Iren, Luca Dal Fabbro: “I risultati 2023 confermano la validità del nostro modello di business”

Il Gruppo Iren chiude il 2023 con risultati che sottolineano la solidità e l’efficacia del suo modello di business. Il Presidente Luca Dal Fabbro ha commentato con soddisfazione i dati approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: crescita del 14% dell’Ebitda e aumento del dividendo dell’8%

Luca Dal Fabbro ha confermato un incremento dell’Ebitda del 14% e un aumento dell’utile netto del 13%. Questi risultati testimoniano ancora una volta “la validità del modello di business di Iren e la capacità di adattarsi rapidamente alle mutazioni dello scenario macroeconomico, climatico ed energetico, fornendo ai clienti e cittadini servizi di sempre maggior qualità”, ha ribadito il Presidente. Questa capacità di adattamento rafforza il ruolo del Gruppo come partner affidabile nella transizione energetica e nella creazione di valore per il territorio, le comunità e gli azionisti. “I risultati appena approvati – ha aggiunto Luca Dal Fabbro – ci consentono di proporre un dividendo in forte crescita dell’8% e pari a 11,88 centesimi per azione con un pay-out del 60%”.

Luca Dal Fabbro: 800 MW rinnovabili e oltre 1.100 assunzioni nel 2023

Nonostante i significativi investimenti che hanno permesso di raggiungere l’obiettivo di capacità rinnovabile pari a 800 MW e l’avvio di nuovi impianti per l’economia circolare, il Gruppo Iren è riuscito a contenere l’incremento dell’indebitamento. “Grazie ai flussi di cassa generati e all’ottima gestione del capitale circolante netto, abbiamo mantenuto il rapporto Ifn/Ebitda a 3,3x”, ha sottolineato Luca Dal Fabbro. Il 2023 è stato anche un anno di crescita occupazionale per il Gruppo, con oltre 1.100 nuove assunzioni.

Federico Motta Editore: quasi un secolo di cultura e innovazione

La storia di Federico Motta Editore rappresenta un viaggio affascinante attraverso quasi un secolo di attività editoriale. Fondata nel 1929 a Milano da Federico Motta, esperto nella riproduzione a stampa, la Casa Editrice ha sempre avuto l’obiettivo di rendere la cultura accessibile a tutti, affermandosi come un nome autorevole nel panorama editoriale italiano.

Federico Motta Editore

Le origini di Federico Motta Editore

Originariamente nota come “Cliché Motta”, l’azienda ha le sue radici nella riproduzione fotomeccanica, grazie all’esperienza di Motta come zincografo e fotoincisore presso la F.lli Treves. Il simbolo del Torcoliere, scelto come emblema, richiama le origini tipografiche e la stampa di libri antichi, rappresentando l’identità dell’editore. Con il passare degli anni, Federico Motta Editore ha ampliato la sua offerta oltre le enciclopedie, includendo collane per giovani, riviste di moda e volumi su architettura, arte e fotografia. Le collaborazioni con personalità di spicco come Umberto Eco e Margherita Hack hanno rafforzato ulteriormente la reputazione della Casa Editrice, che ha anche collaborato con importanti istituzioni e aziende, diventando sinonimo di eccellenza.

Federico Motta Editore tra innovazione e riconoscimenti

Un valore chiave di Federico Motta Editore è stata la continua ricerca di innovazione. Dalle Tavole Transvision ai compact disc, la casa editrice ha sempre accolto con entusiasmo le nuove tecnologie, utilizzandole in modo creativo e didattico attraverso progetti come “Internet TV” e “Internet Motta Club”. Questa capacità di evolversi rapidamente ha permesso all’editore di rimanere all’avanguardia nel settore. I numerosi riconoscimenti ricevuti, tra cui il Pirelli InterNETional Awards nel 2007 e l’Ambrogino d’Oro nel 1980, testimoniano l’impegno e la qualità del lavoro svolto da Federico Motta Editore. Tali premi riflettono la profonda dedizione verso la diffusione della cultura e della conoscenza, missione che ha guidato la casa editrice fin dalla sua fondazione.

Il percorso professionale di Flavio Raimondo, CEO di Haiki+

Flavio Raimondo, classe 1972 e laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma, ha tracciato un percorso professionale ricco di esperienze e successi.

Flavio Raimondo

Flavio Raimondo: i primi incarichi professionali

Il suo percorso professionale prende avvio nel settore delle Pubbliche Relazioni presso Shandwick S.r.l., dove dal 1991 al 1997 si occupa dell’organizzazione di eventi e presentazioni di rilievo. Dall’anno successivo, l’iter di Flavio Raimondo si arricchisce ulteriormente con un’importante esperienza presso Decathlon Italia. Terminata tale esperienza, nel 2001 passa a Fabriano S.p.A., dove ricopre il ruolo di Direttore della “Boutique della Carta Fabriano” fino al 2005. In tale veste, Flavio Raimondo gestisce la politica commerciale, il budget analitico, le attività di Ricerca e Sviluppo e si occupa dei grandi clienti, contribuendo allo sviluppo dei cataloghi e alla selezione del personale.

Flavio Raimondo: dai ruoli di Direttore Generale all’ingresso in Haiki+

Il 2005 segna un importante cambio di settore per Flavio Raimondo, che si unisce a Volpi S.p.A. come Direttore Generale. Presso l’azienda specializzata nella progettazione, costruzione e arredamento interno delle navi da crociera e yacht superiori ai 50 metri, consolida la sua leadership fino al 2011. Parallelamente, nel biennio 2009-2011, opera in qualità di Direttore Amministrativo presso Ansaldo T&D S.p.A., dove gestisce con successo le direzioni Acquisti, Sviluppo Energie Rinnovabili e Risorse Umane, includendo la gestione dei rapporti sindacali. Dal 2011 al 2012, amplia ulteriormente il suo bagaglio di competenze come Direttore Acquisti, Direttore Sviluppo Energie Rinnovabili, Direttore Risorse Umane e Segretario del CdA presso Toshiba T&D S.p.A. Successivamente, assume il ruolo di Direttore Generale per il settore delle Energie Rinnovabili, delle Aree Acquisti, Risorse Umane, Tesorerie e Controllo Costi, Budget Operativo, inclusa la gestione del settore T&D. Nel febbraio 2014, Flavio Raimondo intraprende una nuova sfida come Direttore Generale di Kinexia S.p.A., dove contribuisce significativamente alla crescita e allo sviluppo dell’azienda. Attualmente è CEO di Haiki+.

Tecnicaer Engineering: la crescita e l’affermazione della società fondata da Fabio Inzani

In un contesto in continua evoluzione, Tecnicaer Engineering è un punto di riferimento nella progettazione e realizzazione di opere di interesse collettivo, sia per quanto riguarda le nuove costruzioni che gli interventi su strutture già esistenti: le attività della realtà fondata dal Presidente Fabio Inzani e da Stefano Bonfante.

Fabio Inzani

La nascita di Tecnicaer Engineering: l’intuizione di Fabio Inzani e Stefano Bonfante

Tecnicaer Engineering nasce ad Aosta nel 2004 come la concretizzazione della visione di due ingegneri, Fabio Inzani e Stefano Bonfante. Il primo, specializzato in progettazione ospedaliera, e l’altro, in ambito elettrico, decisero di mettere a frutto le proprie conoscenze e competenze dando vita a un’impresa. Cresciuta in poco tempo, la società apre la sua prima sede a Torino e qui viene introdotta una nuova gestione basata su un sistema di qualità, un team di professionisti altamente qualificato e un set di risorse e know-how nel campo della progettazione sanitaria, scolastica, carceraria e delle grandi opere pubbliche. Al fine di essere sempre più vicina ai propri clienti e alle aree operative, negli ultimi anni ha ampliato ulteriormente la propria presenza sul territorio con nuove sedi distaccate a Milano e Firenze.

Fabio Inzani: Tecnicaer Engineering, eccellenza e professionalità per progetti di alta qualità

Riconosciuta come un partner affidabile e competente, Tecnicaer Engineering realizza progetti di alta qualità in diverse aree, con particolare competenza nelle opere di interesse collettivo, vale a dire strutture sanitarie, scolastiche e detentive, nonché infrastrutture civili e impiantistiche. Guidata dal Presidente Fabio Inzani, offre una vasta gamma di servizi che spaziano dagli studi di fattibilità alla progettazione integrale, dal BIM management alla direzione lavori e sicurezza in cantiere, dal project management all’assistenza in gare d’appalto e project financing. Con una struttura organizzativa progettata per favorire un approccio interdisciplinare e sinergico, è in grado di garantire risultati eccellenti, rispettando i tempi e i budget stabiliti.

