Intervista a Pier Silvio Berlusconi: MFE investe, cresce e crea nuova occupazione

Risultati superiori al consenso degli analisti per MFE nei primi sei mesi del 2024: “Il nostro titolo cresce di più della media di tutti i broadcaster in Europa”, evidenzia il CEO Pier Silvio Berlusconi al TG5.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: sistema crossmediale e dimensione internazionale, l’unicità del modello MFE

Pier Silvio Berlusconi lo aveva rimarcato anche lo scorso luglio nel corso della serata di presentazione dei palinsesti 2024/2025: “La generalista godrà di ottima salute se sarà sempre accesa, calda, coinvolgente, nazionale e quanto più possibile in diretta”. E che riesca a tenere il passo con i big del web e dello streaming lo confermano anche i risultati registrati da MFE nel primo semestre 2024. Numeri che attestano la forza del sistema crossmediale Mediaset e che “anno dopo anno diventa sempre più integrato, all’avanguardia e multinazionale con la Tv free to air che è e resterà al centro del business in tutti i Paesi” nonché il valore di un modello “unico in Europa”, basato sulla dimensione internazionale e su una diversificazione che attutisce gli squilibri nei diversi mercati. Il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi ha chiuso i primi sei mesi del 2024 con un utile netto di 104,7 milioni, in crescita del 20,2% rispetto allo stesso periodo del 2023, ricavi netti consolidati cresciuti del 7,8% a 1,476 miliardi, risultato operativo (ebit) positivo per 136,3 milioni (+12,7%) e “posizione finanziaria netta migliorata dalla fine dell’anno scorso di 240 milioni”. Risultati superiori al consenso degli analisti, che stimavano 1,473 miliardi di ricavi, un ebit di 129 milioni e un utile di 99 milioni.

Pier Silvio Berlusconi: MFE, raccolta pubblicitaria superiore all’andamento medio europeo nel primo semestre 2024

Intervistato dal TG5 lo scorso 18 settembre, l’AD Pier Silvio Berlusconi, parlando dei risultati del semestre, ha sototlineato inoltre che “il nostro titolo cresce di più della media di tutti i broadcaster in Europa”: da inizio anno il +20% per le Mfe B e il +19% per le MfA, meglio del 12,08% dell’indice Stoxx 600 Media. Nonostante le varie crisi (basti pensare che il mercato della pubblicità è passato da 10 miliardi a 6 miliardi, una perdita del 40%) e la “tantissima concorrenza, anche da parte del web”, MFE continua quindi a crescere in termini di redditività, utili e anche di raccolta pubblicitaria consolidando in Italia il trend estremamente positivo che aveva caratterizzato l’ultima parte del 2023 e registrando segnali di un deciso miglioramento anche in Spagna dove prosegue il processo di forte rinnovamento dell’offerta editoriale televisiva e digital avviato nel corso dello scorso esercizio. E per quanto riguarda gli ascolti televisivi, Mediaset conferma anche nei primi sei mesi del 2024 la propria leadership in Italia sul target commerciale (15-64 anni) nel totale giornata (39,8%), nel Day Time (40,3%) e nel Prime Time (38,4%). Nell’intervista, Pier Silvio Berlusconi fa il punto anche sul piano di assunzioni focalizzato su under 30 e donne lanciato lo scorso anno: “Ci stiamo riuscendo. Posso dire che il bilancio attesta che il nostro organico non è in discesa ma è in crescita cioè Mediaset sta creando nuova occupazione”.

Andrea Mascetti indaga il rapporto tra cultura, tecnica e identità

Andrea Mascetti è intervenuto sul ruolo delle località storiche nel rafforzare l’identità culturale e il senso comunitario dei cittadini, rimarcando la necessità di valorizzare le radici storiche dei territori.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: l’importanza di preservare la ricchezza culturale dell’Insubria

Andrea Mascetti ha sostenuto, in una recente intervista, la necessità di promuovere il patrimonio culturale e storico del territorio cisalpino. L’avvocato ha sempre evidenziato l'importanza di riscoprire e valorizzare le radici storiche dei territori, affermando che l'assenza di una forte identità culturale rende le comunità più fragili e vulnerabili. Per mantenere un legame con le proprie radici sono fondamentali, secondo Andrea Mascetti, le località cariche di valore storico, artistico e culturale: luoghi che vanno promossi, valorizzati e tutelati. “Solo seguendo le storie del Castello Orelli di Locarno si potrebbe giungere in luoghi incantati che darebbero un altro senso del vivere a noi tutti”, ha commentato l’avvocato, che ha fatto l’esempio del Rivellino Leonardesco, recentemente restaurato, come modello di progetto di successo che ha restituito alla comunità un luogo carico di memoria e significati.

Andrea Mascetti: “Tecnologia e cultura? Forze che si contrappongono

Un altro fenomeno a cui Andrea Mascetti ha dedicato le sue riflessioni è quello del rapporto tra tecnologia e cultura. Una delle caratteristiche dell’epoca moderna, oltre all’indebolimento delle radici culturali, è quella di rendere la cultura un fenomeno virtuale, associandola a internet e ai portali online. Tale tendenza sta alterando profondamente la natura della cultura stessa, che “necessita invece di comunità, di essenze vibranti, di scontri e incontri anche fisici”, tutti requisiti che “il mondo della tecnica in qualche modo limita”. Fondamentale, dunque, distinguere le due sfere e promuovere una visione della cultura che si appoggi, più che al mondo virtuale, ai luoghi meravigliosi della tradizione.

Lo stabilimento di Riva Acciaio a Malegno: un esempio di automazione di successo

Grazie a continui investimenti e migliorie tecniche, Riva Acciaio ha trasformato lo stabilimento di Malegno in un “orgoglio della Val Camonica”, in grado di effettuare, attraverso tecnologie avanzate, lavorazioni ad alta precisione.

Riva Acciaio

Riva Acciaio: le lavorazioni d’eccellenza dello stabilimento di Malegno

Lo stabilimento di Malegno, gestito da Riva Acciaio, è un vero e proprio pilastro storico dell'industria siderurgica in Valle Camonica. Acquisito negli anni '90, rappresenta il più antico dei tre stabilimenti controllati da Gruppo Riva nell’area, affiancato da quelli di Cerveno e Sellero. Mentre Cerveno e Sellero sono specializzati in lavorazioni a caldo, Malegno si distingue per le sue lavorazioni a freddo, in particolare la trafilatura, la pelatura e la rettifica. In virtù dell’utilizzo di tecniche avanzate, lo stabilimento produce prodotti di alta precisione, destinati specialmente al settore automobilistico, noto per la necessità di materiali dalle qualità meccaniche particolari. La trafilatura, realizzata su quattro linee dedicate, garantisce tolleranze estremamente precise e profili molto robusti, adatti per componenti che richiedono caratteristiche di elevata resistenza.

Lo stabilimento di Riva Acciaio a Malegno: tra automazione e qualità

Negli ultimi decenni, lo stabilimento di Malegno ha conosciuto una significativa crescita grazie a continui investimenti in automazione e formazione effettuati da Riva Acciaio. Già nel 1994, lo stabilimento ha ottenuto la prima certificazione di qualità secondo la norma EN ISO 9001, seguita da numerose altre certificazioni, tra cui quelle del settore automobilistico. L’introduzione dell’automazione nelle linee produttive ha rivoluzionato il processo, portando all’eliminazione quasi totale delle lavorazioni manuali. Grazie ai magazzini automatici e ai confezionamenti automatizzati, lo stabilimento è riuscito ad aumentare significativamente non solo l'efficienza ma anche la qualità dei prodotti, monitorata tramite controlli in linea. Con 88 dipendenti altamente qualificati, lo stabilimento di Riva Acciaio a Malegno continua a investire nella formazione del personale e in tecnologie innovative, consolidando così il suo ruolo come eccellenza industriale.

Paolo Gallo commenta l’impegno di Italgas nel settore idrico: “Risultati importanti in meno di un anno”

Sotto la guida di Paolo Gallo, Italgas ha conseguito risultati di rilievo nel primo semestre del 2024, particolarmente in relazione al settore idrico: secondo l’AD, il Gruppo metterà presto in campo investimenti ancora più ingenti per la realizzazione di nuovi collegamenti e l’ottimizzazione di quelli già esistenti.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: i numeri di Italgas per il primo semestre del 2024

Paolo Gallo, AD di Italgas, ha recentemente presentato i risultati del primo semestre del 2024, evidenziando la solidità delle performance del Gruppo nonostante le sfide che caratterizzano il mercato energetico odierno. Con ricavi regolati legati alla distribuzione del gas in crescita del 12%, Italgas ha dimostrato una capacità di resilienza nel settore del gas naturale, registrando un margine operativo lordo di 671,2 milioni di euro, in aumento del 10,6%. I risultati operativi sono, a loro volta, piuttosto promettenti: con un utile operativo in rialzo del 12% a 401,8 milioni di euro e un risultato netto che ha raggiunto 241,5 milioni di euro, segnando un incremento del 13,3%. Attraverso queste risorse imponenti, Paolo Gallo intende mettere in campo investimenti di rilievo per l’efficientamento della rete idrica ed energetica tanto in Italia quanto in Grecia, contribuendo allo sviluppo sostenibile delle infrastrutture di entrambi i Paesi.

