Luca Dal Fabbro: idroelettrico e repowering per un'energia più sostenibile

Il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro è intervenuto in merito alle soluzioni da adottare per diminuire i prezzi dell’energia. Alcune di queste sono rappresentate da azioni nel breve e medio periodo e un potenziamento delle rinnovabili esistenti.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: le soluzioni per contrastare i rincari dell’energia

Aumento dei costi di luce e gas e scenario dell’energia da fonti rinnovabili sono gli argomenti su cui si è espresso Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren. La forte interdipendenza del prezzo del gas e di quello dell’energia elettrica e le speculazioni della Borsa di Amsterdam sono tra le principali cause dell’aumento dei prezzi dell’energia in Italia. Il Presidente Iren auspica per questo “un intervento diretto da Bruxelles per ridurre il livello di speculazione dei trader finanziari, che aiuterebbe certo a far scendere i prezzi. In Italia sono più elevati perché dipendiamo dal gas. Un problema strutturale che richiede azioni di breve-medio termine”. Secondo Luca Dal Fabbro, una di queste soluzioni è rappresentata dal Decreto Bollette, “un consolidato strumento di supporto alla povertà energetica e una buona pratica riconosciuta a livello europeo”, per favorire il calo dell’impatto energetico sulle famiglie e sulle aziende.

Luca Dal Fabbro: un repowering per le rinnovabili

Di fondamentale importanza per Luca Dal Fabbro è una manovra di ammodernamento e potenziamento degli impianti rinnovabili. Un’azione del genere consentirebbe sia di aumentare la produttività delle rinnovabili, sia di incrementarne la crescita e raggiungere il fabbisogno di energia verde del Paese. “Con contratti a 10-15 anni su questi impianti potremmo ridurre i prezzi dell’energia — ha sottolineato il manager — coniugando i tre aspetti vitali per la politica energetica ovvero prezzi più bassi, energia prodotta in casa e sostenibile”. Per quanto riguarda l’energia idroelettrica, “con un investimento complessivo di circa 15 miliardi di euro, si abiliterebbero circa 10 - 12,5 TWh di nuova produzione elettrica”, implementando una gestione dell’acqua più efficiente a margine delle emergenze idriche. Iren Acqua, di recente, ha concluso un’operazione industriale di circa 300 milioni di euro, evidenziando l’impegno verso i servizi idrici. Riguardo l’energia nucleare, Luca Dal Fabbro non la considera una soluzione a breve o medio periodo, “vedo poi priorità più urgenti. Penso all’efficienza energetica del patrimonio immobiliare che, da sola, potrebbe farci risparmiare tra il 5 e il 7% dei consumi nelle città”.

Federico Motta Editore e il Ricetto di Candelo: tra memoria storica e futuro culturale

Il borgo medievale di Candelo, in provincia di Biella, si prepara a festeggiare un traguardo importante: i 690 anni del proprio Ricetto, simbolicamente datato al 1335. Questo evento rappresenta non solo un’occasione di celebrazione, ma anche un’opportunità per rilanciare l’identità culturale e turistica del Biellese. Il contributo della Casa Editrice Federico Motta Editore.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: un contributo alla memoria storica di Candelo

In questo contesto, emerge il ruolo di Federico Motta Editore, che nel 1990 contribuì alla valorizzazione della storia locale con la pubblicazione del volume “Candelo e il Ricetto X-XIX secolo”, curato da Luigi Spina e ormai fuori catalogo. Questo lavoro editoriale sottolineò l’importanza storica della fortificazione, portando alla luce documenti e studi che ancora oggi rappresentano un punto di riferimento per gli studiosi del territorio. Il legame tra Candelo e la sua comunità è profondo e ben radicato nel tempo. Documenti storici attestano una disputa legale tra gli abitanti e il feudatario Francesco Vialardi tra il 1340 e il 1343, mentre il ritrovamento di una moneta coniata sotto Luchino Visconti rafforza l’ipotesi di una fortificazione già esistente nel 1335. Questo anniversario rappresenta dunque un’opportunità per consolidare il senso di appartenenza al territorio e per promuovere nuove iniziative culturali.