Atitech, Gianni Lettieri: innovazione e responsabilità in primo piano

Il Presidente di Atitech Gianni Lettieri ha preso parte all’iniziativa “Fenomeni di Economy”, un evento che celebra le imprese italiane impegnate nella sostenibilità e inclusività. L’incontro è stato organizzato da Gruppo Economy in collaborazione con Symbola e il Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: Atitech tra sostenibilità e inclusività

Durante l’evento, tenutosi presso Confindustria Benevento il 29 febbraio scorso, Gianni Lettieri ha presentato le iniziative chiave di Atitech e il suo impegno per un’impresa responsabile. Già da tre anni l’azienda pubblica il bilancio di sostenibilità, testimoniando il suo impegno con azioni concrete. Queste includono l’installazione di pannelli fotovoltaici sugli hangar aziendali, un piano che ha già portato a una significativa riduzione dei consumi energetici del 30%. Atitech mira ora a ulteriori tagli grazie all’installazione di nuovi pannelli solari, promuovendo anche la transizione dei veicoli aziendali verso modelli elettrici e l’esplorazione del motore a idrogeno come futura opzione sostenibile. Gianni Lettieri ha inoltre ricordato diverse iniziative di responsabilità sociale promosse durante il suo mandato come Presidente dell’Unione Industriali di Napoli. Tra queste vi sono il progetto “Quadrifoglio”, dedicato ai giovani dei quartieri a rischio della città, il programma “Piccoli Imprenditori” e l’iniziativa “Casa di Tonia”, in collaborazione con il cardinale Sepe, che fornisce supporto alle ragazze madri in un ambiente sicuro e accogliente. 

Gianni Lettieri: innovazione, responsabilità sociale e sostenibilità

Nel suo intervento, Gianni Lettieri ha illustrato anche altre significative iniziative promosse da Atitech sotto la sua guida. Tra queste il progetto innovativo di conversione di aeromobili da passeggeri a cargo, realizzato in stretta collaborazione con le Università Federico II e Parthenope, e la promozione del Master in Aviation Industry presso l’Università La Sapienza con finanziamenti mirati. L’attenzione di Atitech verso il benessere dei dipendenti e delle loro famiglie è sempre stata al centro dell’attività aziendale: il Gruppo ha infatti aperto un fondo di 500.000 euro dedicato a sostenere gli studi dei figli dei dipendenti. Nell’ambito della responsabilità sociale, l’azienda ha messo a disposizione la propria mensa per iniziative solidali che, durante le festività natalizie, hanno garantito pasti caldi a più di 100 famiglie bisognose dei quartieri napoletani e le calze dell’epifania per più di 100 bambini. In aggiunta, in un momento in cui la pandemia da Covid-19 ha rappresentato una sfida senza precedenti, Atitech ha dimostrato agilità e solidarietà trasformando uno dei suoi hangar in un hub vaccinale, contribuendo così alla lotta contro la diffusione del virus. Le aziende, ha quindi concluso Gianni Lettieri, non possono ambire a una crescita sostenibile senza assumersi anche la responsabilità nei confronti della comunità e dell’ambiente circostante.

Eni: nelle parole dell’AD Claudio Descalzi l’importanza di un’energia equa e sostenibile

“Una transizione giusta è equa e sostenibile per tutti”: l’AD Claudio Descalzi parla dell’impegno di Eni nel garantire un accesso affidabile alle fonti energetiche attuando progetti di sviluppo sostenibile a favore della crescita locale.

Claudio Descalzi

Energia equa e sostenibile per un mondo in crescita: la vision di Claudio Descalzi

L’AD di Eni Claudio Descalzi lo ha ribadito anche di recente in diverse occasioni: “Perseguiremo una transizione giusta solo se tutti contribuiranno a ripartire i costi in modo equo, senza gravare sulle comunità vulnerabili”. È in questa direzione che guarda Eni lavorando su progetti di sviluppo sostenibile a favore della crescita locale con l’obiettivo di garantire nei Paesi in cui è presente un accesso affidabile alle fonti energetiche. Il Gruppo guidato da Claudio Descalzi si propone quindi di raggiungere, attraverso l’attuazione di piani concreti, il settimo obiettivo di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite che promuove “l’accesso universale e affidabile ai servizi di produzione di energia moderni a prezzi accessibili”.

Eni, Claudio Descalzi: come contribuiamo a garantire l’accesso all’energia

È stato proprio l’AD Claudio Descalzi, sottolineando il valore di un’energia equa e sostenibile per un mondo in crescita, a ribadire la necessità di “mettere in campo piani concreti e adottare soluzioni diverse che salvaguardino geografie e attori diversi, considerando l’intero sistema nella sua complessità”. Eni, ad esempio, investe in infrastrutture per produrre e trasportare gas naturale nei territori in cui opera stipulando inoltre accordi commerciali che prevedono l’utilizzo in loco di una parte consistente del gas prodotto al fine di promuovere la crescita industriale locale. Le centrali termoelettriche alimentate a gas naturale di Okpai e Omoku, in Nigeria, e la Centrale Électrique du Congo (CEC) di Pointe Noire nella Repubblica del Congo contribuiscono a generare energia elettrica e si inseriscono in questo percorso come gli impianti a energia rinnovabile che contribuiscono ad alimentare i propri siti riducendone le emissioni e al contempo a fornire elettricità alle comunità locali, in Egitto e Tunisia. Come ha ricordato poi anche l’AD Claudio Descalzi, Eni all’interno dei Paesi in cui opera sta inoltre portando avanti diversi progetti di sviluppo locale nell’ottica di poter dare un contributo significativo per migliorare gli standard di vita delle comunità.

L’avv. Boga, dello Studio Legale di Andrea Mascetti, commenta l’ordinanza su casa familiare e divorzio

Nel contesto di una coppia divorziata, la revoca dell’assegnazione della casa di famiglia corrisponde sempre a un aumento dell’assegno divorzile? In seguito alla sentenza della Corte di Cassazione, non necessariamente: l’avvocato Federica Boga dello Studio Legale guidato da Andrea Mascetti ha analizzato le implicazioni della recente sentenza.

Andrea Mascetti

Studio Legale di Andrea Mascetti: l’avvocato Federica Boga analizza la recente ordinanza della Corte di Cassazione su assegnamento divorzile e assegnazione della casa familiare

Federica Boga, avvocato presso lo Studio Legale di Andrea Mascetti, ha recentemente esaminato la significativa ordinanza della Prima Sezione civile della Corte di Cassazione (n. 16462 del 13 giugno 2024) che stabilisce un nuovo approccio in materia di assegno divorzile e assegnazione della casa familiare. La sentenza affronta la questione se la revoca dell’assegnazione della casa familiare possa giustificare un aumento automatico dell’assegno divorzile. La Corte di Cassazione ha stabilito che tale revoca, di per sé sola, non è sufficiente a giustificare l’incremento dell’assegno. Questo nuovo orientamento giurisprudenziale pone l'accento sulla necessità di una valutazione complessiva delle condizioni economiche delle parti coinvolte, evitando automatismi che potrebbero dare luogo a un trattamento poco equo e bilanciato delle parti.

L’analisi dell’avv. Boga dello Studio Legale di Andrea Mascetti: “Necessario valutare le condizioni economiche delle parti”

Secondo l'avvocato Federica Boga, che opera presso lo studio legale di Andrea Mascetti, la sentenza della Corte di Cassazione non solo chiarisce un aspetto importante del diritto di famiglia, ma impone anche ai giudici di merito un’analisi più approfondita dei casi concreti. La revoca dell’assegnazione della casa familiare deve infatti essere considerata nel contesto più ampio delle condizioni economiche delle parti, fondandosi su una valutazione che tenga conto del contesto finanziario complessivo. La possibilità che i figli abbiano raggiunto l’autosufficienza, ad esempio, influenza in modo significativo la situazione economica dei genitori. La decisione della Suprema Corte, secondo l’avvocato Boga, mira a garantire un equilibrio tra le esigenze delle parti, evitando che singoli elementi possano determinare conseguenze economiche sproporzionate. In questo contesto, il ruolo del giudice, che deve effettuare un'analisi dettagliata e accurata delle circostanze di ciascun caso, diventa cruciale.

Health Italia: una realtà completa per la salute della persona

Nata nel 2001 con la mission di diffondere il benessere attraverso la prevenzione e l’assistenza sanitaria, Health Italia è oggi un’azienda leader nell’ambito dell’assistenza e della sanità integrativa, particolarmente impegnata nel sociale e in ambito culturale.

Health Italia

Health Italia: il valore della salute e del benessere

Health Italia è un'azienda che ha fatto della salute e del benessere il proprio core business. Fondata nel 2001, si è affermata nel settore dell’assistenza e della sanità integrativa, proponendo soluzioni innovative e su misura per il welfare aziendale, piani sanitari e programmi di flexible benefit. Grazie alla sua vasta gamma di servizi e alla sua fitta rete di convenzioni sanitarie e professionisti, oggi è una delle realtà più complete nel panorama italiano ed europeo per la cura e il benessere della persona. Oltre ai servizi dedicati alla gestione dei piani di welfare per il personale delle imprese e i servizi personalizzati per il benessere dei dipendenti, offre anche prestazioni sanitarie e di telemedicina attraverso Health Point. Il successo di Health Italia è legato alla sua capacità di rispondere con efficacia alle attuali necessità del settore, offrendo a famiglie e imprese la possibilità di accedere a prestazioni sanitarie di qualità in modo rapido ed efficiente. La società è quotata all’Euronext Growth Milan di Borsa Italiana.

L’impegno sociale e culturale di Health Italia

Punto di riferimento nell’ambito della salute e dell’assistenza integrativa, Health Italia si distingue anche per il proprio impegno sociale e culturale. Promuove infatti iniziative a favore della mutualità, della solidarietà sociale e dell’assistenza sanitaria, sostenendo progetti che mirano a migliorare la qualità di vita delle persone in difficoltà. La Fondazione Banca delle Visite Onlus, nata nel 2015, è un esempio tangibile di questo impegno. Il progetto consente di raccogliere donazioni per pagare visite ed esami a chi non può permetterseli. Un’altra iniziativa degna di nota è il Museo del Mutuo Soccorso, il cui scopo è valorizzare la storia delle società di mutuo soccorso e promuovere la ricerca nell’ambito della mutualità. Mediante il magazine “Health Online”, Health Italia si impegna inoltre a diffondere cultura e informazioni in tema di benessere, prevenzione, alimentazione e altri argomenti di interesse pubblico con l’obiettivo di favorire il benessere e la salute della società.

