Daniele Ragone: esperienze professionali, competenze e interessi del manager alla guida di Progetti del Cuore

Daniele Ragone, Amministratore Unico di Progetti del Cuore S.r.l., ha sviluppato nel corso della sua carriera competenze in diversi ambiti di riferimento, dal diritto fallimentare al management dello sport.

Daniele Ragone

Daniele Ragone: formazione e primi incarichi

Nato il 15 gennaio 1972 a Parma, Daniele Ragone ha mostrato fin da giovane una predisposizione per gli studi economici e giuridici, conseguendo una laurea a pieni di voti in Economia Aziendale presso l'Università degli Studi di Parma: la sua tesi in diritto commerciale, intitolata “La Riforma del Collegio Sindacale nelle società non quotate”, evidenzia il suo interesse per gli aspetti legati alla governance aziendale. Successivamente, ha arricchito ulteriormente la sua formazione con un First Certificate della University of Cambridge e con il Diploma di lingua tedesca rilasciato dal Goethe Institut. Ha frequentato inoltre il corso “English for Law and International Transactions” presso l'Università di Parma. Daniele Ragone ha conseguito, infine, un Master in Procedure Concorsuali presso IPSOA, rafforzando ulteriormente la sua competenza nel diritto fallimentare. A partire dal 1997 si è poi iscritto all'Albo dei Dottori Commercialisti e al Registro dei Revisori Contabili del Ministero della Giustizia, per poi avviare la sua carriera professionale come consulente per società finanziarie quali Sicav, SGR e vari Fondi di diritto italiano e straniero.

Daniele Ragone: la nascita di Progetti del Cuore S.r.l.

Nel 2021 Daniele Ragone ha assunto la carica di Amministratore Unico di Progetti del Cuore S.r.l., società con sede a Reggio Emilia specializzata nella vendita di spazi pubblicitari. Sotto la sua guida, ha raggiunto un considerevole fatturato annuale di 15 milioni di euro, arrivando a impiegare 110 collaboratori. Parallelamente, ricopre anche la posizione di Direttore Generale di Progetti del Cuore S.a.g.l., filiale svizzera della società con sede a Stabio, seguendo dunque in prima persona l’espansione internazionale del Gruppo. Al di fuori delle sue attività professionali, Daniele Ragone ha svolto attività accademica – tra le pubblicazioni si annovera l’edizione del 2014 del “Codice del Fallimento” – e ha coltivato la sua passione per il rugby sia come giocatore professionista che come dirigente sportivo.

L’espansione di Riva Acciaio: una storia di innovazione nell’industria siderurgica

Con una storia industriale di 70 anni, Riva Acciaio rappresenta un orgoglio dell’industria italiana: la società ha contribuito notevolmente allo sviluppo del settore siderurgico adottando numerose innovazioni tecniche e tecnologiche.

Riva Acciaio

La nascita e l’evoluzione di Riva Acciaio

Riva Acciaio, prima società del Gruppo Riva, è riconosciuta come una delle più importanti realtà nel settore siderurgico italiano: fondata nel 1954 da Emilio Riva, ha raggiunto una consolidata posizione di leadership nella produzione di acciai di alta qualità. Controllata dalla capogruppo Riva Forni Elettrici, Riva Acciaio conta oggi circa 1.000 dipendenti e possiede cinque stabilimenti situati a Caronno Pertusella (VA), Lesegno (CN), Sellero, Malegno e Cerveno in Valle Camonica (BS), specializzati in particolare nella realizzazione di prodotti siderurgici “lunghi” e acciai di qualità. Gli stabilimenti di Riva Acciaio sono certificati secondo le norme UNI EN ISO 9001. In particolare, lo stabilimento di Malegno specializzato nelle lavorazioni a freddo e quelli di Cerveno, Caronno e Lesegno hanno ottenuto la certificazione IATF16949, che consente di produrre acciai particolari adatti all’industria automobilista.

Riva Acciaio: la leadership nella ricerca

Una delle ragioni del successo di Riva Acciaio sta nel suo continuo focus sulla ricerca e sull’innovazione: la società è infatti nota per la storica introduzione in Italia della colata continua curva a tre linee, tecnologia innovativa importata dall’Austria, strategica nel guadagnare un vantaggio deciso in termini di competitività sulla concorrenza. Riva Acciaio mantiene viva ancora oggi una forte tradizione di impegno nella sperimentazione e nella ricerca scientifica: non a caso, molti impianti sono attrezzati con laboratori e altre strutture in grado di effettuare test avanzati sui prodotti siderurgici. Particolarmente avanzato è lo stabilimento di Lesegno, che dispone del “Gleeble 3800”, dispositivo all’avanguardia che è in grado di riprodurre l’intero ciclo di lavorazione dell’acciaio su campioni molto piccoli, consentendone uno studio approfondito. Riva Acciaio ha inoltre stretto negli anni numerose collaborazioni con istituti accademici e di ricerca, tra cui il Politecnico di Torino e l’Università di Pisa, contribuendo dunque allo sviluppo del settore nel suo complesso.

WikiCeo indaga l’eredità del grande imprenditore Adriano Olivetti

La figura di Adriano Olivetti, esplorata dagli aspetti biografici, fino ai segreti del successo, per toccare anche la sua personale filosofia del management e della responsabilità sociale dell’impresa: la pagina di WikiCeo, portale sul mondo del management italiano, presenta un ritratto completo ed esaustivo di una delle personalità più sfaccettate e affascinanti della storia dell’imprenditoria in Italia.

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La vita di Adriano Olivetti esplorata nella voce di WikiCeo

WikiCeo, portale di informazione incentrato sugli imprenditori italiani, ha una pagina dedicata ad Adriano Olivetti, leader dell’omonima società specializzata nella realizzazione di macchine da scrivere e oggetti per l’ufficio, e uno dei primi formulatori di una concezione del fare impresa che lasciasse ampio spazio a istanze di tipo sociale. WikiCeo ne ricostruisce la biografia con cura: nato l'11 aprile 1901 a Monte Navale, vicino a Ivrea, Adriano Olivetti fu il frutto dell'unione tra Camillo, di fede ebraica, e Luisa Revel, valdese. Dopo essersi diplomato presso l'Istituto tecnico di Cuneo, si arruolò volontario nel 4º reggimento Alpini nel 1918. Successivamente, al Politecnico di Torino, si immerse nel fervido dibattito sociale e politico, collaborando a riviste come L'azione riformista e Tempi Nuovi, editate e finanziate rispettivamente dal padre, con cui ebbe sempre un rapporto intenso, stimolante e spesso conflittuale. Fu in questo contesto che entrò in contatto con figure di spicco come Piero Gobetti e Carlo Rosselli. Dopo la laurea in Ingegneria Chimica al Politecnico di Torino, divenne direttore della Società Olivetti nel 1932 e nel 1938 ne assunse la presidenza, contribuendo a lanciare l'innovativa macchina da scrivere portatile MP1. L’imprenditore si è distinto anche per la sua strenua opposizione al regime fascista, espressa attraverso la partecipazione attiva alla resistenza e alla collaborazione con figure del calibro di Carlo Rosselli, Ferruccio Parri e Sandro Pertini. Al termine del conflitto, tornò a guidare l'azienda di famiglia con straordinarie capacità manageriali, portando la Olivetti a primeggiare nel settore dei prodotti per ufficio a livello globale.

WikiCeo: la filosofia di Adriano Olivetti

Tra le iniziative più significative di Adriano Olivetti si annovera la pubblicazione, nel 1945, de L'ordine politico delle Comunità, un fondamentale contributo all’ideale di uno stato federalista. Negli anni '50, Ivrea divenne il polo di attrazione di un vasto gruppo di intellettuali che condividevano la visione di un'integrazione creativa tra cultura tecnico-scientifica e umanistica. In questo contesto, Adriano Olivetti fondò il Movimento Comunità nel 1947, cercando di unire visioni socialiste e liberali. La sua eredità è incisa non solo nei successi industriali della sua società, ma anche nei contributi all'urbanistica, alla sociologia, alla storia e alla filosofia: e sebbene la sua improvvisa dipartita, nel 1960, abbia lasciato un vuoto nel panorama industriale e culturale italiano, l’influenza della sua figura continua a essere universalmente celebrata.

Green Transition, alleanze e progetti: l’intervista a Giacomo Mareschi Danieli (Gruppo Danieli)

In un’intervista rilasciata a pochi giorni dall’inizio del Danieli InnovAction Meeting 2024 a “Il Sole 24 Ore”, il CEO Giacomo Mareschi Danieli ha raccontato di come Gruppo Danieli stia affrontando la Green Transition e portando avanti la vision e l’impegno con cui il Presidente Gianpietro Benedetti ha guidato l’azienda fino alla sua recente scomparsa.

Giacomo Mareschi Danieli

Giacomo Mareschi Danieli: la Green Transition ci accompagnerà per molto tempo

Secondo il CEO Giacomo Mareschi Danieli, quello della Green Transition “è un trend di lungo periodo” che “durerà ancora molti anni”, e soprattutto “è nel DNA di un’azienda innovativa come Danieli”. Lo dimostrano i risultati economico-finanziari registrati in questi ultimi anni. “La spinta al fatturato, che a giugno a fine esercizio prevediamo possa superare di nuovo i 4 miliardi di ricavi, è legata al fatto che le aziende oggi investono non più e non solo perché hanno necessità di crescere, ma in un certo senso per sopravvivere in un contesto in rapida evoluzione – ha affermato il manager alla guida di Gruppo Danieli – Noi siamo ben posizionati e proseguiamo su questa strada, con un portafoglio ordini che nella prima metà dell’esercizio ha già centrato e superato gli obiettivi, oltre i 6 miliardi”. Sul tema della regionalizzazione dei mercati, il CEO sembra aver accolto questo cambio di direzione con entusiasmo ed ottimismo: “Dopo l’ubriacatura globale degli anni passati, ora ogni Paese sta rivalutando l’importanza di un’industria siderurgica locale competitiva e noi siamo pronti ad assecondare questa tendenza”. La regionalizzazione, inoltre, comporta anche una riduzione degli impianti e, come ha ricordato Giacomo Mareschi Danieli, “Danieli ha ottime competenze nella capacità di fornire soluzioni efficienti in poco spazio”.