Federico Motta Editore: un patrimonio da preservare e promuovere

Il sindaco di Candelo Paolo Gelone ha invitato cittadini, associazioni e partner locali a contribuire all’organizzazione degli eventi previsti per il 2025, con l’obiettivo di rendere l’anno una tappa significativa nel percorso verso il settimo centenario del Ricetto, atteso nel 2035. Tra le iniziative in programma vi sono conferenze, laboratori didattici e un innovativo percorso di visita tecnologico, progettato per offrire ai visitatori un’esperienza immersiva e coinvolgente. Simone Emma, responsabile dello Sviluppo culturale e turistico, ha sottolineato come la celebrazione dei 690 anni del Ricetto non sia solo una ricorrenza storica, ma un’opportunità di crescita per Candelo. Il borgo medievale può infatti rafforzare la propria immagine come meta di interesse storico-architettonico, attrarre nuovi visitatori e stimolare il coinvolgimento della comunità locale. L’eredità medievale del Ricetto di Candelo rappresenta un patrimonio da preservare e promuovere. In questo processo, il contributo di Case Editrici come Federico Motta Editore diventa fondamentale per valorizzare la documentazione storica e diffondere la conoscenza del borgo a un pubblico più ampio. La riscoperta della sua storia, attraverso la memoria editoriale e le nuove tecnologie, pone le basi per un futuro culturale ricco di prospettive.

Inclusione e ambiente, Tommaso Putin: il percorso sostenibile di Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione, azienda leader nella ristorazione collettiva, ha presentato il suo secondo Bilancio di Sostenibilità, confermando il forte impegno verso la sostenibilità ambientale e sociale. L’azienda, di cui Tommaso Putin è Vicepresidente, ha messo in atto una serie di azioni e investimenti mirati a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere inclusione e benessere collettivo. Il report prende in esame i dati del biennio 2022-2023, tracciando il percorso compiuto e le strategie per il futuro.

Serenissima Ristorazione

Tommaso Putin: azioni concrete per ridurre l’impatto ambientale

Uno dei principali obiettivi dell’azienda è la riduzione dell’impatto ambientale attraverso azioni concrete. Serenissima Ristorazione ha avviato numerose iniziative per contrastare gli sprechi alimentari, recuperando cibo perfettamente integro e non somministrato, che viene poi devoluto a enti benefici come il Banco Alimentare. In collaborazione con Too Good To Go, l’azienda promuove un utilizzo più consapevole delle risorse, riducendo gli sprechi e favorendo la circolarità dei prodotti. Nel 2023, oltre 14mila kg di rifiuti alimentari sono stati trasformati in fertilizzante e compost, contribuendo a un modello produttivo sempre più sostenibile. Nel Centro di Cottura di Mogliano Veneto è stato installato un impianto fotovoltaico da 10 kWh che, nel corso degli anni, ha consentito di trasformare l’energia solare in elettricità, evitando l’uso di combustibili fossili e abbattendo significativamente le emissioni di anidride carbonica. L’azienda, che ha Tommaso Putin nel ruolo di Vicepresidente, ha inoltre investito in mezzi elettrici e carburanti green, riducendo l’inquinamento derivante dai trasporti e privilegiando una filiera a km 0, in cui il 99% dei fornitori sono italiani.

Tommaso Putin: inclusione sociale e benessere

L’impegno di Serenissima Ristorazione si estende anche al sociale, con progetti dedicati all’inclusione e al benessere della comunità. Dal 2023, ricorda il Vicepresidente Tommaso Putin, l’azienda collabora con Animenta, un’associazione no profit che si occupa di sensibilizzazione sui disturbi alimentari e della nutrizione. Grazie a questa partnership, Serenissima Ristorazione ha donato terapie e organizzato incontri in diversi licei italiani per sensibilizzare i giovani su questi temi fondamentali. Un altro tassello importante dell’impegno sociale dell’azienda è rappresentato dalla collaborazione con Caritas, Legambiente e il “Progetto 739”, un’iniziativa volta a favorire l’inclusione e l’occupazione di persone con disabilità. Nel 2023, Serenissima Ristorazione ha inoltre istituito la Serenissima Corporate Academy, un programma formativo pensato per migliorare le competenze dei collaboratori e delle collaboratrici, che provengono da oltre 60 nazioni diverse, promuovendo così la diversità e l’innovazione aziendale. L’azienda ha stanziato ingenti risorse per consolidare il proprio percorso di sostenibilità. Nel 2023, Serenissima Ristorazione ha investito oltre 30 milioni di euro nello sviluppo tecnologico e nella riduzione dell’impatto ambientale, con un ulteriore stanziamento per raggiungere i 60 milioni nel 2024. Questo impegno ha portato l’azienda a ricevere la pergamena “Green” del Premio Industria Felix, un riconoscimento che attesta il contributo significativo nella lotta al cambiamento climatico. È inoltre stata premiata come “Miglior impresa del settore ristorazione per performance gestionale e affidabilità finanziaria Cerved” con sede legale nella regione Veneto.