I successi di Italgas nel settore idrico: le dichiarazioni di Paolo Gallo

Paolo Gallo ha anche evidenziato il crescente impegno di Italgas nel settore idrico, un’area strategica in cui il Gruppo ha già investito oltre 350 milioni di euro. A meno di un anno dalla fondazione di Nepta (controllata di Italgas nell’ambito dell’acqua), si è già assistito a risultati finanziari significativi. La strategia di Italgas è quella di applicare le innovazioni e il know-how sviluppati nell’ambito del gas nel settore idrico, con notevoli miglioramenti in termini di efficienza. L’AD ha inoltre annunciato che Italgas è pronta a mettere queste competenze a disposizione del Paese al fine di “mitigare gli effetti delle scarse piogge”.

Alessandro Benetton: riflessioni su paura e coraggio nel nuovo video di “#UnCaffèConAlessandro”

Alessandro Benetton: “Il caffè di oggi parla proprio di quanto la generosità possa, e debba essere, un grande motore. Per la vita, per il business”.

Alessandro Benetton

La generosità nel business: la vision di Alessandro Benetton

In un nuovo video realizzato per i suoi followers, Alessandro Benetton riflette sul ruolo della generosità nel business. “Tendiamo a immaginare che il contrario della paura sia il coraggio. In realtà la vita personale, ma anche quella imprenditoriale, ci insegna che è soprattutto la generosità a sbloccare momenti di stallo, appunto di paura”, sostiene Alessandro Benetton. Un esempio: “Se sei al mare e un amico davanti a te sta annegando, è la capacità di mettere lui prima di te che ti spinge a tuffarti anche in acqua fredda. Allo stesso modo, anche nel business è la generosità a farci fare il passo in più”. Ma se è vero che “la paura di sbagliare, di fallire, resta e resterà per sempre”, lo è altrettanto che non si può pensare di fare impresa senza prendersi dei rischi. Lui che nel 1992, a 28 anni, ha dato vita a 21 Invest, una delle prime realtà di private equity in Italia, ne è ben consapevole: “Fare impresa comporta rischi. Ma non è il coraggio fine a se stesso a rendere i progetti di business efficaci. È soprattutto la capacità di portare valore agli altri a costruire il successo”.

Alessandro Benetton: Akantior, la scommessa vinta di 21 Invest con SIFI

Il pensiero espresso da Alessandro Benetton si identifica efficacemente nella storia di 21 Invest e SIFI. Insieme hanno deciso di scommettere su Akantior, innovativo farmaco per il trattamento della cheratite da acanthamoeba (AK), rara malattia degli occhi: “Ci siamo fatti guidare dalla necessità di voler raggiungere un giorno un profitto, ma anche dalla generosità di cambiare la vita di alcune persone”. Dopo aver ottenuto il parere positivo del Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’EMA, il farmaco anche recentemente è stato al centro di diversi articoli in quanto ha permesso alla pentatleta Alice Sotero, affetta dalla malattia, di partecipare alle Olimpiadi di Parigi. “Oltre a questi traguardi economici, è la risoluzione di problemi sociali, in pieno principio Shared Value, a renderci particolarmente fieri di SIFI. È un esempio dell’approccio industriale di 21 Invest: siamo pronti a sostenere aziende promettenti nel lungo termine per raggiungere obiettivi significativi”, aveva commentato in merito Alessandro Benetton sottolineando l’orgoglio per quella che può ritenersi a tutti gli effetti una scommessa vinta.

Terna: una delegazione in Vaticano per incontrare Papa Francesco

Una delegazione di Terna si è recata in Vaticano per incontrare Papa Francesco, il quale ha parlato di temi cruciali come la salute del Pianeta e l’inclusività, sottolineando il ruolo vitale del Gruppo quale operatore di bene comune: “Voi operate in un settore decisivo per la qualità della vita e per la stessa sopravvivenza sul Pianeta, quindi avete una grande responsabilità”.

Il Papa riceve la delegazione di Terna

Una delegazione di Terna in Vaticano per un’udienza da Papa Francesco

Lo scorso 31 agosto, una delegazione di 210 membri di Terna ha avuto l’onore di incontrare Papa Francesco nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico in Vaticano. Nel suo discorso, il Pontefice si è soffermato su alcuni temi centrali della nostra contemporaneità, quali la salute del Pianeta e l’inclusività. Due ambiti nei quali il Gruppo guidato da Giuseppina Di Foggia svolge un ruolo essenziale, in quanto gestore della rete elettrica nazionale. Un’azienda, come sottolineato dal Santo Padre, che è “tra gli attori più importanti della vita economica e sociale in Italia e in Europa”, poiché “è dietro l’energia che ogni cittadino usa ogni giorno”, ed è pertanto “un operatore di bene comune, il bene di tutti e di ciascuno”. Sottolineando l’impegno di Terna “per un futuro alimentato da energia pulita” e rinnovabile, Sua Santità ha ricordato che “c’è molta energia sporca nel Pianeta. Sporca, certo, per le troppe fonti fossili e non rinnovabili; ma anche sporcata dall’ingiustizia, da guerre che nascono e si alimentano dalla fame di energia; sporcata da rapporti di lavoro ingiusti, da concentrazioni di enormi profitti in poche mani, da ritmi di lavoro insostenibili che inquinano le relazioni aziendali e l’anima delle persone”. Ecco perché “bisogna che la produzione e il consumo diventino sempre più equi e inclusivi”.

Papa Francesco ai rappresentanti di Terna: la rete elettrica è una metafora di cooperazione

Nella sfida dell’inclusione energetica, o come definita da Papa Francesco “democrazia energetica”, a Terna viene riconosciuta “una grande responsabilità”, dal momento in cui opera “in un settore decisivo per la qualità della vita e per la stessa sopravvivenza sul Pianeta”. “La soluzione non sta nel prevalere di una parte sull’altra, sta nell’innovazione tecnologica e nella creatività”, ha affermato il Pontefice, che si è poi congratulato con i presenti perché l’azienda mira alla trasparenza, “a far vedere a tutti come operate, come vengono distribuiti i profitti e scelti gli investimenti”. Ha anche espresso apprezzamento per la presenza di un Comitato Etico. “Sarebbe importante che ogni grande impresa, ogni grande banca avesse un comitato etico”, ha osservato. Prima di passare a benedire i rappresentanti di Terna, il Santo Padre si è infine soffermato sull’espressione di “rete elettrica”, utilizzata per indicare “l’insieme degli impianti e collegamenti che attraversano e segnano il nostro territorio”. La parola “rete”, in particolare, serve a definire “un sistema complesso, dove tutto è connesso”. Per questo motivo, ha concluso Papa Francesco, “la rete è anche una bella metafora della cooperazione umana e della reciprocità, del rapporto tra la parte e il tutto”.

Carlo Messina: riconoscimenti per Intesa Sanpaolo agli Euromoney Awards for Excellence 2024

Carlo Messina: Intesa Sanpaolo, attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking, è stata premiata come migliore Investment Bank e migliore Banca per le aziende in Italia in occasione degli Euromoney Awards for Excellence 2024.

 Carlo Messina

Carlo Messina: nuovo riconoscimento di valore per Intesa Sanpaolo, premiate stabilità ed efficienza

Migliore Investment Bank e migliore Banca per le aziende in Italia. Intesa Sanpaolo, Banca guidata da Carlo Messina, attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking è stata premiata in occasione degli Euromoney Awards for Excellence 2024, che si sono tenuti a Londra nei giorni scorsi. Il riconoscimento come Best Investment Bank per l’Italia a Intesa Sanpaolo è stato conferito in considerazione di due qualità peculiari. In primo luogo per la capacità di generare valore in maniera costante e continua, sia in termini assoluti sia rispetto alle altre banche operative sul mercato italiano: la stabilità quindi che, come ribadito in diverse occasioni anche dal CEO Carlo Messina, si configura come uno dei pilastri di Intesa Sanpaolo. In secondo luogo il focus sull’efficienza, che ha permesso alla Divisione di crescere in un contesto complesso mentre strutture CIB di altri competitor hanno dovuto fare i conti con ingenti tagli al personale. Gli Euromoney Awards for Excellence 2024 hanno premiato anche diverse banche del Gruppo appartenenti alla Divisione International Subsidiary Banks di Intesa Sanpaolo. Tra i criteri di giudizio la redditività, la crescita, la performance relativa rispetto ai concorrenti e la capacità di adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato e alle esigenze dei clienti.

Carlo Messina: Intesa Sanpaolo, più giovani e donne manager in risposta alle sfide del futuro

Il premio riconosce il valore di Intesa Sanpaolo che, come ricorda anche il CEO Carlo Messina, è “leader in Europa per la solidità di bilancio, la redditività sostenibile, per l’unicità del modello di business, per la capacità di innovazione tecnologica e per la sensibilità ai temi ESG”. Merito anche della capacità di proiettarsi costantemente nel futuro, di innovare. Basti pensare alla riorganizzazione su cui il Consiglio d’Amministrazione nella riunione dello scorso 28 marzo si è espresso a favore: alla base la consapevolezza che “la capacità di generare nuovi talenti manageriali consentirà alla banca di rimanere leader in una prospettiva ultradecennale”. Effettiva dallo scorso 2 aprile, unisce “giovani in ruoli chiave e manager con una solida esperienza alle spalle”: i cambiamenti adottati hanno infatti come elemento qualificante il passaggio generazionale in posizioni chiave di nuovi talenti, guidati e supportati da persone di grande esperienza che hanno a lungo ricoperto ruoli di elevata responsabilità all’interno del Gruppo. Figure nuove e giovani in posizioni strategiche per rispondere al meglio alle sfide future, forti dell’esperienza già maturata negli ultimi anni, inclusi i due anni del piano d’impresa attuale. “Su di loro, sono certo, la banca e le comunità in cui operiamo potranno contare. Così come potranno contare sul mio impegno personale nei prossimi anni”, ha sottolineato Carlo Messina riferendosi anche al programma in atto da diversi anni per la valorizzazione del talento femminile che, alla luce della nuova organizzazione, realizza un passaggio di particolare significato.