Giacomo Mareschi Danieli: l’alleanza con Metinvest e il successo del Danieli InnovAction Meeting

Tra le tematiche trattate nell’intervista anche l’alleanza con la multinazionale ucraino-olandese Metinvest. Il CEO di Gruppo Danieli ha ribadito che la partnership “prosegue” e che per fine anno è previsto l’avvio del finanziamento e la finalizzazione del progetto su Piombino. Il manager ha altresì confermato il ruolo dell’azienda di Buttrio nella decarbonizzazione dell’ex Ilva, affermando: “Attendiamo a breve il bando di Dri d’Italia, parteciperemo con entusiasmo, facendo leva sulla forza della nostra tecnologia”. Intanto, la quinta edizione del Danieli InnovAction Meeting, che si è tenuto dal 28 al 30 maggio scorso, è stata un successo, con oltre 700 imprenditori ed esperti dell’acciaio che sono venuti da tutto il mondo per prendere parte al dialogo sull’evoluzione della siderurgia. “È un evento che abbiamo pianificato per un anno, al quale ha partecipato il 60% della produzione mondiale di acciaio. Abbiamo trattato argomenti diversi, dalle materie prime ai big data, passando per l’automazione e la robotica – ha sottolineato Giacomo Mareschi Danieli - Un’ottima occasione per metterci fin da subito al lavoro, insieme, alla nostra visione per il prossimo futuro, nel ricordo di Gianpietro Benedetti e in continuità con la sua capacità visionaria”.

Gianni Lettieri: contratto con Volotea valorizza Atitech e territorio

Atitech e Volotea hanno inaugurato una nuova era di collaborazione. L’azienda di Capodichino si occuperà della manutenzione degli Airbus della low cost spagnola fino al 2029. Gianni Lettieri: “Orgogliosi di essere riconosciuti come eccellenza del settore”.

 Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: cosa prevede la partnership tra Atitech e Volotea

Importante novità per la manutenzione aeronautica Made in Italy. Due giganti del settore hanno unito le forze in una collaborazione che promette di elevare gli standard di manutenzione e operatività. Atitech, nota MRO con sede a Capodichino guidata dall’imprenditore napoletano Gianni Lettieri, e Volotea, compagnia aerea low-cost in forte ascesa, hanno siglato un contratto quinquennale che vedrà Atitech prendersi cura della flotta di Airbus A320 di Volotea. La firma di questo accordo segna un momento storico per l’industria aeronautica europea, con Atitech che si afferma come la più grande MRO indipendente nel mercato EMEA e Volotea che continua a espandere la sua rete, collegando con successo città di medie dimensioni e registrando una crescita impressionante. La sinergia tra queste due realtà non è solo un patto commerciale, ma un vero e proprio impegno verso l’eccellenza e l’innovazione. Il Presidente di Atitech Gianni Lettieri e il CEO di Volotea Carlos Muñoz hanno espresso grande entusiasmo per questa partnership, sottolineando come rappresenti un passo avanti significativo per entrambe le realtà.

Le dichiarazioni di Gianni Lettieri (Atitech) e Carlos Muñoz (Volotea)

A margine dell’annuncio, Gianni Lettieri ha evidenziato l’importanza di Napoli nel tessuto industriale di Atitech, mentre Muñoz ha rimarcato l’importanza strategica dell’Italia per Volotea, con il capoluogo partenopeo che si conferma un punto nevralgico per il futuro della compagnia. Entrando nel dettaglio dei termini dell’accordo, questo prevede servizi di manutenzione “nose-to-tail” durante la winter season e garantisce standard elevati di sicurezza e affidabilità. Atitech, con le sue basi a Napoli Capodichino e Roma Fiumicino, è oggi leader nei servizi di manutenzione avanzati e vanta un ampio portafoglio clienti, tra cui Poste Cargo e Aeronautica Militare. Volotea, dal canto suo, ha raggiunto recentemente il traguardo di 60 milioni di passeggeri trasportati e continua a espandere la sua presenza in Europa con nuove basi e rotte esclusive. La partnership rafforza la posizione della low cost nel mercato italiano ma apre anche nuove prospettive per Atitech, dimostrando come la collaborazione possa essere la chiave per il successo in un settore estremamente competitivo.

Alessandro Benetton: “Approvato il farmaco AKANTIOR, speranza per i malati di cheratite”

SIFI, società attiva nel settore oftalmologico controllata da 21 Invest, ha recentemente dato un grande contributo alla ricerca e alla sanità italiana e internazionale sviluppando il farmaco AKANTIOR, approvato dal Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’EMA: Alessandro Benetton ha sottolineato il ruolo dell’approccio industriale di 21 Invest, che valorizza le aziende promettenti sostenendole nel loro consolidamento.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: l’approvazione del nuovo farmaco aiuterà i malati di cheratite

L’imprenditore Alessandro Benetton, Fondatore di 21 Invest, ha dato un importante annuncio: il farmaco AKANTIOR, sviluppato da SIFI, società oftalmologica controllata dal Gruppo finanziario trevigiano, è stato recentemente approvato dal Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA). Si tratta di un passo fondamentale nel trattamento della cheratite da acanthamoeba, pericolosissima malattia che può portare alla perdita della vista di chi ne è affetto. Il farmaco sta già venendo utilizzato per sostenere gratuitamente 180 pazienti. Lo sviluppo del farmaco, ha sottolineato Alessandro Benetton, ha richiesto ben 15 anni di ricerca ed esperimenti: determinante, in questo processo, è stato il supporto di 21 Invest, che ha promosso e finanziato gli sforzi della società oftalmologica, rappresentando dunque un esempio virtuoso di imprenditoria che sostiene il progresso scientifico e la pubblica salute.

L’approccio industriale di Alessandro Benetton: una strategia di “Shared Value”

Il successo ottenuto da SIFI è, secondo Alessandro Benetton, un esempio della filosofia di 21 Invest, incentrata sul sostegno e consolidamento delle società partecipate al fine sia di aumentarne la redditività, che di generare un impatto sociale positivo. A partire dal suo ingresso in 21 Invest nel 2015, SIFI, una società già promettente, ha ottenuto risultati ancora più rilevanti: con un personale di circa 500 dipendenti altamente qualificati, ha raggiunto un fatturato record da 100 milioni di euro nel 2023. “Oltre a questi traguardi economici, è la risoluzione di problemi sociali, in pieno principio Shared Value, a renderci particolarmente fieri di SIFI”, ha dichiarato Alessandro Benetton.

Il viaggio di Paolo Gallo tra innovazione digitale e sostenibilità

In “Diario di volo. Come guidare la trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità”, edito da LUISS University Press, Paolo Gallo esplora il ruolo cruciale della trasformazione digitale come abilitatrice della transizione ecologica.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: guidare l’innovazione e la sostenibilità nel futuro digitale

Paolo Gallo, alla guida di Italgas dal 2016 in qualità di Amministratore Delegato, condivide la sua esperienza e visione su come innovazione e sostenibilità possano integrarsi per un futuro migliore. Il libro è strutturato in capitoli che rappresentano concetti chiave della trasformazione digitale e della sostenibilità, descrivendo un percorso fondato su pilastri come innovazione, digitalizzazione, apprendimento continuo e sostenibilità. Attraverso queste pagine, l’AD illustra come Italgas abbia implementato progetti tangibili e misurabili, anticipando i tempi e rispondendo alle sfide globali con consapevolezza e fiducia. Dalla pubblicazione del libro nell’agosto 2021, il mondo ha affrontato eventi storici significativi come la pandemia e il conflitto russo-ucraino. Nonostante ciò, la visione espressa da Paolo Gallo si è dimostrata lungimirante. Italgas ha saputo adattarsi e innovare, consolidando il suo ruolo di benchmark globale nello sviluppo di reti di distribuzione del gas intelligenti, digitali e flessibili. Il riconoscimento di Italgas come leader nel settore è anche dovuto all’integrazione di nuove fonti rinnovabili, come biometano e idrogeno, supportata dall’approvazione del piano REPowerEU.

Paolo Gallo: esperienza e visione per un futuro sostenibile e digitale

Nato a Torino nel 1961, Paolo Gallo esordisce professionalmente presso Fiat Avio S.p.A. nel 1988. La sua lunga esperienza nel settore energetico, iniziata nel 1997, è riflessa nelle pagine del libro. Il manager ha sempre posto una particolare attenzione alla sostenibilità, alle nuove tecnologie e alla cura delle persone, valori che permeano il suo lavoro e che sono chiaramente esposti in “Diario di Volo”. Il libro non è solo un resoconto di esperienze e progetti, ma una guida per comprendere il cambiamento in atto. Offre una visione completa dello stato attuale della trasformazione digitale e della sostenibilità, proponendo soluzioni innovative per le sfide future. È una lettura essenziale per chiunque voglia capire come innovazione e sostenibilità possano guidare la trasformazione digitale.