Pier Silvio Berlusconi: la vision su MFE e l’impatto internazionale del progetto

MFE, Pier Silvio Berlusconi porta avanti il progetto per creare un gruppo paneuropeo nel settore dei media e dell’intrattenimento: “I mercati ci credono e, per una volta, un’azienda italiana può essere il motore di un progetto del genere e non la sua preda”.

Pier Silvio Berlusconi

MFE: il rilievo internazionale del progetto portato avanti da Pier Silvio Berlusconi

Su MFE e in particolare sulla vision di Pier Silvio Berlusconi dietro al progetto nei mesi scorsi si sono soffermate anche autorevoli testate di rilievo internazionale come “Les Echos”, “Augsburger Allgemeine” e “Financial Times” che in diversi articoli ne hanno rimarcato il valore anche in relazione alle prospettive di evoluzione del mercato. “In un panorama competitivo in continuo sviluppo, la realizzazione di economie di scala, la capacità di sviluppare un’offerta di prodotti di intrattenimento ad elevato contenuto tecnologico e l’internazionalizzazione del business diventano tutti elementi cruciali per realizzare una proficua strategia di sviluppo all’altezza di una media company moderna”: con queste parole venne presentato il progetto promosso dal CEO Pier Silvio Berlusconi per dare vita a un gruppo paneuropeo nel settore dei media e dell’intrattenimento. Il 25 novembre 2021 la nascita ufficiale con l’approvazione da parte dell’Assemblea degli Azionisti di Mediaset del cambio di denominazione sociale. Il 15 marzo 2023 la fusione transfrontaliera per incorporazione di Mediaset España in MFE - MEDIAFOREUROPE, approvata dalle rispettive Assemblee degli Azionisti. MFE riunisce oggi le attività televisive italiane, spagnole (tramite la controllata Mediaset España) e la partecipazione nella tedesca ProsiebenSat.1.

Pier Silvio Berlusconi: MFE, senza di noi non c’è un broadcaster europeo

Non a caso le parole con cui il CEO Pier Silvio Berlusconi evidenzia il valore del progetto sono state riprese anche da “Les Echos” nell’articolo dello scorso febbraio: “I mercati ci credono e, per una volta, un’azienda italiana può essere il motore di un progetto del genere e non la sua preda”. La conferma è nei numeri registrati dal Gruppo: “Bravissimi a Mediaset che in quattro esercizi si sono intascati quasi un miliardo di utili (915,6 milioni di euro per la precisione)” scrive anche “ItaliaOggi” sottolineando il valore della performance in un articolo pubblicato lo scorso 15 giugno. Basterebbe focalizzarsi anche solo sul 2023: nel corso dell’anno il Gruppo ha registrato utili per 217,5 milioni di euro (escluso il contributo di Prosiebensat1) con una crescita del 17,7% rispetto al 2022. “La nostra holding ha chiuso un anno davvero da incorniciare. Abbiamo fatto tutto ciò che un’azienda quotata in Borsa può e deve fare. Abbiamo investito sullo sviluppo consolidando la nostra televisione spagnola, crescendo nella partecipazione in Germania e abbiamo remunerato tutti gli azionisti, in più senza aumentare in modo significativo il nostro debito”, aveva spiegato il CEO in un’intervista al TG5 dello scorso aprile. Utili, risultati economico-finanziari ma altrettanto rilevanti sono le ricadute occupazionali. Se lo scorso anno i colossi internazionali del settore hanno tagliato quasi 100mila posti di lavoro “noi abbiamo deciso, oserei dire per una questione di etica imprenditoriale, di tornare ad assumere: nel 2023 c'eravamo dati un obiettivo di 250 nuove assunzioni, posso dire che abbiamo chiuso con ben oltre 300 nuovi ingressi”. Nel 2024 e nel 2025 “vorremmo fare la stessa cosa, assumendo soprattutto giovani e donne”. Per MFE, come ricordano anche le testate internazionali che negli scorsi mesi se ne sono occupate, non può che essere motivo d’orgoglio “essere una azienda italiana motore di una crescita internazionale e non pezzi di Italia che vengono conquistati da aziende straniere”. È lo stesso Pier Silvio Berlusconi a rimarcarlo quando si parla del suo progetto: “Senza di noi non c’è un broadcaster europeo”.

Michele Ferrero: la visione che ha modernizzato l'industria dolciaria

Michele Ferrero, figura chiave nell'industria dolciaria, ha cambiato radicalmente il mercato con innovazioni come Nutella e Ferrero Rocher. La sua filosofia, focalizzata su una comprensione approfondita del consumatore, ha guidato l'espansione globale dell'azienda Ferrero, rendendola un leader mondiale nel settore. Il suo approccio, combinato con una visione imprenditoriale acuta, ha lasciato un'eredità duratura.

Il profilo di Michele Ferrero su Wikiceo

Michele Ferrero: l’imprenditore che ha innovato l'industria dolciaria

Michele Ferrero, nato a Dogliani nel 1925, ha segnato profondamente il settore dolciario grazie alla sua visione innovativa e alla capacità di comprendere le esigenze dei consumatori. Fin dagli inizi, quando la famiglia Ferrero aprì un laboratorio ad Alba, dimostrò una straordinaria capacità imprenditoriale. A soli 32 anni, prese le redini dell'azienda e iniziò una fase di forte sviluppo. La sua leadership portò all'apertura del primo stabilimento internazionale in Germania nel 1956 e, successivamente, all'introduzione della celebre Nutella nel 1964. “Fare sempre diverso dagli altri, avere fede, tenere duro e mettere ogni giorno al centro "la Valeria”, era il suo mantra. Michele Ferrero era convinto che per avere successo fosse essenziale capire la "Valeria", termine con cui indicava il consumatore finale, la donna che fa la spesa e guida le scelte quotidiane. Questo approccio lo portò a creare prodotti iconici come Mon Chéri, Tic Tac, Ferrero Rocher e la linea Kinder, che divennero pilastri del fatturato aziendale.

L'espansione globale e l'eredità di Michele Ferrero

La vision di Michele Ferrero non si limitava ai confini nazionali. La sua intuizione di mercato e la capacità di comprendere le esigenze dei consumatori a livello globale portarono l'azienda a una rapida espansione internazionale. Dopo l'apertura del primo stabilimento in Germania, seguirono quelli in Francia e in altri Paesi europei come Belgio, Paesi Bassi, Austria, e Regno Unito. L'azienda si espanse ulteriormente in Nord e Sud America, Sud-Est Asiatico, Africa e Australia, consolidando la sua posizione come leader mondiale nel settore dolciario. “La Valeria" è la donna che fa la spesa, è la nonna, la zia. È il consumatore che guida le scelte quotidiane. Lei determina il successo di un'idea e di un prodotto, e se un giorno cambia idea, tu devi essere pronto ad adeguarti.”, diceva spesso Michele Ferrero. Questa filosofia permise all'azienda di mantenere elevati standard di qualità e sostenibilità, offrendo prodotti che rispondessero perfettamente alle esigenze dei consumatori. La fondazione di Imprese Sociali Ferrero nel 2005 dimostrò ulteriormente l'impegno di Ferrero nella promozione di progetti educativi e occupazionali in Paesi emergenti. Michele Ferrero rimase una figura chiave nell'azienda fino alla sua scomparsa nel 2015, lasciando un'eredità imprenditoriale ineguagliabile. La sua attenzione al dettaglio e al consumatore, insieme alla sua visione strategica, hanno ispirato generazioni di manager italiani e continueranno a farlo nel futuro.

Riva Acciaio tra innovazioni, successi ed espansione internazionale

Fondata nel 1954 da Emilio e Adriano Riva, Riva Acciaio ha segnato il suo percorso con una serie di innovazioni e acquisizioni strategiche trasformandosi da una piccola azienda di commercio di rottami ferrosi a un gigante europeo dell’industria siderurgica.

Il Gruppo siderurgico Riva Acciaio

Riva Acciaio: le origini e la crescita iniziale

La storia di Riva Acciaio ha inizio con la fondazione della Riva & C. s.a.s., dedicata inizialmente alla raccolta e alla vendita di rottami ferrosi. Il salto verso la produzione di acciaio avviene nel 1956 con la costruzione dello stabilimento di Caronno Pertusella, dotato di tecnologie all’avanguardia per l’epoca, come il forno elettrico ad arco da 25 tonnellate per colata. Negli anni ‘60, Riva Acciaio affronta la sfida della concorrenza internazionale introducendo la colata continua curva a tre linee, un’innovazione che migliora significativamente l’efficienza produttiva. Questo periodo segna anche l’inizio di una serie di acquisizioni mirate in Italia e all’estero, tra cui le Acciaierie e Ferriere del Tanaro e la SEII.