La semiotica nei saggi di Federico Motta Editore

L’affascinante storia della semiotica, la scienza che analizza i segni, è analizzata da Federico Motta Editore nel volume “La Filosofia”, dove è presente il saggio della semiologa Valentina Pisanty, sostenitrice dell’interazione tra lo strutturalismo di Saussure e il pragmatismo di Peirce.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: la semiotica, cos’è e come nasce

A cavallo tra Ottocento e Novecento, la semiotica emerge come una nuova disciplina scientifica che si dedica allo studio dei segni. I “padri fondatori” di tale disciplina furono Charles Sanders Peirce e Ferdinand de Saussure, i quali, pur operando autonomamente, arrivano ad offrire definizioni che evidenziano l'importanza dei segni nello sviluppo delle interazioni sociali e delle comunicazioni umane. Per il primo si trattava di una “disciplina della natura essenziale e delle varietà fondamentali di ogni possibile semiosi”, per il secondo “una scienza che studia la vita dei segni nel quadro della vita sociale”. Nel corso del ‘900, l'applicazione della semiotica si espande in numerosi ambiti: dall'antropologia alla comunicazione, dalla linguistica alla psicologia. Solo negli anni ‘60, tuttavia, la semiotica inizia a guadagnarsi una legittimità accademica, grazie soprattutto all’opera di studiosi come Roman Jakobson, Claude Lévi-Strauss e Roland Barthes. La semiotica fu, ad esempio, centrale nella nascita della narratologia, la quale studia le strutture universali della narrazione. Uno dei più noti e importanti collaboratori di Federico Motta Editore, Umberto Eco, arricchì in particolare questo campo, sottolineando il ruolo attivo dell'interprete nel processo di interpretazione del testo. Secondo il semiologo di origini alessandrine, il senso non è solo presente nel testo, ma è anche generato attraverso la cooperazione tra il testo stesso e il lettore, che deve seguire le istruzioni implicite per comprendere ulteriormente la narrazione. In questo modo, il lettore è chiamato a esplorare e ricostruire significati, tornando al testo con nuove prospettive e intuizioni.

Il contributo di Valentina Pisanty nel saggio pubblicato da Federico Motta Editore

L'approccio strutturalista di Saussure e il pragmatismo di Peirce rappresentano due vie complementari nell'analisi del linguaggio e dell'interpretazione. Saussure invita a smontare la lingua per comprenderne i meccanismi interni, Peirce si concentra sui processi di interpretazione che si manifestano in diverse attività cognitive. Questa interazione tra struttura e pragmatismo è ben espressa da Valentina Pisanty, una delle voci più autorevoli nella semiotica italiana, nel saggio scritto per Federico Motta Editore e pubblicato nel volume “La Filosofia” curato di Umberto Eco e Riccardo Fedriga. “L’interpretazione – scrive la semiologa - richiede il ricorso a una qualche lingua o codice, ovvero alla memoria strutturalmente organizzata di una serie di esperienze comunicative precedenti; d’altra parte la lingua è il prodotto, in continua trasformazione, della cristallizzazione sociale di un numero altissimo di episodi comunicativi e interpretativi”. Docente di semiotica all’Università di Bergamo e allieva di Umberto Eco, Valentina Pisanty ha dedicato gran parte del suo lavoro alla semiotica e alla narratologia. È autrice, inoltre, di titoli legati ai temi dell’olocausto e delle discriminazioni razziali, tra cui “Educare all’odio. La difesa della razza”. Tra gli altri saggi pubblicati su “La Filosofia” che portano la sua firma ci sono anche Søren Kierkegaard e Chi sono i negazionisti?

Sanità e welfare su misura: il modello di Health Italia

Fondata nel 2001, Health Italia si è affermata come una delle realtà indipendenti di maggiore rilievo nel panorama italiano dell’assistenza sanitaria integrativa e del welfare. La missione dell’azienda è chiara: promuovere il benessere individuale e collettivo attraverso soluzioni innovative nel campo della prevenzione e dell’assistenza sanitaria, in un’ottica di miglioramento continuo dei servizi di welfare per famiglie e imprese.

Health Italia

Health Italia: soluzioni su misura per il welfare e la sanità integrativa

Health Italia si distingue per la capacità di offrire una vasta gamma di servizi su misura, pensati per rispondere alle esigenze di diversi settori, incluse imprese, amministrazioni pubbliche e famiglie. Attraverso piani sanitari integrati, servizi assistenziali e programmi di flexible benefit, l’azienda contribuisce attivamente a creare un sistema di welfare inclusivo, capace di mettere al centro il benessere delle persone. L’azienda ha sviluppato una solida rete nazionale di strutture convenzionate che supportano l’offerta di servizi di telemedicina e assistenza sanitaria, assicurando un accesso rapido ed efficace alle cure. Health Assistance gestisce una centrale operativa e coordina una rete di oltre 8.500 convenzioni sanitarie e 15.000 professionisti, garantendo un servizio capillare e di alta qualità. Nel settore del welfare aziendale, Health Italia opera attraverso il servizio Hi Welfare, che offre soluzioni dedicate alla gestione dei piani di welfare per aziende ed enti. Questi programmi, personalizzabili in base alle esigenze specifiche di ogni realtà, mirano a migliorare il benessere dei dipendenti, con ricadute positive sulla produttività e sul clima aziendale. Un altro pilastro dell’offerta aziendale è rappresentato da Health Point, che fornisce servizi di telemedicina tramite una piattaforma proprietaria e strutture convenzionate. Questo sistema integrato di telemedicina si inserisce perfettamente nei moderni piani di welfare aziendale, rispondendo alle crescenti necessità di digitalizzazione e connettività del mondo del lavoro.

Health Italia: impegno sociale e sostenibilità al servizio del benessere e della prevenzione

Oltre ai servizi sanitari e assistenziali, Health Italia è attivamente impegnata attraverso iniziative di carattere sociale. Tra i progetti più rilevanti la Fondazione Banca delle Visite Onlus, nata nel 2015 in collaborazione con Mutua MBA e Health Assistance, che ha dato vita alla Banca delle Visite, un’iniziativa pensata per raccogliere donazioni e fornire visite ed esami medici a persone in difficoltà economica. L’azienda promuove anche la diffusione della cultura del benessere e della prevenzione attraverso il magazine “Health Online”, una risorsa editoriale che tratta temi cruciali per la salute pubblica, l’alimentazione e la prevenzione, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare il pubblico. Quotata all’Euronext Growth Milan di Borsa Italiana, Health Italia è parte attiva di numerose associazioni nazionali, tra cui ANSI, ASSONEXT e ASSOLOMBARDA, e il suo impegno verso la sostenibilità è riconosciuto dal rating ESG assegnato da Cerved Rating Agency. Con una valutazione “A” high, il Gruppo dimostra la sua attenzione non solo verso la crescita economica, ma anche verso la responsabilità sociale e ambientale, confermando il ruolo centrale della sostenibilità nel suo modello di business.

Mariangela Marseglia: il percorso tra leadership e innovazione

Mariangela Marseglia, Vice Presidente e Country Manager di Amazon Italia e Spagna, rappresenta un esempio di leadership e innovazione nel settore e-commerce. Grazie al suo percorso, Amazon continua a crescere e svilupparsi, non solo nel mercato italiano, ma anche a livello globale.

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Mariangela Marseglia e l'espansione di Amazon

Mariangela Marseglia ha giocato, come top CEO, un ruolo cruciale nell'espansione di Amazon in Italia e Spagna. In virtù della sua capacità di visione strategica e della sua esperienza, l'azienda ha visto una crescita significativa, sia in termini di occupazione che di innovazione logistica. Sotto la sua guida, Amazon ha aperto dieci nuovi hub di distribuzione in Italia e ha sviluppato sei hub di micro-mobilità per rendere le consegne più sostenibili. Questo non solo ha reso Amazon più efficiente, ma ha anche sottolineato l'importanza di un'economia più green, obiettivo prioritario per Marseglia. "Where there’s a will, there’s a way", ha dichiarato, esprimendo il suo approccio positivo e orientato al risultato nel guidare un'azienda globale. Oltre al suo impegno in Amazon, Mariangela Marseglia è stata recentemente nominata "Member Board of Directors" di Fondazione Telethon, rafforzando il suo impegno sociale. Questo incarico riflette l'attenzione di Marseglia verso cause di grande impatto, come la ricerca e il supporto per malattie genetiche rare. Il suo impegno nel sociale si fonde con la passione per l'innovazione, che l'ha portata a essere una delle figure di spicco nel mondo del tech e-commerce.