L’intervento di Sabrina De Filippis al convegno sulla logistica nei Paesi G7

L’Italia può guidare la ripresa economica dell’Europa grazie alla sua posizione strategica di tramite tra il Mediterraneo e il nord del Continente: questo il messaggio di Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, che ha sottolineato come sia necessario valorizzare tale vantaggio naturale attraverso investimenti infrastrutturali e grandi opere.

Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippis: la strategicità dell’Italia nel quadro logistico europeo

Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, società leader del Polo Logistica del Gruppo FS, ha preso parte al convegno ISPI “Dove va la logistica? Sfide per i Paesi G7 (e oltre)”. Nel suo intervento, la manager ha affrontato temi cruciali della logistica internazionale, quali gli investimenti e gli obiettivi necessari per il potenziamento delle infrastrutture italiane, con l'obiettivo di consolidare il ruolo del Paese come hub logistico strategico nel Mediterraneo. L’AD ha infatti osservato come dopo il periodo difficile rappresentato dalla pandemia e dallo scoppio della guerra in Ucraina, la logistica sia il punto di partenza fondamentale da cui impostare la ripresa della logistica europea e internazionale. Una ripartenza in cui l’Italia può giocare un ruolo da leader grazie non solo alla sua posizione centrale nel Mediterraneo, ma anche al livello di connessione con le reti europee: “In questo contesto è fondamentale sottolineare la strategicità dell’Italia, con la sua posizione al centro del Mediterraneo e connessa alle principali infrastrutture e corridoi europei che garantiscono al Paese un ruolo essenziale nel mercato della logistica internazionale, rendendolo fortemente attrattivo”, ha evidenziato Sabrina De Filippis.

Sabrina De Filippis: la centralità dell’intermodalità nello sviluppo dei trasporti

Il concetto chiave attorno a cui ruota il potenziamento della rete logistica portato avanti da Mercitalia Logistics è, secondo Sabrina De Filippis, l’intermodalità, ossia la metodologia di trasferimento delle merci che prevede l’utilizzo combinato di più modalità di trasporto. Lo scopo della strategia intermodale è quello di utilizzare il più possibile le forme di trasporto sostenibili, come treno e nave, utilizzando quello su strada per il cosiddetto “ultimo miglio”, ossia il tratto finale. Tale metodologia permette non solo di evitare l’emissione di tonnellate di CO2 nell’atmosfera ogni anno, ma anche di ridurre il costo finale delle operazioni.

Intesa Sanpaolo: Carlo Messina delinea le prospettive di sviluppo per il sistema bancario

Cnbc, l’intervista al CEO di Intesa Sanpaolo Carlo Messina: “Penso che oggi siamo probabilmente la banca europea più sostenibile”.

Carlo Messina

Nei risultati del primo trimestre 2024 la forza del modello di Intesa Sanpaolo: il punto del CEO Carlo Messina

Il CEO Carlo Messina, in un’intervista rilasciata alla Cnbc da Londra dove si è tenuto il road show sui risultati del primo trimestre 2024, ha sottolineato il valore della performance anche in relazione al posizionamento di Intesa Sanpaolo nell’attuale panorama bancario europeo. “Penso che oggi siamo probabilmente la banca europea più sostenibile. Se si considera la nostra attività nel wealth management e protection, siamo paragonabili a UBS in termini di performance… Le nostre commissioni crescono con una velocità a doppia cifra e la aumenteremo nei prossimi trimestri. Stiamo facendo leva su €1.300 miliardi di ricchezza italiana e penso che, essendo una banca zero NPL, la nostra sostenibilità per il futuro possa permetterci di rimanere uno dei più forti generatori di utile e dividendi cash sul mercato”, ha rimarcato il CEO Carlo Messina nell’intervista.

Carlo Messina: Intelligenza Artificiale e nuove tecnologie, la vision di Intesa Sanpaolo

Tecnologia e un modello di business basato sul wealth management per Carlo Messina saranno i motori della performance a medio termine del settore bancario europeo. Lo ha spiegato nell’intervista: “Se vuoi realizzare qualcosa che possa trasformare completamente la mentalità... devi essere pronto a fare qualcosa di speciale, non di ordinario, altrimenti rimarrai come sei”. Non a caso Intesa Sanpaolo sta accelerando il piano di migrazione dei sistemi IT core del Gruppo dalla tradizionale tecnologia bancaria a una più avanzata basata sul cloud: “Il nostro obiettivo era quello di avere ciò che chiamiamo “isytech”, il nostro sistema di core banking basato su cloud. Abbiamo deciso di provarne l’utilizzo su isybank ma ora abbiamo deciso di provarlo direttamente su Intesa Sanpaolo, per avere il miglior approccio tecnologico nella nostra banca”. In questo contesto si inserisce anche una delle sfide più grandi per un CEO oggi: gestire l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla forza lavoro. “L’intelligenza artificiale creerà posti di lavoro nel medio termine ma, nel breve, può rappresentare una minaccia”, ha evidenziato Carlo Messina: necessario quindi “inventare nuovi lavori per mantenere le persone all’interno dell’organizzazione e prepararle per la prossima fase caratterizzata da tipi di lavoro che emergeranno con l’intelligenza artificiale. Questa è la parte più importante”.

Inaugurati i lavori per il sottopasso di Trastevere: le parole di Umberto Lebruto

Sono ufficialmente iniziati l’11 giugno i lavori per la realizzazione di un secondo accesso alla stazione di Trastevere. Il progetto prevede la costruzione di un nuovo tunnel pedonale che collegherà direttamente la stazione con il quartiere Marconi, consentendo a circa 50.000 passeggeri in più di raggiungerla. Il commento di Umberto Lebruto, Amministratore Delegato di FS Sistemi Urbani.

Umberto Lebruto

Umberto Lebruto alla conferenza stampa per l’avvio dei lavori

L’11 giugno, la trivella è entrata in funzione segnando l’inizio di un progetto chiave per il rilancio della stazione di Trastevere. A dare il via ai lavori, tra gli altri, il Sindaco di Roma, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana Gianpiero Strisciuglio e l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Sistemi Urbani Umberto Lebruto. Secondo il Sindaco, l’intervento rappresenta una “ricucitura urbana di un nodo pregiatissimo ma attualmente sottoutilizzato”. Il nuovo sottopasso consentirà ai cittadini di accedere ai binari anche dal lato Marconi, migliorando significativamente l’accessibilità della stazione. Nel corso della conferenza stampa, l’Amministratore Delegato di RFI ha ribadito che l’intervento fa parte di un piano nazionale di investimenti del valore di 5 miliardi di euro in 10 anni. “Con il secondo fronte – ha aggiunto – aumenteremo il bacino pedonale del 50%, offrendo la possibilità di raggiungere la stazione potenzialmente ad altre 50mila persone”. L’investimento per la stazione ammonta a 10,5 milioni di euro e i lavori dovranno essere completati entro il 2025.

Umberto Lebruto: nuovo tunnel pedonale e riqualificazione urbana a Trastevere

Il progetto prevede, oltre alla costruzione del nuovo tunnel pedonale lato Marconi, la riqualificazione di un tunnel esistente ma inutilizzato vicino al piazzale della Radio e la creazione di un percorso ciclopedonale. Verranno riqualificate anche le aree esterne, con l’apertura di edifici a destinazione ricettiva, mettendo a frutto – come spiegato dall’AD Umberto Lebruto – “un tesoretto di spazi in disuso”. Ciò migliorerà l’interazione con il tessuto urbanistico del quartiere Marconi. Per la completa realizzazione del progetto sarà inoltre necessario ottenere una variante urbanistica, prevista entro la fine dell’anno. Il cantiere si inserisce in un più ampio programma di trasformazione urbana del quadrante: dopo la riqualificazione di piazzale Biondo, il primo fronte di Trastevere, sono previsti interventi sul piazzale della Radio e la costruzione del nuovo ponte dell’Industria, che sarà completato entro fine anno. È inoltre prevista la realizzazione di una linea tramviaria su viale Marconi. I lavori per il secondo sottopasso saranno completati entro il terzo trimestre del 2025, consentendo la ricucitura tra la stazione di Trastevere e il confinante municipio XI prima della fine dell’anno giubilare.

Gian Maria Mossa: il 2023 di Banca Generali e i primi mesi del 2024, il focus

“Il 2024 è l’ultimo anno del nostro piano industriale triennale e saremo ancora più attenti a remunerare gli azionisti con i dividendo”: l’intervista all’AD di Banca Generali Gian Maria Mossa.

Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa: Banca Generali, risultati record nel 2023

L’AD Gian Maria Mossa ne aveva sottolineato il valore anche in un’intervista a Class CNBC dello scorso febbraio. Il 2023 per Banca Generali è stato un anno di risultati record: ai massimi di sempre l’utile netto, pari a 326,1 milioni (+53%), spinto dalla componente ricorrente salita del 45% a 320,3 milioni. Le masse a fine 2023 hanno toccato il massimo storico a 92,8 miliardi, +11,8% da fine 2022 sia per l’effetto mercato, sia per la raccolta netta che nell’anno si è attestata a 5,9 miliardi, +3% sul 2022. “È in continuo aumento la produttiva dei nostri banker, intanto abbiamo annunciato la riorganizzazione della rete anche per attrarre giovani generazioni nella professione di consulenza finanziaria”, aveva spiegato Gian Maria Mossa focalizzandosi anche sulle prospettive per il 2024, “ultimo anno del nostro piano industriale triennale e saremo ancora più attenti a remunerare gli azionisti con i dividendo”.