L’eccellenza italiana dell’acciaio: Riva Acciaio tra passato, presente e futuro

Riva Acciaio è una delle più importanti realtà siderurgiche italiane. Fondata nel 1954 da Emilio Riva, l’azienda si è sviluppata anche a livello internazionale.

Riva Acciaio

Riva Acciaio: innovazione e leadership nel settore dell’acciaio

Le radici di Riva Acciaio affondano nella prima metà degli anni ‘50 grazie all’intuizione imprenditoriale di Emilio Riva e del fratello Adriano. In un’Italia del dopoguerra in piena ricostruzione, i due fratelli seppero cogliere le grandi opportunità offerte dal settore siderurgico. Partendo dal commercio di rottami ferrosi, l’azienda si è sviluppata rapidamente fino a diventare, nel corso dei decenni, il secondo Gruppo siderurgico del continente europeo. Oggi, controllata dalla capogruppo Riva Forni Elettrici, si distingue per la sua specializzazione nella produzione di acciai di alta qualità e di prodotti lunghi, un segmento in cui l’azienda ha consolidato la propria leadership grazie ad oltre 70 anni di esperienza e innovazione. L’azienda ha sempre puntato su investimenti mirati all’innovazione, sviluppando tecnologie avanzate per migliorare costantemente la qualità e l’efficienza della produzione. Grazie a questa strategia, Riva Acciaio ha saputo affermarsi come punto di riferimento nel panorama siderurgico internazionale.  

Riva Acciaio: il laboratorio di Lesegno

Un ruolo cruciale nel successo dell’azienda è svolto dal suo avanzato laboratorio di ricerca e sviluppo, situato nello stabilimento di Lesegno (in provincia di Cuneo). Dotato di apparecchiature all’avanguardia, come il simulatore termomeccanico “Gleeble 3800”, il laboratorio collabora attivamente con importanti istituti universitari. Queste partnership permettono a Riva Acciaio di rimanere all’avanguardia nell’innovazione metallurgica e di sviluppare nuove soluzioni per un mercato sempre più esigente. Oggi, l’azienda continua a essere un punto di riferimento per il settore, combinando tradizione e innovazione per affrontare le sfide del futuro con lo stesso spirito pionieristico che ha segnato la sua storia. Con una forte presenza in Italia e una solida rete di collaborazioni internazionali, Riva Acciaio guarda avanti con l’obiettivo di consolidare ulteriormente il proprio ruolo di leader nel settore siderurgico.

Giacomo Mareschi Danieli: dagli incarichi internazionali alla guida del leader siderurgico

Ingegnere e manager con una consolidata esperienza anche a livello internazionale, Giacomo Mareschi Danieli è CEO e membro del Consiglio Esecutivo di Gruppo Danieli. Dopo la laurea in Ingegneria Elettrica, ha maturato importanti competenze all’estero, ricoprendo incarichi di crescente responsabilità, prima di tornare in Italia e assumere le redini del Gruppo di famiglia.

Giacomo Mareschi Danieli

Le esperienze professionali all’estero di Giacomo Mareschi Danieli

Giacomo Mareschi Danieli è un ingegnere e un manager con una consolidata esperienza internazionale alle spalle e, attualmente, opera in qualità di CEO e membro del Consiglio Esecutivo di Gruppo Danieli. Nato nel 1980, si è laureato in Ingegneria Elettrica presso il Politecnico di Milano nel 2005. L’anno seguente ha segnato il suo ingresso in ABS (Acciaierie Bertoli Safau), società Steelmaking controllata dalla storica multinazionale italiana leader nella produzione di impianti siderurgici. Grazie a questa esperienza, ha maturato e incrementato le sue competenze e capacità nel comparto di riferimento. Negli anni seguenti, Giacomo Mareschi Danieli ha proseguito la sua carriera all’estero, assumendo incarichi di crescente responsabilità. Ha lavorato prima ad Abu Dhabi, presso i cantieri in costruzione, e poi in Ucraina, in qualità di Project Coordinator e Manager Responsabile dell’impianto Interpipe Steel per Gruppo Danieli.