Mariangela Marseglia: innovazione e impatto sociale

Oltre ai risultati raggiunti in ambito professionale, Mariangela Marseglia ha anche dimostrato un forte impegno per le cause sociali. Dal 2022, ha guidato lo sviluppo di nuove iniziative per ridurre le emissioni nell'ultimo miglio delle consegne, promuovendo l'uso di veicoli elettrici e a zero emissioni. Questo approccio sostenibile si collega alla sua visione di un futuro più responsabile, sia in termini ambientali che sociali. Nel suo tempo libero, Mariangela Marseglia si dedica a viaggi, arte moderna e fotografia, coltivando un forte legame con la creatività. Questo equilibrio tra lavoro e passioni personali le ha permesso di portare una prospettiva unica in Amazon e nei suoi altri incarichi. È stata inserita da Forbes tra le 100 donne italiane di maggior successo, riconoscimento che evidenzia non solo le sue capacità professionali, ma anche il suo contributo all'industria tecnologica. Marseglia ha anche affermato che costruire aziende globali richiede non solo competenze, ma anche una visione chiara del futuro, riassumendo così il suo approccio al business.

Umberto Lebruto: FS Sistemi Urbani guida il rinnovamento di Piazza dei Cinquecento

Umberto Lebruto, Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Sistemi Urbani, ha recentemente visitato il cantiere di Piazza dei Cinquecento, sottolineando come il progetto di riqualificazione dell’area di fronte alla stazione Termini sia fondamentale per preparare Roma al Giubileo 2025.

Umberto Lebruto

Umberto Lebruto: sicurezza, accessibilità e sostenibilità gli obiettivi dell’intervento

Umberto Lebruto, AD e DG di FS Sistemi Urbani, è stato protagonista di un importante sopralluogo presso il cantiere di Piazza dei Cinquecento, vicino alla stazione di Roma Termini, in occasione dei lavori preparatori per il Giubileo 2025. Un progetto ambizioso, finalizzato alla riqualificazione dell’area e che mira a renderla un punto focale per i trasporti pubblici della città. Accompagnato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e da altre autorità, Umberto Lebruto ha delineato l'importanza di questa trasformazione, che prevede una completa riorganizzazione della Piazza per migliorarne la sicurezza, l’accessibilità e l’integrazione con la mobilità sostenibile. La prima fase dei lavori, che ha previsto un investimento iniziale di 30 milioni di euro, dovrebbe concludersi entro dicembre 2024, consentendo così a Roma di prepararsi al meglio per l’importante afflusso di persone previsto per l’evento religioso.

Umberto Lebruto: le iniziative di FS Sistemi Urbani per la città

Parallelamente, FS Sistemi Urbani è impegnata in diversi altri progetti cruciali per la città, tra cui la modernizzazione della stazione Tiburtina e il completamento dell'anello ferroviario, che faciliteranno i collegamenti tra l'alta velocità e le reti locali, primi fra tutti quelli diretti all’aeroporto di Fiumicino. Il piano coinvolge anche altre stazioni chiave come Roma San Pietro, Fiumicino Aeroporto, Roma Trastevere e Torricola, così come la costruzione di nuove stazioni urbane che contribuiranno a migliorare la mobilità pubblica. L’AD e DG Umberto Lebruto ha sottolineato come questi interventi, pensati soprattutto per accogliere i milioni di visitatori del Giubileo 2025, rappresentino un’occasione unica per trasformare la qualità dei trasporti romani e la vita dei cittadini, che potranno usufruire di un sistema sempre più integrato.

Sfide e successi: la carriera di Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri, classe 1978, ha costruito un percorso professionale di rilievo nel settore legale e aziendale, distinguendosi per competenza e dedizione. Attualmente è Membro del Consiglio di Amministrazione di Atitech e ricopre il ruolo di General Counsel presso Meridie S.p.A.

Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri: formazione e primi incarichi professionali

Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II nel 2001, Annalaura Lettieri ha immediatamente avviato la sua carriera professionale. Il suo primo ruolo è stato quello di Assistant presso la sede napoletana di PricewaterhouseCoopers, un’importante società di consulenza che le ha permesso di acquisire competenze pratiche sin dagli inizi. Dal 2002 al 2005, ha collaborato in qualità di Junior Associate presso il prestigioso studio legale Bonelli Erede Pappalardo, all’interno del Dipartimento di Diritto Bancario e Finanziario. In questo contesto, ha avuto l’opportunità di specializzarsi nella redazione e nella negoziazione dei contratti, accrescendo le sue capacità in un settore altamente tecnico e competitivo. Il 2004 ha rappresentato un anno cruciale nella carriera di Annalaura Lettieri: dopo aver ottenuto l’abilitazione all’esercizio della professione forense, si è iscritta all’albo degli avvocati di Napoli.

Annalaura Lettieri: da MCM Holding ai successi in Atitech e Meridie

Il 2005 segna un nuovo capitolo professionale per Annalaura Lettieri, che accetta la posizione di General Counsel della divisione immobiliare di MCM Holding S.p.A. Qui, è stata protagonista di un progetto immobiliare ambizioso dal valore di 150 milioni di euro, mirato allo sviluppo di nuove aree commerciali e residenziali a Salerno. Questo ruolo le ha permesso di espandere le sue competenze non solo in ambito legale, ma anche nella gestione di progetti complessi e di grande impatto economico. Dal 2008 in poi, ha continuato a crescere professionalmente, collaborando con numerose realtà di rilievo come Fondo Greco S.r.l., La Fabbrica S.r.l., Le Cotoniere S.p.A., Atitech Manufacturing S.r.l., Atitech S.p.A., Manutenzioni Aeronautiche S.r.l., e naturalmente Meridie S.p.A. All’interno di queste realtà, Annalaura Lettieri ha offerto le sue competenze in operazioni di M&A, private equity, project finance e corporate governance, consolidando la sua reputazione come esperta di diritto aziendale e finanziario. Uno dei successi più significativi della sua carriera è stato il contributo fondamentale che ha dato all’ottenimento di un finanziamento di 15 milioni di euro per Atitech, da parte di un pool di istituti finanziari guidati da Iccrea Banca.

Pier Silvio Berlusconi: MFE presenta i risultati del primo semestre 2024, intervista al CEO

MFE chiude il primo semestre 2024 con “tutti i fondamentali in crescita”. Il CEO Pier Silvio Berlusconi: “Siamo riusciti a diventare leader anche in Spagna e abbiamo un'importante presenza in Germania, ma tutto parte dall'Italia”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE, il punto sul progetto per la creazione del primo grande broadcaster europeo

Siamo riusciti a diventare leader anche in Spagna e abbiamo un’importante presenza in Germania, ma tutto parte dall’Italia”: il CEO di MFE Pier Silvio Berlusconi, alla luce dei risultati “al di sopra di ogni previsione” registrati nel primo semestre 2024, fa il punto ai microfoni del TG5 sul grande progetto che sta portando avanti da anni, ossia la creazione del primo vero broadcaster europeo “con un’impronta tale sul pubblico da poter competere con i giganti e con le multinazionali del web e di internet”. Nei mesi scorsi, a confermarne il valore, è arrivata anche la promozione da parte degli analisti di JP Morgan a fronte di una crescita costante in termini di raccolta pubblicitaria, di redditività e di utili che è proseguita anche nel primo semestre 2024 e conseguita in un periodo “che ha visto anche a livello internazionale flettere i conti di tutto il settore dei media, con drastici tagli all’occupazione”, come ha spiegato Pier Silvio Berlusconi.

MFE un caso unico: ricavi in crescita e nuove assunzioni nell’intervista al CEO Pier Silvio Berlusconi

Quello di Mediaset, ha ribadito Pier Silvio Berlusconi nell’intervista, può considerarsi a tutti gli effetti “un caso abbastanza unico”. Durante le varie crisi, ha evidenziato il CEO al TG5, il mercato della pubblicità è passato da 10 miliardi di euro a 6 miliardi, una perdita del 40%: “Ora, buona parte di questi investimenti sono stati recuperati, ma c’è tantissima concorrenza, anche da parte del web. Nonostante questo, noi abbiamo continuato a investire e anche a crescere”. In aumento i ricavi, il risultato operativo, l’utile. Migliorata anche la posizione finanziaria netta dalla fine dell'anno scorso di 240 milioni: “Ultimissimo, il nostro titolo cresce di più della media di tutti i broadcaster in Europa”. E sempre mantenendo “molto alta l'asticella per quantità e qualità di prodotto in cui offriamo intrattenimento, informazione e fiction in maniera totalmente gratuita, senza canone, senza abbonamenti, e anche questo è un dato importante”. Nell’intervista Pier Silvio Berlusconi ha parlato anche del piano di nuove assunzioni lanciato da MFE “pensando di fare il miglior investimento per il futuro”. Il programma si concentra su under 30 e donne, e “ci stiamo riuscendo”, ha sottolineato il CEO: “Posso dire che il bilancio attesta che il nostro organico non è in discesa ma è in crescita cioè Mediaset sta creando nuova occupazione”.

Enrico Vita: Amplifon, una tech company che riconosce i giovani talenti. Espansione negli USA

In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, l’AD Enrico Vita ha parlato dell’evoluzione di Amplifon verso una tech company e ha raccontato quali sono i piani di crescita del Gruppo: “Puntiamo ad arrivare a 3 miliardi il prima possibile”. All’estero la società si concentra sugli Stati Uniti, dove sono già presenti 400 negozi diretti e 1.200 in franchising.