Gian Maria Mossa: Banca Generali accelera la crescita nel 2024

Quanto preventivato dall’AD Gian Maria Mossa ha trovato conferma anche nei risultati registrati da Banca Generali nel primo trimestre del 2024. Numeri che raccontano di come la crescita del Gruppo sia proseguita con una decisa accelerazione: utile netto consolidato a 122 milioni, in aumento del 47% rispetto agli 83,1 milioni del corrispondente periodo dello scorso anno, forte aumento delle masse gestite e amministrate per conto della clientela che hanno raggiunto il nuovo massimo assoluto di 96,8 miliardi, in crescita del 13% rispetto al primo trimestre del 2023. Influisce positivamente anche la ripresa dei mercati finanziari, in particolare quelli azionari che hanno spinto l’utile variabile a 40 milioni (a fronte dei 6,1 milioni realizzati nel 1Q 2023), in scia alla performance netta generata dagli investimenti nel periodo. “Stiamo accelerando nella crescita sia per volumi, sia per qualità con un progressivo ritorno d’attenzione alle soluzioni gestite”, ha evidenziato Gian Maria Mossa sottolineando anche il valore dei risultati di maggio 2024 (raccolta netta totale a 648 milioni, da inizio anno a 2.9 miliardi (+7%). “Nei primi cinque mesi dell’anno, i flussi negli asset under investments sono quasi triplicati e continua il ribilanciamento tra soluzioni di terzi e soluzioni di casa. Note positive anche sul fronte dell’inserimento di professionisti senior sempre più alla ricerca di piattaforme aperte in grado di dialogare con le esigenze complesse della clientela private. In questo contesto, guardiamo con fiducia e ottimismo alle prospettive per i prossimi mesi”, ha spiegato l’AD di Banca Generali.

Stefano Venier: De Nora e Snam insieme nella Gigafactory per lo sviluppo di idrogeno verde

Stefano Venier a Cernusco sul Naviglio per la posa della prima pietra che porterà a una nuova realtà all’avanguardia nel mondo per l'idrogeno verde. Il progetto avviato da De Nora con il supporto di Snam prevede la realizzazione di un centro produttivo di circa 25.000 mq, che rappresenterà il più grande polo produttivo nazionale di elettrolizzatori.

 Stefano Venier

L’AD di Snam Stefano Venier: “Siamo impegnati per trasportare l’idrogeno”

Il futuro appartiene a idrogeno e cattura CO2”, aveva spiegato Stefano Venier lo scorso luglio a “Repubblica” sottolineando il valore delle iniziative avviate da Snam in quest’ottica. Parole che rilette oggi acquisiscono ulteriore valore in considerazione dell’avvio del progetto strategico che De Nora sta portando avanti con il supporto di Snam a Cernusco sul Naviglio: la costruzione di una Gigafactory destinata alla produzione di elettrolizzatori per l’idrogeno verde. La posa della prima pietra è stata celebrata lo scorso 11 giugno nel corso di una cerimonia a cui hanno preso parte i CEO di De Nora e Snam Paolo Dellachà e Stefano Venier, insieme a rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali. Tra questi anche il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: è intervenuto, inoltre, con un videomessaggio il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Producendo gli elettrolizzatori necessari per l’idrogeno verde, ha spiegato Stefano Venier, “contribuiremo a consolidare il ruolo di leadership dell’Europa in questa filiera evitando di commettere gli errori fatti in passato con altre tecnologie per le rinnovabili”. Il progetto risponde alla necessità di “mantenere indipendenza e competitività nelle tecnologie critiche per la transizione energetica”. Fondamentale quindi per rendere l’Italia un grande produttore nei prossimi decenni, come ha rimarcato l’AD di Snam, “favorire lo sviluppo di Gigafactory come questa per consentire una produzione su larga scala di elettrolizzatori e quindi una produzione di idrogeno verde a prezzi competitivi”.

Stefano Venier su LinkedIn: il valore del progetto e la vision di Snam

Questa "Italian Gigafactory", si legge nel post LinkedIn che l’AD di Snam Stefano Venier ha scritto a poche ore dalla cerimonia, è “espressione dell’approccio all’innovazione insito nel DNA di Industrie De Nora da almeno un secolo”. L’AD di Snam sottolinea in particolare come il Gruppo De Nora oggi possa far leva “su un team di ricerca internazionale con competenze chimiche, produttive e di processo, leadership tecnologica negli elettrodi e una solida catena di fornitura”. Il progetto della Gigafactory di Cernusco sul Naviglio si distingue inoltre “per una forte connotazione di sostenibilità e verrà costruito secondo criteri architettonici di basso impatto ambientale”. In Snam, ricorda ancora Stefano Venier, “ci stiamo preparando per giocare il nostro ruolo nel mix energetico del futuro, fatto da elettroni rinnovabili e da molecole decarbonizzate (che entro il 2050 avranno un peso equivalente)”. Snam supporta quindi “la crescita di questa azienda come partner, perché il successo di De Nora significa lo sviluppo del mercato dell'idrogeno, e noi saremo pronti a trasportarlo”.

Paolo Arrigoni (GSE): il ruolo delle parrocchie nel promuovere le CER

Paolo Arrigoni, Presidente del Gestore dei Servizi Energetici, ha presentato, insieme al Cardinale Matteo Zuppi e al Ministro Gilberto Pichetto Fratin, un importante vademecum incentrato sulle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) e su come le parrocchie possano incentivarne la creazione, contribuendo tanto alla tutela dell’ambiente quanto al sostegno economico e sociale alle famiglie svantaggiate.

Paolo Arrigoni

Il Presidente del GSE Paolo Arrigoni incontra il Cardinale Zuppi e il Ministro Pichetto Fratin per presentare il vademecum per le Comunità Energetiche Rinnovabili

Il Cardinale Matteo Zuppi ha ringraziato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e l’ingegnere Paolo Arrigoni, Presidente del GSE, per l’importante contributo che hanno dato nella stesura del vademecum per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), rilevante documento che delinea i passaggi attraverso cui costituire una CER, dando anche un inedito ruolo agli enti religiosi nel crearle e promuoverle. Il Cardinale Zuppi ha sottolineato come la tutela dell’ambiente rappresenti un obiettivo principale per la Chiesa, come del resto sostenuto anche nell’Enciclica di Papa Francesco Laudato si’. Le parrocchie costituiscono, inoltre, un interlocutore privilegiato per la formazione delle CER, in quanto, come attori di primo piano nella vita sociale di quartieri e paesi, possono svolgere un fondamentale ruolo di aggregatore della collettività. Il vademecum, in questo senso, funge come una preziosa guida per gli enti ecclesiastici su come formare un CER e contribuire, dunque, alla difesa del creato.

Gli enti religiosi come promotori delle CER e la lotta alla povertà energetica: l’analisi di Paolo Arrigoni

Nel corso dell’incontro, Paolo Arrigoni ha illustrato come le CER siano coerenti con gli obiettivi della Chiesa non solo in quanto forte contributo alla sostenibilità, ma anche perché permettono agli enti religiosi di perseguire con maggiore vigore anche le loro finalità sociali di sostegno alle comunità. “Le Comunità Energetiche Rinnovabili hanno finalità sociali, oltre che economiche e ambientali”, ha dichiarato il Presidente. “In questo senso è da salutare con favore il sostegno che può arrivare dagli enti religiosi”. La prospettiva di profitti derivati dal surplus energetico generato dalle CER può avere, secondo Paolo Arrigoni, numerosi ambiti di applicazione: sgravare la bolletta dei cittadini in difficoltà economiche, ma anche investire nuove risorse nelle sedi delle parrocchie e finanziare altri progetti. “Le CER rappresentano inoltre una misura importante di contrasto alla povertà energetica”, ha affermato: “Possono permettere alle Diocesi non solo di destinare risorse economiche alle famiglie in difficoltà, ma anche di migliorare luoghi parrocchiali dedicati alla socialità”.

Pier Silvio Berlusconi: Mediaset ricorda il suo fondatore, la serata-evento

Pier Silvio Berlusconi: “Dobbiamo lavorare anche per continuare a rendere mio padre, il nostro fondatore, orgoglioso. Lui aveva il sole in tasca. E oggi lui qui con noi sarebbe stato felicissimo, perché io qui vedo tante persone con il sole in tasca”.

Pier Silvio Berlusconi

“Tutti insieme. Insieme al nostro Fondatore”: Pier Silvio Berlusconi ricorda insegnamenti e valori

Essere qua oggi, ha detto Pier Silvio Berlusconi alle oltre 2mila persone (dipendenti e collaboratori di Mediaset) presenti lo scorso 11 giugno nello studio 20 di Cologno Monzese e in collegamento dalle sedi di Roma e da Madrid, rappresenta “un valore immenso”. Proprio come lo scorso anno, quando nel giorno del funerale di Silvio Berlusconi riunì i dipendenti per condividere insieme i ricordi legati al “nostro fondatore, mio padre”, così anche quest’anno, in occasione del primo anniversario, Pier Silvio Berlusconi ha voluto dedicare un momento di condivisione. I valori, gli insegnamenti: a rivivere nelle parole del figlio il “suo più grande lascito”. Oggi come un anno fa: “Questo è un momento tosto per tutte le persone che gli hanno voluto bene o in qualche modo si sono sentite toccate dalla sua generosità e dalla sua grandezza in un momento difficile. Però, da domani, noi facciamo click. E torniamo a essere l'azienda viva, piena di energia, di forza, esattamente come è stato lui nella sua vita”, aveva detto il CEO di Mediaset a poche ore dai funerali celebrati all'interno della basilica del Duomo di Milano. Quella forza, lo spirito di squadra, il senso di famiglia che Silvio Berlusconi ha impresso a Mediaset e che oggi continua a esserne il principale motore di crescita.