Riva Acciaio: dagli anni ‘70 a oggi

Nonostante le difficoltà globali come la crisi petrolifera e la concorrenza asiatica, Riva Acciaio continua il suo percorso di crescita. Acquisisce la Siderúrgica Sevillana in Spagna nel 1971 e nel 1974 fa il suo ingresso in Nord America con la Associated Steel Industries a Montreal. Negli anni successivi, conquista il mercato francese con l’acciaieria di Iton Seine nel 1976 e diventa il primo operatore europeo a vendere acciaio direttamente in Cina nel 1978. Negli anni ‘80 e ‘90, l’azienda amplia ulteriormente le sue operazioni internazionali. Acquisisce l’ALPA in Francia nel 1988 e si espande in Belgio e Germania con l’acquisizione di impianti siderurgici chiave. Questi movimenti strategici portano a triplicare la produzione di acciaio, posizionando il Gruppo tra i principali produttori europei. Riva Acciaio continua a guardare avanti con un impegno verso la sostenibilità, come dimostrato dagli investimenti recenti nella catena del riciclo dell’acciaio attraverso la società TRENTETROIS. Azioni che rafforzano la posizione dell’azienda non solo come leader del settore, ma anche come pioniere dell’innovazione e della responsabilità ambientale.

Marco Domizio: Ares Ambiente, l’innovazione al servizio della sostenibilità

La forte responsabilità ambientale di Ares Ambiente ha guidato l’azienda nella creazione di un modello di sviluppo sostenibile che coinvolge l’intera comunità: l’impianto di compostaggio di Piedimonte San Germano è la concretizzazione della vision del fondatore Marco Domizio.

Marco Domizio

Marco Nicola Domizio: l’impianto di compostaggio di Ares Ambiente

Ares Ambiente si conferma come un’azienda pioniera nell’innovazione legata alla sostenibilità ambientale grazie al suo impianto di compostaggio all’avanguardia, situato nel Comune di Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone. Attraverso la trasformazione dei rifiuti organici in compost di alta qualità, contribuirà non solo a ridurre i rifiuti destinati alla discarica, ma anche a rivitalizzare i terreni agricoli, promuovendo un’agricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Con questo progetto, nel quale il fondatore dell’azienda Marco Nicola Domizio ha creduto tanto, Ares Ambiente dimostra come sia possibile coniugare innovazione, sostenibilità e responsabilità sociale, offrendo una soluzione concreta al problema della gestione dei rifiuti.

Ares Ambiente: l’azienda fondata da Marco Domizio tra eccellenza tecnica e responsabilità ambientale

Mediante soluzioni innovative e un’impeccabile eccellenza tecnica, Ares Ambiente si propone come un punto di riferimento nel settore dei servizi ambientali. L’impianto di compostaggio non è solo un esempio di efficienza e sostenibilità, ma incarna pure l’importanza di un approccio circolare alla gestione dei rifiuti. Invitando la comunità a partecipare all’impatto positivo che il compostaggio ha sull’ambiente e sull’agricoltura, la società fondata da Marco Domizio offre un modello di sviluppo sostenibile efficiente, con cui costruire un futuro più verde per tutti. In Ares Ambiente profitto e responsabilità ambientale vanno di pari passo, guidati dalla costante ricerca di soluzioni innovative e sostenibili.

FME Education: l’approccio finalizzato all’inclusività nella pedagogia moderna

FME Education, Editore specializzato in formazione, progetta e realizza contenuti che oltre a facilitare l’apprendimento degli studenti e l’insegnamento dei docenti, favoriscono l’inclusività nel contesto educativo.

FME Education

L’inclusività come imperativo morale e pedagogico: la vision di FME Education

Creare ambienti scolastici in grado di accogliere e, soprattutto, valorizzare le diversità: è questo il traguardo più grande a cui aspira la didattica contemporanea. Il modello inclusivo supera il concetto della semplice accettazione del diverso e si concentra sul diritto ad un’istruzione personalizzata e differenziata, di conseguenza capace di favorire lo sviluppo delle potenzialità di ogni studente. Un diritto sancito persino da un articolo ad hoc della Costituzione italiana, il numero 34. Da qui la sempre più massiccia adozione, in ambito educativo, di approcci didattici basati su attività che si ispirano agli interessi, alle necessità e alle capacità del singolo. Le soluzioni didattiche innovative proposte da FME Education ne sono la prova. Promuovendo l’integrazione e l’inclusione di tutti gli studenti, l’Editore riesce a rispondere alle più disparate esigenze di apprendimento.  

FME Education: il ruolo chiave dei docenti nella pedagogia moderna

Secondo la pedagogia moderna, ogni studente ha il diritto di essere attivamente coinvolto nella vita scolastica e ricevere una formazione adeguata, indipendentemente da quali siano le condizioni personali e socio-economiche di partenza. Le cosiddette “barriere all’inclusività” possono avere infatti diversa natura: possono derivare da situazioni socio-economiche sfavorevoli, da ambienti scolastici inadeguati o, ancora, dipendere da quelli che vengono chiamati bisogni educativi speciali (BES). Fondamentale in questa grande sfida dell’era inclusiva è il ruolo del docente, che diviene un facilitatore dell’apprendimento e dovrebbe essere opportunamente formato così da supportare gli studenti nel loro percorso formativo. Anche gli strumenti compensativi giocano un ruolo fondamentale ed ecco perché le soluzioni di FME Education sono pensate anche per supportare lo studio e la didattica in situazioni così delicate.

Luca de Meo scrive all’Europa: insieme verso un Rinascimento Industriale

Nel contesto di incertezza che domina l’industria automobilistica, chiamata a perseguire gli obiettivi della transizione energetica, il CEO di Renault Group Luca de Meo ha deciso di farsi portavoce dell’intero comparto e ha scritto una Lettera all’Europa con l’intento di sensibilizzare l’Unione Europea sui temi legati al binomio transizione-industria.

Luca de Meo

Luca de Meo spinge sulla collaborazione intersettoriale e tra pubblico-privato

Seppur riconoscendo l’attuale fase di trasformazione come un’opportunità per l’Europa di vivere un Rinascimento Industriale, il CEO di Renault Group Luca de Meo ha evidenziato come le attuali norme per la transizione stiano attualmente danneggiando le aziende automobilistiche. Questo soprattutto alla luce dei competitor come la Cina e gli Stati Uniti che stanno investendo molto nel settore e introducendo vantaggi fiscali per i veicoli elettrici di produzione propria. Con queste premesse, il manager ha sottolineato dunque la necessità di una collaborazione intersettoriale di progetti pubblico-privati su larga scala. Secondo Luca de Meo, l’Europa dovrebbe inventare un modello industriale ibrido, che coinvolga tutte le principali città europee nella strategia di decarbonizzazione, creando in ultimo una “Champions League industriale” che premi gli attori impegnati nella transizione e dando vita a “zone economiche verdi”, in cui concentrare investimenti e sussidi per la transizione energetica.

Le proposte di Luca de Meo

Negli ultimi 20 anni, il segmento delle auto piccole ha subito un calo delle vendite del 40%. Per il manager a capo di Renault Group, la responsabilità di tale flessione è da attribuire proprio alla regolamentazione europea. Luca de Meo evidenzia come le auto di piccole dimensioni potrebbero invece rivelarsi molto ecologiche, al contrario dei segmenti più grandi. “Andare in giro ogni giorno con un veicolo elettrico del peso di 2,5 tonnellate è chiaramente una sciocchezza ambientale”, ha rimarcato il CEO. Tra le soluzioni del manager per alimentare il progresso del Continente, rivoluzionare la consegna dell’ultimo miglio, sviluppare delle infrastrutture di ricarica e tecnologia V2G e avanzare nell’ambito dei semiconduttori. Luca de Meo propone di far incontrare scienziati, sindacati e ONG con le Case automobilistiche, così da sviluppare insieme una strategia, e infine di istituire un nuovo organismo che si occupi della parte normativa.

Annalaura Lettieri: la diversity come valore aggiunto per le aziende

Leadership femminile e diversity in ambito lavorativo: la General Counsel e Membro del CdA di Meridie e Atitech Annalaura Lettieri espone il suo punto di vista in un editoriale pubblicato sul Think Tank Quotidiano “Riparte l’Italia”.

Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri: la leadership femminile favorisce il benessere dell’organizzazione

Valorizzare le differenze di genere, età, background culturale ed esperienze lavorative porta una ricchezza di prospettive e competenze che favoriscono l'innovazione e la crescita all'interno dell'azienda. Un tempo non molto ben vista, oggi la diversity è considerata un punto di forza, nonché fonte di sviluppo per le organizzazioni moderne. Secondo la General Counsel e Membro del Consiglio di Amministrazione di Meridie e Atitech Annalaura Lettieri, la leadership femminile, in particolare, spesso si traduce in un clima di lavoro più positivo. Grazie alle soft skills solitamente attribuite alle donne, quali capacità di ascolto, problem solving e gestione delle relazioni, il benessere delle organizzazioni risulta migliorato e lo sviluppo delle persone incentivato. La propensione a portare una visione a lungo termine e sostenibile alla gestione aziendale, maggiormente focalizzata sul benessere delle persone e sull’equilibrio tra vita privata e lavoro, è poi un altro valore aggiunto tipico della leadership femminile.

Annalaura Lettieri: il ruolo della diversity in un mercato sempre più globale

La diversity all'interno di un team di lavoro porta a soluzioni innovative e mirate alle necessità di un mercato sempre più globale. La capacità di comprendere le diverse prospettive ed esigenze dei clienti diventa così un vantaggio competitivo essenziale in un contesto aziendale sempre più concorrenziale e dinamico. Nel suo editoriale, Annalaura Lettieri sottolinea come la leadership femminile e la diversity all’interno delle organizzazioni si rivelino dunque dei fattori determinanti a favore dell’innovazione, della creatività e della crescita aziendale. In una società che aspira ad ambienti di lavoro sempre più equi e ricchi di opportunità, promuovere la diversità e l’inclusione diventa sì un imperativo morale, ma anche una risorsa capace di migliorare le performance aziendali contribuendo a una maggiore sostenibilità e successo sul lungo termine.

