunciata acquisizione di 2i Rete Gas, attiva nella distribuzione di gas in oltre 2.000 Comuni italiani. Una svolta cruciale secondo l’Amministratore Delegato Paolo Gallo: la mossa, parte di un piano con investimenti significativi, apre la strada a una trasformazione radicale, con impatti positivi sul mercato europeo e sulla transizione energetica del Paese.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: Italgas - 2i Rete Gas, operazione dal valore straordinario

Nuova decisiva rotta per il futuro di Italgas: a tracciarla l’acquisizione di 2i Rete Gas, un’operazione dal valore simbolico e pratico che sta ridefinendo il panorama della distribuzione del gas in Europa. "L'acquisizione di 2i Rete Gas è storia che si compie davanti ai nostri occhi", ha dichiarato l’Amministratore Delegato Paolo Gallo in occasione dell’annuncio. Grazie a questa operazione strategica, Italgas passa da 8 a oltre 12 milioni di utenti finali, affermandosi così come primo distributore di gas in Europa. Il manager alla guida del Gruppo ha descritto la mossa come il punto di partenza di una nuova stagione di crescita, nella quale l’integrazione tra le realtà di Italgas e 2i Rete Gas consentirà di sfruttare importanti sinergie industriali, accelerare la digitalizzazione delle reti e introdurre tecnologie avanzate. Tra queste, l’impiego estensivo dell’Intelligenza Artificiale, per migliorare l’efficienza operativa e garantire la sicurezza energetica del Paese. Un’operazione che, ha ribadito Paolo Gallo, possiede un valore straordinario per l’Italia, in quanto contribuisce a superare la frammentazione del settore e a rafforzare il sistema distributivo, avvicinandone il percorso verso la decarbonizzazione e la transizione energetica.

Paolo Gallo: gli obiettivi di Italgas al 2030

Parallelamente, nel quadro del Piano Strategico 2024-2030, Italgas ha annunciato investimenti per un totale di 15,6 miliardi di euro, che mirano a potenziare ulteriormente le infrastrutture in Italia e in Grecia, promuovere lo sviluppo di tecnologie per il biometano e l’idrogeno verde e realizzare un significativo upgrade digitale. Investimenti, ha precisato Paolo Gallo, che permetteranno non solo la creazione di sinergie in grado di generare risparmi operativi fino a 200 milioni di euro entro il 2030, ma anche l'incremento dei ricavi grazie alla digitalizzazione della rete di 2i Rete Gas, con un contributo atteso di 80 milioni di euro. Struttura finanziaria solida e un impegno nella sostenibilità e nell’innovazione, ha concluso l’AD di Italgas, sono gli elementi cardine per trasformare il patrimonio tecnologico e operativo del Gruppo in un motore di crescita e di creazione di valore a beneficio di tutti gli stakeholder.

Annalaura Lettieri: la leadership femminile come motore di innovazione

L’importanza della leadership femminile e, più in generale, della diversity in ambito lavorativo è un tema sempre più centrale nel panorama aziendale moderno. Secondo Annalaura Lettieri, General Counsel e Membro del CdA di Meridie e Atitech, un approccio inclusivo e diversificato alla gestione aziendale può portare enormi benefici.

Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri: “L’importanza di valorizzare le differenze e promuovere l’uguaglianza di opportunità”

In qualità di avvocato e manager esperta di operazioni di fusione e acquisizione, diritto societario e mercati finanziari, Annalaura Lettieri ha maturato una profonda consapevolezza sui vantaggi di una leadership che valorizzi la diversità. Cresciuta in una famiglia imprenditoriale impegnata in iniziative sociali, ha appreso fin da giovane l’importanza di promuovere l’uguaglianza di opportunità e il rispetto delle differenze nei contesti lavorativi. “Ho imparato fin da giovane l’importanza di valorizzare le differenze e promuovere l’uguaglianza di opportunità all’interno di un team di lavoro”, conferma la manager. La diversità di genere, di età, di background culturale e di esperienze professionali porta a una ricchezza di prospettive che stimola l’innovazione e la creatività. Le donne, in particolare, offrono un contributo unico alla leadership aziendale grazie alla loro spiccata capacità di ascolto, problem solving e gestione delle relazioni. Questo approccio contribuisce a creare ambienti di lavoro più inclusivi e collaborativi, favorendo la crescita e lo sviluppo delle persone all’interno delle organizzazioni. “Le donne, inoltre – aggiunge Annalaura Lettieri – sono più propense a portare una visione a lungo termine e sostenibile alla gestione aziendale, focalizzata sul benessere delle persone e sull’equilibrio tra vita lavorativa e privata”.