Giacomo Mareschi Danieli: gli ultimi anni all’estero e il rientro in Italia

Prima di rientrare in Italia, Giacomo Mareschi Danieli ha ricoperto il ruolo di Responsabile macro-pianificazione presso Danieli Far East Ltd. in Thailandia, fino a diventare Chief Executive Officer tra anni dopo. Grazie agli ottimi risultati conseguiti, nel 2009 è entrato a far parte del Consiglio di Amministrazione di Gruppo Danieli. Tornato in Italia, è stato nominato Direttore della divisione Plant Engineering, consolidandone le attività commerciali per i progetti multi-linea e gestendo con successo le linee di prodotto di divisioni quali Danieli Centro Cranes, Danieli Hydraulics, Danieli Environment System e Danieli Centro Metallics. Nel 2017, Giacomo Mareschi Danieli ha assunto l’incarico di CEO del Gruppo Danieli e membro del Consiglio Esecutivo.

Gestione rifiuti: come Marco Domizio ha fondato un’azienda di successo

La gestione sostenibile dei rifiuti rappresenta una delle sfide più complesse del nostro tempo, e in questo scenario Marco Nicola Domizio si distingue come un imprenditore visionario. Con oltre 20 anni di esperienza nel settore ambientale, ha saputo trasformare la sua competenza in un modello imprenditoriale di successo con Ares Ambiente, azienda oggi riconosciuta tra le “Best Performer” della provincia di Bergamo.

Marco Domizio

Marco Nicola Domizio: un percorso professionale solido e orientato all’innovazione

Marco Domizio inizia il suo cammino nel 1995, dopo aver conseguito il diploma di geometra. La sua carriera prende avvio in una società di intermediazione dei rifiuti in Lombardia, dove sviluppa competenze strategiche nella gestione delle gare d’appalto. Successivamente, si distingue come Responsabile commerciale in un’azienda specializzata in spurghi e pulizie industriali, contribuendo all’espansione della clientela e alla creazione di un impianto di compostaggio tuttora in attività in provincia di Bergamo. L’esperienza accumulata lo porta a un ulteriore passo avanti nel settore, svolgendo un ruolo chiave nell’installazione di sette impianti di trito-vagliatura in Campania per un’azienda milanese. Marco Domizio approfondisce così la conoscenza delle tecnologie di trattamento e del trasporto transfrontaliero dei rifiuti, ampliando la propria visione imprenditoriale.

Marco Domizio e la fondazione di Ares Ambiente

Il punto di svolta arriva nel 2008, quando Marco Domizio fonda Ares Ambiente S.r.l. a Treviolo, in provincia di Bergamo. L’azienda si afferma rapidamente come punto di riferimento nella gestione integrata dei rifiuti, offrendo servizi di smaltimento, recupero e trasporto di rifiuti urbani, speciali, pericolosi e non pericolosi. Grazie alla capacità di anticipare le esigenze del mercato e garantire elevati standard di qualità, Ares Ambiente è stata riconosciuta tra le “Best Performer” della provincia di Bergamo, secondo “Lombardia Post”. Oltre all’eccellenza operativa, l’azienda si distingue anche per il forte impegno etico. La prevenzione e il contrasto delle infiltrazioni mafiose nel settore dei rifiuti rappresentano una priorità assoluta per l’azienda, che ha ottenuto il prestigioso Rating di Legalità con 3 stelle, rilasciato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) in collaborazione con i Ministeri degli Interni e della Giustizia. L’approccio promosso da Marco Nicola Domizio nella gestione aziendale si basa su trasparenza, innovazione e sostenibilità, principi che hanno permesso ad Ares Ambiente di diventare un modello di riferimento nel settore.