Daniele Ragone: manager e commercialista di Parma

Daniele Ragone è Amministratore Unico di Progetti del Cuore S.r.l., fondazione che rende possibili i servizi erogati da Comuni e Associazioni di volontariato alle fasce più deboli della popolazione.

Daniele Ragone

Daniele Ragone: il percorso professionale e la passione per il rugby

Daniele Ragone, nato il 15 gennaio 1972 a Parma, è un commercialista di comprovata esperienza. La sua carriera inizia con il conseguimento di una laurea in Economia Aziendale presso l'Università degli Studi di Parma e si sviluppa con consulenze in materia fiscale e societaria per società private e finanziarie. In questo ambito ha sempre cercato di mettere le sue competenze al servizio delle aziende, aiutandole a superare momenti di crisi, e sottolineando il suo impegno nel distress management e nel turnaround aziendale. Nel 2005, Daniele Ragone gioca un ruolo chiave nel risanamento della Parmalat, collaborando con Lehman Brothers e altri fondi per la riammissione della società alla Borsa Italiana. Successivamente, nel 2011, assiste gli azionisti di minoranza durante l'acquisizione di Parmalat da parte del gruppo Lactalis, dimostrando una profonda comprensione delle dinamiche aziendali e finanziarie. Oltre alla sua carriera nel settore finanziario, è stato un rugbista professionista e ha ricoperto importanti ruoli dirigenziali nel mondo sportivo, tra cui Presidente di Amatori Parma Rugby Club e dirigente della Federazione Italiana Rugby per l'Emilia Romagna.

Leadership ed etica sociale: Daniele Ragone alla guida di Progetti del Cuore

Daniele Ragone è Amministratore Unico di Progetti del Cuore S.r.l., una società benefit che fornisce servizi di mobilità gratuita agli enti e istituzioni a favore dei soggetti con difficoltà motorie. La missione della società è quella di migliorare la vita delle persone attraverso progetti concreti e sostenibili, un riflesso concreto dell’impegno sociale e professionale del manager. Parallelamente, continua a ricoprire ruoli di rilievo come curatore fallimentare, liquidatore, amministratore e sindaco in diverse società. La sua esperienza e competenza nel settore finanziario sono state consolidate da pubblicazioni su portali specializzati e giornali come ilfallimento.it e la "Gazzetta di Parma". La sua carriera accademica include anche un ruolo di assistente alla cattedra di Diritto Commerciale presso l'Università degli Studi di Parma, dimostrando un impegno costante nell'educazione e nella formazione professionale.

Stefano Venier: Italis LNG, la Golar Tundra diventa italiana e cambia nome

Stefano Venier, AD di Snam: “La Italis LNG, in poco meno di un anno di operatività, ha ricevuto 29 carichi di gas naturale liquefatto, provenienti da cinque Paesi diversi, per un totale di 2.6 miliardi di metri cubi di gas immessi nella rete nazionale, a ulteriore garanzia della sicurezza e della diversificazione delle fonti di energia per il nostro Paese”.

Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam

Stefano Venier: la nostra prima FSRU batte ora bandiera italiana e ha adottato il nuovo nome di Italis LNG

Intervistato dal TG1, l’AD di Snam Stefano Venier lo ha definito “un passaggio importante, deciso assieme al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, perché la nave adesso è tutta italiana”: la Golar Tundra, nave rigassificatrice di Snam operativa dal luglio 2023 nel porto toscano di Piombino, è stata ufficialmente iscritta nel registro navale italiano e ora batte la bandiera tricolore al posto della precedente, appartenente alle Isole Marshall. “Oggi il Paese ha una capacità di rigassificazione che va ben oltre i 20 miliardi di metri cubi (pari a circa un terzo della domanda), e con l’entrata in esercizio dell’impianto di Ravenna saliremo al 40% di autonomia”, ha sottolineato Stefano Venier nell’intervista. 

Stefano Venier: il contributo di Snam nel garantire la sicurezza e la diversificazione delle fonti energetiche per l’Italia

La prima FSRU di Snam ha adottato inoltre il nuovo nome di Italis LNG: come ha spiegato anche l’AD Stefano Venier su LinkedIn non si tratta di un nome casuale, in quanto nel termine latino che significa "appartenente all’Italia" è tangibile il valore dell’iscrizione nel registro navale italiano che “rappresenta un ulteriore passo significativo per sottolineare l'importanza del gas naturale liquefatto (LNG) nel sistema energetico nazionale”. In meno di un anno di attività nel porto di Piombino, la Italis LNG (ex Golar Tundra) ha ricevuto 29 carichi di LNG da cinque Paesi diversi, immettendo nella rete nazionale un totale di 2,6 miliardi di metri cubi di gas. “Questo contribuisce a garantire la sicurezza e la diversificazione delle fonti energetiche per l’Italia”, ha aggiunto l’AD Stefano Venier, che ha ricordato il ruolo strategico di Snam in quest’ottica: è prevista infatti per i primi mesi del 2025 al largo di Ravenna l’entrata in esercizio di una seconda FSRU, la BW Singapore.

Dario Lo Bosco, nuovi investimenti di RFI per l’interconnessione tra Palermo e il Ponte sullo Stretto

Dario Lo Bosco, Presidente di RFI, ha preso parte alla cerimonia di inaugurazione della fermata De Gasperi a Palermo, insieme al Presidente Schifani e all’Assessore Regionale ai Trasporti e Infrastrutture Alessandro Aricò.

Dario Lo Bosco

Dario Lo Bosco: l’inaugurazione della stazione De Gasperi a Palermo

È stata inaugurata il 3 luglio la stazione De Gasperi a Palermo, un evento che segna l'inizio di una nuova fase per la mobilità cittadina. La cerimonia, presieduta dal Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ha visto la partecipazione di importanti figure politiche e amministrative, tra cui l’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture Alessandro Aricò e il Presidente di Rete Ferroviaria Italiana Dario Lo Bosco. L’iniziativa, supportata da un investimento di circa 12 milioni, si inserisce nell’ambizioso cronoprogramma che vedrà la costruzione di diverse nuove fermate della metropolitana e stazioni ferroviarie.

Renato Schifani elogia l’impegno di RFI, guidata da Dario Lo Bosco

Nel corso della cerimonia, Dario Lo Bosco ha sottolineato come la stazione De Gasperi contribuirà non solo a migliorare la mobilità a beneficio dei cittadini siciliani, ma anche, più in generale, a valorizzare le infrastrutture della mobilità della Regione in vista della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, opera strategica che contribuirà notevolmente a rilanciare l’economia dell’Isola. “Con il Presidente Schifani abbiamo pensato anche di riproporre all’attenzione pubblica la necessità di interconnettere con il Ponte sullo Stretto, che è una cerniera strategica di un corridoio transnazionale europeo, e che al di là del collegamento con la Sicilia rappresenta un’opera importante per il trasporto delle merci in Europa nel corridoio scandinavo-mediterraneo di cui questa stazione fa parte”. Negli ultimi mesi, la Sicilia è stata infatti una grande protagonista dei progetti infrastrutturali di RFI, che attraverso copiosi investimenti intende realizzare una “cerniera strategica” di trasporti che permetterà di valorizzare ulteriormente l’impatto economico e sociale del Ponte sullo Stretto. Renato Schifani, Presidente della Regione Sicilia, ha riconosciuto l’impegno del Presidente di RFI per il rafforzamento della mobilità dell’Isola, dichiarando: “Siamo presenti a condividere questa scelta e ringraziare RFI, il Presidente Dario Lo Bosco, palermitano doc, che sta contribuendo in maniera strategica a investimenti significativi dell’azienda che lui presiede autorevolmente, per il miglioramento della qualità dei trasporti della nostra città”.

Pier Silvio Berlusconi, rinnovato incarico come CEO di MFE - MEDIAFOREUROPE

Oltre al rinnovo del board per i prossimi tre anni, con Pier Silvio Berlusconi al ruolo di CEO e Fedele Confalonieri in quello di Presidente, l’Assemblea ordinaria degli Azionisti di MFE - MEDIAFOREUROPE ha approvato anche il dividendo ordinario previsto relativo pari a 0,25 euro per azione.

Pier Silvio Berlusconi

MFE - MEDIAFOREUROPE, riconferma per Pier Silvio Berlusconi

Il nuovo triennio di Pier Silvio Berlusconi alla guida di MFE - MEDIAFOREUROPE si apre con buoni auspici. A poche settimane dall’Assemblea ordinaria degli Azionisti, in programma lo scorso 19 giugno, arriva la promozione da parte di JPMorgan che ha portato la raccomandazione da "Neutral" a "Overweight" non escludendo una ulteriore revisione al rialzo del rating. “MFE ha le giuste caratteristiche per la fase di recupero del ciclo di investimento ed è tra i primi cinque classificati in MediaScreen. La pubblicità italiana è stata robusta, la Spagna ha il potenziale per riprendersi e sta facendo progressi grazie alla sua offerta digitale. Crediamo anche nella sua strategia di consolidamento paneuropeo che favorirebbe la scalabilità, le sinergie e i risparmi” si legge nel report.  La valutazione degli analisti di JP Morgan coinvolge anche la controllata tedesca ProsiebenSat: “La razionalizzazione del portafoglio tedesco è stata fortemente voluta dall'ad del gruppo Pier Silvio Berlusconi che, in marzo, aveva proposto che venisse predisposta la separazione dei segmenti non strategici (Dating & Video e Commerce & Ventures) dal segmento Entertainment Business di ProSiebenSat.1” ricorda in merito “Il Giornale”.

