In un editoriale pubblicato sul "Corriere della Sera", Paola Severino, Professore di Diritto Penale dell'economia e Vice Presidente della Luiss, analizza l'emergenza sanitaria alla luce dei valori costituzionali.
Paola Severino: la Costituzione come faro in un periodo buio
Una delle pandemie
"più disastrose della storia" ha portato in Italia e nel mondo alla reclusione forzata della maggioranza dei cittadini. Un evento di tale portata non poteva che avere gravi ripercussioni in ogni ambito, dalla vita sociale, al diritto, all'economia fino all'essenza stessa del concetto di società.
Paola Severino, già Ministro della Giustizia, è attualmente Professore di Diritto Penale dell'economia e Vice Presidente dell'Università Luiss: in una lettera pubblicata il primo aprile sul "Corriere della Sera", evidenzia come il 2020 sia l'anno in cui sono state messe in discussione alcune caratteristiche fondamentali della democrazia. Si è trattato, e in futuro si tratterà, di far convivere valori diversi ma della stessa rilevanza costituzionale, come libertà, salute ed economia. Una
"convivenza" che, seppur difficilmente applicabile, è tuttavia indispensabile. L'Italia ha il vantaggio di poter contare su una Costituzione di grande spessore giuridico e morale:
"Pur nelle drammatiche divisioni politiche del dopoguerra, la Carta dei valori fondanti del nostro Paese è riuscita a dare un esempio di straordinaria sintesi di principi giuridici. Un periodo - commenta
Paola Severino -
non a caso richiamato dal presidente Mattarella come indispensabile e valido punto di riferimento".
Salute, ripresa economica e privacy: il commento di Paola Severino
La Parte Prima della Costituzione è dedicata ai diritti e ai doveri dei cittadini. Tra di questi, l'articolo 13 riguarda proprio la libertà personale, definita
"inviolabile" sebbene limitabile in occasioni di particolare gravità. Un principio coerente con ciò che al momento sta accadendo alla maggior parte dei cittadini:
"Il fatto stesso - prosegue
Paola Severino sul "Corriere della Sera" -
che a nessuno sia venuto in mente di invocare una lesione di tale principio dimostra come tutti, più o meno consapevolmente, abbiamo ritenuto che, di fronte alla epidemia, anche la possibilità di limitare la libertà di movimento trovasse un fondamento nella tutela della salute". L'Assemblea Costituente, che ha lavorato in un periodo assimilabile per certi versi a quello attuale, è stata pioniera quando ha specificato, all'art. 32, che la salute è sia un diritto dell'individuo ma anche un
"interesse della collettività". Riguardo alla ripresa economica, secondo l'ex Ministro, si apre uno scenario complesso, che riguarda sia l'ambito del diritto al lavoro che quello della tutela della salute e della privacy. Bisognerà infatti cercare, anche in questo caso, di trovare una convivenza ad esempio tra l'utilizzo delle nuove tecnologie per tracciare spostamenti utili alle attività produttive, in un ambiente certamente sicuro sotto profilo sanitario, con il diritto alla libertà personale. Per farlo, c'è bisogno innanzitutto di competenze, di persone che sappiano spaziare tra i diversi ambiti toccati dalla questione. Un esempio valido è il team di esperti da poco costituitosi presso il Ministero per l'Innovazione tecnologica:
"In loro e nelle tante menti ingegnose degli italiani - conclude
Paola Severino -
riponiamo le nostre aspettative per la creazione di un 'modello italiano' di tecnologia che consenta una ripresa economica compatibile con la tutela della salute e con il nostro incomparabile sistema di garanzie".