Renato Mazzoncini e i risultati preliminari 2024: A2A prosegue nel suo percorso di crescita

Sotto la guida di Renato Mazzoncini, AD e DG di A2A, la Life Company ha raggiunto risultati record nel 2024. Per contribuire alla transizione ecologica del Paese lo scorso anno il Gruppo ha realizzato 1,5 miliardi di euro; aumentata anche la produzione da fonti rinnovabili.

Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: i risultati di A2A nel 2024

Renato Mazzoncini, AD e DG di A2A, ha commentato i risultati preliminari del Gruppo dello scorso anno. “È stato un anno di fortissima crescita per A2A, senza mai tralasciare il percorso che ci vede impegnati nel processo di decarbonizzazione del Paese. L'EBITDA ha raggiunto 2,33 miliardi di euro, in aumento del 18% rispetto al 2023: un risultato senza precedenti. Abbiamo inoltre realizzato 1,51 miliardi di investimenti destinati al potenziamento delle infrastrutture; registrato un incremento della produzione da fonti rinnovabili (+33% rispetto all'anno precedente) e ampliato il numero dei nostri clienti", ha evidenziato Renato Mazzoncini. "Abbiamo portato a termine la più importante operazione sulle reti elettriche in Italia”, ha aggiunto il manager, “asset moderni ed efficienti sono essenziali per sostenere la transizione energetica e migliorare i servizi per cittadini e imprese. Dal punto di vista finanziario, abbiamo mantenuto sotto controllo il debito con un rapporto PFN/Ebitda pari a 2,5x e accresciuto ulteriormente il peso della Finanza Sostenibile attraverso nuovi strumenti in formato green”. 

Renato Mazzoncini: la carriera professionale dell’AD e DG di A2A

Dal 2020, Renato Mazzoncini ricopre la carica di AD e DG di A2A. Ingegnere elettronico, è Professore al Politecnico di Milano e membro dell’Advisory Board. Nella sua carriera, ha assunto incarichi di crescente responsabilità in aziende strategiche del Paese. Dopo un’esperienza professionale in Ansaldo, è passato nel 2012 al Gruppo FS, assumendo il ruolo di AD di Busitalia. Nel 2015, è stato nominato AD e DG del Gruppo, incarico che ha mantenuto fino al 2018. Le competenze di Renato Mazzoncini negli ambiti della sostenibilità ambientale e della green economy, gli hanno consentito di prendere parte alla stesura della “RoadMap to 2050. A Manual for Nations to Decarbonize by Mid Century”, presentato a Cop25. Successivamente, ha collaborato alla scrittura di “Green Planning for cities and Communities”, che tratta dello sviluppo e della progettazione Smart e Green per le città.

“Invito alla Scala”, Susan Carol Holland: la partnership con il Teatro alla Scala proseguirà

Amplifon rinnova il progetto “Invito alla Scala”, frutto della partnership con il Teatro alla Scala di Milano. L’iniziativa vuole avvicinare i giovani e gli anziani alla musica classica, sensibilizzando sull’importanza dell’ascolto responsabile. La Presidente Susan Carol Holland: “Proseguiamo la nostra collaborazione con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il legame tra Amplifon, la musica e l’ascolto responsabile”.

Susan Carol Holland

Susan Carol Holland: “Rafforziamo il legame tra Amplifon, musica e ascolto responsabile”

Amplifon celebra i suoi 75 anni di attività. Per festeggiare l’importante traguardo, il Gruppo ha rinnovato la partnership con il Teatro alla Scala di Milano. La collaborazione, dal grande valore culturale e sociale, contribuirà a portare nella sala della prestigiosa istituzione milanese circa 20.000 giovani e anziani durante la stagione 2024-2025, attraverso il programma “Invito alla Scala”. Un’iniziativa che ha come scopo quello di avvicinare sia le nuove generazioni che i senior alla musica classica, consentendo loro di accedere a un patrimonio artistico solitamente ritenuto elitario. “In occasione del nostro 75° anno di attività, proseguiamo la nostra collaborazione con il Teatro alla Scala con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il legame tra Amplifon, la musica e l’ascolto responsabile e, al tempo stesso, sostenere un progetto che avvicina i ragazzi e i senior alla musica classica. Siamo orgogliosi di questa partnership che unisce un’azienda italiana come Amplifon, nata a Milano esattamente 75 anni fa e presente oggi in 26 Paesi di cinque continenti, con una delle istituzioni culturali milanesi e italiane più conosciute nel mondo”, ha affermato la Presidente Susan Carol Holland.