Caro presidente, un anno dopo: Mediaset e Pier Silvio Berlusconi nel documentario su Silvio Berlusconi

Le parole di Pier Silvio Berlusconi ai dipendenti di Mediaset nel giorno dei funerali del fondatore hanno aperto anche il documentario "Caro presidente, un anno dopo", andato in onda in contemporanea su Canale5, Italia1, Rete4 e TgCom24 la sera del 12 giugno, a un anno esatto dalla scomparsa. Il documentario, prodotto da Videonews, ripropone in maniera alternata i più celebri discorsi di Silvio Berlusconi, le avventure imprenditoriali, i successi politici, sportivi e televisivi, attraverso le testimonianze di chi lo ha conosciuto da vicino. Diversi i momenti che ripercorrono l’importante storia di Mediaset. L’idea lungimirante alla fine degli anni ‘70 di “realizzare qualcosa di mai immaginato in Italia”: la nascita della prima tv commerciale. Il coinvolgimento dei più importanti nomi che hanno fatto la storia dello spettacolo, del giornalismo e del costume italiano. I grandi traguardi. E ovviamente quest’anno, il primo senza di lui. Pier Silvio Berlusconi, come si vede nel documentario, lo ha ricordato in più occasioni, anche a Natale incontrando i dipendenti per il tradizionale scambio di auguri: “Dobbiamo lavorare anche per continuare a rendere mio padre, il nostro fondatore, orgoglioso. Lui aveva il sole in tasca. E oggi lui qui con noi sarebbe stato felicissimo, perché io qui vedo tante persone con il sole in tasca. Mi raccomando, tenetelo sempre acceso, tenete il sole acceso. È un gran bene per voi e per tutte le persone che incontrerete nel vostro lavoro e nella vostra vita”.

Gianpiero Strisciuglio, RFI: miglioramenti all’accessibilità ferroviaria romana

Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana, ha annunciato importanti lavori per migliorare l'accessibilità alla Stazione Trastevere di Roma, con un investimento significativo in vista del Giubileo.

Gianpiero Strisciuglio

Gianpiero Strisciuglio: l'importanza dell'accessibilità nelle aree metropolitane

Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), ha annunciato l'inizio dei lavori per l'apertura del secondo fronte della Stazione Trastevere a Roma. Questo intervento rientra in un ampio piano di RFI per migliorare l'accessibilità delle stazioni ferroviarie, con un focus particolare sulle grandi aree metropolitane. "L'attenzione di Rete Ferroviaria Italiana, Gruppo Ferrovie dello Stato, è massima nel cercare di aumentare l'accessibilità alle nostre stazioni", ha dichiarato Strisciuglio, sottolineando l'importanza di queste iniziative per migliorare la mobilità urbana. La Stazione di Trastevere vedrà un incremento dell'accessibilità pedonale di oltre il 50%, grazie all'apertura di un nuovo accesso. Questo progetto non solo faciliterà il flusso dei passeggeri ma rappresenta anche un passo significativo verso una mobilità più inclusiva e sostenibile. Il valore complessivo del progetto per la Stazione di Trastevere supera i 10 milioni di euro, una parte dei quasi 50 milioni di euro che RFI investirà in occasione del Giubileo. "È un progetto che nel suo complesso, su questa stazione, vale più di 10 milioni di euro", ha aggiunto Gianpiero Strisciuglio, evidenziando l'impegno economico della società per migliorare l'infrastruttura ferroviaria.

Gianpiero Strisciuglio: gli investimenti futuri di RFI e l’impatto del Giubileo sulle infrastrutture ferroviarie

Oltre ai miglioramenti strutturali alla Stazione Trastevere, Gianpiero Strisciuglio ha delineato ulteriori piani per potenziare l'accessibilità delle stazioni in vista del Giubileo. Questo evento di grande rilevanza rappresenta un'opportunità unica per rafforzare le infrastrutture e migliorare l'esperienza dei viaggiatori. "Sono interventi in cui siamo concentrati nel nostro piano industriale, ancora di più in occasione di eventi come il Giubileo", ha affermato Strisciuglio, indicando che l'attenzione della RFI è rivolta a garantire che le stazioni ferroviarie possano sostenere l'aumento del traffico passeggeri previsto per l'evento. L'investimento di RFI per il Giubileo, che ammonta a quasi 50 milioni di euro, si estenderà su diverse stazioni strategiche, assicurando che tutte siano pronte per accogliere i pellegrini e i turisti. Questo programma di investimenti è parte di una strategia più ampia volta a modernizzare e rendere più accessibili le infrastrutture ferroviarie in tutta Italia. Gianpiero Strisciuglio ha sottolineato come tali interventi siano cruciali non solo per eventi speciali ma anche per il miglioramento quotidiano del servizio ai passeggeri, rendendo le stazioni più accessibili e funzionali.

La strategia con cui Luca de Meo ha risollevato Renault Group

Sotto la guida di Luca de Meo, Renault Group ha abbracciato con entusiasmo la rivoluzione elettrica, proponendo una serie di modelli che sfruttano le nuove tecnologie: ma per il successo di questa transizione sono necessarie, secondo il manager, una visione strategica comune in tutta l’UE e una serie di progetti infrastrutturali più ambiziosi.

Luca de Meo

Luca de Meo: una visione strategica per Renault Group

Luca de Meo ha un’esperienza consolidata nel settore dell’automotive e, in qualità di CEO di Renault Group, ha rilanciato con successo l’azienda. Una volta assunta la carica, il manager ha infatti analizzato lucidamente le problematiche che affliggevano il Gruppo, operando una ristrutturazione su larga scala. Tuttavia, ancora più che ai propri meriti individuali, il CEO ascrive i recenti successi al ritorno di un clima di ottimismo, collaborazione e fiducia in tutto il Personale: “In questo caso, il collettivo ha la precedenza. La dinamica all'interno del Gruppo è molto positiva. Gli ingegneri di Renault hanno ritrovato il loro orgoglio. In meno di due anni saranno lanciati 18 nuovi modelli. E dovrebbero generare una performance ancora migliore”. Sotto la leadership di Luca de Meo, Renault Group ha scelto una strategia ben definita: investire sull’ibrido e sull’elettrico che rappresenta il futuro della mobilità. Perché questa rivoluzione abbia successo, è tuttavia necessario che l’Europa adotti una politica infrastrutturale più attiva, a partire dall’installazione dell’infrastruttura di ricarica fast nelle autostrade di tutti i Paesi europei, misura senza la quale la sostituzione delle vetture a combustione è impensabile.

La centralità del settore automotive: la vision di Luca de Meo

Attraverso il lancio della nuova Renault 5 E-Tech Electric, realizzata interamente in Francia, Luca de Meo ha dimostrato che è possibile produrre automobili a prezzo competitivo in Europa, senza delocalizzare. Tuttavia, secondo il manager, il settore dell’automotive affronterà grandi sfide nei prossimi decenni e l’Europa non sta facendo abbastanza per sostenerlo. L’industria automobilistica rappresenta, ha affermato il CEO, uno dei cuori pulsanti dell’economia europea, in grado di generare l’8% del PIL del continente e dare lavoro a 13 milioni di persone. È dunque fondamentale che l’UE applichi una politica coordinata che permetta di abbattere i prezzi delle auto elettriche e facilitarne l’acquisto da parte delle masse.

L’offerta di Health Italia: piani di sanità integrativa e telemedicina per famiglie e imprese

Health Italia, società che opera nel settore del welfare aziendale e familiare, risponde alle esigenze di una sanità più flessibile per una popolazione sempre più anziana, offrendo servizi avanzati di telemedicina e piani di sanità integrativa adatti alle necessità di qualsiasi cliente.

Health Italia

Health Italia: la leadership nella sanità integrativa

Come garantire servizi assistenziali efficienti e accessibili a una popolazione anziana in continua crescita? Health Italia, società leader nel settore della sanità integrativa, risponde proprio a questa esigenza. Fondata nel 2001, ha come obiettivo la promozione della salute e della prevenzione, fornendo piani di sanità integrativa per famiglie e imprese. Questo impegno si è tradotto in una crescita continua e in una presenza capillare sul territorio, supportata da una rete di promotori esperti e dall'implementazione di un sito online, che rende molto semplice orientarsi nella selezione dei servizi offerti. In un contesto in cui il numero di anziani aumenta costantemente, Health Italia incentra la propria proposta sulla telemedicina e su proposte di welfare integrativo, soluzioni che rappresentano il futuro dei sistemi di assistenza, in grado di garantire comodità e facilità d’uso a clienti di qualsiasi età.

Livia Foglia, AD di Health Italia, illustra la strategia del Gruppo

Per continuare a sostenere la propria crescita, Health Italia, guidata dall’AD Livia Foglia, sta attuando una strategia di espansione su tre direttive.  “La prima è quella di rafforzare le sinergie tra modelli profit e non profit in ambito sociosanitario, potenziando l’ecosistema nel quale entrambi i modelli collaborano”, ha dichiarato la manager, sottolineando la necessità di una maggiore coordinazione tra Enti di sanità integrativa, sanità pubblica e settore privato. “La seconda direttiva strategica è quella di implementare soluzioni innovative nel mercato della sanità grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate e dispositivi evoluti e portare ad un modello funzionale di telemedicina quale soluzione accessibile a tutti”. La telemedicina è una delle soluzioni più innovative e funzionali perché evita ai pazienti con difficoltà di movimento la fatica di allontanarsi da casa garantendo, al tempo stesso, significativi risparmi alle strutture sanitarie. Infine, la terza direttiva strategica “riguarda la crescita e il consolidamento di un modello di distribuzione multicanale e la fidelizzazione dei clienti tramite il cross-selling delle soluzioni proposte”. Attraverso queste strategie di sviluppo sostenibili, Health Italia ha già conseguito risultati importanti, incrementando i propri ricavi e raggiungendo una marginalità superiore al 20%.