Annalaura Lettieri: la diversity come vantaggio competitivo

Un altro aspetto cruciale messo in luce da Annalaura Lettieri è il valore aggiunto della diversity per le aziende che operano in un mercato globale. La capacità di comprendere differenti prospettive e necessità della clientela rappresenta un vantaggio competitivo fondamentale, permettendo alle imprese di rispondere in modo più efficace alle sfide di un contesto economico sempre più dinamico e interconnesso.  “La capacità di mettersi nei panni degli altri e di comprendere le diverse prospettive ed esigenze dei clienti è un vantaggio competitivo fondamentale in un mercato sempre più concorrenziale e dinamico”, conferma la manager. La leadership femminile e, in senso più ampio, la valorizzazione della diversità si confermano dunque fattori chiave per l’innovazione, la crescita aziendale e la costruzione di un futuro più equo e sostenibile. L’impegno in questa direzione rappresenta non solo una scelta etica, ma anche una strategia vincente per affrontare le sfide del mondo del lavoro moderno.

Claudio Descalzi: Eni e UKAEA accelerano la rivoluzione dell’energia da fusione

Claudio Descalzi: “L’energia da fusione è destinata a rivoluzionare il percorso globale di transizione energetica, accelerando la decarbonizzazione dei nostri sistemi economici e industriali, contribuendo a diffondere l’accesso all’energia e a ridurre i legami di dipendenza energetica nel quadro di una transizione più equa”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: Eni punta sull’energia da fusione, l’accordo e i progetti con UKAEA

L’AD Claudio Descalzi, nel rimarcarne il valore, ha sottolineato come ponga le basi “per un ulteriore progresso verso il traguardo della fusione”. Il riferimento è all’accordo che Eni ha sottoscritto lo scorso 7 marzo con The United Kingdom Atomic Energy Authority (UKAEA), l’organizzazione nazionale del Regno Unito responsabile della ricerca e sviluppo sostenibile dell’energia da fusione: al centro, nell’ambito di un più ampio impegno congiunto in attività di ricerca e sviluppo su progetti nel campo dell’energia da fusione, anche l’avvio dei lavori per la realizzazione del più grande e avanzato impianto al mondo per la gestione del ciclo del trizio, combustibile chiave nel processo di fusione. Il recupero e riutilizzo del trizio gioca infatti un ruolo fondamentale nell’approvvigionamento e generazione del combustibile nelle future centrali elettriche a fusione e sarà quindi determinante nel rendere la tecnologia sempre più efficiente. L’energia da fusione, come ha ricordato anche l’AD Claudio Descalzi, è destinata a rivoluzionare il percorso globale di transizione energetica “accelerando la decarbonizzazione dei nostri sistemi economici e industriali, contribuendo a diffondere l’accesso all’energia e a ridurre i legami di dipendenza energetica nel quadro di una transizione più equa”.

Claudio Descalzi: partnership tecnologiche internazionali di sistema come questa sono indispensabili

Il traguardo della fusione è “sempre più concreto e non così lontano nel tempo”: ne è sicuro l’AD Claudio Descalzi. E in questo percorso la realizzazione dell’impianto denominato “UKAEA-Eni H3AT (pronunciato “heat”) Tritium Loop Facility" segnerà una tappa molto importante. Il nuovo impianto sarà localizzato nella sede UKAEA di Culham (Oxfordshire, Regno Unito) e sarà completato nel 2028: progettato per essere un centro d’eccellenza mondiale, offrirà all'industria e al mondo accademico l'opportunità di studiare soluzioni innovative per processare, stoccare e riciclare il trizio. Eni, insieme a UKAEA, lavorerà inoltre allo sviluppo di soluzioni tecnologiche all’avanguardia nell’ambito dell’energia da fusione, incluse iniziative di trasferimento di competenze tra le parti: in particolare, il Gruppo guidato da Claudio Descalzi metterà in campo l’esperienza acquisita nella gestione e nello sviluppo di iniziative su larga scala e collaborerà anche a de-rischiare la roadmap di progetto. “Eni è fortemente impegnata in diversi ambiti di ricerca e sviluppo di questa complessa tecnologia, nella quale ha sempre creduto in modo convinto”, ha commentato l’AD che ha già spiegato in diverse occasioni come si tratti di un processo sicuro, più pulito e virtualmente inesauribile. “Per proseguire in questo sviluppo virtuoso, partnership tecnologiche internazionali di sistema come questa sono indispensabili”, ha aggiunto l’AD riferendosi ai progetti con UKAEA: una collaborazione che combina l’esperienza della realtà del Regno Unito nella ricerca e sviluppo sulla fusione con le consolidate capacità industriali di Eni nell’ambito dell’ingegneria impiantistica, nella messa in atto e nella gestione delle attività.

Gian Maria Mossa, Banca Generali: il punto sulla raccolta di marzo e le prossime sfide

Il CEO Gian Maria Mossa: “Nel contesto di maggiore incertezza restiamo concentrati sulle iniziative di medio-lungo periodo, puntando sull’innovazione e sullo sviluppo dei diversi progetti che abbiamo in rampa di lancio”.