Susan Carol Holland: l’impegno di Amplifon per il sociale

Il progetto, che include la partecipazione a concerti e balletti infrasettimanali, ha in realtà un duplice scopo. Oltre a facilitare l’accesso alla produzione scaligera, punta a sensibilizzare sull’importanza dell’ascolto responsabile e della prevenzione uditiva. La partnership si inserisce infatti all’interno di un’altra iniziativa lanciata da Amplifon, ovvero “Listen Responsibly”, nata appunto con l’idea di educare i più giovani sulla cura dell’udito. Questa fa a sua volta parte del piano di sostenibilità “Listening Ahead”, con il quale il Gruppo si è dato l’obiettivo di raggiungere almeno 10 milioni di under 35 in tutto il mondo entro il 2028. La collaborazione con il Teatro alla Scala è l’ennesima dimostrazione dell’impegno del Gruppo per il sociale, già ampiamente provato dall’attività della Fondazione Amplifon. Guidata anch’essa da Susan Carol Holland, promuove iniziative che favoriscono l’inclusione delle persone più fragili.

Gianni Lettieri: sanità e formazione al centro del fondo Atitech

500.000 euro è la somma stanziata da Atitech per il fondo a sostegno dei collaboratori, delle collaboratrici e delle loro famiglie. Gianni Lettieri ha spinto per questa iniziativa per aiutare i giovani del Mezzogiorno, investendo sulle loro capacità, e per risollevare l’economia del Sud.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: il fondo di Atitech per il futuro dei giovani

“Abbiamo voluto investire su una migliore copertura sanitaria del nostro personale e sull’avvenire lavorativo dei figli che resta il principale problema dei padri e delle madri della Campania e di tutto il Mezzogiorno”, queste le parole di Gianni Lettieri, Presidente di Atitech, sul fondo a sostegno dei collaboratori e collaboratrici e delle loro famiglie. L’azienda leader del settore delle manutenzioni aeronautiche, la più grande MRO indipendente del mercato EMEA, ha previsto una somma per questa soluzione che ammonta a 500.000 euro e segue le regole del microcredito. Il fondo pensato da Gianni Lettieri può essere utilizzato per l’avvio di attività professionali o imprenditoriali dei giovani, come aiuto per le spese universitarie degli studenti fuori sede e per coprire le spese mediche non rimborsate dagli enti previdenziali e assicurativi.

Gianni Lettieri a supporto dei giovani del Sud Italia

Il fondo istituito da Gianni Lettieri non è solo uno strumento per i dipendenti di Atitech, ma diventa anche un sostegno per contrastare la povertà e l’instabilità lavorativa del Sud Italia, per ridurre il distacco con il Nord del Paese e con il resto d’Europa. Supportare i giovani nella costruzione del loro futuro e della loro indipendenza professionale diventa una forza propulsiva per far ripartire l’economia del Mezzogiorno. “Aiutare i giovani a mettersi in proprio, ad avviare una nuova attività facendo leva sulle proprie capacità è il modo migliore per sottrarre il Mezzogiorno alla pratica della ricerca del posto fisso”. Secondo Gianni Lettieri, “anche in questo modo si colma la distanza che continua a separarci dal Nord e dall’Europa”. Ogni collaboratore e ogni collaboratrice potrà compilare e inviare un modulo di partecipazione al fondo di sostegno, la domanda sarà sottoposta prima alla valutazione di una commissione e, successivamente, all’autorizzazione del Presidente stesso.

La carriera professionale di Pietro Colucci

Pietro Colucci ha avviato la sua carriera professionale a soli 22 anni, dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio, nell’azienda di famiglia, passando poi alla guida. Da sempre impegnato a diffondere l’unione tra servizi ambientali e produzione di energia green, ha spostato le sue attività sulla produzione di rinnovabili.