Stefano De Alessandri: dal marketing di RCS alla leadership in ANSA

Stefano De Alessandri ha modernizzato l'Editoria italiana attraverso ruoli chiave in aziende come Publitalia '80, RCS Media, Condé Nast, Mondadori e ANSA. La sua leadership ha portato innovazione digitale e valorizzato i brand editoriali, migliorando il settore con strategie avanzate e un approccio internazionale.

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Stefano De Alessandri: una carriera significativa nel settore editoriale

Stefano De Alessandri, nato a Milano nel 1959, è una figura di spicco nel panorama editoriale italiano. Dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio presso l’Università Bocconi di Milano, De Alessandri ha iniziato la sua carriera nel 1987 presso Publitalia '80, per poi trasferirsi nel 1989 al Gruppo RCS Media. Qui ha ricoperto il ruolo di Direttore Marketing, occupandosi della pianificazione delle attività internazionali. Successivamente, ha assunto la posizione di Direttore Marketing degli specializzati presso RCS Periodici, diventandone successivamente editore incaricato. La sua passione per il turismo e le eccellenze agroalimentari italiane ha caratterizzato il suo percorso professionale. Nel 1999, De Alessandri è stato chiamato a Condé Nast Italia come editore incaricato dei periodici di consumo, dove ha promosso una cultura editoriale internazionale. Nel 2003, ha assunto la carica di AD e DG di Gruner+Jahr/Mondadori e nel 2005 è diventato AD e DG di Hachette Rusconi, guidando l'azienda verso un modello di gestione innovativo e digitalmente integrato.

Da Mondadori a EY: un percorso di successi

Nel 2010, De Alessandri ha accettato una nuova sfida come Direttore Generale della Divisione Periodici Mondadori, contribuendo al rinnovamento dei periodici con un approccio digitale. Nel 2012, è stato nominato Presidente e AD di Mondadori International Business e successivamente CEO di Monradio. Durante la sua carriera, ha ricoperto importanti ruoli di leadership in diverse joint ventures, come Hachette Marie Claire, Hachette Sole 24 Ore e Hachette De Agostini. Nel 2014, Stefano De Alessandri è entrato a far parte del team di Ernst & Young come Partner e membro del Mediterranean Leadership Team, concentrandosi sullo sviluppo del business nell'area mediterranea. Nel 2018, è stato nominato AD e DG di ANSA, una delle principali agenzie di stampa italiane, e nel 2021 è stato riconfermato nel suo ruolo dal nuovo Consiglio di Amministrazione.

Susanna Esposito: prevenzione e cura della brucellosi

Negli ultimi tempi, l’allarme sulla brucellosi è cresciuto, portando a una maggiore consapevolezza sui sintomi, i rischi e le misure preventive contro questa infezione derivante dal batterio Brucella. Susanna Esposito, ordinario di Pediatria all’Università di Parma, Presidente della World Association for Infectious Diseases and Immunological Disorders (WAidid) e responsabile del tavolo tecnico Malattie infettive e vaccinazioni della Società Italiana di Pediatria (SIP), ha recentemente offerto delucidazioni su questo tema.

Susanna Esposito

Susanna Esposito: cos’è la brucellosi e come si trasmette?

La brucellosi è un’infezione causata dal batterio Brucella, comunemente diffuso tra gli animali, come mucche, pecore, capre e cervi. Tuttavia, ha spiegato Susanna Esposito, la trasmissione all’uomo avviene principalmente attraverso il consumo di latte o carne contaminati, in particolare se non adeguatamente pastorizzati o cotti. Anche se più raramente, è possibile contrarre l’infezione per inalazione o contatto con ferite e, fortunatamente, il contagio da uomo a uomo è estremamente raro. Sebbene la brucellosi non sia letale (il tasso di mortalità si attesta intorno al 2%), presenta sintomi fastidiosi e debilitanti, come nausea, febbre, stanchezza e dolori articolari, che possono persistere per lungo tempo. La terapia richiede un lungo trattamento antibiotico, in genere della durata di circa sei settimane.

Susanna Esposito: diffusione e prevenzione delle brucellosi

La brucellosi è particolarmente diffusa nel Mezzogiorno italiano, soprattutto nelle regioni di Campania, Calabria e Sicilia. Per far fronte a tale situazione, il nostro Paese sta adottando misure per contrastare la diffusione della malattia, tra cui la promozione della pastorizzazione del latte e la riduzione del consumo di prodotti animali crudi che potrebbero veicolare il batterio. Una delle principali sfide nella lotta contro la brucellosi è la mancata denuncia dei casi negli animali, spesso dovuta al timore dei costi di smaltimento e alle pratiche illegali. Susanna Esposito ha quindi sottolineato che solo un rigoroso monitoraggio e una segnalazione accurata dei casi negli animali possono portare all’eradicazione definitiva di questa infezione.

Gruppo Riva: dal contributo al miracolo economico all’impegno per un futuro sostenibile

Fondato da Emilio e Adriano Riva, Gruppo Riva contribuì nel periodo del dopoguerra al miracolo economico italiano, per poi concentrarsi sulla propria crescita attraverso una rapida espansione in Europa: oggi l’azienda guarda al futuro con una maggiore attenzione alla sostenibilità, puntando sull’autonomia nella catena del riciclo dell’acciaio.

Gruppo Riva

La storia di Gruppo Riva e dell’imprenditore visionario che la fondò

Gruppo Riva è stato fondato nei primi anni ’50 da Emilio Riva, un imprenditore visionario che ebbe l’intuizione di cogliere le grandi opportunità di crescita nel settore siderurgico in un’Italia desiderosa di ricostruzione e sviluppo. In pieno dopoguerra decise insieme al fratello Adriano di scommettere sul futuro dell’industria siderurgica e finì per contribuire in modo significativo al “miracolo economico” italiano. Grazie alla sua lungimiranza, il Gruppo non si limitò a sostenere la ripresa economica nazionale ma trovò il coraggio di espandersi oltre confine, acquisendo importanti realtà produttive in tutta Europa. Da un’iniziale attività di commercio di rottami ferrosi, l’azienda conobbe una rapida e solida crescita, divenendo presto uno dei principali gruppi siderurgici del continente. In primo luogo, sono state la determinazione e la spiccata capacità imprenditoriale del suo fondatore a fare quindi di Gruppo Riva un pilastro dell’industria siderurgica europea.

La svolta sostenibile di Gruppo Riva

Il Gruppo continua a mantenere la sua leadership nel settore anche oggi, con un focus sempre maggiore su una crescita sostenibile. A gennaio 2023, Gruppo Riva acquisisce quattro siti di raccolta e quattro siti di selezione e frantumazione di rottami metallici, raggruppando i nuovi impianti sotto la società Trentetrois. Una mossa che testimonia la volontà dell’azienda di affermare come suo valore fondamentale la sostenibilità, puntando sull’autonomia nella catena del riciclo dell’acciaio. Non a caso, tutti i siti produttivi del Gruppo sono dotati di moderni sistemi di gestione ambientale integrata, e importanti certificazioni come la ISO 14001, riconosciuta a livello internazionale, ne garantiscono la validità.

Dario Lo Bosco: il ruolo chiave di RFI nel potenziamento del TITR

In occasione dell’evento dedicato al TITR (Trans-Caspian International Transport Route), il Presidente Dario Lo Bosco ha spiegato a una stimata platea di ospiti appartenenti al mondo accademico, istituzionale e diplomatico le innovative tecniche con cui RFI potenzierà la connettività con i Paesi dell’Asia Centrale.

Dario Lo Bosco

L’intervento di Dario Lo Bosco all’incontro sul TITR

Sono onorato di testimoniare l’impegno costante del Polo Infrastrutture del Gruppo FS e di RFI - Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo, per un futuro dei trasporti sempre più interconnesso, d’intesa con il nostro Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e quello degli Esteri”. Così Dario Lo Bosco, Presidente di RFI, all’incontro dedicato al TITR, lo strategico collegamento tra Europa e Asia Centrale che evita di attraversare il territorio russo. Nel suo intervento, avvenuto nell’ambito del panel “Le nuove tecnologie ed i sistemi ‘smart’ del Polo Infrastrutture di FS per lo sviluppo della mobilità hi-tech in Asia Centrale”, il manager ha presentato le tecniche all’avanguardia con cui RFI potenzierà la connettività tra l’Italia e i Paesi dell’Asia Centrale. Tra queste il BIM 4D e 5D, l’ERTMS e il Treno diagnostico “Diamante 2.0”.

Dario Lo Bosco: RFI pronta a rivoluzionare la mobilità in Asia Centrale

Il potenziamento del Trans-Caspian International Transport Route (TITR), conosciuto anche come rotta del Middle Corridor, fa parte di una serie di progetti a cui la società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS ha aderito, in collaborazione con il Ministero dei Trasporti e il Ministero degli Esteri, allo scopo di rafforzare i rapporti con Paesi quali Kazakistan, Kyrgyzstan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan e Armenia. Uno scambio di know-how, competenze, tecnologie e nozioni ingegneristiche che vede la società guidata da Dario Lo Bosco in prima linea in una rivoluzione che cambierà il volto della mobilità in Asia Centrale. “L’Italia è pronta a contribuire allo sviluppo della rete ferroviaria e dei porti dell’Asia centrale con l’obiettivo comune di rafforzare la competitività delle nostre imprese, la sicurezza delle catene di approvvigionamento globali e la lotta ai cambiamenti climatici”, si legge in una nota diffusa dal Ministero dei Trasporti.