Gian Maria Mossa, AD di Banca Generali

Banca Generali: il commento di Gian Maria Mossa sulla performance di marzo

Prosegue la crescita di Banca Generali a marzo nonostante, come osserva anche l’AD Gian Maria Mossa, il contesto di forte incertezza legata all’introduzione di dazi da parte delle autorità americane e alla forte volatilità espressa dai mercati finanziari. Nel mese, la raccolta netta si attesta a 360 milioni di euro per un totale da inizio anno di €1.476 milioni. In termini di qualità della raccolta, Banca Generali conferma i segnali di miglioramento della composizione di prodotto: rispetto allo scorso anno, infatti, risultano più che raddoppiati i flussi in soluzioni gestite e liquidità. Entrando più in dettaglio, le soluzioni gestite arrivano nel mese a 160 milioni di euro, portando il totale da inizio anno a 427 milioni (+131% a/a). I contenitori finanziari si distinguono come il prodotto maggiormente richiesto, con flussi netti per 180 milioni nel mese (da inizio anno 364 milioni, +27%): numeri che dimostrano il grande riscontro dalla clientela che prosegue ininterrottamente dal novembre 2023. I fondi/Sicav continuano il trend di raccolta netta positiva, grazie all’offerta di fondi di casa (€50 milioni nel mese, €160 milioni da inizio anno), che più che compensano i deflussi da quelli di terzi.

L’AD Gian Maria Mossa: “Guardiamo con fiducia e ottimismo alle dinamiche commerciali dei prossimi mesi”

“Un risultato solido”, ha commentato l’AD Gian Maria Mossa, registrato “in un mese certamente più sfidante alla luce delle mutate condizioni dei mercati, dove la versatilità e qualità della nostra offerta ha saputo fare la differenza come emerge dalla composizione del gestito”. In un contesto dunque di maggiore incertezza, “restiamo concentrati sulle iniziative di medio-lungo periodo, puntando sull’innovazione e sullo sviluppo dei diversi progetti che abbiamo in rampa di lancio”, ha aggiunto l’AD di Banca Generali sottolineando il valore della performance. “L’attenzione che ci arriva dai banker nel recruiting, e dai clienti, specie tra gli imprenditori, insieme alle novità di prodotto, ci fanno guardare con fiducia e ottimismo alle dinamiche commerciali dei prossimi mesi”, ha evidenziato infine Gian Maria Mossa.

Carlotta Ventura: A2A e Amsa partner dei Giochi Olimpici Invernali 2026

In vista dei Giochi Olimpici Invernali 2026 che si terranno a Milano e Cortina, Carlotta Ventura ha annunciato la partnership di A2A e Amsa con l’evento, sottolineando il forte legame identitario del Gruppo con la città e per il sostegno a iniziative sportive.

Carlotta Ventura

Carlotta Ventura: A2A e Amsa partner dei Giochi Olimpici Invernali di Cortina e Milano

A2A e Amsa, società controllata che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani della città di Milano e di 14 Comuni dell'Area Metropolitana Milanese, saranno partner di uno dei più grandi eventi sportivi internazionali: i Giochi Olimpici Invernali 2026 di Cortina e Milano. La vicinanza con questa competizione sportiva, ha specificato Carlotta Ventura, Direttore Communication, Sustainability and Regional Affairs di A2A e Presidente di Amsa, “è identitaria” per il forte legame del Gruppo con Milano. “Questo evento porta la città alla ribalta a livello internazionale e noi lo sosteniamo: con la partnership e attraverso il lavoro di Amsa, la società del Gruppo che si occupa quotidianamente dei servizi ambientali”, ha aggiunto Carlotta Ventura. L’evento sportivo aumenterà il flusso di persone che circoleranno in città, che oggi conta 1.400.000 abitanti e circa 800.000 tra turisti e pendolari, ma A2A e Amsa si impegneranno a mantenere Milano pulita e accogliente.

Carlotta Ventura: le iniziative verso lo sport e le nuove generazioni

“Quelli dello sport sono valori assoluti e coerenti con il nostro modo di fare impresa, con cui ci proponiamo ai clienti, ai cittadini e alle istituzioni, ai territori che serviamo”, ha ribadito Carlotta Ventura. Infatti, la Life Company supporta da sempre iniziative sportive, un esempio è il sostegno a squadre di basket dei territori in cui A2A è attiva, sia professionistiche che giovanili. Le nuove generazioni ricoprono un valore fondamentale e hanno bisogno di maggior risalto e “crediamo che i ragazzi siano protagonisti del processo di transizione ecologica necessaria al Pianeta e che il nostro Gruppo è impegnato a favorire”. I progetti abbracciano anche il settore educativo, come ha sottolineato Carlotta Ventura: “Portiamo avanti da tempo diverse iniziative che prevedono la partecipazione delle scuole e con cui promuoviamo i valori della sostenibilità propri di A2A, come il rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali o la lotta agli sprechi”.

Articoli Correlati