Pietro Colucci

Pietro Colucci: gli esordi professionali

Pietro Colucci si è laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e, nel 1982, ha iniziato la sua carriera professionale presso l’azienda di famiglia, nell’ambito dei servizi ambientali. Nel 2000, ha fondato il Gruppo Unendo in seguito all’acquisizione della divisione italiana di Waste Management Inc., ricoprendo il ruolo di AD fino al 2009 e rimanendo azionista fino al 2011. Pietro Colucci è stato uno dei primi imprenditori a promuovere l’integrazione tra servizi ambientali e produzione di energia verde, da sempre attento all’innovazione e alla sostenibilità. Nel 2002, ha esteso i servizi del Gruppo, avviando la produzione di energia da fonti rinnovabili, con attenzione all’eolico e, nel 2004, è stata fondata Unendo Energia, società controllata, che si occupa della realizzazione di campi eolici. Le sue passate esperienze lo hanno portato alla nomina come Presidente di Assoambiente nel 2006, incarico che ha ricoperto fino al 2011.

Pietro Colucci: la fondazione del Gruppo Sostenya

Nel 2008, Pietro Colucci ha acquisito il Gruppo farmaceutico Schiapparelli 1824 S.p.A., che ha diversificato le proprie attività e ha cambiato nome in Kinexia, società dedicata alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Nel 2013, il Gruppo è entrato anche nel settore dell’efficienza energetica, in seguito all’acquisizione da parte di Kinexia del 71% di Innovatec, società attiva nel comparto del risparmio energetico e della domotica. Nel 2011, ha lasciato il Gruppo Unendo, fondando il Gruppo Sostenya e qui ha ricoperto gli incarichi di Presidente e AD fino al 2024. Pietro Colucci è membro effettivo del Comitato Ristretto di Presidenza e membro del Comitato di Presidenza della rivista “Management delle Utilities”. Dal 2016 al 2020, è stato Consigliere del Gruppo Energia di Assolombarda e ha lanciato il Manifesto per lo Sviluppo Sostenibile dell'Italia, firmato da tutte le Associazioni nazionali del settore Green Economy e da numerosi rappresentanti di imprese.

Pier Silvio Berlusconi: MFE batte il mercato in Italia, i risultati preliminari 2024

Pier Silvio Berlusconi, MFE: “Il nostro sistema crossmediale – con al centro una TV calda e nazionale che connette radio, web e digital out of home – è unico, tra i più avanzati per gli inserzionisti pubblicitari. Anche il 2025 è iniziato in crescita, con la raccolta pubblicitaria di gennaio in aumento dell’1% rispetto allo scorso anno”.

 Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: raccolta pubblicitaria, il 2024 di MFE e le prospettive 2025

L’anno inizia bene per MFE: come il CEO Pier Silvio Berlusconi ha sottolineato nelle scorse settimane in occasione della presentazione dei risultati preliminari dell’esercizio 2024 sulle attività in Italia e Spagna, “anche il 2025 è iniziato in crescita, con la raccolta pubblicitaria di gennaio in aumento dell’1% rispetto allo scorso anno”. Nel 2024, la raccolta pubblicitaria era cresciuta a livello di Gruppo del 4,7%, ben oltre le aspettative, impattando significativamente anche sul raggiungimento dei risultati presentati: “L’utile netto sale a 251 milioni di euro, oltre il 60% in più rispetto alle stime di inizio 2024. Il risultato operativo adjusted raggiunge i 370 milioni e la generazione di cassa si rafforza con un free cash flow in aumento del 23%. Il nostro indebitamento è ai minimi da dieci anni, un segnale chiaro della solidità del Gruppo”. Numeri raggiunti in un contesto generale ancora estremamente instabile e nonostante la concomitanza di eventi sportivi internazionali (gli Europei di Calcio e le Olimpiadi di Parigi) sia in Italia che in Spagna non nella disponibilità del Gruppo. E guardando al 2025, anno dispari e quindi privo di grandi eventi sportivi, sebbene la visibilità sull’andamento del mercato pubblicitario rimanga limitata, i dati di gennaio sembrano promettere bene: la raccolta adv nel mese di gennaio ha segnato in entrambi i Paesi circa +1% sul pari mese 2024.