Ares Ambiente, leader nella gestione sostenibile dei rifiuti

Nel panorama sempre più impegnato nella lotta per la sostenibilità ambientale, un’azienda italiana si distingue per il suo impegno e la sua competenza nell’ambito del trattamento e dell’esportazione dei rifiuti. Ares Ambiente emerge come partner ideale nella gestione responsabile dei rifiuti speciali, pericolosi e non, sul territorio nazionale, contribuendo così a preservare l’ambiente e ad assicurare un futuro migliore per le generazioni a venire.

Ares Ambiente

Ares Ambiente: coordinare e facilitare la gestione responsabile dei rifiuti

Il cuore dell’operato di Ares Ambiente risiede nella sua capacità di coordinare e facilitare il ciclo di gestione dei rifiuti, fungendo da ponte tra tutti gli attori coinvolti. La società si impegna a garantire un processo efficiente, economico e trasparente, ponendo al centro dei propri obiettivi la tutela dell’ambiente e il rispetto delle normative vigenti. Uno degli ambiti in cui il Gruppo eccelle è l’esportazione dei rifiuti, un compito che richiede non solo competenze tecniche elevate ma anche una profonda conoscenza delle normative internazionali in materia ambientale. In conformità con il Regolamento Europeo (CE) n. 1013/2006 e la Convenzione di Basilea, Ares Ambiente si adopera per garantire che ogni operazione sia gestita in modo sicuro ed efficiente, promuovendo al contempo pratiche ambientali responsabili.

Ares Ambiente: tracciabilità, conformità e partnership per un servizio di eccellenza

La chiave del successo di Ares Ambiente risiede nella sua metodologia operativa, che prevede la tracciabilità completa del processo di gestione dei rifiuti, dalla loro origine fino alla destinazione finale. Questo approccio consente non solo di assicurare la conformità agli standard internazionali più rigorosi, ma anche di fornire ai clienti la tranquillità che deriva da un servizio affidabile e professionale. Un elemento fondamentale della strategia aziendale è la partnership con impianti di smaltimento esteri altamente specializzati. Tali collaborazioni consentono al Gruppo di offrire soluzioni personalizzate per le esigenze di smaltimento dei rifiuti di diverse realtà produttive in tutto il territorio italiano. Grazie a questa rete di contatti e a una profonda competenza tecnica, Ares Ambiente si pone come un punto di riferimento nel settore, garantendo ai propri clienti un servizio di altissima qualità e rispettoso dell’ambiente.

Verona LetExpo, Aldo Isi (Anas): fondamentale collaborare con i carmakers per arrivare al 2030

Nella cornice della Verona LetExpo, l’Amministratore Delegato di Anas Aldo Isi ha invitato i carmakers ad aprirsi al dialogo con le infrastrutture così da individuare insieme le iniziative migliori per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Aldo Isi

L’intervista ad Aldo Isi a margine della Verona LetExpo

Dal 12 al 15 marzo si è tenuta a Verona la LetExpo, la fiera del trasporto e della logistica organizzata da Alis Service in collaborazione con Veronafiere. Un’occasione per i player del settore per confrontarsi su soluzioni che guardino con responsabilità al futuro, nel segno di una mobilità più sostenibile. Tra gli ospiti dell’evento figurava anche Aldo Isi, Amministratore Delegato di Anas, la società del Gruppo FS che si occupa di infrastrutture stradali. In un’intervista rilasciata a margine della tre giorni di workshop, l’AD ha evidenziato l’importanza di avere degli obiettivi condivisi e la necessità di tracciare all’unanimità un percorso per raggiungerli.

Aldo Isi: “Auspico che i carmakers accettino il dialogo

Qui in Veneto vi è una serie di soluzioni di successo nella logica della digitalizzazione della strada, la cosiddetta ‘smart-road’ – ha spiegato l’AD di Anas Aldo Isi nell’intervista rilasciata nell’ambito della fiera veronese – Sono tutte iniziative utili per quello che è l’obiettivo al 2030 di dimezzare le vittime della strada. Parliamo quindi di sicurezza stradale che deve essere l’obiettivo di tutti quanti. Oggi faremo il punto delle varie iniziative per individuare insieme un percorso di sintesi che ci consenta di individuare quella che può essere poi la soluzione e la scelta corretta per arrivare al 2030”. L’AD si è poi rivolto ai costruttori di automobili: “Auspico che i carmakers accettino il dialogo con le infrastrutture perché il mercato è maturo per una condivisione delle scelte”.

Euroristorazione promuove la sicurezza sul posto di lavoro: l’installazione del defibrillatore e i corsi

Euroristorazione, società attiva nel settore della ristorazione collettiva, ha deciso di attuare misure concrete per la tutela dei propri dipendenti con l’installazione di un defibrillatore e l’offerta di corsi di formazione sul pronto soccorso cardiovascolare.

Euroristorazione

La strategia di prevenzione di Euroristorazione: installato defibrillatore nella sede della società

Euroristorazione ha messo in atto un’iniziativa concreta per la sicurezza del proprio personale: si tratta dell’installazione di un defibrillatore nella sede principale del Gruppo, nell’ottica di garantire un pronto intervento nel caso in cui un arresto cardiovascolare colpisca un collaboratore o una collaboratrice. Il problema delle malattie cardiovascolari è infatti uno dei più preoccupanti nella società contemporanea: ogni anno, in Europa perdono la vita a causa di arresti cardiaci ben 400.000 persone, di cui 60.000 solo in Italia. Cattive abitudini alimentari, fumo e mancanza di sport sono fattori che possono aumentare notevolmente il rischio di morte e, non a caso, Euroristorazione è impegnata anche nella sensibilizzazione riguardo a uno stile di vita sano e a una dieta bilanciata.

Euroristorazione garantisce a collaboratori e collaboratrici un corso di formazione organizzato con CareSaveLive

Un defibrillatore è tuttavia inutilizzabile se non c’è qualcuno in grado di adoperarlo correttamente: Euroristorazione ha dunque deciso anche di investire sulla formazione dei dipendenti, al fine di insegnare loro come offrire servizi di base di pronto soccorso. In collaborazione con CareSaveLive, la società ha dunque avviato un corso, denominato “BLSD - Rianimazione Cardio-polmonare e uso del defibrillatore con Physio docet Cdf accreditato”, che ha fornito ai fruitori le competenze necessarie per gestire efficacemente le emergenze cardiache. Il programma è inserito nel contesto del progetto “CardioAmico”, volto a sensibilizzare il personale sulle problematiche legate all’arresto cardiaco e a promuovere interventi tempestivi per salvare vite umane.

Tommaso Putin presenta le tecniche all’avanguardia di Serenissima Ristorazione all’Innovation Hero Club

Nel settore del food, l’innovazione non è solo una questione di efficientamento dei costi, ma anche di responsabilità sociale: lo ha affermato Tommaso Putin, Vicepresidente di Serenissima Ristorazione, leader nel settore della ristorazione collettiva, sottolineando come gli investimenti sostenibili del Gruppo abbiano permesso una significativa riduzione di sprechi alimentari ed emissioni inquinanti.

Tommaso Putin

Tommaso Putin interviene all’Innovation Hero Club

Tommaso Putin, Vicepresidente di Serenissima Ristorazione, è stato tra i protagonisti dell'evento “Innovatori Made in Italy 2024”, tenutosi il 24 maggio presso l'Auditorium Ducati di Borgo Panigale a Bologna. Questo apputamento esclusivo ha riunito i più rinomati imprenditori e manager italiani, offrendo loro uno spazio nel quale condividere esperienze e prospettive legate al tema dell’innovazione tecnologica. Nel corso del suo intervento, Tommaso Putin ha parlato degli obiettivi di Serenissima Ristorazione, evidenziando l'importanza dell'adozione di tecnologie avanzate e processi produttivi ottimizzati, tanto per mantenere un elevato standard qualitativo nei servizi offerti, quanto per ridurre i costi operativi e proponendo dunque una vision in cui l’innovazione gioca un ruolo di primo piano nella crescita delle imprese. Particolarmente avanzata è la tecnica di preparazione dei pasti denominata Cook&Chill, che consente di produrre pasti facilmente conservabili che mantengono elevati livelli di freschezza e qualità.

L’impatto dell’innovazione sulla sostenibilità: l’analisi di Tommaso Putin

L’innovazione è anche un mezzo, secondo Tommaso Putin, per ridurre i gravi sprechi di cibo che costituiscono una delle maggiori criticità: “Il settore della ristorazione impatta fortemente sull'ambiente. Studi evidenziano come circa quattro miliardi di euro di cibo all'anno vengono sprecati. Di conseguenza, abbiamo un importante ruolo sociale e di responsabilità verso la collettività”. Fondamentale, in questa prospettiva, utilizzare le potenzialità della tecnologia per ridurre gli sprechi e aumentare l’efficienza energetica. “Ci impegniamo a ridurre l'utilizzo del packaging e a promuovere un'economia circolare, trasformando i residui della lavorazione in compost conferito ad altre società”, ha sottolineato il Vicepresidente. Non a caso, Serenissima Ristorazione ha recentemente presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità, che punta a rendicontare in modo oggettivo e preciso i progressi in ambito ecologico.