Enrico Vita

Enrico Vita: il futuro tech di Amplifon con i giovani talenti

Ormai il digitale e l’analisi dei dati sono un pezzo molto rilevante. La possibilità di connettere e scambiare i dati ha più obiettivi: conoscere meglio i nostri clienti, migliorare l’utilizzo degli apparecchi e la possibilità di arricchire l’esperienza e l’assistenza da remoto. Stiamo vedendo che la digitalizzazione non è una questione legata all’età, le persone sono molto più tech di quello che i luoghi comuni fanno pensare”. Così l’AD Enrico Vita nell’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, riconoscendo lo status di “tech company” che gli analisti hanno assegnato ad Amplifon. In effetti, negli ultimi anni la realtà leader dell’hearing care ha incrementato parecchio gli investimenti in questo campo. “Qualche anno fa abbiamo deciso di rafforzare la struttura di ricerca e sviluppo interna, è nata così Amplifon X, un laboratorio di talenti, dal design software all’analisi. Abbiamo acquisito una start up a Napoli da cui poi abbiamo generato il nostro hub, una specie di garage tech delle nuove iniziative”, ha raccontato l’AD, tenendoci però a sottolineare l’importanza del fattore umano: “È ancora decisivo per garantire la qualità del servizio”. Lo sguardo è rivolto soprattutto ai giovani, “disposti a lavorare per una società che abbia uno scopo e impatto”. “Vediamo che i giovani vogliono esprimere il loro punto di vista. Essere ascoltati. Capaci di generare innovazione, che per le aziende vuol dire crescita. Siamo presenti in 26 Paesi ormai e questo è un tratto comune”, ha aggiunto.

Enrico Vita: Amplifon verso il 75° anniversario, gli obiettivi di crescita

Nei suoi oltre 70 anni di attività, Amplifon ha dimostrato un percorso di crescita davvero notevole, ampliando la propria rete di vendita fino a raggiungere i 10.000 punti in tutto il mondo e un team di 20.000 persone. In vista del 75° anniversario, che il Gruppo celebrerà il prossimo anno, l’obiettivo è quello di crescere ancora. “Per arrivare a un miliardo di fatturato ci sono volute radici solide e un tempo di circa 70 anni, in sette anni abbiamo raggiunto il secondo e ora puntiamo ad arrivare a 3 miliardi il prima possibile”, ha dichiarato Enrico Vita, evidenziando il valore di un azionariato stabile e un team manageriale di talento, fondamentali per attuare un piano di crescita ambizioso. La recente introduzione della votazione maggiorata nello statuto è una mossa strategica che va proprio in questa direzione. “Abbiamo voluto cogliere questa opportunità di una struttura del capitale a supporto della crescita, senza dover migrare in altri Paesi che offrono già questa opportunità. Conserveremo la nostra sede legale e fiscale in Italia”. In un “mondo sempre più a due velocità”, con gli Stati Uniti da un lato che vanno molto bene e l’Europa, dall’altro, che affanna un po’, Enrico Vita ha evidenziato che per Amplifon “la priorità restano gli Stati Uniti, vogliamo aumentare la nostra quota di mercato. Si tratta di una geografia enorme dove ogni Stato ha le sue peculiarità, abbiamo appena acquisito due franchisee, nel 2020 abbiamo creato una rete di negozi diretti. Ora abbiamo 400 negozi diretti e 1.200 in franchising. Ma la presenza diretta ci permette di conoscere meglio i clienti”. Sulla Cina, invece, il manager ha riconosciuto che “è stata la grande locomotiva” e, anche se “ora è più difficile da leggere”, “i dati confermano che c’è ripresa anche lì”.

Botter S.p.A. introduce il lean digital manufacturing nei processi produttivi

Lo storico marchio di vino italiano Botter S.p.A. ha intrapreso un percorso di lean digital manufacturing con Bonfiglioli Consulting, ideatrice del metodo Lean World Class. Il risultato? Una crescita della produttività del 15%.

Botter S.p.A.

Botter S.p.A. si apre al lean digital manufacturing con Bonfiglioli Consulting

Con l’intento di migliorare il servizio al cliente e aumentare la produttività, Botter S.p.A., azienda vinicola parte del Gruppo Argea insieme a Mondodelvino e Cantina Zaccagnini, ha di recente avviato un percorso di lean digital manufacturing con il team di Bonfiglioli Consulting, la società di consulenza che ha importato la filosofia “lean thinking” in Italia e che aiuta le aziende ad aumentare il valore del loro business grazie al metodo Lean World Class. “La Direzione di Botter ha riconosciuto l’importanza di definire e implementare un sistema di misura delle performance finalizzato alla riduzione degli sprechi e all’aumento della flessibilità del modello logistico-produttivo. Obiettivi perseguibili solo instaurando in azienda un approccio organizzativo orientato al miglioramento continuo strutturato attraverso il coinvolgimento e la responsabilizzazione inter-funzionale delle risorse, la formazione continua e l’applicazione rigorosa dei principi e degli strumenti lean”, hanno affermato i consulenti di Bonfiglioli, entusiasti di questa collaborazione.

I risultati del percorso di Botter S.p.A.

Dopo aver individuato il livello di maturità “lean digital” di Botter S.p.A., la società di consulenza ha studiato un progetto sviluppato su quattro direttrici di miglioramento: produzione, supply chain, organizzazione e strumenti. Sono stati dunque applicati gli strumenti del metodo Lean World Class ai processi legati alla produzione e alla supply chain ed implementati dei programmi di formazione dedicati e certificati che hanno consentito di aumentare il coinvolgimento e la responsabilizzazione delle risorse. Tra queste c’è anche chi ha lavorato alla certificazione Lean Six Sigma, metodo che unisce l’attenzione per la riduzione degli sprechi e l’approccio esplorativo basato sull’interpretazione statistica dei dati prodotti dalla digitalizzazione dei processi. I risultati del percorso effettuato sono stati evidenti: con il 40% del personale coinvolto, si è assistito a un aumento generale della motivazione e del senso di appartenenza, e al contempo a una riduzione dei tempi di set up produttivo del 30%. La produttività dell’ufficio commerciale ha beneficiato anche dell’introduzione di un Mes per il controllo delle performance, portando infine Botter S.p.A. a una crescita della produttività complessiva del 15%.

Amica Chips sceglie l’AC Monza: “Così regaliamo momenti unici dentro e fuori dal campo”

Amica Chips ha avviato una partnership con il club calcistico AC Monza: una collaborazione fondata sulla passione e l’innovazione.

Amica Chips

AC Monza e Amica Chips: una partnership all’insegna della passione

Amica Chips, società leader nella distribuzione di snacks e patatine, ha siglato un’importante partnership con AC Monza per la stagione calcistica 2024/2025: sarà Silver Sponsor della squadra. Questo accordo avvia dunque una importante collaborazione tra due realtà che condividono valori comuni quali la passione, l’innovazione e la determinazione. “Siamo entusiasti di accompagnare AC Monza in questa avventura sportiva per il 2024/2025, offrendo il nostro sostegno a una squadra che rappresenta al meglio lo spirito di determinazione e ambizione”, ha dichiarato la Vice Presidente Laura Moratti: “Insieme, Amica Chips e AC Monza puntano a regalare momenti unici, dentro e fuori dal campo.”

Amica Chips: da più di 30 anni un marchio di eccellenza

Fondata da Alfredo Moratti nel 1990, Amica Chips vanta una solida esperienza nel settore alimentare, con una struttura produttiva all’avanguardia e una presenza internazionale in oltre 22 Paesi. La società è nota per i continui investimenti volti a garantire l’eccellenza dei propri prodotti, ma anche per iniziative di responsabilità sociale e ambientale, che ne dimostrano in modo inequivocabile il contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 e nell’utilizzo di materiali riciclati. Amica Chips ha infatti intrapreso numerose iniziative per ridurre il proprio impatto ambientale, come l’introduzione di confezioni realizzate con il 30% di plastica riciclata, ma anche la collaborazione con la start-up Treebu volta a creare una foresta di 500 alberi di pawlonia in Italia, contribuendo all’assorbimento della CO2.

Luca de Meo (Renault Group): “Affrontiamo le sfide del 2025 prima di preoccuparci del 2035”

Luca de Meo, CEO di Renault Group, è stato recentemente intervistato dal quotidiano La Gazzetta dello Sport e ha affrontato diversi temi centrali dell’industria automobilistica contemporanea: il manager ha riaffermato la propria fiducia nel fatto che Renault riuscirà presto a creare linee di vetture elettriche economiche e appetibili alle masse, grazie al proprio know-how tecnologico.

Luca de Meo

L’importanza delle scadenze al 2025 secondo Luca de Meo

Le regolamentazioni europee rappresentano una sfida per Renault Group e per l'intera industria automobilistica: a dichiararlo è il CEO Luca de Meo, che ha sottolineato l'importanza di affrontare le scadenze più imminenti, come quelle del 2025, piuttosto che focalizzarsi esclusivamente sul 2035. Nello specifico, il manager ha fatto riferimento alla normativa CAFE, che entrerà in vigore nel 2025 e obbligherà le Case automobilistiche a garantire che oltre il 20% della loro produzione sia costituita da veicoli elettrici. Il mancato rispetto di questa soglia comporterà sanzioni significative, mettendo ulteriore pressione su un'industria già alle prese con inflazione, crisi energetiche e post-pandemia. Pur mostrandosi critico verso la miopia di alcune scadenze europee, auspicando una politica industriale più coerente e lungimirante da parte dell’UE, l’AD ha sottolineato come Renault Group sia in realtà avvantaggiata rispetto alla concorrenza per superare queste sfide. Ciò è dovuto al fatto che la Casa automobilistica ha investito precocemente nell’elettrico.