Pier Silvio Berlusconi: MFE “meglio del mercato come raccolta sia in Italia che in Spagna”

L’Assemblea degli Azionisti di MFE, riunitasi lo scorso 19 giugno, ha approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione per il rinnovo dello stesso board per i prossimi tre anni con Pier Silvio Berlusconi nel ruolo di CEO e Fedele Confalonieri come Presidente. È stato approvato inoltre il bilancio annuale per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023, unitamente al dividendo ordinario previsto relativo pari a 0,25 euro per azione (al lordo delle ritenute di legge applicabili), in crescita rispetto a quello precedente attestato a 0,05 euro. MFE - MEDIAFOREUROPE intanto prosegue la corsa forte dei risultati raggiunti nei primi mesi del 2024. Il CEO Pier Silvio Berlusconi ne ha parlato lo scorso 5 giugno partendo da “una bella notizia: il mercato che stiamo affrontando nei primi sei mesi del 2024 è un mercato tonico”. Dopo i primi 3 mesi archiviati con una crescita dei ricavi pubblicitari complessiva Italia/Spagna intorno al +6% “possiamo stimare, con tutta la prudenza del caso, una simile crescita anche per il primo semestre: in sostanza ‘teniamo il passo’”. E questa può considerarsi un’ottima notizia “anche perché in giugno ci sono gli Europei di calcio, quindi direi che è un risultato che se verrà confermato, sarà davvero soddisfacente: stiamo facendo meglio del mercato come raccolta sia in Italia, sia in Spagna”.

Susanna Esposito: l'importanza delle vaccinazioni per i bambini

Susanna Esposito, Presidente della Sipps Emilia-Romagna, ha rimarcato l'importanza dei vaccini obbligatori per proteggere i bambini e la società dalle malattie infettive. In risposta all'emendamento proposto da Claudio Borghi, la professoressa sottolinea come la legge sull'obbligo abbia incrementato significativamente le coperture vaccinali, evitando una pericolosa regressione della salute pubblica.

Susanna Esposito

La difesa dei vaccini da parte di Susanna Esposito

Susanna Esposito ha recentemente ribadito l'importanza cruciale delle vaccinazioni obbligatorie per la salute dei bambini e della società. Come Presidente della Sipps Emilia-Romagna e Direttrice della Clinica Pediatrica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, si è fermamente opposta all'emendamento del senatore Claudio Borghi che vorrebbe trasformare i vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella in semplici raccomandazioni. "La legge sull'obbligo vaccinale per l'accesso a scuola ha dimostrato di essere un efficace strumento per aumentare i livelli di copertura vaccinale in un momento storico in cui le coperture vaccinali erano in calo". I dati recenti confermano un aumento significativo delle coperture vaccinali, evidenziando l'importanza di mantenere l'obbligo per evitare il ritorno di malattie altamente contagiose come il morbillo. "Eliminare l'obbligo vaccinale in questo momento sarebbe irrazionale", ha dichiarato Susanna Esposito, evidenziando i rischi della disinformazione in un contesto già fragile. La situazione attuale, con più di 73.000 bambini nella fascia di età 5-6 anni non adeguatamente protetti contro il morbillo, mostra chiaramente quanto sia necessario mantenere l'obbligo vaccinale per prevenire focolai di malattie infettive. I numeri sono preoccupanti anche tra i diciottenni, con oltre 37.000 giovani che non hanno ricevuto nemmeno la prima dose di vaccino contro il morbillo. "In un contesto in cui la disinformazione è diffusa, una proposta di questo tipo rischia di compromettere la salute pubblica, mettendo in pericolo sia i singoli cittadini sia l'intera società", ha concluso la professoressa, ribadendo la necessità di politiche vaccinali rigorose e basate su evidenze scientifiche per garantire il benessere di tutti.

L'importanza delle vaccinazioni secondo Susanna Esposito

L'impegno di Susanna Esposito nella promozione delle vaccinazioni obbligatorie non si limita a dichiarazioni di principio, ma si basa su dati concreti e analisi approfondite. La sezione Emilia-Romagna della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) ha dimostrato che la legge sull'obbligo vaccinale ha portato a un significativo aumento delle coperture vaccinali, un risultato fondamentale per contrastare il calo preoccupante registrato negli anni passati. Per esempio, la copertura vaccinale per il morbillo entro i 24 mesi di età per i nati nel 2014 era dell'87,21%, mentre per i nati nel 2020 è salita al 94,38%. Tuttavia, restano ancora migliaia di bambini non protetti, evidenziando l'importanza di mantenere alto il livello di vigilanza e prevenzione. Susanna Esposito ha sottolineato come "una proposta che elimini l'obbligo vaccinale rischia di compromettere anni di progressi nella salute pubblica", mettendo in pericolo soprattutto le fasce più vulnerabili della popolazione. I dati mostrano che nella fascia di età dei 18 anni, oltre 67.000 giovani non hanno ricevuto la seconda dose di vaccino contro il morbillo, un fatto che potrebbe portare a nuovi focolai. La prevenzione attraverso le vaccinazioni è quindi essenziale per garantire la salute collettiva e prevenire il ritorno di malattie che possono avere gravi conseguenze. In un momento storico in cui la disinformazione può diffondersi rapidamente, è cruciale basarsi su evidenze scientifiche per guidare le politiche sanitarie e proteggere l'intera comunità.

Alessandro Benetton: il boreout, la sindrome della noia che colpisce i professionisti

Alessandro Benetton: “Il boreout è il contrario del burnout e si innesca a causa dell’assenza di sfide o compiti interessanti da svolgere per alcuni lavoratori”.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: il nuovo video sul fenomeno del boreout

Il mondo del lavoro è uno dei temi che Alessandro Benetton approfondisce maggiormente all’interno della sua video-rubrica social in quanto di particolare interesse per chi condivide le sue riflessioni e per quei giovani che a lui si rivolgono direttamente nei commenti. Molti di recente hanno riguardato il video in cui parla di un “fenomeno, ahimè, subdolo e pronto a colpire un po’ tutti, dai veterani ai giovani dipendenti”. È la cosiddetta “sindrome del Boreout”, anche detta sindrome della noia. In pratica, spiega Alessandro Benetton, “si tratta dell’opposto del Burnout, e si verifica quando il lavoro diventa particolarmente privo di stimoli, generando demotivazione e apatia”.

Boreout, Alessandro Benetton: la buona notizia è che si può contrastare e prevenirne la diffusione

Il boreout, sottolinea Alessandro Benetton nel video, si innesca a causa dell’assenza di sfide o compiti interessanti da svolgere per alcuni lavoratori: “Non parlo solo di figure senior che possono essersi disaffezionate al ruolo a causa della ripetitività che dopo tanti anni li ha abbattuti. Parlo anche di quei giovani che si affacciano a una nuova attività con grande entusiasmo ma si ritrovano presto ad annoiarsi per assenza di stimoli”. Rispetto al burnout “i segnali esterni sono meno visibili, risulta dunque più difficile da identificare”. Ma c’è anche una buona notizia: “Per fortuna anche in questo caso ci sono dei rimedi concreti con cui combattere questo fenomeno, e soprattutto prevenirne la diffusione”. Le riflessioni di Alessandro Benetton hanno portato diversi utenti a riflettere sul fenomeno, come si evince dai commenti. D’altronde è proprio questo l’intento con cui l’imprenditore ha deciso inizialmente di intraprendere questa avventura social: condividere momenti di riflessione e innescare un dialogo, un confronto, in ottica positiva. E nel caso di questo video sembra esserci riuscito.

Giuseppina Di Foggia, il piano industriale di Terna: 16,5 miliardi per il 2024-2028

La connessione elettrica tra Italia e Tunisia rappresenta un passo significativo nel miglioramento delle infrastrutture energetiche del Paese. A margine dell’evento organizzato da “Il Messaggero”, Giuseppina Di Foggia, AD e DG di Terna, ha illustrato i dettagli di questo ambizioso progetto.

Giuseppina Di Foggia

Giuseppina Di Foggia: 500 milioni per potenziare le infrastrutture energetiche di Roma

Con un investimento di oltre 500 milioni di euro nei prossimi quattro anni, Terna mira a potenziare le infrastrutture energetiche di Roma e dell’intero Paese, inquadrando l’iniziativa all’interno di un piano industriale per il periodo 2024-2028 del valore di 16,5 miliardi di euro. L’area metropolitana della Capitale riveste un ruolo cruciale all’interno della rete elettrica nazionale. Le quattro stazioni elettriche presenti nella capitale, ha rimarcato Giuseppina Di Foggia, costituiscono un punto nevralgico per le grandi dorsali che collegano il Sud al Nord e la fascia Tirrenica a quella Adriatica. Gli interventi previsti includono la demolizione di 120 chilometri di linee aeree in zone ad alta densità abitativa e la creazione di 45 chilometri di nuove connessioni, oltre la metà delle quali interrate, al fine di minimizzare l’impatto ambientale. In aggiunta, saranno introdotte nuove tecnologie per migliorare l’efficienza della rete.