Gruppo Danieli: verso un futuro siderurgico sostenibile

Il settore siderurgico sta affrontando una svolta epocale verso la sostenibilità. A seguito della scomparsa del Presidente Gianpiero Benedetti, Giacomo Mareschi Danieli, CEO di Gruppo Danieli, si impegna a portare avanti la visione di una produzione di acciaio più ecologica e competitiva. Gruppo Danieli

Gruppo Danieli: decarbonizzazione e leadership nel futuro siderurgico

In un’intervista rilasciata a “Il Sole 24 Ore”, il CEO Giacomo Mareschi Danieli ha sottolineato l’impegno di Gruppo Danieli verso la decarbonizzazione, evidenziando che non si tratta solo di un trend temporaneo ma di un’imperativa strategia a lungo termine. Il Gruppo, infatti, mira a superare i 4 miliardi di ricavi entro la fine dell’esercizio, mantenendo una posizione di leadership nell’industria siderurgica. “La spinta al fatturato, che a giugno a fine esercizio prevediamo possa superare di nuovo i 4 miliardi di ricavi, è legata al fatto che le aziende oggi investono non più e non solo perché hanno necessità di crescere, ma in un certo senso per sopravvivere in un contesto in rapida evoluzione. Noi siamo ben posizionati e proseguiamo su questa strada, con un portafoglio ordini che nella prima metà dell’esercizio ha già centrato e superato gli obiettivi, oltre i 6 miliardi”, ha fatto sapere il CEO.

Gruppo Danieli: cogliere opportunità dalla regionalizzazione dei mercati

Una delle chiavi del successo di Gruppo Danieli è la sua capacità di adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato, anticipando le tendenze e investendo in tecnologie all’avanguardia. “Oltre alla decarbonizzazione – ha precisato il CEO – possiamo cogliere opportunità dalla regionalizzazione dei mercati. Dopo l’ubriacatura globale degli anni passati, ora ogni Paese sta rivalutando l’importanza di un’industria siderurgica locale competitiva e noi siamo pronti ad assecondare questa tendenza”. Gruppo Danieli rimarrà fornitrice di tecnologia, senza coinvolgimento diretto nella gestione. “Per quanto riguarda Dri d’Italia – ha concluso – ci aspettiamo che venga pubblicato a breve un bando: sarà una gara pubblica, con regole chiare per tutti, alla quale parteciperemo con entusiasmo, facendo leva sulla forza della nostra tecnologia”.

Pier Silvio Berlusconi, la vision per la crescita di MFE - MEDIAFOREUROPE

Nuove strategie di crescita per MFE - MEDIAFOREUROPE che, sotto la guida di Pier Silvio Berlusconi, sta espandendo la propria presenza nel settore dei media e della comunicazione a livello internazionale.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: assunzioni in MFE - MEDIAFOREUROPE, tra loro i manager del futuro

MFE - MEDIAFOREUROPE continua ad assumere con un focus particolare sui giovani sotto i 30 anni e un forte impegno verso le donne. Lo ha ricordato Pier Silvio Berlusconi in diverse occasioni recenti, durante le quali il CEO ha parlato della strategia e dei progetti per consolidare ulteriormente MFE sul panorama mediatico europeo. Tra tali iniziative spicca quella dedicata alle assunzioni con l’inserimento di 1.000 nuove figure professionali, così da proseguire lungo la scia di quanto avvenuto nel 2023: “Intendiamo andare avanti con un complessivo di 1.000 nuove assunzioni”, così il CEO intervenendo sul tema. Una strategia che è parte integrante degli indirizzi di espansione delineati per il Gruppo, che punta a consolidarsi sempre più in Europa quale realtà leader nei contenuti e nella tecnologia. Pier Silvio Berlusconi ha inoltre reso noto che, nel totale delle nuove assunzioni, il 50% sarà costituito da giovani sotto i 30 anni e l’altro 50% da figure femminili.

Pier Silvio Berlusconi conferma l’ottima raccolta pubblicitaria in avvio 2024

Parlando delle figure professionali richieste in MFE, Pier Silvio Berlusconi ha osservato come il Gruppo “non assuma solo data scientist o digital oriented già formati che hanno un loro ruolo già definito in azienda, ma anche giovani che formiamo singolarmente e che seguiremo nel corso della loro carriera”. Questo poiché “tra loro ci sono i nostri manager del futuro”, ha rimarcato il CEO sottolineando l’approccio di MFE in materia di nuove assunzioni. Tutto ciò avviene in un contesto di crescita in termini economici e finanziari, come dimostrato dagli ottimi risultati conseguiti dal Gruppo nel 2023: un anno “da incorniciare”, come dichiarato dal CEO Pier Silvio Berlusconi. Il 2024 non sembra da meno contando la performance già acquisita nei primi tre mesi dell’anno: la raccolta pubblicitaria lorda segna infatti 669,4 milioni di euro (+6,3%), dei quali 489,2 milioni in Italia (+5,7%) e 180,2 milioni in Spagna (+8%). Numeri che consentono di guardare con ottimismo al futuro, confermando ulteriormente la solidità di MFE - MEDIAFOREUROPE nonostante un mercato ad alta dinamicità come quello dei media e della comunicazione.

Terna: leader europeo nella trasmissione di energia elettrica

Terna, il più grande Transmission System Operator (TSO) in Europa, è impegnata nel guidare l'Italia verso un futuro sostenibile, favorendo un uso sempre maggiore di energie rinnovabili per la decarbonizzazione del sistema energetico nazionale.

Terna

Terna: leader nella trasmissione di energia elettrica in Europa

Terna, il principale operatore della rete di trasmissione di energia elettrica in Italia, svolge un ruolo fondamentale nel garantire che l'elettricità arrivi in modo sicuro ed affidabile a case e imprese. Come maggiore operatore indipendente di reti di trasmissione energetica elettrica (TSO) in Europa, il Gruppo si impegna ad assicurare la continuità del servizio elettrico nel Paese, gestendo la trasmissione e i flussi di energia, nonché mantenendo l'equilibrio tra domanda e offerta. Terna è inoltre attivamente impegnata nel promuovere l'accesso equo all'elettricità e nel favorire l'utilizzo delle energie pulite per le future generazioni. Quotata in Borsa dal 2004, opera conformemente alle regole stabilite dall'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) e alle direttive del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE). Il Gruppo è un vero e proprio abilitatore naturale della transizione energetica in Italia, distinguendosi per il suo focus costante sull'efficienza, la sostenibilità e le performance.

Il Piano Industriale di Terna per un’Italia energeticamente sostenibile

Il Gruppo Terna, con la sua vasta rete di linee elettriche in alta tensione gestite, si pone all'avanguardia nel panorama europeo per quanto riguarda l'innovazione e la tecnologia nel settore dell'energia. La sua mission è quella di guidare l'Italia verso un futuro sostenibile, caratterizzato da un uso sempre maggiore di energie pulite e rinnovabili. Grazie all'implementazione di nuove tecnologie digitali e a una visione d'insieme del sistema elettrico, si impegna a raggiungere gli obiettivi climatici europei, puntando all'azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2050. In quest’ottica, il Piano Industriale 2024-2028 prevede investimenti considerevoli volti a sviluppare infrastrutture sostenibili, favorire l'integrazione di fonti rinnovabili nell'elettricità e potenziare le connessioni con l'estero, trasformando l'Italia in un hub energetico internazionale. Con un approccio incentrato sull'innovazione e il coinvolgimento delle comunità locali, Terna si conferma come attore di primo piano nella promozione di uno sviluppo sostenibile e nell'orientare il Paese verso un sistema energetico decarbonizzato.

Il futuro della manutenzione aeronautica: l’editoriale di Gianni Lettieri

Tecnologia avanzata e sicurezza sono imperativi ineludibili soprattutto in un settore come quello dell’aviazione. Lo sa bene Gianni Lettieri, che con Atitech punta a dotare il Paese di un polo per la manutenzione competitivo a livello internazionale.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: la nascita di Atitech

Oggi l’industria aeronautica si confronta con sfide complesse, tra cui la necessità di garantire la massima sicurezza operativa e una gestione efficiente e sostenibile delle risorse. Le aziende devono mostrare non solo competenza tecnica, ma anche una costante capacità di adattamento e innovazione. A sostenerlo è Gianni Lettieri, Presidente di Atitech, azienda leader nel mercato EMEA che da 35 anni è simbolo di impegno costante verso l’eccellenza. Nata nel 1989 durante una crisi di Alitalia, la realtà ha saputo trasformare le sfide in opportunità, crescendo fino a diventare un punto di riferimento nel settore. Con basi a Capodichino e Fiumicino, oggi Atitech si estende su oltre 660.000 metri quadrati, impiegando circa 1.500 tecnici specializzati e operando in 21 basi in Italia e in dieci Paesi a livello internazionale. “L’offerta – scrive Gianni Lettieri in un editoriale pubblicato sul sito dell’Osservatorio economico e sociale “Riparte L’Italia” – spazia dalla manutenzione ordinaria e straordinaria in hangar alla manutenzione di linea direttamente negli scali aeroportuali, fino alle altrettanto cruciali attività di officina”.

Gianni Lettieri: formazione e specializzazione pilastri fondamentali della nostra filosofia aziendale

Nell’articolo, il Presidente di Atitech si impegna a valorizzare le competenze acquisite nelle precedenti gestioni di Alitalia, condividendo l’obiettivo di creare un grande polo di manutenzione nel Centro-Sud Italia, competitivo a livello continentale. L’azienda investe, inoltre, nella ricerca e nello sviluppo, collaborando con istituzioni accademiche e finanziando borse di studio, puntando sulla specializzazione come pilastro fondamentale per la crescita: “Investiamo nel capitale umano, offriamo opportunità di assunzione a tempo indeterminato e nella nostra Accademy rilasciamo certificazioni sia per il personale interno che esterno”, ha spiegato Gianni Lettieri. Atitech non trascura la responsabilità d’impresa, estendendo il suo impegno al benessere delle comunità e alla tutela dell’ambiente. Pubblica un bilancio solidale, investe in energie rinnovabili, riduce i consumi e promuove iniziative sociali, dimostrando che la crescita aziendale deve andare di pari passo con la responsabilità sociale.

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