Luca de Meo: “I costruttori europei hanno competenze importanti

Luca de Meo ha poi toccato un altro tema scottante relativo al mercato dell’automobile: quello della concorrenza delle Case cinesi, particolarmente aggressiva nel settore dell’elettrico. Il manager ha invitato a non cadere vittima di facili allarmismi: le aziende automobilistiche europee hanno infatti sempre trovato un modo di sopravvivere alla competizione estera, affidandosi specialmente a un know-how di altissimo livello. “Posso assicurare che i costruttori europei hanno una competenza e un savoir-faire davvero importanti. Sono venuti gli americani, sono venuti i giapponesi, sono venuti i coreani, e siamo ancora qui”. Il vero successo si otterrà, invece, vincendo la sfida tecnica di progettare una city car interamente elettrica che possa battere, per economicità, le equivalenti a motore termico: una sfida che, secondo Luca de Meo, Renault Group può vincere. “Abbiamo una grande competenza, forse più di chiunque altro in Europa, nel realizzare vetture di quel tipo”, ha concluso il CEO.

Gruppo Riva: le caratteristiche sostenibili dell’acciaio

La filosofia ecologica di Gruppo Riva si basa sulla produzione di acciaio da forni elettrici, in linea con gli obiettivi di sostenibilità. L'azienda ha implementato politiche ecologiche rigorose in tutti i suoi stabilimenti, garantendo che le attività siano conformi alle normative ambientali vigenti.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: l’acciaio, un materiale verde e riciclabile

L'acciaio è il materiale più riciclabile e riciclato al mondo. La sua straordinaria capacità di essere riutilizzato infinite volte, senza perdere le proprietà intrinseche, lo rende un protagonista indiscusso nel panorama della sostenibilità ambientale. Al termine del loro ciclo di vita, i prodotti in acciaio possono essere integralmente recuperati e reinseriti nel ciclo produttivo, così da ridurre significativamente il loro impatto ambientale. Grazie a queste caratteristiche, l'acciaio può essere considerato un prodotto "verde", e quindi in grado di supportare l'economia circolare. Negli ultimi anni, i produttori siderurgici come Gruppo Riva hanno investito parecchio nei forni elettrici, i quali utilizzano esclusivamente materiale riciclato, portando a un aumento rilevante della produzione di acciaio "verde" a livello globale.

Innovazione e sostenibilità: la filosofia ecologica di Gruppo Riva

Producendo acciaio da forni elettrici, Gruppo Riva dimostra di allinearsi con la filosofia della sostenibilità. La compatibilità ambientale è infatti un obiettivo primario per l'azienda, che ha implementato una rigorosa politica ecologica in tutti i suoi stabilimenti. Costantemente aggiornata, mira a garantire che le attività produttive, i prodotti e i servizi siano in armonia con le normative ambientali. I siti produttivi del Gruppo sono dotati di moderni sistemi di gestione ambientale integrata, che hanno ottenuto importanti certificazioni internazionali, come la ISO 14001. Gli impianti rispettano, inoltre, le "migliori tecniche disponibili" (BAT) stabilite a livello europeo e internazionale, assicurando così un elevato standard di sostenibilità. Dopo un rigoroso processo di verifica da parte delle autorità competenti, tutti gli stabilimenti hanno ricevuto le necessarie autorizzazioni per l'esercizio, accompagnate da programmi di monitoraggio delle emissioni. Con il suo impegno costante per la sostenibilità, Gruppo Riva oggi dà prova del fatto che sia possibile coniugare produzione industriale e rispetto per il pianeta.

Dario Lo Bosco: RFI sostiene lo sviluppo della mobilità sostenibile a Genova

Sotto la guida del Presidente Dario Lo Bosco, Rete Ferroviaria Italiana (RFI) si appresta, congiuntamente con le istituzioni locali e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), a rinnovare i trasporti genovesi in un’ottica di integrazione intermodale e sostenibilità.

Dario Lo Bosco a Genvoa

Dario Lo Bosco incontra i rappresentanti del MIT per la firma del Protocollo d’Intesa per il rinnovamento dei trasporti a Genova

Un’iniziativa che punta a favorire l’integrazione tra le diverse modalità di trasporto a Genova, promuovendo una concezione sostenibile della modalità, facilitando il transito dei passeggeri e abbattendo le barriere architettoniche in un’ottica di inclusività: questo è il progetto descritto nel Protocollo d’Intesa che Dario Lo Bosco, Presidente di RFI, ha firmato. Tra le finalità dell’accordo l’ottimizzazione del collegamento esistente tra la stazione ferroviaria sotterranea di Piazza Principe e la Stazione Marittima, passaggio strategico e fondamentale per garantire quell’intermodalità tra le infrastrutture ferroviarie e portuali che risulta cruciale nella strategia di RFI.

Dario Lo Bosco: i pilastri del progetto di RFI

Uno degli obiettivi centrali del progetto presentato da Dario Lo Bosco è la riduzione dell’impatto ambientale del trasporto privato, un obiettivo fondamentale nelle strategie del MIT, della Regione Liguria e del Comune di Genova. Come sottolineato dal manager, l’uso del trasporto pubblico è infatti una delle soluzioni per ridurre l'inquinamento e migliorare la vivibilità urbana. Il collegamento pedonale tra Piazza Principe e la Stazione Marittima rappresenta infatti un nodo cruciale per la mobilità genovese, che facilita l'accesso tanto ai cittadini, quanto a turisti e crocieristi. Dario Lo Bosco ha infatti ricordato che abbattere le barriere architettoniche significa rendere gli spazi pubblici più inclusivi e accoglienti: il progetto prevede infatti l’installazione di scale mobili, ascensori e percorsi guidati per garantire un’esperienza di viaggio sicura e agevole per tutti i viaggiatori, e in particolare ai soggetti a ridotta mobilità. L’aggiornamento della segnaletica e l’introduzione di modalità digitali per indicazioni e informazioni completeranno un’iniziativa che si configura già come una delle più avanzate operazioni di rinnovamento della mobilità in tutto il Paese.

Carlo Malinconico: carriera istituzionale e successi accademici

Carlo Malinconico, avvocato e docente universitario, ha segnato profondamente il panorama giuridico italiano. Laureato in Giurisprudenza, ha ricoperto ruoli chiave come Procuratore dello Stato e Consigliere di Stato, fondando poi lo Studio Legale Malinconico&Gentile e ottenendo prestigiosi riconoscimenti.

Carlo Malinconico

Il percorso di Carlo Malinconico nel settore legale

Carlo Malinconico, rinomato avvocato e docente universitario, ha iniziato il suo illustre percorso professionale con una laurea in Giurisprudenza conseguita presso l'Università degli Studi di Milano nel 1972. Dopo l'abilitazione alla professione forense, ha superato una serie di concorsi pubblici che lo hanno portato a ricoprire ruoli chiave come Procuratore dello Stato, Uditore Giudiziario e Avvocato dello Stato. La sua carriera è costellata di successi in cause civili, penali e amministrative, molte delle quali di grande rilevanza pubblica. L’avvocato ha raggiunto nel 1984 un importante obiettivo diventando Consigliere di Stato, ruolo che ha mantenuto fino al 2002 prima di dedicarsi all'insegnamento universitario. Durante questo periodo, ha lavorato come Consigliere Giuridico presso vari Ministeri, inclusa la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero del Tesoro. Carlo Malinconico ha dichiarato che la sua esperienza nei diversi ministeri gli ha permesso di acquisire una visione completa del sistema giuridico italiano.

L'impatto di Carlo Malinconico in ambito accademico e nel diritto

Oltre alla sua carriera istituzionale, Carlo Malinconico ha lasciato un segno indelebile anche nel mondo accademico. Dal 2002 ha insegnato Diritto dell'Unione Europea alla Scuola Superiore dell'Economia e delle Finanze e successivamente ha ricoperto ruoli di docenza nelle facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Udine e di Tor Vergata. Nel 2003 ha fondato lo Studio Legale Malinconico, specializzato in Diritto Amministrativo e dell'Unione Europea, ricevendo numerosi riconoscimenti per il suo contributo alla professione legale. La fondazione dello studio legale è stata una naturale evoluzione del suo impegno per la giustizia. Il suo lavoro e la sua dedizione sono stati ulteriormente riconosciuti con l'Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferitagli dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi nel 2005. Inoltre, nel 2021, ha unito le forze con l'avvocato Domenico Gentile per creare lo Studio Legale Malinconico&Gentile, continuando a contribuire attivamente al panorama giuridico italiano. Carlo Malinconico, oggi residente a Roma con la sua famiglia, continua a essere una figura di riferimento nel Diritto Amministrativo e nell'insegnamento universitario.

Gruppo Danieli porta l’eccellenza siderurgica italiana in Cina e Thailandia

Controllo diretto di tutti i processi, dalla progettazione degli impianti fino alla produzione degli acciai: questa è la strategia attraverso cui Gruppo Danieli ha garantito la qualità di tutti gli impianti che gestisce nel mondo.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli: il principio del “same quality worldwide”

Alla base della reputazione di qualità dei prodotti di Gruppo Danieli vi è un meticoloso controllo dei processi produttivi e l’adozione di tecniche all’avanguardia. Per questo, la multinazionale di Buttrio ha adottato un modello gestionale per cui tutti gli stabilimenti, anche quelli collocati in Paesi remoti come l’India, la Cina e la Thailandia, vengono controllati direttamente dal Gruppo anziché essere affidati a partner locali. I prodotti di Gruppo Danieli sono oggetto di una attenta supervisione diretta da parte della società. Questa strategia implica costi aggiuntivi, ma crea anche notevoli vantaggi: la collaborazione tra le diverse aree crea infatti un vero e proprio “circolo virtuoso” che contribuisce a mantenere all’avanguardia gli assets tecnologici del Gruppo, che considera dunque il controllo diretto di tutte le attività non solo una garanzia di qualità uniforme in tutti gli stabilimenti (principio che prende il nome di “same quality worldwide”), ma anche un’opportunità per innovarsi.