Pier Silvio Berlusconi: “In Italia abbiamo battuto il mercato

In Italia, MFE ha registrato nel 2024 una performance complessiva migliore del mercato (+6,8%): “Abbiamo battuto il mercato”, ha sottolineato non a caso il CEO Pier Silvio Berlusconi. Effetto anche della contribuzione positiva di tutti i mezzi nel portafoglio crossmediale: TV, TV connesse, digitale, radio e digital out of home. Un modello unico in Europa che, come dicono i numeri, è in grado di attrarre gli investitori pubblicitari e ha permesso a Mediaset lo scorso anno di consolidare ulteriormente la propria leadership: “La nostra quota raggiunge per la prima volta il 40,9% in un settore iperconcorrenziale, superando i propri obiettivi con slancio. Un dato che conferma ancora di più l’evoluzione e la crescita del Gruppo”, ha evidenziato il CEO. Il sistema crossmediale di MFE “parte dalla forza della televisione, si espande sul digitale, sul web, arriva alla radio, alla cartellonistica digitale e oggi dà ai nostri clienti pubblicitari un’efficacia davvero unica in Italia e in Europa”. L’intenzione di Pier Silvio Berlusconi è di portarlo anche negli altri Paesi verso cui guarda MFE per il progetto di creazione del primo grande broadcaster europeo: la risposta alle sfide di un mercato sempre più competitivo e alla necessità di “rimanere in partita” con i giganti del web. MFE è il motore di questo progetto: “Siamo pronti alla sfida europea”. Ma, avverte il CEO, è arrivato il momento di regole più giuste per tutti: “Le big tech e i colossi dello streaming godono di vantaggi che, alla lunga, penalizzeranno non solo il settore dei media, ma tutte le aziende nazionali ed europee. Potere finanziario e poche regole, peraltro non rispettate, nel medio e lungo termine rischiano di indebolire l’intera economia, colpendo i livelli occupazionali e i salari dei lavoratori italiani ed europei. L’Europa deve agire per difendere il proprio mercato e garantire una concorrenza equa”.

Claudio Descalzi: il valore della collaborazione Eni - Renault per la decarbonizzazione

L’AD di Eni Claudio Descalzi: “Oggi firmiamo un accordo importante poiché consente a Eni e Renault Group di mettere insieme la rilevanza industriale e l’avanguardia tecnologica che le due aziende rappresentano nei rispettivi settori di riferimento, al fine di aprire nuovi percorsi di sviluppo in ambiti fondamentali per la sostenibilità del trasporto”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: accordo Eni - Renault, nuove soluzioni per la decarbonizzazione del settore dei trasporti

Il ritorno di Eni in Formula 1, lo sviluppo congiunto di soluzioni innovative per la decarbonizzazione e l’ingresso nella flotta Enjoy di veicoli Renault: non a caso, l’AD Claudio Descalzi lo ha definito un “accordo importante” rimarcandone il valore nel “mettere insieme la rilevanza industriale e l’avanguardia tecnologica che le due aziende rappresentano nei rispettivi settori di riferimento, al fine di aprire nuovi percorsi di sviluppo in ambiti fondamentali per la sostenibilità del trasporto”. L’accordo prevede l’impegno congiunto di Eni e Renault nell’esplorare insieme nuove opportunità di collaborazione mirate alla decarbonizzazione del settore dei trasporti: come emerge anche dalle parole dell’AD Claudio Descalzi, l’obiettivo è arrivare a definire strategie di sviluppo in diversi ambiti: dalla realizzazione di infrastrutture per la mobilità elettrica all’implementazione di servizi di mobilità intelligente e di soluzioni energetiche innovative a supporto della transizione ecologica.

Claudio Descalzi: la collaborazione si estende ai biocarburanti e ad altre soluzioni green

Primo passo concreto in questo percorso di collaborazione è l’acquisto di veicoli Renault da parte di Enjoy, il servizio di car sharing di Enilive. L’accordo, inoltre, sancisce il ritorno nel Campionato del Mondo FIA di Formula 1 di Eni: parallelamente, infatti, è stato annunciato anche l’accordo pluriennale sulla base del quale il Gruppo guidato da Claudio Descalzi affiancherà BWT Alpine Formula One Team in qualità di Official Energy and Fuel Partner. “Rilevante è anche l’introduzione con Alpine della sperimentazione della bio-benzina nell’ambito della F1, competizione sportiva che rappresenta la continua ricerca dell’eccellenza tecnologica assoluta nell’ambito dei motori e delle relative performance”, ha fatto notare in merito Claudio Descalzi.

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