Giuseppina Di Foggia: Elmed, il progetto chiave tra Italia e Tunisia

Un progetto chiave di Terna per i prossimi anni è Elmed, l’interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia. Il ponte elettrico è un’opera strategica per il sistema elettrico italiano nell'ambito degli obiettivi di transizione energetica fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), in quanto mira a migliorare l’integrazione dei mercati dell’Unione Europea e dei Paesi Nord Africani.

Elmed mira, inoltre, a un maggiore sviluppo delle fonti rinnovabili e al miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento energetico. L’opera, lunga 220 chilometri, avrà un costo di 850 milioni di euro, di cui 307 milioni finanziati dalla Commissione Europea, sarò completata entro il 2028. Elmed, ha quindi concluso Giuseppina Di Foggia, apporterà importanti benefici, tra cui l’ottimizzazione delle connessioni energetiche esistenti e il miglioramento della stabilità e dell’efficienza della rete elettrica. È prevista inoltre la creazione di una “innovation zone” dedicata alla formazione dei lavoratori tunisini, un’iniziativa che non solo favorirà lo sviluppo delle competenze locali ma rafforzerà anche la cooperazione tra i due Paesi.

Annalaura Lettieri: formazione e carriera della General Counsel di Meridie S.p.A.

Annalaura Lettieri, nata nel 1978 a Napoli, è una professionista nel panorama legale e finanziario italiano. Attualmente, è Membro del Consiglio di Amministrazione di Atitech e General Counsel di Meridie S.p.A. La sua carriera è ricca di importanti traguardi che hanno consolidato la sua crescita nel settore.

Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri: formazione e primi incarichi professionali

Dopo aver conseguito con lode la laurea in Giurisprudenza nel 2001 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, Annalaura Lettieri esordisce professionalmente in qualità di Assistant presso la sede napoletana di PricewaterhouseCoopers. Questo primo passo segna l’inizio di un percorso ricco di esperienze significative e sfide professionali. Dal 2002 al 2005 opera nel Dipartimento di Diritto Bancario e Finanziario della sede milanese dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo: qui si occupa principalmente della redazione e negoziazione di contratti, affinando le sue competenze. È il 2004 quando Annalaura Lettieri ottiene l’abilitazione all’esercizio dell’attività forense, iscrivendosi all’albo degli avvocati di Napoli.

Il percorso di Annalaura Lettieri in ambito aziendale

Annalaura Lettieri assume successivamente l’incarico di General Counsel della divisione immobiliare di MCM Holding S.p.A. Qui le vengono affidate deleghe per lo sviluppo di un ambizioso progetto immobiliare dal valore di 150 milioni di euro, volto alla realizzazione di funzioni commerciali e residenziali nella città di Salerno. Tale incarico segna una svolta nella sua carriera, mettendo in evidenza la sua capacità di gestire progetti complessi e di grande portata. Dal 2008 collabora con diverse realtà di rilievo, tra cui Fondo Greco S.r.l., La Fabbrica S.r.l., Le Cotoniere S.p.A., Atitech Manufacturing S.r.l., Atitech S.p.A., Manutenzioni Aeronautiche S.r.l., e Meridie S.p.A.: Annalaura Lettieri si occupa di operazioni di M&A, private equity, project finance e corporate governance, contribuendo in modo significativo al successo e alla crescita delle aziende con cui collabora. Un esempio emblematico del suo contributo è l’ottenimento di un finanziamento di 15 milioni di euro per Atitech da parte di un pool di istituti finanziari guidati da Iccrea Banca. Una parte di questi fondi è stata destinata a progetti di espansione sul territorio, all’efficientamento energetico e alla promozione dello sviluppo sostenibile.

Sabrina De Filippis annuncia il rinnovamento delle locomotive del Gruppo FS

In occasione di un evento a Vado Ligure, Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, ha svelato con orgoglio la prima locomotiva Alstom Traxx Universal DC con tecnologia Ultimo Miglio del Gruppo FS. Questo momento segna l'inizio di una nuova era per la logistica ferroviaria italiana, proiettandola verso un futuro caratterizzato da sostenibilità e innovazione tecnologica. Grazie a questa nuova generazione di locomotive, il settore ferroviario italiano potrà contare su mezzi all'avanguardia che rivoluzioneranno l'efficienza e ridurranno l'impatto ambientale del trasporto su rotaia.

Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippis inaugura un nuovo capitolo per la logistica ferroviaria

Sabrina De Filippis ha recentemente inaugurato il primo esemplare di locomotiva Alstom Traxx Universal DC con tecnologia Ultimo Miglio destinato al servizio del Gruppo FS. Questi nuovi veicoli rappresentano un passo avanti significativo verso la sostenibilità e l'innovazione tecnologica nel settore della logistica ferroviaria. "La giornata di oggi rappresenta per noi una tappa fondamentale nel percorso di rilancio del settore della logistica, perché con la consegna di queste prime locomotive con modulo 'Last Mile' tocchiamo con mano il risultato dei nostri investimenti", ha dichiarato la manager. Il sistema Ultimo Miglio consente loro di operare anche su tratti non elettrificati senza bisogno di altri mezzi di traino, aumentando così l'efficienza operativa e riducendo l'impatto ambientale. Il primo ordine prevede l'acquisto di 20 locomotive, ma come anticipato dalla stessa Sabrina De Filippis, questo numero è destinato a crescere. "A queste 20 locomotive se ne aggiungeranno altre 70 a partire da fine 2025. Abbiamo infatti aggiudicato ad Alstom la gara da oltre 323 milioni di euro per la fornitura di 70 nuove locomotive con relativo servizio di manutenzione, con l’opzione per l’acquisto di altre 30", ha specificato. Questo investimento non solo rinnova la flotta del Polo Logistica di Ferrovie dello Stato Italiane, ma sottolinea anche l'impegno del Gruppo verso un trasporto ferroviario più sostenibile ed efficiente.

Sabrina De Filippis: Alstom e il futuro della logistica ferroviaria italiana

Michele Viale, Direttore Generale di Alstom Italia e Presidente e AD di Alstom Ferroviaria, ha espresso entusiasmo per il successo dell'accordo, evidenziando come le Alstom Traxx Universal DC siano diventate uno standard di mercato in Europa, con circa 2.700 unità vendute. Tale risultato è frutto del loro connubio di potenza e sostenibilità, caratteristiche che le rendono perfette per supportare la rivoluzione intermodale che il Gruppo FS sta portando avanti. Sabrina De Filippis ha sottolineato l'importanza strategica di questo aggiornamento della flotta, che renderà il trasporto merci su rotaia più competitivo e meno impattante a livello ambientale. La nuova generazione di locomotive contribuirà significativamente alla riduzione delle emissioni e all'incremento dell'efficienza energetica, rendendo il sistema di trasporto ferroviario italiano un modello di riferimento a livello europeo. "La trasformazione del nostro parco mezzi è un ulteriore passo avanti nel rinnovamento della nostra flotta di locomotori e carri per rendere il trasporto ferroviario sempre più sostenibile ed efficiente", ha concluso Sabrina De Filippis.

L’intervista a Enrico Vita (Amplifon): il segreto dietro la leadership mondiale

A margine dell’evento “A&F Live 40 anni” presso l’Università Bocconi di Milano, Enrico Vita, Amministratore Delegato di Amplifon, ha condiviso la sua visione sulle strategie necessarie per il successo internazionale delle imprese italiane. Amplifon stessa è un esempio tangibile di come un’azienda possa trasformarsi da attore nazionale a leader mondiale nel settore dell’hearing care.

Enrico Vita

Enrico Vita: dimensione, ambizione e coraggio

La competizione in ogni settore è ormai globale, superando i confini continentali. Per le imprese italiane che mirano all’espansione internazionale – ha evidenziato l’AD Enrico Vita – è quindi fondamentale avere l’ambizione non solo di partecipare ma di essere tra i leader del proprio settore. Tutto ciò consente di investire in innovazione e talento, ma anche di gestire meglio i rischi e le sfide che accompagnano l’espansione oltre confine. Amplifon stessa ha dimostrato questa ambizione attraverso decisioni strategiche audaci, come l’acquisizione del principale operatore negli Stati Uniti alla fine degli anni ‘90. Questo ha consolidato ulteriormente la sua posizione come leader mondiale nel settore dell’hearing care, dimostrando che il coraggio e la determinazione sono ingredienti cruciali per il successo internazionale.

Priorità future, Enrico Vita: crescita organica e acquisizioni mirate

Riguardo alle priorità per il futuro, Enrico Vita ha ribadito l’impegno di Amplifon nel perseguire un modello di crescita capace di combinare sviluppo organico con acquisizioni strategiche. “Vogliamo continuare a perseguire quello che è il nostro modello di crescita, che in qualche modo vuole combinare la crescita organica con la crescita per linee esterne, quindi per acquisizioni”, ha precisato l’Amministratore Delegato. Questa strategia è particolarmente focalizzata sugli Stati Uniti, il principale mercato del settore dell’hearing care e un centro di crescita significativo. Amplifon intende quindi capitalizzare su questo mercato in espansione, utilizzando la sua esperienza e risorse per consolidare ulteriormente la sua posizione di leadership globale.