Il know-how al centro della filosofia di Gruppo Danieli

Questa particolare filosofia aziendale che caratterizza Gruppo Danieli ha dunque un altro effetto positivo: quello di garantire uno scambio continuo di know-how tra i diversi rami del Gruppo. Dal momento in cui gli stabilimenti dei numerosi Paesi in cui il Gruppo opera (Austria, Germania, Thailandia, Cina e India) mantengono gli stessi standard qualitativi di quelli in Italia, ne adottano, nel tempo, le pratiche di eccellenza e le innovazioni tecnologiche. Allo stesso modo, eventuali innovazioni e migliorie elaborate negli impianti all’estero vengono rapidamente implementate in Italia. Questo clima di comunicazione contribuisce ulteriormente a incrementare il tasso di innovazione del Gruppo.

Pier Silvio Berlusconi: l’emozionante tributo a papà Silvio durante il Trofeo Berlusconi

Emozioni forti allo stadio San Siro in occasione del Trofeo Berlusconi: l’AD di Mediaset Pier Silvio Berlusconi ringrazia per il caloroso affetto i tifosi di Milan e Monza, riuniti per onorare papà Silvio. Un pensiero va anche a nonno Luigi.

Pier Silvio Berlusconi

Una serata di ricordi e passione per Pier Silvio Berlusconi

Quella del 13 agosto 2024 è stata per l’AD di Mediaset Pier Silvio Berlusconi una serata carica di emozioni. A San Siro in occasione del Trofeo Berlusconi, il match tra Milan e Monza tenutosi in onore di suo papà, il Cavaliere Silvio Berlusconi, il manager ha espresso la sua gratitudine verso i tifosi per l’affetto dimostrato. "Questa serata è davvero emozionante, dedicata al ricordo di mio padre, ma anche una serata di passione e di affetto", ha dichiarato. La presenza calorosa dei tifosi, sia del Milan che del Monza, ha reso l'atmosfera ancora più speciale, un momento che il figlio del Cavaliere non ha mai dato per scontato. L’AD ci ha tenuto anche a ricordare che “prima del Trofeo Silvio Berlusconi c'era il trofeo Luigi Berlusconi”, fondato da suo padre per nonno Luigi. “I valori dello sport, tramandati a me e spero al mio Lorenzo sono valori positivi e fondamentali: impegno, lealtà e rispetto, a cui papà teneva molto. E attraverso lo sport penso che papà sia riuscito a trasmetterli a molti”, ha poi aggiunto Pier Silvio Berlusconi, riferendosi al figlio Lorenzo che lo ha accompagnato.

Il profondo legame tra la famiglia di Pier Silvio Berlusconi e lo sport

Durante la serata, Pier Silvio Berlusconi ha avuto l'opportunità di interagire con Zlatan Ibrahimovic e Paolo Scaroni, Presidente del Milan. L'abbraccio con Ibrahimovic e la passeggiata con Scaroni hanno rappresentato un momento di connessione tra passato e presente, unendo l’attuale management con la tradizione sportiva della famiglia Berlusconi. La presenza di Paolo Berlusconi, il fratello del Cavaliere, e di Adriano Galliani, Amministratore Delegato del Monza, ha contribuito a creare un'atmosfera di unità e celebrazione. Prima dell'inizio della partita, il pubblico ha potuto godere dell'esibizione musicale di Fausto Leali, che ha aggiunto un tocco di festa alla serata. Sugli spalti, un grande striscione, tenuto da bambini in maglia rossonera e biancorossa, recitava: "Due squadre, un Presidente, per sempre nel cuore", simboleggiando l'amore e la passione che uniscono i tifosi e la famiglia Berlusconi.

Andrea Mascetti: una voce per la valorizzazione storico-culturale dell’Insubria

Andrea Mascetti ha sottolineato il ruolo cruciale della cultura nella definizione dell'identità comunitaria, criticando l'attuale mancanza di valorizzazione delle bellezze storiche e naturalistiche locali che caratterizza la regione cisalpina.

Andrea Mascetti

La cultura come collante della comunità: il focus di Andrea Mascetti

In un’intervista, Andrea Mascetti ha espresso preoccupazione per la mancanza di consapevolezza storica e culturale nella regione cisalpina, sottolineando come questa carenza abbia indebolito il tessuto comunitario. Secondo l’avvocato, la valorizzazione del passato è fondamentale non solo per rafforzare il senso di identità locale dei cittadini, ma anche per contribuire al loro benessere, mettendo a disposizione località uniche e cariche di significato storico. Andrea Mascetti ha citato il caso del Rivellino Leonardesco come esempio di recupero di successo, affermando che l’area di Locarno presenta numerose attrazioni che si presterebbero a simili operazioni di valorizzazione: “Solo seguendo le storie del Castello Orelli di Locarno si potrebbe giungere in luoghi incantati che darebbero un altro senso del vivere a noi tutti”.

Andrea Mascetti: “La cultura vive di contatti diretti”

Andrea Mascetti ha poi parlato del tema del rapporto tra cultura e tecnologia, sostenendo che la prima, per formarsi, abbia bisogno “di comunità, di essenze vibranti, di scontri e incontri anche fisici”. L’avvocato ha invitato a non fare un utilizzo eccessivo degli strumenti informatici e del web per informarsi, sottolineando come la tecnologia tenda a impoverire quella dimensione di dialogo interpersonale che è alla base dell’evoluzione di ogni cultura. È necessario, dunque, tornare a un’idea di cultura più tangibile e comunitaria.

Nicoletta Giadrossi: focus sul percorso professionale della manager

Laureata in Matematica ed Economia presso Yale University, Nicoletta Giadrossi ha conseguito successivamente un MBA alla Harvard Business School nel 1992. Nel corso della sua carriera ha acquisito vasta esperienza internazionale in aziende del settore energetico e ingegneristico, spostandosi tra Stati Uniti, Francia, Norvegia, Regno Unito, India, Russia e Medio Oriente.

WikiCeo

WikiCeo approfondisce il percorso professionale di Nicoletta Giadrossi

Manager del settore energetico e ingegneristico, Nicoletta Giadrossi ha consolidato un ampio bagaglio di esperienze in diverse aziende internazionali. Successivamente agli studi avvia nel 1988 la propria carriera a Parigi presso The Boston Consulting Group, ricoprendo il ruolo di consulente. Nel 1995 entra a far parte della Divisione Equipment and Oil&Gas di General Electric, dove assume incarichi manageriali di crescente responsabilità fino alla nomina a General Manager per le operazioni strategiche. Nel 2005 è di nuovo a Parigi per ricoprire il ruolo di Operating Partner presso LBO France, fondo di private equity specializzato nelle PMI del settore edile. Tappa successiva è la fondazione di H.F.M., holding di private equity focalizzata sulla ristrutturazione e successiva vendita di piccole aziende. Nel 2009 è nominata VP & General Manager per Europa, Medio Oriente e Africa presso Dresser-Rand, realtà specializzata in macchinari per le energie rinnovabili. Spostandosi successivamente a Oslo, Nicoletta Giadrossi è nominata Executive VP Head of Operations presso Aker Solutions ASA. Ulteriore step avviene nel 2014, quando è nominata alla guida delle operazioni di Technip, realtà attiva nei servizi di ingegneria e tecnologie in ambito energia e infrastrutture, con responsabilità per le aree Europa, Africa, Medio Oriente, Russia e India.

Nicoletta Giadrossi: il ruolo in Ferrovie dello Stato e gli altri incarichi

Come riportato sul profilo WikiCeo, la carriera di Nicoletta Giadrossi prosegue nel 2021 con la designazione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze al ruolo di Presidente di Ferrovie dello Stato: diviene così la prima donna a ricoprire tale incarico. Il suo mandato ha riguardato, tra le altre cose, la gestione degli investimenti infrastrutturali finanziati attraverso il Recovery Fund. Nel 2024, all’interno del Gruppo, definisce una direzione orientata verso l’ambiente, il sociale e la governance, anche introducendo il concetto di strategia sostenibile come guida programmatica nelle decisioni e nelle operazioni. La manager mantiene tale nomina fino a giugno 2024. Numerosi gli ulteriori incarichi ricoperti in carriera, tra questi: membro del CdA di Fincantieri, IHS Markit Ltd, Brembo, Falck Renewables, Faiveley Transport SA, Bureau Veritas SA e Aker Solutions Asa; CEO di Cairn Energy Plc e di TecHouse Asa; Senior Advisor, Industry and Energy per Bain Capital Partners Europe. Nel 2021 Nicoletta Giadrossi ha ricevuto il premio “Donna dell’anno” dall’Associazione AIDDA, in collaborazione con DEAMS, quale riconoscimento per il suo percorso professionale.

Star Italia: il successo nel settore della ristrutturazione dei bagni

Centralità delle persone, valorizzazione dei giovani, dialogo con il cliente, qualità dei materiali: questi sono gli elementi che hanno garantito a Star Italia una crescita nel settore della trasformazione di vasche in docce in Italia.

Star Italia

Star Italia: una società di successo che punta sui giovani

Fin dalla sua fondazione nel 2016, Star Italia ha acquisito una grande rilevanza nel settore delle ristrutturazioni di bagni, emergendo come leader nella trasformazione di vasche in docce. Con una forte attenzione alla sostenibilità e all’inclusione sociale, la società ha costruito il proprio successo su valori fondamentali come il rispetto per l’ambiente e la valorizzazione delle nuove generazioni. La crescita è infatti attribuibile anche all’energia e alla determinazione di un team con molti gioviani, composto per l’85% da donne, con un’età media intorno ai 28-30 anni: una scelta che ha portato Star Italia a uno sviluppo vertiginoso, triplicandone il proprio fatturato negli ultimi tre anni. L’elemento umano, secondo il Fondatore e AD Ennio Massimo, è uno dei pilastri su cui si basa il successo della società.

Il cliente al centro dell’offerta di Star Italia

Oltre a essere pionieristica nell'adozione di pratiche ESG (Environmental, Social and Governance), Star Italia annovera la qualità dei materiali e la personalizzazione delle soluzioni tra i suoi principali punti di forza. Ogni progetto commissionato alla società viene curato nei minimi dettagli: tutte le fasi, dalla consulenza iniziale alla scelta dei materiali, fino allo svolgimento dei lavori, vengono seguite attentamente e dialogando costantemente con il cliente. La società non solo garantisce l’uso di materiali di alta qualità, ma offre anche garanzie pluriennali su rubinetteria e mobili. Similmente, viene offerta un’assistenza altamente qualificata tutti i giorni della settimana, a qualsiasi ora. Grazie a una rete capillare di squadre su tutto il territorio nazionale, Star Italia è in grado di intervenire rapidamente rispettando le scadenze con estrema precisione, ma mantenendo sempre elevati standard qualitativi.

Marco Nicola Domizio: la gestione circolare dei rifiuti in Ares Ambiente

L'impianto di compostaggio di Ares Ambiente, fondata da Marco Domizio, rappresenta un passo avanti nella gestione dei rifiuti. Trasformando i rifiuti organici in compost di alta qualità, l'azienda contribuisce a ridurre l'impatto ambientale e a promuovere pratiche agricole più sostenibili, creando un circolo virtuoso.

Marco Domizio

La visione sostenibile di Marco Nicola Domizio nel nuovo impianto di compostaggio

La sostenibilità è al centro della mission di Ares Ambiente, un’azienda da sempre attenta all’ambiente e alla comunità. Fondata da Marco Nicola Domizio, ha implementato un modello di sviluppo sostenibile che oggi trova concretizzazione nell’impianto di compostaggio situato a Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone. Oltre a rappresentare un passo avanti nella gestione dei rifiuti, è la dimostrazione di come l’innovazione possa essere messa al servizio della sostenibilità. Attraverso la trasformazione dei rifiuti organici in compost di alta qualità, l’azienda contribuisce a ridurre la quantità di rifiuti destinati alla discarica, promuovendo al contempo un’agricoltura più sostenibile. Il prodotto che deriva dal compostaggio risulta infatti ideale per rivitalizzare i terreni agricoli, creando quindi un circolo virtuoso tra economia e ambiente.

Marco Domizio: innovazione e responsabilità sociale in Ares Ambiente

Ares Ambiente si posiziona come leader nel settore dei servizi ambientali, grazie alla sua eccellenza tecnica e alla sua capacità di innovare. L’efficiente impianto di compostaggio è una risposta concreta alle attuali sfide ambientali, proponendosi come un approccio circolare alla gestione dei rifiuti. Il fondatore Marco Domizio ha sempre creduto nell’importanza di coinvolgere la comunità in questo processo, riconoscendo il suo ruolo cruciale nella costruzione di un futuro più sostenibile. Un metodo che, oltre a migliorare la qualità dell’ambiente, contribuisce a creare un senso di responsabilità collettiva. In Ares Ambiente, il profitto infatti non è visto come un obiettivo isolato, ma come parte integrante di una missione più ampia che unisce innovazione e responsabilità ambientale.

Claudio Descalzi: la Just Transition e il percorso di decarbonizzazione di Eni

Eni è oggi una global energy tech company che propone prodotti e servizi energetici sempre più decarbonizzati e orientati al cliente, sviluppati attraverso l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili e la costante ricerca di soluzioni all’avanguardia. Come evidenzia l’AD Claudio Descalzi “Abbiamo tutti imparato a pensare e agire in modo diverso: nuovi modelli industriali, nuovi business, ricerca e innovazione continua, con un approccio costantemente volto all’integrazione”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: il percorso di trasformazione di Eni in risposta alle sfide del presente e del futuro

L’AD Claudio Descalzi nel corso della cerimonia per i 70 anni di Eni nell’ottobre 2023 aveva posto l’attenzione sulla “capacità di Eni di evolversi, di cambiare il suo aspetto pionieristico e anche di anticipare i cambiamenti”: una peculiarità indispensabile per riuscire a fronteggiare e vincere le sfide cruciali che lo scenario globale impone. È questa la vision alla base del percorso di trasformazione industriale e finanziaria avviato nel 2014 sotto la guida di Claudio Descalzi per rispondere alle sfide del presente e del prossimo futuro sviluppando una efficace strategia di azione per tappe, con soluzioni concrete e sostenibili a livello ambientale, sociale ed economico. L’obiettivo è ambizioso: il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050 attraverso l’adozione di un approccio basato sul valore della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica, unitamente a una sempre maggiore diversificazione delle fonti di approvvigionamento.

Claudio Descalzi: la vision su una Just Transition e l’impegno nel rispondere alle sfide del trilemma energetico 

Abbiamo tutti imparato a pensare e agire in modo diverso: nuovi modelli industriali, nuovi business, ricerca e innovazione continua, con un approccio costantemente volto all’integrazione” aveva sottolineato in merito l’AD Claudio Descalzi. Una trasformazione che ha visto Eni porre l’innovazione al centro della propria visione strategica: un’azienda attiva su scala globale che propone soluzioni energetiche funzionali nel rispondere all’aumento della popolazione abbinato alla crescita dei consumi e nel garantire la sicurezza degli approvvigionamenti in armonia con la strategia per contrastare il cambiamento climatico. “Puntiamo a soddisfare ognuno dei pilastri di ciò che il World Energy Council definisce trilemma energetico: raggiungere la sostenibilità ambientale, garantendo al tempo stesso la sicurezza energetica e l’accessibilità economica e sociale per tutti” ha ricordato in diverse occasioni anche l’AD Claudio Descalzi. Ciò significa energia accessibile e sostenibile grazie alla diversificazione a livello geografico e tecnologico delle fonti. Senza dimenticare l’impegno nel portare avanti una transizione energetica socialmente equa. Ed è proprio nell’ottica di realizzare una Just Transition che, nei diversi Paesi in cui opera, Eni si propone di adottare soluzioni differenti a seconda del contesto e di costruire alleanze per lo sviluppo, anche condividendo il proprio expertise con partner e comunità locali in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Giuseppina Di Foggia (Terna): “Twin transition per vincere le sfide del futuro”

A 20 anni dalla quotazione in Borsa, Terna, guidata dall’AD e DG Giuseppina Di Foggia, continua a crescere promuovendo, al contempo, la duplice transizione (digitale ed energetica) del Paese.

Giuseppina Di Foggia

20 anni di Terna in Borsa: l’analisi dell’AD e DG Giuseppina Di Foggia

Giuseppina Di Foggia, AD e DG di Terna, ha celebrato una ricorrenza di grande importanza: il ventennale della quotazione in Borsa del Gruppo, avvenuta il 24 giugno 2004. Un periodo nel quale Terna è divenuta una delle realtà a maggiore capitalizzazione del FTSE MIB, impiegando oltre 6.000 dipendenti e assumendo un ruolo strategico nella gestione trasmissione dell'energia elettrica in Italia. Il Gruppo gestisce oggi oltre 75.000 chilometri di linee elettriche, 900 stazioni e 30 interconnessioni con l'estero, confermandosi come pilastro infrastrutturale del Paese. Sotto la guida di Giuseppina Di Foggia, Terna ha dato prova di una notevole resilienza, offrendo agli azionisti un ritorno complessivo dell'8,5% in un contesto di mercato che ha invece penalizzato numerose utilities europee. Il titolo ha confermato il suo status di investimento sicuro, o “rifugio”, come affermato dalla stessa manager. Un successo reso possibile in virtù di una visione strategica focalizzata sulla crescita a lungo termine e sulla stabilità finanziaria, elementi che hanno convinto gli analisti a fissare un target price medio per il titolo di 8,2 € per azione, il più alto nella storia del Gruppo.

Giuseppina Di Foggia evidenzia l’importanza strategica della Twin transition

La vera sfida, secondo Giuseppina Di Foggia, non riguarderà tuttavia solo gli aspetti finanziari, ma piuttosto la necessità di guidare il Gruppo attraverso la doppia transizione (Twin transition), energetica e digitale. Il Piano industriale 2024-2028, che prevede investimenti per 16,5 miliardi di euro, mira proprio rafforzare la rete di trasmissione nazionale, promuovendo l'incremento delle fonti rinnovabili nel mix energetico italiano. Secondo la manager, la transizione energetica non sarà tuttavia possibile se non si implementerà, nel contempo, una profonda digitalizzazione dei processi aziendali, dall'ingegneria alla manutenzione, utilizzando tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale e l'IoT. L'analisi predittiva, combinata con il monitoraggio tramite droni e sensori IoT, permetterà al Gruppo di prevenire guasti e ottimizzare i costi operativi, migliorando così l'efficienza complessiva e la flessibilità del sistema energetico.

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