RFI, Gianpiero Strisciuglio al Forum in Masseria 2024: 5 miliardi in dieci anni per rifare 700 stazioni

Ospite al Forum in Masseria 2024, l’AD e DG Gianpiero Strisciuglio ha voluto ribadire l’impegno di Rete Ferroviaria Italiana nell’ammodernamento infrastrutturale del Paese: con un piano da 5 miliardi di euro la società interverrà su tutte le 2.200 stazioni presenti in Italia.

Gianpiero Strisciuglio

Gianpiero Strisciuglio tra gli ospiti di Forum in Masseria 2024

Dal 5 al 7 luglio si è tenuta la sesta edizione di Forum in Masseria, la rassegna ideata e organizzata da Bruno Vespa e Comin & Partners che si ripete annualmente per dare spazio a un dialogo tra istituzioni, esperti e mondo delle imprese su temi strategici per il futuro dell’Italia. Nella tre giorni che ha avuto luogo nello splendido scenario di Manduria, in Puglia, si è discusso delle conseguenze del voto europeo, in particolare negli ambiti strategici quali la transizione energetica, le infrastrutture, il lavoro, la salute, la sicurezza, lo sviluppo industriale e la crescita della competitività delle imprese. Tra gli interventi anche quello di Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana.

Gianpiero Strisciuglio: rifaremo 700 stazioni in dieci anni

Nel suo intervento, Gianpiero Strisciuglio ha ribadito l’impegno di RFI nel potenziamento infrastrutturale del Paese. La società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS ha infatti in programma un piano da 5 miliardi in dieci anni, con il quale interverrà sull’intera rete di stazioni, rifacendone ben 700. “In Italia le stazioni sono 2.200, tutte sono coinvolte dal nostro piano stazioni – ha affermato l’AD e DG di RFI - L'intervento sulle stazioni per noi è fondamentale”. E ha poi proseguito: “Abbiamo grandi progetti, nel nostro piano ci sono 5 miliardi di finanziamento nei prossimi dieci anni sulle stazioni, ne rifaremo quasi completamente 700 e lavoreremo su tutte 2.200 per accogliere i viaggiatori in sicurezza”.

Diana Bracco presenta le innovazioni radiologiche del Gruppo Bracco al Congresso SIRM

Diana Bracco, Presidente e AD del Gruppo Bracco, è stata insignita della medaglia d’oro dalla Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica (SIRM), a riconoscimento del suo straordinario impegno nel promuovere lo sviluppo della disciplina della radiologia, nonché il benessere dei pazienti.

Diana Bracco

Il SIRM premia Diana Bracco per i suoi contributi nell’innovazione del settore radiologico

Diana Bracco, Presidente e AD del Gruppo Bracco, è stata onorata dalla Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica (SIRM) con una medaglia d’oro, consegnatale nel corso del 51° Congresso Nazionale, tenutosi a Milano dal 20 al 23 giugno. Questo importante riconoscimento è stato attribuito all’imprenditrice in virtù della sua straordinaria dedizione e passione nel contribuire significativamente all'innovazione e allo sviluppo della radiologia a livello mondiale. La SIRM ha sottolineato come l’impegno instancabile e la visione lungimirante di Diana Bracco abbiano elevato gli standard della disciplina e migliorato la qualità delle procedure diagnostiche per milioni di pazienti.

Nel contesto del Congresso, il Gruppo Bracco ha presentato un nuovo agente di contrasto per la risonanza magnetica, che rappresenta una pietra miliare per Bracco Imaging. Secondo Fulvio Renoldi Bracco, Vicepresidente e AD di Bracco Imaging, questo avanzamento tecnologico è destinato a migliorare significativamente le procedure diagnostiche, offrendo vantaggi non solo ai medici ma anche ai pazienti.

Il ringraziamento di Diana Bracco per il riconoscimento

Nel corso della premiazione, Diana Bracco ha espresso profonda commozione e gratitudine per il conferimento della prestigiosa onorificenza, ricordando come anche suo padre l’avesse ricevuta per i suoi significativi contributi nel settore: “Sono onorata e orgogliosa di ricevere questo bellissimo riconoscimento. Per me è un’emozione anche per una ragione affettiva: il 10 novembre 1992, nell’ambito del 35° Convegno nazionale SIRM al Teatro Carlo Felice di Genova, mio padre Cav. Lav. Fulvio Bracco ricevette un analogo riconoscimento dalle mani dell’allora Presidente Carissimo Biagini. Questa medaglia rappresenta dunque il suggello alla continuità dell’impegno di Bracco e della nostra famiglia a favore della radiologia e dell’innovazione”. La Presidente ha sottolineato come, anche in periodi sfidanti, il Gruppo non abbia mai cessato di investire notevoli risorse nella ricerca e nell’innovazione scientifica, affiancando inoltre il SIRM nelle sue numerose iniziative volte a promuovere nei cittadini una cultura della prevenzione.

Andrea Bonomi: carriera e riconoscimenti nel Private Equity

Andrea Bonomi, Presidente di Investindustrial, è un imprenditore di rilievo nel Private Equity, noto per il rilancio di Ducati e Aston Martin. Con una visione innovativa e sostenibile, Bonomi continua a influenzare il panorama industriale europeo e globale.

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Andrea Bonomi: dagli studi universitari in economia alla trasformazione di Ducati

Andrea Bonomi è un nome di rilievo tra gli imprenditori italiani del Private Equity internazionale, conosciuto per la sua capacità di rilanciare e trasformare aziende in difficoltà in storie di successo. Come Presidente di Investindustrial, Bonomi ha orchestrato il rilancio di iconici marchi, dimostrando una visione innovativa che unisce sostenibilità e crescita industriale. Nato a New York nel 1965, Bonomi ha una solida formazione economica, avendo conseguito la laurea presso la NYU Stern School of Business nel 1986. Dopo aver avviato la sua carriera nel dipartimento Fusioni e Acquisizioni di Lazard Frers & Co, Bonomi è tornato in Italia per fondare Investindustrial. Con un modello di investimento orientato alla resilienza, ha guidato numerose operazioni di successo. Tra queste, il rilancio di Gardaland e la trasformazione di Ducati, acquistata in stato pre-fallimentare e venduta con profitto ad Audi nel 2012. Bonomi ha affermato che la filosofia di Investindustrial prevede di effettuare investimenti per quote di controllo in società con alti potenziali qualitativi, evidenziando l'importanza della sostenibilità e della crescita industriale nei suoi piani strategici.

La carriera di Andrea Bonomi tra acquisizioni, incarichi e riconoscimenti

La carriera di Andrea Bonomi è segnata da una serie di operazioni significative nel panorama europeo del Private Equity. Tra i suoi successi spiccano le acquisizioni di Atkinson nel 2007 e di Permasteelisa nel 2009, con quest'ultima venduta con un incremento di valore di 6,5 volte dopo nove anni. Nel 2012, Bonomi ha riportato Aston Martin ai fasti di 007, consolidando la sua reputazione di rilanciare marchi storici. Recentemente, nel 2022, ha creato Arterex, un nuovo polo globale di componenti e dispositivi per il settore medicale e biotecnologico, dimostrando ancora una volta la sua capacità di innovare e creare valore. Oltre ai successi nel Private Equity, Andrea Bonomi ha ricoperto vari incarichi di rilievo, tra cui membro del CdA del Gruppo Illy e di RCS Mediagroup. Nel 2023, ha ricevuto per l'undicesima volta in 20 anni il premio Private Equity International Awards, un riconoscimento alla sua visione e al suo impegno verso l'innovazione e l'eccellenza nel settore. Con una continua espansione nel settore alimentare e nuove acquisizioni in Nord America, Bonomi continua a influenzare il mercato globale con la sua strategia di investimento orientata alla sostenibilità e alla crescita a lungo termine.

Accordo tra gli Studi Legali di Andrea Mascetti e Giorgio Albè: sinergia legale per servizi ottimizzati

Andrea Mascetti e Giorgio Albè hanno recentemente siglato un importante accordo, che vedrà i due studi legali fornire le proprie competenze nell’ottica di un’offerta sempre più completa.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: collaborazione con A&A

Andrea Mascetti, titolare dello Studio Legale Mascetti, e Giorgio Albè, Founding Partner di A&A - Albè e Associati Studio Legale, hanno recentemente siglato una partnership strategica per integrare le competenze giuridiche dei loro studi: l’accordo mira a presentare un’offerta ancora più completa e misurata al cliente, grazie alla combinazione delle specializzazioni legali di entrambe le società. Si verrà così a creare un asse che opererà a Milano, Roma, Varese e Busto Arsizio e consentirà ai clienti di beneficiare delle diverse competenze messe a disposizione da entrambi gli studi. Lo Studio Legale guidato da Andrea Mascetti si distingue infatti per la sua leadership nel diritto amministrativo, penale e contenzioso civile, mentre A&A - Albè e Associati è rinomato per i suoi servizi nel diritto del lavoro, delle nuove tecnologie e del cosiddetto Terzo Settore.

Andrea Mascetti e Giorgio Albè: un accordo all’insegna della competenza

L’accordo permetterà agli Studi Legali di Andrea Mascetti e Giorgio Albè non solo di ampliare la gamma di servizi legali disponibili, ma anche di offrire un’assistenza personalizzata e modellata sulle esigenze specifiche di ogni cliente. La qualità dei servizi è garantita dall’elevato livello di competenza dei professionisti coinvolti in entrambi gli Studi. È inoltre possibile che la collaborazione conduca a indagini legate al diritto costituzionale, similmente alla collaborazione tra lo Studio Legale Mascetti e lo Studio Oralex - Onida, Randazzo e Associati.

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